a cura di Marina Sozi GIULIANO SOZI OPERE 1955 … · Non ho avuto modo di frequentare Giuliano....

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PARROCCHIA DI SANTA MARIA MAGGIORESPELLO

)LA PARENTESI DEL MONDO

GIULIANO SOZIOPERE 1955-2015

Spello > Pinacoteca Civica e Diocesana5 dicembre 2015 / 3 aprile 2016

ORARI DI APERTURA5 DICEMBRE 2015 > 6 GENNAIO 2016

dal martedì alla domenica 10.30 -12.30 / 15.00 -17.007 GENNAIO > 31 MARZO 2016

venerdì, sabato e domenica 10.30 -12.30 / 15.00 -17.00

1 > 3 APRILE 2016 venerdì, sabato e domenica 10.30 -13.00 / 15.00 -18.30

INCONTRI CON L'AUTORE

a cura di Marina Sozi

ore 17

INFORMAZIONI0742 302239 / spello@sistemamuseo.it

www.sistemamuseo.itwww.comune.spello.pg.it

DOMENICA 13 DICEMBRE 2015Made In Christmas

DOMENICA 3 APRILE 2016Se superi il confine

DOMENICA 20 MARZO 2016Leggere in noi

DOMENICA 24 GENNAIO 2016Sette Finestre

Spello vista con occhi di Giuliano Sozi

DOMENICA 14 FEBBRAIO 2016Rèna

Fanciullezza e amore

LA PARENTESI DEL MONDOGIULIANO SOZI

OPERE 1955-2015

Spello > Pinacoteca Civica e Diocesana5 dicembre 2015 / 3 aprile 2016

a cura di Giulio Proietti Bocchini

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Non ho avuto modo di frequentare Giuliano. Lui schivo eisolato nella bella Spello, della cui gloriosa storia romanasi è, con gran profitto della città, a lungo interessato, io fintroppo affaccendato. Ma senza mai dimenticarmi dellasua pittura e dei suoi disegni, forse fissati nella memoriaattraverso il filtro inimitabile della poesia, la sua, questa sìvisitata. Allora Giuliano è presente nella lunga epitome dipittori e scultori della nostra terra, nel catalogo n. V diTerra di Maestri. Artisti umbri del Novecento 1969-1980,kermesse allestita nello splendido milieu di Villa Fidelia,che mi vide se non altro curatore entusiasta. Il quadroesposto fu Torre di Babele N. 2, del 1980, olio e acrilico su garza su compensato, un classico del periodo per dircosì proficuamente alla M.C. Escher, con la differenzache l’artista olandese era algoritmico e architettonico,freddo, mentre Giuliano è viscerale, di cuore e di terra, dialbero e di radici, caldo. Comunque la serie di Babele è bellissima e profonda suggestione metafisica. Il suo surrealismo non è che questo star «nascosti, sotto le barbedei boschi», ai piedi del sacro monte Subasio, vivente inuna Spello – così in un quadro simbolico, emblematicodella sua poetica – scheggiata e ispida poggiata su fondamenta di corpi, una selva di titani intrecciati come

malta e pietra. «Con noi respirano le rocce», recita una poesia di Giuliano, ed è vero, i suoi paesaggi rosa, popolati di uomini e donne nudi della nudità edenica, affollati eppur soli, insomma una folla solitaria, hanno laproprietà di essere alberi e pietre, inconsapevoli della natura umana, paghi del delirio di non sapere nessun perché. Una natura antropomorfa, verticale, dove gliumani sono tronchi e gli alberi sono braccia e gambe, unpò come nelle incisioni dantesche di Gustave Doré. Ilmondo di Giuliano è un Eden pietrificato, come le antichepietre del suo municipium. «Un mondo di rare algebre, |diequilibrate alchimie, radici e piovre| imperversano sulprato assurdo».

Ora la sua Spello lo “celebra” per la sua arte, lunga sessant’anni, da aureo dilettante, dai timidi approcci alla Rosai alla rivoluzione surrealista, fantastica e accerchiante, tragica e serena. Com’è lui, del resto, che– io costretto alle pandette e ai codici lo invidio molto,gliel’ho sempre detto – ha seguito a Roma le lezioni universitarie di Giuseppe Ungaretti, Ettore Paratore, Lionello Venturi, Natalino Sapegno. Un Gotha del quale si avverte, eccome!, la presenza nel gran bel mondo intellettuale e spirituale di un umbro classe 1931, giovanecome non mai.

Anton Carlo PontiScrittore e giornalista

GIULIANO SOZI: UN SURREALISTA A HISPELLUM

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