Critica del selfie. Storia, fenomenologia, grammatica.

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CRITICA DEL SELFIE Storia, fenomenologia, grammatica

Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia

Master di primo livello in Management dei prodotti e servizi della comunicazione Comunicazione visiva ed editoria digitale

@paolocosta stayliquid 14-16 maggio 2015

BUT FIRST, LET ME TAKE A SELFIE

But first, let me take a selfie (AP Photo / Geert Vanden Wijngaert, 2014)

Pamplona (AFP / Rafa Rivas, 2014)

«Era una settimana che ci pensavo» (LaPresse / Falcone, 2015)

A Muslim pilgrim prays as another takes a photo with his mobile phone in Mecca (Reuters, 2014)

Beppe Severgnini: «Il selfie consacrato» (Agence France-Presse, 2013)

Gara di #faccette a Domenica Live (Ansa, 2014)

Orbiting Astronaut Self-Portrait (Aki Hoshinde, Expedition 32, NASA, 18 settembre 2012)

«A photograph that one has taken of oneself, typically one taken with a smartphone or webcam and uploaded to a social media website».

(Oxford English Dictionary, ed. 2013)

SAVE YOUR SELFIE

https://www.youtube.com/watch?v=E8MqHlbbEK0

PRIMO GIORNO

Ci presentiamo (esercitazione)

Dal nulla agli albori della modernità

Ritrarsi (e arrampicarsi) sugli specchi

Nascita della fotografia: fine dell’autoritratto?

L’autoritratto nell’epoca della sua riproducibilità tecnica

Autoritratto: un ritratto

SECONDO GIORNO

Autoespressione e integrazione sociale

Amplificazione del sé e disintegrazione sociale

McLuhan e il mito di Narciso

Moltiplicazione del sé (esercitazione)

Impersistenza dell’immagine

Fenomenologia del selfie

TERZO GIORNO

Postproduzione e cultura del software

Filtri

Hashtag e metadati

Luoghi e pose

Glitch

Selfie: un catalogo (esercitazione)

Grammatica del selfie

PRIMO GIORNO

CI PRESENTIAMO (ESERCITAZIONE) 60 secondi

3 aggettivi

1 videocamera

Solcata ho fronte, occhi incavati intenti;

Crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto;

Labbro tumido acceso, e tersi denti,

Capo chino, bel collo, e largo petto;

Giuste membra, vestir semplice eletto;

Ratti i passi, i pensier, gli atti, gli accenti,

Sobrio, umano, leal, prodigo, schietto;

Avverso al mondo, avversi a me gli eventi.

Talor di lingua, e spesso di man prode;

Mesto i più giorni e solo, ognor pensoso,

Pronto, iracondo, inquieto, tenace:

Di vizi ricco e di virtù, do lode

Alla ragion, ma corro ove al cor piace:

Morte sol mi darà fama e riposo.

AGGETTIVI IN 14 VERSI

François Xavier Fabre

Ritratto di Ugo Foscolo (1813)

Biblioteca Nazionale Centrale

Firenze

L’AUTORITRATTO, DAL NULLA AGLI ALBORI DELLA MODERNITÀ Autoritratto come ritratto dell’autore: un genere

Tipologie di autoritratto: a. situato, a. autonomo, cripto-autoritratto

Soma e psiche

L’ossessione della propria immagine, fra progetto di sé e autopromozione

Vuolvino

Altare di Sant’Ambrogio (824-859)

Basilica di Sant’Ambrogio

Milano

Raffaello Sanzio

Scuola di Atene (1509)

Palazzo Pontificio

Città del Vaticano

Jean Fouquet

Autoritratto (1450)

Louvre

Parigi

Andrea Mantegna

Camera degli sposi (1465-1474)

Castello di San Giorgio

Mantova

Leonardo da Vinci

Autoritratto (1515)

Biblioteca Reale

Torino

«Farai le figure in tale atto, il quale sia sufficiente a dimostrare quello che la figura ha nell'animo: altrimenti la tua arte non sarà laudabile». Leonardo da Vinci, Trattato della pittura (1651)

Albrecht Dürer

Selbstbildnis im Pelzrock (1500)

Alte Pinakothek

Monaco di Baviera

«So malte ich, Albrecht Dürer aus Nürnberg, mich selbst mit unvergänglichen Farben im Alter von 28 Jahren». «Io, Albrecht Dürer di Norimberga, all'età di 28 anni, con colori eterni ho creato me stesso a mia immagine».

Rembrandt van Rijn

Zelfportret met baret en opstaande kraag (1659)

National Gallery of Art

Washington D.C.

Diego Velázquez

Las Meninas (1656)

Museo del Prado

Madrid

«[Nel centro] si sovrappongono esattamente lo sguardo del modello nel momento in cui viene dipinto, quello dello spettatore che contempla la scena e quello del pittore nel momento in cui compone il suo quadro. […] Queste tre funzioni ‘’guardanti’’ si confondono in un punto esterno al quadro».

(M. Foucault, Le parole e le cose, Rizzoli, Milano, 1967, p. 28)

Felix Nussbaum

Selbstbildnis mit Judenpass (1943)

Felix-Nussbaum-Haus

Osnabrück

RITRARSI (E ARRAMPICARSI) SUGLI SPECCHI Narciso e lo specchio

La tecnologia come deformazione del mondo – e del sé

«L’autoritratto del mondo» (Pistoletto)

Lo specchio come madre, l’utero come camera oscura

Michelangelo Merisi da Caravaggio

Narciso (1597-1599)

Galleria Nazionale d’Arte Antica

Roma

Albert Renger-Patzsach, Selbstporträt (1929)

Parmigianino

Autoritratto entro uno specchio convesso (1524)

Kunsthistorisches Museum

Vienna

Norman Rockwell

Triple Self-Portrait (1960)

The Norman Rockwell Museum

Stockbridge

Michelangelo Pistoletto

Autoritratto (1962-1988)

The Norman Rockwell Museum

Stockbridge

WE ARE FRAGMENTS OF THE LARGE MIRROR

https://www.youtube.com/watch?t=13&v=C2d25BPxZZM

Ugo Mulas

Autoritratto di Ugo Mulas, riflesso nell'opera di Michelangelo Pistoletto

(Vitalità del negativo, Roma, 1970)

Ugo Mulas

L'operazione fotografica

Autoritratto per Lee Friedlander (1970)

«Qualche tempo dopo l’omaggio a Niepce ho voluto verificare un altro aspetto della realtà della fotografia: la macchina. Contro la finestra c’è uno specchio, il sole sbatte alla finestra, ne proietta l’ombra di un montante contro la parete e insieme proietta la mia ombra. Da quest’ombra si vede che sto fotografando, e la mia azione appare anche nello specchio. In ambedue i casi c’è un elemento comune: la macchina cancella il viso del fotografo, perché è all’altezza dell’occhio e nasconde i tratti del volto. La verifica è dedicata a quello che io credo sia il fotografo che più ha sentito questo problema, e ha tentato di superare la barriera che è costituita dalla macchina, cioè il mezzo stesso del suo lavoro e del suo modo di conoscere e fare. Forse, qui come nel successivo autoritratto con Nini, c’è l’ ossessione di essere presente, di vedermi mentre vedo, di partecipare, coinvolgendomi. O, meglio, è una consapevolezza che la macchina non mi appartiene, è un mezzo aggiunto di cui non si può né sopravvalutare né sottovalutare la portata, ma proprio per questo un mezzo che mi esclude mentre più sono presente».

(U. Mulas, La fotografia, Einaudi, Torino, 2007, p. 150)

NASCITA DELLA FOTOGRAFIA: FINE DELL’AUTORITRATTO? Il valore dell’esponibilità e la perdita dell’aura

Il ritratto d’identità tra funzione certificante e funzione evasiva

Non potersi vedere

Democratizzazione o fine del ritratto?

Tecnologie del sé

«Nella fotografia il valore di esponibilità comincia a sostituire su tutta la linea il valore cultuale. Ma quest’ultimo non si ritira senza opporre resistenza. Occupa un’ultima trincea, che è costituita dal volto dell’uomo. Non a caso il ritratto è al centro delle prime fotografie. Nel culto del ricordo dei cari lontani o defunti il valore cultuale del quadro trova il suo ultimo rifugio. Nell’espressione fuggevole di un volto umano, dalle prime fotografie, emana per l’ultima volta l’aura. È questo che ne costituisce la malinconica e incomparabile bellezza. Ma quando l’uomo scompare dalla fotografia, per la prima volta il valore espositivo propone la propria superiorità sul valore cultuale».

(M. Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Einaudi, Torino, 2000, p. 28)

Robert Cornelius

Self-Portrait (1839)

Library of Congress

Washington D.C.

Hyppolite Bayard

Autoportrait d’Hippolyte Bayard “en mort” (1840)

Marcel Duchamp

Wanted: $2,000 Reward (1923)

Herbert Bayer

Humanly Impossible. Self-Portrait (1923)

The Museum of Modern Art

New York

László Moholy-Nagy

Selbstbildnis (1922-1926)

Herbert F. Johnson Museum of Art – Cornell University

Ithaca

Umbo (Otto Umbehr)

Selbstportrait am Strand, (1930)

Ugo Mulas

Verifica 13, Autoritratto con Nini

(1972)

«Ho voluto tornare sul tema dell’autoritratto, del volto del fotografo cancellato o impreciso. Qui, su uno stesso fotogramma, Nini ed io siamo insieme: Nini è a fuoco, io sono sfocato. È a fuoco perché ero io a fotografarla, la vedevo così e così volevo vederla, perché voglio sempre vedere col massimo di chiarezza quello che mi sta davanti, e fotografare è vedere e voler vedere, prima di tutto. Il mio viso è sfocato perché c’è una sola parte del mondo sensibile che l’uomo, che ‘’può vedersi mentre guarda’’ secondo Merleau-Ponty, non riesce a vedere di sé: il viso. Tutt’al più si può rendere un’idea approssimata, attraverso la memoria di altre fotografie, il narcisismo di una superficie riflettente, qualche riferimento casuale, ma l’immagine resterà imprecisa, sfocata».

(U. Mulas, Le verifiche 1969-1972)

Gisèle Freund

Self-portrait with camera

(1950)

«Nous appartenons à des dispositifs, et agissons en eux».

(G. Deleuze, Foucault, Historien du présent, 1988)

«…permettono agli individui di eseguire, coi propri mezzi o con l’aiuto degli altri, un certo numero di operazioni sul proprio corpo e sulla propria anima – dai pensieri, al comportamento, al modo di essere – e di realizzare in tal modo una trasformazione di se stessi allo scopo di raggiungere uno stato caratterizzato da felicità, purezza, saggezza, perfezione o immortalità».

(M. Foucault, Le tecnologie del sé, Bollati Boringhieri, Torino, 2010, p. 13)

L’A. NELL’EPOCA DELLA SUA RIPRODUCIBILITÀ TECNICA L’apparecchio fotografico come apparato

Device vs dispositivo

Possesso dell’hardware e controllo del software

Il fotografo come homo ludens

La scatola nera

«…si tratta di un giocattolo complesso, tanto complesso che chi ci gioca non è in grado di comprenderlo; questo gioco consiste nel combinare i simboli contenuti nel suo programma.

[…] Gli apparecchi sono black box che simulano il pensiero nel senso di un gioco di combinazioni con simboli analoghi a numeri; così facendo essi meccanizzano questo pensiero a tal punto che in futuro gli uomini saranno sempre meno competenti e dovranno affidarlo sempre più spesso agli apparecchi».

(V. Flusser, Per una filosofia della fotografia, Bruno Mondadori, Milano, 2006, pp. 36-7)

Ing. device (“meccanismo, congegno”) vs ing. apparatus (o fr. dispositif) “rete di elementi discorsivi che indirizzano

e regolano il comportamento del soggetto, attraverso i quali il soggetto

stesso si costituisce e ha la possibilità di esprimersi”)

SECONDO GIORNO

AUTOESPRESSIONE E INTEGRAZIONE SOCIALE «Networked camera»: il gioco della condivisione

Una nuova estetica globale

Sorry, Your Selfie Isn't Art

4 MILIONI UTENTI REGISTRATI

1,8 MILIONI UTENTI ATTIVI

300 MILIONI UTENTI REGISTRATI NEL MONDO

IN ITALIA:

Fonti: Instagram, 2015; Censis, 2014

Facebook 48%

Whatsapp & text 27%

Twitter 9%

Elaborazione Techinfographics da varie fonti, 2014.

Instagram 8%

Snapchat 5%

Pinterest 2%

DOVE VA IL SELFIE?

«If we use content analysis, a standard method used in communication studies, we should be able to answer the following: what is the source of the selfies we are to analyze and why we have chosen this particular source, what is the total amount of selfies inspected, what kinds of categories we should use for analysis, what is the statistical breakdown within this set of selfies supporting and contradicting our preliminary hypothesis, etc. By analyzing large sample of selfies taken in specified geographical locations during the same time period, Selfiecity argues that we may be able to see beyond the individual agendas (such as the notorious celebrity selfies) and instead notice larger patterns, which sometimes can contradict popular assumptions».

(A. Tifentale, Making sense of the “Masturbation of Self-Image” and the “Virtual Mini-Me”, Selfiecity, febbraio 2014)

1,1M LIKE

3.200 SELFIE

656.000

110.000

5.000

3.200

Fonte: Selfiecity.net

Fonte: Selfiecity.net

«Self-portraiture has a long artistic heritage, with devotees including Rembrandt, the compulsive self-documentarian, Courbet, who styled himself a suave, long-haired Bohemian, and van Gogh, the fragile genius, bandaged at the ear. Today, the genre belongs to anyone with a camera. Self-portraiture is the most democratic artistic medium available, not merely as a performative outlet for the social self, but also as an intimate route of personal catharsis for today’s artists».

(K. Chayka e M. Galperina, Presentazione dell’installazione «National #Selfie Portrait Gallery», 17-20 ottobre 2013, National Portrait Gallery, Londra)

AMPLIFICAZIONE DEL SÉ E DISINTEGRAZIONE SOCIALE Selfie come pausa dalla realtà

«Non ci mettiamo più ‘’in posa’’ per offrire alla macchina, al mondo, l’istante migliore, quello che vale la pena di conservare e condividere. Produciamo compulsivamente un incessante menù di immagini di noi stessi, per poi, contestualmente, condividere quelle salvate e distruggere le altre.

Operazione apparentemente salvifica, in realtà disperata, autodistruttiva della nostra stessa identità».

(F. Scianna, Lo specchio vuoto. Fotografia, identità e memoria, (Laterza, Roma-Bari, 2014, p. 94)

MCLUHAN E IL MITO DI NARCISO Fissare l’immagine, senza riconoscersi

Selfie come sintomo nevrotico o rito coatto

«This is the sense of the Narcissus myth. The young man’s image is a self-amputation or extension induced by irritating pressures. As counter-irritant, the image produces a generalized numbness of shock that declines recognition. Self amputation forbids self-recognition».

(M. McLuhan, Understanding Media: The Extensions of Man, (McGraw-Hill, New York, 1964, p. 41)

Scottisaack

«Images begin to create a conversation with one another based on proximity. As if creating messages to him, his selfies begin to function as a form of self-reassurance». (B. Wendt, The Allure of the Selfie. Instagram and the New Self-Portrait, 2014)

SELFIE (THE SERIES)

https://www.youtube.com/watch?v=7qJAPLypDnE

MOLTIPLICAZIONE DEL SÉ (ESERCITAZIONE) Uno, nessuno, centomila selfie

Ne scelgo uno

Gli altri ne scelgono uno

L’IMPERSISTENZA DELL’IMMAGINE

Registrazione e documentalità

Selfie senza futuro

Un oggetto sociale è un atto iscritto, registrato. I social network come supporti di registrazione?

«Domanda: i giapponesi guardano qualche volta, e nel corso di quali rituali, le fotografie che li vediamo prendere senza sosta? Si indovina che è l’atto che li appassiona, non si è sicuri che sia il prodotto. E in questo sono forse molto moderni: lasciar svanire l’immagine a beneficio della sua cattura».

(R. Barthes, La cronaca, Comune di Regio Emilia, 1984)

Nicholas Nixon, Forty Portraits (1975-1914)

Nicholas Nixon, Forty Portraits in Forty Years, “New York Times”, 3 ottobre 2014.

Sarah Stage, Stage mama (2014)

2600 MILES IN 4 MINUTES

https://www.youtube.com/watch?v=xyo8OIp7aHM

NOAH KALINA: EVERYDAY

https://www.youtube.com/watch?v=6B26asyGKDo

TERZO GIORNO

«In senso stretto una grammatica della fotografia è impossibile, perché nella foto non c’è discontinuità (di segni); al più si potrebbe stabilire un lessico dei significati di connotazione, soprattutto nella fotografia pubblicitaria».

(R. Barthes intervistato da Guy Mandery, «Le Photographe», dicembre 1979)

POSTPRODUZIONE E CULTURA DEL SOFTWARE Bourriaud: essere autentici senza essere originali

Manovich: il software come interfaccia culturale con il mondo

Remix, mashup, glitch

«È festoso, amichevole, conciliante, dice al fedele come deve procedere passo per passo per raggiungere – se non il regno dei cieli – il momento della stampa finale del documento. È catechistico, l’essenza della rivelazione è risolta in formule comprensibili e in icone sontuose. Tutti hanno diritto alla salvezza».

(U. Eco, «L’Espresso», 30 settembre 1994)

Alain Jacquet, Le Déjeuner sur l’herbe, 1964 (Centre Pompidou, Musée national d'art moderne, Paris)

Edouard Manet, Le déjeuner sur l’herbe, 1863 (Musée d'Orsay, Paris)

Giorgione, Il concerto campestre, 1510 ca. (Musée du Louvre, Paris)

Pablo Picasso, Le Déjeuner sur l’herbe, 1960 (Musée national Picasso, Paris)

Rip Hopkins, Muses d’Orsay, 2006

POSTPRODUZIONE

Da sempre l’opera d’arte è discorso su un’altra opera, più che sul mondo.

Tuttavia in coincidenza con l’avvento dei media digitali si è accentuata la tendenza degli artisti a lavorare sulla base di materiali preesistenti.

Secondo Nicolas Bourriaud(*) questa «arte della postproduzione» è una risposta al caos della cultura globale nell’età dell’informazione, in cui le nozioni di originalità e di creazione perdono importanza.

Il lavoro dell’artista consiste nel selezionare oggetti culturali dati e collocarli in nuovi contesti.

Come il dj e il navigatore della Rete, l’artista è un «semionauta»: traccia percorsi nuovi attraverso i segni in cui si imbatte.

L’artista come «semionauta»

(*) Nicolas Bourriaud, Postproduction. Come l’arte riprogramma il mondo, (2002); trad. it. Milano, Postmedia, 2004.

«Because new media is created on computers, distributed via computers,

and stored and archived on computers, the logic of a computer

can be expected to significantly influence the traditional cultural logic

of media; that is, we may expect that the computer layer will

affect the cultural layer».

Lev Manovich, The Language of New Media, 2001

REMIX

È la pratica di contaminare e rielaborare contenuti prodotti da altri, in modo più o meno legale, attraverso un intervento creativo sull’originale.

Cultura del software e cultura del remix convergono: “Remix culture can be defined as the global activity consisting of the creative and efficient exchange of information made possible by digital technologies that is supported by the practice of cut/copy and paste».(*)

Tutto è manipolazione

(*) Eduardo Navas, Remix Theory: www.remixtheory.net. Si veda anche il documentario di Kirby Ferguson, Everything is a Remix (2010-2012): www.everythingisaremix.info.

FILTRI

Nostalgia dell’analogico, nostalgia dell’aura

Lo postproduzione come post intenzione

Fonte: Marketo, 2013

HASHTAG E METADATI

#selfie, hashtag polifunzionale

La community dei #selfie

Hashtag ed emoji

«Linguistic signs [appended] to an image (or other data objects), to facilitate its classification, archiving, retrieval and indicate provenance (authorship, ownership, conditions of use».

(D. Rubinstein, K. Sluirs, A Life More Photographic, «Photographies», marzo 2008)

TOP HASHTAGS

http://top-hashtags.com/

@teresalopez

Workout done

Filter: Valencia | 2015-5-12 18:03:31

@trotsko_masha Filter: Hudson | 2015-5-15 17:59:58

«Her selfie is delicately composed: one hand is positioned at the middle of her waist while her other hand is wrapped around her smartphone. She appears to be in a domestic space, one that is cuttered with items, and she takes her picture in a mirror that is propped up against a counter on which her purse rests. She kneels on the floor, as if she desires to capture both her body and her face within the confines of the mirror – the camera phone overlaps her face. Her expression is relaxed, but also dulled; she knows how her picture will turn out and shows no signs of surprise – it is as if she is in a Narcissus-like state».

(B. Wendt, The Allure of the Selfie. Instagram and the New Self-Portrait, Network Notebooks, Amsterdam, 2014)

@kimberlytanjy

The #selfie

Filter: Normal | 2015-5-15 20:58:40

@accordingtobri

Queen of the East #selfie

#motd #makeup

#anastasiabeverlyhills

#anastasiabrows #liltum

#tattoo #chesttattoo

#girlswithtattoos #vs

Filter: Valencia | 2015-5-15 21:02:08

@arta.g

#shopping #today

Filter: Slumber | 2015-5-15 21:02:03

@jovannavargas_

Não me prove.. Não sou de

cair em teste!

Filter: Normal | 2015-5-15 21:00:07

@missalena92

Абсолютный #musthave от

@bellapotemkinaofficial !

Счастлива, потому что

именно так себя и чувствую!

#БОГИНЯ - это состояние 🏼

Быть красивой внутри и

снаружи, доброй,

волшебной, спортивной,

нежной, позитивной,

трудолюбивой и дарить миру

радость - это и есть

настоящий тренд для любой

современной девушки!)

Спасибо, Белла! Это

социальное добро!)))) С

удовольствие ношу эту

тунику! 🏼 И летаю просто!))

Filter: Rise | 2015-5-14 11:46:17

@wenlyzhou

thanks God is summer again

#jumpfrompaper

Filter: Amaro | 2015-5-15 21:04:36

@skullhong12

i know !! I'm fat kkkkkkkkkkkk lol

Filter: Perpetua | 2015-5-15 18:36:16

@herozor_o

Filter: Hudson | 2015-5-15 21:09:26

@bluepenguinaysuu

....rockergirl #losangeles

#lasvegas #necklace #guitar

#instatext #rock #satan #italy

#home #sunny #makeup

#hair #bff #hello

Filter: Normal | 2015-5-15 20:36:25

@lancebig

Why is my fucking hair so

long #selfie #gayasfuck

#purple

Filter: Lark | 2015-5-15 22:12:47

@obs92

5 mins riding FUCK

Filter: Normal | 2015-5-15 21:08:49

@moonlightequilibruim

As I look back at how you

treated me, I'm done with the

sadness, Its better we parted

ways. I may be broken now

and I know that's something

you're proud of doing. But just

know as everyday goes past

I'm rebuilding what you broke

and I'm gon na come back

twice as strong, because

deep down I'm stronger than

you, and I refuse to let a

weak person break

Filter: Normal | 2015-5-15 21:02:34

@lidia0811

過去,現在,未來。 在我心中未曾改變。 那些瘋狂的回憶。 永遠不會忘記。

Filter: Normal | 2015-5-15 21:08:17

@meow_xcc

Filter: Amaro | 2015-5-15 21:04:15

@tina_kandelaki

Благодаря своему

товарищу Юрию Кобаладзе

оказалась в гостях у

студентов#МГИМО.

Пригласили поговорить о

трендах в журналистике и

медиа. Надеюсь, что не

было скучно. Хотя, мой

коллега @grigorsb, который

там был вместе со мной,

сделал мне замечание,

сказав что нужно больше

фана и троллинга. Я

понимаю, что люди от меня

этого ждут, но мне так

хочется им рассказать о том

опыте, который я накопила

в рамках Апостола

[…]. #branding #masterclass#

colorful #smile #loveit #me #g

irls #idea

Filter: Normal | 2015-3-5 14:31:56

@albaexposito_12

"Y si es mejor quererte sin

permiso, con rabia y al

contado, yo te querré como

jamás te quiso quien más te

haya marcado“

Filter: Normal | 2015-5-15 21:06:16

@t.ere.sa

#müde und #eingekuschelt

verbringe ich den Abend in

meinem #Bett #zuhause.

Mein Schatz muss leider das

ganze #Wochenende

#unterrichten und ich bin

deswegen zu Hause. Dafür

habe ich #morgen nun ganz

#spontan ein #Shooting,

weshalb ich auch bald

#schlafen werde. ich freu

mich schon riesig, da es ein

Geschenk wird

#gutenachtmeineschneckche

n

Filter: Crema | 2015-5-15 21:06:11

@aliceisneckdeep

coursework is killing me and I

want to sleep

Filter: Normal | 2015-1-11 17:15:35

to pale for my own good

Filter: 2015-1-11 17:15:35

2014-10-16 19:16:19 2014-10-25 13:38:48 2014-10-31 16:43:33 2014-11-22 13:11:39

2014-12-14 14:47:05 2015-2-25 18:14:02 2015-3-24 17:38:43 2015-4-3 11:06:29

2014-11-28 21:20:38 2015-3-7 12:18:44 2015-4-23 18:51:17 2015-5-15 21:01:32

@laurapuri

night by night not romantic,

too dramatic we can work it

#fundays #roma #bday

#12hoursinrome #latergram

Filter: Normal | 2015-4-13 18:23:20

@laurapuri

love gives you new eyes

#familytime #friday

#longweekend

Filter: Normal | 2015-4-3 17:50:09

@laurapuri

cooling off #milan #lovelife

#mycitylovesme

Filter: Normal | 2015-3-11 01:36:56

@laurapuri

the sun is flirting with me

today ! stripped me down to

my tshirt and all the rest

#seriousmoment #lovelife

#backhome

Filter: Rise | 2015-3-9 13:56:12

GLITCH

L’estetica dell’errore

L’errore come cliché

GLITCH

L’errore nascosto nel codice, generato da un difetto di programmazione o da un atto volontario di manipolazione, può avere una valenza estetica e contribuire alla produzione di senso di un contenuto.

Il glitch è stato impiegato nella media art, come esperiente stilistico, a partire dagli anni Settanta(*), ma è esploso con la definitiva digitalizzazione dei media nell’ultimo decennio.

– Il precedente: La Mariée mise à nu par ses célibataires, même, di Marcel Duchamp (1915-1923), danneggiatosi accidentalmente nel 1926.

– I primi esempi famosi: Magnet TV, di Name June Paik (1965) e Digital TV Dinner, di Jamie Fenton e Raul Zaritsky (1978).

La consumerizzazione delle pratiche di postproduzione lo ha reso un fenomeno di massa.(**)

L’estetica dell’errore

(*) Carolyn L. Kane, Compression Aesthetics: Glitch From the Avant-Garde to Kanye West, «Invisible Culture», 21 (2014). (**) Rosa Menkman, The Glitch Moment(um), «Network Notebooks», 4 (2011).

Marcel Duchamp, La Mariée mise à nu par ses célibataires, même, 1915-1923 (Philadelphia Museum of Art, Philadelphia)

Michael Betancourt. Kodak Moment, 2013.

Melina Matsoukas,. Rude Boy, 2009 (Rihanna music video)

GLITCH APPS

L’avvento del cosiddetto Web 2.0 ha comportato la diffusione di strumenti che rendono agevoli pratiche un tempo sperimentali e di rottura.

– Le glitch apps

– I filtri di Instagram

Ciò che è stato invenzione tende a diventare stereotipo e stilema di massa, indebolendo il suo valore estetico e riducendo la sua capacità di turbare: nulla è più inatteso.

La «commoditizzazione» dell’errore