Giovanni Compiani – Agenda 21 Provincia Fine 2000 Processo del Progetto Agenda 21 Locale -...

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Giovanni Compiani – Agenda 21 Provincia

 A21L ITALY Coordinamento Italiano Agende 21 locali

....DEFINIZIONI....

J.R. Hichs

SOSTENIBILITA' 

Massimo ammontare che una comunità può consumare in un certo periodo e rimanere, tuttavvia,lontana dall'esaurimento delle risorse come all'inizio

Bruntland,1987

SVILUPPO SOSTENIBILE 

Sviluppo che risponde alle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze

ONU (WCU,UNEP,WWFN) 1992

SVILUPPO SOSTENIBILE 

Per sviluppo sostenibile s'intende un miglioramento di qualità della vita, senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi alla base

ICLEI, 1994

SVILUPPO SOSTENIBILE 

sviluppo che offre servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l'operabilità dei sistemi naturale, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi

  

"lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Esso contiene due concetti chiave: il concetto di "bisogni", in particolare i bisogni primari dei poveri del mondo, ai quali deve essere data assoluta priorità; e l'idea di limiti imposti dallo stato della tecnologia e dell'organizzazione sociale sulla capacità dell'ambiente di soddisfare i bisogni presenti e futuri"

(WCED, 1987)

La parola "sostenibile" è stata inizialmente applicata nel campo delle scienze naturali: si parla infatti di sostenibilità fisica rispetto all'uso di una certa risorsa, come quell'uso della risorsa che ne mantiene intatte le caratteristiche di riproducibilità e integrità per l'uso futuro; poi di sostenibilità fisico-biologica allargando lo spettro da una risorsa ad un'intero ecosistema; infine il termine è stato allargato alla sfera delle relazioni sociali: la sostenibilità fisico-biologico-sociale ovvero lo sviluppo sostenibile.

AGENDA 21 è Il Piano d’Azione dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile

il documento, che costituisce il riferimento per le politiche di sviluppo del pianeta, per il 21° secolo, è stato definito nel 1992 dalla Conferenza ONU “Sviluppo e Ambiente”, a Rio de Janeiro e sottoscritto dai Governi di 180 Nazioni.

Le azioni concrete indirizzate alla sostenibilità indicate dal documento, possono essere realizzate più efficacemente soltanto a scala locale e occorre perciò tenere conto delle peculiarità delle singole realtà urbane e territoriali. L’Agenda del 21° secolo invita in particolare le autorità

locali di tutto il mondo a dotarsi di una propria Agenda 21 Locale (A21L). “

Ogni autorità locale dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali, e le imprese private ed adottare una propria Agenda 21 Locale. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso, le autorità locali dovrebbero apprendere ed acquisire dalla comunità locale e dal

settore industriale, le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie." (Agenda 21, Cap. 28, Rio 1992).

  

Il Piano d’Azione indica tra gli obiettivi:        la definizione di politiche economiche internazionali per accelerare l'attuazione di strategie di sviluppo sostenibile nei paesi del sud del mondo      analisi della relazione tra povertà, modelli di consumo dei Paesi industrializzati, esplosione demografica e sviluppo sostenibile       l'individuazione di misure per limitare l'impatto dell'inquinamento sulla salute della popolazione      l'avvio di politiche per ridurre l'inquinamento urbano, soprattutto nei paesi in via di sviluppo      l'integrazione delle tematiche ambientali nelle politiche economiche e commerciali dei singoli paesi       l'inserimento del vincolo della protezione dell'atmosfera nelle politiche energetiche, industriali, dei trasporti e nell'agricoltura       un approccio integrato all'uso delle risorse naturali che tenga conto non solo degli aspetti economici, ma anche economico e sociale        la conservazione e l'uso sostenibile delle foreste, il che implica l'arresto della desertificazione       la protezione degli ecosistemi montani       l'incremento dell'agricoltura sostenibile       la protezione e la conservazione delle diversità biologiche       la gestione e la protezione delle acque potabili       "l'uso sicuro" di sostanze chimiche tossiche       la riduzione e il controllo dei rifiuti pericolosi e tossici       la salvaguardia delle risorse marine       la gestione dei rifiuti solidi e dei liquami       lo sviluppo di tecnologie compatibili con l'ambiente       l'incremento della ricerca scientifica sui temi dello sviluppo sostenibile       la promozione e la diffusione dell'informazione sulle tematiche ambientali       la ricerca di strumenti finanziari e di risorse economiche per un piano generale di sviluppo sostenibile    il rafforzamento degli organismi e delle istituzioni con competenze ambientali       l'accesso alla stesura di questo documento alle forze sociali quali donne, giovani, popolazioni indigene, organizzazioni non Governative, enti locali, sindacati, rappresentanti dei settori commerciali e industriali, della comunità scientifica e degli agricoltori 

Molti dei problemi e delle soluzioni evidenziati nei processi di Agenda XXI hanno le loro radici a livello locale. I vari livelli della Pubblica Amministrazione ( Provincia ,Comuni, Comunità Montane) giocano un ruolo fondamentale in quanto definiscono la programmazione e la gestione della pianificazione territoriale, ed orientano le politiche delle attività produttive e quelle ambientali.

L'Agenda 21 costituisce quindi un processo partecipato per costruire la conoscenza dell'ambiente e valutarne la "capacità di carico" e per definire le basi di un nuovo accordo o "patto sociale" finalizzato alla sostenibilità dello sviluppo nel lungo periodo. Accordo che stabilisce le strategie e le azioni necessarie, "mette in rete" le risorse umane, finanziarie, tecnologiche e progettuali disponibili e infine adotta un programma degli interventi che impegni tutti gli attori sociali, le forze economiche, mprenditoriali e istituzionali, coinvolti secondo un principio di sussidiarietà.

"L'Agenda 21 locale è essenzialmente un processo strategico per incoraggiare e controllare lo sviluppo sostenibile. L'allestimento, la gestione, e l'attuazione di questo processo necessitano di tutte le capacità e gli strumenti di cui possono disporre un'autorità locale e la sua collettività" Il concetto di Sviluppo Sostenibile entra così nella nostra vita concretamente, coinvolgendo i settori dell’intera Comunità Locale con l’obiettivo di migliorare le città e i paesi in cui viviamo: l’ambiente, la società e l’economia.

Le politiche ambientali dell’Unione Europea hanno sottolineato, in questi anni, che gli attuali modelli di produzione e consumo dei paesi industrializzati, che si basano su elevati e crescenti consumi di materie e di combustibili fossili ad elevato impatto sull’ambiente, non possono durare più a lungo, né essere estesi alla gran parte della popolazione del pianeta. Il VI Programma Europeo per l’ambiente per affermare una visione sostenibile e solidale dello sviluppo si propone come obiettivi di carattere generale : - Il perseguimento di politiche di grande livello qualitativo su scala mondiale rivolgendo particolare attenzione alla soglia di saturazione dell’ambiente; - L’ulteriore promozione di modelli di produzione e consumo che siano sostenibili a livello internazionale e che consentano il conseguimento di progressi per garantire che le misure sugli scambi e sull’ambiente siano rafforzate reciprocamente. Il Programma, varato nel 2002, comprende tra le priorità del prossimo decennio : ·        cambiamenti climatici e gas serra – stabilizzare le concentrazioni dei gas in atmosfera in modo tale da escludere qualsiasi pericolosa interferenza delle attività umane sul sistema climatico;

·        garantire una migliore gestione delle risorse e dei rifiuti ai fini del passaggio a modelli di produzione e consumo di risorse rinnovabili non superiori alla capacità di carico dell’ambiente;

·        la tutela, la conservazione ,il ripristino, lo sviluppo del funzionamento dei sistemi naturali, degli habitat naturali e della flora e fauna selvatiche per contrastare i fenomeni di desertificazione , la perdita di biodiversità (compresa quella delle risorse energetiche) sia a livello europeo che su scala planetaria;

contribuire ad un elevato livello di vita e di benessere sociale per i cittadini attraverso La fruizione di un ambiente in cui il livello d’inquinamento non provochi effetti nocivi sulla salute, con uno sviluppo delle città e dei territori che sia ambientalmente sostenibile

Le politiche ambientali della UE

Aalborg +10

Oltre 2000 città europee

In Italia :

-1998 : 35

-Marzo 2002 : 513

Aalborg +10

Nel giugno 2004 si è tenuta adAalborg in Danimarca la QUARTACONFERENZA EUROPEA SULLECITTA’ SOSTENIBILI.

-Valutare 10 anni-Dai programmi alle azioni-- Approvazione della dichiarazione conclusiva, i cosiddetti COMMITMENTS Impegni condivisi di sostenibilità urbana e rilancio Di Agenda XXI

LA DIFFUSIONE DELL’AGENDAXXI IN ITALIA

Chi le ha attivate ?

900 Enti

IN EMILIA ROMAGNA

51 Enti

    

IL PERCORSO DELL’AGENDA XXI LOCALE

SARMATO sostenibile nel 2015 - AVVIO DEL PROCESSO

- COSTITUZIONE DEL FORUM

- PIANO D’AZIONE

- PROGETTI IN PARTNERSHIP

- MONITORAGGIO AZIONI DI PIANO/ PIANO D’AZIONE OPERATIVO

- MONITORAGGIO PROGETTI IN PARTNERSHIP

E’ l’Assemblea plenariadei partecipanti al percorso di Agenda 21

Gli attori del Forum

•I cittadini

• Rappresentatività a livello economico,sociale,ambientale

Gli attori del Percorso

Seduta Plenaria Metodo : European Awareness Scenario Workshop (EASW), Suddivisione del forum in 4 gruppi di lavoro : es.- Gruppo economia- Gruppo risorse ambientali- Gruppo qualità sociale,cultura- Gruppo gestione del territorio Saranno presenti Facilitatori di gruppo ( e eventuali Tutor tematici)

Potrà essere nominato, dall’Amministrazione, un referente responsabile di gruppo I gruppi potranno essere anche in numero inferiore e definiti in base al numero di adesioni al Forum 

Costituzione del FORUM

GRUPPO 1

ECONOMIAECONOMIA

Resp.

Giugno 2005

Luglio Agosto Settembre

GRUPPO 2

RISORSE RISORSE AMBIENTALIAMBIENTALI

GRUPPO 3

SOCIETA’

CULTURA

Forum A21 - Sarmato

Workshop

Attività Industriali

- Analisi- Piano Azioni

Invio schede tematiche(ST) +Tutor per ogni workshop

ST AgricolturaOccupazi.

FormazioneNew

economy /Turismo

Integrazionitematiche

Qualità aria ST

Risorse Idriche

RisorseEnergetich

e

ParchiBiodiversità

Integrazionitematiche

- Analisi- Piano Azioni

SaluteSicurezza ST

Intergraz. sociale

opportunità

Servizi sociali

Attività culturali

Integrazionitematiche

- Analisi- Piano Azioni

•Relazioni azioni + strumenti gestionali PRG/PSC•Integrazioni tecniche + A21 inconscia + Rio + 10•Priorità Azioni + Impegni Programmi A21 per stakeholders•Partnerships per attuazione Piano A21L

Bozza Piano A21L SA

•Segreteria tecnica•Facilitatori•Tutor tematici

GRUPPO 4

GESTIONEGESTIONE

TERRITORIOTERRITORIO

Pianific.Territorio ST

Gestione rifiuti PPR

TraspotiLogistica

Patrimoniostorico

Integrazionitematiche

- Analisi- Piano Azioni

Novembre

Resp.

Resp.

Resp.

Ottobre Dicembre

GRUPPO 1

ECONOMIA ECONOMIA

RISORSE AMBIENTALIRISORSE AMBIENTALI

GRUPPO 1

ECONOMIA ECONOMIA

RISORSE AMBIENTALIRISORSE AMBIENTALI

GRUPPO 2

GESTIONE DEL TERRITORIO

CULTURA

SOCIETA’

GRUPPO 2

GESTIONE DEL TERRITORIO

CULTURA

SOCIETA’

ECONOMIA

RISORSE AMBIENTALI

GESTIONE DEL TERRITORIO

CULTURA

SOCIETA’

 

Definizione di criticità e opportunità

Definizione di una visione della Sarmato futura Metodo: European Awareness Scenario Workshop (EASW), I Gruppi valutano gli elementi positivi e negativi nel rapporto tra economia, ambiente e società e sviluppano una visione della Sarmato futura (2015)

PRIMA FASE

 Definizione degli obiettivi di sostenibilità Definizione del Piano d’Azione ambientale Metodo : European Awareness Scenario Workshop (EASW), I Gruppi tematici definiscono gli obiettivi di sostenibilità, le azioni ed i soggetti coinvolti nell’attuazione delle azioni.Viene definito il Piano d’Azione ambientaleVengono definite le priorità d’Azione Il FORUM in seduta plenaria definisce globalmente le Azioni prioritarie 

  

Eventuale realizzazione di progetti in Partnerschip Monitoraggio del Piano d’Azione  

SECONDA FASE

TERZA FASE

Dicembre05/

Gennaio/06

Ottobre 05

Giugno 05

CRONOPROGRAMMA