Come spiego a un bambino o a un adulto che la statistica è importante? - di Rina Camporese

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The Joy of StatsCome spiego a un bambinoche la statistica è importante?

Rina Camporese28 ottobre 2015

lo slogan scelto quest’anno per la Giornata Mondiale della Statistica

Better databetter lives

Perché la statistica è importante per migliorare la vita quotidiana, come recita lo slogan scelto quest’anno per la Giornata Mondiale, Better data, better lives?

Come lo spiegherebbe ad un bambino?

Per rispondere ho pensato che…

i bambini sono curiosi

ai bambini la paura piacesoprattutto se intravedono la strada per superarla

ai bambini piacciono le sfide,anche quelle intellettualise sentono che qualcuno li può accompagnare

ai bambini piace ‘la scienza’al Festival di Trevisopiù di qualche bimbo voleva essere sicuro che la statistica fosse scientificaglie l’avremo inculcata noi grandi quest’esigenza? : )

i bambini sono felicissimi di scoprirequanti coetanei hanno il loro nomesi riconoscono volentieri nelle rappresentazioni statistiche

La statistica è importanteperché...

...aiuta atrovarerisposte

Quanti bambini sono natinel tuo stesso anno in Italiae si chiamano come te?

Te lo può dire l'Istatcon il calcolatore di nomi.

Per vincere una gara di aerei di cartaconviene usarne uno a puntao uno con la superficie alare più grande?Servirebbe un piccolo esperimento scientifico per scegliere l'aereo che va più lontano o quello più adatto alle evoluzioni in aria,da pattuglia acrobatica.

Lo puoi fare con la statistica.

Il bello è che il metodo per gli aerei di cartaè, in miniatura, lo stesso che potrai usareda grande quando sarai, chissà,uno scienziato dello spazio e dovrai scegliere tra due diverse navicelle lunari.

E poi con la statistica puoi conoscereluoghi lontani.

Quanti bambini vivono a Trinidad e Tobago?Se ti capitasse di andarci, troveresti facilmente qualcuno con cui giocare?

Le risposte sono nel mini atlante statistico delle Nazioni Unite.

Per molte domande, grandi o piccole, è probabile che una statistica ti aiuti la trovare la risposta.

Insomma, la statistica ti parla di ciò che vivi e accade intorno a te e ti aiuta capirlo meglio.

Ti racconta il mondo con la lingua dei numeri che a volte fa paura, perché, è vero, numeri, formule e matematica possono sembrare complicati, misteriosi, quasi magici.

Ma quale avventura non lo è?

La statistica è importanteperché...

...aiuta afarsi domande

per i bambini statisticaè uno strumento per trovare rispostei bambini si fanno tante domande

per gli adulti la statisticaè uno strumento per farsi domande

da usare prima di interpretare le risposteche si trovano già confezionate

c’è chi sostieneche possedesse un insuperabile intuitoper ciò che è essenziale nelle questioni filosofiche

Moritz SchlickBerlino 1936 – Vienna 1936fisico e filosofo fondatore del positivismo logico

Dentro di noi troviamo una sete di conoscenza, un desiderio di spiegazione, una brama di risposte infinite.

Il problema centrale da cui dovrei iniziare è la domanda

“Che cosa possiamo sapere?”

“Quali sono le domande a cui si può rispondere?”

Una domanda èuna buona domanda

se possiamo indicareil modo della sua verificazionemediante un’esperienza possibile. per trovare

risposte dobbiamo ragionaresulle domande

confesso che a me piace arrovellarmi anchesu domande impossibili, ma ora ci concentriamo sulle altre

Ogni spiegazione o indicazione del significato di una domanda consiste, in un modo o nell’altro, nelle prescrizioni per trovarne la risposta.

qual è la natura del tempo?

per trovare la risposta dobbiamodefinire che cosa intendiamo per«la natura di» e «tempo»in termini osservabili dando un significato alla

domanda, lo scienziato la rende logicamente capace di ricevere una risposta

come risponderebbe uno statistico?facendosi tante altre domande su che cosa si intende per tempo

tempo misurato, tempo percepito dall’uomo, tempo scandito dalla storia ?tempo in millesimi di secondi o tempo in anni luce?tempo come alias del modo in cui lo trascorriamo?...

qual è la natura del tempo?

qual era il peso di Omero?la domanda ha significatoperché possiamo definire con facilitài metodi per pesare i corpi umani

la nozione di peso ha una definizione precisa

è empiricamente impossibile scoprirlo perché il suo corpo non esiste più

come risponderebbe uno statistico?

stimando il peso in base alle informazioni antropometriche che si hanno sugli individui abitanti in Grecia al tempo di Omero

qual era il peso di Omero?

La statistica aiuta a“indicare il modo della verificazione”di una domanda“mediante un’esperienza possibile”

Aiuta a progettare i modi per osservare ead elaborare i risultati delle osservazionie ottenere una risposta

Il metodo sperimentale spiegato a Pietro, terza elementare

1. lo scienziato osserva i fenomeni naturali e si fa una domanda

2. formula un’ipotesi sul loro funzionamento

3. conduce un esperimento

4. registra ed elabora i dati

5. osserva i risultati e li confronta con l’ipotesi

6. decide: se l’ipotesi è vera yuppy e si confronta con i pari se è falsa la riformula

stat

istic

a

28

29

quant’è la disoccupazione giovanile in Italia?dobbiamo definire «disoccupazione» e «giovanile» prima di poter rispondere

Nome Cognome - Luogo, data

in base a standard internazionaliil tasso di disoccupazione è definito comeil rapporto tra i disoccupati e le forze di lavoro

i disoccupati cercano attivamente lavoro

le forze di lavoro sono l’insieme di disoccupati e occupati

se un giovane è studente e non cerca attivamente lavoro non è considerato tra le forze di lavoro

i giovani sono coloro che hanno tra i 15 e i 24 anni

Forze di lavoro: comprendono gli occupati e le persone in cerca di occupazione.

Occupati: comprendono le persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento: − hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura; − hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente; − sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia). I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi, oppure se durante l’assenza continuano a percepire almeno il 50% della retribuzione. Gli indipendenti assenti dal lavoro, ad eccezione dei coadiuvanti familiari, sono considerati occupati se, durante il periodo di assenza, mantengono l’attività. I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi.

Persone in cerca di occupazione: comprendono le persone non occupate tra 15 e 74 anni che:

− hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nei trenta giorni che precedono l’intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive all’intervista;

− oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla data dell’intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive all’intervista, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.

Nome Cognome - Luogo, data

il succo è che

quando il tasso di disoccupazione giovanile è pari a 40,7(dato provvisorio agosto 2015)

non è corretto affermare che«quattro giovani su dieci sono disoccupati»

è più corretto dire«quattro su dieci dei giovani attivi nel mondo del lavoro sono disoccupati»

i disoccupati in età 15-24 sono 631mila, cioè il 10,6% della popolazione complessiva della stessa età

quindi è corretto dire«più di un giovane su 10 è disoccupato»

Il senso comunealla prova dei numeri

"Non ci sono più le famiglie di una volta"; "Stiamo diventando sempre più vecchi: ci aspetta un futuro di povertà"; "Gli italiani non vogliono più avere bambini"; "L'unico investimento sicuro è il mattone"; "Nel nostro paese ci sono troppi immigrati": sono alcuni dei luoghi comuni che ascoltiamo ogni giorno. Luoghi comuni basati su paure e incertezze per le possibili conseguenze di alcuni cambiamenti della nostra società, fra cui la sempre maggiore longevità e l'aumento delle migrazioni globali. Nel clima di vera e propria rivoluzione demografica che sta toccando tutti i momenti cardine della vita degli italiani, la prima sfida che bisogna affrontare è alle mentalità individuali.Gianpiero Dalla Zuanna e Guglielmo Weber smontano pregiudizi e descrizioni sommarie per comprendere cosa sta veramente accadendo nel nostro paese e restituire un'immagine dell'Italia fondata su numeri e dati reali perché «il senso comune si nutre di miti, il buon senso di fatti».

molti avranno notato l’apostrofo erratonella prima diapositivaè competenza grammaticale di baseci serve per leggere e scrivere

quanti sarebbero in grado di individuareun errore grossolanoin una misura statistica elementare?

è competenza statistica di baseci serve per capire la società in cui viviamoraccontata attraverso i fatti, descritti con i numeri

non dirottiamo l’attenzionesu chi distorce o fa un uso strumentaledelle statistiche

ci sarà sempre chi fa un uso strumentale o malfidato di linguaggio, verbale o numerico

il problema ora è:

come sviluppare un minimo di competenzaper comprendere i fatti raccontati con le statisticheed eventualmente individuare errori e panzane grossolani?

per i non professionisti del datoè utile sviluppare una competenza passivadella statistica

analoga a quella che ci consente di comprendere una linguasenza necessariamente saperla parlare

per poter leggere la realtà raccontata attraverso i fatti

Alle cinque della sera.Eran le cinque in punto della sera.

A las cinco de la tarde.Eran las cinco en punto de la tarde.

la statistica compie un percorso

parte dalla domandapassa per l’osservazione di esperienzee arriva alla formulazione di una risposta

la statistica ben fatta lo compiein maniera rigorosa e documentatapur con le inevitabili scelte e imprecisioni di misura

quando vediamo una risposta statisticachiediamoci attraverso quale percorsoè stata prodottae a quale domanda risponde

ma che cosa sono i fatti?

e come vengono raccontatidalla statistica?