I Giovani e l'Economia

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Con il contributo di OSSERVATORIO SUL MONDO GIOVANILE Il rapporto tra giovani E L’ECONOMIA

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I Giovani e l'Economia

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Con il contributo di

OSSERVATORIO SUL MONDO GIOVANILE

Il rapporto tra giovani E L’ECONOMIA

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“Il denaro

non riuscirà mai

a ripagarci

per ciò che noi

facciamo per lui.Rupert Dylan Murdoch

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1. Introduzione

2. Il sondaggio

3. Il campione intervistato

4. I giovani e l’economia

10. Risparmio, spese e fonti di reddito

12. Gli strumenti dell’economia

14. Conclusioni

19. Bibliografia

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L’Osservatorio sul mondo giovanile

“Young FVG”, nato nel 2009 per

cercare di porre l’opinione dei

giovani al centro del dibattito sulle

politiche giovanili, è giunto al

quarto anno di attività.

La continuità del progetto ha

permesso la realizzazione di un

percorso di analisi che trova

nuovi e continui spunti dopo ogni

sondaggio: il punto di partenza è

stato il rapporto dei giovani con la

società civile e con il mondo del

lavoro, per poi passare alla cultura

e alle nuove tecnologie.

Riuscire a raccogliere l’opinione

dei diretti interessati rappresenta

il punto di partenza per fare in

modo che questa attività diventi

uno strumento importante; che

permetta di avere un quadro

ben delineato sulla situazione

giovanile e che rappresenti per

tutti l’occasione di affrontare le

problematiche da un punto di vista

diverso, mettendo in luce nuovi

elementi, necessità e aspettative.

L’obiettivo primario è sempre

quello di fornire alle istituzioni un

punto di vista diverso e dettagliato,

che metta in luce le difficoltà e

le reazioni del mondo giovanile

alle problematiche presenti nella

società.

In un periodo in cui l’economia

sembra essere il fattore

fondamentale che è in grado di far

funzionare o fallire l’intera società,

dalla politica alla cultura; in una

società basata sul denaro e sulla

capacità di consumo, si è pensato

di cercare di analizzare quale sia

la posizione dei giovani.

Se i mutamenti repentini che il

mondo occidentale ha subito nei

vari fattori fondanti la società

hanno portato ad un nuovo modo

di affrontare i problemi economici

e se, di fronte ad una crisi, i

giovani pensano di recuperare i

modelli economici tradizionali.

Questo studio si sviluppa in tre aree

tematiche principali.

Inizialmente è stata analizzata

la situazione economica attuale

cercando di capire il livello

di soddisfazione, la speranza

per il futuro e il giudizio sullo

stato dell’economia italiana.

Si è poi passati ad analizzare

l’atteggiamento dei giovani nel

rapporto col denaro, in particolare

alla propensione al risparmio e alle

tipologie di spese; per concludere

con l’analisi degli strumenti

economici quotidiani.

Uno sguardo senza preconcetti

che vuole i giovani come

protagonisti e artefici della

costruzione del proprio futuro.

Un sondaggio d’opinione che mette

in primo piano i giovani, le loro

percezioni e le loro aspettative,

un punto di vista diverso per un

approccio diverso alle problematiche

del mondo giovanile.

1

Page 8: I Giovani e l'Economia

Per meglio analizzare la condizioni

dei giovani residenti in Friuli Venezia

Giulia abbiamo scelto di effettuare

un sondaggio demoscopico che

coinvolgesse un numero consistente

di soggetti intervistati.

Per ampliare il più possibile la

tipologia di persone raggiunte, e

quindi giungere ad un campione

il più rappresentativo possibile

dell’intera popolazione regionale,

sono stati utilizzati diversi metodi

per la raccolta dei questionari.

Innanzitutto l’intervista personale,

il cosiddetto Metodo PAPI (Paper

And Pencil Interview).

Le interviste vengono condotte

direttamente presso le abitazioni

dei cittadini, ovvero presso

luoghi pubblici ed esercizi

commerciali, ovvero ancora

attraverso l’intervento mirato su

gruppi di utenti (genitori di figli in

età scolare, studenti universitari,

ecc.)

Ad integrazione, le interviste via

Internet, effettuate con metodo

CAWI (Computer Assisted Web

Interview): gli utenti vengono

contattati attraverso l’invio di una

mail che presenta la ricerca ed

indica il sito a cui collegarsi per

partecipare al sondaggio.

Trattandosi di un sondaggio che

mira a rappresentare le opinioni e

la percezione di tutti i giovani del

Friuli Venezia Giulia, il campione

da utilizzare è stato identificato in

4802 interviste, divise per classe

di età e zona di residenza.

Per effettuare la suddivisione in

classi è stato preso a modello il

database ISTAT (http://demo.

istat.it/).

Il sondaggio si è svolto tra il 20

settembre 2012 e il 20 febbraio

2013.

2

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I giovani residenti in Friuli Venezia Giulia divisi per fascia d’età

Provincia di Residenza 14-18 19-25 26-29 TOTALE

TOTALE FVG

UDINE

PORDENONE

GORIZIA

TRIESTE

21.565

13.324

5.538

9.060

49.487

32.960

20.405

7.934

13.240

75.539

22.582

14.506

5.129

6.805

49.076

77.107

48.235

18.601

29.150

173.039

Il campione intervistato

Provincia di Residenza 14-18 19-25 26-29 TOTALE

TOTALE FVG

UDINE

PORDENONE

GORIZIA

TRIESTE

615

379

162

263

1.419

683

450

160

195

1.488

2.196

1.381

510

715

4.802

898

552

188

257

1.895

3

Page 10: I Giovani e l'Economia

“Qualcuno ha definito l’economia

come la scienza che studia quanto

tutti credono di sapere e non sanno.

Ciascuno di noi fa dell’economia tutti

i giorni, andando a lavorare, andando

a comperare nei negozi, in banca

a depositare o prelevare denaro;

pagando le imposte, scioperando e in

mille altri modi diversi. Immersi fino

al collo nell’economia, immaginiamo

di sapere quel che facciamo, quel

che fanno gli altri, quel che ci

succede intorno.” 1

Analizzare il rapporto tra giovani

ed economia significa, quindi,

analizzare la quotidianità, il modo in

cui i giovani entrano in contatto con

il gioco dei “beni” e dei “desideri”

su cui si fonda l’economia.

La materia è talmente complessa e

interdisciplinare che risulterebbe

impossibile un’analisi a tutto

campo, ma è riassumibile in

un’unica parola: appropriazione.

L’individuo si realizza all’interno

della struttura sociale in base alla

personale capacità di appropriarsi

dei beni necessari alla realizzazione

dei propri desideri.

Nella vita quotidiana i bisogni

diventano desideri.

Il bisogno passa attraverso il

filtro del linguaggio, dei divieti

e dei permessi esterni, delle

inibizioni e degli impulsi, del

lavoro e del guadagno; il bisogno

fa parte della condizione umana.

I desideri assumono per ciascuno

caratteristiche individuali,

in funzione del gruppo di

appartenenza.

La capacità di soddisfare i propri

bisogni personali, realizzare i propri

desideri e le proprie aspettative

diventano il punto di partenza di

questo studio.

1. I giovani e l’ECONOMIA

4

Page 11: I Giovani e l'Economia

5

In che modo i giovani affrontano

questo particolare periodo storico

dove gli strumenti per soddisfare

i propri bisogni stanno diventando

sempre meno efficaci?

Il fattore economico, inteso in

questo caso come la capacità di

avere del denaro a disposizione

per soddisfare i bisogni primari e i

desideri, è il fondamento della vita

quotidiana dei giovani fin dalla più

tenera età. Si tratta, ora, di capire

quale sia la posizione dei giovani

innanzitutto rispetto alla propria

condizione economica e alla

speranza per il futuro, poi rispetto

a quella che può essere considerata

la situazione complessiva della

società italiana.

Come si evince dal grafico

sottostante, alla domanda “quanto

sei soddisfatto della tua attuale

condizione economica?” la maggior

parte dei giovani si ritiene poco

soddisfatta. Incrociando i dati

emerge una realtà giovanile

nettamente divisa tra lavoratori

e studenti: la percentuale degli

insoddisfatti cala sensibilmente

tra gli studenti e sale alla quasi

totalità dei lavoratori.

1 Ricossa S., (1983), Perché studiare l’economia, in “Nuova secondaria”, 01, p.33.

Quanto sei soddisfatto della tua attuale situazione economica?

Molto Abbastanza Poco

7,46%

28,36%

64,18

Page 12: I Giovani e l'Economia

La crisi colpisce i giovani, come

tutti, riducendone il livello di

occupazione, le opportunità di

lavoro, il reddito e, quindi, qualità

e quantità dei consumi. Ma finisce

per colpirli ancor più di adulti e

anziani, perché amplifica debolezze

strutturali di questa generazione,

ben antecedenti alla crisi: in

particolare i livelli decisamente

elevati di precarietà lavorativa che

caratterizzano la condizione di tanti

giovani, in modo particolarmente

grave di coloro che provengono da

famiglie di livello sociale medio-

basso.

I giovani e l’ECONOMIA

6

Quanto sei soddisfatto della tua attuale situazione economica?- Giovani fino a 18 anni

Molto Abbastanza Poco

41%

52%

7%

Page 13: I Giovani e l'Economia

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- Giovani dai 19 ai 29 anni

Molto Abbastanza Poco

14% 6%

80%

- Lavoratori

Molto Abbastanza Poco

3%6%

91%

- Studenti

Molto Abbastanza Poco

70%

7%

23%

Page 14: I Giovani e l'Economia

Gli anni Duemila “sembrano

irrimediabilmente malati di passato”

e ogni aspetto della nostra società

sembra soffrire della stessa

patologia: tutto è orientato al passato,

il futuro rimane sempre un’incognita

pericolosa.

MA COSA PENSANO I GIOVANI DEL

LORO FUTURO ECONOMICO?

Una netta maggioranza è pessimista

ma le posizioni diametralmente

opposte tra studenti e lavoratori

si ripresentano anche in questo

caso.

Chi lavora è ottimista sul

miglioramento della propria

condizione nei prossimi mesi,

mentre gli studenti non si aspettano

mutamenti nel futuro immediato.

L’analisi della situazione generale

è invece abbastanza omogenea tra

le varie fasce d’età, forse dovuta

all’influenza esterna dei media

che ne condizionano in parte il

giudizio.

La grande maggioranza dei giovani

vede l’economia italiana in crisi e

senza prospettive di crescita, per

circa un sesto degli intervistati,

l’economia è solida ma ferma e solo

una minima parte la percepisce in

crescita.

I giovani e l’ECONOMIA

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Come giudichi l’economia italiana allo stato attuale?

In crisi e senza prospettive 79%

Solida ma senza sviluppo 16%

Solida e in crescita 5%

Page 15: I Giovani e l'Economia

9

Nei prossimi mesi pensi che la tua situazione economica possa migliorare?

SI37,31%

NO62,69%

- Lavoratori

SI70%

NO30%

- Studenti

SI4%

NO96%

Page 16: I Giovani e l'Economia

In questa sezione si cerca di

analizzare quale sia il rapporto dei

giovani con il risparmio utilizzando

due principali chiavi di lettura.

In primo luogo, i giovani di oggi

affrontano un mercato del lavoro

duale, per cui vi è una separazione

marcata tra chi ha un’occupazione

e un reddito fissi e chi invece

comincia la propria vita lavorativa

con esperienze meno stabili.

Inevitabilmente, il diverso grado di

stabilità delle entrate e le differenze

di reddito generano potenzialità

di risparmio e di investimento

differenti all’interno del campione

analizzato. Esiste una diversa

attitudine verso il risparmio tra chi

lavora, chi è in cerca di lavoro e chi

studia.

In secondo luogo, si cerca

di studiare l’approccio di una

generazione con le prime scelte

indipendenti in termini di

investimento e risparmio.

Si tratta di cercare di comprendere

il livello di importanza che viene

dato all’accantonamento di

risorse e quale sia la motivazione

prevalente che li spinge a

risparmiare. La materia è piuttosto

complessa e soggetta a variabili

molto instabili e soggettive, quali

la programmazione del proprio

futuro economico per i giovani che

cominciano ad avere a disposizione

i primi redditi; l’evoluzione del

passaggio alla vita indipendente

lontana dalla famiglia e il passaggio

dalla condizione di studenti a

quella di lavoratori.

Il punto principale, al di là della

specificità delle singole scelte

personali, rimane comunque

l’opinione che i giovani hanno del

risparmio a prescindere dalle loro

Risparmio, spese e fonti di reddito

10

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esperienze e condizioni di vita.

Si è potuto notare come per la

maggioranza dei giovani il risparmio

sia un mezzo per avere fiducia nel

futuro (46%) o in ogni caso uno

strumento per vivere serenamente

(41%), mentre solo per pochi

(5%) significa creare dei depositi,

se non addirittura uno strumento

per diventare ricchi (4%) oppure

uno strumento inutile (4%). Si

evince quindi che i giovani, pur se

ancora scarsamente indipendenti

da un punto di vista economico,

con una scarsa potenzialità di

risparmio e una ridotta propensione

all’investimento, tendono a

considerare l’accantonamento di

risorse come uno strumento di

salvaguardia per il futuro.

In questo particolare momento storico secondo te è meglio:

Non rinunciare a nulla ricorrendo a prestiti in denaro9%

Scegliere con attenzione come spendere, senza preoccuparsi di risparmiare

43%

Riparmiare più denaro possibile48%

Page 18: I Giovani e l'Economia

Analizzare il rapporto tra giovani ed economia significa anche cercare di comprendere il rapporto dei giovani con gli strumenti che regolano l’economia. Il sistema bancario è diventato negli ultimi anni un riferimento obbligato per tutti, per tutto quello che concerne il denaro. Vista l’importanza che le banche hanno assunto nella vita quotidiana di ogni singolo cittadino, appare rilevante recepire l’opinione dei giovani nei confronti di questo sistema. Se da un lato una larga maggioranza ha fiducia nel sistema bancario, il 40% degli intervistati ritiene che sia meglio non tenere i soldi in banca e più della metà, pur ritenendo corretto il sistema, non si sente tutelato.Per quanto riguarda la gestione dei risparmi, è emerso che esiste una bassa propensione agli investimenti a causa della scarsa

disponibilità finanziaria. Infatti, più della metà di coloro che non hanno investito, ha affermato che le somme di cui avrebbe potuto disporre erano troppo esigue, non lo ha fatto perché non sapeva come orientarsi tra gli investimenti o non avrebbero comunque avuto sufficienti risorse finanziarie per poter decidere di intraprendere un investimento.Benché i problemi siano riconducibili in primo luogo ai mezzi limitati da investire, non è chiaro quanto i giovani ricorrerebbero ai mercati finanziari se anche avessero più mezzi a disposizione. Si può supporre che molti sceglierebbero, probabilmente, forme alternative per l’impiego delle proprie risorse.L’analisi degli strumenti di pagamento, conferma quanto rilevato in precedenza: il 44% preferisce il contante ed è

Gli strumenti dell’economia

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riconducibile alla percentuale di quanti non hanno fiducia nel sistema. Molto interessante è invece il dato relativo agli strumenti telematici o legati all’uso telematico: bancomat, carta di

credito e carte prepagate sono gli strumenti preferiti da poco più della metà dei giovani. Bonifici e assegni raccolgono solo una quota marginale di consensi.

Cosa ne pensi del sistema bancario?

È serio e affidabile

È corretto ma non tutela i miei interessi

È meglio non tenere soldi in banca

9%

53%

38%

Quale tipo di pagamento preferisci?

Contante Bancomat Bonifico

44%

52%

3%

Assegno

1%

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In un quadro generale piuttosto complesso e in continua evoluzione, affrontare un tema impegnativo come quello dell’economia non è agevole soprattutto per i più giovani.La vita quotidiana è pregna di continui riferimenti a situazioni di crisi e di stimoli che accentuano i bisogni dei giovani; un difficile equilibrio tra contrazione della possibilità di spesa e necessità di alimentare il mercato del consumo. In un contesto così difficile e con equilibri sempre più instabili si è riusciti a ricostruire uno spaccato del mondo giovanile che ha messo in evidenza dei dati interessanti. Le difficoltà in cui si trovano i giovani d’oggi non sono che la punta di un gigantesco iceberg, vittime inconsapevoli di un sistema sociale che conduce al sacrificio delle prospettive di lungo periodo a favore degli effetti a breve termine. La scarsa fiducia di un miglioramento futuro e l’insoddisfazione per la propria condizione economica sono i dati più rappresentativi che confermano le difficoltà dei giovani.Ma in un panorama così compromesso e con una scarsa fiducia nel futuro, l’etica del risparmio e dell’accantonamento

di risorse non viene meno tra i giovani del Friuli Venezia Giulia. Anche se risparmiare non è cosa per giovani, la bassa potenzialità di generare risparmio contribuisce a limitare gli investimenti da parte dei giovani stessi. È pertanto importante contribuire a sensibilizzare e incentivare la propensione al risparmio da parte delle nuove generazioni in vista di un futuro in cui avranno maggiori disponibilità e in cui sarà importante che possano compiere scelte consapevoli.Il passaggio da lavoratori/produttori a consumatori è analizzato e spiegato dalla sociologia contemporanea, che mette in luce come oggi il succedersi delle generazioni sembri interpretabile mediante le categorie di precarietà e provvisorietà, aspetti caratterizzanti una società basata sull’incertezza. L’insicurezza, alla luce delle trasformazioni socioeconomiche e del mercato del lavoro non è una prospettiva temporanea in vista di un futuro definito e sicuro, ma si rivela per un numero crescente di persone una condizione permanente di vita.La reazione del mondo giovanile a questa insicurezza è la ricerca di fonti di reddito 14

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fin dall’età scolare. Il gran numero di studenti che traggono la maggior parte del loro reddito dal lavoro dimostra che la volontà di indipendenza e di autorealizzazione esiste e spinge questa fascia della popolazione a reagire alla contrazione del reddito delle famiglie con la ricerca di fonti di reddito diverse e alternative.L’analisi delle pratiche di consumo dei giovani può essere considerata una delle chiavi di lettura per analizzare la società contemporanea e l’universo giovanile, in quanto consente di comprendere e approfondire come si costruiscono le identità, si definiscono gli stili di vita e si sviluppano le relazioni intra e intergenerazionali. Ma l’analisi dei consumi permette anche di capire la qualità e la quantità delle fonti di reddito disponibili: la maggior parte del reddito viene investita nei generi alimentari, quindi nella sopravvivenza, mentre il resto della disponibilità nel campo delle interazioni sociali. Un chiaro segnale in controtendenza con il pensiero collettivo che vuole il mondo giovanile chiuso in se stesso, refrattario

al contatto sociale e totalmente dipendente dalla tecnologia.Negli ultimi anni l’immagine del sistema bancario è stata travolta da scandali di grosse proporzioni che ne hanno minato la credibilità. Per contro, lo sviluppo di nuove tecnologie unitamente a delle politiche mirate, ha permesso il diffondersi in maniera capillare di nuovi strumenti finanziari in sostituzione del contante. Il mondo giovanile, pur rispondendo in maniera non compatta a questa innovazione, dimostra di avere molta familiarità con strumenti di pagamento telematici e “immateriali” anche se occorre sottolineare che l’uso del contante rimane la forma di pagamento più diffusa.Dallo studio emerge una realtà giovanile consapevole della difficoltà del momento, non troppo fiduciosa per le attuali proposte per il futuro ma determinata a trovare delle soluzioni. Un mondo giovanile vivace e determinato, desideroso di mettere in campo i propri valori per creare un futuro economico meno incerto e più concreto.

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“Tra l’avarizia

e la prodigalità

sta l’economia,

ed è questa

una virtù che l’uomo

onesto deve praticare”Paolo Mantegazza

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19

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Grafica: GIOVANIDEE

Stampa: FLYERALARM S.r.l. Bolzano

Finito di stampare: MARZO 2013

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www.giovanidee.netwww.youngfvg.com

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