Brochure 2012

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Circolo Nautico Alazzurra, brochure 2012

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PROGRAMMA PROGRAMMA PROGRAMMA PROGRAMMA

NAUTICONAUTICONAUTICONAUTICO

CIRCOLO NAUTICO

ALAZZURRA

MODENA

Vieni a trovarci sul nostro sito e scoprirai il mondo ALAZZURRA

Il gommo-pensiero del Presidente

Un sassolino nella scarpa …… qualche anno fa pubblicammo una Alazzurra Comunication (4/2005)una sola frase : “ L’ALAZZURRA NON E’ UN’AGENZIA DI VIAGGIO “ ; oggi dopo 6 anni voglio rifare mia quella frase. Siamo alle solite, c’è chi si prenota alle manifestazioni e poi rinuncia senza preavviso, chi alle uscite si lamenta in continuazione dell’organizzazione, cosa più triste è che qualcuno pensi e insinui che l’Alazzurra e in particolar modo chi organizza le gite ci speculi sopra o addirittura viaggi gratis. è assolutamente falso e da che ho memoria questo non è mai successo, anzi, il più delle volte, chi organizza manifestazioni ci mette del suo, sotto forma di impegno, tempo e anche denaro (decine e decine di telefonate). Concludo questo mio sfogo, volevo togliermi questo sassolino dalla scarpa, ricordando che l’Alazzurra innanzi tutto è una grande passione e, chi non capisce questo, forse, è meglio che noparte di questo grande sodalizio di amici Nel bene e nel male anche il 2011 è passato, tra gite annullate e gite reinventate all’ultimo istante. Nonostante tutto alcune manifestazioni sono degne di essere ricordate: il ritorno a Venezia insieme agli amici del Maverik Club di Padova, il weeke itinerari naturalistici e sicuramente i dieci giorni alle Isole Eolie (di queste troverete un ampio servizio su questa brossure ) ; non dobbiamo però scordarci anche le uscite più semplici come la Gita Culturale a Vinci, l’InvPolisportiva, la XVI edizione Al Garda con i Disabili ecc. ecc.

pensiero del Presidente

nella scarpa

…… qualche anno fa pubblicammo una (4/2005) con

una sola frase : “ L’ALAZZURRA NON E’ UN’AGENZIA DI VIAGGIO “ ; oggi dopo

anni voglio rifare mia quella frase. Siamo alle solite, c’è chi si prenota alle manifestazioni e poi rinuncia senza

, chi alle uscite si lamenta in dell’organizzazione, ma la

cosa più triste è che qualcuno pensi e zzurra e in particolar

modo chi organizza le gite ci speculi sopra o addirittura viaggi gratis. Questo

a che ho memoria questo non è mai successo, anzi, il più delle volte, chi organizza manifestazioni ci mette del suo, sotto

a di impegno, tempo e anche denaro (decine e decine di telefonate). Concludo questo mio sfogo, volevo togliermi questo sassolino dalla scarpa, ricordando che l’Alazzurra innanzi tutto è una grande passione e, chi non capisce questo, forse, è meglio che noparte di questo grande sodalizio di amici .

Nel bene e nel male anche il 2011 è passato, tra gite annullate e gite reinventate all’ultimo istante. Nonostante tutto alcune manifestazioni sono degne di essere ricordate: il ritorno a Venezia insieme agli amici del Maverik Club di Padova, il week-end sul delta del Po tra osterie e itinerari naturalistici e sicuramente i dieci giorni alle Isole Eolie (di queste troverete un ampio servizio su questa brossure ) ; non dobbiamo però scordarci anche le uscite più semplici come la Gita Culturale a Vinci, l’Invernale, il gemellaggio con i ciclisti della Polisportiva, la XVI edizione Al Garda con i Disabili ecc. ecc.

Come ho detto finito il 2011, siamo già proiettati al 2012 con un occhio puntato anche sulla situazione economica del momento attuale che , chi più e chi meno, ci ha toccato tutti. Ecco che per il prossimo anno abbiamo stilato un calendario “ un po’ più semplice, snello “ che non voglio anticiparvi in queste righe, invitandovi a sfogliare la brossure 2012. Concludo augurando un buon 2012 e buon mare a tutti.

pensiero del Presidente

a di impegno, tempo e anche denaro (decine e decine di telefonate). Concludo questo mio sfogo, volevo togliermi questo sassolino dalla scarpa, ricordando che l’Alazzurra innanzi tutto è una grande passione e, chi non capisce questo, forse, è meglio che non venga a far

Nel bene e nel male anche il 2011 è passato, tra gite annullate e gite reinventate all’ultimo istante. Nonostante tutto alcune manifestazioni sono degne di essere ricordate: il ritorno a

l delta del Po tra osterie e itinerari naturalistici e sicuramente i dieci giorni alle Isole Eolie (di queste troverete un ampio servizio su questa brossure ) ; non dobbiamo però scordarci anche le uscite più

ernale, il gemellaggio con i ciclisti della

Come ho detto finito il 2011, siamo già proiettati al 2012 con un occhio puntato anche sulla situazione economica del momento attuale che ,

più e chi meno, ci ha toccato tutti. Ecco che per il prossimo anno abbiamo stilato un calendario “ un po’ più semplice, snello “ che non voglio anticiparvi in queste righe, invitandovi a sfogliare la brossure 2012.

Concludo augurando un buon 2012 e mare a tutti.

Tino Montagnani

CHI SIAMO

Nato nel 1990 per volontà di un gruppo di amici , di cui due hanno resistito fino ad oggi, con una grande passione per il mare e per i battelli pneumatici, di ben più modeste dimensioni rispetto a quelli odierni, con lo scopo di navigare per diletto l’ambiente marino e lacustre salvaguardandone le sue tradizioni nel pieno rispetto delle regole e delle norme. Affiliato fin da quel lontano 16-5-1990 alla Polisportiva San Donnino, di cui col tempo ne è diventato un’importante “costola” di sostentamento, rispettandone in pieno lo statuto.

FINALITA’

Il Circolo Nautico Alazzurra si propone da sempre nell’organizzazione di raduni che hanno sempre un’impostazione nautica – turistica che non richiedono particolari doti o preparazioni salvo la tenuta in perfetta efficienza del proprio mezzo, sottolineando il vanto che tutte le manifestazioni effettuate fino ad oggi, sono state portate a termine senza che nessun incidente, anche se pur lieve, le abbia turbate. Il Circolo Nautico Alazzurra è un’associazione apolitica senza scopo di lucro e l’unica finalità che persegue è quella di riunire tutti gli appassionati di nautica da diporto, nel rispetto totale della persona e della natura, per condividere insieme le emozioni, le soddisfazioni e, perché no, le delusioni che il turismo nautico può dare.

LA NOSTRA SEDE

Circolo Nutico ALAZZURRA c/o Polisportiva San Donnino Via Genziana, 18 41010 San Donnino (MO) 44° 35’ 08’’ N 10° 58’ 16’’ E tel. 333-6971447 fax. 059-547955 web. www.alazzurra.org mail. info@alazzurra.org Ci troviamo tutti i venerdì sera Dalle 21,00 alle 24,00

LA BROSSURE

Grafica e impaginazione: Mauro Manicardi (kopernicus)

Foto di copertina: Eolie 2011 di Tiziana Selmini

Le fotografie sono di: Lorenzo Zampini, Giuseppe Bursi, Armido Barbieri, Tino Montagnani, Emma Pollastri, Andrea Setti, Luigi Reggiani, Mauro Manicardi, Alberto Catellani, Roberto Mezzetti, Donatella Bellelli,

Stampa: Pixartprinting srl – Quarto d’Altino (VE)

ISCRIZIONE

Quote associative 2012 Socio Comandante € 75,00 Socio Comandante res. fuori Provincia € 52,00 Socio Sostenitore € 52,00 n.b. a partire dal 2007 le mogli/compagne dei comandanti verranno iscritte d’ufficio

Le quote di iscrizione comprendono La tessera di appartenenza al Club La tessera di appartenenza alla Polisportiva Le nostre circolari “ Alazzurra Comunication “ Il guidone - La brossure annuale Gadget e agevolazioni che annualmente verranno proposte

Quote partecipazione alle manifestazioni Uscite di un solo giorno €. 10,00 a gommone Uscite di 2 o più giorni €. 5,00 a persona

IL CONSIGLIO DIRETTIVO 2010 – 2012

Presidente

TINO MONTAGNANI ( Socio dal 1997 )

Naviga con ZAR SKY DEK + Mercruiser 220 hp

( Su & Giù )

Vice Presidente

GIUSEPPE BURSI ( Socio dal 1997 )

Naviga con LED 490 + Johnson 70 hp 2T

( Picchio )

Segreteria - Tesoriere

DONATELLA BELLELLI ( Socia dal 1992 )

Naviga con ASSO 62 + Yamaha 150 hp 4T

( Chiodo )

Segreteria – Tesoriere

MAURO MANICARDI ( Socio dal 1995 )

Naviga con ASSO 64 + Johnson 140 hp 4T

( Kopernicus )

Consigliere – Public Relations

LORENZO ZAMPINI ( Socio Fondatore 1990 )

Naviga con SWELL 62 inside + Mercruiser 140 hp

( Ghisa )

Consigliere

FRANCO BARBIERI ( Socio dal 1995 )

Naviga con ASSO 62 + Yamaha 115 hp 4T

( Alinox by Moka )

Consigliere

CESARE NERI ( Socio dal 2001 )

Naviga con SOLEMAR OCEANIC 27 EFB + FNN td 240 hp

( Ognitempo )

Consigliere

ARMIDO BARBIERI (Socio dal 1992 )

Naviga con REGAL 2150 + Volvo Penta 270 hp

( Il rigido )

Consigliere

GIUSEPPE GANDOLFO ( Socio dal 2006 )

Naviga con KING 670 + Mercury 175 hp 2T

( Geppe )

giugno

l m m g v s d

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4 5 6 7 8 9 10

11 12 13 14 15 16 17

18 19 20 21 22 23 24

25 26 27 28 29 30

luglio

l m m g v s d

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9 10 11 12 13 14 15

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23 24 25 26 27 28 29

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agosto

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maggio

l m m g v s d

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gennaio

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marzo

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febbraio

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aprile

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ottobre

l m m g v s d

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22 23 24 25 26 27 28

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novembre

l m m g v s d

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dicembre

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settembre

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PROGRAMMA NAUTICO PROGRAMMA NAUTICO PROGRAMMA NAUTICO PROGRAMMA NAUTICO

Pranzo di primavera in Sede

Po di Volano

Quasi ferie con l’Alazzurra

Al Garda con i disabili ( XVI

Tigelle, gnocco, prosciutto e lambrusco

52° Salone Nautico Internazionale di Genova

PROGRAMMA NAUTICO PROGRAMMA NAUTICO PROGRAMMA NAUTICO PROGRAMMA NAUTICO

2012012012012222

4 Marzo Gita culturale

18 Marzo Invernale

1 Aprile Pranzo di primavera in Sede

25 Aprile – 1 Maggio Isola d’Elba

19 - 20 Maggio Po di Volano ( con i ciclisti della Polisportiva )

2 – 3 Giugno Da Ferrara al Mare

23 - 30 Giugno Quasi ferie con l’Alazzurra

9 Settembre Al Garda con i disabili ( XVII^ edizione )

22 Settembre Tigelle, gnocco, prosciutto e lambrusco in Sede

14 Ottobre ° Salone Nautico Internazionale di Genova

24 Novembre Cena Sociale

PROGRAMMA NAUTICO PROGRAMMA NAUTICO PROGRAMMA NAUTICO PROGRAMMA NAUTICO

( con i ciclisti della Polisportiva )

in Sede

i nostri marchi

Galleria San Giacomo, 16 41013 Castelfranco E. (Mo)

Tel. 059/922065 Fax. 059/9530220

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DA RICORDARE SEMPRE

LIMITI ALLA RESPONSABILITA’ DEGLI ORGANIZZATORI DELLE

MANIFESTAZIONI ALAZZURRA

L'adesione alle attività e la partecipazione ad ogni manifestazione, che sono svolte con intento turistico/ricreativo, sono subordinate all’accettazione ed osservazione di apposito regolamento. In ogni caso il Circolo Nautico e gli organizzatori di ciascuna manifestazione sono sollevati da ogni e qualsiasi responsabilità per i danni che dovessero derivare a persone o cose sia in navigazione sia a terra in conseguenza della partecipazione alla singola manifestazione in programma. Pertanto il ruolo del Circolo Nautico si intende limitato all'organizzazione dei servizi logistici di terra. I partecipanti, armatori ed equipaggi, sono personalmente responsabili dei danni materiali o fisici che possano verificarsi od essere causati alle loro imbarcazioni, agli equipaggi, ai trasportati, a terzi e/o a quant'altro. E' obbligo di ogni armatore e/o comandante essere in regola con le normative di legge vigenti nonché disporre di tutte le coperture assicurative necessarie. Durante le manifestazioni ed in ogni momento é responsabilità personale del singolo comandante decidere se intraprendere la navigazione.

Ogni singolo comandante si dovrà preoccupare di controllare prima e durante la navigazione sia la rotta sia la presenza di eventuali ostacoli, le condizioni meteo e l'efficienza del proprio natante.

6 MARZO Gita culturale a Vinci. Una domenica in visita al paese e al museo Leonardiano, dedicato al più grande genio di tutti i tempi, Leonardo da Vinci ; alla scoperta delle invenzioni e ai progetti che, con il passare dei secoli sono diventati realtà e di uso comune. Poi, siccome l’Alazzurra non si smentisce mai, tutti in un tipico ristorante toscano per degustare una bistecca fiorentina annaffiata con un ottimo Chianti. Nel pomeriggio, dopo un avventuroso viaggio in pullman (causa un Tom-Tom impazzito), visita alla Villa della Petraia, ritenuta a buon diritto, una delle più belle ville Medicee , in origine di proprietà della famiglia Brunelleschi.

20 MARZO Invernale al Lago di Garda. Solamente cinque gommoni con a bordo sedici amici, una giornata inizialmente fredda ma sempre più piacevole con il passare delle ore. Un pontile deserto degno dei migliori pic-nic dell’Alazzurra.

10 APRILE Pranzo di Primavera in Sede. Leggendo queste righe verrebbe da pensare che più che un Circolo Nautico sembreremmo un Circolo Culinario; forse è proprio per questo che ci piace definirci Circolo Eno-gastro-nautico!!!!. A parte gli scherzi, ci si ritrova tutti gli anni in Sede per un tradizionale pranzo , dove i “ soliti cuochi “ danno il meglio di se stessi per far si che nessuno abbia di che lamentarsi.

30 APRILE – 1 MAGGIO Lago di Garda con il gruppo ciclisti della Polisportiva. Tutto è iniziato il sabato con il varo dei gommoni sotto un cielo che non prometteva niente di buono, e così è stato , acqua sopra e acqua sotto. Fortunatamente il gruppo dei ciclisti è arrivato il giorno dopo, Domenica 1 Maggio, accompagnato da una mattinata di pieno e splendente Sole, ( che è molto utile se si va in gommone , ma indispensabile se si è in “ spicciola “). Appena arrivati li abbiamo IMBARCATI, e via a scorazzare sul lago. E’ stato veramente una bella sensazione sentire la soddisfazione degli ospiti nel poter osservare dal lago le meraviglie che il lago stesso può offrire.

14 – 15 MAGGIO Ritorno a Venezia. Abbiamo, per la prima volta partecipato, con 13 gommoni e 49 persone, ad una iniziativa di un altro Club Nautico, il Maverik di Padova, ed e’ stata veramente una cosa molto interessante che ci ha permesso di fare nuove esperienze e conoscenze. I primi di noi sono arrivati a Fusina fin dal pomeriggio di venerdì, ma la sorpresa grande è stata il sabato, quando scopriamo che tra noi e loro in tutto siamo in 38 gommoni e 151 persone; speriamo il bene !!!!!!!!!!!!. Si parte sotto un bel sole caldo con destinazione Arsenale e l’ Expo Venice , al pomeriggio visita guidata al Teatro “ La Fenice “ e al laboratorio delle Maschere, poi verso sera il ritorno a Fusina per una cena tutti insieme. La domenica, nonostante il tempo fosse già un po’ grigio, siamo partiti per Venezia ma nel bel mezzo di Canal Grande ha cominciato a piovere a dirotto; quindi ritorno in tutta fretta, alaggio imbarcazioni e…. ritrovo di tutti presso il Ristorante del campeggio a dar fondo alle provviste che erano stivate nei gavoni.

4 – 5 GIUGNO Porto Viro e il Delta del Po. “ Vulcanico “ Lorenzo ha colpito ancora !!!! La gita sul Po , pur ridotta a 2 giorni è stata un’entusiasmante immersione nella Natura con la ENNE maiuscola : è stata la seconda puntata della scoperta del Delta del Po, denominata ” Dove il Po incontra il mare” , ancora senza gommoni ma, garantisce Lorenzo presto verrà anche il loro turno. I piu’ fortunati hanno potuto leggere il racconto dettagliatissimo e poeticamente ispirato che Lorenzo ne ha fatto ; il testo integrale lo troverete a breve sfogliando questa Brossure.

24 GIUGNO – 5 LUGLIO Isole Eolie, 12 giorni con Alazzurra. Come sempre l’Alazzurra ha fatto Bingo, ci permettiamo di dire vacanza perfetta, organizzata al “ TOP “ dal nostro Presidente dove tutto è filato per il meglio smentendo il proverbio “ tante teste, tanti problemi “. Alla quasi Ferie delle Eolie, ovviamente, non potevano mancate le avventure / disavventure oserei dire tragicomiche. Non basterebbe un libro per raccontarle tutte, ci limitiamo solamente a fare un elenco con la consapevolezza di scordarne almeno la metà: Gomme di scorta volanti; pacheggio in attesa di imbarco a Napoli; quale sarà il serbatoio pieno?; chi ha i cavi per la batteria; scalata a moli con conseguenti costole rotte..purtroppo; nuovi inquilini INPS; salumerie itineranti; meduse assatanate; mi hanno rubato 30 litri di benzina; chi ha i cavi per la batteria bis; gomme di carrelli colpite da gommite acuta; ecc. ecc ecc. Anche per questa avventura, troverete un inedito racconto scritto dal nostro Lorenzo continuando a leggere la Brossure.

11 SETTEMBRE XVI^ Al Garda con i Disabili. 12 gommoni e 40 ospiti ( tra disabili e accompagnatori), l’edizione 2011, è stata a dir poco eccezionale, aiutati da una magnifica giornata di pieno sole, temperatura gradevolissima da languido settembre che ci ha consentito di scorazzare in lungo e in largo per il Lago perfettamente calmo da mattina a sera. Partiti da Peschiera, ci siamo fermati un attimo per ammirare dal Lago il paese di Lazise , una breve navigazione ed è già ora di sbarcare i nostri ospiti a Bardolino dove hanno pranzato; alle 14,30 reimbarco degli ospiti e partenza ( dopo una spruzzata d’acqua sotto il geyser di Bardolino ), per Punta S. Vigilio, da qui, viste le ottime condizioni del lago abbiamo fatto rotta per l’Isola di Garda , Isola dei Conigli e successivamente verso Peschiera dove ci siamo salutati e dato appuntamento per l’ edizione 2012.

9 OTTOBRE 51° Salone Nautico di Genova. Come l’anno passato, tutti insieme a Genova per sognare ad occhi aperti, in fondo, con i tempi che corrono, non costa nulla.

1 GENNAIO – 31 DICEMBRE Tutto il resto……….. Oltre a quelle già accennate , nel 2011 di cose ne sono state fatte molte altre, più o meno impegnative, ma pur sempre meritevoli di essere ricordate perché facenti parte del “ bilancio sociale “ della stagione appena conclusa. - Il corso di fotografia con 20 partecipanti tenutosi in Sede nei mesi più freddi. - Vale la pena ricordare tutte le cene al Circolo, non tanto per l’evento in sé stesso, ma per l’impegno dei “soliti cuochi e cucinette” ad organizzare, servire ed infine a ripulire cucina e salone. - Un elogio particolare al nostro Beppe, il Vicepresidente, che nonostante tutti i suoi impegni (da dipendente INPS) ha costantemente mantenuto i contati con gli organi di stampa, eravamo regolarmente sulle pagine della nostra rivista “ IL GOMMONE “ e inoltre, è riuscito ad inserire una nostra manifestazione, Al Garda con i disabili, in una trasmissione televisiva di TRC, andata in onda domenica 18 settembre. - Infine da ricordare la partecipazione con un nostro stand alla Festa Provinciale del PD; presenza voluta non tanto per un’ideologia politica ma solamente per la vetrina che quella manifestazione dà in Provincia di Modena (450 mila presenze nell’edizione appena terminata).

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SABATO 4 E DOMENICA 5 GIUGNO

“DOVE IL PO INCONTRA IL MARE”

Sabato 4 giugno 2011 Scelgo l’autostrada BO – PD e a Ferrara Sud, prendo per Porto Garibaldi.Sulla Romea mi dirigo verso Venezia, supero il ponte sul Po di Venezia e subito giro a destra poi ancora a destra. Sono a porto Viro, risalgo il corso del Po dall’argine sinistro e subito vedo

compagni ed io difficilmente ci muoviamo senza tenere nella destra il timone e nella la manetta. Per vivere il Delta del Po in modo più intimo e coinvolgente e per scoprire angoli altrimenti non raggiungibili, si pone imperiosa la scelta di una via d’acqua. Il territorio va infatti assaporato e goduto “da dentro”, poco a poco e sein barche a fondo piatto. Per soddisfare la curiosità di ammirare nella sua vastità e nelle sue variegate sfaccettature “IL DELTA DEL PO”, gli itinerari sono tanti, variegati, forse troppi, tali da confondernon ha confidenza con questo territorio. L’ambizione del progetto STRAPPATA AL MARE” di Alazzurra, con l’aiuto di Laura, Paolo e Sandro, è quello di individuare un programma pluriannuale, studiato da chi il Delta lo “vive” nei suoi scorcipiù suggestivi, ed è in grado di proporre alla nostra curiosità percorsi a tappe tematiche.Nel 2010 la prima puntata: “Nelle Valli incantate del Po di Venezia”. Grande il successo di pubblico e critica. Oggi 2011, La seconda puntata “DOVE IL PO INCONTRA Ancora non si prevede l’utilizzo dei gommoni, ma verrà anche il loro turno. Gli amici e soci del Circolo Nautico Alazzurra di Modena, mi sorridono ancora con fiducia (non so ancora per quanto). Spunta puntualissimo Sandro, la nostra collaudata Guseguiamo fino a Pila, piccolo borgo di pescatori.Ci accomodiamo sul comodo battello a chiglia piatta di Marino Cacciatori e senza indugi salpiamo.

SABATO 4 E DOMENICA 5 GIUGNO

“DOVE IL PO INCONTRA IL MARE”

di Lorenzo Zampini

PD e a Ferrara Sud, prendo per Porto Garibaldi.Sulla Romea mi dirigo verso Venezia, supero il ponte sul Po di Venezia e subito giro a destra poi ancora a destra. Sono a porto Viro, risalgo il corso del Po dall’argine sinistro e subito vedo

il Centro Turistico Nautico “Po di Venezia”Giro dentro, prendo la curva in largo e d’istinto l’occhio va agli specchietti. Fregato. Non ho con me il gommone ma solo il porta bici! Sono l’ultimo ad arrivare, i miei compagni sono già tutti qui che mi aspettano. Belli rilassati, strano, ma in questo Centro Turistico, come in tutta la regione del Delta, bastano pochi attimi per essere contagiati da sensazioni di assoluta pace e serenità. Ma cosa ci facciamo qui senza i gommoni? I miei

compagni ed io difficilmente ci muoviamo senza tenere nella destra il timone e nella

Per vivere il Delta del Po in modo più intimo e coinvolgente e per scoprire angoli altrimenti non raggiungibili, si pone imperiosa la scelta di una via d’acqua. Il territorio va infatti assaporato e goduto “da dentro”, poco a poco e senza fretta. In altre parole , è da percorrere

ammirare nella sua vastità e nelle sue variegate sfaccettature “IL DELTA DEL PO”, gli itinerari sono tanti, variegati, forse troppi, tali da confondere chi non ha confidenza con questo territorio. L’ambizione del progetto “LA TERRA

di Alazzurra, con l’aiuto di Laura, Paolo e Sandro, è quello di

programma pluriannuale, studiato da chi il Delta lo “vive” nei suoi scorci più suggestivi, ed è in grado di proporre alla nostra curiosità percorsi a tappe tematiche. Nel 2010 la prima puntata: “Nelle Valli incantate del Po di Venezia”. Grande il successo di

Oggi 2011, La seconda puntata “DOVE IL PO INCONTRA IL MARE”. Ancora non si prevede l’utilizzo dei gommoni, ma verrà anche il loro turno. Gli amici e soci del Circolo Nautico Alazzurra di Modena, mi sorridono ancora con fiducia (non so ancora per

Spunta puntualissimo Sandro, la nostra collaudata Guida Ambientale. Siamo prontissimi e lo seguiamo fino a Pila, piccolo borgo di pescatori. Ci accomodiamo sul comodo battello a chiglia piatta di Marino Cacciatori e senza indugi

SABATO 4 E DOMENICA 5 GIUGNO

“DOVE IL PO INCONTRA IL MARE”

PD e a Ferrara Sud, prendo per Porto Garibaldi. Sulla Romea mi dirigo verso Venezia, supero il ponte sul Po di Venezia e subito giro a destra poi ancora a destra. Sono a porto Viro, risalgo il corso del Po dall’argine sinistro e subito vedo

Centro Turistico Nautico “Po di Venezia” . do la curva in largo e d’istinto l’occhio va

agli specchietti. Fregato. Non ho con me il gommone ma

Sono l’ultimo ad arrivare, i miei compagni sono già tutti qui che mi aspettano. Belli rilassati, strano, ma in questo

come in tutta la regione del Delta, bastano pochi attimi per essere contagiati da sensazioni

Ma cosa ci facciamo qui senza i gommoni? I miei compagni ed io difficilmente ci muoviamo senza tenere nella destra il timone e nella sinistra

Per vivere il Delta del Po in modo più intimo e coinvolgente e per scoprire angoli altrimenti non raggiungibili, si pone imperiosa la scelta di una via d’acqua. Il territorio va infatti

nza fretta. In altre parole , è da percorrere

Nel 2010 la prima puntata: “Nelle Valli incantate del Po di Venezia”. Grande il successo di

Ancora non si prevede l’utilizzo dei gommoni, ma verrà anche il loro turno. Gli amici e soci del Circolo Nautico Alazzurra di Modena, mi sorridono ancora con fiducia (non so ancora per

ida Ambientale. Siamo prontissimi e lo

Ci accomodiamo sul comodo battello a chiglia piatta di Marino Cacciatori e senza indugi

Ora pendiamo dalle labbra di Sandro che, con il suo binocolo a tracolla, a suo modo è cacciatore, srotola la carta nautica del Delta ed inizia il suo racconto garbatamente misto di passato, leggenda, presente e tanto amore per questa terra/mare. Ci stacchiamo da Pila, villaggio dei pescatori, costruito su palafitte lungo l’argine del Po della Pila. Qui ci prepariamo a cogliere l'essenza antropologica del delta. Una fila di baracche e pontili, addossate alla riva del fiume, dall'aspetto spesso precario e disordinato, evocano il duro lavoro che l'uomo ha da sempre dovuto

affrontare in quel rapporto stretto di rispetto, sfida e riconoscenza con il fiume ed il mare. Il percorso si snoda lungo luoghi dal fascino particolare, che fiume e mare, complice il vento, hanno reso incerti. Al loro pari, anche le sensazioni restano indefinite: incredulità, ammirazione, stupore, abbandono, sprazzi di felicità, solitudine, sconforto ed euforia si susseguono mischiandosi. Da Pila si attraversa il Po della Pila imboccando (a destra) la Busa di Scirocco, ci si inoltra in un passaggio tra le canne, dove l’acqua è verde cupo, perché leggermente più profonda. Dall’interno di un canneto, si alza lo spettro di una vecchia costruzione scoperchiata, una volta adibita alla raccolta del riso. Si incontrano dedali di canali, che non si sa dove portino e ovunque, i canneti rumoreggiano di vita. Laddove l’acqua resta immobile alcuni pesci “boccano”, ovvero affiorano con grosse labbra protese, nella speranza di catturare qualche insetto. Il canale sfocia adesso in uno specchio d’acqua. Da qui, un’altra via d’acqua si apre la strada verso la Laguna del Basson dove, se si è fortunati, nei mesi di aprile e settembre è possibile ammirare lo splendido falco pescatore.

Attraversando questa ultima laguna, verso est, per tagliarla a metà, nel seguire i pali dell’acqua, che ne indicano l’”autostrada”, si raggiunge a questo punto l’incanto magico e sensuale di Scano Boa, siamo quindi nel più orientale avamposto del Delta del Po. Giunti alla passerella di attracco si scende e ci si trova di fronte a tre casoni di canne palustri, che fino a cinquanta anni fa erano molti di più e servivano come punto di vigilanza per l’arrivo degli storioni. Una fitta vegetazione nasconde la spiaggia di sabbia chiara, finissima e solitaria, con la battigia costellata di conchiglie, come se

l’uomo non avesse mai messo piede. Scano Boa è il regno del gabbiano reale nidificante, con centinaia e centinaia di coppie e della bellissima ed elegante beccaccia di mare. Da Scano Boa, una serie di pali segna l’entrata del Buson Bianco, che percorrendolo in direzione nord, consente di raggiungere la Busa Dritta e dopo averla attraversata, possiamo ammirare il maestoso Faro di Punta Maistra, che si alza verso il cielo come un dito puntato, tuttora ben funzionante e di proprietà della Marina Militare Italiana. Dal fianco del faro accediamo nel canale del Burcio, per poi arrivare nella laguna del Burcio, assediata da una serie di scanni. In questo mescolio di acque dolci e salate, i canneti, le barene e le maree

creano questo ambiente eccezionale, per la sosta e la riproduzione degli uccelli acquatici: limicoli, sterne, volpoche, ardeidi e cormorani. Proseguendo il percorso costeggeremo l’argine di Batteria, per poi entrare nella valle omonima, accedendo attraverso l’argine divelto dalla disastrosa alluvione.

Fino agli anni Cinquanta qui c’erano risaie e mondine, poi le alluvioni hanno cancellato tutto, gli agricoltori sono diventati pescatori di vongole e ancora oggi si possono notare alcune case semisommerse, un tempo facenti parte di un azienda risicola. La valle di Batteria essendo oasi di protezione, ospita nel periodo riproduttivo, una popolata garzaia ed una notevole concentrazione di anatre nel periodo invernale, le quali trovano rifugio dalla caccia, che si può praticare solo nelle zone adiacenti.

Procedendo si arriva alla Busa di Tramontana e considerata la vicinanza dalla foce, ci consentirebbe di raggiungere il mare aperto o di costeggiare lo Scano del Gallo anch’esso spiaggia naturale di sabbia finissima e chiara. Lo scanno trattiene la laguna semichiusa di Barbamarco, dove è presente uno dei più importanti allevamenti di vongole veraci, gestito dalle Cooperativa di pescatori del Polesine. La raccolta fatta rigorosamente a mano e con quota massima giornaliera e rotazione delle zone di pesca, è studiata e regolamentata per non incrinare il delicato equilibrio naturale, che è alla base di ogni attività presente e futura. Un lavoro durissimo, scandito da regole ferree su chi può o non può pescare. Continuando il percorso lungo un canale ritorniamo nel Po della Pila, fino al nostro attracco. Siamo soddisfatti e storditi dalle informazioni. La giornata non è finita, Sandro ci stupisce portandoci a contatto con la vita quotidiana e semplice del piccolo paese, un piccolo Bar “d’altri tempi”, è solo una scusa per concederci un meritato Spritz. Ormai è l’imbrunire, andiamo a Boccasette, prima di cena passeggiamo con Sandro verso il ponte di barche, ponte che attraversa il Po di Maistra e costruito appunto con l'utilizzo di grosse barche che sorreggono la carreggiata. E' una tecnica costruttiva tradizionale e più economica rispetto ai normali ponti a campate sospese. Attraversarlo a passo d'uomo, poco al di sopra del pelo dell'acqua è sempre emozionante ed il rumore delle assi di legno sollecitate dai pneumatici ci impone una riflessione sulla effettiva stabilità della struttura. La cena a Boccasette è deliziosamente accompagnata dalla musica anni 60 di un complessino locale. La mente va a piacevoli ricordi della gioventù. Domenica 5 giugno – ore 8,00 Passeggiamo in riverente silenzio nel villaggio del Centro Nautico accompagnati dal ritmico fruscio di scopa del giardiniere. Siamo a bordo piscina e facciamo colazione, Laura e Paolo sono con noi e si assicurano che tutto sia andato bene ieri e che anche per oggi tutto si svolga “secondo i piani”. Puntuale arriva Sandro. Con la calma sua, ci illustra il menù di oggi: "l'anello della Donzella" 40 km in bicicletta su e giù per gli argini del Po fino all’Oasi di Cà Mello e alla Sacca di Scardovari.

Ci vuole ben altro per scoraggiarci, persino Francesca, 14 anni e Nonna Anni 78 se ne fanno un “baffo” . Trasferimento in auto a Cà Tiepolo, noleggio bici, foto di gruppo sull’argine del Po e via. La pedalata scorre fluida e silenziosa quasi a fare il pari con l’acqua che scorre placida nel Po. Il percorso è punteggiato di piccoli borghi, ognuno con la sua chiesa e il suo gruppetto di case, ci spiega la guida che i borghi sono la fotocopia l’uno dell’altro, costruiti per aggregare

le persone, le famiglie, altrimenti isolate nelle case sgranate nella valle. Tra una sosta e l’altra, giungiamo a Ca' Mello che è la frazione più giovane di Porto Tolle. Di notevole interesse è oggi il recupero e la valorizzazione dell'ambiente naturale dell'Oasi di Ca' Mello, relitto di circa 40 ettari della zona valliva che fino al 1966 esisteva a ridosso della Sacca di Scardovari. Importante zona naturalistica per la conservazione della biodiversità, l'area si estende dove un

tempo vi era il bacino di foce di un antico ramo del Po, oggi scomparso, e la sua è una storia molto recente, poco più di 300 anni. L'itinerario che porta a scoprire quest'Oasi si snoda tra fitti canneti e piante acquatiche i cui fiori, d'estate, colorano un paesaggio tutto da esplorare. Gialla l'erba vescica, una rara pianta carnivora, bianchi i fiori di sambuco, violetto l'astro marino e rossa fiammante la salicornia veneta, preziosa specie endemica delle lagune del nord Adriatico. E poi loro, gli uccelli acquatici, che qui hanno trovato un habitat ideale per la riproduzione e l'alimentazione. Basta avere un po' di pazienza e piazzarsi nei capanni attrezzati per il birdwatching: con un po' di fortuna davanti ai vostri occhi sfileranno aironi, anatre, gallinelle d'acqua e folaghe, nitticore, garzette, tarabusini, cannaiole e cannareccione. Alzare lo sguardo e molto probabile vedere il falco di palude mentre sorvola i canneti alla ricerca di piccole prede. Sconosciuta al turismo di massa, l'Oasi di Ca' Mello è visitabile a piedi, in bicicletta e in barca. Il Centro Visite, è ospitato nelle tradizionali abitazioni (grata tera, in dialetto locale) dove un tempo vivevano i contadini del basso polesine. Recentemente restaurato, il Centro ospita una mostra permanente che racconta la storia dell'Oasi. Dall’oasi si arriva direttamente alla Sacca di Scardovari, dove alcune famiglie di pescatori si costruirono delle capanne di canna palustre su un bonello (rialzo naturale di terra) e si dedicarono, senza spingersi nel Mare Adriatico, che attualmente bagna a sud ed ovest la frazione, alla pesca della scardova, un pesce d'acqua dolce che abbondava. Da questo tipo di pesca deriva il nome della frazione: località della scardova e dei Scardovari (pescatori di scardove). La Sacca è stata anche teatro di dispute tra i pescatori locali e quelli di Chioggia e di Goro per la raccolta delle vongole da semina. L'attività primaria della zona è la pesca soprattutto delle vongole che hanno dato ricchezza al paese; sono ben tre le cooperative di pescatori, raccolte in un consorzio per la gestione di impianti di stabulazione dei mitili. Non è certo mancato un incontro molto ravvicinato con una famiglia di pescatori che ha ospitato tutto il nostro gruppo nel loro “capanno” di pesca. In pochi minuti si è stretto un genuino sodalizio siglato con offerta da parte loro di salame casereccio e vino locale. La loro ospitalità è stata graditissima, non mancheremo di contraccambiare. Il salame e il vino ci hanno mosso l’appetito, lo vedo nell’aumento del ritmo di pedalata, molto sostenuto.

A tavola non ci facciamo mancare nulla, tutto pesce pescato in laguna …. Nel ritorno il ritmo delle pedalate è sceso a livelli pericolosi. Ermanno che è un eroe, escogita un sistema a spingere e lo mette in pratica sulla bici di Nonna Anna. Ci attende l’ultimo appuntamento della giornata: la visita dell'idrovora di Ca' Vendramin. Il complesso è bellissimo ed imponente. Ex idrovora, realizzata nei primi del ‘900, dopo la costruzione di una vasta rete di canali adducenti l’acqua di scolo proveniente dai lavori di prosciugamento delle aree paludose, aveva lo scopo di sollevare le acque di tutto il bacino superiore e di immetterle nel canale emissario (canale Veneto) che le convogliava poi in mare in prossimità della foce del Po di Goro. I positivi risultati economici e sociali, conseguenti alla costruzione dell’idrovora di Ca’ Vendramin, furono subito evidenti e consentirono agli abitanti dell’Isola di Ariano una esistenza migliore, avendo a disposizione ampi territori agricoli strappati alle paludi e agli acquitrini. Il complesso ha nella sala macchine il suo cuore, ove sono ospitati i meccanismi principali per il sollevamento dell’acqua e comprende: quattro turbine, altrettante motrici a vapore, i relativi regolatori a contrappeso variabile oltre ad una quinta motrice che serviva a far funzionare un alternatore trifase per la trasmissione di forza a distanza nonchè pompe di alimentazione per i generatori. Interessanti sono anche la sala caldaie dove veniva prodotto il vapore per l’attivazione delle macchine, i magazzini ove si possono ammirare numerosi attrezzi per la manutenzione degli impianti ed infine la “ciminiera”, collegata alla sala macchine per via sotterranea, che convogliava nell’atmosfera i gas prodotti dalla combustione del carbone. Oggi è sede dell’Ufficio di Informazioni del Parco Del Delta del Po Regione Veneto, Sala Congressi e Museo Regionale della Bonifica con percorsi fotografici ed informativi storici e con attrezzature usate nel secolo scorso. Siamo di nuovo al Centro Nautico di Porto Viro, siamo stanchi ma estremamente soddisfatti. Grazie Laura, Paolo, Sandro che ci hanno resi parte di un Po dei loro “segreti”. Grazie a tutti i partecipanti di Alazzurra per l’amicizia e l’altruismo che ci legano da sempre.

Arrivederci dunque alla prossima puntata.

24 GIUGNO

Isole Eolie

Venerdì 24 alle 7 siamo già tutti in marcia, neanche dovessimo andare alle Eolie a piedi.Ma poi le soste ad ogni autogrill, un caffettino, una colazione, un aperitivo, il pranzo, lo spuntino, la pisciatina, la merenda…E’ in una di queste provvidenziali soste che la Dottoressa Roberta diagnostica al carrello di Willy una gommite perniciosa acuta (in seguito si scoprirà essere contagiosa).Intanto misterioso si intravede nella macchina di Tino uno strano baule nero, sigillato da sei metri di catena d’ancora, ci sarà dentro Hudinì che aspetta di essere immerso nelle acque siciliane?!

Siamo vicinissimi alla meta e siamo in anticipo, come fare? Ci pensa Menarini. La ruota di scorta del carrello zelante gliela riporta (conficcata nella mascherina del suo TIR), che culo, diversamente l’avrebbe persa!Il diversivo non è stato sufficiente, arriviamo in anticipo al porto di Napoli, due milioni di metri quadper il torpedone Ala.Un guardiano zelante ci fa entrare in un parcheggio “privato” che subito scatena le ire tra le guardie portuali, la finanza, la Capitaneria di porto, la polizia municipale e i vigili del fuoco, circa la Nel frattempo, quatti quatti ci imbarchiamo e … a soreta. Al

ritorno li vedremo ancora là in banchina a discutere….Sabato 25, di buon ora, siamo in vista delle Isole e tutti pimpanti, ci portiamo in coperta. La carta naute un maritozzo con granite nell’altra, pregustiamo l’imminente “sgommata” odierna. Subito ci rendiamo conto, cellulari con GPS alla mano, che la carretta del mare, all’ora e farà scalo in tutte le isole, compreso Marettimo eFavignana prima di Salina. Addio sogni di “sgommate” per oggi.Domenica 26, il mare è increspato, la maggioranza del gruppo è ancora sotto choc; ieri sera su dal Biolca e dal Geppe è stata scardinata la Cassa Nera. Dentro

24 GIUGNO – 1 MAGGIO

Isole Eolie 2011 (by Lorenzo)

alle 7 siamo già tutti in marcia, neanche dovessimo andare alle Eolie a piedi.Ma poi le soste ad ogni autogrill, un caffettino, una colazione, un aperitivo, il pranzo, lo

pisciatina, la merenda… E’ in una di queste provvidenziali soste che la Dottoressa Roberta diagnostica al carrello di Willy una gommite perniciosa acuta (in seguito si scoprirà essere contagiosa). Intanto misterioso si intravede nella macchina di Tino uno strano baule nero, sigillato da sei metri di catena d’ancora, ci sarà dentro Hudinì che aspetta di essere immerso nelle acque

Siamo vicinissimi alla meta e siamo in anticipo, come fare? Ci pensa Menarini. La ruota di scorta del carrello si stacca, lui non se ne accorge, un camionista zelante gliela riporta (conficcata nella mascherina del suo TIR), che culo, diversamente l’avrebbe persa! Il diversivo non è stato sufficiente, arriviamo in anticipo al porto di Napoli, due milioni di metri quadri di piazzali, non c’è posto per il torpedone Ala. Un guardiano zelante ci fa entrare in un parcheggio “privato” che subito scatena le ire tra le guardie portuali, la finanza, la Capitaneria di porto, la polizia municipale e i vigili del fuoco, circa la competenza di chi deve multarci. Nel frattempo, quatti quatti ci imbarchiamo e … a soreta. Al

ritorno li vedremo ancora là in banchina a discutere…. , di buon ora, siamo in vista delle Isole e tutti

pimpanti, ci portiamo in coperta. La carta nautica in una mano e un maritozzo con granite nell’altra, pregustiamo l’imminente “sgommata” odierna. Subito ci rendiamo conto, cellulari con GPS alla mano, che la carretta del mare, arranca a 20 Km all’ora e farà scalo in tutte le isole, compreso Marettimo e Favignana prima di Salina. Addio sogni di “sgommate” per oggi.

, il mare è increspato, la maggioranza del gruppo è ancora sotto choc; ieri sera su dal Biolca e dal Geppe è stata scardinata la Cassa Nera. Dentro, di Hudiny neanche l’ombra,

ma bensì una salumeria completa di bancone , cella frigo e serranda. Il Tino è colpito da una congiuntivite anch’essa perniciosa decreta la Dottoressa.Quindi si ripiega su un tranquillo giro in scooter per l’isola in cerca di vedute amene e ristoranti, casomfinissero le scorte in “salumeria”.Il pomeriggio tardi ci vede in uscita per un primo contatto “marino” del luogo. Io invece per un primo contatto urticante con una medusa.

(by Lorenzo) alle 7 siamo già tutti in marcia, neanche dovessimo andare alle Eolie a piedi.

Ma poi le soste ad ogni autogrill, un caffettino, una colazione, un aperitivo, il pranzo, lo

stacca, lui non se ne accorge, un camionista zelante gliela riporta (conficcata nella mascherina del suo TIR),

Il diversivo non è stato sufficiente, arriviamo in anticipo al porto ri di piazzali, non c’è posto

Un guardiano zelante ci fa entrare in un parcheggio “privato” che subito scatena le ire tra le guardie portuali, la finanza, la Capitaneria di porto, la polizia municipale e i vigili del fuoco,

Nel frattempo, quatti quatti ci imbarchiamo e … a soreta. Al

ensì una salumeria completa di bancone , cella

Il Tino è colpito da una congiuntivite anch’essa perniciosa decreta la Dottoressa. Quindi si ripiega su un tranquillo giro in scooter per l’isola in cerca di vedute amene e ristoranti, casomai finissero le scorte in “salumeria”. Il pomeriggio tardi ci vede in uscita per un primo contatto “marino” del luogo. Io invece per un primo contatto urticante con una medusa.

Lunedì 27, mare o non mare (è ancora un po’ increspato e noi di nuovo reduci da una serata in ristorante “Da Biolca e Geppe” andiamo comunque: rotta Salina.Subito, immancabile, suona alto un SOS.Ferretti chiama Ala, Ala rispondi, passo: sono senza benzina, no aspettate, ce l’ho, no venite non ce l’ho, no aspettate ce l’ho, è meglio usare il serbatoio pieno o quello vuoto???A Salina troviamo ridosso, ci leghiamo tutti assieme stretti stretti, (ci penseremo poi quando dobbiamo salpare!!!!). Ora l’importante è un l’happy hour, ricco. Dopo, il bagno con emissioni gassose nei tubi maschera, solo Gastone non ha capito che la maschera è davanti e non dietro.Siamo ormeggiati tutti in fila in banchina al porto per consumare un pasto leggero in previsione del prossimo bagno. Ma il duo di Piadena o Piadina (Biolca – Geppe) aprono la Una breve visita al paese poi sciogliamo gli ormeggi. Siamo fuori dal porto che suona alto un SOS. Ferretti chiama Ala, Ala rispondi, passo: sono senza batteria. A nulla è valso l’utilizzo della corda del salame per fare un collegamento in serie e/o parallelo tra varie batterie.Martedì 28, il mare è sempre un po’ increspato. Saggiamente il Maestro ci porta alla vicina Vulcano. Attacchiamo la ferrata che porta in vetta, dopo 300 metri i primi si fermano al bar e lì li

mangiamo la specialità della casa: coniglio in agrodolce.Ma ecco che d’improvviso arriva la telefonata di Ruby, segretaria particolare di Berlusca, conferma il passaggio a vita da pensionato per Biolchini.Baci, abbracci, lacrime di gioia e champagne per festeggiare l’evento.Mercoledì 29, partiamo presto, da Canneto la navetta (quale ntrasporto su gomma in un posto di mare!) ci carica tutti, stipati come sardine (aridaje). Taxi, lui aspetta sempre alla fermata dopo con Paola, un giorno li caricano in sala macchine, un giorno in coperta, un giorno alla traina mAlicudi e Filicudi sono all’orizzonte, ma tutti i GPS sono impostati su rotta, distanza, media dei consumi, scarroccio, deriva, Nasdaq e Dow Jones.Al momento molto delicato dello sbarco, il primo incidee atterra malamente sulla banchina. Subito soccorsa, le verranno diagnosticate dalla Dottoressa Roberta, tre costole rotte!! Non ci voleva.

, mare o non mare (è ancora un po’ increspato e noi di nuovo reduci da una serata ristorante “Da Biolca e Geppe” andiamo comunque: rotta Salina.

Subito, immancabile, suona alto un SOS. Ferretti chiama Ala, Ala rispondi, passo: sono

pettate, ce l’ho, no venite non ce l’ho, no aspettate ce l’ho, è meglio usare il serbatoio pieno o quello vuoto??? A Salina troviamo ridosso, ci leghiamo tutti assieme stretti stretti, (ci penseremo poi quando dobbiamo salpare!!!!). Ora l’importante è un ’happy hour, ricco. Dopo, il bagno con emissioni gassose nei tubi maschera, solo Gastone non ha capito che la maschera è davanti e non dietro. Siamo ormeggiati tutti in fila in banchina al porto per consumare un pasto leggero in previsione del prossimo bagno. Ma il duo di Piadena o

Geppe) aprono la scatola nera senza fondo, e “ciao Berta” direbbe Saverio.se poi sciogliamo gli ormeggi. Siamo fuori dal porto che suona alto un

Ferretti chiama Ala, Ala rispondi, passo: sono senza batteria. A nulla è valso l’utilizzo della corda del salame per fare un collegamento in serie e/o parallelo tra varie batterie.

, il mare è sempre un po’ increspato. Saggiamente il Maestro ci porta alla vicina

Attacchiamo la ferrata che porta in vetta, dopo 300 metri i primi si fermano al bar e lì li troveremo al ritorno. Al primo kilometro ne abbiamo persi unmetà, che non si sa mai il cuore a quell’altezza….. Siamo su. L’odore di zolfo è forte. Lo spettacolo c’è e ci ripaga. Serpeggiano voci in banchina, Berlusconi ha sulla scrivania la pratica di pensione di Biolchini! Tutti siamo in apprensione. Se lvenisse confermata, per alcuni significa un’altra bocca da sfamare!Questa sera siamo tutti al ristorante, siamo in un isola circondata dal mare e piena di pesci,

mangiamo la specialità della casa: coniglio in agrodolce. arriva la telefonata di Ruby, segretaria particolare di Berlusca,

conferma il passaggio a vita da pensionato per Biolchini. Baci, abbracci, lacrime di gioia e champagne per festeggiare l’evento.

, partiamo presto, da Canneto la navetta (quale nome più appropriato per un trasporto su gomma in un posto di mare!) ci carica tutti, stipati come sardine (aridaje). Taxi, lui aspetta sempre alla fermata dopo con Paola, un giorno li caricano in sala macchine, un giorno in coperta, un giorno alla traina ma oggi nisba, se la devono fare a piedi ahi ahi ahi.Alicudi e Filicudi sono all’orizzonte, ma tutti i GPS sono impostati su rotta, distanza, media dei consumi, scarroccio, deriva, Nasdaq e Dow Jones. Al momento molto delicato dello sbarco, il primo incidente serio della vacanza, Daniela scivola e atterra malamente sulla banchina. Subito soccorsa, le verranno diagnosticate dalla Dottoressa Roberta, tre costole rotte!! Non ci voleva.

, mare o non mare (è ancora un po’ increspato e noi di nuovo reduci da una serata

per consumare un pasto leggero in previsione del prossimo bagno. Ma il duo di Piadena o , e “ciao Berta” direbbe Saverio.

se poi sciogliamo gli ormeggi. Siamo fuori dal porto che suona alto un

Ferretti chiama Ala, Ala rispondi, passo: sono senza batteria. A nulla è valso l’utilizzo della corda del salame per fare un collegamento in serie e/o parallelo tra varie batterie.

, il mare è sempre un po’ increspato. Saggiamente il Maestro ci porta alla vicina

Attacchiamo la ferrata che porta in vetta, dopo 300 metri i primi si fermano al bar e lì li

Al primo kilometro ne abbiamo persi un’altra metà, che non si sa mai il cuore a

Siamo su. L’odore di zolfo è forte. Lo spettacolo c’è e ci ripaga. Serpeggiano voci in banchina, Berlusconi ha sulla scrivania la pratica di pensione di

Tutti siamo in apprensione. Se la notizia venisse confermata, per alcuni significa un’altra bocca da sfamare! Questa sera siamo tutti al ristorante, siamo in un isola circondata dal mare e piena di pesci,

arriva la telefonata di Ruby, segretaria particolare di Berlusca,

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se la devono fare a piedi ahi ahi ahi. Alicudi e Filicudi sono all’orizzonte, ma tutti i GPS sono impostati su rotta, distanza, media dei

nte serio della vacanza, Daniela scivola e atterra malamente sulla banchina. Subito soccorsa, le verranno diagnosticate dalla

trasferimento con barcone a Stromboli, risalita notturna alle bocche del vulcano.Il gruppo di Alatletici, 12 persone capitanate dall’impavido Ferretti, inizia la risalita per la direttissima (900 metri di dislivello).Tino con un piccolo manipolo di “solo buoni a tavola” intraprende una passeggiata costiera tra case e scorci da sogno, fino all’osservatorio.L’osservatorio è di fatto un ristorante posto al limitare della Sciara di fuoco dove, comodamente seduti si possono ammirare (se il vulcano ci dà) le vampate eruttive. Ma oggi non è giornata, il vulcano non è in vena, una cappa nera di gas tossici lambisce e scende le pendici del monte. Il gruppo di “Alatleti” è obbligato a scendere. Il disappunto è grande, sia per il mancato spettacolo che per la spesa comunque sostenutaPer il gruppo dei “solo buoni a tavola” invece la delusione del Vulcano è superata dall’ottima cena e dalla romantica passeggiata di ritorno, mano nella mano, tra viottoletticompletamente al buio, solo qua e là qualche flebile candela è accesa all’interno dei cortili, creando un’atmosfera irreale e suggestiva.Venerdì 1, andiamo a Salina e portiamo un omaggio (un vero volante Ferrari) agli operatori dell’agenzia marittima che ci hanno agevolati nella prenotazione del traghetto.Ora tutti in scooter per la visita esterna ed interna dell’isola. Io e nonna Anna prendiamo un biposto a 5 ruote! Un vero sballo. Nonna Anna è presa dal panorama e non bada a me che faccio su 4 ora su 3 ruote. Stesso tipo di veicolo per Geppe e Angela. Siamo i più fotografati! Il Biolca comincia ad avere dubbi sullo scopo sociale del circolo Nautico. Sabato 2, di nuovo a Stromboli per una visita diurna poi a Strombolicchio, Liscsorgenti di zolfo subacquee. Un incanto, un vero spasso. Voglia di rientrare saltami addosso.

Lei rientra in traghetto (quello dei 20 km all’ora!), noi facciamo anche il giro di Filicudi, con alcuni rinfreschi e di nuovo un incontro ravvicinato con una medusa, la quale vistasi intrappolata dalle poderose bracciate di non trova sbocco se non attaccarsi a mo di ventosa alla faccia del tapino. <maschera con boccaglio perché mi sento più aerodinamico con minuscoli occhialini da piscina…..> Giovedì 30, mattinata di relax alla spiaggia di sabbia nera presso Gelsi. Il programma del pomeriggio è ricco ed impegnativo,

arcone a Stromboli, risalita notturna alle bocche del vulcano.Il gruppo di Alatletici, 12 persone capitanate dall’impavido Ferretti, inizia la risalita per la direttissima (900 metri di dislivello). Tino con un piccolo manipolo di “solo buoni a

ntraprende una passeggiata costiera tra case e scorci da sogno, fino all’osservatorio. L’osservatorio è di fatto un ristorante posto al limitare della Sciara di fuoco dove, comodamente seduti si possono ammirare (se il vulcano ci dà) le

a oggi non è giornata, il vulcano non è in vena, una cappa nera di gas tossici lambisce e scende le

Il gruppo di “Alatleti” è obbligato a scendere. Il disappunto è grande, sia per il mancato spettacolo che per la spesa comunque sostenuta. Per il gruppo dei “solo buoni a tavola” invece la delusione del Vulcano è superata dall’ottima cena e dalla romantica passeggiata di ritorno, mano nella mano, tra viottoletticompletamente al buio, solo qua e là qualche flebile candela è accesa all’interno dei cortili, creando un’atmosfera irreale e suggestiva.

, andiamo a Salina e portiamo un omaggio (un vero volante Ferrari) agli operatori arittima che ci hanno agevolati nella prenotazione del traghetto.

Ora tutti in scooter per la visita esterna ed interna dell’isola. Io e nonna Anna prendiamo un biposto a 5 ruote! Un vero sballo. Nonna Anna è presa dal panorama e non bada a me che faccio le curve ora

Stesso tipo di veicolo per Geppe e Angela. Siamo i

Il Biolca comincia ad avere dubbi sullo scopo

, di nuovo a Stromboli per una visita diurna poi a Strombolicchio, Lisca Bianca, le sorgenti di zolfo subacquee. Un incanto, un vero spasso. Voglia di rientrare saltami addosso.

Lei rientra in traghetto (quello dei 20 km anche il giro di Filicudi,

con alcuni rinfreschi e di nuovo un incontro ravvicinato con una medusa, la quale vistasi intrappolata dalle poderose bracciate di Andrea, non trova sbocco se non attaccarsi a mo di ventosa alla faccia del tapino. <Non indosso la maschera con boccaglio perché mi sento più aerodinamico con minuscoli occhialini da

, mattinata di relax alla spiaggia di sabbia nera presso Gelsi. Il programma del pomeriggio è ricco ed impegnativo,

arcone a Stromboli, risalita notturna alle bocche del vulcano. Il gruppo di Alatletici, 12 persone capitanate dall’impavido Ferretti, inizia la risalita per la

Per il gruppo dei “solo buoni a tavola” invece la delusione del Vulcano è superata dall’ottima cena e dalla romantica passeggiata di ritorno, mano nella mano, tra viottoletti e vicoletti completamente al buio, solo qua e là qualche flebile candela è accesa all’interno dei cortili,

, andiamo a Salina e portiamo un omaggio (un vero volante Ferrari) agli operatori arittima che ci hanno agevolati nella prenotazione del traghetto.

Domenica 3, oggi, che c’è poco casinofamosi. Iniziamo con una granita di pesca e curatissimi di questa particolare ed esclusiva cittadina.

ritorno, sapendo che è l’ultimo giorno, in alcuni decidiamo di allungare fino a Gelso per un ultimo bagno alla spiaggia nera.Ci gustiamorientrare. Dico a Ferretti di rimanere a vista e partiamo. Manca un miglio al porto, il motore comincia a tossire e ineluttabilmente si ferma: è finita la vacanza e la benzina. Di nuovo suona alto un SOS.Lorrispondi Ferretti, passo: ho finito la vacanza, no mi correggo, ho finito la benzina.Il soccorso in mare è sacro, Ferretti arriva di gran carriera mi aggancia e mi traina in planata.Da entrambi i mezzi, scattano fotografie che certa

saranno usate contro la mia persona. Pazienza ne ho passate tante, passerà anche questa. Lunedì 4, un corteo funebre di gommoni, mesto mesto si dirige dal porto di Lipari alle cave di pomice per l’alaggio dei gommoni.

ricordo. Più la nave ritarda, più lo shopping e le granite si allunganoArriva la nave, scatta la frenesia di salire. Facciamo, da buoni gommonauti, le pulizie al nostro bivacco: via le cartacce, via le borsine e finalmente siamo in cabina per una doccia con i nostri gommoni parcheggiati giù in stiva.E’ un po’ che la Titti cerca i suoi acquisti di Lipari ma invano, nella ricerca non può nemmeno contare sul “pensionato”. Ma vedrai che saranno qui, ma vedrai che saranno là: certo che saranno là. Saranno là nel cassonetto di Lipari dove il “pensionato” le ha gettate. Cominciamobene! Dice la Titti. Ermanno, tutti testimoni, promette alla Titti una piccola vacanza riparatoria a Lipari.Sono le 11 dopo cena, siamo tutti in coperta per vedere se Stromboli ci regala qualche fuoco d’artificio. Per circa un’oretta dà il meglio di sé e

che c’è poco casino, lo dedichiamo alla visita di Panarea e ai suoi abitanti

Iniziamo con una granita di pesca e passito, poi con il naso all’insù percorriamo i viottoli curatissimi di questa particolare ed esclusiva cittadina.

ritorno, sapendo che è l’ultimo giorno, in alcuni decidiamo di allungare fino a Gelso per un ultimo bagno alla spiaggia nera.Ci gustiamo il bagno come non mai, ma si fa tardi è ora di rientrare. Dico a Ferretti di rimanere a vista e partiamo. Manca un miglio al porto, il motore comincia a tossire e ineluttabilmente si ferma: è finita la vacanza e la benzina. Di nuovo suona alto un SOS. Lorenzo chiama Ferretti, rispondi Ferretti, passo: ho finito la vacanza, no mi correggo, ho finito la benzina. Il soccorso in mare è sacro, Ferretti arriva di gran carriera mi aggancia e mi traina in planata. Da entrambi i mezzi, scattano fotografie che certa

saranno usate contro la mia persona. Pazienza ne ho passate tante, passerà anche questa.

di gommoni, mesto mesto si dirige dal porto di Lipari alle cave di pomice per l’alaggio dei gommoni.

I gruisti si fanno attendere, giriamo avanti e indietro come davanti a una parto, io mi butto per un ultimo bagno.Poi tutto avviene con la massima e solita efficienza. Il comandante Tino è l’ultimo.Ci presentiamo al porto di pomeriggio, in fila per due con il resto di uno. Come da prassi la nave ritarda e noi inganniamo il tempo, chi consumando una serie di granite dai gusti ancora inesplorati chi, come la Titti, facendo gli ultimi acquisti

Più la nave ritarda, più lo shopping e le granite si allungano. Arriva la nave, scatta la frenesia di salire. Facciamo, da buoni gommonauti, le pulizie al nostro bivacco: via le cartacce, via le borsine e finalmente siamo in cabina per una doccia con i nostri gommoni parcheggiati giù in stiva.

cerca i suoi acquisti di Lipari ma invano, nella ricerca non può nemmeno contare sul “pensionato”. Ma vedrai che saranno qui, ma vedrai che saranno là: certo che saranno là. Saranno là nel cassonetto di Lipari dove il “pensionato” le ha gettate. Cominciamo

Ermanno, tutti testimoni, promette alla Titti una piccola vacanza riparatoria a Lipari.Sono le 11 dopo cena, siamo tutti in coperta per vedere se Stromboli ci regala qualche fuoco

Per circa un’oretta dà il meglio di sé e ci manda a letto felici.

, lo dedichiamo alla visita di Panarea e ai suoi abitanti

passito, poi con il naso all’insù percorriamo i viottoli

ritorno, sapendo che è l’ultimo giorno, in alcuni decidiamo di allungare fino a Gelso per un ultimo bagno alla spiaggia nera.

il bagno come non mai, ma si fa tardi è ora di

Il soccorso in mare è sacro, Ferretti arriva di gran carriera mi

Da entrambi i mezzi, scattano fotografie che certamente saranno usate contro la mia persona. Pazienza ne ho passate tante, passerà anche questa.

di gommoni, mesto mesto si dirige dal porto di Lipari alle cave

I gruisti si fanno attendere, il caldo è atroce, giriamo avanti e indietro come davanti a una sala

, io mi butto per un ultimo bagno. Poi tutto avviene con la massima e solita efficienza. Il comandante Tino è l’ultimo. Ci presentiamo al porto di pomeriggio, in fila per

resto di uno. Come da prassi la nave ritarda e noi inganniamo il tempo, chi consumando una serie di granite dai gusti ancora inesplorati chi, come la Titti, facendo gli ultimi acquisti

Arriva la nave, scatta la frenesia di salire. Facciamo, da buoni gommonauti, le pulizie al nostro bivacco: via le cartacce, via le borsine e finalmente siamo in cabina per una doccia con

cerca i suoi acquisti di Lipari ma invano, nella ricerca non può nemmeno contare sul “pensionato”. Ma vedrai che saranno qui, ma vedrai che saranno là: certo che saranno là. Saranno là nel cassonetto di Lipari dove il “pensionato” le ha gettate. Cominciamo

Ermanno, tutti testimoni, promette alla Titti una piccola vacanza riparatoria a Lipari. Sono le 11 dopo cena, siamo tutti in coperta per vedere se Stromboli ci regala qualche fuoco

Martedì 5, siamo tutti in fila per il ritorno, chi un po’ più avanti, chi un po’ più indietro. Ma ci diamo appuntamento a Roma per un ultima salamata alla Tinoarrivano tutti e tutti mangiano a La dottoressa Roberta conferma la sua diagnosi circa la Gommite perniciosa acuta infettiva

spiaggia di Gelso a Vulcano. Ci restano attaccati piccoli granelli luccicanti: la nostra amicizia, incondizionata e consolidata sempre; la certezza, non scontata, di poter contare sugli altri se le battute, le gags, i piccoli “ incidenti”, i baccanali, gli happy hours a frequenza oraria, e poi l’entusiasmo, come di bambini. Chapeau ad Alazzurra, chapeau a Tino, Maestro in ogni situazione. Sorridi Gianca, ci hai visto giusto ! Lorenzo Zampini

Martedì 5, siamo tutti in fila per il ritorno, chi un po’ più avanti, chi un po’ più indietro. Ma ci diamo appuntamento a Roma per un ultima salamata alla Tino-Biolca-arrivano tutti e tutti mangiano a quattro ganasce. La dottoressa Roberta conferma la sua diagnosi circa la Gommite perniciosa acuta infettiva

che ha colpito il carrello di Willy. Il morbo si è esteso ad altre ruote.Vani i tentativi di valutare a spanne, con corde, con stracci se qualche nostre potesse andare bene, Willy deve uscire e cambiarle. Ultima sosta al Cantagallo, ci salutiamo come non dovessimo vederci più, spunta una qualche lacrima ma è certo la stanchezza della guida. E’ scivolata via. La vacanza/gita sociale ci èdita come la sabbia nera e finissima della

Ci restano attaccati piccoli granelli luccicanti: la nostra amicizia, incondizionata e consolidata sempre; la certezza, non scontata, di poter contare sugli altri se occorre e se non occorre; poi le battute, le gags, i piccoli “ incidenti”, i baccanali, gli happy hours a frequenza oraria, e poi

Chapeau ad Alazzurra, chapeau a Tino, Maestro in ogni situazione. Sorridi Gianca, ci hai visto

Martedì 5, siamo tutti in fila per il ritorno, chi un po’ più avanti, chi un po’ più indietro. Ma ci -Geppe. In poco tempo

La dottoressa Roberta conferma la sua diagnosi circa la Gommite perniciosa acuta infettiva che ha colpito il carrello di Willy. Il morbo si è esteso ad altre ruote. Vani i tentativi di valutare a spanne, con corde, con stracci se qualche ruota delle nostre potesse andare bene, Willy deve

Ultima sosta al Cantagallo, ci salutiamo come non dovessimo vederci più, spunta una qualche lacrima ma è certo la stanchezza della guida.

La vacanza/gita sociale ci è scivolata tra le dita come la sabbia nera e finissima della

Ci restano attaccati piccoli granelli luccicanti: la nostra amicizia, incondizionata e consolidata occorre e se non occorre; poi

le battute, le gags, i piccoli “ incidenti”, i baccanali, gli happy hours a frequenza oraria, e poi

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1° Classificato 2° Classificato 3° Classificato Foto : Andrea Sologni Foto : Claudio Baraldi Foto: Paola Simeoli

1° Classificato 2° Classificato 3° Classificato Foto : Claudio Ferretti Foto: Massimo Manicardi Foto: Paola Simeoli

1° Classificato 2° Classificato 3° Classificato Foto: Mauro Manicardi Foto: Andrea Sologni Foto: Lorenzo Zampini