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26 aprile 2011anno IX - n. 16

report@arci.itwww.arci.it

arcireports e t t i m a n a l e a c u r a d e l l ’ A r c i

‘Ricordatemi per i miei sogni’Fugadalla democrazia

Il regime, perché di questo si deve parlareormai in Italia, ha paura del voto e sta tentan-do di truccare le carte per sottrarsi al giudiziodegli elettori. Solo così si può spiegare l'af-fannosa ricerca di espedienti per evitare ireferendum da parte di un governo ostaggiodi lobby affaristiche che non intendono rinun-ciare al business su acqua e nucleare e di unpresidente del consiglio preoccupato solo disfuggire ai suoi processi.Sanno che perderanno su tutti i quesiti, acqua,nucleare, legittimo impedimento. Non se lopossono permettere e non hanno altra sceltache boicottare il voto: hanno oscurato i refe-rendum censurando l'informazione, hannoimpedito l'election day per ostacolare il rag-giungimento del quorum. Ma non è servito aniente, la mobilitazione continua a crescere. Eallora non resta che ricorrere all'inganno, colrepentino e poco credibile ripensamento sulnucleare. Il decreto approvato in Senato è certo unsegnale della loro debolezza e della nostraforza, ma anche una trappola. Di fatto preve-de una sospensiva, non l'abbandono definiti-vo del piano nucleare: un depistaggio per evi-tare il referendum. Infatti, pochi giorni dopoecco l'annuncio di un'altra leggina per boicot-tare il quesito sull'acqua, che però anche inquesto caso non inciderebbe realmente suiprocessi che il referendum intende bloccare.Piccole furberie da tre soldi, sufficienti però agettare fumo negli occhi. Decreti che potreb-bero non essere mai convertiti, ma intantosaranno serviti a far saltare il referendum ocomunque a screditarlo. Alla fine il veroobbiettivo viene fuori: evitare il quorum sullegittimo impedimento per salvare ancora unavolta il presidente del consiglio dalla giustizia.È un attacco di gravità inaudita al diritto divoto. Non è la prima volta che si mette manoa nuove leggi per scongiurare un referendum,ma lo si è sempre fatto cercando ampi con-sensi in Parlamento, mai in modo così spudo-rato, con un decreto dell'ultima ora. Sabotando il referendum si prendono gioco diuno strumento chiave di controllo sull'attivitàlegislativa da parte dei cittadini. Del resto, sesvuotano il Parlamento, assaltano la magistra-tura e occupano i media è perché hanno paurache i cittadini siano liberi di scegliere e faccia-no sentire la propria voce. Vogliono fuggire dairischi della democrazia. Ecco perché è impor-tante mobilitarci tutti per raggiungere il quorumil 12 giugno. Per l'acqua pubblica, contro ilnucleare, per salvare la democrazia.

L e parole di Berlusconi sono bolle disapone. Le bombe italiane checadranno sulla Libia purtroppo no. Si

potrebbe sintetizzare così l’improvviso volta-faccia del Presidente del consiglio che hadetto sì a Obama, dal canto suo ben con-tento di riuscire a non sporcarsi troppo lemani, come invece toccò a Bush. Perché Berlusconi ha cambiato idea?Diversi possono essere i motivi, ma nem-meno uno rientra nell’applicazione dellarisoluzione Onu 1973. Per quanto ambigua e contradditoria, quel-la risoluzione in nessun caso può essereletta come un invito ad azioni di guerra chenon proteggono popolazioni inermi, macasomai sono volte a liquidare Gheddafi,come dimostrano i bombardamenti di questigiorni sul suo quartiere generale. E l’Italiaesegue, alla vigilia dell’incontro con Sarkozy

sull’immigrazione, dopo cento anni esattidalla sciagurata avventura coloniale del1911 nel paese africano. Non si sa se incambio di qualche immigrato in meno pertacitare la Lega, o addirittura per ingraziarsiil via libera francese alla presidenza diDraghi alla Bce, con cui risollevare le sortidel prestigio nazionale mai caduto così inbasso. In ogni caso le sorti della rivolta inquelle zone del mondo, che ora sta suben-do una repressione sanguinosa in Siria,c’entrano ben poco. La guerra sostituisce lapolitica per perseguire obiettivi che neppurepossono essere dichiarati tanto sono bassa-mente strumentali. Ferisce la divisione nelcampo del centrosinistra, ove non mancachi plaude alla decisione. Cessate il fuoco, no alla guerra e no aGheddafi: la parola deve tornare ai popoli echi, in Italia e nel mondo, lavora per la pace.

Berlusconi cambia idea e arma i bombardieri

In migliaia per l’ultimo saluto a Vittorio Arrigoni

unitic’èpiùsensoPiù senso alle idee. Più energia ai progetti

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L e iniziative primaverili dellaFondazione Angelo Frammartinostanno per entrare nelle loro fase

finale. A partire dal 28 aprile si svolgeranno mol-teplici eventi che coinvolgeranno informe diverse le tante ragazze e ragazzi,le istituzioni ed il mondo dell'associazio-nismo che ci accompagnano ogni giornonei percorsi di Pace che la Fondazioneha intrapreso fin dalla sua nascita.Giovedì 28 aprile saremo a Roma aPalazzo Valentini per la presentazionedelle attività svolte dalla Fondazionedurante l'anno e dei lavori realizzati nel-l'ambito del 3° concorso per Borse diStudio Angelo Frammartino.Mentre eravamo tutti coinvolti nell'orga-nizzazione delle imminenti iniziative,siamo stati sconvolti e turbati dagli acca-dimenti che si sono susseguiti nei giorniscorsi. Il nostro mare Mediterraneo lambisceterre sempre più teatro di guerre. Dall'Africa al Vicino Oriente. Tante, trop-pe vittime innocenti di una ingiusta vio-lenza.

Vogliamo esprimere la nostra vicinanzaai familiari e agli amici di Vittorio Arrigonicon poche righe scritte dai ragazzi dellaFondazione nelle ore immediatamentesuccessive alla tragica morte.«Fa male. Ci lascia pietrificati, come unoschiaffo che toglie le parole, la violenzaingiusta che ha strappato la vita a VittorioArrigoni e ha spezzato la speranza che lasua vita e la sua voce continuavano atenere viva anche in quel tempio deldolore e dell'orrore che è da troppotempo la striscia di Gaza. Parole che non abbiamo avuto nemmenoil tempo di trovare in questa fredda nottedi primavera in cui la notizia di questamorte rincorreva quella del suo rapimen-to come i tuoni rincorrono i lampi. Fa male, ed è un sentire al quale nonvogliamo sottrarci, perché è l'unico modoche abbiamo per condividere il dolore alquale questa morte costringerà la suafamiglia, i suoi amici, i suoi compagni etutti quelli che non si arrendono a crede-re che c'è un destino o una fatalità checostringe alla guerra i bambini, le donnee gli uomini che vivono in quei territori

devastati. Fa male alla popolazione di Gaza che,come noi, più di noi, è oggi un po' piùsola! E sappiamo che ci mancheranno le paro-le vere con cui riusciva a tradurre il suosguardo sull'uomo e su noi, su questoOccidente e questa Italia troppo immobiliper avere la forza di chiedere PACE!Questo lui ha voluto essere, testimoneoculare minuto per minuto, e l'impegnoche ci lascia è quello di non volgere mailo sguardo dall'altra parte. È un testimone che vogliamo raccoglierenel nostro continuare a chiedere subito eper tutti una pace autentica che, primache il tacere delle armi, è ridare parola achi non ha più voce, restituire a chi ne èstato privato pane acqua e lavoro!Restituire a noi e agli altri il senso delnostro essere umani è stata la ragionedella sua vita, non della sua morte, perquesto ricordarlo vuol dire anzitutto rin-novare il nostro impegno, ogni giornoanche quando pare che il senso dell'u-manità si perda».Info: www.angeloframmartino.org

internazionali

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‘Per continuare l’impegno di Vittorio dobbiamofar uscire la Palestina dall’isolamento politico’

In ricordo di Vittorio Arrigoni le iniziative primaverili dellaFondazione dedicata ad Angelo Frammartino

n. 16 26 aprile 2011

arci

Se fosse possibile - e non lo è - fareuna classifica degli orrori dellamorte, sicuramente l'assassinio di

Vittorio Arrigoni sarebbe ai primi posti. Essere trucidamente ammazzati dal fanati-smo che hai sempre combattuto mettendoa repentaglio la tua vita è veramente lacosa più atroce. Ma con il fanatismo reli-gioso ogni logica scompare, inutile cercaredi comprendere che cosa può indurre acompiere un gesto simile: uccidere chi halasciato il suo mondo per aiutare il tuopopolo! È la degenerazione della guerra che indu-ce a tanta violenza? Sicuramente, ma que-sta non può essere una giustificazione néper i palestinesi né per chi li sostiene. E non può servire da alibi a chi li isola. L'isolamento ha contribuito sicuramentealla nascita e al diffondersi di queste cellu-le salafite jihadiste, perché sul terreno del-l'islamismo politico la rincorsa al più puro epiù duro non ha confini, e non solo inPalestina.

L'uccisione di Vittorio è dunque un grido diallarme in un mondo in sommovimentocome è quello arabo in questo momento. Per continuare l'impegno di Vittorio dobbia-mo togliere la Palestina dall'isolamentonon solo economico ma anche politico,rimetterla al centro del dibattito anche ditutti i nostri interlocutori nel mondo arabo.Purtroppo la questione palestinese non èpiù sotto i riflettori né dell'occidente nédegli arabi impegnati nelle loro rivoluzioni,eppure il contagio deve giungere anche inPalestina per liberare nuove forze laiche,democratiche, non violente che possanosconfiggere il fanatismo, la corruzione el'autoritarismo. Non possiamo certo farlo noi, ma un picco-lo contributo lo possiamo dare: coinvolgen-do i palestinesi nel dibattito in corso sullerivoluzioni/rivolte del Mediterraneo. Quel grido di dolore che ci arriva da Gazacon la morte di Vittorio in questo momentodeve indurci alla riflessione e all'azione.Non possiamo lasciarci paralizzare dal

dolore e dall'orrore. Il nostro impegno asalvare la rivoluzione tunisina - quella chefinora ha fatto più passi in avanti anche segli ostacoli sono molti - e a sconfiggere lalogica di guerra che prevale in Libia puòessere di aiuto anche ai palestinesi, percercare insieme a loro il modo migliore peraiutarli. La primavera araba non può esse-re l'autunno dei palestinesi, perché questonon avvenga occorre analizzare fino infondo la realtà in cui stanno vivendo senzanasconderci dietro il velo della solidarietà,necessaria ma non sufficiente. Non possiamo accettare che VittorioArrigoni venga ucciso da chi stava aiutan-do, dobbiamo scoprire le perversioni di unaideologia che certamente fa proseliti fra ipiù disperati della terra ma che è governa-ta da chi ha interessi ben precisi a soste-nere il fanatismo, non solo a Gaza maanche in Tunisia, in Egitto e negli altri paesimusulmani dove le rivoluzioni hanno avutoun segno non violento e laico, basato sullarivendicazione dei diritti universali. Un salto nella modernità che minaccia re-gimi medioevali, che temono la nascita didemocrazie nel mondo arabo.

Un articolo della giornalista Giuliana Sgrena

3internazionali

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A Daraa, il giorno dopo l'operazionemilitare che ha provocato la morte dialmeno 25 oppositori al regime,

continua la battaglia strada per strada.Daraa è una piccola cittadina nel sud dellaSiria. Lì è cominciata la rivolta, che continuaormai ininterrottamente da più di un mese.Quella che sembrava una piccola crepanella tenuta del potere alauita sta diventan-do una grande falla e Assad ha inviato l'e-sercito. Le poche notizie che filtrano rac-contano di una zona completamente milita-rizzata, con spiegamento di carri armati, eli-cotteri che sorvegliano dai cieli e cecchiniche sparano dai tetti. La città è stata isolata,la frontiera con la Giordania chiusa, i gior-nalisti cacciati, mentre bilancio delle vittimesi fa sempre più drammatico. Sono solo isocial network a rimandare le poche imma-gini dell'assedio e gli appelli alle altre città asollevarsi. Ma la paura e la violenta repres-sione per ora hanno la meglio sulla solida-rietà attiva. Anche da oltreconfine pochevoci si sono levate a fianco dei rivoltosi. Ieril'amministrazione Obama ha dichiarato divalutare sanzioni mirate contro il regimebaathista, mentre è di oggi la poco tranquil-

lizzante presa di posizione della Francia chechiede misure forti per far cessare l'usodella forza contro la popolazione civile, per-ché, come ha dichiarato Sarkozy, «la risolu-zione dell'Onu sull'intervento in Libia hasegnato una svolta nella politica estera fran-cese, anche se questo non significa che sidebba intervenire ovunque nel mondo» (!).Intanto una fonte del governo siriano giusti-fica l'intervento dell'esercito sostenendo cheDaraa si apprestava a diventare un«Emirato islamico comandato da un emirosalafita». Di certo c'è solo che la città è sottoi colpi di mortaio dei tank di Assad e che icecchini controllano le strade, un assedioche ricorda quanto successe ad Hama nel1982, quando un'intera città venne rasa alsuolo in pochi giorni dall'esercito di Assadpadre.Ma perché il cuore della protesta è proprioqui, in questo piccolo centro alla periferiadella Siria? Daraa è il 'granaio' del paese, sivive di agricoltura e negli anni è maturato ilmalcontento contro Damasco che ha fattopochissimi investimenti, l'acqua scarseggiae la popolazione è cresciuta enormementeper il flusso dei profughi iracheni, ma anche

per le migrazioni interne a causa della sicci-tà che ha colpito le zone dell'Eufrate. Ma imotivi sono anche altri, e fra questi la corru-zione che ha raggiunto livelli insopportabili,tanto che il sindaco si è schierato con i suoiconcittadini contro il governatore locale acausa delle eccessive ruberie. Una rivoltaannunciata, a cui mancava solo una scintil-la. A fine febbraio sono stati arrestati ventibambini tra gli 8 e i 10 anni, colpevoli di averintonato e scritto sui muri slogan contro ilregime. Le famiglie hanno protestato, manon gli è stato concesso nemmeno di visita-re i figli in carcere. A quel punto la rivolta èesplosa, la paura ha lasciato il posto allarabbia. Per fermarla è arrivato l'esercito.

L'esercito siriano assedia Daraa, dove la rivoltaassomiglia ormai a una guerra

Il 27 aprile alle 21 Arci Varese presentaIl lato oscuro. Un continente in rivolta

tra il mediterraneo e l'equatore.Interverrà Raffaele Masto, di Radio

Popolare, moderatore VittorioMalagutti, de Il fatto quotidiano

VARESE

notizieflash

arci

n. 16 26 aprile 2011

L a guerra in Libia ha fatto la primavittima italiana: la nostra vecchiaCarta. L’articolo 11 è quanto mai

eloquente: «L’Italia ripudia la guerra comestrumento di offesa alla libertà degli altripopoli e come mezzo di risoluzione dellecontroversie internazionali». Quel verbonon fu scelto a caso. All’Assemblea costituente qualcuno avreb-be voluto scrivere «condanna» la guerra,qualcun altro «rinuncia». No, dissero i più:perché la condanna esprime una valenzaetica piuttosto che giuridica, e perché sipuò rinunciare all’esercizio di un diritto, manon esiste il diritto d’aggredire il prossimo.C’è solo il diritto di resistere alle aggres-sioni altrui, e infatti i commentari dellaCostituzione sono univoci: l’unica guerraammessa è quella difensiva, quando ilnemico ti entra in casa. E allora come lamettiamo se l’esercito italiano preme il gril-letto oltre confine? Dagli anni ’80 in poi l’ha fatto in mezzomondo: il Libano, la Somalia, l’Iraq, la

Bosnia, il Kosovo, l’Afghanistan, ora laLibia. E in tutti questi casi è stata ingag-giata una disputa sulla parola, anzichésulla cosa. Non guerra, bensì intervento umanitario.Non offesa alla libertà degli altri popoli,bensì soccorso armato per la loro libertà.Non avventura militare, bensì presidio deidiritti umani, strumento di pace e di giusti-zia. Rispolverando in ultimo il motto diAristotele: «Facciamo la guerra per potervivere in pace». Ma al contempo incorren-do in almeno quattro paradossi. Primo: idiritti umani, come dice per l’appunto laparola, spettano all’intera umanità. Ma l’u-manità ha mai spedito truppe per difender-li in Cecenia o in Tibet? No, perché russi ecinesi hanno l’atomica. E dunque in nomedella realpolitik ne neghiamo il valore uni-versale, trasformando i diritti in privilegi.Secondo: se invece fosse possibile impor-li con le armi senza alcuna eccezione, ilmondo diventerebbe un’enorme polverie-ra. Sicché celebreremmo i funerali del

primo diritto umano, quello alla sopravvi-venza della specie. Terzo: in Libia nonmarcia un esercito invasore, come inPolonia nel ’39. C’è una sollevazionepopolare, e ogni popolo deve trovare in sémedesimo le energie per rovesciare i pro-pri dittatori, altrimenti resterà comunqueservo, colono del suo liberatore. Quarto:ma l’articolo 11 - si osserva - consente limi-tazioni di sovranità per edificare un ordina-mento che assicuri la pace. Curiosa que-sta torsione interpretativa che piega l’arti-colo 11 contro se stesso, sostituendo alripudio della guerra l’apoteosi della guerragiusta, quella dichiarata dall’Onu e poi libe-ramente interpretata da ogni Stato.Sennonché il pensiero giuridico moderno -da Kelsen in poi - si è sbarazzato dell’ideadi guerra giusta, anche perché ogni guerraè giusta per chi la proclama. E ha bene-detto la guerra legittima, ossia ancorata avincoli sostanziali e a procedure formali.Nella Costituzione italiana l’organo legitti-mato a esprimere questa suprema decisio-ne è il Parlamento, che tuttavia si è sco-modato il 24 marzo, quando gli aerei eranogià decollati.

La guerra in Libia ha fatto la prima vittima italiana: la nostra CostituzionePubblichiamo un articolo di Michele Ainis, docente di Istituzioni di DirittoPubblico all’università Roma3

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22 aprile: ennesimo sgombero dei Rom aRoma, a cui l'Arci ed altre associazioni assi-stono impotenti. 150 Rom rumeni abitano inbaracche a via dei Cluniacensi, una stradaperiferica di quasi campagna, e si andrannoa sommare agli altri centinaia di Romsgomberati in vista della beatificazione diPapa Woityla. A qualcuno viene in mente dialzare la testa rispetto alla solita prova diforza del Comune, e tutti si dirigono verso laseconda chiesa più importante di Roma, laBasilica di S. Paolo fuori le mura. Si entravelocemente, i bambini inziano a giocarementre le donne pregano: la comunità è direligione ortodossa, festeggerà la Pasquadomenica come i cattolici. Le associazionimediano l'accoglienza dei Rom all'internodella struttura vaticana, saranno ospitati inun capannone. Alcuni circoli Arci portanoalimenti e bevande. Il Comune di Romapropone di ricoverare solo donne e bambi-ni, i Rom non accettano la divisione fami-liare. 23 aprile: alcuni Rom escono dal capanno-ne per fare la spesa. Mentre le associazio-ni arrivano, la sicurezza vaticana impedisceil rientro di chi è uscito. Giungono anche la

stampa e le televisioni, che riportano fedel-mente quando accadrà in queste 3 giorna-te. Organizziamo un pranzo pasquale all'e-sterno di S. Paolo con i Rom rimasti fuori.La sera piove, durante la veglia pasquale lapolizia impedirà l'entrata in chiesa anche aifedeli, hanno paura che i Rom esclusi laoccupino ancora. Il Comune non permettedi piantare 4 tende per riparare i bambinidalla pioggia. La Comunità di S. Paolo ospi-terà i Rom per la notte. Pasqua: allestiamo il pranzo, mentre iromani porteranno pasta, salame, colombe,cioccolato. Gli avanzi vanno alla Caritas peri Rom rimasti dentro. La situazione è tesa,ma fino a che non si troverà una soluzionenon ce ne andremo. Pochi provano a pole-mizzare, arrivano anche 2 giovanissimefamiglie fasciste urlando contro noi e i Rom,che reagiscono con orgoglio. Alle otto disera, rientrano i Rom rimasti all'esterno, deipullman li trasferiscono in una strutturadella Caritas. A Roma esiste ancora la soli-darietà: Alemanno è costretto a sospende-re gli sgomberi. Ricordando VittorioArrigoni, siamo restati umani.Info: crisstella@libero.it

migranti

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I n questi giorni 35 giovani tunisini,appartenenti al gruppo di circa 40incontrati dall'Arci il 14 marzo scorso

presso il Cie di Pian del Duca di LameziaTerme in rappresentanza delle reteMigreurop, hanno dormito al freddo neipressi della Stazione di Lamezia Terme, inattesa del rilascio del permesso di soggior-no temporaneo per motivi umanitari. Tra sabato 16 e domenica 17 marzo alcunivolontari e operatori dell'Arci e di ProgettoSud che sostengono il progetto Sprar diLamezia Terme hanno attivato una rete disolidarietà per offrire ospitalità a questi gio-vani, in attesa della presa in carico daparte degli enti istituzionali. Grazie alla dis-ponibilità della Caritas che ha offerto i

pasti, della comunità di don ClaudioPiccolo Longo di Maida e dell'OperazioneMato Grosso locale che hanno aperto leproprie case, si è trovata una soluzionetemporanea offrendo loro ristoro, caloreumano e senso della comunità. Ogni giorno gli operatori e i volontari dellarete di volontariato attivata si sono impe-gnati per garantire conforto e solidarietàumana, tessendo, grazie alle mediatrici lin-guistico-cuturali di lingua araba, un siste-ma di relazioni basato non sull'assistenzia-lismo fine a se stesso ma su momenti disocializzazione, confronto ed incontro. Si è trattato di un'esperienza intensa, risul-tato di un'opera di mediazione e di feliceconnubio tra associazioni, enti, cooperati-ve, cittadini. Non ultima, la comunità cattolica che, ilgiorno della Domenica delle Palme, haospitato a pranzo i ragazzi tunisini e hadonato loro vestiti e scarpe per cercare dialleviare questo periodo così difficile.Parliamo infatti di lavoratori, soprattutto delsettore turistico, costretti a scappare dalproprio paese. Anche il Vescovo diLamezia Terme, Sua Eminenza Monsignor

Luigi Cantafora, si è fermato per una seraa cena con i giovani tunisini, ha parlato conloro, ha soprattutto ascoltato le loro storie ei loro drammi personali. Martedì 19 aprile hanno ottenuto il per-messo di soggiorno temporaneo e il titolodi viaggio per proseguire il loro viaggioverso le mete stabilite. Molti hanno rag-giunto infine la Francia. Otto tunisini invecesono stati accolti nel campo di Sicignanodegli Alburni a Salerno. Tuttavia l'invivibilitàdel Campo li ha convinti ad andar via e 6 diquesti hanno preferito fare ritorno aLamezia Terme. Una bella pagina di accoglienza per l'interoterritorio lametino, con la speranza e l'au-spicio che possa diventare presto normaleprassi e consuetudine sociale nel nostropaese. Info: gennaro.dicello@gmail.com

Una bella pagina di accoglienza in Calabria, un esempio da estendere a tutto il Paese

Cronaca di uno sgombero.Le tre giornate di San Paolo

Evacuazione deirifugiati dalla LibiaAcli, Arci, Asgi, Fcei, Casa dei DirittiSociali, Centro Astalli, Cir, Senza Confine,che fanno parte del Tavolo Nazionale Asilocoordinato dall'UNHCR, hanno lanciato unappello urgente alle Istituzioni e ai governieuropei, ai ministri degli Esteri e dell’Inter-no italiani, per l'immediata evacuazione deirifugiati provenienti dall'Africa Sub-Saha-riana, in particolare dal Corno d'Africa, chesi trovano intrappolati in Libia e minacciatida tutte le parti in conflitto, così come perquelli che hanno già raggiunto il confineLibico-Tunisino e che non possono ottene-re una effettiva protezione in Tunisia.Queste persone non hanno altre possibili-tà se non quella di imbarcarsi dalla Libia subarche inadatte alla navigazione mettendoa rischio la vita. Centinaia di loro sono già morti durantequesti viaggi. Nella notte tra il 5 e il 6 apri-le 260 persone sono state inghiottite dalmare nel naufragio della carretta su cuiviaggiavano. Queste tragedie si sarebberopotute evitare se i rifugiati fossero statievacuati e trasferiti in Stati sicuri.In questa situazione, secondo calcoliapprossimativi, si trovano ancora nonmeno di 10.000 persone. La Risoluzione del consiglio di sicurezzadell’Onu n.1973 ha lo scopo di evitare laperdita di vite di civili. L’appello va esatta-mente in questa direzione, ma non richiedealcuna operazione militare.

Il 30 aprile alle 18 presso la SalaGatti di via Macel Gattesco si inaugura la mostra Italian HistoryX, organizzata da Arci Viterbo all’interno della rassegna Resist

VITERBO

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5cultura

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n. 16 26 aprile 2011

Alcune proposte sulla musica, la sua promozione in Italia e all’estero,il sostegno ai giovani musicisti e agli operatori del settore

L a vita musicale va salvaguardataovunque, nelle grandi città come neipiccoli centri. Enorme importanza

hanno le realtà associative che rappresenta-no l’humus fecondo di una offerta artistica edi creatività per tutta la cittadinanza, in parti-colare per i giovani. L’associazionismomusicale è formato da realtà anche moltodiverse tra loro ma con alcuni obiettivi comu-ni: sostegno agli autori allo scopo di produr-re e divulgare le opere contemporanee,favorendo la ricerca, la sperimentazione, lenuove tecnologie, offrendo spazi per prove espettacoli. Importante è l’attenzione ai per-corsi dei giovani musicisti per favorire il loroinserimento nel panorama musicale nazio-nale ed internazionale e riequilibrando il rap-porto, oggi sperequativo, tra il costo della for-mazione e quelli della produzione e distribu-zione. Vanno incentivate le forme di Artisti-in-Residence, ampliata la sfera produttiva

musicale, con nuovi approcci e diffusioneverso una più vasta gamma di pubblico.Importante è pure il carattere interregionaledelle iniziative, soprattutto con il coinvolgi-mento di Regioni del Sud o comunquemeno servite da offerte culturali; per questoè utile copromuovere con gli enti locali pro-grammi che prevedano Residenze, progettidi Welfare, interrelazioni col turismo e i beniambientali. Altrettanto utile è avviare un dia-logo con le istituzioni europee e del bacinodel Mediterraneo per ottimizzare risorse eopportunità. C’è bisogno poi di una riformalegislativa e di provvedimenti fiscali chesostengano gli organizzatori di eventi musi-cali dal vivo, in particolare quelli no profit,alleggerendo i costi burocratici, semplifican-do le procedure, defiscalizzando alcuniambiti, incentivando gli investimenti nelleproduzioni di musica dal vivo. Sostenereazioni di riqualificazione del territorio vuol

dire anche individuare nuovi spazi per la frui-zione e produzione della musica, aprendo aquella dal vivo contenitori esistenti ma difatto preclusi e chiedendo agevolazionifiscali per la ristrutturazione di spazi che pro-muovono artisti emergenti e produzioni inno-vative. Importante è pure sostenere tutti i percorsididattici che nelle scuole promuovano la cul-tura musicale. Così come le scuole popolaridi musica e le esperienze associative di for-mazione musicale. La diffusione della cultu-ra musicale di base rappresenta infatti ilvolano principale per la promozione e il ‘con-sumo’ di musica. Infine bisogna aprire un confronto sugliobiettivi e la gestione della SIAE, chiedendoun maggiore impegno per la promozionedegli artisti emergenti e di percorsi che valo-rizzino la creatività e la innovazione. Info: pagina Facebook ‘MovEm09’

L’ apertura di una grande, unitariavertenza nel Paese per dare lagiusta dignità alle politiche per la

Cultura: questo l’obiettivo delle centinaia diorganizzazioni, movimenti, associazioniche a vario titolo operano nel settore e cheil 20 aprile in un incontro a Roma hannopresentato le loro proposte. Partendo da un assunto comune: laCultura è il grande investimento per il futu-ro, perché Conoscenza e Saperi sono lanuova linfa dell’ era digitale e cognitiva. Enon esiste conoscenza, libertà, capacitàcritica senza la Memoria, la ricerca delleradici che possono offrire solo i BeniCulturali, le Arti visive, la Musica, il Teatro,il Cinema, la Scienza, il Pensiero filosoficoe letterario. L’Italia, secondo l’Unesco, detiene ‘il mag-gior patrimonio culturale del mondo’.Questo straordinario patrimonio appartieneall’intera umanità e questo carica il Paesedella grande responsabilità di tramandarloalle future generazioni. Sulla valorizzazio-ne di questa immensa ricchezza l’Italiapuò costruire la strategia di uno sviluppodiverso per l’oggi e per il futuro. Nell’epocadel ‘capitalismo informativo e cognitivo’, ibeni immateriali non sono meno importantidi quelli materiali, anche da un punto divista economico ed è per questo che rifiu-tiamo la logica dell’incursione violenta, aforza di decreti legge in questi territori

della conoscenza, ritenuti forse troppo‘infedeli’ per chi vuole irreggimentare lacultura, la formazione, l’immaginario. Riteniamo invece che ci si debba batterecontro ogni forma di omologazione delpensiero, promuovendo sempre più ampispazi di informazione, favorendo il liberomercato di risorse pubblicitarie, superandoi conflitti di interesse che bloccano la cre-scita dei sistemi di comunicazione. Tutto ilmondo della Cultura, dei Beni culturali edell’informazione sono in sofferenza per ipesanti tagli operati dalle ultime leggifinanziarie, che si sommano al disinvesti-mento culturale che il nostro paese operaoramai da anni, penalizzando l’occupazio-ne, le condizioni di lavoro, le professiona-lità. Nelle dichiarazioni programmatiche delnuovo ministro Galan non sono mancatiannunci impegnativi ma poco credibili. Ilministro ha evocato un Piano Rooseveltper la cultura, sostenendo che le risorse cisono, il problema sarebbe la loro gestione.Questo problema esiste e si risolve con latrasparenza dei soggetto coinvolti e delleprocedure di spesa. Quel che non torna èl’affermazione sull’esistenza di grandirisorse, visto che per reintegrare il Fus si èaumentata l’accise sulla benzina mettendostrumentalmente in contrapposizione con-sumatori e cultura. Al Governo si chiede di aprire un serio con-

fronto con le associazioni, ricordandoinnanzitutto la necessità di un finanzia-mento dell’intero settore culturale, basatosulla fiscalità generale certo negli anni, taleda consentire una seria programmazionedi investimenti nel comparto. E quindi: 1)una politica che individui nella Cultura,nella Formazione e nella Ricerca i settoristrategici sui quali investire per accelerarel'uscita dalla crisi; 2) una legislazione chegarantisca lo sviluppo libero del Web e unareale libertà di informazione; 3) la rapidaapprovazione di leggi di sistema nei setto-ri di cinema, audiovisivo, editoria, spetta-colo dal vivo, musica, teatro, enti lirico-sin-fonici, che garantiscano trasparenza, affi-dabilità, ottimizzazione delle risorse, elimi-nazione degli sprechi; 4) una legislazioneche consenta il massimo sviluppo dell’oc-cupazione e la continuità lavorativa, chedia dignità al lavoro di tutti gli operatori delsettore attraverso il riconoscimento legisla-tivo, contrattuale e professionale e difendai diritti degli autori. Che dia trasparenza alle procedure dispesa nei Beni Culturali a partire dagliappalti di lavori servizi e forniture, esclu-dendo le gare al massimo ribasso ed eser-citando un forte controllo sulla sicurezzadegli operatori.Ed infine, la forte richiesta di rilanciare ilruolo del Ministero per i Beni e le AttivitàCulturali.

Più Cultura, più informazione, più democrazia. In unincontro a Roma le proposte di chi opera nel settore

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D al 6 all'8 maggio, a Mantova pressol'Arci Tom si svolgerà Viva il live! 3.0- Il futuro della musica che resiste,

tre giorni di musica che consentiranno diconoscere ed apprezzare i gruppi musicaliemergenti selezionati dal circuito Arci Real edal progetto Play di Mantova.Già nei precedenti incontri di Viva il Live! (aMilano nel 2009 e al Mei di Faenza nel 2010)è emersa la straordinaria ricchezza delmondo della musica dal vivo che anima cen-tinaia di piazze e migliaia di club in Italia.Ricerche degli ultimi anni confermano loscenario che molti operatori della musicaconoscevano da tempo: la musica dal vivo ègià il futuro della musica del nostro Paese. Afronte di una crisi strutturale della discogra-fia, la musica dal vivo è, anche in tempo dicrisi economica, la risposta al futuro di musi-cisti, autori e operatori della musica. La musica dal vivo è strumento straordina-rio per la promozione di un territorio, perrafforzare il dialogo interculturale, persostenere inclusione sociale e vivibilità diuna comunità.Già da tempo vengono evidenziate difficoltàcrescenti del settore da più punti di vista. Nel

2010 la situazione è ulteriormente peggiora-ta: pubblico in calo, numero di eventi in calo,qualità delle proposte mortificate dalla scar-sità di risorse, nessun provvedimento legi-slativo a sostegno del settore, nessuna stra-tegia di sistema, aumento insostenibile deicosti di gestione degli spazi per la musica.Si aggiunge a questo scenario la crisi finan-ziaria delle Regioni e degli Enti Locali cheverrà aggravata dagli ulteriori tagli ai trasferi-menti dello stato centrale decisi con l'ultimamanovra finanziaria. A questi tagli vanno poiaggiunti quelli indiretti provocati dal restringi-mento dei vincoli del patto di stabilità per glienti locali. In assenza di una scelta strategi-ca di sviluppo di politiche culturali organiche,questi tagli colpiranno sicuramente tutto ilsettore culturale, compresa la musica dalvivo.Per questo nei tre giorni saranno affrontatidall'Arci diversi aspetti legati al sostegnodella musica dal vivo. Saranno invitati ope-ratori, media, artisti, etichette discograficheindipendenti, istituzioni locali, a confrontarsidirettamente e condividere possibili propo-ste di sostegno alla musica dal vivo.Sarà anche l'occasione per promuovere e

rafforzare il progetto Arci Real, rete dei circoliArci di musica dal vivo, organizzando ilprimo Meeting della rete.Durante il Meeting saranno presentati grup-pi emergenti selezionati dai circoli del circui-to che potranno esibirsi nelle tre seratenell'Arci Real Festival affiancandosi ad artistipiù conosciuti e agli artisti segnalati dal pro-getto Play promosso da Arci Mantova eComune di Mantova. Aucan, Meganoidi e Ifratelli di Soledad saranno gli artisti di richia-mo per le tre serate, a cui si affiancherannogli emergenti Nebbia, Banda Fratelli, Emiro,Tua madre, Bye Bye Blondie, Krymave,Deluded by lesbian, Post no Bills, SineFrontera. Oltre ai workshop in cui sarannoraccontate le esperienze delle culture giova-nili del Mediterraneo e si discuterà di Siaeche vorrei, nuovi media e musica, valorizza-zione della pratica dello strumento musicale,ci sarà ogni sera alle 19 un appuntamentocon Un libro per aperitivo, in collaborazionecon artisti e con la rivista Rumore. L'8 mag-gio si conclude con Ci hanno chiuso fuori oc'è ancora spazio per la musica live?, in cuil'Arci presenterà le sue proposte per la‘Musica dappertutto'.

cultura

arcireport

I n un Paese in cui si investe sempremeno in attività culturali, l'Arci avverte lanecessità di farsi promotrice di attività

che sappiano, mediante lo strumento-libro,sia rendere accessibili a tutti saperi ed infor-mazioni che permettere a case editrici escrittori emergenti di divulgare i propri pro-dotti di intelletto.Tra i progetti del gruppo di lavoro nazionalesui diritti culturali c'è Arci Babylon, contenito-re di azioni e percorsi di promozione dellalettura che va a coinvolgere, su tutto il terri-torio nazionale, un numero rilevante di soci,lettori, autori e case editrici mediante lo svi-luppo di attività di bookcrossing e di promo-zione della lettura da realizzarsi all'internodei circoli e dei comitati.

Dopo le varie iniziative realizzate nel 2010sabato 23 aprile 2011 il gruppo di lavoro hafesteggiato la Giornata mondiale del librocon l'inaugurazione del sito www.arcibook.itgrazie al quale è possibile seguire le ini-ziative in programma, segnalare nuove pro-poste ed aderire al progetto nazionale non-chè scaricare tutto il materiale utile alla rea-lizzazione di attività di promozione della let-tura e di bookcrossing all'interno dei Circoli.Il sito è inoltre lo strumento collettore delleiniziative che all'interno del mondo Arci ven-gono realizzate nell'ambito della promozionedella lettura: dal 23 aprile in poi, infatti, gra-zie al rapporto già da tempo consolidato frail Centro per il libro e la lettura ed ArciBabylon, il gruppo promuove il Maggio deiLibri, iniziativa che, come per il tradizionaleOttobre piovono libri, intende mappare le ini-ziative di promozione della lettura realizzatenei vari territori durante il mese di maggio .All'interno di questo contesto, il 20 e il 21maggio, presso il circolo Arci Fanfulla diRoma si svolgerà un appuntamento di ap-profondimento aperto alla partecipazione dioperatori e dirigenti Arci sul tema del ‘legge-re quale processo di partecipazione sociale

e politica’. All'appuntamento parteciperannol'antropologa della lettura Michèle Petit, ilrappresentate del progetto francese di pro-mozione della lettura Lire et Faire LireLaurent Piolatto e Pap Kouma, direttoredella rivista letteraria multiculturale El Ghibli.Dal 27 al 29 giugno, presso il XVII MeetingAntirazzista di Cecina ed in collaborazionecon la BJCEM, sarà la volta di un workshoprivolto ai giovani scrittori strutturato in unprimo modulo di formazione in ambito lin-guistico cui seguiranno attività di sperimen-tazione sul tema della città intesa come cro-giuolo di suoni, parole ed immagini incostante evoluzione. Qui i partecipantisaranno invitati ad inventare, secondo la tec-nica teatrale del 'grammelot', una nuovachiave sintattica comune mediante la qualesi possa comporre un testo creativo sullacittà immaginaria di Babylon.A conclusione del percorso primaverile-esti-vo e quale incipit alle iniziative autunnali edinvenali, Arci Babylon si impegnerà, in colla-borazione con Arci Report, nella selezione dialcuni testi del concorso Scrivi la Città perl'edizione 2011 della BJCEM. Buona lettura!Info: www.arcibook.it

La primavera dei libri: parte il progetto Arci Babylonper la promozione della lettura e delle attività culturali

A Mantova dal 6 all'8 maggio Viva il Live! 3.0 - Il futuro dellamusica che resiste e il primo Arci Real Meeting

Presso la sala Conferenze di Palazzo Dosi il 30 aprile alle 17.30 Arci Rieti e il circolo Undergroundpromuovono l'incontro con Luciana Castellina che presenterà La scoperta del mondo

RIETI

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arci

7ambiente

arcireport

D opo il nucleare tocca dunque all'ac-qua. Ma se nel primo caso la mora-toria, lunga o breve che sia, com-

porta per ora il blocco del progetto nucleare,nel secondo le cose stanno in modo moltodiverso. Qui si vorrebbe, dando vita all'enne-sima Authority per vigilare sulle tariffe, aggi-rare in modo sostanziale la volontà di quelmilione e mezzo di cittadini che sono corsi afirmare la richiesta referendaria. La pensatadel governo consisterebbe in questo: con undecreto che istituisce il nuovo organismo sivorrebbe aggirare sia la norma che è conte-nuta nella legge Ronchi, in base alla qualetutte le società pubbliche che gestisconol'acqua devono arrivare entro l'anno a unapartecipazione privata almeno del 40%; siaquella contenuta nel decreto legislativo 152del 2006 ove si prevede che le tariffe sianodefinite in modo da garantire un guadagnoper il capitale investito. Secondo il progettogovernativo, l'azione dell'Authority derubri-cherebbe a questione secondaria il caratterepubblico o privato delle società e d'altrocanto introdurrebbe criteri di moderazionesulla remunerazione del capitale privatoinvestito. Come si può facilmente constatare

si tratta di un meccanismo assai debole, masoprattutto truffaldino. Infatti in questionenon è la congruità o la moderazione deiprezzi di mercato, ma la sua estromissionedalla proprietà e dalla gestione di un benecomune primario come l'acqua. Un’Authority, per sua intrinseca natura -come dimostrano le esperienze già esistentiin altri campi, si pensi solo all'energia, e inaltri paesi - non solo non potrebbe fare que-sto, ma sarebbe lì a certificare proprio il con-trario e cioè che l'acqua non è un benecomune, ma conteso tra proprietario eacquirente e quindi ha bisogno di una rego-lazione da parte di un soggetto 'terzo'; nonrisponde al soddisfacimento di un diritto civi-le e sociale delle popolazioni, ma è unamerce come le altre, al massimo sottoponi-bile al 'monitoraggio' di un Mister prezzi qua-lunque. Se esiste un mercato senzaAuthority , non può essere vero il contrario.Per questo il nuovo passo che il governo siappresta a fare è di una gravità senza pre-cedenti. Certo, come è stato ricordato, non èla prima volta che si cerca di impedire lacelebrazione di referendum. Ma qui avver-rebbe addirittura con un decreto legge, non

per autonoma iniziativa parlamentare, comeinvece è previsto dalla legge istitutiva deireferendum nella sola ipotesi che ilParlamento raccolga integralmente la volon-tà dei referendari. In caso di decreto legge edi successiva conversione, spetterebbecomunque alla Cassazione l'ultima parola. Iprecedenti non parlano a favore del gover-no, ma comunque, poiché il giudizio avver-rebbe a ridosso del voto, il tutto servirebbe adisorientare i cittadini e fare fallire il quorum. La verità è che l'attuale sistema non soppor-ta qualsiasi espressione di democrazia diret-ta, per sopravvivere deve mortificare anchela partecipazione popolare. La difesa delreferendum diventa quindi più che mai unaquestione di democrazia.

Dopo il nucleare tocca all'acqua. Il governoteme il voto e tenta di scippare i referendum

Si intitola Calendario della fine delmondo il volume collettivo dedicato

alla Madre Terra edito da Intra Moenia.Per ogni copia del libro saranno destinati 5 euro al finanziamento

della campagna referendaria sull’acqua Per ordinazioni: zero.libri@gmail.com

SEGNALAZIONI

notizieflash

arci

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I l Governo ha compiuto una clamorosaretromarcia e ha scelto di non rischia-re una sconfitta al referendum sul

nucleare. Questo vuol dire che i sondaggihanno confermato che il quorum era pos-sibile e che il nucleare avrebbe spinto alquorum anche gli altri referendum, com-preso quello tanto temuto sul legittimoimpedimento. Il Governo ha preferito nonrischiare. Questo significa che la conver-sione è tutt'altro che sincera. Comunqueora occorre evitare eccessi di entusiasmoper questo risultato, pure così importante. Il Governo ha tirato fuori il coniglio dal cap-pello e ha presentato al Senato un emen-damento che ha chiaramente l'obiettivo dievitare il pronunciamento popolare, abro-gando le norme che costituivano il corpocentrale del quesito referendario. Tuttaviail testo dell'emendamento non è limpido,mantiene un retropensiero che traspareanche dal testo, oltre che dalle paroleinsincere di Romani.È solo un tentativo poco nobile di coprire laclamorosa ritirata del Governo? Forse.È un tentativo di tenersi aperta una stradafutura? Può essere, anche se messa così

conferma solo che il Governo non haancora capito cosa è accaduto aFukushima, in particolare che purtroppo leconseguenze gravissime di quell'incidenteper le persone e l'ambiente ci perseguite-ranno per anni senza che se ne conoscaancora con esattezza la gravità. Anche ilrinvio del Governo italiano a decisionieuropee (atteggiamento che ricorda quelloper gli sbarchi di immigrati) sembra igno-rare che l'Europa non è in grado di decide-re per il nucleare. Fino ad ora l'Europa ha solo preso atto cheil nucleare esiste in una parte di paesidell'Unione, mentre alcuni governi cheavevano il nucleare nel loro programmahanno deciso di uscirne. Quindi? Che tipo di aiuto si aspetta ilGoverno?Comunque dopo l'approvazione al Senatodel decreto legge, modificato con unemendamento, perché queste modifichediventino legge debbono essere approvatenello stesso testo alla Camera. Infatti se la Camera cambiasse il testo, lalegge dovrebbe tornare al Senato per l'ap-provazione definitiva.

Il testo deve poi essere pubblicato inGazzetta Ufficiale e solo a quel punto laCassazione potrà giudicare se i quesitireferendari sono stati assorbiti dalle modi-fiche legislative. Fino a quel momento, la campagna refe-rendaria deve essere mantenuta in piediperché un qualunque incidente di percorsoè possibile e sicuramente non possiamocorrere il rischio che l'eventuale confermadel voto ci trovi impreparati. D'altra parte, è la normativa sui referen-dum che prevede che la propaganda elet-torale possa continuare fino a quandoverrà pronunciata la sentenza ufficialedella Corte di Cassazione. In altri termini, non è il Ministro Romani,né tanto meno il Governo, che può decide-re se il referendum si terrà oppure no.Questo giudizio spetta esclusivamente allaCassazione. Senza dimenticare che ci sono altri impor-tanti referendum in gioco, a cominciare daidue sulla ripubblicizzazione dell'acqua sucui pure si sta tentando di espropriare glielettori del diritto a decidere.Info: www.fermiamoilnucleare.it

La campagna referendaria deve continuare. Articolo di AlfieroGrandi, portavoce del comitato ‘Vota Sì al referendum sul nucleare’

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Dopo aver viaggiato per Francia, Svizzera,Corsica e quasi tutta l'Italia, la Carovanainternazionale antimafie farà tappa inPuglia. I carovanieri arriveranno il 27 aprilea Cerignola, da dove partirà l'esperienzapugliese che si concluderà il 2 maggio,data in cui i carovanieri si imbarcherannodal Porto di Bari alla volta di Durazzo, perproseguire il viaggio verso i Balcani. La tappa di Bari rappresenta il momentocorale del percorso della Carovana, con ilsaluto della cittadinanza e delle Autorità aicarovanieri, accompagnando il passaggioideale della memoria di Hiso Telaray - gio-vane migrante albanese che si ribellò alcaporalato dei campi pugliesi, e fu per que-sto ucciso nel 1991 in provincia di Brindisi -e di tante esperienze di memoria e impe-gno civile dalla Puglia all'Albania. Incontricon le scuole, uno spettacolo teatrale, tavo-le rotonde, concerti sono alcune delle ini-ziative in programma nella tappa pugliese. Il 27 aprile si inizia con la testimonianza diDaniela Marcone, coordinatrice puglieseVittime innocenti di mafie e responsabileLibera Memoria Puglia, a Cerignola, men-tre in serata nel circolo Arci Lamaserena, a

Minervino Murge, si terrà lo spettacolo tea-trale Il convegno della compagnia PuntaCorsara di Scampia. Il 28 aprile la Carovana viaggia tra Bari,dove si terrà la lezione magistrale sui beniconfiscati in Puglia, Andria, dove si tiene ilcorteo fino al bene confiscato in LargoGiannotti e Copertino, dove, dopo la tavolarotonda Lavoro e mafia, ci sarà il concertodi Laura Meyer e Tsigoti. Il 29 aprile tappaa Mesagne e Maruggio, il 30 aprile le scuo-le incontrano la Carovana a Calimera,mentre a Torchiarolo si tiene il forumLavoro e legalità. Il percorso si avvia allaconclusione con le tappe del 1° maggio aBari, dove la Carovana parteciperà al con-certo organizzato dalla Cgil in piazza delFerrarese, Bisceglie, con la presentazionedel presidio di Libera intitolato a SergioCosmai e il dibattito sulla legalità e i dirittidel lavoro, e Terlizzi. Il 2 maggio a Toritto cisaranno la piantumazione dell'albero dedi-cato alle vittime delle mafie, il corteo deglistudenti, un convegno sulla legalità e musi-ca dal vivo, fino ad arrivare a Bari dove, dalporto, la Carovana partirà per Durazzo. comunicazione.arcipuglia@gmail.com

legalitàdemocratica

arcireport

C'è la luna piena, la sera prima dellapartenza per l'Italia, a far da testimo-ne al commiato dei carovanieri.

Qualcuno è rientrato prima, altri sono arrivatidopo qualche giorno ma, dalla coesione rag-giunta, sembra che si sia stati sempre tuttiinsieme. Partita da Livorno per Bastia, laCarovana antimafie ha attraversato il territoriofrancese per chiudere la prima parte del toureuropeo a Ginevra. Una delegazione etero-genea, quella carovaniera, e questo ha difatto arricchito il senso del viaggio: rappre-sentanti di Arci e Libera, delle associazionipartner del progetto Ecl e un sindaco, anzi…una ‘sindaca’. Le piazze la mattina, i cinemao un tendone da circo la sera, sono stati loscenario delle soste, l'occasione per dare

spazio e tempo alle parole dei carovanieri eper il ripetersi di quei gesti che, in ogni città incui si fermi la carovana, son sempre uguali: lostriscione dispiegato fra due alberi, uno spa-zio improvvisato per posare la mostra sui beniconfiscati, una panchina che si fa tavolino(quando il tavolino non c'è) per esporre i‘gioielli’, ovvero il vino, la pasta, i ceci, insom-ma i prodotti dei beni confiscati alle mafie,grandi protagonisti di questa carovana. LaCorsica sembra una Sardegna più assopita eun po' meno disfatta, la natura incontaminataper qualche ora ci distrae dalle cifre dei tantiomicidi che affliggono l'isola. Fortapàsc è iltitolo del bel film di Marco Risi proiettato in uncinema di Bastia, seguito dalle domande delpubblico, molto più sensibile ad approfondireil tema delle ‘mafie’ rispetto alle tante personeincuriosite incontrate nelle strade e nelle piaz-ze. In tanti si sono avvicinati ai furgoni perchiedere notizie e ottenere informazioni ma laparola ‘mafia’, nell'immaginario collettivo all'e-stero, sembra più un prodotto di esportazioneitaliana ed è proprio questo il primo dei luoghicomuni che la Carovana ha voluto sfatare. Anoi carovanieri italiani inoltre, piace racconta-re che se esiste la mafia, esiste anche l'anti-

mafia sociale e che abbiamo delle buone pra-tiche da condividere e mettere in rete. A parti-re dall'esperienza delle cooperative e dallalegge sul riuso sociale dei beni confiscati che,speriamo, nessun Governo abbia il coraggiodi cancellare. Finalmente avvertiamo la vogliadegli spettatori di parlare della criminalitàorganizzata corsa e francese in generale. Loscenario si ripete a Grasse e in CostaAzzurra, dove avvertiamo la preoccupazionecollegata alla mole di interessi economici edagli appetiti che questo territorio suscita nellemafie locali e straniere. Tuttavia, la compren-sione delle ‘nuove mafie’, quelle dei mercatifinanziari e dei ‘colletti bianchi’ sembra anco-ra sfumata rispetto all'idea di una mafia degliomicidi e delle stragi. Lasciata la Francia i duefurgoni si sono diretti in Svizzera, a Ginevra,la cui Università ha ospitato un partecipatoseminario sulle sfide future alla criminalitàorganizzata. Quando la sera si prepara adaccogliere la stanchezza, negli occhi dei caro-vanieri si legge la consapevole sensazione diun viaggio importante, che è servito a conta-minare le esperienze e, soprattutto, a raffor-zare l'impegno. Siamo pronti a ripartire… Info: cobianchi@arci.it

‘Il primo luogo comune da sfatare all’estero è chela mafia sia un prodotto di esportazione italiana’

La tappa pugliese della Carovana e lapartenza dal porto di Bari verso i Balcani

Solo il 3% dei beniviene riassegnatoAumentano i beni immobili e le aziende sot-tratti alle mafie. Nel 2010 l’Agenzia nazionaleper l’amministrazione e la destinazione deibeni sequestrati alla criminalità organizzata(Anbsc) ne ha bloccati 11.234 contro i 10.421confiscati nel 2009. L’81% è concentrato inquattro regioni meridionali, quelli dove èanche più forte la presenza della criminalitàorganizzata. Quasi la metà delle aziende edei beni confiscati è in Sicilia (4.983, il 44,36%del totale); a seguire Campania (1.687, il15,02%), Calabria (1.556, il 13,85%) e Puglia(922, l’8,21%). Ma subito dopo le prime treregioni del sud spicca, davanti alla Puglia, laLombardia (963, l’8,57%). Numerosi i benibloccati anche nel Lazio (510, il 4,54%), adimostrazione che le mafie ormai penetranosenza problemi nel tessuto economico delcentro e del nord del paese. Tuttavia, dall’aprile dell’anno scorso, da quan-do esiste l’Anbsc, poco più del 3% di questibeni sono stati riassegnati, appena 355. Tra imotivi che rallentano la riassegnazione dibeni mafiosi, i procedimenti ancora poco ‘flui-di’, alcuni sono interclusi, cioè parte di beni dialtri soggetti, mentre altri sono in garanzia,bloccati da ipoteche bancarie.

Il gruppo antimafia Pio La Torrepromuove dal 28 aprile al 1 maggioAntimafia è partecipazione, 4 giorni dieventi sulla legalità al Csa Grottarossa.Info: gap.rimini@gmail.com

RIMINI

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arci

9società

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Presidente, ti trovi da qualche giorno a guidarel'Anpi, l'Associazione per antonomasia dellaResistenza e dell'Antifascismo. Qual è il tuo statod'animo?Prima di tutto, di commozione. Questa èl'ultima sfida della mia vita, che mi ricon-giunge - chiudendo un cerchio di assolutacoerenza - alla sfida dei vent'anni, quandosono andato in montagna. Concludere conun incarico di alta responsabilità, ai verticidell'Anpi, è davvero una cosa emozionante.Dopo, vengono le riflessioni, perché l'impe-gno è forte. Si tratta di dirigere una grandee autorevole associazione, proprio nelmomento in cui si sta attuando un fortericambio generazionale. I combattenti perla libertà diventano sempre meno, mentrecresce il numero degli 'antifascisti', giovanie meno giovani, che vengono da altreesperienze. Si tratta di realizzare un amal-gama generazionale, cambiare 'pelle'senza perdere la natura e l'identità dell'as-sociazione, e continuare a portare avanti,magari in maniera più moderna ed efficace,i valori di cui essa è - da sempre - portatri-ce. Per fortuna, non sono solo ed anziintendo affrontare il mio lavoro col massimodi collegialità e di partecipazione, nella con-vinzione che c'è bisogno di tutti e c'è daimparare da tutti. I tempi, come è noto,sono difficili e pericolosi e bisognerà met-tercela tutta.

Qual è oggi il primo dovere dell'Anpi?

Il primo dovere dell'Anpi, in un momentodifficile come questo, con un Paese forte-mente degradato e con una democraziaesposta ai pericoli, è quello di attestarsi nonsolo sulla memoria (peraltro una memoria'attiva', fatta non solo di ricordi, ma di cono-scenza, di riflessioni, di trasmissione deinostri valori), ma anche sulla difesa dellaCostituzione e sulla pretesa che - anzichécambiata - essa venga finalmente attuata.E poi occorre essere davvero 'antifascisti',nel senso più ampio: combattere i nostalgi-ci ed i tentativi di ricondurci ad un passatodi guerra, di orrori, di privazione della liber-tà; ma, al tempo stesso spiegare e farconoscere cos'è stato il fascismo (altro che'brava gente!'); ed ancora bisogna far capi-re che il fascismo da combattere non è soloquello in camicia nera, ma anche quelloche si risolve in autoritarismo e populismo,assumendo le forme più svariate.

A proposito di 'nostalgici', quattro senatori del Pdlhanno recentemente proposto, con un disegno dilegge, di abolire la XII disposizione transitoriadella Costituzione che vieta la riorganizzazionedel partito fascista… C'è da preoccuparsi?La proposta di abrogare la XII disposizionetransitoria della Costituzione è assurda,ma costituisce un segnale, come tanti altri,del resto. Non si punta tanto ad un risultato(allo stato, pressoché impossibile), ma acreare un clima, a cercare di abituare i di-stratti e gli indifferenti all'idea che di quel

divieto si potrebbe anche fare a meno.Insomma, si vuol sminuire non solo quellanorma, ma tutto il profondo connotato anti-fascista dell'intera Costituzione. Non pas-seranno, perché il Paese - nella sua pro-fonda sostanza - è sano ed allergico all'ideadi impossibili ritorni.

Per concludere, nel documento politico-program-matico del suo 15esimo°Congresso Nazionale(Torino 24-27 marzo 2011) l'Anpi propone unagrande alleanza per la democrazia tra tutto l'asso-ciazionismo antifascista, democratico e le confe-derazioni sindacali: quanto può incidere un movi-mento del genere nel tessuto sociale del Paese?La grande alleanza tra tutti i democraticiantifascisti è forse l'unico, vero modo peruscire dalla crisi, l'unica soluzione che puòrompere il muro di indifferenza, di assuefa-zione, talora di rassegnazione che esiste intanta parte degli italiani. Certo, non è facile mettere insieme spez-zoni assai diversi fra loro, ma non si tratte-rebbe di unificarli, quanto di metterli insie-me, in una sorta di grande alleanza, in qual-che modo riproducendo il processo checondusse alla Resistenza e poi alla Costi-tuzione. Del resto, questo già avvienemolte volte, in occasioni particolari, in mani-festazioni, in prese di posizione: si tratta didare coerenza e consistenza a questalinea, facendo di essa il punto di riferimen-to di tutti coloro che amano la democrazia,non vogliono vederla esposta a continuipericoli e pensano alla costruzione di unasocietà libera ed eguale, anche sul pianosociale.

'Questa è l’ultima sfida della mia vita, che mi ricongiunge idealmente a quella dei miei 20 anni'

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n. 16 26 aprile 2011

Dal 16 aprile, Carlo Smuraglia è il nuovo presidente nazionaledell'Anpi. Nato ad Ancona nel 1923, si è laureato in Legge nel 1946 a Pisa,città in cui ha cominciato a impegnarsi in politica svolgendo, dal1947 al 1960, il ruolo di assessore alla Giustizia della Provincia. Alla carriera accademica (è stato docente nelle Università di Milanoe di Pavia), Smuraglia ha sempre affiancato la professione di avvo-cato e l'attività politica. Dal 1970 al 1985 è stato per il PCI consi-gliere regionale in Lombardia, ricoprendo anche il ruolo di presi-dente del Consiglio regionale. Tra il 1986 e il 1990 ha fatto parte delConsiglio superiore della magistratura. Con i Democratici diSinistra, è stato eletto per tre volte senatore dal 1992 al 2001 e, dal1994, ha guidato per sette anni la Commissione Lavoro di PalazzoMadama.Insignito dal Presidente Pertini, il 2 giugno 1980, del titolo diCavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana, l'attua-le presidente nazionale dell'ANPI (che aveva già direttol'Associazione partigiani di Milano), è autore di numerosi testi sulDiritto del lavoro e sulla tutela della sua sicurezza.

Intervista a Carlo Smuraglia, di recente eletto presidente nazionale Anpi

Breve biografia del nuovo presidente dell’Anpi

In piazza nonostante tutto. Nonostante i tentativi di revisionismo sto-rico, gli attacchi alla Costituzione e ai valori della Resistenza, nono-stante la proposta fatta da alcuni senatori di abolire la disposizionedella Costituzione che vieta la riorganizzazione del partito fascista.O forse proprio per questo, perché ancora più forte deve essere l'im-pegno, la passione, la voglia di Resistere. Tantissime in tutta Italia leiniziative dell'Arci per il 25 aprile.40 km di pedalate in bicicletta a Lucca, 4 giorni di Festival Resistentea Grosseto, la mostra 1938 lo Stato Italiano emana le leggi razzialia Salbertrand, l'iniziativa Un fiore per il partigiano, musica dal vivo eracconti sulla Resistenza a Montereale Valcellina con il circolo TinaMerlin; il flash mob Suoniamogliela al sindaco a Carmagnola con ilcircolo Margot, la rassegna Resist a Viterbo, gli appuntamenti neicircoli di Fiesole con Resistenza e lavoro; una riflessione sulledonne e la Resistenza a Civitavecchia, il Festival della Liberazioneal Cinema Vekkio di Corneliano d'Alba, Libertà, pace e musica conl'Arci Siracusa, feste popolari a Trento, Cremona, Genova, ReggioEmilia. Sicuramente non le abbiamo citate tutte, ma straordinaria èstata la partecipazione.

Tante iniziative in piazzaper la Liberazione

Il 30 aprile presso il Parco culturale LeSerre di Grugliasco (To) si terrà il 7°Congresso territoriale di Arci Valle Susa.

L'Assemblea dei circoli ha deciso di regalareall'Arci un meritato momento di riflessionepubblica, proponendo di svolgere un con-gresso tematico sulla Resistenza. (r)esistenze - esistenze resistenti sarà unappuntamento dedicato a ‘testimonianze eriflessioni pubbliche sul concetto di resisten-za’, ed è stato preceduto da un percorso diquattro assemblee precongressuali dedicateai vari ambiti della vita dell'associazione, siadal punto di vista programmatico (17 gennaio- politiche culturali e giovanili; 21 marzo - wel-fare, solidarietà e diritti), sia dal punto di vistaistituzionale (13 dicembre - definizione rego-

lamento e percorso congressuale, 11 aprile -statuto, documenti congressuali e candidatu-re). La campagna congressuale è stataaccompagnata da iniziative culturali (dibattiti,spettacoli, incontri e proiezioni) diffuse su tuttoil territorio, dalla zona ovest alla Val di Susa,dalla Valsangone al Ciriacese, che caratteriz-zeranno per tutto l'anno il programma dell'as-sociazione. Le iniziative sono promosse nonsolo in collaborazione con i consueti partner(Anpi, Comitato Resistenza Colle del Lys,Museo della Resistenza ed amministrazionilocali), ma anche con il protagonismo di asso-ciazioni giovanili aderenti all'Arci, che parteci-pano a Network Giovani. Sarà un congressoaperto e con tante voci, con l'idea di ragiona-re non solo sulla resistenza partigiana, parteimportante di progetti permanenti ed espe-rienza fondativa della Repubblica italiana, madi ragionare con più sguardi e più in generalesulle esperienze di resistenza, sulle resisten-ze: all'omologazione culturale, al neoliberi-smo, al razzismo, all'emarginazione, alla soli-tudine, alla violenza, alle mafie, alla guerra,all'occupazione. Con l'intento nello stessotempo di ragionare sulla cornice di sensonella quale si inserisce il quotidiano impegno

dei circoli, considerando che in tempi comequesti promuovere spazi di aggregazione è diper sé un atto ‘rivoluzionario’. Interverranno:Silvana Accossato Sindaco di Collegno,Federica Battistelli di Arcs, Ciro Cannavac-ciuolo di Arci L'Aquila, Guido Carbi, partigia-no, Giulio Cavalli, attore-regista antimafia,Antonio Ferrentino, socio onorario, GianPiero Godio, responsabile energia Legam-biente, Beppe Gromi, attore-regista, MarcelloMazzù Sindaco di Grugliasco, Karim Metref,formatore, del collettivo immigrati auto-orga-nizzati, Roberto Montà di Co.Co.Pa., iPerturbazione, Roberto Placido del ComitatoResistenza e Costituzione Regione Pie-monte, Umberto Radin della Cgil, EmanuelaSarzotti del Comitato Acqua bene comune,Elide Tisi del Forum Terzo settore; conclude-rà i lavori il Presidente nazionale Paolo Beni.La giornata si concluderà con un aperitivopalestinese seguito dalla data unica di unospettacolo che vedrà l'incontro tra la musica diLuca Morino (Mau Mau) e le evoluzioni acro-batiche della Scuola di Cirko Vertigo, con l'o-biettivo di raccogliere fondi a favore dellaScuola di Circo di Ramallah.Info: moroni@arci.it

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A Grugliasco il 30 aprile il Congresso dell’ArciValle Susa dedicato alle ‘esistenze resistenti’

Il 28 aprile alle 18 presso la SalaRaimondi, Arci Crotone organizza laproiezione de I gatti persiani. Aseguire, dibattito con Zahra Toufigh,Antonio Laino e Filippo Sestito

CROTONE

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n. 16 26 aprile 2011

Re Nudo popCOMO - Il 28 aprile alle 21 al circo-lo Arci Xanadù l'artista-scrittore-performer Matteo Guarnaccia pre-

senterà il cofanetto Re Nudo Pop &altri festival - Il sogno di Woodstock inItalia 1968-1976. Intervengono l'edito-re Claudio Fucci e Massimo Pirotta,giornalista musicale, testimone deifestival e autore di un intervento nellibro. Nel corso della serata ci sarannoproiezioni di immagini estratte dal dvde l'intervento musicale acustico deiCome le foglie.Info: www.arcixanadu.it

Il rito della luceCORLEONE - Ultimo appuntamento,il 27 aprile alle 17.30 con il Rito dellaluce, con il reading aperto alla cittadi-nanza e alle associazioni corleonesidei poeti Nino De Vita, Franco Loi eLello Voce, promosso tra gli altri dalcircolo Corleone Dialogos. Si terrannoinoltre un balletto dell'associazioneNag, un omaggio a Leopardi da partedelle associazioni teatrali corleonesiCepros, Il Mosaico, La Ribalta, lamostra degli artisti Alessio D'Amico,Giuseppe Lo Grasso, Valeria Muzio,

Emiliano Somellini e l'esposizione delFotografo Gabriele Lentini.Info: www.corleonedialogos.it

Capossela al RegioPARMA - Penultimo appuntamentocon Musica di primavera, rassegna diconcerti promossi da Arci Caos in col-laborazione con l'assessorato comu-nale alla Cultura. Attesissimo VinicioCapossela, che si esibirà sul palco-scenico del Regio il 29 aprile, ripor-tando alla sua amata Parma una crea-tività e una musica (e il suo nuovissi-mo album Marinai, balene e profeti)che fonde in modo del tutto originaleritmi mediterranei con lo sperimentali-smo di Tom Waits e con le atmosfereunderground della scena emiliana,nella quale è cresciuto e si è formato.Info: parma@arci.it

Cinema e ambienteUDINE - Dal 28 aprile al circolo ArciMis(s)kappa ha inizio la rassegna difilm sull'ambiente Pachamama cine-mà. Primo appuntamento con il film Laterra degli uomini rossi di MarcoBechis. Ambientato in Brasile, al MatoGrosso do sul, racconta la ribellione

pacifica di una comunità di indios chechiedono di riavere le loro terre, inde-bitamente tolte dai fazenderos perconsentire la coltivazione di piantetransgeniche.Info: misskappa.wordpress.com

Festival a Villa ZamboniVALEGGIO SUL MINCIO (VR) - NelParco di Villa Zamboni, per la primavolta aperto e usato per una manife-stazione culturale, Arci Kroen e asso-ciazione Humus promuovono il Fes-tival del Primo maggio, con gruppimusicali che si esibiranno dalle 16.30in poi, tra questi: i Mariposa, i Three inone gentleman suit, i De Curtis, gliOvlov, Mr. Wilson, gli Homeless. Cisarà anche lo spettacolo readingRitratti dei Suoni quotidiani, in occa-sione del 150esimo dell'Unità d'Italia.Info: arcikroen@gmail.com

Terza età e benessereFIRENZE - Continuano gli incontri delcorso di formazione per volontari suterza età e benessere ideato da ArciSolidarietà Toscana e Cesvot, in colla-borazione con Arci Toscana e ArciArezzo, Auser Firenze, Spi Cgil Lega

Le signe. Il 22 aprile dalle 15 alle 18 siaffronterà il tema Rilevare bisogni,individuare risposte, relatore Fran-cesco Giannoni dell'Arci Toscana.Info: arezzo@arci.it

Risorgere all'ArsenalePISA - Continua fino a maggio il teatrolaboratorio Risorgere, che si tieneall'Arsenale. Il 28 aprile alle 21Cinemateque Arsenale: un aperitivoper gustare un film, presentazione acura di Adamo Dagradi; il 29 aprile,sempre alle 21, Col sole in fronte, sto-ria di Rita Rosani ideata e scritta daPaolo Ragno, adattata da FrancoManzini, musicata ed eseguita daiRegina Mab.Info: www.arsenalecinema.it

Circoli aperti ai popoliPADOVA - Per il progetto Incontrarci.Circoli aperti ai popoli promosso daArci Padova e i circoli Fahrenheit 451e Carichi sospesi, il 28 aprile a partiredalle 21.30 si terrà una serata armenosufi, con letture di brani tratti da LaMasseria delle allodole di A. Arslancon accompagnamento musicale.Info: www.arcipadova.org

Notizie Brevi

S i è svolta il 15 aprile la prima gior-nata di formazione per i dirigentidei circoli Arci della Basilicata.

L'appuntamento si è tenuto presso il circo-lo Linea Gotica di Ferrandina, in provinciadi Matera.Il corso, tenuto dalla cooperativa L'Apis, faparte del progetto Io sono perché siamo,finanziato nell'ambito della legge383/2000. Alla giornata, condotta da Gian-carlo Gizzi e Maura Burali D'Arezzo, hannopartecipato presidenti di circolo e dirigentidel comitato regionale. Il programma havisto una vera e propria ricognizione dellebasi fondamentali dell'associazionismo dipromozione sociale sintetizzato in questiargomenti: Le basi del Terzo Settore inItalia attraverso gli articoli della Costituzio-ne e il Codice Civile che distingue tra as-sociazioni con personalità giuridica e asso-ciazioni senza personalità giuridica. Evoluzione della normativa italiana: legge49/87 - Le Ong; legge 266/91 - Organiz-zazioni di volontariato; decreto legislativo460/97 - Disciplina tributaria degli enti noncommerciali; Legge 383/00 - Le associa-

zioni di promozione sociale; decreto legi-slativo 155/06 - Disciplina dell'ImpresaSociale. L'Associazionismo nella 'pratica':come si costituisce un'associazione; codi-ce fiscale e partita IVA; libri sociali 'obbli-gatori'. Associazioni e permessi: la sommi-nistrazione di alimenti e bevande; le festedel Tempo Libero.Giudicata da tutti utile e importante, la gior-nata di formazione è stata arricchita damolti interventi dei partecipanti che, aturno, hanno un po' tutti raccontato la pro-pria realtà associativa, illustrando unacasistica di difficoltà burocratiche special-mente riferite ai rilasci di autorizzazioniamministrative. Molti si sono inoltre soffer-mati sulla tenuta delle scritture contabili ela corretta compilazione dei rendiconti eco-nomico/finanziari dei circoli. A margine del-l'incontro, il Direttore di sede ArciBasilicata, Gianni Brienza, ha presentato aipartecipanti il nuovo sito web del comitato(www.arcibasilicata.it) che è online dal 18aprile. Il programma della seconda giornata di for-mazione che si svolgerà il 27 aprile a

Potenza presso il circolo Arci Caffè Let-terario, con la partecipazione di GiancarloGizzi e di Massimo Camerieri dell'osser-vatorio nazionale Legislazione Arci, verteràsulla Tipologia degli accertamenti e deicontrolli: accessi, ispezioni, verifiche, pote-ri degli organi accertatori; diritto del con-trollato; formazione dei verbali.Contestazione della fisionomia asso-ciativa: la corretta costituzione del rapportoassociativo, la pratica del cosiddetto tesse-ramento contestuale, il tesseramento onli-ne, la documentazione relativa al corposociale, effetti negativi ricorrenti del man-cato riconoscimento di una corretta fisiono-mia associativa. È la prima volta che l'ArciBasilicata vede la presenza della 'strutturanazionale' sul proprio territorio per ciò cheriguarda la formazione degli organismi diri-genti associativi. Vista la qualità e l'interes-se dell'incontro, auspichiamo che anche infuturo la formazione diventi un appunta-mento periodico che consenta alla nostraassociazione di far crescere e sviluppare almeglio i circoli Arci sul territorio.Info: info@arcibasilicata.it

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Due giornate di formazione per i dirigenti dei circolidella Basilicata. Un'iniziativa utile e partecipata

Resistenza e lavoroai circoli di FiesoleResistenza e lavoro. Le basi della democra-zia: otto giorni di festa e di eventi, dal 25 apri-le al 3 maggio, proposti dai circoli Arci diFiesole. Dopo la Casa del popolo di Fiesole eil circolo del Girone, il 27 aprile al circolo LaMontanina di Montebeni si terrà la proiezionedel film Coscienza di sol di Alessandro PoviaZani. Il 28 al circolo R. Pruneti di Pian del Mu-gnone letture dei condannati a morte dellaresistenza europea, a cura dell'associazioneMagaMagò. Il 29 alla Casa del popolo Cal-dine è in programma l'incontro Italia - Libia,gli inizi coloniali di una storia. Il 30 aprile allaCasa del popolo Fiesole, Liliana Benvenutiracconta i fatti, i volti e la storia dellaResistenza durante l'iniziativa Conver-sazione con Angel, mentre al circolo R. Murridi Ellera si terrà la proiezione del film Aronne,l'eccidio di Pian d'Albero di Fabio Del Bravo.Alla Casa del popolo Fiesole verrà presenta-to il saggio Le donne della Resistenza diFrancesca Graziati. Domenica appun-tamento con il corteo del Primo Maggio, chedalla Casa del popolo Fiesole arriverà a piaz-za Mino. Ultimo appuntamento il 3 maggioalla Casa del popolo Caldine con Lavoro damorire di Riccardo Rombi.

Inaccettabile il concerto di gruppi nazi-rocka Sansepolcro. Arci Arezzo chiede lo stopNella città di Sansepolcro, Medaglia d'ar-gento al valor militare, è in programma persabato 30 aprile un concerto organizzatoda Forza Nuova in cui suoneranno i gruppinazi-rock Legittima Offesa e Delenda Car-thago, membri di movimenti politici diestrema destra che, violando le normecostituzionali, inneggiano apertamente asimboli, ideologie e mitologie riconducibilial nazismo e al fascismo. «È inaccettabile - dichiara Laura Vichi,Segretaria provinciale dell'Arci di Arezzo -che in prossimità del 25 aprile e alla vigiliadel 1° maggio si possa svolgere un evento

che offende profondamente la dignità e lamemoria storica di Sansepolcro e di tutta laProvincia di Arezzo, nonché di tutti i cittadi-ni democratici e antifascisti. Proprio la sera del 30 aprile Arci Arezzoorganizza, presso il circolo La Saletta diSansepolcro, una cena della legalità perpromuovere i prodotti delle terre confiscatealla mafia e la partecipazione dei giovani aicampi di lavoro 2011. Confidiamo nel buonsenso delle istituzioni affinché riescano afermare l'organizzazione del concerto pro-mosso da Forza Nuova».Info: arezzo@arci.it

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In occasione della Festa della Marineria2011, l'Arci La Spezia propone Nuovegenerazioni special, progetto nato nel2006 raccogliendo l'eredità di Giovani lin-guaggi dell'immagine, che in quattro edi-zioni aveva presentato alla cittadinanza ilmeglio della produzione artistica dei giova-ni nati dal 1980 in poi. Per poter partecipa-re al concorso i concorrenti devono esse-re nati dal 1986 in poi ed essere nati o

residenti o studenti nella provincia dellaSpezia. Ai giovani artisti è concessa lamassima libertà espressiva senza catego-rie, limiti e definizioni: possono essere pre-sentate opere di qualsiasi tipologia (pittu-ra, scultura, foto, video, installazioni). Leopere selezionate saranno allestite pressoil Point informativo della Festa e il circoloArci Origami dal 15 al 30 giugno 2011.Info: www.arciliguria.it

‘Nuove generazioni special’ a La Spezia

L a scoperta del mondo, di LucianaCastellina, offre uno spaccato signifi-cativo di un'esperienza in cui umani-

tà e politica si scontrano per poi sovrappor-si e tornare a scontrarsi di nuovo. La ripre-sa di un diario originariamente scritto tra il1943 e il 1947 - la protagonista è nata nel1929 - attribuisce a questo libro una forzainedita in virtù di un tratto di sincerità eschiettezza, che svela la vicenda di un'ado-lescente che confessa di sentirsi sequestra-ta rispetto al mondo circostante. «Ricordo,racconta nel suo diario, che il campo eraombroso mentre io e Anna Maria ci tirava-mo palle inesperte oltre la rete…Fu allorache la guardia in borghese venne a chia-marla e il palleggio terminò bruscamente».Anna Maria è Anna Maria Mussolini, figlia diBenito e Rachele, «ci eravamo ritrovate lì aRiccione, dove il nostro gioco venne inter-rotto. Era la sera del 25 luglio 1943 e suopadre era stato arrestato a Roma nel corsodella giornata». Nel corso di quella partita lapolitica già assume chiaramente i contornidi una polarità di cui è bene diffidare - quel-

la altra rispetto al gioco, alla vita, la polaritànemica della spontaneità. È quindi la pola-rità tra politica e vita a raccogliere l'eredità diun dilemma esistenziale, qualificato dallastessa autrice come borghese, per il quale ilprivato si contrappone al pubblico, il sensodell'individualità al senso della collettività.Ma anche quando la politica diventa perCastellina veicolo di un sentire collettivo,permane sempre sullo sfondo il dissidio conun'altra politica. Ma forse la radice dellainsofferenza della protagonista nei riguardidi tutto ciò che è legge, positiva o moralema comunque avvertita come estraneaall'intimità, è da ricercarsi in quello che è l'e-pisodio centrale della sua infanzia: la sepa-razione dei genitori e i rocamboleschi pas-saggi richiesti per regolarizzare l'unionedella madre col nuovo compagno. Intrisa diperbenismo appare a Castellina anchel'ammonizione rivoltale a Praga da GiulianoPajetta per avere accettato di fare un giro inautostop in compagnia di tre giovani inglesi.Una volta presa la tessera del partito, hamodo di constatare che Maria Goretti è una

delle eroine della FGCI. A dispetto di ciò,rileva come tutti gli scrittori e poeti a lei piùnoti - Vittorini e Quasimodo - si iscrivano alPCI, così come tutti i pittori. E Luciana aspi-ra a diventare pittrice. È un clima nuovo insintonia con il suo avvertire pietà per i piùsvantaggiati a donarle il coraggio di lasciar-si alle spalle quel ‘ghetto sociale’ - un ghet-to dei quartieri alti - dove è nata e, doverestando, sarebbe presto - come lei dice -instupidita. Quella che lei chiama la ‘politicavera’ è quella del lavoro in borgata, che le faincontrare ‘figure umane straordinarie’. Laragione essenziale della scelta comunista diLuciana Castellina è, come ricorda lei stes-sa, quella di avere visto nel PCI il modo dinon guardare più al proprio ombelico.

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La politica che fa scoprire il mondo: presentato aGenova l’ultimo libro di Luciana Castellina

Hanno collaborato a questo numeroMichele Ainis, Gianni Brienza, Chiara Calò,Claudia Carotenuto, Alessandro Cobianchi,Alberto De Sanctis, Gennaro Di Cello, CristinaFormica, Alfiero Grandi, Andrea Liparoto, GabrieleMoroni, Piero Pacchioli, Giuliana Sgrena

In redazioneAndreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini

Direttore responsabileEmanuele Patti

Direttore editorialePaolo Beni

Impaginazione e graficaClaudia Ranzani

Progetto graficoSectio - RomaCristina Addonizio

EditoreAssociazione Arci

RedazioneRoma, via dei Monti di Pietralata n.16

Registrazione Tribunale di Roman. 13/2005 del 24 gennaio 2005

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Acqua: non toccate il referendumIn merito alla dichiarazione del ministroRomani sulla necessità di un approfondimen-to legislativo sulla questione acqua intervienel'associazione. «Adesso chiediamo con forzache si lascino decidere i cittadini senzaimprovvisate marce indietro» sostieneRossella Miracapillo, segretario generaleMC. «Evidentemente la presa di coscienzadei cittadini, su un tema così importantecome quello della privatizzazione di un benecomune come l'acqua, fa paura. Il movimen-to imponente che si è creato intorno alla que-stione e che ha portato alla firma di 1 milionee 400mila italiani per il referendum ne è laprova. Come cittadini, pretendiamo di espri-mere la nostra opinione attraverso il referen-dum. Questi provvedimenti del Governosembrano artati e tardivi e il timore è che siassumano norme non definitive e inefficaci,norme individuate invece con chiarezza elucidità dai quesiti referendari».

MC asssite i consumatori nel fallimento PandemiaI 12.000 consumatori che hanno pagato incontanti o hanno versato caparre e stipulatocontratti di finanziamento e non hanno rice-

vuto i mobili acquistati presso il mobilificiAiazzone di tutt'Italia, tramite MC hanno orala possibilità di cercare di recuperare i paga-menti effettuati nel fallimento di Panmediapresso il tribunale di Torino. L'associazioneinvita tutti i consumatori coinvolti a contattarele sedi del Movimento Consumatori per otte-nere informazioni e assistenza sia per l'insi-nuazione al passivo sia per l'eventuale azio-ne collettiva nei confronti di Fiditalia.

Nucleare. Soddisfatti del dietrofrontdel governoLa posizione del Movimento Consumatori dicritica al programma nucleare deciso dalGoverno, ha trovato riscontro nel dietrofrontgovernativo. «È possibile - sostiene OvidioMarzaioli, responsabile del settore Energia &Ambiente di MC - che questa ritirata possaessere intesa anche come un 'depotenzia-mento' dello strumento referendario ma restala vittoria di tutto il movimento consumeristi-co contrario a un piano nuclearista sorpas-sato e senza impatto reale sulla produzioneenergetica. Ora più che mai c'è bisogno disviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, acominciare dalle produzioni microgenerateper usi domestici».

www.movim

entoconsumatori.it

Un articolo di Alberto De Sanctis dell’Università di Genova

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arcireportarciPubblichiamo il secondo dei cinque manifesti realizzati per la campagna istituzionale dell’Arci