1 1 Sergio Gatti Federcasse Cassa Raiffeisen di Brunico, 8 gennaio 2013 Il ruolo delle Casse...

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Sergio Gatti

Federcasse

Cassa Raiffeisen di Brunico, 8 gennaio 2013

Il ruolo delle Casse Raiffeisen e delle BCC.

Prospettive per il Credito Cooperativo nell’attuale contesto politico ed economico.

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Cassa Raiffeisen di Brunico, 8 gennaio 2013

La finanza che mangia la democrazia.

La banca che la costruisce.

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«Visto dal di fuori e superficialmente, lo spettacolo che la nostra epoca offre è oltremodo

brillante….

Si dovrebbe credere che la gioia di vivere …»

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«Lo spirito agisce in modo stimolante, è determinante…»

Federico Guglielmo Raiffeisen

,

55

,

C’è un problema di spread spirituale.

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«L’assetto normale dell’economia importa che il capitale si associ direttamente e durevolmente

al lavoro per i fini della produzione»

Giuseppe Toniolo

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Non ci resta che crescere.

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Conta come si cresce non quanto si cresce.

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I temi principali

L’Europa e il contesto regolamentare: l’Unione Bancaria

La crisi 2007-2012 e alcune lezioni emerse

Le evidenze dei dati

Il settore bancario e il Credito Cooperativo

Sentieri di lavoro nelle Casse Raiffeisen e nelle BCC

La Cassa Raiffeisen e il modo diverso di FARE BANCA

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L’Europa fra regolamentazione e contesto

La contraddizione dell’Europa oggi:

la volontà di dotarsi di un quadro normativo unico al mondo

ma in una economia profondamente depressa.

Le preoccupazioni dei regolatori e la situazione reale dei

mercati e dell’economia viaggiano in direzioni opposte.

La contraddizione dell’Europa oggi:

la volontà di dotarsi di un quadro normativo unico al mondo

ma in una economia profondamente depressa.

Le preoccupazioni dei regolatori e la situazione reale dei

mercati e dell’economia viaggiano in direzioni opposte.

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2011

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La nuova frontiera

l’Unione Bancaria

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Unione Bancaria

Report dei 4 Presidenti, 25 giugno 2012In data 25 giugno 2012 i Presidenti Van Rompuy (Consiglio Europeo), Barroso (Commissione UE), Draghi (BCE) e Juncker (Eurogruppo) hanno emanato un documento unitario denominato “Towards a Genuine Economic and Monetary Union”.

1.quadro finanziario integrato per la tutela della stabilità finanziaria, costituito da•supervisione centralizzata a livello europeo sugli istituti di credito;•meccanismi di risoluzione delle crisi bancarie;•protezione dei depositi;

2.quadro integrato di politiche di bilancio, per assicurare solidità a livello nazionale ed europeo, mediante il coordinamento e con il fine dell’emissione di titoli di debito comuni;

3.quadro integrato di politiche economiche, dotato di meccanismi sufficienti ad assicurare l’impostazione di politiche nazionali ed europee per la crescita sostenibile, l’occupazione e la competitività;

4.legittimazione democratica e responsabilità all’interno dei processi decisionali delle politiche relative al funzionamento dell’EMU.

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UNIONE BANCARIA e European Single Supervisory Mechanism (ESSM)

L’Unione Bancaria sarà fondata su 3 pilastri:un’unica supervisione centralizzata presso la BCE un unico schema di garanzia per i depositi un unico sistema di risoluzione delle crisi, con l’aggiunta del fondo ESM per le necessarie ricapitalizzazioni laddove i precedenti strumenti falliscano.

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ESSM - European Single Supervisory Mechanism

Secondo l’Accordo di giugno e ottobre 2012:BCE con funzioni di vigilanza centralizzata, con poteri penetranti ed esclusivi,

• su tutte le Banche dell’area Euro, indipendentemente dalla loro dimensione o business model,

• progressivamente entro gennaio 2014,• con assistenza, su alcune funzioni, delle autorità di vigilanza

nazionali che mantengono la vigilanza day to day.

Ridefinizione del ruolo dell’EBA (Londra), che determina gli standard tecnici applicabili alla legislazione, produce linee guida e raccomandazioni

Coordinamento di altri temi (DGS, Crisis Management) nell’ambito della costituenda Unione Bancaria

Cosa cambia?

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Il contributo del Credito Cooperativo alle consultazioni in tema di Vigilanza Bancaria Unificata (Camera, 12 dicembre 2012)

«…Il Credito cooperativo ha evidenziato la necessità di rispettare i principi di sussidiarietà e proporzionalità, anche al fine di valorizzare le peculiarità del modello societario cooperativo, tenendo conto allo stesso tempo, che le nuove norme regolamentare potrebbero comportare, soprattutto per le banche di piccole e medie dimensioni, onerosi costi di compliance. In tale ambito, nel rispetto del principio di proporzionalità, occorre valutare i diversi profili di rischio all’interno del sistema bancario, favorendo, come peraltro già espressamente previsto nella proposta di direttiva relativa ai sistemi di garanzia dei depositi, l’azione di prevenzione e risanamento rispetto ai meccanismi di liquidazione dell’ente in crisi, soprattutto in presenza di meccanismi di protezione istituzionale, anche attraverso il riconoscimento della forma organizzativa a rete integrata. In relazione allo strumento del bail-in si rileva che esso, trasformando il creditore della banca in azionista, è di difficile applicazione per il sistema delle cooperative, che prevedono limiti alla quota di capitale detenibile.»

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Il contributo del Credito Cooperativo alle consultazioni in tema di Vigilanza Bancaria Unificata (Senato, 12 dicembre 2012)

«Nella costruzione del sistema unico di supervisione bancaria europea, la Commissione rimarca altresì l'esigenza che si tenga conto - in relazione agli intermediari sottoposti a vigilanza - della dimensione, dei modelli di business e dei diversi profili di rischiosità all'interno del sistema bancario, evitando il rischio di un'omologazione delle regole e delle pratiche di vigilanza. Tale esigenza riguarda in particolare le specificità del modello societario delle banche cooperative italiane, tradizionalmente impegnate nel sostegno alle piccole comunità ed economie locali. La Commissione ritiene opportuna una riflessione sulla possibilità di inserire nella proposta di regolamentoCOM (2012) 511 definitivo una specifica disciplina per le banche cooperative e rileva che l'attività di supervisione dovrebbe tener conto del diverso e distinto livello - regionale, nazionale o transnazionale - al quale l'intermediario opera. In relazione alla disciplina per la risoluzione delle crisi bancarie, la Commissione segnala l'esigenza di tener conto degli specifici strumenti di risoluzione già predisposti e resi operativi dal sistema delle banche italiane di credito cooperativo ed evidenzia altresì il rischio che un'applicazione generalizzata a tali enti creditizi degli strumenti di risoluzione proposti a livello europeo possa risultare non compatibile con i vincoli che l'ordinamento italiano impone al modello societario cooperativo».

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ESSM - European Single Supervisory Mechanism

Soglia 30 miliardiDal 1° marzo 2014 la BCE monitora tutti le Banche aderenti all’Unione Bancaria con asset di almeno 30 miliardi di euro o che rappresentano il 20 % del Pil del Paese. Le banche al disotto di questa soglia rimangono sotto la vigilanza delle autorità nazionali.

Accordo del 13 dicembre 2012.Le regole della supervisione

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Il sostegno pubblico alle banche europee

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L’economia europea non può fare a meno delle banche.L’87% dell’economia europea è finanziata dalle banche (Stati Uniti,

l’economia è finanziata all’80% dai mercati).

L’Europa: 21 milioni di PMI di cui il 90% con meno di 10 lavoratori ma con un contributo significativo all’occupazione a livello locale. Queste piccolissime imprese hanno per partner finanziario le banche locali che spesso sono banche cooperative.

Ridurre le capacità di finanziamento delle banche cooperative con

una legislazione che non tiene conto delle loro specificità condurrà

inesorabilmente al manifestarsi di effetti negativi sulle PMI e dunque

sull’economia reale.

L’economia europea non può fare a meno delle banche.L’87% dell’economia europea è finanziata dalle banche (Stati Uniti,

l’economia è finanziata all’80% dai mercati).

L’Europa: 21 milioni di PMI di cui il 90% con meno di 10 lavoratori ma con un contributo significativo all’occupazione a livello locale. Queste piccolissime imprese hanno per partner finanziario le banche locali che spesso sono banche cooperative.

Ridurre le capacità di finanziamento delle banche cooperative con

una legislazione che non tiene conto delle loro specificità condurrà

inesorabilmente al manifestarsi di effetti negativi sulle PMI e dunque

sull’economia reale.

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Europa: 80 banche

=

90% total asset

Europa: 80 banche

=

90% total asset

Single rule book?

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1. No adeguata considerazione peculiarità banche

cooperative.2. No comprensione importanza della rete.

3. Rischio omologazione taglia unica per tutti.4. Non coerente applicazione principi sussidiarietà

e proporzionalità5. Esclusione Parlamento

1. No adeguata considerazione peculiarità banche

cooperative.2. No comprensione importanza della rete.

3. Rischio omologazione taglia unica per tutti.4. Non coerente applicazione principi sussidiarietà

e proporzionalità5. Esclusione Parlamento

La regolamentazione europea

Preoccupazione

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“La crudele ironia è che il modello bancario

che favorisce la stabilità finanziaria e la crescita economica potrebbe essere la vittima principale

del nuovo quadro normativo, mentre il modello che ha causato la crisi

verrebbe lasciato in pace, almeno in parte”.

Jacques de Larosiere, Presidente Eurofi

“La crudele ironia è che il modello bancario

che favorisce la stabilità finanziaria e la crescita economica potrebbe essere la vittima principale

del nuovo quadro normativo, mentre il modello che ha causato la crisi

verrebbe lasciato in pace, almeno in parte”.

Jacques de Larosiere, Presidente Eurofi

La regolamentazione europea

Paradosso

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La regolamentazione europea

“(...) Senza le BCC probabilmente gli effetti sull’offerta di prestiti alle piccole e medie imprese delle ristrutturazioni delle grandi banche sarebbero stati più restrittivi e la concorrenza nei mercati locali del credito

meno vivace.

Le conseguenze della crisi attuale sarebbero più severe per un numero rilevante di

famiglie

e di piccole e medie imprese”.Mario Draghi, dicembre 2009

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La crisi 2007-2012 e alcune lezioni emerse

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- feelgood factor: affidamento eccessivo sull’ideologia del libero mercato e la sua capacità di autoregolarsi;

- Il concentrarsi su un unico modello organizzativo e di business: l’impresa for profit

La Grande Crisi iniziata nel 2007-2008 sta fornendo lezioni evidenti in campo bancario

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- i grandi limiti del modello di massimizzazione del profitto e la maggiore resilienza di altre forme di impresa (le imprese cooperative hanno avuto prestazioni generalmente migliori)

- la biodiversità bancaria (forma giuridica, dimensioni, modello di business) contribuisce alla stabilità dei sistemi finanziari

La Grande Crisi iniziata nel 2007-2008 sta fornendo lezioni evidenti in campo bancario/2

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-le banche cooperative hanno mostrato la capacità di resistere a errori teorici e regolamentari, alla grande degenerazione della banca e della finanza: dal modello OTH (Originate to Hold) al modello OTD (Originate to distribute);

- le cooperative mostrano la propria modernità purché capaci di affrontare il cambiamento con consapevolezza e coerenza.

La Grande Crisi iniziata nel 2007-2008 sta fornendo lezioni evidenti in campo bancario/3

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Due sfide-chiave per il futuro del Credito Cooperativo

A) Preservare l’essenza mutualistica e cooperativa

La partecipazione dei soci è decisiva.

B) Affrontare una regolamentazione non lucida (o non neutrale)

1)One size fits all (taglia unica per tutti).

2)La regolamentazione sta fallendo nel non riconoscere che il modello di business basato sul relationship banking è meno rischioso

3) I costi di compliance rischiano di snaturare le banche cooperative e di innescare economie di scala artificiali.

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Le evidenze dei dati

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Le Persone

Soci: 1.112.000 (+ 15% dal 2009)

Clienti: quasi 7 milioni (+24% dal 2009 – resto industria bancaria +7%)

Clienti affidati: 1.805.000 (+9% dal 2009 rispetto al -7% della restante industria

bancaria)

Dipendenti: 37.000 (+2,8% rispetto al -4,3% della restante industria bancaria)

Occupazione giovanile: oltre il 42% di coloro che lavorano nelle BCC ha meno di 40 meno di 40

annianni

Oltre 4.0004.000 amministratori e sindaci

Uno sguardo ai dati: chi siamo

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La rete sul territorio

Sportelli: 4440 (13,3% del totale) - + 6,4% (rispetto al -2% dell’industria

bancaria)

BCC-Casse presenti nel 30% dei comuni italiani

Nel 37% delle piazze siamo in concorrenza con più di tre banche

Concorrenza fra BCC nel 29% dei comuni dove siamo presenti

POS e ATM: 12% del mercato

Uno sguardo ai dati: chi siamo

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Raccolta e impieghi

Raccolta: 179 mld (di cui 27 interbancario e BCE)

Impieghi lordi: 138 miliardi (+15%) che arrivano a 151 mld considerando le Banche di secondo livello

Quote di mercato:

7,9% degli impieghi in generale

9,3% delle imprese22,4% delle imprese artigiane18% delle imprese agricole15% del no profit8,5% delle famiglie consumatrici

Uno sguardo ai dati: chi siamo

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Patrimonio: 19,7 miliardi (+ 7,5%) Tier 1: 14,3% Total Capital Ratio: 15,3%

Uno sguardo ai dati: chi siamo

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6.80%

7.80%

8.80%

9.80%

10.80%

11.80%

2010 2011 2012 2013 2014 2015

Tasso di disoccupazione

Media pre-crisi

0.00%

1.00%

2.00%

3.00%

4.00%

5.00%

2010 2011 2012 2013 2014 2015

Indebitamento netto settorepubblico (% del Pil)

1,80%0,40%

-2,30%

-0,30%0,90% 1,40%

-6,00%

-4,00%

-2,00%

0,00%

2,00%

4,00%

6,00%

8,00%

10,00%

12,00%

14,00%

2010 2011 2012 2013 2014 2015

Pil

Domanda interna

Esportazioni

1. L’economia italiana in recessione fino al 2013

2. La disoccupazione rimarrà per un decennio oltre il livello pre-crisi

3. La finanza pubblica in linea con gli obiettivi prefissati

Fonte: Previsioni Federcasse – CER su dati Istat

Ipotesi evolutive per l’economia italiana

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Fonte: Previsioni Federcasse su dati Banca d’Italia, BCE e Bloomberg

-5,00%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

2010 2011 2012 2013 2014 2015

Impieghi (var %)

Famiglie Famiglie produttric i

Imprese Impieghi (dx)

Le previsioni sul sistema bancario italiano

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Fonte: Previsioni Federcasse su dati Banca d’Italia, BCE e Bloomberg

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

0,00%

1,00%

2,00%

3,00%

4,00%

5,00%

6,00%

7,00%

8,00%

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2010 2011 2012 2013 2014 2015

Qualità del credito

T. decadimento importi Soff/ impieghiSofferenze (var % scala dx)

Le previsioni sul sistema bancario italiano

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Fonte: Previsioni Federcasse su dati Banca d’Italia, BCE e Bloomberg

-15,00%

-10,00%

-5,00%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

-40,00%

-30,00%

-20,00%

-10,00%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

2010 2011 2012 2013 2014 2015

Raccolta (var %)

Obbligazioni banche CD e BF

Depositi in cc Raccolta totale (dx)

Le previsioni sul sistema bancario italiano

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Il Sole 24 Ore - 6 gennaio 2013

Debito delle famiglie

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Il Sole 24 Ore - 6 gennaio 2013

Debito delle famiglie

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Il settore bancario e il Credito Cooperativo

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Le linee di lavoro di Federcasse per il Credito Cooperativo 1 di 3*

Rappresentanza e tutela del sistema BCC a livello nazionale ed europeo (es. Basilea3, Mifid, MAD, DGC, Banking Union, Bank Recovery and Resolution)

* Lettera Presidente Azzi a Presidenti e Direttori FL e BCC-CR del 7 gennaio 2013

Nuove soluzioni di finanziamento per le Casse Raiffeisen-BCC (Cassa Depositi e Prestiti; Dipartimento del Tesoro - garanzie statali per le passività bancarie; BEI)

Miglioramento della qualità della governance (metodologia caratterizzata per il processo di autovalutazione)

Progetto leve di prevenzione delle situazione di crisi delle BCC-CR

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Le linee di lavoro di Federcasse per il Credito Cooperativo 2 di 3 *

Cantieri post Congresso Nazionale (mutualità; organizzazione BCC-CR; filiera associativa; liquidità e banca diretta; sinergia banche di secondo livello; sinergie centri informatici e consortili; persone e competenze)

* Lettera Presidente Azzi a Presidenti e Direttori FL e BCC-CR del 7 gennaio 2013

Approvazione Statuto FGI e certificazione QAR del sistema Internal Audit del Credito Cooperativo

Rinnovo del CCNL del 21 dicembre 2012 (recepimento Riforma del mercato del lavoro; disciplina Premio di Risultato; strumenti per la prevenzione delle tensioni occupazionali)

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Sentieri di lavoro nelle Casse Raiffeisen e BCC

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Pianificazione strategica mutualistica all’insegna della concreta coerenza identitaria

della crescita consapevole, durevole, responsabile, sostenibile

a. Sviluppo «verticale» nel territorio. Cassa radicata

b. Sviluppo ben-essere personale e comunitario. Cassa che prepara il futuro

c. Sviluppo del credito durevole. Cassa equilibrata

d. Sviluppo delle persone. Amministratori, management, collaboratori. Soci. Cassa del buon governo

Sentieri di lavoro in Cassa Raiffeisen-BCC

Qualità dellagovernancecooperativa

Stabilitàdella banca

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L’enciclica di Benedetto XVI

CARITAS IN VERITATE

“Se l’amore è intelligente, sa trovare

anche i modi per operare secondo una previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte

esperienze nel campo della cooperazione di

credito”.

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«Lo spirito agisce in modo stimolante, è determinante…»

Federico Guglielmo Raiffeisen