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16 CRONACHE il Giornale Domenica 9 novembre 2008

Èil medicopiù pagatodel mondo:4 0 0 . 0 0 0dollari per

45 minuti di visite. Èspecializzato in nefro-logia emalattie infetti-ve, ma lo conosconosoprattutto per l’abili-tà diagnostica: riesce

semprea scoprire cheaccidentehai. È scontro-so,misantropo, tagliente,cinico: «Hofatto ilme-dicopercurare lamalattie,nonimalati».Èscian-cato, cammina col bastone, si rade quando ca-pita, non ride mai. Il suo nome è Gregory Hou-se e in televisione - è lì che compare da quattroanni - ha la faccia dell’attore Hugh Laurie.Sono in pochi però a sapere che anche l’onni-sciente clinico americano habisogno di un col-lega, e per di più italiano, che talvolta gli inse-gni il mestiere. Bisogna avere la pazienza discorrere i titoli di coda del serial Dr. House -MedicalDivisionperaccorgersene. «Consulen-zamedica:professorMassimoCodacciPisanel-li», si legge alla fine di ogni puntata. Ed eccoloqui, l’esatto opposto del dottor House. Sbarba-to, affabile, educato, segaligno, tanto da sem-brare, con i suoi 84 chili su un metro e 90 distatura, la controfigura giovanile di Pio XII.Il Policlinico Umberto I di Roma non ha nientedel modernissimo Princeton Plainsboro tea-chinghospital inventatodallaTv,benché finoaqualcheanno fa fosse considerato ilpiùgrandeospedale del mondo per numero di posti letto,primato che oggi ha ceduto al Chris Hani Bara-gwanath hospital di Soweto, Sudafrica. Nellasala d’aspetto del dipartimento di chirurgia cisono le panche di legno come sui treni di terzaclasse. Codacci Pisanelli, docente alla Sapien-za, ha la stessa età del reparto in cui lavora,fondato nel 1958 dal professor Pietro Valdoni,il primario che fu chiamato a occuparsi del tu-moreallostomacodiGiovanniXXIII,dellapro-stata di Paolo VI e della nuca e del petto di Pal-miro Togliatti trafitti dai colpi di pistola dell’at-tentatore Antonio Pallante, «però l’aneddotodella salatissimaparcellapresentata al segreta-riodelPci, conquesti chediceal grandechirur-go: “Eccole il saldo, ma è denaro rubato”, e l’al-tro che gli risponde: “Grazie per l’assegno, laprovenienza non m’interessa”, è una leggendametropolitana, me lo assicurò il professor San-dro Tagliacozzo, braccio destro di Valdoni», citiene a precisare l’allievo.Il mite professore ha preso dal padre, l’onore-vole Giuseppe Codacci Pisanelli, un deputatomorto vent’anni fa, che feceparte dell’Assemblea costi-tuente e fu più volte mini-stro, al quale i governi di ierie di oggi devono sempiternariconoscenzaperaver inven-tato l’istituto del decreto leg-ge. «Papà aveva studiato adOxford.Quandodivennemi-nistro della Difesa nell’ulti-mo governo De Gasperi, To-gliatti tuonò: “Avete sceltouno che conosce l’ingleseperchécosìpuòprendereor-dini dagli americani”. Al chelo statista trentino replicò:“L’onorevole Codacci Pisa-nelli ha combattuto controgliamericani. Invece lei,ono-revole Togliatti, conosce ilrussomanonhamaicombat-tutocontro i russi”». Il padredel chirurgo cono-sceva bene anche il tedesco. In Africa, durantela secondaguerramondiale, era l’interlocutoredel generale Erwin Rommel: per l’eroismo di-mostrato, fu insignitodellacrocedi ferro. Il chenon gli impedì, concluso il conflitto, di presen-ziare al processo di Norimberga come osserva-tore del governo italiano.Anchesuofiglio, specializzato inanestesia, ria-nimazione e chirurgia generale, conosce beneil tedesco,mapiùancora l’ingleseequestospie-gaperchél’abbianoarruolatocomeconsulentescientifico del serial. Ha lavorato al St. Mark’shospital di Londra e al Fatebenefratelli di Vien-na; negli Stati Uniti ha frequentato il Roper St.

FrancishospitaldiCharleston,SudCarolina.Lamoglie Benedetta ha sangue americano nellevene: il suo trisavoloeradiKansasCity. «Sichia-mava Bertrand Rockwell e da allora tutti i di-scendenti maschi portano questo nome», spie-gailprofessorCodacciPisanelli,mentrefascor-rere sul computer le foto dei figlioletti Bertran-do, 5 anni, e Martina, 2. «Non pensavo che miavrebbero fatto rimbambire», mormora traso-gnato il tenerone.

Lei non è come House, privo di affetti.«Vocazione di famiglia: siamo otto fratelli. Perlaprimavoltanessunodinoi fa ilparlamentare.Mia bisnonna, Bianca Naldini di Firenze, rima-sta prematuramente vedova di Luigi Codacci,sposòinsecondenozzeGiuseppePisanelli,mi-

nistro di Grazia e Giustizianei governi Farini eMinghet-ti. Io sono il quinto, ex aequocon Vito, avvocato, che è ilmio doppione genetico: ge-mello monocoriale, stessoDna. Solo le impronte digita-li sonodiverse.Unavolta chem’erascaduta lapatente con-fesso d’aver usato la sua».

Ma lei lo vede «Dr. House»?«Non guardo mai la Tv. Mi li-mito a visionare i Dvd col so-noroininglese,chemivengo-nomandati dalla casadidop-piaggio. Controllo che Hou-se e gli altri medici non dica-no bestialità. Complicatissi-mo, perché le parole devonocorrispondere al movimentodelle labbra».

Il dottor House toppa spesso?«Non direi. Una volta ha sbagliato il ciclo vitaledella cisti da echinococco, che si trasmette dal-la pecora al cane e dal cane all’uomo mediantel’ingestione di verdure contaminate da feci.Unapatologiaavoltemortale,piuttostodiffusain Sardegna. Allo stadio larvale il parassita siannida nel fegato, dando origine a delle speciedi uova che possono arrivare a 15 centimetri».

I suoi colleghi guardano il serial?«Buonaparte.Unavolta lasettimanavadoaope-rarenell’ospedaledi Spoletoe lìmi toccadiscu-tere le scelte del dottor House col mio collegaEnzo Ercolani, primario di anestesia e rianima-zione, un critico attento e severissimo».

Ma che cosa capiranno i telespettatori di queicasi clinici ai limiti dell’assurdo?

«Mi chieda piuttosto che cosa ne capiamo noimedici».

Il lessico di «Dr. House» è inavvicinabile.«Super tecnologico anche per me, lo confesso.Mi serve come ripasso. Non approfondivo levarie onde degli elettroencefalogrammi daitempi dell’esame di neurologia. Tenga presen-te chenel mondo anglosassone il chirurgo nonha diritto al titolo di dottore o di professore.Anche oggi che siamo laureati, restiamo solomister. Come i cerusici-barbieri dei secoli bui».

Ha mai suggerito di modificare i dialoghi?«Qualche battuta violenta l’ho fatta togliere.M’impressionòla letteradiprotestadiunamala-tadi sclerosimultipla, inviata aSorrisi eCanzo-ni Tv, perché il dottor House aveva esclamatodi una paziente: “Certo che sta messa propriomale!”. È terribile togliere la speranza».

Quanto la pagano per la sua consulenza?(Apre una busta). «Ecco qua: per i 16 episodi

della stagione 2008 ho percepito questi».Appena 1.867 euro? Ma sono 116 euro a punta-ta! Niente. Per un solo episodio Hugh Laurieguadagna 313.000 euro, 2.698 volte tanto.

«Nonlo invidio.Magari li ha investitimaleeconla crisi delle Borse chissà chegiorni sta passan-do. Il mio stipendio in ospedale è di 3.300 euromensili. Lo ritengo adeguato. I colleghi pensa-no che sia matto. Ma io non posso dimenticareche tra un operaio della Fiat e un dirigente ilrapporto che prima era di 1 a 30 oggi è di 1 a300. Non studi da medico per te stesso, per di-ventare ricco o potente. Studi per dare».

Consiglierebbe a un malato di farsi curare daldottor House?

«No. Nemmeno io mi farei curare da lui. Di persé la scienzamedicaè la cosapiùnoiosadi que-sto mondo. Ci vuole anche l’umanità. Un com-puter legge l’elettrocardiogramma meglio diuncardiologoeppurenontisaguarire. Ildiffici-le è stare accanto al paziente, non al corpo delpaziente».

Qual è il caso clinico più arduo che le è capitatonel corso della sua carriera?

«Donna, classe 1922, poliponel colon. L’esameistologicoevidenziava lapresenzadicellule tu-morali,mailpeduncolodelpoliponeera inden-ne.Asportarle onoun trattod’intestino?ALon-dramiavevanoinsegnatoche inquesticasinonsiopera. Sconsigliai l’intervento. Era il 1989. La

pazienteèancoraviva. Ilmedicodeveprender-si le sue responsabilità, altrimenti diventa unpassacarte».

Quando perde un malato per errore, presumoche non vada a dirlo ai parenti.

«Fapartedei limitiumani.Nonèperautodifesa.Perché dare un dolore aggiuntivo? “Chi peccacontro il proprio creatore cada nelle mani delmedico”. Siracide, 38-15. Abbiamo unamissio-ne divina. Non ve la potete prendere con noi:siamo gli artefici di una giustizia».

Colleghi che assomigliano ad House ne ha?«Eeeeh... C’è quello chehaoperato inuna clini-caprivataunasignoraconperforazione intesti-nale, alla quale avevo sconsigliato la chirurgialaparoscopica, salvo doverla rioperare percomplicazioniduegiornido-po col metodo tradizionale.C’è quello che ha operatoper sospetto cancro al pan-creas e all’esame estempora-neo non voleva ammettereche si trattasse di pancreati-te, per cui ha proceduto a unintervento demolitivo: il pa-zienteèmorto, il tumorenonc’era».

Avranno cercato di fare delloro meglio.

«Ma questa è la strada cheporta dritto al dottor Menge-le! Anche l’angelo stermina-tore di Auschwitz in fin deiconti avrebbe potuto difen-dersi affermandod’aver solotentato di fare esperimenticrudeli allo scopo di salvaremolteviteumane.Einfattimiopadremiraccon-tavachealprocessodiNorimbergagliamerica-ni fecero impiccare imedicidei lager, iBrandt, iGebhardt, gli Hoven, soltanto un anno dopo lasentenza, proprio per dar loro modo di trascri-verei risultatigliesperimentiaberranticheave-vanocondotto suiprigionieri, dall’immersionenell’acquaghiacciataperstudiareglieffettidel-l’assideramento alle ferite infettate di proposi-to per procurare il tetano o la cancrena».

House è odioso, eppure il pubblico televisivo loadora. Come si spiega?

«Perché a volte ha veramente ragione. Ci sonomalati che non vanno dal medico per sentire lasua opinione bensì cercano un medico che ab-

biala lorostessaopinione.Fannoindaginistati-stiche».

Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset,ha detto che in momenti come questi, di crisiprofonda, non si dovrebbe produrre una serieansiogena come il «Dr. House».

«Ma è solo un gioco, per il telespettatore, chedopotuttodisponedel telecomandoepuòcam-biarecanale. L’audienceelevatodimostracheèuna valvola di scarico».

Terza serie, terza puntata. Il ricercatore EzraPowell, affetto da amiloidosi in fase terminale,chiede di morire e viene accontentato conun’iniezione letale di morfina.

«Questa è eutanasia attiva, una forma di omici-dio: sono contrario. Se invece per eutanasiapassivasi intendelasospensionedicurestraor-dinarie, inalcuni casi sonod’accordo.Nonpra-ticare l’emodialisi a un malato terminale conmetastasi cerebrale, appena operato per aneu-risma aortico, è eutanasia? In questo caso il re-ne artificiale è una cura straordinaria. Però an-che una semplice flebo può diventarlo».

Nel caso di Eluana Englaro i giudici hanno repu-tato cure straordinarie l’alimentazione e l’idra-tazione col sondino nasogastrico.

«Questesonocureordinarie,nonsonoatti tera-peutici, esattamente come imboccare un mala-to con le braccia fratturate. Quand’eroufficialemedico dell’Aeronautica, mi hanno insegnatoche in tempo di guerra bisogna distinguere tregruppi di pazienti: quelli che moriranno anchese curati, quelli che guariranno anche se noncurati, quelli che vivranno solo se curati. Ci sideve concentrare sul terzo gruppo. Ma per ilmedico è una tragedia».

Va riconosciuto il diritto di ciascuno a porretermine ai propri giorni?

«Lavita èunbenechenonrientranelladisponi-bilità dell’individuo».

Ha mai avuto pazienti che le hanno chiesto difarli morire?

«Mai».Terza serie, dodicesima puntata. Eve è stataviolentata e il dottor House la convince ad abor-tire.

«Non credo che un medico debba assegnarsiquesto compito. Dopo uno stupro l’interruzio-ne di gravidanza può diventare il prezzo che lavirtù paga al vizio. Sono contrario all’aborto,ma ogni caso fa storia a sé. E comunque non misentirei di condannare Eve».

Il termine «malasanità» che reazione provocain lei?

«Qualchevoltac’èdelvero.Machi lopronunciadovrebbeprimaandareavederechecosaacca-de incivilissimenazionicomel’Austria.AlFate-benefratellidiViennaarrivòunpolaccocolpol-so distrutto: era stato rifiutato dal pronto soc-corso dell’ospedale centrale solo perché nonaveva i documenti in regola. Lo ingessammonoi. Qui all’Umberto I abbiamo messo il pace-maker auna filippina con un disturbo cardiacoanche se era clandestina. In Italia la macchinacuore-polmone si può staccare solo quandol’elettroencefalogrammaèpiatto.NegliUsa,co-mesi vede inDr. House, per contenere i costi laspengono anche ai cardiopatici che stentano ariprendersi. Michael Moore nel film Sicko hamostrato che farsi riattaccare il dito medio ne-gli ospedali americani costa 60.000 dollari,12.000 l’indice. Se ti amputi entrambi i diti enon hai l’assicurazione, ti tocca scegliere quel-lo che costameno.Qui in Italia il solodirlopro-

voca ribrezzo».Fanno bene i malati italianiche vanno a curarsi al Memo-rial Sloan-Kettering di NewYork o alla Mayo Clinic di Ro-chester?

«No, offendono la scienza el’impegnodi tantissimi colle-ghi che non hanno nulla daimparare dal dottor House.Dovrebbero andare nel pic-colo ospedale di Spoleto, ungioiello della sanità, dove cisono reparti d’eccellenza co-me quello che cura la leuce-mia e le patologie del midol-lo osseo, fondato dal profes-sorFrancoMandelli, unema-tologochetuttoilmondoc’in-vidia».

«Preferisci un medico che titiene la mano mentre muori

o uno che ti ignora mentre migliori?», è la frasetipica di House. Lei quale dei due preferisce?

«Il secondo. Ma il primo non è meno bravo».Che cosa dice ai malati che non hanno più spe-ranze?(Si prende la testa fra le mani, abbassa losguardo, si schiarisce la voce, pensa a lungo.Quando rialza lo sguardo, gli occhi sono pie-ni di lacrime). «Niente. Posso solo accompa-

gnarli, passodopopasso.Nessunodinoi cono-sce il giorno e l’ora».

(428. Continua)

[email protected]

“ “

È figlio del ministro cheinventò il decreto legge

Lavora nel dipartimentofondato da Valdoni,il chirurgo che salvò

Togliatti, e fa il consulentedel famoso serial

Di per sé è la cosa più

noiosa del mondo. Serve

anche l’umanità. Mai

avuto malati che mi

hanno chiesto di morire

Andate in Austria, dove

chi non ha i documenti

è rifiutato dal pronto

soccorso. All’Umberto I

operiamo i clandestini

di Stefano Lorenzetto

tipi italiani

LA MEDICINA

MASSIMO CODACCI PISANELLI

LA MALASANITÀ

ATTENTI AL DOTTOR MENGELE Massimo Codacci Pisanelli con la locandina di «Dr. House». Il padre rappresentò l’Italia al processo di Norimberga

Il medico che dà ripetizionial dottor House«Non mi farei curare da lui»«Difficile è stare vicino al paziente, non al corpo del pazienteIn Tv guadagna 400mila dollari a puntata? Io appena 116 euro»

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