Comunicazione (politica) online: le worst practices

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Un’azione di comunicazione (politica) (online) non funziona se: non è compresa dai destinatari diventa un boomerang; mette in evidenza l’incoerenza tra immagine reale e immagine percepita del mittente; aumenta il livello di crisi comunicativa invece di diminuirlo; trasforma una non-notizia in notizia; non tiene conto della natura del pubblico; non tiene conto della natura dello strumento; è un errore così grande da cancellare i meriti (politici) del mittente

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Strategia di comunicazione

Gianni Florido e la Provincia di Taranto

Comunicazione (politica) online:le worst practices

Cosa non fare su Internet e sui social media se si è personaggi pubblici, politici, aziende

Associazione Italiana di Comunicazione Politica - Convegno AnnualeTorino, 13 dicembre 2012

Dino Amenduni, Proforma

Chi scrive?Mi chiamo Dino Amenduni(dino.amenduni@proformaweb.it - http://about.me/dinoamenduni)

Sono il responsabile dei nuovi media e consulente per la comunicazione politica a Proforma, agenzia di comunicazione di Bari, mia città natale, dove ho studiato, vivo e lavoro

Sono blogger sul Fatto Quotidiano e su Valigia Blu e scrivo su altre testate online (Lo Spazio della Politica, Tr3nta)

Tutte le mie presentazioni (download libero) sono su www.slideshare.net/doonie

Cos’è un cattiva praticaUn’azione di comunicazione (politica) (online) non funziona se:

-non è compresa dai destinatari-diventa un boomerang;-mette in evidenza l’incoerenza tra immagine reale e immagine percepita del mittente;-aumenta il livello di crisi comunicativa invece di diminuirlo;-trasforma una non-notizia in notizia;-non tiene conto della natura del pubblico;-non tiene conto della natura dello strumento;-è un errore così grande da cancellare i meriti (politici) del mittente

1. Messaggi incomprensibili

Un aggiornamento di Vendola su Facebook

(è colpa mia, è colpa mia)

1. Messaggi incomprensibiliNichi Vendola su Facebook, 13 agosto 2012

(post di Francesco Nicodemo)

1. Messaggi incomprensibiliCaso: utilizzo di un estratto di una lettera aperta di Nichi Vendola (sull’ILVA, pubblicata dal Manifesto) su Facebook

Errore: l’utilizzo di un linguaggio complesso per esprimere un concetto generico e non necessario (da parte di un politico spesso oggetto di ironie per l’eccessiva complessità e vaghezza del suo eloquio pubblico (errore di chi scrive: la pubblicazione dell’aggiornamento è stata decisa da me)

Buona pratica: post più brevi (lunghi solo quando necessario), concetti chiari, meglio se inediti. Niente acronimi o gergo tecnico, meglio essere didascalici

2. Boomerang

PDL: la campagna pro-Berlusconi

(#9anni) su Twitter

2. BoomerangAndamento dell’hashtag #9anni, 8 dicembre

2012(screenshot da Twitter)

2. BoomerangCaso: utilizzo di un hashtag da parte del PDL per promuovere una campagna di racconto di 9 anni del governo Berlusconi

Errore: l’utilizzo di un hashtag legato a una domanda aperta (e generica) da parte di un partito con livelli di consenso e fiducia molto bassi, soprattutto su Internet

Buona pratica: evitare hashtag scelti “dall’alto” (perché dividono e non sono utilizzati da tutti), evitare domande aperte, valutare il clima di opinione sui social media prima di coinvolgere gli utenti in un’azione collettiva

3. Incoerenza reale-percepito

L’UFO di Roberto Formigoni e l’iperumanizzazione

3. Incoerenza reale-percepitoAvvistamento di un UFO a Parigi,

il tweet di Roberto Formigoni (22 novembre 2012)

3. Incoerenza reale-percepitoCaso: Il Presidente della Regione Lombardia

Formigoni twitta una notizia inverosimile (l’avvistamento di un UFO)

Errore: Formigoni eccede in ‘umanizzazione’: pur di sembrare uguale a tutti gli altri, diventa inverosimile (perché comunque presidente di Regione e al centro di una grande pressione mediatica per le indagini in Lombardia)

Buona pratica: ignorare le pressioni dell’opinione pubblica e far finta di niente sui social media crea l’effetto di aumentare la pressione (evocando l’assenza di risposte), non la riduce né distrae

4. Allargamento della crisi

comunicativa

Letizia Moratti e la moschea di Sucate

4. Aumento della crisi comunicativa

Letizia Moratti risponde a un utente Twitter: nessuna moschea a Sucate, in via Puppa (

23 maggio 2011)

4. Aumento della crisi comunicativa

Caso: L’account ufficiale di Twitter di Letizia Moratti (allora sindaco di Milano) risponde seriamente a un tweet satirico

Errore: Moratti (o meglio, il suo staff) non riconosce la trappola geografica (il quartiere di Sucate non esiste): così facendo comunica di non conoscere la città e favorisce un’onda satirica (ancora più forte dopo #ècolpadipisapia)

Buona pratica: leggere con attenzione tutti i tweet, rispondere a tutti (o ignorare quelli evidentemente irridenti), utilizzare satira e ironia come risposta a satira e ironia

5. Da non-notizia a notizia

1. Gasparri e i quarantotto follower

2. Cetica e ‘tua sorella’

5. Da non-notizia a notizia

Maurizio Gasparri litiga con un utente su Twitter: la notizia diventa un caso nazionale

(1 ottobre 2012)

5. Da non-notizia a notizia

Caso: Maurizio Gasparri, capogruppo del PDL al Senato, risponde su Twitter a un utente provando a delegittimarlo perché aveva “solo” 48 follower

Errore: Gasparri si rivolge all’utente ma non considera che il suo tweet sarà letto non solo dai 48 follower del suo interlocutore, ma anche dai suoi e da quelli di Franco Bechis (nella conversazione)

Buona pratica: non utilizzare il numero di follower dell’interlocutore come argomento per delegittimarlo, specie se si usa il proprio profilo (di personaggio pubblico) per farlo

5. Da non-notizia a notizia

L’assessore al bilancio della Regione Lazio e la sorella del capogruppo del PD alla Regione

(11 dicembre 2012)

5. Da non-notizia a notizia

Caso: Stefano Cetica, assessore al bilancio della Regione Lazio, giunta Polverini, risponde in modo poco elegante al capogruppo del PD in Regione Montino

Errore: Cetica dimentica che lo scambio non avviene in privato tra lui e Montino ma che c’è un pubblico. Questo pubblico può trasformare (sui blog o sui giornali) uno scambio anche violento in notizia, a prescindere dai contenuti dello scambio

Buona pratica: in generale, non coinvolgere i familiari (in modo greve) negli scambi con valore politico. Nello specifico, non farlo in pubblico

6. Chi mi legge?

1. Marta Vincenzi e lo sfogo dopo le Primarie a Genova

2. Giuseppe Ripa e la “signorina Vendola”

6. Chi mi legge?

Lo sfogo dell’ex sindaco di Genova Marta Vincenzi (su Twitter dopo aver perso le

Primarie del centrosinistra (14 febbraio 2012)

6. Chi mi legge?

Caso: Marta Vincenzi, sindaco uscente di Genova, perde le Primarie (Amministrative 2012) e si sfoga su Twitter

Errore: Vincenzi produce moltissimi tweet a breve distanza l’uno dall’altro: è evidentemente uno sfogo istintivo. Ma ogni tweet ha un suo peso e una sua notiziabilità (e la combinazione di quei tweet è una notizia in sé)

Buona pratica: va bene sfogarsi, va bene farlo online. Ma bisogna sempre tenere conto delle conseguenze mediatiche di ciò che si fa. Meglio scrivere un unico post, magari lungo, a freddo

6. Chi mi legge?

Giuseppe Ripa, assessore al bilancio del Comune di Lecce, parla così (su Facebook) del

presidente della Regione Puglia Vendola (9 gennaio 2012)

6. Chi mi legge?

Caso: Giuseppe Ripa, assessore al Bilancio del Comune di Lecce, chiama Vendola ‘signorina’ attaccandolo sulla sanità. Nel tentativo di rettificare insiste con ragionamenti omofobi

Errore: Ripa prima si lascia andare a un commento infelice. A post oramai circolato cancella il contenuto, creando un effetto boomerang. A quel punto prova a spiegarsi ma facendolo “motiva” il commento infelice. Sarà costretto a dimettersi.

Buona pratica: non cancellare il commento infelice e chiedere scusa. Ci sarà tempo e modo per spiegarsi (Ripa sarà poi rieletto consigliere pochi mesi dopo)

7. Beffati dallo strumento

1.Il retweet anti-Pisapia di Guido Podestà

2. Il retweet anti-nomadidi Gianni Alemanno

7. Beffati dallo strumento

Guido Podestà retweeta un commento su Pisapia, poi si scusa e parla di ‘retweet

sbagliato’ e di ‘errore dello staff’ (20 marzo 2012)

7. Beffati dallo strumento

Gianni Alemanno retweeta una richiesta ‘particolare’ di un utente (14 settembre 2012)

7. Beffati dallo strumento

Casi (speculari): Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, e Gianni Alemanno, sindaco di Roma, retweetano contenuti prodotti da altri utenti ad alto coefficiente di controversia

Errore: Podestà e Alemanno non considerano che un retweet, pur prodotto da altri, è comunque da considerare un tweet ‘personale’. Retweet non sempre è endorsement, ma in questi casi è difficile fare un chiaro distinguo

Buona pratica: evitare il RT di contenuti controversi. Se la si pensa in un modo (che potrà generare polemiche), meglio dirlo con parole proprie

8. L’errore fatale

Antony Weiner e quel messaggio privato

inviato a tutti

8. L’errore fatale

Antony Weiner, parlamentare democratico americano (sposato), invia pubblicamente una sua foto intima a tutti i followers invece che in

privato a una ragazza di 21 anni (27 maggio 2011)

8. L’errore fatale

Caso: Antony Weiner, deputato democratico, invia per sbaglio una foto (destinata a un messaggio privato) a tutti i suoi follower. L’errore è avvenuto attraverso la piattaforma Tweetdeck.

Errore: La foto era un autoscatto del proprio pene in erezione, inviato a una ragazza di ventuno anni. Quanto basta per obbligarlo alle dimissioni (che arrivano solo tre settimane dopo l’episodio e dopo aver tentato di minimizzare l’accaduto)

Buona pratica: ogni ulteriore commento è ovviamente superfluo

9. L’extra: la satira

La satira ‘interna’: i profili fakeLa satira ‘esterna’: la notizia che esplode sui social media

9. Extra: la satira ‘interna’

Caso: Creato il profilo ‘fake’ di Gianni Alemanno. Lo scopo è attaccarlo politicamente attraverso l’uso della satira Molti personaggi pubblici e politici ricevono questo tipo di attenzioni, in Italia e nel mondo

Errore: Non esiste un errore nello specifico, ma spesso la nascita di questi profili fake deriva dall’insorgenza di comportamenti (comunicativi) molto discutibili, ridicoli o iperbolici

Buona pratica: prima di tutto, non gridare allo scandalo o alla lesa maestà. In secondo luogo riflettere sui comportamenti oggetto di satira

9. Extra: la satira ‘esterna’

Il tunnel dei neutrini di Maria Stella Gelmini

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9. Extra: la satira ‘esterna’

Caso: il MIUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) pubblica un comunicato stampa che parla della costruzione di un tunnel tra il Cern di Ginevra e il Gran Sasso, finanziato anche con soldi italiani

Errore: Il comunicato è pubblicato sul sito ufficiale e commentato dal Ministro Gelmini. A quel punto bastano le osservazioni di un gruppo di blogger per creare una contro-ondata satirica (che costringerà il portavoce del Ministro alle dimissioni)

Buona pratica: un comunicato su Internet è, in ogni caso, la voce dello Stato (e del Governo): prima di digitare invio, pensarci dieci volte

In sintesi: cosa non farePiccolo vademecum per evitare figuracce (vale anche per la comunicazione commerciale, istituzionale, pubblica: la politica, in questo caso, insegna)

-Meglio parlare poco e bene che tanto e male;-Meglio sopravvalutare che sottovalutare il peso mediatico del contesto (e dunque, meglio la prudenza);-Umani sì, ma non troppo umani;-Ogni atto di comunicazione sui social media è pubblico: bisogna scrivere ciò che si potrebbe sostenere anche in una piazza gremita;-Non fare tutto da soli

Grazie!Un grande abbraccio

Dino Amenduni (http://about.me/dinoamenduni)Mail: dino.amenduni@proformaweb.it

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