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S. Tommaso d’Aquino
Nasce nel 1225 nel castello di Roccasecca
presso Aquino, nel basso Lazio, da
un’antica famiglia nobile (il padre di stirpe
longobarda, la madre di stirpe normanna, I
primi studi li compie presso il monastero di
Montecassino. Intorno ai 12/13 anni i
genitori lo inviano a Napoli, dove da una
quindicina d’anni Federico II ha fondato
l’Università. Qui studia le sette arti liberali
(grammatica, dialettica, retorica, geometria,
aritmetica, musica e astronomia) e la logica.
All’età di 18/19 anni entra nell’Ordine
domenicano e si dedica in particolare allo
studio della Sacra Scrittura.
Nel 1246 lascia l’Italia e va a Colonia, dove
approfondisce i suoi studi sotto la
guida di Alberto Magno, che ne fa il
discepolo prediletto e lo invia, nel 1252
(all’età di 27 anni) a Parigi come docente
dei confratelli dell’Ordine presso
l’Università.
S. Tommaso d’Aquino
Qui come baccelliere di teologia commenta la Sacra Scrittura e il Libro delle
sentenze. Cinque anni più tardi ottiene il titolo di dottore. È un periodo
particolarmente creativo della sua vita e inizia la stesura della Summa contra
Gentiles.
La sua autorità è tale che è chiamato a far parte del gruppo che redige la
Ratio studiorum dell’Ordine, in cui Tommaso chiede l’inserimento dello studio
della filosofia.
Nel 1260 è chiamato dalla Curia romana, sommo conoscitore del greco, e gli
chiede, anche a nome di Alberto Magno, la traduzione in latino delle opere e
dei commentatori greci di Aristotele, sui quali interverrà poi coi propri
commenti.
Nel 1269 torna a Parigi per un secondo triennio di insegnamento, al termine
del quale è richiamato dalla Curia romana, e successivamente da Carlo
d’Angiò, che a Napoli vuole rinnovare la tradizione di Federico II.
Nel 1273, mentre sta lavorando alla terza parte della Summa Theologiae,
papa Gregorio X lo invita a partecipare l’anno seguente al Concilio di Lione.
Nel febbraio del 1274 improvvisamente è colto dalla morte. Dichiarato santo
nel 1323, gli è stato dato il titolo di «dottore angelico» e, più di recente, di
«dottore comune».
S. Tommaso d’Aquino Su cosa riflette?
Quale domanda fondamentale pone?
Quale problema si pone?
S. Tommaso d’Aquino
Il rapporto ragione-fede
Quale problema si pone?
Quali casi si possono incontrare?
Su quali presupposti si fonda la ragione?
Su quali presupposti si fonda la fede?
Sono verità assunte per supposizione grazie alla Rivelazione
Ricerca razionale indipendente
Non c’è disaccordo tra fede e ragione Concordia tra fede e ragione
Cosa comporta? Cosa comporta?
Per esempio, la possibilità di spiegare o dimostrare l’esistenza di Dio e l’immortalità dell’anima
Alcune verità restano dei misteri per la ragione (trinità di Dio incarnazione di Dio in Gesù
Padre
Figlio
Spirito
Santo
Padre
Figlio
Spirito
Santo
S. Tommaso d’Aquino
L’idea di essere
Cosa acquisisce da Aristotele?
Su cosa riflette?
Quali concetti introduce?
L’essenza (ciò che una cosa è)
L’essere (l’esistenza concreta della cosa)
Il concetto di materia Il concetto di forma
La cui sintesi è? Che è in relazione con quale concetto?
Il concetto di sinolo
Potenza Atto
Che è in relazione con quale concetto?
S. Tommaso d’Aquino
Le creature
Quali caratteristiche hanno?
Quale problema si pone?
Partecipano dell’Essere
Non sono in grado di passare da L’ESSENZA a L’ESISTENZA
Dipendono DALL’ATTO CREATORE DI DIO
Perchè?
S. Tommaso d’Aquino
L’uomo in quanto creatura di Dio è persona
Di cosa è dotato?
Qual è la sua antropologia?
Corpo (materia) Anima (forma)
È forma pura che non dipende dal corpo per la sua esistenza
In cosa si differenzia dalla dottrina Aristotelica?
Quindi?
È immortale!
Coglie la specie sensibile delle cose
Cosa fa?
Da cosa lo deduce?
Fondamenti della
Conoscenza
Gnoseologia= parte della filosofia che si occupa della natura e dei limiti della conoscenza umana
S. Tommaso d’Aquino
Ditemi, chi è DIO?
Quale domanda fondamentale pone?
Chi è per l’Aquinate?
L’essere sussistente di per se
Coincidenza tra essenza (ciò che una cosa è) e essere (l’esistenza concreta della cosa)
creatore
Cosa fa?
Pone in essere ogni altro ente
1. Ex motu et mutatione rerum (tutto ciò che si muove esige un movente primo
perché, come insegna Aristotele nella Metafisica: "Non si può andare
all'infinito nella ricerca di un primo motore");
2. Ex ordine causarum efficientium (cioè "dalla causa efficiente", intesa in
senso subordinato, non in senso coordinato nel tempo. Tommaso non è, per
sola ragione, in grado di escludere la durata indefinita nel tempo di un
mondo creato da Dio, la cosiddetta creatio ab aeterno: ogni essere finito,
partecipato, dipende nell'essere da un altro detto causa; necessità di una
causa prima incausata);
3. Ex rerum contingentia (cioè "dalla contingenza". Nella terminologia di
Tommaso la generabilità e corruttibilità sono prese come segno evidente
della possibilità di essere e non essere legata alla materialità, sinonimo, nel
suo vocabolario di "contingenza", ben diverso dall'uso più comune, legato ad
una terminologia avicenniana, dove "contingente" è qualsiasi realtà che non
sia Dio. Tommaso, in questa argomentazione della Summa Theologiae
distingue attentamente il necessario dipendente da altro (anima umana e
angeli) e necessario assoluto (Dio). L' esistenza di esseri generabili e
corruttibili è in sé insufficiente metafisicamente, rimanda ad esseri necessari,
dapprima dipendenti da altro, quindi ad un essere assolutamente
necessario);
Le cinque vie per dimostrare l'esistenza di Dio (1-3/5 A POSTERIORI)
4. Ex variis gradibus perfectionis (le cose hanno diversi gradi di perfezione,
intese in senso trascendentale, come verità, bontà, nobiltà ed essere,
sebbene sia usato un 'banale' esempio fisico legato al fuoco ed al calore;
ma solo un grado massimo di perfezione rende possibile, in quanto causa, i
gradi intermedi);
5. Ex rerum gubernatione (cioè "dal governo delle cose": le azioni di realtà non
intelligenti nell'universo sono ordinate secondo uno scopo, quindi, non
essendo in loro quest'intelligenza, ci deve essere un'intelligenza ultima che
le ordina così).
Le cinque vie per dimostrare l'esistenza di Dio (4-5/5 A PRIORI)
Ex motu et mutatione rerum
(tutto ciò che si muove esige
un movente primo)
Ex ordine causarum efficientium
(ogni essere finito, dipende
nell'essere da un altro detto
causa)
Ex rerum contingentia
L' esistenza di esseri
generabili e corruttibili è in sé
insufficiente metafisicamente,
rimanda ad esseri necessari,
dapprima dipendenti da altro,
quindi ad un essere
assolutamente necessario
Ex variis gradibus perfectionis
(le cose hanno diversi gradi di
perfezione ma solo un grado
massimo di perfezione rende
possibile, in quanto causa, i
gradi intermedi)
Ex rerum gubernatione (le
azioni di realtà non
intelligenti ordinate secondo
uno scopo, non essendo in
loro quest'intelligenza, ci
deve essere un'intelligenza
ultima che le ordina così).