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- ITIS - LST Ettore Molinari Milano Progetto Scuola 21 Educazione
sostenibile nella scuola del XXI secolo ABBAZIE Il giardino dei
semplici
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- ITIS Molinari - Scuola 21Abbazie - Il giardino dei semplici2 Il
giardino dei semplici: la medicina nei monasteri prima dei nostri
giorni Breve corso della Storia del Monachesimo Orientale e
Occidentale S. Benedetto da Norcia (480-547) Le attivit dei monaci
Lesperienza dei Cappuccini di Genova, dei Fatebenefratelli di
Venezia, monastero di S. Benedetto in Polirone (Mantova) Visita
alla abbazia di Chiaravalle e alla Certosa di Pavia.
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MONASTERI E ATTIVITA DEI MONACI Nel contesto di instabilit e
disgregazione socio politica culturale economica valoriale relativa
alla caduta dellimpero Romano (476 d.C.) e alle invasioni
barbariche, il Monachesimo si inserisce come il fenomeno adeguato
per mettere ordine nel caos precedente e per rispondere ai nuovi
bisogni di speranza nel cuore degli uomini.
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- ITIS Molinari - Scuola 21Abbazie - Il giardino dei semplici4 La
Tebaide Il monachesimo orientale, fondato da S. Antonio Abate stato
continuato da S. Pacomio che stil i primi rudimenti della regola
monastica e costitu il cenobitismo nellalta Tebaide. S. Basilio di
Cesarea riorganizz la vita spirituale monacale e aggiunse
lapostolato e il servizio. Egli valorizz i monaci colti per le
dispute filosofiche e teologiche nei suoi maggiori
rappresentanti
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Abbazia di Montecassino Nel momento in cui tutto andava verso la
distruzione e il dissolvimento, Benedetto da Norcia, pose le
fondamenta di una nuova vita e le premesse di un fenomeno sociale,
culturale ed insieme religioso. Dett ai monaci dellabbazia di
Montecassino, da lui fondata nel 529, la Regola dei Monaci, che
divenne il codice prevalente e quasi unico della vita monastica in
Occidente. Promosse gli studi e, tra di essi, larte medica fino a
dar vita alla medicina monastica attinta via via dallo studio e
trascrizione dei codici antichi che venivano copiati pazientemente
dagli amanuensi.
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Nasce la medicina medioevale Fu questo il primo segno della
rinascita della medicina medioevale. Durante tutto lalto medioevo,
i tanti monasteri disseminati lungo le vie di pellegrinaggio si
dedicarono allassistenza dei pellegrini malati, sorsero i centri di
assistenza presso i monasteri e si diffusero i medici-monaci.
Nell805 Carlo Magno ordin che la medicina, sotto il nome di fisica,
fosse introdotta nei programmi di insegnamento. Si registra che il
famoso monastero di San Gallo (Svizzera) nell820 avesse un giardino
di erbe officiali, 6 camere per malati, una farmacia e un alloggio
speciale per i medici. Questo fu forse il primo esempio di ospedale
in Europa Occidentale. La medicina monastica basava la speranza
della guarigione sulla misericordia di Dio e lazione dei semplici.
Per semplice si intendeva unerba medicinale o un medicamento fatto
con piante medicinali.
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LOrto dei semplici Nasce cos lorto dei semplici per la coltivazione
delle piante medicinali e la loro conseguente conservazione. Nei
monasteri si sceglieva un monaco preparato a queste due attivit e
che rappresentava nello stesso tempo, il farmacologo, il medico e
lo speziale di oggi.
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Diffusione del Monachesimo dal IV al XII secolo in Europa
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LAlbero del Monachesimo Dal ceppo del Monachesimo Benedettino
derivarono svariate forme di monachesimo che si diffusero in tutta
lEuropa con nomi diversi ma con attivit similari
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Monasteri in Europa - isole di civilt Insegnarono la pratica del
lavoro, dellobbedienza e dellumilt; Dissodarono i campi rimasti
incolti, bonificarono i terreni, allevarono le bestie, tagliarono
la legna nei boschi; Introdussero la pratica di fare contratti
agrari vantaggiosi per i contadini; Inventarono nuove tecniche
agricole; Copiarono le opere dei classici greci e latini e la
copiatura dei testi divenne un lavoro; Organizzarono la difesa
della citt, provvidero ai rifornimenti alimentari durante le
carestie; Ripararono e fecero manutenzione delle strade,
costruirono ponti ed argini
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La Comunit La caratteristica dominante del monachesimo occidentale
fu il suo carattere comunitario. La dimensione della comunit
variava dai dieci ai cinquanta componenti. La regola imponeva che
labate conoscesse bene i monaci: doveva porsi nei loro confronti
come padre e guida spirituale
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La giornata dei Monaci La giornata dei monaci si alternava tra la
preghiera, il riposo, il lavoro della terra, limpegno nello studio,
lapprendimento e la trascrizione dei codici miniati delle
principali testimonianze della cultura e della civilt degli
antichi.
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La preghiera comune e personale
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Coltivazione ciclica della terra
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Trascrizione dei Codici Miniati I codici miniati costituiscono la
preziosa testimonianza della fatica dei monaci. Il lavoro, un tempo
appannaggio degli schiavi, fu trasformato da San Benedetto in fonte
di riscatto e attestazione della dignit dell uomo. I volumi
conservati nelle biblioteche, negli archivi e nei musei di tutta
Italia e di buona parte d Europa ci hanno trasmesso le origini, la
matrice della nostra identit.
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Il Giardino dei semplici La cura della terra promosse lo sviluppo
di spazi destinati esclusivamente alla coltivazione di piante
aromatiche e medicinali. Il giardino sarebbe divenuto fondamentale
per la cura del corpo e della mente dei monaci, degli ospiti, dei
malati, motivo di particolare attenzione nella regola di Benedetto
da Norcia. Nel giardino avrebbero trovato spazio anche i fiori
destinati all ornamento dei luoghi di culto e gli ortaggi e i
frutti per la mensa.
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Importanza dellacqua Nella regola di Benedetto prescritto che ogni
comunit monastica si doti di adeguate riserve d acqua e di un
hortus. A Piedivalle di Preci la fonte monaca, utilizzata dal 1930
per servire l abitato di Preci: il rumore della cascata
sottolineava il silenzio della vita monastica e accompagnava il
salmodiare dei frati durante le cerimonie religiose, nel lontano
medioevo
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Acqua e Albero della vita Un pozzo o una fonte posti al centro del
chiostro rappresentavano l allegoria del Cristo sorgente di vita.
Un albero piantato accanto al pozzo richiamava lAlbero della Vita
del libro della Genesi. In genere dalla fonte o dal pozzo si
dipartivano in modo cruciforme corsi dacqua e sentieri, come i
fiumi del mondo descritti nel primo libro della Bibbia. Nel secondo
cortile dell abbazia di SantEutizio sopravvivono frammenti
dellantica fonte monaca. L acqua si lega al giardino e ne richiama
la simbologia di paradiso in terra, di giardino dell Eden
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Giardino dei semplici - 1 deve essere limitato e chiuso,
riconoscibile rispetto alla realt circostante, a ci che e non
giardino; deve esser caratterizzato da unarmonia particolare tra
natura e coltura: la volont delluomo contiene lo sviluppo spontaneo
della flora ed esercita un controllo che traspare dallaspetto di
questo luogo. Nel giardino linterazione tra individuo e natura si
perfeziona continuamente; deve equilibrare tra loro in precisi
limiti ci che naturale e ci che umano in un rapporto armonioso,
bilanciato.
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Giardino dei semplici - 2 Attraverso questo processo di
elaborazione che anticipa larchitettura dei giardini moderni pi
raffinati e pensati, il giardino della comunit monastica diviene
uno spazio inviolabile e sacro. In termini spaziali, il suo modello
lEden vigilato dallArcangelo dalla spada fiammeggiante: se
considerato uno stato, una condizione, non potr che identificarsi
con il giardino dei beati o il giardino dellanima, inattaccabile da
dolori e passioni.
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Le Farmacie - 1 Il giardino dei semplici assolveva al compito di
importanza fondamentale per lo sviluppo delle scienze naturali,
della medicina e per il benessere degli uomini. La popolazione si
confrontava con malattie che anche i professionisti della salute
oggi studiano solo nei testi di infettivologia e di storia o
trovano negli abitanti del terzo e del quarto mondo. Le farmacie
avrebbero assunto un ruolo di crescente rilievo e prestigio nella
vita monastica ed in quella dei profani che orbitavano intorno alle
abbazie dalle quali mutuavano spiritualit e concreti apporti alla
qualit di unesistenza condizionata da pesanti incertezze e
intrinseche debolezze.
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Le Farmacie - 2 Monaci e frati sono stati sempre attratti,
nell'ambito della loro attivit, dalla manipolazione di piante e di
fiori. La produzione di medicamenti e bevande sono una loro attivit
caratteristica. Forse l'immediato e abituale contatto con la
natura, vista in chiave di fede, forse la propensione, voluta dalla
loro stessa scelta, ad occuparsi dei bisogni e delle necessit
altrui.
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Lesperienza dei Cappuccini di Genova i Cappuccini in
Genova,...stillavano ancora herbe. La suggestione di un impiego dei
frati nell'esercizio dell'arte sanitaria non tard a rivelarsi.
Nelle Costituzioni dell'Ordine del 1577 (n. 91) si avvertivano i
frati stessi che questo non lo si poteva esplicare, in maniera
professionale, per il pubblico. A tener desta - e rinfocolare - una
tale attenzione doveva intervenire l'afflusso in convento di
individui che, per una ragione o l'altra, decidevano ad un dato
momento di cambiare la loro attivit medico-sanitaria con quella pi
alta e nobile di curare, nei fratelli, prima di tutto l'anima.
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Genova e la peste - 1 In occasione della terribile pestilenza, che
devast Genova nel 1656-57, la Repubblica si era rivolta per la
disinfezione della citt, ai Cappuccini francesi che, al riguardo,
godevano fama d'incontrastata perizia. Un'apposita galea ne and a
prelevare alcuni a Marsiglia. Essi erano specialisti nell'impiego
dei profumi, di loro invenzione. Misture di vari ingredienti
minerali e vegetali che, alla combustione, sprigionavano odori e
sostanze pi o meno tossiche, capaci di purificare sia l'aria che le
robe e gli ambienti
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Genova e la peste - 2 Nel primo, per la disinfezione delle case e
delle masserizie, prevalevano la rasa di pino, il pepe, lo zenzero,
il cumino. Il secondo, per il lazzaretto, le case e le sepolture,
aveva dosi maggiori. Il terzo, profumo della sanit e profumo pi
soave, era a base di sostanze aromatiche. Il tutto veniva
manipolato con zolfo e con crusca. I frati profumieri lavorarono
per sette continui mesi, e i risultati furono considerati
apprezzabilissimi, tanto che i Reggitori della Repubblica, oltre ad
armare una nuova galea per riportarli in patria, vollero loro
donare, in segno di gratitudine, quattro calici di argento con le
loro patene e una statua in marmo della Beatissima Vergine.
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Parrocchia di S. Benedetto in Polirone Il monastero di San
Benedetto in Polirone stato un grande centro di vita spirituale e
al contempo ha prodotto una radicale trasformazione dl territorio
alla stregua di molti monasteri extra urbani che nel medioevo sono
stati autori di consistenti opere urbanistiche in tutta la pianura
padana. Il monastero di Polirone aveva nel comune omonimo oltre il
50% della propriet diretta delle terre e ne controllava, mediante
un complesso sistema di vincoli feudali, un altro 35% condotti da
coloni che oltre a corrispondere al monastero un terzo della
produzione, avevano lobbligo di contribuire alla bonifica dei
terreni e al controllo delle acque del Po.
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Lantica farmacia dellospedale di San Servolo a Venezia L'ospedale
dell'isola di San Servolo, situata nel bacino di San Marco,
originariamente fu un piccolo insediamento di comunit benedettine,
poi di monache dell'ordine di San Leone. Trasformato pi tardi in
ospizio per appestati fu dai primi anni del '700 destinato dalla
Serenissima ad ospedale militare affidato alla responsabilit dei
Padri Ospitalieri di San Giovanni di Dio, meglio noti con il nome
di Fatebenefratelli. Il 4 gennaio 1719 un provvedimento della
Repubblica Serenissima di Venezia firmato da Alvise Mocenigo,
allora Magistrato alla sanit, decretava che la "pubblica spezieria
eretta nell'isola di San Servilo fosse perpetuamente destinata alla
fornitura dei medicamenti necessari all'Ospedale della suddetta
spezieria annesso".
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Andiamo per abbazie - Chiaravalle L'Abbazia di Chiaravalle un
complesso monastico cistercense del XII secolo posto a sud est di
Milano. Il monastero viene soppresso nel 1798 da parte della
Repubblica Cisalpina e, tranne la chiesa, messo all'asta. Nel
1860-1861, per far posto alla costruzione della linea ferroviaria
Milano-Pavia-Genova, si demoliscono il chiostro grande del
Bramante, il noviziato, il dormitorio, la casa dell'abate, la sala
capitolare e parte delle cappelle del cimitero. Tra il 1894 e il
1898, l'Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti
riscatta l'edificio dai privati e d l'avvio a un restauro generale.
Il 1 marzo 1952 i monaci Cistercensi tornano a Chiaravalle e
ricomincia la ricostruzione del monastero secondo le connotazioni
odierne, con successivi interventi di restauro, conclusisi
recentemente.
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Andiamo agli orti
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Chiaravalle, gli orti
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Le piante nellorto dei semplici Menta Erba cipollina Ruta Boragine
Calendula Issopo Origano Maggiorana Peperoncino Achilea Papaveri
Nepeta Cataria Timo Liquirizia Camomilla Veronica Dragoncello
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Certosa di Pavia- la storia La Certosa di Pavia Gra-Car (Gratiarum
Chartusia) un monastero cistercense e Santuario della Beata Vergine
Maria Madre delle Grazie La costruzione della Certosa di Pavia fu
voluta da Gian Galeazzo Visconti che inaugur i lavori il 27 agosto
1936, ponendo la prima pietra del cantiere. I monaci certosini ai
quali il monastero era stato lasciato dal fondatore, erano legati
ad una clausola che prevedeva l'uso di una parte dei loro proventi
(campi, terreni, rendite ecc.) per continuare la costruzione del
monastero
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Certosa di Pavia Sul retro della chiesa un alto muro di cinta
delimita i terreni dove vengono coltivate erbe medicinali. In
questo spazio, dietro l'abside, si trova anche una grande peschiera
in marmo decorato che in passato serviva ai monaci per allevare
pesci d'acqua dolce ed ha conservarvi quelli pescati nei canali
circostanti
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Grazie per lattenzione