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MAGGIO 2012 // NUMERO 4
MEDITERRANEO,SULLA SOGLIA DEL DOMANINei prossimi anni il Mare Nostrum sar protagonistadel nuoo scenario energetico internazionale
MAGGIO 2012 // NUMERO 4
INSERTOSpeciale Cinquanta.
Terza puntata
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ORIZZONTII bilanci aziendali
come non li avete mai visti
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ORIZZONTI
Arriva Tob, per produrre
energia dove la Rete non c
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PRISMAParte da Napoli
il tour Enel 5.0
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03 EDITORIALE
04 bREvI Enel360op4
06 ZOOM Un mare denergiap6
10 ORIZZONTI Tempo di bilancip10// Cont i: Per l Europa ci vuole una visione comunep12// Ogni casa illuminatap13 // Marcinelle, un nuovo iniziop14 // Nuovecombinazioni per il ciclo combinatop15 // Muoversi senza pensierip16 // Selagente smartp17 // I globetrotter del businessp18 //
Lalba di un nuovo gasp19 // Storie diverse, entusiasmo comunep20// Endesa,laltra innovazionep22 // La rete della Retep27
23 SPECIALE 50
27 ECCELLENZA Di pi con menop27
28 ENEL CUORE Le idee volano in altop28
30 SICUREZZA Una giornata particolarep30
32 PRISMA Giornalisti ce cinguettanop32// ...Ma non li dimostrap33
34 GENTE ENEL Una lezione di vita// Innovatore per passione
35 CANALE APERTO
IN QUESTO NUMERO
Enel Insieme Mensile del Gruppo Enel // Anno 10, numero 3
A cura della Direzione Relazioni Esterne Enel
Registrazione presso il Tribunale di Roma n.76/2004 del 05/03/2004
Direttore responsaile Gianluca Comin
Editore Enel spa, Viale Regina Margerita 137, 00198 Roma
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Tipografia System Grapic Srl // Via di Torre SantAnastasia 61, 00134 Roma
Per contattare la redazione Redazione Enel Insieme // Comunicazione Interna Enel Spa
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Enel Insieme anche consultaile on line sul portale Intranet inEnel
Stampato su carta ecologica Fedrigoni Symol Freelife certificata FSC
Numero chiuso in redazione il 23/05/2012
La CO2equivalenteassociata a questonumero verrneutralizzata
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Negli ultimi anni la crescita internazionale ha portato lanostra azienda a conrontarsi con culture e sensibilitmolto dierenti tra loro. Quaranta Paesi sono lo specchiodi quaranta diverse sensibilit etiche, di quaranta modi di
interpretare il lavoro, di quaranta punti di vista su cosa signichi esserecittadini del mondo. Questa eterogeneit una ricchezza irrinunciabileche rende la nostra azienda una realt peculiare nel panorama interna-zionale. Daltra parte unazienda come la nostra ha bisogno di ricono-scersi in un insieme di valori comuni che possano guidare ciascuno dinoi nellattivit proessionale quotidiana. Da questo punto di vista la no-stra bussola il Codice Etico, uno strumento ondamentale che ci aiuta acostruire una cultura condivisa sempre pi improntata alla sostenibilitdel business e alla trasparenza delle relazioni con istituzioni, cittadini estakeholder. quasi superluo sottolineare che per la Funzione Audit la crescitadel nostro Gruppo abbia rappresentato una sda senza precedenti. Enellottica One Company questa sda si arricchita della necessit diricongurarsi come una realt sempre pi integrata ed eciente. Oggilattivit di audit di tutto i l Gruppo stata concentrata in una unicastruttura, che supervisiona un mondo variegato e complesso di molte-plici societ (di cui alcune quotate anche alla Borsa di New York) chevanno dalla Russia allAmerica Latina.Il nostro impegno costante sar quello di lavorare per comprenderele priorit del business, anch i l Gruppo Enel possa essere dotatodi un sistema di controllo il pi ecace possibile. Del resto la parolaaudit viene dal latino audire, cio ascoltare: continueremo a arlo, comeabbiamo atto nora, per rimanere sintonizzati sulla giusta lunghezzadonda. Lasciatemi dire che da questo punto di vista Enel rappresentaun esempio molto positivo: qui laudit molto integrato nelle attivitdellazienda e lavora, pur mantenendo la sua autonomia, anco a ancocon le Divisioni per dare un vero valore aggiunto al business. Non uncaso che i nostri auditor operativi siedano negli sta meeting delle varieDivisioni. Ci ci consente di are un lavoro pi inormato e condiviso,ma anche pi utile a chi lavora in prima linea, come sulla rete o nellagenerazione. Questi risultati si vedono, per esempio, nel monitoraggio
dei rischi che impattano sui processi aziendali. Insieme ai variprocessowners, lavoriamo sistematicamente per costruire una mappa condivisadei rischi dei processi. Un altro compito molto importante svolto dallanostra Funzione, il monitoraggio dei rischi dei business per le quali
lazienda responsabile dal punto di vista penale. In Italia (ma in moltiPaesi ci sono leggi simili, come in Cile) il ventaglio di ambiti di rieri-mento molto ampio e va dalla sicurezza sul lavoro sino alle problema-tiche ambientali. evidente come questi rischi possano avere gravi ri-percussioni sullazienda. Oltre ai rischi di legge, qui entra in gioco anchela dimensione culturale. In Enel, per esempio, il tema della sicurezza molto sentito come possiamo constatare tutte le volte che entriamo nellecentrali a are veriche operative.Lultimo lone della nostra attivit il monitoraggio indipendente chesvolgiamo sui processi chiave del business ai ni della redazione delbilancio. Negli ultimi anni, inoltre, diventato sempre pi importante ilbilancio di sostenibilit, che ha conquistato un suo spazio allinterno diquello consolidato, che orma oggetto sistematico del nostro ambito direvisione.Con la riorganizzazione proposta dal progetto One Company tuttequeste attivit vengono realizzate in maniera analoga a Roma, a Mosca,a Madrid e a Santiago del Cile. I vantaggi sono tantissimi: il primo che possiamo avere una visione comune e coerente di tutto il Grupposotto il prolo dei rischi di processo. In questo modo siamo in grado diconrontare situazioni diverse, per esempio se sia pi rischioso eet-tuare un intervento sulla rete in Brasile o in Italia. Una pianicazionecentralizzata permette anche un allocazione delle risorse pi ecientesecondo lobiettivo di coprire con pi risorse le aree e i processi pirischiosi. Oggi della squadra Audit anno parte quasi duecento personea cui vorrei trasmettere un approccio comune al lavoro, che consideroquasi pi importante degli aspetti strettamente metodologici. Per questonei prossimi mesi sui temi chiave per il Gruppo come la sicurezza,le grandi opere o gli aspetti etici vorrei creare osservatori comunitrasversali a tutto il perimetro. In questo modo avvicineremo le culturee le diverse sensibilit lungo il percorso che porta alla One Company,dinamica, integrata, legata ai territori e sempre pi in sintonia con ilbusiness sostenibile.
Editoriale
Quando laudit in sintonia col business
Francesca Di CarloDirettore Funzione Audit
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A ROMA LE bIOMASSEPER PRODURREENERGIA PULITA stato rmato il 13 aprile scorso daEnel Green Power, Roma Capitaleed Enea un protocollo dintesa perla sperimentazione e lo sviluppo dinuove tecnologie di produzione dienergia elettrica a zero emissioni.In part icolare, lintesa prevede larealizzazione di un impianto solare aconcentrazione di tipo poligenerativo,il CSP Roma-Filiera TR.E.BIO.S (TRi-generazione con Energie rinnovabili:Biomasse e Solare termodinamico), ingrado di produrre energia rinnova-bile 24 ore su 24, anche di notte o inassenza di sole.
Si conerma cos limpegno delGruppo a avore della sostenibilitambientale nella Capitale.
02
GEOTERMIA: PRIMO SITOCILENO CON EGPIl Governo Regionale di Antoaga-sta in Cile ha concesso a Enel GreenPower, attraverso Geotrmica delNorte (GDN), la sua joint venture conEnap, le licenze ambientali per un sitogeotermico da 50 MW chiamato CerroPabelln. Sar il primo giacimento ge-otermico a essere sviluppato da Egp in
Cile e il primo in tutto il Sud America.Grazie allimpianto, sar possibileridurre le emissioni atmoseriche di250mila tonnellate di CO2 allanno oltrea evitare limportazione di 100milatonnellate di diesel e 135mila tonnellatedi carbone.
03
ENDESA ILLUMINAIL PADIGLIONE EUROPAALLExPO DI SIvIGLIAIn occasione del 20 anniversariodellEsposizione universale di Siviglianel 1992, Endesa Ingeniera ed EnelSole hanno realizzato un progettoilluminotecnico, utilizzando tecnichesostenibili basate su risparmio ed e-cienza energetica. Il progetto prevede
lilluminazione della torre piramidalealta 50 metri, della scultura di Lud-milla Tcherena posta allingresso delpadiglione e della terrazza dove sonoposti tutti questi elementi. Sono statiistallati un totale di 34 punti luce conlampade ad alogenuri metallici e 125metri di luci a Led.
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ENEL E MINISTERODELLINTERNO INSIEME
CONTRO LA CRIMINALIT stato rmato il 2 maggio scorsodallad Fulvio Conti e dal ministro
dellInterno Annamaria Cancellieriun accordo quadro nazionale sullalegalit per prevenire e ridurre ilrischio di inltrazioni e intereren-ze della criminalit organizzatanelle operazioni e nelle att ivit delGruppo. Lintesa, che rappresenta un
esempio innovativo di collaborazionetra la Pubblica amministrazione e ilsettore privato, prevede due livelli diintervento: a livello centrale, diretta-mente tra il Ministero dellInterno edEnel, e a livello territoriale, tra le Pre-etture e le sedi dellazienda attraver-so specici accordi di partenariato.
05
OCTAvIUS, PER TESTARELA CATTURA DELLA CO
2
Enel ha ucialmente aderito alprogetto europeo Octavius (Optimi-sation o CO2 CaptureTechnologyAllowing Vericationand Implemen-tationatUtilityScale) relativo allacattura post-combustione della CO2,a cui il Gruppo partecipa attraversolArea Tecnica Ricerca, avviato dallaCommissione europea a Marzo 2012.In particolare, il progetto dimostrersu scala pilota (tra cui test su impian-to di cattura da 10mila Nm3/h diBrindisi) loperabilit e la fessibilit
dei processi di cattura post-combu-stione di prima generazione nellot-tica di applicazioni su larga scala.
Enel e il Ministero dellInterno insieme controle infiltrazioni della criminalit organizzata
nelle attivit del Gruppo 04
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Enel360
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Octavius ha una durata di 5 anni edun budget complessivo di 13,5 milio-ni di euro.
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LA SMART ELETTRICAARRIvA AL PUNTO ENELDI PIACENZA arrivata a Piacenza lo scorso 17aprile, in occasione dellinaugurazio-ne del nuovo Punto Enel cittadino, laprima delle 20 Smart ED che la casatedesca ha oerto a Enel nellambitodel progetto e-Mobility Italy, e chevanno ad aggiungersi alle 140 vettureelettriche gi in circolazione. Natoper promuovere la mobilit elettricanel nostro Paese, il progetto gioperativo nelle citt di Roma, Milano,
Pisa e Bologna. Tutti i cittadini pia-centini potranno dunque prenotaregratuitamente una sessione di testdrive recandosi nel Punto Enel di viaCalciati 11.
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ENEL GREEN POwER:CRESCITA SENZA CONFINIContinua la crescita di Enel GreenPower in tutto il mondo. In Siciliasono entrati in esercizio due nuovi
impianti otovoltaici, Catania1 e Ro-solini, che insieme produrranno circa19 milioni di chilowattora allanno.
Limpianto di Catania1 a regime neprodurr circa 16 milioni, evitando coslemissione in atmosera di circa 8milatonnellate di CO2 allanno. Limpian-to di Rosolini invece ha una capacitinstallata di 2 MW e permetter diabbattere le emissioni di CO2 per oltre
1.500 tonnellate allanno.Ma la crescita di Egp non si limitaallItalia. Attraverso la controllata EnelGreen Power International BV, inatti,ha sottoscritto con la Export CreditAgency del governo danese e Citi-group un contratto di nanziamentoper un importo di 180 milioni di euro.Il nanziamento verr utilizzato percoprire parte degli investimenti per gliimpianti eolici di Zephir I (in Roma-nia) con una capacit installata di 120MW, di Cristal (Brasile) da 90 MW e di
Caney River (Usa) da 200 MW. Semprenegli Stati Uniti sono stati avviati ilavori per la realizzazione dellimpian-to geotermico di Cove Fort, nello Utah.Il nuovo impianto, con una capacitinstallata lorda di 25 MW, sar in gradodi produrre circa 160 GWh di energiaogni anno, evitando lemissione inatmosera di circa 115mila tonnellate diCO2 allanno.Ottimi risultati sta dando anche la jointventure italo-giapponese con Sharpper lo sviluppo del otovoltaico. Esse,
questo il nome delliniziativa, chiudeil primo trimestre 2012 mettendo inesercizio in Italia 14,4 MW di nuova
capacit otovoltaica. In particolare, hacontribuito al raggiungimento dello-biettivo la messa in esercizio di cinquenuovi impianti: Altomonte 2 (CS), Istia(CZ), Granataro (VV) e Paglialonga -Bisignano (CS) in Calabria e quello diPontinia nel Lazio.
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ACCORDO CON HUANENGPER LO SvILUPPODEL CARbONE PULITOLo scorso 19 marzo Enel e HuanengClean Energy Research Instituteavevano siglato un protocollo dintesaper la cooperazione nello sviluppodi tecnologie per il carbone pulito,lenergia rinnovabile e la generazio-ne distribuita. A seguito di questo
accordo, a met maggio si sono svoltiuna serie di workshop a Roma, Pisa,Livorno e presso la centrale di Fusinaper predisporre le iniziative previste.Durante gli incontri, il responsabileper lInnovazione EnelJose ArrojoDe Lamo hapresentato le innovazioninellambito delle tecnologie per i l car-bone pulito sviluppate nei laboratori diRicerca della nostra azienda.
Enel360DallItalia alla Romania, dal Brasile agli Stati Uniti,Enel Green Power continua a sviluppare nuovi
impianti rinnovabili in tutto il mondo 07
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UN MARE DENE
In soli due anni il Mediterraneo acambiato volto. Oggi si candida adiventare uno degli ub energetici piimportanti del Pianeta. Andiamo a scopriregli sviluppi del business per il Gruppo Enel
Da pi di cinquemila anni le popolazioni che si aacciano sul
Mediterraneo non possono are a meno di incontrarsi. Que-
sto piccolo oceano, o grande lago a seconda dei punti di vista,
chiuso dallo Stretto naturale di Gibilterra e da quello articiale
di Suez, prima che un luogo geograco pu essere denito come unentit
culturale costruita nei secoli tramite una rete ttissima di scambi commer-
ciali. Oggi ad agitare queste acque ci sono enomeni molto imponenti: basti
pensare alle migrazioni, che ogni anno spingono centinaia di migliaia di
persone a cercare ortuna verso nord, o al la gestione delle risorse energe-
tiche, che da decenni mettono in gioco lo sviluppo e la stabilit dellintera
area. Su questo ronte in ballo ci sono la sicurezza degli approvvigiona-
menti, i rapporti commerciali tra produttori e consumatori, la realizzazione
delle inrastrutture e, pi in generale, la garanzia di un uturo sostenibile
per tutti. Molto dipender da quali scelte verranno realizzate nei prossimi
tempi. Ma decidere non semplice: in pochissimo tempo il Mediterraneo
cambiato radicalmente e ci che si pensava solo due anni a non ci aiuta a
capire cosa stia davvero accadendo.
SCENARIO IN EVOLUZIONELo scorso anno la cosiddetta Primavera araba in pochi mesi ha rivoluzio-
nato una mappa geopolitica che era rimasta cristallizzata per decenni. Una
sorta di crollo del muro in salsa mediterranea. E come in tutte le crisi,
lo scenario che si presenta atto di rischi e opportunit, non solo per il
mondo arabo.
Quella politica non lunica rivoluzione in atto: la costa sud del Mediterra-
neo inatti sta vivendo un vero e proprio boom demograco che nei pros-
simi ventanni ar crescere la popolazione di 80 milioni di persone, che
andranno a concentrarsi soprattutto nelle citt, abbassando ulteriormente
let media. Ci si tradurr in nuovi bisogni, in primis in un aumento della
domanda di energia in particolare di quella elettrica e di nuove inra-
strutture. Oggi il 70% della domanda complessiva di energia nel Mediterra-
neo concentrata nei Paesi europei, ma le cose stanno cambiando in retta:
lObservatoire Mditerranen de lEnergie (Ome) stima che nella sponda
nord il abbisogno di energia continuer a calare nei prossimi anni e andr
ad attestarsi attorno ai 1.904 TWh nel 2030. Nella sponda sud, invece, la
domanda di elettricit crescer in media del 4,6% ogni anno no al 2030,
sino a diventare il 42% di tutta larea, per un totale di 1.385 di TWh. Per
coprire questa necessit sar richiesto un aumento della capacit elettrica di
370 GW.
Oggi nella regione le onti ossili coprono l80% della domanda e per ancora
qualche decennio continueranno a essere la risorsa pi utilizzata, soprat-
tutto per la dicile sostituibilit nel settore dei trasporti. Ma il uturo
nel segno delle rinnovabili: nelle zone aride o desertiche il vento e il sole
sono molto orti (in alcune regioni lintensit dellirraggiamento doppia di
quella del sud Europa e tripla rispetto al nord Europa) e, se paragonate agli
idrocarburi, sono pi rapide (per costruire un impianto eolico ci vuole
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RGIAcirca un anno e mezzo e solo un anno per una centrale otovoltaica).
Per sostenere questa crescita si ipotizza una mole dinvestimenti dellordine
dei 120-160 miliardi di euro entro il 2030 per le sole centrali solari ed eoliche
(lo stesso ordine di grandezza necessario per quelle tradizionali). Una pro-
spettiva davvero interessante per le imprese europee, non solo sul ronte
della generazione, ma anche su quello della costruzione di nuove linee di
trasporto e di distribuzione, come quello dellelettricazione di gran parte
delle zone rurali.
Nonostante il contesto avorevole, la regione nora non ha sruttato signi-
cativamente questo potenziale, a causa di barriere tecniche, istituzionali, -
nanziarie e di mercato. Eppur qualcosa si muove. Recentemente Paesi come
Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto e Giordania hanno adottato programmi
nazionali per avorire, anche nel breve termine, uno sviluppo deciso di cen-
trali solari ed eoliche con il coinvolgimento dellindustria locale per la co-
struzione in loco di componenti e sistemi. Una direttiva europea approvata
nel 2009, inoltre, consentir alle utilities di esportare lenergia rinnovabile
che produrranno nei Paesi del Nord Arica, potendo includere queste quote
nel computo dei crediti di emissione, nel mercato della CO2.
NASCE RES4MEDLattenzione per questa area del Pianeta come centro di produzione energe-
tica non nuova. Dal 1998 lOme riunisce pi di trenta aziende elettriche di
14 Paesi con lobiettivo di sviluppare lintegrazione dei progetti. E nel corso
degli anni le realt che si muovono con intenti simili si sono moltiplicate sia
dal punto di vista istituzionale, tra cui Med Solar Plan e MedReg (lassocia-
zione dei regolatori), sia da quello industriale, per esempio Desertec Dii (di
ispirazione tedesca), MedGrid (promosso dalla Francia), Med-Tso e i varipiani nazionali solari.
Tutte queste iniziative partono dalla considerazione che la produzione di
elettricit da centrali a onti rinnovabili si dovr sviluppare sulla sponda
sud, in parallelo alle relative inrastrutture di rete elettrica per trasportare
lenergia ai centri di consumo locali e, in parte (per avorire la bancabilit
dei progetti) per lesportazione verso lEuropa. Durante gli ultimi tre anni
si sono susseguiti riunioni istituzionali, piani e consorzi industriali, studi
e analisi, conerenze, progetti europei con grande visibilit mediatica, ma
nora ben pochi megawatt sono stati installati. Ma per passare alla ase
realizzativa sembra necessaria unazione di coordinamento. Da questa
esigenza nata Res4Med, lassociazione presentata lo scorso 3 maggio
allAuditorium di Enel, che si propone come network dei vari network
con le iniziative internazionali gi in atto. Ma anche come supporto per
aiutare i principali player energetici a elaborare soluzioni per avorire gli
investimenti energetici nel Mediterraneo. Res4Med nasce per iniziativa
di Enel Green Power, Edison, Cesi, Gse, PwC Advisory e il Politecnico di
Milano e ha ricevuto il patrocinio dei Ministeri dello Sviluppo, Ambiente,
Esteri e Ricerca, e della Camera di Commercio di Milano. Recentemente
si sono aggiunti anche Asja Ambiente Italia, Fondazione Bordoni e Terna
Plus, Ricerca di sistema-Rse, Aper e Althesys. Il presidente di Res4Med
Francesco Starace (lad di Enel Green Power) che convinto che la nuova
piattaorma aiuter a colmare lattuale gap tra intenzioni e azioni: Per
sruttare al meglio le promesse del settore ondamentale la messa in
comune delle conoscenze che gi esistono. Il primo passo sar centralizzare
lenorme massa di lavoro gi svolto in precedenza dalle diverse istituzioni
in un database organizzato e condiviso. Poi lo analizzeremo tutti insieme,
per capire quali sono le necessit in termini di ulteriori analisi e di azioni
spiega Starace. Enel Green Power si proposta per svolgere il ruolo di
timoniere e ci stato accettato in maniera entusiastica da tutti.
Anche Paolo Andrea Colombo, presidente di Enel, convinto che una
maggiore collaborazione sia la chiave per lo sviluppo dellintera area medi-
terranea. La cooperazione in questo settore potrebbe portare un notevole
risultato economico per lindustria europea, e al contempo garantir il tra-
serimento tecnologico e di know how verso la sponda sud ha detto al con-
vegno di presentazione. Ma il pieno sruttamento delle energie rinnovabili
su larga scala attualmente renato dalla l imitata capacit della rete e dalla
debolezza delle inrastrutture. La creazione di una buona interconnessione
nord-sud sar ondamentale per lo sviluppo delle iniziative in corso nella
regione del Mediterraneo, come recentemente messo in evidenza dallUnio-
ne europea nella Energy Roadmap 2050.
Al convegno intervenuto anche il ministro per il Turismo ed ex presidente
dellOme, Piero Gnudi, che negli anni della sua presidenza in Enel ha sem-
pre creduto nello sviluppo energetico di questarea del Pianeta. Lenergia
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stato il primo tassello per il processo di costruzione dellEuropa, con la
Comunit europea del carbone e dellacciaio ha detto a margine delleven-
to. Oggi puntiamo a ar s che le energie rinnovabili diventino il collante
per unire il Mediterraneo.
LA VISIONE DI ENELVista limportanza che giocheranno le rinnovabili nel uturo del Mediter-
raneo, nei prossimi anni Enel Green Power si dar molto da are in questa-
rea. Ma anche Endesa e la Divisione Upstream Gas hanno delle carte da
giocare. Enel Green Power impegnata in particolare in Marocco ma punta
ad allargarsi agli altri Paesi dellArica settentrionale, dallEgitto alla Tuni-
sia, che, superate le turbolenze degli ultimi mesi e la ase di transizione inatto, oriranno nel prossimo uturo importanti opportunit di crescita. Gli
impianti serviranno soprattutto a ar ronte al abbisogno energetico delle
popolazioni locali e solo leventuale surplus andr in Europa. Come detto,
linteresse non riguarda solo la generazione ma anche altri aspetti del busi-
ness. Un esempio concreto la vendita di pannelli otovoltaici a lm sottile
multigiunzione prodotti nella abbrica di Catania, injoint venture paritetica
con STMicroelectronics e Sharp, la 3Sun. Questa realt guarda con grande
interesse al mercato nordaricano e mediorientale. La societ italiana per le
rinnovabili ha inoltre stretto unalleanza paritetica con Sharp, la Esse, per
realizzare, sempre nei Paesi dellarea, impianti otovoltaici per pi di 500
MW entro il 2016, utilizzando i pannelli prodotti dalla abbrica etnea.
QUI RABATIl Marocco sta vivendo una orte crescita dei consumi di energia elettrica
(oltre il 4% annuo). Daltra parte il Paese dipende per circa il 95% dallestero.
Per ovviare a questo problema il governo ha lanciato un ambizioso progetto
di promozione dellenergia rinnovabile che lo porter ad aumentare la capa-
cit installata dal 14% misurato nel 2009 al 42% entro il 2020. Concretamente
il programma prevede lo sviluppo di una capacit addizionale di 1.000 MW
da onte eolica e 2.000 MW da onte solare entro il 2020. Uno scenario dav-
vero interessante per Enel Green Power che sta partecipando a una serie di
bandi per entrambe le onti. E per avorire questo sviluppo il Gruppo Enel
sta intensicando gli incontri diplomatici e di business development:tra que-
sti ricordiamo il recente Menarec a Marrakech, la pi grande conerenza sul
solare mai tenutasi in Marocco, a cui a met maggio ha partecipatoJoaquin
Rodriguez Jadraque di Enel Green Power.
Oltre alla ricchezza di risorse, il Paese ha caratteristiche che lo rendono
attrattivo per gli investimenti stranieri come ci spiega Valeria Piazza,
dellUnit Aari istituzionali internazionali: Si tratta di un Paese con un
solido scenario macroeconomico che cresce del 4,7% annuo. E dal punto divista politico, la recente riorma costituzionale ha ulteriormente accresciuto
la stabilit interna al Paese. Il Marocco ha inoltre una posizione strategica,
grazie alle interconnessioni con lEuropa (attraverso un cavo sottomarino
da 900 MW che lo collega alla Spagna) e uninterconnessione con gli altri
Paesi del Nord Arica, attraverso lAlgeria.
Il Gruppo Enel gi presente in Marocco tramite Endesa che possiede il
32% della centrale termica a ciclo combinato di Tahaddart (da 384 MW), nei
pressi di Tangeri.
QUI ALGERIIn seguito alle cicliche crisi che interrompono i riornimenti di gas dalla
Russia, lAlgeria ha acquisito un ruolo sempre pi importante per lEuropa
( il secondo ornitore Ue) e per Enel che il secondo importatore di gas
algerino in Italia, con contratti per 7 miliardi di m3/anno. Per questo motivo
il Gruppo ha aperto un ucio di rappresentanza ad Algeri. Qui lavora
Ruggero Aric che racconta il crescente interesse sul ronte dellestrazione
del gas naturale. Abbiamo recentemente acquistato il 18,4% dei diritti di
sruttamento del giacimento di gas Isarene. A cedere la quota stata la so-
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Il commento
Fuori dal cono domradi Vittorio Emanuele ParsiProessore di Relazioni internazionaliUniversit Cattolica di Milano
Il cambiamento una categoria sdrucciola quantaltremai, tanto pi quando accostato allaggettivo epocale.Per dicile resistere alla tentazione di evocare proprioquesta espressione quando contempliamo che cosa successo nel corso degli ultimi due anni allinterno delmondo arabo. Unondata rivoluzionaria lo ha attraversatodal Maghreb al Levante, gi no al Golo, provocando lacaduta di regimi autoritari e corrott i (Tunisia), linterven-to militare straniero (Libia), devastanti guerre civili (Libiae Siria), la rimozione dei ras (Libia, Egitto, Yemen). Ancherestringendo il campo di osservazione al Nord Arica, lasituazione resta estremamente articolata. Con leccezione
parziale della Tunisia, dove il cambiamento di regimesembra essersi gi in gran parte realizzato, la ase attuale caratterizzata da orte incertezza. Se in Libia la situa-zione resta di aperta anarchia e la guerra civile potrebbesempre riprendere vigore, in Egitto il potere dei militari stato appena scalto e appare dicile ipotizzare laloro estromissione dal la vita politica. Daltro canto, laprecariet degli assetti non deve mai arci dimenticare larilevanza di quanto abbiamo visto accadere sotto i nostriocchi. Conviene allora partire da qui, per considerare checosa chiudono e che cosa aprono le intiade della prima-vera araba. Innanzitutto con loro si chiude la stagionedominata dall11 settembre e dalle sue conseguenze.
Il mondo arabo esce dal cono dombra in cui lavevanogettato gli attentati di Al Qaeda ed entra in una nuovaase in cui la politica alla luce del sole torna protagonista.Proprio grazie a questi dolorosi passaggi si schiude perlintera area unera in cui la rilevanza polemica e politicadella contrapposizione allOccidente (legata al coloniali-smo e alla lotta anti-imperialista) pu lasciare spazioalla centralit delle questioni politiche domestiche, incen-trate sullo sviluppo e su una maggiore equit e giustiziasociale. Le dinamiche endogene prendono cio il posto diquelle esogene e orono per la prima volta la possibilitdi costruire regimi politici pi inclusivi, pi responsabiliverso i propri cittadini e quindi pi legittimi e stabili. E
in questo senso pi adabili anche per i partner econo-mici e commerciali esterni.Fino ad ora, grandi Paesi come lAlgeria e il Maroccoappaiono essere stati meno squassati dai moti di protesta.Questo vero solo in parte ed anche abbastanza spie-gabile. La monarchia marocchina si mostrata maggior-mente resiliente allinstabilit (in questo comportandosicome tutte le altre monarchie arabe) e contemporanea-mente il re ha nora avuto successo nel tentativo di rea-lizzare un graduale processo di riorme guidato dallaltoche ha stemperato la veemenza della possibile ostilit deisudditi. In Algeria, invece, la drammatica guerra civiledegli anni scorsi (costata oltre 100mila morti) un ricordo
ancora troppo recente per non spingere tutti alla pruden-za. Una prudenza, per, che se dovesse trasormarsi inimmobilismo arebbe del gigante del Maghreb un proba-bile candidato alla prossima rivoluzione.
ciet irlandese Petroceltic, operatore leader del progetto con il 56,62% spiega ai
microoni di Enel Radio. Si tratta di unoperazione importante che ci permette
di are un passo in avanti sulla sicurezza degli approvvigionamenti. Un altro
aspetto interessante riguarda le interconnessioni. Il Gruppo Enel coinvolto in
una serie di iniziative tra cui Galsi, un nuovo gasdotto da 8 miliardi di metri3/
anno che collegher lAlgeria e la Sardegna (la nostra azienda possiede il 15,6%
della societ che lo sta sviluppando), e Medgaz, un collegamento che dallo
scorso aprile ha unito il Paese con la Spagna, in cui coinvolta Endesa (12%
delle quote societarie).
QUI ISTANBUL
La Turchia un Paese che cresce velocemente: nel 2011 il suo Pil salitodell8,5% e punta a diventare la decima economia mondiale nellarco dei pros-
simi anni (oggi la sedicesima). In pi i consumi dellenergia sono crescenti e
hanno raggiunto valori che superano l8%.Attraverso il suo ucio di Istanbul,
Enel guarda con molta attenzione a tutte le possibili opportunit che posso
venire sia da onti tradizionali che da quelle rinnovabili, con particolare atten-
zione alla geotermia e al solare.
Nel 2010 il Parlamento turco ha approvato una legge sugli incentivi alla
produzione di energia da rinnovabili lungamente attesa dagli investitori
ricorda Giuseppe Farina, responsabile dellucio Enel di Istanbul. Inoltre
sono in programma una serie di privatizzazioni sia per la generazione che per
la distribuzione.
Dal punto di vista del geotermico nel dicembre 2010 Enel Green Power ha
rmato un accordo con la societ turca Meteor per lesplorazione delle proon-
dit del sottosuolo nella zona occidentale della Turchia. In base allaccordo,
che mira a individuare risorse adatte alla generazione di energia elettrica e di
calore, stata costituita una societ a maggioranza italiana che sta conducendo
le ricerche dei giacimenti di vapore, sruttando le 142 licenze esplorative in
mano alla Meteor. Se le attivit di ricerca orniranno risultati signicativi per
la produzione di energia elettrica, potranno essere costruite injoint venture
delle societ di progetto per ciascuna centrale da realizzare.
GAS NOSTRUMPrima della Rivoluzione dei gelsomini che ha portato alla cacciata di Zine
El-Abidine Ben Al e ha dato la stura al movimento della Primavera araba,
il governo tunisino aveva dato vita a un grande progetto termoelettrico e
rinnovabile della capacit complessiva di 1.200 MW chiamato Elmed: 400 MW
destinati al mercato locale e i rimanenti 800 MW al mercato italiano, attraverso
una linea di interconnessione sottomarina da realizzare ad hoc tra Tunisia e
Italia a opera di Terna. Nel giugno 2011 Enel stata inserita ucialmente nella
shortlist delle societ pre-qualicate per la seconda ase del progetto. La crisi
tunisina ha per determinato di atto una sospensione del progetto.
Se la Tunisia attualmente un Paese in stallo, lEgitto lo ancora di pi, vista
la situazione politica tuttaltro che stabile. Gli interessi di Enel in questo Paese
sono principalmente nel settore del gas naturale. Nel 2009 la nostra azienda
si aggiudicata una licenza di esplorazione a El Burullus messa in gara da
Egas (con una quota del 10% in unajoint venture in cui Total possiede il 90%).
Lesplorazione tuttora in corso.
Nei ondali del Mediterraneo ci sono ancora molti bacini di gas da sruttare e
nei prossimi anni i Paesi mediorientali potrebbero buttarsi a capotto in que-
sto business. Tra tutti spicca il bacino chiamato Leviathan, collocato al largo
di Israele, Libano e Cipro: qui dal 2010 ad oggi sono stati scoperti importanti
giacimenti e si pensa che possa contenere sino a 16 trilioni di metri cubi di gas.
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Orizzonti
In occasione dellassemblea degli azionistiEnel a presentato il Bilancio consolidato,quello di sostenibilit e il Rapporto ambientale.Scopriamo come sono fatti e a cosa servono
Irecenti scandali nanziari nel mondo hanno portato in primo pianolimportanza della trasparenza nella rendicontazione nanziaria:da questo punto di vista, la principale carta didentit dello statodi salute di unazienda il Bilancio, che ne certica le prestazioni
nanziarie, ma non solo. Questo strumento inatti ormai diventato unaricchissima cartina di tornasole della responsabilit sociale (Csr) di unGruppo, ed in grado di ornire agli stakeholder tantissime inormazio-ni che vanno dallagovernance alla gestione dei rapporti con le comunit.
UN PASSO INDIETROMa come nasce il Bilancio nella orma che oggi conosciamo? Attribuirgliunorigine certa quasi impossibile, per quanto lesigenza della conta-bilit risalga ai primordi dellumanit, con le prime attivit artigianali ecommerciali. Il primo a illustrare il Bilancio in senso moderno comedeterminazione del risultato economico dellesercizio, u Lodovico Flori,un economista gesuita vissuto nel Seicento. Fu poi il ministro ranceseColbert, nel 1673, a introdurre per primo lobbligo di redazione del bilan-cio di esercizio ogni due anni. Nel tempo, questo strumento ha assuntoun numero sempre maggiore di scopi. Dal semplice rendimento diconto, utile a ni interni per il proprietario, con lintroduzione dellapartita doppia nella tenuta dei libri contabili divenuto indispensabileper determinare la correttezza dei saldi dei conti. Successivamente, conlallargarsi dei mercati, lo sviluppo della concorrenza e la percezionedellimportanza sociale dellazienda il bilancio divenuto il principalestrumento di inormazione aziendale verso tutti i soggetti interessa-ti: non pi solo quelli interni, ma anche nanziatori, ornitori, clienti,sindacati, sco.La graduale apertura dellazienda verso lesterno ha coinciso con ilradicarsi di esigenze inormative sempre pi dettagliate da parte di di-erenti portatori dinteressi (i cosiddetti stakeholder), interessati a variotitolo allandamento dellazienda e alla sua capacit di creare valore nellungo termine.Da tali abbisogni inormativi nasce lesigenza di un bilancio di soste-nibilit che rendiconti, nei conronti di una platea sempre pi ampia distakeholder, anche le perormance non nanziarie dellazienda: dallatrasparenza allagovernance, dallimpatto ambientale alle relazioni con lecomunit, dalla gestione e valorizzazione dei dipendenti alla catena diornitura. Sono gli anni della Corporate Social Responsibility, orientatialla visione di unimpresa che tenga in equilibrio le tre dimensioni dibase della sostenibilit: economica, sociale e ambientale.Oggi, la nuova rontiera della rendicontazione sta nel cosiddetto Re-
porting Integrato (o One Report), un documento che integri bilanciodi esercizio e bilancio di sostenibilit in ununica rendicontazione delleperomance nanziarie e non nanziarie, con lobiettivo di monitorare,nel modo pi edele possibile, landamento complessivo dellimpresa.Un passo in pi verso la trasparenza che vede, ancora una volta, Enel inprima linea.
DAL CONSOLIDATO...Lo scorso 30 aprile nella parte ordinaria della Assemblea degli azioni-sti di Enel (vedi box) stato presentato il Bilancio consolidato del 2011.Questo strumento la prima interaccia nei conronti dei potenzialiinvestitori e raccoglie, sotto un prolo economico, tutte le inormazionirelative ai business, nei diversi Paesi in cui Enel opera. Da circa diecianni, Enel predispone il Bilancio seguendo i principi contabili inter-nazionali, i quali, rappresentando un linguaggio comune, hannoacilitato lintegrazione con le societ entrate nel perimetro del Gruppo aseguito della recente espansione geograca. Oltre a essere contabilmenterigoroso, deve essere allineato alle migliori pratiche internazionali intermini di trasparenza e disclosure: Enel ha sinora certamente raggiuntotali obiettivi, ricevendo negli ultimi anni due importanti riconoscimenti(lOscar di Bilancio) in questo campo.Spesso, la percezione comune quella di considerare il Bilancio comeuna rappresentazione statica del Gruppo e dei suoi risultati, mentre deveessere sempre pi considerato un ecace strumento di comunicazioneaziendale e deve pertanto possedere requisiti sempre pi innovativi. Adesempio, stata ampliata la parte dedicata alla rendicontazione delleperormance non nanziarie: nellambito della Relazione sulla Gestioneil capitolo dedicato alla sostenibil it, da questanno, include un set diindicatori quantitativi di Csr, rappresentando un ulteriore passo nelle-voluzione di Enel verso il reporting integrato. Il continuo aggiornamen-to dei principi contabili, poi, il motore innovativo che impatta la Notaintegrativa, che continua a rappresentare invece la parte pi tecnica erigorosa, con un set di inormazioni economiche e nanziarie predispo-ste nel pieno rispetto di questi principi, cos come anche certicato ognianno dalla Societ di Revisione.Oggi il Bilancio aerma Danilo Bracoloni, responsabile Bilancio Con-solidato non pi un documento asettico e destinato esclusivamentea tecnici ed esperti della materia contabile: rappresenta uninteracciaondamentale con cui lazienda si presenta al mondo, grazie anche ainternet e alla metodologia Open Data, che mette a disposizione in variormati, tra cui Excel, tutte le tabelle presenti nel Bilancio, per acilitarne
Tempo di bilanci
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il download e la condivisione in rete.
...A QUELLO DI SOSTENIBILITGiunto alla sua decima edizione, il Bilancio di Sostenibilit 2011 ormaiconsiderato una delle migliori pratiche internazionali di rendicontazio-ne della Corporate Social Responsibility. Ledizione di questanno, inparticolare, si caratterizza per un uso innovativo delle inograche, chemigliorano la comprensibilit di alcuni contenuti chiave. Inoltre, tuttigli indicatori quantitativi sono stati raggruppati in un piccolo volumeallegato al Bilancio, per acilitare una lettura integrata, in parallelo, deltesto e dei relativi numeri.La rendicontazione del Bilancio di Sostenibilit si rierisce a tutti i Paesiin cui opera il Gruppo Enel, rappresentando cos uno strumento impre-scindibile per chiunque intenda misurare la responsabilit dimpresadella nostra azienda, sotto il prolo economico, sociale e ambientale.Dal Codice Etico alla climate strategy, dalla sicurezza sul lavoro allim-pegno per i clienti, dallo stakeholder engagementalla promozione dellasostenibilit lungo la catena di ornitura: tutte le dimensioni della Csr diEnel sono presenti nel Bilancio, incluso un dossier dedicato a EnablingElectricity, il programma globale di Enel per la promozione dellaccessoallelettricit.Il nostro impegno verso la massima trasparenza punta adesso alOne Report sottolinea Marina Migliorato, responsabile Csr di Enel Facciamo inatti parte dei pi importanti network internazionali chestanno denendo il rameworkglobale per la rendicontazione integrata:il G4 Consortium, che supporter la Global Reporting Initiative nelladenizione della prossima generazione di linee guida per la rendiconta-zione della Csr, e il Pilot Programme dellIirc (International IntegratedReporting Council).
IL RAPPORTO AMBIENTALESin dal 1996 Enel si impegnata a stilare annualmente un documen-to che otograa le politiche e le strategie ambientali che, con grandetrasparenza r iporta dati, restazioni e Key Perormance Indicators (Kpi).Queste inormazioni quantitative, certicate anche da revisori esterni, inlarga parte vengono poi incluse nel Bilancio di sostenibilit. Il Rapportoambientale cresciuto tantissimo nel tempo e nella sua ultima versione
conta circa 400mila dati e 5mila Kpi. La sua completezza gli ha permessodi conquistarsi un ruolo di grande visibilit esterna, soprattutto tra glistakeholders e gli specialisti del settore. Ma il Rapporto non importan-te soltanto dal punto di vista della comunicazione. Inatti viene utiliz-zato dentro lazienda anche come strumento operativo, come ci spiegaAndrea Valcalda, responsabile Politiche ambientali e Cambiamenticlimatici: Oggi nel nostro Gruppo ben 546 persone si occupano diambiente. Per loro ondamentale avere a disposizione un documentocos aggiornato e completo che, oltre a raccogliere dati e Kpi, ci permettedi traguardare nuovi target di miglioramento. Il reporting ambientaleinsieme agli altri mezzi e sistemi di gestione ambientale, costituisce unstrumento di coordinamento e armonizzazione delle attivit ambientalidel Gruppo.
LAssemlea degli azionistiSotto la presidenza di Paolo Andrea Colombo, lo scorso 30 aprilesi riunita lAssemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti diEnel. Nella parte ordinaria stato anzitutto approvato il Bilanciodi esercizio al 31 dicembre 2011 e presentato quello consolidato.Su proposta del Consiglio di amministrazione stato quindi deli-berato un dividendo per lintero esercizio 2011 pari a 26 centesimidi euro per azione e la distribuzione di 16 centesimi di euro perazione a titolo di saldo, tenuto conto dellacconto di 10 centesimi dieuro per azione gi pagato nel mese di novembre 2011. Il saldo deldividendo verr messo in pagamento a decorrere dal prossimo 21giugno.LAssemblea ha inoltre espresso voto avorevole sulla sezione dellarelazione sulla remunerazione degli amministratori, del direttoregenerale e dei dir igenti con responsabilit strategiche per leserci-zio 2012.Nella parte straordinaria sono state inne deliberate alcune mo-diche dello Statuto sociale, su proposta del Consiglio di ammi-nistrazione, nalizzate ad assicurare lequilibrio tra i generi nellacomposizione del Cda e del Collegio Sindacale.
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OrizzontiGli Stati generali dellUe si sono riuniti aFirenze per parlare del futuro del Continente
Coordinare, integrare, semplicare. que-sta la ricetta europea che Fulvio Conti,amministratore delegato e direttore ge-nerale di Enel, ha presentato al convegno
The State o the Union tenutosi lo scorso 9 maggio aFirenze. Levento, promosso dallIstituto Universita-
rio Europeo, potrebbe essere denito comeuna specie di Stati generali dellEuropache riuniscono personalit delle istituzioninazionali e comunitarie, dellindustria,del mondo economico e accademico. Ela due giorni orentina non ha traditole aspettative. Nello storico Salone deiCinquecento di Palazzo Vecchio sonointervenuti tra gli altri il presidentedel Consiglio italiano Mario Monti,e quello della Commissione UeJosManuel Barroso, il direttore dellEu-ropean council on oreign relationsMark Leonard, lo European editordel Financial TimesTony Barber, icommissari europei per gli Aari
economici e monetari e per il Mercato Interno, OlliRehn e Michel Barnier.
UNA GOVERNANCE ECONOMICAFulvio Conti intervenuto nella sessione diapertura intitolata Una governance economicaper lUnione Europea. Lad e dg di Enel ha messoin evidenza come lUe abbia bisogno di unar-chitettura europea pi snella e fessibile, dovegli interessi nazionali siano rimpiazzati da unavisione comune, integrata e rivolta al uturo, chesia orientata essenzialmente al la crescita. Oggilesigenza di raorzare lUnione subordinata allaricerca del modo di soddisare gli interessi di 28Paesi mentre proprio da unintegrazione compiutapu venire il bene dei singoli Stati. A partire dallanecessaria semplicazione dei processi decisionali.Ci sono quattro commissari titolati a occuparsidi energia, ognuno dei qual i agisce con linten-to legittimo di voler contribuire al progresso del
settore, oltre a 26 iniziative di legge in progress, e 74direttive e regolamenti adottati, ha ricordato Conti,sottolineando che requentemente il risultato quello di una legislazione contraddittoria. In campoeconomico abbiamo bisogno di ununione scale, distrumenti di nanza comuni come gli Eurobond, diun regolatore della nanza. Soprattutto, ha aerma-to, ci di cui abbiamo bisogno che la Banca centraleeuropea operi come la vera, reale e sola banca centra-le in Europa.Negli anni passati lUe ha adottato politiche mo-netarie restrittive, tassi di interesse pi alti delnecessario e lelevato valore delleuro dovuto a questepolitiche, hanno scoraggiato lo sviluppo industrialegenerando una produttivit pi bassa, una spesapubblica pi alta, e incoraggiando le banche a cer-care sosticati prodotti derivati che hanno consentitoloro di incrementare i propri r isultati articialmente.
POLITIChE STABILI PER LENERGIAPer quanto riguarda il settore strategico dellenergia,Conti ha sottolineato la necessit di politiche stabili,coerenti, e orientate al lungo periodo che interessinotutti i ronti di interesse nazionale e comunitario, dal-lo sviluppo delle reti alla riduzione delle emissioni.Se la Commissione europea ha iniziato a risponderealle esigenze del settore con la 2050 Energy Roadmap,altre azioni ancora sono necessarie, come ad esem-pio larmonizzazione della normativa applicata neisingoli Stati Membri, il sostegno agli investimentiattraverso un mercato unico europeo eciente, lin-tegrazione e lo sviluppo delle reti di trasmissione edistribuzione.LUnione ha bisogno di investimenti per tremilamiliardi di euro da qui al 2030, e per mettere in cam-po questa somma enorme abbiamo bisogno di unanormativa stabile e che incoraggi gli investimenti siaa livello europeo che nazionale.
Conti: Per lEuropa ci vuoleuna visione comune
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Orizzonti
Arriva Tob, per produrre energia nei luogi pi remoti del Pianeta
Sembrerebbe il nome di un personaggio di un lm di StevenSpielberg. Invece Tob (Triangle-based Omni-purpose Building) il nuovo sistema concepito da Enel per generare energia pulitain luoghi remoti che non hanno collegamenti con la rete elet-
trica. Piccolo, ergonomico, di design, ormato da moduli stand-alone in
legno che integrano pannelli otovoltaici da 2,7 kW luno e batterie consei ore di autonomia.Come ci spiega Sauro Pasini, responsabile Ricerca della DivisioneIngegneria e Ricerca di Enel, Tob uno strumento molto semplice eunzionale. Un prototipo stato inaugurato a Pisa il 7 maggio scorso, male aspettative superano i conni italiani. Il costo estremamente ridotto,la acilit di trasporto, di montaggio e di manutenzione lo rendono parti-colarmente adatto a quei Paesi in via di sviluppo dove oltre un miliardodi persone vivono senza corrente elettrica dice Pasini.Il progetto Tob rientra nel pi ampio programma Enabling Electricity,ideato dal Gruppo Enel per avorire laccesso allelettricit in zone isolatee comunit svantaggiate in tutto il mondo. Enabling Electricity larisposta di Enel allappello del Segretario Generale delle Nazioni Unite,
Ban Ki-moon, che ha dedicato il 2012 alla lotta alla povert energetica,dichiarandolo Anno internazionale dellenergia sostenibile per tutti(Sustainable Energy or All). Gi oggi un milione di persone nel mondoriceve elettricit sostenibile da Enel, che ha lobiettivo di raddoppiare ilnumero dei beneciari di Enabling Electricity entro il 2014.
FACILE COME IKEANellottica di Sustainable Energy or All, il programma delle NazioniUnite il cui obiettivo garantire laccesso allenergia in maniera ecien-te e sostenibile a coloro che ancora oggi non possono arne uso nel mon-do, abbiamo voluto dare al nostro prodotto una valenza in pi diceancora Pasini che andasse oltre il concetto di piccola centrale energeti-ca da onti rinnovabili. Tob servir, inatti, come luogo di raccolta per lepopolazioni in via di sviluppo. Abbiamo lavorato anche sul la parte che
riguarda la valenza abitativa continua Pasini. La struttura a elementitriangolari in legno lamellare con numero ridottissimo di componentitutti uguali tra loro si installa molto acilmente e diventa un luogo acco-gliente.
Il sistema dei moduli consente di utilizzare Tob per realizzare unascuola o un piccolo ospedale, sino a strutture pi complesse come un vil-laggio. Con due moduli, ad esempio, si copre una supercie di 30 m2 elinstallazione no a 9kWp di pannelli otovoltaici consente di produrre,in un sito ad elevato irraggiamento, no a 36 kWh al giorno, equivalente
a 40 amiglie che vivono nei Paesi in via di sviluppo. Queste potrebberousuruire di un rigo per medicinali, computer con connessione internet,postazioni di ricarica del cellulare, una tv, una pompa per lirrigazionedi 10m3/h e sistemi per la potabilizzazione dellacqua.Stiamo gi pensando di arne un modello ancora pi leggero ed ergo-nomico, montabile come se osse un mobile Ikea! sottolinea Pasini. Ese potenza ed energia accumulata variano in unzione del numero dimoduli realizzati e delle utenze da servire, altri attori possono esserepresi in considerazione ai ni dellecienza. Lo sviluppo di Tob saravorito dallaccordo che Enel Cuore, la onlus di Enel che opera nelcampo della solidariet e del sociale, ha siglato con il network Archi-tecture For Humanity, unorganizzazione no-prot ondata nel 1999 cheprogetta e realizza strutture e inrastrutture per lo sviluppo sostenibile.
Si sta pensando di rendere questo oggetto personalizzabile, rispetto alluogo dellinstallazione, per quanto riguarda i materiali utilizzati, inparticolare la tipologia del legno, a seconda della reperibilit a livellolocale dice ancora Pasini, la orma della struttura, il montaggio (conapposite istruzioni per non addetti ai lavori), e laccettabilit da partedelle persone per acilitare la presa di responsabilit rispetto alla strut-tura realizzata.
POSSIBILIT DIMPIEGOIl modello base di Tob (un modulo) avr dei costi molto bassi proprioper renderlo interessante anche dal punto di vista del business. Enelsta attualmente valutando lopportunit di installazioni in zone isolatedellAmerica Latina allinterno della collaborazione gi avviata con ilWorld Food Program delle Nazioni Unite. E il triangolo dellenergia
potr essere impiegato anche per altri scopi, ad esempio in un parconazionale per lavvistamento di incendi o in zone di elevato valorearcheologico dove non possibile eettuare scavi per le ondamenta o inriugi montani.
Ogni casa illuminata
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Orizzonti
Quando si dice Marcinelle la mente degli italiani va inevitabil-
mente a quella terribile mattina dell8 agosto del 1956 in cui, a
causa di un incendio, morirono 262 minatori (di cui 136 nostri
connazionali). Ma da qualche tempo il nome dellItalia si le-
gato a questa localit belga per un motivo decisamente pi positivo: lavvio
di una nuova centrale elettrica a ciclo combinato. Si tratta di un impianto di
tecnologia Siemens di nuovissima generazione da 400 MW di potenza che
dal 30 Marzo 2012 in ase di esercizio commerciale.
TUTTI PER UNOLa decisione di costruire una nuova centrale nel polo industriale siderurgico
ormai in progressiva dismissione risale alla ne del 2008. Enel stipul un
accordo con il gruppo Duerco, multinazionale controllata dalle amiglie
liguri Bolo e Gozzi, presente nel Paese e nella Francia del Nord gi dal 1997.
Fu cos creata Marcinelle Energie, posseduta per l80% dalla controllata
del Gruppo, Enel Investment Holding, e per il restante 20% dalla Duerco
Diversication.
Il progetto rutto di una sinergia che ha coinvolto tante diverse anime
del Gruppo Enel tiene a precisare Riccardo Errico, responsabile Opera-
tions support della Divisione Internazionale. La Divisione di Ingegneria e
Ricerca si occupata della costruzione e primo avviamento dellimpianto,
la Divisione Internazionale ha supervisionato il processo di costruzione e
avviamento in quanto cliente nale (poich il Belgio rientra nel perimetro di
Enel France); la Divisione Generazione ed Energy Management (GEM) si
occupata della supervisione tecnica in ase di avviamento e della ormazio-
ne del personale inviando dallItalia un team di esperti di esercizio; inne
Enel Trade ha garantito e garantir in uturo lacquisto del gas e la vendita
dellenergia prodotta.
I lavori di costruzione sono stati completati a ne marzo 2012, con un po di
ritardo rispetto alle previsioni per cause di natura diversa. In particolare c
stato uno slittamento nellallacciamento del gas da parte di Fluxys (la societ
belga di distribuzione gas) senza il quale non era possibile procedere con i
lavori spiega Renato Mastroianni, responsabile Integration, Saety e Ope-
rations Support della Divisione Internazionale. Tuttavia siamo orgogliosi
di poter dire che su un totale di 1.416.000 ore di lavoro, non abbiamo avuto
neanche un inortunio. Tornando al tema della collaborazione, interes-
sante notare come limpianto nasca integrato, sotto molti aspetti, con la
fotta delle centrali a ciclo combinato di GEM. Dal punto di vista strutturale,
inatti, Marcinelle quasi gemello di 12 unit a ciclo combinato presenti in
Italia. Questo permette una serie di sinergie tra le quali vi la condivisione
dei ricambi strategici continua Mastroianni. Ma non solo. La centrale belga
sar monitorata dalla sala di supervisione centralizzata di La Casella di
Castel San Giovanni (PC) in Emilia Romagna. Anche gli impianti russi di
Nevinnomysskaya nel Caucaso e Sredneuralskaya nella regione degli Urali
verranno presto supervisionati allo stesso modo, in unottica di sinergie
di Gruppo mettendo a attor comune le elevate competenze specialistiche
presenti a La Casella.
A REGIMERealizzata con tecnologia Siemens/Ansaldo, Marcinelle produrr a regime,
alle migliori condizioni di competitivit tecnica e nel rispetto dei pi attenti
parametri ambientali, circa 1,6 TWh allanno destinati al mercato nazionale
belga. In questo momento di congiuntura internazionale assume valore
anche il atto che siano stati assunti circa 40 lavoratori belgi, in prevalenza
giovani, che saranno aancati no alla ne dellanno da personale distacca-
to di GEM per assicurarne il necessario training on the job conclude Errico.
MARCINELLE,un nuovo inizio
Al via in Belgio il nuovo ciclo combinatoda 400 MW di propriet Enel e Duferco
Una veduta dellimpianto appena completato
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Orizzonti
Limmissione massiccia di energia da onti rinnovabili sta cam-biando lo scenario che abbiamo conosciuto nora. Gli eetti sisentono anche sulle centrali tradizionali che, per continuare agiocare un ruolo ondamentale, devono diventare pi fessibili
per potersi adattare al mercato.Attualmente il mercato condizionato dalla crisi ci spiega MarioScapeccia, responsabile Produzione Ciclo Combinato e Turbogas dellaDivisione Generazione ed Energy Management (GEM). Il abbisognodi energia elettrica in Italia diminuito, mentre il otovoltaico cresceanche grazie agli incentivi statali. A questo si aggiungono altre variabilitra le quali la quantit e i l prezzo dellenergia importata, il prezzo deidiritti di emissione della CO2. Lunica cosa certa che ondamentaleadattare continuamente il proprio modo di are business. In pocheparole bisogna sempre essere pronti a capire le esigenze del mercato chepossono essere radicalmente dierenti rispetto a quelle di pochi annia. Questa fessibilit non riguarda solo le attivit di trading di energia,ma ha ripercussioni importanti anche sugli impianti di produzione. Aquesto progetto sta gi lavorando la divisione di GEM sotto la direzionedi Leonardo Arrighi, responsabile Sviluppo Assistenza Impianti.
COSA CAMBIALa orte crescita delle rinnovabili crea problemi di gestione dei fussi dienergia nella rete elettrica esordisce Arrighi. A causa della loro stessanatura, gli impianti eolici e otovoltaici hanno un unzionamento inter-mittente e in particolare, la produzione otovoltaica risulta concentrataprincipalmente nelle ore diurne. Quindi c bisogno di altri impianti ingrado di ornire i MW che servono a soddisare la domanda nelle oreserali e notturne. Si tratta delle centrali a ciclo combinato a gas, le quali,oggi pi che mai, a causa del boom delle rinnovabili, sono chiamate adaccendersi e spegnersi giornalmente. Tale unzionamento mette a dura
prova gli impianti, per questo si stanno introducendo delle novit. Il at-tore chiave sono i tempi di accensione dellimpianto che devono esseremolto rapidi per ridurre il consumo di gas e le emissioni di ossidi da-zoto. Lobiettivo quello di passare dal le attuali due ore e mezza, a soli45 minuti ci spiega Arrighi. Occorrono delle modiche strutturali, inparticolare della ciminiera, del generatore di vapore e della turbina a va-pore. Dobbiamo limitare al massimo il rareddamento dei macchinaridurante le ore in cui la centrale non produce, perch serve molto tempoper riportarli poi alla temperatura di regime: per questo stiamo studian-do un sistema che impedisca il rientro di aria redda e umidit dallaciminiera per conservare il calore allinterno ed evitare la ormazionedi condensa, proteggendo cos la turbina. Unaltra modica riguarderle superci di scambio termico dei generatori di vapore, per poter darepi uoco in poco tempo senza sballare le temperature e le pressioni diesercizio. Costruire impianti nuovi, di ultimissima generazione, sarebbepi semplice, orse, ma sicuramente pi dispendioso. Mentre riadattarele vecchie centrali una strategia che abbiamo gi seguito nel 2002 ilGruppo decise di riconvertire a c iclo combinato i preesistenti impiantia olio combustibile e che si rivelata vincente. Al momento stiamoprogettando lintroduzione di queste nuove tecnologie in due unitdella centrale di La Casella a Castel San Giovanni (PC) e in una a PortoCorsini (RA) continua Arrighi e contiamo di entrare in servizio a ne2013. Se, come si crede, i test daranno buoni risultati, il progetto verresteso a macchia dolio su tutta la liera di GEM in Italia.
La tecnologia in continua evoluzioneper via dei cambiamenti di mercato
Nuoe cominazioniper il ciclo cominato
La centrale Enel di Castel San Giovanni (Piacenza)
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Cosa rena le persone di ronte alla pur intrigante prospettiva di
passare dalla mobilit tradizionale a quella elettrica? Le rispo-
ste possono essere tante in particolare, i dubbi sulla ricarica,
sullamanutenzione e sui costi del pieno elettrico ma tutte le-
gate a una scarsa conoscenza del mondo della mobilit elettrica o di oerte
commerciali convenienti. Enel Green Power crede al uturo della mobilit a
zero emissionie lancia una proposta concreta allinsegna del provare per
credere: ecco cos la nuova oerta degli scooter elettrici con una conve-
nienza particolare per i colleghi Enel. E per rispondere nel dettaglio alle
curiosit dei pi dubbiosi Enel Insieme ha intervistato Vincenzo Spagnuolo,
responsabile Sviluppo oerte Enel Green Power. In media in citt (escluse
le metropoli), uno scooterista a meno di 15-16 chilometri al giorno. Il nostro
ornitore, E-tropolis, ha quindi costruito delle batterie in grado di coprirequesta percorrenza media per almeno tre giorni. Inoltre, una volta caricate
le batterie, che sono al gel di silicio, nel caso in cui non venissero utilizza-
te, si scaricano di uno 0,2% al giorno. La ricarica, poi, semplice. Avviene
attraverso una presa comune, e i tempi di ricarica, a secondo di quanto
scarico, impiegano dalle 5 alle 8 ore. Una ricarica completa (quasi 2 kWh)
dal costo di 0,50 centesimi, consente di percorrere no a 100 km (con solo il
conducente, senza stop & go).
CONVENIENTE E SU MISURAQuella a cui a rierimento Spagnuolo altro non che lindagine condotta da
Enel Green Power prima di lanciare la nuova oerta degli scooter elettrici:
Muoversi senza pensieri, che va ad aancarsi a quella delle bici, Pedala
senza pensieri. Abbiamo atto il paragone tra la gestione in tre anni di
uno scooter tradizionale detto termico a scoppio, - spiega - con uno scooter
elettrico. E inserendo nel costo anche la sostituzione, a volte non necessaria,
delle batterie. Beh, i costi dellelettrico sono circa il 20% di quelli di uno
scooter tradizionale. In sostanza un risparmio dell80%.
Oltre a essere vantaggiosa per il mercato retail a cui si rivolge, come la pro-
posta delle bici elettrica, loerta degli scooter ancora pi conveniente per
i colleghi Enel. Spagnuolo la presenta insieme ai due modelli di motoveicolo
disponibili. Sono due modelli molto diversi ma entrambi dal peso molto
contenuto, circa 140 kg. Uno si chiama BelAir e laltro Retro Evo. Il primo con
un design pi moderno, pi da scooter. Laltro invece ha una linea vintage
ed il modello pi immatricolato durante il 2011 in Italia.
Loerta prosegue prevede due allestimenti: Base e Premium. Nel pri-
mo, per i colleghi, oltre ad avere lo scooter pronto per luso, c lestensione a
12 mesi della garanzia sulla batteria. Mentre in quella Premium esiste, oltreallestensione della garanzia, limmatricolazione, il bonus di 1.000 euro in
caso di urto (per acquistarne uno nuovo) e anche un check-up gratuito.
A ZERO EMISSIONI CON PEOPLE CARECome per le bici anche la proposta per gli scooter stata sviluppata in
collaborazione con People Care, lUnit della Direzione Personale e Orga-
nizzazione che ha come obiettivo il miglioramento della qualit di vita di
chi lavora in Enel. Per accedere alloerta, quindi, suciente raggiungere
dalla intranet il Mobility Oce di People Care.
Qui possibile vedere quali sono gli scooter, decidere la tipologia e il
colore. E il ornitore riceve la richiesta dinormazione e comunica i tempi
di consegna, in base alla disponibilit. A valle della consegna partono le 12
rate di pagamento dello scooter di cui possibile chiedere la detrazione in
busta paga.
Orizzonti
Muoversi senza pensieri
Dopo le bici elettrice Enel Green Poweraggiunge gli scooter alla sua offertaper la mobilit sostenibile.E una proposta esclusiva per i collegi
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Orizzonti
Dopo oltre 7 milioni di clienti acquisiti attraverso una strategiamulticanale, Enel Energia incrementa ulteriormente il menudei suoi canali di vendita lanciando una rete diretta di agentie incaricati al la vendita. Un progetto innovativo, primo in
Italia nel settore, che ha lobiettivo di costruire una rete di venditoripushaltamente perormante, eciente e presente sul territorio per accorciare
le distanze tra Enel e i suoi clienti.Il canale nato lo scorso 8 maggio alla ne di un percorso durato tremesi che ha coinvolto quasi cento persone in otto cantieri di lavoroche hanno sviluppato un nuovo processo di selezione delle persone,un sistema di commissioning dedicato, un nuovo sistema di inserimentidei contratti basato su un tablet, un nuovopartner care per rispondere atutte le esigenze del canale di vendita, e tanti altri strumenti pensati perquesto nuovo canale di vendita. Una grande innovazione commercialeche permette a Enel di gestire una rete di vendita diretta atta di singolipartner.Dinamico, intraprendente, pronto alle sde, capace di lavorare perobiettivi, motivato e passionale: sono queste le principali doti dello smartagent. Nicola Lanzetta, responsabile Vendite mass market di Enel Ener-
gia ne convinto quando ci racconta del progetto che prevede di portarea bordo del Gruppo, in collaborazione con Adecco, 700 nuovi agenti eincaricati alla vendita plurimandatari per i canali consumer e business.
VA DOVE TI PORTA IL MERCATOLe gure commerciali prescelte potranno avere mandato diretto daEnel Energia o riceverlo dalle sue agenzie partner presenti sul territorionazionale e si occuperanno della promozione di contratti di energiaelettrica e gas con lobiettivo di implementare il mercato di competenzatramite lacquisizione, la gestione e la delizzazione dei clienti. Questo un segnale del atto che il mercato libero dellenergia in Italia sta andan-do molto bene: il nostro Paese inatti secondo solo alla Gran Bretagnaper quanto riguarda la propensione dei cittadini a cambiare il proprioornitore di energia. Tra laltro oggi il mercato libero vale circa il 25% deltotale, ci signica che c unenorme etta ancora da conquistare. Manon tutto. In un momento storico complesso e dicile per loccupa-zione italiana continua Lanzetta abbiamo voluto creare unopportu-nit di crescita proessionale per giovani, ma anche meno giovani, chemagari in questo momento stanno ridenendo il proprio ruolo proes-sionale. Parliamo di un settore che negli ultimi tre anni stato lunico aregistrare numeri in aumento, sia in termini di atturato che di persone.Si tratta di un mestiere impegnativo, vero, assicura Lanzetta ma ben regolamentato e, in casi di successo, permette di ottenere davveroottimi risultati.
LA SELEZIONEIl progetto Smart Agent di Enel Energia riguarda sia agenti con espe-rienza (con eventuale portaoglio clienti), sia tutti coloro che sianointeressati a diventare proessionisti della vendita lavorando diret-tamente sul terr itorio da cui provengono. I 700 nuovi collaboratoridovranno avere tutte le caratteristiche di proessionalit e qualit checontraddistinguono loperato di Enel da sempre. A questo propositosar molto importante la ase di recruitment dice ancora Lanzetta alla quale seguir una ase di ormazione e una ase di verica dellastessa.I candidati, diplomati o laureati, devono possedere soprattutto ott imecapacit di relazione con il cliente. Tanto meglio se avranno a dispo-sizione unauto propria e un computer.
PROFESSIONE E FORMAZIONEIn caso di mandato diretto previsto un contratto di agenzia in pluri-mandato, supporto commerciale e pubblicitario, provvigioni e trainingormativo. A coloro che supereranno la selezione, Adecco orir unsupporto specialistico per la procedura delleventuale apertura dellapartita Iva e la necessaria ormazione tecnica sui prodotti, con supportocostante dalle strutture presenti sul territorio nazionale dice AndreaMalacrida, Sales & Marketing Director di Adecco Italia. Partecipare allaselezione semplice, basta spedire il proprio curriculum vitae allindi-rizzo [email protected] per stabilire un primo contatto.Capita molto spesso che questo sia il primo passo per una carrieraallinterno di una grande azienda conclude Lanzetta. Non una pro-messa, ma una concreta possibilit.
Se lagente smart
Una nuova rete di vendita
per incrementare la qualit evendere i prodotti del futuro
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Orizzonti
In seguito al lo stop prolungato delle centrali nucleari, il Giappone stavivendo una grave crisi energetica che ha portato al razionamentodellelettricit per cittadini e imprese. Per questo motivo il Governo hadeciso di riorganizzare il settore puntando su ecienza e controllo deifussi energetici. Lobiettivo principale la realizzazione su larga scala direti intelligenti. In primis i giapponesi pensano al contatore elettronico:in cinque anni vorrebbero sostituire l80% dei contatori attuali, ovverodecine di milioni di apparecchi. Unopportunit di business interessan-te che deve per are i conti con la tradizionale autarchia giapponese.Eppure, caso pi unico che raro, alla ne di aprile Enel stata invitataa Tokyo a presentare le sue soluzioni tecnologiche nel campo delle retiintelligenti. Per capire i motivi di questo exploit, abbiamo intervistatoClaudio Zito, responsabile della Funzione Sviluppo business interna-zionale della Divisione Inrastrutture e Reti. Una squadra piccola maagguerrita sempre a caccia di nuove opportunit di business in queiPaesi in cui la nostra azienda non presente nella distribuzione.
Perch i giapponesi hanno deciso di coinvolgerci?
Enel da anni leader mondiale della tecnologia del contatore elettroni-co e i giapponesi lo sanno bene. Cos ci hanno chiesto di presentare le
nostre proposte anch possano denire meglio i criteri della gara verae propria. Le abbiamo presentate di ronte alle dieci utilities elettrichenazionali, le istituzioni pubbliche di controllo e indirizzo del mercatodellenergia, accademici e giornalisti.
Quale sar il contributo del contatore?
In Giappone c bisogno di controllare i picchi di potenza e limitare iconsumi da remoto in modo pi democratico di quanto avviene ora. Masoprattutto di rendere i cittadini pi consapevoli di quanto consumano.In questo il contatore elettronico pu giocare un ruolo ondamentale. Evista la volont di Tokyo di spingere sulla domotica, stiamo stringen-do una partnership industriale con la Nec, che ortissima nei sistemidi comunicazione e nellhome energy management. Ovviamente questacollaborazione sar utilissima per sviluppare tecnologie anche nel resto
del mondo.Qual stata la reazione dei giapponesi?
Di grande interesse. Ma bisogner vedere se le autorit locali opterannoper la tecnologia che srutta la radiorequenza, oppure per la nostra, la
Power line carrier (Plc), che permette di traserire le inormazioni trami-te i cavi elettrici gi esistenti: una soluzione economica, poco invasivaed eciente. Ma non sar acile: sarebbe come se la la Roma vincesse incasa del Barcellona con un arbitro decisamente casalingo!
Ci sono altri sviluppi in Oriente?
Stiamo partecipando a una gara a Hong Kong per linstallazione di
5mila contatori. Chi la vince ha la strada libera per un mercato di duemilioni e mezzo di clienti. Poi sar la volta di Macao. E ci stiamo muo-vendo per sviluppare nuovi business anche in Egitto, Emirati Arabi,Algeria, India, Filippine, Thailandia, Marocco.
E sul ronte russo?
Qui siamo gi presenti dallestrazione del gas alla produzione e ven-dita di energia. La regolamentazione russa non permette a unaziendastraniera di entrare nella distribuzione. Ma possiamo collaborare perlammodernamento della rete (piuttosto obsoleta) tramite sistemi diautomazione, di controllo remoto e di sensoristica. Per questo abbiamormato recentemente un accordo.
Com la situazione in Europa?
C molto ermento perch lUe spinge per diondere i contatori elettro-
nici in vista delle smart grid. Quindi stiamo preparando progetti pilotain Germania, Repubblica Ceca, Irlanda, Portogallo, Polonia. Ma ancheuori dallUe, in Turchia e in Serbia. E stiamo gi installando contatori inMontenegro.
Il contatore pronto per lo sbarco in America?
S, anche se ci aspettiamo adozione di diverse tecnologie nei dierentiStati e questo complica un po il nostro lavoro.
Quando arriveranno i primi contratti?
Non bisogna avere retta. Alcune opportunit possono richiedere anchedegli anni prima di concretizzarsi. Fare business development in questosettore non come vendere unautomobile chiavi in mano. Noi orniamoconsulenze a tutto tondo nella gestione delle reti che mettono in gioco
lexpertise accumulata dalla nostra azienda nel corso degli anni. Abbiatepazienza e non rimarrete delusi!
I gloetrotter del usiness
Intervista con Claudio Zito ce conla sua squadra lavora allo sviluppodi nuovi mercati per la distribuzione
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Orizzonti
Cielo e gelo. Non servono tante parole per abbracciareil panorama della Gnegnezia. Ovvero il Circondarioautonomo russo del Jamal-Nenec, detto anche Jamalia.I signori di queste terre sono gli Gnegnezi, un popolo
nomade che, alla maniera degli indiani dAmerica, percorre lagrande pianura seguendo la migrazione delle renne: il ulcro dellaloro economia. Nel sottosuolo invece sono custodite le maggioririserve di gas al mondo. E da qui proviene il 90% del metanorusso.
ENEL PROSUMER IN RUSSIA proprio in questo luogo che, per la prima volta nella loro storia,Enel ed Eni hanno avviato insieme la produzione di gas in Russia.La nostra azienda, in particolare, non aveva mai estratto diret-tamente gas. Oltre che nel mercato russo quindi, per lazienda sitratta di un esordio mondiale, il cui teatro il giacimento artico diSamburskoye, a oltre tremila km a Nord di Mosca.Un evento che stato salutato con una cerimonia per lestrazionedella prima molecola di gas che si svolta alla presenza, tra glialtri, del presidente e dellad di Eni, Giuseppe Recchi e PaoloScaroni, e di Marco Arcelli, direttore della Divisione UpstreamGas di Enel.Con la produzione di gas ha commentato Arcelli completia-mo denitivamente lintegrazione verticale del Gruppo nel mer-cato russo, dove siamo gi presenti con la produzione nelle nostrecentrali di Ogk-5 e nel resto della liera energetica. E questo conuna quota di produzione che molto ben bilanciata con i consumidelle nostre centrali.Enel inatti utilizzer il gas per alimentare tre delle quattrocentrali elettriche di Enel Ogk-5, coprendo a regime oltre il 50%del loro abbisogno e diventando cos il primo operatore stranieroverticalmente integrato.
OLTRE LAPICE DEL SUCCESSOLupstream congiunto di Samburskoye soltanto lapice di un suc-cesso che parte da lontano, secondo Marco Fragale, responsabileUpstream Gas per la Conederazione russa: SeverEnergia (la com-pany partecipata da Enel, 19,6%, ed Eni 29,4%, con il 51% in manirusse, ndr) produce risultati eccellenti grazie alla collaborazionetra compagnie di livello mondiale, con culture e caratteristichedierenti, che combinate producono in Russia sinergie in tutta laliera del business dellenergia.Sul piano interno, invece, Fragale sottolinea come questo successosia merito anche del gruppo di persone che Enel ha saputo crearein Russia per monitorare e gestire un progetto cos complesso. Unteam ormato da esperti dellupstream in stragrande maggioranzarussi e con esperienza nelle principali aziende. Per questo Enel vista in Russia come una grande azienda internazionale che riescead attrarre i migliori talenti e arli crescere al proprio interno.Un impegno che a breve andr oltre il risultato raggiunto. Con al-tri due grossi giacimenti che andranno in produzione alla ne del2013 spiega inatti SeverEnergia raggiunger una produzionedi oltre 30 mil iardi di metri cubi di gas entro il 2020. Data entrocui i giacimenti di SeverEnergia contribuiranno alla produzionerussa per circa il 5% e per il 25% della produzione provenientedai produttori indipendenti (Non-Gazprom). Ci signica chediventer nella seconda met del decennio il secondo operatoreindipendente russo, dopo Novatek, sottolinea in conclusioneFragale.Niente ermo e immutabile dunque, neanche il panorama dellaGnegnezia. Adesso inatti primavera e la terra ore alle rennelerba pi saporita, mentre nel cielo lalba polare dipana il suoineguagliabile a resco: laurora boreale.
Lalba di un nuovo gas
Viaggio nel nord della Russiaalla scoperta del primo
upstream congiunto Enel-Eni
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Un anno a diventava operativo il nuovo modello manageriale,punto di svolta storico nei sistemi di gestione delle risorse uma-ne in Enel. Come ogni cambiamento, il modello ha generatoattese e qualche timore, ma anche curiosit e motivazione.
A un anno di distanza, rileviamo i beneci che questo nuovo stru-mento ha prodotto dice Toni Volpe, responsabile Pianicazione eSviluppo Risorse Umane. Ci ha inatti consentito di are un passo inavanti nel percorso di trasormazione in una vera multinazionale, dotatadi strumenti comuni e strutturati di gestione e sviluppo delle perso-ne. Il modello manageriale esplicita in modo chiaro per tutti i criteridi selezione del management aziendale e consente alle persone unaprogrammazione pi consapevole del proprio percorso proessionale. Aessere valutate sono le caratteristiche oggettive della posizione ricoperta,pesate utilizzando un sistema riconosciuto a livello internazionale, ele caratteristiche individuali e del proprio percorso proessionale, chedevono essere unzionali a ricoprire con successo la posizione. Tra que-ste caratteristiche, la trasversalit delle esperienze (di ruolo, geograa obusiness) assume una rilevanza ondamentale. Per costruire e renderevincente lEnel del uturo continua Volpe lazienda deve dotarsi dimanager che abbiano ricoperto con successo ruoli diversi e che abbianoacquisito la capacit di gestire la complessit e di ricavare il massimovalore possibile dalla diversit: culturale, di genere, di proessionalit.La ricerca di nuove sde diventa cos uno dei principali strumenti di svi-luppo individuale. La mobilit pu cos essere orizzontale per arricchireil prolo manageriale della persona prima di poter avere le carte peraccedere a una posizione di livello superiore. In alcuni casi pu addirit-tura rendersi utile ricercare competenze mancanti in posizioni di livellopi basso rispetto a quello ricoperto. Nel lungo periodo ci che premia la completezza del prolo individuale che costituisce il bagaglio checiascuno porta con s mentre le posizioni cambiano. Abbiamo gi deicolleghi che hanno atto una scelta di questo tipo.
COS SI CREA LA ONE COMPANYA proposito dei beneci della mobilit in termini di crescita proessio-nale, raccogliamo la testimonianza di Ramon Castaeda, nominato daalcuni mesi responsabile dellArea tecnica dellArea di Business Di-
stribuzione in Endesa Latam (vice president nel modello manageriale),dopo aver vinto un job post ing (oerta di lavoro) internazionale. Lemie esperienze di mobilit sono state variegate racconta a Enel Insie-me. Dalla generazione al trading, dalla pianicazione e controllo alladistribuzione. Questo mi ha consentito di misurarmi con contesti diversie impegnativi, grazie ai quali ho imparato a utilizzare approcci diversi-cati ai problemi. Oggi posso utilizzare questo bagaglio di esperienze perarontare con maggiore ecacia le situazioni complesse che mi trovo agestire quotidianamente.La spinta rispetto allo sviluppo di carriera riconosciuta anche da Mir-cea Ipate, da circa un anno nominato responsabile Sistemi di Telegestio-ne nella Business Unit Distribuzione in Romania. Prima di accedere aquesta posizione di responsabilit ho avuto la possibilit di partecipareal programma International Mobility, che mi ha consentito di trascorre-re quattro mesi in Italia nella Divisione Inrastrutture e Reti. In questoperiodo ho avuto modo di apprendere sul campo le modalit operativedi Enelpresso le zone di Firenze e Palermo. Grazie allesperienza che homaturato, oggi posso applicare le pratiche lavorative che ho acquisito inquel contesto nel lavoro quotidiano. Sento di aver arricchito in manieraunica i l mio percorso proessionale.Credo che i programmi di mobilit siano uno strumento essenzialeper raggiungere lobiettivo One Company aerma Tatiana Kamenska,collega di Slovensk elektrrne che attualmente lavora a Roma nellu-cio che supporta lamministratore delegato. Pi vivo questa esperienza,pi mi rendo conto di quanto sia cruciale ar propri i valori aziendali emetterli in pratica giorno dopo giorno in maniera convinta e condivisa,perch are business a livello globale vuol dire collaborare tutti insiemeper creare il massimo valore possibile per lazienda. Questa esperienzami a sentire maggiormente parte del Gruppo, un vero cittadino Enel, equesto sentimento lo riporter indietro con me quando torner a casa.Dei beneci della mobilit, in questo caso internazionale, ci parlano PierPaolo Favarin eJavier CarrilloValle, due giovani ingegneri attualmen-te impegnati nel programma di scambio denominato Twin ExchangeProgram (TEP). Dice Pier Paolo: Questo programma ci permette divivere direttamente dierenti realt lavorative, unite per da un unicoobiettivo: quello della One Company. Inatti ci che presuppone il pro-
Storie dierse,entusiasmo comune
Le opportunit di mobilit permettonodi crescere professionalmente in contestidiversi. Ecco le testimonianze di alcunicollegi ce anno vissuto lesperienza.
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getto TEP identicare eventuali best practice per raggiungere unotti-mizzazione dei processi. Il tutto reso ovviamente pi semplice dallanostra presenza diretta sul campo. Come quando Javier, in occasione diuna ermata accidentale della centrale di La Spezia, ha suggerito unini-ziativa di miglioramento che derivava dalla sua precedente esperienzain Spagna: Lidea subito piaciuta ed stata implementata con succes-so, ottenendo il risultato desiderato. La cosa che pi mi ha colpito chedurante levento Cascade 2011 dellUnit di Business di La Spezia, perquesta idea ho ricevuto un premio per lintegrazione. La cosa mi ha attoveramente piacereMa partecipare a progetti di mobilit anche unesperienza impegna-tiva: Nel mio caso si trattato di una sorta di appuntamento al buiodice Lara Santarcangelo, ingegnere meccanico della Divisione Ingegne-ria e Ricerca. Dopo essere stata inserita nel Pool 2 (il bacino delle per-sone con le potenzialit per accedere a posizioni di livello manageriale),sono stata selezionata per entrare nel team del progetto One Companynellambito dellarea unzionale Risorse Umane. Inizialmente non riusci-vo a immaginare il mio contributo a questo mondo, ma poi ho capito che proprio leterogeneit del gruppo di lavoro a costituire i l vero puntodi orza del progetto. Atteggiamento positivo e tanta curiosit sono gliingredienti per trarre il maggiore vantaggio possibile da unesperienzadi questo tipo, andando oltre ci che conosciamo e scoprendo nuoverisorse e punti di vista.Su questo punto concorda ancheJaime Puente, prima responsabileSviluppo Risorse Umane di Endesa e oggi responsabile Risorse Umane
della Divisione Internazionale (vice president nel modello manageriale).Le esperienze di mobilit consentono alle persone di aprire la mente,di misurarsi con contesti diversi senza are inutili paragoni. Il mondodi oggi dinamico, in continuo cambiamento e non possibile are lostesso lavoro con le stesse modalit per tutta la vita. Per questo neces-sario mettersi in gioco giorno dopo giorno avendo lumilt di impararesempre cose nuove.Tanto pi che per accedere a posizioni manageriali di ascia altadiventer sempre pi importante avere eettuato esperienze non solotrasversali, ma anche internazionali: un modo concreto per costruire laOne Company.
Orizzonti
La moilit nel 2011
Circa il 20% delle persone che appartengono al modello manageria-le ha vissuto esperienze di mobilit
Pi di 500 i colleghi Enel che hanno operato in Paesi diversi daquello di provenienza
Pi di 50 i job posting pubblicati nel perimetro internazionale delGruppo
Circa 500 le persone che hanno presentato la propria candidatura
SiamoNoi
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Le tecnologie che domani ci sembreranno normali sono quelleche oggi vengono viste come uturibili o addirittura improbabi-li. Ma sono proprio queste ultime a are la dierenza in terminidinnovazione. Per questo motivo ondamentale investire in
Ricerca & Sviluppo. Sembra averlo capito molto bene Endesa che nel2011 ha coordinato progetti per oltre 320 milioni di Euro nel campodella generazione sostenibile di energia, dellecienza energetica e dellereti intelligenti. E i r isultati si vedono: nel corso dellanno sono statidepositati sei nuovi brevetti legati a tecnologie sviluppate internamenteallazienda. Ecco cosa bolle in pentola.
COME TI CATTURO LA CO2
La cattura, il trasporto e lo stoccaggio della CO2 (CCS) sono tra i primipensieri di Endesa. Tra i progetti in corso il pi importante senzaltrolOXY-CFB-300 di Compostilla vicino a Len. Qui stato realizzato unimpianto sperimentale di cattura di anidride carbonica tramite assorbi-mento chimico con ammine. Si tratta del primo impianto sperimentaledi questo tipo installato in Spagna ed sostenuto dallUnione europea.Un altro impianto sperimentale di CCS a La Pereda dove viene svi-luppata la tecnologia dei cicli di carbonatazione-calcinazione mediantelutilizzo di calcare come sorbente. Da citare inoltre limpianto pilotanella centrale termica Litoral di Almera, in cui allo studio un processodi ssazione della CO2 mediante microalghe (che vengono usate ancheper la produzione di biocombustibile).
RINNOVABILI DEL FUTUROIn America Latina spicca il Proyecto Undimotriz per studiare in Cile ilpotenziale del moto ondoso per la generazione di energia: lobiettivo quello di testare le tecnologie ma anche di individuare i migliori siti perla creazione di un eventuale parco marino. Spicca in Brasile il progettoper lutilizzo di biomasse geneticamente modicate da impiegare nellecentrali termoelettriche.
SE LA RETE DIVENTA INTELLIGENTESul ronte delle reti intelligenti, a are da battistrada c Mlaga a cuirecentemente si sono aggiunte Barcellona e Buzos in Brasile. Questiprogetti pionieristici rappresentano una scommessa sullo sviluppo dellacitt intelligente grazie alluso di tecnologie allavanguardia nellambitodella generazione distribuita, dellaccumulo di energia, della gestionedella domanda, dellilluminazione eciente, della mobilit elettrica edellecienza energetica negli edici e soprattutto nel coinvolgimentoattivo dei consumatori nali. Endesa inoltre capoila del progetto euro-peo Integris, nalizzato allo sviluppo di uninrastruttura di telecomu-nicazioni per le smart grid che consente lintegrazione e interoperabilitdelle tecnologie Plc (Power line carrier) e wireless.Nellambito dellecienza energetica e dellimmagazzinamento dienergia, Endesa ha realizzato diversi progetti tra cui Novare Energrid,che permetter di dimostrare la attibilit di un sistema distribuito diinrastrutture intelligenti per la gestione delloerta e della domandadella rete elettrica. I risultati consentiranno di gestire la produzione e ilconsumo di energia a partire da piccoli nuclei (case e aziende) creandoun sistema decentralizzato.Questo progetto si aggiunge a quello di automatizzazione delle reti edellilluminazione pubblica realizzato in diversi Paesi dellAmerica Lati-na, con risultati estremamente positivi in termini di ecienza, sia dellarete che del servizio al cliente, che ha consentito di limitare le perdite direte incrementando i risultati globali del sistema.A tutto questo si associa lattivit di ricerca realizzata da Endesa nelleIsole Canarie nellambito dellimmagazzinamento di energia mediantegrandi batterie e ultracondensatori, applicati direttamente ai sistemielettrici, cos da poter gestire gli squilibri temporanei tra la produzionee il consumo, orendo maggiore fessibilit e adabilit, migliorando laqualit del servizio e la gestione del sistema elettrico.
Endesa, laltra inno