7. aspetti etici degli allevamenti intensivi

Post on 25-Jun-2015

424 views 0 download

Transcript of 7. aspetti etici degli allevamenti intensivi

La seguente presentazione si occupa solo degli aspetti etici ed

ecologici degli allevamenti intensivi.

(Per gli aspetti riguardanti la salute, vedi seminari "Pericoli delle proteine animali" e

"Il Ph ottimale del sangue").

VACCHE GRASSE, BAMBINI MAGRI

Circa un miliardo di esseri umani, soprattutto bambini, soffrono di

denutrizione cronica.

LA CAUSA?

NON la mancanza di cibo prodotto

VERA CAUSA

La distribuzione non omogenea delle risorse → Enormi sprechi

L’Etiopia, anche durante la sua peggiore carestia…

… produceva semi oleosi che esportava per il consumo animale.

Il Brasile conta 16 milioni di persone

malnutrite.

Ma il Brasile esporta 16 milioni di tonnellate di soia per mangimi

animali.

Una tonnellata, ovvero 1000 kg. di soia per ogni individuo malnutrito!

La Colombia ha 45 milioni di ettari

coltivabili.

Gli altri 40 sono a pascolo per la produzione di carne.

Solo 5 milioni sono coltivati per produrre cibo per la popolazione.

In Messico, milioni di persone soffrono di denutrizione cronica.

Nel 1960, in Messico, il bestiame consumava il 5% dei cereali prodotti.

Nel 2003, il 45%.

In Egitto si è passati dal 3% al 31%.

In Cina si è passati dall’8% al 28%.

Riassumendo: Aumento del consumo di cereali per mangimi

(%)

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

Messico Egitto Cina

1960

2003

FABBRICHE DI PROTEINE

ALLA ROVESCIA

Dunque, produciamo molto più cibo per i mangimi che per

l’alimentazione umana…

… ma da questi ricaviamo carne, latte e uova.

Quello che gli animali hanno mangiato, ce lo restituiscono.

Giusto?

NO, SBAGLIATO! PERCHÉ?

Perché la maggior parte del cibo ingerito viene speso in forma di energia, per far vivere l’animale, non va a formare i suoi

tessuti!

Perché la maggior parte del cibo ingerito viene speso in forma di energia, per far vivere l’animale, non va a formare i suoi

tessuti!

Indice di conversioneAnimale Kg. di vegetali per

crescere di 1 kg.

Kg. di vegetali per

produrre 1 kg. di

carne (contando 35-

40% di scarto)

Vitello 13 18

Bue 11 15

Agnello 24 33

Pollo 3 4

Ci vogliono chili e chili di proteine vegetali per 1 kg. di proteine animali.

Ecco l’impatto sociale dello spreco, secondo l’economista Frances

Moore Lappé…

Negli USA sono state prodotte, in

un solo anno, 145 milioni di tonnellate di cereali e soia

per uso animale.

Se ne è ricavato 21 milioni di tonnellate di carne, latte e uova, a

fronte di 145 milioni di tonnellate di cibo vegetale!

Il solo spreco degli USA avrebbe assicurato un pasto completo al

giorno a tutti gli abitanti della Terra!

La differenza: 124 milioni di tonnellate di

spreco!

Consideriamo le proteine anziché le calorie:

Un ettaro di terra destinata ad allevamento bovino produce in un

anno 66 kg. di proteine.

Lo stesso terreno coltivato a soia produrrebbe 1848 kg., ovvero 28

volte di più!

GLI SPRECHI GLOBALI DI CIBO

E TERRE

La Terra: percentuali dell’uso delle terre fertili

Mangimi: 66%Cibo per

gli esseri umani:

34%

La produzione: percentuali di vegetali per uso animale

USA

87%77%

61%66%

30%26%

EuropaAmerica del Sud Asia Africa

America centrale

Riassumendo…90% dei

cereali e della soia per uso

animale

78% dei cereali

32% dei cereali

18% dei cereali

Paesi sviluppati

Paesi in via di

sviluppoPaesi poveri

Su scala mondiale

L’Europa è in grado di produrre abbastanza vegetali da nutrire tutti i suoi abitanti, ma non i suoi animali.

Solo il 20% delle proteine vegetali destinate agli animali d’allevamento

proviene dall’interno…

Il resto viene importato dai paesi del sud del mondo,

impoverendoli ulteriormente e sfruttando le

loro risorse ambientali.

Se tutti, sulla Terra, adottassero il modello di consumo dei paesi

occidentali, servirebbero almeno due volte e mezza le terre emerse

oggi esistenti.

Viceversa, se tutti seguissero il modello alimentare degli indiani, potremmo

nutrire 11 miliardi di persone.

LO SPRECO DI ACQUA

Il 70% dell’acqua utilizzata sul pianeta è consumato dalla zootecnia

e dall’agricoltura.

Acqua per la coltivazione, Acqua per abbeverare gli animali,

Acqua per pulire le stalle.

Una vacca da latte beve 200 litri di acqua al giorno

Un cavallo o un bovino 50 litri

Un maiale 20 litri

Una pecora 10 litri

Il settimanale Newsweek ha calcolato che, per produrre 5 kg. di

carne bovina…

… serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media

americana in un anno!

Alimento Litri di acqua x 1 kg. di alimento

Patate

Frumento

Mais

Riso

Soia

Pollo

Manzo (intensivo)

500 litri

900 litri

1400 litri

1910 litri

2000 litri

3500 litri

100.000 litri

LO SPRECO DI ENERGIA

Anche l’energia fossile necessaria per la produzione di cibi animali è di

gran lunga maggiore di quella necessaria per la produzione degli stessi nutrienti da fonti vegetali.

Calorie di combustibile fossile necessarie per la produzione 1 caloria

di…Grano 2,2 calorie

Cibi animali (in media)

Carne bovina

Uova

Latte

Carne di maiale

25 calorie

40 calorie

39 calorie

14 calorie

14 calorie

Jon R. Louma afferma che per ogni caloria ingerita

dall’americano medio, servono 9,8 calorie di carburante fossile…

… per cui, in un anno, un americano “mangia” 13 barili

di petrolio.

INQUINAMENTO CHIMICO

Fertilizzanti, pesticidi ed erbicidi inquinano tutti il suolo, l’acqua e il

cibo stesso.

Non si tratta però di un problema legato all’agricoltura in sé, ma

all’agricoltura finalizzata all’allevamento di animali.

Per esempio, l’80% degli erbicidi (o diserbanti) viene utilizzato in USA

per i campi di mais e soia destinati al bestiame.

È un problema legato alla monocoltura, che risulta

redditizia in quanto consente una industrializzazione spinta.

Se i suoli fossero destinati a coltivazioni a rotazione per uso diretto umano, non sarebbero

necessari prodotti chimici, perché il terreno rimarrebbe fertile.

Inoltre, il 16% del metano immesso nell’atmosfera, una delle cause

dell’effetto serra, viene emesso dagli animali d’allevamento durante il

processo digestivo.

INQUINAMENTO DA DEIEZIONI

In Italia gli animali da allevamento producono circa 19 milioni di tonnellate di sterco a scarso

contenuto organico, che non può essere utilizzato come fertilizzante.

È come se in Italia

avessimo 137 milioni di

abitanti in più (oltre il doppio

dell’attuale popolazione).

Le deiezioni provenienti dagli allevamenti intensivi USA inquinano

l’acqua più di tutte le altre fonti industriali messe insieme.

L’accumulo delle deiezioni animali è strettamente collegato alla dead zone

(“zona morta”) di 7000 miglia quadrate nel Golfo del Messico, che non contiene

più vita acquatica.

La dead

zone vista dal

satellite…

… e vista dal vivo

L’ABBATTIMENTO DELLE FORESTE

Il legname è una delle cause minori della deforestazione.

La causa principale è la creazione di pascoli per l’allevamento dei bovini

destinati a fornire carne all’Occidente.

Per esempio, l’aumento vertiginoso delle esportazioni di carne verso gli

USA ha portato il Costa Rica ad avere oggi il 10% delle sue foreste

pluviali!

Nella foresta amazzonica, l’88% del territorio disboscato è stato adibito a pascolo.

In totale, la metà della foresta pluviale dell’America centrale e

meridionale è stata abbattuta per l’allevamento.

E il ritmo di disboscamento è in continua crescita!

Per produrre un hamburger dai manzi dell’America Latina, si

devono abbattere 5 mq. di foresta tropicale.

Un esempio emblematico: il Brasile

1997-2003 → incremento del 600% di carne bovina esportata (soprattutto

verso l’Europa)

2003 → crescita del 40% della deforestazione rispetto all’anno

precedente.

In soli 10 anni, la regione ha perso un’area pari a due volte il Portogallo,

in gran parte diventata pascolo.

Dopo pochi anni il pascolo si trasforma in deserto perché i nutrienti della terra che in quelle zone sono in superficie,

non più trattenuti dalle radici degli alberi, vengono asportati dalle piogge.

CONCLUSIONE

I problemi alla salute e all’ecosistema che

pongono gli allevamenti intensivi

non possono più essere ignorati.

Esistono gravi ragioni etiche che non possono lasciarci indifferenti di fronte alla ricaduta che le abitudini alimentari

occidentali hanno sul terzo mondo, affamandolo sempre di più.

Con la Libera Università di Amsterdam, la fondazione Nicholas G. Pierson ha voluto scoprire che risparmio di gas-

serra si otterrebbe se nei soli USA tutti fossero vegetariani per…

7 giorni su 7…

Si eviterebbero 700 megatoni di gas-serra.

Sarebbe come eliminare tutte le auto degli USA.

Sarebbe come ridurre a zero il consumo di energia

elettrica in ogni abitazione degli Stati Uniti.

6 giorni su 7…

Si risparmierebbe carbonio equivalente a piantare 13

miliardi di alberi e lasciarli crescere 10 anni, cioè 43 alberi

per ogni americano.

5 giorni su 7…

Sarebbe come dimezzare negli USA tutto l’uso domestico di

elettricità, gas, petrolio e cherosene.

4 giorni su 7…

Si eviterebbero 300 megatoni di gas-serra nell’atmosfera. Sarebbe come sostituire tutte auto degli USA con

auto elettriche.

3 giorni su 7…

Sarebbe come sostituire tutti gli elettrodomestici delle case

americane con altri a risparmio energetico.

2 giorni su 7…

Sarebbe come risparmiare 90 milioni di biglietti aerei da New-York a Los Angeles.

1 giorno su 7…

Mangiando meglio, farai del bene a te stesso e alla Terra!

Elenco delle fonti dei dati riportati:

Database FAO, Food Balance Sheet 2001

Unimondo

Frances Moore Lappé “Diet for a small planet”

(New York, Ballatine Books, pp. 69-71)

J. André “Sette miliardi di vegetariani” (Giannone Ed.)

USA Agency for International Development

Commissione Europea

E. Moriconi “Le fabbriche degli animali”

(Ed. Cosmopolis 2001)

“Water Resources: Agriculture, the Environment, and

Society” An assessment of the status of water resources by

David Pimentel (specialista in risorse idriche alla Cornell

University, Ithaca, New York), James Houser, Erika Preiss,

Omar White, et al. Bioscience, Febbraio 1997, Vol. 47, N° 2

David e Marcia Pimentel “Sustainability of meat-based and

plant-based diets and the environment”, Am J Clin Nutr 2003;

78(suppl); 660S-3S

World Watch Institute “State of the World 2004”, p. 74

Environmental Protection Agency 1996

Debbie Howlett “Lakes of Animal Waste Pose Environmental

Risk” (USA Today, 30 dic. 1997, p. A7)

The Year of the World Caught Fire, Rapporto WWF, 12/97

Julie Denslow e Christine Padoch “People of the Tropical

Rainforest” – Berkeley: University of California (Press. 1988,

p. 169)

CIFOR (Centro per la Ricerca Forestale Internazionale)

INPE (Istituto di Ricerca Spaziale del governo brasiliano)

ISMEA 2003 (Ministero delle politiche agricole e forestali)

Fonte: “Vacche grasse, bambini magri, foreste disboscate” Agire Ora Edizioni

FINE

by Luciana