SANTA MESSA PER GLI SPOSI
LA SANTA MESSA
“L’Eucaristia è il cuore e il culmine della vita cristiana, poiché in essa Cristo associa la
sua Chiesa e tutti i suoi membri al proprio sacrificio di lode e di rendimento di grazie, offerto al
Padre una volta per tutte sulla croce; mediante questo sacrificio egli effonde le grazie della
salvezza sul suo Corpo, che è la Chiesa. L’Eucaristia è il memoriale della Pasqua di Cristo, cioè
dell’opera della salvezza compiuta per mezzo della vita, della morte e della risurrezione di
Cristo, opera che viene resa presente nell’azione liturgica. E’ Cristo stesso sommo ed eterno
sacerdote della nuova alleanza, che agendo attraverso il ministero dei sacerdoti, offre il sacrifico
eucaristico. Ed è ancora lo stesso Cristo realmente presente sotto le specie del pane e del vino
l’offerta del sacrificio eucaristico” (CCC 1407-1410 )
La Santa Messa è
Gesù Cristo presente veramente, realmente, personalmente, come egli stesso ha
dichiarato: “questo è il mio corpo… questo è il mio sangue”
memoriale della morte e risurrezione di Gesù, che rende presente la Pasqua di
Cristo, evento centrale della salvezza.
sacramento del sacrificio, che ha riparato i danni del peccato, ristabilito l’ordine
voluto da Dio e la comunione con Lui, salvato l’uomo, dato senso alla sua vita, iniziato la
nuova alleanza, e che salva chi vi partecipa con coerenza.
alleanza nuova ( “calice del mio sangue per la nuova alleanza” ), stipulata sulla croce
da Cristo con la Chiesa; un’alleanza siglata col sangue, di sangue, solenne, irrevocabile, che
destina l’uomo ad essere libero, figlio di Dio, trasformato, capace di adesione totale al Signore
e ai fratelli.
segno di comunione: con la Parola di Dio, che va accolta e assimilata; con la
Persona di Cristo, che ci assimila a sé ; (“Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me”,
(S.Paolo) ) ; con i fratelli, che hanno bisogni, diritti, pene, gioie.
forza di trasformazione, che dona la vita eterna, rende dimora di Dio, eleva alla
comunione con Lui, santifica.
banchetto di famiglia con Dio e con i fratelli, cui si deve partecipare vestiti a
festa, non con gli abiti dell’egoismo, dell’orgoglio, del peccato; col cuore aperto a tutti, libero
da ogni rancore o odio; con le mani piene, disposti ad adeguarsi durante e dopo la Messa alla
volontà di Dio.
ringraziamento. E’ il più grande “grazie” di tutta la storia umana, perché è il grazie
del Figlio di Dio per l’uomo, un grazie che è costata a Gesù tutta la vita, spesa per Dio e per noi;
è il grazie nostro detto con Cristo, per Cristo e in Cristo
La Santa Messa è la fonte, l’origine e l’apice di tutta la vita cristiana. E’ il suo
centro propulsore, la sua sorgente e la vetta, l’inizio e la conclusione, il mezzo, e la meta. E’ il
tutto della vita cristiana.
SACRAMENTO DEL MATRIMONIO
Il patto matrimoniale con cui l’uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta
la vita, per sua natura ordinato al bene dei coniugi e alla procreazione ed educazione della prole,
tra i battezzati è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento. ( CCC 1601 )
Nel rito latino la celebrazione del Matrimonio tra due fedeli cattolici ha luogo
normalmente durante la Santa Messa, a motivo del legame di tutti i sacramenti con il Mistero
pasquale di Cristo. Nell’Eucaristia si realizza il memoriale della Nuova Alleanza, nella quale
Cristo si è unito per sempre alla Chiesa, sua diletta sposa, per la quale ha dato se stesso. E’
dunque conveniente che gli sposi suggellino il loro consenso a donarsi l’uno all’altro con
l’offerta delle loro proprie vite unendola all’offerta di Cristo per la sua Chiesa, resa presente nel
sacrificio eucaristico, ricevendo l’Eucaristia, affinché, nel comunicare al medesimo corpo e al
medesimo Sangue di Cristo, essi formino “un corpo solo” in Cristo. ( CCC 1621 )
Gli sposi sono ministri del sacramento e al tempo stesso coloro che lo ricevono. Con una
scelta libera, ispirata all’amore, l’uomo e la donna si legano l’un l’altro, impegnano la loro
persone e l’intera esistenza: “Io accolgo te come mio sposo. ( sposa ). Con la grazia di Cristo
prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore. nella salute e nella malattia, e di amarti e onorati tutti i giorni della mia vita”. E’ il consenso nuziale, progetto globale di vita,
donazione personale e totale, che include come sue espressione propria la reciproca totale
donazione dei corpi. I due promettono di essere reciprocamente fedeli per tutta la vita, di amarsi
e onorarsi, di accogliere con responsabilità i figli che Dio donerà loro e di educarli nella fede
cristiana. Il loro stesso consenso è elevato a sacramento, segno che esprime, contiene e comunica
l’amore di Cristo per la Chiesa. Il Signore Gesù dà loro lo Spirito Santo, per renderli capaci di
amarsi con carità coniugale, partecipando alla sua donazione pasquale. Li consacra come
coppia, non più solo come singoli; li chiama ad edificare insieme il Regno di Dio, modellando la
loro comunione di vita alla Nuova Alleanza di Dio con il suo popolo. Il matrimonio cristiano è
una specifica vocazione alla santità, all’interno della comune vocazione battesimale; è una
modalità della sequela di Cristo” ( Verità vi farà liberi: 735 )
“ Il matrimonio diviene il simbolo reale della nuova ed eterna Alleanza, sancita nel
sangue di Cristo. Lo Spirito che il Signore effonde, dona il cuore nuovo e rende l’uomo e la
donna capaci di amarsi come Cristo ci ha amati. L’amore coniugale raggiunge quella pienezza
a cui è interiormente ordinato, la carità coniugale, che è il modo proprio e specifico con cui gli
sposi partecipano e sono chiamati a vivere la carità di Cristo che si dona sulla croce. ( Familiaris
consortio: 13 )
SANTA MESSA PER GLI SPOSI
Quando sono presenti in Chiesa i due sposi, che stanno per contrarre le nozze secondo il rito della Chiesa Cattolica, ha inizio la Santa Messa. Gli sposi fanno parte dell’assemblea, che è la protagonista della Messa, ed è sacramento della presenza di Cristo e segno della Gerusalemme celeste.
Un sacerdote presiede la celebrazione; egli è sacramento di Gesù, strumento di cui Egli, che è il vero sacerdote, si serve per raggiungere con la grazia la comunità; in lui Cristo parla, benedice, attualizza il memoriale della Pasqua.
I fedeli all’inizio, come in buona parte della Messa , stanno in piedi, perché i cristiani sono figli di Dio e devono essere pronti a passare all’azione, quando sentono l’invito del Signore. Prima dei riti di introduzione, gli sposi vengono salutati con le parole dell’antifona
d’ingresso.
ANTIFONA D’INGRESSO
Vi protegga il Signore dal suo santuario, da Sion vi sostenga. Compia i desideri del
vostro cuore e confermi pienamente il vostro proposito.
Riti di introduzione
SALUTO
La S. Messa ha inizio col segno della croce che ci ricorda i due misteri principali della nostra fede: l’Unita e Trinità di Dio e l’incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù.
Segue il saluto, con cui il sacerdote annunzia la presenza del Signore, e la risposta dell’Assemblea, che manifesta la sua fede.
S Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T Amen S La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello
Spirito Santo sia con tutti voi.
T E con il tuo spirito
MEMORIA DEL BATTESIMO
Il sacerdote invita gli sposi e i presenti a far memoria del Battesimo, in cui sono
rinati a vita nuova e sono diventati figli di Dio. E’ perché hanno ricevuto il Battesimo, sorgente e fonte della loro vocazione matrimoniale, che gli sposi possono celebrare il
Sacramento del Matrimonio.
S Fratelli e sorelle, si siamo riuniti con gioia nella casa del Signore, nel giorno in cui … e …
intendono formare la loro famiglia. In quest’ora di particolare grazia siamo loro vicini con
l’affetto, con l’amicizia e la preghiera fraterna. Ascoltiamo attentamente insieme con loro la Parola
che Dio oggi ci rivolge. In unione con la Santa Chiesa supplichiamo Dio Padre, per Cristo Signore
nostro, perché benedica questi suoi figli che stanno per celebrare il loro matrimonio, li accolga nel
suo amore e li costituisca in unità.
Facciamo ora memoria del battesimo, nel quale siamo rinati a vita nuova. Divenuti figli nel
Figlio, riconosciamo con gratitudine il dono ricevuto, per rimanere fedeli nell’amore a cui siamo
stati chiamati.
Padre, nel battesimo del tuo Figlio Gesù al fiume Giordano, hai rivelato al mondo l’amore
sponsale per il tuo popolo.
T Noi ti lodiamo e ti rendiamo grazie. S Cristo Gesù, dal tuo costato aperto sulla croce hai generato la Chiesa, tua diletta sposa.
T Noi ti lodiamo e ti rendiamo grazie. S Spirito Santo potenza del Padre e del Figlio, oggi fai risplendere in … e … la veste nuziale
della Chiesa.
T Noi ti lodiamo e ti rendiamo grazie. S Dio onnipotente, origine e fonte della vita, che ci hai rigenerati nell’acqua, con la potenza
del tuo Spirito, ravviva in tutti noi la grazia del battesimo e concedi a … e … un cuore libero e
una fede ardente perché, purificati nell’intimo, accolgano il dono del matrimonio, nuova via della
loro santificazione. Per Cristo nostro Signore.
T Amen Il sacerdote segna se stesso, poi asperge gli sposi e l’assemblea con l’acqua benedetta.
GLORIA
Nei giorni festivi si recita il “Gloria”, un inno che glorifica il Signore. Esprime gioia, lode, riconoscenza, benedizione, adorazione, celebrazione della gloria del Signore.
Gloria a Dio nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa.
Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo,
Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre,
tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica;
tu che diedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi,
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore,
tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo,
con lo Spirito Santo,
nella gloria di Dio Padre. Amen
COLLETTA
IL sacerdote dice : “preghiamo”, per invitare i fedeli a formulare in silenzio le proprie intenzioni di preghiera; poi “raccoglie” le preghiere dell’assemblea con l’orazione detta “colletta”, ( dal latino “colligere” =raccogliere), le conclude e le rivolge al Padre, per
mezzo di Cristo, nello Spirito Santo. Il popolo fa propria l’orazione, con l’acclamazione “Amen”.
S Preghiamo …
O Dio, che in questo grande sacramento hai consacrato il patto coniugale, per rivelare
nell’unione degli sposi il mistero di Cristo e della Chiesa, concedi a … e… di esprimere nella vita
il dono che ricevono nella fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e
regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
T Amen
Liturgia della Parola
La liturgia della Parola è una delle due parti principali della Santa Messa. Nella sua forma più estesa si compone di una prima lettura, un salmo responsoriale, una seconda lettura, il Vangelo, l’omelia, il Credo, la preghiera dei fedeli. La seconda lettura spesso non viene proclamata.
LETTURE
Le letture per la Messa di nozze vengono indicate dagli sposi. Se essi scelgono la forma più completa, traggono la prima lettura e il Salmo responsoriale dall’Antico Testamento, la seconda dal Nuovo Testamento e il Vangelo da uno dei quattro Vangeli. Se
scelgono la forma ridotta prendono una sola lettura o dell’Antico o dal Nuovo Testamento, il salmo dall’Antico Testamento e il Vangelo da uno dei quattro Vangeli. Se però le nozze vengono celebrate in un giorno festivo, le letture sono quelle prescritte dalla Liturgia per quella festività. Le letture vanno proclamate dall’ “Ambone”, che è come la Mensa della Parola, e sta in stretta connessione con la Mensa del Pane e del Vino. Il termine, che proviene dal greco “anabaio ( = salgo ), indica un luogo elevato e nobile. Nella Basilica di S. Giovanni Bosco è un grande blocco di marmo bianco, che da un lato assume la forma delle zolle di un campo arato, per significare che, alla luce della Parola di Dio, la nostra anima deve aprirsi, come la terra al seme.
PRIMA E SECONDA LETTURA
Il lettore inizia indicando il libro da cui legge il brano e termina acclamando: “Parola di Dio”, intendendo dire che quanto ha letto è parola ispirata da Dio. L’assemblea dà lode alla Parola accolta con fede e con animo grato rispondendo: “Rendiamo Grazie a Dio”
S All’inizio : dal libro … o: dalla lettera …
S Al termine : Parola di Dio
T Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE il salmo responsoriale ( dal latino: “responsorium” = risposta ), rappresenta la risposta dell’Assemblea alla Parola di Dio della prima lettura. E’ una preghiera, che è anche parola di Dio, essendo tratta dalla Bibbia.
Lettore legge i versetti del salmo
Tutti rispondono col ritornello
VANGELO
Il Vangelo è preceduto dall’alleluia ( = lodate il Signore ), che in Quaresima è sostituita da un’altra acclamazione, come la seguente: “Lode a te, o Cristo, re d’eterna gloria”. Prima della lettura del Vangelo il sacerdote augura che il Signore sia con l’assemblea e l’assemblea ricambia l’augurio. Il Ministro, mentre annunzia la lettura traccia tre piccole croci: sulla fronte, perché la parola di Dio illumini la mente, sulla bocca, perché essa venga annunziata, sul cuore, perché ne resti infiammato. Al termine acclama: “ Parola del Signore”; l’assemblea risponde: “Lode a te, o Cristo”.
Alleluia , alleluia Dio è amore: se ci amiamo a vicenda, Dio rimane in noi, e il suo amore in noi è perfetto.
( o un’altra acclamazione )
Alleluia
S Il Signore sia con voi
T E con il tuo spirito S Dal Vangelo secondo…
T Gloria a te, o Signore.
S Al termine: Parola del Signore
T Lode a te, o Cristo
OMELIA
Il Sacerdote subito dopo la proclamazione delle letture, fa una breve “omelia”, termine che significa “colloquio familiare”, tenendo conto delle letture che gli sposi hanno scelto.
Rito del Matrimonio
Il rito del matrimonio durante la Santa Messa comprende le seguenti parti: introduzione del Sacerdote - manifestazione del consenso - accoglienza del consenso - benedizione e consegna degli anelli - preghiera dei fedeli e invocazione dei santi. Nella liturgia nuziale sono previste per la manifestazione del consenso tre forme diverse, che hanno gli stessi contenuti. Quella di seguito indicata è la più usuale.
INTRODUZIONE S Carissimi … e … siete venuti insieme nella casa del Padre, perché la vostra decisione di
unirvi in matrimonio riceva il suo sigillo e la sua consacrazione, davanti al ministro della Chiesa e
davanti alla comunità.
Voi siete già consacrati mediante il battesimo: ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il
sacramento nuziale, perché vi amiate l’un l’altro con amore fedele e inesauribile e assumiate
responsabilmente i doveri del matrimonio. Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le
vostre intenzioni.
S … e …, siete venuti a celebrare il matrimonio senza alcuna costrizione, in piena libertà e
consapevoli del significato della vostra decisione?
Sposi SI S Siete disposti, seguendo la via del matrimonio ad amarvi e a onorarvi l’un l’altro per tutta la
vita?
Sposi SI S Siete disposti ad accogliere con amore i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli secondo le
leggi di Cristo e della sua Chiesa?
Sposi SI
MANIFESTAZIONE DEL CONSENSO
S Se dunque è vostra intenzione unirvi in matrimonio, datevi la mano destra ed esprimete
davanti a Dio e alla sua Chiesa il nostro consenso.
SPOSO Io, … , accolgo te, … , come mia sposa.
Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore. nella salute e nella malattia, e di amarti e onorati tutti i giorni della mia vita.
SPOSA Io, … , accolgo te, … , come mio sposo. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorati
tutti i giorni della mia vita.
ACCOGLIENZA DEL CONSENSO S Il Signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti
alla Chiesa e vi ricolmi della sua benedizione. L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce.
T Amen
BENEDIZIONE E CONSEGNA DEGLI ANELLI
S Signore, benedici questi anelli nuziali: gli sposi che li porteranno custodiscano integra la
loro fedeltà, rimangano nella tua volontà e nella tua pace e vivano sempre nel reciproco amore. Per
Cristo nostro Signore.
T Amen
SPOSO … , ricevi questo anello,
segno del mio amore e della mia fedeltà.
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo.
SPOSA … , ricevi questo anello,
segno del mio amore e della mia fedeltà.
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo.
PREGHIERA DEI FEDELI E INVOCAZIONE DEI SANTI
A questo punto si recita la preghiera dei fedeli, che può essere composta dagli sposi, o da altri, o si può scegliere da una dei formulari proposti. Segue l’invocazione ai santi. Ecco un’ipotesi di preghiera dei fedeli:
S Fratelli e sorelle, consapevoli del singolare dono di grazia e carità, per mezzo del quale Dio
ha voluto rendere perfetto e consacrare l’amore dei nostri fratelli … e … , chiediamo al Signore
che, sostenuti dall’esempio e dall’intercessione dei santi, essi custodiscano nella fedeltà il loro
vincolo coniugale.
L Perché … e… , attraverso l’unione santa del matrimonio possano godere della salute del
corpo e della salvezza eterna, preghiamo.
T Ascoltaci, Signore.
L Perché il Signore benedica l’unione di questi sposi come santificò le nozze di Cana,
preghiamo
T Ascoltaci, Signore.
L Perché il Signore renda fecondo l’amore di … e …, conceda loro pace e sostegno ed essi
possano essere testimoni fedeli di vita cristiana, preghiamo
T Ascoltaci, Signore
L Perché lo Spirito Santo rinnovi in tutti gli sposi qui presenti la grazia del sacramento,
preghiamo.
T Ascoltaci, Signore
L Ora, in comunione con la Chiesa del cielo, invochiamo l’intercessione dei santi
Santa Maria, madre di Dio prega per noi
Santa Maria, madre della Chiesa prega per noi
Santa Maria, regina della famiglia prega per noi
San Giuseppe, sposo di Maria prega per noi
Santi angeli di Dio pregate per noi
Santi Gioacchino e Anna prega per noi
Santi Zaccaria ed Elisabetta pregate per noi
San Giovanni Battista prega per noi
Santi Pietro e Paolo pregate per noi
Santi apostoli ed evangelisti pregate per noi
Santi martiri di Cristo pregate per noi
Santi Aquila e Priscilla pregate per noi
Santi Mario e Marta pregate per noi
Santa Monica prega per noi
San Paolino prega per noi
Santa Brigida prega per noi
Santa Rita prega per noi
Santa Francesca Romana prega per noi
San Tommaso Moro prega per noi
Santa Giovanna Beretta Molla prega per noi
San Giovanni Bosco prega per noi
San ………………………… prega per noi
Santa ………………………. prega per noi
Santi e sante tutti di Dio prega per noi
S Effondi, Signore, su … e … lo Spirito del tuo amore, perché diventino un cuore solo e
un’anima sola: nulla separi questi sposi che tu hai unito, e, ricolmati della tua benedizione, nulla li
affligga. Per Cristo nostro Signore.
T Amen
PROFESSIONE DI FEDE
Dopo il rito del Matrimonio nei giorni festivi l’assemblea recita il Credo in una delle due forme conosciute: o il simbolo apostolico, che risale al tempo degli apostoli, o il simbolo niceno-costantinopolitano, che è il più usato. “Simbolo”, significa “contrassegno”, “tessera” di riconoscimento del cristiano. La professione di fede ha come fine che il popolo cristiano riunito risponda alla parola di Dio proclamata, mediti e professi i grandi misteri della fede.
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli;
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero,
generato, non creato, della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza, discese dal cielo,
e per opera dello Spirito santo si è incarnato
nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture,
è salito al cielo, side alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica,
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Liturgia Eucaristica
La liturgia eucaristica è una delle due parti principali di cui si compone la Santa Messa. Si celebra all’altare, che è il punto focale di tutto l’edificio della Chiesa e fa riferimento alla mensa dell’ultima cena. Il termine altare significa “cosa alta” (= alta res ), e nella chiese cristiane è concepito come simbolo di Cristo, “pietra angolare”. Nella Basilica di S. Giovanni Bosco è un blocco di marmo bianco di 10 tonnellate, che alla base sembra spezzarsi, per simboleggiare quanto è avvenuto nel Calvario e quanto avviene nello spezzare il pane.
La liturgia eucaristica si suddivide in tre sezioni: presentazione dei doni –
preghiera eucaristica – riti di comunione.
PRESENTAZIONE DEI DONI
OFFERTORIO
Prima di tutto si prepara la Mensa e si portano all’altare il pane e il vino che diventeranno il Corpo e il sangue di Cristo e talora anche altri doni per i poveri o per la Chiesa, che vengono recati da alcuni fedeli con una processione detta “offertoriale”. Quando le offerte sono predisposte, il sacerdote offre al Signore pane e vino, benedicendoli e chiedendo che diventino il Corpo e il Sangue del Signore Gesù, cibo di vita eterna e bevanda di salvezza.
Poi il Celebrante, che sta per compiere il gesto centrale della Messa, chiede perdono a Dio per i peccati, accompagnando la richiesta col gesto simbolico della lavanda delle mani, quindi invita tutti a pregare il Signore perché il sacrificio sia accetto a Dio Padre. Il popolo si unisce a lui, rispondendo: “Amen”
Offerta del pane S Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane,
frutto della terra e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te, perché diventi per noi cibo di vita
eterna.
T Benedetto nei secoli il Signore.
Offerta del vino S Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo vino,
frutto della vite e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te, perché diventi per noi bevanda di
salvezza.
T Benedetto nei secoli il Signore
Lavanda delle mani S Umili e pentiti, accoglici, o Signore: ti sia gradito il nostro sacrificio che oggi si compie
davanti a te. Lavami, Signore, da ogni mia colpa, purificami da ogni peccato.
Invito alla preghiera S Pregate, fratelli, perché il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio Padre onnipotente.
T Il Signore riceva dalla tue mani questo sacrificio a lode e gloria del tuo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa.
Preghiera sulle offerte S Accogli, Signore, i doni e le preghiere che ti presentiamo per … e … uniti nel vincolo
santo: questo mistero che esprime la pienezza della tua carità, custodisca per sempre il loro amore.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen
PREGHIERA EUCARISTICA
La preghiera eucaristica è il memoriale della morte e risurrezione di Gesù, nel cui sacrificio si adempie la nostra definitiva alleanza tra Dio egli uomini. L’alleanza sponsale si fonda su questa offerta, della quale diventa un momento di attuazione. Questa preghiera è pronunziata dal Celebrante. A lui si unisce tutta l’Assemblea nel ringraziare il Signore, magnificare le sua grandi opere e offrire il sacrificio. In passato era detta “canone”, che significa “regola”, perché non erano ammesse variazioni di sorta, dai cristiani d’Oriente è denominata “anafora”, che significa “elevazione”. Nella liturgia latina troviamo sette preghiere eucaristiche, di cui le ultime tre in varie versioni. Qui seguiamo la seconda, che, insieme alla terza è la più conosciuta. La preghiera eucaristica inizia col Prefazio, termina prima del Padre Nostro e si compone di otto elementi.
PREFAZIO
Prefazio, significa “orazione che si recita per prima”. Si apre con un dialogo tra il celebrante e i fedeli. In essa si asserisce che è giusto lodare Dio, glorificarlo e ringraziarlo per l’opera della salvezza e per qualche aspetto particolare, secondo la
diversità del giorno, della festa o del tempo. Per la varietà di circostanze i prefazi sono molti. Il prefazio qui indicato è uno di quelli previsti per la Messa di Nozze.
S Il Signore sia con voi
T E con il tuo spirito S In alto i nostri cuori
T Sono rivolti al Signore S Rendiamo grazie al Signore nostro Dio
T E’ cosa buona e giusta
S E’ veramente cosa buona e giusta
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno:
tu ha dato alla comunità coniugale la dolce legge
dell’amore e del vincolo indissolubile della pace,
perché l’unione casta e feconda degli sposi
accresca il numero dei tuoi figli.
Con disegno mirabile, hai disposto
che la nascita di nuove creature allieti l’umana famiglia,
e la loro rinascita in Cristo edifichi la tua Chiesa.
Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo insieme l’inno della tua gloria.
SANTO Il secondo elemento della preghiera eucaristica è il “santo” che si compone di due parti: il “santo” propriamente detto, che riproduce quanto Isaia sentì cantare dai Serafini davanti al trono dell’Altissimo, e il “benedetto”, che richiama il grido della folla acclamante Gesù a Gerusalemme, la domenica prima della sua passione e morte.
T Santo, santo, santo, il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei cieli.
EPICLESI CONSACRATORIA
Il terzo elemento della preghiera eucaristica è l’epiclesi di consacrazione. “Epiclesi”, significa “preghiera, invocazione”. E’ rivolta al Padre, fonte della santità e implora la potenza dello Spirito Santo perché i doni offerti dagli uomini siano consacrati, cioè diventino il Corpo e il Sangue di Cristo e perché la vittima immacolata, che verrà ricevuta nella comunione, giovi per la salvezza di coloro che partecipano all’Eucaristia. Mentre recita l’epiclesi il celebrante distende la mani sopra il pane e il vino, per indicare che Gesù è colui che si offre al Padre per la salvezza del mondo e fa un segno di croce, per indicare che l’Eucaristia è vero sacrificio di Cristo, sebbene lo sia senza spargimento di sangue.
S Padre veramente santo, fonte di ogni santità, santifica questi doni con l’effusione del tuo
Spirito, perché diventino per noi il corpo e il sangue di Gesù Cristo nostro Signore.
CONSACRAZIONE
Il quarto elemento della preghiera eucaristica è il momento centrale della Messa, il racconto dell’istituzione dell’Eucaristia da parte di Gesù nell’ultima cena. Mediante le sue parole e i suoi gesti si compie quanto che Egli stesso istituì nell’ultima cena, quando offrì il suo Corpo e il suo Sangue sotto le specie del pane e del vino, li diede a mangiare e a bere agli apostoli e lasciò loro il mandato di perpetuare questo mistero. “Con la consacrazione del pane e del vino si opera la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del corpo di Cristo, nostro Signore, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo sangue. Questa conversione in modo conveniente e appropriato è chiamata dalla Santa Chiesa cattolica transustanziazione”. ( C. Trento : s. 13) Il sacerdote presenta al popolo l’ostia consacrata, dopo le parole sul pane, e il vino consacrato dopo le parole sul vino. Egli proclama, con l’elevazione, il mistero e il popolo asserisce di credere, con un’acclamazione ( “annunziamo la tua morte… ) . Sacerdote e popolo professano che ora sotto le specie del pane e del vino è presente veramente, realmente, personalmente nell’altare Gesù, che morì, risorse e ritornerà alla fine dei tempi.
S Egli, offrendosi liberamente alla sua passione, prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo
diede ai suoi discepoli, e disse
Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi.
Dopo la cena, allo stesso modo, prese il calice e rese grazie, lo diede ai suoi discepoli e
disse:
Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me.
S Mistero della fede
T Annunziamo la tua morte, Signore,
proclamiamo la tua risurrezione,
nell’attesa della tua venuta.
ANAMNESI Il quinto elemento è detto “anamnesi”, parola greca che significa “ricordo”. Il sacerdote, ricollegandosi al comando del Signore : “ fate questo in memoria di me”, dichiara che sta celebrando il memoriale della morte e risurrezione di Gesù e offre al Padre, in rendimento di grazie, il pane di vita e il calice della salvezza, la vittima immolata.
Il memoriale non consiste solo nel ricordo, ma nel fatto che una realtà del passato agisce nel presente; nella Messa ciò che agisce, che è attualizzato, è il sacrificio del Signore. Questo significa che Gesù, che ci ha salvato col suo sacrificio, ci ha lasciato il mezzo per parteciparvi come se fossimo presenti. Il mezzo è l’Eucaristia, memoriale dell’evento centrale della salvezza, sacramento che lo rende presente. E’ il Sacrificio di Cristo che ristabilisce l’ordine voluto da Dio, ripara i danni del peccato, restaura l’alleanza e ripristina la comunione col Signore.
S Celebrando il memoriale della morte e risurrezione del tuo Figlio, ti offriamo, Padre, il
pane della vita e il calice della salvezza, e ti rendiamo grazie per averci ammessi alla tua presenza
a compiere il servizio sacerdotale.
EPICLESI DI COMUNIONE Il sesto elemento della preghiera eucaristica è detto “epiclesi”, ( ossia “preghiera”) di comunione. E’ un’invocazione allo Spirito Santo per la comunione, perché
tutti diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito.
S Ti preghiamo umilmente: per la comunione al Corpo e al Sangue di Cristo, lo Spirito Santo
ci riunisca in un solo corpo.
INTERCESSIONI
Il settimo elemento è costituito dalle intercessioni per i vivi e per i defunti. Con esse si esprime il fatto che l’Eucaristia viene celebrata per tutta la Chiesa e che l’offerta è fatta per tutti i suoi membri, che sono stati chiamati a partecipare alla salvezza ottenuta per mezzo del Corpo e del Sangue di Cristo.
S Ricordati, Padre della tua Chiesa diffusa su tutta la terra, rendila perfetta nell’amore unione
con il nostro vescovo e papa … e tutto l’ordine sacerdotale.
Ricordati dei tuoi figli … e … , che in Cristo hanno costituito una nuova famiglia, piccola
Chiesa e sacramento del tuo amore, perché la grazia di questo giorno si estenda a tutta la loro vita.
Ricordati dei nostri fratelli, che si sono addormentati nella speranza della risurrezione, e di
tutti i defunti che si affidano alla tua clemenza: ammettili a godere la luce del tuo volto.
Di noi tutti abbi misericordia: donaci di aver parte alla vita eterna, insieme con la beata
Maria, Vergine e Madre di Dio, con gli apostoli e tutti i santi, che in ogni tempo ti furono graditi;
e in Cristo tuo Figlio canteranno la tua gloria.
DOSSOLOGIA
L’ottavo e ultimo elemento della preghiera eucaristica è la “dossologia”, che significa “glorificazione”. E’ la conclusione laudativa che viene fatta mentre il Corpo e il Sangue di Cristo vengono presentati all’assemblea per l’adorazione. L’”Amen” del popolo è come una ratifica, un’approvazione, un fare propria la preghiera eucaristica pronunziata dal sacerdote.
S Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito
Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
T Amen
RITI DI COMUNIONE
PADRE NOSTRO
La celebrazione eucaristica è un convito pasquale; è necessario perciò che i fedeli siano ben disposti a ricevere il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo come cibo spirituale. A questo mirano i riti preparatori alla comunione, che sono il Padre nostro, il rito della pace e la frazione del pane.
Il sacerdote invita il popolo a pregare con le parole del Signore. Dopo il Padre nostro il sacerdote chiede che tutta la comunità sia liberata dal potere del male; l’assemblea risponde dicendo : “ Tuo è il regno, tua è la potenza e la gloria dei secoli”. Questa preghiera detta “embolismo”, che significa “inserimento”, nella Messa nuziale viene sostituita dalla solenne benedizione degli sposi.
S Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire:
T Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
BENEDIZIONE NUZIALE
Terminato il Padre nostro il Sacerdote, rivolto verso gli sposi, invoca su di loro la benedizione di Dio. La liturgia prevede quattro formule tra le quelli gli sposi ne scelgono una. Quella che segue è la prima formula del rituale.
S Fratelli e sorelle, invochiamo con fiducia il Signore
perché effonda la sua grazia e la sua benedizione
su questi sposi che celebrano in Cristo il loro matrimonio:
egli che li ha uniti nel patto santo
per la comunione al Corpo e al Sangue di Cristo
li confermi nel reciproco amore.
O Dio, con la tua onnipotenza hai creato dal nulla tutte le cose
e nell’ordine primordiale dell’universo
hai formato l’uomo e la donna a tua immagine,
donandoli l’uno all’altro come sostegno inseparabile,
perché siano non più due, ma una sala carne;
così hai insegnato che non è mai lecito separare
ciò che tu hai costituito in unità.
O Dio, in un mistero così grande
hai consacrato l’unione degli sposi e hai reso il patto coniugale
sacramento di Cristo e della Chiesa.
O Dio, in te, la donna e l’uomo si uniscono,
e la prima comunità umana, la famiglia,
riceve in dono quella benedizione che nulla poté cancellare,
né il peccato originale né le acque del diluvio.
Guarda con bontà questi due figli
che, uniti nel vincolo del matrimonio,
chiedono l’aiuto della tua benedizione:
effondi su di loro la grazia dello Spirito Santo
perché, con la forza del tuo amore diffuso nei loro cuori,
rimangano fedeli al patto coniugale.
In questa tua figlia … dimori il dono dell’amore e della pace
e sappia imitare le donne sante lodate dalla Scrittura.
… , suo sposo, viva con lei in piena comunione,
la riconosca partecipe dello stesso dono di grazia,
la onori come uguale nella dignità,
la ami sempre con quell’amore
con il quale Cristo ha amato la sua Chiesa.
Ti preghiamo, Signore,
affinché questi tuoi figli rimangano uniti nella fede
e nell’obbedienza ai tuoi comandamenti;
fedeli a un solo amore, siano esemplari per integrità di vita;
sostenuti dalla forza del Vangelo,
diano a tutti buona testimonianza di Cristo.
Sia feconda la loro unione, diventino genitori saggi e forti
e insieme possano vedere i figli dei loro figli.
E dopo una vita lunga e serena
giungano alla beatitudine del regno dei cieli.
Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
SEGNO DI PACE
Dopo la benedizione degli sposi il sacerdote, omettendo la preghiera “Signore Gesù Cristo”, che di solito si recita per la pace e unità nella Chiesa , augura a tutti “la pace del Signore” e li invita a fare un segno di pace, che sposi e presenti si scambiano .
S Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”,
non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua
volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei sec0oli.
T Amen
S La pace del Signore sia sempre con voi
T E con il tuo spirito. S Scambiatevi un segno di pace.
I fedeli si scambiano in segno di pace.
FRAZIONE DEL PANE Subito dopo, il sacerdote compie un rito importante: spezza il pane eucaristico e ne fa cadere un frammento nel calice. La frazione del pane è il gesto compiuto da Gesù nell’ultima cena e significa che tutti coloro che mangiano dell’unico pane spezzato devono essere un cuor solo ed un’anima sola. Il pane unito al vino indica l’unità del Corpo e del Sangue di Cristo nell’opera della salvezza. La frazione del pane è normalmente accompagnata dalla recita dell’”Agnello di Dio”
S Il Corpo e il sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.
T Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace.
COMUNIONE DELL’ASSEMBLEA
Il sacerdote e i fedeli fanno una breve preparazione immediata alla santa comunione. Il sacerdote recita una preghiera in silenzio poi genuflette , prende l’ostia e la mostra ai fedeli, che con lui esprimono sentimenti di umiltà. Poi la dà sulle mani o in bocca ai comunicandi, dicendo “ “Il Corpo di Cristo”. I fedeli rispondono : “Amen “
S La comunione con il tuo corpo e il tuo sangue, Signore Gesù Cristo, non diventi per me
giudizio di condanna, ma per la tua misericordia sia rimedio e difesa dell’anima e del corpo.
Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del
mondo.
T O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e
io sarò salvato.
S Il Corpo di Cristo
T Amen
ANTIFONA DI COMUNIONE
T “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate l’un l’altro come io ho amato voi”,
dice il Signore.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Per completare la preghiera del popolo di Dio e per concludere il rito di comunione, il sacerdote recita l’orazione dopo la comunione, nella quale invoca i frutti del mistero celebrato. Il popolo fa sue queste intenzioni, rispondendo: “Amen”.
S Preghiamo.
O Signore, per questo sacrificio di salvezza, accompagna con la tua provvidenza la nuova
famiglia che hai istituito; fa’ che … e … , uniti nel vincolo santo e nutriti con l’unico pane e
l’unico calice vivano concordi nel tuo amore. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.
Riti di conclusione
DIRITTI E DOVERI DEI CONIUGI IN ITALIA
A norma delle vigenti disposizioni concordatarie si dà lettura degli articoli del
Codice civile concernenti i diritti e i doveri dei coniugi.
S Carissimi … e … , avete celebrato il sacramento del matrimonio manifestando il vostro
consenso dinanzi a me e ai testimoni. Oltre la grazia divina e gli effetti stabiliti dai sacri canoni, il
vostro matrimonio produce anche gli effetti civili secondo le leggi dello Stato. Vi do quindi lettura
degli articoli del Codice civile riguardanti i diritti e i doveri dei coniugi che voi siete tenuti a
rispettare e osservare:
Art. 143: Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stesi diritti e assumono i
medesimi doveri. Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e
materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi
sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro
professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia.
Art. 144: I coniugi concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza
della famiglia secondo le esigenze di entrambi e quelle preminenti della famiglia stessa. A
ciascuno dei coniugi spetta il potere di attuare l’indirizzo concordato.
Art. 147: Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire ed
educare la prole tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e dell’aspirazione dei
figli.
BENEDIZIONE E CONGEDO Il sacerdote, con le mani distese sull’assemblea per invocarvi lo Spirito Santo, imparte una larga benedizione, poi congeda tutti, dichiarando che la Messa è finita. Benedizione e congedo sono un vero e proprio invio in missione verso le strade degli uomini. E’ l’invio degli sposi nel mondo per essere sempre segno, sacramento dell’amore
di Cristo per la Chiesa.
S Il Signore sia con voi.
T E con il tuo spirito.
S Dio eterno Padre, vi conservi uniti nel reciproco amore; la pace di Cristo abiti in voi e
rimanga sempre nella vostra casa.
T Amen.
S Abbiate benedizione nei figli, conforto dagli amici, vera pace con tutti.
T Amen.
S Siate nel mondo testimoni dell’amore di Dio perché i poveri e i sofferenti, che avranno
sperimentato la vostra carità, vi accolgano grati un giorno nella casa del Padre.
T Amen.
S E su tutti voi che avete partecipato a questa liturgia nuziale, scenda la benedizione di Dio
onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.
T Amen.
S Nella Chiesa e nel mondo siate testimoni del dono della vita e dell’amore che avete
celebrato. Andate in pace.
T Rendiamo grazie a Dio.
FIRMA
In luogo apposito si dà lettura dell’atto di matrimonio. Quindi gli sposi, i testimoni e il sacerdote lo sottoscrivono.
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