LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere...

30
MY GENERATION edizione web del bimestrale d'informazione a cura del Coordinamento FABI Giovani. Registrazione Tribunale di Roma n. 209/2012 del 5 luglio 2012 Direttore Responsabile: Lando Maria Sileoni a cura del Coordinamento FABI Giovani [email protected] Novembre / Dicembre 2014 LA TROTTOLA ATTUALITÀ La banca è mobile ATTUALITÀ Occhi aperti, i tempi cambiano WELFARE FAQ

Transcript of LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere...

Page 1: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

MY GENERATION edizione web del bimestrale d'informazione acura del Coordinamento FABI Giovani. Registrazione Tribunaledi Roma n. 209/2012 del 5 luglio 2012 Direttore Responsabile:Lando Maria Sileoni

a cura del Coordinamento FABI Giovani [email protected] / Dicembre 2014

FEDERAZIONE AUTONOMABANCARI ITALIANI

LA TROTTOLA

ATTUALITÀLa banca è mobile

ATTUALITÀOcchi aperti, i tempi cambiano

WELFAREFAQ

Page 2: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

03 EDITORIALELA TROTTOLA

05 ATTUALITÀTra le righe dei test della BCE

06 ATTUALITÀLa banca è mobile

09 ATTUALITÀOcchi aperti, i tempi cambiano

11 ATTUALITÀCinque minuti in LIS

13 SICUREZZAUscite d’emergenza

14 WELFAREFAQ

15 MARKETINGCSR - Le banche proiettateverso lo stakeholder engagement

17 POETRY CORNERLa vertigine / Mia madre

18 LETTERATURAL’idiotadi Fëdor Dostoevskij

20 MUSICA & CONCERTIPharrell Williams / Girl

21 CINEMASotto una buona stellaGli stagisti (Internship)

22 GIOVANI, ARTE, LAVOROStefania Casellato / Occhi negli occhi

23 SPORTIl riscatto di Cilic

24 ENOGASTRONOMIADa Vicenza all’Altopiano di Asiago

26 VIAGGIValle d’Itria. Una Puglia slowe dall’ottimo food

29 CITAZIONI

Direttore ResponsabileLando Maria Sileoni

Capo RedattoreLodovico Antonini

Comitato di RedazioneMattia PariPierluigi AielloRiccardo BarabaniWladimir BrottoSimone CapuaniGiovanni CorsaroAlessandro De RiccardisElisa Bianca GallinaroRoberto InchiappaGiorgio IsabellaAlberto LodaSimona MisticoniFederico MostaccioElio SfarraCaterina StramengaGiuseppe TaorminaAlessandra VanonciniMaria Chiara Wang

CollaboratoriFlavia GamberaleSimona SacconiDemetra

Grafica di copertinaSilvia Catalucci

Edizione webMarco Ammendola

ImpaginazioneOrione. Cultura, lavoroe comunicazione

CONTATTACI: [email protected]

Page 3: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

3EditorialeNovembre / Dicembre 2014

di Mattia PariCoordinatore Nazionale FABI GiovaniditorialeE

Questa giostra sembra proprio non volersi fer-mare, continua a roteare come fanno le trottole:in cerchio e senza andare da nessuna parte. Un

leggero senso di nausea, mi assale. Un movimento ri-petitivo e confuso che tende ad accavallare le parole ei pensieri. Si torna sempre al punto di partenza, masenza accorgersene. Si accumulano chilometri e mi-nuti, per tornare sempre nello stesso posto. Occorre,invece, dare un peso alle lettere, alle frasi e alle idee.Non è facile in questa confusione. Non è facile dividerele cose quando si sovrappongono. Conseguenza e con-dizione, non sono certo sinonimi. Eppure vengonoutilizzate con disinvoltura, scambiandole. La dignitàdegli individui non è la conseguenza, ma la condizionedi un sistema produttivo efficiente. Che dignità ci puòessere nel controllo a distanza, nel demansionamentoeconomico unilaterale e nell’eliminazione completadi quello che resta della possibilità di essere reinte-grato, dopo aver subito un licenziamento illegittimo?Tuttavia, la trottola gira e confonde i pensieri e puòsuccedere perfino che non ci ricordiamo più a che cosaservono i diritti. Bisogna fermarsi e riflettere: i dirittinel mondo del lavoro servono per redistribuire i po-teri. Per fare in modo che ci sia un equilibrio tra laforza dei datori di lavoro e la subalternità dei lavora-tori. Allora, mi chiedo: quando i diritti sono diventatiun lusso? Forse mentre la ruota girava, non me ne so-no accorto per colpa della nausea. Si è invertito qual-cosa tra la dimensione collettiva e quella individuale,perché i diritti sono deboli quando vengono abban-donati e lasciati soli. Questo può accadere quando co-minciamo a pensare che il diritto, prima di essere giu-sto o sbagliato, deve essere economicamente ammis-sibile, invertendo la scala dei nostri valori, per colpadella trottola che ruota su sé stessa senza andare da

LA TROTTOLA

LA DIGNITÀ DEGLI INDIVIDUI NONÈ LA CONSEGUENZA, MA LACONDIZIONE DI UN SISTEMAPRODUTTIVO EFFICIENTE E I

DIRITTI, ANCHE NEL MONDO DELLAVORO, SERVONO PER

REDISTRIBUIRE I POTERI ECREARE UN NECESSARIO

EQUILIBRIO TRA I RAPPORTI DIFORZA. LA NOSTRA GENERAZIONE

È CHIAMATA AD UNO SFORZOFONDAMENTALE, SE OGGI

ABBANDONIAMO IL CONTRATTOCOLLETTIVO NAZIONALE DI

LAVORO DECIDIAMO DI CAMBIARE(IN PEGGIO) IL NOSTRO FUTURO

Page 4: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

4

nessuna parte. Quando i milioni digratificazione economica dei top-manager del settore sono diventatiun riconoscimento alla loro profes-sionalità e i nostri scatti di anzia-nità un lusso insostenibile? Quan-do i miliardi di consulenze spesidalle banche sono diventati tuttiun investimento indispensabile e ilsistema di calcolo per il nostro TFRun capriccio da privilegiati?Mi viene la nausea e, forse, nean-che più per colpa di questa ruotache continua a girare. Le cose cam-biano, ma è nostro compito deci-dere la direzione. Un tempo, adesempio, lo sciopero era un reato echi lo faceva andava in galera. Og-gi, seppur per il nostro settore li-mitato dalla legge 146 del ’90, è undiritto. Chi l’avrebbe mai detto? Èstata una storia bella, una di quelleche vanno in avanti e non giranoin tondo senza andare da nessunaparte. Una storia senza nausea, fat-tasdi sudore e di lotta. Come quan-do i bancari sono diventati una ca-tegoria nel 1949, quando la FABI,da sola, ha conquistato il primoContratto Collettivo Nazionale diLavoro. I diritti non cadono dalcielo e non crescono sugli alberi,specialmente oggi che troppo spes-so vengono messi in contrapposi-zione tra di loro: lavoro contro sa-lute, lavoro contro retribuzioneproporzionata, lavoro contro dirit-to al riposo. Anche se la ruota gira,alcune immagini sono chiare: noibancari, senza il CCNL non esistia-mo. Ecco perché la lotta per il rin-novo del contratto della categoriasarà particolarmente importante;ecco perché la nausea è una condi-

zione, ma la reazione deve ancoraarrivare. Forse ABI, Federcasse oil potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che,da qui in poi, alcuni diritti non siapplicano più, che alcune previsio-ni decadono per qualcuno. Giure-ranno che tutto questo sarà soltan-to per quelli che arriveranno dopo;poi però, tra un paio d’anni, ci di-ranno che non è giusto che ci sianolavoratori di serie A e di serie B.Proprio dopo averli creati loro, ca-valcheranno le già presenti divisio-ni tra i lavoratori per abbassare atutti le tutele, esattamente come èstato fatto con il precariato. Con igiovani beffati due volte: la primaperché condannati a non avere di-ritti e la seconda quando sono statiutilizzati come strumento per leva-re le tutele anche ai loro padri e alleloro madri. Perché i diritti non sipossono estendere? Abbattiamo iluoghi comuni e i privilegi, i veriprivilegi. Nel momento in cui scri-vo, la battaglia per la sopravviven-

za della categoria è arrivata ad unmomento di svolta e, voglio esserechiaro, non è detto che vinceremonoi. Dipenderà dalla nostra deter-minazione, dalla nostra capacità dipartecipare, dal senso della realtà,dalla volontà delle nuove genera-zioni di bancari. I diritti diventanotali quando ne acquisiamo la con-sapevolezza e convinciamo anchegli altri che i diritti servono. Se,invece, li abbandoniamo, li rifiu-tiamo o li sottovalutiamo, essiscompaiono. Dobbiamo scendereda questa giostra che gira in tondoe non va da nessuna parte. Per noi,la direzione è chiara. Non rifiutia-mo l’innovazione, l’abbiamo dimo-strato quando abbiamo costituitoil Fondo di Solidarietà del settore,quando abbiamo creato il Fondoper la nuova Occupazione (che hagià garantito più di 9.000 posti dilavoro a tempo indeterminato),quando abbiamo proposto un nuo-vo modello di banca al servizio delPaese e in moltissime altre occa-sioni. La nostra generazione èchiamata ad uno sforzo incredibi-le: se oggi abbandoniamo il Con-tratto Collettivo Nazionale di La-voro, decidiamo di cambiare (inpeggio) il nostro futuro. La sceltache facciamo oggi sarà la causa diquello che avremo o non avremodomani. Se vogliamo fermare quel-la trottola che ruota su sé stessasenza andare da nessuna parte, sevogliamo che quel senso di nauseapassi per sempre, dobbiamo essereprotagonisti del nostro presente eartefici nel nostro futuro. Pensia-moci bene perché, forse, non avre-mo altre occasioni.

Editoriale

ditorialeE

Page 5: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

di Wladimir Brotto e Gabriele PalecoEsecutivo Nazionale FABI Giovanie RSA FABI Treviso

5Novembre / Dicembre 2014

Ormai lo sappiamo: un paio di sufficienze strap-pate, due pecore nere e una dignitosa figura alivello sistemico. Si sono conclusi così i temu-

tissimi esami della BCE, con una liberatoria sensazio-ne di scampato pericolo, tante pacche sulle spalle evalanghe congratulazioni e di complimenti reciprocitra i banchieri. Determinante, tuttavia, per la positiva conclusione deitest, è stato l'impegno e la capacità delle lavoratrici edei lavoratori del settore che hanno, a volte, anche sa-nato le carenze strategiche e prospettiche degli stessitop manager. È pertanto difficile immaginare cheadesso l’unica strategia per il rilancio economico delsettore passi proprio dal taglio del costo del lavoro enon dalla valorizzazione delle persone, che hanno di-mostrato, ancora una volta, di essere la vera risorsadegli istituti di credito. È difficile pensare che oltre 100 banchieri continuinoad incassare più di un milione di euro all’anno (dati

Eba 2012) e che i 170 miliardi di sofferenze del settore(di cui buona parte frutto di delibere decise sempredai vertici), debbano essere completamente scaricatisui lavoratori attraverso l’assalto al contratto collettivonazionale di lavoro e il continuo ricorso alle esterna-lizzazioni.Ricapitolando: gli esami della BCE hanno complessi-vamente promosso il sistema bancario italiano, tuttavia, c’è qualcos’altro sotto quei dati; c’è l’impegnoe la professionalità delle lavoratrici ed i lavoratori delsettore che non può essere dimenticato.

Attualità

GLI ESAMI DELLA BCE HANNO

COMPLESSIVAMENTEPROMOSSO IL SISTEMABANCARIO ITALIANO,

TUTTAVIA C'ÈQUALCOS'ALTRO SOTTO QUEI DATI

TRA LE RIGHE DEI TEST DELLA

ttualitàA

Page 6: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

6 Attualità

ttualitàA

PARLA DORIS MESSINA, RESPONSABILE COMMERCIALE DI BANCA SELLA

Banca Sella ha bruciato tuttisul tempo. Questo piccologruppo non quotato in bor-

sa è stato il primo a dare la possi-bilità ai propri utenti di effettuarebonifici attraverso Facebook. L’ini-ziativa è stata lanciata durantel’estate, ma guai a parlare di spec-chietto per le allodole. SecondoDoris Messina, Responsabile areamarketing e commerciale di BancaSella, il futuro per le banche saràsempre più social e soprattutto“mobile”, con l’utilizzo massicciodella tecnologia smartphone. Unosviluppo che, contrariamente aquanto ci si aspetterebbe, potrebbeportare con sé anche posti di lavo-ro. Se è vero, infatti, che le tradi-

zionali agenzie si stanno ormai daanni avviando verso un’inarresta-bile cura dimagrante, così non è enon sarà per i centri di assistenzaalla clientela, destinati invece adallargare i propri servizi anche indirezione degli utenti online e dun-que ad offrire nuove opportunitàdi impiego.“I nostri correntisti su canali remo-ti”, rivela Messina, “sono, infatti,intorno ai 250mila”.I bonifici per la prima voltasbarcano su Facebook. Ope-razione di marketing o davve-ro credete che il canale socialabbia delle potenzialità dasfruttare?Ormai i social network fanno par-te della vita quotidiana di tutti noied aumenta anche su questi canalila presenza di utenti maturi, nonpiù solo i giovani. Per questo cisembrava importante dare un se-gnale in tal senso, visto che noi ve-

Page 7: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

7AttualitàNovembre / Dicembre 2014

di Flavia Gamberale

7

diamo la banca come un qualcosadi integrato alla vita quotidianadel cliente.Sui canali online è sempre piùforte l’esigenza di disporre dielevati standard di sicurezza,soprattutto per contrastare ilfenomeno del phishing (letruffe via Internet, attraversole quali si cerca di carpire in-formazioni sensibili del clien-te per accedere al suo conto,ndr). Che garanzie date in talsenso?Abbiamo standard sicurezza eleva-ti, disponiamo di crittografie com-plesse e di un sistema di autenti-cazione riconosciuto tra i più sicu-ri. Inoltre, diamo una serie di con-sigli ai clienti sulle procedure di si-curezza da seguire con pc e smar-tphone. Anche su Facebook le re-gole non cambiano e sono le stesseutilizzate negli altro supporti onli-ne: per accedere al conto servono

BANCA SELLA È IL PRIMO GRUPPO BANCARIO A LANCIARE IL BONIFICO SUFACEBOOK, PERCHÉ COME SPIEGA MESSINA, “ABBIAMO CIRCA 250MILACLIENTI CHE ABITUALMENTE UTILIZZANO I CANALI REMOTI”. “DI QUI AQUALCHE ANNO I SERVIZI BANCARI OFFERTI SU DISPOSITIVO MOBILE

DIVENTERANNO PREMINENTI”. MA L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA NONPORTERÀ SOLO AL TAGLIO DI POSTI DI LAVORO. “SE LE AGENZIE SONO

DESTINATE A RIVOLUZIONARSI E A DIVENTARE CENTRI DI CONSULENZASPECIALISTICA, LO SVILUPPO DEI CANALI MOBILE STA RENDENDO SEMPRE

PIÙ NECESSARIO IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI DI ASSISTENZA ALCLIENTE. NEI NOSTRI CONTACT CENTER LE ASSUNZIONI SONO COSTANTI”

Page 8: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

8 Attualità

ttualitàA

comunque le procedure di auten-ticazione del cliente.L’ultimo rapporto Abi Lab di-ce nel 2013 le applicazioni susmartphone offerte dalle ban-che hanno registrato una pie-na diffusione. Secondo lei ilmobile banking è destinato acrescere ancora?Fino a qualche anno fai avrei dettoche la diffusione dei canali mobilesarebbe stata secondaria rispettoall’utilizzo del pc. Adesso la pensodiversamente: non ci sarà una so-stituzione totale, ma ritengo che ilmobile diventerà un canale premi-nente, viste le percentuali di diffu-sione degli smartphone in Italia ela comodità di navigazione chequesti supporti offrono. Anche sebisognerà continuare a investirenei sistemi web. E come la mettiamo con ilproblema della banda larga?In Italia siamo ancora moltoindietro quanto a piena diffu-sione. Non pensate che que-sto ritardo possa avere un im-patto negativo sull’utilizzodelle applicazioni mobile?Non serve una banda molto grandeper supportare i nostri servizi. Ecomunque credo che gradualmen-te il wifi si diffonderà. Senza con-tare che, grazie ai rapidissimi svi-luppi della tecnologia, i formati so-no sempre meno pesanti e che lamaggior parte dei nostri clienti uti-lizza i dispositivi dall’ufficio, doveè possibile avvalersi della reteaziendale. Il mobile è in crescita e le ope-razioni in agenzia calano ver-tiginosamente, come la stessa

Abi ha denunciato. Assistere-mo alla fine dello sportello?Sicuramente il ruolo delle filiali, difronte al vorticoso sviluppo tecno-logico, è destinato ad essere stra-volto, perché molti servizi stannoconvergendo su questi nuovi siste-mi. Gli sportelli sono destinati a ri-voluzionarsi e a orientarsi semprepiù verso la consulenza, abbando-nando gradualmente i tradizionaliservizi di assistenza all’operatività.Credo comunque che le filiali nonspariranno, ma diventeranno deicentri di competenza specialistica,dove la relazione bancario clientesarà considerata sempre più d’im-portanza basilare.Gli impatti sul personale sa-ranno comunque pesanti. Se-condo lei lo sviluppo dei canaliweb porterà solo a un tagliodei posti di lavoro oppure po-trà garantire anche nuove e di-verse opportunità d’impiego?Lo sviluppo dei canali mobile starendendo sempre più necessario lo

sviluppo di validi e specialisticiservizi d’assistenza. Il cliente nonpuò essere lasciato solo davanti al-la complessità delle nuove tecno-logie. È fondamentale che l’utentesappia di poter continuare comun-que a contare sulle persone. Il no-stro contact center, tanto per fareun esempio, riceve richieste di sup-porto nell’ordine di un migliaio algiorno.L’assistenza ha un futuro impor-tante nella strategia commercialecomplessiva delle banche. È unambito destinato a crescere. Nelnostro contact center le assunzionisono costanti, a differenza delle fi-liali, perché da parte del cliente so-no aumentate le necessità di assi-stenza, soprattutto con la diffusio-ne dei canali web e mobile. Ritengoche questo sia inoltre un ambitomolto formativo e sfidante, perchémette in contatto il lavoratore conle reali esigenze dell’utenza.

Page 9: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

9

di Alberto LodaEsecutivo Nazionale FABI Giovani

In tempi di crisi e di tagli allaspesa sociale, si sceglie di remu-nerare la produttività dei dipen-

denti anche con benefit, che spa-ziano dai contributi per pagare iservizi sanitari o far crescere lapensione integrativa, a quelli persostenere le rette scolastiche o uni-versitarie dei figli, fino ai buonibenzina. Insomma, un modo permigliorare la qualità della vita de-gli impiegati e alleggerire i loro bi-lanci familiari, tenuto conto di unwelfare pubblico, che sta semprepiù restringendo i suoi spazi d’in-tervento.Dare anche al welfare uno spazionella contrattazione si rivela unascelta politica lungimirante perchésupplisce ai tagli che i governi

ttualitàA

AttualitàNovembre / Dicembre 2014

WELFARE E PREVIDENZAOCCHI APERTI, I TEMPI CAMBIANO

Page 10: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

ttualitàA

10 Attualità

stanno effettuando sulla spesa so-ciale, venendo incontro alle esigen-ze dei lavoratori. Dove non arrivapiù lo Stato può arrivare la contrat-tazione collettiva dei sindacati. Ovvio, che tali soluzioni devono es-sere “mirate” e rispondere alle di-verse esigenze delle diverse fascedi età dei lavoratori che ne benefi-ciano. Da Intesa Sanpaolo a Unicredit, daBpm a Ubi, da Veneto Banca aBper, dal Creval a Cariparma, daBnl al Banco Popolare e UnipolBanca: questi i principali istituti dicredito dove le rappresentanze sin-dacali di categoria sono riuscite aottenere che la produttività ag-giuntiva dei lavoratori fosse remu-nerata anche attraverso questistrumenti, nell’ambito della con-trattazione di secondo livello. Work in progress, quindi, in am-bito welfare. Occhi aperti, cari gio-vani bancari, perché in una fase di“rallentamento” salariale e perditadel potere di acquisto recuperare“pezzi” di spesa diventa fondamen-tale. L’unico limite che la FABI haposto con chiarezza è che il welfarenon deve diventare una merce discambio per impoverire la contrat-tazione nazionale.Previdenza: “qualità di chi è previ-dente, di chi, presagendo le neces-sità future, prende per tempo lemisure adatte a fronteggiarle e su-perarle”.Tradotto per noi, significa l’insiemedelle norme volte allo scopo di as-sicurare ai lavoratori i mezzi mate-riali di sopravvivenza e l’assistenzanecessaria, quando vengono a tro-varsi in condizioni di bisogno.

Ma qual è oggi il rapporto dei gio-vani con la previdenza? L’attuale assetto della previdenzain Italia rende impellente la neces-sità di ricorrere alle forme soprat-tutto per le giovani generazioni: ri-corso condizionato dalla volonta-rietà dell’adesione, grado di consa-pevolezza, livello di cultura previ-denziale, fiscale e finanziaria. È ne-cessario, pertanto, che tutti gli at-tori, le parti sociali, gli enti di pre-videnza e i sindacati si faccianoparte attiva nel perseguire livelli di“copertura” adeguati.

Sulla previdenza complementarenel 2012 la FABI Giovani, insiemecol Dipartimento welfare, ha pre-sentato un’indagine svolta nel mon-do dei lavoratori under 40 occupatiin aziende del credito; il campionedei circa 1.700 questionari mostra-va un tasso di adesione pari al 90%.Da una più attenta analisi si è con-statato, inoltre, che l’adesione cre-sce in base alla fascia di età: dai 19ai 24 anni pari al 64% per arrivareal 94% nella fascia 30-40 anni. Queste percentuali sono giustifica-te in parte dall’assenza di un con-tratto stabile nei primi anni di la-voro. Nell’indagine sopra citata è emer-so, inoltre,che lavoratori iscritti alsindacato mostrano un tasso diadesione ad una forma comple-mentare previdenziale quantifica-bile in circa il 30% in più.Il ruolo del sindacato in prima li-nea della FABI, è quello di sensibi-lizzare costantemente le “nuove le-ve” sulla materia: non si può aspet-tare gli ultimi anni per occuparsidella propria pensione ed il tempoperduto non si può in alcun modorecuperare.Costruire la pensione per un gio-vane lavoratore è come edificare lapropria casa. Deve essere bella, so-lida e sicura, infatti, le difficoltà delmercato del lavoro e la complessitàdelle norme rendono ancora piùproblematico un percorso già arti-colato ed impegnativo. Tuttavia,per realizzare la casa che vogliamo,bisogna cominciare da subito.

(fonte “I Giovani e la Previdenza nel Settore del Credito”)

NON SI PUÒASPETTARE GLI

ULTIMI ANNI PEROCCUPARSI DELLAPROPRIA PENSIONE

ED IL TEMPOPERDUTO NON SIPUÒ IN ALCUN

MODO RECUPERARE

Page 11: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

Attualità 11Novembre / Dicembre 2014

di Giuseppe TaorminaEsecutivo Nazionale FABI Giovani

Mi chiamo Paolo, ho trenta-due anni, sono sposato conMarta da quattro e insieme

cresciamo Sara, la nostra splendidabimba di due anni. Ho studiato eco-nomia e da diversi anni lavoro inbanca. Ho cercato di avere sempreun atteggiamento sorridente, edu-cato e propositivo, nella vita e nellavoro. Certo, se mi chiami urlandoalle mie spalle, non mi giro, ma semi dai una pacca, sì. La mia vitascorre serena tra il lavoro, le risatecon i colleghi in pausa pranzo, i po-meriggi al parco con la mia bimba,le cene in famiglia, le gite domeni-cali, la lettura e la fotografia. Ho de-

LINGUA ITALIANA DEI SEGNI

ttualitàA

Cinque minuti: il tempo necessario per spiegare a tutti.Cinque minuti: per essere sicuro di essere compreso.Cinque minuti: perché non parliamo esattamente la stessa

lingua, ma una molto simile, se volessiprestarmi attenzione mi capiresti.

Cinque minuti: e il mio messaggio sarebbe forte e chiaro.Cinque minuti: e riuscirei a trasmettere il mondo che c’è

dentro me.Cinque minuti: per rompere un muro. Cinque minuti: il desiderio autentico di raccontare chi sono.Cinque minuti: un sogno inutile, una volta terminato...

tornerei come prima.

Page 12: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

Attualità12

ttualitàA

ciso di fotografare ogni giorno unsorriso di Sara, la mia “patata”, cosila chiamo; voglio osservare comescorre il tempo nei suoi sguardi, midiverto ad immaginarla grande e, avolte, con Marta, studiamo le rispo-ste da darle quando ci farà le do-mande più imbarazzanti, tipo: use-remo la storia del cavolo o della ci-cogna? Potrà uscire da sola la seraa quindici o sedici... a proposito co-me si segna cavolo e cicogna?Oggi, però, sono un po’ turbato. Inpausa pranzo Ilaria, una collega, midice che per la prima volta ha ricevuto

una lettera di contestazione dal-l’azienda. Durante una discussionecon dei colleghi, Ilaria si è arrabbiatae ha puntato il dito contro un collega,ritenendolo causa di una decisioneaziendale. Lei ammette di non avercompreso realmente come sono an-date le cose e di aver frainteso, mal’azienda sostiene che un tale atteg-giamento è al limite della violenza.Lei è in preda allo sconforto ed è inlacrime. Non so come consolarla. Certo cinque minutidi conversazio-ne efficace in questo caso servireb-bero.

E cinque minuti son bastati a Mar-co, un nostro referente sindacale,per spiegare all’azienda che in LIS,la lingua dei segni, puntare il ditoverso una persona non è conside-rato una manifestazione di intimi-dazione, bensì è un modo per indi-care la persona stessa ed attirarnel’attenzione.In questo caso il ricevente c’era.Recuperato il sorriso e la voglia dilavorare si riparte, ma rimane l’ama-rezza per un desiderio incompresodi cinque minuti e l’incertezza di unricevente non sempre disponibile.

COMUNICAZIONE:IL MITTENTE C’È;

IL MESSAGGIO ANCHE;IL RICEVENTE A VOLTE

SÌ A VOLTE NO

Page 13: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

di Caterina StramengaEsecutivo Nazionale FABI Giovani

Iluoghi di lavoro devono essere conformi ai requisiti descritti nell'arti-colo 63 del D.lgs. 81/08 (all. IV). Ricordiamo in primis che le vie dicircolazione interne od esterne che conducono ad uscite o ad uscite

d'emergenza devono essere sempre sgombre da qualsiasi oggetto anchefacilmente movibile, per consentire un giusto utilizzo in caso di emer-genza. Ovviamente, tali aperture devono essere sottoposte a regolari con-trolli e/o manutenzione da parte dell'azienda.Il numero, la distribuzione e le dimensioni delle vie e delle uscite di emer-genza devono essere adeguate alle dimensioni dei luoghi di lavoro, allaloro ubicazione, alla loro destinazione d'uso, alle attrezzature in essi in-stallate, nonché al numero massimo di persone che possono essere pre-senti in detti luoghi.

13SicurezzaNovembre / Dicembre 2014

icurezzaS

Page 14: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

elfareW

Perché in molti sostegono che dovrei comincia-re ad occuparmi adesso della mia pensione?Proprio iniziando ad occuparsi - e preoccuparsi - dagiovani del proprio futuro, si possono costruire pianiprevidenziali sia in linea con le aspettative future siacompatibili con le possibilità economiche del presen-te. Il futuro economico è quantomeno incerto, le pro-gressioni di carriera (e retributive) probabilmente nonsaranno corrispondenti a quelle che hanno caratte-rizzato la generazione che ci ha preceduto. È, pertanto,indispensabile non rimandare il contributo ai fini pen-sionistici in là nel tempo. Ogni anno perso è un far-dello che, per essere recuperato, dovrà prevedere ver-samenti più consistenti nel futuro.

Perché l’INPS non può più garantirmi una pen-sione in linea con lo stipendio?Perché il cosiddetto metodo contributivo (e cioè il siste-ma di calcolo per determinare l’importo della pensione)fa riferimento a tutta una serie di parametri, quali:z l’ammontare dei contributi versati durante tutta la

vita lavorativa;z la crescita (o decrescita) del PIL;z la speranza di vita al momento del pensionamento

e, cioè, alla durata media del periodo di erogazionedella pensione.

La combinazione di questi elementi non è in grado di“costruire” una pensione di importo pari o quasi al-l’ultimo stipendio.

IN QUESTA RUBRICA È NOSTRA INTENZIONE APPROFONDIRE ALCUNIASPETTI, E NELLO SPECIFICO, RISPONDERE AD ALCUNE DELLEDOMANDE PIÙ RICORRENTI CHE I GIOVANI SI PONGONOSULL’ARGOMENTO DELLA PREVIDENZA. CHIUNQUE VOLESSE PROPORCIUN TEMA DA TRATTARE, PUÒ FARLO SCRIVENDO A [email protected]

a cura di Alessandro Vanoncini Esecutivo Nazionale FABI Giovanie Sergio Valvano Dipartimento Nazionale Welfare FABI

14

Page 15: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

di Nettuno

Sarà colpa di un contesto inrapido mutamento, o dellacrisi che sta attraversando il

nostro paese. Sta di fatto che il ruo-lo delle banche, all’interno delloscenario economico e sociale, èsempre più sotto la lente di ingran-dimento. Ogni passo, servizio, pro-dotto o dichiarazione, seppur mi-nima, degli istituti finanziari, ha unimpatto sulle persone triplicato ri-spetto al passato. La banca si trovaquindi a dover impostare un’atten-ta riflessione sull’impatto delleproprie azioni sui cosiddetti porta-tori di interessi, o, tanto per usare

un inglesismo, sugli “stakeholder”. La sempre maggior consapevolez-za dei consumatori, la pressionecrescente da parte delle organizza-zioni della società civile e la con-giuntura economica richiedono unapproccio strutturato al coinvolgi-mento degli stakeholder per indi-viduare rischi e opportunità legatealle attività della banca, anche in

un’ottica di gestione del rischio re-putazionale. Siamo nel mondo del-la corporate social responsibility.La CSR consiste nell’incorporare lelegittime aspettative degli stake-holder nelle strategie e nelle poli-tiche d’impresa. Quest’attività ri-chiede l’attivazione di canali a duevie, in modo tale da non limitarsi apresumere di conoscere i deside-

15MarketingNovembre / Dicembre 2014

arketingM

SI CHIAMA “STAKEHOLDERENGAGEMENT”, NON È ALTRO CHEL’ATTIVITÀ DI ASCOLTO PREVENTIVODEI PORTATORI DI INTERESSE PER

STABILIRE UNA RELAZIONE DIFIDUCIA TRA BANCHE E

STAKEHOLDER, INTERNI EDESTERNI. IN GIOCO LA POSSIBILITÀ

DI IDENTIFICARE NUOVEOPPORTUNITÀ DI MERCATO

E DI INCORPORARE LE ASPETTATIVE DEGLISTAKEHOLDER NELLE STRATEGIE D’IMPRESA

LE BANCHE PROIETTATEVERSO LO STAKEHOLDERENGAGEMENT

Page 16: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

arketingM

16

rata dei soggetti coinvolti nell’im-presa ma cercare di identificarli inuna maniera che sia il meno me-diata possibile. L’attuale difficile situazione richie-de una forte attenzione della bancasulle performance economico fi-nanziarie. Fin qui, nulla di nuovorispetto al passato. Di nuovo si in-travede, tuttavia, un timido cam-bio di approccio e di mentalità daparte delle banche, che si stannoaccorgendo di quanto l’attenzionealle voci economiche vada in realtàdi pari passo e sia influenzato daun corretto e sistematico ascoltodegli stakeholder. Da più parti sisente oggi parlare di stakeholderengagement, ovvero dell’attività diascolto e coinvolgimento organiz-zato dei portatori di interesse dellebanche sulle tematiche rilevanti estrategiche, con l’obiettivo non so-lo di migliorare la relazione con es-si, accogliendo le istanze portate,ma anche di verificare lo stato diallineamento tra obiettivi strategicie contesto di riferimento.In questi anni i processi di inclu-sione degli stakeholder sui temi diCSR sono progressivamente matu-rati. Da una prima fase in cuil’ascolto nasceva come mera atti-vità di risposta volta alla risoluzio-ne di situazioni critiche, fino alladefinizione di percorsi strutturatiche vengono programmati ogni an-no, che sono sempre più radicatinelle attività di business e di ge-stione e che spesso portano a iden-tificare nuove opportunità inun’ottica di posizionamento com-petitivo sul mercato. L’attenzione al tema è cresciuta an-

che per le nuove linee guida ema-nate dalla Global Reporting Inizia-tive, che dal 2015 diverranno lostandard di reporting di riferimen-to e che impongono un elevato gra-do di trasparenza nei processi distakeholder engagement nella re-dazione del bilancio sociale. Ognibanca sta sviluppando approcciper mettere in atto un presidio si-stemico in grado di intercettare “intempo reale” le esigenze dei sog-getti portatori di interesse, ancheal fine di generare nuove opportu-nità di sviluppo del business non-ché dei processi di efficienza ope-rativa. Gli ambiti presi come ogget-to del confronto sono in particolare

due: quello economico e di gover-nance e quello sociale/ambienta-le.Si tratta di un’attività che potràgiovare agli istituti bancari sestrutturata in maniera intelligenteed efficace. Anche perché il bilan-cio sociale è un documento tantopiù significativo quanto più in gra-do di privilegiare quell’approfon-dimento tecnico e specialistico de-gli argomenti sui quali gli stakehol-der richiedono di essere informati. Il rischio implicito è quello che ri-manga un documento autoreferen-ziale e, quindi, poco credibile.

Marketing

Page 17: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

a cura di Francesca LipperiDirigente Provinciale FABI Viterbo

17Novembre / Dicembre 2014 Poetry Corner

oetry CornerP

Se fra i nostri lettori ci fosse qualcuno con la vena poetica, ci invii le sue opere.La redazione pubblicherà le migliori a suo insindacabile giudizio

MIA MADREdi Francesca Lipperi

Eri del sessantottoed il tuo giovane ventre non si era stancato di partorire aborti.Avevi luce negli occhi e le tue dita leggere ricamavano sogni di allegria.Ti portarono in un paese dove non volevi stare, ma anche lì, nel nero carbone, accendesti una fiamma d’amore.

LA VERTIGINEEstratto da La vertigine, di Giovanni Pascoli

Precipitare languido, sgomento,nullo, senza più peso e senza senso:sprofondar d’un millennio ogni momento!Di là da ciò che vedo e ciò che penso,non trovar fondo, non trovar mai posa,forse, giù giù, via via, sperar… che cosa?La sosta! Il fine! Il termine ultimo!Io, io te, di nebulosa in nebulosa,di cielo in cielo, in vano e sempre, Dio!

Page 18: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

etteraturaL

18

Pressato dalle scadenze e dalle sue vicende personali,Fëdor Michajlovič Dostoevskij scrisse uno dei suoi ca-polavori, L’Idiota. Ma come tutti i capolavori, la ge-

stazione non può essere facile. Pensiamo alla Cappella Si-stina di Michelangelo: chi potrebbe dire che questo artistanon fosse geniale? Eppure, per comporre l’opera così comeoggi possiamo ancora ammirarla, c’ha messo quattro anniper la volta e ben sei per il Giudizio Universale. E non senzamomenti di sconforto e con l’impressione di non farcela.Anche lui, che era considerato “un sommo” già al suo tempo.Si dirà: beh, ma dipingere un’aula di così grandi dimensioninon è lo stesso che scrivere un libro. Non è proprio così.Scrivere un romanzo non è facile. O saremmo tutti scritto-ri… Pensate quanto tempo un autore mette nel disegnare i

suoi personaggi. Tutti. Dal protagonista alla comparsa. Ogni “attore”, infatti, per poteressere veramente parte di una storia deve dare il proprio contributo. Perché un libroabbia la sua completezza, i suoi personaggi, le sue ambientazioni, i suoi particolari, hannouna parte fondamentale nel risultato finale. Lo scrittore, in questo senso, diventa l’animadi ogni suo personaggio. Ed è veramente un’anima quella che pervade il protagonista deL’Idiota, Lev Nikolaevic Myškin, un giovane principe appena tornato in Russia dalla Sviz-zera dove è stato curato per epilessia. Ed è proprio questa sua sofferenza che lo rende “di-verso” dagli altri. Seppur adulto, infatti, Myškin guarda al mondo con gli occhi pieni diingenuità e stupore. Uno stato che lo rende “Idiota” allo sguardo di tutti. Idiota perchéarrossisce alle ingiurie, perché non sa mentire, perché ha fiducia nel prossimo. È questo un libro che va letto, considerando un fatto, di non secondaria importanza. L’Idio-ta, infatti, è il secondo capolavoro di Dostoevskij. Dopo “Delitto e Castigo”. Lì lo scrittoredescrisse la dicotomia tra Bene e Male. Qui, invece, ad essere protagonista è il Bene. Macon una connotazione molto diversa da quella che possiamo pensare. Myškin è un uomogeneroso, dall’animo sensibile, ma la sua bontà non è nel senso vero del termine che oggigli attribuiamo. La capacità del protagonista non sta nel mettere in luce le sue doti con-trapposte ai vizi altrui, ma nel far sentire ai suoi “compagni” di viaggio tutta la fragilità dicui sono portatori. E proprio in questo senso, i vari personaggi vengono analizzati con ri-gore e precisione. Attraverso un sistema perfettamente riuscito in cui ogni loro caratteri-stica fisica, ogni loro lineamento diventa espressione della profondità della loro anima.

Letteratura

L’IDIOTADI FËDOR DOSTOEVSKIJ

Page 19: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

di Simona Sacconi

Russo, classe 1821, secondo di sette figli. Lo scrittore Fedor MikhailovicDostoevskij ha una vita segnata dalla povertà e dalla salute cagionevole.Ma la sua genialità è fin da subito chiara: il suo primo libro, “Poveragente”, che vede la luce nel 1846 avrà importanti elogi critici. Frequen-tatore dei circoli rivoluzionari, nel 1849 viene arrestato e condannatoalla pena di morte per fucilazione, pena “schivata” per un pelo, grazieall’intervento dell’imperatore Nicola I, che la commuta in quattro annidi lavori forzati. Un’esperienza, quella in Siberia, che comunque lo se-gnerà fisicamente e moralmente. Quando torna alla vita letteraria, ini-zia a scrivere il suo secondo romanzo, “Il sosia”, anche qui la storia èsingolare: il protagonista, viene travolto dall'incubo di un altro se stes-so, vivendo drammaticamente uno sdoppiamento psichico. Il lavoro,comunque, non raccoglie il consenso del primo romanzo; nel novembresuccessivo scrive, in una sola notte, “Romanzo in nove lettere”. Nel1965 inizia a lavorare a “Delitto Castigo”, manoscritto che brucerà perpoi riprenderne la stesura. Seguono “L’idiota”, “I Demoni”, “Diario diuno scrittore”. È il 28 gennaio 1881 quando, in seguito ad un peggiora-mento dell'enfisema polmonare di cui è affetto, Fedor Mikhailovic Do-stoevskij muore. La sua sepoltura, nel convento Aleksandr Nevskij, èaccompagnata da una folla immensa.

19LetteraturaNovembre / Dicembre 2014

etteraturaL

BIOGRAFIA

L’IDIOTAFËDOR DOSTOEVSKIJ

2008, Garzanti Libripp. 709, € 13,00

Page 20: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

PHARRELL WILLIAMSGIRL (COLUMBIA)

Tutto quello che viene prodotto o contami-nato dalla sua geniale vena artisticadiventa un successo. Pharrel Wil-

liams è cantante, autore, produttore, rap-per, designer.Dal 2000 fino ad oggi ha vinto numerosi premi,prima con il gruppo dei Neptunes, fondato da luinel 1998 e poi come solista, vincendo diversiGrammy e collaborando con famosi ar-tisti, come Madonna, Gloria Estefan,Jay-Z, John Legend, Nelly, MileyCyrus, Beyoncé e i Daft Punk. Il 2013 è stato l'anno della suadefinitiva consacrazione, dopo

aver cantanto nella canzone “Get lucky” dei Daft Punk,che ha vinto due Grammy, Pharrell williams supera

se stesso con il successo mondiale “Happy”, dallacolonna sonora di “Cattivissimo me2”, can-

zone candidata agli Oscar e accompagnatadal primo videoclip della durata di 24 oree prima in classifica in 75 paesi.Nel 2014 il suo ultimo album “Girl”, pro-dotto dalla nuova collaborazione con

l'etichetta discografica Columbia,ha venduto 70.000 copie nella pri-

ma settimana d'uscita, vincendo il di-sco d'argento.

Per non farsi mancare nulla, quest'anno(2014) ha deciso di dedicarrsi anche alla

moda, con il suo proggetto “RAW for theoceans”, creando una linea di je-

ans di tessuto artificiale ri-cavato dai rifiuti plastici. E

siamo sicuri che anchequesto sarà un gran suc-cesso.

a cura di Roberto InchiappaEsecutivo Nazionale FABI Giovaniusica & concertiM

20 Musica & concerti

TUTTO QUELLO CHE VIENEPRODOTTO O CONTAMINATO DALLASUA GENIALE VENA ARTISTICADIVENTA UN SUCCESSO. PHARRELWILLIAMS È CANTANTE, AUTORE,PRODUTTORE, RAPPER, DESIGNER

Page 21: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

a cura di Giovanni Corsaroe Wladimir Brotto Esecutivo Nazionale FABI Giovani

SOTTO UNA BUONA STELLA

“Da sempre,prima per in-tuito, poi per

studio, poi per convin-zione, poi per esperien-za personale, ho finitoper considerare molto,ma molto più difficilel'arte del far ridere chequella del far piangere.Per questo, teatralmen-te parlando, preferiscoed ammiro il genere comico e parti-colarmente farsesco da qualsiasiparte derivi, purché abbia stile e in-segnamento dal lato umano”.Queste parole del grande PeppinoDe Filippo sono la migliore intro-duzione possibile alle pellicole dicui tratteremo. La prima “Sotto unabuona stella” (Italia, 2014 106') cipresenta un Carlo Verdone matta-tore nel ruolo di un uomo d'affaridivorziato, al quale cambia la vitanel giro di pochissime ore: a causadell'improvvisa morte dell'ex mo-glie si ritrova figli e nipotina a caricoe, visto che le disgrazie non arriva-no mai da sole, perde pure il lavoroper colpa di un socio disonesto, chemanda in rovina la florida attivitàfinanziaria. La situazione, che si

presenta allo spettatore dopo qual-che scena, fotografa perfettamentela realtà che sta vivendo il nostroamato Paese: a casa Picchioni, oltreche contro la disoccupazione, sicombatte contro lo sconforto e ladepressione, e le incomprensioniregnano sovrane. Ma l'arrivo di unanuova vicina, Luisa, interpretata dauna bravissima Paola Cortellesi,aiuterà a ridare una ventata di otti-

mismo, oltre che rico-struire pian piano irapporti tra il padre e ifigli. Il film si inseriscea tutti gli effetti nel fi-lone della “commediaall'italiana”, con i pro-tagonisti che – a tratti– ricordano l'indimen-ticabile coppia Sor-di/Vitti. La regia (cu-rata dallo stesso Ver-done) si focalizza sullacaratterizzazione dei

personaggi nei loro aspetti psicolo-gici ed emotivi da una parte, facen-do una splendida foto-grafia del contesto so-ciale in cui i personaggisono inseriti, dall'altra.

Degna di nota l'inter-pretazione della Cortel-lesi nel ruolo di una “ta-gliatrice di teste” buo-na, che sebbene si gua-dagni da vivere licen-ziando la gente, fa tra-sparire un grande latoumano, grazie alla leg-gerezza con cui l'attriceapproccia la sceneggia-tura che in più occasioni ci è sem-brata un po’ “sbrigativa”, ad esem-

Cinema

inemaC

FILMDA NONPERDERE

pio, sul finale. In definitiva, siamolontani dai grandi successi di “Bian-co Rosso e Verdone” e di “Viaggi diNozze”, ma consigliamo a tutti la vi-sione di questa pellicola che central'obiettivo di fare sorridere, ma safare anche riflettere.

GLI STAGISTI(THE INTERNSHIP)

La seconda proposta è “Gli stagisti(The Internship)” (USA, 2013 119')commedia divertente con OwenWilson e Vince Vaughn. La tramaracconta di due brillanti venditori,che si ritrovano disoccupati da ungiorno all'altro, a causa del fallimen-to dell'azienda per la quale lavorano.Non perdendosi d'animo e nono-stante l'età non più giovanissima,riescono ad ottenere uno stage pres-so Google, la celebre azienda diMountain View. Qui se la dovrannovedere con agguerritissimi ventennidisposti a tutto pur di emergere. La

caratteristica del filmche ci ha colpito di più èstata senza dubbio l'am-bientazione (il film è in-teramente girato dentroil campus di Google),che ci svela alcuni “miti”dell'azienda che più diogni altra ha trainato la“new economy” a livellomondiale. Per il resto,una pellicola onesta concui trascorrere due oredi divertimento. Esila-

rante il colloquio di assunzione coni candidati alle prese con il “dilem-ma del frullatore”.

21Novembre / Dicembre 2014

Page 22: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

di Maria Chiara WangEsecutivo Nazionale FABI Giovaniiovani, arte, lavoroG

22

«Che cosa vuoi fare da grande?». Un quesitoche sottende speranze, sogni, ambizioni,progetti, propositi.

Oggi sarebbe forse più opportuno utilizzare il condi-zionale, “cosa vorresti fare da grande?”, date le incer-tezze e la precarietà del contesto in cui viviamo e l’im-prevedibilità dello scenario verso cui ci dirigiamo.Proprio a questo importante interrogativo Stefania Ca-sellato dedica la sua serie fotografica, che comprendelo scatto dal titolo “Occhi negli occhi”.Un ritratto in bianco e nero che, pur nella semplicitàdella composizione e dei soggetti ritratti, stimola – sulpiano metaforico – molteplici riflessioni e considera-zioni.

Il bambino è sorridente, busto eretto e leggermenteinclinato in avanti, lo sguardo aperto sul mondo.Per contro l’adulto, che possiamo immaginare essereil padre, è di spalle, ricurvo sopra un binocolo pano-ramico, il campo visivo ristretto e filtrato dalla lente.Due generazioni a confronto, due prospettive diverse,due approcci differenti alla realtà: uno più positivo,diretto ed estroverso, l’altro più riflessivo e mediato.L’artista, inoltre, dimostra una grande ironia e allusi-vità anche nella scelta dei titoli, che diventano parteintegrante di tutta la sua produzione fotografica. Gra-zie a questo espediente di ungarettiana memoria, l’im-magine e la parola si fondono e diventano veicolo diemozioni e pensieri.

Giovani, arte, lavoro

STEFANIACASELLATO

OCCHI NEGLI OCCHI

Page 23: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

di Giorgio IsabellaEsecutivo Nazionale FABI Giovani

L’edizione 2014 degli U.S. open è sta-ta a suo modo storica. Per la primavolta, infatti, dal 2005 una finale dei

quattro maggiori tornei dello Slam non havisto la partecipazione di uno dei “magni-fici 3”, Roger Federer, Rafa Nadal e NovakDjokovic, i dominatori di questo decennio.Ad aggiudicarsi il 4° e ultimo torneo delloSlam è stato il giovane astro croato MarinCilic al suo primo successo in uno Slam incarriera, ottenuto con un secco 6-3/6-3/6-3 sul giapponese Kei Nishikori, grandesorpresa del torneo. Per il croato l’età è quella giusta, 26 anni,per fare il salto definitivo e puntare ai pri-mi posti del ranking, in un mondo del ten-nis ormai pronto ad un epocale cambiodelle figure guida che ne hanno caratte-rizzato l’immagine per tanti anni.Roger Federer è alle ultime battute di unacarriera leggendaria e che ha segnato lastoria di questo sport;Rafa Nadal, il suo grande rivale, è ancoragiovane ma con l’incognita degli infortuniche tante volte lo hanno tenuto fuori (an-che in questi U.S. open non ha potuto di-fendere il titolo conquistato lo scorso annoa causa di un infortunio). Sarà facile nei prossimi anni vedere tantefigure nuove sotto le luci della ribalta diquesto sport. I segnali ci sono tutti sia tragli uomini che tra le donne, dove lo stra-potere della Williams viene sfidato da gio-vani leonesse come Petra Kvitova e Simo-na Halep.Per Marin Cilic l’Open 2014 rappresenta ilpunto d’arrivo della prima fase del per-corso della sua carriera, cominciata con

grandi risultati tra gli juniores (campioneal Roland Garros juniores 2005) e con unesordio molto precoce tra i professionistigià nel 2004. Una carriera progredita inmodo graduale con una crescita costante,condita da successi preziosi e sconfitte do-lorose, a testimonianza che il talento sipuò avere ma anche costruire nel tempocon il lavoro e, soprattutto, imparando daipropri errori e dalle proprie sconfitte. In un mondo che non ti aspetta, che ti giu-dica e colpisce al primo errore, etichettan-doti per tutta la vita (quanto è vero questoanche nel nostro mondo bancario!) Marinha dovuto affrontare anche l’incubo peg-giore per uno sportivo: una sospensioneper positività ad un test ematico antido-ping nel 2013.Un evento che si è dimostrato non inten-zionale e frutto di una disattenzione e nondi un’azione premeditata, come certificatodallo stesso tribunale che gli ha irrogatola pena, che tuttavia poteva avere effettidevastanti per un giovane di allora, 24 an-ni, in piena crescita professionale.

Un marchio che poteva stroncare una car-riera ed un uomo.Nel mondo in cui viviamo l’errore, qualun-que esso sia, sembra non avere più citta-dinanza. Se sbagli una volta devi essereescluso, punito e messo alla berlina. Le sentenze su un lavoratore, sulle suequalità, sulle sue possibilità e sulla suacarriera vengono spesso emesse conun’ottica miope e limitata al rendimentodi breve periodo. Come i budget delleaziende che sono il frutto, a volte, di unavisione limitata, senza un respiro strate-gico di lungo periodo.Marin Cilic ci dimostra che con il lavoro, lavoglia e la determinazione si possono ot-tenere grandi risultati benché dopo grandicadute, ma anche che alle persone deveessere data la possibilità di dimostrarequanto valgono, senza ossessioni di giudi-zio nel breve periodo. Un quadro lo si apprezza veramenteguardandolo da lontano, non con una len-te d’ingrandimento fissa su un dettagliodella tela.

23Sport

portS

IL RISCATTODI CILIC

Novembre / Dicembre 2014

MARIN CILIC CI DIMOSTRA CHE CONIL LAVORO, LA VOGLIAE LA DETERMINAZIONE

SI POSSONOOTTENERE GRANDIRISULTATI BENCHÉ

DOPO GRANDI CADUTE

Page 24: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

DA VICENZA ALL’ALTOPIANO DI ASIAGO

nogastronomiaE

24 Enogastronomia

C’è stato un tempo non lon-tano che queste due preli-batezze hanno rappresen-

tato una delle principali fonti di so-stentamento per molte famiglie.Ancor oggi non c’è trattoria che sirispetti, che non proponga nel pro-prio menù queste due eccellenzedella gastronomia vicentina. Lastoria del bacalà ha origini lonta-nissime, sembra che nel 1432 sianostati i veneziani i primi ad introdur-

re nel Triveneto questo alimentodalla Norvegia. Fu la capacità in-ventiva dei vicentini, che fece inmodo di ricavare da un pesce le-gnoso e stopposo una ricetta di altacucina. Furono poi la fantasia e lacreatività di tante massaie a svilup-parne infinite varianti. Ma su unpunto tutti concordano, l’olio deveessere abbondante e di qualità ed ilbacalà non va mai rimescolato.Tanta è l’importanza che questopiatto riveste nella ristorazione vi-centina, che dal 1987 esiste la “Con-fraternita del bacalà”, che promuo-ve questo antico piatto nel rispettodella ricetta tradizionale e nel Co-

VIAGGIO ALLASCOPERTA DI BACCALÀ

E PATATE DI ROTZO

Page 25: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

di Simone CapuaniEsecutivo Nazionale FABI Giovani

25EnogastronomiaNovembre / Dicembre 2014

mune di Sandrigo, dove è nata que-sta associazione, ogni anno si orga-nizza la festa annuale, che dura unasettimana, in onore del deliziosopiatto. I vini, che meglio si abbina-

no e che mi sento di consigliarvi so-no il Vespaiolo di Breganze, il Les-sini Durello e il Tai Rosso Colli Be-rici. L’importante, comunque, è cheil vino non sovrasti il gusto del ba-calà e che sgrassi la bocca senza to-gliere le sensazioni che questo cibosa dare.Lasciando Vicenza e salendo versol’Altopiano di Asiago, incontriamouna specialità tipica di queste parti,in particolare nel comune di Rotzo:la patata. Una prima varietà dallabuccia violacea o nera veniva colti-vata già nel XVIII secolo e recente-mente è stata reintrodotta. L’odier-na patata di Rotzo è coltivata adun’altitudine che va dai 700 ai1000 m. s.l.m. ed è caratterizzatada un’alta percentuale di amidi. Le

varietà prevalentemente utilizzatesono la Bintje, la Desirèe, la Spun-ta, la Monalisa e l’Alba. La bontà diquesta patata deriva da un concor-so di elementi: la struttura del suo-lo, gli inverni rigidi, le estati freschee asciutte. Tutti questi fattori con-tribuiscono a dare al prodotto qua-lità uniche e inconfondibili. Pur-troppo, i pochi coltivatori rimastinon riescono a soddisfare le richie-ste dei tanti estimatori di questo tu-bero. Ogni anno in ottobre si svolgela tradizionale Festa della patata,un’occasione per assaggiare moltipiatti tipici a base di patate, tra cuila tradizionale polenta considera egli gnocchi, che vi consiglio di gu-stare.Buon appetito!

TANTA È L’IMPORTANZACHE QUESTO PIATTO

RIVESTE NELLARISTORAZIONEVICENTINA, CHE DAL 1987 ESISTE

LA “CONFRATERNITADEL BACALÀ”

Page 26: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

iaggiV

26 Viaggi

Esiste una parte della Puglia diversa da quellache è ormai entrata nell’immaginario colletti-vo, lontana dagli aperitivi in spiaggia, fatti di

musica ad alto volume, di Gallipoli o del traffico fer-ragostano, che immobilizza il Salento o la zona gar-ganica. La si incontra per chi proviene da nord adun’ottantina di chilometri lungo la litoranea che col-lega Bari alle più famose Lecce, Otranto e Gallipolied a una decina di chilometri verso l’interno; comeuna perla preziosa, si nasconde alla maggior partedei turisti che sbadatamente la superano in occasio-ne degli esodi estivi. Nel punto in cui confluiscono leprovincie di Bari, Brindisi e Taranto si estende unapiccola valle costellata da masserie e trulli (affittabi-

NEL PUNTO IN CUICONFLUISCONO LE PROVINCIEDI BARI, BRINDISI E TARANTO

SI ESTENDE UNA PICCOLAVALLE COSTELLATA DA

MASSERIE E TRULLI CHESPUNTANO ATTRAVERSO UNA

DISTESA DI ULIVI, CHE PRENDEIL NOME DI VALLE D’ITRIA

UNA PUGLIA SLOW E DALL’OTTIMO FOOD

Page 27: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

a cura di Pierluigi Aielloe Simona MisticoniEsecutivo Nazionale FABI Giovani

27ViaggiNovembre / Dicembre 2014

tri storici caratterizzati dal bianco candore della calceche li ricopre.Martina Franca, la più popolosa città della Valled’Itria. Qui è possibile ammirare una serie di edificisignorili con i loro balconi in ferro battuto, retti damensoloni in pietra riccamente decorati da figure mi-tologiche in primo stile barocco. Martina, infatti, èstata sede di casate e servitori dei vari principati chesi sono susseguiti nel Regno delle due Sicilie.Locorotondo, il paese ha una curiosa forma tondache gli dà il nome. Degna di nota, la cupola alta 35metri che identifica la Chiesa Madre intitolata a SanGiorgio martire. Sembra quasi che anche visivamentei vescovi baresi abbiano voluto ricordare agli abitantidella valle che esiste oltre al potere temporale dei no-bili martinesi, anche quello spirituale.Cisternino, in provincia di Brindisi è il paese più vi-cino alla costa, e da qui che si deve passare per chivuole divagare ed andare a godere delle acque cristal-line sull’adriatico. Caratterizzato da un centro storicoche ricorda quello della più famosa Ostuni (Sturni-num in latino) da cui deriva anche il suo nome. Vienepreferita da molti turisti in alternativa alle altre due,poiché sede di una più briosa vita notturna, niente diparagonabile alle notti salentine, ma per chi desideradelle serate poco impegnative è l’ideale.Come detto, minimo comune denominatore di tuttequeste località è l’enogastronomia. Prodotti tipici sonoi Taralli e molte loro varianti, quelli bolliti sono i no-stri preferiti, le due cotture, in acqua e successivamen-te al forno gli donano una consistenza friabile ed unsapore unico. Le Orecchiette, gli Gnumareddi, in-voltini di interiora d’agnello cotti alla griglia, le Bom-bette, fettine di carne avvolte attorno a pezzi di for-maggio ed aromi anche queste cotte alla brace. Tra idolci, degni di nota le Menule Atterrete, mandorletostate ed immerse nello zucchero fuso e le Treccine.Il periodo migliore per visitare la Valle d’Itria è “ça vasans dire” l’estate, quando è più facile godere delle nu-merose iniziative musicali e gastronomiche, giusto percitarne qualcuna: il Festival della Valle d’Itria a Marti-na, l’Alterfesta a Cisternino, la gara pirotecnica di SanRocco a Locorotondo e le varie sagre dei prodotti tipicilocali come gli gnumareddi, le fave, le orecchiette.

li) che spuntano attraverso una distesa di ulivi, cheprende il nome di Valle d’Itria. La prima impressioneche un turista può avere quando mette piede in que-sti luoghi è che qui la vita sia scandita da ritmi lentie legati a quelli della natura, dove i prodotti dellaterra sono il frutto del genuino lavoro contadino eincorporano tutta l’energia del sole e dell’acqua chesono stati necessari per farli crescere, in pieno stileslow food. Precursori di questa sensazione devonoessere stati i primi induisti che quarant’anni fa deci-sero di fare della Valle d’Itria la loro dimora. È, in-fatti, attivo nel territorio di Cisternino un Ashram diBabaji, che richiama tanti devoti e qualche curiosoche vuole avvicinarsi a tale cultura.Su di essa si affacciano tre cittadine che sorgono sualtrettanti colli e che incastonano la valle, MartinaFranca, Cisternino e Locorotondo, ognunaespressione di una provincia diversa ma accomunateda diversi aspetti che vanno dalla gastronomia ai co-stumi, passando per dialetti molto simili e i tipici cen-

Page 28: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

“Nulla di quello che accade all’uomo

deve risultarci estraneo”Papa Giovanni XXIII

STOPALLA VIOLENZASULLEDONNE

Page 29: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

di Biancaneve

29CitazioniNovembre / Dicembre 2014

itazioniC

“Nulla di quello che accade all’uomo

deve risultarci estraneo”Papa Giovanni XXIII

Page 30: LA TROTTOLA - FABI · arrivare. Forse ABI, Federcasse o il potere legislativo vogliono met-tere ulteriori paletti per dire che, da qui in poi, alcuni diritti non si applicano più,

SE NON SEGUIFABITV.ITSEI LENTO…!www.fabitv.it | Anche su tablet e smartphone