BULLI IN LETTERATURA · 2019-06-11 · BULLI IN LETTERATURA GLI “AMICI” DI CALANDRINO Da...

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BULLI IN LETTERATURA

GLI “AMICI” DI CALANDRINO

Da qualche anno, in ambito scolastico, il triste fenomeno del bullismo

è diventato sempre più preoccupante. Il termine indica una serie di

azioni fisiche o verbali messe in atto contro persone ritenute più deboli

allo scopo di vessarle. Gli attori sono sempre il bullo o il gruppo dei

bulli, la vittima e gli “spettatori”, che anziché denunciare i fatti di loro

conoscenza, si limitano ad osservare, alimentando così il circolo

vizioso.

Se l’espressione bullismo è abbastanza recente, esempi di

comportamenti di prepotenza e di sopraffazione ci giungono da uno dei

testi fondamentali della letteratura italiana delle origini. Si tratta della

novella di Calandrino e l’elitropia, compresa nel Decamerone,

composto da Giovanni Boccaccio nel Trecento.

Abbiamo provato a illustrarla per voi!!!

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A Firenze un certo Maso, noto per la sua facilità allo scherzo, fa credere

al pittore Calandrino, conosciuto come un gran credulone, che in riva

al fiume Mugnone, poco lontano dalla città, era possibile trovare

l’elitropia, una pietra in grado di rendere invisibili le persone.

Dunque, il povero Maso appare fin da subito come la vittima prescelta

per una serie di meccanismi a catena, che lo porteranno a subire e a

vendicarsi a propria volta, in un crescendo di violenza emotiva e fisica.

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Calandrino, in estasi per quella rivelazione, lo confida a Bruno e

Buffalmacco, suoi presunti amici. Questi, anziché metterlo in guardia

della beffa ideata a suo danno, fingono di crederci, Anzi, per rincarare

la dose, si offrono di accompagnarlo nella ricerca della pieta

miracolosa.

Sembrerebbe solo uno scherzo. Forse neanche loro riescono a

prevedere la bufera che è in arrivo!!!

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Il gioco è fatto!!! I tre raggiungono la riva del Mugnone.

Il povero Calandrino inizia a raccogliere dei comuni sassi, convinto

trattarsi della miracolosa elitropia.

Gli altri due lo osservano divertiti.

Solitamente i bulli provano piacere nel vedere la vittima arrancare nella

completa ignoranza delle macchinazioni organizzate a suo discapito.

Prima Maso, poi Bruno e Buffalmacco, si calano perfettamente nel

ruolo.

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Bruno e Buffalmacco fingono di non vedere Calandrino, per fargli

credere di essere diventato invisibile.

Poi iniziano a tirargli delle pietre, passando così dalla violenza

psicologica a quella fisica.

Il povero Calandrino, per dimostrare di essere diventato invisibile, non

si lamenta, ma incassa i colpi dei sassi.

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Giunto il mezzogiorno, Calandrino decide di tornare a casa. Bruno e

Buffalmacco, che lo seguono, continuano a lanciargli pietre, ma il

povero malcapitato prosegue imperterrito senza emettere il pur minimo

lamento.

Al passaggio da Porta San Gallo anche le guardie, avvisate anzitempo

dai due bulli, fingono di non vederlo, e Calandrino passa esaltato,

sempre più convinto dei poteri della magica elitropia.

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Arrivato a casa, Calandrino viene rimproverato dalla moglie per il

ritardo. Lui, credendo che la donna abbia annullato il potere

dell’elitropia, la picchia furibondo.

Così alla violenza si aggiunge violenza.

Calandrino, vittima dell’inganno organizzato da Maso, Bruno e

Buffalmacco, si sfoga sulla povera donna, nuova vittima di una serie di

burle e inganni che nessuno ha avuto il coraggio di fermare.

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Ma non è finita. Bruno e Buffalmacco, che hanno assistito alla scena,

rincarano la dose. Dicono a Calandrino che avrebbe dovuto sapere che

le donne hanno il potere di annullare l’effetto dell’elitropia. Perciò, è

tutta colpa sua.

Poi i due se ne vanno sghignazzando a spifferare l’accaduto per tutta

Firenze.

Povero Calandrino!!! Non solo il danno, ma anche la beffa!!! Una beffa

colossale!!!

A quel tempo non esistevano i social. Ma allora come oggi la malafede

e la prepotenza possono causare danni anche irreparabili.

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Sono passati sette secoli dall’epoca di Boccaccio. Ma non è cambiato

molto. Ancora oggi molte persone, anche giovani, pensano che

prendere in giro gli altri sia un innocuo passatempo. Magari si servono

anche dei social, così il passaparola diventa megagalattico. Per le

vittime, però, non è un semplice scherzo, e troppo spesso le

conseguenze sono tristissime.

Soprattutto, nell’amicizia, non può esserci posto per la prepotenza

fisica, emotiva o verbale.

Un vero amico è una persona disposta ad aiutare non ad abbattere.

Nell’amicizia non può esserci il … BULLISMO!!!