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2 L'Inchiesta - novembre 2004 Forum 200 o 300 franchi di spesa. Tra l'altro, per divorziare, la signora Manuela non era obbligata a rivolgersi a un avvocato. Doveva semplice- mente prendere carta e pen- na e scrivere una lettera al pretore di questo genere: «Istanza - Egregio signor giudice, in via cautelare chiedo: 1. di poter vivere se- parata da mio marito Carlo Rossi a partire dalla fine di questo mese; 2. di conserva- re l'abitazione coniugale e la custodia dei figli Maurizia e Dario. 3. che mio marito ci versi adeguati contributi di mantenimento. 4. che il tri- bunale stabilisca i diritti di visita di mio marito sui figli. Chiedo inoltre il divorzio. La prego di convocare le parti. Cordiali saluti - Firma». Una lettera così non costa certo 11 mila franchi! José Domenech è segretario del Sindacato dei consumatori. Potete contattarlo allo 079 715 26 52 o allo 091 835 44 59. Divorzio: quando l'avvocato ricatta il cliente Nel febbraio 2004 la signo- ra Manuela (nome fittizio) si rivolge all'avvocata A.C. di uno studio legale luganese per una causa di divorzio. Insoddisfatta della sua pre- stazione, dopo alcuni mesi revoca il mandato e chiede di avere il suo incarto. Cara signora, le rispon- de l'avvocata, se vuole i suoi documenti prima deve pa- garmi: oltre 11 mila franchi. La donna, disperata, si ri- volge al nostro sindacato. E così si accorge che lei non è obbligata a pagare gli 11 mila franchi per avere il suo dossier. Molti avvocati fanno credere ai clienti che per avere accesso ai loro docu- menti sono costretti a pagare la parcella. Ma non è vero. Infatti chi è parte in causa ha il diritto di chiedere copia del suo dossier al tribunale. Il nuovo rappresentante legale della donna ha quin- di fatto regolare richiesta alla pretura. E l'incarto è ar- rivato per posta, senza spese. Le prestazioni dell'avvoca- ta erano davvero striminzite. Si era limitata a poche lettere e a una richiesta di misure cautelari. La causa di divorzio non era ancora entrata nel vivo. La fattura di 11 mila franchi per questo lavoretto ci è sembrata completamente esagerata. Si trattava proba- La finestra bilmente di una misura di ri- torsione nei confronti della cliente perché ha disdetto il mandato. Abbiamo quindi se- gnalato il caso all'Ordine de- gli avvocati e abbiamo inol- trato un'istanza al Consiglio di moderazione del Tribunale d'appello. Risposta dell'Ordine: pa- gate 1000 franchi altrimenti la vostra domanda non sarà neppure esaminata. Evidente- mente abbiamo rinunciato. Tanto il parere dell'Ordine in un caso simile è secondario. Molto più importante è il giudizio del Consiglio di mo- derazione. Se si vince, la fat- tura dell'avvocato viene ridot- ta e la tassa di giudizio la paga lui. Se si perde, sono José Domenech «Rtsi: i baroni dello spreco». Era il titolo in copertina dell'In- chiesta di settembre 2001. Da allora la Rtsi ha fatto molti pro- gressi. Non solo ha assunto il giornalista dell'Inchiesta, auto- re di quel titolo. Ma ha pure te- nuto conto delle sue critiche. La parola d'ordine a Co- mano ora è "risparmio", come mostra il Pappagallo d'Oro vinto per la prima volta nella storia dal servizio pub- blico radiotelevisivo. L'ambito riconoscimento questa volta L'Inchiesta lo attribuisce "ho- noris causa" a Remigio Ratti, direttore della Rtsi. Per "spendere meglio" i soldi del canone, la Rtsi sco- piazza a piene mani il lavoro di altri media. Ad esempio, da Teleticino, Comano ripren- de idee e spunti per nuove tra- smissioni. Mentre dal quoti- diano La Regione, la Rtsi sac- cheggia regolarmente scoop e servizi senza citare la fonte. Al punto che, stando al setti- manale Il Caffè, La Regione avrebbe risposto boicottando tutti gli appuntamenti Tsi. Una menzione particolare la merita "il Falò delle sco- piazzate" che, con elevato senso ecologico ed economi- co, invece di bruciare, ricicla. L'ultima volta è accaduto il 14 ottobre 2004 con un servizio su Pro Vitalis. L'Inchiesta ne aveva già parlato in luglio e in settembre. E Falò, che a Co- mano definiscono modesta- mente «il fiore all'occhiello dell'informazione televisiva ti- cinese», ha pensato bene di "ispirarsi" alla mascherata dell'Inchiesta per condurne La parsimonia Rtsi merita un premio L'Inchiesta, casella postale 6501 Bellinzona Abbonamenti: Tel. 091 835 40 40 Fax 091 835 40 41 E-mail: [email protected] Redazione: Tel. 091 835 40 42 Fax 091 835 40 44 E-mail: [email protected] ISSN 1424-6058. L'Inchiesta esce 6 volte all'anno entro il 10 dei mesi dispari. Abbonamento 12 mesi (6 numeri) fr. 38.-; 24 mesi (12 numeri) fr. 76.-. Arretrati fr. 10.-. Società editrice: Consumedia sagl, Zurigo, c/o CP 1367, 6501 Bellinzona. Nr. Iva 430 024. CCP 65-29963-1. Redattore responsabi- le: Matteo Cheda. Stampa: Ziegler Druck, Winterthur. Abbonati al 1. gennaio 2004: 9'187. Ombudsman. Se ritenete scorretto il modo con cui vi ha trattato L'Inchiesta, rivolgetevi per iscritto al redattore responsabile. Se non ottenete soddisfazione, rivolgetevi per iscritto all'ombudsman (Dario Robbiani, Immes, Centro Nord-Sud 2, 6934 Bioggio, [email protected]). L'ombudsman funge da arbitro e da difensore del pubblico. Interviene unicamente dopo la pubblicazione e solo se il lettore si è già rivolto al redattore responsabile senza ottenere soddisfazione. una identica. Ma questo det- taglio ai telespettatori non è stato detto, certamente per ac- corciare il servizio e ridurre i costi di produzione. Da quanto ha riferito un uc- cellino (cugino del Pappagal- lo), il denaro così risparmiato sarà investito in ulteriori pun- tate de "L'Avvocato", una fic- tion ticinese dai costi elevati e dall'indice d'ascolto assai basso. Sempre con grande modestia, la Rtsi l'ha definita «la punta di diamante della fiction made in Tsi» e intende- va venderla all'estero. Finora purtroppo nessuno ha abboc- cato e l'operazione rischia di rivelarsi un flop. Poco male. Remigio Ratti in- vece dell'Avvocato, potrà rimi- rare sulla sua scrivania il pre- stigioso Pappagallo d'Oro, magnanimamente elargito da L'Inchiesta. D'ora in poi la sua poltrona d'oro non soffrirà più la solitudine, ma avrà un pre- zioso trofeo dello stesso metal- lo a mo' di lussuoso pendant. «Molti avvocati fanno credere ai clienti che per avere accesso ai loro documenti sono costretti a pagare la parcella. Ma non è vero»

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L'Inchiesta - novembre 2004

Forum

200 o 300 franchi di spesa.Tra l'altro, per divorziare,

la signora Manuela non eraobbligata a rivolgersi a unavvocato. Doveva semplice-mente prendere carta e pen-na e scrivere una lettera alpretore di questo genere:«Istanza - Egregio signorgiudice, in via cautelarechiedo: 1. di poter vivere se-parata da mio marito CarloRossi a partire dalla fine diquesto mese; 2. di conserva-re l'abitazione coniugale ela custodia dei figli Mauriziae Dario. 3. che mio marito civersi adeguati contributi dimantenimento. 4. che il tri-bunale stabilisca i diritti divisita di mio marito sui figli.Chiedo inoltre il divorzio. Laprego di convocare le parti.Cordiali saluti - Firma».

Una lettera così non costacerto 11 mila franchi!◆ José Domenech è segretariodel Sindacato dei consumatori.Potete contattarlo allo 079 71526 52 o allo 091 835 44 59.

Divorzio: quando l'avvocato ricatta il clienteNel febbraio 2004 la signo-ra Manuela (nome fittizio) sirivolge all'avvocata A.C. diuno studio legale luganeseper una causa di divorzio.Insoddisfatta della sua pre-stazione, dopo alcuni mesirevoca il mandato e chiededi avere il suo incarto.

Cara signora, le rispon-de l'avvocata, se vuole i suoidocumenti prima deve pa-garmi: oltre 11 mila franchi.

La donna, disperata, si ri-volge al nostro sindacato. Ecosì si accorge che lei non èobbligata a pagare gli 11mila franchi per avere il suodossier. Molti avvocati fannocredere ai clienti che peravere accesso ai loro docu-menti sono costretti a pagarela parcella. Ma non è vero.Infatti chi è parte in causa hail diritto di chiedere copia delsuo dossier al tribunale.

Il nuovo rappresentantelegale della donna ha quin-di fatto regolare richiestaalla pretura. E l'incarto è ar-

rivato per posta, senza spese.Le prestazioni dell'avvoca-

ta erano davvero striminzite.Si era limitata a poche letteree a una richiesta di misurecautelari. La causa di divorzionon era ancora entrata nelvivo. La fattura di 11 milafranchi per questo lavoretto ciè sembrata completamenteesagerata. Si trattava proba-

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bilmente di una misura di ri-torsione nei confronti dellacliente perché ha disdetto ilmandato. Abbiamo quindi se-gnalato il caso all'Ordine de-gli avvocati e abbiamo inol-trato un'istanza al Consigliodi moderazione del Tribunaled'appello.

Risposta dell'Ordine: pa-gate 1000 franchi altrimenti

la vostra domanda non saràneppure esaminata. Evidente-mente abbiamo rinunciato.Tanto il parere dell'Ordine inun caso simile è secondario.

Molto più importante è ilgiudizio del Consiglio di mo-derazione. Se si vince, la fat-tura dell'avvocato viene ridot-ta e la tassa di giudizio lapaga lui. Se si perde, sono

José Domenech

«Rtsi: i baroni dello spreco».Era il titolo in copertina dell'In-chiesta di settembre 2001. Daallora la Rtsi ha fatto molti pro-gressi. Non solo ha assunto ilgiornalista dell'Inchiesta, auto-re di quel titolo. Ma ha pure te-nuto conto delle sue critiche.

La parola d'ordine a Co-mano ora è "risparmio",come mostra il Pappagallod'Oro vinto per la prima voltanella storia dal servizio pub-blico radiotelevisivo. L'ambitoriconoscimento questa voltaL'Inchiesta lo attribuisce "ho-noris causa" a Remigio Ratti,direttore della Rtsi.

Per "spendere meglio" isoldi del canone, la Rtsi sco-piazza a piene mani il lavorodi altri media. Ad esempio,da Teleticino, Comano ripren-de idee e spunti per nuove tra-

smissioni. Mentre dal quoti-diano La Regione, la Rtsi sac-cheggia regolarmente scoope servizi senza citare la fonte.Al punto che, stando al setti-manale Il Caffè, La Regioneavrebbe risposto boicottandotutti gli appuntamenti Tsi.

Una menzione particolarela merita "il Falò delle sco-piazzate" che, con elevatosenso ecologico ed economi-co, invece di bruciare, ricicla.L'ultima volta è accaduto il 14ottobre 2004 con un serviziosu Pro Vitalis. L'Inchiesta neaveva già parlato in luglio e insettembre. E Falò, che a Co-mano definiscono modesta-mente «il fiore all'occhiellodell'informazione televisiva ti-cinese», ha pensato bene di"ispirarsi" alla mascheratadell'Inchiesta per condurne

La parsimonia Rtsimerita un premio

L'Inchiesta, casella postale6501 Bellinzona

Abbonamenti:Tel. 091 835 40 40Fax 091 835 40 41E-mail: [email protected]

Redazione:Tel. 091 835 40 42Fax 091 835 40 44E-mail: [email protected]

ISSN 1424-6058. L'Inchiesta esce6 volte all'anno entro il 10 dei mesidispari. Abbonamento 12 mesi (6numeri) fr. 38.-; 24 mesi (12numeri) fr. 76.-. Arretrati fr. 10.-.Società editrice: Consumedia sagl,Zurigo, c/o CP 1367, 6501Bellinzona. Nr. Iva 430 024. CCP65-29963-1. Redattore responsabi-le: Matteo Cheda. Stampa: ZieglerDruck, Winterthur. Abbonati al 1.gennaio 2004: 9'187.

Ombudsman. Se ritenete scorretto ilmodo con cui vi ha trattatoL'Inchiesta, rivolgetevi per iscritto alredattore responsabile. Se nonottenete soddisfazione, rivolgeteviper iscritto all'ombudsman(Dario Robbiani, Immes, CentroNord-Sud 2, 6934 Bioggio,[email protected]).L'ombudsman funge da arbitro e dadifensore del pubblico. Intervieneunicamente dopo la pubblicazionee solo se il lettore si è già rivolto alredattore responsabile senzaottenere soddisfazione.

una identica. Ma questo det-taglio ai telespettatori non èstato detto, certamente per ac-corciare il servizio e ridurre icosti di produzione.

Da quanto ha riferito un uc-cellino (cugino del Pappagal-lo), il denaro così risparmiatosarà investito in ulteriori pun-tate de "L'Avvocato", una fic-tion ticinese dai costi elevati edall'indice d'ascolto assaibasso. Sempre con grandemodestia, la Rtsi l'ha definita«la punta di diamante della

fiction made in Tsi» e intende-va venderla all'estero. Finorapurtroppo nessuno ha abboc-cato e l'operazione rischia dirivelarsi un flop.

Poco male. Remigio Ratti in-vece dell'Avvocato, potrà rimi-rare sulla sua scrivania il pre-stigioso Pappagallo d'Oro,magnanimamente elargito daL'Inchiesta. D'ora in poi la suapoltrona d'oro non soffrirà piùla solitudine, ma avrà un pre-zioso trofeo dello stesso metal-lo a mo' di lussuoso pendant.

«Molti avvocatifanno credere aiclienti che peravere accesso ailoro documentisono costretti apagare la parcella.Ma non è vero»