Giornalismo e ipertelevisione (11)

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Materiali del corso Comunicazione Digitale e Multimediale, UniPv, a.a. 2011-2012

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Giornalismo e ipertelevisione Paolo Costa

Università di Pavia Comunicazione

Innovazione Multimedialità

Anno Accademico 2011-2012

SEMIOTICA DEL TESTO TELEVISIVO 11a lezione

L’immagine della guerra

Postcards from hell

www.raffaeleciriello.it

Baghdad bombing

Collateral Murder

Il discorso della televisione

Occorre prendere la TV seriamente

Television provides meanings, many meanings, as it entertains. Jeremy G. Butler, Television. Critical Methods and Applications, 20114

“ ”

Polisemicità, discorso e struttura

• La struttura fondamentale del medium televisivo è costituita dal flusso, ovvero dalla sequenza dei diversi segmenti (narrativi, informativi, pubblicitari)

• Tale flusso genera una molteplicità di significati

• La polisemia televisiva è strutturata: il sistema culturale dominante condiziona la gerarchia dei significati, ciò in cui credere e ciò in cui non credere

• Guardare la televisione significa confrontare il proprio discorso (= sistema di credenze) con il discorso della televisione stessa

Frammentazione del flusso

• La televisione interrompe continuamente se stessa, passando da un testo all’altro

• A queste interruzioni si sommano quelle che lo spettatore determina con il telecomando e con continui cambiamenti nel contesto di fruizione (da solo, in compagnia, mangiando, con un libro in mano)

• Ciò induce la televisione ad adottare una struttura segmentata, fatta di piccole porzioni (packages) che incoraggiano la concentrazione dello spettatore

Televisione non-finzionale

• I testi televisivi non-finzionali, per esempio un telegiornale, non possono rappresentare la realtà as it is (“per come essa è”), a causa delle limitazioni imposte dalla struttura del mezzo

• D’altra parte ci è spesso difficile separare la realtà per come essa è dalla realtà rappresentata, in quanto non abbiamo conoscenza diretta della prima: dobbiamo relazionarci con le descrizioni della realtà incomplete e parziali fornite dalla TV

Mondo storico e realtà mediata

• La televisione non-finzionale presenta allo spettatore l’interazione degli attori sociali nel mondo storico

• Mondo storico = l’insieme degli eventi che possono essere rappresentati in televisione, ovvero gli aspetti del mondo reale che possono essere usati per raccontare delle storie

• Attore sociale = l’individuo che rappresenta se stesso agli altri, che performa nella scena sociale

Modi di rappresentazione della realtà

• Esibizione: selezione e organizzazione dei fatti e loro presentazione allo spettatore in modo diretto

• Interazione: commistione fra mondo storico e realtà del video (l’attore sociale viene portato nello studio televisivo, oppure un rappresentante della TV va nel mondo storico e incontra l’attore sociale)

• Osservazione: registrazione, senza interventi apparenti di selezione e organizzazione, della performance degli attori sociali

• Riflessione: rappresentazione della realtà attraverso la sua trasformazione in una narrazione

News e categoria esibitiva

• Le news e i reportage televisivi tradizionali rientrano nella categoria esibitiva: il giornalista seleziona i fatti dal mondo storico e li organizza in una rappresentazione coerente

• Attraverso la messa in scena dei fatti il giornalista suggerisce implicitamente che i suoi criteri di selezione e rappresentazione siano validi (“And That's the Way It Is”)

• Il fatto che il giornalista volga il proprio sguardo verso il pubblico rafforza la strategia esibitiva

Talk show e categoria interattiva

• In 1/2 Ora, condotto da Lucia Annunziata, è riconducibile al modello interattivo

• Porta a Porta e Ballarò adottano la strategia interattiva, integrandola con la strategia esibitiva

• Ruolo dell’anchor-demiurgo, che si pone al di sopra della relazione fra realtà televisiva e mondo storico

• Uso della piazza (funzione interattiva) durante i reportage (funzione esibitiva)

• Blu notte (Caro Lucarelli) recupera infine elementi della categoria riflessiva