Post on 31-Mar-2016
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28 M A R T E D Ì 1 1 S E T T E M B R E 2 0 1 2
Cultura & Spettacoli il Cittadino
n Si intitola “Full body” ed natoall’interno del palinsesto in streaming targato Twenty’z Radio ilprimo singolo prodotto da Dje.S.s. per l’emittente radiofonicadi San Donato. È un traccia dancepensata per le discoteche, che verrà lanciata e distribuita anche nelcorso di feste e sagre della città. Ipromotori spiegano che questa «èsolo la prima traccia di un proget
to che nel prossimo inver noporterà il Dj aduscire con album inediti». Iriflettori si accenderanno così sull’abilità diG i a n a n d r e aTorre, che è inonda tutti i martedì dalle 22.15alle 23.15. Prosegue così l’avventura fatta da volontari che si alternano dietrol e q u i n t e d e lCag (Centro aggregazione giovanile) nelle vesti di tecnici espeaker, impegnati in rubriche etrasmissioni radiofoniche diretteagli ascoltatori del Sudmilano enon solo, con il sogno di affermare l’emittente del web come una«voce» saldamente legata al territorio. Ma c’è di più. La Siae haconcesso la possibilità a Twenty’zRadio di poter trasmettere le piùgradi hits di tutti i tempi e di tuttii generi, con una rotazione 24 oresu 24 di oltre 5mila brani tra in
tramontabili cavalli di battaglia enovità: da Ligabue a Vasco Rossi,dagli U2 a Bob Marley. Inoltre lascaletta si infittisce di tre nuoviprogrammi, con approfondimentigiornalistici e musicali alternatia parentesi comiche. Matteo Castelnuovo, tra i fondatori di questa radio, si prepara a condurre“Seven”, programma che andràin onda il lunedì sera e vedrà co
me primo ospiteil sindaco Andrea Checchi,protagonistanella serata dilunedì 17 alle 19,con cui si apriràun focus di opinione legato alla città. Mentreil venerdì dalle22.15 alle 23.15la conduzione diH&M HakunaMatata sarà nelle mani di Valentina e Cinzia,che guarderanno in chiave ironica le favoledei bambini perregalare al pubblico una pausache farà sorridere. E il palinsesto cresce anc h e c o nRockinpedia, incui tutti i venerdì sera dalle 21alle 22 Andrea eFlavio, alla presenza di ospiti,accompa gneranno il pubblico alla scopertadi un repertoriod’eccezione. Assolutamente davisitare il sitoche si presentacon un nuovolook, in cui nonmanca uno spazio per gli interventi (http://t w e n t y z r a
dio.myblog.it), senza contare cheè possibile scaricare l’applicazione per ascoltare voci e musica dallo smartphone. E le novità passano naturalmente anche da Youtube e Facebook. In primo piano:una scommessa che è entrata afar parte del motore europeo Radioteam.eu, una vetrina d’eccezione in cui la radio sandonatesesi è fatta spazio.
G. C.
Racconto d’estateDEUS IRAEdi Franco Forte
Franco Forte, di CasalettoLodigiano, è scrittore, tra-duttore e sceneggiatore (hapartecipato a serie televisi-ve come Distretto di Poliziae RIS - delitti imperfetti) e di-rettore editoriale delle colla-
ne da edicola Mondadori (Gialli Mondadori,Urania e Segretissimo). Il suo ultimo romanzoè il thriller medievale “Il segno dell’untore”,prima indagine del notaio criminale NiccolòTaverna nella Milano del 1576 piagata dallapeste. Il racconto “Deus Irae”, che Il Cittadinopubblica in esclusiva a puntate, è stato daspunto per il romanzo “I Bastioni del Corag-gio” (Mondadori, 2011). www.franco-forte.it -www.ilsegnodelluntore.it
PARTE DODICESIMAA. D. 1548 - Ducato di Milano – Città di Marignano
Riassunto delle puntate precedenti: Fulvio Alciati, soldatodi ventura, arriva a Marignano, dove conosce Bernardo eLudovico de Valois, il comandante dei gendarmi, uomosenza scrupoli. La vigilia di Natale, dopo aver saputo daMiriana, sua moglie, che presto sarà padre, soccorre unagiovanemendicantee laportanellagarittadellaguarnigio-ne, dove Ludovico cerca di violentarla. Fulvio reagisce e locolpisce, e Ludovico, fuggendo, giura vendetta. Una notte,insieme ai suoi sgherri, Ludovico aggredisce Miriana e lauccide,poi fuggeaMilano,doveassume l’incaricodiVica-rio del Capitano di Giustizia. Fulvio, sconvolto dalla perditadella moglie, lo insegue nella capitale del Ducato, e final-mente lo trova, durante una parata in onore del nuovoGovernatore di Milano. Cerca di aggredirlo, ma vienebloccato dalla scorta di Ludovico de Valois, che adessol’ha in pugno.— Uccidilo, mio signore — lo incalzò Marcello Dolci guar-dandosi attorno nervoso. Avevano trascinato Alciati in unvicolo deserto, ma poteva sempre comparire qualcuno.— Non approfittiamo troppo della fortuna.Ludovico l’ignorò e si accosciò accanto a Fulvio Alciati.L’aveva sentito dire qualcos’altro, ma non aveva capitoche cosa. Si rendeva conto che non poteva tirarla troppoper le lunghe, perché lui e Marcello si erano messi d’ac-cordo per raccontare che Alciati aveva cercato di fuggire eche erano stati costretti a ucciderlo, ma se qualcuno liavesse visti... Ludovico scosse la testa. Voleva assapora-re ancora quella inattesa e succosa vittoria, quel piccoloregalo che Alciati gli faceva proprio nel giorno in cui si erasentito tanto mortificato per il ruolo a cui era stato relegato.E che cosa c’era, di meglio, che infierire su un uomo iner-me, prima di strappargli la vita a colpi di spada?
— Avresti dovuto lasciarmi fare, con quella ragazzina —disse, accostando quasi la bocca all’orecchio di Alciati. —Lei non avrebbe sofferto molto, e a quest’ora tua mogliesarebbe ancora viva.Alciati restò con gli occhi chiusi e la testa abbandonata sulpetto, ma il suo corpo fu attraversato da uno spasimo. Lu-dovico allargò ancora di più il suo sorriso maligno.— Non è stato niente male stuprare tua moglie, sai? —continuò. — E ti dirò una cosa, alla fine sembrava che pia-cesse anche a lei.Restò ad aspettare una reazione, ma Alciati non si muo-veva, non tremava neppure più.— Sei un codardo e uno stolto — disse rialzandosi. — Timeriti di andare a fare compagnia a tua moglie all’inferno.– Fece un paio di passi indietro, poi l’indicò disgustato aMarcello Dolci. — Finiscilo — ordinò.Fulvio ascoltò le parole di Ludovico de Valois. Non avreb-be voluto farlo, perché ormai era pronto a lasciarsi andarenell’oblio, ma quando il giovane comandante parlò, la suavoce stridente gli corse lungo la spina dorsale e nello sto-maco, piantandosi con una fitta simile a quella che avreb-be potuto provocargli un pugnale.Il dolore al braccio e al fianco sinistro scomparvero al-l’istante, sostituiti da un tremito che sembrava volergli ri-durre in polvere le ossa. Fulvio provò a riaprire gli occhi,ma le palpebre erano come incollate fra loro.— Sei un codardo e uno stolto — disse Ludovico de Valo-is alzandosi, con un tono distaccato e pieno di disprezzo.— Ti meriti di andare a fare compagnia a tua moglie all’in-ferno.No, pensò Fulvio avvertendo un fuoco che si impadronivadel suo corpo, dei suoi muscoli, delle ferite che buttavanosangue sulla strada. Sarai tu ad andare all’inferno.Avvertì il sibilo della spada che tagliava l’aria, diretta versoil suo cuore, e con uno strappo doloroso riaprì gli occhi, sigettò di lato e mise tutta la forza e la disperazione di cuipoteva disporre nel calcio che sferrò verso Marcello Dolci.Lo sgherro di Ludovico mancò il colpo, e assorbì il calcionell’inguine con una smorfia di dolore e di stupore che glifecedefluire tutto il sanguedal viso.Senzaemettereun la-mento, Marcello Dolci crollò a terra, accanto a Fulvio, checon un ringhio di rabbia gli strappò via la spada, gli tagliò lagola con un colpo netto e poi fronteggiò Ludovico de Valo-is.Fulvio Alciati si ergeva davanti a lui come un fantasma,una creatura ricoperta di sangue che doveva essere usci-ta da qualche recesso dell’inferno.Marcello Dolci sussultava a terra, stringendosi il collo con
le mani nel disperato tentativo di trattenere la vita che glisfuggiva insieme al sangue.Prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa, Alciati, con ilviso stravolto da una smorfia raccapricciante, gli fu addos-so. Ludovico riuscì ad arrestare il suo fendente grazie al-l’istinto e al fatto che Alciati impugnava la spada con lamano sinistra, mentre la destra gli pendeva inerte lungo ilfianco.— Che cosa vorresti fare? — chiese facendo un salto in-dietro e portandosi fuori della portata della spada di Alciati.Dopo il primo attimo di sbandamento, si era accorto diquanto fosse stato fiacco il colpo portato dal suo nemico,e aveva subito riguadagnato la sua sprezzante aria di su-periorità. — Non vedi come sei ridotto? Lasciati ammaz-zare senza crearmi problemi, d’accordo?Fulvio Alciati emise un ringhio minaccioso e si catapultòancora in avanti con la forza della disperazione, branden-do laspadadiMarcelloDolci. Ludovicoparò lastoccata, siallargò elegantemente sulla sinistra e affondò la punta del-la lama di Toledo direttamente nella coscia scoperta di Al-ciati.Questi crollò in ginocchio, senza emettere alcun grido, mapoi, dimostrando una forza di volontà sorprendente, riuscìa tirarsi ancora in piedi e a fronteggiarlo di nuovo.Ludovico sorrise. — Mi avevano detto che la disperazionefa miracoli, ma tu non sei obbligato a prendere sul seriocerte dicerie.Fulvio avanzò ancora, trascinando la gamba ferita, e Lud-ovico si rese conto che avrebbe dovuto finirlo in fretta, senon voleva farsi scoprire da qualcuno. Quell’uomo sem-brava invasato, e forse avrebbe continuato a combatterefino a quando lui non gli avesse trafitto il cuore.Deciso a chiudere il conto con Alciati, divenne all’improvvi-so serio, piegò le gambe e preparò la mossa che avrebbeportato l’acciaio di Spagna direttamente nel petto di quel-l’anima dannata.Fintò un colpo sulla sinistra, aspettò che Alciati, con disar-mante lentezza,parasse lastoccata,poi ruotò rapidamen-te su se stesso, si abbassò il più possibile e portò il colpo.Con un gesto disperato Alciati si lasciò cadere a terra, nel-l’estremo tentativodi schivare l’affondo. Con suasorpresa,Ludovico comprese che nonostante le condizioni in cui sitrovava, Alciati era un avversario formidabile. La sua spa-da, infatti, non riuscì a penetrare nel costato dell’uomo ead aprirsi la strada fino al cuore come aveva calcolato, masi limitò ad attraversargli la spalla sinistra da parte a parte.Quando Ludovico ritirò la lama, si rese conto che avrebbedovuto colpirlo ancora, per strappargli una volta per tutte la
vita a cui Alciati si teneva aggrappato tanto tenacemente.Quando la spada gli squarciò i muscoli della spalla, Ful-vio comprese che tutto era perduto. Non avvertiva piùdolore, però i muscoli recisi dell’arto non gli consentironodi reggere ancora la spada, che cadde a terra con unsuono lontano e attutito dalla foschia che gli annebbiavala vista.Con gli ultimi residui delle sue forze cercò di tirarsi ancorain piedi, ma non sentiva più le braccia e le gambe. Restòseduto a terra, in una posizione scomposta, respirandopesantemente. E fissò Ludovico de Valois negli occhi.— Verrò a prenderti — disse con la voce impastata disangue. — Tornerò dall’inferno per tormentarti per il restodella tua lurida vita.La risata sprezzante di Ludovico fu attenuata solo in partedalle strette pareti del vicolo.— Intanto comincia a portare i miei saluti a tua moglie —ringhiò il Vicario impugnando la spada a due mani e solle-vandola per sferrare il colpo finale.Fulvio avrebbe voluto sputare contro Ludovico de Valois,prima che il fendente gli staccasse la testa dal collo, mapoi accadde qualcosa.La lama di Toledo continuava a restare sospesa nell’aria,come se il tempo si fosse improvvisamente fermato, e gliocchi di Ludovico de Valois si allargarono a dismisura, di-latati dallo stupore. Il suo corpo vibrò, poi Fulvio avvertì unrumore raschiante, come quello che fa una spada quan-do attraversa un uomo da parte a parte, e come d’incantovide comparire la punta di uno stocco dal petto del Vicario,anticipato da uno spruzzo di sangue.Ludovico de Valois aprì la bocca per dire qualcosa, men-tre osservava sbalordito la lama che l’aveva trafitto, maquello che gli uscì dalla gola fu solo un rauco gorgogliopieno di sangue.Com’era possibile? Fulvio Alciati era lì davanti a lui, pro-strato ai suoi piedi, pronto a ricevere il colpo finale, eppurenon era riuscito a colpirlo. Ludovico abbassò lo sguardoverso il proprio petto, da dove sentiva allargarsi un doloreindicibile, e vide una lama sporca di sangue spuntare len-tamente, palmo dopo palmo.Qualcosa non andava. Non vedeva l’elsa della spada, epoteva giurare che Fulvio Alciati fosse ancora lì, seduto aterracon il corpo ricopertodi sangue.Allorachi l’avevacol-pito? Chi l’aveva trapassato da parte a parte con quellospiedo rozzo, forgiato da artigiani da quattro soldi?Lentamente, mentre il dolore diventava una marea inarre-stabile che gli riempiva gli occhi e la mente, Ludovico si gi-rò per guardare chi lo stava uccidendo.
— Questo è ciò che ti meriti — disse una voce che Fulvioin un primo momento non riconobbe.Ludovico de Valois si era girato e gli copriva la visuale, co-sì non riusciva a vedere chi fosse stato a infilzare il Vicario.Poi questi crollò in ginocchio, con la spada affondata finoall’elsa nella schiena, e finalmente Fulvio comprese quelloche era accaduto.Davanti a Ludovico c’era una ragazzina. Una creaturaleggiadra e dannata insieme, che evocava i suoi più ferociincubi e che aveva il potere di infiammargli i lombi ancheadesso che la vita gli stava sfuggendo di mano.— Ti ho seguita per tutto il tempo — disse la giovanemendicante che lui aveva desiderato perdutamente, avvi-cinandosidi unpassoeabbassando il cappuccio che le ri-copriva la testa. — Aspettavo solo un’occasione comequesta.Ludovico osservò la ragazza, vide che era cresciuta, chenon aveva più quella luce raminga e spaesata negli occhi,sostituita da un’espressione dura e determinata.Cercò di sollevare una mano per toccarla, per sfiorarlaun’ultima volta, ma il suo corpo non obbediva più ai suoicomandi.La ragazzina si avvicinò ancora, portò il viso così vicino alsuo che Ludovico credette che finalmente lei l’avrebbe ba-ciato, scacciando i demoni che l’avevano posseduto eche in nome del suo ricordo l’avevano costretto a compie-re atti innominabili.Invece lei raccolse un grumo di saliva sulla lingua e glielosputò in faccia, mostrandogli tutto il suo disprezzo.— Crepa — disse tirandogli un calcio e mandandolo lun-go disteso per terra, con la faccia nel rigagnolo di scolo delvicolo.Prima di morie, Ludovico de Valois cercò disperatamentedi suggere con la lingua una goccia della sua saliva.— Hai perso molto sangue — gli disse Anita appoggian-dolo delicatamente contro la parete del vicolo ed esami-nando le ferite. — Però non mi sembra troppo grave. Nonè stato leso nessun organo vitale.Fulvio sorrise, cercò di dire qualcosa ma fu scosso da unatosse dolorosa.—Stai zitto—gli ordinò lei, strappandosigli orli dellavesteper realizzare delle fasciature rozze ma sufficienti ad arre-stare il sangue. — Risparmia le forze, se vuoi continuareavivere.—Poisollevògli occhie loguardò,allargandounsorriso che inondò di gioia il cuore di Fulvio. — Perché tuvuoi continuare a vivere, vero? Come ho fatto io.Fulvio annuì.— Bene — fece Anita terminando di fasciargli le ferite. —Adesso però arriva il difficile. Dobbiamo andarcene al piùpresto da qui, perché le guardie non tarderanno a trovarci.Credi di farcela a metterti in piedi?— Finché non ci provo non lo sapremo mai — sibilò Ful-vio stringendo i denti e facendo forza con la gamba sana.Mentre si tirava in piedi, aiutato da Anita, riconobbe qual-cosa nel calore del suo sorriso. Era lo stesso che illumina-va il volto di sua moglie quando lui le diceva che l’amava.
FINE
L’EMITTENTE SI PRESENTA ALLE PORTE DELLA STAGIONE CON UNA PROGRAMMAZIONE PIÙ COMPLETA
Il nuovo ritmo di Twenty’z Radio
Le “voci” al microfono negli studi di Twenty’z Radio
OGGI AL CINEMA FANFULLA
Le “nuvole” sull’orizzonte del nostro Paesen Una finestra sul cinema italiano spesso escluso dal circuito della distribuzione. Mercoledì e giovedì sera (proiezionialle ore 21.15) il Cinema Fanfulla di viale Pavia a Lodi proporrà Qualche nuvola, operaprima di Saverio di Biagio accolto lo scorso anno da buonerecensioni della critica dopola presentazione alla Mostradel cinema di Venezia (doveera inserito nella sezioneOrizzonti) ma poi, come spesso accade, distribuito poco emale nelle sale. Si tratta diuna sorta di prologo che aprirà la nuova stagione del cineforum della sala cinematografica di viale Pavia, in programma a partire dal prossimo 18 settembre. Definito unfilm che parla di «rapportiumani: quelli fra colleghi muratori, fra familiari, fra promessi sposi, fra amici fraterni, fra datore di lavoro e operai, fra amanti di ceti diversi»,Qualche nuvola è una storiache si svolge in un quartiereperiferico di Roma, una zona
di borgata dove gli sbocchi piùovvi sono il duro lavoro e i piccoli furti. Il protagonista, Diego (Michele Alhaique), hascelto la prima strada, è unmuratore che ogni giorno suda la pagnotta. E ha scelto di
sposare Cinzia(Greta Scarano), la ragazzacon la quale ècresciuto e cheviveva sul suostesso pianerottolo. Ma lasolidità dellec e r t e z z e d iDiego verràscalfita dall’incontro casuale con Viol a ( A y i l i nPrandi), ragazze bella einfantile cheappartiene aun altro mondo , vive nelcentro storicotra locali allamoda e vernis
sage. Toccherà quindi a Diegoprendere una decisione e nonfarsi travolgere da «qualchenuvola»: le nuvole dei dilemmi, delle scelte non ponderate,e delle scelte che qualcuno hafatto per noi. (Fa.Ra.)
Due immagini di “Qualche nuvola” di Saverio di Biagio
RASSEGNA A MILANO
Le “strade”del cinematra Veneziae Locarnon Scatta oggia l l e 1 2 . 3 0“l’ora X” per lavendita dei biglietti di tutti ifilm inseritinel cartellonedi “Le vie delc i n e m a ” , l arassegna milanese che presenta le operepassate in concorso alla 69esimaMostra cinematografica di Venezia e al 65esimo Festival delfilm di Locarno. Il programma èdi assoluto livello e il richiamoforte per i cinefili visto che giàdal primo giorno (giovedì, presso Anteo spazioCinema) verranno proiettati i film vincitori deidue festival: il Pardo d’oro (Lafille de nulle part, di JeanClaude Brisseau) e l’appena proclamato Leone d’oro (Pietà, di KimKiduk). La 33esima edizionedella manifestazione milanesededicata ai film di Venezia e Locarno propone quest’anno 46 tralungometraggi e corti in 9 salecinematografiche per 8 giorni diprogrammazione e 78 proiezioni.I biglietti si possono acquistareda oggi (sempre a partire dalleore 12.30) sia on line che fisicamente. L’infopoint si trova inGalleria de Cristoforis 3 a Milano (su corso Vittorio Emanuele)e sarà attivo dalle 12.30 alle 20.30fino al 20 settembre. Saranno invendita le cinecard “Le vie delcinema” (36 euro per 8 ingressi ascelta), i biglietti di tutti i filmin rassegna (7 euro intero, 5,50ridotto), si potranno convertire icoupon pubblicati sul Corrieredella Sera in biglietti a 3 euro eritirare i tagliandi riservati online con la Cinecard “Le Vie delCinema”. Per prenotare i biglietti da internet è sufficiente collegarsi al sito www.lombardiaspettacolo.com, attivo da oggi alle ore 12.30. i biglietti prenotatisi potranno stampare direttamente dal proprio computer. Dagiovedì 13 a giovedì 20 settembresarà possibile acquistare biglietti e convertire i coupon del Corriere della Sera solo per i film inprogramma nel cinema il giornostesso. Le sale che partecipanoall’iniziativa sono Anteo spazioCinema, Apollo spazioCinema,Arcobaleno Film Center, Arlecchino, Auditorium San Fedele,Eliseo Multisala, Mexico, OrfeoMultisala e Plinius Multisala.
F. R.
n Parte oggila venditadei bigliettiper il cicloche prenderàil via giovedì coni film vincitoridei due festival
Il sindaco diSan DonatoChecchi lunedì17 ospite delprogramma“Seven”
Un singolo “dance” realizzato dai dj della radio di San Donato