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L'economia del Corriere della Sera (ITA) - it Print Tipo media: Supplemento Tiratura: 616.972 Publication date: 29.05.2017 Diffusione: 318.664 Pagina: 1-3 Spread: 489.259 Readership: 2.710.000 L'economia del Corriere della Sera (ITA) - it Tipo media: Supplemento Publication date: 29.05.2017 Pagina: 1-3 Print Tiratura: Diffusione: Spread: Readership: 616.972 318.664 489.259 2.710.000 Fondi e clienti dI1i PI 0\ 1 de IIUO\ i Pdm ifl(h\ i(IUdIi W i NJdI flìll) famiglie che possono accettare il rischio di un investimento nelle piccole imprese 11011 pagheranno tasse,come accadein Francia e nel Regno Unito PiazzaAffari gi si registrano gli effetti positivi per i micro titoli: timore ragionevole che presto ci sia troppa 1loIl1k1a per un'offerta inadeguata Eccoperché il disegno va completato con incentivi alla quotazione cile vulcano la resistenza delle aziende a crescereandaido sul nwrcato Ii .1 •1 UNA MANO ALL'ITALIA Ferruccio de Bortoli Tous droits de reproduction réservés Economia del Corrie PAYS : Italie PAGE(S) : 1-3 SURFACE : 0 % PERIODICITE : Hebdomadaire JOURNALISTE : Ferruccio De Bortoli 29 mai 2017

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Page 1: L'economia del Corriere della Sera (ITA) Italie Sera (ITA ...safe-bag.com/it/investor-relator/docs/stampa... · e porsi qualche domanda affinché una buona idea rimanga tale. E i

Fondi e clienti alla prova dei nuovi Piani individuali di risparmio Le famiglie che possono accettare il rischio di un investimento nelle piccole imprese non pagheranno tasse, come accade in Francia e nel Regno Unito In Piazza Affari già si registrano gli effetti positivi dell interesse per i micro titoli: il timore ragionevole è che presto ci sia troppa domanda per un'offerta inadeguata Ecco perché il disegno va completato con incentivi alla quotazione che vincano la resistenza delle aziende a crescere andando sul mercato .r di Ferruccio de Bortoli Nella selva delle troppe sigle e dei termini tecnici che affollano il mondo del risparmio, brilla da poco tempo una perla di indubbio valore. L'acronimo Pir sta per Piani individuali di risparmio. Gli incentivi fiscali previsti dall'ultima legge di bilancio - a fronte della scelta di destinare in parte e in forma duratura i capitali al mondo produttivo - sono stati accolti con grande favore. La caccia ai titoli della piccola e media impresa italiana è aperta. Il governo si attende, per l'anno in corso, che almeno dieci miliardi del risparmio familiare siano creati o dirottati, attraverso i Pir-con fondi appositi o parti delle gestioni già attive - al sostegno dell'industria e dell'occupazione. I numeri Secondo stime dell'Assogestioni, la raccolta avrebbe già superato ad aprile i 3 miliardi. L'adesione ai Pir garantisce ai sottoscrittori l'esenzione dalla tassazione delle plusvalenze a patto che rinvestimento non venga smobilizzato per almeno cinque anni. E, particolare assai apprezzato, di non pagare nemmeno l'imposta di successione. Il limite di investimento individuale annuo è di 30 mila euro per un massimo di 150 mila. Ma una famiglia può usufruire, ovviamente, dell'agevolazione per tutti i suoi componenti. Il modello Pir si ispira a due esperienze di successo estere: i Pian d'epargne en actions (Pea) francesi e gli Individuai savings ac- counts (Isas) inglesi. La scelta del governo è stata felice. Per la prima volta si affronta un tema cruciale, n risparmio delle famiglie - che, tolti gli immobili, è pur sempre il doppio del debito pubblico - finanzia solo in percentuali irrisorie le imprese italiane quotate e non. In sintesi estrema: i capitali delle formiche italiche, così operose e previdenti, sostengono - attraverso i canali del risparmio gestito, per sua natura globale - la creazione di lavoro e reddito altrove. Pochissimo in Italia. In tempi di interessi jero 0 negativi è qualcosa che ha un sapore persino au- tolesionistico e beffardo. I nuovi strumenti del risparmio possono invertire, e già lo stanno facendo, questa tendenza negativa. La normativa sui Pir prevede che il 7oper cento del capitale venga investito in strumenti finanziari emessi da aziende italiane o con stabile organizzazione nel nostro Paese. Il 30 per cento del quale (21 per cento del totale) va destinato ad azioni ed obbligazioni di aziende fuori dal Ftse Mib o indici equivalenti. Sembra l'uovo di Colombo. Ma è opportuno, trattandosi del risparmio delle famiglie, frenare facili entusiasmi e porsi qualche domanda affinché una buona idea rimanga tale. E i Pir non facciano la fine ingloriosa dei mini bond. Prima di tutto dobbiamo chiederci se esistano adeguate offerte di azioni e obbligazioni di piccole e medie imprese all'altezza di una domanda in così impetuosa crescita. Se i Pir non premino troppo le poche pmi già quotate. Troppi soldi, poche occasioni. Le opinioni Secondo Tommaso Corcos, presidente di Assogestio- ni, un primo importante obiettivo è stato raggiunto dal punto dell'efficienza dei mercati. «Gli scambi giornalieri sul segmento Star e mid cap sono aumentati in maniera significativa. Siamo in terza posizione, in quanto a performance del settore, rispetto a Francia e Germania». Ugo Loser, amministratore delegato di Arca sgr, avanza qualche dubbio, n mercato soffre una strutturale scarsità di piccole e medie imprese di qualità che potrebbe riflettersi, come in parte sta accadendo, sulle quotazioni, già molto cresciute, n rischio che si formino delle bolle è tutt'altro che remoto. E si riflette poco sul fatto che una società di gestione del risparmio è assai diversa da una banca. Quest'ultima, di fronte alle difficoltà del cliente, può rinegoziare il credito. Un fondo, alla prima cedola non pagata, è costretto a procedere in forma legale, ad aggredire il patrimonio. Le riflessioni I Pir sono prodotti rischiosi? «Assolutamente no - secondo Corcos - perché il 30 per cento del capitale libero da vincoli può permettere a un buon gestore, attraverso la diversificazione del portafoglio, di rispettare 1 profili di rischio dei clienti». Raffaele Jerusalmi concentra la sua analisi, ovviamente positiva sull'effetto dei Pir, sull'assoluta necessità di avere investitori istituzionali di lungo periodo. Vera garanzia di stabilità dei mercati quando gli stranieri, in situazioni di crisi, escono rapidamente. Da noi valgono a malapena il 5 per cento della capitalizzazione di Borsa. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito superano il 50 per cento. I Pir possono essere sottoscritti fino a un 5 per cento del capitale anche dai fondi pensione. Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del ministro dell'Economia, ritiene opportuno, anche per agevolare la diffusione dei Pir, che il mercato sviluppi la creazione di veicoli quotati, sull'esempio delle business de- velopment corporation americane, che si frappongano tra il mondo del risparmio gestito e i soggetti industriali non quotati. «Il successo dei Pir dovrebbe spingere tutte le aziende, con fatturati superiori ai 50 milioni, a valutare seriamente di quotarsi e ' aprire il proprio capitale». Le incertezze a Lo strumento del credito di imposta, come incentivo alla quotazione, potrebbe essere previsto già nella prossima legge di bilancio. Ma c'è un tema non marginale di cultura imprenditoriale. Una ritrosia di fon- P do del piccolo e medio imprenditore che diffida ancora del mercato e considera la trasparenza un onere eccessivo o addirittura un'insidia. L'ossessione del controllo a volte prevale sulla necessità di finanziare lo sviluppo e la crescita dimensionale. Le offerte d'investimento del risparmio gestito, alcune con fondi dedicati, e del mondo assicurativo, si moltiplicano. Attualmente quelle delle Sgr sono già 35. Una maggiore trasparenza sui costi appare però ancora più indispensabile. La presenza di un forte incentivo fiscale può indurre rinvestitore a sottovalutare il cambiamento del profilo di rischio necessariamente più esposto aH'azionario. Il trattamento fiscale mostra qualche incertezza interpretativa. È imminente una nota dell'Agenzia delle Entrate. I Pir sono una buona cosa. Una perla preziosa per l'intera economia italiana. Smarrirla sarebbe imperdonabile.© RIPRODUZIONE RISERVATA 9 * Lo strumento I Pir concedono l'esenzione fiscale su capitai gain e cedole, oltre all'esenzione in caso di successione, a chi rimane investito nel «veicolo» almeno 5 anni. Possono essere fondi, polizze, gestioni, Etf, dossier titoli * Vincoli di destinazione Il 70% del capitale di un Pir deve essere investito in titoli di aziende italiane o con stabile organizzazione nel nostro Paese. Il 30% del quale (21% del totale) va destinato ad azioni ed obbligazioni di aziende fuori daN'FtseMib * I costi Una prima analisi sulle spese dei 35 Pir in circolazione ad oggi (quasi tutti fondi comuni) rivela commissioni di gestione e di entrata sostanzialmente paragonabili a quelle dei «cugini» senza patente Pir, comprese tra il punto e il punto e mezzo percentuale. L'investimento va valutato anche alla luce della variabile costi: richieste eccessive in cinque anni possono annullare del tutto i benefici fiscali * La diversificazione Inserire i Pir nel patrimonio, per una quota anche non superiore al 15%, può aiutare a ottenere rendimenti migliori senza alzare la posta del rischio Sommario Finanza Lavazza, il sorpasso a Starbucks di Roberta Scagliarini Ford, la sfida di Jim è rimetterla in moto di Maria Teresa Cornetto Dividendi: chi vince alla cassa di Stefano Righi Bitcoin, processo alla criptovaluta di Massimo Sideri Ineovazioiie Amazon insidia Sky in Europa di Maria Teresa Cornetto La Rinascente punta sull'Asia di Enrica Roddolo Bond, investire sul ballo valutario di Angelo Drusiani 1 \ La corsa delle mini multinazionali... La crescita percentuale degli scambi su base annua dei primi 13 titoli per capitalizzazione, quotati da almeno 18 mesi ... e quella delle micro aziende La crescita percentuale degli scambi su base annua dei primi 18 titoli per capitalizzazione quotati da almeno 18 mesi eslcusi quelli con scambi medi giornalieri inferiori a 10.000 pezzi Governo Pier Carlo Padoan, il ministro dell'Economia: il governo nel 2016 ha attuato un progetto che giaceva nel cassetto da diversi anni Assogestioni Tommaso Corcos, presidente della «Confindustria» dei gestori attivi in Italia e alle guida di Eurizon Capital (IntesaSanpaolo) Piazza Affari Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa italiana. I Pir stanno risvegliandogli scambi sui titoli «minori» del nostro listino Lo sprint Negli ultimi 5 mesi gli indici delle piccole e medie capitalizzazioni hanno battuto le blue chip di casa e anche quelle tedesche - Ftse Italia Star - Ftse Italia Mid Gap Ftse Mib Borsa di Francoforte (Dax)

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Readership: 2.710.000

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Publication date: 29.05.2017Pagina: 1-3

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Tiratura:

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616.972

318.664489.259

2.710.000

Fondi e clienti dI1i PI 0\ 1 de IIUO\ i Pdm ifl(h\ i(IUdIi W i NJdI flìll)

famiglie che possono accettare il rischio di un investimento nelle piccole imprese11011pagheranno tasse,come accadein Francia e nel Regno Unito

PiazzaAffari gi si registrano gli effetti positivi per i micro titoli:timore ragionevole che presto ci sia troppa 1loIl1k1a per un'offerta inadeguata

Eccoperché il disegno va completato con incentivi alla quotazionecile vulcano la resistenza delle aziendeacrescereandaido sul nwrcato

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UNA MANOALL'ITALIA

Ferruccio de Bortoli

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Economia del Corrie

PAYS : Italie PAGE(S) : 1-3SURFACE : 0 %PERIODICITE : Hebdomadaire

JOURNALISTE : Ferruccio De Bortoli

29 mai 2017

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Nella selva delle troppe sigle e dei termini tecniciche affollano il mondo del risparmio, brilla dapoco tempo una perla di indubbio valore.

L'acronimo Pir sta per Piani individuali di risparmio.Gli incentivi fiscali previsti dall'ultima legge di bilan-cio afronte della scelta di destinare in parte ein for-ma duratura i capitali al mondo produttivo sonostati accolti con grande favore. La caccia ai titoli dellapiccola e media impresa italiana è aperta. 11governo siattende, per l'anno in corso, che almeno dieci miliardidel risparmio familiare siano creati o dirottati, attra-verso i Pir— con fondi appositi o parti delle gestionigià attive al sostegno dell'industria e dell'occu-pazione.

I numeriSecondo stime dell'Assogestioni, la raccolta avrebbe

già superato ari aprile i3 miliardi. L'adesione ai Pir ga-rantisce ai sottoscrittori l'esenzione dalla tassazionedelle plusvalenze a patto che l'investimento non vengasmobilizzato per almeno cinque anni. E, particolareassai apprezzato, di non pagare nemmeno l'imposta disuccessione. Il limite di investimento individuale an-nuo è di 30 mila euro per un massimo di 150 mila. Mauna famiglia può usufruire, ovviamente, dell'agevola-zione per tutti i suoi componenti. Il modello Pir si ispi-ra a due esperienze di successo estere: i Plan d'epargneen actions (Pea) francesi e gli Individual savings ac-counts (Isas) inglesi.La scelta del governo èstata felice. Per la prima volta si

affronta un tema cruciale. 11risparmio delle famiglieche, tolti gli immobili, è pur sempre il doppio del

debito pubblico finanzia solo in percentuali irriso-rie le imprese italiane quotate e non. In sintesi estre-ma: i capitali delle formiche italiche, così operose e

previdenti, sostengono attra--'erso i canali del risparmio ge-

stito, per sua natura globalela creazione di lavoro e

reddito altrove. Pochissimon Italia. In tempi di interessizero o negativi è qualcosache ha un sapore persino au-

tolesionistico e beffardo. Inuovi strumenti del risparmio

possono invertire, e già lo stan-no facendo, questa tendenza ne-

gativa.La normativa sui Pir prevede che

il oper cento del capitale venga in-vestito in strumenti finanziari emes-

si da aziende italiane o con stabile organizza-zione nel nostro Paese. 1130 per cento del quale (21 percento del totale) vadestinato ad azioni ed obbligazionidi aziende fuori dal Ftse Mib o indici equivalenti.Sembra l'uovo di Colombo. Ma è opportuno, trattan-

dosi del risparmio delle famiglie, frenare facili entu-siasmi e porsi qualche domanda affinché una buonaidea rimanga tale. E i Pir non facciano la fine ingloriosadei mini bond. Prima di tutto dobbiamo chiederci seesistano adeguate offerte di azioni e obbligazioni dipiccole e medie imprese all'altezza di una domanda incosì impetuosa crescita. Sei Pir non premino troppo lepoche pmi già quotate. Troppi soldi, poche occasioni.

Le opinioniSecondo Tommaso Corcos, presidente di Assogestio-

ni, un primo importante obiettivo è stato raggiunto dalpunto dell'efficienza dei mercati. «Gli scambi giorna-lieri sul segmento Star e miii cap sono aumentati in

maniera significativa. Siamo in terza posizione, inquanto a performance del settore, rispetto a Francia eGermania». Ugo Loser, amministratore delegato diAr-ca sgr, avanza qualche dubbio. il mercato soffre unastrutturale scarsità di piccole e medie imprese di quali-tà che potrebbe riflettersi, come in parte sta accaden-do, sulle quotazioni, già molto cresciute. 11rischio chesi formino delle bolle è tutt'altro che remoto. E si riflet-te poco sul fatto che una società di gestione del rispar-mio è assai diversa da una banca. Quest'ultima, di fron-te alle difficoltà del cliente, può rinegoziare il credito.Un fondo, alla prima cedola non pagata, è costretto aprocedere in forma legale, ad aggredire il patrimonio.

Le riflessioniI Pir sono prodotti rischiosi? «Assolutamente no

secondo Corcos perché il 30 per cento del capitalelibero davincoli può permettere a un buon gestore, at-traverso la diversificazione del portafoglio, di rispetta-re i profili di rischio dei clienti».Raffaele Jerusalmi concentra la sua analisi, ovviamen-te positiva sull'effetto dei Pir, sull'assoluta necessità diavere investitori istituzionali di lungo periodo. Vera ga-ranzia di stabilità dei mercati quando gli stranieri, insituazioni di crisi, escono rapidamente. Da noi valgo-no a malapena il 5 per cento della capitalizzazione diBorsa. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito superano il 50

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per cento. I Pir possono essere sottoscritti fino a un 5per cento del capitale anche dai fondi pensione. Fabri-zio Pagani, capo della segreteria tecnica del ministrodell'Economia, ritiene opportuno, anche per agevola-re la diffusione dei Pir, che il mercato sviluppi la crea-zione diveicoli quotati, sull'esempio delle business de-

velopment corporation americane, che si frappon-gano tra 11mondo del risparmio gestito e i sog-

getti industriali non quotati. «il successodeiPir dovrebbe spingere tutte le

aziende, con fatturati superiori ai50 milioni, a valutare seria-

mente di quotarsi eaprire il proprio capi-

tale».

Le incer-tezze

Lo strumento del credito di im-posta, come incentivo alla quotazio-ne, potrebbe essere previsto già nellaprossima legge di bilancio. Ma c'è un

tema non marginale di cultura im-prenditoriale. Una ritrosia di fon-do del piccolo e medio imprendi-

tore che diffida ancora del mercato ecoiisidera la trasparenza un onere eccessivoo addirittura un'insidia. L'ossessione delcontrollo avolte prevale sulla necessità di fi-

nanziare lo sviluppo e la crescita dimensio-nale.

Le offerte d'investimento del risparmio gestito, al-cune confondi dedicati, e del mondo assicurativo, simoltiplicano. Attualmente quelle delle Sgr sono già

35. Una maggiore trasparenza sui costi appare peròancora più indispensabile. La presenza di un forte in-centivo fiscale può indurre l'investitore a sottovalutareil cambiamento del profilo di rischio necessariamentepiù esposto all'azionario. Il trattamento fiscale mostraqualche incertezza interpretativa. E imminente unanota dell'Agenzia delle Entrate. I Pir sono una buonacosa. Una perla preziosa per l'intera economia italia-na. Smarrirla sarebbe imperdonabile.

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I Lo strumentoI Pir concedono l'esenzione fiscalesu capital gain e cedole, oltreall'esenzione in caso di successione,

a chi rimane investito nel «veicolo»almeno 5 anni. Possono esserefondi, polizze, gestioni,Etf, dossier titoli

• Vincoli di destinazionelI 70% del capitale di un Pir deveessere investito in titoli di aziende

italiane o con stabile organizzazionenel nostro Paese. lI 30% del quale

(21% del totale) va destinato adazioni ed obbligazioni di aziendefuori dall'Ftse Mib

•i costiUna prima analisi sulle spese dei 35Pir in circolazione ad oggi (quasitutti fondi comuni) rivelacommissioni digestione edi entratasostanzialmente paragonabili aquelle dei «cugini» senza patentePir, comprese tra il punto e il punto emezzo percentuale. L'investimentova valutato anche alla luce dellavariabile costi: richieste eccessive incinque anni possono annullare deltutto i benefici fiscali

• La diversificazioneInserire i Pir nel patrimonio, per unaquota anche non superiore al 15%,può aiutare a ottenere rendimentimigliori senza alzare la posta delrischio

Sommario

Finanza

Lavazza, il sorpassoa Starbucks

di Roberta Scagliarini

Ford, la sfida di Jimè rimetterla in moto

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di Maria Teresa Cometto

r i

Dividendi:chi vince alla cassa

diStefano Righi

Bitcoin, processoalla criptovaluta

di Massimo Sideri

Innovazione

Amazon insidiaSky in Europa

La Rinascentepunta sull'Asia

di Enrica Roddolo

Bond, investiresul ballo valutano

di Angelo Drusiani

di Maria Teresa Cometto

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Vittoria Assicurazioni

Cementir Holding

Zignago Vetro

TamburiInvestment Partners

EITowers

Marr

BancaIfis

Datalogic

FILA. (lapis e affini)

Sogefi

lmmob. GrandeDistribuzione

Biesse

Media

3858%

219,2%

1754%

152,7%

1045%

898%

886%

87,9%

79,9%

564%

43,3%

30,1%

64%

Jati al23/05/2017onte:elobooziore L'Economio del Corriere

Lacorsa delle minimultinazionali...La crescitapercentualedegliscambisu baseannuadei primi13 titolipercapitalizzazione,quotati da almeno 18 mesi

ltalianWine Brands 1.371%

Orsero 1.371%

GPI 1,341%

LU-VE 951%

Axelero 934%

Neurosoft 813%SITI-B&T 605%

SafeBag 595%

H-Farm 582%

TBSGroup 446%

e quelladelle micro aziendeLacrescitapercentualedegliscambi su baseannuadei primi 18 titolipercapitalizzazionequotatida almeno 18 mesieslcusiquelli conscambi medigiornalieriinferiori a 10.000 pezzi

Giglio Group

Lucisano Media

EnergicaMotor

S.M.R.E.

Bio-On

BioDuePLTenergia

Masi Agricola

Media

429%

417%

374%

318%

244%

136%81%

57%

Datial 23/05/2017

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GovernoPier Carlo Padoan, ilministro dell'Economia:il governo nel 2016 haattuato un progetto chegiaceva nel cassetto dadiversi anni

AssogestioniTommaso Corcos,presidente della«Confindustria» deigestori attivi in Italia ealle guida di EurizonCapital (lntesaSanpaolo)

Piazza AffariRaffaele Jerusalmi,amministratore delegatodi Borsa italiana. I Pirstanno risvegliando gliscambi sui titoli «minori»del nostro listino

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LosprintNegli ultimi 5 mesigli indici delle piccolee medie capitalizzazionihanno battuto le bluechip di casa e anchequelle tedesche

FtseItalia Star

FtseItalia MidCap

FtseMib

Borsadi Francoforte(Dax)

Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag.2016 2017

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