LiLu2,TT, 2010Panoramica regno Piante1 Tiziano Terrani Liceo cantonale di Lugano2 CH-6942 SAVOSA.
Evoluzione 1 Materiali sull’argomento evoluzione trattato in classe LiLu2: I cl. (novembre 2014)...
-
Upload
simona-fiori -
Category
Documents
-
view
217 -
download
1
Transcript of Evoluzione 1 Materiali sull’argomento evoluzione trattato in classe LiLu2: I cl. (novembre 2014)...
Evoluzione
1
Materiali sull’argomento evoluzione trattato in classeLiLu2: I cl. (novembre 2014)
Tiziano Terrani
Liceo di Lugano 2, 6942 SAVOSA
Evoluzione 2
Il padre della classificazione fu un convinto sostenitore del “fissismo”
Carlo Linneo
Carl von Linné (1707-1778) Svezia
Evoluzione
3
Concezioni sull’origine della vita
evoluzionismo creazionismo/fissismo
evoluzione delle specie fissità delle specie
oggi
origine della vita creazione
Evoluzione
4
I padri delle teorie evoluzionistiche
Il concetto moderno* di evoluzione degli organismi viventi si diffonde a partire dalla fine del 1700.
Il primo a proporre un vero e proprio modello scientifico dell’evoluzione fu lo zoologo francese
Jean-Baptiste de Lamarck (1744-1829). Questa teoria, che si basava sulla trasmissione dei caratteri acquisiti, si rilevò non corretta, ma fece da apri pista alla successiva teoria dell’evoluzione formulata da
Charles Darwin (1809-1882) che la espose nell’opera pubblicata nel 1859
«L’origine delle specie per selezione naturale».
Indipendentemente, anche il naturalista Alfred Russel Wallace (1823-1913) giunse alle medesime conclusioni di Darwin.
* In altre epoche, per esempio nell’antica Grecia, alcuni filosofi avevano una concezione della vita caratterizzata da cambiamento e trasformazione continua.
Evoluzione
5
Caratteri innati e caratteri acquisiti
L’esempio delle giraffe, attribuito a Darwin, in realtà non è presente nella sua opera “L’origine delle specie”, ma comparve per la prima volta all’inizio del ventesimo secolo in un libro di testo.
Vignetta a proposito delle opposte spiegazioni date da Lamarck e da Darwin come meccanismo dell’evoluzione.
Evoluzione 6
Il padre della teoria dell’evoluzione (per selezione naturale)
Charle Darwin (1809-1882)
Il brigantino Beagle
Evoluzione 7
Il viaggio intorno al mondo (1831-1836)
Evoluzione
8
EVOLUZIONE
AMBIENTE CHE CAMBIA *
EVOLUZIONE
* La varietà presente negli organismi viventi ed i grandi e piccoli cambiamenti ambientali sono dati di fatto incontestabili, osservabili e misurabili.
cause
ADATTAMENTO
SELEZIONE NATURALE
VARIETÀ (ereditaria) *
effetto
meccanismo
Evoluzione
9
VARIETÀ
È un dato di fatto che sulla terra c’è una sorprendente varietà di forme viventi (vegetali, animali, funghi, microrganismi, …): Darwin fu per esempio molto colpito da quello che vide nella foresta tropicale brasiliana, prima tappa del suo viaggio sul Beagle, attorno al mondo.
Esiste anche una notevole varietà fra gli individui appartenenti alla medesima specie (varietà intraspecifica) , basti pensare alla specie umana (Homo sapiens).
Anche nelle altre specie animali e in quelle vegetali si possono osservare importanti differenze fra un individuo e l’altro!
Esempi di differenze (caratteri) nella specie umana che non riguardano l’aspetto (forma, dimensioni, colori, …) dell’organismo:
• Gruppi sanguigni
• Resistenza nei confronti di determinate malattie (infezioni virali e batteriche; malattie del cuore, ecc.)
• Differenze nell’efficienza di assorbire e assimilare il cibo
• Differenze caratteriali
• Differenze nei diversi aspetti dell’intelligenza
• Differenze nella capacità riproduttiva (sterilità totale o parziale, ecc.)
Evoluzione
10
Variabilità intraspecifica: variabilità genetica all’interno della specie Helix nemoralis
Evoluzione
11
Variabilità intraspecifica
Variazione genetica all’interno di una specie: Harmonia axyridis è presente con un certo numero di forme distinte che hannno differenti distribuzioni geografiche
Variazione genetica all’interno di una specie vegetale: nei baccelli (frutti) di Pisum sativum
Evoluzione
12
Varietà e adattamento: i fringuelli delle Galapagos
Evoluzione
13
Cause della varietà (ereditaria)
Al tempo di Darwin:
non erano note! Termini come geni, cromosomi, DNA (con i relativi concetti) sarebbero comparsi nel linguaggio scientifico solo molto dopo.
Oggi:
sappiamo che il motore della varietà (o variabilità genetica) sono le mutazioni genetiche casuali del DNA! Infatti ogni qualvolta che la molecola del DNA si duplica nell’ambito della riproduzione cellulare, avvengono degli errori che possono trasformarsi in mutazioni stabili.
Le mutazioni dell’informazione genetica possono dare origine a dei cambiamenti, (variazioni) nelle caratteristiche degli organismi.
Evoluzione
14
Errori di copiatura casuali del DNA e mutazioni
5’
3’
3’
5’3
’5’
ERRORE
Doppia elica del DNA
Duplicazione del DNA
alla successiva duplicazione del DNA
MUTAZIONE
Evoluzione
15
L’ambiente che cambia
Cambiamenti a livello planetario: dovuti a fattori astronomici, allo spostamento dei continenti …
Esempi:
- su vasta scala:
la deriva dei continenti
i cambiamenti climatici: della temperatura media, delle precipitazioni, …
le glaciazioni
i cambiamenti nella composizione dell’atmosfera
l’avanzata o il ritiro dei deserti
le variazioni del livello degli oceani
- su piccola scala:
evaporazione di bacini di acqua, cambiamenti nella composizione del suolo, cambiamenti nella qualità delle acque lacustri, cambiamenti della vegetazione a seguito di cambiamenti climatici …
i terremoti
i fenomeni di erosione dovuti all’azione dell’acqua (precipitazioni, correnti) e dell’aria (venti)
tempeste, tornado, cicloni
le eruzioni vulcaniche
ecc.
Evoluzione 16
Ricostruzione di un ambiente terrestre agli albori della storia del nostro pianeta
Evoluzione 17
La deriva dei continenti
Evoluzione 18
Evoluzione della concentrazione di O2 nell’atmosfera terrestre
Evoluzione 19
Meccanismo del sollevamento delle catene montuose
Evoluzione 20
Erosione
20
Evoluzione 21
Avanzata e ritiro dei ghiacciai
Evoluzione 22
Durante l’ultima glaciazione (fino a ca. 12’000 anni fa) solo poche cime emergevano dalla distesa di ghiaccio spessa oltre 1000 m
Evoluzione
23
La selezione naturale
ambiente
organismi (M) dotati di mimetismo
più efficace
organismi (m) dotati di mimetismo meno
efficace
Popolazione di organismi che godono di una colorazione mimetica che li protegge dai predatori.
Evoluzione
24
La selezione naturale
variazione ambientale ora il mimetismo
degli organismi (M) risulta meno
efficace
... al contrario di quello degli
organismi (m)
Evoluzione
25
La selezione naturale
dopo alcune generazioni ...... la frequenza
degli organismi (m) è molto superiore
... mentre si è ridotta quella degli
organismi (M)
Microevoluzione
MM
Mm
mm
MMMM
MM
MM
MmMm
Mm
MM
Mm
Mm
MmMmmm
MM
Mm
Mm
MmMm
mm
mm
mmmm
mm
mm
mm
mmmm
mm
mm
mmmmmm
Mm
Mm
Mm
mm
mm
dopo diverse generazioni
popolazione
(specie)
MM
MM
La composizione genetica nella popolazione (specie) è cambiata: in questo caso la frequenza degli alleli del gene “emme” è passata da una prevalenza di M ad una prevalenza di m: è avvenuta una microevoluzione!
individuiindividui
Evoluzione
27
La Biston betularia
sui tronchi di ambienti non inquinati
sui tronchi di ambienti inquinati
individui melanici, piuttosto rari
nella popolazione di Biston betularia diventano rari gli individui chiari
Evoluzione
28
Applicazione del pesticida
Individuo resistente
Gene per la resistenza al pesticida
lo stesso pesticida sarà sempre meno efficace e il numero di individui resistenti aumenterà progressivamente
Figura 13.6B
Evoluzione in atto: comparsa della resistenza agli insetticidi negli insetti
Evoluzione
29
Selezione artificiale
Incroci condotti dall’uomo
per migliaia di anni
(selezione artificiale)Cane ancestrale (simile al lupo)
La selezione artificiale operata dall’uomo, che impone quali incroci fra individui della medesima specie devono avere luogo, genera una varietà intraspecifica molto più accentuata rispetto a quella che avviene in condizioni naturali (selezione naturale).
Ne sono un eloquente esempio le razze canine e le varietà di vegetali come i cavoli o i pomodori.
Evoluzione
30
L’adattamento
Le specie sono di regola sufficientemente ben adattate all’ambiente in cui vivono: gli organismi sopportano le temperature, trovano risorse alimentari, hanno luoghi di nidificazione, luoghi dove nascondersi dai predatori, ecc.
Se l’ambiente in cui gli individui di una popolazione vivono cambia (basta che si modifichi anche uno solo dei vari aspetti che costituiscono l’ambiente), ecco che l’adattamento prima sufficiente potrebbe non esserlo più. Nei casi peggiori la popolazione potrebbe andare incontro all’estinzione.
Poiché la vita sulla terra continua a manifestarsi da ca. 3,7 miliardi di anni, deve esserci un meccanismo che consente alle forme viventi di adeguarsi costantemente ai cambiamenti ambientali, in modo da risultare sufficientemente adattate alle nuove condizioni di vita.
Il meccanismo si chiama selezione naturale e si basa su due realtà:
1. La varietà dei viventi intra- ed interspecifica
2. L’enorme potenzialità riproduttiva degli organismi: nascono molti più organismi di quanti le risorse ambientali possano sostenere: di conseguenza si assiste ad una competizione per la sopravvivenza
Evoluzione
31
Competizione e adattamento
Immaginiamo 1000 fringuelli (per esempio di una specie delle isole Galapagos) che si nutrono di semi piuttosto voluminosi e duri.
Supponiamo che la quantità di semi presenti nell’isola è sufficiente per nutrire solo 300 fringuelli. Di conseguenza ci sarà competizione per il cibo fra questi uccelli.
A causa della varietà ( variabilità genetica) presente in ogni specie, fra i mille fringuelli ci saranno quelli con un becco più sottile e debole e quelli con un becco più adatto a rompere i semi.
Quelli che riescono a nutrirsi con più facilità avranno anche più probabilità di diventare adulti e di riprodursi, trasmettendo ai loro discendenti le informazioni genetiche (geni) più favorevoli per quell’ambiente.
Selezione (scelta) dei più adatti!
NB: in realtà la selezione agisce su più caratteristiche contemporaneamente: il mimetismo, la capacità di resistere ai parassiti, la prolificità, la velocità nel volo, l’efficienza nell’assorbimento e nell’assimilazione del cibo, …
Evoluzione
32
La velocità dell’evoluzione/Micro e macroevoluzione
L’evoluzione non riguarda il singolo individuo ma una popolazione (specie) di individui.
L’evoluzione agisce al passaggio da una generazione di organismi all’altra. La velocità di un processo evolutivo dipende quindi dal tempo di generazione di una determinata specie:
nella specie umana il tempo di generazione è ca. 25 anni, per un insetto da qualche mese a qualche giorno, per un batterio di ca. 15 minuti!
Se il tempo di generazione di una specie è lungo rispetto alla durata della vita dell’uomo, si ha l’impressione di immutabilità delle specie.
MICROEVOLUZIONE: l’evoluzione porta a variazioni nelle percentuali di determinati caratteri all’interno della specie (es. Biston betularia)
MACROEVOLUZIONE: l’evoluzione porta alla comparsa di specie nuove
I fossili
Evoluzione
33
I fossili: da “scherzi della natura” a incontestabili evidenze di un passato popolato da organismi anche completamente diversi da quelli attuali.
La fauna del Cambriano
Evoluzione
34
Fossile di organismo del Cambriano attorno a 500 milioni di anni fa
Ricostruzioni di ipotetici ambienti marini del Cambriano sulla base di numerosi giacimentidi fossili.
Competizione e selezione naturale
competizione e selezione naturale (filmato)