Febbraio 2019 La GMG di Panama: “Avvenga per noi secondo ... · Vi auguro di riuscire a dire...

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GMG PANAMA 2019 V

Febbraio 2019

La GMG di Panama: “Avvenga per noi secondo la tua Parola”

Spostandoci a Panama City per la set-timana di JMJ, siamo stati immersi inun mondo parallelo: grattacieli, unaparrocchia molto all’avanguardia,stradoni a quattro corsie. Però noneravamo circondati solo dalla città:centinaia di bandiere da tutto il mon-do popolavano le strade, cori e innirisuonavano in ogni via, volti e sorrisidi colori diversi spuntavano da ogni

angolo. Benvenuti alla JMJ, migliaiadi giovani i cui cuori battoni allo stes-so ritmo! Momenti di catechesi e pre-ghiera, uniti a momenti di festa e sva-go, ci hanno accompagnato alla ve-glia al campus San Juan Pablo II, unadistesa di erba secca che dalle 10 disabato ha iniziato a riempirsi di giova-ni, zaini e bandiere. Insomma, unospettacolo! Cosa si prova standoci in

mezzo è inspiegabile a parole, va vis-suto. Vi posso solo dire che alzare latesta durante la veglia e guardarsi in-torno, vuol dire vedere migliaia di gio-vani che stanno facendo la stessa co-sa che stai facendo tu, che credononella stessa cosa in cui credi tu. Evedere questo dà una carica e unavoglia di vivere impressionante! PapaFrancesco ha dato un compito ben

preciso ai giovani: “Quello che daràpiù speranza in questo incontro sa-ranno i vostri volti e una preghiera.Questo darà speranza. Col volto concui tornerete a casa, col cuore cam-biato con cui tornerete a casa, con lapreghiera che avete imparato a direcon questo cuore cambiato. La cosache darà più speranza in questo in-contro saranno i vostri volti, la vostrapreghiera.” Ecco, spero davvero diriuscire a portare avanti questo impe-gno; come spero di riuscire a dire ognigiorno quel “sì” che Maria ha dettoall’angelo, diventando l’influencer piùimportante nella storia dell’umanità!Vi auguro di riuscire a dire quotidiana-mente, come abbiamo cantato asquarciagola durante tutta la JMJ “Heaquí la sierva del Señor, hágase en mísegún tu palabra”.

Elena Bianchini

L’entusiasmo dei giovani continua a risuonare dopo l’esperienza a PanamaSono partita a mente leggera, senza aspettativeprecise, ma fiduciosa che in qualche modoquesto viaggio sarebbe stato importante. Lagiornata mondiale della gioventù ti parla conmille linguaggi, e spesso senzaservirsi di parole, ma di incontriinaspettati ed emozioni nuove. Sono partita il 14 gennaio da Romain compagnia del gruppo con cuiavrei vissuto gomito a gomito ledue settimane a Panama. Poco piùdi mezza giornata di viaggio percambiare clima, togliersi ilgiubbotto invernale e indossaresandali e maniche corte. Panamaci ha accolti con il suo vento caldo,costante e piacevole, cinguettii dipappagalli, foreste di alberi dallechiome larghe e ingarbugliate e ilsuo skyline moderno che sispecchia nell’oceano.Insieme a Caterina Donato,membro d’équipe del SettoreGiovani nazionale di AC, e a donTony Drazza, assistente nazionaledel Settore Giovani, abbiamo collaborato comevolontari con il Servizio di Pastorale GiovanileNazionale della CEI per curare l’accoglienza deipellegrini italiani e allestire Casa Italia. Panama ha aperto le porte delle sue case, delle

sue parrocchie, si è fatta accogliente curandoogni aspetto, dal più grande al più nascosto.Quando parti per eventi simili, è bellissimonotare quanto i dettagli parlino a voce alta.

Abbiamo osservato con stupore la forza di unpopolo che ha scelto di “sacrificarsi”, a volte conpiacere, a volte dovendo interromperebruscamente la propria quotidianità, tutti hanno“fatto sacra” la loro ospitalità.

Sono stati giorni di organizzazione e di lavoromanuale, di lavoro di squadra insieme aivolontari panamensi di ogni età che ogni giornoci raggiungevano e si mettevano a disposizione:

chi ad allestire gli spazi, chi adaccompagnarci per le vie di unacittà per noi nuova, chi per farcida interpreti.Abbiamo vissuto settimane in cuiera sempre presente il desideriodi dire grazie, ai compagni diviaggio, ai panamensi, alledifficoltà, a Dio. Punti di vistasempre nuovi per cui ringraziare:un’eredità che ci ha fatti tornarea casa con il cuore cresciuto.Abbiamo avuto il privilegio di faresilenzio e pregare al fianco di piùdi 600.000 giovani, percorsi difede diversi, migliaia di storie inpreghiera. Abbiamo sognato tantoe insieme. Con fatica e concoraggio abbiamo scelto di fidarcidell’Amore, che ci rimette inpiedi.

Mi porto a casa questo e molto altro, la certezzache tutto quello che abbiamo vissuto sapeva dipresente, di “vita adesso” che è una promessadi futuro.

Elena Cavallotti

Ciò che darà più speranza in questo incontro saranno i vostri volti, la vostra preghiera

Panamà, il Paese dellegrandi contraddizioni: ilcanale di Panama èun’opera di ingegneriaspettacolare, ma non intutte le case arriva l’ac-

qua corrente; il passaggio delle naviporta milioni di dollari ogni giorno, mafuori dalla città la gente vive in condi-zioni di grande povertà. Nonostantetutto ciò, Panama è un pezzo di terrache collega, fa da ponte tra le dueAmeriche, come ha ricordato PapaFrancesco. Questo stato così partico-lare è stato scelto come sede della34° Giornata Mondiale della Gioventù.Dopo cinque giorni di gemellaggio aMacaracas (paesino molto povero di2000 abitanti a cinque ore da Pana-ma), dove siamo stati accolti e trattaticome se fossimo dei re, dove le per-sone ci hanno aperto le loro case dan-doci tutto quello che avevano, dove cihanno fatto sentire a casa, non soloripetendo “mi casa es tu casa” maproprio mettendo in pratica questeparole, il parroco, commosso, ha det-to queste parole: “Papa Francesco habenedetto Panama con questa Gior-nata Mondiale della Gioventù e voipellegrini avete benedetto Macaracascon la vostra visita.” Noi però abbia-mo voluto aggiungere che Macaracasha benedetto noi, cambiando in cin-que giorni il nostro cuore e mostran-doci come la Carità, l’amore gratuito,sia in grado di vincere ogni barriera,di lingua, cultura e povertà.

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