Comune di Agrigento · Esiste sull’argomento un progetto di legge regionale in materia, ma le due...

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Comune di Agrigento Seduta del Consiglio comunale del 27 Ottobre 2008 Si procede all’appello nominale. PRESIDENTE CALLARI - 21 presenti, 9 assenti la seduta è valida. Propongo scrutatori i Consiglieri Calì, Civiltà e Galvano. Per alzata e seduta: chi è d’accordo rimanga seduto, chi è contrario si alzi, approvato all’unanimità dei presenti con 21 voti favorevoli. Prima di passare ai punti all’ordine del giorno c’è una comunicazione urgente al Presidente da parte del Consigliere Calì, ne ha facoltà. Prego. CONSIGLIERE CALÌ – Grazie signor Presidente, signori Consiglieri, signori della Giunta. Una informazione volevo chiedere al Segretario Generale: se era arrivata comunicazione del rinvio della scadenza del 30 ottobre per quanto riguarda l’adeguamento alla Legge Finanziaria, quel punto all’ordine del giorno che avevamo accantonato. PRESIDENTE CALLARI - È l’undicesimo? CONSIGLIERE CALÌ – Non lo ricordo il numero del punto, si era arrivati ad un rinvio. Il punto era la Legge Finanziaria, adeguamento al gettone di presenza. PRESIDENTE CALLARI – Adeguamento alla Legge Finanziaria 2008 della disciplina inerente la corresponsione del gettone di presenza. 1

Transcript of Comune di Agrigento · Esiste sull’argomento un progetto di legge regionale in materia, ma le due...

Comune di Agrigento

Seduta del Consiglio comunale del 27 Ottobre 2008

Si procede all’appello nominale.

PRESIDENTE CALLARI - 21 presenti, 9 assenti la seduta è valida.

Propongo scrutatori i Consiglieri Calì, Civiltà e Galvano. Per alzata e seduta:

chi è d’accordo rimanga seduto, chi è contrario si alzi, approvato all’unanimità

dei presenti con 21 voti favorevoli.

Prima di passare ai punti all’ordine del giorno c’è una comunicazione urgente al

Presidente da parte del Consigliere Calì, ne ha facoltà. Prego.

CONSIGLIERE CALÌ – Grazie signor Presidente, signori Consiglieri, signori

della Giunta. Una informazione volevo chiedere al Segretario Generale: se era

arrivata comunicazione del rinvio della scadenza del 30 ottobre per quanto

riguarda l’adeguamento alla Legge Finanziaria, quel punto all’ordine del giorno

che avevamo accantonato.

PRESIDENTE CALLARI - È l’undicesimo?

CONSIGLIERE CALÌ – Non lo ricordo il numero del punto, si era arrivati ad

un rinvio. Il punto era la Legge Finanziaria, adeguamento al gettone di

presenza.

PRESIDENTE CALLARI – Adeguamento alla Legge Finanziaria 2008 della

disciplina inerente la corresponsione del gettone di presenza.

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CONSIGLIERE CALÌ – Sì, perché la scadenza, se non ricordo male, era il 30

ottobre.

PRESIDENTE CALLARI – Prego.

SEGRETARIO GENERALE – Non è arrivata nessuna comunicazione, anzi

esiste il termine del 31 ottobre per l’invio del certificato contenente i risparmi

ottenuti in merito alle modificazioni, certificato che dovremmo

obbligatoriamente inviare entro il 31 ottobre. Esiste sull’argomento un progetto

di legge regionale in materia, ma le due cose non si sposano perché un conto è

la norma finanziaria dello Stato, e quindi a quella bisogna adempiere per l’invio

della certificazione, altra cosa, che si innesta sempre sullo stesso argomento, è

la presentazione di questo DDL.

CONSIGLIERE CALÌ – Signor Presidente, io a questo punto chiedevo se era

il caso di prelevare il punto, metterlo ai voti e discuterlo, perché mi pare che

siamo al 27, gli ultimi 4 giorni prima della…

PRESIDENTE CALLARI – Il punto all’ordine del giorno è stato accantonato

con votazione, quindi lei chiede di…

CONSIGLIERE CALÌ –… di reinserirlo.

PRESIDENTE CALLARI – No, è scritto.

(Intervento fuori microfono)

CONSIGLIERE CALÌ – …l’accantonamento, ma non c’è nessuna proroga

sulla scadenza del 30 ottobre, Consigliere.

PRESIDENTE CALLARI - Se è stato votato l’accantonamento, significa che

non è più come punto all’ordine del giorno. Così mi dice il Segretario… è stato

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accantonato, adesso bisogna stabilire cosa significa accantonamento, perché la

votazione è stata in questi termini. Ne dà spiegazione il Segretario, prego.

SEGRETARIO GENERALE - La votazione dell’altra volta riguardava

l’accantonamento e quindi il rinvio del punto, di non trattare il punto in quanto

c’era una nuova normativa regionale che li regolava. Quindi il punto, scusate il

bisticcio, è spunto dall’ordine del giorno, quindi a questo punto bisognerebbe

riproporlo e riscriverlo.

CONSIGLIERE CALÌ – Quindi in conferenza dei capigruppo tutto…

SEGRETARIO GENERALE - Il Consiglio comunale ha deciso di non trattare

il punto. Ha votato di non trattare il punto perché c’era una regolamentazione,

motivandolo c’è stata anche una discussione, non è più inserito all’ordine del

giorno di questo Consiglio comunale, quindi viene restituito il punto al settore

che ha fatto la proposta. Questa è la prassi, quindi non è più nella disponibilità.

Se c’è una riproposizione del problema lo si rimette all’ordine del giorno e lo si

vota.

CONSIGLIERE CALÌ – Okay, grazie. Quindi non va messo ai voti perché

non esiste.

PRESIDENTE CALLARI – Lo riproponiamo alla conferenza dei

capigruppo… Consigliere Lo Presti, per comunicazione urgente al Presidente.

CONSIGLIERE LO PRESTI – Presidente, signor Sindaco, signori della

Giunta, colleghi Consiglieri. Io volevo chiedere, vista la presenza dei Revisori

dei Conti, almeno il Presidente lo vedo in sala e visto la delicatezza

dell’argomento che ci sono varie domande da porgere, chiederei il prelievo del

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punto relativo alla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto di

gestione anno 2007. Non so a quale punto si trovi… il prelievo del rendiconto.

PRESIDENTE CALLARI – 12 ° punto all’ordine del giorno: “Approvazione

rendiconto esercizio finanziario anno 2007”. Questa è una proposta che fra un

attimo pongo alla votazione del Consiglio comunale. Il Consigliere Gramaglia

ha chiesto di parlare, ne ha facoltà.

CONSIGLIERE GRAMAGLIA – Signor Sindaco, approfitto della sua

presenza perchè volevo sapere notizie, se ce le ha disponibili da dare, per

quanto riguarda la vicenda Scuola Garibaldi Ginnasio perché ci sono molti

genitori che me lo chiedono per sapere come ci dobbiamo comportare

eventualmente a questa istanza.

PRESIDENTE CALLARI – Andiamo in ordine, prima di passare alla

votazione della proposta intendevo rivolgermi al Consiglio comunale su una

tematica che ci è particolarmente, direttamente interessata. Nel giornale di

sabato ultimo scorso… leggo integralmente l’articolo: “ATO Idrico D’Orsi,

mai stato invitato. Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio

D’Orsi chiarisce la sua posizione in merito a un invito da parte del Comune di

Agrigento per una riunione dell’ATO Idrico, qualcuno dice, il Presidente

D’Orsi in un comunicato: Mi rimprovera che ho volutamente disertato la

riunione all’ATO Idrico indetta dal Presidente del Consiglio comunale di

Agrigento perché impegnato in compiti istituzionali. Nulla di più falso. Ripeto,

ho atteso fino ad oggi, pensando che vi fossero ritardi postali, ma non ho mai

ricevuto alcun invito non solo scritto ma anche telefonico. Mi sembra che

qualcuno vuole soffiare sul fuoco. Non è nella mia cultura sottrarmi alla

responsabilità che la carica del Presidente della Provincia mi impone, ma non

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permetto a nessuno di distorcere la verità dei fatti”. Chiaramente su questa

vicenda importante quale il discorso nessuno vuole soffiare né proprio io che

vorrei utilizzare quell’acqua che non arriva per spegnere i fuochi, però io

desidero chiarire al Consiglio comunale che c’è un protocollo 556 del 24 luglio

ricevuto dal Presidente D’Orsi perché mi risponde con un telegramma e lo

leggo: “Avendo ricevuto oggi l’invito che sollecita la mia presenza alla

importante iniziativa, mio malgrado sarò costretto non intervenire poiché

impegnato con il signor Prefetto in altra sede. Auguro buon lavoro, cordiali

saluti”. È stato quel giorno quando il Prefetto poi è arrivato con il signor

Sindaco in leggero ritardo. Era quello l’impegno, era un impegno di tutti, da

noi è stato convocato a intervenire a contezza perché lui stesso conferma

dell’invito con un telegramma per compiti istituzionali. I compiti istituzionali

erano di intervenire, credo, nella città di Favara insieme con Sua Eccellenza il

Prefetto e il signor Sindaco. Bene, in quel Consiglio comunale straordinario

aperto, interessantissimo sia il signor Sindaco che Sua Eccellenza il Prefetto

sono venuti. Non voglio aggiungere altro perché in queste tematiche così

importanti ritengo che tutte le istituzioni debbano essere unite, però è giusto

fare chiarezza, non soffiare sul fuoco ma spegnerlo definitivamente.

(Intervento fuori microfono)

PRESIDENTE CALLARI - Ritengo che lo faremo tramite gli organi di

stampa. La mia cultura è quella di non soffiare proprio sul fuoco. Noi lo faremo,

era giusta la sede del chiarimento del Consiglio comunale perché secondo me è

l’aula ideale per confrontarci, lo daremo alla stampa con toni, perché questo è il

mio stile, semplicemente di fare chiarezza sulla realtà dei fatti. Quello che dice

il Consigliere Micciché non viene registrato, però riassumo io… Andare in una

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azione provocatoria significava soffiare sul fuoco. Non voglio soffiare sul fuoco

su tematiche che vanno a interessare direttamente i cittadini sulla vicenda

dell’acqua, l’acqua la utilizzo per spegnere il fuoco io, la faccio a mezzo

organi di stampa dicendo che semplicemente la realtà dei fatti è che mi ha

risposto che non poteva intervenire, quindi vuol dire che era stato convocato.

Andiamo avanti. C’è una richiesta di prelievo del 12° punto all’ordine del

giorno “Approvazione rendiconto esercizio finanziario anno 2007” da parte del

Consigliere Lo Presti. Lo facciamo per appello nominale: chi è d’accordo al

prelievo dica sì, chi è contrario dica no.

Si procede alla votazione per appello nominale.

PRESIDENTE CALLARI - 21 presenti, 21 voti favorevoli, il Consiglio

comunale si appresta a trattare il 12° punto all’ordine del giorno:

“Approvazione rendiconto esercizio finanziario anno 2007”. Il Presidente

Cirino, come di consueto, quale Presidente della IV Commissione Bilancio ha

chiesto di parlare ne ha facoltà, prego.

CONSIGLIERE CIRINO – Signor Presidente, colleghi Consiglieri, signor

Sindaco, la Commissione Bilancio nell’esaminare la proposta di delibera si è

soffermata su alcuni punti critici appunto della proposta. Basterebbe

effettivamente leggere la relazione dei Sindaci Revisori per rendersi conto che

la situazione economica finanziaria dell’Ente non è assolutamente fra le

migliori e devo aggiungere che non si sono fatti interventi concreti che nel giro

di pochi anni potevano invertire la rotta, cioè l’inizio di una attività di

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risanamento. Infatti, appunto, come tutti ben sappiamo, il comparto del

patrimonio, nonostante i tanti rilievi della Corte dei Conti, ma non solo, non ha

visto ad oggi iniziative e programmi tali da permettere un minimo

miglioramento. I nostri fitti attivi sono diminuiti. Ancora oggi la consistenza

patrimoniale non è aggiornata, è ferma a parecchi anni fa. L’avanzo di

amministrazione al 31/12/2007 è di euro 5.17.188,88, ma di fatto anche come

evidenziato dai Sindaci Revisori è da considerarsi virtuale perché in assenza di

liquidità e comunque, appunto, i Revisori hanno suggerito di vincolarla per

utilizzarla eventualmente per far fronte a una eventuale diminuzione dei residui

attivi. Le entrate tributarie sono diminuite, sono in calo. Si ritiene che è

indispensabile una maggiore attività di sollecitazione e controllo, anche per

evitare il maturare di termini di prescrizione, che non consentono il recupero

dell’evasione. È inutile arrivare sempre per ultimi, arrivare sempre al 31

dicembre di ogni anno. L’ammontare degli interessi maturati dell’anticipazione

di cassa supera i 500.000,00 euro. Bisogna evitare il pieno utilizzo

dell’anticipazione di cassa che istituzionalmente è destinato ad esigenze

straordinarie, ma di fatto viene utilizzato per la gestione corrente. Altro

elemento patologico è il credito nei confronti dell’ATO Rifiuti, che costituisce

appunto un appesantimento e incomincia, come dice qualche mio amico, ad

assumere i connotati di una perdita, mio amico inteso come Consigliere

comunale chiaramente. La Commissione ritiene che l’Amministrazione deve

attenzionare tutte quelle strategie che possono portare al risanamento

finanziario, tenendo conto che la carenza di liquidità e le risultanze del

consuntivo 2007 possono creare condizioni di sofferenza e paralisi finanziaria.

Quindi bisogna fare delle scelte nette e radicali per evitare un’eventuale dissesto

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finanziario. Noi dopo avere esaminato la proposta di delibera, abbiamo

confermato il parere dei Sindaci Revisori, ci siamo uniformati al parere dei

Sindaci Revisori. Devo informare che il Consigliere De Francisci è stato

nettamente contrario. E la Commissione ha demandato al Consiglio comunale

gli ulteriori approfondimenti alla luce delle criticità che si sono rilevate e lascia

liberi i componenti di determinare il proprio voto alla luce delle valutazioni

politiche che verranno sviluppate in aula e alla luce degli ulteriori chiarimenti

che l’Amministrazione vorrà e potrà dare al Consiglio comunale. Grazie.

VICE PRESIDENTE MARCHETTA – Ha chiesto di intervenire il

Consigliere Lo Presti, ne ha facoltà.

CONSIGLIERE LO PRESTI – Presidente, signor Sindaco, signori Assessori,

colleghi Consiglieri. Io premetto che a livello di contabilità non sono un grande

esperto e quindi qualche chiarimento da parte dei Revisori e anche da parte del

signor Sindaco alla fine lo vorrei e cerco di sintetizzare un pochettino i punti a

me cari. Io ricordo che quando abbiamo approvato il bilancio di previsione ci

eravamo soffermati in particolar modo su determinati punti che erano il

patrimonio, la riscossione dei crediti, che secondo me va fatta con forza, e la

progettazione oltre a limitare le spese superflue. Leggendo la relazione

dell’organo di revisione, qualche dubbio onestamente viene anche a me, come

già sottolineato dal collega Cirino. E tanto tranquillo non mi fa stare. Come ad

esempio, gradirei qua, non so se ho sbagliato la mia interpretazione, poi i

Revisori mi chiariranno questo punto. A pag. 9 dove si scrive: “Si rileva che

l’Ufficio Finanziario in data 31/12/2007 non ha emesso reversali per importi

introitati dal Tesoriere per euro 385.000,00 e non ha emesso mandato a

copertura di pagamenti effettuati dal Tesoriere a seguito di sentenze esecutive

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per complessivi euro 4.220,00. Questa somma è soggetta a procedure esecutive,

vedi decreti ingiuntivi e successivi pignoramenti? E ancora, dalla relazione si

vede che purtroppo, argomenti a me cari e in precedenza sottolineati più volte,

non si è proceduto almeno fino a questo momento in maniera incisiva

relativamente al patrimonio e relativamente al recupero dei crediti. Infatti a

pagina 19 si fa riferimento all’intervento della Corte dei Conti dove si riteneva

necessario rifiutare tale previsione al momento di redigere gli equilibri di

bilancio, cosa che, a detta dei Revisori, ad oggi ancora non è stata fatta. Altri

punti riguardavano le mobilizzazioni e le disponibilità liquide previste nei punti

A e B a pag. 38, per cui le conclusioni mi sembrano relativamente favorevoli,

però c’è il problema del patrimonio e il problema dell’avanzo di

amministrazione che potrebbe essere utilizzato per altri motivi e invece voi

suggerite di utilizzarlo eventualmente per le finalità indicate nella relazione

nella parte che interessa la verifica straordinaria dei residui. Ora, da questa

relazione onestamente, lo dico a malincuore, mi sembra che purtroppo vi sia

stato uno stallo, comunque tanto chiara e limpida la situazione finanziaria

dell’ente non la vedo, quindi prima di esprimere un giudizio, gradirei sentire i

Revisori e anche il Sindaco, grazie.

PRESIDENTE CALLARI – Grazie Consigliere. Ci sono altri che devono

intervenire? Prego signor Sindaco.

SINDACO – Caro Presidente, cari Consiglieri comunali, io sono prontissimo a

confrontarmi rispetto a questo strumento, rispetto al quale ritengo che le cose

siano estremamente chiare perché chiaro è stato il percorso che da un anno a

questa parte abbiamo posto in essere e dobbiamo partire da un dato, dobbiamo

partire dal dato che quello che stiamo affrontando è il consuntivo 2007, quindi

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si tratta del consuntivo rispetto, teniamo bene in conto di cosa stiamo parlando,

a un bilancio che è stato approvato nel settembre del 2007 da questa

Amministrazione comunale e che quindi ha avuto una sua validità di appena

due mesi. Stiamo parlando di questo. Quindi stiamo parlando di un consuntivo

del 2007 rispetto a un bilancio rispetto al quale insieme abbiamo fatto

un’importante battaglia politica, rispetto al quale tutti sappiamo quali erano le

condizioni, il giorno del nostro insediamento, quali erano le condizioni che non

consentivano di potere approntare un bilancio, quali erano le voci che

giustamente il Consigliere Cirino solleva rispetto alle mancate entrate, rispetto

ai pignoramenti, rispetto all’Ufficio del Patrimonio che non era per nulla

attivato, rispetto a tante altre cose che poi siamo riusciti ad attivare durante

l’anno 2008. Questo è il dato con il quale ci confrontiamo. Il dato con il quale ci

confrontiamo è questo, che magari, vedicaso, ci porta a dovere anche scoprire,

perché di questo si sta trattando e di questo verificheremo, che sono state fatte

proroghe alle società concessionarie delle affissioni pubbliche dove sono stati

rinegoziati i contratti con una maggiorazione dal 6 al 13% così d’emblée, il

dirigente ha avuto anche la capacità di fare questo. Ci confrontiamo anche con

questo, anche su questo. Io ritengo che rispetto a un dato, che è quello che tutti

conosciamo, rispetto al momento politico in cui ci siamo trovati a dovere

affrontare questa situazione economica e di emergenza economica, quello che

abbiamo fatto nel bilancio 2007 è stato importante ed era l’unica cosa che

potevamo fare rispetto ai ritardi che si erano accumulati, rispetto agli errori che

si erano compiuti, rispetto alle mancate politiche di attivazione dei bilanci sulle

entrate, sul patrimonio, sul recupero di risorse, quello è stato il massimo che si è

potuto fare e, ripeto, si è potuto fare insieme, perché nel settembre scorso c’era

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chi voleva che si arrivasse al dissesto finanziario, nel settembre scorso siamo

riusciti noi ad evitare questo tracollo finanziario. E da lì abbiamo intrapreso

insieme una azione di risanamento che ci porta, ci ha portato nel corso delle

settimane e dei mesi a scoprire tante verità, a scoprire tante capacità di finanza

creativa, tante capacità e innovazioni, strategie innovative di finanza creativa

che mi pare che ben poco abbiano portato alle casse comunali, ma invece hanno

esposto e ci hanno sovraesposto notevolmente il bilancio, il Comune con tutto

quanto questo ne segue. Queste sono le mie brevissime riflessioni sul piano

squisitamente politico rispetto al bilancio 2007, perché il consuntivo 2007

significa bilancio 2007, che per quanto mi riguarda significa appena due mesi di

Amministrazione comunale e, ripeto, due mesi di Amministrazione comunale

in cui insieme abbiamo salvato questo Comune, questa struttura, questa

macchina comunale dal dissesto finanziario, andando a dovere pagare

responsabilità ed errori sul piano strategico e politico commessi da chi ci aveva

preceduto. Ora ci dobbiamo assolutamente intendere sulle cose che dobbiamo

migliorare e soprattutto che dobbiamo e stiamo portando innanzi dentro il

bilancio 2008. Per cui io ritengo che la discussione sul piano squisitamente

tecnico che io voglio si faccia, perché dobbiamo fare emergere i dati dai quali

siamo partiti, i dati con i quali ci siamo confrontati sin dal giorno

dell'insediamento dell’Amministrazione comunale. E io infatti ritengo che

questo confronto sia il più costruttivo possibile perché dobbiamo partire dai dati

con i quali abbiamo cominciato per capire il punto in cui siamo arrivati e quale

è la prospettiva che ci dobbiamo dare. Grazie.

PRESIDENTE CALLARI – Grazie a lei. Era iscritto a parlare il Consigliere

Picarella, prego.

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CONSIGLIERE PICARELLA – È doverosa la presa posizione, oggi si vota,

viene all’attenzione del Consiglio il consuntivo del bilancio 2007. Io non sono

nella Commissione bilancio, debbo dire la verità, l’ho visto ora, poco fa, mi

sono soffermato sulle cifre del bilancio e ho constatato il disastro che c’è in

questo bilancio e qua siamo come se nulla sta per succedere con l’approvazione

di questo consuntivo. Mi sono preso alcuni appunti proprio nella pagina 22 per

servizi indispensabili e c’è qualche cosa che non riesco, no a comprendere, lo

comprendo, dove dice acquedotti e fognature servizi 5.716.000,00, servizio

indispensabile… cioè previsione 5.000,00, spese 9 milioni, con un disavanzo di

3.400.000,00, nella nettezza urbana erano previsti 22 milioni, mentre si sono

spesi 393 milioni di euro con il disavanzo di 170 milioni. Questa non è la

nettezza urbana nella città che c’è la convenzione con l’ATO, lo prendo come

appreso così in pochi minuti, ma si riferisce esclusivamente per la pulizia nella

Valle dei Templi, cioè noi abbiamo la Valle dei Templi che l’Amministrazione

fa fare delle pulizie nella Valle dei Templi a spese del Comune e noi vediamo di

contro che chi va a visitare la Valle dei Templi paga un biglietto 4 euro mi pare,

eccetera. Io dico nemmeno c’è la presunzione di dire nell’incasso che abbiamo

proprio per i visitatori della Valle dei Templi, di impinguare questa somma e a

mandarla a pareggio. No, il Comune spende in più rispetto al previsto un

milione, quasi due miliardi, copre il 50%. Poi i servizi cimiteriali, sono 46

milioni e sono 800 milioni, cioè di conseguenza spendiamo il doppio per

quattro volte di quanto prevediamo. E noi sappiamo che ci fu un progetto per il

cimitero. Ora io dico questa marea di somme che noi ci veniamo a piagnucolare

in questo Consiglio è questa, perché questo Comune anziché di dedicarsi al

consuntivo che è più importante del preventivo, dice: tanto niente, ormai le

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spese sono state fatte, ignoriamo tutto. Difatti se noi leggiamo la conclusione

dei Revisori che si esprime, poi per le sanzioni noi vediamo che ci sono

interessi in complessivo 1 milione di euro circa… 3 miliardi e più di interesse

che paga il Comune. Siamo nel disastro. Quando una famiglia va dallo strozzino

è alla rovina. Così è il Comune, quando il Comune va in banca è alla rovina.

Difatti i Revisori dei Conti si sono guardati bene di dire: si esprime parere

favorevole per l’approvazione del rendiconto 2006, limitatamente ai risultati

della gestione finanziaria, meno per quanto riguarda il conto del patrimonio in

considerazione dei rilievi esposti. Ora io dico una cosa, questa è la realtà dei

fatti. Qua dice approviamolo, ci mandano a casa. Se ci mandassero a casa forse

è meglio, viene un Commissario, perché il disastro economico di questo

Comune dove non c’è una lira, non si fa niente. Io dico in una situazione come è

questo Comune, della spesa locale che si fa come quella che è, oggi dico che

non si può più nemmeno tentare di vedere di separare il buono dal cattivo delle

varie Amministrazioni. Così come diventa assurdo introdurre i criteri e

proposte, perché dobbiamo considerare molte spese come sono fatte, perché

dico un Sindaco come è combinato? In mano agli uffici. Un bravo Sindaco si

vede. Come si vede? Si vede a partire da quello che deve fare oltre le spese

obbligatorie e su quello che può scegliere di fare. C’è di più. Ammesso che un

Sindaco o un partito, perché vedo qua l’UDC che fa mozione per il benessere di

tutti, abbiano l’intenzione e la volontà di fronteggiare certe spese, di fare

programmi europei. Che cosa gli verrebbe? Non gli verrebbe nemmeno il

minimo vantaggio e il riconoscimento di quello che si fa a comportarsi bene una

Amministrazione, un Consiglio anziché male. Io dico che un Sindaco se vuole

fare economie o facciamo grandi economie su tutto, anche sul personale.

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Credete, per come vanno le cose, per questa azione di contenimento di questa

Amministrazione, che continuano, non gli viene nessun minimo vantaggio nel

riconoscimento a comportarsi in un modo bene o a comportarsi in un altro

modo male. C’è veramente… Perché? Che cosa vediamo? Ora ci vediamo,

facciamo… Ora Hamel fa un altro intervento successivo al mio, farà tutto

questo, ma anziché dico una cosa, quando facciamo delle lotte, quando

facciamo il preventivo del 2007 che lotta c’è stata qua? Dei preventivi di

bilancio non ci preoccupiamo proprio dei consuntivi e anziché i Consiglieri qua

di venire a fare la grande passerella come nel ‘97 sui preventivi di bilancio, noi

abbiamo verificato chi vota contro in un bilancio o chi vota a favore e domani

vediamo nella stampa, il voto acquista rilevanza politica enorme, come se non si

sapesse da tutti che in questo Consiglio è maggioranza o è minoranza, come se

ci fosse bisogno del bilancio consuntivo per stabilire chi è di destra o di sinistra.

Dei consuntivi nessuno mai si preoccupa, né di guardare che cosa contengono

né di guardare se arrivano nei termini. Io dico che molte Amministrazioni

sarebbero andate nei guai se l’opposizione, che non ce n’è, anziché di fare la

passerella sui preventivi, si fosse dedicato seriamente ai consuntivi e avesse

fatto la sede delle sue battaglie principali. Io dico dobbiamo trattare. Con chi

trattiamo? Qua si dice non abbiamo una lira, qua tutti i sindaci sono diventati

come se fossero… camminano così nel buio, nel disastro. Per cui io che debbo

dire con questo bilancio? Che dobbiamo dire che siamo nel disastro economico,

che abbiamo debiti fuori bilancio rilevati dai Revisori, che non abbiamo un

patrimonio elencato per vedere quello che abbiamo e quello che produciamo e

quello che possiamo produrre. Viviamo, secondo me, e non è secondo me,

viviamo alla giornata. Oggi c’è la somma, vediamo che possiamo pagare. C’è

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un elenco in graduatoria delle somme che si devono pagare prima. Questo

perché? Perché manca una seria completa programmazione di quello che si fa.

Il bilancio è una cosa seria e quando uno impegna una somma che non è

prevista nel bilancio dovrebbe essere licenziato, no che uno acquista senza

impegni. E con quale titolo acquista se non è previsto nel bilancio? E una volta

che arriva è un illecito arricchimento dell’Amministrazione, questa ditta ha

fornito queste cose e per cui noi lo dobbiamo pagare, e viene il famoso debito

fuori bilancio. Io se questa Amministrazione non va ai ripari, non ha motivo di

continuare in agonia. Io ho dato in molte occasioni la ricetta al Sindaco sul da

fare per sanare il bilancio di questo Comune di Agrigento. Però ho

l’impressione che ha paura della impopolarità di atti importanti da prendere; ma

prima o poi se non prende queste decisioni importanti, questo Comune non so

come gli andrà a finire perché le esigenze ci sono, la città langue nella miseria e

nella disoccupazione e noi vediamo che cosa c’è, che vengono a chiedere il

sussidio e il controsussidio e ai Vigili Urbani gli chiedono di fare la raccolta, di

farci la spesa a qualche poveraccio che non può vivere. E qua stiamo a gridare,

a fare la passerella sui preventivi. Sindaco, io dico è necessario che quest’anno

non deve passare perché devi farsi in modo… perché è impossibile la

potenzialità di un Comune che ha, che si trova in queste condizioni. Il Comune

ha le sue possibilità di recuperare 15 milioni di somme, di recuperarli con

immediatezza, solo che si ha paura di fare, la paura di impegnarsi a risanare il

bilancio, la paura di progettare il futuro di questa città, per cui quale sarà il mio

voto? Io non so che dire, non è che queste somme se le sono prese le persone?

È la gestione che cammina, perciò il mio voto sarà, voterò una norma che mi ha

insegnato un mio Presidente quando ero amministratore all’Ospedale San

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Giovanni di Dio. Io voterò in conformità al parere dei Revisori dei Conti,

perché voto come votano loro e nelle stesse condizioni e voto perché me lo

dicono loro, ma io non do voto favorevole, ma voto in conformità ai pareri dei

Revisori dei Conti. Per cui io termino augurandomi che il Sindaco di

Agrigento, che la città ha voluto, entro l’anno in corso provveda a sanare il

bilancio. Come lo deve sanare il bilancio? Perché in carta c’è il bilancio, però

non c’è la tasca. E perché non c’è la tasca? Il mistero, il gioco delle carte, c’è il

mistero del gioco delle carte. Noi lo sappiamo quale è il gioco delle carte. Per

cui è necessario che il Sindaco provveda con il patrimonio immobiliare che ha,

che possiede e la sua potenzialità che ha questo Comune di Agrigento di

risanare il bilancio e portare a camminare con i propri piedi questa città perché

langue nella miseria in modo che possa dare uno sviluppo serio, uno sviluppo e

che si leva questa marea che io tante volte chiedo come fanno questi Vigili

Urbani proprio a fermare poveracci che vogliono parlare con il Sindaco e non lo

fanno entrare e il suo dovere è quello di non farlo entrare, però nel suo cuore

dicono: perché viene qua? Perché gli piace chiedere l’elemosina al Sindaco o ad

altri? Loro sono nell’ordine pubblico, fanno il loro dovere, per cui noi

spogliamoci di quello che siamo e facciamo in modo che questa città possa

riprendere il suo cammino, il suo sviluppo, perché non è difficile poterlo fare e

non è difficile andare avanti, perché si dice torniamo indietro per andare avanti.

Si stava meglio prima, che qua mi ricordo che negli anni passati la città

camminava, viveva, c’erano somme, gli assessori si prodigavano a fare la città

bella. Oggi dicono: vorrei fare questo, non c’è soldi e basta e se ne vanno.

Questa città non può continuare in queste condizioni, questa città ha bisogno

uno sviluppo, le potenzialità ci sono. Non è che le dobbiamo trovare, ci sono,

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questione di attuarle e di prendere delle determinazioni anche se sono

impopolari per il bene di questa città, per il bene di questo Comune e per il

cammino di questo Comune. Io poco fa ho detto: dove andate a mangiare?

Andiamo alla Mensa. Io qualche giorno, chi mi fa compagnia, vorrò vedere de

visu, andrò a mangiare nella Mensa dei poveri, per vedere che cosa c’è. Siamo

arrivati indietro di 50 anni. Chi mi vorrà fare compagnia viene con me. Io un

giorno di questi andrò a mangiare assieme con questi poveracci. Questa città

non può continuare in queste condizioni.

PRESIDENTE CALLARI – Grazie Consigliere Picarella. Consigliere Hamel,

prego.

CONSIGLIERE HAMEL – Ogni discussione su un bilancio consuntivo è

abbastanza difficile da realizzare, perché si tratta di uno strumento che in

qualche modo fotografa una situazione già definita, rispetto alla quale non ci

possono essere interventi di correzione se non per errori materiali, perchè la

spesa già si è realizzata e le entrate si sono già realizzate. Quindi è una

valutazione che viene fatta a posteriori e che ci consente anche di esprimere

alcuni giudizi, alcune considerazioni sulla condizione generale delle finanze del

Comune di Agrigento e da questo trarne anche degli spunti per quanto riguarda

le prospettive che ci aspettano. Il Comune di Agrigento, le ultime

Amministrazioni comunali si sono trovate ad avere un macigno di una

pesantezza insostenibile, e questo macigno sostanzialmente è dato dalla

esposizione con la Tesoreria comunale, che è una esposizione che satura

totalmente la capacità di credito che ha il Comune, cioè i 3 dodicesimi dei primi

tre titoli delle entrate e che viene mantenuta stabilmente e che di fatto

concretizza quella che viene chiamata mancanza di liquidità, perché noi non

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abbiamo nulla in cassa ma non abbiamo neanche la possibilità di accedere al

credito di cui abbiamo legittimamente diritto che è un’unica forma di

finanziamento creditizio che può avere un Comune che è appunto

l’anticipazione di cassa, perché è tutta utilizzata. Il rientro dall’anticipazione di

cassa in questo momento è difficilmente ipotizzabile perché non esistono e non

si intravedono entrate straordinarie, entrate che non debbano essere

immediatamente utilizzate per spese ed emergenze puntuali e quindi continuerà

a essere così, con il maturare di competenze per circa 500.000,00 euro l’anno

che sono di una pesantezza eccezionale e che di fatto potrebbero anche

costituire elemento di responsabilità, cioè nel senso che il ricorso alla

anticipazione di cassa dovrebbe essere un ricorso straordinario per eventi

straordinari, mentre di fatto diventa un ricorso per la gestione corrente e rispetto

al quale non si possono assolutamente realizzare i rientri. L’altra parte del

macigno che l’Amministrazione comunale eredita è il credito. Io ritengo

inesigibile ormai nei confronti dell’ATO Rifiuti che ammonta a circa 9 milioni

di euro e che concretizza il prosciugamento di ogni risorsa e ogni liquidità da

parte del Comune di Agrigento. E a ciò si aggiunge il credito esigibile, in gran

parte esigibile, ma del quale non si vedono i termini per l’esazione che è quello

che il Comune vanta nei confronti del Ministero di Grazia e Giustizia per le

spese anticipate in favore del Palazzo di Giustizia. L’ultimo episodio dei

200.000,00 euro per il pagamento delle bollette ci dà il senso di come il

Comune sia chiamato a pagare per conto del Tribunale le spese sostenute nella

gestione del Tribunale, rispetto alla quale noi di fatto non ci entriamo

assolutamente niente, però essendo il Comune l’Ente Locale sul cui territorio

ricade la sede del Palazzo di Giustizia, siamo obbligati a questo onere che ci

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costa parecchio, perché ci costringe poi ad esporci dal punto di vista

dell’utilizzo dell’anticipazione di cassa e a pagare oneri finanziari che non ci

vengono riconosciuti da arte del Ministero. Noi 5 milioni di euro, 6 milioni di

euro che dobbiamo ricevere dal Ministero è come se ce li fossimo fatti prestare

in questo momento dalla Banca Popolare Sant’Angelo e quindi su questo

paghiamo interessi che non ci vengono riconosciuti dal Ministero. Si tratta di

una serie di gravami che rendono questo bilancio del Comune di Agrigento

assolutamente anelastico con margini di gestione limitatissimi e una

impossibilità di realizzare prospettive di recupero e di ripianamento e di

risanamento in tempi brevi. A ciò si aggiungono altri due aspetti sui quali è

necessario soffermare l’attenzione perché costituiscono elemento di grande

perplessità. Il primo è quello relativo ai residui attivi, che sono una massa

enorme di milioni di euro che si trascinano da anni e anni, rispetto ai quali è

necessario, arrivati a un certo punto, fare chiarezza assoluta e puntualizzare

l’effettiva esigibilità di questi residui attivi, se consideriamo che all’interno di

questa massa di residui ci sono contributi ormai andati in perenzione, ci sono

tutta una serie di crediti che occorrerebbe verificare puntualmente per vedere se

sono ancora in condizioni di essere inseriti in questa previsione di bilancio, in

questa valutazione di bilancio e quindi se concretamente realmente esistono

ancora. Accanto a questo c’è l’altro aspetto che riguarda quello che è stato

rilevato dal Collegio dei Revisori, ma che è anche una segnalazione ricorrente

ormai da qualche anno da parte della Corte dei Conti, che riguarda l’inventario,

riguarda la ricognizione del patrimonio del Comune di Agrigento, rispetto al

quale sussistono una serie di potenzialità che possono essere vere e proprie

opportunità, ma che a volte paradossalmente, per la mancata conoscenza dei

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termini con cui è articolato il patrimonio stesso, non si riescono a utilizzare e a

sfruttare, basta pensare ai numerosissimi immobili che sussistono nel Centro

storico antico della città di Agrigento e che potrebbero essere oggetto, come ha

anche segnalato la Commissione Bilancio, di una azione di cessione a terzi in

un piano complessivo di rilancio del Centro storico con l’aiuto di una serie di

agevolazioni che potrebbero essere date nei confronti degli acquirenti per

quanto riguarda la velocizzazione delle concessioni edilizie, per quanto riguarda

dei lavori di contorno che potrebbe fare il Comune di Agrigento per rendere più

vivibili alcuni quartieri, per quanto riguarda le agevolazioni in materia di

Tosap, in materia di altre facilitazioni che possono essere realizzate, perché è

estremamente importante riuscire a creare una condizione per cui si possa

parlare di risanamento delle finanze del Comune di Agrigento, perché se noi

continuiamo in questo modo a tamponare situazioni contingenti, rischiamo che

arrivati a un certo punto i conti saltano, perché basta che siano spostate delle

scadenze per quanto riguarda l’incasso di alcuni contributi, l’incasso di alcune

somme e il Comune si trova in uno stato di insolvenza nei confronti dei

dipendenti ai quali non può pagare lo stipendio, nei confronti dei fornitori che

sono una massa enorme anche essa di creditori che rischiano di potere anche

attivare una serie di procedure che potrebbero paradossalmente portare al

pignoramento mobiliare nei confronti del Comune di Agrigento, non potendosi

attivare il pignoramento presso la Tesoreria comunale perché non c’è niente,

potrebbero essere pignorate le macchine dei Vigili Urbani o i mobili o gli arredi

o i computer, o cose di questo tipo, cioè se si innescasse e se partisse un

meccanismo di questo tipo dal punto di vista della valutazione dell’insolvenza.

E c’è da considerare in questo contesto di grande difficoltà anche una serie di

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prospettive estremamente negative che si intravedono per quanto riguarda i

flussi finanziari in favore del Comune di Agrigento. Nella finanziaria regionale

è previsto e si dibatte su un taglio del 35% dei fondi conferiti ai Comuni, agli

Enti Locali da parte della Regione Siciliana. Noi abbiamo un conferimento che

è di circa 8 milioni di euro, se noi togliamo il 35% avremmo una diminuzione di

circa 3 milioni, 2 milioni e 800.000,00 euro, che sarebbe un vero e proprio

disastro. C’è un altro pericolo incombente che riguarda il riversamento da parte

dello Stato nei confronti degli Enti Locali dei mancati incassi dell’ICI

relativamente alla prima casa. Sono stati versati al Comune di Agrigento, come

a tutti gli altri Enti Locali, una prima tranche di rimborso rispetto al mancato

incasso, però ancora non esiste a livello di bilancio dello Stato la copertura per

riuscire a pagare totalmente quanto i Comuni non hanno incassato in forza della

legge che ha eliminato l’ICI relativamente alla prima casa. Voi vi rendete conto

che il cumulo di tutte queste circostanze rende estremamente difficile e gravoso

gestire un Ente Locale, difficile e gravoso per il Comune di Agrigento

sicuramente per quello che ha ereditato e per come è la situazione

dell’equilibrio finanziario del Comune stesso, ma difficile e gravoso per tutti i

Comuni del Paese, perché c’è un riversamento e un ricarico rispetto alle

esigenze dei Comuni ai quali tuttavia viene, perché è facile farlo, viene caricato

il peso di una crisi finanziaria generale che investe il paese. Noi siamo il

terminale delle carenze di finanza che c’è nel nostro paese. E siccome non ci

sono strumenti immediati per compensare la mancanza di finanza, le difficoltà

si fanno vedere, si fanno vedere nell’erogazione dei servizi, si fanno vedere nel

comparto della solidarietà sociale, si fanno vedere in tutta l’organizzazione della

macchina comunale che si blocca e non ha la sostanza per potere andare avanti.

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Quindi è necessario, al di là di quello che è il conto consuntivo, il Sindaco

diceva: noi abbiamo valutato questo bilancio gli ultimi due mesi per una serie di

situazioni. Vi ricordate, ci sono state le elezioni, il precedente Consiglio non

aveva approvato il bilancio e quindi si è riportato poi alla ripresa dei lavori in

autunno. E ricordo che allora fu fatta una valutazione complessiva da parte del

Consiglio comunale, che si trattava di un bilancio obbligato, che non poteva

essere sostanzialmente stravolto rispetto alle spese e agli incassi già verificati,

quindi è un bilancio consuntivo che riproduce l’immagine di un preventivo

rispetto al quale noi abbiamo potuto operare poche correzioni e poche

variazioni. È una fotografia di una situazione che non abbiamo né deciso né

voluto né determinato. Però chiaramente è anche la fotografia tragica di una

situazione rispetto alla quale occorre intervenire con forza ed immediatezza per

creare le condizioni per cui il Comune di Agrigento possa in qualche modo

avviare il risanamento. E per fare questo occorre una programmazione puntuale

e precisa, programmazione puntuale e precisa che deve individuare alcuni

aspetti rispetto ai quali si possono verificare reali introiti finanziari. Il primo tra

tutti è quello relativo alle sanatorie edilizie. Noi abbiamo una massa di denaro

che può essere convogliato nelle casse del Comune di Agrigento se riusciamo

ad attivare i meccanismi per cui si accelera in maniera parossistica la velocità di

definizione delle sanatorie e il versamento da parte dei cittadini che sono pronti

a versare queste somme, pur di vedere regolarizzata definitivamente la propria

abitazione. La ricognizione dal punto di vista degli introiti tributari da parte del

Comune di Agrigento: noi abbiamo fatto una valutazione complessiva sul

lavoro fatto dall’Inpa che in buona parte ha reso al Comune di Agrigento, ha

reso in via straordinaria per quanto riguarda il recupero dell’evasione, ma ha

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reso anche in via ordinaria per quanto riguarda l’incidenza sull’ordinario,

significa che se noi abbiamo recuperato 4 milioni di euro di evasione, abbiamo

recuperato un milione di euro almeno di tributi che sono andati ad incrementare

l’ordinario. Quindi è una strada che bisogna sicuramente perseguire, quella di

riuscire a far pagare tutti per pagare anche tutti di meno, ma in ogni caso per

migliorare la condizione finanziaria del Comune. Sul problema della

dismissione degli immobili nel Centro storico avevo già detto, ed è anche

questa una fonte notevole di reddito che possiamo recuperare. E poi la

valutazione della possibilità di accedere a fondi, ad operazioni che consentano

di diluire e spalmare la carenza di reperire liquidità, spalmando il credito su un

periodo di lungo termine. Il Comune di Agrigento, come tutti i Comuni, non

può accedere ad altre forme di credito, non può fare mutui per ripianare debiti e

quindi deve trovare delle soluzioni anche dal punto di vista tecnico ed operativo

per non accedere al credito, ma nello stesso tempo riuscire a recuperare finanza

sufficiente per ripianare lo scoperto di cassa e potere recuperare liquidità da

potere utilizzare per la gestione corrente ed evitare di pagare oneri finanziari e

di rischiare lo strangolamento da parte dei creditori. È un compito difficile ed

arduo che non auguro a nessuno di caricarsi sulle spalle, però è un dovere di chi

amministra la città di Agrigento di esperire tutti i tentativi possibili ed

immaginabili per evitare il tracollo finanziario. La possibilità ci può essere se

c’è una reale programmazione, una volontà concreta di affrontare e risolvere i

problemi, di guardare alla gestione del patrimonio comunale con una capacità

dinamica di gestione di questo stesso patrimonio. Per questo motivo io dico i

margini di valutazione rispetto a questo consuntivo, al di là delle criticità che

sono state evidenziate da tutti, dal Collegio dei Sindaci Revisori, da chi ha

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valutato la consistenza dei residui attivi, da tutta una serie di cose che sono state

fatte nel corso di queste ultime settimane, sicuramente c’è tutto questo, però è

chiaro che un giudizio su questo consuntivo è difficile da esprimere sotto il

profilo politico, perché è un giudizio che riveste la valutazione di una gestione

finanziaria che ha origini lontane e che si incarna anche all’interno di una serie

di sperperi che sono stati fatti nel corso degli anni. Ricordate la problematica

dei consulenti che hanno inciso per due milioni di euro sulle casse del Comune

di Agrigento, ma come questo che è un aspetto quasi simbolico della spesa

inutile c’è un mare di altri costi che si sono accumulati in maniera incosciente

nel corso del tempo e che oggi hanno creato questa situazione cronica dalla

quale dobbiamo uscire facendo uno sforzo di buona volontà.

PRESIDENTE CALLARI – Grazie, Consigliere Hamel. Consigliere

Marchetta prego.

CONSIGLIERE MARCHETTA – Signor Presidente, signor Sindaco, signori

Assessori, colleghi Consiglieri. Indubbiamente gli interventi che mi hanno

preceduto sono e rappresentano lo specchio di quella che è la situazione

finanziaria del Comune. E questa non è una novità, non è una novità o una

catastrofe che oggi si è manifestata. È da un po’ di anni che il Comune di

Agrigento nei prospetti contabili, nei rendiconti sempre eredita di anno in anno

delle mancanze che oggi con molto coraggio, con molta professionalità, con

molta chiarezza i nostri Revisori ci hanno evidenziato. Di questo io li ringrazio

perché hanno permesso con la propria relazione di fare iniziare un dibattito che

porti alla chiarezza, però noi come gruppo del Movimento per l’Autonomia

speravamo, abbiamo indetto anche una conferenza stampa giorni addietro nella

speranza che la discussione sul consuntivo, la discussione sulla salvaguardia

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degli equilibri di bilancio diventasse sostanzialmente la base per iniziare

veramente una operazione di pulizia, una operazione di risanamento della

finanza comunale. Purtroppo non abbiamo avuto nessuna risposta, non abbiamo

avuto nessuna interlocuzione al confronto e mi sembra che pure questa stia

mancando anche oggi in questa sede. Andiamo nel concreto. Il signor Sindaco

dice che il bilancio consuntivo è lo specchio di una gestione in cui lui ha gestito,

l’Amministrazione attiva ha gestito soltanto per due mesi. E questo è vero. Nel

2007 l’attuale Amministrazione ha gestito per una parte dell’anno. Però, signor

Sindaco, non si può continuare nei criteri di valutazione a continuare secondo

delle logiche che sono uguali a quelle delle Amministrazioni precedenti.

Passiamo al consuntivo. Vengono mantenuti sempre in bilancio dei residui

attivi che sono inesigibili per una buona quantità. L’MpA chiede ai Revisori

oggi non una semplice relazione di cui li ringraziamo, noi chiediamo che i

Revisori o una Autorità esterna ci certifichino i residui attivi, perché bisogna

fare chiarezza su quello che è il risultato di Amministrazione, perché ora è da

anni che i residui sono quelli, però, signor Sindaco, lei è Sindaco del coraggio,

se ci sono dei residui attivi inesigibili, invece di continuare a valutarli per un

importo che non è questo, lo dice anche il Consigliere Cirino, dice l’avanzo è

virtuale. Sapete cosa significa dire questo, Consigliere Cirino, che l’avanzo è

virtuale? Significa che sono saltati gli equilibri, significa che quando andremo

ad approvare la delibera di salvaguardia degli equilibri, che prendeva come base

quell’avanzo dell’amministrazione, se l’avanzo è virtuale, significa che noi

continuiamo a fare gli errori di prima. Quindi, signor Sindaco, perché non

chiede una certificazione? Gliela chiedo io. Non basta questo, voi sui residui

attivi, signor Presidente dei Revisori, li certificate che sono esigibili? E questa

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è una prima… oppure avete fatto un controllo a campione, perché voi Revisori

avete dato un parere, e giustamente il parere dice sulla gestione finanziaria nulla

osta; sulle valutazioni invece non siamo in condizioni di esprimere un parere.

Nell’importo di residui attivi che condizionano questi 5 milioni di avanzo di

amministrazione, voi praticamente avete espresso il vostro parere sulla base di

dichiarazioni dei dirigenti o avete sostanzialmente verificato l’esigibilità dei

residui attivi? Questa è una domanda che devo sostanzialmente porvi. Perché

voi chiedete una revisione straordinaria dei residui attivi e nel mentre dite che

potenzialmente non utilizziamo l’avanzo? Su questo si deve rispondere. Perché?

Noi vogliamo evitare ogni dissesto per questo Comune. Il dissesto sarebbe

deleterio per la città. Il dissesto sarebbe deleterio per i cittadini, sarebbe

deleterio per i fornitori, però se continuiamo con delle politiche di bilancio, che

sono ripetitive rispetto a quelle passate, noi non facciamo nessuna inversione di

rotta. Questo è che chiediamo, infatti chiediamo che si faccia anche con un

maggiore approfondimento chiarezza. Sono esigibili o non sono esigibili dai

crediti, crediti datati 18 anni fa che si riferiscono all’incasso di stati di

avanzamento per opere già ultimate, dove si raddoppia dalla via Empedocle,

ancora iscritti in bilancio, residui relativi a canoni di acqua datati 1998 per 1

milione e 2, chiedo sono esigibili o non sono esigibili? Perché se ci fosse un

dubbio di esigibilità o meglio di inesigibilità, non succede niente, signori

Consiglieri. Chiediamo una correzione a questo consuntivo per poi porre in

essere una politica di risanamento, nel senso che se si sa che 5 milioni di

residui, per esempio sono inesigibili, vuol dire che abbiamo un deficit di 5

milioni da coprire. Non è che qui stiamo chiedendo chissà che cosa, però noi

non possiamo continuare secondo logiche di valutazione che sono uguali. Per

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questo, questo bilancio così come è questo rendiconto, per quanto riguarda il

Movimento per l’Autonomia, se non c’è un atto di volontà a fare chiarezza sui

numeri, noi lo votiamo contrario, perché questa volta prima c’era qualche

dubbio. È dal 2004 che sostanzialmente osserviamo queste cose. A meno che i

Revisori non mi dicono: abbiamo controllato voce per voce tutti i residui e noi

ne certifichiamo l’esigibilità. Si mette a verbale, quindi l’organo esterno valuta,

sotto la responsabilità valuta questo e allora siamo d’accordo, vuol dire che

l’avanzo di Amministrazione è di 5 milioni. Un altro fatto anche allarmante,

allorquando l’Ufficio Espropriazioni non sa neppure, questo non c’entra il

Sindaco, io lo capisco, però il bilancio, signor Sindaco, lo propone lei e lo

dobbiamo votare noi, purtroppo. Ma come si fa che l’Ufficio Espropriazioni non

ha neanche contezza di quelli che sono i residui passivi potenziali? Allora, per

fare un risanamento dobbiamo avere dati certi, purtroppo il risanamento non

può essere un fatto annunciato, deve essere un fatto concreto, che deve passare

per atti concreti di volontà, non può essere soltanto un problema virtuale e

comprendiamo che la situazione è difficile e rimaniamo sempre con

l’anticipazione di tesoreria che è lievitato ancora di 1 milione e mezzo. L’indice

di indebitamento è salito dal 2006 al 2007 ancora di più. Vogliamo continuare

così? Vogliamo continuare in questa maniera oppure facciamo in maniera tale

che il consuntivo diventa la base per creare un confronto, per fare chiarezza sui

conti del Comune, sul quale questa Amministrazione non c’entra nulla tra

l’altro fino al fine del 2007. Vogliamo che questa Amministrazione, che questo

Consiglio erediti sempre errori effettuati anche da altre Amministrazioni? Che

senso ha? Che senso ha quando ormai non si riesce più a pagare gli stipendi,

sulla base che si dice che siamo in equilibrio? Che senso ha? È come se un

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padre di famiglia continua a spendere delle somme credendo che deve incassare

un credito da un datore di lavoro che non incasserà mai. Che senso ha?

Dobbiamo continuare in questa maniera? Noi dobbiamo evitare a tutti i costi il

dissesto finanziario; ma il dissesto finanziario lo sapete come si evita? Si evita

prima facendo un punto della situazione, dicendo a quanto è il nostro

indebitamento reale? Quant’è? No che c’è Cirino che dice che l’avanzo è

virtuale. Di fronte alla Commissione dice l’avanzo dell’Amministrazione è

virtuale. Questo è grave, Consigliere Cirino, perché se si dice che l’avanzo di

Amministrazione è virtuale, vuol dire che questo bilancio non è veritiero. Se si

dice in questa maniera, vuol dire che il bilancio non è veritiero, se dice che è

virtuale. (voce fuori microfono) Ma non c’entra niente la liquidità con l’avanzo

di Amministrazione, Consigliere Hamel, è finito il tempo di fare sofismi di

carattere… la liquidità è una cosa, invece l’avanzo di Amministrazione è

un’altra cosa, non c’entra nulla. La liquidità è lo specchio poi di queste cose.

Alla fine si vede in quelle che sono le manifestazioni finanziarie, per cui noi

così come è questo bilancio non lo possiamo votare, a meno che non inizi tutto

un discorso, tutto un confronto tendente a fare chiarezza e a correggere questi

numeri del bilancio. Infatti la discussione sul consuntivo 2007 è il momento

opportuno per monitorare i crediti e debiti e di scrivere essi per gli importi

effettivamente esigibili. Da quanto sopra evidenziato, si potrà avere, cari

Consiglieri, contezza sull’entità del vero avanzo – disavanzo del nostro

Comune. Gli stessi Revisori ritengono opportuna la verifica straordinaria.

Perché? Questa è una domanda. Ci sono dei dubbi? C’è una quota di

inesigibilità? Mettiamola in bilancio, il 10%, il 15% di questi crediti li ritenete

siano esigibili? Mettiamo una posta correttiva. In tale fase, quindi, come

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gruppo, noi chiediamo di operare come ha fatto il Comune di Roma. Il Comune

di Roma che cosa ha fatto? È subentrato il Sindaco Alemanno, ha

sostanzialmente visto i conti, i conti li aveva fatti l’Amministrazione Veltroni e

che cosa ha fatto il Sindaco di Roma? Ha chiesto una certificazione esterna a

tre istituti di certificazione sui crediti e debiti. È semplice. Noi non abbiamo

queste grandi risorse per farci asseverare dall’esterno le somme, però possiamo

chiedere un ulteriore sforzo ai Revisori e anche agli Uffici per fare questo

lavoro. Tra l’altro rientra nei compiti dei Revisori questo. In tale contesto un

ruolo preminente a tutela delle (...) dei dati dovrà essere svolto dall’organo di

revisione che ringraziamo per la relazione che oggi ha fatto, perché è una

relazione che fa chiarezza ed è una relazione molto coraggiosa. Li ringraziamo.

È la prima volta che l’organo di revisione si comporta in maniera altamente

professionale. Si chiede pertanto che l’attività da essi svolta in sede di verifica

straordinaria dei residui sia di revisione e di certificazione. La discussione della

proposta sulla salvaguardia invece degli equilibri, che spero venga al più presto,

deve appurare se sono mantenute le condizioni presupposte di un pareggio. Lei

non ha avuto delle perplessità. Perché questo? Perché andando a monitorare

crediti e debiti, portando l’inventario comunale, noi abbiamo la certezza

dell’avanzo, del disavanzo al 31 dicembre 2007; andando invece a monitorare

se permangono gli equilibri di bilancio, noi possiamo sapere quanto è

l’indebitamento in più in meno per il 2008. Dall’analisi di queste due delibere

noi abbiamo una situazione debitoria, che poi dobbiamo porci il problema di

come evitare, perché dobbiamo evitare un dissesto finanziario, dobbiamo

evitare che il dissesto finanziario poi ci cada sulle teste senza che neanche ce ne

accorgiamo. Con l’approvazione di questi importanti atti si arriverà a questo.

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Noi proponiamo sempre delle soluzioni, e le abbiamo, perché non facciamo

soltanto degli interventi tanto per farli, critici, noi proponiamo per i residui

attivi velocizzazione all’incasso dei crediti e s’è ritenuto opportuno affidamento

della gestione di questa operazione affidata a speciali istituti di credito al fine di

verificare l’effettiva esigibilità di talune voci e anticipare (...) dell’entrata,

inventario comunale. L’Assessore regionale di controllo della Corte dei Conti

con la pronuncia del 9 sett… 2008 ha evidenziato che non si è provveduto

all’aggiornamento degli inventari… (interruzione registrazione) della

redditività del patrimonio tramite fitti attivi o di dismissione di questi. Poi

chiediamo riduzione delle ulteriori spese. Dall’analisi delle spese sostenute dal

Comune alla fine di settembre si riscontra dalla contabilità che ci sono ancora

somme non impegnate, somme che sono disponibili per circa un milione di

euro. Quindi riteniamo che in futuro ci possa essere ancora spazio nella politica

di spesa per ridurre le spese e per creare delle risorse e per rientrare

nell’indebitamento pregresso. Accordi con i fornitori per il rientro dei debiti.

Signor Sindaco, non è possibile che ci sono fornitori che da 11 mesi devono

essere pagati. Con questi fornitori dobbiamo dire quanto gli dobbiamo e come

glieli dobbiamo, se noi gli dobbiamo le somme subito dobbiamo fare un piano

di rientro, perché così quantomeno questi fornitori potranno farsi anticipare

sulla base delle attestazioni di credito le somme dal sistema bancario,

razionalizzare le entrate del Comune. Tali operazioni vanno coordinate a nostro

parere da un Advisor, da un soggetto esterno o da un soggetto coordinatore che

ci porti, che faccia chiarezza su quanto sopra in maniera tale che questo

Consiglio comunale non deve approvare sic et simpliciter per ragioni

giustamente generali e di interessi generali, ma noi non possiamo soltanto

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ratificare e approvare sic et simpliciter un bilancio che per altro è uguale agli

altri bilanci nelle logiche di (...). Il Consiglio comunale deve essere parte attiva

a fare chiarezza, a vedere poi quanto è il nostro indebitamento e dopo vedere

soluzioni di come rientrare, perché deve essere il Consiglio comunale,

l’Amministrazione che deve veramente evitare il dissesto e ci deve portare a un

equilibrio finanziario migliore. Quindi, io invito l’Amministrazione a un

confronto.

PRESIDENTE CALLARI – Il Consigliere Lo Presti ha chiesto di parlare, ne

ha facoltà, prego.

CONSIGLIERE LO PRESTI – Presidente, a questo punto io, visti gli

elementi che sono emersi dal dibattito, chiederei un rinvio a breve, a giovedì per

sentire il dirigente del Settore Patrimonio, il dottore Lattuca, affinché possa

relazionare insieme anche ai Revisori dei Conti effettivamente su quello che è

stato fatto in questo settore, su quello che si sta facendo e se abbiamo imboccato

la strada giusta. Quindi chiedo un rinvio e che giovedì ci sia la presenza del

dirigente. Grazie.

PRESIDENTE CALLARI – Quindi un’unica proposta che adesso poniamo

all’attenzione del Consiglio comunale è di rinviare la trattazione di questo punto

e quindi il Consiglio comunale a giovedì alle ore 19:00 con la presenza del

dirigente del Settore Patrimonio dottore Lattuca. È una proposta che pongo in

votazione al Consiglio comunale. Rinviamo il punto e che il punto venga

discusso nella prossima seduta. Il Consiglio continua oppure chiediamo il

rinvio della seduta? Quindi l’espressione del Consigliere Lo Presti è che si

rinvia la seduta a giovedì prossimo alle ore 19:00 e che…

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CONSIGLIERE LO PRESTI – Presidente, quindi il rinvio della seduta con il

punto e che venga trattato poi all’ordine del giorno come primo punto.

PRESIDENTE CALLARI – Lo facciamo per appello nominale: chi è

d’accordo al rinvio della seduta del Consiglio comunale a giovedì alle ore

19:00 dica sì, chi è contrario dica no. 19 presenti, 19 voti favorevoli, la seduta

viene rinviata a giovedì 30 ottobre alle ore 19:00.

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