Burden e burnout: il ruolo della formazione nella prevenzione

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Burden e burnout: il ruolo della formazione nella prevenzione

ANTONIO CANTOROSono amministratore delegato del consorzio Beata Chiara che gestisce i servizi del Centro anziani Don Guanella e prossimamente un centro diurno demenze, un servizio privato di Sad/Adie un centro di ascolto famiglie

E-mail antonio@beatachiara.itCell. 3357910883Sito web www.beatachiara.it

Che stress

❖ Il termine «stress» deriva dall’antico francese “estrece” e significa “strettezza”, “oppressione” (dal latino stringere).

❖ È entrato nel vocabolario inglese durante l’invasione normanna nell’XI secolo, inizialmente con un significato puramente fisico per indicare una pressione meccanica, come quella esercitata da un carico su una volta architettonica ad arco.

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Che stress

Nell’ambiente lavorativo, tre tipi di stimoli:

Carico di lavoro

Livello delle richieste

Elementi avversi o dannosi

Lo stress è indotto da interazioni problematiche tra persona e ambiente

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Che stress

Le cause maggiori di stress:

1. Ambiguità di ruolo

2. Conflitto di ruolo: ruolo-persona, sovraccarico di ruolo

3. Responsabilità di ruolo

4. Relazioni: incongruenza di posizione, densità sociale, stili di leadership, pressioni di gruppo, personalità abrasive

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Che stress

Le cause maggiori di stress:

5. Aspettative deluse: mancata promozione o sovrapromozione (senso di inadeguatezza e caduta di autostima)

6. Fattori organizzativi: eccessiva autorità, divisioni interne, disorganizzazione decisionale, errori di comunicazione, conflitto organizzazione-valori individuali

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Che stress

Le cause maggiori di stress:

7. Interfaccia lavoro-famiglia: problemi familiari, difficoltà finanziarie…

8. Nuova fonte di stress (cd. tecnostress): «il disagio causato dall’incapacità di affrontare le nuove tecnologie in modo sano»

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Che stress

Ciò che innesca la reazione di stress è la percezione di una minaccia, ossia un fattore prettamente psicologico.

In ogni caso si tratta sempre di reazioni a spirale, in un processo in cui ciascun fattore si connette strettamente agli altri, che influenza e da cui è influenzato.

Lo stress porta a sentimenti di impotenza (helplessness) causati da ripetuti tentativi (falliti) di migliorare la propria condizione.

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Finché poi… la casa brucia

L’esito patologico di processi stressogeni è la sindrome da burnout.

Colpisce maggiormente le persone che esercitano professioni d'aiuto, quando non si riesce a rispondere in maniera adeguata ai carichi eccessivi di stress che il lavoro li porta ad assumere.

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Finché poi… la casa brucia

Il burnout è quindi una forma di stress che rende penosa la situazione lavorativa per un soggetto reso incerto dall’ansia e frustrato perché sempre più lontano dagli obiettivi iniziali.

Anche gli effetti sulla salute sono quelli dei disturbi da stress: inappetenza, insonnia, stanchezza ingiustificata, cefalea, gastrite, e simili. Disturbi che si sovrappongono, ma se ne differenziano quanto ai meccanismi di difesa: nello stress si cerca il relax, il riposo; nel burnout ci si rifugia nel cinismo.

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Finché poi… la casa brucia

L’approdo del cinismo

Anche se la situazione finale può essere in un primo momento caratterizzata da un’apparente riduzione dello stress dovuta all’assunzione di un atteggiamento di cinismo, utilizzato più o meno intenzionalmente come forma di evitamento del disagio, si tratta in realtà di una protezione scarsamente efficace, perché l’isolamento sociale e le relazioni non empatiche connesse alimentano livello di stress

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Condannati al burnout?

È semplicistico pensare che il burnout sia causato semplicemente dall’esposizione prolungata a condizioni lavorative di stress. In realtà le cose sono più complesse: a parità di situazioni stressanti vi sono individui che sviluppano la sindrome del burnout e individui che ne rimangono esenti.

Pertanto il burnout, come già si è detto dello stress, non è il semplice prodotto degli stressor, ma di questi uniti a fattori presenti nei diversi individui.

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Come se n’esce?

Per uscire dalla spirale dello stress/burnout, è necessario riconoscere che lo stress è un punto di vista, ossia un fattore soggettivo.

Una distinzione pratica importante è quella tra problema oggettivo e problema soggettivo: nel primo caso le difficoltà non dipendono da noi e non serve preoccuparsi; nel secondo caso dobbiamo modificare il nostro punto di vista chiedendoci quali sono gli obiettivi da perseguire.

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Che cosa dice la ricerca

Il burnout degli operatori sanitari nelle case famiglia è associato con le loro difficoltà percepite nel lavoro di cura quotidiana, con il conflitto con i residenti, il conflitto tra i membri dello staff, e un senso di essere gravati da un carico eccessivo.

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Nihon Koshu Eisei Zasshi. 2012 Nov;59(11):822-32.The relationship between burnout, personal traits, and the work environment of caregivers in group homesFurumura M et al - Kurume University School of Nursing, Japan

Che cosa dice la ricercaMaggiore burden è associato con l'età più giovane del caregiver, con l’essere il coniuge, avere sintomi depressivi, essere operatori sanitari con bassa percezione di auto-efficacia nel proprio lavoro, avere finanze limitate alla fine del mese. Il burden è anche fortemente associato con i sintomi neuropsichiatrici, delirio e maggiori deficit funzionali nelle attività di base della vita quotidiana dell’assistito.

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J Am Geriatr Soc. 2014 Feb;62(2):276-84Burden in caregivers of cognitively impaired elderly adults at time of hospitalization: a cross-sectional analysis.Shankar KN et al - Boston Medical Center, School of Medicine, Boston University, Boston, Massachusetts.

Che cosa dice la ricerca

Nella demenza di Alzheimer, la disinibizione può presentarsi come aggressione, iperattività e comportamenti socialmente invadenti, condizioni che possono essere gravosi per medici e operatori sanitari, fino a portare burnout o malattie, abusi sui paziente. Sono anche tra i motivi che portano alla decisione della istituzionalizzazione del paziente.

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Geriatrics. 2006 Dec;61(12):14-20.Psychosis-related disturbances. Psychosis, agitation, and disinhibition in Alzheimer's disease: definitions and treatment options.Lesser JM et al - Geropsychiatry Clinic, University of Texas, Usa.

Che cosa dice la ricercaQuesto studio valuta l'impatto di un programma di formazione per il personale di assistenza nella gestione di comportamenti difficili associati alla demenza. Gli operatori hanno riferito un miglioramento dell'atteggiamento e delle competenze nella gestione dei pazienti, anche dopo sei mesi. I supervisori della struttura confermano migliori prestazioni di cura, soprattutto di quelli che avevano partecipato a un gruppo di sostegno tra pari.

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Int J Geriatr Psychiatry. 2007 Sep;22(9):868-73.Controlled trial of dementia training with a peer support group for aged care staff.Davison TE et al School of Psychology, Deakin University, Victoria, Australia

L’esperienza al Don Guanella

La situazione quattro anni fa❖ Le ragioni di una scelta: investire in formazione

❖ l’utenza è cambiata

❖ il personale appariva impreparato e quindi disorientato

❖ percepita come eccessiva la pressione dei caregiver familiari

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L’esperienza al Don Guanella

La situazione quattro anni fa❖ Le ragioni di una scelta: investire in formazione

❖ necessità di schemi di lavoro come elemento di conforto rispetto al carico di lavoro «eccessivo»

❖ rigida compartimentazione della organizzazione del lavoro (piccole “caste”)

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L’esperienza al Don Guanella

La decisione di puntare su formazione professionale e organizzazione “dal basso”❖ Sicurezza sul lavoro

❖ La sfida della qualità (Certificazione Iso 9001)

❖ Le demenze, i disturbi cognitivi e comportamentali

❖ Formazione spirituale guanelliana

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L’esperienza al Don Guanella

La decisione di puntare su formazione professionale e organizzazione “dal basso”❖ Riorganizzazione completa dei servizi

❖ incontri di settore

❖ prima: planning dettagliati; poi: responsabilità ai team leader e autonomia nell’ambito di schemi di massima

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Come stiamo?

Il questionario quattro anni dopo

Il questionario quattro anni dopo

❖ Staff delle figure professionali, infermieri, operatori sociosanitari

❖ «Come ti senti oggi rispetto a quattro anni fa…»

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Il questionario quattro anni dopo❖ Il campione

❖ interamente femminile❖ otto componenti di staff❖ tre infermiere❖ tredici operatori

sociosanitari❖ sei laureati, nove

diplomati, nove scuola media inferiore

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Formazione su demenza e qualità

Ritieni che siano stati utili?

Molto: 17%

Abbastanza: 63%

Poco: 13% (alcuni oss)

Non risponde: 8%

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Formazione su demenza e qualità

Credi che questi corsi abbiano migliorato la qualità del tuo lavoro?

Molto: 17% (nessun oss)

Abbastanza: 42%

Poco: 21% (ma abbastanza utili)

Sì, ma non i corsi: 8% (NR: 13%)

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Formazione su demenza e qualità

Ciò che hai appreso ha cambiato il tuo modo di considerare gli anziani affetti da demenza?

Molto: 13% - Abbastanza: 54%

Poco: 21%

Non so: 4%

Non risponde: 8%

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Formazione su demenza e qualità

Ritieni che i tuoi colleghi abbiano migliorato il proprio modo di approcciarsi con gli anziani affetti da demenza grazie ai corsi?

Molto: 4% - Abbastanza: 17%

Poco: 42% - Per niente: 3%

Non so/non risponde: 25%

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Formazione su demenza e qualità

Credi che complessivamente sia migliorata la qualità del servizio al DG negli ultimi anni?

Molto 8% - Abbastanza: 38%

Sì, ma non per i corsi: 17%

Poco: 29%

Non risponde: 8%

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Formazione su demenza e qualità

In questi anni la Casa ha accolto anziani con disturbi del comportamento: la formazione è stata utile per migliorare l’approccio con questi anziani?

Molto: 21% - Abbastanza: 29%

Poco: 29% - No: 4%

NR: 17%

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Formazione su demenza e qualità

In questi anni la Casa ha accolto anziani con disturbi del comportamento: per migliorare la qualità si può fare altro?

Sì: 38% (proseguire in formazione, più incontri tra settori, Bspd, formazione dei parenti)

No: 4%

Non so/Non risp: 59%

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Relazione sull’accoglienza

Da due anni il coordinatore sanitario presenta gli anziani alla vigilia dell’accoglienza con una relazione: la leggi?

Sempre: 79% - Quasi sempre: 8%

Spesso: 8%

Non so/Non risponde: 4%

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Relazione sull’accoglienza

Da due anni il coordinatore sanitario presenta gli anziani alla vigilia dell’accoglienza con una relazione: ritieni che sia utile?

Molto: 46% - Abbastanza: 42%

Poco: 8%

Non so/Non risponde: 4%

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Relazione sull’accoglienza

Da due anni il coordinatore sanitario presenta gli anziani alla vigilia dell’accoglienza con una relazione: ritieni che sia comprensibile e dia indicazioni complete?

Molto: 33% - Abbastanza: 46%

Poco: 13%

Non so/Non risponde: 8%

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Relazione sull’accoglienza

Da due anni il coordinatore sanitario presenta gli anziani alla vigilia dell’accoglienza con una relazione: ritieni che sia utile ai tuoi colleghi?

Molto: 58%

Poco: 17%

Non so/Non risponde: 25%

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Relazione sull’accoglienza

Da due anni il coordinatore sanitario presenta gli anziani alla vigilia dell’accoglienza con una relazione: credi che abbia migliorato la qualità complessiva dei servizi del DG?

Molto: 29% - Abbastanza: 46%

Poco: 17%

Non so/Non risponde: 8%

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Formazione spirituale guanelliana

In questi anni hai partecipato anche a corsi di formazione guanelliana. Ritieni che siano stati utili?

Molto 23% - Abbastanza: 27%

Poco: 15% - Per niente: 27%

Non so/non risponde: 8%

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Formazione spirituale guanelliana

In questi anni hai partecipato anche a corsi di formazione guanelliana. Ritieni che abbiano migliorato la qualità del tuo lavoro?

Molto 33% - Abbastanza: 25%

Poco: 8%

Non so/non risponde: 33%

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Formazione spirituale guanelliana

In questi anni hai partecipato anche a corsi di formazione guanelliana. Ciò che hai appreso ha cambiato il tuo modo di considerare gli anziani affetti da demenza?

Molto 38% - Abbastanza: 33%

Poco: 13%

Non so/non risponde: 17%

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Per il futuro

Credi che la formazione possa contribuire a migliorare la qualità del tuo lavoro?

Molto: 39% - Abbastanza: 43% (stesse % positive della prima risposta)

Poco: 9%

Non so/non risponde: 9%

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Per il futuro

Credi che la formazione possa essere utile in futuro ai tuoi colleghi?

Molto: 38% - Abbastanza: 33% (prevale la fiducia nel futuro rispetto alla risposta precedente sull’utilità per i colleghi)

Poco: 13%

Non so/Non risponde: 17%

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Per il futuro

Quali sono gli argomenti sui quali occorre fare ancora formazione?

Bspd: 66% - CI: 13%

Demenze: 0%

Non so/Non risponde: 21%

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–Luigi Guanella

«Il cuore prevalga sulla tecnica».

Ultime scoperte della ricerca

Uno studio pilota dell’Università di Griffith ha dimostrato che il massaggio ai piedi (dieci minuti durante l’orario di lavoro!) migliora l'umore, l'ansia e riduce la pressione sanguigna del personale di assistenza a lungo termine di persone anziane.

Moyle W et al, University of Griffith (2013)

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Grazie dell’attenzione