IL CORRIERE DELLA SERA

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Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 mail: [email protected] FONDATO NEL 1876 Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Via Campania 59/C - Tel. 06 688281 www.corriere.it 9 771120 498008 50 5 0 7> C’ è un’immagine, l’abbiamo vista tutti, che vale più di ogni discorso sullo stato dell’Italia e sulle sue possibilità di uscire dalla crisi. È quella di tantissimi cittadini in tuta bianca che ripuliscono palazzi, vetrine e strade, che tentano di mettere riparo alle devastazioni degli estremisti anti Expo. È la fotografia di un Paese che non si arrende alla violenza e ai soprusi, che sa reagire con ammirevole senso civico. Non era scontato in una nazione troppe volte incline alla rassegnazione, che mortifica migliaia di giovani lasciandoli senza lavoro, che raramente riconosce il merito come criterio unico di selezione. Che ha una visione arretrata delle donne e della loro vita, dalla famiglia al lavoro. Che spende energie nel creare barriere quando potrebbe usare la stessa forza per abbatterle. Quella foto voglio appenderla nel mio ufficio. Mi ricorderà sempre quale è il Paese che il Corriere della Sera vuole informare e rappresentare e quali sono i suoi valori. I giornali, in tutto il mondo, vivono un periodo molto difficile. Qualcuno ne ha annunciato la morte in tempi brevi, ritenendo che sarebbero stati travolti dal flusso enorme di informazioni che si riversano nella Rete. I nostri lettori sanno che le cose non stanno così. Vanno ogni mattina in edicola ad acquistare la loro copia stampata, aprono il giornale sul tablet, ci leggono sul computer e sugli smartphone, acquistano i libri (su carta e digitale) prodotti dai nostri giornalisti, partecipano ai nostri eventi. Forse mai questa comunità è stata così numerosa e così vicina a quel «giornale-istituzione» che è il Corriere della Sera. continua a pagina 33 Il Corriere , i suoi lettori UNA FOTO E I VALORI DI UN PAESE di Luciano Fontana Così va in tilt l’accoglienza dei migranti Ferme 40 mila richieste di asilo, i profughi restano in Italia. E i centri sono al collasso I l ministero dell’Interno ha trasmesso al Parlamento la «fotografia» di una situazione drammatica che riguarda i mi- granti: sono circa 40 mila le ri- chieste di asilo presentate al- l’Italia che devono essere anco- ra esaminate. In attesa delle ri- sposte, il sistema di accoglienza rischia di andare in tilt. Le per- sone alloggiate nei centri e nel- le strutture temporanee ormai sono quasi 75 mila, ai quali si aggiungono 12 mila minori. a pagina 21 di Fiorenza Sarzanini L’intervista Dalle riforme al Pd, parla il ministro. Mattarella ha firmato la legge elettorale «Ora il conflitto di interessi» Boschi: pronti a modifiche sul nuovo Senato, abbiamo un progetto per il Paese LE RIFORME DI RENZI Un esecutivo che si rafforza (ma dov’è l’opposizione?) Q uanto durerà l’Italicum, la nuova legge elettorale? C’è la possibilità che duri fino al mo- mento in cui un governo (quale che sia) si convinca di essere in procinto di perdere le elezioni successive. Quel tal governo, pro- babilmente, cercherebbe di cam- biare il sistema elettorale per evi- tare la prevista sconfitta. Ed è possibile che il suddetto governo si faccia forza, per riuscire nell’ impresa, anche delle polemiche e delle aspre divisioni che hanno oggi accompagnato il varo della legge. Una legge, come è già stato rilevato da molti, che ha chiari e scuri: assicura la governabilità grazie al ballottaggio e al premio di maggioranza ma rischia an- che, a causa della clausola di sbarramento del tre per cento, troppo bassa, di favorire la fram- mentazione delle opposizioni. continua a pagina 33 di Angelo Panebianco GIANNELLI L a prossima riforma del go- verno riguarderà il conflitto di interessi. Lo anticipa al Cor- riere Maria Elena Boschi, mini- stra delle Riforme costituziona- li e dei rapporti con il Parla- mento: «Se alcuni dei nostri ex leader o ex premier avessero messo la stessa tenacia che hanno messo negli ultimi tem- pi sui dettagli della nuova legge elettorale, per abolire il Porcel- lum o per avere finalmente una legge sul conflitto di interessi, ci saremmo risparmiati molte fatiche. Ma non è mai troppo tardi. Vorrà dire che il conflitto di interessi lo porteremo in Au- la nelle prossime settimane». Sul nuovo Senato, Boschi di- chiara: «Siamo pronti a un con- fronto vero, su varie ipotesi». a pagina 3 alle pagine 2 e 3 Breda, Calabrò, Martirano ROTTURA CON I DEMOCRATICI Civati lascia: non sarò il solo I l the end di Pippo Civati coglie quasi di sorpresa. E divide per l’ennesima volta in due il Pd tra chi, nella maggioranza, accoglie il suo abbandono con sufficienza, e chi, nella minoranza, invita a non sottovalutarlo. E lui: al Senato c’è chi mi seguirà. a pagina 5 Benedetto di Monica Guerzoni e Alessandro Trocino LA DECISIONE SUI PARLAMENTARI CONDANNATI Vitalizi, il giorno della verità L e Camere sembrano finalmente intenzionate a decidere il taglio dei vitalizi per i parlamen- tari condannati. In due riunioni parallele degli Uffici di presidenza, oggi Camera e Senato do- vrebbero dire sì alla proposta Grasso-Boldrini. a pagina 8 di Sergio Rizzo I rimborsi L’idea di escludere i redditi più alti Il caso delle pensioni tra governo e Consulta L’EMERGENZA FINANZIARIA Torti da sanare: il dovere della chiarezza È evidente che sulle pensioni il governo è finito in una te- naglia. Deve rispettare una sen- tenza della Consulta che dice che è stato un errore, nel pieno dell’emergenza finanziaria del 2011, bloccare l’adeguamento al- l’inflazione degli assegni supe- riore a tre volte il minimo pen- sionistico. E nello stesso tempo deve intervenire con urgenza. continua a pagina 11 di Daniele Manca Caos dopo la sentenza della Consulta sulle pensioni. Dice il ministro dell’Economia, Pado- an: «Pensiamo a misure che minimizzino l’impatto sui con- ti pubblici, nel pieno rispetto della Corte». Ma in serata, da fonti vicine alla Corte costitu- zionale che ha bocciato il bloc- co delle indicizzazioni sulle pensioni del governo Monti, arriva il chiarimento: la senten- za è immediatamente applica- tiva e, tecnicamente, non servi- rà un ricorso per ottenere i rim- borsi. A riaccendere il caso era stato il sottosegretario all’Eco- nomia, Zanetti: «Il governo è al lavoro ma è impensabile rim- borsare chi ha pensioni fino a sei-otto volte la minima». alle pagine 10 e 11 De Cesare Di Frischia, Marro, L. Salvia La storia A 23 anni realizza il suo sogno: è la prima top gun Niloofar, pilota afghana: «Minacce ma non cedo» N el 2001, dopo la caduta del regime talebano, notò sul giornale un annuncio dell’aviazione afghana: cercavano reclute donne. Papà e mamma approvarono. E così oggi Niloofar Rahmani, 23 anni, è la prima top gun del suo Paese.a pagina 19 di Viviana Mazza AFP / SHAH MARAI Sindrome italiana a Londra Il Regno al voto più incerto tra Cameron e Miliband di Fabio Cavalera e Michele Farina alle pagine 14 e 15 di Marco Galluzzo CHAMPIONS Bayern travolto dal Barcellona di Super Messi L ionel Messi mette in ginoc- chio il Bayern nella semifi- nale di andata di Champions League: 2 gol — uno favoloso ( foto) — poi la rete di Neymar. a pagina 50 di Fabio Monti REUTERS / PAUL HANNA

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QUOTIDIANO DELLA CITTA DI MILANO DEL 7 MAGGIO 2015

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  • Servizio Clienti - Tel. 02 63797510mail: [email protected] NEL 1876

    Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821Roma, Via Campania 59/C - Tel. 06 688281

    www.corriere.it9

    771120498008

    50507>

    C unimmagine,labbiamo vistatutti, che vale pidi ogni discorsosullo stato

    dellItalia e sulle sue possibilit di uscire dalla crisi. quella di tantissimi cittadini in tuta bianca che ripuliscono palazzi, vetrine e strade, che tentano di mettere riparo alle devastazioni degli estremisti anti Expo. la fotografia di un Paese che non si arrende alla violenza e ai soprusi, che sa reagire con ammirevole senso civico. Non era scontato in una nazione troppe volte incline alla rassegnazione, che mortifica migliaia di giovani lasciandoli senza lavoro, che raramente riconosce il merito come criterio unico di selezione. Che ha una visione arretrata delle donne e della loro vita, dalla famiglia al lavoro. Che spende energie nel creare barriere quando potrebbe usare la stessa forza per abbatterle.

    Quella foto voglio appenderla nel mio ufficio. Mi ricorder sempre quale il Paese che il Corriere della Sera vuole informare e rappresentare e quali sono i suoi valori.

    I giornali, in tutto il mondo,vivono un periodo molto difficile. Qualcuno ne ha annunciato la morte in tempi brevi, ritenendo che sarebbero stati travolti dal flusso enorme di informazioni che si riversano nella Rete. I nostri lettori sanno che le cose non stanno cos. Vanno ogni mattina in edicola ad acquistare la loro copia stampata, aprono il giornale sul tablet, ci leggono sul computer e sugli smartphone, acquistano i libri (su carta e digitale) prodotti dai nostri giornalisti, partecipano ai nostri eventi. Forse mai questa comunit stata cos numerosa e cos vicina a quel giornale-istituzione che il Corriere della Sera.

    continua a pagina 33

    Il Corriere, i suoi lettori

    UNA FOTOE I VALORIDI UN PAESEdi Luciano Fontana

    Cos va in tilt laccoglienza dei migrantiFerme 40 mila richieste di asilo, i profughi restano in Italia. E i centri sono al collasso

    I l ministero dellInterno hatrasmesso al Parlamento lafotografia di una situazionedrammatica che riguarda i mi-granti: sono circa 40 mila le ri-chieste di asilo presentate al-lItalia che devono essere anco-ra esaminate. In attesa delle ri-sposte, il sistema di accoglienzarischia di andare in tilt. Le per-sone alloggiate nei centri e nel-le strutture temporanee ormai sono quasi 75 mila, ai quali siaggiungono 12 mila minori.

    a pagina 21

    di Fiorenza Sarzanini

    Lintervista Dalle riforme al Pd, parla il ministro. Mattarella ha firmato la legge elettorale

    Ora il conflitto di interessiBoschi: pronti a modifiche sul nuovo Senato, abbiamo un progetto per il Paese

    LE RIFORME DI RENZI

    Un esecutivoche si rafforza(ma dovlopposizione?)

    Q uanto durer lItalicum, lanuova legge elettorale? C lapossibilit che duri fino al mo-mento in cui un governo (quale che sia) si convinca di essere in procinto di perdere le elezioni successive. Quel tal governo, pro-babilmente, cercherebbe di cam-biare il sistema elettorale per evi-tare la prevista sconfitta. Ed possibile che il suddetto governosi faccia forza, per riuscire nellimpresa, anche delle polemiche e delle aspre divisioni che hanno oggi accompagnato il varo della legge. Una legge, come gi statorilevato da molti, che ha chiari e scuri: assicura la governabilit grazie al ballottaggio e al premio di maggioranza ma rischia an-che, a causa della clausola di sbarramento del tre per cento, troppo bassa, di favorire la fram-mentazione delle opposizioni.

    continua a pagina 33

    di Angelo Panebianco

    GIANNELLIL a prossima riforma del go-verno riguarder il conflittodi interessi. Lo anticipa al Cor-riere Maria Elena Boschi, mini-stra delle Riforme costituziona-li e dei rapporti con il Parla-mento: Se alcuni dei nostri exleader o ex premier avesseromesso la stessa tenacia chehanno messo negli ultimi tem-pi sui dettagli della nuova leggeelettorale, per abolire il Porcel-lum o per avere finalmente unalegge sul conflitto di interessi,ci saremmo risparmiati moltefatiche. Ma non mai troppotardi. Vorr dire che il conflittodi interessi lo porteremo in Au-la nelle prossime settimane.Sul nuovo Senato, Boschi di-chiara: Siamo pronti a un con-fronto vero, su varie ipotesi.

    a pagina 3alle pagine 2 e 3

    Breda, Calabr, Martirano

    ROTTURA CON I DEMOCRATICI

    Civati lascia: non sar il solo

    I l the end di Pippo Civati coglie quasi di sorpresa.E divide per lennesima volta in due il Pd tra chi,nella maggioranza, accoglie il suo abbandono consufficienza, e chi, nella minoranza, invita a nonsottovalutarlo. E lui: al Senato c chi mi seguir.

    a pagina 5 Benedetto

    di Monica Guerzoni e Alessandro Trocino

    LA DECISIONE SUI PARLAMENTARI CONDANNATI

    Vitalizi, il giorno della verit

    L e Camere sembrano finalmente intenzionatea decidere il taglio dei vitalizi per i parlamen-tari condannati. In due riunioni parallele degli Uffici di presidenza, oggi Camera e Senato do-vrebbero dire s alla proposta Grasso-Boldrini.

    a pagina 8

    di Sergio Rizzo

    I rimborsi Lidea di escludere i redditi pi alti

    Il caso delle pensionitra governo e Consulta

    LEMERGENZA FINANZIARIA

    Torti da sanare:il doveredella chiarezza

    evidente che sulle pensioniil governo finito in una te-naglia. Deve rispettare una sen-tenza della Consulta che diceche stato un errore, nel pienodellemergenza finanziaria del2011, bloccare ladeguamento al-linflazione degli assegni supe-riore a tre volte il minimo pen-sionistico. E nello stesso tempodeve intervenire con urgenza.

    continua a pagina 11

    di Daniele Manca

    Caos dopo la sentenza dellaConsulta sulle pensioni. Dice ilministro dellEconomia, Pado-an: Pensiamo a misure cheminimizzino limpatto sui con-ti pubblici, nel pieno rispettodella Corte. Ma in serata, dafonti vicine alla Corte costitu-zionale che ha bocciato il bloc-co delle indicizzazioni sullepensioni del governo Monti,arriva il chiarimento: la senten-za immediatamente applica-tiva e, tecnicamente, non servi-r un ricorso per ottenere i rim-borsi. A riaccendere il caso erastato il sottosegretario allEco-nomia, Zanetti: Il governo allavoro ma impensabile rim-borsare chi ha pensioni fino asei-otto volte la minima.

    alle pagine 10 e 11 De CesareDi Frischia, Marro, L. Salvia

    La storia A 23 anni realizza il suo sogno: la prima top gun

    Niloofar, pilota afghana:Minacce ma non cedo

    N el 2001, dopo la caduta del regime talebano,not sul giornale un annuncio dellaviazioneafghana: cercavano reclute donne. Pap e mammaapprovarono. E cos oggi Niloofar Rahmani, 23 anni, la prima top gun del suo Paese.a pagina 19 di Viviana Mazza

    AFP

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    Sindrome italiana a Londra Il Regno al voto pi incertotra Cameron e Milibanddi Fabio Cavalera e Michele Farinaalle pagine 14 e 15

    di Marco Galluzzo

    CHAMPIONS

    Bayern travoltodal Barcellonadi Super Messi

    L ionel Messi mette in ginoc-chio il Bayern nella semifi-nale di andata di ChampionsLeague: 2 gol uno favoloso (foto) poi la rete di Neymar.

    a pagina 50

    di Fabio Monti

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  • 2 Gioved 7 Maggio 2015 Corriere della Sera

    Primo piano La riforma

    Il s alla legge elettorale. Renzi: la dedico a chi ci ha sempre credutoNapolitano: traguardo importante. Giudizi positivi dalle agenzie di rating

    Italicum, c la firma di MattarellaROMA Il presidente della Repub-blica Sergio Mattarella ha fir-mato, senza osservazioni, lanuova legge elettorale per la Ca-mera che ora, dopo la promul-gazione, verr subito pubblica-ta in Gazzetta Ufficiale anche sela sua efficacia scatter il primoluglio del 2016. Per quella data,nelle intenzioni del governo ilcerchio verrebbe chiuso con ilreferendum confermativo dellariforma costituzionale che can-cella il bicameralismo paritarioe il Senato elettivo.

    Il testo dellItalicum statotrasmesso luned sera dalla Ca-mera e poi, ieri mattina, ha fat-to lultimo miglio da PalazzoChigi al Quirinale, che, infine,ha comunicato lavvenuta firmanel tardo pomeriggio. Il presi-

    dente del Consiglio, MatteoRenzi, ha voluto superare il pro-tocollo postando gi di mat-tina su Twitter la fotografia del-la sua firma in calce al testo del-lItalicum in partenza per il Col-le: Una firma importante.Dedicata a tutti quelli che cihanno creduto, quando erava-mo in pochi a farlo. rimastodeluso, invece, chi erronea-mente si aspettava una nota delColle con le spiegazioni sullav-venuta promulgazione.

    Della missione compiuta haparlato lex capo dello Stato Giorgio Napolitano che nel2013 accett, su invito dei parti-ti, il secondo mandato propriocon lobiettivo di condurre inporto la legge elettorale: Cre-do sia stato un raggiungimento

    importante. Avevo detto quan-do fui rieletto che consideravoimperdonabile non aver fattouna nuova legge elettorale.Napolitano ha ricordato chelItalicum non nato in un mese: ha impiegato pi di unanno, c stata una commissio-ne di studiosi per la ricerca disoluzioni. E un segnale perRenzi arriva dallagenzia di ra-ting Fitch che in una nota sotto-linea come la riforma elettorale

    aiuter indirettamente il profi-lo creditizio dellitalia riducen-do il rischio dellincertezza po-litica. Anche per Moodys avreffetti positivi sul credito seaccompagnata dalla riforma delSenato. Chi dice di opporsi al-la legge attacca Mattarella che,da giudice costituzionale, nel2013 bocci il Porcellum: Con-traddice se stesso, scrive An-drea Cioffi (M5S). Per MaurizioGasparri (FI) il referendum saril grande cantiere del centro-destra. Per i tecnici, a partiredallavvocato Aldo Bozzi checontribu a portare il Porcellumallesame della Consulta, dubi-tano che lItalicum possa esseremodificato per via referendaria.

    Dino Martirano RIPRODUZIONE RISERVATA

    Il costituzionalista Mirabelli: il testo rispetta la Consultagrazie a liste cortee limiti al premio

    Lanalisi

    di Marzio Breda

    Il falso dilemmadei dubbi sul via liberadel Quirinale

    H a sperimentato quel sentimentoparticolare che chi conosce un po ilQuirinale evoca come la solitudinedel presidente della Repubblica. Una condizione tanto pi scontata e scomoda quando c da promulgare una legge e il capo dello Stato si trova a subire contrapposte pressioni politiche perch conceda, o non conceda, la firma di ratifica. Sono i casi in cui linquilino del Colle si chiude in se stesso, e decide rispondendo solo alla propria coscienza di garante della nostra Magna Charta. A costo di esporsi a critiche brucianti e crearsi tenaci inimicizie. Stavolta, poi, i pretesi nodi dincostituzionalit sullItalicum erano un falso dilemma, per Sergio Mattarella. Attraverso le analisi incrociate fra i suoi consiglieri giuridici e i loro interfaccia in Parlamento e a Palazzo Chigi, sapeva da settimane che la nuova legge elettorale non aveva vizi tali da fargli trattenere la mano. Per cui ha sentito di poterla avallare senza perdere inutilmente tempo alimentando aspettative sbagliate. E ha firmato con la serenit di chi consapevole di aver rispettato alla lettera le proprie prerogative e non vuole entrare nelle diatribe politiche della quale parla lo staff. Infatti, il sistema di voto che sostituir quel relitto normativo del quale provvisoriamente il Paese disponeva, rispetta con coerenza le indicazioni segnalate dalla Consulta (di cui Mattarella era giudice fino a tre mesi fa) al momento della clamorosa, e non inattesa, bocciatura del Porcellum, nel 2014. In primo luogo che fosse fissata una soglia minima per far scattare il premio di maggioranza, e questo c. E in secondo luogo la composizione delle liste, corte e combinate con un certo numero di preferenze, in modo che i cittadini possano scegliere tra i candidati, e pure entrambi questi elementi ci sono (come del resto cerano nel vecchio Mattarellum). Dunque, nessun punto dolente e nessuna incompatibilit manifesta tali da creargli dubbi. Di pi: il presidente ha verificato anche la rispondenza dellItalicum con quello che viene definito patrimonio costituzionale europeo in materia elettorale. Una base di principi che, per inciso, non va per forza intesa alla stregua di un vangelo: basta pensare che Bruxelles aveva ritenuto coerente perfino il ripudiato Porcellum. Certo, resta responsabilit del Parlamento completare la riforma costituzionale sul fronte del bicameralismo. Una tappa che fatalmente sintreccia con quella delle regole per il voto, e lo dimostra la questione della cosiddetta clausola di salvaguardia.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Su Twitter La firma di Matteo Renzi sulla lettera che ha accompagnato lItalicum al Quirinale, postata ieri mattina dal premier stesso sul proprio profilo

    ROMA Professor Cesare Mira-belli, lei stato presidentedella Corte costituzionale,qual il suo giudizio sullItali-cum?

    molto semplice. Dal puntodi vista costituzionale non vedoparticolari problemi. Qualche margine di dubbio e qualchecriticit si pongono solo al livel-lo dellopportunit, ma noncambiano il mio giudizio. Nonc niente che si ponga contro lapiena legittimit della nuovalegge. Il nuovo sistema elettora-le sta bene in piedi.

    Perch?LItalicum d risposte alla

    sentenza della Corte che ha di-chiarato illegittimo il Porcel-lum.

    Per alcuni per sarebbe sta-to meglio usare la legge risul-tante dopo la bocciatura dellaCorte, il Consultellum.

    No, il Consultellum non po-teva essere sufficiente, anche sela sentenza era come si dice im-mediatamente applicativa, ciola si sarebbe potuta applicarecome legge elettorale in caso discioglimento anticipato delleCamere....

    E, quanto al contenuto, inche cosa lItalicum rispondealla sentenza?

    Innanzitutto, perch metteun limite al premio di maggio-

    ranza, nel senso che lo attribui-sce solo alla lista che supera il40 per cento, mentre con il Por-cellum esso era destinato allacoalizione vincente qualsiasifosse la percentuale dei voti rag-giunta. E poi, adesso, se nessu-na lista raggiunge il 40 per cen-to, la parola ritorna agli elettori,ai cittadini, con il ballottaggio,un vero paracadute.

    C il nodo dei candidati,oppure no? stata sollevata laquestione dei nominati...

    La mia risposta no. LItali-cum rimedia anche alla non co-noscibilit dei candidati pre-sentati nel Porcellum con listebloccate, cos ampie (in alcunegrandi circoscrizioni, oltretrenta) da impedire una sceltaconsapevole. NellItalicum, in-vece, le liste sono molto corte.

    I capilista non sono un pro-blema?

    Il caso dei capilista potreb-be prestare il fianco a qualchedubbio, ma si tratta, anche inquesto caso, di elementi margi-nali. I capilista bloccati, a moti-vo delle candidature multiple incento collegi, si riducono perquesto stesso fatto ad un nume-ro molto inferiore. Il capolistabloccato, poi, invece di essereattrattivo, pu persino rivelarsiun boomerang: magari un citta-dino sarebbe intenzionato a vo-tare una lista, ma dirotta altroveil suo voto quando vede al pri-mo posto una faccia che non glipiace.

    Insomma, si tratta di puntiopinabili?

    S, del resto da oltre mezzosecolo, dal 1953, che non c maistata una legge elettorale chenon abbia creato polemiche.Comunque, invito ad aspettaredi vedere allopera la legge. Ame sembra molto positivo cheessa tenda a creare un bipartiti-smo. E anche la soglia del 3 percento un elemento positivo.

    C gi chi invoca il referen-dum abrogativo...

    Starei attento, perch nelcaso dellItalicum, il quesito re-ferendario imporr a chi lo scri-ve uno sforzo addirittura titani-co per sopprimere le parti chenon piacciono e far restare inpiedi comunque una legge vali-da. Il referendum, insomma,gi si presenta con forti accentidi inammissibilit.

    Maria Antonietta Calabr RIPRODUZIONE RISERVATA

    Chi

    Cesare Mirabelli,72 anni, professoredi diritto ecclesiastico allUniversit di Tor Vergatae di diritto costituzionale alla Pontificia universit Lateranensedi Roma

    stato vicepresidente del Csm dal 1986 al 1990. Giudice costituzionale dal novembre 1991, eletto presidente il 23 febbraio 2000. Cessadalla caricail 21 novembre 2000

    Arma a doppio taglioIl capolista bloccato un nodo marginale mapu indurre a non votare una faccia che non piace

    Liter

    Con la firma apposta ieri pomeriggiodal presidente della Repubblica Sergio Mattarella la nuova legge elettorale Italicum stata ufficialmente promulgata

    Secondo lart. 73 della Costituzione, le leggi sono promulgate entro un mese dalla loro approvazione, a meno che le Camere, entrambe a maggioranza assoluta dei componenti, ne dichiarino lurgenza fissando il limite da rispettare

    Entro 30 giorni dalla promulgazione, la legge deve essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale

    Sergio Mattarella ieri con le agenti della penitenziaria

    LanalisiPer Fitch e Moodys una maggiore stabilit avr effetti sul profilo creditizio dellItalia

  • Corriere della Sera Gioved 7 Maggio 2015 PRIMO PIANO 3

    Le frasi

    Lelezioneindiretta dei senatori?Siamo aperti al confronto Unipotesi il modello tedesco del Bundesratanche se ci sono i numeri per votare il testo della Camera

    La base, anche quella storica, sta con noie ci invita a non mollareOggic un progettodi cambia-mentodel Paeseche soltanto il Pd pu affrontare

    Noi non vogliamo una scissione, la stessa minoranza non la vuole e non la vogliono gli italiani che non sentonoil bisognodi nuovipiccoli partiti

    La nostra maggioranza schiacciantema la riforma del Senato non blindataBoschi: il conflitto di interessi in Aula a giugno. Il Pd si allargato per non fa misure di destra

    ROMA La prossima riforma delgoverno? Il conflitto di inte-ressi, lo porteremo in Aula ginelle prossime settimane, setanti dei nostri ex leader ed expremier avessero messo lostesso impegno o la stessa te-nacia che hanno messo nellescorse settimane sui dettaglidellItalicum non toccherebbea noi e avremmo gi una leg-ge. Maria Elena Boschi, mini-stro delle Riforme costituzio-nali, in primo luogo fiera delrisultato appena incassato:lapprovazione della legge elet-torale. anche un suo succes-so, ha seguito liter della rifor-ma passo dopo passo, orgo-gliosa di un risultato di gran-de valore, che il Paese aspettavada almeno dieci anni.

    Cosa cambia con questalegge?

    Cambia molto. Col ballot-taggio avremo un vincitorecerto. Con il premio alla listanon saranno pi coalizioni liti-giose e si impone ai partiti unariflessione sul loro ruolo. E poiper la prima volta ci sono nor-me che favoriscono la parit digenere. Un grande passo inavanti per lItalia. Ma come stasegnalando in queste ore lastampa estera un elemento didistinzione in tutta Europa.Nel Regno Unito le elezioni so-no incerte ed improbabile ungoverno monocolore. In Spa-gna addirittura si iniziato adiscutere di una modifica dellalegge elettorale partendo pro-prio dalle novit dellItalicum.Ci prendevano in giro quandodicevamo che ci avrebbero co-piato, che poteva diventare unmodello per altri Paesi; e inve-ce.

    Avete centrato un obiettivo,ma a che prezzo? Civati va viadal partito, la minoranza demnon ha votato la fiducia al go-verno...

    Il Parlamento ha votatoquesta legge elettorale espri-mendo in prima lettura la mag-gioranza assoluta. Nel Pd il 90per cento del gruppo parla-

    mentare si espresso a favore.Dopo anni di immobilismo misembra un grande risultato.Abbiamo discusso per 14 mesipoi abbiamo deciso. A me sem-bra un indice di seriet e com-pattezza.

    C il rischio di una scissio-ne?

    No. Noi non la vogliamo, lastessa minoranza non la vuole.E non la vogliono gli italianiche sono stanchi delle polemi-che e non sentono il bisogno dinuovi piccoli partiti.

    Eppure i numeri al Senatosono ballerini. Temete riper-cussioni sulla riforma costi-tuzionale?

    Questa legislatura ha nu-meri che non sono ballerini. Laforbice tra maggioranza e op-posizione si allargata. Lamaggioranza schiacciante.Questo non significa che non sipossa aprire una discussione dimerito sulle riforme costituzio-nali. Il superamento del bica-meralismo paritario e la revi-sione del titolo V della Costitu-zione sono obiettivi storici: iltesto non blindato anche seuna maggioranza pronta a vo-tare il disegno di legge uscitodalla Camera c gi.

    Siete pronti a un confrontoanche sullelezione indirettadei senatori?

    Siamo pronti a un confron-to vero, su varie ipotesi, dal si-stema delle garanzie a modellidiversi delezione, per esempioil modello simil Bundesrat, si-no allequilibrio dei poteri.

    Sciopero generale dellascuola: sulla riforma avetesbagliato qualcosa?

    A me pare una buona rifor-ma, dopo una consultazionelunga mesi. Nessuno ha la pre-tesa di dire che la legge per-fetta. Affermiamo lautonomia,mettiamo 3 miliardi in pi do-po anni di tagli, coinvolgiamodi pi studenti e famiglie, inse-riamo lalternanza scuola-lavo-ro sul modello tedesco, intro-

    duciamo la valutazione degliinsegnanti legata al merito,una cosa che stata chiesta da-gli stessi docenti, incentiviamoarte, musica e inglese. Natural-mente tutto migliorabile.

    Si discute di una metamor-fosi del Pd, da partito di sini-stra a partito della nazione. un progetto reale?

    Il partito della nazione definizione di Alfredo Rei-chlin, una delle menti pi luci-de della sinistra. Il nostro Parti-to democratico entrato nel Pse, ha come modelli Bill Clin-ton e Tony Blair nei loro Paesi.Ha allargato il campo, coinvol-gendo persone che guardanoallarea liberal, ma anche a sini-stra, come il nutrito gruppo dideputati guidato da GennaroMigliore. La base, anche quellastorica, sta con noi, crede nelnostro progetto, ci invita a nonmollare, ad andare avanti. Ren-zi ha vinto le primarie aperte,ma anche il congresso degliiscritti. Dagli 80 euro alla ridu-zione delle tasse sul lavoro, dal-lautoriciclaggio al divorziobreve, dal terzo settore ai soldiper il sociale, le nostre misurenon mi sembrano di destra.Lunico tab della sinistra cheabbiamo rotto che abbiamoportato il Pd al 40 per cento.Non era mai accaduto prima,c un progetto di cambiamen-to del Paese che in questo mo-mento solo il Partito democra-tico pu affrontare.

    Una riforma che non aveteancora fatto o annunciato?

    Se alcuni dei nostri ex lea-der o ex premier avessero mes-so la stessa tenacia che hannomesso negli ultimi tempi suidettagli della nuova legge elet-torale, per abolire il Porcellumo per avere finalmente una leg-ge sul conflitto di interessi, cisaremmo risparmiati molte fa-tiche. Ma non mai troppo tar-di. Vorr dire che il conflitto diinteressi lo porteremo in Aulanelle prossime settimane. Ora in Commissione, chiederemola calendarizzazione in Aulaentro giugno.

    [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA

    La carriera

    Maria Elena Boschi, 34 anni, nata a Montevarchi (Arezzo), ministro per le Riforme costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento. Deputata del Pd dal 2013

    Laureata in Giurisprudenza allUniversit di Firenze, avvocato specializzato in diritto societario

    Lesordio nel Pd nel 2008 a sostegno di Michele Ventura, candidato dalemiano alle primarie di Firenze poi sconfitto da Matteo Renzi. Organizzatrice della Leopolda, tra le coordinatrici della campagna di Renzi alle primarie per le Politiche 2013

    Dopo la vittoria di Renzi al congresso nel 2013, stata responsabile per le Riforme nella segreteria del Pd

    LINTERVISTA IL MINISTRO DELLE RIFORME

    di Marco Galluzzo

    Alla Camera Il ministro per le Riforme costituzionali e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi nellaula di Montecitorio

    (Cimaglia/LaPresse)

    bsettecento.it Oriental taste, italian style.

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  • 4 Gioved 7 Maggio 2015 Corriere della Sera

  • Corriere della Sera Gioved 7 Maggio 2015 5

    Primo piano Il centrosinistra

    Civati lascia. Il Pd: non ci preoccupaOra anche Fassina pensa alladdioGuerini: la minoranza non va con lui. Speranza: disagio profondo, sbagliato sottovalutare

    A Palazzo Madama

    Villari (FI):la riforma?Discutiamonee si pu votare

    MILANO Al Senato si fanno i conti in vista della riforma del bicameralismo. E si parla dei voti che potrebbero arrivare da Forza Italia, nel caso i dem dissidenti facessero mancare i numeri alla maggioranza. Una cosa il tatticismo, una cosa il merito. Noi siamo opposizione. Ma valuteremo il testo, spiega Riccardo Villari, senatore FI (dopo aver lasciato nel 2009 il Pd), tra quanti guardano con favore alla fine del bicameralismo. Perch un tema troppo nobile per finire nel tritacarne del tatticismo. Discutiamo, c la possibilit di migliorarla. E Renzi sembra disponibile. Il testo, per Villari, va cambiato sul Senato non elettivo: Cera accordo sullelezione contestuale di consiglieri regionali e senatori. O sulle Regioni a statuto speciale. Con i ritocchi, sarebbe s? Non chiedo cambi, ma una discussione. Di fronte allipotesi che i verdiniani possano sostenere il ddl Villari replica: Chi pensa che Verdini, senza se e senza ma, garantisca appoggio generico a Renzi fuori strada. troppo intelligente per chiedere ai senatori un appoggio a zero. Eppure si discute di gruppi autonomi. Se ne parla nei capannelli, ma nessuno venuto a propormelo. C sofferenza, c chi pensa che il Nazareno fosse un modo per contare, altri non si fidano di Renzi. E chi strumentalizza il Nazareno per la resa dei conti dentro FI, che per non pu avere come ostaggio la riforma della Costituzione.

    Renato Benedetto RIPRODUZIONE RISERVATA

    Forza ItaliaRiccardo Villari, 59 anni, senatore di FI, ex Pd e Mpa

    6i senatori pd che alle ultime primarie democratiche nel 2013 presero posizione in favore di Pippo Civati: Casson, Tocci, Ricchiuti, Albano, Mineo e Lo Giudice

    ROMA Il the end di Pippo Civati,dopo il lungo addio, cogliequasi di sorpresa, dopo setti-mane di annunci. E divide perlennesima volta in due il Parti-to democratico tra chi, nellamaggioranza, accoglie il suoabbandono con sufficienza, etalvolta con sollievo, e chi, nellaminoranza, invita a non sotto-valutarlo. Anche perch, se difficile uno smottamento verodel Pd, non escluso che altriseguano le sue orme e finisca-no a ingrossare le fila di quellacosa di sinistra di cui si vagheg-gia da mesi. E che vede in pri-ma linea Sel, insieme a unmondo variegato che va daLandini allassociazionismo.

    La reazione della maggio-ranza del partito affidata al vi-

    cesegretario Lorenzo Guerini:Sono dispiaciuto, ma era unadecisione preannunciata datempo. Non sono impensieritoe non credo che la minoranzalo seguir. La cronaca di unamorte annunciata, per dirlacon Dario Ginefra, prelude auna resurrezione? Improbabi-le, anche se il presidente delpartito, Matteo Orfini, la auspi-ca via hastag: #pipporipensaci.

    I toni si fanno pi preoccu-pati e duri man mano che ci siaddentra nella minoranza. Per-ch se vero che Civati era unpo un cane sciolto nel Pd, glialtri dissidenti usano il suo ad-dio per lanciare segnali. Di pre-occupazione, come fa RosyBindi: Laddio di Civati unfatto politico da non sottovalu-

    tare. E come fa Roberto Spe-ranza: Labbandono sinto-mo di un malessere profondoche non si pu liquidare conuna scrollata di spalle.

    Gli occhi di molti sono pun-tati su chi ha espresso il disagiomaggiore in questo periodo.Stefano Fassina, che ha rappor-ti non occasionali con Sel e conGiulio Marcon, deputato della commissione Bilancio: Se la-scio anchio il partito? Al mo-

    mento non ho niente da dire.Ma al no comment alle agen-zie, seguono due riflessioni in-dicative: Se ci fossero le ele-zioni ora, non mi ricandidereinel Pd. Non solo: evidenteche dopo che il governo del Pdha approvato una piattaformaliberista sul lavoro, dopo lostrappo profondo sulla demo-crazia sullItalicum e dopolemarginazione dei precari e ilprevalere di un modello vertici-stico sulla scuola, dopo tuttoquesto, noi dobbiamo riflette-re. Noi? Il sottoscritto innan-zitutto. E poi gli altri con i qualiabbiamo ragionato di questi te-mi in questi mesi. Insomma,per Fassina laddio solo ri-mandato, e questa volta nondovrebbe essere un addio soli-

    tario. Posizione non lontanissi-ma da quella di Stefano DAt-torre, che per ora resta nel par-tito, ma che avverte: Nelleprossime settimane dovremocapire se possibile evitare ildivorzio tra la sinistra e il Pd. Senon sar possibile, inevitabil-mente la sinistra migrer altro-ve.

    Laltrove potrebbe riguarda-re anche Sel. Non a caso, la pri-ma reazione stata di NicolaFratoianni: Le porte sonoaperte. Diciamo a Civati e tuttiquelli che la pensano come luiche siamo pronti a mettere indiscussione il nostro partito per costruire tutti insieme unaforza di sinistra pi grande.

    Alessandro Trocino RIPRODUZIONE RISERVATA

    Lapertura di Sel Pronti a mettere in discussione il nostro partito per una forza di sinistra pi grande

    Nel 2010 Renzi e Civati alla prima edizione della Leopolda che organizzarono insieme a Firenze. Uno era sindaco e laltro consigliere regionale

    Il fuoriuscito

    di Monica Guerzoni

    Bersani troppo garbatoe Cuperlo sbaglia stradaIo dialogo con Landini,ci saranno altri movimenti

    ROMA Guerini mi aveva invita-to a fare pace con me stesso.Ecco, adesso mi sento in pace.

    Pippo Civati, lei ha lariaprovata.

    Sono un po stanco. Ma ve-do una risposta ottima, vedolentusiasmo di tanti elettoriche hanno lasciato il Pd primadi me.

    Perch, dopo mesi di pe-nultimatum, si deciso arompere?

    La mia credibilit si stavaoffuscando, laccusa di nonavere coraggio stava diventan-do insostenibile. Il mio caso tutto politico, ma anche moltopersonale.

    un tradimento, il suo?Io non ho tradito. Renzi

    che non ha rispettato il pro-gramma con il quale siamo sta-ti eletti. Esco per coerenza, perle troppe differenze di metodoe di merito e per lo spostamen-to a destra del baricentro poli-

    tico. La mia uscita una conse-guenza logica per chi ha vissu-to in modo drammatico il pas-saggio della fiducia.

    stato drammatico ancheper Bersani e Cuperlo...

    Io non dico che chi resta incoerente, senn Cuperlo si

    offende. Ma quella frattura ir-recuperabile e chi si sta dedi-cando alla ricucitura, ha sceltouna strada troppo complicata.La minoranza si divisa e il col-po lo ha mancato, per usare lametafora di DAlema. Dal Jobsact allItalicum, hanno attivatotardi antidoti che non hannofunzionato.

    Ce lha con Bersani? un uomo troppo garbato

    e troppo onesto, lo dico senzaironia. Non voleva enfatizzare icontrasti, ma ricomporli. Soloche Renzi non Bersani, nelbene e nel male. Hanno affron-tato larrivo di Matteo come lesociet precolombiane con iconquistadores. Bersani po-trebbe essere una figura di rife-rimento del nuovo partito, manon credo che lascer il Pd.

    E Letta?Letta un po lontano.Landini?Ci siamo visti, per me un

    interlocutore. Non credo che lasua iniziativa si chiuda in unfronte sindacale.

    Se ne va da solo?Non detto che la prossima

    settimana non ci siano altrimovimenti. Sar interessantevedere chi si muove con me, apartire dal Senato.

    Fassina e Dattorre?Bisogna chiederlo a loro.Far un partito dello zero

    virgola?No, un progetto di sinistra

    di governo. LItalicum, al di l delle modalit di voto violente,serve a costruire il partito dellanazione, che in realt c gi. Aleggere le liste delle regionalic da avere paura.

    Perch il segretario non viha ascoltati?

    Lo ha fatto solo sul Quirina-le, poi ha ricominciato a mena-re come un fabbro. Quandodissi facciamo un presidente non Nazareno i renziani miammazzarono, poi fecero Mat-tarella. Renzi ha fatto sempre cos, morto Civati, viva Civati.

    Ha sentito Renzi?Non mi ha mai chiamato e

    adesso si tolto un fastidio. Niente di personale con lui, an-che se in questi mesi non hamai provato a convincermi,preferendo imporre le sue de-cisioni. Vado via senza con ran-core, con lorgoglio delle mieconvinzioni.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    La mia credibilit si stava offuscando, laccusa di non avere coraggio ormai stava diventando insostenibile

    Io non ho tradito, Renzi che non ha rispettato il programma con il quale siamo stati eletti. Ci sono troppe differenze

    Lex premier a Le Monde

    Letta: insegner ai giovani ma la passione politica restaLa passione politica non mi ha abbandonato ha detto Enrico Letta a Le Monde. Al quotidiano francese lex premier ha rilasciato una lunga intervista in cui racconta come da settembre dalla nuova postazione di direttore della scuola di affari internazionali di Sciences Po di Parigi insegner ai giovani che formeranno le lite di domani a gestire le crisi. Un lavoro a tempo pieno, continuando per a tenere un occhio sulla politica italiana. RIPRODUZIONE RISERVATA

  • 6 Gioved 7 Maggio 2015 Corriere della Sera

    Primo piano Il centrosinistra

    di Massimo Franco

    La Nota

    UN MALESSERECHE NON CAMBIALA STRATEGIADEL PREMIER

    La coincidenza tra la firma dellItalicumda parte del capo dello Stato, SergioMattarella, e labbandono del Pd decisoda un esponente della sinistra, Giuseppe Civati, emblematica.

    Legittima la riforma elettorale dal punto di vista istituzionale, e insieme conferma linizio di una nuova fase nel partito del premier. La scelta di Civati di uscire dal Pd solo ora sottolinea la rottura che lItalicum produce non solo tra ma dentro i partiti. I fedelissimi di Matteo Renzi usano parole di circostanza. Dispiace ma non siamo preoccupati, chiosa il vicesegretario, Lorenzo Guerini: sebbene non si capisca bene quanto sia sincero il dispiacere.

    Lunica cosa chiara che la minoranza del Pdsi prepara a usare quelluscita come certificazione del malessere non tanto della nomenklatura ma dellelettorato verso la strategia renziana; e come lo spauracchio di una lenta emorragia, prima ancora che di una scissione. Eppure, non si avvertono a Palazzo Chigi n lintenzione n la voglia di cambiare direzione per riassorbire quel dissenso. Le braccia aperte di Sel, la formazione di Nichi Vendola, nei confronti di Civati e di altri eventuali Dem delusi, non sono un problema. Anzi, rafforzano linsistenza renziana su una

    linea che sfida, quasi provoca gli oppositori. una strategia che a parole sostiene la tesi di

    un Pd-arca, attento a tenere dentro tutta la sinistra e a scongiurare rotture; nei fatti insegue un progetto moderato di sfondamento al centro, e un modello presidenziale che ha in Renzi il leader indiscusso e il partito della Nazione come esito: unidea alla quale lItalicum sarebbe perfettamente funzionale. In questo schema, spazi per un dissenso percepito, in effetti, solo come un fastidio, nelle parole degli oppositori, saranno sempre pi marginali. E dunque, lalternativa diventer presto tra un atto di sottomissione al segretario e premier, o la presa di coscienza che il Pd diventato altra cosa rispetto alle origini.

    Si tratta di uno scontro che mescola problemi di identit e protagonismi. Oppone la classe dirigente storica, per lo pi ma non solo

    postcomunista, ad un manipolo di renziani che hanno conquistato prima il Pd con le primarie, poi Palazzo Chigi e il governo. E adesso, forti della propria determinazione e degli errori avversari, cominciano a guardare oltre: oltre i confini dello stesso Pd, e oltre le elezioni regionali di maggio, e verso quelle politiche del 2018 o quando saranno. Il tentativo di vedere come andr il voto a fine mese, e poi decidere su un nuovo partito; e trasferire la sfida al Senato dopo lestate.

    Ma, appunto, limpressione di una trinceasempre pi arretrata; di un altol gridato da posizioni di retroguardia, perch non esiste unagenda alternativa a quella renziana: nel Pd e perfino dentro FI. Avere detto s allinizio del percorso dellItalicum ora rende pi difficile, perch meno spiegabile, il no. E la perdita di pezzi di sinistra finisce per sottolineare la vittoria del presidente del Consiglio. Dire, infatti, che il passo di Civati fuori dal Pd una sconfitta, come alcuni esponenti della minoranza, una tesi condivisa a seconda dei punti di vista. Il sospetto che Renzi e i suoi sostenitori la pensino in maniera opposta: anche se alla vigilia delle regionali quello che succede pu diventare un inciampo.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    La vittoriaLuscita di scena di Civati viene usata dalla minoranza pd contro Renzi ma in realt sottolineala vittoria ottenuta dal segretario

    Il personaggio

    di Fabrizio Roncone

    ROMA La notizia dellaltro ieri:gli ex direttori e gli ex giornalistidel quotidiano lUnit, dopo ilfallimento della societ editrice,sono rimasti da soli a pagare lecause civili e le querele (a Conci-ta De Gregorio, che ha diretto ilgiornale dal 2008 al 2011, luffi-ciale giudiziario ha pignorato beni per oltre 400 mila euro).

    Conferenza stampa a Monte-citorio.

    Accuse precise. Contro il Pd,il partito di riferimento, e con-tro Renato Soru, leditore del ri-lancio mancato.

    Ci hanno abbandonati.Soru sparito nel nulla.Soru avr qualcosa da repli-

    care?(Parlamentare europeo del

    Partito democratico, ex presi-dente della Regione Sardegna,inventore di Tiscali, 57 anni, daSanluri: testimoni raccontanodi averlo visto leggere il bilanciodi unazienda in cinque minuti,un uomo geniale e gelido, la ti-midezza confusa spesso con lasupponenza; unico vezzo cono-sciuto: portare il colletto dellacamicia bianca abbottonato masenza cravatta, in puro stilesardo).

    molto gentile a chiamar-mi: ma io, sinceramente, ne soquanto lei di questa storia (ri-sponde al telefono, da Bruxel-les).

    Non ci credo.Eppure assolutamente co-

    s.Vuol farmi credere che non

    sapeva diMarted pomeriggio ero a

    Londra: e l sono stato avvertitoche, su Twitter, la De Gregoriomi tira dentro questa vicenda.Ma io non so di cosa si stia par-lando. N la De Gregorio n il Pdmi hanno mai informato. Percapirci qualcosa, questa matti-na ho parlato con lavvocatoMacciotta, che segue lintera vi-cenda e che, tra laltro, portai ioallUnit.

    Quindi nemmeno il suo av-vocato di fiducia lha mai av-vertita di ci che stava acca-dendo?

    Credo abbia voluto rispar-miarmi lennesimo dispiacere.

    Soru cos. Lavvocato Macciotta

    sa bene che ripensando alla mia

    esperienza di editore dellUni-t, gi provo da tempo un enor-me miscuglio di sensazioni, traamarezza e delusione.

    Lavverto che questa intervi-sta sta prendendo una piega

    piuttosto curiosa.Guardi, ci che sta accaden-

    do agli ex direttori e agli ex gior-nalisti grave, non ci si pu na-scondere. Ma, certo, io non hoalcuna responsabilit n legale

    ImprenditoreRenato Soru, 57 anni, dal 2004 al 2009 ha guidato la Regione Sardegna. Nel 2008 ha acquistato lUnit

    Mi spiace per De Gregorioma sullUnit ho perso tantoSoru: anchio sono parte lesa. Ci ho rimesso fino allultimo euro

    n morale.Morale, se posso permet-

    termi, visto com finita la sto-ria del quotidiano fondato daAntonio Gramsci, forse un pos.

    Sbaglia. E ora le spiego per-ch. Vede, io arrivai allUnit nel2008, eravamo in piena campa-gna elettorale, e non era il casoche i libri contabili di un gior-nale cos, fondato come ricordalei da Gramsci, finissero in tri-bunale. Perci, con i miei ri-sparmi, contribuii subito ad evi-tare la chiusura del giornale.

    Quanti soldi impegn nel-loperazione di salvataggio?

    Tanti. Soldi miei e della miafamiglia. Il programma era chiaro: mettere il giornale den-tro un mercato nuovo, affronta-re le frontiere del digitale, delweb. Purtroppo, e stia attento,non accuso nessuno, purtroppoil giornale reag con poca elasti-cit, rimase molto rigido, pocoincline ai cambiamenti i costicontinuarono ad essere alti e iricavi bassi, troppo bassi, equanto poi alle copie di carta:invece di conquistarne qualcu-na, ne perdemmo parecchie.Non andata bene. Non siamoriusciti a stare dentro un merca-to sempre pi difficile. Cos,lentamente, io sono uscito. Su-bentrano altri azionisti e io ven-go diluito. Le mie azioni scen-dono intorno al 5%. Allo statoattuale, con la societ in liqui-dazione, ho perso praticamentetutto ci che avevo investito e,se proprio vogliamo dirla bru-talmente, io mi considero parte

    lesa. Ho cercato di contribuire asalvare lUnit e ci ho rimessolintero investimento, davverofino allultimo euro.

    Sulla tempistica della suauscita dalla guida della socie-t editrice, ci sono notizie con-trastanti: in ogni caso, adessoc questo grosso guaio del-lufficiale giudiziario che bus-sa alle porte dei miei colleghi.

    La prego formalmente di ri-portare queste frasi: sono total-mente solidale e da qualche orasto pensando a come rendermiutile. Ma, giuro, non so come.Come posso intervenire? Me lodica lei.

    Sono certo che gli ex gior-nalisti dellUnit saprebberocome consigliarla.

    Senta: penso che tutte leparti interessate, e mi ci mettoanchio, debbano fare uno sfor-zo e trovare una soluzione. Per,ecco, una cosa: assurdo, in-giusto venirsela a prendere solocon me. Io sono anni che nonmi occupo pi del giornale.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    La sorpresaSono solidale. Non sapevo di questa storia. Lho scoperta marted su Twitter

  • Corriere della Sera Gioved 7 Maggio 2015 7

  • 8 Gioved 7 Maggio 2015 Corriere della Sera

    Primo piano I partiti

    Risse durante la seduta fiumesospesi sessantasei deputatiIn totale 649 giorni di squalifiche per il caos sulle riforme. 5 Stelle in rivolta

    ROMA Sessantasei deputati pu-niti. Non potranno metterepiede alla Camera per un totaledi 649 giorni a causa delle ris-se, parolacce, aggressioni mes-se in atto a met febbraio du-rante la seduta fiume not-ti e giorni nella quale Renzie il ministro Boschi ottennero il secondo s alla riforma costi-tuzionale (Senato ridotto e nonelettivo, pi altro). Seduta fiu-me immortalata sulla primapagina del Corriere della Seradal disegnatore Giannelli condeputate e deputati impegnatia picchiarsi e la didascalia: Vo-tazione per alzata di mano.

    I questori della Camera, Ste-fano Dambruoso (Scelta civi-ca), Paolo Fontanelli (Pd) eGregorio Fontana (Forza Italia)hanno visionato filmati, con-sultato verbali e alla fine pro-

    posto allufficio di presidenza(che lha accolto) quello chepare il pi massiccio sanziona-mento avvenuto a Montecito-rio. La parte principale per ilMovimento 5 Stelle, con 59puniti su 66, per un totale di602 giornate di squalifica. Iseguaci di Grillo dicono chetroppo spesso si usano duepesi e due misure: per la rissaprovocata dai deputati del Pdsono stati comminati solo 12giorni. Parola di Alessio Villa-rosa: Sono stato espulso du-rante la legge di stabilit e nonho potuto partecipare alla di-scussione sulle banche popola-ri, dove ero relatore di mino-ranza.

    Stavolta il record di sospen-sione spetta allavellinese CarloSibilia, 24 giorni. Con molti al-tri scandiva le parole Serva!

    Serva! Serva! allindirizzo del-la presidente di turno MarinaSereni, poi si poneva alle spalledella stessa Sereni e mimavagesti gravemente irriguardosi (incapacit di intendere, ripe-tutamente, e gesto delle ma-nette). Segue Gianluca Vaccacon 20 giorni: Ha tentato diaggirare lo schieramento degliassistenti per raggiungere ibanchi della presidenza.

    E poi Alessandro Di Battistae Carla Ruocco (18 giorni), cheturbavano la seduta scanden-

    do la parola Onest, onest!e rifiutavano di uscire dallauladopo essere stati espulsi. I gril-lini ritengono la Ruocco unavittima. Secondo la sua collegaPatrizia Terzoni, il deputato delPd Francesco Sanna le avreb-be dato pi e pi volte delladonna di strada, per non direaltre parole. Sanna sostieneinvece di aver usato unespres-sione sarda: Zacca strada,levati dalla strada. Diego De Lo-renzis, sempre M5S, ha gridatoalla presidente dellassemblea:Sei una dittatrice!.

    Il leghista Paolo Grimoldichiam zerbino il deputatoSergio Pizzolante (Ncd-Udc)che aveva chiesto di continuarela seduta fino allesame di tuttigli emendamenti. Pizzolantedefin la seduta fiume unostrumento per impedire specu-

    lazioni di bassa lega e dico leganon a caso!.

    C inoltre la nota rissa nel-lambito della sinistra. ArturoScotto (Sel) che fa i compli-menti al Pd per il capolavoroche avete combinato. Emilia-no Minnucci, Pd, gi sindaco diAnguillara Sabazia, che com-menta. Gianni Farina, Sel, areaLeoncavallo, che lo colpiscesulla mano destra. Interventodi Elisa Simoni, lontana cuginadi Renzi, e Luigi Taranto (Pd).Simoni che cade, Minnucci checolpisce Farina due volte. Lexsindacalista Fiom Airaudo chescavalca file di banchi per inve-ire verso Minnucci. Risultato:Minnucci sospeso per 5 giorni,Airaudo per 12. Il renziano Ri-chetti disse ad Aldo Cazzullosul Corriere del 14 febbraio(San Valentino) che si svolgeva-no duelli impari: Farina vienedai centri sociali e se l presacol mite Taranto che viene dal-le camere di commercio....

    Nello stesso articolo CarloSibilia, il pi punito di ieri, di-ceva: Ve li immaginate Cala-mandrei, Terracini, Li Causiche nellassemblea che scrissela Costituzione si prendevanotranquillamente a mazzate?.

    Andrea [email protected]

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    I disordini

    Alla Camera, durante la seduta fiume dell11 febbraio scorso, che prosegu anche il 12 e il 13, il governo ottenne lapprovazione della riforma costituzionale (gi passata in agosto al Senato) ma si registrarono risse e aggressioni da parte di alcuni deputati

    Dopo aver visionato filmati e consultato i verbali, i questori della Camera, Dambruoso (Sc), Fontanelli (Pd) e Fontana (FI) hanno proposto allufficio di presidenza il sanzionamento(accolto): i 66 deputati coinvolti sono stati sospesi da un minimo di 3 giorni a un massimo di 24 giorni

    Gli insultiCarlo Sibilia, record di sanzioni, urlava serva! al presidente di turno Marina Sereni

    59i deputati dei Cinque Stelle sospesi: il partito con pi sanzionati

    3i deputati della Lega sospesi; 2 di Sel; 1 del Pd e 1 del Misto

    Le sanzioniEcco lelenco dei 66 deputati puniti con la sospensione per i disordiniin Aula l11, il 12 e il 13 febbraio 2015, durante la discussioneche si concluse con lapprovazione del ddl Boschi

    Corriere della Sera

    3 5

    8

    12

    15

    24

    20

    Stefano Allasia Emiliano Minnucci

    4Donatella AgostinelliFerdinando AlbertiMassimo Enrico BaroniSergio BattelliNicola BianchiLaura CastelliEmanuele CozzolinoFabiana Dadone

    Alfonso BonafedeArianna Spessotto

    Paolo GrimoldiCristian Invernizzi

    Michele DellOrcoLuigi GalloMaria MarzanaGirolamo PisanoDanilo ToninelliSimone ValenteAndrea Vallascas

    Cristian Iannuzzi

    Marco BrugnerottoPaola CarinelliVincenzo CasoClaudio CominardiDavide CrippaFederica DagaDiego De LorenzisMassimo Felice De RosaDaniele Del GrossoChiara Di BenedettoManlio Di StefanoFederico DIncFilippo GallinellaSilvia GiordanoMarta Grande

    Giuseppe BresciaEmanuele ScagliusiDavide Tripiedi Gianluca Vacca

    Carlo Sibilia

    Giorgio Airaudo

    Giuseppe LAbbateRoberta LombardiMarialucia LoreficeMatteo ManteroDalila NesciRiccardi NutiPaolo ParentelaDaniele PescoCosimo PetraroliGirgis Giorgio SorialMaria Edera SpadoniPatrizia TerzoniAngelo TofaloAlberto Zolezzi

    6

    Azzurra Pia MariaCancellieriTiziana CipriniMattia FantinatiLuca Frusone

    14

    Gianni Farina

    Alessandro Di BattistaMirella LiuzziCarla RuoccoStefano Vignaroli

    18

    Giorni di sospensione M5S Sel Lega Nord Pd Gruppo misto

    Il caso Il taglio (incerto) ai vitalizi per i condannatiGli uffici di presidenza delle Camere votano sulla delibera voluta da Grasso e Boldrini Pd favorevole, FI contraria, indecisi i centristi. E M5S chiede misure pi severe

    Per sapere se sar davverouna disciplina di forte mora-lizzazione dellattivit politi-ca, come viene definita nellabozza di delibera sui vitalizi deiparlamentari condannati cheoggi Camera e Senato dovran-no approvare, non resta cheaspettare la sua concreta appli-cazione.

    Le nuove regole stabilisco-no la cessazione dei tratta-menti previdenziali erogati a titolo di assegno vitalizio o pensione agli onorevoli ces-sati dal mandato che abbianoriportato condanne definitivesuperiori a due anni per reati contro la pubblica ammini-strazione o colpe gravi chepresuppongano una penamassima non inferiore a seianni. Caso classico, quello diMarcello DellUtri, che ha sullespalle sette anni per concorsoesterno in associazione mafio-sa. La cosa si applica anche achi ha deciso di patteggiare lapena, ma soltanto a quanti de-cideranno di chiudere cos iconti con la giustizia da adesso

    in poi. Paletti che ricalcano eviden-

    temente quelli piantati dallalegge Severino, secondo cui icondannati a pene superiori adue anni sono incandidabili. Ma il meccanismo non auto-matico: toccher infatti ai ver-tici di Montecitorio o PalazzoMadama decidere caso per ca-so, previo accertamento deirelativi presupposti. Vienepoi escluso il reato di abusodufficio. E sono salvi dalla ta-gliola, anche qui in linea con lalegge Severino, gli ex parla-mentari condannati che han-no ottenuto la riabilitazioneavendo scontato la pena acces-soria dellinterdizione daipubblici uffici. Cio molti diloro. E comunque chi si vistotogliere il vitalizio, lo riavr nelmomento in cui scatter la ria-bilitazione.

    La cessazione del vitalizionon si applica quindi agli asse-gni di reversibilit incassati daifamiliari del parlamentare de-ceduto, a patto che il decessosia avvenuto prima di oggi,

    quando le delibere dovrebberoessere approvate. E in ogni ca-so chi sar colpito dalla sanzio-ne avr diritto a vedersi restitu-ire in unica soluzione tutti i contributi versati.

    Fin qui le misure messe apunto dai presidenti di Camerae Senato, Laura Boldrini e Pie-

    ro Grasso (dopo la consulta-zione di ben otto-pareri-otto diillustri giuristi e costituzionali-sti). Lapprovazione, per, an-cora ieri sera era una scom-messa. Tanto pi che lesameavverr in parallelo ma separa-tamente da parte degli uffici dipresidenza delle due Camere.Perci con la possibilit di esitidifferenti. Anche perch i rap-porti di forza sono diversi.

    I rappresentanti del Partitodemocratico voteranno a favo-re. I molti mal di pancia sono passati davanti al rischio di do-ver affrontare una campagnaelettorale per le Regionali sottoi bombardamenti grillini chepotrebbero diventare pericolo-sissimi in alcune situazioni co-me la Campania. Dove lo scena-rio, con il candidato del Pd Vin-cenzo De Luca condannato inprimo grado e alla testa di unacoalizione per molti a sinistrapalesemente indigesta, giabbastanza complicato.

    Uno spettro che non ha tut-tavia spaventato Forza Italia,contraria alla delibera. Il parti-

    to di Silvio Berlusconi si ostinaa chiedere che la decisionevenga presa con una legge, eper rimarcare questa posizioneha depositato una sua propo-sta. Anche se scontato cheservirebbe solo a far trascorre-re inutilmente del tempo: unalegge del genere non passereb-be mai lesame. E sembra quel-lo il reale obiettivo politico.

    Le vere incognite sono rap-presentate da Area popolare eMovimento 5 Stelle. Che po-trebbero far pendere la bilan-cia da una parte o dallaltra inSenato, dove i numeri sono de-cisamente pi ballerini che al-la Camera. Fra gli alfaniani re-gna lindecisione. Mentre igrillini reclamano misure an-cora pi draconiane criticandolesclusione del reato di abusodufficio e il salvacondotto del-la riabilitazione. Grasso incro-cia le dita. Ma di sicuro la maz-zata che il M5S ha preso ieri al-la Camera, con la sospensionedi ben 66 deputati, non sem-bra proprio un gran viatico.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    La consegna delle firmePoco meno di 500.000 firme per labolizione dei vitalizi ai parlamentari condannati per mafia e corruzione sono stateconsegnate ieri al presidente del Senato Pietro Grasso dal coordinatore nazionale dellassociazione Libera, Enrico Fontana. Oggi gli uffici di presidenza di Senato e Camera sono convocati per deliberare sulla questione (Ansa)

    Lelenco Per gli ex parlamentari condannati in via definitiva per reati gravi potrebbe scattare il taglio dei vitalizi

    Ecco i nomi che potrebbero essere coinvolti e i relativi vitalizi (calcolati dallIdv): Berlusconi (8 mila euro); DellUtri (4.985 euro); Previti (4.235 euro); Forlani (6.062 euro); Cirino Pomicino (5.573) e De Michelis (5.517 euro)

    di Sergio Rizzo

  • Corriere della Sera Gioved 7 Maggio 2015 PRIMO PIANO 9

    Berlusconi vuole un tavolocon gli alleatiIl restyling di Forza Italia dopo il voto

    ROMA Qualcosa far, perch do-po aver spinto i suoi primofra tutti Giovanni Toti a gio-care partite durissime, un ap-poggio lo deve. E dunque SilvioBerlusconi conferma le sue pri-me uscite a sostegno dei candi-dati alle Regionali sabato sa-r a Genova, la prossima setti-mana in Puglia, pi avanti a Na-poli , ma resta convinto che igiochi veri si faranno dal 2 giu-gno, a risultati elettorali consu-mati. Non c ottimismo in casaazzurra: in Campania le cosenon vanno come si sperava,Caldoro soffre contro De Luca e

    i movimenti di truppe localifanno immaginare una bilan-cia che si sposta a favore delcandidato pd. In Liguria, ilmassimo gi stato quasi rag-giunto: lunica regione dove ilcentrodestra si presenta com-patto, vincere arduo ma benfigurare possibile. In Venetosi respira un clima pi tran-quillo, anche se non ci si atten-de un plebiscito per Zaia. Nellealtre regioni, si valuter la te-nuta dei singoli partiti e il sen-so di alleanze disomogenee.Quelle alleanze che Berlusconinon vorrebbe pi vedere, con-vinto com che lunica stradaper il centrodestra sia conver-gere in un grande contenitoreelettorale che si ispiri al partito

    repubblicano americano: Bi-sogna convincere gli elettori a votare un unico grande partito,per compiere quella rivoluzio-ne liberale che gli alleati nonmi hanno permesso di fare,ha ribadito ai candidati puglie-si che ha ricevuto a PalazzoGrazioli. Programma ambizio-so, ma nel quale lex premiercrede davvero. La rivoluzio-ne dovrebbe essere graduale,per limmediato dopo voto Ber-lusconi parla di un necessariorestyling profondo di FI alquale sta lavorando ma tutto dacapire nei particolari e nelle di-mensioni. Ma contestualmentevuole chiamare ad un tavolotutte le forze del centrodestra,per costruire assieme il percor-so che dovrebbe portare a dareregole, programma e leader-ship al rassemblement da luiimmaginato.

    Peccato per che, per ora, fragli alleati nessuno pensi di se-dersi a quel tavolo. Il clima dacampagna elettorale certo nonaiuta, ma i no pronunciati ierida Salvini per primo (Mai unlistone con Forza Italia), dallaMeloni, dai centristi mostrano

    Le tappe

    Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha deciso di impegnarsi personalmente nella campagna elettorale per le Regionali che si terranno il 31 maggio

    Sabato sar a Genova per sostenere il candidato governatore del centrodestra Giovanni Toti, mentre il 13 e 14 maggio atteso in Puglia per lanciare Adriana Poli Bortone

    Infine, il 16 e 17 maggio sar in Campania per dare il suo appoggio al governatore uscente del centrodestra Stefano Caldoro

    Timori sulla CampaniaIl leader da sabatosar in campo a fiancodei candidati azzurriPreoccupa la Campania

    Il politologo Ignazi

    Il nuovo partito?Solo senza lex premierMa prima la destradecida la sua identit ROMA Ricostruire un grande partito del centrode-stra, un luogo di aggregazione dei moderati ita-liani? Questa potrebbe essere, in teoria, unec-cellente occasione. Ma occorrerebbe un lavorolungo, attento, paziente. Soprattutto bisognereb-be risolvere il problema della destra: cosa vuole,questa destra italiana? stata a lungo illusa da Sil-vio Berlusconi, salvo poi scoprire che sotto il dop-piopetto non cera nulla....

    Il politologo Piero Ignazi da anni studia ci cheavviene nella destra italiana (a partire dal 1994 colfamoso saggio edito da Il Mulino Postfascisti? Latrasformazione del Movimento sociale in Allean-za nazionale) E oggi segue, con un certo scettici-smo, le dichiarazioni di chivorrebbe (anche sotto leffet-to dell Italicum) ricompatta-re il centrodestra con unanuova formazione. Per esem-pio nel Partito repubblicanoevocato proprio da Berlusco-ni. Qui Ignazi molto chiaro:Due considerazioni. La pri-ma: Berlusconi non ha alcu-na possibilit di riprendere laleadership perduta, impossi-bile che abbia un ruolo dav-vero primario, la sua parabo-la politica conclusa. La se-conda: anche i sistemi elettorali precedenti, mi ri-ferisco al Mattarellum e al Porcellum, erano statipensati per favorire le coalizioni coese e contrap-poste. Ma gli obiettivi che si prefiggono taluni in-gegneri costituzionali non tengono conto dellacultura politica italiana e dei veri comportamentidegli attori sulla nostra scena....

    Ignazi in sostanza sostiene di non essere af-fatto certo che nasca un nuovo, unico interlocu-tore politico del centrodestra. E, per contrappas-so, non affatto certo che il Pd rimanga ci che, se vincesse le prossime elezioni. In che senso?Avviene spesso che, in mancanza di un interlo-cutore e quindi di un avversario, le dinamiche trapartiti trovino spazio allinterno di una stessa for-mazione. Nel Pd vincitore, una componente po-trebbe costituirsi come corrente interna e porrecondizioni, anche con un gruzzolo di deputati. Itimori di una svolta autoritaria con lItalicum? Glianticorpi ci sono tutti. Si dicono tante sciocchez-ze....

    Paolo Conti RIPRODUZIONE RISERVATA

    Piero Ignazi, 64 anni, politologo e accademico

    di Corrado Stajano

    Italia mia La contraddizione dellottimismoe quel linguaggio che allontana la gente

    S embra che lottimismo siadiventato un obbligo e chidissente, chi vorrebbe ap-profondire i problemi, discuterlicon argomentazioni motivate,giuste o ingiuste che siano, vieneguardato come un disfattista, unnemico, un traditore.

    Non ci si rende conto che lot-timismo predicato in questo mo-do una contraddizione. Non vadaccordo, infatti, con lo stile po-litico inaugurato dal governoRenzi e con il linguaggio usatodai governanti, rigonfio diprendere o lasciare che certonon serve ad avvicinare i cittadi-ni alla politica e a far ritrovarequella fiducia e quel fervore chesarebbero necessari.

    Abbiamo stravinto, li abbia-mo distrutti; Li abbiamo asfalta-ti: sono alcuni dei modi di por-gere del presidente del Consiglio,durante gli inimmaginabili voti di fiducia sullItalicum. E ancora:Se non votate ricordatevi cheandate a casa. la minaccia chespezza il cuore ai parlamentariterrorizzati di non tornar pi inquel paradiso in terra, Monteci-

    torio. Dimentico, Renzi, che nonspetterebbe a lui, eventualmente,il potere di sciogliere le Camere.

    Ogni giorno si ha la replica diquesto linguaggio da ring abi-tualmente usato dai secondidei pugili per sgridarli o per ec-citarli alla lotta, ma creatore didisagio nella vita quotidiana.Non certamente questo il mo-do di colmare la distanza tra so-ciet politica e comunit. Leespressioni pi crude sono de-stinate ai dirigenti e ai parla-mentari del Pd non allineati, de-boli vittime depoca di quella chefu la sinistra, il Pci, il Pds, i Ds.Viene in mente una pagina dolo-rante del gran romanzo di Clau-dio Magris, Alla cieca :Comun-que, finch te le danno gli altri, inemici, i farabutti, una cosache, se hai fegato, puoi soppor-tare. Il peggio viene quando ametterti nella fossa dei serpentisono i tuoi, e dopo un po non saipi se quelli sono i tuoi o se sonole carogne che con i tuoi haisempre cercato di spazzar via.

    La crisi dei partiti profonda,la caduta delle aggregazioni crea

    vuoti nella societ e pu dar vitaa populismi dissennati e a rea-zioni incontrollate. Nel suo sag-gio di due anni fa, Finale di par-tito, Marco Revelli spieg comela crisi dei partiti politici tradi-zionali rischiava di contagiarelessenza stessa della democra-zia. Ora siamo proprio su quelpericoloso crinale.

    La nuova legge elettorale ap-provata luned alla Camera doporisse, conflitti, scontri allarmabianca, laula semivuota al mo-mento del voto la minoranzadel Pd ha avuto invece il coraggiodi votare contro non risolve,come viene detto, il problemadella governabilit. Un costitu-zionalista illustre come ValerioOnida, gi giudice della Consultae poi suo presidente, ha spiegatosul Sole 24Ore del primo maggioquali sono i rischi della legge perlequilibrio del sistema democra-tico parlamentare. Il suo giudizio decisamente negativo, vedenellItalicum un favore per ilpotere di colui che conquista lacarica di primo ministro. Temeper quel che pu accadere in un

    momento come questo in cui ipartiti tendono a trasformarsi incomitati elettorali a sostegnopersonale di un leader. Inascol-tato anche lui.

    Il presidente Mattarella, pro-fessore di Diritto parlamentare, deputato che vot la legge cheporta il suo nome e si batt con-tro il Porcellum, giudice dellaConsulta, deludendo le speranzedi molti, ha scelto la via del giu-dizio tecnico-politico in nomedei poteri del Parlamento. Ora cisar probabilmente il referen-dum e la Consulta non rimarrsilente.

    La crisi forse ai timidi alboridella fine, non per meriti nazio-nali Draghi santo subito ma ancora ben pressante intanti settori della societ, la di-soccupazione al 13 per cento,quella giovanile al 43 per cento,linflazione che fa capolino, iconsumi che non crescono, lamontagna di soldi da trovare do-po la sentenza della Consulta sulblocco della rivalutazione dellepensioni per la bocciatura dellalegge Fornero, dodici miliardi,

    sembra, e anche lirrisolto pro-blema delle stragi dei migranti nel Mediterraneo e il rifiuto ge-neralizzato della nuova legge sul-la scuola, lo sciopero massicciodei professori, degli studenti edelle famiglie con le manifesta-zioni di protesta in tutto il Paeseche dovrebbero destare preoccu-pazione. Invece di puntare sul-lottimismo della retorica pubbli-citaria non sarebbe pi corretto epi utile dire le cose come stan-no, smetterla di praticare la van-teria come metodo di governo? Ildire non il fare.

    Lo slogan ossessivamente ri-petuto che si vuole cambiarelItalia. Qual il programma ri-formatore? Il centrosinistra e an-che lUlivo ce lavevano. E adesso?Studiate, ragazzi, dicevanouna volta i vecchi maestri agliscolari riottosi. Non avete le ba-si, dicevano anche.

    Guai alla decisione che pre-cede lanalisi, ha detto laltra se-ra Romano Prodi a Che tempoche fa, la trasmissione di Rai 3.Quale abisso di stile tra il profes-sore colto e i giovani turchi cheavranno s talento, ma lo usano,precoci, per il proprio poterepersonale e per la propria imma-gine di pistard della politica.Limperativo tenere botta, Facciamo il tagliando, Nonmolliamo di un millimetro: dinuovo protagonista il linguag-gio, spia indiziaria che smasche-ra anche i cuori pi segreti.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Uno stilerigonfio di prendereo lasciarecertonon servea colmarela distanzatra cittadinie politicae a farritrovarequella fiducia e quel fervore chesarebberonecessari

    Invecedi usaremessaggi pubblicitari,non sarebbepi correttoe pi utiledire le cosecome stannoe smetterladi praticarela vanteriacome metododi governo?Il dire non il fare

    quanto sia in salita la strada. Equanto accelerazioni o frenatedipendano anche dal voto delleregionali e da come ne usciran-no i singoli partiti. Che peraltrocontinuano a rimanere divisi al

    proprio interno. In FI non soloFitto torna allattacco, perch ilvero partito repubblicano sifonda sulle primarie e la lea-dership contendibile, ma an-che fra gli stessi rinnovatoriche invocano facce nuove giscontro: ieri Cattaneo ha criti-cato il neo responsabile Enti lo-cali Fiori per aver invitato alsuo convegno di Perugia del fi-ne settimana esponenti di par-tito storici (Gasparri, Tajani) e non amministratori locali .Stasera Berlusconi incontrer igiovani di Azzurra Libert: pareil momento giusto per darequalche indicazione di rotta alsuo partito in ansia.

    Paola Di Caro RIPRODUZIONE RISERVATA

    Palazzo Grazioli Silvio Berlusconi ieri ha incontrato i candidati delle liste in Puglia

    La nomina del finanziere

    Napolitano su Serra commendatore: leventuale revoca spetta a Palazzo Chigi Spetta alla Presidenza del Consiglio leventuale revoca del titolo di commendatore al finanziere Davide Serra. Lo ha spiegato lex capo dello Stato Giorgio Napolitano. Serra nel dicembre scorso era stato nominato commendatore dal Quirinale. Napolitano ha ribadito che la questione di eventuali revoche non ha come centro motore la Presidenza della Repubblica. RIPRODUZIONE RISERVATA

  • 10 Gioved 7 Maggio 2015 Corriere della Sera

    Primo piano La previdenza

    Sentenza pensioni, scoppia il caos rimborsiPadoan: rispetteremo il verdetto minimizzando limpatto sui conti. La Consulta: autoapplicativaNon servono i ricorsi. Zanetti: si partir dai redditi pi bassi. LEuropa: valuteremo la decisione

    MILANO Pensiamo a misureche minimizzino limpatto sui conti pubblici, nel pieno ri-spetto della Corte. Cos il mi-nistro dellEconomia Pier CarloPadoan tornato a spiegare la strategia del governo sul caospensioni. Ma da fonti vicine al-la Corte costituzionale che ha bocciato il blocco delle indiciz-zazioni sulle pensioni del go-verno Monti, arrivato in sera-ta il chiarimento: la sentenza immediatamente applicativa etecnicamente non servir un ri-corso per ottenere i rimborsi.

    A riaccendere il caso, nel po-meriggio di ieri, era stato Enri-co Zanetti, sottosegretario al-lEconomia, dicendo quello, che in fondo, qualcuno sospet-tava gi da giorni: Il governo a lavoro ma impensabile rim-

    borsare chi ha pensioni fino asei-otto volte la minima hadetto il vice di Padoan. I nume-ri della Cgia gli danno ragione:Il mancato adeguamento Istatdisposto dal governo Monticon il salva Italia che non ri-conosceva la rivalutazione pergli anni 2012-2013 degli assegnidi importo superiore di tre vol-te il trattamento minimo e di-chiarato incostituzionale dallaConsulta hanno fatto saperegli artigiani di Mestre coste-r allItalia oltre 16,6 miliardi dieuro. La manovra di Monti del2011, tanto per dare unidea, eradi 30 miliardi lordi, 20 netti.Che la sentenza della Corte co-stituzionale potesse non essereuna passeggiata, il governo loaveva messo in conto. Tantoche il viceministro dellEcono-

    mia Enrico Morando aveva det-to: Ancora non abbiamo effet-tuato i calcoli ma chiaro chela sentenza ha conseguenze ri-levanti sul bilancio pubblico.

    Il ministro dellEconomiaPier Carlo Padoan aveva subitoescluso che il governo stessepensando a una manovra di ag-giustamento dei conti per ri-mediare al colpo sulle finanzepubbliche inferto dalla decisio-ne della Consulta. Ma aveva an-che garantito la ricerca di unasoluzione rispettosa dellasentenza ma che minimizzas-se i costi per la finanza pub-blica. Frasi ribadite dallo stes-so Padoan ieri, dopo che fontidi Palazzo Chigi avevano volutosottolineare che quanto dettodal sottosegretario Enrico Za-netti era stato espresso a nomedi Scelta civica e non dellese-cutivo. Valgono insomma, ilmessaggio indiretto, le paroledel ministro. Su cui poi, in se-rata, tornato lo stesso Zanetti:La rivalutazione delle pensio-ni andr a scalare con laumen-tare dellassegno. La mia posi-zione la posizione di uno deitre partiti che sostiene la mag-gioranza, non c antitesi conquanto detto da Padoan.

    Ma come se non bastasse,dopo la Consulta, a suonare ilcampanello di allarme, ci hapensato anche Bruxelles: LaCommissione sta aspettando ladecisione del governo italianoper applicare la sentenza dellaCorte costituzionale e ne valu-ter limpatto. Un impatto ha sottolineato che non do-vrebbe avere effetti sullimpe-gno dellItalia nellambito delpatto di Stabilit. La sostenibi-lit di lungo periodo delle fi-nanze pubbliche italiane do-vrebbe restare una priorit.Come questa priorit potr conciliarsi con il rispetto dellasentenza della Corte costituzio-nale, ancora tutto da vedere.

    Corinna De Cesare RIPRODUZIONE RISERVATA

    16,6miliardi di euro quanto potrebbe costare allItalia la sentenza

    5milioni i pensionati che hanno subitoil mancato adeguamento La sentenza

    La pronuncia della Corte costituzionale che ha ravvisato lincostituzionalit del blocco dei meccanismi di adeguamento automatico dei trattamenti pensionistici superiori a tre volte il minimo Inps (1.441 euro lordi nel 2013)

    Le tappe

    A fine aprile la Consulta intervenuta sulla riforma delle pensioni del 2011 e ha bocciato il blocco della perequazione 2012-2013, definendolo incostituzionale. La normadel decreto salva Italia aveva bloccato, per gli anni 2012-2013, il meccanismo che adegua le pensioni al costo della vita degliassegni di importo superiore di tre volte il trattamento minimo. Un diritto per la Consulta costituzionalmente fondato

    Con la sentenza si subito posto un problema di sostenibilit economica. Ancora non abbiamo effettuato i calcoli ma chiaro che la sentenza ha conseguenze rilevanti sul bilancio pubblico aveva subito detto il viceministro dellEconomia Enrico Morando. Lidea per risolvere la questione potrebbe essere quelladi introdurre diversi scaglionidi rimborso, restituendo adalcuni molto, ad altri poco,ad altri niente

    I conti sul tavolo del governo dicono che la sentenza costerebbe non solo 10 miliardi di euro per chiudere i conti con il passato, ma anche 5 miliardi di euro lanno da qui in avanti. Secondo la Cgia di Mestre invece il peso potrebbe essere di oltre 16,6 miliardi di euro. Da qui il richiamo di Bruxelles allItalia: La sostenibilit a lungo termine delle finanze pubbliche ha fatto sapere la Commissione Ue deve rimanere una priorit

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    La Corte dei conti

    Dagli enti locali scommessesui derivati per 25 miliardi

    ROMA Gravi anomalie nellutilizzo degli strumenti derivati da parte degli enti locali. il giudizio espresso dalla Corte dei conti sulluso di questi contratti davanti alla commissione Finanze della Camera. Angelo Buscema, presidente delle sezioni riunite della Corte dei conti, sottolinea che sono state rilevate da parte di Regioni, Province e Comuni contabilizzazioni spesso errate, particolare aleatoriet nelle sottoscrizioni, oltre a violazioni normative e notevoli squilibri contrattuali in danno agli enti per la mancata valutazione della convenienza economica dei contratti. A fronte dei circa 160 miliardi del portafoglio dei derivati dello Stato, allinizio del 2015 il valore nozionale dei contratti degli enti territoriali, per i magistrati contabili, sarebbe di poco inferiore ai 25 miliardi, il 60% dei quali imputabili ai contratti sottoscritti da Regioni e Province autonome. Al presidente della commissione Daniele Capezzone (Forza Italia) e ai deputati Giovanni Paglia (Sel) e Daniele Pesco (M5S) che chiedevano se la Corte dei conti avesse letto i dettagli dei contratti derivati (che secondo il Tesoro che devono rimanere segrete per non danneggiare i conti pubblici ndr), Buscema ha risposto: A noi i contratti non arrivano perch il Parlamento ha scelto di non fare controlli preventivi. Comunque il Tesoro attrezzato e ha lesperienza per gestire il terzo debito pubblico pi grande del mondo.

    Francesco Di Frischia RIPRODUZIONE RISERVATA

    Chi

    Raffaele Squitieri, 73 anni, il presidente della Corte dei conti che ierisi espressa sulluso dei derivati da parte degli enti locali riconoscendo gravi anomalie.Un giudizio espresso alla commissione Finanze della Camera

  • La cautela sui conti ma soprattutto il dovere della chiarezza

    Il commento

    SEGUE DALLA PRIMA

    C i sono qualcosa come5,5 milioni di pensionati (in totalesono 18), che nel 2012, anno di prima attuazione del provvedimento di blocco, percepivano da 1.217 euro netti in su. Sono questi cittadini a essere interessati dalla sentenza. Una larghissima fetta di popolazione che non pu rimanere in balia delle indiscrezioni o delle mezze verit.

    Intendiamoci, le conseguenze della decisione della Corte Costituzionale sono di non poco conto per il bilancio pubblico. Anche qui le cifre oscillano tra un potenziale buco minimo di 9 miliardi (considerando che sui maggiori importi erogati si pagheranno pi tasse e quindi ci saranno maggiori entrate) e un massimo di 16 miliardi.

    Comprensibile quindi laprudenza di chi, come ha detto ieri il ministro dellEconomia, Pier Carlo Padoan, deve combinare il rispetto delle leggi con i conti dello Stato. Ma se c una lezione netta che da questa vicenda affiora che lemergenza finanziaria per il nostro Paese tuttaltro che superata. E male fa chi tende a sottovalutarne la portata nella azione di governo.

    Si potr eccepire in sededi dibattito sulla congruenza o meno di quella sentenza. Sul fatto che la Corte non abbia ritenuto ragionevole lintervento su pensioni che sono soltanto tre volte superiori al minimo mentre aveva giudicato non censurabili i blocchi che in precedenza avevano riguardato quelli per assegni 5 volte (nel 98) e 8 volte (nel 2007) il minimo.

    A riprova della complessit del tema, ci sono anche le parole attribuite ieri sera alla Consulta che definiva autoapplicativa la sentenza, quindi teoricamente valida per tutti i pensionati senza bisogno di ricorsi.

    Ma questo il tempo delle decisioni. Non si pu fare lerrore di intervenire con altri provvedimenti che abbiano il sapore e la caratteristica della temporaneit. Quello di cui soffre il nostro paese anche questo continuo rimettere in discussione leggi e misure (a volte male architettate, come in questo caso, secondo la Consulta), spesso anche da parte della stessa politica.

    Un provvedimento che dovrebbe sanare i torti previsto per la settimana prossima. Ma se i tempi dovessero allungarsi, allora si indichi con chiarezza almeno un percorso di soluzione. Per uscire dallincertezza che ci che spinge allinazione cittadini e famiglie.

    Daniele Manca RIPRODUZIONE RISERVATA

    Il calcolo della rivalutazione*tra parentesi limporto al netto dellIrpefQuanto entrer in tasca

    dArco

    Calcolo del rimborso al lordo e al netto dellIrpef (tra parentesi) per cinque importi di pensionemensile lorda

    Dovutoper il 2012

    Dovuto per il 2013

    PENSIONE RIMBORSO

    1.677 (1.376)

    1.846 (1.477)

    2.173 (1.739)

    2.327 (1.792)

    2.691 (2.005)

    1.500

    1.700

    2.000

    2.200

    2.500

    IMPORTO a dicembre 2011

    Fino a 1.406 euro

    Da 1.406 a 2.342 euro

    Oltre 2.342 euro

    a dicembre 2012

    Fino a 1.433 euro

    Da 1.433 a 2.405 euro

    Oltre 2.405 euro

    Come stata

    +2,7% (100% Istat)

    +2,43% (90% Istat)

    +1,025% (75% Istat)

    +3% (100% Istat)

    +2,7% (90% Istat)

    +2,25% (75% Istat)

    +2,7% (100% Istat)

    0

    0

    +3% (100% Istat)

    0

    0

    RIVALUTAZIONECome doveva essere

    Ecco le ipotesi: restituzione per i redditi fino a 3 mila euro Gli adeguamenti a partire da 1.500 euro. Costo a regime di 5 miliardi lanno

    I conti

    di Lorenzo Salvia

    ROMA Per capire perch stiaprendendo quota lipotesi delnon rimborsare tutto a tuttibisogna partire dalla riunionedi ieri al ministero dellEcono-mia. I conti sul tavolo diconoche la sentenza della Corte co-stituzionale, che ha bocciato ilblocco della rivalutazione dellepensioni introdotto dal gover-no Monti, costerebbe non solo10 miliardi di euro per chiuderei conti con il passato. Ma anche5 miliardi di euro lanno da quiin avanti. Un peso non sosteni-bile, anche considerando chequei 5 miliardi di euro sonolordi e quindi in parte torne-rebbe indietro allo Stato sottoforma di tasse. Sono comun-que troppi. Da qui lidea di in-trodurre diversi scaglioni dirimborso, restituendo ad alcu-ni molto, ad altri poco, ad altriniente. Il meccanismo, per,sar pi complesso di quelloimmaginato a inizio settimana.

    Lo schema di partenza ilcorrettivo pensato dal governoLetta, che lanno scorso ha ad-dolcito il blocco della rivaluta-

    zione. Per le pensioni fino a trevolte il minimo, poco meno di1.500 euro lordi al mese, noncambia nulla perch il blocconon cera e non ci sar. Esten-dere al passato il correttivo Let-ta significherebbe prevedereun rimborso del 95% per lepensioni fra le tre e le quattrovolte il minimo Inps, allingros-so fra 1.500 e 2 mila euro lordial mese. Del 75% per lo scaglio-ne fra i 2 mila e i 2.500 euro, del50% fra i 2.500 e i 3 mila euro.Senza restituire nulla a chi so-pra i 3 mila euro lordi al mese.

    Dai primi calcoli, per, sem-bra chiaro che la sempliceestensione di questo schemanon basterebbe. possibileche la soglia della restituzionezero venga alzata intorno ai3.500 lordi al mese. E che ilblocco della rivalutazione ven-ga confermato anche per il fu-turo ma per un periodo di unpaio di anni, non di pi, altri-menti sarebbe bocciato sem-pre dalla Corte costituzionaleperch misure di questo tipodevono essere temporanee. Ma

    molto probabile che le per-centuali di rimborso per gliscaglioni intermedi siano mol-to pi basse. C un altro nododa sciogliere, per. Tecnico mafondamentale. Nel correttivodel governo Letta le percentua-li di rivalutazione si applicanonon a quella parte della pensio-ne che supera una certa sogliama a tutto lassegno. Per capire:con una pensione da 1.600 euro

    la rivalutazione al 95% riguardatutti i 1.600 e non solo i 100 eu-ro che superano la soglia dei1.500. Il pensionato prende unpo di meno, lo Stato risparmiaun po di pi. Ma, nella stessa sentenza con la quale ha boc-ciato la scelta del governoMonti, la Corte costituzionaleha sollevato qualche dubbio suquesta tecnica. E ha sottolinea-to come si discosti in modosignificativo dalla regolamen-tazione precedente, che di so-lito aumenta il prelievo solosulla parte eccedente.

    Seguire la stessa strada con-sentirebbe di limitare il costodelloperazione. Ma potrebbeportare, magari fra qualche an-no, a unaltra bocciatura. Primaper c lemergenza da tampo-nare. Presto arriver in consi-glio dei ministri il decreto leg-ge che, di fatto, bloccher i ri-corsi in attesa che vengano de-f init i cost i e dettagl i . Lasoluzione vera rinviata a dopole regionali di fine maggio.

    @lorenzosalvia RIPRODUZIONE RISERVATA

    La vicenda

    La Corte costituzionale ha bocciato la norma della legge Salva Italia che aveva bloccato la rivalutazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps, intorno ai 1.500 euro lordi al mese.

    Restituire a tutti i pensionati tutti gli importi costerebbe intorno ai 10 miliardi di euro. Mentre, per il futuro, eliminare il blocco comporterebbeun aumento di spesa pari a 5 miliardi di euro lordi lanno.

    Per questo il governo sta studiando un meccanismo che, pur rispondendo ai rilievi della Corte costituzionale, possa limitare i costi delloperazione

    Tra le ipotesi, quella di introdurre diversi scaglioni di rimborso: restituendo quasi tutto ai pensionati che hanno un assegno basso, per poi scendere progressiva-mente al salire dellimporto. Fino ad azzerare il rimborso per chi ha una pensione pi alta

    Lintervista

    Brambilla: ma sarebbe iniquodecidere a chi s e a chi noI fondi? Si possono trovare

    Il profilo

    Alberto Brambilla, presidente di Itinerari previdenziali ed ex capo del Nucleo di valutazione sulle pensioni del ministero del Lavoro

    ROMA Sulle pensioni la politi-ca ha gi fatto abbastanza pa-sticci, per esempio aumentan-do le tasse sulle casse privatiz-zate e sui fondi pensione, ades-so spero che non ne faccia altri,non adempiendo come si devealla sentenza della Corte costi-tuzionale sulla perequazionedelle pensioni. Alberto Bram-billa, presidente di Itinerariprevidenziali ed ex capo delNucleo di valutazione sullepensioni del ministero del La-voro, molto preoccupato.

    Perch?Perch sento dire strane co-

    se. Tipo che non si dovrebberorimborsare i pensionati conlassegno pi alto. Sarebbe unerrore. Vogliamo continuare apenalizzare queste persone,che hanno versato alti contri-buti per tutta la vita, e premiaremilioni di pensionati al mini-mo che, anche se hanno un as-segno basso, hanno versato

    meno di 15 anni di contributi onon ne hanno versati affatto?.

    Ma restituire tutto a tutticosterebbe 9-10 miliardi al-meno, secondo prime stime.

    Mi rendo conto che si trattadi una spesa forte. Ma esclude-re dal rimborso, per esempio,un ex dirigente dazienda anda-to in pensione nel 2000, vor-rebbe dire penalizzare di nuovola stessa persona. Che prendedi pensione la met di quantoprendeva di stipendio, a causadel meccanismo di calcolo re-

    tributivo, che, sopra i 44 milaeuro, vedeva scendere drastica-mente il coefficiente di rendi-mento. Poi, da pensionato, hasubito contributi di solidariet,precedenti deindicizzazioni epaga pesanti addizionali Irpef regionali e comunali, a diffe-renza dei pensionati al mini-mo. Vogliamo tagliargli ancorail potere dacquisto, per un er-rore del governo Monti?.

    Fu una decisione dettatadallemergenza finanziaria.

    Certo, lo so che criticare pi facile che governare. Ma ilgoverno era stato avvertito delforte rischio di incostituziona-lit di quella misura.

    Dove troverebbe i soldi perrestituire tutto a tutti?

    Guardi, facciamo una pre-messa. In un sistema a riparti-zione, cio dove le pensionivengono pagate con i contribu-ti dei lavoratori, il metodo dicalcolo, anche se contributivo,

    non assicura di per s lequili-brio. comunque necessarioche ci sia una sufficiente baseoccupazionale. Per stare tran-quilli dobbiamo aumentare ilnumero di lavoratori. Se fossiun pensionato e mi chiedesse-ro un piccolo contributo persgravare in modo permanentele assunzioni di giovani, sareidaccordo. Ma dovrebbe essereun contributo su tutte le pen-sioni, non sempre sui soliti no-ti.

    Il 12 maggio, in piazza delPlebiscito a Napoli, si apre laGiornata della previdenza or-ganizzata da Itinerari previ-denziali. Quali le novit?

    I cittadini potranno ottene-re da noi la simulazione dellaloro pensione. Per ora lInps lafa ai lavoratori con meno di 40anni. Noi invece, anche grazieal conto contributivo fornitodallo stesso ente nella nostramanifestazione, potremo fare,insieme con lInps, il calcolo atutti e sotto diversi scenari ma-croeconomici, per vedere peresempio che succede se il pro-dotto interno lordo, invece diaumentare dell1,5% allannocome prevede lo scenario basedel governo, sale solo dello0,5%. Molti, purtroppo, scopri-ranno che la pensione sar pibassa di quanto speravano.

    Enrico Marro RIPRODUZIONE RISERVATA

    Gli ex dirigentiVogliamo tagliare ancora il potere di acquisto a un pensionato ex dirigente per un errore di Monti?

    Mineo verso laddio

    Equitalia sceglie i vertici(a. bac.) convocata per oggi lassemblea di Equitalia, la societ di riscossione, che ha allordine del giorno il rinnovo dei vertici. A votare saranno i due soci: lAgenzia delle Entrate e lInps. Secondo indiscrezioni, saranno nominati i membri del consiglio e verr confermato il presidente Vincenzo Busa. Lamministratore delegato, che attualmente Benedetto Mineo, non verrebbe indicato. Un orientamento che potrebbe consolidarsi se a Busa venissero conferite le deleghe di ad.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

  • 12 Gioved 7 Maggio 2015 Corriere della Sera

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  • Corriere della Sera Gioved 7 Maggio 2015 13

    Primo piano Il salvataggio

    Lanalisi

    La Bce concede altro ossigeno alla GreciaAsse con il Fmi. Missione di Varoufakis a Roma: fiducioso per un accordo. Padoan: tempi pi stretti

    Che la situazione in Grecia sistia aggravando lo dimostra ilnuovo intervento della Bancacentrale europea, che ieri ha al-zato di due miliardi il tetto del-la liquidit di emergenza (Ela)per le banche greche, portan-dola a 78,9 miliardi. Secondoindiscrezioni l Eurotoweravrebbe inoltre valutato lop-portunit di praticare un hair-cut sulle garanzie portate dal-le banche elleniche in cambiodei prestiti durgenza, per tenerconto dei rischi di credito che gravano sulla Grecia, in attesadi un accordo con i suoi credi-tori che sblocchi il pagamentodi 7,2 miliardi previsto dal pia-no di salvataggio.

    Il ministro greco delle Fi-nanze Yanis Varoufakis, che ieriha definito eccellente lin-contro con lomologo Pier Car-lo Padoan a Roma, sostiene di

    essere fiducioso che alla riu-nione dellEurogruppo in pro-gramma luned 11 maggio laGrecia e i partner europei tro-veranno una soluzione positivaper risolvere i negoziati attuali.La versione di Padoan: Abbia-mo concordato che si debba farpresto a trovare un accordo. Cla volont di tutte le parti. Euro-gruppo e governo greco. Vedre-mo se l11 o forse un po pi avanti. Ma il presidente del-lEurogruppo, Jeroen Dijssel-bloem, meno ottimista e, am-mettendo che molte questionirestano irrisolte, prevede che non sia possibile un accordo allEurogruppo di luned pros-simo. Ma non per divergenzetra i creditori. come ieri hannotenuto a sottolineare in un co-municato congiunto, la Com-missione Ue, la Bce e Fondomonetario internazionale.

    Le ultime notizie che vengo-no da Atene per rischiano dirallentare di nuovo i negoziati.Marted notte il Parlamentogreco ha passato un legge cheriassume circa 13 mila statali li-cenziati con la riforma dellaPubblica amministrazione va-rata secondo gli accordi previ-sti dal piano di salvataggio. il primo passo di una serie diriforme che passeremo e chenon saranno in chiave neo-li-berista ma avranno un aspettosociale, ha dichiarato il vice-ministro per le riforme ammi-

    nistrative Giorgos Katrougalos.In un clima di forte incertez-

    za, sui mercati ha dominato an-cora la volatilit. Lo spread traBtp decennali e Bund tedeschi tornato ad allargarsi, chiu-dendo a 133 punti base dopouna fiammata sopra i 140 puntiin apertura, mentre il rendi-mento torna all1,9%. Le Borseeuropee hanno cambiato di di-rezione pi volte durante la se-duta, per poi chiudere con il se-gno pi. Leuro si rafforzatosul dollaro, tornando oltrequota 1,13, perch lindeboli-mento delleconomia Usa, cre-sciuta solo dell0,2% nel primotrimestre, ha convinto gli inve-stitori che la Federal Reserve ri-mander al fine 2015 un rialzodei tassi di interesse.

    Giuliana Ferraino@16febbraio

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    Al TesoroIl ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ieri al termine del colloquio in via XX Settembre con il titolare dellEconomia Pier Carlo Padoan. La Grecia far del suo meglio sulle riforme

    ROMA Non bastassero la sentenza della Consultasulle pensioni, e la probabile bocciatura Ue delnuovo regime Iva nella grande distribuzione, an-che landamento dei tassi di interesse, dovuto al-la perdurante crisi della Grecia, comincia a mi-nacciare i conti italiani. Che gi questanno ri-schiano di sforare il tetto del deficit al 3% delProdotto interno lordo, facendo ripiombarelItalia nella procedura di infrazione europea.

    Il Documento di economia e finanza appenatrasmesso a Bruxelles costruito sullipotesi diun differenziale tra tassi sui titoli di Stato italianie tedeschi di 100 punti base (il livello medio dellesettimane precedenti lelaborazione del docu-mento), ma da alcuni giorni lo spread in ten-sione, stabile sui 130 punti base. Secondo Banki-talia un aumento del differenziale di 100 puntibase comporterebbe una maggior spesa di 3 mi-liardi nel primo anno, 6 nel secondo e 8 a regi-me. Se lo spread si stabilizzasse al livello at-tuale, dunque, si avrebbero maggiori esborsi perinteressi di circa un miliardo questanno, 2 ilprossimo e poco pi dal 2017.

    Il rischio tassi reale, ma ancora marginalein questa fase. Preoccupa come il possibile cam-biamento delle altre variabili su cui sono costru-iti i conti dei prossimi anni, che vedono il petro-lio a 57,4 dollari al barile e il cambio euro-dolla-ro a 1,07 da qui al 2018. Come previsto dalla me-todologia Ue, anche se una simile stabilit deiprezzi inverosimile, come ha sottolineato an-che il presidente dellUfficio parlamentare di bi-lancio, Giuseppe Pisauro.

    Ben pi allarmante il quadro determinatodalle nuove emergenze, prima tra tutte la sen-tenza della Consulta. I primi contatti con Bruxel-les avrebbero gelato il sangue nelle vene dei tec-nici del governo. Secondo le prime indicazioni Ue, tutto il costo della sentenza, si parla di 9-10miliardi per il pregresso e 5 per questanno (e isuccessivi) dovrebbe scaricarsi sui conti del2015. Che lanno in cui emerge lobbligazione alpagamento, e al quale, per competenza, andreb-be imputata tutta la spesa. Una prospettiva benpeggiore di quella valutata dal governo, dove laspesa degli anni passati si sarebbe potuta scari-care sui conti di quegli stessi anni, con la solaconseguenza di un aumento del debito.

    Se passasse la linea Ue, questanno il tetto del3% sarebbe seriamente a rischio. Il deficit ten-denziale previsto dal governo al 2,5% del Pil, ilche lascia appena 8 miliardi di margine sui contidel 2015, comprensivi del tesoretto da 1,7, chea questo punto sparisce. Con questa somma si dovrebbero coprire le pensioni, la probabilebocciatura del regime Iva nella grande distribu-zione (un altro miliardo), ed eventuali altre eve-nienze negative. vero che sullaltro piatto dellabilancia c il gett