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Comune di Agrigento
Seduta del Consiglio comunale del 27 Ottobre 2008
Si procede all’appello nominale.
PRESIDENTE CALLARI - 21 presenti, 9 assenti la seduta è valida.
Propongo scrutatori i Consiglieri Calì, Civiltà e Galvano. Per alzata e seduta:
chi è d’accordo rimanga seduto, chi è contrario si alzi, approvato all’unanimità
dei presenti con 21 voti favorevoli.
Prima di passare ai punti all’ordine del giorno c’è una comunicazione urgente al
Presidente da parte del Consigliere Calì, ne ha facoltà. Prego.
CONSIGLIERE CALÌ – Grazie signor Presidente, signori Consiglieri, signori
della Giunta. Una informazione volevo chiedere al Segretario Generale: se era
arrivata comunicazione del rinvio della scadenza del 30 ottobre per quanto
riguarda l’adeguamento alla Legge Finanziaria, quel punto all’ordine del giorno
che avevamo accantonato.
PRESIDENTE CALLARI - È l’undicesimo?
CONSIGLIERE CALÌ – Non lo ricordo il numero del punto, si era arrivati ad
un rinvio. Il punto era la Legge Finanziaria, adeguamento al gettone di
presenza.
PRESIDENTE CALLARI – Adeguamento alla Legge Finanziaria 2008 della
disciplina inerente la corresponsione del gettone di presenza.
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CONSIGLIERE CALÌ – Sì, perché la scadenza, se non ricordo male, era il 30
ottobre.
PRESIDENTE CALLARI – Prego.
SEGRETARIO GENERALE – Non è arrivata nessuna comunicazione, anzi
esiste il termine del 31 ottobre per l’invio del certificato contenente i risparmi
ottenuti in merito alle modificazioni, certificato che dovremmo
obbligatoriamente inviare entro il 31 ottobre. Esiste sull’argomento un progetto
di legge regionale in materia, ma le due cose non si sposano perché un conto è
la norma finanziaria dello Stato, e quindi a quella bisogna adempiere per l’invio
della certificazione, altra cosa, che si innesta sempre sullo stesso argomento, è
la presentazione di questo DDL.
CONSIGLIERE CALÌ – Signor Presidente, io a questo punto chiedevo se era
il caso di prelevare il punto, metterlo ai voti e discuterlo, perché mi pare che
siamo al 27, gli ultimi 4 giorni prima della…
PRESIDENTE CALLARI – Il punto all’ordine del giorno è stato accantonato
con votazione, quindi lei chiede di…
CONSIGLIERE CALÌ –… di reinserirlo.
PRESIDENTE CALLARI – No, è scritto.
(Intervento fuori microfono)
CONSIGLIERE CALÌ – …l’accantonamento, ma non c’è nessuna proroga
sulla scadenza del 30 ottobre, Consigliere.
PRESIDENTE CALLARI - Se è stato votato l’accantonamento, significa che
non è più come punto all’ordine del giorno. Così mi dice il Segretario… è stato
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accantonato, adesso bisogna stabilire cosa significa accantonamento, perché la
votazione è stata in questi termini. Ne dà spiegazione il Segretario, prego.
SEGRETARIO GENERALE - La votazione dell’altra volta riguardava
l’accantonamento e quindi il rinvio del punto, di non trattare il punto in quanto
c’era una nuova normativa regionale che li regolava. Quindi il punto, scusate il
bisticcio, è spunto dall’ordine del giorno, quindi a questo punto bisognerebbe
riproporlo e riscriverlo.
CONSIGLIERE CALÌ – Quindi in conferenza dei capigruppo tutto…
SEGRETARIO GENERALE - Il Consiglio comunale ha deciso di non trattare
il punto. Ha votato di non trattare il punto perché c’era una regolamentazione,
motivandolo c’è stata anche una discussione, non è più inserito all’ordine del
giorno di questo Consiglio comunale, quindi viene restituito il punto al settore
che ha fatto la proposta. Questa è la prassi, quindi non è più nella disponibilità.
Se c’è una riproposizione del problema lo si rimette all’ordine del giorno e lo si
vota.
CONSIGLIERE CALÌ – Okay, grazie. Quindi non va messo ai voti perché
non esiste.
PRESIDENTE CALLARI – Lo riproponiamo alla conferenza dei
capigruppo… Consigliere Lo Presti, per comunicazione urgente al Presidente.
CONSIGLIERE LO PRESTI – Presidente, signor Sindaco, signori della
Giunta, colleghi Consiglieri. Io volevo chiedere, vista la presenza dei Revisori
dei Conti, almeno il Presidente lo vedo in sala e visto la delicatezza
dell’argomento che ci sono varie domande da porgere, chiederei il prelievo del
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punto relativo alla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto di
gestione anno 2007. Non so a quale punto si trovi… il prelievo del rendiconto.
PRESIDENTE CALLARI – 12 ° punto all’ordine del giorno: “Approvazione
rendiconto esercizio finanziario anno 2007”. Questa è una proposta che fra un
attimo pongo alla votazione del Consiglio comunale. Il Consigliere Gramaglia
ha chiesto di parlare, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE GRAMAGLIA – Signor Sindaco, approfitto della sua
presenza perchè volevo sapere notizie, se ce le ha disponibili da dare, per
quanto riguarda la vicenda Scuola Garibaldi Ginnasio perché ci sono molti
genitori che me lo chiedono per sapere come ci dobbiamo comportare
eventualmente a questa istanza.
PRESIDENTE CALLARI – Andiamo in ordine, prima di passare alla
votazione della proposta intendevo rivolgermi al Consiglio comunale su una
tematica che ci è particolarmente, direttamente interessata. Nel giornale di
sabato ultimo scorso… leggo integralmente l’articolo: “ATO Idrico D’Orsi,
mai stato invitato. Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio
D’Orsi chiarisce la sua posizione in merito a un invito da parte del Comune di
Agrigento per una riunione dell’ATO Idrico, qualcuno dice, il Presidente
D’Orsi in un comunicato: Mi rimprovera che ho volutamente disertato la
riunione all’ATO Idrico indetta dal Presidente del Consiglio comunale di
Agrigento perché impegnato in compiti istituzionali. Nulla di più falso. Ripeto,
ho atteso fino ad oggi, pensando che vi fossero ritardi postali, ma non ho mai
ricevuto alcun invito non solo scritto ma anche telefonico. Mi sembra che
qualcuno vuole soffiare sul fuoco. Non è nella mia cultura sottrarmi alla
responsabilità che la carica del Presidente della Provincia mi impone, ma non
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permetto a nessuno di distorcere la verità dei fatti”. Chiaramente su questa
vicenda importante quale il discorso nessuno vuole soffiare né proprio io che
vorrei utilizzare quell’acqua che non arriva per spegnere i fuochi, però io
desidero chiarire al Consiglio comunale che c’è un protocollo 556 del 24 luglio
ricevuto dal Presidente D’Orsi perché mi risponde con un telegramma e lo
leggo: “Avendo ricevuto oggi l’invito che sollecita la mia presenza alla
importante iniziativa, mio malgrado sarò costretto non intervenire poiché
impegnato con il signor Prefetto in altra sede. Auguro buon lavoro, cordiali
saluti”. È stato quel giorno quando il Prefetto poi è arrivato con il signor
Sindaco in leggero ritardo. Era quello l’impegno, era un impegno di tutti, da
noi è stato convocato a intervenire a contezza perché lui stesso conferma
dell’invito con un telegramma per compiti istituzionali. I compiti istituzionali
erano di intervenire, credo, nella città di Favara insieme con Sua Eccellenza il
Prefetto e il signor Sindaco. Bene, in quel Consiglio comunale straordinario
aperto, interessantissimo sia il signor Sindaco che Sua Eccellenza il Prefetto
sono venuti. Non voglio aggiungere altro perché in queste tematiche così
importanti ritengo che tutte le istituzioni debbano essere unite, però è giusto
fare chiarezza, non soffiare sul fuoco ma spegnerlo definitivamente.
(Intervento fuori microfono)
PRESIDENTE CALLARI - Ritengo che lo faremo tramite gli organi di
stampa. La mia cultura è quella di non soffiare proprio sul fuoco. Noi lo faremo,
era giusta la sede del chiarimento del Consiglio comunale perché secondo me è
l’aula ideale per confrontarci, lo daremo alla stampa con toni, perché questo è il
mio stile, semplicemente di fare chiarezza sulla realtà dei fatti. Quello che dice
il Consigliere Micciché non viene registrato, però riassumo io… Andare in una
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azione provocatoria significava soffiare sul fuoco. Non voglio soffiare sul fuoco
su tematiche che vanno a interessare direttamente i cittadini sulla vicenda
dell’acqua, l’acqua la utilizzo per spegnere il fuoco io, la faccio a mezzo
organi di stampa dicendo che semplicemente la realtà dei fatti è che mi ha
risposto che non poteva intervenire, quindi vuol dire che era stato convocato.
Andiamo avanti. C’è una richiesta di prelievo del 12° punto all’ordine del
giorno “Approvazione rendiconto esercizio finanziario anno 2007” da parte del
Consigliere Lo Presti. Lo facciamo per appello nominale: chi è d’accordo al
prelievo dica sì, chi è contrario dica no.
Si procede alla votazione per appello nominale.
PRESIDENTE CALLARI - 21 presenti, 21 voti favorevoli, il Consiglio
comunale si appresta a trattare il 12° punto all’ordine del giorno:
“Approvazione rendiconto esercizio finanziario anno 2007”. Il Presidente
Cirino, come di consueto, quale Presidente della IV Commissione Bilancio ha
chiesto di parlare ne ha facoltà, prego.
CONSIGLIERE CIRINO – Signor Presidente, colleghi Consiglieri, signor
Sindaco, la Commissione Bilancio nell’esaminare la proposta di delibera si è
soffermata su alcuni punti critici appunto della proposta. Basterebbe
effettivamente leggere la relazione dei Sindaci Revisori per rendersi conto che
la situazione economica finanziaria dell’Ente non è assolutamente fra le
migliori e devo aggiungere che non si sono fatti interventi concreti che nel giro
di pochi anni potevano invertire la rotta, cioè l’inizio di una attività di
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risanamento. Infatti, appunto, come tutti ben sappiamo, il comparto del
patrimonio, nonostante i tanti rilievi della Corte dei Conti, ma non solo, non ha
visto ad oggi iniziative e programmi tali da permettere un minimo
miglioramento. I nostri fitti attivi sono diminuiti. Ancora oggi la consistenza
patrimoniale non è aggiornata, è ferma a parecchi anni fa. L’avanzo di
amministrazione al 31/12/2007 è di euro 5.17.188,88, ma di fatto anche come
evidenziato dai Sindaci Revisori è da considerarsi virtuale perché in assenza di
liquidità e comunque, appunto, i Revisori hanno suggerito di vincolarla per
utilizzarla eventualmente per far fronte a una eventuale diminuzione dei residui
attivi. Le entrate tributarie sono diminuite, sono in calo. Si ritiene che è
indispensabile una maggiore attività di sollecitazione e controllo, anche per
evitare il maturare di termini di prescrizione, che non consentono il recupero
dell’evasione. È inutile arrivare sempre per ultimi, arrivare sempre al 31
dicembre di ogni anno. L’ammontare degli interessi maturati dell’anticipazione
di cassa supera i 500.000,00 euro. Bisogna evitare il pieno utilizzo
dell’anticipazione di cassa che istituzionalmente è destinato ad esigenze
straordinarie, ma di fatto viene utilizzato per la gestione corrente. Altro
elemento patologico è il credito nei confronti dell’ATO Rifiuti, che costituisce
appunto un appesantimento e incomincia, come dice qualche mio amico, ad
assumere i connotati di una perdita, mio amico inteso come Consigliere
comunale chiaramente. La Commissione ritiene che l’Amministrazione deve
attenzionare tutte quelle strategie che possono portare al risanamento
finanziario, tenendo conto che la carenza di liquidità e le risultanze del
consuntivo 2007 possono creare condizioni di sofferenza e paralisi finanziaria.
Quindi bisogna fare delle scelte nette e radicali per evitare un’eventuale dissesto
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finanziario. Noi dopo avere esaminato la proposta di delibera, abbiamo
confermato il parere dei Sindaci Revisori, ci siamo uniformati al parere dei
Sindaci Revisori. Devo informare che il Consigliere De Francisci è stato
nettamente contrario. E la Commissione ha demandato al Consiglio comunale
gli ulteriori approfondimenti alla luce delle criticità che si sono rilevate e lascia
liberi i componenti di determinare il proprio voto alla luce delle valutazioni
politiche che verranno sviluppate in aula e alla luce degli ulteriori chiarimenti
che l’Amministrazione vorrà e potrà dare al Consiglio comunale. Grazie.
VICE PRESIDENTE MARCHETTA – Ha chiesto di intervenire il
Consigliere Lo Presti, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE LO PRESTI – Presidente, signor Sindaco, signori Assessori,
colleghi Consiglieri. Io premetto che a livello di contabilità non sono un grande
esperto e quindi qualche chiarimento da parte dei Revisori e anche da parte del
signor Sindaco alla fine lo vorrei e cerco di sintetizzare un pochettino i punti a
me cari. Io ricordo che quando abbiamo approvato il bilancio di previsione ci
eravamo soffermati in particolar modo su determinati punti che erano il
patrimonio, la riscossione dei crediti, che secondo me va fatta con forza, e la
progettazione oltre a limitare le spese superflue. Leggendo la relazione
dell’organo di revisione, qualche dubbio onestamente viene anche a me, come
già sottolineato dal collega Cirino. E tanto tranquillo non mi fa stare. Come ad
esempio, gradirei qua, non so se ho sbagliato la mia interpretazione, poi i
Revisori mi chiariranno questo punto. A pag. 9 dove si scrive: “Si rileva che
l’Ufficio Finanziario in data 31/12/2007 non ha emesso reversali per importi
introitati dal Tesoriere per euro 385.000,00 e non ha emesso mandato a
copertura di pagamenti effettuati dal Tesoriere a seguito di sentenze esecutive
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per complessivi euro 4.220,00. Questa somma è soggetta a procedure esecutive,
vedi decreti ingiuntivi e successivi pignoramenti? E ancora, dalla relazione si
vede che purtroppo, argomenti a me cari e in precedenza sottolineati più volte,
non si è proceduto almeno fino a questo momento in maniera incisiva
relativamente al patrimonio e relativamente al recupero dei crediti. Infatti a
pagina 19 si fa riferimento all’intervento della Corte dei Conti dove si riteneva
necessario rifiutare tale previsione al momento di redigere gli equilibri di
bilancio, cosa che, a detta dei Revisori, ad oggi ancora non è stata fatta. Altri
punti riguardavano le mobilizzazioni e le disponibilità liquide previste nei punti
A e B a pag. 38, per cui le conclusioni mi sembrano relativamente favorevoli,
però c’è il problema del patrimonio e il problema dell’avanzo di
amministrazione che potrebbe essere utilizzato per altri motivi e invece voi
suggerite di utilizzarlo eventualmente per le finalità indicate nella relazione
nella parte che interessa la verifica straordinaria dei residui. Ora, da questa
relazione onestamente, lo dico a malincuore, mi sembra che purtroppo vi sia
stato uno stallo, comunque tanto chiara e limpida la situazione finanziaria
dell’ente non la vedo, quindi prima di esprimere un giudizio, gradirei sentire i
Revisori e anche il Sindaco, grazie.
PRESIDENTE CALLARI – Grazie Consigliere. Ci sono altri che devono
intervenire? Prego signor Sindaco.
SINDACO – Caro Presidente, cari Consiglieri comunali, io sono prontissimo a
confrontarmi rispetto a questo strumento, rispetto al quale ritengo che le cose
siano estremamente chiare perché chiaro è stato il percorso che da un anno a
questa parte abbiamo posto in essere e dobbiamo partire da un dato, dobbiamo
partire dal dato che quello che stiamo affrontando è il consuntivo 2007, quindi
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si tratta del consuntivo rispetto, teniamo bene in conto di cosa stiamo parlando,
a un bilancio che è stato approvato nel settembre del 2007 da questa
Amministrazione comunale e che quindi ha avuto una sua validità di appena
due mesi. Stiamo parlando di questo. Quindi stiamo parlando di un consuntivo
del 2007 rispetto a un bilancio rispetto al quale insieme abbiamo fatto
un’importante battaglia politica, rispetto al quale tutti sappiamo quali erano le
condizioni, il giorno del nostro insediamento, quali erano le condizioni che non
consentivano di potere approntare un bilancio, quali erano le voci che
giustamente il Consigliere Cirino solleva rispetto alle mancate entrate, rispetto
ai pignoramenti, rispetto all’Ufficio del Patrimonio che non era per nulla
attivato, rispetto a tante altre cose che poi siamo riusciti ad attivare durante
l’anno 2008. Questo è il dato con il quale ci confrontiamo. Il dato con il quale ci
confrontiamo è questo, che magari, vedicaso, ci porta a dovere anche scoprire,
perché di questo si sta trattando e di questo verificheremo, che sono state fatte
proroghe alle società concessionarie delle affissioni pubbliche dove sono stati
rinegoziati i contratti con una maggiorazione dal 6 al 13% così d’emblée, il
dirigente ha avuto anche la capacità di fare questo. Ci confrontiamo anche con
questo, anche su questo. Io ritengo che rispetto a un dato, che è quello che tutti
conosciamo, rispetto al momento politico in cui ci siamo trovati a dovere
affrontare questa situazione economica e di emergenza economica, quello che
abbiamo fatto nel bilancio 2007 è stato importante ed era l’unica cosa che
potevamo fare rispetto ai ritardi che si erano accumulati, rispetto agli errori che
si erano compiuti, rispetto alle mancate politiche di attivazione dei bilanci sulle
entrate, sul patrimonio, sul recupero di risorse, quello è stato il massimo che si è
potuto fare e, ripeto, si è potuto fare insieme, perché nel settembre scorso c’era
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chi voleva che si arrivasse al dissesto finanziario, nel settembre scorso siamo
riusciti noi ad evitare questo tracollo finanziario. E da lì abbiamo intrapreso
insieme una azione di risanamento che ci porta, ci ha portato nel corso delle
settimane e dei mesi a scoprire tante verità, a scoprire tante capacità di finanza
creativa, tante capacità e innovazioni, strategie innovative di finanza creativa
che mi pare che ben poco abbiano portato alle casse comunali, ma invece hanno
esposto e ci hanno sovraesposto notevolmente il bilancio, il Comune con tutto
quanto questo ne segue. Queste sono le mie brevissime riflessioni sul piano
squisitamente politico rispetto al bilancio 2007, perché il consuntivo 2007
significa bilancio 2007, che per quanto mi riguarda significa appena due mesi di
Amministrazione comunale e, ripeto, due mesi di Amministrazione comunale
in cui insieme abbiamo salvato questo Comune, questa struttura, questa
macchina comunale dal dissesto finanziario, andando a dovere pagare
responsabilità ed errori sul piano strategico e politico commessi da chi ci aveva
preceduto. Ora ci dobbiamo assolutamente intendere sulle cose che dobbiamo
migliorare e soprattutto che dobbiamo e stiamo portando innanzi dentro il
bilancio 2008. Per cui io ritengo che la discussione sul piano squisitamente
tecnico che io voglio si faccia, perché dobbiamo fare emergere i dati dai quali
siamo partiti, i dati con i quali ci siamo confrontati sin dal giorno
dell'insediamento dell’Amministrazione comunale. E io infatti ritengo che
questo confronto sia il più costruttivo possibile perché dobbiamo partire dai dati
con i quali abbiamo cominciato per capire il punto in cui siamo arrivati e quale
è la prospettiva che ci dobbiamo dare. Grazie.
PRESIDENTE CALLARI – Grazie a lei. Era iscritto a parlare il Consigliere
Picarella, prego.
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CONSIGLIERE PICARELLA – È doverosa la presa posizione, oggi si vota,
viene all’attenzione del Consiglio il consuntivo del bilancio 2007. Io non sono
nella Commissione bilancio, debbo dire la verità, l’ho visto ora, poco fa, mi
sono soffermato sulle cifre del bilancio e ho constatato il disastro che c’è in
questo bilancio e qua siamo come se nulla sta per succedere con l’approvazione
di questo consuntivo. Mi sono preso alcuni appunti proprio nella pagina 22 per
servizi indispensabili e c’è qualche cosa che non riesco, no a comprendere, lo
comprendo, dove dice acquedotti e fognature servizi 5.716.000,00, servizio
indispensabile… cioè previsione 5.000,00, spese 9 milioni, con un disavanzo di
3.400.000,00, nella nettezza urbana erano previsti 22 milioni, mentre si sono
spesi 393 milioni di euro con il disavanzo di 170 milioni. Questa non è la
nettezza urbana nella città che c’è la convenzione con l’ATO, lo prendo come
appreso così in pochi minuti, ma si riferisce esclusivamente per la pulizia nella
Valle dei Templi, cioè noi abbiamo la Valle dei Templi che l’Amministrazione
fa fare delle pulizie nella Valle dei Templi a spese del Comune e noi vediamo di
contro che chi va a visitare la Valle dei Templi paga un biglietto 4 euro mi pare,
eccetera. Io dico nemmeno c’è la presunzione di dire nell’incasso che abbiamo
proprio per i visitatori della Valle dei Templi, di impinguare questa somma e a
mandarla a pareggio. No, il Comune spende in più rispetto al previsto un
milione, quasi due miliardi, copre il 50%. Poi i servizi cimiteriali, sono 46
milioni e sono 800 milioni, cioè di conseguenza spendiamo il doppio per
quattro volte di quanto prevediamo. E noi sappiamo che ci fu un progetto per il
cimitero. Ora io dico questa marea di somme che noi ci veniamo a piagnucolare
in questo Consiglio è questa, perché questo Comune anziché di dedicarsi al
consuntivo che è più importante del preventivo, dice: tanto niente, ormai le
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spese sono state fatte, ignoriamo tutto. Difatti se noi leggiamo la conclusione
dei Revisori che si esprime, poi per le sanzioni noi vediamo che ci sono
interessi in complessivo 1 milione di euro circa… 3 miliardi e più di interesse
che paga il Comune. Siamo nel disastro. Quando una famiglia va dallo strozzino
è alla rovina. Così è il Comune, quando il Comune va in banca è alla rovina.
Difatti i Revisori dei Conti si sono guardati bene di dire: si esprime parere
favorevole per l’approvazione del rendiconto 2006, limitatamente ai risultati
della gestione finanziaria, meno per quanto riguarda il conto del patrimonio in
considerazione dei rilievi esposti. Ora io dico una cosa, questa è la realtà dei
fatti. Qua dice approviamolo, ci mandano a casa. Se ci mandassero a casa forse
è meglio, viene un Commissario, perché il disastro economico di questo
Comune dove non c’è una lira, non si fa niente. Io dico in una situazione come è
questo Comune, della spesa locale che si fa come quella che è, oggi dico che
non si può più nemmeno tentare di vedere di separare il buono dal cattivo delle
varie Amministrazioni. Così come diventa assurdo introdurre i criteri e
proposte, perché dobbiamo considerare molte spese come sono fatte, perché
dico un Sindaco come è combinato? In mano agli uffici. Un bravo Sindaco si
vede. Come si vede? Si vede a partire da quello che deve fare oltre le spese
obbligatorie e su quello che può scegliere di fare. C’è di più. Ammesso che un
Sindaco o un partito, perché vedo qua l’UDC che fa mozione per il benessere di
tutti, abbiano l’intenzione e la volontà di fronteggiare certe spese, di fare
programmi europei. Che cosa gli verrebbe? Non gli verrebbe nemmeno il
minimo vantaggio e il riconoscimento di quello che si fa a comportarsi bene una
Amministrazione, un Consiglio anziché male. Io dico che un Sindaco se vuole
fare economie o facciamo grandi economie su tutto, anche sul personale.
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Credete, per come vanno le cose, per questa azione di contenimento di questa
Amministrazione, che continuano, non gli viene nessun minimo vantaggio nel
riconoscimento a comportarsi in un modo bene o a comportarsi in un altro
modo male. C’è veramente… Perché? Che cosa vediamo? Ora ci vediamo,
facciamo… Ora Hamel fa un altro intervento successivo al mio, farà tutto
questo, ma anziché dico una cosa, quando facciamo delle lotte, quando
facciamo il preventivo del 2007 che lotta c’è stata qua? Dei preventivi di
bilancio non ci preoccupiamo proprio dei consuntivi e anziché i Consiglieri qua
di venire a fare la grande passerella come nel ‘97 sui preventivi di bilancio, noi
abbiamo verificato chi vota contro in un bilancio o chi vota a favore e domani
vediamo nella stampa, il voto acquista rilevanza politica enorme, come se non si
sapesse da tutti che in questo Consiglio è maggioranza o è minoranza, come se
ci fosse bisogno del bilancio consuntivo per stabilire chi è di destra o di sinistra.
Dei consuntivi nessuno mai si preoccupa, né di guardare che cosa contengono
né di guardare se arrivano nei termini. Io dico che molte Amministrazioni
sarebbero andate nei guai se l’opposizione, che non ce n’è, anziché di fare la
passerella sui preventivi, si fosse dedicato seriamente ai consuntivi e avesse
fatto la sede delle sue battaglie principali. Io dico dobbiamo trattare. Con chi
trattiamo? Qua si dice non abbiamo una lira, qua tutti i sindaci sono diventati
come se fossero… camminano così nel buio, nel disastro. Per cui io che debbo
dire con questo bilancio? Che dobbiamo dire che siamo nel disastro economico,
che abbiamo debiti fuori bilancio rilevati dai Revisori, che non abbiamo un
patrimonio elencato per vedere quello che abbiamo e quello che produciamo e
quello che possiamo produrre. Viviamo, secondo me, e non è secondo me,
viviamo alla giornata. Oggi c’è la somma, vediamo che possiamo pagare. C’è
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un elenco in graduatoria delle somme che si devono pagare prima. Questo
perché? Perché manca una seria completa programmazione di quello che si fa.
Il bilancio è una cosa seria e quando uno impegna una somma che non è
prevista nel bilancio dovrebbe essere licenziato, no che uno acquista senza
impegni. E con quale titolo acquista se non è previsto nel bilancio? E una volta
che arriva è un illecito arricchimento dell’Amministrazione, questa ditta ha
fornito queste cose e per cui noi lo dobbiamo pagare, e viene il famoso debito
fuori bilancio. Io se questa Amministrazione non va ai ripari, non ha motivo di
continuare in agonia. Io ho dato in molte occasioni la ricetta al Sindaco sul da
fare per sanare il bilancio di questo Comune di Agrigento. Però ho
l’impressione che ha paura della impopolarità di atti importanti da prendere; ma
prima o poi se non prende queste decisioni importanti, questo Comune non so
come gli andrà a finire perché le esigenze ci sono, la città langue nella miseria e
nella disoccupazione e noi vediamo che cosa c’è, che vengono a chiedere il
sussidio e il controsussidio e ai Vigili Urbani gli chiedono di fare la raccolta, di
farci la spesa a qualche poveraccio che non può vivere. E qua stiamo a gridare,
a fare la passerella sui preventivi. Sindaco, io dico è necessario che quest’anno
non deve passare perché devi farsi in modo… perché è impossibile la
potenzialità di un Comune che ha, che si trova in queste condizioni. Il Comune
ha le sue possibilità di recuperare 15 milioni di somme, di recuperarli con
immediatezza, solo che si ha paura di fare, la paura di impegnarsi a risanare il
bilancio, la paura di progettare il futuro di questa città, per cui quale sarà il mio
voto? Io non so che dire, non è che queste somme se le sono prese le persone?
È la gestione che cammina, perciò il mio voto sarà, voterò una norma che mi ha
insegnato un mio Presidente quando ero amministratore all’Ospedale San
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Giovanni di Dio. Io voterò in conformità al parere dei Revisori dei Conti,
perché voto come votano loro e nelle stesse condizioni e voto perché me lo
dicono loro, ma io non do voto favorevole, ma voto in conformità ai pareri dei
Revisori dei Conti. Per cui io termino augurandomi che il Sindaco di
Agrigento, che la città ha voluto, entro l’anno in corso provveda a sanare il
bilancio. Come lo deve sanare il bilancio? Perché in carta c’è il bilancio, però
non c’è la tasca. E perché non c’è la tasca? Il mistero, il gioco delle carte, c’è il
mistero del gioco delle carte. Noi lo sappiamo quale è il gioco delle carte. Per
cui è necessario che il Sindaco provveda con il patrimonio immobiliare che ha,
che possiede e la sua potenzialità che ha questo Comune di Agrigento di
risanare il bilancio e portare a camminare con i propri piedi questa città perché
langue nella miseria in modo che possa dare uno sviluppo serio, uno sviluppo e
che si leva questa marea che io tante volte chiedo come fanno questi Vigili
Urbani proprio a fermare poveracci che vogliono parlare con il Sindaco e non lo
fanno entrare e il suo dovere è quello di non farlo entrare, però nel suo cuore
dicono: perché viene qua? Perché gli piace chiedere l’elemosina al Sindaco o ad
altri? Loro sono nell’ordine pubblico, fanno il loro dovere, per cui noi
spogliamoci di quello che siamo e facciamo in modo che questa città possa
riprendere il suo cammino, il suo sviluppo, perché non è difficile poterlo fare e
non è difficile andare avanti, perché si dice torniamo indietro per andare avanti.
Si stava meglio prima, che qua mi ricordo che negli anni passati la città
camminava, viveva, c’erano somme, gli assessori si prodigavano a fare la città
bella. Oggi dicono: vorrei fare questo, non c’è soldi e basta e se ne vanno.
Questa città non può continuare in queste condizioni, questa città ha bisogno
uno sviluppo, le potenzialità ci sono. Non è che le dobbiamo trovare, ci sono,
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questione di attuarle e di prendere delle determinazioni anche se sono
impopolari per il bene di questa città, per il bene di questo Comune e per il
cammino di questo Comune. Io poco fa ho detto: dove andate a mangiare?
Andiamo alla Mensa. Io qualche giorno, chi mi fa compagnia, vorrò vedere de
visu, andrò a mangiare nella Mensa dei poveri, per vedere che cosa c’è. Siamo
arrivati indietro di 50 anni. Chi mi vorrà fare compagnia viene con me. Io un
giorno di questi andrò a mangiare assieme con questi poveracci. Questa città
non può continuare in queste condizioni.
PRESIDENTE CALLARI – Grazie Consigliere Picarella. Consigliere Hamel,
prego.
CONSIGLIERE HAMEL – Ogni discussione su un bilancio consuntivo è
abbastanza difficile da realizzare, perché si tratta di uno strumento che in
qualche modo fotografa una situazione già definita, rispetto alla quale non ci
possono essere interventi di correzione se non per errori materiali, perchè la
spesa già si è realizzata e le entrate si sono già realizzate. Quindi è una
valutazione che viene fatta a posteriori e che ci consente anche di esprimere
alcuni giudizi, alcune considerazioni sulla condizione generale delle finanze del
Comune di Agrigento e da questo trarne anche degli spunti per quanto riguarda
le prospettive che ci aspettano. Il Comune di Agrigento, le ultime
Amministrazioni comunali si sono trovate ad avere un macigno di una
pesantezza insostenibile, e questo macigno sostanzialmente è dato dalla
esposizione con la Tesoreria comunale, che è una esposizione che satura
totalmente la capacità di credito che ha il Comune, cioè i 3 dodicesimi dei primi
tre titoli delle entrate e che viene mantenuta stabilmente e che di fatto
concretizza quella che viene chiamata mancanza di liquidità, perché noi non
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abbiamo nulla in cassa ma non abbiamo neanche la possibilità di accedere al
credito di cui abbiamo legittimamente diritto che è un’unica forma di
finanziamento creditizio che può avere un Comune che è appunto
l’anticipazione di cassa, perché è tutta utilizzata. Il rientro dall’anticipazione di
cassa in questo momento è difficilmente ipotizzabile perché non esistono e non
si intravedono entrate straordinarie, entrate che non debbano essere
immediatamente utilizzate per spese ed emergenze puntuali e quindi continuerà
a essere così, con il maturare di competenze per circa 500.000,00 euro l’anno
che sono di una pesantezza eccezionale e che di fatto potrebbero anche
costituire elemento di responsabilità, cioè nel senso che il ricorso alla
anticipazione di cassa dovrebbe essere un ricorso straordinario per eventi
straordinari, mentre di fatto diventa un ricorso per la gestione corrente e rispetto
al quale non si possono assolutamente realizzare i rientri. L’altra parte del
macigno che l’Amministrazione comunale eredita è il credito. Io ritengo
inesigibile ormai nei confronti dell’ATO Rifiuti che ammonta a circa 9 milioni
di euro e che concretizza il prosciugamento di ogni risorsa e ogni liquidità da
parte del Comune di Agrigento. E a ciò si aggiunge il credito esigibile, in gran
parte esigibile, ma del quale non si vedono i termini per l’esazione che è quello
che il Comune vanta nei confronti del Ministero di Grazia e Giustizia per le
spese anticipate in favore del Palazzo di Giustizia. L’ultimo episodio dei
200.000,00 euro per il pagamento delle bollette ci dà il senso di come il
Comune sia chiamato a pagare per conto del Tribunale le spese sostenute nella
gestione del Tribunale, rispetto alla quale noi di fatto non ci entriamo
assolutamente niente, però essendo il Comune l’Ente Locale sul cui territorio
ricade la sede del Palazzo di Giustizia, siamo obbligati a questo onere che ci
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costa parecchio, perché ci costringe poi ad esporci dal punto di vista
dell’utilizzo dell’anticipazione di cassa e a pagare oneri finanziari che non ci
vengono riconosciuti da arte del Ministero. Noi 5 milioni di euro, 6 milioni di
euro che dobbiamo ricevere dal Ministero è come se ce li fossimo fatti prestare
in questo momento dalla Banca Popolare Sant’Angelo e quindi su questo
paghiamo interessi che non ci vengono riconosciuti dal Ministero. Si tratta di
una serie di gravami che rendono questo bilancio del Comune di Agrigento
assolutamente anelastico con margini di gestione limitatissimi e una
impossibilità di realizzare prospettive di recupero e di ripianamento e di
risanamento in tempi brevi. A ciò si aggiungono altri due aspetti sui quali è
necessario soffermare l’attenzione perché costituiscono elemento di grande
perplessità. Il primo è quello relativo ai residui attivi, che sono una massa
enorme di milioni di euro che si trascinano da anni e anni, rispetto ai quali è
necessario, arrivati a un certo punto, fare chiarezza assoluta e puntualizzare
l’effettiva esigibilità di questi residui attivi, se consideriamo che all’interno di
questa massa di residui ci sono contributi ormai andati in perenzione, ci sono
tutta una serie di crediti che occorrerebbe verificare puntualmente per vedere se
sono ancora in condizioni di essere inseriti in questa previsione di bilancio, in
questa valutazione di bilancio e quindi se concretamente realmente esistono
ancora. Accanto a questo c’è l’altro aspetto che riguarda quello che è stato
rilevato dal Collegio dei Revisori, ma che è anche una segnalazione ricorrente
ormai da qualche anno da parte della Corte dei Conti, che riguarda l’inventario,
riguarda la ricognizione del patrimonio del Comune di Agrigento, rispetto al
quale sussistono una serie di potenzialità che possono essere vere e proprie
opportunità, ma che a volte paradossalmente, per la mancata conoscenza dei
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termini con cui è articolato il patrimonio stesso, non si riescono a utilizzare e a
sfruttare, basta pensare ai numerosissimi immobili che sussistono nel Centro
storico antico della città di Agrigento e che potrebbero essere oggetto, come ha
anche segnalato la Commissione Bilancio, di una azione di cessione a terzi in
un piano complessivo di rilancio del Centro storico con l’aiuto di una serie di
agevolazioni che potrebbero essere date nei confronti degli acquirenti per
quanto riguarda la velocizzazione delle concessioni edilizie, per quanto riguarda
dei lavori di contorno che potrebbe fare il Comune di Agrigento per rendere più
vivibili alcuni quartieri, per quanto riguarda le agevolazioni in materia di
Tosap, in materia di altre facilitazioni che possono essere realizzate, perché è
estremamente importante riuscire a creare una condizione per cui si possa
parlare di risanamento delle finanze del Comune di Agrigento, perché se noi
continuiamo in questo modo a tamponare situazioni contingenti, rischiamo che
arrivati a un certo punto i conti saltano, perché basta che siano spostate delle
scadenze per quanto riguarda l’incasso di alcuni contributi, l’incasso di alcune
somme e il Comune si trova in uno stato di insolvenza nei confronti dei
dipendenti ai quali non può pagare lo stipendio, nei confronti dei fornitori che
sono una massa enorme anche essa di creditori che rischiano di potere anche
attivare una serie di procedure che potrebbero paradossalmente portare al
pignoramento mobiliare nei confronti del Comune di Agrigento, non potendosi
attivare il pignoramento presso la Tesoreria comunale perché non c’è niente,
potrebbero essere pignorate le macchine dei Vigili Urbani o i mobili o gli arredi
o i computer, o cose di questo tipo, cioè se si innescasse e se partisse un
meccanismo di questo tipo dal punto di vista della valutazione dell’insolvenza.
E c’è da considerare in questo contesto di grande difficoltà anche una serie di
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prospettive estremamente negative che si intravedono per quanto riguarda i
flussi finanziari in favore del Comune di Agrigento. Nella finanziaria regionale
è previsto e si dibatte su un taglio del 35% dei fondi conferiti ai Comuni, agli
Enti Locali da parte della Regione Siciliana. Noi abbiamo un conferimento che
è di circa 8 milioni di euro, se noi togliamo il 35% avremmo una diminuzione di
circa 3 milioni, 2 milioni e 800.000,00 euro, che sarebbe un vero e proprio
disastro. C’è un altro pericolo incombente che riguarda il riversamento da parte
dello Stato nei confronti degli Enti Locali dei mancati incassi dell’ICI
relativamente alla prima casa. Sono stati versati al Comune di Agrigento, come
a tutti gli altri Enti Locali, una prima tranche di rimborso rispetto al mancato
incasso, però ancora non esiste a livello di bilancio dello Stato la copertura per
riuscire a pagare totalmente quanto i Comuni non hanno incassato in forza della
legge che ha eliminato l’ICI relativamente alla prima casa. Voi vi rendete conto
che il cumulo di tutte queste circostanze rende estremamente difficile e gravoso
gestire un Ente Locale, difficile e gravoso per il Comune di Agrigento
sicuramente per quello che ha ereditato e per come è la situazione
dell’equilibrio finanziario del Comune stesso, ma difficile e gravoso per tutti i
Comuni del Paese, perché c’è un riversamento e un ricarico rispetto alle
esigenze dei Comuni ai quali tuttavia viene, perché è facile farlo, viene caricato
il peso di una crisi finanziaria generale che investe il paese. Noi siamo il
terminale delle carenze di finanza che c’è nel nostro paese. E siccome non ci
sono strumenti immediati per compensare la mancanza di finanza, le difficoltà
si fanno vedere, si fanno vedere nell’erogazione dei servizi, si fanno vedere nel
comparto della solidarietà sociale, si fanno vedere in tutta l’organizzazione della
macchina comunale che si blocca e non ha la sostanza per potere andare avanti.
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Quindi è necessario, al di là di quello che è il conto consuntivo, il Sindaco
diceva: noi abbiamo valutato questo bilancio gli ultimi due mesi per una serie di
situazioni. Vi ricordate, ci sono state le elezioni, il precedente Consiglio non
aveva approvato il bilancio e quindi si è riportato poi alla ripresa dei lavori in
autunno. E ricordo che allora fu fatta una valutazione complessiva da parte del
Consiglio comunale, che si trattava di un bilancio obbligato, che non poteva
essere sostanzialmente stravolto rispetto alle spese e agli incassi già verificati,
quindi è un bilancio consuntivo che riproduce l’immagine di un preventivo
rispetto al quale noi abbiamo potuto operare poche correzioni e poche
variazioni. È una fotografia di una situazione che non abbiamo né deciso né
voluto né determinato. Però chiaramente è anche la fotografia tragica di una
situazione rispetto alla quale occorre intervenire con forza ed immediatezza per
creare le condizioni per cui il Comune di Agrigento possa in qualche modo
avviare il risanamento. E per fare questo occorre una programmazione puntuale
e precisa, programmazione puntuale e precisa che deve individuare alcuni
aspetti rispetto ai quali si possono verificare reali introiti finanziari. Il primo tra
tutti è quello relativo alle sanatorie edilizie. Noi abbiamo una massa di denaro
che può essere convogliato nelle casse del Comune di Agrigento se riusciamo
ad attivare i meccanismi per cui si accelera in maniera parossistica la velocità di
definizione delle sanatorie e il versamento da parte dei cittadini che sono pronti
a versare queste somme, pur di vedere regolarizzata definitivamente la propria
abitazione. La ricognizione dal punto di vista degli introiti tributari da parte del
Comune di Agrigento: noi abbiamo fatto una valutazione complessiva sul
lavoro fatto dall’Inpa che in buona parte ha reso al Comune di Agrigento, ha
reso in via straordinaria per quanto riguarda il recupero dell’evasione, ma ha
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reso anche in via ordinaria per quanto riguarda l’incidenza sull’ordinario,
significa che se noi abbiamo recuperato 4 milioni di euro di evasione, abbiamo
recuperato un milione di euro almeno di tributi che sono andati ad incrementare
l’ordinario. Quindi è una strada che bisogna sicuramente perseguire, quella di
riuscire a far pagare tutti per pagare anche tutti di meno, ma in ogni caso per
migliorare la condizione finanziaria del Comune. Sul problema della
dismissione degli immobili nel Centro storico avevo già detto, ed è anche
questa una fonte notevole di reddito che possiamo recuperare. E poi la
valutazione della possibilità di accedere a fondi, ad operazioni che consentano
di diluire e spalmare la carenza di reperire liquidità, spalmando il credito su un
periodo di lungo termine. Il Comune di Agrigento, come tutti i Comuni, non
può accedere ad altre forme di credito, non può fare mutui per ripianare debiti e
quindi deve trovare delle soluzioni anche dal punto di vista tecnico ed operativo
per non accedere al credito, ma nello stesso tempo riuscire a recuperare finanza
sufficiente per ripianare lo scoperto di cassa e potere recuperare liquidità da
potere utilizzare per la gestione corrente ed evitare di pagare oneri finanziari e
di rischiare lo strangolamento da parte dei creditori. È un compito difficile ed
arduo che non auguro a nessuno di caricarsi sulle spalle, però è un dovere di chi
amministra la città di Agrigento di esperire tutti i tentativi possibili ed
immaginabili per evitare il tracollo finanziario. La possibilità ci può essere se
c’è una reale programmazione, una volontà concreta di affrontare e risolvere i
problemi, di guardare alla gestione del patrimonio comunale con una capacità
dinamica di gestione di questo stesso patrimonio. Per questo motivo io dico i
margini di valutazione rispetto a questo consuntivo, al di là delle criticità che
sono state evidenziate da tutti, dal Collegio dei Sindaci Revisori, da chi ha
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valutato la consistenza dei residui attivi, da tutta una serie di cose che sono state
fatte nel corso di queste ultime settimane, sicuramente c’è tutto questo, però è
chiaro che un giudizio su questo consuntivo è difficile da esprimere sotto il
profilo politico, perché è un giudizio che riveste la valutazione di una gestione
finanziaria che ha origini lontane e che si incarna anche all’interno di una serie
di sperperi che sono stati fatti nel corso degli anni. Ricordate la problematica
dei consulenti che hanno inciso per due milioni di euro sulle casse del Comune
di Agrigento, ma come questo che è un aspetto quasi simbolico della spesa
inutile c’è un mare di altri costi che si sono accumulati in maniera incosciente
nel corso del tempo e che oggi hanno creato questa situazione cronica dalla
quale dobbiamo uscire facendo uno sforzo di buona volontà.
PRESIDENTE CALLARI – Grazie, Consigliere Hamel. Consigliere
Marchetta prego.
CONSIGLIERE MARCHETTA – Signor Presidente, signor Sindaco, signori
Assessori, colleghi Consiglieri. Indubbiamente gli interventi che mi hanno
preceduto sono e rappresentano lo specchio di quella che è la situazione
finanziaria del Comune. E questa non è una novità, non è una novità o una
catastrofe che oggi si è manifestata. È da un po’ di anni che il Comune di
Agrigento nei prospetti contabili, nei rendiconti sempre eredita di anno in anno
delle mancanze che oggi con molto coraggio, con molta professionalità, con
molta chiarezza i nostri Revisori ci hanno evidenziato. Di questo io li ringrazio
perché hanno permesso con la propria relazione di fare iniziare un dibattito che
porti alla chiarezza, però noi come gruppo del Movimento per l’Autonomia
speravamo, abbiamo indetto anche una conferenza stampa giorni addietro nella
speranza che la discussione sul consuntivo, la discussione sulla salvaguardia
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degli equilibri di bilancio diventasse sostanzialmente la base per iniziare
veramente una operazione di pulizia, una operazione di risanamento della
finanza comunale. Purtroppo non abbiamo avuto nessuna risposta, non abbiamo
avuto nessuna interlocuzione al confronto e mi sembra che pure questa stia
mancando anche oggi in questa sede. Andiamo nel concreto. Il signor Sindaco
dice che il bilancio consuntivo è lo specchio di una gestione in cui lui ha gestito,
l’Amministrazione attiva ha gestito soltanto per due mesi. E questo è vero. Nel
2007 l’attuale Amministrazione ha gestito per una parte dell’anno. Però, signor
Sindaco, non si può continuare nei criteri di valutazione a continuare secondo
delle logiche che sono uguali a quelle delle Amministrazioni precedenti.
Passiamo al consuntivo. Vengono mantenuti sempre in bilancio dei residui
attivi che sono inesigibili per una buona quantità. L’MpA chiede ai Revisori
oggi non una semplice relazione di cui li ringraziamo, noi chiediamo che i
Revisori o una Autorità esterna ci certifichino i residui attivi, perché bisogna
fare chiarezza su quello che è il risultato di Amministrazione, perché ora è da
anni che i residui sono quelli, però, signor Sindaco, lei è Sindaco del coraggio,
se ci sono dei residui attivi inesigibili, invece di continuare a valutarli per un
importo che non è questo, lo dice anche il Consigliere Cirino, dice l’avanzo è
virtuale. Sapete cosa significa dire questo, Consigliere Cirino, che l’avanzo è
virtuale? Significa che sono saltati gli equilibri, significa che quando andremo
ad approvare la delibera di salvaguardia degli equilibri, che prendeva come base
quell’avanzo dell’amministrazione, se l’avanzo è virtuale, significa che noi
continuiamo a fare gli errori di prima. Quindi, signor Sindaco, perché non
chiede una certificazione? Gliela chiedo io. Non basta questo, voi sui residui
attivi, signor Presidente dei Revisori, li certificate che sono esigibili? E questa
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è una prima… oppure avete fatto un controllo a campione, perché voi Revisori
avete dato un parere, e giustamente il parere dice sulla gestione finanziaria nulla
osta; sulle valutazioni invece non siamo in condizioni di esprimere un parere.
Nell’importo di residui attivi che condizionano questi 5 milioni di avanzo di
amministrazione, voi praticamente avete espresso il vostro parere sulla base di
dichiarazioni dei dirigenti o avete sostanzialmente verificato l’esigibilità dei
residui attivi? Questa è una domanda che devo sostanzialmente porvi. Perché
voi chiedete una revisione straordinaria dei residui attivi e nel mentre dite che
potenzialmente non utilizziamo l’avanzo? Su questo si deve rispondere. Perché?
Noi vogliamo evitare ogni dissesto per questo Comune. Il dissesto sarebbe
deleterio per la città. Il dissesto sarebbe deleterio per i cittadini, sarebbe
deleterio per i fornitori, però se continuiamo con delle politiche di bilancio, che
sono ripetitive rispetto a quelle passate, noi non facciamo nessuna inversione di
rotta. Questo è che chiediamo, infatti chiediamo che si faccia anche con un
maggiore approfondimento chiarezza. Sono esigibili o non sono esigibili dai
crediti, crediti datati 18 anni fa che si riferiscono all’incasso di stati di
avanzamento per opere già ultimate, dove si raddoppia dalla via Empedocle,
ancora iscritti in bilancio, residui relativi a canoni di acqua datati 1998 per 1
milione e 2, chiedo sono esigibili o non sono esigibili? Perché se ci fosse un
dubbio di esigibilità o meglio di inesigibilità, non succede niente, signori
Consiglieri. Chiediamo una correzione a questo consuntivo per poi porre in
essere una politica di risanamento, nel senso che se si sa che 5 milioni di
residui, per esempio sono inesigibili, vuol dire che abbiamo un deficit di 5
milioni da coprire. Non è che qui stiamo chiedendo chissà che cosa, però noi
non possiamo continuare secondo logiche di valutazione che sono uguali. Per
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questo, questo bilancio così come è questo rendiconto, per quanto riguarda il
Movimento per l’Autonomia, se non c’è un atto di volontà a fare chiarezza sui
numeri, noi lo votiamo contrario, perché questa volta prima c’era qualche
dubbio. È dal 2004 che sostanzialmente osserviamo queste cose. A meno che i
Revisori non mi dicono: abbiamo controllato voce per voce tutti i residui e noi
ne certifichiamo l’esigibilità. Si mette a verbale, quindi l’organo esterno valuta,
sotto la responsabilità valuta questo e allora siamo d’accordo, vuol dire che
l’avanzo di Amministrazione è di 5 milioni. Un altro fatto anche allarmante,
allorquando l’Ufficio Espropriazioni non sa neppure, questo non c’entra il
Sindaco, io lo capisco, però il bilancio, signor Sindaco, lo propone lei e lo
dobbiamo votare noi, purtroppo. Ma come si fa che l’Ufficio Espropriazioni non
ha neanche contezza di quelli che sono i residui passivi potenziali? Allora, per
fare un risanamento dobbiamo avere dati certi, purtroppo il risanamento non
può essere un fatto annunciato, deve essere un fatto concreto, che deve passare
per atti concreti di volontà, non può essere soltanto un problema virtuale e
comprendiamo che la situazione è difficile e rimaniamo sempre con
l’anticipazione di tesoreria che è lievitato ancora di 1 milione e mezzo. L’indice
di indebitamento è salito dal 2006 al 2007 ancora di più. Vogliamo continuare
così? Vogliamo continuare in questa maniera oppure facciamo in maniera tale
che il consuntivo diventa la base per creare un confronto, per fare chiarezza sui
conti del Comune, sul quale questa Amministrazione non c’entra nulla tra
l’altro fino al fine del 2007. Vogliamo che questa Amministrazione, che questo
Consiglio erediti sempre errori effettuati anche da altre Amministrazioni? Che
senso ha? Che senso ha quando ormai non si riesce più a pagare gli stipendi,
sulla base che si dice che siamo in equilibrio? Che senso ha? È come se un
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padre di famiglia continua a spendere delle somme credendo che deve incassare
un credito da un datore di lavoro che non incasserà mai. Che senso ha?
Dobbiamo continuare in questa maniera? Noi dobbiamo evitare a tutti i costi il
dissesto finanziario; ma il dissesto finanziario lo sapete come si evita? Si evita
prima facendo un punto della situazione, dicendo a quanto è il nostro
indebitamento reale? Quant’è? No che c’è Cirino che dice che l’avanzo è
virtuale. Di fronte alla Commissione dice l’avanzo dell’Amministrazione è
virtuale. Questo è grave, Consigliere Cirino, perché se si dice che l’avanzo di
Amministrazione è virtuale, vuol dire che questo bilancio non è veritiero. Se si
dice in questa maniera, vuol dire che il bilancio non è veritiero, se dice che è
virtuale. (voce fuori microfono) Ma non c’entra niente la liquidità con l’avanzo
di Amministrazione, Consigliere Hamel, è finito il tempo di fare sofismi di
carattere… la liquidità è una cosa, invece l’avanzo di Amministrazione è
un’altra cosa, non c’entra nulla. La liquidità è lo specchio poi di queste cose.
Alla fine si vede in quelle che sono le manifestazioni finanziarie, per cui noi
così come è questo bilancio non lo possiamo votare, a meno che non inizi tutto
un discorso, tutto un confronto tendente a fare chiarezza e a correggere questi
numeri del bilancio. Infatti la discussione sul consuntivo 2007 è il momento
opportuno per monitorare i crediti e debiti e di scrivere essi per gli importi
effettivamente esigibili. Da quanto sopra evidenziato, si potrà avere, cari
Consiglieri, contezza sull’entità del vero avanzo – disavanzo del nostro
Comune. Gli stessi Revisori ritengono opportuna la verifica straordinaria.
Perché? Questa è una domanda. Ci sono dei dubbi? C’è una quota di
inesigibilità? Mettiamola in bilancio, il 10%, il 15% di questi crediti li ritenete
siano esigibili? Mettiamo una posta correttiva. In tale fase, quindi, come
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gruppo, noi chiediamo di operare come ha fatto il Comune di Roma. Il Comune
di Roma che cosa ha fatto? È subentrato il Sindaco Alemanno, ha
sostanzialmente visto i conti, i conti li aveva fatti l’Amministrazione Veltroni e
che cosa ha fatto il Sindaco di Roma? Ha chiesto una certificazione esterna a
tre istituti di certificazione sui crediti e debiti. È semplice. Noi non abbiamo
queste grandi risorse per farci asseverare dall’esterno le somme, però possiamo
chiedere un ulteriore sforzo ai Revisori e anche agli Uffici per fare questo
lavoro. Tra l’altro rientra nei compiti dei Revisori questo. In tale contesto un
ruolo preminente a tutela delle (...) dei dati dovrà essere svolto dall’organo di
revisione che ringraziamo per la relazione che oggi ha fatto, perché è una
relazione che fa chiarezza ed è una relazione molto coraggiosa. Li ringraziamo.
È la prima volta che l’organo di revisione si comporta in maniera altamente
professionale. Si chiede pertanto che l’attività da essi svolta in sede di verifica
straordinaria dei residui sia di revisione e di certificazione. La discussione della
proposta sulla salvaguardia invece degli equilibri, che spero venga al più presto,
deve appurare se sono mantenute le condizioni presupposte di un pareggio. Lei
non ha avuto delle perplessità. Perché questo? Perché andando a monitorare
crediti e debiti, portando l’inventario comunale, noi abbiamo la certezza
dell’avanzo, del disavanzo al 31 dicembre 2007; andando invece a monitorare
se permangono gli equilibri di bilancio, noi possiamo sapere quanto è
l’indebitamento in più in meno per il 2008. Dall’analisi di queste due delibere
noi abbiamo una situazione debitoria, che poi dobbiamo porci il problema di
come evitare, perché dobbiamo evitare un dissesto finanziario, dobbiamo
evitare che il dissesto finanziario poi ci cada sulle teste senza che neanche ce ne
accorgiamo. Con l’approvazione di questi importanti atti si arriverà a questo.
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Noi proponiamo sempre delle soluzioni, e le abbiamo, perché non facciamo
soltanto degli interventi tanto per farli, critici, noi proponiamo per i residui
attivi velocizzazione all’incasso dei crediti e s’è ritenuto opportuno affidamento
della gestione di questa operazione affidata a speciali istituti di credito al fine di
verificare l’effettiva esigibilità di talune voci e anticipare (...) dell’entrata,
inventario comunale. L’Assessore regionale di controllo della Corte dei Conti
con la pronuncia del 9 sett… 2008 ha evidenziato che non si è provveduto
all’aggiornamento degli inventari… (interruzione registrazione) della
redditività del patrimonio tramite fitti attivi o di dismissione di questi. Poi
chiediamo riduzione delle ulteriori spese. Dall’analisi delle spese sostenute dal
Comune alla fine di settembre si riscontra dalla contabilità che ci sono ancora
somme non impegnate, somme che sono disponibili per circa un milione di
euro. Quindi riteniamo che in futuro ci possa essere ancora spazio nella politica
di spesa per ridurre le spese e per creare delle risorse e per rientrare
nell’indebitamento pregresso. Accordi con i fornitori per il rientro dei debiti.
Signor Sindaco, non è possibile che ci sono fornitori che da 11 mesi devono
essere pagati. Con questi fornitori dobbiamo dire quanto gli dobbiamo e come
glieli dobbiamo, se noi gli dobbiamo le somme subito dobbiamo fare un piano
di rientro, perché così quantomeno questi fornitori potranno farsi anticipare
sulla base delle attestazioni di credito le somme dal sistema bancario,
razionalizzare le entrate del Comune. Tali operazioni vanno coordinate a nostro
parere da un Advisor, da un soggetto esterno o da un soggetto coordinatore che
ci porti, che faccia chiarezza su quanto sopra in maniera tale che questo
Consiglio comunale non deve approvare sic et simpliciter per ragioni
giustamente generali e di interessi generali, ma noi non possiamo soltanto
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ratificare e approvare sic et simpliciter un bilancio che per altro è uguale agli
altri bilanci nelle logiche di (...). Il Consiglio comunale deve essere parte attiva
a fare chiarezza, a vedere poi quanto è il nostro indebitamento e dopo vedere
soluzioni di come rientrare, perché deve essere il Consiglio comunale,
l’Amministrazione che deve veramente evitare il dissesto e ci deve portare a un
equilibrio finanziario migliore. Quindi, io invito l’Amministrazione a un
confronto.
PRESIDENTE CALLARI – Il Consigliere Lo Presti ha chiesto di parlare, ne
ha facoltà, prego.
CONSIGLIERE LO PRESTI – Presidente, a questo punto io, visti gli
elementi che sono emersi dal dibattito, chiederei un rinvio a breve, a giovedì per
sentire il dirigente del Settore Patrimonio, il dottore Lattuca, affinché possa
relazionare insieme anche ai Revisori dei Conti effettivamente su quello che è
stato fatto in questo settore, su quello che si sta facendo e se abbiamo imboccato
la strada giusta. Quindi chiedo un rinvio e che giovedì ci sia la presenza del
dirigente. Grazie.
PRESIDENTE CALLARI – Quindi un’unica proposta che adesso poniamo
all’attenzione del Consiglio comunale è di rinviare la trattazione di questo punto
e quindi il Consiglio comunale a giovedì alle ore 19:00 con la presenza del
dirigente del Settore Patrimonio dottore Lattuca. È una proposta che pongo in
votazione al Consiglio comunale. Rinviamo il punto e che il punto venga
discusso nella prossima seduta. Il Consiglio continua oppure chiediamo il
rinvio della seduta? Quindi l’espressione del Consigliere Lo Presti è che si
rinvia la seduta a giovedì prossimo alle ore 19:00 e che…
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CONSIGLIERE LO PRESTI – Presidente, quindi il rinvio della seduta con il
punto e che venga trattato poi all’ordine del giorno come primo punto.
PRESIDENTE CALLARI – Lo facciamo per appello nominale: chi è
d’accordo al rinvio della seduta del Consiglio comunale a giovedì alle ore
19:00 dica sì, chi è contrario dica no. 19 presenti, 19 voti favorevoli, la seduta
viene rinviata a giovedì 30 ottobre alle ore 19:00.
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