P I E M O N T EANTEPRIMA
VENDEMMIA
2 0 1 0 Daniele Dellavalle
Torino, 15 novembre 2010
RINGRAZIAMENTI:
Analisi climaticaGiovanna Cressano, Mariangela Lovisetto, Federico Spanna
(Regione Piemonte – Settore Fitosanitario Regionale, ufficio agrometeorologia)
Rilievi controllo maturazioneSilvio Bragagnolo, Mauro Caldini, Vittorio Ravizza, Michele Vigasio, (Vignaioli
Piemontesi), Luciano Laiolo, (C.S. della Serra di Piverone), Salvatore Giacoppo (C.S. Barbera dei Sei Castelli), Carlo D’Angelone, Flavio Pallanzone (C.S. Tre Secoli),
Fernando Roca (Vecchia Cantina di Alice Bel Colle e Sessame), Daniele Eberle (Terre da Vino), Elio Ressia (3A Alba), Ivan Rogati, Guido Soldi (Confederazione Italiana
Agricoltori Alba), Mario Benotto, Lorenzo Calorio, Giancarlo Gonella, Diego Scavino, Vicki Saccuzzo, Vittorio Stecca, Giuseppe Vivalda (Coldiretti Cuneo), Alessandro Bottallo, Cristiano Gallio, Luca Maggiorotto, Antonio Marino (Unione Provinciale
Agricoltori Cuneo), Alberto Grasso (Fontanafredda), Giuseppe Cavallo, Maurizio Cerrato, Domenico Franco, Mario Redoglia, Az. Agricola F.lli Adriano.
Analisi mosti e strutture di supportoConsorzio di Tutela dell’Asti, Consorzio di Tutela del Barolo Barbaresco Langhe e Roero, Consorzio di Tutela del Gavi, Enocontrol s.c.r.l., Agriconsult s.n.c., Sinergo soc. coop.,
Fontanafredda srl, Cantina Sociale della Serra di Piverone, Centro Intercomunale colline Novaresi, Associaz. Produttori Agricoli Ossolani, Albeisa, Unione Produttori Vini Albesi.
PresentazioneMichele Vigasio
ANALISI CLIMATICA
GENNAIO - SETTEMBRETEMPERATURE
Per quanto riguarda la sommatoria delle temperature attive, il 2010 è simile a 2004 e 2008, con un passivo di circa 100° C rispetto a 2005, 2006, 2007 e di quasi 200 rispetto al 2009.
L’inverno è stato molto lungo, con frequenti nevicate e temperature inferiori alla media e un mese di marzo particolarmente freddo.
La Morra -CN- Confronto Somma Termica con soglia 10°
0
100
200
300
400
500
600
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Media 1996-2010
GEN
FEB
MAR
APR
MAG
GIU
LUG
AGO
SET
Aprile è risultato nella media, mentre maggio è stato tra i più “freddi” degli ultimi anni; giugno ancora nella media, mentre solo a luglio le temperature sono salite sopra la media, risultando così il luglio più caldo dopo 2003 e 2006; agosto di nuovo inferiore alla media e settembre nella media, con sommatorie termiche in questo mese paragonabili a quelle del 2007 e 2008.
ANALISI CLIMATICA
GENNAIO - SETTEMBRE
PIOVOSITA
Le precipitazioni nella stagione viticola 2010 sono risultate di poco superiori alla media degli ultimi anni, con poco meno di 700 mm nel Piemonte Sud tra gennaio e settembre.
Se nel 2009, risultato più piovoso rispetto a quest’anno di oltre 100 mm, quasi il 50% delle piogge si è concentrato in aprile, nel 2010 le precipitazioni sono state ben distribuite in tutto il periodo, con gennaio, febbraio, marzo, giugno e agosto più piovosi della media, e solo aprile e luglio di poco sotto la media delle ultime annate.
La distribuzione delle precipitazioni è ancora più evidente se si analizzano i giorni di pioggia, quest’anno circa 70 contro i 46 della media delle ultime annate
La Morra (CN) - Giorni di pioggia
0
2
4
6
8
10
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14
16
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET
gg
2009media 1929-20092010
ANALISI CLIMATICA GENNAIO - SETTEMBRE
precipitazione e l’altra, anche nel periodo più asciutto) hanno mantenuto le temperature medie su livelli sopportabili, senza picchi particolari di calore ed hanno costantemente alimentato le riserve idriche nel terreno, favorendo lo sviluppo vegetativo e rallentando i processi di maturazione
IL RAPPORTO TRA CLIMA E SVILUPPO DELLA VITE
Conseguenza inevitabile dell’inverno lungo e “freddo” è stato il marcato RITARDO nel risveglio vegetativo della vite, che ha iniziato germogliamento
La fioritura si è svolta tra la prima e la seconda decade di giugno (con un ritardo di 8-10 giorni rispetto agli ultimi anni e di oltre 14 giorni rispetto al 2007), in un periodo relativamente “asciutto”, soprattutto considerando il resto dell’annata; l’allegagione è stata buona, con un rapido accrescimento degli acini. La prima parte di luglio particolarmente calda faceva prevedere un recupero nelle fasi fenologiche della vite, ma le piogge ben cadenzate (al massimo due settimane tra una
All’INVAIATURA il ritardo rispetto alle ultime annate era quantificabile in una decina di giorni, con differenze sensibili tra le varietà.
in media con 8-10 giorni di ritardo rispetto agli ultimi 3-4 anni. L’abbondanzadi acqua ed un clima più mite nella prima metà di aprile ha permesso di contenere lievemente il ritardo; ritardo che è tornato a dilatarsi nel corso della prima metà di maggio, quando le precipitazioni insistenti e le prolungate bagnature fogliari hanno provocato qualche problema di difesa fitosanitaria.
precipitazione e l’altra, anche nel periodo più asciutto) hanno mantenuto le temperature medie su livelli sopportabili, senza picchi particolari di calore ed hanno costantemente alimentato le riserve idriche nel terreno, favorendo lo sviluppo vegetativo e rallentando i processi di maturazione
IL RAPPORTO TRA CLIMA E SVILUPPO DELLA VITE
Conseguenza inevitabile dell’inverno lungo e “freddo” è stato il marcato RITARDO nel risveglio vegetativo della vite, che ha iniziato il germogliamento
La fioritura si è svolta tra la prima e la seconda decade di giugno (con un ritardo di 8-10 giorni rispetto agli ultimi anni e di oltre 14 giorni rispetto al 2007), in un periodo relativamente “asciutto”, soprattutto considerando il resto dell’annata; l’allegagione è stata buona, con un rapido accrescimento degli acini. La prima parte di luglio particolarmente calda faceva prevedere un recupero nelle fasi fenologiche della vite, ma le piogge ben cadenzate (al massimo due settimane tra una
All’INVAIATURA il ritardo rispetto alle ultime annate era quantificabile in una decina di giorni, con differenze sensibili tra le varietà.
in media con 8-10 giorni di ritardo rispetto agli ultimi 3-4 anni. L’abbondanzadi acqua ed un clima più mite nella prima metà di aprile ha favorito lo sviluppovegetativo riducendo lievemente il ritardo; ritardo che è tornato a dilatarsi nel corso della prima metà di maggio, quando le precipitazioni insistenti e le prolungate bagnature fogliari hanno provocato qualche problema di difesa fitosanitaria.
Inizia nel 2010 i primi giorni di settembre per le uve da spumante, seguite da Chardonnay, Brachetto e Moscato,poi via via gli altri
fin oltre la metà di Ottobre per i Nebbioli
delle Langhe e dell’Alto Piemonte
Complessivamente la produzione è variata poco rispetto al 2009 (da +5% a
+10%); aumenti più marcati per Moscato, Brachetto,
Nebbioli del Nord, seguiti da Erbaluce, Grignolino, Freisa;
in controtendenza Barbera con un calo del 10%; stabile
il Nebbiolo del Sud.
La Vendemmia
Dopo le piogge di Ferragosto, buon accumulo di zuccheri e degradazione degli acidi fino alla seconda metà di settembre, poi processi rallentati dalle piogge successive.
AN
DA
MEN
TO
MA
TU
RA
ZIO
NE
Cortese di Gavi
Cortese di Gavi DOCG
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2
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6
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20
25-ago 01-set 09-set 15-set
Campione
Bab
o°
- A
cid
ità
tota
le
2,50
2,70
2,90
3,10
3,30
3,50
3,70
3,90
pH
Babo°
Aciditàtotale (g/lac.tartarico)
pH
0
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300
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600
700
mic
rog
ram
mi/
LL
ro
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Anno
Uve MoscatoContenuto di linalolo in vendemmia
linalolo
Il contenuto di sostanze aromatiche, come spesso avviene nelle annate non “caldissime”, non è particolarmente elevato, pur raggiungendo in media buoni livelli.
02468
10121416182022
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Anno
Arneis Confronto tra i dati delle ultime vendemmie
(valori medi)
Babo°
Ac.totale (g/lac.tartarico)
L’Arneis ha raggiunto quest’anno un equilibrio eccellente tra contenuto zuccherino (elevato) ed acidità (su livelli ottimali e non troppo bassa come avviene nelle annate più calde).
Il Dolcetto ha dimostrato in media un buon accumulo di zuccheri, con una acidità che si è mantenuta in modo ottimale.L’aspetto che ha maggiormente condizionato il giudizio sul Dolcetto è stato quest’anno lo stato sanitario, in media buono ma molto variabile in funzione delle posizioni del vigneto e delle cure colturali adottate.
02468
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2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Anno
Dolcetto Confronto tra i dati delle ultime vendemmie
(valori medi)
Babo°
Ac.totale (g/lac.tartarico)
Andamento maturazione Barbera d'Alba DOC
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08-set 15-set 22-set 29-set
2,50
2,70
2,90
3,10
3,30
3,50
3,70
3,90 Babo°
Aciditàtotale (g/lac.tartarico)
pH
Per uve a maturazione tardiva costante aumento degli zuccheri fino a terza decade, poi blocco, a causa delle piogge; al contrario l’acidità ha continuato a scendere, anche se più lentamente. Alla vendemmia però l’acidità era in media ancora un po’ troppo elevata.
20102009
2008
A1 (mg/kg)
FNA1 (mg/kg)0
200400
600800
1000
1200
1400
1600
1800
Barbera d'Asti DOCG: antociani totali e tannini totali
A1 (mg/kg)
FNA1 (mg/kg)
13,8 % Vol 14,0 % Vol 13,4 % Vol
Il Barbera alla vendemmia ha raggiunto un ottimo contenuto medio di zuccheri (quindi elevate gradazioni alcoliche), l’acidità è però leggermente alta.Dal punto di vista del profilo polifenolico risulta ottimo sia il contenuto in antocianitotali (materia colorante), sia in flavonoidi non antocianici (tannini).La sanità delle uve è risultata più problematica, e molto variabile in funzione delle esposizioni e delle cure colturali.
Evoluzione degli antociani potenziali (A1) su Nebbiolo delle Langhe
400
500
600
700
800
1a set 2a set 3a set 4a set 1a ott
Epoca campionamento
mg
/l
2002
2005
2008
2009
2010
Il Nebbiolo delle Langhe ha mostrato fin dai primi campionamenti un elevato contenuto di antociani totali, che però non hanno subito una crescita nel tempo, anzi hanno mostrato un calo nell’ultima fase di maturazione.
Il Nebbiolo da Barolo, così come gli altri Nebbioli del Sud Piemonte, anche quest’anno hanno raggiunto concentrazioni medie zuccherine ragguardevoli, accompagnate da una acidità un po’ più elevata rispetto alle annate particolarmente “calde”, ma l’equilibrio tra zuccheri ed acidi è eccellente, così come il profilo antocianico, come abbiamo visto nell’ultima diapositiva.
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2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Anno
Nebbiolo da Barolo Confronto tra i dati delle ultime vendemmie
(valori medi)
Babo°
Ac.totale (g/lac.tartarico)
Nelle uve Nebbiolo dei Gattinara e Ghemme ed altre Doc delle Colline Novaresi gradazioni di tutto rispetto, accompagnano acidità equilibrate. Il quadro dei polifenoli è discreto. La sanità in generale è molto buona. Si prospetta un elevata attitudine all’invecchiamento per i vini.Il giudizio è dunque molto buono, se rapportato anche all’elevata resa quantitativa in vigneto. Ottimo in caso di accurati interventidi diradamento.
Anche in Val d’Ossola il prunent ha dato buoni risultati quanti-qualitativi nella prima annata DOC
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2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Anno
Nebbiolo Alto PiemonteConfronto tra i dati delle ultime vendemmie
(valori medi)
Babo°
Ac.totale (g/lac.tartarico)
Le stelleIl 2010 è stato un anno climaticamente difficile dove per raggiungere l’eccellenza era necessario ottimizzare tutti i fattori che concorrono alla qualità di un vino; ancora una volta osserviamo come in annate “difficili” la differenza venga fatta dall’ esposizione ottimale del vigneto e dalla capacità del viticoltore (cure colturali adeguate, diradamento dei grappoli, ecc.).Nella media abbiamo uve più che buone, con alcuni ottimi risultati e qualche eccellenza.
GIU
DIZ
IO
ECCELLENTE OTTIMO BUONO
VIT
IGN
I
NEBBIOLI SUD ARNEIS, CORTESE,FAVORITA, FREISA,PELAVERGA, NEBBIOLI ALTO P.
BARBERA, BRACHETTO, CHARDONNAY, DOLCETTO, ERBALUCE, GRIGNOLINO, MOSCATO
Per una descrizione più dettagliata ed analitica dei dati sulla vendemmia si rimanda alla pubblicazione “Piemonte – Anteprima vendemmia 2010” in fase di stampa, che potrà essere richiesta alla Vignaioli Piemontesi a partire da fine dicembre 2010.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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