Post on 02-May-2015
I nuovi orizzonti della Scolastica e Tommaso d’Aquino
I nuovi orizzonti della Scolastica e Tommaso d’Aquino
Il quadro cronologico
Il contesto del XIII secolo
La necessità di riforma della Chiesa porta alla fondazione dei nuovi ordini mendicanti: francescani e domenicani
La necessità di riforma della Chiesa porta alla fondazione dei nuovi ordini mendicanti: francescani e domenicani
in particolare i domenicani prestano particolare attenzione alla formazione culturale
i membri di entrambi gli ordini diventano importanti docenti
nelle università del Duecento, in particolare a Parigi e Oxford
le loro posizioni però si dividono, in particolare
rispetto:• alla filosofia aristotelica
• ai rapporti tra fede e ragione
Aristotele in Occidente
Grazie alle traduzioni dei testi arabi, il pensiero di Aristotele si diffonde rapidamente in Europa
Grazie alle traduzioni dei testi arabi, il pensiero di Aristotele si diffonde rapidamente in Europa
ma gli studiosi si rendono conto che la fisica e la metafisica di Aristotele aprono
nuove prospettive di ricerca
agli inizi del XIII secolo la Chiesa vieta la lettura della Metafisica e dei libri naturali poiché ritiene che il pensiero aristotelico sia in contrasto con il
cristianesimo
molti cominciano a utilizzare la filosofia aristotelica all’interno della teologia
finché, alla metà del secolo, lo studio e l’insegnamento delle opere di Aristotele
diviene obbligatorio
Alberto Magno
Alberto di Colonia può essere considerato l’iniziatore dell’aristotelismo latino
Alberto di Colonia può essere considerato l’iniziatore dell’aristotelismo latino
Alberto si propone di commentare tutti gli scritti aristotelici per mostrare come
il suo pensiero possa essere proficuamente utilizzato dai teologi
in questo modo Alberto matura l’idea che il sapere filosofico merita di essere
studiato in sé: la filosofia comincia ad essere considerata nella sua intrinseca
razionalità
Tommaso d’Aquino: la vita
Tommaso d’Aquino riprende e sviluppa il progetto del suo maestro Alberto, dando inizio a un’impostazione teologico-filosofica che coniuga: il cristianesimo con il pensiero aristotelico e neoplatonico
Tommaso d’Aquino riprende e sviluppa il progetto del suo maestro Alberto, dando inizio a un’impostazione teologico-filosofica che coniuga: il cristianesimo con il pensiero aristotelico e neoplatonico
Tommaso segue la carriera accademica fino a divenire “maestro”
in teologia nel 1256
l’insegnamento sarà la sua attività fondamentale che svolgerà a Parigi,
Colonia e in Italia
Tommaso d’Aquino: le opere
Le opere di Tommaso sono legate alla sua attività di insegnamentoLe opere di Tommaso sono legate alla sua attività di insegnamento
commenti
questioni disputate
opuscoli vari
le somme
ai testi biblici, Aristotele, Pseudo-Dionigi, Sentenze di Pier Lombardo
su diversi temi come la verità, la fede, l’anima, le virtù
L’ente e l’essenza, Le sostanze separate, L’unità dell’intelletto
impostate secondo il metodo della disputa: discussione di un argomento distinguendo pro e contro e fornendo poi
una risposta
Somma teologica (compendio di tutto il
sapere teologico)
Somma contro i gentili (spiegazione della
razionalità della dottrina cristiana contro
i pagani)
Tommaso d’Aquino: ragione e fede
La ragione possiede una sua autonomia di indagine, ma anche dei limiti oltre i quali non può andare
La ragione possiede una sua autonomia di indagine, ma anche dei limiti oltre i quali non può andare
alcune verità sono accessibili dalla
ragione naturale (ad esempio, l’esistenza di Dio), altre eccedono il suo potere (ad esempio,
chi è Dio)
Dio è l’unica fonte della verità, quindi fede e
ragione non possono entrare in
contraddizione
Tommaso d’Aquino: l’ente e i trascendentali
Tommaso sente la necessità di chiarire attraverso la razionalità filosofica il lessico metafisico
Tommaso sente la necessità di chiarire attraverso la razionalità filosofica il lessico metafisico
nell’ENTE reale finito bisogna distinguere
l’ente è ciò che viene immediatamente concepito dall’intelletto
ogni ente possiede delle caratteristiche
che vanno al di là delle sue singole
determinazioni; queste nozioni sono dette: TRASCENDENTALI
l’ESSENZA, che risponde alla domanda “che cos’è?” e ha un’esistenza in potenza
l’ESSERE, l’effettiva esistenza attuale
L’UNITÀ
L’ESSERE QUALCOSA DI SPECIFICO
LA VERITÀ
LA BONTÀ
LA BELLEZZA
Tommaso d’Aquino: la metafisica dell’essere
l’ente ha l’essere attraverso una specifica essenza, ma non è l’essere
Data la distinzione tra essere ed essenza, ogni ente risulta contingente
Data la distinzione tra essere ed essenza, ogni ente risulta contingente
per passare all’essere ogni ente deve riceverlo dall’essere stesso: Dio si configura dunque come l’Essere in sé che,
attraverso l’atto creativo, dona l’essere alle creature
Tommaso d’Aquino: partecipazione e analogia
Il rapporto causale tra Creatore e creatura determina la relazione tra Dio e gli enti creati
Il rapporto causale tra Creatore e creatura determina la relazione tra Dio e gli enti creati
le creature, ricevendo l’essere, prendono parte
all’Essere di Dio
PARTECIPAZIONE
determina la “somiglianza” tra le creature e Dio
ANALOGIA
l’Essere di Dio : alle proprietà di Dio = l’essere della creatura : alle proprietà della creatura
l’essere delle creature e quello di Dio sono in parte simili e in parte diversi, secondo un rapporto proporzionale
Tommaso d’Aquino: l’esistenza di Dio
Il rapporto analogico tra Dio e le creature fonda la possibilità ontologica di “parlare” di Dio
Il rapporto analogico tra Dio e le creature fonda la possibilità ontologica di “parlare” di Dio
per provare l’esistenza di Dio Tommaso elabora delle
“prove a posteriori”, che partono dall’esperienza
Tommaso d’Aquino: la conoscenza intellettiva
La ragione può dunque, risalendo dagli effetti alla causa, provare che Dio esiste, senza poter dimostrare chi è, a causa delle sue specifiche
modalità conoscitive
La ragione può dunque, risalendo dagli effetti alla causa, provare che Dio esiste, senza poter dimostrare chi è, a causa delle sue specifiche
modalità conoscitive
la verità sta quindi nell’adeguamento della specie che è nell’intelletto con la forma universale della cosa
ogni conoscenza ha inizio dalla sensibilità
Tommaso d’Aquino: l’immortalità dell’anima
la capacità di conoscere la forma intellegibile denota la spiritualità dell’anima, che quindi può sussistere
indipendentemente dal corpo
Contro Averroè, Tommaso sostiene che l’anima individuale racchiude l’intelletto agente
Contro Averroè, Tommaso sostiene che l’anima individuale racchiude l’intelletto agente
riprendendo Aristotele, Tommaso afferma che l’anima è “l’atto del corpo”
IMMORTALITÀ DELL’ANIMA
Tommaso d’Aquino: l’etica
Anche nell’etica Tommaso riprende Aristotele affermando che il fine dell’uomo è la felicità
Anche nell’etica Tommaso riprende Aristotele affermando che il fine dell’uomo è la felicità
la felicità ultima dell’uomo è però cristianamente identificata con la beatitudine
l’uomo deve attuare i mezzi necessari per raggiungere la beatitudine attraverso la sua azione morale, cioè con le azioni compiute
liberamente
l’uomo ha in sé una disposizione naturale a individuare i principi
pratici dell’agire
l’azione buona ripetuta crea una “abitudine” ad agire bene
SINDERESI
VIRTÙ
Tommaso d’Aquino: la grazia
Le virtù morali da sole non bastano per arrivare alla beatitudineLe virtù morali da sole non bastano per arrivare alla beatitudine
soltanto Dio può rendere l’uomo partecipe della natura divina: per la
beatitudine è necessaria anche la grazia
la grazia non distrugge però la natura, ma la completa
portandola a compimento nel suo fine ultimo
Tommaso d’Aquino: il tomismo
La teoria di Tommaso ebbe nei secoli un grande successo, divenendo per lungo tempo la dottrina ufficiale della ChiesaLa teoria di Tommaso ebbe nei secoli un grande successo, divenendo per lungo tempo la dottrina ufficiale della Chiesa
tra i secoli XIII e XV il tomismo si afferma come scuola teologica
durante l’epoca moderna si intensificano i commenti all’opera di Tommaso: il tomismo si diversifica e si afferma
nel XIX secolo, di fronte agli attacchi verso la Chiesa rinasce nella forma del
neotomismo
il neotomismo si diffonde nel XX secolo, sia in una forma tradizionale, sia come
tentativo di conciliare il pensiero di Tommaso con la modernità
Bonaventura da Bagnoregio
Mentre i domenicani riprendono la filosofia aristotelica, i francescani si rifanno maggiormente alla tradizione agostiniana
Mentre i domenicani riprendono la filosofia aristotelica, i francescani si rifanno maggiormente alla tradizione agostiniana
Giovanni Fidanza, detto Bonaventura, è l’esponente di
maggior spicco dei maestri francescani del XIII secolo
essendo Dio il fine ultimo dell’uomo, tutte le forme del
sapere devono porsi gerarchicamente al servizio della
teologia
secondo Bonaventura solo la teologia può orientare le scienze
verso il loro fine, cioè Dio
Bonaventura: l’ascesa dell’anima a Dio
Nell’Itinerario dell’anima verso Dio, Bonaventura spiega il percorso che l’anima deve seguire per arrivare alla contemplazione mistica
Nell’Itinerario dell’anima verso Dio, Bonaventura spiega il percorso che l’anima deve seguire per arrivare alla contemplazione mistica
l’uomo possiede tre “occhi” (facoltà)
mediante i quali può compiere il percorso ascensionale in sei tappe fino all’unione
con Dio
sensibilità (rivolta alle cose esterne)
vede Dio:
1 mediante il mondo sensibile
2 nel mondo sensibile
spirito (rivolto a se stesso)
vede Dio:
3 mediante l’anima
4 nell’anima
mente (rivolta sopra di sé) vede Dio:
5 mediante l’idea dell’Essere
6 nella meditazione del Bene
I francescani a Oxford
Nell’Università di Oxford i francescani seguono l’orientamento aristotelico nell’ambito scientifico, quello agostiniano in metafisica
Nell’Università di Oxford i francescani seguono l’orientamento aristotelico nell’ambito scientifico, quello agostiniano in metafisica
teoria della luce: la luce è la prima forma corporea creata da Dio che, diffondendosi,
si identifica con la corporeità
vuole costituire una nuova enciclopedia del sapere nella quale abbia un ruolo
fondamentale la scienza sperimentale basata sull’esperienza:
Roberto Grossatesta (1168 ca – 1253) Ruggero Bacone (1215 ca – 1292 ca)
si può così realizzare un rapporto più stretto tra scienza empirica,
tecnica e matematica
la teoria della luce ha anche un rilievo epistemologico: Grossatesta cerca infatti di fondere l’astrazione aristotelica con la
teoria agostiniana dell’illuminazione