Affrontare il cambiamento - Softwareuno INS · 2019. 3. 8. · Affrontare il cambiamento Intervista...

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È ormai noto che molti sono i cam-biamenti che il settore sociosanitario dovrà affrontare nei prossimi de-cenni. Come si sa, nel nostro paese ci troviamo da un lato di fronte al problema dell’invecchiamento della popolazione e dall’altro dobbiamo fare i conti con una società radical-mente cambiata rispetto al passato, meno strutturata per rispondere in maniera adeguata ai nuovi bisogni assistenziali della popolazione an-ziana. Come ricorda con estrema precisione il Professor Antonio Se-bastiano2, infatti, «ulteriori elementi di criticità sono legati alla riduzione della dimensione media della fami-glia, alla contrazione delle nascite, al prolungamento dell’intervallo tra matrimonio/convivenza e procrea-zione, ai cambiamenti nello stile di vita, all’incremento del tasso dei di-vorzi e alla maggiore partecipazione femminile al mondo del lavoro»3. Sarà dunque sempre più difficile per le famiglie sostenere i propri anziani sia in termini di assistenza (ovvero come caregiver), sia in termini eco-nomici.

È evidente quindi che tutti i soggetti che operano attivamente all’interno del settore hanno la responsabilità di comprendere fino in fondo il cam-biamento in atto, per studiare solu-zioni nuove nell’ottica di un ripensa-mento del nostro sistema di welfare. E questo vale non solo per le realtà che già erogano servizi (residenziali, semi-residenziali o domiciliari che siano), ma anche per tutte le orga-nizzazioni che operano a vario tito-lo nel settore e che sono legate dalla comune vision di contribuire al mi-glioramento della qualità di vita delle persone anziane.

Per questo abbiamo scelto di inter-vistare Paolo Galfione, Amministra-tore e Direttore Generale di Softwa-reuno, per capire come ha scelto di porsi rispetto ai nuovi scenari una software house che si dedica al mi-glioramento del settore sociosanita-rio da più di vent’anni.

Affrontare il cambiamentoIntervista a Paolo Galfione1: nuovi scenari per il settore

A cura di CARE&Management

Quali sono, secondo te, gli scenari principali che dovrà affrontare il si-stema sociosanitario nel prossimo futuro?Le statistiche demografiche ci forni-scono dati molto precisi sull’invecchia-mento della popolazione: oggi gli over 65 nella Comunità Europea costituisco-

no circa il 30% della popolazione e nel 2050 le previsioni ci indicano che tale percentuale supererà il 50%. La sfida che dovrà affrontare il sistema sociosa-nitario riguarda proprio la sua sosteni-bilità: solo adottando nuove soluzioni rispetto a quelle in atto il sistema potrà sostenersi. Il tempo stringe e sono ri-

Paolo Galfione

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chieste concrete azioni di rinnovamen-to per rendere i percorsi di cura più ef-ficaci, ingaggiare il cittadino in stili di vita più sani e consapevoli e intercettare l’esordio della cronicità legata all’età, in fase precoce, al fine di spostare il più in là possibile la non-autosufficienza e im-parare a gestirla con strumenti nuovi. Un percorso realizzabile concretamente anche grazie alle nuove tecnologie in-formatiche che ci permetteranno di es-sere accuditi e monitorati da caregiver digitali, pronti a sostenerci e a venirci in aiuto.

Quali strategie stanno adottando, se-condo te, le strutture sociosanitarie del territorio italiano?Le strutture che operano in ambito so-ciosanitario si stanno aprendo a una sempre maggiore varietà di servizi, ca-paci di intercettare i bisogni del citta-dino anziano fin dall’esordio dei primi sintomi di difficoltà, in modo da per-mettergli di vivere in casa il più a lungo possibile. Una casa che domani potrebbe diventare un alloggio protetto in un con-testo progettato per comunità di persone anziane, residenti ma con buona autono-mia. Da questo punto di vista in Italia si sta sperimentando ciò che in altri paesi europei è ormai una tendenza ben con-solidata: le piccole strutture sociosani-tarie, prima isolate, dovranno imparare a fare squadra, diventando parte di reti o aggregazioni più grandi, capaci di ab-battere costi generali e di programmare meglio le risorse sul territorio.

Cosa significa invece per voi come azienda leader nel software per il so-ciosanitario affrontare i cambiamenti in atto?In scenari che cambiano, innovare, fare squadra e migliorare la programmazio-ne sono le sfide che abbiamo raccolto. Siamo consapevoli che nei prossimi anni alle software house verrà richiesto di essere più forti dal punto di vista di-

mensionale e più complete in termini di prodotti e soluzioni digitali, anche tangibili, come la domotica, la tele-medicina e le tecnologie indossabili. Il consolidamento della partnership ven-tennale con Zucchetti, attraverso il suo ingresso nella compagine societaria di Softwareuno lo scorso novembre, ci ha permesso di costituire un nuovo equi-paggio per affrontare i nuovi scenari con forza e con la consapevolezza che solo mettendo insieme talenti e risorse si potranno affrontare con successo le sfide del futuro.

Immaginiamo che la vostra azienda abbia in mente di far tesoro anche del-la propria storia per costruire il cam-biamento. Quale visione e quali valori vi hanno sempre mosso e continue-ranno ad accompagnarvi, nonostante la trasformazione?Nei nostri 27 anni di storia abbiamo visto il settore sociosanitario cambiare completamente fisionomia a fronte di una costante crescita delle esigenze e della complessità organizzativa. Quella che è rimasta immutata è la consape-volezza che da noi ci si aspetta compe-tenza, capacità di innovazione e un filo diretto: dei volti e delle voci a cui dare fiducia. Softwareuno e Zucchetti sono nate entrambe come imprese di fami-glia e hanno fondato il loro successo sulla creazione di valore per il cliente. Il nostro ingresso in Zucchetti è teso a rafforzare questa promessa che abbia-mo sempre cercato di mantenere e che continuerà a guidarci anche in futuro.

Note:1 Direttore Generale Softwareuno Ins.2 Docente e Direttore dell’Osservatorio Setto-riale sulle RSA presso LIUC – Università Cat-taneo.3 Cfr. V. Scaccabarozzi, Residenzialità Leg-gera. Un servizio proiettato nel futuro, Editrice Dapero, Piacenza 2018, p. XII.