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CORRIERE DELLA SERABUONENOTIZIE

L'economia del futuroalla ricerca di senso

di ELISABETTA SOGLIO

ell'era della pandemia e della transizione ecologica eL con un Piano nazionale di ripresa e resilienza che dav-veropotrebbe segnare la svolta, cosa significa fare eco-

ronda civile? «L'economia è in generale parlare di occupazio-ne, crescita, produttività. Ma queste variabili possono esserelegate a dignità del lavoro, tutela dell'ambiente e ricchezza disenso del vivere: oppure con il loro contrario. Chi fa economiacivile decide per il primo percorso». L'economista LeonardoBecchetti riassume così anche il filo rosso che unirà i tantieventi della terza edizione del Festiva] dell'Economia civile diFirenze, che si aprevenerdì 24 settembre aPalazzo Vecchio, ide-

ato daNext-Nuova Economia, Federcasse e Scuola di Economiacivile in collaborazione con Confcooperative.Tre giorni per indagare quanto incidano variabili come gene-ratività e resilienza sul benessere economico la soddisfazionedi vita (verrà presentato il rapporto sul «Ben vivere» delle pro-vince italiane) e quanto l'uomo sia sempre più «Alla ricerca disenso». Angus Deaton, Premio Nobel per l'Economia 2ors, saràin collegamento per commentare i dati preoccupanti del suostudio sull'epidemia di «morti per disperazione» negli StatiUniti: «Perché non esiste solo la trappola della povertà ma an-che quella della mancanza di senso del vivere», sottolinea Bec-chetti. Dopo il momento conoscitivo e di osservazione (tra glialtri relatori anche Raghuram Raian, professore alla Booth

Storte raccolte da ENZO RISONI

L'Arcolaio

Prodotti bioe il carcerediventa dolcea Siracusa

Dai carcere di Siracusa le«evasioni» sono dolci, dolcicome pasta di mandorle,

canditi al cioccolato e morbidiamaretti. Il paradossale bisticcio di

parole sottintende però la solidarealtà di un laboratorio dolciarioartigianale, che promuovel'inserimento lavorativo dei detenuti

all'interno della Casa circondarialesiracusana. «Dolci evasioni» è infattiil marchio di pasticceria nato nel

2005 a opera della cooperativasociale CArcolaio, che già operava dadue anni all'interno del carcere conun laboratorio di produzione di panebiologico. «Con quel prodotto però cisiamo trovati subito in difficoltà -

spiega il presidente dellacooperativa, Giuseppe Pisano -perché nel nostro territorio il

mercato e la clientela non eranoancora pronti per quella sceltainnovativa. Così ci siamo indirizzativerso la produzione dolciaria». Unascelta vincente, visto cheprogressivamente quei prodottihanno conquistato il mercatonazionale attraverso i negozispecializzati di biologico, le botteghe

del commercio equo e i gruppi di

acquisto solidale. «Il nostro successoè stato il frutto di treidee forza:puntare esclusivamente su prodottibiologici: valorizzare le eccellenze delterritorio, dalle mandorle della Val diNoto e di Avola alle arance, ai limoni,alle carrube, al pistacchio dell'Etna eal sesamo di Ispira: sviluppare unatensione positiva verso le persone, idetenuti, facendo sì che il lavorodiventi uno strumentofondamentale di riabilitazione eun'occasione di reddito una voltausciti dal carcere». L'Arcolaio ha poifatto anche un passo fuori dalcarcere con il progetto «Frutti degliIblei», un programma per il recuperodi terreni incolti coinvolgendo altrecategorie di persone svantaggiate.soprattutto giovani e donneimmigrati. «Abbiamo così creatonuove categorie di prodotti, comeerbe aromatiche, ortaggi essiccati esali aromatizzati».

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School of Business dell'Università di Chicago e ilPremio Pulit-zer )ared Diamond dell'Università della California) il Festivalcercherà anche di proporre una policy, partendo da buone pra-tiche già consolidate «che possono, devono, portare benesserein vari ambiti, dalla lotta al fenomeno dei Neet alla longevitàattiva, la sfida della generatività quando l'età cresce», prosegueBecchetti. D racconto delle realtà (le cinque selezionate come«ambasciatrici» sono raccontate in queste pagine) si accompa-gnerà a quello della sfida del nostro Paese: ospiti diversi mini-stri, si cercherà di insistere sul fatto che il Pnrr «ci chiede oggiuna valutazione che va oltre indagare come sono stati spesi isoldi: vogliamo sapere, come tue stessa ci chiede, quale impat-to portano i progetti sostenuti. Perché - insiste Becchetti - oggi

Acca Pinerolese

Le rinnovabiliin condominioCosì la bollettanon pesa più

Energia a chilometro zero, anzi,proprio fatta in casa. Accadenella città metropolitana di

Torino, grazie a una srl, la AceaPinerolese Energia. La casa madreAcea è nata addirittura 150 anni fa,come una delle primissimemunicipalizzate, Ma èdal 2002 cheè partita la sua costola energeticaper commercializzare gas edelettricità. «Oggi però - spiega il

direttore operativo Ezio Chiarameilo

_ - stiamo diversificandoci nello

sviluppo di interventi di

eíficientamento energetico deicaseggiati e nell'elettrificazione deiconsumi da fonti rinnovabili. Siamopartiti con un condominio a Pinerolo.ma oggi siamo già a quota dieci e neabbiamo in portafoglio altri 100distribuiti nel nord Italia», Sono«condomini autoconsumatoricollettivi», praticamente autonominel fabbisogno di energia elettrica,riscaldamento e raffrescamentoestivo perché, per il 90%, appuntoautoconsumano quanto prodottodagli impianti fotovoltaici e daipannelli solari termici piazzati suitetti. Gli edifici sono poi isolati

mediante la tecnologia della«facciata ventilata». Insomma, unareplicabili assoluta che può fare ungran bene alla bolletta energeticadel Paese, visto che in Italia ci sono1,2 milioni di condomini in cui vivono20 milioni di persone. «Anche lasostenibilità ambientale - precisaChiaramello - è rilevante. Basti

pensare che un condominio mediodi 30 appartamenti consuma circa30mila metri cubi di metanoall'anno Un nostro condominio diautoconsumo. invece, ne consumasolo 3 mila. È quindi del tuttoevidente il grande risparmio di CO2immessa nell'atmosfera che neconsegue». C'è però un paradosso:una società che vende energiaelettrica e gas puntaall'autosufficienza dei condomini?«Può essere, ma noi pensiamo chequesta sia la nuova frontieradell'economia», concludeChiaramelio.

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I costruttoridel FriuliE il Benefitva nel mondo

Spasso le aziende, soprattuttoquelle di non grandissimedimensioni, quando vanno

all'estero tendono a sceglieremercati poco competitivi perminimizzare il rischio di insuccesso.Icop, impresa di costruzioni con 100annidi storia, fa esattamente ilcontrario: cerca mercati avanzati didifficile penetrazione. «Saremmoperò irresponsabili se le cosestessero solo così, se andassimo allaVentura. Noi puntiamo in realtà acontesti altamente di nicchia in cui

sappiamo di poter essere i migliori»,

rassicura Piero Petrucco,vicepresidente di Icop, appartenentealla terza generazione dell'azienda difamiglia fondata nel 1920dall'ingegner Alvise Petrucco. Lasede attuale è a Basiliano. un piccolopaese in provincia di Udine, ma Icopè un'azienda fortementeinternazionalizzata con le sue 20filiali nel mondo. «La nostra forza -spiega Petrucco - sta nellaparticolarità delle realizzazioni.

innovative e altamentetecnologiche. Non costruiamo casené ponticelli. ma siamo leader

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BUONCOBWBDE DEIJ,ENO

A.ñGflATIZIE

II programmadi Firenze

Tre giornate di lavori, a Firenze nella cornice del Salone deiCinquecento a Palazzo Vecchio per il Festival nazionaledell'economia civile, da venerdì 24 a domenica 26settembre. Tra i temi anche il Green Deal, la transizioneecologica, la digitalizzazione. E si parlerà dl globalizzazione

e disuguaglianze, di eventi catastrofici e rinascite conil Premio Pulitzer Jared Diamond. Non mancherannospazi di intrattenimento, come quello con SimoneCristicchi che presenta il suo nuovo progetto teatrale.Il programma su: www.festivalnazionaleeconomiacivile.it

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nell'ingegneria delle fondazionispeciali e dei microtunnel». Il chesignifica, tra le altre, opere per lemetropolitane di Parigi eCopenhagen, per le ferrovie svedesie norvegesi e perla base di lanciodel Centro spaziale In Guyana. E poi imicrotunnel per acquedotti,fognature e gasdotti, realizzati soloda altre tre imprese nel mondo, chehanno portato l'azienda fino InMalesia e Singapore. Icop punta peròanche ad avere un impatto positivosulla società e sulla biosfera, unobiettivo potenziato soprattuttodallo scorso anno, quando si ètrasformata in Società Benefit. Inquesta direzione, tra i progetti giàrealizzati c'è la costruzione egestione di una scuola di arti emestieri in Sud Sudan. il «Contrattodi rete» con un soggetto del Terzosettore per case di accoglienza permalati di Alzheimer e il Centro estivogratuito per i figli del dipendenti.

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AbocaSostenibilidal semeal prodotto:l'azienda vola

Tutto comincia 43 anni fa,quando Valentino Mercatiacquista una villa ad Aboca,

una frazione di Sansepolcro inprovincia di Arezzo, e decide dicoltivare piante medicinali. Unascelta un pia originale visto che nel1978 non esisteva un mercato perquelle colture. E invece Valentino ciaveva visto bene, poiché oggi ilgruppo che porta il nome di quellafrazloncina toscana coltiva 1.700ettari terreno, conta 1.600dipendenti, ha 228 milioni di eurodifatturato, è presente in 20 Paesi delmondo e distribuisce la suaproduzione presso 40mila farmacie,parafarmacie ed erboristerie. Abocarealizza prodotti totalmente naturalie biodegradabili, dispositivi medici diautomedicazione, in particolare perle prime vie respiratorie, per il trattogastrointestinale e per il sistemametabolico. Produce ancheintegratori alimentari naturali pernumerose esigenze di salute, tra cuidifese immunitarie, depurazione,pressione arteriosa, sonno. umore estanchezza. «Per noi -commental'amministratore delegato Massimo

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Mercati - la sostentbilità è la norma,permea il nostro lavoro ed è al centrodi tutta la filiera, dal seme alprodotto finito». L'affermazione èevidentemente non arbitrarla vistoche l'azienda da tre anni si èstrutturata come Società Benefit eda due ha ricevuto la certificazioneinternazionale di 6 Corp. MassimoMercati ha tra l'altro appenapubblicato il libro L'impresa comesistema vivente in cui propone unnuovo modello di azienda. «C'èuri interconnessione - conclude - tratutte le forme del vivente e unlegame indissolubile tra beneindividuale e bene comune. Lasostenibilità, quindi, non può essereconcepita come un parare le falleche abbiamo creato, deve essere ilcuore di una diversa visione delvalore. Le aziende che si muovonocosì vengono premiate, non solodagli utenti ma anche daifinanziatori istituzionali».

G RIPROrsaloNE RISERVATA

il tema focale è quello dell'Impatto e quindi la finanza generati-va non è più solo una aspirazione ma una via sempre più per-corsa se pensiamo alle emissioni di Green e Social Bond».Transizione ecologica in prima linea ma non solo. «C'è unatransizione trasversale alle altre che stiamo vivendo e dellaquale si parla poco. È quella del lavoro. L'abbiamo posta al cen-tro del Festival 2021- spiega Sergio Gatti, direttore di Federcas-se -perché diverse domande incombono. Affinché la transizio-ne digitale, quella ecologica, quella demografica abbiano pie-no successo occorre investire sul lavoro. Risorse pubbliche eprivate. Quale senso ha e avrà il lavoro? Quale rapporto tra l'es-sere-sentirsi utili col proprio lavoro e il proprio benessere per-sonale? Come ripensare la preparazione al lavoro e l'atteggia-mento da parte di lavoratori, manager, imprese?». Anche qui losguardo è sulPnrr: «R lavoro va riconsiderato nelle norme (am-mortizzatori e nuove politiche attive) ma anche nei processiculturali e nelle strategie formative-prosegue gatti- per esem-piovalorizzando e ripensando tre strumenti: l'alternanza scuo-la-lavoro, l'apprendistato, gli Istituti tecnici superiori. Il Pnrrprevede 1,5 miliardi per gli Its e Boo milioni per l'apprendistato.Tutto ciò richiede investimenti. Ci sono banche che di fatto fi-nanziano il lavoro attraverso il credito a imprese e famiglie. Lafinanza per il lavoro è l'opposto della finanza perla finanza, Idenari pubblici - è la conclusione - saranno più efficaci se ac-compagnati da risorse private per modernizzare le imprese egli stili di vita e consumo delle famiglie».

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0ObiettiviNeXt- NuovaEconomia dal2011 promuoveun economiacivile partecipatae sostenibilev.555'; nexteconanaiaorg

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La moda eticacombatteogni sprecoe include

I tappezziere che ricopre con unapelle di pregio i sedili di unaLamborghini non può evitare di

produrre degli scarti. Sprecoinevitabile e quindi da buttare?Fortunatamente no. perchéLamborghini, come Fendi e altrigrandi marchi, ha realizzato unaccordo con la Cooperativa socialeAbantu di Sasso Marconi (Bo), che,quelle materie prime e seconde, tipopelli e tessuti, le recupera e letrasforma in articoli di alta qualitàcon il suo marchio Cartiera, che è unlaboratorio produttivo di moda eticapuntato all'inclusione sociale dipersone svantaggiate.Abantu, infatti, da sempre rispondeai bisogni provenienti da ogni formadi disagio, con attenzione particolarealla popolazione immigrata. Perquesto in Cartiera lavorano giovanifuggiti dal Burkina Faso così comedai Senegal, dalla Nigeria o dalBangladesh. «II nostro progetto-spiega il presidente dellacooperativa Andrea MarchesiniReggiani - punta ad ampliarel'attuale filiera produttiva, creandonuove partnership con imprese che

vogliano sviluppare la vocazione allasostenibilità sociale e ambientale.Lavorando con Cartiera le aziendecontribuiscono ad ampliare lapossibilità di utilizzare materialialtrimenti destinati allo smaltimento.permettendo casi di ridurre l'impattoambientale del settore moda epromuovendo un consumo etico eresponsabile». Per esempio Cartieraha avviato una collaborazione conIkea per il recupero delle fodere deidivani fuori produzione econ Dhl haappena fatto partire un accordo perrecuperare le divise dei dipendenti ecreare da queste pochette e zaini.«Tra le tante altre iniziative- spiegaMarchesini Reggiani - comecooperativa stiamo collaborandocon un progetto europeo di Ethicalfashion initiative per creare 4.500nuovi posti di lavoro in Mali». Abantuattualmente conta su 22 dipendentie una cinquantina di collaboratoriesterni.

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