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ONANOVE GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA Redazione: via Lanfranco della Pila 61 (Mi), tel./fax 02/6423561 - Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”, via Lanfranco della Pila 61, Milano - Stampa: Il Guado, via Picasso, 20011 Corbetta (MI). GENNAIO 2008 Anno 15 - n. 150 25.000 copie distribuite e-mail: [email protected] Dir ettor e : Luigi Allori. Redazione : Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Collaboratori : Laura Albani, Sasha Bani, Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Loretta Menegatti, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Diana Roca, Cristina Rozzi, Caterina Sinisi, Gero Urso, Luigi Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Amministrazione : Lino Di Franco. Pubblicità : Franco Tironi (tel. 02/6423561 - fax 02.66107983). Impaginazione : Roberto Sala (tel. 3341791866). Il fioretto di orro RAPINE FURTI SCIPPI DICEMBRE ‘06 1 DICEMBRE ‘07 3 DICEMBRE ‘06 102 DICEMBRE ‘07 75 DICEMBRE ‘06 2 DICEMBRE ‘07 2 Il termometro della criminalità a cura di Grazia Morelli in collaborazione con i Carabinieri di Greco viale F. Testi 119 - tel.02/66104191 (Non sono compresi i reati denunciati alla Ps) SA.NI. Sanitaria Niguarda I NOSTRI PRODOTTI Plantari su misura Calzature portaplantare Calzature per diabetici Busti - Corsetti Reggiseni (anche su misura) Modifiche - Riparazioni Prodotti ortopedici Ausili per disabili Vendita e noleggio I NOSTRI SERVIZI Esame computerizzato del piede Baropodometria in statica (dinamica-posturale) Indagini stabilometriche e posturali Trattamento di pedicure ( estetico-curativo comple- to anche a domicilio) Riflessologia plantare Tecnico ortopedico in sede Convenzionato A.S.L. Consegna a domicilio. Via Val di Ledro 11 20162 Milano Tel. 02 6423040 Fax 02 6435463 AGENZIA IMMOBILIARE Via Terruggia 2 (ang. via Ornato) Mutui senza provvigioni di mediazione 02.66100353 SIFRA RESTAURI IMPRESA GENERALE LAVORI EDILI COSTRUZIONI RESTAURI CONSERVATIVI - RIFACIMENTO FACCIATE RISTRUTTURAZIONI APPARTAMENTI I nostri tecnici vi seguiranno dalla progettazione alla esecuzione dei lavori Uff. Tecnico - Via Val d’Ossola 19 - Tel. 02-6472244 - Fax 02-6472245 - Cell. 339.8564942 SERVIZI Riaperto il Centro pag. 5 di via Cirié 27 GENNAIO Il Giorno pag. 16 della Memoria ATM Potenziati pag. 3 i mezzi in zona Con questo numero del giornale collezioniamo 150 numeri in 15 anni di regolare uscita. Un grazie sentito da parte dell’Associazione Amici di “Zona Nove” per la costanza e la creatività della Redazione e per l’assidua e grande partecipazione degli inserzionisti. “Zona Nove” compie 150… numeri! (disegno di Gero Urso) “Zona Nove” è su www.niguarda.eu SCONTI FINO AL 50% per tutto il periodo dei SALDI su: biancheria per la casa e calalinghi Via Terruggia 2 ang. via Luigi Ornato 20162 Milano - Tel. 02.6434197 Ecotass N ella sua ingenuità se Zorro fosse stato sindaco di que- sta città per contrastare lo smog e il traffico (una battaglia non più rinviabile) avrebbe fatto così: 1) nel rispetto di un referendum che i sindaci dello stesso stampo politico della Moratti hanno tra- dito, avrebbe di nuovo chiuso il centro a tutte le auto, escluse quelle dei residenti e di chi per lavoro non può fare a meno del mezzo privato; 2) per ridurre il traffico in tutta la città (a Milano non c’è solo il centro), avrebbe predisposto (se ne parla da anni, ma non si è mai fatto nulla) i parcheggi in corrispon- denza dei metrò, non costringen- do i pendolari a circolare in città; 3) invece di spendere milio- ni di euro in propaganda e con- sulenti, avrebbe speso un po’ dei nostri soldi per potenziare il tra- sporto pubblico: troppa gente usa l’auto perché non può farne a meno; 4) avrebbe rinnovato il parco mezzi dell’Atm, particolar- mente inquinante. Invece la pe- troliera Moratti, che evidente- mente vede il mondo diviso in ricchi (i suoi) e i poveri (noi), che cosa ha fatto? 1) ha diviso i mi- lanesi in due: quelli che possono permettersi un’auto meno inqui- nante non pagano per entrare in centro e quelli che invece non possono pagano, e salato; 2) e ha diviso anche Milano in due: il centro in cui far respirare aria meno sporca ai commercianti e ai loro clienti (quelli che possono permettersi certi prezzi) e il resto della città in cui la marmaglia continua a dannarsi l’anima e i polmoni, cercando di muoversi e di posteggiare. Non a caso, subi- to dopo l’ecopass, lo smog è anco- ra aumentato attorno al centro.

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ONA NOVEGIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA

Redazione: via Lanfranco della Pila 61 (Mi), tel./fax 02/6423561 - Autorizzazione del Tribunaledi Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,

via Lanfranco della Pila 61, Milano - Stampa: Il Guado, via Picasso, 20011 Corbetta (MI).

GENNAIO 2008Anno 15 - n. 150

25.000 copie distribuitee-mail: [email protected]

Direttore: Luigi Allori. Redazione: Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo,Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Collaboratori: Laura Albani, Sasha Bani, Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa,Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Loretta Menegatti, Sabrina Orrico,Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Diana Roca, Cristina Rozzi, Caterina Sinisi, Gero Urso, Luigi Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia.Amministrazione: Lino Di Franco. Pubblicità: Franco Tironi (tel. 02/6423561 - fax 02.66107983). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).

Il fiorettodi orro

RAPINE

FURTI

SCIPPI

DICEMBRE ‘06 1

DICEMBRE ‘07 3

DICEMBRE ‘06 102

DICEMBRE ‘07 75

DICEMBRE ‘06 2

DICEMBRE ‘07 2

Il termometrodella criminalità

a cura di Grazia Morelliin collaborazione con i Carabinieri di Greco

viale F. Testi 119 - tel. 02/66104191(Non sono compresi i reati denunciati alla Ps)

SA.NI.SanitariaNiguarda

I NOSTRI PRODOTTIPlantari su misura

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SERVIZIRiaperto il Centro pag. 5di via Cirié

27 GENNAIOIl Giorno pag. 16della Memoria

ATMPotenziati pag. 3i mezzi in zona

Con questo numero del giornale collezioniamo 150 numeri in 15 anni di regolare uscita.Un grazie sentito da parte dell’Associazione Amici di “Zona Nove”per la costanza e la creatività

della Redazione e per l’assidua e grande partecipazione degli inserzionisti.

“Zona Nove” compie 150… numeri!

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“Zona Nove” è su www.niguarda.eu

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Ecotass

Nella sua ingenuità se Zorrofosse stato sindaco di que-

sta città per contrastare lo smoge il traffico (una battaglia nonpiù rinviabile) avrebbe fatto così:1) nel rispetto di un referendumche i sindaci dello stesso stampopolitico della Moratti hanno tra-dito, avrebbe di nuovo chiuso ilcentro a tutte le auto, esclusequelle dei residenti e di chi perlavoro non può fare a meno delmezzo privato; 2) per ridurre iltraffico in tutta la città (aMilano non c’è solo il centro),avrebbe predisposto (se ne parlada anni, ma non si è mai fattonulla) i parcheggi in corrispon-denza dei metrò, non costringen-do i pendolari a circolare incittà; 3) invece di spendere milio-ni di euro in propaganda e con-sulenti, avrebbe speso un po’ deinostri soldi per potenziare il tra-sporto pubblico: troppa genteusa l’auto perché non può farnea meno; 4) avrebbe rinnovato ilparco mezzi dell’Atm, particolar-mente inquinante. Invece la pe-troliera Moratti, che evidente-mente vede il mondo diviso inricchi (i suoi) e i poveri (noi), checosa ha fatto? 1) ha diviso i mi-lanesi in due: quelli che possonopermettersi un’auto meno inqui-nante non pagano per entrare incentro e quelli che invece nonpossono pagano, e salato; 2) e hadiviso anche Milano in due: ilcentro in cui far respirare ariameno sporca ai commercianti eai loro clienti (quelli che possonopermettersi certi prezzi) e il restodella città in cui la marmagliacontinua a dannarsi l’anima e ipolmoni, cercando di muoversi edi posteggiare. Non a caso, subi-to dopo l’ecopass, lo smog è anco-ra aumentato attorno al centro.

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Il deposito dei motorini

OOM IN 0NAdi Ortensia Bugliaro - foto Giansanti

ONA NOVE 2

La redazione, in Lanfranco della Pila 61, è aperta ogni giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 18 per ricevere coloro che desideranosegnalare problemi, annunciare o proporre iniziative, articoli o servizi per il giornale. Si può anche telefonare allo 026437568.

Giovanni Beduschi

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Caro Giovannino, stavolta hai detto davvero giustoparlando di Giusto. Giusto Buroni, il nostro acuto“grafomane” che immancabilmente invia a Tazebao

lettere “giuste” e meno “giuste”, dice sempre la sua opi-nione, interviene sulle questioni su cui può dare un pa-rere significativo, instillandoci salutari dubbi anti-

conformistici. Insomma il nostro ideale di lettore e dicittadino. Mica come te, triviale sghignazzatore di pro-fessione! (Zona Nove)

● Bicocca: preso il topo d’auto “illustre”

Èun omonimo del nostro presidente della Repubblica GiorgioNapolitano il balordo 43enne arrestato lunedì, in flagranza,

dai poliziotti del commissariato Greco-Turro. L’uomo ha ben 23precedenti penali, 11 per evasione, ed è stato catturato dopoaver rotto il finestrino di una Nissan Patrol ed essersi imposses-sato di un navigatore satellitare. La vettura era parcheggiata invia dell’Innovazione alla Bicocca insieme a quelle di centinaia dipersone che il lunedì seguono la registrazione di “Zelig” alTeatro degli Arcimboldi. Parcheggio scelto come riserva di cacciadel nostro topo d’auto che potrebbe essere responsabile di altri19 colpi messi a segno un paio di settimane fa. Dopo alcuni ap-postamenti andati a vuoto, l’altra sera un poliziotto si è fintomendicante, mentre il collega si era nascosto nel bagagliaio diuna vettura. E così hanno potuto sorprendere Napolitano subitodopo la spaccata alla Nissan. (30 novembre)

Benemerenza civica perl’Edificatrice di Niguarda

“Nata come cooperativa per la costruzione dli alloggiper la classe lavoratrice di fine ottocento, ha nel

tempo amplliato il proprio raggio d’azione. Oggi fornisceassistenza domiciliare e pasti caldi agli anziani del quar-tiere; per i portatori di disabilità ha realizzato un attrez-zato centro di socializzazione. È diventato un luogo di ag-gregazione di molte realtà sociali, per le quali rappresen-ta un punto di appoggio e un partner ideale. La realizza-zione del Teatro della Cooperativa ha dato un forte impul-so alle attività culturali della zona, divenendo la base pereventi teatrali e iniziative delle scuole e delle associazionidel quartiere”. Con questa motivazione il Comune diMilano ha conferito alla Società Edificatrice di Niguardala benemerenza cittadina nel corso della premiazione delrecente Ambrogino d’oro. “La benemerenza è per noi mo-tivo di viva soddisfazione che ci onora e ci motiva ulterior-mente nella nostra attività”, ha commentato GiovanniPoletti, presidente dell’Edificatrice, con il quale natural-mente si congratula anche la nostra redazione.

Alungo Niguarda è stata tapezzata di motorini ab-bandonati e ridotti in scheletri e carcasse di ferro. Il

nostro giornale se n’è occupato a lungo. Ora se ne vedo-no meno, ma l’unico posto dove persiste l’abbandono è invia Gregorovius proprio davanti alla struttura delleCiviche Depositerie del Comune, dove ogni mese avven-gono le aste pubbliche di biciclette, motorini e altri varioggetti pignorati o rinvenuti abbandonati. Ci si chiede:perché le moto rimangano abbandonate per così lungotempo sui marciapiedi davanti alle “CivicheDepositerie” del Comune?

CRONACA NERAdi Giorgio Meliesi

Gli anziani in taxi gratis ma solo per 25 euro l’anno

Quest’anno il

arriverà il 9 febbraioIntervenite numerosi.Come al solito

Dal medico, all’ufficio postale o in visita ai parenti,ma utilizzando il taxi. È la novità per gli anziani

non in grado di usare i mezzi pubblici, soli, parzialmen-te autosufficienti e con reddito basso. Grazie a una con-venzione, stipulata con le Associazioni dei tassisti, ilComune erogherà dei “buoni viaggio” del valore di 5 eu-

ro. Ogni utente potrà disporre di un massimo di 25 buo-ni all’anno e, qualora il prezzo della corsa sia superioreal valore nominale, il beneficiario è tenuto a pagare ladifferenza al tassista. Il provvedimento, per il quale so-no stati stanziati circa 79mila euro, prevede una speri-mentazione di tre mesi.

Zona Nove compie 150… numeri!

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A seguito dell’attivazione dell’ecopass per il centro

Come sono stati potenziati i mezzi pubblici in zonaper muoversi in città senza ricorrere all’auto

Incrementata la frequenza dei passaggi delle metrotranvie 4 e 7, della 90/91,del tram 11 e delle linee extraurbane che attraversano i nostri quartieri.

Dal 2 gennaio è stato attivatol’ecopass per accedere al centro

diella città. Quello che adesso inte-ressa capire è quanto sia stata in-crementata l’offerta di trasportopubblico, in particolare nella no-stra zona. Infatti la Giunta Morattiaveva promesso che l’attivazionedell’ecopass avrebbe dovuto andaredi pari passo con l’incremento deimezzi pubblici.I dati reperibili sul sito dell’Atm equelli forniti in data 23/10, duran-te un incontro a cui erano presentigli Assessori Ombretta Colli edEdoardo Croce oltre ai vertici dellastessa Atm, sulla carta non lascia-no dubbi: dal 15 ottobre il serviziodi superficie nell’area urbana èstato potenziato. In particolare 17linee hanno visto incrementare lecorse, nell’arco dell’intera giornata,di 519 unità, il 13% per quelletranviarie e il 20% per quelle auto-mobilistiche e filoviarie. Ed ancheper le linee extraurbane, quelle chegarantiscono i collegamenti per i“pendolari”, fra i responsabili dellacongestione del traffico privato a

Milano, hanno beneficiato di unsensibile potenziamento.Detto questo vediamo nel concretocosa hanno riservato per la nostrazona Comune e Atm.Prendiamo prima in considerazio-ne le linee che attraversano i no-stri quartieri:• la metrotramvia 4 (Niguarda-Cairoli M1) è stata potenziatadell’14% nelle ore di punta (7/9 e17/20) passando da una frequenzadi 4 minuti a 3,5 minuti, mentrenelle altre fasce l’incremento è sta-to del 14%, passando da una fre-quenza di 8 minuti a 7.• La metrotramvia 7 (Precotto-Cairoli M1) è stata incrementata del14% nelle ore di punta, passando dauna frequenza di 8 minuti a 7, men-tre nelle altre fasce l’incremento èstato pari all’11%, passando da unafrequenza di 10 minuti a 9.• Allargando leggermente l’oriz-zonte possiamo citare anche: la90/91 (Circolare esterna) che nelleore di punta ha subito un incre-

mento del 33%, passando da unafrequenza, nelle ore di punta, di 4minuti a 3 mentre nelle altre orel’incremento è stato pari al 17%, da7 minuti a 6.• Anche 13 linee extraurbane,alcune delle quali transitano nellanostra zona, per esempio su vialeFulvio Testi e viale Sarca, hannovisto la messa in esercizio di altre18 nuove vetture. Va detto nel casodelle extraurbane che i dati non so-no facilmente raffrontabili perchédal 1° novembre la gestione della723 Milano-Monza (Celere) e della724 Milano-Monza (ordinaria) èpassata dall’Atm alla societàBrianzatrasporti.• Ultimo dato, non certo in ordinedi importanza, con l’apertura il 28ottobre u.s. dei cantieri della M5,la linea tranviaria 11 ha subitoun potenziamento ad hoc per farefronte all’aumento di cittadini che,per non imbottigliarsi in vialeTesti e strade limitrofe impegnatenei cantieri della metropolitana,hanno preferito lasciare le proprieautomobili nei box.

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per il 23 febbraio 2008.La quota di partecipazione è di 55 euro e comprende: viaggio in pullman - visita guidata alla cittadina di

Asolo - pranzo in ristorante - visita guidata alla Gypsoteca.La gita verrà effettuata al raggiungimento di almeno 40 partecipanti.

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Via libera ai finanziamenti per la metropolitana inzona 9. Dexia-Crediop, Mediobanca, Societé

Generale Corporate & Investment Banking e WstLBhanno sottoscritto un finanziamento da 275 milioni dieuro - relativo alla quota erogata dai soggetti privati -per la costruzione e gestione della linea.Il costo totale del progetto sarà di 550 milioni di euro,finanziato attraverso una combinazione di fondi pub-blici per 297 milioni di euro e privati per la restante

parte. L’importo totale del project financing è suddivi-so in 5 linee.Con 5,6 chilometri di percorrenza, la linea 5 del metròcollegherà Garibaldi a Bignami, nella zona nordMilano, con una metropolitana leggera interamenteautomatica e senza guidatore. L’entrata in eserciziodella linea è prevista in due fasi: entro l’1 marzo daZara a Bignami e dopo 15 mesi da Zara a Garibaldicon un flusso di 29 milioni di passeggeri l’anno.

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Per ristrutturare l’Ospedale occorreranno 8 anniSergio Ghittoni

L’attenzione dei cittadini che si tro-vano a passare dalle parti

dell'Ospedale di Niguarda in questigiorni è concentrata su cio che accadefuori dalle sue bianche mura, con la ri-voluzione viabilistica provocata dallasemi apertura di quella parte di GrondaNord che collega il Pronto Soccorso convia Graziano Imperatore (vedi a pag. 6).Ma, a guardar bene, anche all'internofervono i lavori, come hanno avuto mo-do di rendersi conto tutti coloro chehanno avuto bisogno di ricorrere ai ser-vizi medici offerti in quel luogo. Perchiarirci le idee ci incontriamo ancorauna volta con Celestino De Brase, infer-miere e sindacalista della Cgil.Quali sono le novita?I lavori all'interno della azienda vannoavanti. Noi del sindacato siamo sempreconvinti che sarebbe stato meglio proce-dere ad una ristrutturazione padiglioneper padiglione, come prevedeva la propo-sta originale, ed in questo senso ci erava-mo mossi, addirittura preparando un“padiglione volante”, per permettere lasistemazione del reparto di volta in voltainteressato alla ristrutturazione. Conquesta proposta si sarebbero raggiuntidiversi scopi: innanzitutto non si sarebbecaduti nella logica del monoblocco, cioèdello sviluppo in altezza, ma si sarebbemantenuta l'attuale dislocazione dei pa-diglioni, con la loro caratterizzazione ori-ginale da “cittadella della salute”, comeera stata definita e portata ad esempioanche all'estero, ed in secondo luogo sisarebbero minimizzati i disagi per gliutenti, oggi davvero fastidiosi: la polvere,il rumore, la viabilità... Con questo nonvoglio nascondere che la attuale ristrut-turazione potrebbe portare dei benefici,una volta che sarà realizzata, ma con co-sti molto più alti e gravi disagi ai pazien-ti, al personale e ai visitatori.E quando saranno terminati i lavori?Il progetto prevede la costruzione di due

corpi, detti “piastre” all'interno dei qua-li troveranno posto tutti gli attuali pa-diglioni. La logica è di costruire le pia-stre una attorno alla chirurgia del pa-diglione Ponti e l'altra alla chirurgiadel Pizzamiglio. Il tempo previsto è diquattro anni per ciascuna piastra, ilche significa che, in teoria, nel 2010 do-vrebbe essere terminata la prima, e nel2014 anche la seconda. Ma sappiamogià che questi termini non verranno ri-spettati: infatti secondo il piano i par-cheggi sotterranei, almeno la parte su-periore, avrebbero dovuto essere conse-gnati a settembre e invece siamo anco-ra alle armature. La costruzione diqueste piastre comporta incredibilmen-te molte demolizioni di padiglioni an-che nuovissimi: Psichiatria, per esem-pio: solo dieci anni di vita, costruita concriteri all'avanguardia, che viene rasaal suolo, come anche Oncologia, costrui-ta anche con i contributi di famiglie be-nefattrici, come i Falck. Oppure Radio-logia, un padiglione costato per i tempiuna enormità e destinato anch'esso allademolizione. Per non parlare poi dei di-sagi che questa costruzione comporta:abbiamo già una riduzione di cento po-sti letto per via dei lavori in corso, poila mobilità interna sia dei pazienti chedel personale è gravemente compro-messa ed anche i visitatori sono diso-rientati e spesso faticano a raggiungerela loro destinazione perché molti pas-saggi sono chiusi e si finisce sempre inqualche strada senza uscita. Ormai lascelta costruttiva è stata fatta, anchese non completamente condivisa, maalmeno quello che come sindacato chie-diamo sempre è che per lo meno venga-no minimizzati i disagi: che ci sia unacomunicazione tempestiva ed esaurien-te per permetterci di spostare in tempoi pazienti, che vengano segnalate le in-terruzioni ed i percorsi alternativi... in-somma che si dia priorità alle esigenze

dei malati piuttosto che a quelle del-l'impresa costruttrice. Un altro puntoqualificante delle nostre richieste èquello dell'eliporto. Durante i lavori peri parcheggi, infatti, l’eliporto avrebbedovuto essere spostato. Ci siamo accortiche, anziché trovare una sistemazionetemporanea, era stato destinato a SanRaffaele, da cui non sarebbe più torna-to. Con una battaglia politica e sindaca-le intensa siamo riusciti a costringerela regione a ritornare sui suoi passi edestinare l’elicottero a Bresso, per ilmomento. Il pericolo però non è anco-ra passato: il progetto del nuovo eli-porto a Niguarda infatti non c’è anco-ra: solo col progetto infatti avremo lagaranzia che l'eliporto si farà, ma peril momento ciò non è stato previsto.C’è quindi ancora purtroppo il rischioconcreto di perdere questa piccola, masignificativa realtà, punta di eccellen-za del nostro ospedale.Tornando alle famose piastre: la lo-ro costruzione comporterà la de-molizione di tutti i padiglioni at-tuali o si salverà qualcosa?Il progetto originale prevedeva l'ab-battimento di tutti i padiglioni, laconcentrazione delle loro funzioni nel-le piastre, e la destinazione delle areealla speculazione edilizia privata.Questo disegno non è passato grazieall'impegno del sindacato e alla mobi-litazione dei cittadini che è stata dav-vero massiccia. È intervenuta anchela Soprintendenza alle Belle Arti cheha vietato la demolizione di certi edi-fici. Ora la situazione prevede che ipadiglioni che non verranno abbattutisaranno destinati ad attività sanita-rie o quantomeno a servizi alla perso-na correlati all'attività dell'ospedale,come per esempio una residenza peranziani a lunga degenza e un albergoper i parenti dei degenti provenientida altre regioni.

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Inaugurato a Milano Nemo, il primo centro clinico per lacura e la riabilitazione delle malattie neurodegenerati-

ve. È ospitato all'ospedale di Niguarda ed è nato grazieagli sforzi dell’Unione Italiana Lotta Distrofie Muscolari(Uildm), l’Associazione italiana Sclerosi LateraleAmiotrofica (Aisla), Telethon, ospedale di Niguarda e

Regione Lombardia. L’idea del progetto è nata in una ma-ratona televisiva Telethon del 2004. Costato 1,5 milioni dieuro, sarà attivo dall’inizio del 2008, impiegherà 32 sani-tari tra medici e infermieri e accoglierà da tutta Italia850-1.000 persone l’anno, tra day hospital, degenza e ser-vizi ambulatoriali.

A morte 600 alberi secolariall’interno del Niguarda

Luigi Luce

Più di 600 alberi centenari, tra magnolie, conifere, pioppi eplatani, dei 1500 che formano il parco che cirdonda i padi-

glioni del Niguarda, detto per questo l’”ospedale giardino”, stan-no essendo abbattuti! Non si va per il sottile nel cantiere che co-struisce la cosidetta “Piastra sud”, il primo dei nuovi edifici ospe-dalieri: gli alberi impacciano, bisogna eliminarli, tanto a che ser-ve dare aria buona agli ammalati?! Un vero e proprio ”massacroverde”, che si aggiunge agli altri perpretati prima nell’edificazio-ne della Bicocca nuova, dove non sono stati rispettati gli stan-dard, e ora lungo il cantiere della metropolitana. Possibile che, inquesta città di cemento, non sia mai possibile una soluzione ur-banistica che permetta di salvare il poco verde che ci rimane?Certo, anche in questo caso c’è la promessa di rimpiazzarli, masarà poi vero? e in caso positivo quanto ci metteranno a piantarlidi nuovo e crescere allo stesso modo?! Ha detto il direttore dell’o-spedale Pasquale Cannatelli: “Ci siamo impegnati a ripiantuma-re le piante a limitare del Parco Nord, che però dovrà prenderse-ne cura, cento all’anno per tre anni”. In poche parole molteammissioni negative: 1) nella migliore delle ipotesi ci saràuna perdita secca di 300 alberi; 2) non c’è sicurezza di finan-ziamento (vagamente si promette di “cercare 100 mila euronelle pieghe del budget per ricostruire l’ospedale”); 3) non ri-sulta esistere nessuno accordo con il Parco Nord per la curadelle piante. Il Giardino di Niguarda muore, ammazzato dalvirus del cemento e dell’insensibilità!

Dal 2 gennaio i ticket sanitari di Formigoniaumentati del 2,2 per cento. Buon anno!

Luigi Luce

Nel quasi completo disinteresse della stampa milane-se e senza che il Tg Rai 3 abbia intervistato in merito

Formigoni, come fa di solito quando il “governatur” devefare i propri comizietti, zitta zitta la Giunta regionale haaumentato ancora una volta i ticket sanitari più carid’Italia. Le prestazioni sanitarie ambulatoriali (visite me-diche ed esami diagnostici) dal 2 gennaio costano il 2,12per cento in più. In particolare, la prima visita specialisti-ca passa da 23 euro a 23,51; quella di contrrollo da 19 a19,42; il prezzo delle radiografie, tra i 20 e i 25 euro, vieneaumentato di 50 centesimi, gli esami di laboratorio di 70.

Gli aumenti sono stati decisi dal Pirellone con una deli-bera di Giunta del 31 ottobre. La “giustificazione”?“L’aumento si è reso necessario per adeguare le tariffe altasso di inflazione programmata e per tener conto dei co-sti derivanti dal rinnovo in corso dei contratti collettivinazionali di lavoro del personale dipendente”. Insommadopo il danno pure la beffa. Formigoni, che stavolta nonpuò dare la colpa al governo della sua politica sanitariatutta dedita ai rimborsi ai privati, la colpa la dà - preven-tivamente - agli infermieri, che non prendono certo glistipendi dei suoi consulenti.

Zona Nove compie 150… numeri!

Vandali all’Università BicoccaDistrutte cellule anti Alzheimer

Luigi Luce

Sabato 12 gennaio, università della Bicocca, laboratorio delprofessor Angelo Vescovi, in cui si studiano le cellule stamina-

li come risorsa terapeutica contro le malattie neurodegenerative,in particolare la sclerosi multipla e l’Alzheimer: i ricercatori arri-vano e trovano i contenitori di azoto contenenti le linee cellularicreate in quattro anni di studi rovesciati sul pavimento. I vandalisembrano essere stati ben informati e sicuri del fatto loro: sonoentrati tramite badge, hanno aperto un lucchetto con la combi-nazione e hanno senza esitazione rovesciato e quindi distrutto ilprezioso contenuto dei contenitori. Il professor Vescovi, pionieredelle ricerche sulle cellule staminali tratte dagli adulti, direttoredi centri di studio al San Raffaele e all’università Bicocca e re-sponsabile da soli due mesi di un’”officina del cervello” alNiguarda finanziata dalla regione, non ha dubbi: “L’obiettivo deivandali era quello di mandare all’aria quattro anni di lavoro”,spiega,“ma per fortuna abbiamo fatto delle copie di quelle cellulee quindi possiamo andare avanti con gli studi”. Alla ricerca diuna possibile motivazione a Vescovi viene solo in mente il sospet-to che si tratti del gesto insensato di un “fanatico” contrario allesue idee, che tendono a dimostrare che per gli usi terapeutici chesi prefiggono gli scienziati di tutto il mondo sono sufficienti le cel-lule staminali prelevate dagli adulti e non sia quindi necessarioprelevarle dagli embrioni. Non a caso Vescovi, al tempo del refe-rendum sulla fecondazione assistita, si schierò pubblicamentecontro la ricerca sulle staminali embrionali.

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“C’ero anch’io alla festadi riapertura”

Maura Sartori

In via Cirié riprendono le attività del Centro AggregativoMultifunzionale e del Centro di Aggregazione Giovanile.

Finalmente! Era ora! Speriamo che adesso non ce lo tolga-no più! Sono queste le esclamazioni che ho sentito sabatopomeriggio nell’atrio della ex scuola di via Ciriè. C’eranomoltissime persone della terza età che si sono ritrovate,speranzose di poter riprendere ciò che era stato interrottoquasi due anni fa! C’erano famiglie con bambini, i giovanierano un po’ meno.Come in ogni inaugurazione che si rispetti non è mancatoil taglio del nastro da parte di Beatrice Uguccioni(Presidente del Consiglio di Zona) e di Ombretta Colli(Assessore al Decentramento del Comune di Milano) mail gesto è stato fatto con semplicità.Ho fatto un giro all’interno della struttura,a me è piaciutamolto anche se confesso di non averla vista prima, peròanche chi l’aveva frequentata prima della ristrutturazioneera contento e si consolava un po’ per la lunga assenza diquesto centro di aggregazione per i cittadini.Il primo piano è dedicato alle attività del Cag, il piano rial-zato a quelle del Cam, al piano terra c’è il salone per glispettacoli e gli incontri ed al piano semi interrato ci sonola palestra e gli spogliatoi. Ci sono spazi per la ludotecacon giochi di società messi a disposizione, per il ping pong,ci sono la stanza insonorizzata dove fare musica, le stanzeper la lettura, per il gioco delle carte, per il laboratoriocreativo. Il luminoso salone in fondo al corridoio del primopiano ha una parete mobile per dividere lo spazio perYoga e per Teatro-Danza mentre quello del piano terrenoverrà utilizzato sia per il laboratorio artistico che creativo.Le attività proposte saranno seguite da un gruppo di assi-stenti che animeranno ed accompagneranno bimbi, adole-scenti e adulti. Stefania si occupa di attività teatrali, Lucadi cinema e comunicazione, Viviana di teatro per adole-scenti e lezioni di ripetizione, Gaetano dei laboratori crea-tivi, Marcella dei laboratori di espressività corporea,Simona di yoga, danze popolari e ballo liscio, Ugo del labo-ratorio multimediale, Giovanni di pittura. Sono giovani,laureati o laureandi ed erano tutti emozionati quando sisono presentati. In bocca al lupo ragazzi! Il Presidente del Polo Multifunzionale di Zona (Carlino DiBiase) ha evidenziato all’Assessore Colli che la prolificitàdelle iniziative è anche merito della collaborazione che c’ètra maggioranza ed opposizione che, nonostante le diver-genze, riescono a trovare un punto d’incontro in virtù del-l’obiettivo primario: essere al servizio del cittadino. Ha po-sto anche alcune richieste, che la struttura usata finora inzona per le attività, la Cascina Anna, continuasse ad esse-re attiva per gli abitanti di quella parte della zona e chevenissero destinate delle risorse per tenere aperta lastruttura tutti i giorni dal lunedì al sabato.Per concludere, complimenti ai giovani del QuartettoControtempo che hanno presentato il loro concerto trattoda canzoni di Fabrizio De Andrè . Lo spettacolo è stato in-tenso,emozionante ed essenziale.

Il divieto di iscrizione di figli di immigrati irregolarialle scuole materne è una brutta storia da dimenticare

Lorenzo Gomiero

Carlino Di Biase(presidente del Polo Multifunzionale di Zona)

Sabato 1° dicembre il Centro Aggregativo Multifunzio-nale (Cam) e il Centro di Aggregazione Giovanile

(Cag) siti in via Ciriè 9 hanno finalmente riaperto i bat-tenti. A giudicare dalla partecipazione alla festa di inau-gurazione, la riapertura era un evento molto atteso pro-babilmente perché i cittadini si sono riappropriati di unloro bene e di un loro servizio. L’introduzione della presi-dente Uguccioni, la mia presentazione e l’intervento del-l’assessore Colli hanno contribuito a mostrare un buonfunzionamento delle istituzioni (finalmente!); il tagliodella torta, il concerto con le musiche di De Andrè, l’ani-mazione per i bambini e il rinfresco finale hanno resotutto molto allegro.Nell’esperienza di tutti i giorni, nei contatti con la genteche incontro, mi rendo conto che le cose piccole dannospesso molta gioia, più dei grandi eventi.Vedere tante persone felici di rientrare nei “loro” locali, fa-re un giro nelle aule rimesse a nuovo ha procurato anche ame un senso di gioia.Abbiamo lottato tanto, tutti insieme, per riavere qualcosache sentivamo nostro e per questo ringrazio chi si è spesoin tal senso: la mia commissione, la presidente Uguccioni,il direttore di settore Tesoro, il settore decentramento, ladottoressa Fabbri e la signora Bignami del nostro settore.Un grazie va anche ai cittadini che hanno incalzato affin-ché la struttura di via Ciriè venisse riaperta: con le lorosollecitazioni mi hanno dato la spinta e la motivazione perlottare e tenere l’attenzione alta.Nel Cag, dedicato ad un’utenza giovanile, abbiamo prepa-rato un servizio di qualità, che offre molteplici attività einiziative gradite agli adolescenti (ad esempio corsi di mu-sica e laboratori creativi).Nel Cam ci sono già molti corsi e attività per tutte le fa-sce di età che gli operatori del centro hanno organizzato(corsi di yoga, giochi e intrattenimento per i bambini eper gli anziani, laboratori di ceramica,…). Da gennaio cisarà un calendario dettagliato degli orari e dei giorni incui si svolgono le varie attività. I centri saranno apertianche il sabato.Sul sito del comune di Milano, nella sezione zona 9, pote-te trovare le mie linee programmatiche del 2007 (e pre-sto ci saranno quelle del 2008) sull’idea che ho io di Came Cag. Da parte mia ci sarà la ferma volontà nel portarlea compimento.Con l’assessore Colli è stata condivisa la proposta di conti-nuare ad utilizzare anche i locali di Cassina Anna comesede distaccata del Cam. La zona ha molti collegamenticentro-periferia, ma poche linee trasversali ad esempio traBicocca e Comasina. È impensabile quindi che un anzianovada in Ciriè da Bruzzano ed è per questo che ritengo ne-cessario lavorare su due sedi, con la possibilità per il futu-ro di aprire altri Cam e altri Cag in zona.Come Zona inoltre siamo in attesa di capire a chi sarannoaffidati i locali del vecchio Cep, chiuso da quest’estate e incarico fino a poco tempo fa al settore educazione. Al suo in-terno si svolgevano molti corsi seguiti da tanti cittadini.Se questi locali saranno affidati alla zona ne saremo sod-disfatti, ma occorrerà comunque ricevere fondi affinché ilcontenitore si riempia di contenuti. La nostra speranza èdi avere una proficua collaborazione con l’assessore Colliaffinché via Ciriè diventi un punto di incontro e di riferi-mento per tutta la zona.

Una nuova circolare comunale sulle iscrizioni allescuole materne stabilisce che quest’anno non posso-

no essere accettate le domande presentate da famigliestraniere che alla data del 29 febbraio 2008 siano ancorain attesa del permesso di soggiorno. Secondo il capogrup-po in Consiglio comunale del Partito democraticoMarilena Adamo e i consiglieri del Pd Marco Cormio,Marco Granelli e Francesca Zajczyk, si tratta di una gra-ve discriminazione da parte del Comune nei confronti deibambini stranieri, in contrasto con quanto previsto daltesto unico sull’Immigrazione, di una misura che rischiadi alimentare fenomeni di isolamento sociale e culturale.Visto che la frequenza alla scuola materna comunalerappresenta un importante strumento di integrazione, iconsiglieri del Partito Democratico hanno presentatoun’interpellanza urgente al Sindaco e alla giunta in cuichiedono per quali motivi si sono modificate le disposizio-ne in vigore fino allo scorso anno che, se pure discrimina-torie, consentivano per lo meno di esibire la documenta-zione entro il Primo settembre. Ritengono quindi indi-

spensabile una modifica immediata, prima della riaper-tura delle scuole.La Giunta Moratti parla di sicurezza e poi ghettizza ibambini stranieri, in barba alla convenzione Onu sullatutela del fanciullo. Che ne sarà del futuro di questacittà? Intralciare l'iscrizione dei bambini extracomuni-tari, che non possono per legge essere espulsi sino alcompimento della maggiore età, vuol dire creare un pe-ricolosa barriera. Invece di creare una rete di solida-rietà e convivenza, si rischia di accendere una micciacon conseguenze gravissime. Non possiamo accettareuna pulizia etnica negli asili. La convivenza, la cono-scenza, la comprensione, la solidarietà devono esserecoltivate e alimentate sin da piccoli.Per questo è intevenuto il ministro dell’IstruzioneFioroni parlando chiaro: “Il diritto all’istruzione è unodei diritti fondamentali dell’uomo. Impedirne la frui-zione signica ledere la dignità della persona umana.Non possono esistere deroghe né per le colpe dei padriné per lo stato di povertà”.

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Con la firma il 21 dicembre di unprotocollo d'intesa tra il Comune

di Milano, la società Pirelli Re e laRegione Lombardia, ancora cambia-menti alla Bicocca Nuova. Sulle areeche avrebbero dovuto ospitare la nuo-va sede dell’Istituto neurologico CarloBesta, saranno invece realizzati inse-diamenti residenziali di edilizia liberae convenzionata. L’intesa stipulatadall’assessore allo Sviluppo delTerritorio Carlo Masseroli, con l’am-ministratore delegato di Pirelli ReAlberto Puri Negri e l’assessore regio-nale alla Salute Luciano Bresciani,dovrà essere perfezionata con un nuo-vo accordo di programma nei primimesi del 2008. Il protocollo sostituisceil vecchio documento sottoscritto nel2003 con il Ministero della Salute e

allarga l’area di intervento destinataall’istituto Besta a tutte le superficiex Pirelli ed ex Ansaldo ancora da svi-luppare. In sostanza, il lotto interes-sato, originariamente di circa 42 milametri quadrati, si estende ora a circa127 mila. Su di esso sorgeranno, ac-canto a tre nuove aree verdi di circa60 mila mq (parchi per bambini ecentro sportivo universitario), 90 milametri quadrati di residenze, metà del-le quali in edilizia libera e metà con-venzionata (2500 euro al mq) e 12 mi-la mq di alloggi per universitari e ca-tegorie deboli.Alla base dei nuovi edifici troverannoposto 14 mila metri quadrati di spazicommerciali e di servizi. Ventimila

metri quadrati serviranno per l’am-pliamento dell’Università (aule e labo-ratorio nuovi), mentre l’HangarBicocca sarà affidato alla neonataFondazione Spazio per l’Arte Contem-poranea entrando a far parte del si-stema dei musei di arte contempora-nea di Milano. L’Istituto neurologicoCarlo Besta si insedierà nel quartieredi Vialba, accanto all'ospedale Sacco eal nuovo Istituto Nazionale deiTumori. Per questo nuovo polo di curae ricerca - che, in base al progetto, sisvilupperà su una superficie di oltre180 mila metri quadri e richiederà uninvestimento di 500 milioni di euro - ilComune e la Regione contano di arri-vare al nuovo accordo di programmaentro la fine di gennaio, in modo chesia pronto per il 2012.

Luigi Luce

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Con un’intesa tra Comune, Pirelli Re e Regione

Secondo un piano concordato tra Comune e CdZ9

Alla Bicocca nuovi insediamenti residenzialial posto dell’Istituto neurologico Besta

Vi sorgeranno, accanto a tre nuove aree verdi di circa 60 mila mq(parchi per bambini e centro sportivo universitario), 90 mila metri quadrati

di residenze, metà delle quali in edilizia libera e metà convenzionata(2500 euro al mq), e 12 mila mq di alloggi per universitari e categorie deboli.

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Ci vorranno ancora un paio d’anni,ma finalmente le vie di zona da

sempre male illuminate dovrebberoessere... portate alla luce. In collabo-razione con il Consiglio di zona e laVigiilanza urbana, il Comune hamesso a punto un piano di illumina-zione per la zona di Fulvio Testi e perl’Isola. Per rendere più sicure le stra-

de è stato deciso di utilizzare lucibianche che, rispetto alle gialle tradi-zionali, consentono di ottenere luce dimigliore qualità e una migliore resacromatica. La luce bianca, dando ri-salto ai colori e ai dettagli rende infat-ti più nitide le immagini delle teleca-mere di strada ed evidenzia meglio itraffici delinquenziali notturni.

Inoltre si prevede di illuminare nonsolo le strade, come si è fatto finora,ma anche i marciapiedi, gli spaziverdi, le fermate del tram, le uscitedel metrò. Si consiglia anche di illu-minare anche i principali passaggipedonali zebrati: di notte i pedoni ri-schiano sempre di non essere vistidagli automobilisti.

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Zona Nove compie 150… numeri!

Il pezzo di Strada Interquartiere Nord (Sin), ovvero GrondaNord, è stato aperto in zona Niguarda dando vita nel quartie-

re a un Gioco dell’Oca con centinaia di giocatori. Vediamo le no-vità:1) Apertura al traffico della tratta di Sin compresa fra la ro-tonda antistante il Pronto Soccorso dell’ospedale di Niguarda ela nuova rotonda sita fra le vie Danzi/Racconigi/Santhià; 2)Inversione del senso di marcia di via Santhià; 3) Chiusura del-l’incrocio Via Graziano I./Girola; 4) Chiusura al traffico privatodi via Graziano I.dall’incrocio fra la Sin e via D’Espinosa.Ed ecco alcune considerazioni: 1) Lascia perplessi la chiusuradell’incrocio via Girola/Graziano I. Speriamo che sia solo tempo-ranea mentre, in caso contrario, auspichiamo che venga ben mo-tivata ai cittadini; 2) Non è chiara la configurazione del tratto diSin compreso fra via Graziano I. e la rotonda del ProntoSoccorso. Il cartello stradale indica che è una strada senza usci-ta e addirittura il 7 gennaio era chiusa. Come sarà la strada altermine di tutti i lavori ancora in esecuzione? 3) La chiusura altraffico di via Graziano Imperatore nel tratto compreso fra laSin e via D’Espinosa sta creando non pochi malumori fra le cen-

tinaia di famiglie che abitano nei condomini che si affaccianosulla suddetta via. Il perché è presto spiegato: coloro che proven-gono dal centro (per intenderci, dall’ospedale Niguarda) per rag-giungere le loro abitazioni,a causa della chiusura di questi pochimetri di via Graziano I., devono percorrere nell’ordine il tratto diSin compreso fra Graziano I. e la nuova rotonda compresa fravia D’Anzi/Santhià e Racconigi, poi via D’Anzi, via Bauer e viaOrnato che più o meno sono un paio di km!Da tali osservazioni derivano alcune esigenze: 1) Riaprirel’incrocio via Girola/Graziano I. o motivare la chiusura; 2)Chiarire la configurazione del tratto di Sin aperto al traffico;3) Ripensare la viabilità di via D’Espinosa. Si potrebbe ren-derla a doppio senso e senza uscita chiudendo l’incrocio viaGraziano I./D’Espinosa. In questo modo i residenti non sa-rebbero costretti a farsi il tour di Niguarda e non si creereb-bero disagi per gli automobilisti che, percorrendo via Ornatoin direzione Milano, hanno la necessità di svoltare a sinistraper percorrere via D’Anzi/Racconigi, visto che potrebbero in-vece utilizzare via Passerini.

VIABILITÀ

Nella foto l’attraversamento pedonale diviale Testi, all’altezza di viale Ca’

Granda, che rischia di trasformarsi in unadiscarica a cielo aperto: montagne di fogliee cartacce, bottiglie e spazzatura di ogni ti-

po Il cantiere per la metropolitana è attivoda pochi mesi e, visto che rimarrà apertoper diversi anni, converrà che l'Amsa ognitanto lo pulisca e i cittadini non lo conside-rino un deposito di immondizia aggiuntivo.

Cantiere M5 a rischio discarica

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Consigli di Zona? Sono anche “casa” nostraComplessivamente costano oltre 20 milioni di euro all’anno. Erano tra le priorità dei primi 100 giorni di governo del sindaco

Moratti.Tutti dicono che così come sono servono a poco. Previsto un convegno al Consiglio di Zona 9 Walter Cherubini (Consulta Periferie Milano)

ONA NOVE 7

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IConsigli di Zona? Diciamolo, sono un ar-gomento ostico.A Milano ce ne sono no-

ve che ogni anno ci costano oltre 20 milio-ni di Euro (3 milioni solo per i gettoni dipresenza dei rispettivi 359 consiglieri).Per fare cosa? Per rispondere a questa do-manda, tra le priorità dei primi “100 gior-ni” di lavoro del Sindaco Moratti erano in-dicate anche “forme di potenziamento deldecentramento, rendendo i Consigli diZona terminali per erogare direttamente iservizi”. Da allora, peraltro, sono trascorsioltre “500 giorni” ma, almeno a noi pare,non sono emerse novità. Ma la necessitàdi un governo del territorio rimane. LePeriferie continuano a non essere gover-nate! Tra l’altro, manca la “gestione fun-zionale e organica” delle attività e del per-sonale che opera negli uffici comunali de-centrati sul territorio cittadino. Spesso sidice che Milano è una città “policentrica”.Allora, anche la sua Amministrazione de-ve avere un’organizzazione “policentrica”.Un contributo A tale proposito, laConsulta Periferie Milano (Cpm) ha rea-lizzato l’opuscolo “Problemi delle Periferiee ruolo dei Consigli di Zona”. Sono 16 pa-ginette (scaricabili dal sito www.periferie-milano”) che riteniamo possano essere unutile contributo per delineare un’Organiz-zazione comunale ed un Regolamento edei Consigli di Zona che diano risposte aiproblemi delle Periferie. Non si tratta diun trattato sulle Periferie, bensì di un pic-colo apporto di “cultura dell’organizzazio-ne”, a partire dalla concreta verifica tral’operare sul territorio di associazioni divarie tipologie ed anche di Consiglieri diZona e la modalità di presenza e la relati-va capacità di “risposta” dell’Amministra-zione del Comune di Milano.L’organizzazione attuale Dopo alcuni“racconti” su vari temi (Condizione giova-nile, Servizi sociali, Vigili Urbani eGuardie Ecologiche Volontarie, Discariche

abusive, Immobili comunali) si entra nelmerito dell’”Organizzazione” del Comunedi Milano che, da sempre, è strutturatacentralisticamente, con il criterio della so-la “dipendenza gerarchica”. Conseguente-mente, i rapporti sono instaurati solo conil proprio superiore o con il proprio sotto-posto, quindi esclusivamente all’interno diogni singolo settore. Poi, c’è anche ilConsiglio di Zona che, replicando lo sche-ma organizzativo citato, è un altro istitutoa sé stante, senza alcun collegamento conle altre funzioni zonali (fig.1). Nei fatti, ta-le impostazione è: 1) “centralistica”, poichéogni necessità di relazione con gli altri set-tori deve comunque passare dal vertice;2)“autoreferenziale”, poiché l’orientamen-to non è rivolto alla soluzione del proble-ma, bensì a rimanere nell’ambito delleproprie “competenze”. Nel tempo, tale im-postazione ha incrementato sempre più ledistanze tra i problemi e le loro soluzioni.In definitiva, tra gli amministrati e gliamministratori.L’organizzazione proposta Rispetto atale impostazione organizzativa, la Cpmpropone - senza stravolgere l’impostazio-ne organizzativa attuale - di introdurredegli elementi di funzionalità, affinché ivari servizi operanti sul medesimo territo-rio operino “coralmente” per risolvere leproblematiche esistenti. Queste ultime,infatti, normalmente evidenziano piùaspetti, rendendosi necessario l’interventocongiunto di più funzioni e, quindi, del lo-ro coordinamento, cosa che oggi non esi-ste! Concretamente, si tratta di “accorcia-re” le distanze tra l’amministrazione e gliamministrati, nell’ottica di una gestionefunzionale del territorio. Può rispondere atale esigenza l’introduzione del concettodella “dipendenza funzionale”: i vari servi-zi operanti sul medesimo territorio conti-nuano a mantenere le attuali dipendenzegerarchiche, ma funzionalmente dipendo-

no da un “centro amministrativo” più vici-no al territorio. Tale “articolazione” esistegià ed è il Consiglio di Zona! Questo è iltema che la Cpm propone (fig.2).Il cambiamento Lo sappiamo: è neces-sario il mutamento di una mentalità “cen-tralistica”, che da sempre ha costituito lastella polare dell’azione del Comune diMilano. Non è cosa facile, ma necessaria.Quindi, è anche in questa direzione che èstata orientata l’azione della Cpm. Tral’altro, nel corso del “2007 – Anno dellePeriferie di Milano”, la Cpm, attraverso lapromozione di quattro Convegni sul tema“Problemi delle Periferie e ruolo deiConsigli di Zona”, svoltisi rispettivamentenei Consigli di Zona 6 (28/2), Zona 3(30/5), Zona 8 (26/9) e Zona 5 (15/11) – haavviato un percorso di confronto ed ap-profondimento, in particolare invitando aconvegno i Presidenti degli otto Consiglidi Zona “periferici”. È stato un percorsopositivo,durante il quale sono stati affron-tati i temi dell’organizzazione dell’ammi-nistrazione comunale, in particolare per lePeriferie, ed il ruolo dei Consigli di Zona.Nell’ultimo Convegno è stata presentataanche una proposta che riteniamo sempli-ce e, speriamo,utile.Il convegno Sarà questo il tema del con-fronto del 5° convegno “Problemi dellePeriferie e ruolo dei Consigli di Zona” chesi svolgerà con il patrocinio del Consigliodi Zona 9 il prossimo Martedì 22/1/2008(data da confermare; info www.periferie-milano.it). Che i Consigli di Zona debbanoavere un ruolo efficace lo dicono tutti.Allora, ora bisogna passare ai fatti e i 359Consiglieri di Zona con in testa i rispettiviPresidenti devono essere i principali pro-tagonisti. La Città di Milano ne avrà unbeneficio, in particolare le sue Periferie,che devono diventare “centrali” nell’azionedell’Amministrazione cittadina.

Pierfrancesco Maiorino, consigliere comuna-le del Partito democratico, ha scritto al

“Corriere della Sera” la seguente lettera: “Iltour del camper del ‘Corriere’ (arrivato anchein zona 9 o meglio alla Bicocca Nuova, ndr) ciha raccontato in modo nitido le tante facce diuna città che, nonostante le sue qualità, è di-ventata spessissimo faticosa e degradata. Unacittà di fronte alla quale la politica deve pro-dursi in uno scatto per avvicinare - e tanto - leistituzioni a tutti quei cittadini che si sentonoabbandonati e non ‘ascoltati’. Un tema simile,quello di quali risposte si debbano mettere incampo per rendere Milano più civile, bella, vivi-bile, partecipata, appartiene innanzitutto a chila governa che non può dare l’idea di pensare,sindaco Moratti, di esercitare oggi un’azionesoddisfacente proprio sul terreno del dialogocon la cittadinanza. Ma appartiene anche aun’opposizione che deve fare sempre di più lapropria parte per rendere visibili proposte, pro-

getti, contributi. In questo quadro penso chevada riaperto il confronto sulla qualità delfunzionamento del Decentramento. In altreparole dobbiamo serenamente dirci cosa fan-no e come funzionano i considetti Consigli dizona. Le tante Milano che prendono voce at-traverso il camper o tramite le altre iniziativedegli organi d’informazione o che si incontra-no nelle iniziative di quartiere non hanno in-fatti praticamente mai la capacità di indivi-duare interlocutori istituzionali stabili, effica-ci nell’esercizio dei propri poteri. Le Zone sonoun termometro di questa difficoltà e un’occa-sione sprecata. Milano, se vuole tornare a es-sere una città nella quale si pratica una buo-na partecipazione delle persone alla vita civiledeve costringere se stessa a rfpensare i propristrumenti. Se c’è una volontà politica biparti-san a correggere una rotta sbagliata si puòportare un contributo a rendere più accoglien-ti ed efficaci le istituzioni”.

“Ripensiamo i Consigli di zona”

Gianni Morelebaum Gualberto ha dato ledimissioni da direttore artistico degli

Arcimboldi, accusando di incompetenza iPomeriggi musicali, alla cui gestione alcunimesi fa il Comune di Milano ha affidato la ge-stione del teatro. Morelebaum ha dichiarato:“Mi sono dimesso il 22 dicembre. Il consiglieredelegato dei Pomeriggi musicali, GiuseppeManzoni, mi ha incolpato degli scarsi risultatidi pubblico accusandomi di aver compiuto scel-

te di secondo rango.Vi sembra che Bob Wilson,Klaus Maria Brandauer, Peter Stein siano no-mi di di seconda classe? I Pomeriggi musicalistanno mandando gli spettacoli al macero, per-ché non sono all’altezza di gestire 170 alzate disipario. Al massimo sono capaci di gestire unacinquantina di concerti al Dal Verme. Ora iPomeriggi stanno tagliando gli spettacoli, manon addossino a me responsabilità che sono lo-ro”. Povero Arcimboldi!

Arcimboldi: si è dimesso il direttore artistico

COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

Fig. 1

Fig. 2

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ONA NOVE 8

L’attuale amministrazione del Consigliodi Zona 9, consapevole delle problemati-

che contenute nel “Progetto” Isola, da sem-pre si è espresso in modo non favorevole,chiedendo all’Amministrazione ComunaleCentrale di sedersi intorno ad un tavolo perrivedere il progetto in funzione anche dellereali necessità dei residenti. È stato cosìistituito un “Tavolo Istituzionale” tra i variAssessorati e il Consiglio di Zona 9, al qualesono stati chiamati a partecipare associazio-ni, comitati e soggetti sociali in grado di da-re contributi per elaborare varianti ed ele-menti non considerati nella fase progettua-le. Lo scopo è correggere decisioni che trop-po spesso vengono calate dall'alto. Devo pur-troppo evidenziare che dopo alcuni appunta-menti anche ben riusciti, almeno per quantoriguarda la partecipazione dei cittadini edelle Associazioni e gli argomenti discussi,l'Amministrazione Centrale e gli Assessoricompetenti non si sono dimostrati, per varimotivi, molto sensibili all’iniziativa.Per evitare quindi di rimanere “fuori” da al-cune decisioni che riguardavano soprattuttoalcuni servizi necessari al quartiere, preso at-to, in questo caso, che la convenzione firmatatra il Comune di Milano e Isola srl prevedevale indicazioni di utilizzo degli oneri di urba-nizzazione da parte dell’Amministrazione co-munale entro il 12 novembre 2007, altrimen-ti le opere promesse si sarebbero monetizzatee quindi andate perse per il quartiere e per lazona, responsabilmente abbiamo deliberatola realizzazione di:• un Asilo con spazi di attenzione alla di-sabilità;• un Centro ricreativo per anziani;• un luogo per i giovani con web, sala lettura,video e spazi per attività motorie;• un ambito dedicato al mondo del no-profit.Per lo sviluppo di quest’ultima attività, perarricchirla di proposte condivise, è stato pre-visto di indire un bando pubblico per un con-corso di idee che il Consiglio si è impegnato apromuovere.Queste in sintesi le indicazioni approvatedal Consiglio di Zona 9, che ora il Comunedovrà fare proprie ed indicare all'operato-re Isola srl.È questo un primo passo per rispondere alledomande del Quartiere che deve mantenerele sue caratteristiche di comunità storiche elocali, nella quale convivono generazioni e ce-ti sociali diversi.

L’Isola, anche in vista dei numerosi inter-venti urbanistici che la riguarderanno, nondeve perdere la sua specificità di quartiere“vissuto” dalla sua gente, nel senso più este-so del termine: non solo di chi lì è nato, mavive, lavora e/o studia. Desidero che il Con-siglio di Zona 9, che ho l’onere e l’onore dipresiedere, non si occupi solo delle eccellen-ze, ma anche della qualità della vita e dellenecessità di tutti i giorni. Ed è per questo esu questo che tenacemente continueremo,come istituzione, il confronto con i cittadini.L'importante è, con la delibera sopra ripor-tata, aver affermato la necessità che il quar-tiere Isola sia dotato di adeguati spazi di ag-gregazione e di servizi, al di là di dove effet-tivamente verranno poi essi collocati, inquale degli stabili fisicamente realizzati.L’importante è averli li nel quartiere.Il Centro di via Cirié Il problema di reperi-re ambiti aggregativi e di socializzazione èpresente, ahimè, in tutti i quartieri dellaZona, perché, purtroppo, in fase di progetta-zione, anche delle nuove residenze, non ven-gono mai contemporaneamente previsti epensati prima. Infatti a questa Giunta comu-nale è sconosciuta ogni forma di urbanisticacondivisa. Siamo posti quasi sempre davantia fatti compiuti e quindi bisogna sempre rin-correre e recuperare situazioni non sempregradite ai cittadini.Forte è stato l'impegno di questo Consiglio diZona per “riavere” a disposizione del territo-rio, dopo due anni di chiusura per ristruttu-razione (al rallentatore), una struttura moltoapprezzata e richiesta dai cittadini: il CentroAggregativo Multifunzionale (Cam) e ilCentro di Aggregazione Giovanile (Cag) divia Cirié 9, inaugurato il 1° dicembre scorso,e di cui hanno sentito la mancanza soprattut-to i residenti dei quartieri Niguarda e Prato-centenaro (vedi anche a pag. 5, ndr). I Centririmarranno aperti dal lunedì al sabato, dalleore 14.30 alle 19.00, con iniziative socio-cul-turali, di socializzazione e di potenziamentodelle capacità espressive, proposte da unaéquipe professionale di animatori.Siamo a fine anno, è quindi tempo di pro-grammazione per il 2008, alla quale pos-sono dare il loro apporto, con idee e propo-ste, associazioni, cittadini e utenti.Personalmente mi ritengo a loro disposi-zione e approfitto del periodico “ZonaNove”, per inviare a tutti voi gli auguri diun ottimo Anno Nuovo.

CONSIGLIO DI ZONA 9

“Chiediamo nuovi serviziper il quartiere Isola”

Un articolo del presidente del CdZ 9.Beatrice Uguccioni

Il 27 gennaio 2008nascono i circoli del Partito Democratico in zona 9

5 circoli per costruire in zona una Italia nuova.

Il 27 Gennaio nascono i luoghi dove confrontarci, dialogare,costruire il progetto per fare crescere il nostro quartiere

e la nostra città.

Sarà consegnato l’Attestato di “Fondatore/Fondatricedel Partito Democratico”:

• a tutti gli elettori delle primarie del 14 Ottobre 2007• a coloro che, non avendo partecipato alla giornata

del 14 ottobre, ne facciano richiesta entro venerdì 25 gennaioalle realtà organizzative dei partiti e movimenti costituenti

al momento esistenti sul territorio.Esso darà diritto ad eleggere i componenti del Coordinamento

del Circolo. Al momento della consegna verrà chiestocontestualmente un contributo spese di 5 Euro.

L’apertura delle assemblee è fissata alle ore 9.30.Si potrà votare fino alle 19: avremo quindi una intera giornatanella quale costituiremo il primo mattone del Partito in zona,

garantendo un momento di discussione nel territorio e,insieme, una ampia espressione dei cittadini.

Nel pomeriggio di domenica 27 abbiamo organizzato alcuneiniziative pubbliche a cui parteciperanno gli eletti della nostra

zona nelle istituzioni regionali e cittadine.

Il calendario delle assemblee e delle iniziative:

Circolo Isola/Garibaldi/FariniSala 1° maggio Via Sebenico 21

Ore 16 Iniziativa Pubblica “Realizzazioni e proposte del CDZper uno sviluppo sostenibile del quartiere”

Circolo Pratocentenaro/BicoccaCasa di Alex Via Moncalieri 5

Ore 16 Giornata della memoria con proiezione documentario

Circolo NiguardaSede DS Via Hermada 8

Ore 16 Iniziativa Pubblica “Il problema casa a Milano:proposte per un nuovo piano”

Circolo Affori/Bruzzano/ComasinaSala Coop Unione Operaia Via Zanoli 15

Ore 16 Iniziativa Pubblica “Le trasformazioni urbanistichedella zona: un’opportunità per la città e i cittadini?”

Circolo Dergano/BovisaSala consiglio di zona 9 Via Guerzoni 38

Ore 16 Iniziativa Pubblica “Il Quartiere in evoluzionetra sicurezza e sviluppo”

Il 27 sarà, come si vede, una giornata intensa, contiamoanche molto partecipata, per iniziare da subito a costruire

una Italia nuova.

Comitato promotore del PD – zona 9

info: 3384290507 - www.pdlombardia.it

Zona Nove compie 150… numeri!

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Autoclub propone menù a temaMercoledì 23 gennaioCassoeula alla milanese

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Mercoledì 30 gennaioZuppa di pesce con crostoni casarecci

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Zuppa di pesce - gamberi alla vodkaInsalata mista

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Mercoledì 6 febbraioBrasato ai porcini con polenta

€ 12Oppure menù completo

Crudo di Parma con bruschettaBrasato ai porcini con polentavino rosso - acqua - caffè

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Mercoledì 13 febbraioPenne all’astice

€ 12Oppure menù completo

Penne all’asticeTrancio di spada su crostone “Autoclub”

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I sindacati: “Alla Esselunga i dirittidei dipendenti sono corti”

Alessio Seminario

Alla Esselunga, i cui supermercati sono pre-senti in zona (viale Suzzani e viale Zara), la

“porta del gabinetto è un miraggio”, perché anchela pausa pipì bisogna meritarsela. La “valigiamodello trasferta”è consigliata ai dipendenti chepartecipano alle iniziative sindacali. Il “modellodispari opportunità” va bene per le donne cui tut-to è più difficile. Sono queste alcune delle imma-gini della campagna “Se ESSE è lunga i dirittisono corti”, lanciata in dicembre in Lombardia eToscana dai sindacati del commercio aderenti aCgil, Cisl e Uil. Renato Losio, segretario regiona-le della Filcams-Cgil, parla di condizioni di lavoroindegne di un paese civile alle quali devono sotto-stare gran parte dei 10mila dipendenti dei 120negozi del colosso italiano dei supermarket. Ledenunce sindacali puntano soprattutto, affermaancora Losio, sulle condizioni delle donne e deigiovani, che devono essere sempre disponibili, ob-bedire, annullarsi. Se tentano di rivendicare i lo-ro diritti rischiano di perdere il lavoro o almenodi essere puniti in termini di turni e permessi.Come? Per esempio dovendo attendere la fine delturno per potere andare in bagno, o subendo im-

provvisi trasferimenti solo per avere contraddet-to un superiore, fino alla “punizione” dell’asse-gnazione permanente al servizio cassa, dove èvietato ai lavoratori parlare fra di loro.Per Giovanni Gazzo della Uil alla Esselunga leassemblee sindacali sono diventate un lusso el’Azienda fa pressioni, in particolare sulle donnecon figli, per ottenere dimissioni spontanee.Parlare di mobbing all’Esselunga è riduttivo per-ché il meccanismo repressivo è più grande e ri-guarda tutti i dipendenti: si tratta di un mobbingstrutturale e non occasionale, insito nella culturadell’azienda che intende la flessibilità comeespianto dei diritti. In Esselunga c’è una relazio-ne tra i profitti straordinari e la straordinaria as-senza di diritti. Emblematica la decisione di li-cenziare e querelare due dipendenti rei di averedefinito su un sito internet “mafioso” l’atteggia-mento aziendale nei confronti del personale. LaCisl, per bocca di Roberto Corona, afferma co-munque di non volere il boicottaggio dell’aziendama solo dare voce a chi finora non l’ha avutachiedendo alla clientela di guardare in modo di-verso a questi lavoratori.

Il mercato di via Volturnosarà spostato in viale Zara

Il cantiere della metropolitana ha fat-to un’altra “vittima”: il mercato di

piazzale Lagosta/via Volturno, una dellepiù grosse concentrazioni di bancarelleambulanti di Milano. Le possibili collo-cazioni provvisorie (per i tre anni di la-vori del metrò) erano diverse: in parti-colare erano state proposte la viaBorsieri, ma i commercianti stanzialierano contrari perché le bancarelleavrebbero “oscurato” i loro negozi, e ilcavalcavia Bussa, ma in tal caso erano

contrari gli ambulanti, perché non ci sa-rebbe stato posto per tutti, e i frequen-tatori del mercato, per i quali sarebbestato scomodissimo. Alla fine sembraabbia prevalso l’idea di spostare almenole settanta bancarelle che vendono pro-dotti alimentari nel tratto centrale diviale Zara, anch’esso limitato al trafficoa causa del cantiere. Ma si tratterà an-cora una volta di una soluzione provvi-soria: quella definitiva, che dovrà riuni-ficare il mercato, sarà presa entro feb-

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Il Gis informaRenato Vercesi

Spettacoli di prosa a cura del Piccolo Teatro a prezziridotti per gli aderenti al GIS “Zona Nove”:

• Presso il Teatro Strehler, mercoledì 13 febbraio, ore20,30: Tartufo di Molière, traduzione di CesareGarboli, regia di Carlo Cecchi. Euro 15,00 per posti diplatea. - Presso il Teatro Studio, venerdì 11 aprile, ore20,30: La barca dei comici, fantasia teatrale di Stefanode Luca da un episodio dei “Mémoires” di CarloGoldoni, progetto drammaturgico di Stella Casiraghi eStefano de Luca. Euro 15,00 per posti di platea.Percorsi culturali per il GIS “Zona Nove”, stagione2007/2008 del Teatro alla Scala. Le prenotazioni val-gono per l’intero percorso:• Percorso A (due opere e un balletto). Giovedì 3 aprileore 20, l’opera di Giuseppe Verdi Macbeth. direttoreKazushi Ono (biglietti da 47 a 30 Euro). Venerdì 2maggio ore 20 (prima rappresentazione), l’opera diLorin Maazel 1984, direttore Lorin Maazel (biglietti da55 a 40 Euro). Mercoledì 1 ottobre ore 20 (prima rap-presentazione), il balletto La Dame aux camélias. mu-sica di Fryderyk Chopin (biglietti da 35 a 25 Euro).• Percorso C (due opere e un balletto). Martedì 18 no-vembre ore 20, l’opera di Franz Lehàr La vedova alle-gra. direttore Asher Fisch (biglietti da 47 a 30 Euro).Venerdì 30 maggio ore 20 (turno F), L’opera di LuigiDallapiccola Il prigioniero e l’opera di Béla Bartòk Ilcastello del duca Barbablù. direttore Daniel Harding(biglietti da 55 a 40 Euro). Mercoledì 26 marzo ore20.30 (presso il Teatro degli Arcimboldi), il ballettoMediterranea, coreografia di Mauro Bigonzetti (bigliet-ti da 30 a 20 Euro).

Il Gis (Gruppo di Interesse Scala) è nato nel 2001 per inizia-tiva dell’Associazione Amici di “Zona Nove” in collaborazio-ne con il Servizio Promozione Culturale del Teatro allaScala. Il suo scopo è quello di programmare e realizzarepercorsi formativi che abbiano come tema il Teatro allaScala e gli spettacoli proposti. Inoltre il Gis collabora con ilSettore Promozione Pubblico e Proposte Culturali per l’ac-cesso agli spettacoli del Piccolo Teatro, in particolare perquelli in programma presso il Teatro degli Arcimboldi. Lasegreteria del GIS “Zona Nove” è aperta tutti i mercoledì po-meriggio dalle ore 15.30 alle ore 18.00 presso la redazionedel giornale in via Lanfranco della Pila 61. Per contattarci:Telefono: 026437568 (il mercoledì pomeriggio) - Cellulare:3283535160 - E-Mail: [email protected] - Sito internet:www.niguarda.eu.

ONA NOVE 9COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

GLI APPUNTAMENTI DDEELL MMEESSEEa cura di Grazia Morelli

Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente.

ONA NOVEVITA E CULTURA

La vignetta di Giovanni Beduschiper il mese di gennaio

Rapina polare in zona 9 con il phon:“O la neve o la vita”.

ONA NOVE

Agli ArcimboldiIsraele e la Schygulla

Simona Fais

L’anno nuovo al Teatro degli Arcimboldi si apre con larassegna ''Quando Israele canta e danza'', ovvero quat-

tro appuntamenti tra gennaio e febbraio come omaggio alloStato di Israele che compie 60 anni. Il primo ad andare inscena, il 24 alle ore 21.00, sarà il giovane Idan Raichel perla sua prima apparizione italiana. Il suo ultimo album daltitolo “The Idan Raichel Project” è stato realizzato con lapartecipazione di più di 70 musicisti e lo vede impegnato co-me tastierista, arrangiatore e compositore. Raichel è riusci-to a mettere nella sua musica la passione per i suoni dellacomunità etiope, vocalisti tradizionali yemeniti, poesie ara-be e ritmi caraibici, trovandosi così con diversi hit in vettaalle classifiche israeliane. Il suo vuole anche essere un mes-saggio di pace rivolto a tutte le popolazioni del MedioOriente: “La nostra abilità di vivere in pace l'uno con l'altrodipende dalla nostra abilità di imparare ad apprezzare e ri-spettare le nostre differenze,” dice Idan.La data successiva il 30 gennaio alle ore 21 è per IKlezmatics: musicisti del Lower East Side di New York tra ipiù noti e apprezzati a livello internazionale, geniali inter-preti della musica “klezmer”, ovvero la tradizionale musicadelle feste ebraiche dell’Est Europa. Combinando identità emisticismo ebraico con lo spirito del nostro tempo lo spetta-colo si preannuncia ricco di vibrazioni.Nel mese in corso è previsto anche un evento al di fuori del-l’omaggio ad Israele per il 28 alle ore 21 ed il titolo è“Protocole de rèves”. La rappresentazione è nata per inizia-tiva del Moma di New York per i 60 anni di HannaSchygulla: l’attrice tedesca si racconta attraverso i suoi so-gni e gli appunti di un film con Fassbinder mai realizzato edè accompagnata da canzoni interpretate e composte daJean-Marie Senia.Come sempre, la biglietteria del Teatro degli Arcimboldi èaperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 oppure poteteutilizzare per l’acquisto del biglietto il sito www.ticketone.it

Alle 21, Prima di Per abbreviare la miasofferenza - Ovvero dell’eroe perdutoMarco Pantani, di D. Ferrari, A.Pozzetti,M.Morellato.Fino al 24/2.

Teatro dellaCooperativaVia Hermada 8Tel.026420761

● GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO

Alle 21, film Zabriskie Point, di M.Antonioni.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

● SABATO 9 FEBBRAIO

Alle 21,Serata danzante.Casa di AlexVia Moncalieri 5

Alle 21, l’Associazione culturale R. C.presenta My God!, da “God”di W.Allen,regia di R.Cajafa.Fino al 16/2.

Teatro BluVia Cagliero 26Tel.0237050682

● GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO

Alle 21.30,Ciarlatown, di C.Cremonesie G. Donati, musiche di D. Baldi, regiadi G.Donati.

La ScigheraVia Candiani 131Tel.0239480616

● MERCOLEDÌ 6 FEBBRAIO

Alle 21, Fortebraccio Teatro eFondazione Pontedera Teatro presen-tano NNord, testo e regia di R. Latini.Fino al 10/2.

Spazio MilVia GranelliSesto S.GiovanniTel.0236592544

Alle 21, film Accattone, di P P.Pasolini.Casa di AlexVia Moncalieri 5

Alle 21, La scienza della scemenza, diM.Chiarenza,Fino al 16/2.

Teatro Sala FontanaVia Boltraffio 21Tel.0269015733

● MARTEDÌ 5 FEBBRAIO

Mal di schiena? Yoga e alimentazione,con S.Sat Singh.Anche domenica 3/2.

Funakoshi clubPiazzale Nizza 5Tel 026887171

Alle 21, la Compagnia del Coriandolodi Arese in I Rustegh, di C. Goldoni,versione milanese e regia di L.Turrini.

Teatro di P.zaS. GiuseppeP.S.Giuseppe 2Tel.026435672

● SABATO 2 FEBBRAIO

Alle 21,Serata danzante.Casa di AlexVia Moncalieri 5

● GIOVEDÌ 31 GENNAIO

Alle 21.30, Amleto avvisato, mezzo sal-vato, di G. Pizzol, R. Sarti eFilarmonica Clown,regia di R.Sarti.

La ScigheraVia Candiani 131Tel.0239480616

Alle 21, per la Rassegna “QuandoIsraele canta e danza” Esibizione de IKlezmatics.

Teatro degliArcimboldiVia dell’Innovazione 1Tel.800121121

● MERCOLEDÌ 30 GENNAIO

Alle 21, Teatro In-folio presentaMarilyn, di M. Marelli e L. Giagnoni,regia di M.Marelli.Fino al 10/2.

Teatro VerdiVia Pastrengo 16Tel.0227002476

Alle 21, film Rocco e i suoi fratelli, di L.Visconti.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

Alle 21, Nome di battaglia Lia, con M.Marangoni, R. Mola, R. Sarti, musichedi C. Boccadoro (spettacolo inserito inInvito a Teatro).Fino al 10/2.

Teatro dellaCooperativaVia Hermada 8Tel.026420761

● MARTEDÌ 29 GENNAIO

Alle 21, per la serie “Curarsi con il cibo”Sovrappeso: uomini e donne, conferen-za con il dott.M.Halsey.

Funakoshi clubPiazzale Nizza 5Tel 026887171

Alle 21, l’attrice tedesca H. Schygullain Protocole de Rèves, canzoni di J.M.Senia.

Teatro degliArcimboldiVia dell’Innovazione 1Tel.800121121

● LUNEDÌ 28 GENNAIO

Alle 10, al Parco Nord per ricordare i600 operai sestesi deportati nei campidi sterminio. Alle 16, Volevo solo vivere,film di M.Calopresti.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

Alle 11, in ricordo di Mozart, Perfor-mance sonora di A. Schiavi. Ai parteci-panti un cd con musiche di Mozart.

Via Graziano I.ang.Via Passerini

● DOMENICA 27 GENNAIO

Alle 22, Concerto rock con I CantinaSociale.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

● SABATO 26 GENNAIO

Alle 19.30, presentazione del Corso diformazione per insegnanti diKundalini Yoga.

Funakoshi clubPiazzale Nizza 5Tel 026887171

Alle 21, incontro tra genitori ed educa-tori promosso dal Circolo Calvino suSeparazione e autonomia in adolescen-za, con P.Cosolo Marangon.

Biblioteca di AfforiViale Affori 21Tel.0288462522

● VENERDÌ 25 GENNAIO

Alle 16, Alex Schiavi presenta Illusionisonore musicalfuturiste.

Stazione ferroviariaGreco

Alle 21,Serata danzante.Casa di AlexVia Moncalieri 5

Alle 21, per la Rassegna “QuandoIsraele canta e danza” Prima esibizio-ne italiana di Idan Raichel.

Teatro degliArcimboldiVia dell’Innovazione 1Tel.800121121

● GIOVEDÌ 24 GENNAIO

Alle 18, Corso di Tao Yoga. Tutti i mer-coledì fino al 2/4.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

● MERCOLEDÌ 23 GENNAIO

Alle 21, film Riso amaro, di G. DeSantis.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

● MARTEDÌ 22 GENNAIO

Alle 9, Corso di linfodrenaggio -Massaggio ayurvedico (anche il 28/1).

Funakoshi clubPiazzale Nizza 5Tel 026887171

Alle 21, Parsifal, tratto da C. Risé, di econ D. Giandrini, regia di F. Palmieri.Fino al 27/1.

Teatro Sala FontanaVia Boltraffio 21Tel.0269015733

● LUNEDÌ 21 GENNAIO

Alle 15, Tombola per le famiglie, conpremi per tutti.

Teatro di P.zaS. GiuseppeP.S.Giuseppe 2Tel.026435672

● DOMENICA 20 GENNAIO

Alle 22, Concerto blues con Cava BluesBand.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

● SABATO 19 GENNAIO

Alle 22, Concerto blues con RayAccardi.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

Alle 21, Il Minotauro, ispirato a F.Durrenmatt, di E. Quaggio, regia diF. Mazza. Fino al 20/1.

Argomm TeatroVia G. Imperatore 40Tel 026437001

● VENERDÌ 18 DICEMBRE

Alle 21,Serata danzante.Casa di AlexVia Moncalieri 5

Mostra di acquarello, pittura, e porcel-lana Le botteghe dell’Arca a porta aper-te.Lunedì, giovedì, venerdì 9-19;merco-ledì e sabato 14.30-19.Fino al 24/1.

Cassina AnnaVia Sant’Arnaldo 17Tel.0288465800

Alle 21, Teatro del Buratto e Ist. Cer-vantes di Milano presentano Le servedi Virginia, di J. Cappi e R. Coluccini,regia di G.Calindri.Fino al 27/1.

Teatro VerdiVia Pastrengo 16Tel.0227002476

Alle 21, la Compagnia Kor in Cara miafamiglia, di A.Bettinelli.Fino al 19/1.

Teatro BluVia Cagliero 26Tel.0237050682

Alle 21, Storie di scorie - Il pericolo nu-cleare italiano e Storie di monnezza, die con U.Pesce.Fino al 3/2.

Spazio MilVia GranelliSesto S.GiovanniTel.0236592544

Alle 21, Non è stato facile cadere così inbasso, di e con F. Oreglio, in collabora-zione con R. Sarti, accompagnamentomusicale S. Covri Acoustic Project.Repliche:18,20,23- 26/1.

Teatro dellaCooperativaVia Hermada 8Tel.026420761

Mostra delle opere di Victor Vasarely -Non il cuore ma la retina. Fino al 27/1;orari:da martedì a domenica 11-24.

Triennale BovisaVia Lambruschini 31Tel.023657780

● GIOVEDÌ 17 GENNAIO

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a cura di Bic

a cura di Lella Ricordi

Inizia bene il 2008 per Milano. Da un latol’Ecopass, dall’altro l’esclusione dei piccoli “clan-

destini” dalle scuole materne. Un vero esempio digiustizia ed equanimità quello dato dalla nostra exministra della pubblica “distruzione”. Prendiamoad esempio l’Ecopass: tra esenzioni, cambiamentiin corsa e varie, alla fine pagheranno solo i poveripistola che non si possono permettere di acquista-re un'auto nuova. Lungi da me il pensare chequalcosa non andrebbe fatto e alla svelta per dareossigeno alla nostra città che soffoca. Ma franca-mente che la colpa di tutto sia del furgone del frut-tivendolo mi sembra assolutamente irreale. E giàmi immagino quando inizierà ad andare in tiltqualche programma del mitico cervellone, e par-tirà una bella pioggia di multe sbagliate (è già suc-

cesso, ndr).Allora sì che ci sarà da divertirsi. Ma lacosa che veramente mi dà il voltastomaco è l’atteg-giamento del sindaco nei confronti dei piccoli ex-tracomunitari, cacciati dagli asili secondo il precet-to biblico che le colpe dei padri ricadono sui figli... eanche le colpe della burocrazia, visto che molti diquesti piccoli sarebbero regolari già da un pezzo,se i documenti non arrivassero a dorso di lumaca(vedi anche a pag. 5, ndr). Per dare il contentino aimembri leghisti della sua giunta, la Moratti assu-me un atteggiamento di meschina esclusione.Finché il povero cristo con macchina vecchia noncomincerà a capire che il vero nemico non è il po-vero cristo con permesso di soggiorno scaduto.Allora per sindaci come la Moratti, dura con i de-boli e tenera coi forti,non ci sarà più posto.

● 6 gennaio 1938: nasce Adriano Celentano

Cantante, attore e conduttore televisivo,Celentano debutta all’inizio degli anni

Cinquanta al Santa Tecla di Milano, a queitempi tempio del jazz e del rock’n’roll. Ottieneun grande successo al Festival di Sanremo del1961 con “Ventiquattromila baci”. Anche in an-ni recenti domina le classifiche con “Io non so

parlar d’amore” (1999), “Esco di rado e parloancora meno” (2000), le raccolte dei suoi classi-ci “Il cuore, la voce” (2001), “Per sempre”(2002), cui partecipano artisti come ChickCorea e Francesco Guccini, e “C’è sempre unmotivo” (2004), in cui interpreta una canzoneinedita di Fabrizio De Andrè.

● 16 gennaio 1808: Milano, nasce la Casa editrice Ricordi

Giovanni Ricordi fonda l’omonima casa editricemusicale. Nel 1811 è editore del conservatorio

e delle scuole del Regno e negli anni successiviconquista un controllo di fatto sul Teatro alla Scala(del quale acquista nel 1825 l’archivio musicale).

Lega alla propria casa autori come GioachinoRossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti eGiuseppe Verdi. Nel 1842 fonda la “GazzettaMusicale di Milano”, la prima importante rivistamusicale italiana.

● 18 gennaio 1878: nasce Gemelli, fondatore della Cattolica

Si laurea in medicina nel 1903 ed entra nell’or-dine dei francescani - cambiando il proprio no-

me, Edoardo, in quello di Agostino. Fondal’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano evi allestisce un laboratorio di psicologia sperimen-

tale.Tra le sue opere:“Nuovi orizzonti di psicologiasperimentale” (1924), “La psicologia applicata al-l’industria” (1944), “Psicologia dell’età evolutiva”(1945), “La psicoanalisi oggi” (1952). Muore aMilano il 15 luglio 1959.

● 23 gennaio 1958: nasce il comico Marco Della Noce

Lo Zonino d’Oro Della Noce è tra i protago-nisti di “Zelig Cabaret” con la parodia del

capo meccanico dei box Ferrari. Inizia con ilgruppo La Carovana. Nel 1988 partecipa alFestival nazionale del cabaret dove vince ilPremio speciale della critica. Notato daAntonio Ricci, l’anno successivo entra nel cast

di Drive In. Nel 1995 arrivano le prime pre-senze da solista in programmi televisivi come“Mai dire Gol”, “Striscia la notizia”, “L’ottavonano”. Il suo esordio al cinema avviene con“Bibo per sempre”, mentre per il teatro firma einterpreta lo spettacolo “Che storia”. Abita inZona 9 da alcuni anni.

● 26 gennaio 1998: inaugurazione del Nuovo Piccolo Teatro

L’inaugurazione avviene con l’opera “Così fantutte” di Mozart, per la regia di Giorgio

Strehler. Il grande regista, scomparso nella nottedi Natale 1997, non può assistere all’inaugurazio-

ne ufficiale del teatro che porterà il suo nome, di-ventando “Teatro Strehler”. L’edificio è realizzatosu progetto dell'architetto Marco Zanuso, che ave-va ricevuto l'incarico dal Comune il 23 aprile 1980.

● 29 gennaio 1938: nasce Giorgio Falck

L’imprenditore guida le acciaierie Falck, co-losso industriale fondato dal nonno Giorgio

Enrico, fino al 1994 quando la conduzione del-l’azienda passa al cugino Alberto. Falck, oltreche come imprenditore, è noto anche come ap-passionato di vela e regate. Di lui, inoltre, si so-

no occupate a lungo le cronache rosa per la bur-rascosa fine del suo matrimonio con l’attriceRosanna Schiaffino, dalla quale ha avuto il fi-glio Guido. Dopo il divorzio Giorgio Falck si èsposato con Silvia Urso e ha avuto altri due fi-gli. Muore a Milano il 20 aprile 2004.

● 1 gennaio 1848: sciopero del fumo contro gli austriaci

Icittadini milanesi dicono basta al fumo e algioco del lotto, monopoli imperiali, per dan-

neggiare economicamente l’Austria. Lo scioperova avanti senza complicazioni per due giorni in-teri, ma il 3 gennaio i soldati, lasciati volonta-riamente in libertà, si abbandonano ad atti di

violenza ingiustificati contro i civili, provocandonumerosi morti. Aumenta così il terrore e l’odionei milanesi verso il governo austriaco, senti-menti ai quali il popolo avrebbe dato sfogo di lìa poco, nelle Cinque giornate di Milano (18 - 22marzo 1848).

ACCADDE A MILANO

REPORTER DI ONA

● Brava Moratti: dura con i deboli, tenera coi forti

Mentre la zona dei Bastioni si dota di teleca-mere, costosi cervelloni e ancor più costosi

nuovi direttori dei servizi comunali, per tener fuo-ri le auto, noi della zona 9 assistiamo allo scempiodella Gronda Nord, che inesorabile prosegue ilsuo cammino (vedi a pag. 6, ndr). Certo, perché co-sa volete che importi dei nostri polmoni allaGiunta, che abita altrove? Tutte queste belle autoche entreranno a fiumi passando sull’autostradaurbana, si fermeranno forse davanti alla teleca-

mera? Forse saranno parcheggiate sulle piste ci-clabili fantasma o accanto a fermate di tram chia-mati desiderio (e qualche volta miraggio). Nelfrattempo, si snocciolano dati quasi comici sullariduzione dell’inquinamento, mentre le centraline“serie”, come quella seguita dagli studentidell'Istituto Cremona in viale Marche, ci parlanodi altro, di una città che muore di polveri sottili, diTir che entrano fino al centro, di polmoni che ci la-sciano. C02, licenza di inquinare.

● Licenza di inquinare in zona 9 con la Gronda Nord

Milano compete con Smirne per conquistarel’Expo. Non so se augurarle di vincere, per-

ché ho ancora negli occhi le immgini di tuttoquello che è stato fatto (o sarebbe meglio direcommesso?) all’epoca di Italia 90. E già mi im-magino il replay. Ma di una cosa sono certo: se icommissari dell’Expo fossero stati affidati a meper il loro giro, Milano non avrebbe avuto chan-ce. Dalle strade groviera ai marciapiedi trappo-

la della nostra zona, avrei fatto fare loro un belgiro turistico. E, dulcis in fundo, li avrei portatia fare un giro per le scuole, da quella che perde ipezzi sul marciapiede, a quella che perde le por-te in testa ai ragazzi. Dite che Smirne non è me-glio? Può darsi, non lo so, non ci sono stato. Macredevo sinceramente che si trovasse in una zo-na economicamente un po’ più arretrata. Se misbaglio, correggetemi.

● Expo, e se esponessimo le nostre scuole?

Uno spettacolo di musica e teatro di altaqualità ha accompagnato la cerimonia

di premiazione degli Zonini d'oro 2007 svol-tasi lo scorso 6 dicembre presso il Teatrodella Cooperativa di via Hermada. In unasala pressoché gremita ha aperto la seratauno dei premiati, Stefano Bassalti, che conla sua orchestra l'Accordiana ci ha regalatoun concerto Jazz che ha coinvolto anche ipiccoli alunni della scuola Passerini sedutinelle prime file e in attesa di essere premia-ti per l'allestimento dei carri del Carnevale2007. Dopo la premiazione del pittoreAntonio Tonelli c'è stata l'irruzione sul pal-coscenico di un altro premiato, Toni Francoin arte “Filomena”, che insieme ad alcuniattori della Nuova Compagnia Legnaneseha portato in scena un'esilarante brano indialetto milanese che ha molto divertito ilpubblico in sala. Tra i premiati ha commos-so la storia di Venanzio Gibillini deportato aDachau durante la seconda guerra mondia-le. Questa vicenda ha dato lo spunto all'at-trice Marta Marangoni per recitare un mo-nologo tratto dallo spettacolo “Nome di bat-taglia Lia”, lavoro teatrale che racconta lastoria di Gina Galeotti Bianchi, la partigia-na uccisa il 24 aprile '45 a Niguarda.Un'esibizione fuoriprogramma che ha cattu-rato l'attenzione del pubblico e per la qualeringraziamo Marta. La serata è continuata

con la premiazioni di altri personaggi meri-tori della nostra zona. Pittori, scrittori, me-dici, dirigenti sportivi: per tutti ci sono statigrandi applausi! Un grazie particolare daparte della redazione alla Signora AnnaSalvadore che, pur abitando a Castiglioned'Asti, ha voluto intervenire alla serata inricordo di suo marito Sandro, grande calcia-tore di Frassati, Milan, Juve e Nazionaleitaliana.

I PREMIATIStefano Bassalti – Musicista jazz Anna Rizzi – Scrittrice e poetessa Roberto Sala – Pittore, disegnatore e illu-stratore Antonio Tonelli – Pittore Toni Franco – Attore della NuovaCompagnia Legnanese Sergio Bernasconi – Storico e pittore Venanzio Gibillini – Deportato nel lagerKottern - DachauMarta Marangoni – Attrice Roberto Camagni – Presidente delNiguarda Calcio

ALLA MEMORIASandro Salvadore – Calciatore Frassati,Milan, Juve e Nazionale italianaFrancesco Paolo Bertuglia – Medico in guer-ra e nella Resistenza

Musica e teatro allo Zonino d’oro 2007Lorenzo Meyer

Lorenzo Meyer, Beatrice Uguccioni e Stefano Bassalti.

L’0rchestra Accordiana.

L’attore Toni Franco e i suoi colleghi “legnanesi”.

L’attrice Marta Marangoni.

ONA NOVE 10 Zona Nove compie 150… numeri!

I premi abbinatiai numeri

estratti nellaserata delloZonino sonostati tuttiassegnati

ai vincitori.

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ONA NOVE 11COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

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ONA NOVE 12

I NOSTRI PITTORI

Èun vero niguardese doc Andrea Donghi, forse unodei pochi rimasti. Ha 85 anni e da sempre vive nel

nostro quartiere.“Oggi abito in via Hermada ma la mia giovinezza l’hotrascorsa in via Graziano Imperatore. Una voltaNiguarda era un vero paese, un luogo dove era piace-vole vivere, la gente era alla mano, cordiale e disponi-bile. Ci si conosceva tutti. Ho conosciuto personalmen-te anche un giovanissimo e non ancora famoso GinoBramieri, vissuto a Niguarda per alcuni anni durantela guerra. Era simpaticissimo, proprio un milanesesfegatato. Ricordo che faceva il “gioppinaio” presso ilcinema Imperia di Niguarda; oggi il cinema non c'èpiù, al suo posto hanno messo una banca. Bramieriabitava al n. 7 di via Ornato, in casa della fidanzatache si era trasferita in questo quartiere quando la suaabitazione in via Garibaldi era andata distrutta acausa dei bombardamenti. Si è pure sposato aNiguarda nella chiesa di piazza Belloveso e a celebra-re il matrimonio è stato don Macchi. Oggi il quartieresta perdendo la sua identità, non è più la nostraNiguarda, è diventata una squallida periferia, vuota etriste. I negozi a uno a uno chiudono, le insegne sistanno spegnendo, non c'è più vita.”La vecchia Niguarda molto amata e rimpianta restaperò nelle numerose tele che Andrea Donghi ha dipin-to nel corso della sua lunga vita. Sono angoli caratte-ristici, tipiche vie del vecchio centro storico, ville nobi-liari. E ancora case di ringhiera, fattorie e antiche ca-scine con fienili, stalle, trattori e tanti animali da cor-tile, testimonianze di una Niguarda contadina ormaiscomparsa. Nella memoria e nei quadri di AndreaDonghi rimane anche la Milano dei vecchi Navigli, de-gli stretti vicoli che costeggiavano i canali, la Milanosilenziosa avvolta nella nebbia o ammantata di neve.Il paesaggio è uno dei soggetti preferiti dal nostro pit-tore e girare per la sua casa è come accompagnarlonelle sue passeggiate al mare, in montagna, al lagoperché Andrea Donghi ama riprendere dal vero i luo-ghi che visita. Con pochi tratti schizza una “fotogra-fia” dei paesaggi che lo attraggono e che poi riproducea olio con abile tecnica. È una pittura figurativa que-sta del nostro artista, una pittura di impatto imme-diato, molto curata nei particolari e nella scelta dei co-lori, forti e vivi.Andrea Donghi è un autodidatta ma il lavoro svolto per

tanti anni gli ha offerto un valido supporto per l’atti-vità artistica.“Mi sono diplomato disegnatore meccanico, poi ho fre-quentato la scuola serale di perito industriale purtrop-po solo fino al terzo anno. Mi è dispiaciuto non aver po-tuto terminare gli studi ma ero già sposato e mi riusci-va difficile conciliare l'impegno della famiglia con il la-voro e lo studio. Sono stato progettista per 20 annipresso la ditta Damiani, poi ho lavorato per un’aziendameccanica di viale Monza che fabbricava carrelli eleva-tori. Nell’82 sono andato in pensione e allora ho comin-ciato, non dico a disegnare, perché questo l'ho fatto dasempre, ma a prendere i pennelli e a dare colore ai mieiquadri. Non ho fatto quindi studi specifici ma ho impa-rato tutte le tecniche da solo. Ho tentato l'acrilico cheperò ho subito abbandonato perché non lo trovo conso-no alle mie esigenze, ho usato le matite, l' acquerello e l'olio che ancora oggi è la tecnica che prediligo. Dipingosoprattutto per mio piacere e ho realizzato quadri suquadri che pian piano hanno riempito la mia casa,quella delle figlie, dei parenti e degli amici. Poi qualcu-no ha iniziato a commissionarmi soprattutto ritratti dibambini che copio da fotografie perché i bambini non siriesce a farli star fermi, si muovono continuamente. Mipiace dipingere ritratti anche se non sono facili da rea-lizzare, bisogna saper cogliere bene l'espressione del vi-so, la profondità e l'intensità dello sguardo altrimenti sirischia di realizzare occhi da bambola, fissi, senza vita,ma fare ritratti è una gran bella sfida.”E infatti i ritratti rappresentano gran parte della produ-zione di Andrea Donghi. Volti di familiari, di amici, di per-sonaggi rappresentativi della sua Niguarda e soprattuttodi tanti bambini colti nella loro spontaneità. Ma la tema-tica delle opere di Andrea Donghi è davvero molto varia,per cui possiamo ammirarlo anche nelle rappresentazionidi nature morte o di soggetti a carattere religioso. È unartista fecondo ed entusiasta che ci confida: “Da quandonon sono più legato al lavoro, amo dedicare molta partedel mio tempo alla pittura. Fino ad oggi ho realizzato ben563 quadri e ho anche partecipato con successo a fiere efeste di paese in molte località della Lombardia. Faccioparte del gruppo artistico di San Martino e in passato hoesposto spesso i miei quadri anche nella mia Niguarda.Spero di poterlo ancora fare, naturalmente se, come tuttici auguriamo, sarà ripresa la tradizionale festa del quar-tiere, da anni ormai scomparsa.”

Nei colori di Andrea Donghi la Niguarda dei tempi d’oroValeria Casarotti - Teresa Garofalo

Zona Nove compie 150… numeri!

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ONA NOVE 13

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ONA NOVE 14 Zona Nove compie… 150 numeri!

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ONA NOVE 15

Per un profano accostarsi a tutto ciò che èscienza non è sempre facile. D’altro canto

le problematiche, le scoperte, le innovazioninel campo della medicina, della fisica, dell’e-cologia, della matematica, dell’informatica,ecc. ci toccano personalmente e non possiamoignorarle. Abbinare competenza scientifica echiarezza di comunicazione, rendere accessi-bili ai più argomenti spesso complicati e osti-ci è sicuramente un grande pregio che meritaquindi un riconoscimento. Ed è proprio inquesto ambito che si inserisce uno dei premipiù prestigiosi, il Premio Giornalistico“Voltolino” destinato a professionisti che si di-stinguono per la qualità, la chiarezza e la se-rietà della divulgazione scientifica in Italia. Ilpremio porta il nome di un personaggio tra ipiù colti e versatili del secolo scorso, AlfredoGentili, giornalista, imprenditore e appassio-nato di ricerca scientifica. Il curioso appellati-vo di “Voltolino” gli era stato attribuito dal-l’insegnante di italiano che accostava la suavivacità intellettuale e la sua energia a quel-la di un uccellino acquatico veloce e intelli-gente, il “voltolino” appunto. Per i giornalistiscientifici vincere questo premio è un grandemerito come riconosce Folco Claudi, uno deitre vincitori di quest’anno che abbiamo avutoil piacere di incontrare. Laureato in Fisicanel 1998 e attualmente studente del corso“Scienze e Tecniche psicologiche” pressol’Università Milano Bicocca, Folco Claudi sioccupa da vari anni di giornalismo scientificoe questo riconoscimento alla sua giovane età,ha solo 37 anni, è sicuramente un fiore all’oc-chiello di cui andare fiero.“Sono orgoglioso di questo premio che rap-presenta il riconoscimento del lavoro da mesvolto in questi anni e un incoraggiamento acontinuare nel mio impegno. Essere statoscelto da giurati autorevoli tra i qualiPiergiorgio Odifreddi, Renato Dulbecco,Silvio Garattini,Andrea Vacchi ha per me ungrande valore; è come entrare a far parte diuna famiglia prestigiosa. Sono laureato in fi-sica ma non era nei miei progetti dedicarmialla ricerca. Dopo un corso in comunicazionescientifica frequentato nel 1999 presso laStatale di Milano ho cominciato a lavorareper la rivista Le Scienze, e nel 2002 ho avutola possibilità di collaborare per la paginascientifica dell’ Eco di Bergamo. Nell’insertosettimanale di questo quotidiano affrontospesso problematiche legate alla fisica, all'e-nergia e all’ambiente, argomenti più attinen-ti all’ambito della mia specializzazione. Maun giornalista scientifico in realtà deve avereuno spettro di competenze molto ampio, deve

aggiornarsi costantemente, documentarsi equesto è ancor più necessario per un free lan-ce come sono io. Mantenere una paginascientifica significa saper cogliere le novitàma anche saper individuare ciò che può inte-ressare il pubblico in quel momento. Non sipuò sempre scrivere dello stesso argomento,non ci si può sempre muovere nello stessoambito. Le mie attività sono dunque molte ediversificate. Lavoro part time per varie rivi-ste tra cui Medici oggi dedicata ai medici difamiglia e Mente e Cervello, una rivista dipsicologia che ha edizioni in varie lingue, ita-liano, spagnolo, francese. Collaboro poi convarie case editrici per la traduzione di articoliscientifici e per la stesura delle parti intro-duttive di testi”.In Italia abbiamo poche riviste scientifi-che. Come mai c’è così scarso interesseper questa materia?Effettivamente oggi l'interesse per le scienzeè limitato e non si capisce se ciò sia legato auna crisi della nostra editoria oppure dipen-da dal fatto che in Italia la cultura ha sempreprivilegiato lo studio umanistico. Si investepoco nella nostra scuola soprattutto nellematerie scientifiche, non si fa abbastanzaperché la cultura scientifica sia un bene dif-fuso. Questo non vuol dire che da noi non esi-stano capacità ed eccellenze, anche il fattoche le università straniere valutino così tantoi ricercatori italiani è significativo, ma a mioparere si investe ancora troppo poco sui gio-vani e di riflesso anche sul futuro di questanazione.Da quel che sappiamo anche la ricercain Italia vive da tempo una situazionedi grave difficoltàIn Italia non ci sono spazi, non ci sono in-vestimenti, e i pochi fondi per la ricercavengono assegnati secondo logiche di clien-telismo e di amicizie. Come professionistaleggo continuamente dello stato dramma-tico della ricerca, della mancanza di fondi esoprattutto di opportunità. A livello perso-nale ho l’esperienza dei miei più validicompagni di corso che per far ricerca si so-no dovuti trasferire all'estero, qui non ne èrimasto uno. In America e in altri statid’Europa non ti chiedono chi sei ma qualeè il tuo progetto e se questo è valido ti of-frono un laboratorio e finanziamenti perdue anni durante i quali hai tutto il tempoper dimostrare le tue capacità. In Italia cisi muove con una logica completamente di-versa che tarpa le ali alle menti e ostacolala crescita sociale, culturale e lo sviluppoeconomico del paese.

a cura di Silvia Benna Rolandi

Roberto Altobelli, medico clownma soprattutto poeta

Pediatra impegnato nel sociale, scrive versi che rivelanouna profonda sensibilità umana e artistica.

a cura di Antonella Loconsolo

Importante scoperta di due giovani scienziatiche migliora le tecniche di riabilitazione per deficit cerebrale

I NOSTRI POETIa cura di Valeria Casarotti - Teresa Garofalo

Con Folco Claudi il “Voltolino”giunge alla Bicocca

L’importante riconoscimento è andato a un giovanee brillante interprete dei misteri della scienza.

PREMI GIORNALISTICI

UNIVERSITÀ DELLA BICOCCA

Avete presenti imitici clown-do-

ctors che regalanosorrisi ai bambiniammalati? Ne hoconosciuto uno enon sono rimastadelusa.Ho incontrato Ro-berto Altobelli perparlare delle suepoesie, pubblicateda Libroitaliano coltitolo La mia luna.Sono dedicate allasua donna, Olinda,e rivelano una pro-fonda sensibilità:...Luna dei miei desi-deri,/ luna freddolo-sa e solitaria,/che ilsole scalda e riflet-te,/misteriosa lunadal volto inespressi-vo e dolce./ti cercoin cielo/e incrocio letue forme, a me a-miche,/come il voltodell’amore che hodentro il cuore. Ma non è la poesia il me-stiere di Altobelli, anche se le sue lirichefanno parte di autorevoli raccolte comeLa scuola della vita di Carello editore e iquaderni Angeli e poeti, di MianoEditore.Il suo mestiere è quello di curare i bam-bini. Spiega: “Ho scelto di specializzarmiin allergologia e immunologia pediatri-che per non essere costretto a confron-tarmi in modo troppo crudele con la sof-ferenza dei bambini, come succede in on-cologia. Un medico deve essere pronto atutto, ma io avevo già nel cuore il nasodel clown, prima di metterlo, e come si faa ridere di fronte alle tragedie? Ciò nonsignifica prendere alla leggera il lavorodel medico. Da dieci anni faccio il volon-tario pediatra presso la Caritas: i bambi-ni degli extracomunitari hanno diritto diessere curati come i nostri. Siamo tuttidella stessa specie, bisogna darsi unamano. Ho lasciato l’incarico pubblico, co-me altri colleghi, perché di pubblico, in-teso come servizio al malato, non ha mol-to: esiste una specie di mercato della sa-lute dove si ricovera chi non ne ha biso-gno o si allungano i tempi di degenza perfar aumentare i rimborsi. Sull’argomen-

to sto mettendo in-sieme le poesie cheha scritto in tren-t’anni di professio-ne. Il titolo sarà Lavallata del sestoospedale, dove met-to alla berlina lacorruzione e i per-sonaggi negatividella sanità, forse ilprimo potere econo-mico d’Italia. Nonper niente c’è lacorsa alle poltronedel settore”.Questo poeta non ètutto voli romantici:è decisamente impe-gnato nel sociale enella solidarietà. Hadedicato tempo esforzi anche alla di-dattica, scrivendotesti scientifici e in-segnando nella scuo-la infermieri.Ma lo diceva ancheil famoso poeta Zan-

zotto: “La poesia serve a tutti senza ser-vire nessuno”. “Essere al servizio del pa-ziente significa anche dedicargli tutto iltempo necessario, non solo per curarlo,ma anche per avere con lui un autenticorapporto umano”, dice Altobelli. “Per for-tuna non tutti i medici pensano soprat-tutto a far soldi, possibilmente in fretta”.Anche il mondo difficile della sanità puòispirare la poesia? “Certo, perché la ma-lattia fa parte della vita, e attraverso laconoscenza della vita la poesia trova ipercorsi più autentici. Percorsi sociali,sentimentali, ma anche sessuali. Abbia-mo un corpo. L’erotismo è un aspetto unpo’ insolito della poesia, ma l’ho sceltocome argomento di certe liriche in via dipubblicazione perché è un aspetto im-portante della vita. Per rendere più com-prensibile ciò che scrivo cerco di accom-pagnare ogni lirica con una breve spiega-zione di come è nata e del perché”. Ed ec-co emergere ancora una volta il talentodidattico di questo medico-poeta che, alcontrario di certi soloni della letteratura,vuol essere capito. Tipico di un ex stu-dente povero che per pagarsi gli studi halavorato sodo. Conoscendo il prossimo,nel bene e nel male.

COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

Un importante studio, natonell’Università della nostra

zona, è stato pubblicato sullaprestigiosa rivista CurrentBiology, assumendo grande ri-lievo per la comunità scientificainternazionale.Nello studio è preso in esame ilfatto che noi percepiamo la po-sizione di una parte del nostrocorpo nello spazio (un piede o

un braccio) solo perché la vediamo e abbiamo sensa-zioni tattili. Ma è nel cervello che si integrano i segna-li ricevuti da questi due sensi, la vista e il tatto. Seperò il segnale visivo è alterato per una qualche ragio-ne al livello della corteccia cerebrale, l'integrazionedei due segnali dà un risultato errato che produce unavisione distorta della nostra realtà corporea.Questa conseguenza è stata dimostrata dai ricercatoridel dipartimento di Psicologia dell’Università Milano-Bicocca. Nadia Bolognini, psicologa e ricercatrice, eAngelo Maravita, medico neurologo e docente univer-sitario, hanno dimostrato, in particolare, che “la di-sfunzione temporanea di una parte della corteccia dellobo parietale del cervello compromette la capacità diaggiornamento della posizione delle varie parti delcorpo nello spazio, alterando la normale attitudine aintegrare segnali visivi e tattili”.

Angelo Maravita, mediconeurologo, professore

associato in Psicobiologiae Psicologia Fisiologicapresso il Dipartimento

di Psicologiadell’Università degli

Studi di Milano - Bicocca.Attività di ricerca condotta

nell’ambito delle NeuroscienzeCognitive Sperimentalie della Neuropsicologia.

Nadia Bolognini, psicologae ricercatrice in Psicobiologiae Psicologia Fisiologica pressoil Dipartimento di Psicologiadell’Università degli Studi diMilano - Bicocca.Attività di ricerca: disturbidella cognizione spaziale edella percezione sensorialein pazienti cerebrolesi,meccanismi d’integrazionemultisensoriale, riabilitazioneneuropsicologica.

Lo studio è stato condotto attraverso la StimolazioneMagnetica Transcranica, una tecnica semplice - spie-ga in una nota l’ateneo della nostra zona - innocua enon invasiva, largamente utilizzata in clinica neurolo-gica per la diagnosi del movimento. Attraverso questometodo si è scoperto che “le risposte della corteccia vi-siva possono essere aumentate da una stimolazionetattile inviata alla mano con conseguente migliora-mento della percezione degli stimoli visivi”.Quali le applicazioni terapeutiche di questa scoperta?A parere dei ricercatori Bolognini e Maravita la dimo-strazione di questa relazione “consente di svilupparetecniche innovative di riabilitazione per deficit dellavista conseguenti a lesione cerebrale: la scoperta cheuna stimolazione tattile può facilitare le risposte a li-vello della corteccia visiva può avere un indubbio va-lore terapeutico nei pazienti con disturbi visivi conse-guenti a lesione cerebrale.Trattamenti riabilitativi basatisu una sistematica stimolazio-ne tattile potrebbero infatti in-durre un miglioramento dei de-ficit visivi mediati dall’integritàdella corteccia parietale”.Speriamo quanto prima, dallepagine del nostro giornale, difarvi conoscere i due giovani“cervelli” della Bicocca.

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ONA NOVE 16

Notizie dall’Anpi di NiguardaCome “fare i ponti” con il passato

Renato Vercesi

Chi penserebbe mai che i “giovani esploratori”, aiu-tando le vecchiette ad attraversare la strada o sal-

vando un gattino impaurito su un albero, possano rap-presentare una minaccia per alcuni governi? Nei regi-mi totalitari è così perché tutte le associazioni chehanno alla base la libertà dell’individuo e il libero pen-siero ostacolano l’indottrinamento dei giovani da partedel regime.È accaduto anche in Italia quando l’Asci, l' Associazionecattolica scout italiani, che ha come regole di vita i prin-cipi di lealtà, solidarietà e altruismo, subito dopo l’av-vento al potere di Mussolini viene perseguitata e nel1929 ufficialmente sciolta. Ma, come la storia insegna,la fiamma della libertà è difficile da spegnere; tante pic-cole braci, anche se nascoste, continuano a mantenerlaviva. Una di queste fiammelle è rappresentata daGiulio Cesare Uccellini, che non accetta la repressione,non si rassegna alla fine del movimento degli "esplora-tori" e fonda a Milano le “Aquile randagie”, un gruppoclandestino che continua a restare fedele agli ideali e al-le leggi dello scoutismo. Appassionato di cinematografiaG. C. Uccellini ci ha lasciato dei filmati unici, documentistorici preziosi che testimoniano la vitalità del movi-mento delle “Aquile” pur in una situazione di estremadifficoltà.“Con nostra grande soddisfazione siamo riusciti a recu-perare i filmati riguardanti la vita nei campi scout clan-destini - ci rivela l’architetto Giulio Pessina, appassio-nato cinefilo. - Sono film di grande valore storico ma an-che estremamente interessanti da un punto di vista ci-nematografico perché girati con una tecnica assoluta-mente professionale e con grande perizia. Giulio CesareUccellini riprendeva a mano, senza cavalletto, con unacinepresa Pathé 9,5 mm cui aveva adattato un meccani-smo che gli consentiva di ottenere immagini stabili, fer-me, non traballanti e senza differenze di velocità di pas-so. Il restauro è stato terminato proprio in questi giornie ora mi sto dedicando al montaggio seguendo la scalet-ta e gli appunti indicati dallo stesso autore dei filmati.Procederò infine all’inserimento del sonoro e il film saràpronto per essere proiettato”.Di Giulio Caesare Uccellini, una persona coraggiosa eretta che è vissuto coerentemente con i suoi principi eha mantenuti vivi nel gruppo i valori dello scoutismo, ciparla un nipote, l’avvocato Giorgio Uccellini che è, insie-me al fratello, depositario della memoria e del ricco ma-teriale informativo lasciato dallo zio.“A Milano animatori e fondatori delle ‘Aquile randagie’

nel 1928 sono don Andrea Ghetti, nome di battagliaBaden, e mio zio Giulio Cesare Uccellini, ‘Kelly’ comepseudonimo. Il movimento clandestino è sostenuto damons. Giovanni Battista Montini, il futuro papa PaoloVI, e dal cardinale Schuster. L’obiettivo non è quello di

combattere il fascismo ma di affermare il principio delladifesa della libertà individuale. Il lungo periodo di clan-destinità dell’Asci si chiamerà con linguaggio kiplin-ghiano la ‘Giungla silente’. Fino all’8 settembre ‘43 le‘Aquile randagie’ riusciranno non senza rischi a mante-nere le tradizioni e i rituali del Movimento: inaugura-zione dell’anno comunitario, rinnovo della promessa,uscite alla domenica, talvolta anche in divisa. Organiz-zano campi estivi e bivacchi preferendo per le esercita-

zioni luoghi appartati, come la Val Codera ancora oggiraggiungibile solo a piedi e partecipano anche a campiall'estero e ad alcuni jamboree, i raduni ufficiali degliscout nel mondo, mantenendo così i collegamenti conle organizzazioni degli altri paesi. Tutto questo natu-ralmente non senza ripercussioni tanto che nel 1942sulla via che unisce Niguarda a Bresso mio zio, cadutoin un agguato, viene pestato a sangue riportando trecostole rotte, una commozione cerebrale e una meno-mazione dell’udito.Cosa avviene dell’associazione dopo l’8 settembre?Con la nascita della Repubblica di Salò e il dominiodei nazisti in Italia l’associazione scout si sente chia-mata a sostenere la Resistenza. Don Ghetti e mio ziofondano l’Oscar, “Opera scoutistica cattolica aiuto ri-cercati” che per ragioni di sicurezza diviene “Operasoccorso cattolico aiuto ricercati”. Stampano documen-ti, carte annonarie false, organizzano fughe inSvizzera per ebrei, oppositori al regime, renitenti allaleva e anche per militari americani sbandati, quasitremila persone vengono da loro salvate.

Nel ‘57 poco prima che mio zio morisse c’è stata un jam-boree in Canada al quale lui partecipò e che è documen-tato ampiamente in un suo filmato. Ricordo che lo zioraccontava di non essersi recato direttamente inCanada ma di aver fatto prima delle tappe in varie cittàamericane per incontrare alcuni dei militari che avevasalvato. Ho anche recentemente scoperto tramite unamico che in Val Codera c'è una baita, punto di appoggiodei volontari dell’Oscar quando portavano al confine iperseguitati del regime. I fascisti l’avevano scoperta euna volta anche incendiata. Ma la baita, ricostruita, og-gi c’è ancora e c'è ancora una vecchissima signora chemostra con orgoglio ai visitatori il quadro con il foulardche mio zio le aveva donato.A quell’epoca lei era molto giovane ma forse ri-corda qualche episodio significativo dell’audaceattività dello zio.Un episodio mi è rimasto particolarmente impresso.Una donna ebrea con il suo bambino erano stati arre-stati per essere deportati. L’Oscar, che aveva appoggianche all'interno dell’ospedale della città di Como, fa ri-coverare il bimbo a cui un medico, naturalmente com-plice, inventa un’appendicite. Tra le nove e le dieci di se-ra, approfittando del cambio dei turni di medici e infer-mieri mio zio, vestito con un camice da dottore, entranel reparto pediatria dell’ospedale e “ruba” il bimbo,provocando sconcerto e urla da parte delle madri deglialtri piccoli pazienti. Riesce comunque a portarlo fuoriverso un’uscita secondaria dove era già pronta un’autocon monsignor Ghetti in attesa. Il bimbo è portato via inmacchina e don Ghetti lo segue in bicicletta. Quando itedeschi si danno all’inseguimento, monsignor Ghetti si-mula una caduta bloccandoli. Il bambino è salvo e ricor-do che è vissuto per un certo periodo nella mia famiglia“mimetizzato” tra noi ragazzi.Quindi certamente suo zio agiva in stretto collega-mento con la ResistenzaHo nella memoria questo ricordo. Mia madre insegnavanella scuola media di via Sacchini dove aveva come col-lega Quintino Di Vona, catturato nel settembre ’44 inseguito a una delazione e subito dopo torturato e fucila-to. Don Locati, insegnante di religione al liceo Carduccie attivo nella lotta clandestina chiede a mia madre diinformare dell’arresto di Di Vona lo zio Giulio Cesareche da quel momento si dà alla macchia. Da questo epi-sodio deduco che un collegamento con la Resistenza lozio doveva averlo.Una figura emblematica questa di Giulio Cesare Uccel-lini e una storia avvincente quella delle “Aquile ran-dagie” che mettono in luce come sia arduo ma non im-possibile opporsi alle dittature e difendere la libertàanche nei regimi tirannici che della libertà hanno unsacro terrore.

“Se comprendere è impossibile,conoscere è necessario” (Primo Levi)

Valeria Malvicini

27 GENNAIO, GIORNO DELLA MEMORIA

Il Giorno della Memoria è una ricorrenzaistituita con la legge n. 211 del 20 luglio

2000 dal Parlamento italiano che ha in talmodo aderito alla proposta internazionale didichiarare il 27 gennaio come giornata percommemorare le vittime del nazionalsociali-smo e dell'Olocausto. Il testo dell'articolo 1della legge così definisce le finalità del Giornodella Memoria:“La Repubblica italiana riconosce il giorno 27gennaio, data dell’abbattimento dei cancellidi Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al finedi ricordare la Shoah (sterminio del popoloebraico), le leggi razziali, la persecuzione ita-liana dei cittadini ebrei, gli italiani che hannosubito la deportazione, la prigionia, la morte,nonché coloro che, anche in campi e schiera-menti diversi, si sono opposti al progetto disterminio, ed a rischio della propria vita han-no salvato altre vite e protetto i perseguitati”.La “Cassinis” per il Giorno dellaMemoria Il gruppo di ex-alunni ed ex-do-centi della scuola media “Cassinis”, che daqualche anno offre al quartiere un’occasionedi riflessione nel ricordare i deportati e glisterminati nei campi di concentramento na-zisti, sta lavorando anche quest’anno allapreparazione dell’iniziativa, un appuntamen-to anche in ricordo dell’impegno su questo te-ma del maestro Giuseppe Pontremoli, pre-maturamente scomparso nel 2004. Pontre-moli è stato apprezzato autore di lettera-tura dedicata all’infanzia, promotore in-stancabile di percorsi di lettura e narrato-re di storie che sapeva coinvolgere ed ap-passionare gli alunni.Il programma, ancora in via di definizione,prevede la lettura di brani tratti da “Il cantodel popolo ebraico massacrato” di YtzhakKatzenelson e l’esecuzione di musiche e cantidella tradizione ebraica. La novità di que-st’anno sta nella sede: grazie al sostegno delComitato Coop di via Ornato e della sezioneANPI di zona, l’iniziativa avrà luogo presso ilTeatro della Cooperativa di via Hermada, ilgiorno 2 febbraio, alle ore 15.30. L’ingressosarà libero e gratuito, fino ad esaurimento

posti. Come consuetudine, sono invitati i ge-nitori dell’Istituto Comprensivo “VittorioLocchi”, gli operatori della scuola e quanti,nel quartiere, desiderano sentirsi vicini nelricordare lo sterminio del popolo ebraico, delpopolo rom e di tutti coloro che furono consi-derati “diversi”, e pertanto “nemici”, dalla lo-gica perversa del regime nazista.Terezin, disegni e poesie dalla città-ghetto Sempre in occasione della giornatadella memoria, sarà visitabile dal 27 gennaio,presso il Teatro della Cooperativa di viaHermada, la Mostra “Terezin”. Sono stati ri-prodotti su manifesti, a cura del ComitatoSoci Coop Milano Ornato, disegni e poesie deibambini rinchiusi nel campo di concentra-mento di Terezin, in Boemia.Terezin è una città fortezza di frontiera co-struita nel 1780 dall’imperatore Giuseppe IIe dedicata alla madre Maria Teresa, da cuiappunto il nome. Diventò tra il 1942 e il1944, nel periodo cruciale della seconda guer-ra mondiale, il “Ghetto dell’infanzia”. Vi furo-no rinchiusi circa 15.000 bambini strappatiai loro genitori e sottoposti ad un brutale re-gime di vita. A gruppi furono trasportati adAuschwitz e qui finirono nei forni crematori ele loro ceneri vennero disperse.Dei quindicimila ragazzi soltanto un centi-naio erano ancora vivi al momento della libe-razione da parte delle truppe sovietiche. ATerezin però ci furono anche uomini e donnedi straordinaria sensibilità; anch’essi depor-tati, destinati alla sorveglianza dei ragazzi,in quella allucinante situazione riuscirono amantenere vivo in essi il senso della vita edella speranza facendoli lavorare e studiare,distribuendo a tutti quel calore umano e af-fettivo tanto necessari nell’età infantile.Tutta la produzione degli “ospiti” è raccolta alMuseo del Ghetto di Praga.È possibile usufruire di visite guidate digruppo su prenotazione (026437564 –Cooperativa Pandora). Scuole, enti ed istitu-zioni possono richiedere la mostra alComitato Soci Coop, c/o ufficio soci negozioCoop via Ornato.

Come ogni inizio anno, presso la sezione“Martiri Niguardesi” dell’Anpi -

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia - invia Hermada 8 sono aperte le iscrizioniall’Associazione.Quella dell’Anpi è una presenza “storica” aNiguarda, poiché ha le sue radici nella storiadel nostro rione. La stragrande maggioranzadei suoi abitanti, per lo più operai nelle vicinefabbriche della Bicocca e di Sesto San Giovanni,ha infatti sin dall’inizio - nei primi anni ’20 - av-versato il regime fascista, contrastandolo primacon la cospirazione clandestina e poi in modoaperto nella Resistenza partigiana sino allaLiberazione, che ha visto Niguarda insorgere il24 aprile 1945,dando così il “là”all’intera città.Purtroppo per ragioni anagrafiche sono sempremeno le testimonianze dirette di coloro che delfascismo vissero errori e atrocità e di coloro che,con ruoli eroici o sconosciuti, alla Resistenzapresero parte. Se le parole della loro memoriavenissero meno insieme a loro, se le loro narra-zioni cessassero e le loro azioni per riconquista-re le libertà democratiche non trovassero passa-parola, correremmo il pericolo di avere più divent’anni di storia senza storia, vent’anni di si-lenzio. E se di quei vent’anni di dittatura per-dessimo memoria, non solo regrediremmo cul-turalmente, ma anche offenderemmo tutti colo-ro che per la Liberazione e per il nostro oggimorirono o soffrirono. Per questo motivo unodegli obiettivi dell’Anpi: di Niguarda è “fare me-moria”: non solo attraverso l’annuale corteo del24 aprile, ma anche, ad esempio, mediante gliincontri con gli studenti delle scuole del quartie-re e mettendo a disposizione per le loro ricerchel’archivio dei suoi documenti. Che i giovani co-noscano sia gli ideali che animarono laResistenza sia il suo significato sociale e civile èrilevante per la loro formazione e per il loro ar-ricchimento morale. Infatti in questo modo pos-sono “fare i ponti” tra il passato e il presente eda qui partire per disegnare il loro ruolo di cit-tadini e dare sostanza al loro futuro. Passato efuturo sono punti opposti congiunti dalla storia:per questo è povero chi, persona o Paese, vive disolo passato come lo è colui, persona o Paese,

che vive di solo futuro. È quindi necessario che igiovani imparino che il presente è anche ere-dità del passato e che il futuro si costruisce nelpresente. Da questo deriva in modo diretto unaltro obiettivo che la sezione niguardesedell’Anpi persegue: rendere attuali i valori e lospirito che la Resistenza espresse. “Fare memo-ria” quindi non per rivendicare meriti né, ancormeno, per alimentare nostalgie, bensì perproiettarne nel futuro gli insegnamenti. “Farememoria” oggi di quegli anni significa, ad esem-pio, riscoprire le radici della nostra Costituzio-ne, che della Resistenza è figlia primogenita;“fare memoria” vuole dire interpretarne, at-tualizzandoli, i valori e lo spirito che essaespresse e che lasciò in eredità alle genera-zioni successive, indicando loro la strada lun-go la quale continuare a camminare per rag-giungere, tramite la piena e concreta attua-zione di quanto nella Costituzione è scritto,una democrazia compiuta.Quest’anno ricorre il 60° anniversario della pro-mulgazione della nostra Carta costituzionale.Essa, che nei suoi articoli sancisce i valori fon-damentali che animarono il riscatto dalla ditta-tura definendo i criteri basilari della nostra vitademocratica, corre però oggi il rischio di essereun riferimento sempre più labile nell’agire siaindividuale sia collettivo. In altre parole, dob-biamo purtroppo riconoscere che c’è ancora pa-recchia strada da percorrere affinché i valorifondamentali che essa enuncia - libertà, giusti-zia e civile convivenza - trovino piena espressio-ne nella realtà sociale, diventando pregnante ri-ferimento comune e patrimonio condiviso. Èquesto quindi il fronte del “resistere oggi” sulquale l’Anpi è impegnata.A differenza del passato quando per iscriver-si all’Anpi era necessario essere stato parti-giano o un suo diretto congiunto, oggi l’iscri-zione è aperta a tutti i cittadini che si ricono-scono nella Costituzione, che ne vogliono ilsuo pieno dispiegamento nel contesto istitu-zionale, sociale ed economico e che voglionoimpegnarsi per attuarlo.Per iscriversi si può telefonare allo 02 661 08241 oppure venire nella sede di via Hermada 8.

Contro l’oppressione fascista il volo ardito delle “Aquile randagie”Valeria Casarotti - Teresa Garofalo

Zona Nove compie 150… numeri!

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ONA NOVE 17

Una rete di servizi a sostegnodelle malattie invalidanti

Il progetto in un convegno a cura di Diapason in occasionedell’inaugurazione del Centro di socializzazione adulti.

La sede offerta dall’Edificatrice di Niguarda.

Diana Roca

“Giuseppe Garibaldinelle cronache del 1848”

Un libro dell’Associazione Amici di “ABC” in solidarietà con i disabili.Giorgio Meliesi

A Villa Littatra passato e avvenire

Giornalini scolastici e libri in un’iniziativa del CdZ 9.Valeria Casarotti - Teresa Garofalo

Cari amici di “Zona Franca”, buon an-no. Sia per tutti un anno sereno. Che

ogni vostra aspettativa o desiderio di-venti realtà nella salute, negli affetti, nellavoro. Un anno vissuto con la Pace.Pace, quattro lettere, due vocali, due con-sonanti: in breve questa parola contienetutto l’amore dell’universo. Tutte le pagi-ne della storia l’hanno invocata. Inse-gnare ai giovani che cosa è la storia (nar-razione sintetica e interpretazione criti-ca delle vicende della società umana de-gne di memoria). Senza dubbio siamotutti chiamati con buoni propositi a que-sta pagina di vita che diventerà la storiadi domani. Questo mese Zona Franca vioffre una pagina di storia: l’Italia libera-le dal 1870 al 1900. E se tu, caro lettore,sei un buon osservatore capirai che certiavvenimenti della storia di ieri li possia-mo vivere anche oggi.• 1870, 10/11 marzo: per pareggiare il bilan-cio dello Stato il ministro delle finanzeQuintino Sella anuncia un disegno di leggeche prevede forti tagli alle spese e un ina-sprimento della pressione fiscale.• 1871, 1 luglio: Roma diventa capitale delloStato. 2 luglio: Vittorio Emanuele II e il go-verno entrano solennemente in città.• 1872, 10 marzo: si spegne a Pisa Giu-seppe Mazzini.• 1874, settembre: con il decreto “Non expe-dit” Pio IX proibisce ai cattolici di partecipa-re alla vita politica del Regno d’Italia.• 1876, 5 marzo: esce a Milano il primo nu-mero del “Corriere della Sera”. 18 marzo:in minoranza in Parlamento il governo del-la Destra. 25 marzo: primo governo dellaSinistra guidato da Agostino Depretis. 5novembre: alle elezioni grosso successo del-la Sinistra.• 1877, 18 marzo: in piazza Duomo, a Mila-no, i primi esperimenti di illuminazioneelettrica. 9 giugno: la Camera approva lalegge per l’istruzione elementare obbligato-ria tra i sei e i nove anni.• 1878, 28 dicembre: nell’enciclica “Quodapostoloci numeri” Leone XIII condanna so-cialismo, comunismo e nichilismo con porta-tori di inciviltà e barbarie.• 1880, 27 settembre: Garibaldi si dimetteda deputato per non essere “tra i legislatoriin un Paese in cui la libertà è calpestata”.• 1881, 7 luglio: sul “Giornale dei Bambini”la prima puntata della “Storia di un buratti-no” (Pinocchio) di Carlo Collodi.• 1882, 22 gennaio: la nuova riforma eletto-rale abbassa il limite di età degli elettori da25 a 21 anni e dimezza la quota di impostanecessaria per aver diritto al voto.• 1883, 12 aprile: abolito il corso forzosodella lira.• 1884, 26 aprile: si inaugura a Torino

l’Esposizione nazionale. Agosto e settembre:si diffonde l’epidemia di colera (in tre anni30 mila morti),• 1885, 5 febbraio: le truppe italiane occu-pano Massaua in Eritrea. 25 novembre: ilmedico veronese Cesare Lombroso orga-nizza a Roma il I Congresso di antropolo-gia criminale.• 1886. 11 febbraio: la Camera approva lalegge sul lavoro minorile che vieta il lavoroin miniera per i minori di anni 10 e quellonotturno per i minori di anni 12.• 1887, 26 gennaio: a Dogai, in Eritrea, unacolonna di soldati italiani sterminata dalleforze del ras Alula.• 1888, 1° luglio: esce a puntate sulla“Nuova Antologia” il lbro di Giovanni Verga“Mastro don Gesualdo”.• 1890, 1° gennaio: entra il vigore il “CodiceZanardelli” che abolisce la pena di morte. 1°maggio: celebrata per la prima volta laFesta dei lavoratori.• 1891: nasce a Milano la prima Cameradel Lavoro.• 1892, 15 maggio: Giovanni Giolitti presi-dente del Consiglio. 14/15 agosto: nasce aGenova il Partito dei lavoratori italiani, chenel ‘95 assumerà il nome di Partito sociali-sta italiano.• 1893, 19 gennaio: l’inchiesta amministra-tiva sulla Banca di Roma, responsabile diaver oltrepassato i limiti legali della circola-zione cartacea, si conclude con l’arresto delgovernatore e del cassiere della banca.• 1894, 13 gennaio: insurrezione anarchicain Lunigiana.• 1895, 21 aprile: nasce a Milano il Parti-to repubblicano italiano. 3 dicembre: gliabissini sconfiggono sull’Amba Alagi 2500soldati italiani.• 1896, 1° marzo: i soldati italiani sconfittidagli eritrei presso Adua. 25 dicembre: esceil primo numero dell’”Avanti!”.• 1897, 9 gennaio: sciolti a Roma la Cameradel lavoro e i circoli socialisti. 21 marzo: suc-cesso alle elezioni politiche delle forze diestrema sinistra. Segna il passo la maggio-ranza del marchese di Rudinì.• 1898, 26 aprile: inizia in Romagna la rivol-ta contro il rincaro del pane 6/9 maggio: tu-multi a Milano dove, il 7 maggio, il generaleBava Beccaris spara sulla folla provocandodecine di morti e centinaia di feriti. 8 maggio:il Genoa vince il primo campionato di calcioche si svolge in un solo giorno a Torino.• 1899, marzo: Gaetano Salvemini denun-cia le cause politiche della questione meri-dionale. 11 luglio: nasce la Fiat a Torino.• 1900, 3/10 giugno: nuovo successo dell’e-strema Sinistra alle elezioni politiche. 6 set-tembre: Luigi Amedeo di Savoia raggiungegli 84° 4’ di latitudine nord, la più setten-trionale mai raggiunta da una nave.

a cura di Sandra Saita

L’Italia liberale

ONA FRANCA

“Il sostegno delle reti sociali alle patologiegravemente invalidanti”. Questo il tema

del convegno oraganizzato, con il patrociniodel CdZ 9, il 18 dicembre scorso al Teatrodella Cooperativa dalla cooperativa socialeDiapason in occasione dell’inaugurazionedella sede del Csa, il Centro di Socializzazio-ne Adulti e il Progetto di ResidenzialitàSperimentale dato in gestione dalla SocietàEdificatrice di Niguarda alla stessaDiapason. Il convegno, che ha visto la parte-cipazione di numerose organizzazioni ed entiattivi sul territorio di zona 9, si è aperto conuna breve presentazione del progetto da par-te del presidente della Società EdificatriceGiovanni Poletti, il quale si è così espresso:“La disabilità grave costringe le persone auna vita di dipendenza che compromette lavita di relazione libera, l’accesso ai servizi, ildiritto a una vita adulta e autonoma nell’e-spressione dei desideri e nella realizzazionedegli stessi, dall’abitare alla possibilità dipartecipazione agli eventi sociali. L’aperturadi questo nuovo centro ha avuto e ha comeobiettivo quello di creare un ambiente fami-liare, accogliente e senza barriere architetto-niche, di proporre spazi di relazione amicale,di offrire uno spazio ‘fuori casa’ per crearenuove relazioni ed esperienze. E bisogna direche l’obiettivo, in parte, è stato ampiamenteraggiunto”.Molti sono stati gli interventi su esperienzerelative al tema delle patologie gravementeinvalidanti.La rete sanitaria L’esperienza dimostraquanto un sistema di rete (sanitario, dei ser-vizi e familiare) sia il sostegno primo ed es-senziale per coordinare e implementare lepossibili risposte ai diversi bisogni presenti eche con il tempo si diversificano, richiedendoelasticità e innovazione. Il fondatore dellaLedha (Lega per i Diritti delle Persone conDisabilità), Edoardo Cernuschi, sottolinean-do le necessità delle famiglie di cui è stato lavoce, ha affermato: “il disabile grave soffredue volte: una perché sta male, un’altra per-ché non lo può comunicare”. In questo modoveniva evidenziata una difficoltà importante,quella della comunicazione.Ed è partendo da questa prima necessitàche è stato pensato e realizzato il progettoDama (Disabile Advanced MedicalAssistance) presso l’ospedale San Paolo. Dacinque anni offre un modello di accoglienzae di assistenza medica al disabile grave de-dicato in modo particolare alle persone chepresentano gravi problemi di comunicazio-ne, vuoi per carenze di strumenti comunica-tivi vuoi per deficit ideativi. Un’équipe mul-tidisciplinare gestisce in prima persona iproblemi medici e chirurgici, costruisce per-corsi diagnostico-terapeutici, coordina tuttal’attività degli specialisti coinvolti.

La rete dei servizi Nella zona 6 di Milanoè stata realizzata una rete che comprende iservizi pubblici e privati, famiglie e associa-zioni che si occupano di disabilità: l’espe-rienza di “TavoloH6” dimostra come sia pos-sibile far dialogare i servizi presenti in unazona e come questo possa produrre anchenuove risposte, innovative e aggiornate aibisogni. Con agenzie di cittadinanza ancheNiguarda e Bicocca si stanno attrezzandoper far nascere una rete analoga che so-stenga risposte adeguate ai bisogni dellanostra zona.Le reti familiari I gruppi familiari sonolo strumento primo per sostenere, infor-mare e aiutare le famiglie a maturare unpercorso di accettazione della disabilità,scoprire prospettive verso possibili cam-biamenti e adattamenti. Un’esperienza si-gnificativa nella nostra zona è realizzatadall’associazione L’Abilità impegnata a so-stenere le famiglie con bambini disabili fi-no ai 10 anni.“Seminare sogni” è il progetto di residen-zialità sperimentale che partirà nel 2008,in sintonia con altre realtà milanesi che la-vorano con i disabili e inserito in un pro-getto più ampio in collaborazione conFondazione Cariplo. È un percorso checoinvolge il disabile e la sua famiglia, fina-lizzato a rendere le persone più consapevo-li delle proprie risorse, difficoltà e aspetta-tive attraverso la sperimentazione direttadi vita autonoma nell'appartamento di viaOrnato.La mattina si è conclusa con la presenta-zione di nuovi progetti nati dalla messain rete di alcuni enti della zona 9: laSocietà Edificatrice di Niguarda, Diapa-son, gli Orti Diattici, L’Altra AssociazioneZuccheribelli Onlus.Mostre fotografiche e video hanno fattoda contorno al convegno. Nel pomeriggioil Teatro della Cooperativa ha ospitato lospettacolo teatrale “D.Verso”: è stato unmodo per riflettere sulle diversità. L’ideadi diversità viene comunemente associa-ta al fatto di essere altro rispetto allanorma, di essere qualcosa a parte. Madiverso, letteralmente, è ciò che va inun’altra direzione. Il progetto D.Verso sipropone di indagare il punto di vista cheevidentemente consegue da questo diffe-rente orientamento spaziale. Attraversol’utilizzo di vari linguaggi si comporràun percorso dentro la diversità, cercandodi indagarne le forme, gli aspetti, le con-seguenze. I linguaggi coinvolti sono laletteratura, l’immagine e il video.…vieni con me, andiamo a giocare. Io, comete, non conosco del mondo il dolore. Dammila mano e insieme, scavalcando i sogni, co-struiremo per te un mondo migliore…

Sono disponibili le copie del sag-gio “Giuseppe Garibaldi nelle

cronache del 1848” di Luca Simi, ed.Associazione Amici di ABC onlus.La pubblicazione consta di un lavo-ro di accostamento e di verifica divari fonte storiche - tra le qualiemerge una raccolta di articoli pub-blicati da un settimanale torinesedel 1848 dal titolo “Il Mondo Illu-strato - Giornale Universale”- con lememorie dello stesso GiuseppeGaribaldi.Il saggio storico ritrae un anno del-la vita dell’eroe dei due mondi, vis-suta per lo più in alcune localitàlombarde. Illustrazioni dell’epoca -incluso il ritratto di un Garibaldiquarantenne - arricchiscono grafi-camente la pubblicazione.Chi acquista la pubblicazione - delcosto di 8 euro - contribuisce allarealizzazione dei nuovi laboratoriper attività di integrazione rivolte apersone con disabilità nel sottotettodel Centro Sorriso di via Acerbi 4Milano, gestito da FondazioneAquilone onlus.I lettori di “Zona Nove” possono re-perirlo a Niguarda presso l’EdicolaGrassi di via Monterotondo angolovia D’Anzi.

COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

Il mese scorso, sabato 15,nel Salone splendidamen-

te affrescato delle Arti diVilla Litta si è tenuta una in-teressantissima iniziativapromossa dal Consiglio diZona che prevedeva la pre-sentazione delle più recentipubblicazioni storiche sullazona 9 e la premiazione deigiornalini realizzati in alcu-ne scuole elementari e mediedella nostra zona. Hannoaperto la manifestazione leparole di Beatrice Uguccioni,di Enrico Borg e di GiovannaMizzau che hanno breve-mente illustrato il significatoe il valore di questa iniziati-va per la nostra zona. Le scuole premiate so-no state la “Sandro Pertini” per il giornalino“Viaggio nel pianeta scuola” e la scuola di viaScialoia per “Bolle di sapere”. I tre volumistorici sono stati presentati da GiovanniPoletti per “Villa Trotti Bentivoglio” e gli au-tori Aldo Bartoli per “Affori & Uniti va incittà” e Giuseppe Valota per “Streikertran-sport” (Trasporto di scioperanti). È quest’ulti-ma un’opera fondamentale sulla deportazio-ne politica nell’area industriale di Sesto SanGiovanni. Frutto della ricerca appassionata escrupolosa durata 15 anni di Giuseppe

Valota, presidente dell’Aneddi Sesto, il testo dà nome evolto a 553 lavoratori, tra iquali una diecina di niguar-desi, della Breda, dellaFalck, della Pirelli, dellaMagneti Marelli e di tantealtre industrie della zona.Deportati nei lager per mo-tivi politici, ma soprattutto acausa degli scioperi indettinelle fabbriche tra il 1943 eil 1945, molti operai, uominie donne, non hanno più fat-to ritorno, altri invece sonotornati tra noi con il loro ter-ribile bagaglio di memorie.Attraverso diari, testimo-nianze e interviste l’autore,

figlio lui stesso di un deportato morto inGermania,mette in luce le dimensioni e le fe-rite della deportazione e ci spinge a rifletteresul coraggio di tanti uomini e donne che si so-no opposti alla negazione della libertà, allarepressione, alla guerra, alla fame. Alla rea-lizzazione dell’opera hanno collaborato comerevisori e curatori appassionati e rigorosiGiuseppe Vignati, Segretario Generaledell’Isec di Sesto, e le nostre redattrici ValeriaCasarotti e Teresa Garofalo, da anni impe-gnate nella ricerca storica e nella collabora-zione con l’Aned di Sesto.

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Scuola materna - scuola dell’obbligo

ONA NOVE 18

All’Istituto Galvani si cambiaLezioni di autodifesa invece della solita pallavolo

Monica Landro

SCUOLIN ONA

a cura di Antonella Loconsolo

L'istruttore illustra le mosse alleragazze: pugno sul naso dell'ag-

gressore per fermarlo e stordirlo; calcio«nelle parti giuste» per riuscire a scap-pare e chiamare la polizia. Bastano po-che ore per apprendere i primi rudi-menti e i movimenti necessari a difen-dersi da stupri e scippi. Basta un corsodi autodifesa. Magari a scuola. E ma-gari al posto dell'ora di ginnastica.Le studentesse dell'istituto Galvanidi via Gatti faranno così: lezioni ob-bligatorie di autodifesa invece dellasolita partitella a pallavolo. Per sen-tirsi un po’ più tranquille “anchequando siamo sole”.Piccola rivoluzione nell'istituto, dun-que: per la prima volta, tutte le giovaniiscritte al tecnico, al liceo scientifico eal linguistico seguiranno un corso ob-bligatorio di autodifesa (a Milano nelcorso del 2007, il Soccorso violenze ses-suali della clinica Mangiagalli ha se-guito 271 donne vittime di abusi). Lelezioni sostituiranno l'ora di educazio-ne fisica e saranno tenute dal professo-re di ginnastica con un esperto di artimarziali; dunque a tutti gli effetti inse-rite nel programma scolastico.“Volevamo diversificare l'attività po-meridiana di educazione fisica”, rac-

conta la preside, Anna Grazia Gatta.Da qui l'idea: corsi alternativi per sti-molare le ragazze a frequentare piùvolentieri l'ora di ginnastica, tanto piùfaticosa perché fissata di pomeriggio,dopo una mattinata di lezioni. Tre leopzioni presentate alle studentesse:danza moderna, hip-hop e autodifesa.Le studentesse sono state tutte d’ac-cordo nello scegliere il corso di autodi-fesa che si articolerà in 10 incontri ed ècompletamente finanziato dalla scuo-la. “Dopo gli ultimi fatti di cronaca —continua la preside — abbiamo pensa-to che queste lezioni potessero essereun arricchimento per le nostre allieve”.E così con l’inizio del secondo quadri-mestre, prenderanno il via questi inse-gnamenti di difesa personale e tantipreziosi consigli che potranno tran-quillizzare le adolescenti e i loro geni-tori che le sanno in una città dove cre-sce ogni giorno la paura per gli abusisulle donne e l’insicurezza per via delletante violenze che i media raccontano.L’idea potrebbe essere ripresa da altrescuole perché è una bella idea, utile eal passo con i tempi ed inoltre va in-contro al ‘linguaggio’ dei giovani, al lo-ro stile, alla loro gagliardia ma anchealla loro fragilità. Il fatto che le ragaz-

ze dell’istituto abbiano accolto contanto entusiasmo l’iniziativa e chequesta abbia avuto un certa risonan-za mediatica, significa che i giovanihanno paura e hanno bisogno di es-sere tutelati: se la tutela non glielaoffre la società, se la cercano da soliattraverso un corso di autodifesa. Ilcorso di autodifesa avrà come slogan“Abituarsi a non abituarsi”.Riprendendo lo slogan, i giovani si de-vono abituare a non abituarsi allapaura. Ma speriamo anche che glistessi giovani e la società tutta si abi-tui a non abituarsi alla maleducazio-ne, alla mancanza di rispetto, e allamancanza di senso civico. E a propo-sito di senso civico: l'educazione civi-ca, materia introdotta nei programmididattici della scuola dell'obbligo nel1958, è materia di studio che promuo-ve l'insegnamento di norme e regoleche aiutino la formazione dei cittadinicome soggetti aventi diritti e doverinel rispetto della pari dignità di tuttie nell'accettazione e valorizzazionedella diversità. Forse sarebbe unabuona idea, insieme a quella di unmoderno corso di autodifesa, rispolve-rare questa vecchia materia. Ci si puòpensare, no?

L’arte spiegataai ragazzi

Valeria Casarotti - Teresa Garofalo

Dove e quando si è iniziato a disegnare? Cosa spinge l'uo-mo a dipingere? Perché tante correnti artistiche sono

nate e si sono alternate nel tempo? Come si legge un qua-dro? A queste domande cerca di dare una risposta l’interes-sante progetto “L’arte spiegata ai ragazzi” che si terrà pres-so la Biblioteca Cassina Anna e che è dedicato alle scuole, inmodo particolare ai giovanissimi, i bambini dai 5 ai 10 annidi età. Sarà la pittrice Angela Vecchio a condurre i ragazziattraverso un affascinante viaggio dell’arte nel tempo, unviaggio necessariamente veloce perché bisogna partire dall'homo sapiens sapiens, 400 mila anni fa, autore delle primemanifestazioni artistiche, pitture rupestri e graffiti distraordinaria bellezza. Spiegherà che arte astratta e arte fi-gurativa si spartiscono già il mondo della preistoria e che idipinti degli uomini primitivi erano una forma di comunica-zione, un racconto più o meno fantastico che qualcuno reci-tava basandosi sulle immagini. Con un grosso salto arri-verà a parlare della pittura rinascimentale del 1400 che ve-de l’uomo al centro dell'universo e infine con un altro balzosi soffermerà sulla pittura dell’800, in modo particolare sul-l'impressionismo. Ora non c’è più bisogno di riprodurresemplicemente ciò che si vede, per questo ormai c'è la foto-grafia, ed è perciò che gli impressionisti trasferiscono sulletele natura, ambienti e persone evidenziandone soprattuttoi colori, la luce e il movimento. Dopo il brevissimo viaggioattraverso la linea temporale della storia dell'arte, i giovanivisitatori saranno introdotti dalla stessa pittrice all’osserva-zione e alla lettura dei quadri esposti. Sono lavori di 21 arti-sti che dal 12 al 24 gennaio esporranno presso la Bibliotecadi Cassina Anna la collettiva “Le botteghe dell’Arca a porteaperte”. Per finire ogni bambino sarà invitato a fare unoschizzo del quadro da lui scelto per rielaborarlo poi in modopersonale a casa o in classe. Gli elaborati dovranno essereconsegnati alla Biblioteca che il 23 febbraio raccoglierà tuttii “capolavori” realizzati dai piccoli artisti in una mostra, unabella manifestazione con tanto di inaugurazione e presenta-zione dei lavori, proprio come avviene per i “veri” pittori.L’adesione a questo simpatico progetto è gratuita ma i do-centi interessati a parteciparvi con i propri alunni devonoprenotarsi contattando la stessa artista, la pittrice AngelaVecchio, al numero 02 6437980.

Zona Nove compie 150… numeri!

La vicenda di questi ultimi gior-ni (della quale parliamo più dif-

fusamente a pag. 5, ndr) che vede ilministro della Pubblica Istruzione,Giu-seppe Fioroni, diffidare il sin-daco di Milano, Letizia Moratti, acausa di una delibera comunaleche vieta ai figli di immigrati nonregolari di iscriversi agli asili mila-nesi, apre una riflessione più am-pia sul ruolo e la funzione dellascuola materna.Questa importante istituzione edu-cativa dovrebbe, a tutti gli effetti, en-trare a far parte della scuola dell’ob-bligo. Il provvedimento, oltre a toglie-re ossigeno ai meschini fautori dell’e-marginazione, costringerebbe loStato ad assumersi le proprie re-sponsabilità in materia, togliendospazio all'iniziativa privata, che inquesti anni ha imperato nel settore.Le scuole materne sono il luogo dove

il bambino impara nel modo più con-geniale alla sua forma mentale: gio-cando. Non sono un posto dove depo-sitare i bambini, e non sono un pre-mio per i figli dei cittadini “onesti”.Sono un diritto dell'infanzia.Inoltre sono un vero e proprio labo-ratorio di integrazione. Frequentar-le significa per i bimbi stranieri ar-rivare alla scuola elementare conuna buona conoscenza della linguaitaliana e con migliori possibilità diriuscita scolastica, un vantaggio an-che per i compagni di classe italiani,che non vedranno rallentata l'atti-vità didattica.L'integrazione dei piccoli porta ancheall'integrazione degli adulti. Nelleriunioni, nelle feste scolastiche, si co-mincia a conoscersi, superando bar-riere culturali e religiose che altri-menti appaiono insormontabili. Ilbambino insegna la lingua italiana

ai genitori, li aiuta ad inserirsi edamalgamarsi nella società.Il fatto che le scuole materne nonsiano scuole dell’obbligo lascia al sin-daco Moratti la possibilità di rispon-dere no al ministro della pubblicaistruzione.Letizia potrebbe infatti, in assenza diuna normativa statale che la vincoli,decidere di proseguire per la stradaintrapresa. Sarà sufficiente per leiscaricare i costi aggiuntivi sui citta-dini, applicando alle scuole maternerette onerose come quelle degli asilinido. I milanesi forse inizierebbero intal modo a rendersi conto di chi han-no fatto sedere a Palazzo Marino, maè un rischio che potrebbe decidere dicorrere.La meschina esclusione di Ahmed eKalid potrebbe comportare un altrobel bollettino da aggiungere a quelliche già pesano sui bilanci familiari.

PasseriniA scuola con il 118

Ci scrivono dalla Passerini: nel mese di settembre con lenostre insegnanti abbiamo conosciuto il 118, la centrale

operativa e l’eliporto. Sotto la guida del dott. Sesana abbia-mo capito come funziona il primo soccorso, quali sono le si-tuazioni che necessitano di intervento, quali sono le primee più semplici operazioni di primo soccorso. Abbiamo fattoanche esperienza pratica di massaggio cardiaco sui mani-chini. A scuola poi abbiamo messo insieme le informazioniricevute e abbiamo fatto alcune riflessioni:• “Ho imparato a capire quando una persona è in difficoltàe ho capito che con operazioni facili si può salvare la vita”• “Dopo questa esperienza potrei aiutare una persona indifficoltà e il bello è che lo posso fare anch’io!”• “Lavorare al 118 è impegnativo e utile”• “Tutti i bambini dovrebbero fare questa esperienza”• “È un’esperienza che dovrebbero fare anche i grandi”.

CassinisLa festa di Natale

Come ogni anno si è svolta la festa di Natale alla scuolamedia Cassinis. Un bel modo per scambiarsi gli auguri

e poter vedere i lavori svolti dai ragazzi nel primo periododell'anno. La scuola si veste a festa: sui muri cartelloni e di-segni, mosaici e decorazioni creano il clima natalizio. Gli al-lievi delle prime, riuniti in palestra, aprono la festa, come ètradizione, eseguendo alcune danze popolari di origine di-versa, con l’intento di esprimere un augurio di pace.In seguito la 1a D ha intrattenuto i genitori con la letturarecitata di “Multicenerentola”. I ragazzi, che hanno ap-profondito durante le ore di italiano l’argomento della fiabada un punto di vista interculturale, hanno proposto un testo“a mosaico”, unendo passi tratti da versioni diverse dellanota fiaba. Sono state lette parti della Cenerentola europeadei fratelli Grimm, parti di quelle araba, cinese (la più anti-ca) e di quella vietnamita. Il pubblico è passato così dal bal-lo nel palazzo del re alla festa dell’hennè nella casa dellasposa, ha visto le sorellastre dapprima accecate e poi lapi-date, ha ascoltato l’invocazione ad Allah e la voce delBuddha, ha assistito infine alla morte della fanciulla e allesuccessive reincarnazioni. I ragazzi hanno affrontato que-sta prova con grande serietà.Nelle classi alcuni insegnanti avevano organizzato piccoligiochi per i genitori: è stato un piacere per i ragazzi vedere ipapà e le mamme molto più impacciati di loro nell’affronta-re alcune prove! Sui banchetti erano esposti i prodotti con-fezionati dalle nonne, gli oggetti collezionati dai papà egrande successo hanno avuto i biglietti natalizi creati dairagazzi, che sono “andati via come il pane”. Per finire ilgrande rinfresco, con l’augurio per tutti di un anno di pace efratellanza. (il Comitato genitori Cassinis)

Locatelli e Tommaseo ovvero le scuole amicheLuisa Visconti (responsabile dei progetti)

L’istituto Comprensivo Locatelli(Scuola Primaria Locatelli e Scuola

Secondaria di I° grado Tommaseo) dal-l’anno scorso ha avviato due progetti, fi-nanziati dalla legge regionale 23/99,uno afavore degli alunni e l’altro a sostegno deigenitori.I bambini delle prime e seconde dellascuola primaria si ritrovano una volta lasettimana con due musiciste e un’educa-trice per “giocare con la musica”: canzonci-ne, balletti, giochi per aiutarli a stare in-sieme, a conoscere se stessi, per sviluppa-re le capacità creative, la coordinazione digruppo, la capacità di attenzione e diascolto, la presa di coscienza delle poten-zialità vocali. Una parte dell’attività è vol-ta a favorire l’apprendimento della letturae scrittura. Già dall’anno scorso i bambinihanno dimostrato di apprezzare l’attività.La collaborazione da parte della dirigentee delle maestre ha permesso un risultatoal di sopra delle aspettative.La novità esclusiva è il progetto per i geni-tori delle scuole elementari e medie. Unluogo per facilitare la relazione scuola-fa-miglia e per sostenere la crescita persona-le dei genitori. Sin dall’anno scorso un sa-bato al mese quasi cento persone, unatrentina di famiglie delle prime e secondeelementari, si ritrovavano per trascorrerealcune ore insieme facendo lavoretti, sor-seggiando un aperitivo o condividendo leattività musicali dei figli. Il questionariodi verifica di questa attività proposto l’an-

no scorso ha evidenziato l’entusiasmo deipartecipanti. Per esempio una mammaha scritto: ”Vi ringrazio perché è la primavolta che mio marito fa delle cose con i fi-gli, ed è molto contento”. Un altro genitoreha scritto: ”Sono contento di vivere glistessi spazi di mio figlio e di conoscere isuoi compagni”. L’esperienza ci dice chequando le famiglie si fanno compagnia esi aiutano nell’educazione i figli cresconomeglio. Quest’anno pertanto l’offerta si èampliata con momenti di formazione pergenitori. L’attività si attua attraverso as-semblee, proiezione di film, gruppi di con-fronto fra genitori e colloqui individuali.Con questo strumento si vuole proporreuna compagnia che aiuti a mettere in co-mune le domande, le difficoltà e le risorseper meglio educare i nostri figli.Dal 29 gennaio inizia la prima serie di in-contri di gruppo guidati per i genitori dielementari e medie presso la ScuolaPrimaria Locatelli. Ai genitori che lo desi-derano è inoltre data l’opportunità di col-loqui individuali con una pedagogista/con-sulente familiare per essere aiutati a tro-vare le risorse per affrontare un quotidia-no a volte un po’ faticoso. Ma non è finitaqui. Da quest’anno una ventina di genito-ri stanno costruendo un coro, che si ritro-va il martedì sera ogni 15 giorni. Il pome-riggio del mercoledì inoltre, in attesa difar partire una sperimentazione in talsenso, sono stati attivati corsi di musica aprezzo calmierato e da fine gennaio

“Imparo l’inglese cantando” un’ora tuttainglese per imparare a parlare la linguain modo naturale e piacevole.Queste le opportunità che si aggiungonoalle molte altre offerte del ricco piano for-mativo della scuola quali i progetti dellaScuola Primaria Locatelli (Lettura, Allascoperta di Brera, Pallavolando, PrimoSport, Riciclarte); i progetti della ScuolaSecondaria di I° grado Tommaseo(Certificazione Delf e Ket, Incontro traculture diverse, Invito alla Lettura peralunni e genitori, Scienza Under 18,Ambiente e tecnologia, Lingua francese emolti altri); l’esperienza di Tutoring peralunni con qualche difficoltà; i laboratoridel mercoledì pomeriggio (Informatica,Musica e teatro, Attività sportive,Cartonaggio, Falegnameria, Manualità,Musica,Latino).Dal 7 gennaio iscrizioni per “Imparo l’in-glese cantando” tel 3495204800. Dal 7gennaio iscrizioni per i gruppi di confron-to guidato per i genitori tel. 3495204800. Il14 gennaio pomeriggio apertura dellascuola Tommaseo per la visita dei nume-rosi e prestigiosi laboratori della scuola se-condaria di I° grado. Il 19 gennaio matti-na di convivenza per i genitori delle classiseconde scuola Locatelli. Il 29 gennaio ini-zio gruppi di confronto per i genitori. Dal19 al 30 gennaio iscrizioni alle prime clas-si della Scuola primaria Locatelli. Fino al30 gennaio iscrizioni alla Scuola Secon-daria di I° grado Tommaseo.

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ONA NOVE 19COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

FIATO ALLE TROMBE

a cura di Sergio Maestri - testo di Stefano Bartolotta

Charlatans: a Milano dopo 15 anni

PARCO NORD

I vantaggi dei pannelli solariSergio Ghittoni

Al via il giornale “L’Informica”Andrea Bina

Grazie ad un grande musicomane e attentolettore, Stefano Bartolotta, che puntualmenteci scrive le news da tutto il mondo; oggi pos-siamo dire di essere i primi in Italia a par-lare di questo grande, e a molti sconosciuto,gruppo musicale.

ICharlatans rappresentano il miglioresempio di gruppo di successo in Gran

Bretagna, che in Europa non riesce ad otte-nere l’attenzione delle masse, ma soltanto diun pubblico di appassionati. Nati aManchester nel 1990, i “Charlies”, comeamano chiamarli affettuosamente i fans,hanno pubblicato ben nove dischi, e hannorappresentato una sorta di anello di con-giunzione tra il movimento dance, nato nel-la loro città a fine anni Ottanta, e il fenome-no del brit pop, che ha dominato gli anniNovanta britannici.Nonostante i dischi siano quasi sempre statipubblicati per etichette indipendenti, le ven-dite sono sempre state altissime, e hannofatto guadagnare alla band, in patria, lo sta-tus di superstar. Non così è avvenuto nel re-sto d’Europa, tanto che, dopo i primi anni diattività, il gruppo ha molto limitato le sueesibizioni al di qua della Manica, visto cheal di là poteva contare su un audience moltopiù vasta. L’ultima volta che hanno suonatoa Milano è stata nel lontano 1993.Proprio per il decimo disco, però, la band hadeciso di proporsi in modo totalmente diffe-rente rispetto al passato. Innanzitutto il di-sco non verrà venduto nei negozi ma lo sipotrà scaricare liberamente da Internet.

Il numero 0 è datato dicembre 2007 evede in prima pagina il saluto di

Ignazio Ravasi, Presidente del ParcoNord, mentre in seconda pagina campeg-giano gli auguri di Filippo Penati,Presidente della Provincia di Milano.Stiamo parlando della nuova iniziativaeditoriale “L’Informica nuovo”, organo uf-ficiale del Parco Nord, fortemente volutadal Consorzio chegestisce il Parco,dai Comuni socidel Consorzio edalla Provincia diMilano.In particolare ilpresidente IgnazioRavasi ha sottoli-neato che, grazieal sostegno ricevu-to, il Parco Nord èin grado di iniziareoggi la realizzazio-ne diretta di unperiodico di infor-mazione che hal’ambizione di oc-cupare tutto lospazio editorialedei temi ecologici edella qualità socia-le e ambientalecon particolare ri-ferimento alle zo-ne a nord della cit-tà di Milano.Il 2008, come pre-cisa Ravasi nellapresentazione delperiodico, sarà unanno pieno di opportunità e impegni peril Parco Nord: verrà posata la passerellasulla A4 e sarà completato (grazie al con-tributo del Comune di Milano di oltre 5milioni di euro) il Parco Nord versoBruzzano, Affori, Niguarda, si procederàcon nuove piantumazioni e verranno ac-quistati, come prevede il protocollo sotto-scritto con l’Enac, circa 10 ettari di aree

che attualmente sono nel perimetro del-l’aereoporto di Bresso. E fra le opportu-nità e gli impegni c’è anche “L’Informicanuovo”.Anche Filippo Penati nel suo breve salutoalla nuova testata ha ricordato che l’areametropolitana milanese racchiude al suointerno un grande patrimonio di parchi edi spazi verdi, non sempre conosciuti, che

contribuiscono arendere più vivibi-le un territorio cosìfrenetico e troppospesso identificatosolo con il cementodei grandi edificiurbani e con le ar-terie stradali col-lassate.Ma non è così.Infatti la Provinciadi Milano, comeprecisa Penati, èun area nella qua-le convivono urba-nizzazione e realtàdi zone boschive edi ampi prati ver-di, di terreni anco-ra coltivati e corsid’acqua che attra-versano i parchi si-tuati al confine conla città ed il ParcoNord è uno dei piùstrategici. E, con-clude Penati, nonsi può che accoglie-re con grande inte-resse questo nuovo

strumento di comunicazione del ParcoNord con il quale far conoscere ai cittadi-ni dell’area metropolitana una parte delnostro territorio da gustare, passeggiandoper sentieri e percorsi, da vivere, attraver-so le numerose attività che vengono orga-nizzate e da scoprire per quanti ancoranon avessero mai messo piede su il patri-monio naturale di quest’area.

La recente inaugurazione del sistema per laproduzione di elettricità a pannelli solari fo-

tovoltaici del Parco Nord ha suscitato molte do-mande circa il funzionamento di questi appara-ti e se sia o no conveniente la loro installazioneanche per le abitazioni private. Proviamo a ri-spondere a queste domande nella maniera piùsemplice possibile. Innanzi tutto va detto che ilpannello solare fotovoltaico (da non confonderecon il solare termico, che si usa per la produzio-ne di acqua calda) non è una novità: sfrutta unprincipio conosciuto fin dagli albori dell’elettro-tecnica e in Europa ci sono installazioni chefunzionano da più di trent’anni.I vantaggi per l’ambiente sono evidenti: non c’èconsumo di combustibile fossile, niente fumi,niente CO2, niente polveri sottili. La manuten-zione è praticamente inesistente: la pioggia litiene puliti.I pannelli in commercio ai giorni nostri sonocomposti da particolari cristalli di silicio cheuna volta esposti alla luce rilasciano un deboleflusso di elettroni che può essere trasformato incorrente alternata a 220 volt tramite un appa-recchio apposito, chiamato inverter, posto a val-le del pannello.Più grande è la superficie del pannello e più in-tensa è la luce, più potenza elettrica verrà pro-dotta. Per dare un’idea, per produrre un KW civogliono circa dieci metri quadrati di pannello,orientati a sud con una inclinazione di circatrenta gradi per meglio sfruttare la luce solare.La potenza installata in un normale apparta-mento è generalmente di tre KW: ciò significache per avere la stessa potenza sarebbe neces-sario installare sul tetto ben trenta metri qua-drati di pannello…Inoltre, il pannello solare non può sostituirecompletamente l’Enel, ma va affiancato alla re-te. Per usare un termine tecnico diremo che vainstallato “in parallelo”: di notte infatti il pan-nello non produce nulla e per le nostre esigenzedovremo attingere sempre alla potenza dellarete,mentre di giorno la corrente prodotta in ec-cesso dai pannelli, cioè che non viene consuma-ta,va ceduta alla rete.Questo concetto dell’eccesso di energia va chia-rito un po’ meglio. Visto che il sole non si puòspegnere, il nostro pannello continuerà a pro-durre energia, anche se noi siamo andati in va-canza e non c’è consumo in casa. Accumularequesta energia in batterie è costoso, pericoloso e

ingombrante e nessuno lo fa, quindi il gestoredella rete (in genere l’Enel o l’Aem) funziona co-me un accumulatore: ritira tutti i KWh in ec-cesso e ce li restituisce gratuitamente quandone abbiamo bisogno, per esempio di notte.Verràinstallato un contatore bidirezionale che conta-bilizzerà sia i KWh che ritiriamo dall’Enel, siaquelli che diamo alla rete e noi pagheremo solola eventuale differenza.Il decreto Bersani del febbraio 2007 stabilisceun incentivo alla produzione di energia elettricaattraverso il fotovoltaico: non ci sono sgravi fi-scali all’acquisto dei pannelli, ma un contributoper ogni KWh prodotto con questo sistema nelcorso di vent’anni. Da 36 a 42 centesimi esen-tasse per KWh a seconda della potenza instal-lata e dell’integrazione architetturale del pan-nello con l’edificio.Il pannello solare è molto costoso: per una in-stallazione da tre KW ci vogliono circa 20.000euro.Ma poi i guadagni sono triplici: il contribu-to statale (il cosiddetto “Conto Energia”), ilmancato acquisto dell’energia prodotta in pro-prio e la vendita dell’energia in eccesso.Facendodue conti si deduce che in circa dieci – dodici an-ni si rientra dall’investimento e poi ci sono an-cora almeno altri otto anni di forte guadagno,ma anche quando, dopo vent’anni, il contributostatale cessa, il pannello ha ancora circa altridieci anni di vita utile durante i quali si possonorealizzare concreti risparmi. Il pannello solareinfatti si degrada lentamente, ma molti costrut-tori garantiscono che dopo 25 anni il loro pan-nello produrrà non meno dell’80% di quantoproduceva il primo giorno.Va detto però che il decreto Bersani stabilisceche un impianto a pannelli solari deve essereassociato ad un solo contatore dell’elettricità. Icondomini che già pensavano di installare unpannello solare sul tetto e dividersene i benefi-ci rimarranno delusi: l’elettricità del pannellopotrà alimentare solo le parti comuni come laluce scale o l’ascensore. Invece la villetta inmontagna o la casa dei nonni in campagna(specialmente se nel Sud: lo stesso pannello inSicilia produce poco meno del doppio che aMilano) sono situazioni ideali per questa tec-nologia. Basta avere un tetto piano o inclinatoa sud ed il gioco è fatto. Anche se non si hannoi soldi necessari all’investimento le banche so-no felici di finanziare l’impianto, avendo il con-to energia in garanzia.

Facendo questo, i Charlies sono convinti che,potendo raggiungere una base di ascoltatorimolto più ampia, riusciranno comunque adottenere dei ricavi dal proprio lavoro, grazieai concerti ed alla vendita di magliette ed al-tri gadgets. Una strategia di marketing si-curamente innovativa, ma che oggi come og-gi non è più una novità, visto che, in formediverse, è stata seguita da più di una bandnel 2007 (Radiohead in testa).Probabilmente è proprio per perseguire que-sta strategia che sono state fissate numerosedate europee, tra le quali c’è quella di Milano,precisamente lunedì 11 febbraio ai Magazzi-ni Generali. Il prezzo del biglietto è un po’alto(24 euro più 3,60 di prevendita),ma è giustifi-cato dalla possibilità di non pagare il disco. Inogni caso, un po’ per la rarità dell’evento, edun po’ per l’abilità stessa della band nelleperformances dal vivo (ve lo dice uno che ne-gli ultimi 5 anni è stato 4 volte in GranBretagna per vederli), il consiglio è quello dinon perderseli. Si potranno ammirare lastraordinaria capacità del carismatico can-tante Tim Burgess di tenere il palco, la tecni-ca del chitarrista Rob Collins e la versatilitàdel tastierista Tony Rogers.Sperando che,perla prossima volta dopo questa, non debbanopassare altri 15 anni.• Volete scrivere ai cantanti o a gruppiche vi piacciono? ma anche del vostro amico-amica? cantante o musicista? potete farlo! fa-tegli una sorpresa e scrivete a questa rubricasulla sua vita musicale, le sue capacità e tan-te curiosità. Aspetto tante lettere..... scrivetea: “Fiato alle Trombe” - e-mail: [email protected] e buona musica!

Il 13 dicembre è mancato

AAllffoonnssoo RRooggiiaanniipittore, scultore, Zonino d’Oro.Vive condoglianze ai suoi cari

da parte della redazione.

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ANNUNCI ECONOMICI DI ONA

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ONA NOVE 20

ONA 9 DERBYa cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi

Mediolanum caput mundi

a cura di Roberto Braghiroli

2007, un anno di sport in zona

SPORTIN ONA

Durante le feste anche lo sport va in vacanza. Per quan-to riguarda il calcio, i campionati regionali del settore

agonistico riprenderanno il 20 gennaio e quelli provincialiil 2 febbraio, mentre i più piccini non giocheranno fino amarzo. Non ci resta allora che rivivere l’anno sportivo ap-pena trascorso, molto importante per la nostra zona. Eccogli avvenimenti più importanti.Gennaio – Addio Capitan Billy Nella notte tra il 3 eil 4 muore, ad Asti, Sandro Salvadore, 67 anni, colonnadella difesa di Milan, Juventus e Nazionale italiana ne-gli anni ‘60 e ‘70. Niguardese doc, Salvadore ha iniziatola sua carriera nella Frassati, società nella quale è ri-masto fino al 1955, anno in cui è passato al Milan. Lasera del 6 dicembre scorso la moglie e il fratello hannoritirato lo Zonino d’Oro assegnato da “Zona Nove” allamemoria del grande campione.Febbraio – Calcio Caos È un mese nero per lo sport piùamato dagli italiani. Venerdì 2, in seguito agli scontri trateppisti e forze dell’ordine al termine della gara Catania-Palermo, viene ucciso l’ispettore di Polizia Filippo Raciti. Ilcalcio, anche quello dilettantistico, si ferma. I dirigenti diFrassati Cep e Azzurri Niguardese, le due società calcisti-che di Niguarda, senza troppi giri di parole sostengono cheanche il calcio giovanile ha i suoi problemi: ragazzini male-ducati e arroganti, famiglie assenti o troppo permissive.Meno male che c’è il gran lavoro di tecnici e dirigenti, or-mai veri e propri educatori.Marzo – Ultimi derby Proprio nella giornata di campio-nato sospesa per i fatti di Catania erano in programmadue derby, categoria Giovanissimi, tra Frassati Cep eAzzurri Niguardese. Le gare sono state recuperate in duegiovedì di marzo, il 15 e il 22. Una vittoria a testa il bottino.

Questi due derby, però, passeranno alla storia per unaltro motivo: saranno gli ultimi. Alle porte, infatti, c’èun evento storico…Aprile – Ecco la nuova società calcistica di zonaVenerdì 13, in barba alla scaramanzia, Azzurri Niguardesee Frassati Cep si uniscono in un’unica società. Nasce l’AsdNiguarda calcio, uno dei club calcistici più importanti diMilano. È la vittoria del buonsenso: il calcio, anche quellodilettantistico, richiede un impegno e una forza economicanotevole e due società a pochi metri di distanza rischiava-no di essere troppe. Alla presidenza della nuova societàRoberto Camagni, già vicesindaco e assessore al Bilanciodel Comune di Milano.Maggio – Astrid la stella del sincro La mattina a scuo-la, poi alle 14 arriva mamma Cinzia, un panino in auto evia verso la piscina, dove si allena tutti i giorni. Questi so-no i sacrifici che affronta ogni giorno, sempre con il sorrisosulle labbra, Astrid Cavenaghi, giovanissima (13 anni) spe-ranza del nuoto sincronizzato.Astrid abita in viale Suzzanied è tesserata per la società Npn-Nord padania nuoto diVaredo. Il 13 ha partecipato ai campionati italiani di Como,dove ha conquistato una medaglia di bronzo nel Solo e unquarto posto nel Doppio. Niente male, no?Giugno – Scarioni tempio della pallanuoto Ancorala vasca protagonista: venerdì 22 e sabato 23 si disputa-no, al centro natatorio di via Valfurva, le Final Four diEurolega di pallanuoto. A contendersi il più prestigiosotrofeo continentale, la Coppa dei Campioni, ci sono i gre-ci dell’Olympiakos Pireo, i serbi del Partizan Belgrado, icroati dello Jug Dubrovnik e la Pro Recco. Presenti an-che le telecamere di Rai Sport. Mancano solo i milanesi,come ha ripetutamente ricordato il telecronista Fabrizio

Failla. Per la cronaca, la vittoria è andata alla Pro Recco.Settembre – Al via una nuova stagione Iniziano icampionati per la nuova società, l’Asd Niguarda calcio,che presenta ai nastri di partenza ben 18 squadre.Occhi puntati sul settore agonistico, in particolar modosulle due formazioni che disputano il campionato regio-nale: Allievi ’92 e Giovanissimi ’94. Da tenere d’occhioanche i Giovanissimi ’93.Ottobre – Niguarda biancorossa Il Niguarda calcioconclude un importante accordo di collaborazione la societàprofessionistica Ac Monza Brianza 1912. La scuola calcioniguardese diventa così Monza soccer school. Un tecnicoqualificato del club brianzolo è presente ogni lunedì e saba-to al campo Cucchi per supervisionare gli allenamenti.Novembre – Amarcord Trapattoni Domenica 11, adassistere all’incontro tra Niguarda calcio e Juve Cusano,sulle tribune del campo Cucchi, c’è un ospite d’eccezione:Giovanni Trapattoni. È venuto a vedere il nipote, giocatoredei cusanesi. Per “Zona Nove” è stata un’occasione unicaper scambiare due parole con un “mostro sacro” del calciomondiale, che proprio dai campi polverosi di Niguarda,precisamente quello dell’oratorio San Martino, dove si alle-nava la Frassati negli anni ‘50, ha spiccato il volo verso ilprofessionismo.Dicembre – Ci salveranno i giovani? L’11 novembre ilcalcio vive una delle sue (tante, ormai) domeniche nere:l’uccisione involontaria, da parte di un poliziotto, del tifosolaziale Gabriele Sandri, scatena gli ultras di tutta Italia: siverificano incidenti a Bergamo, Milano, Roma e Taranto. Ilcalcio italiano è malato grave. Ma una speranza c’è: i giova-ni. N’è convinto Roberto Camagni, presidente del Niguardacalcio, premiato con lo Zonino d’Oro.

Per iniziare l’anno nuovo, abbiamo scelto lapenultima immagine di quello vecchio: i gio-

catori dell’Inter campione d’Italia che applaudo-no quelli del Milan campione del Mondo al loroingresso in campo (l’ultima, se permettete, èquella di Ridolini Dida alle prese con il pallonefantasma...).Bella, bellissima. Degna di Sfide. Con un gesto,eliminate tutte le polemiche (da Ambrosini allaCoppa dell’Amicizia) in un anno trionfale per laMilano calcistica, che ha posto la nostra città invetta all’Italia, all’Europa e al Mondo. Sì, nel cal-cio, siamo i primi sul pianeta. Solo nel calcio,purtroppo. Per il resto, meglio stendere un pieto-so velo. Aria da malattie, Darsena ancora sven-trata, folli scavi a Sant’Ambrogio: Pover veccMilan, me t’hann cunscià. Ci siamo pure guada-gnati una (splendida) puntata su Report, in cuici hanno mostrato la vera logica degli interventiurbanistici nella nostra città: il massimo profittopossibile per i privati. Altro che nuovo sky linemilanese! Chiarissima, a proposito, la risposta diun serio signore dell’Ente Fiera: il progetto deigrattacieli che deturperanno la zona è stato pre-ferito a quello di Renzo Piano che prevedevamolto verde e un minor impatto, perché più van-taggioso economicamente. Complimenti. A loro,che incasseranno una vagonata di euro. Ma nona chi dovrebbe far valere il bene comune rispettoa quello di pochi. E meno male che esistono iComitati di quartiere, gli unici che in mezzo amille difficoltà provano a mediare: formiche con-tro giganti, ma fastidiose assai. Per fortuna.Però, come si diceva, nel calcio abbiamo scalatol’Everest. Magra consolazione, direte. In effetti,dovendo scegliere, preferiremmo anche noi unacittà più vivibile e meglio amministrata, rispettoad una Champions o ad uno scudetto. Dateci pi-ste ciclabili, più verde, un’aria che sia aria, mezzipubblici che funzionano veramente e noi vi restituiremoqualche trofeo. Davvero! Ma non si può. E visto che noi dicalcio ci occupiamo, lasciateci gioire per un 2007 che ci hafatto tornare alla prima metà degli anni ’60, quandoMilano regnava sul mondo calcistico. Esattamente comequest’anno. E lasciateci dire che se fosse stata qualche al-tra città italiana, a vincere tutto, le reazioni sarebbero

state molto diverse. Pensate ad una Roma trionfatri-ce in Champions e a Tokyo, e ad una Lazio domi-

natrice del campionato: sai quanti special sa-rebbero stati fatti, in Rai (e anche su

Mediaset). Roma Capoccia e GrazieRoma sarebbero state le colonne so-

nore delle feste appena trascorse,

e Totti sarebbe stato proclamato santo a furor di popolo.“San Totti da Roma: ma chi è?”, avrebbe chiesto il Papatedesco. “Lei non si preoccupi e firmi, Santità”, gli avreb-bero risposto.Invece a vincere è stata Milano, e la retorica ne ha soffer-to. Meglio così, perché si tratta solo di calcio, la cosa piùimportante tra quelle meno importanti. Non scordiamo-celo mai. Ma per noi tifosi rossoneroazzurri questo 2007 èstato davvero un anno indimenticabile. Per i milanisti,perché imprevisto. Alzi la mano chi, un anno fa, avrebbepronosticato il Milan campione planetario? Quasi tutti,ovviamente… Ma se vogliamo essere sinceri, il Milan diinizio 2007 era una squadra in cerca di identità, tanto èvero che a gennaio la società si è vista costretta ad acqui-

stare Oddo e Ronaldo. Soltanto a fine inverno ilMilan si è trasformato facendosi trovare, comespesso -storicamente- gli accade, in perfetta for-ma agli appuntamenti decisivi. Impossibile scor-dare la trasferta di Monaco e quel 2-0 secco alBayern. E le due serate con il Manchester, Kakàimperatore (altro che san Totti). Poi, l’Inzaghishow ad Atene e la Coppa che tornava a casa. Il3-1 al Siviglia è venuto in una serata senzagioia, che con il calcio non aveva nulla a chespartire. Ma il viaggio di dicembre a Tokyo ha ri-svegliato, in noi casciavitt, emozioni vere. Ancheperché venivamo da ben tre sconfitte consecuti-ve, in terra nipponica. E poi avevamo tutto daperdere. Vi immaginate se i giapponesi ci aves-sero battuto in semifinale? Altro che Mitropa…Il 4-2 al Boca è stato facile solo in apparenza.Farsi raggiungere subito ha evocato i fantasmidel 2003, e per tutto il primo tempo gli argentinisi sono fatti valere. Immaginate, poi, se fosse en-trato quel tiro che ha colpito il palo: la partitasarebbe completamente cambiata.Ma non è entrato, e gloria (calcistica) è stata.Così come per l’Inter, in un anno eccezionaledentro i patri confini. Uno scudetto cucito dopouna marcia trionfale degna dell’Aida, dando unanetta dimostrazione di superiorità, annichilendogli avversari. E un altro potrebbe arrivare (e so-no ammessi gli scongiuri). Senza contare gli ulti-mi tre derby vinti consecutivamente, quasi insurplace. E nessuna sconfitta, in Italia, dopo loscivolone della Supercoppa! Inoltre nelle 37 par-tite disputate nel 2007 (dal 13-01 al 23-12),l'Inter ha totalizzato ben 92 punti, 22 in più del-la Roma, ottenendo una media di 2,48 a gara.Mai nessuno, da quando vengono assegnati trepunti a vittoria, era riuscito a fare tanto.Dopo anni di attesa, ecco la squadra che il popo-lo dei bauscia voleva. Infortunati due o tre tito-

lari? Non c’è problema: chi li sostituisce non li fa rimpian-gere, anzi. Tutti intercambiabili, tosti, e soprattutto uniti.Campionato o Coppa Italia non c’è differenza: l’Inter èuna schiacciasassi, e il merito va anche a san Mancini(altro che san Totti), che è riuscito a realizzare il miracolo.Un allenatore massacrato da quasi la totalità della stam-pa italiana (Padovan e Mediaset in testa!) ma che ha di-mostrato con i fatti il suo grande valore.Nei prossimi mesi, sapremo se questa enorme for-za si conserverà anche in Europa. E se basteràper rinverdire antichi fasti. Di certo, traInter e Milan, ne vedremo delle belle, co-me sempre. Almeno nel calcio,Medioanum caput mundi.

Zona Nove compie 150… numeri!

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ONA NOVE 21

ONA NOEUV

L’angolo di Don Giuseppea cura di Don Giuseppe Buraglio

Cont el coo in di nivôla cura di Augusto Cominazzini

LLaa ffaammiigglliiaa ggeenneerraa llaa ffeeddee

Chiedendo e ottenendo il battesimo per il proprio fi-glio neonato, i genitori iniziano con lui un cammino

di fede che conduce sulla strada del Vangelo sia chi èeducato che chi educa. È da quel momento di massimainconsapevolezza che il cristiano, soprattutto forte del-la grazia battesimale, incomincia ad essere discepolo diGesù.Quando i genitori pregano insieme, davanti al lo-ro piccolo, quando lo stile di vita familiare è decisamen-te ispirato all’ideale evangelico, quando l’aria che si re-spira in casa è “santa”, cioè non omologata alla monda-nità corrente, le condizioni di crescita sono ottimali af-finché il “cucciolo di uomo” possa accumulare tuttoquanto un giorno gli servirà per una scelta matura del-la sua fede. Sì, perché la vera scelta che un uomo adul-to opera non è tra il “niente” e il “niente”, ma tra “qual-cosa di valore” e “qualcos’altro” che, eventualmente, po-trà incontrare nella sua crescita avventurosa.Parlare di condizionamenti è decisamente ideologico.Dire che educare alla fede cristiana un piccolo che cre-sce significa condizionarne le scelte future, è quanto-meno fare una affermazione che contraddice con tuttaevidenza la realtà: quanti adulti, educati scrupolosa-mente dai propri genitori alla fede in Gesù, hanno ab-bandonato senza troppi scrupoli la strada del Signore!Inoltre, così dicendo, si contraddice tutta una prassi fa-miliare che, in tutti gli altri settori della vita, va invecenel senso dei condizionamenti più totali, senza che ci sipongano troppi problemi: l’educazione civica, la cultu-ra, i valori sociali, la morale, il modo di rapportarsi congli altri, perfino l’inclinazione politica o la tifoseriasportiva… sono tutti condizionamenti veri e propri neiquali il piccolo uomo vive e cresce, senza troppi proble-mi per nessuno, e dai quali spesso da adulto fatica a li-berarsi, allorquando la sua personale riflessione lo por-ta a scelte diverse.Se dunque la nostra fede di adulti non è solo un vestiti-no provvisorio che indossiamo solo per qualche occasio-ne, ma è una seconda pelle che ci caratterizza forte-mente e nella quale crediamo profondamente, alloraha senso far crescere in famiglia, con il medesimo stile,quei figli che il Signore ci ha donato perché, pur essen-do suoi, ha inteso affidarceli perché li mantenessimosuoi per sempre.

La colonna poeticaa cura dei lettori

UUoommiinniiSandra Saita

Quanti occhi negli sguardi della genteuomini bambini - cresciuti senza tempo

in un tempo volato in frettaQuanti passi consumati in cerca di verità

per coloro che non hannoe non cercheranno mai.Quanti giorni avremo

perché ci sarà concesso ancora tempoe noi lo spenderemo bene

per gli auguri datiper i passi consumatiper la voglia di vivere

perché l’esperienzanon ci renda grandi uomini

ma solo uomini migliori.

LL’’iinnvveerrnnoo ddeellll’’eettààVanda Calzetti

Poco alla volta distruggeogni resistenza

Mi guardo allo specchiola pelle è ancora bianca,quasi per niente rugosa,

negli occhi si leggedella vita l’esperienza,

forse non invecchio?Allora rido di me stessaprendo la penna e scrivo

qualcosaPotrà essere una poesia?

Sicuramente è il pianto del cuore:qualche consolazione

ancor mi rimane,posso guardare il lagoed amare il suo colore

incontrare bambini ridentiche mi tendono la mano

e di tanta gioia colmare il cuoreAllora scordo l’età e penso:

presto di nuovo sarà primaverase ci sarò dirò “grazie, Signore”.

LLaa lleeggggeennddaa ddeell SSaannttoo CCiiòòddSant Ambroeus el gh’avéva el vèzz,ògni tant,de ‘ndà foeura pòrta tra la gént di Còrpi Sant,in gròppa a la soa fedel mula Bètta,perchè,allôra,gh’éra minga l’auto e la biciclètta.

On dì la Bètta la pèrd on fèrr per strada,bisògna portà dal maniscalch la bèstia zoppadae lì el Sant el doeuggia, in d’on mucc de rottamm,on ciòd frust,de forma strana,de fèrr ò de ramm.

El compra el ciòd cont on’offèrta generôsa,ma nass in del maniscalch ona curiosità dubbiôsae la premura de denuncià la stramberia ai polee,che podaran s’ciarì stò misteriôs perchè.

I polee interroghen el Sant ch’el ghe dis:“Butti el ciòd, s’el rèsta in aria, in Paradis,l’è on sègn del Signôr,voeur dì che l’è mè,invece, s’el bôrla giò in tèrra, l’è a la vostra mercè.”

El Ciòd Sant l’è restaa in aria e l’è lì ancamò adèss,dént a la “Nivolètta”, su in alt in Dòmm per vèss,ona vòlta l’ann, calaa giò e profondamént veneraacont ona Santa Processiôn in gir per el Sagraa.

Se pensa ch’el Santo Ciòd el gh’abbia del portentôsperchè l’è staa dopraa per mètt Gesù in crôs.Per i milanes el rappresenta la misericôrdiôsa veritàsul supplizzi subii dal Redentôr per salvà l’umanità.

Del Santo Chiodo custodito in Duomo ci sono diverseinterpretazioni.È posto in una teca di colore chiaro(per cui i milanesi l’hanno soprannominata “la nivolètta”)sistemata a 40 metri di altezza sopra l’abside.Ogni anno,nel mese di maggio, il Santo Chiodo viene calato giùe venerato con una processione che percorre il Sagratoper poi tornare in Duomo.

odiaco di onaa cura di Anna Maria Indino AAnnnnoo 22000088 AAnnnnoo 22000088

ARIETE 21.3 – 20.4In amore sarete incostanti, sarebbe bene imporsi e essere pazientifino ad aprile per realizzare al meglio la vostra vita affettiva. Sullavoro organizzatevi con cura nel caso di spostamenti all’estero,per questioni importanti rinviate al prossimo anno. Per la saluteun leggero affaticamento a settembre, poi chiudete l’anno tutto ok.Se volete tentare la fortuna, giocate una piccola somma a gennaio,maggio e dicembre.

TORO 21.4 – 20.5Il vostro cuore sarà riscaldato dall’amore, sarete innamoratissimi.Potrete esprimere al meglio i vostri sentimenti e consolidare unrapporto che poteva sembrare incerto. Lavoro, datevi da fare e lestelle vi premieranno. Potrete migliorare la vostra posizione, accet-tate proposte, pensate agli affari e alla carriera. Se avete un pro-blema di salute non ancora risolto, quest’anno troverete la soluzio-ne.

GEMELLI 21.5 – 21.6Se siete in attesa del grande amore dovete pazientare ancora unpò, se siete una coppia non mettetevi a nudo e cercate di consolida-re la fiducia reciproca. Per i progetti importanti rinviate a settem-bre, nel frattempo ricordate che un atteggiamento superficiale po-trebbe danneggiare i rapporti con i vostri collaboratori. Fate atten-zione ai piccoli malesseri di stagione e siate meno nervosi.Fortuna, maggio e settembre.

CANCRO 22.6 – 22.7Nella vita a due avrete l’impellente desiderio di riscaldare il lega-me consueto, inventando nuovi giochi d’amore o coltivando insiemecon il partner hobby e interessi comuni per cancellare la noia del-l’abitudine. Sul lavoro non vi mancherà il coraggio di esporre le vo-stre idee, ottenendo così risultati anche soddisfacenti. Controllatele emozioni e i vostri disturbi spariranno. Da metà marzo e novem-bre tentate la fortuna.

LEONE 23.7 – 23.8Segno baciato dal sole. Abbandonatevi con entusiasmo alle sugge-stioni dell’amore, sarà più facile rompere il ghiaccio e siate piùspontanei. Quest’anno raccoglierete tutti i frutti dei progetti inizia-ti l’anno scorso, sia sul lavoro che nelle finanze. A parte lo stress ela circolazione, la vostra forza fisica sarà eccellente per tutto l’an-no. La vostra estate sarà esaltante. Tentate la fortuna in ogni cam-po a luglio e settembre.

VERGINE 24.8 – 22.9La buona sorte vi bacerà in fronte e potrete chiedere qualunque co-sa. Tutto fa prevedere meravigliosi cambiamenti, l’incontro impor-tante se siete in attesa dell’amore, la felice intesa con il partner nelfare programmi di vita come il matrimonio. Sul lavoro potrete rea-lizzare quei progetti che sognavate da tempo. Attenti ai malesseristagionali, per il resto ok. Si prevede per voi un autunno d’oro.

BILANCIA 23.9 – 22.10Si preannuncia un anno ideale per scoprire certi valori dell’amoree del rapporto a due, talvolta trascurati per disimpegno, distrazio-ne e superficialità. Fertilità a giugno. Usate pazienza, costanza eintuito, per ottenere dei risultati professionali. A tutti si consigliacalma i primi mesi dell’anno, poi ogni problema di salute si risol-verà. L’attivo del bilancio sarà evidenziato e consolidato verso la fi-ne dell’anno.

SCORPIONE 23.10 – 22.11Realizzate i progetti che vi stanno a cuore, prendete le decisioniimportanti, osate senza alcun timore di fare le scelte affettive cheil vostro cuore vi suggerisce, sia per una convivenza o matrimonio.Dopo tanta prudenza, si annuncia un positivo fermento nei contat-ti, negli affari e tempo di osare. Finalmente vi sentirete in forma,datevi allo sport e alla pazza gioia. Pronti a partire per una strepi-tosa vacanza.

SAGITTARIO 23.11 – 21.12Il vostro cuore sarà riscaldato dall’amore, un’impronta di soliditàcaratterizzerà tutto l’anno. Potrete esprimere al meglio i vostrisentimenti e consolidare un rapporto che poteva sembrare incerto.Sul lavoro datevi da fare e le stelle vi premieranno. È possibile cheil vostro corpo richieda più calorie, perciò mangiate di più, non ec-cedete però nei grassi. Attenzione alle proposte di guadagno facile,non serve speculare.

CAPRICORNO 22.12 – 20.1Abbandonatevi con entusiasmo alle suggestioni dell’amore, abban-donate le ritrosie e i falsi pudori che, a volte, frenano la vostraspontaneità, è il vostro anno, niente è perduto. Quante idee, quan-te novità. Quest’anno appare pieno di cambiamenti e di occasioniper far carriera, per concludere affari e per ottenere prestigiose af-fermazioni. Si prevede ottima forma fisica. Potete concedervi regaliper tutto l’anno.

ACQUARIO 21.1 – 19.2Grande impulso nella vita affettiva, sarete più ottimisti e disponi-bili a nuove esperienze, dimenticando errori passati. Sul lavoro unclima dinamico, le novità porteranno buoni frutti che durerannoper due anni. Organizzatevi con cura nel caso di spostamenti eviaggi all’estero. A parte qualche lieve malessere, fate cure preven-tive, però sotto controllo medico. Osando, potrete migliorare la vo-stra situazione finanziaria.

PESCI 20.2 – 20.3Avrete le opportunità e la grinta per dare il via a cambiamenti in-dolori o per assecondare con disinvoltura le nuove proposte del de-stino. Vivrete amori segreti e incontri indimenticabili. Avrete vali-de motivazioni per tentare di migliorare la vostra posizione per va-rare imprese in proprio e decidere cambiamenti importanti. Relaxnella natura per liberarvi delle tensioni passate. Fortuna: marzo,luglio, novembre.

COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

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ONA NOVE 22

Investire nel risparmio gestitoCiro di Giorgio

INVESTIMENTI FINANZIARI

Prima delle feste abbiamo analizzato rapidamente le caratteri-stiche principali di azioni, obbligazioni e titoli di stato, ricor-

dando che spesso si associa il concetto di rischio all’investimento inazioni, dimenticando talvolta che si possono correre seri rischi an-che investendo nel cosiddetto “reddito fisso”, ovvero in titoli di statoe obbligazioni private. Passiamo ora al “risparmio gestito”. Di cosasi tratta? Quando un risparmiatore acquista sul mercato, tramitela propria banca, azioni e obbligazioni, effettua in investimento di-retto, ovvero diventa immediatamente azionista di una società ocreditore di un’azienda o di uno stato sovrano (se acquista obbliga-zioni o titoli di stato). Negli ultimi anni, tuttavia, abbiamo assistitoal proliferare di Fondi d’Investimento e Sicav (Società diInvestimento a Capitale Variabile) che hanno raccolto notevolimasse di denaro dei risparmiatori. Chi sottoscrive un Fondod’Investimento, quindi, non acquista un singolo titolo (ovvero leazioni della società Alpha o le obbligazioni della ditta Rossi), bensì

versa i suoi risparmi in una specie di enorme salvadanaio, che rac-coglie il patrimonio di una grande quantità di persone. I risparmicontenuti nel “salvadanaio” non vengono utilizzati per acquistaresingoli titoli, ma vengono suddivisi in tanti titoli diversi. I Fondid’investimento sono suddivisi in diverse categorie: azionari, obbli-gazionari, bilanciati, flessibili, di liquidità, e così via. I principalivantaggi sono dati dal fatto che si può accedere a vari segmenti delmercato anche disponendo di capitali non elevati, oltre a suddivi-dere il rischio. Un piccolo esempio ci potrà aiutare: il Sig. Bianchidispone di 1000 Euro e acquista le azioni della Ditta Rossi,aziendache gode della sua fiducia.Dopo un anno il valore delle sue azioni èaumentato del 18% grazie alla crescita dell’azienda in cui ha cre-duto. Il Sig. Neri ha invece investito 1000 Euro nelle azioni dellaDitta Verdi, che non ha avuto un bilancio brillante e ora le sueazioni valgono il 15% in meno: se il Sig. Neri decidesse di liquidareil suo investimento perderebbe parte dei suoi risparmi. La Signora

Rosa, invece, ha deciso di destinare i suoi 1000 Euro al FondoArcobaleno, che investe su una pluralità di titoli presenti sui mer-cati azionari. Nel periodo preso in esame, il mercato è cresciuto del6% e anche il Fondo Arcobaleno le ha dato lo stesso risultato.Perché? Il Fondo Arcobaleno ha ripartito i risparmi della SignoraRosa e di altri investitori su tanti titoli diversi presenti sul merca-to, quindi non ha ottenuto i brillanti risultati della Ditta Rossi, manemmeno le perdite della Ditta Verdi. Ovviamente l’esempio è ele-mentare, mentre la realtà è assai più variegata: tuttavia spessoqueste caratteristiche di base vengono ignorate o dimenticate.Data la vastità dell’offerta sul mercato dei fondi d’investimento,sarà opportuno un approfondimento nel prossimo numero.

La pronuncia di nullità del matrimonioDimitri Barbera*

PARERI LEGALI

FILO DIRETTO CON…

*Avvocato del foro di Milano, Via G. Arganini, 24 – Studio Legale e Tributario in Milano, Via Soperga n° 4,tel. 0266714559, fax 02700418300, [email protected] <mailto:[email protected]>

La Giustizia ecclesiastica ha specifiche com-petenze sulla questione della validità del

matrimonio, celebrato secondo le norme delCodice di Diritto Canonico. In Italia tale cele-brazione si dice concordataria in quanto regola-ta dagli Accordi Lateranensi, conclusi tra laSanta Sede e lo Stato Italiano. Esistono, nellediocesi di tutto il mondo, i Tribunali Ecclesia-stici che hanno competenza a giudicare dei pro-cessi di nullità matrimoniale in primo e secon-do grado di giudizio. Il Tribunale Apostolico del-la Rota Romana si trova invece a Roma ed ècompetente in secondo ed ulteriore grado digiudizio. Le sentenze di nullità matrimoniale,emesse da un competente Tribunale Ecclesia-stico formato quasi esclusivamente da giudicisacerdoti, dichiarano nullo giuridicamente ilmatrimonio – come non fosse mai esistito -. Inseguito a tale statuizione, ci si potrà risposarein Chiesa come fosse la prima volta e tornare aricevere i vari Sacramenti; sotto il profilo giuri-dico, possono venire a cessare alcuni obblighiquali quello di contribuzione dell’assegno dimantenimento per il coniuge, come previsto in-vece nella separazione dichiarata dal Tribunalecivile; scompaiono eventuali diritti ereditari afavore dell’altro coniuge. La sentenza ecclesia-stica dichiara, altresì, il matrimonio mai esisti-to, cessano quindi gli effetti giuridici dall’inizio,mentre la sentenza civile dichiara cessati gli ef-fetti giuridici dalla stessa sentenza in poi.Per la Chiesa il matrimonio è un Sacramento e

si costituisce sulla base dell’accettazione di al-cuni valori fondamentali, pertanto, è sufficienteil rifiuto anche di uno solo di tali valori per ren-dere nullo il vincolo matrimoniale - Il diritto ca-nonico individua nove casi in cui è lecita la di-chiarazione di nullità, fra i quali: matrimoniocombinato contro la volontà di uno o entrambi iconiugi; incapacità psicologica a vivere la dona-zione reciproca nel rapporto di coppia; non ac-cettazione della sessualità aperta alla procrea-zione -. Una volta quindi stabilito che sussisto-no le condizioni per richiedere la pronuncia dinullità, si avvia il processo vero e proprio che sisvolge innanzi al Tribunale Ecclesiastico delluogo di residenza dei coniugi. I giudici, che so-no in numero di tre, procedono ad interrogare iconiugi e eventuali testimoni, ascoltano gli av-vocati delle parti, esaminano gli atti quindi de-cidono, anche a maggioranza. Tuttavia, è previ-sto un secondo grado di giudizio che dovrà con-fermare la prima sentenza. Se i due gradi digiudizio dovessero pervenire a conclusioni di-verse, è previsto un terzo grado di giudizio pres-so il Tribunale Apostolico della Rota Romana.Ovviamente dinanzi a quest’ultimo Tribunalepuò proporre appello direttamente anche unasola delle parti. Una volta dichiarata la nullitàdel matrimonio, la sentenza viene accolta dalloStato - cosiddetta “delibazione” - attraverso leCorti di Appello competenti per territorio e, inquesto modo, la sentenza esplica i suoi effettianche civili.

I canoni delle case popolariFranco Mirabelli

(Consigliere regionale del Pd)

PIRELLONE

Risparmio fiscale: ecco le novitàLorenzo Gomiero

TASSE & AGEVOLAZIONI

Sportello operativo Caf - Tutela fiscale del contribuente Srl, Milano, V.le Rodi 85. Rag. Lorenzo GomieroCommercialista - È possibile prenotare l’appuntamento per la compilazione di documenti fiscali. Aperto il sabato mattina.Tel. 02 66103405 fax 02 66116682, [email protected]

Abbonamenti ai servizi di trasportoDetrazione dall’imposta lorda sul reddito

delle persone fisiche per le spese sostenute en-tro il 31/12/2008 per l’acquisto di abbonamentiai servizi di trasporto pubblico, fino a concorren-za del suo ammontare, nella misura del 19% eper un importo non superiore a 250 euro.Affitti Due nuove tipologie di detrazioni decor-rono dal periodo di imposta 2007. La primaspetta ai titolari di contratti di locazione di abi-tazioni principali, stipulati o rinnovati ai sensidella legge 431/1998: si tratta di 300 euro se ilreddito annuo non supera i 15.493,71 euro e di150 euro se supera 15.493,71 euro ma non30.987,41 euro. La seconda detrazione spetta agiovani tra i 20 e i 30 anni che stipulano uncontratto di locazione ai sensi della legge431/1998, per l’abitazione principale, sempreche sia diversa da quella dei genitori: per i pri-mi 3 anni spetta una detrazione di 991,6 eurose il reddito non supera i 15.493,71 euro. Le de-trazioni non sono cumulabili. Estensione delladetraibilità del 19% del canone di locazione pa-gato per l’alloggio degli studenti universitarifuori sede (importo non superiore a 2.633 euro).L’alloggio deve trovarsi in Comune diverso daquello di residenza, distante almeno 100 chilo-metri da casa e in provincia diversa.Asili nido Prorogata al periodo di imposta incorso al 31/12/2007 la detrazione Irpef del 19%.L'importo massimo della detrazione è, dunque,di 120,08 euro.Detrazioni per famiglie numerose In pre-senza di almeno 4 figli ai genitori è riconosciutauna ulteriore detrazione di 1.200 euro, ripartitaal 50% fra i genitori.Ici, detrazione prima casa Ulteriore riduzio-ne Ici rispetto alla detrazione in vigore (103,29

euro) per abitazione principale pari all'1,33 permille della base imponibile, con un tetto di 200euro. Escluse ville e case di lusso. Previsto chela delibera comunale possa fissare a decorreredal 2009 un’aliquota Ici agevolata inferiore al 4per mille per i soggetti passivi che installanoimpianti a fonte rinnovabile per la produzionedi energia elettrica o termica per uso domestico(per 3 anni per gli impianti termici solari e per5 per tutte le altre fonti rinnovabili).Mutui Aumenta da 3.615,20 euro a 4mila euroil limite massimo degli oneri, dipendenti damutui garantiti da ipoteca su immobili contrat-ti per l’acquisto di abitazione principale entroun anno dall'acquisto, sui quali applicare la de-trazione Irpef del 19 per cento.Riqualificazione energetica degli edificiProroga delle agevolazioni per interventi sustrutture opache verticali, orizzontali e finestre,per l’installazione di pannelli solari per la pro-duzione di acqua calda, per la sostituzione diimpianti di climatizzazione invernale, per lespese sostenute entro il 31 dicembre 2010.Ristrutturazioni edilizie Proroga al31/12/2010 della normativa relativa alla de-trazione Irpef e all’aliquota agevolata Iva al10% relativa alle spese per interventi di re-cupero del patrimonio edilizio. Il precedentetermine di applicazione scadeva il 31 dicem-bre 2007. Viene reintrodotto per 3 anni il be-neficio previsto dal comma 2 dell’art. 9 dellalegge 448/2001, finanziaria per il 2002: pre-vede la detrazione del 36% e l’aliquota agevo-lata al 10% anche in favore dei soggetti pri-vati che divengano proprietari entro il30/6/2011 di immobili ceduti dall’impresa cheha ristrutturato entro il 31/12/2010. Il costodella manodopera va evidenziato in fattura.

Le tabelle millesimaliRoberto Vettorello

CASA & CONDOMINIO

Le tabelle millesimali sono previste e discipli-nate dagli artt. 68 e 69 delle disposizioni di

attuazione del codice civile, i quali stabilisconoche il regolamento di condominio precisi il valo-re proporzionale di ciascun piano o porzione diesso e che tali valori siano espressi in millesimiin apposita tabella allegata al regolamentostesso. Le tabelle devono ragguagliare, ponen-doli su di un'unica base, i valori delle proprietàesclusive, consentendo di ripartire le spese tra icondomini in modo unitario.Oltre la tabella cheattiene alla proprietà generale e che viene nor-malmente indicata con la lettera «A», esistonoulteriori tabelle, che vengono predisposte per ri-partire, sulla base dei criteri di legge, le spese disingoli servizi.Modificare/correggere le tabelle L’afferma-zione più comune, a proposito delle tabelle mil-lesimali, è: “Sono sbagliate!” Speriamo chequanto scritto sopra vi abbia dato un minimo diinfarinatura sull'argomento, e adesso vediamocosa prevede la Legge. L’art. 69 disp. att. C.C.prevede la possibilità di rivedere o modificare ivalori risultanti dalle tabelle, solo nell'ipotesi dierrore o di modifiche dello stato di fatto.La revi-sione in conseguenza di errore si riferisce, nonsolo agli errori di calcolo, ma ad ogni ipotesi dierrore. Pertanto, la revisione si riferisce solo alle

tabelle determinate contrattualmente e non aquelle definite con sentenza, per le quali saran-no applicabili i rimedi previsti per le impugna-zioni processuali. Nell'ipotesi di modifiche diuna parte dell'edificio (ad esempio: innovazioni,ristrutturazioni di vasta portata o sopraeleva-zioni di nuovi piani) le tabelle vanno rifattequando “è notevolmente alterato il rapporto ori-ginario tra i valori dei singoli piani o porzioni dipiano”!. Ed ecco qui la domanda più comune:“Nel caso di realizzazione di una veranda, ilcondomino che la realizza deve pagare di più?”.La risposta, secondo quanto detto dall'art. 69delle disposizioni di attuazione del codice civile,spetta soltanto al giudice. Infatti è solo Lui chepuò valutare se c’è un’alterazione sostanzialenei rapporti di superficie, aiutandosi di solitocon un tecnico. Ma certamente pochi metri qua-drati spesso non sono talmente significativi dagiustificare una revisione.Far fare le tabelle “dal Tribunale” Per laformazione giudiziale delle tabelle, è necessariala proposizione di una domanda specifica. Ladomanda giudiziale può essere proposta anchedopo che, tra i condomini, sia intervenuto l'ac-cordo di ripartire le spese condominiali.La deci-sione finale, all’esito del giudizio, ha effetto digiudicato.

A unanime richiesta, prima consulenza gratuita ai lettori di “Zona Nove”

Rag. Lorenzo Gomiero - Rag. Roberto Vettorello - Studio professionale AmministratoreStabili - Milano viale Rodi 85 - Tel.: 02.66.10.34.05 – fax: 02.66.11.66.82 - [email protected]

Il 30 ottobre il Consiglio Regionale ha appro-vato la legge di riforma dei canoni di locazio-

ne per l’edilizia residenziale pubblica. Si trattadi un provvedimento che aumenta i canoni d’af-fitto senza migliorare la qualità della vita neglistabili sempre più degradati. Non ci si occupa,infatti, della lotta all'abusivismo e della sicurez-za nei quartieri. E si introduce una norma cheprevede la “decadenza” degli inquilini che han-no un reddito Isee superiore ai 24mila euro, iquali, se la norma non verrà corretta, dovrannoabbandonare il proprio alloggio entro tre anni.Questa misura avrebbe effetti drammatici sudecine di migliaia di nuclei famigliari e allonta-nerebbe dagli alloggi Erp proprio le famiglieche più pagano (perchè hanno i redditi più alti):arrivando al paradosso che si aumentano i ca-noni, ma poi si rinuncia alla parte più significa-tiva delle risorse derivanti proprio dagli affittidi queste famiglie, mentre gli abusivi restano alloro posto. Cambiare questa parte della legge,prima che abbia effetto, è la nostra priorità tan-to è vero che abbiamo già presentato nel colle-gato di bilancio emendamenti per modificarla:per far sì che quanti possono permettersi di ac-quistare l'appartamento possano farlo senza es-sere mandati via e per cambiare i criteri di cal-colo delle fasce di reddito, salvaguardando il ri-sparmio, alzando a 34 mila euro il limite oltre ilquale scatta la ‘decadenza’, garantendo comun-que la permanenza a chiunque risieda nell'al-loggio da oltre venti anni e a tutti gli over 65.Per ora gli emendamenti sono stati respinti,mal'assessore ha ammesso per la prima volta ilproblema e si è impegnato ad affrontarlo.Anche forti del sostegno di tanti sindaci consa-pevoli del problema, contiamo di correggere alpiù presto la legge e garantire serenità alle fa-miglie. Inoltre, come Partito democratico,abbia-

mo proposto una disciplina dei canoni diversa,che faccia pagare agli inquilini ciò che possonopermettersi e integri questa quota con un con-tributo derivante dalla fiscalità generale, con-sentendo così ai gestori di disporre di fondi perle manutenzioni e garantire qualità all'abita-re. Per il resto abbiamo insistito sulla neces-sità di norme più efficaci contro l’abusivismo eper la sicurezza dei quartieri. E ci siamo impe-gnati perchè fosse riaperta la possibilità di ac-quistare immobili Erp, con lo sconto più consi-stente possibile, per gli inquilini dei condominimisti e degli stabili dove la maggioranza deicondomini intende acquistare. Rispondendocosì ad una domanda diffusa, ma anche recu-perando risorse economiche per costruire nuo-ve opportunità abitative.Su questi due ultimi aspetti abbiamo ottenu-to qualche risultato importante anche per lecase Erp della nostra zona. È stata riapertala possibilità di acquisto da parte degli inqui-lini nei casi menzionati, stabilendo per levendite un tetto massimo del 20 per centodel patrimonio e uno sconto fino al 50 percento sui prezzi di mercato. Inoltre, si è deci-so di investire su sicurezza e recinzioni unaparte dei fondi derivanti dalle vendite e si èstabilito di penalizzare finanziariamente leproprietà che lasciano occupare gli alloggi.Purtroppo non siamo riusciti ad ottenere chevenga fatta distinzione tra chi ha occupato eva allontanato e chi, invece, ha perso il dirit-to alla casa popolare maturato in preceden-za, continua a pagare l'affitto ogni mese, enon è giusto che rimanga nella precarietà.Nei prossimi mesi ci impegneremo a cambia-re le norme sulla ‘decadenza’ e presenteremoun nuovo progetto di legge contro l'abusivi-smo e per la riforma delle Aler.

Ciro di Giorgio - Promotore Finanziario - Ufficio: Via Dante, 4 -20121 Milano - Tel: 02 45471766/7/8 - Cell:335 5240062 - Fax 0280509027 - e-mail: [email protected]

Zona Nove compie 150… numeri!

Page 23: Zona9ottobre2006 (Page 1) - Niguarda.eu · La redazione, in Lanfranco della Pila 61, è aperta ogni giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 18 per ricevere coloro che desiderano segnalare

ONA NOVE 23COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA

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ONA NOVE

GRAZIANOO IMPERATORE?

Vorrei segnalare, cosa cheho già fatto al Comune, unerrore che compare su varicartelli segnaletici appostinelle vicinanze dell’ospeda-le Niguarda. L’errore consi-ste nella scritta via G.Imperatore anziché viaGraziano I., visto che “im-peratore” era la ”professio-ne” di Graziano, come pe-raltro ben specificato sulletarghe in marmo della viastessa.Walter Barbi (gennaio)

IL BUROCRATEHA COLPITO ANCORA

In questi giorni agli inqui-lini del Comune di Milano,è arrivata una comunica-zione da parte della Ro-meo, dove li si informa checon il 1 gennaio 2008 l’af-fitto verrà aggiornato. Ioavevo già avuto modo dileggere comunicati prece-dentemente inviati dallaRomeo agli inquilini, dovefrasi in perfetto burocrate-se cercavano di comunicareconcetti che così espressi,almeno per me che ho solole scuole medie inferiori,erano incompresibili. Maquest’ultimo comunicatonel suo capoverso finale èun esempio di perfetta“chiarezza”. Dice: “Tale ag-giornamento non comportaa carico del Comune di Mi-lano acquiescenza avversoriconoscimento negozialedi situazioni di fatto diffor-mi da pattuizioni contrat-tuali o dalla normativa le-gale, anche per quanto at-tiene alla sussistenza di unvalido titolo di godimento”.Marco Vittori (gennaio)

IL TRAFFICODOPO IL METRÒ

Naturalmente si può e sideve fare ancora molto permigliorare (vedi le propo-ste nel numero di dicem-bre), ma sorprendentemen-te il traffico nella zonanord di Milano non ha rag-giunto congestioni dram-matiche dopo la chiusuradi una carreggiata dei vialiZara-Testi. Ciò sembra do-vuto, oltre che al buon sen-so degli automobilisti, alladrastica riduzione dellesvolte a sinistra, al per-messo di parcheggiare suimarciapiedi molto larghi ea un piccolo incrementodella presenza di vigili ur-bani. Se si applicassero itre provvedimenti in tuttala città si otterrebbe, conspesa quasi nulla, un note-vole miglioramento dellaviabilità. Purtroppo il Co-mune, invece di ridurre le“zone blu” in favore di quel-le “bianche” richieste (enon capisco perché il CdZchieda solo di “spostare” lezone blu), ha deciso invecedi aumentare il numero diparchimetri “solari” instal-lati in città, perché un'in-dagine ha rivelato che il“gratta e sosta” di ognipiazzola è usato per soletre ore al giorno in media,grazie a svariati sotterfugi

lettere in redazione

tel. 02/6423561 - Fax 02/66107983 – e-mail: [email protected]

a cui si presta. Faccio nota-re al CdZ che la parte “so-lare” di questi costosissimiparchimetri è un’emeritatruffa, come dimostra la lo-ro installazione sotto lepiante o con orientamentocontrario alla posizione delsole (ognuno può consta-tarlo, essendo posti ad “al-tezza d’uomo”).Giusto Buroni (dicembre)

UNA SERATAAGLI ARCIMBOLDI

Mia sorella mi ha propostouna serata all’Arcimboldiper una misteriosa recita(War and Pieces) di C. M.Brandauer, accompagnatada musiche di autori vari.In biglietteria si è assistitoa dispute sulla fila preferi-ta: chi chiedeva la seconda,chi l’ottava, chi se le scam-biava, eccetera. Alla fineun gruppetto di gente in-freddolita prendeva postodove meglio capitava, es-sendoci più maschere chespettatori. Ben più tardidell’orario di inizio pro-grammato, notiamo gli oc-cupanti delle file anterioriuscire alla chetichella dalleporte di emergenza da sini-stra e pensiamo a un in-cendio o a un attentato, contentativo di evitare il pani-co. Invece, le mascherechiedevano cortesementeai singoli spettatori di acco-modarsi sopra il palcosce-nico e non davanti ad esso,“per esigenze di regia”(mentre non valeva la penaaccendere il riscaldamentoper i quattro gatti presen-ti). Attraverso stretti corri-doi e nella semioscurità ab-biamo raggiunto il palco-scenico, dove le mascheresi affrettavano a disporrepoltrone e sedie in modoche il pubblico guardasseverso il sipario chiuso.Invece di un minimo di sce-nografia, è rimasta la se-mioscurità e il pubblico, inun freddo barbino, vedevasolo il telone rosso antin-cendio. Dopo un po’ arriva-no da varie direzioni unadecina di signori vestiti dinero, alcuni recanti unostrumento (le percussioniperò erano già piazzate inmezzo al proscenio, che dalnostro punto di vista eraperò il fondo). Uno dei si-gnori in nero era Bran-dauer, che, dopo che qual-cuno ha azzardato un timi-do applauso, si è messo asbraitare come Hitler neisuoi famosi discorsi, conqualche sparuto commentomusicale (brani ridottissi-mi di Egmont e della “Sto-ria di un soldato”). I sottoti-toli, previsti in platea, manon nel palcoscenico, man-cavano, e la gente, nono-stante l’aria interessata,non capiva un accidente,tanto che dopo meno di cin-que minuti è incominciatol’esodo, con gran rumore dipassi sulle tavole rimbom-banti del palcoscenico, ilche si addiceva all’argo-mento di guerra, per cui laregia ha ottenuto gratis ilrumore di fondo adeguato.

Eppure i malcapitati musi-cisti e l’attore sono riuscitia esibirsi fra tosse e sbadi-gli per un’ora e mezza.Brandauer si è lanciato an-che in un brano in italiano(su una storia di Due Gra-natieri), ma la pronunciaera peggiore di quella di uncampione di slittino e non èbastato a trattenere la gen-

biente dove si svolge Zelig.La “qultura” di Milano èpeggio della CorazzataPotemkin di Fantozzi!Giusto Buroni (dicembre)

LO STRIDIO DEI TRAMA STRISCIALANOTIZIA

Vorrei innanzitutto segna-larvi che nel numero di no-vembre è stata pubblicata

esempio di come si può fa-re qualcosa solo insisten-do e coinvolgendo anche imedia!Lorenzo Pagnotti(dicembre)

L’IDROGENOALLA BICOCCA

I redattori del camper del“Corriere” hanno incontra-to privatamente i massimidirigenti di Zincar, il grup-po che produce idrogeno al-la Bicocca (ora si può vede-re la grande spianata rica-vata dietro il capannone e icartelli con la veduta del-l'impianto previsto, che do-veva concludersi il 30 no-vembre 2007!). Ne è uscitoun articolo (di ArmandoStella) con svariate impre-cisioni che, dopo un collo-quio col direttore dell’im-pianto, ho chiesto inutil-mente di correggere. Co-munque l’inaugurazione èora prevista per maggio2008, ma la mia impressio-ne è che ci sarà solo un di-stributore di benzina, forseun caricabatterie per mac-chine elettriche e l’offici-netta per la riparazioneself-service delle biciclettedegli studenti. Mi fa piace-re (si fa per dire) che, dopo4 anni dalle critiche da mesollevate sulla “nuova tec-nologia”, il “Corriere” abbiapubblicato la timida lette-rina, da voi ripresa, cheesprime qualche dubbiosull'efficienza termodina-mica del processo.Giusto Buroni (dicembre)

MORATORIASULL’ABORTO

Il fronte per la vita chiedeuna moratoria sull’aborto.Non gli bastano i sei mi-liardi di uomini che sono almondo, tutti partoriti, alle-vati, difesi dalle donne! Ciaggiungono altri doveri! Itroppi ipocriti che animanola politica, il mondo clerica-le, l’informazione gridanoche le donne hanno il dove-re di accettare e difenderela vita già presente nell’o-vulo e nell’embrione, poi-ché la vita è sacra dal pri-mo stadio del concepimen-to. Ma va! Questi maschi,da sempre promotori diguerre e massacri, invento-ri di armi per lo sterminio“scientifico” dell’umanità,quella già nata e ben viva,si fanno paladini della dife-sa di un’ipotesi di vita,mentre continuano a ucci-dere sotto mille etichette.Considerato che l’ideatoredella moratoria antiaborti-sta, campione di coerenzapolitica e morale, è lo stes-so Giuliano Ferrara chesposò con entusiasmo le te-si di Bush su come esporta-re la democrazia in Iraq, èquel Ferrara che non ebbenessuna resipiscenza an-che quando è stato sotto gliocchi di tutti che il pro-gramma “libertà e demo-crazia” consisteva nel bom-bardare il territorio con mi-gliaia di vittime civili conla morte portata casa percasa, massacrando intere

famiglie, in risposta agli at-tentati. Si defilò il popoloamericano da tale aberran-te strategia quando comin-ciò a ricevere a casa, nel si-lenzio istituzionale, i proprifigli morti in combattimen-ti o suicidi che non aveva-no retto alla sconvolgentebrutalità, sapendo inoltreche i superstiti non sareb-bero più stati come prima.Il consenso di Bush si di-mezzò, ma non quello diFerrara. Ora lo stesso si at-tiva per invocare rimedi al-lo scandalo perdurante del-l’aborto legalizzato, chiamaa raccolta le menti miglioriaffinché se ne discuta, re-clama spazi sulla stampa,in Tv per dibattiti e incon-tri che lui condurrà sull’in-discutibile esigenza delladifesa degli embrioni. Manon si tratta di un sopras-salto di moralità. Ferraracon la “moratoria sull’abor-to” ha fatto un coup dethéatre e lui ne sarà il pri-mo attore. Si esibirà in tut-ta la sua eloquenza, essen-dosi accaparrato un argo-mento da audience, vistoche ultimamente lo acolta-vano in pochi e il suo per-sonaggio ne risultava offu-scato. Né va sottovalutatala provocazione “ridiscutia-mo la 194” che divideràuna volta di più la sinistra.L’importante è che Ferrarafaccia intervenire nelle di-scussioni medici e studiosiche possano dire quandol’embrione assume le ca-ratteristiche della specieumana, per non dire fesse-rie, per non parlare di omi-cidi. Tutti sappiamo che ri-corre all’aborto la donnasola, poiché per molti uo-mini la paternità terminacon la copula. Sappiamoche i veri abortisti sono gliuomini, per i quali non èmai l’ora delle responsabi-lità. Sappiamo altresì chemolti aborti sono condivisidal partner, consapevolientrambi di alcune realtàdi salute o economiche, chelo fanno accettare comemale minore. È per questoche fu già vinto un referen-dum che voleva abrogarlo.Lo ripropongono? Vincere-mo, nel caso, anche il se-condo.Giovanna Pasottelli(gennaio)

LA PUZZADI VIA DEMONTE

Ad Aler, Comune di Milano,CdZ 9. Denunciamo l’esecu-zione dei lavori di manuten-zione straordinaria, appal-tati da Aler ed eseguiti ne-gli anni 1999/2000, quali lachiusura delle colonne disfiato dei sanitari in corri-spondenza alle coperture el’abbandono di residui dellabonifica dei manti di coper-tura nei sottotetti. Tale si-tuazione è causa della pre-senza costante di odori nau-seabondi negli appartamen-ti, rigurgiti continui nelletubazioni e all’interno deisanitari, e prosciugamentodei sifoni soprattutto ai pia-

te. Alla fine, senza che maisi accendessero le luci,qualche breve applauso(anche un “bravo!”) e fugadei superstiti. Mentre usci-vamo dai portoni principalientrava nientemeno cheSgarbi, con sussiegoso se-guito, che forse andava acomplimentarsi col famosoattore, fingendo di avereassistito a tutta la “perfor-mance”. Peccato! Data l’o-scurità si è persa anchel’occasione di vedere l’am-

la lettera inerente lo stri-dio del tram 7 nella qualesi fanno i complimenti aLorenzo Meyer, ma inrealtà io sono ad aver chia-mato Striscia la notizia.Solo grazie al mio inter-vento finalmente l’Atm hainstallato i congegni modi-ficatori di attrito nel trattoEmanueli - Egeo e sembre-rebbe che funzionino dav-vero eliminando il fastidio-sissimo rumore. Che il miooperato serva a tutti come

Riflessioni sull’Ecopass

Dal 2 gennaio è partito l’Ecopass. Il termine sembrarimandare a una misura di protezione ambientale.

In realtà gli obiettivi dell'Ecopass sono di limitare la con-centrazione di alcuni inquinanti, a partire dal PM10,dannosi alla salute. La salvaguardia dell’equilibrio degliecosistemi c’entra molto poco. Lo spettro ambientale chesi aggira per il mondo si chiama effetto serra. Pensareche l'Ecopass possa avere a che fare con l'effetto serrapare una forzatura. Le auto esentate dal ticket riduconoin minima parte le emissioni di anidride carbonica.Inoltre anche se tutte le auto in cicolazione a Milano an-dassero ad energia solare ci troveremmo comunque allaparalisi del traffico. Il problema della mobilità sostenibi-le andrebbe quindi affrontato con un deciso incrementodel trasporto collettivo. Ma una risposta efficace può ve-nire soprattutto da uno sviluppo esponenziale della ci-clomobilità. Per far decollare l'uso della bicicletta occor-rerebbero piste ciclabili, misure di sicurezza, servizi dibike sharing, punti di ristoro e assistenza tecnica, moda-lità di interscambio con il trasporto pubblico, rastrellierediffuse, sostegno ad iniziative promozionali. Inoltrel'Ecopass si fonda sul principio che chi inquina paga.Ovvio che, alla radice, discrimina tra chi può permetter-si di spendere anche un migliaio di euro all’anno inticket e chi, viceversa, non può. Difficile far passare l'i-dea che qualcuno ha più diritto di altri nell’utilizzo del-l’aria, dell’acqua e del suolo. L’alternativa è un accapar-ramento selvaggio di risorse, con il prevalere di compor-tamenti opportunistici, che è esattamente quello che staaccadendo. Oggi sei miliardi di persone consumano ri-sorse quanto parecchie decine di miliardi di persone allostato primitivo. Quando arriveranno ai nostri livelli diconsumo i cinesi, gli indiani e il resto del terzo e quartomondo il concetto di limite non sarà più procrastinabile,ammesso che i danni ambientali siano ancora reversibi-li. Spiegare perché il nostro benessere si fonda sulle mi-serie altrui non è facile. Come non è facile riuscire a sal-dare i bisogni delle attuali generazioni con quelli dellegenerazioni future. Non si può però negare la presenza,in molti di noi, di una responsabilità sociale di lungo ter-mine.Quella stessa che ogni giorno ci induce a sostenerela raccolta differenziata, ad evitare lo spreco di acqua, anon inquinare inutilmente, ad utilizzare la bicicletta co-me alternativa agli spostamenti, a non sprecare le risor-se pubbliche o comuni, a scegliere prodotti più ecologicianche se più costosi. Chi tende a promuovere un am-bientalismo di convenienza economica fatto di ticket,au-menti tariffari, progresso tecnologico fa un'operazioneutile, ma se non è accompagnata da una crescita cultu-rale e una maggiore responsabilità sociale non ci por-terà da nessuna parte. Come Laszlo ci insegna: pensareglobalmente, agire localmente. Con questo spirito la no-stra associazione intende promuovere iniziative volte almiglioramento della qualità della vita a partire da situa-zioni locali. La sfida della sostenibilità non potrà pre-scindere da un legame indissolubile tra il proprio spaziodi vita, i propri bisogni, i propri affetti, convincimenti eideali e la proiezione su scala globale.Marco Gianfala,Vivibicocca (associazione culturalee di promozione sociale - www.vivibicocca.it) (gennaio)

(continua a pag. 24)

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LETTERE CON FOTODA PARIGI E CHICAGO

Questo Natale sono andatain giro ospite dei miei caris-simi lettori. Tra le tante fo-tografie che mi sono fatta fa-re ho scelto per voi quelle diParigi e Chicago. Sperandoche vi piacciano, vi invito amandare a Tazebao anche levostre, magari durante levacanze di Pasqua.Zona Nove (gennaio)

(segue da pag. 23)

Qui a Parigi.A destraa Chicago.