Zurigo

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ROBERTO CARAMELLI ZURIGO A nche se lontana dalla frontiera, a Zurigo c’è un confine. La demar- cazione è tra la città ef- ficiente e ingessata di banche, assicurazioni, corporazioni e la città irrequieta e anticonvenzio- nale dove hanno vissuto artisti, rivoluzionari, scienziati e psica- nalisti discepoli di Carl Jung che qui insegnò e morì. La Zurigo “perfetta” comincia all’aeroporto, dove tutto funzio- na, come ovunque in Svizzera: è uno dei più trafficati d’Europa, eppure il viavai caotico dei gran- di scali non si vede. Orientarsi è facile, grazie ai cartelli in Helve- tica, carattere tipografico che so- lo un popolo sobrio come quello svizzero poteva inventare. Taxi o treno? Non c’è spazio per le in- certezze dell’arrivo: le pubblicità informano ovunque che la Zuri- chCard è il metodo più economi- co e veloce per raggiungere il centro; si acquista all’Ente del Turismo dell’aeroporto e mette d’accordo, con un solo biglietto, servizi pubblici e cultura. Con trentotto franchi (21 euro), per settantadue ore, si entra nei mu- sei, si viaggia su tram, traghetti e autobus. E sui treni per la stazio- ne centrale, che partono ogni dieci minuti. Orario sempre ri- spettato: la puntualità svizzera è nata a Zurigo. Non solo perché l’orologio del campanile roma- nico della chiesa di St. Peter è vi- sibile da ogni parte della città e ha il quadrante più grande del con- tinente, ma anche perché la pre- cisione è iniziata con il Prote- stantesimo: la chiesa riformata svizzera, razionalista e umani- sta, venne fondata proprio qui, all’inizio del Cinquecento, da Huldrych Zwingli, al quale la città ha dedicato un monumen- to sul Limmat Quai, strada lungo il fiume Limmat che divide in due l’abitato partendo dal Zuri- chsee. Lago dove, d’estate, si nuota nell’acqua limpidissima. Guerriero e teologo, Zwingli, ac- colse i protestanti perseguitati dal cattolicesimo, iniziando la tradizione di tolleranza e ospita- lità di questa città dove, nella pri- ma metà del Novecento, arriva- rono intellettuali, pacifisti e rivo- luzionari di tutta Europa. Com- preso Lenin che, dal 1916 al 1917, visse nella tranquilla Spiegel Gasse al numero 14 come ricor- da una targa. Il fondatore del- l’Urss, racconta Solgenitzin nel libro Lenin a Zurigo, sedeva nel- la Zentralbibliothek di Zahrin- gerplatz per leggere gratis i gior- nali, mangiava tortellini alla mensa della Società Cooperativa Italiana di Strassburgerstrasse e frequentava l’Odeon Cafe sulla Bellevue Platz. Il locale esiste an- cora, con gli stessi arredi, gli stes- si quadri e lampadari, ma ha do- vuto cedere a una farmacia parte della sala per gli alti costi d’affit- to. Nel primo Novecento era il ri- trovo di intellettuali: qui veniva- no James Joyce, Erich Maria Re- marque, Albert Einstein, Tho- mas Mann, e qui venne anche Benito Mussolini, dopo aver te- nuto un comizio per gli emigrati Più di cinquanta i musei dedicati all’arte moderna: fiore all’occhiello il Zurich West Il rivoluzionario russo andava all’Odeon Café, il locale conserva gli stessi arredi VIAGGI 36 MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE 2010 l a R e p u b b l i c a UN GIORNO UNA CITTÀ Zurigo Il volto trasgressivo della Svizzera LE IMMAGINI A centro pagina, il fiume Limmat che divide in due la città. Sopra: una strada del centro A destra: la statua di Waldmann, borgomastro di Zurigo nel 1483 e il campanile di St Peter 8.00 COLAZIONE Un caffè o una cioccolata al Cafè Wuhre, in Wuhre 11, sul fiume Limmat 9.00 MERCATO Sempre lungo il fiume Limmat, nella Gemuse Platz, al mercato delle verdure 10.00 ARTIGIANI Nel quartiere Schipfe, vetrine degli artigiani zurighesi sotto i portici 11.00 DUOMO Visita alla cattedrale Grossmunster, simbolo della città 12.00 TRENDY Il quartiere più trendy: Zurich West pieno di teatri, locali e gallerie d’arte 13.00 PRANZO Al ristorante Gnusserei, Gierrereistrasse al numero18: una ex fabbrica Da Joyce a Remarque, da Einstein a Lenin, da Mann a Picasso (in questi giorni celebrato con una grande mostra): scrittori, poeti, filosofi e artisti l’avevano eletta a propria dimora Oggi, dopo aver vinto per sette volte il premio di “città più vivibile al mondo”, quel suo ordine protestante continua a brillare per eccentricità. Ecco le tappe di un tour sorprendente

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ZURIGO Visita alla cattedrale Grossmunster, simbolo della città 11.00 DUOMO 9.00 MERCATO 13.00 PRANZO Un caffè o una cioccolata al Cafè Wuhre, in Wuhre 11, sul fiume Limmat 12.00 TRENDY ROBERTO CARAMELLI 8.00 COLAZIONE Al ristorante Gnusserei, Gierrereistrasse al numero18: una ex fabbrica Sempre lungo il fiume Limmat, nella Gemuse Platz, al mercato delle verdure LE IMMAGINI 10.00 ARTIGIANI Nel quartiere Schipfe, vetrine degli artigiani zurighesi sotto i portici la Repubblica

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Page 1: Zurigo

ROBERTO CARAMELLI

ZURIGO

Anche se lontana dallafrontiera, a Zurigo c’èun confine. La demar-cazione è tra la città ef-

ficiente e ingessata di banche,assicurazioni, corporazioni e lacittà irrequieta e anticonvenzio-nale dove hanno vissuto artisti,rivoluzionari, scienziati e psica-nalisti discepoli di Carl Jung chequi insegnò e morì.

La Zurigo “perfetta” cominciaall’aeroporto, dove tutto funzio-na, come ovunque in Svizzera: èuno dei più trafficati d’Europa,eppure il viavai caotico dei gran-di scali non si vede. Orientarsi èfacile, grazie ai cartelli in Helve-tica, carattere tipografico che so-lo un popolo sobrio come quellosvizzero poteva inventare. Taxi otreno? Non c’è spazio per le in-certezze dell’arrivo: le pubblicitàinformano ovunque che la Zuri-chCard è il metodo più economi-co e veloce per raggiungere ilcentro; si acquista all’Ente del

Turismo dell’aeroporto e metted’accordo, con un solo biglietto,servizi pubblici e cultura. Contrentotto franchi (21 euro), persettantadue ore, si entra nei mu-sei, si viaggia su tram, traghetti eautobus. E sui treni per la stazio-ne centrale, che partono ognidieci minuti. Orario sempre ri-spettato: la puntualità svizzera ènata a Zurigo. Non solo perchél’orologio del campanile roma-nico della chiesa di St. Peter è vi-sibile da ogni parte della città e hail quadrante più grande del con-tinente, ma anche perché la pre-cisione è iniziata con il Prote-stantesimo: la chiesa riformatasvizzera, razionalista e umani-sta, venne fondata proprio qui,all’inizio del Cinquecento, daHuldrych Zwingli, al quale lacittà ha dedicato un monumen-to sul Limmat Quai, strada lungoil fiume Limmat che divide indue l’abitato partendo dal Zuri-chsee. Lago dove, d’estate, sinuota nell’acqua limpidissima.Guerriero e teologo, Zwingli, ac-colse i protestanti perseguitati

dal cattolicesimo, iniziando latradizione di tolleranza e ospita-lità di questa città dove, nella pri-ma metà del Novecento, arriva-rono intellettuali, pacifisti e rivo-luzionari di tutta Europa. Com-preso Lenin che, dal 1916 al 1917,visse nella tranquilla SpiegelGasse al numero 14 come ricor-da una targa. Il fondatore del-l’Urss, racconta Solgenitzin nellibro Lenin a Zurigo, sedeva nel-la Zentralbibliothek di Zahrin-gerplatz per leggere gratis i gior-nali, mangiava tortellini allamensa della Società CooperativaItaliana di Strassburgerstrasse efrequentava l’Odeon Cafe sullaBellevue Platz. Il locale esiste an-cora, con gli stessi arredi, gli stes-si quadri e lampadari, ma ha do-vuto cedere a una farmacia partedella sala per gli alti costi d’affit-to. Nel primo Novecento era il ri-trovo di intellettuali: qui veniva-no James Joyce, Erich Maria Re-marque, Albert Einstein, Tho-mas Mann, e qui venne ancheBenito Mussolini, dopo aver te-nuto un comizio per gli emigrati

Più di cinquantai musei dedicatiall’arte moderna:fiore all’occhielloil Zurich West

Il rivoluzionariorusso andavaall’Odeon Café,il locale conservagli stessi arredi

VIAGGI� 36

MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE 2010

la Repubblica

UN GIORNO UNA CITTÀ

ZurigoIl volto trasgressivo della Svizzera

LE IMMAGINIA centro pagina,il fiume Limmatche divide in duela città. Sopra:una stradadel centroA destra:la statuadi Waldmann, borgomastrodi Zurigonel 1483 e il campaniledi St Peter

8.00 COLAZIONEUn caffèo una cioccolataal Cafè Wuhre,in Wuhre 11,sul fiume Limmat

9.00 MERCATOSempre lungoil fiume Limmat,nella GemusePlatz, al mercatodelle verdure

10.00 ARTIGIANINel quartiereSchipfe, vetrinedegli artigianizurighesisotto i portici

11.00 DUOMOVisitaalla cattedraleGrossmunster,simbolodella città

12.00 TRENDYIl quartiere piùtrendy: ZurichWest pienodi teatri, localie gallerie d’arte

13.00 PRANZOAl ristoranteGnusserei,Gierrereistrasseal numero18:una ex fabbrica

Da Joyce a Remarque, da Einstein a Lenin, da Mann a Picasso (in questi giorni celebrato

con una grande mostra): scrittori, poeti, filosofi e artisti l’avevano eletta a propria dimora

Oggi, dopo aver vinto per sette volte il premio di “città più vivibile al mondo”,quel suo ordine

protestante continua a brillare per eccentricità. Ecco le tappe di un tour sorprendente

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socialisti il Primo maggio 1913. Ma Zurigo, sette volte eletta la

città più vivibile al mondo,smentisce i luoghi comuni sullaSvizzera: nonostante l’aspettosevero e ordinato, sorprende edisorienta. Lo fa attraverso lesculture: il visitatore, alla stazio-ne centrale, viene accolto da ungigantesco Angelo di Niki deSaint Phalle appeso al soffitto eda un cubo luminoso che fa gio-care grandi e bambini. Lo fa at-traverso opere d’arte dissacran-ti: nella chiesa di Fraümunster laluce penetra dalle coloratissimevetrate di Chagall. E lo fa attra-verso i musei. Ce ne sono più dicinquanta in città: dal modernis-simo e provocatorio spazio peresposizioni Puls5 nel quartiereZurich West (che un tempo eral’area industriale e ora è un quar-tiere di locali, teatri e gallerie), al-la prestigiosa Zurich Kunsthaus,che ha appena compiuto centoanni e che, fino al 30 gennaio2011, ospiterà una grande mo-stra dedicata a Picasso. Il percor-so espositivo raccoglie settanta

opere, le stesse che l’artista scel-se per una delle sue prime retro-spettive, allestita proprio qui, nel1932. Il pittore spagnolo visse elavorò a Zurigo per qualche tem-po e lasciò alcuni suoi disegni,ancora esposti alle pareti, nel ri-storante Kronenhalle di Rämi-

Strasse, rifugio di scrittori e pit-tori. E non poteva che nascerequi il Dadaismo, il movimentopiù anticonvenzionale del No-vecento. Vide la luce nel CabaretVoltaire sulla Spiegelgasse, dovesi riunivano artisti di tutta Euro-pa, tra questi Arp, Tzara, e Ballche il 14 luglio del 1916 declamòil Manifesto Dada dal palcosce-nico del piccolo caffè-teatro. Illocale funziona ancora: fu salva-

to dalla chiusura da un refe-rendum.

In Svizzera si vota su tutto e l’o-pinione dei cittadini conta sulserio, i residenti possono blocca-re la costruzione di un edificio sesembra troppo alto. Rigore che fascherzare i zurighesi sull’altezzadei due campanili della catte-drale di Grossmunster: impo-nenti come sono, oggi sarebberostati bocciati. La chiesa romani-ca è il simbolo della città, per lasua imponenza e per la leggendache la circonda. La sua costru-zione, si dice, fu voluta da CarloMagno nel punto dove erano se-polti i due martiri cristiani orapatroni di Zurigo, Felix e Regula,che furono giustiziati dai Roma-ni (che chiamavano Zurigo Turi-cum) nel 268 dopo Cristo. Sequesta è leggenda, di certo aGrossmunster prese il via la rifor-ma protestante di Zwingli: even-to che più di ogni altro ha resoquesta città efficiente, precisa,ma anche irrequieta, colta e anti-convenzionale.

Quelle due animesi parlano da sempre

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ho scritto cinque romanzi (in Italia tre pubblicati daFeltrinelli) che raccontano di sentimenti, di rappor-ti umani e di lavoro, ai giorni nostri. Vivo e lavoro da

molti anni tra Ibiza e Guatemala, ma quasi tutte le mie sto-rie si svolgono a Zurigo, dove sono nato. Nel romanzo cheho appena ultimato (uscirà per Sellerio in italiano) raccontola storia di una famiglia zurighese. Non cito mai il nome del-la mia città nei libri. Perché? Perché vorrei che il lettore cheè stato a Zurigo la riconoscesse dai luoghi che descrivo, dal-le sensazioni che trasmetto. Non dire il nome della città, maraccontarne i luoghi, stimola la fantasia del lettore.Zurigo è la città delle grandi banche, della finanza

internazionale, delle assicurazioni ma, insieme, è illuogo dove è nato il Dadaismo, dove hanno vissutoscrittori come James Joyce (che è sepolto proprio aZurigo nel cimitero Fluntern ndr), scienziati comeAlbert Einstein. Come possono convivere le dueanime? Può sembrare contraddittorio, invece,secondo me, si spiega con la grande accoglienza dellacittà verso gli stranieri, specialmente all’epoca dellaGrande guerra e negli anni difficili del secondo conflittomondiale. Qui gli stranieri si sentivano a casa. Maanche la presenza di grandi disponibilità economicheha favorito l’arte, questo non va dimenticato. I miei luoghi zurighesi preferiti? La grandissima serradedicata alla Foresta Pluviale Masoala dello zoo. È unluogo straordinario, dove sembra di vivere in un’altrarealtà, certe volte l’umidità crea una specie di pioggianaturale, è fantastico. Poi adoro andare nell’anticoristorante Kronenhalle, dove mangiavano attori, pittorie scultori. Ci veniva Friedrich Durrenmatt, PabloPicasso e anche James Joyce. Appena si entra nellasala, sulla destra, c’è ancora il suo tavolo preferito.

DA NONPERDERE

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@MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE 2010

la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙwww.zurigoturismo.comwww. kunsthaus.ch

FRAÜMUNSTERÈ una chiesamolto importante per la città: fu fondata nell’853 per un conventofemminileÈ decorata con vetrate di Chagalle AugustoGiacometti

ZURICH WESTFino agli anni Sessanta è statala zona produttivadella cittàCon i suoi edifici di archeologiaindustrialeristrutturati è ora un quartierealla moda Qui si trovano i teatripiù all’avanguardiale galleried’arte e i locali

SCHIPFENella vecchiaZurigo, lungo il fiumeLimmat, è l’area che da secoli ospita le miglioribotteghe artigianaliDa visitare durantele feste di Natale

TONHALLE ZURICHTeatro costruito nel 1895, è il tempiodella musicaclassica di ZurigoQui è nata, alla finedell’Ottocento,la prima orchestrasinfonica svizzeraÈ in Claridenstrasse www.tonhalle.ch

SCHWEIZERICHESLANDESMUSEUMÈ un museo che racconta la storia economica,politica e socialedella SvizzeraMuseumstrasse 2www.landesmuseum.ch

ZURICHHAUPTBAHNHOFLa stazione centraleche fu costruita a fine OttocentoÈ una delle piùgrandi della SvizzeraL’ampia hallcentrale, a Natale, ospita il grandemercato della città,con addobbinatalizi,cibi e regali

KRONENHALLEÈ uno dei ristorantipiù antichi; si trova in Rami-strasseQui venivanoa mangiare nella prima metà del Novecentointellettuali e artistiGli avventori, non essendo ancorafamosi, pagavanocon i loro disegniwww.kronenhalle.com

CABARET VOLTAIREIn questo locale di Spiegelgassenacque nel 1916 il DadaismoOra ospita mostre e spettacoli che rievocano quei giorni vivaciwww.cabaretvoltaire.ch

Ma il Dadaismo non poteva che nascereal Cabaret Voltairesulla Spiegelgasse

MARTIN SUTER

LO SCRITTORE Martin Suter ritratto da Massimo Jatosti

14.00 SHOPPINGIl Freitag ShopZurich vendeabiti e accessoriricavati da scartiindustriali

15.00 MUSEOAl KunsthausZurich: tra i piùimportantimusei di artecontemporanea

17.00 A SPASSODue passi lungoBahnhofstrassetra boutiquedi lusso e grandimagazzini

20.00 CENANel ristorantedell’Hotel Witter che si trova in un exconvento

ILUOGHI

HAUPTBAHNHOFLa monumentale stazione centrale:nella hall ottocentesca ospita mostre

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BAHNHOFSTRASSEElegante e raffinata, è il cuore commercialedella città, parte dalla stazione centrale

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ST. PETER KIRCHEUna delle chiese più amate: da ogni angolodella città è visibile l’orologio del campanile

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GROSSMUNSTERÈ il simbolo di Zurigo: secondola leggenda fu voluta da Carlo Magno

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KUNSTHAUS ZURICHUno dei più importanti musei europei d’artecontemporanea: ha oltre quattromila opere

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