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ANNO 95 N° 5 - Registrazione Tribunale di Bergamo n° 9 del 26/6/1975 - Redazione Zogno - via XI febbraio, 4 - MENSILE ZOGNO ZOGNO notizie notizie MAGGIO 2004 Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c - Legge n° 662 del 23/12/96 - Tab. C - Aut. DC/DCI/04/00/L Bergamo PARROCCHIA Ave, o Maria

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ANNO 95 N° 5 - Registrazione Tribunale di Bergamo n° 9 del 26/6/1975 - Redazione Zogno - via XI febbraio, 4 - MENSILE

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MAGGIO 2004Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c - Legge n° 662 del 23/12/96 - Tab. C - Aut. DC/DCI/04/00/L Bergamo

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2 MAGGIO 2004

Calendario Parrocchiale

Sabato 1 maggio SAN GIUSEPPE LAVORATOREInizio del mese Mariano

Domenica 2 maggio 4a DOMENICA DI PASQUA“Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida”Festa delle SS. Reliquie in ParrocchiaOre 15.00-18.00 Ritiro dei genitori dei bambinidella Prima Confessione (presso le suore di Romacolo)

Lunedì 3 maggio SANTI FILIPPO e GIACOMO, apostoli

Venerdì 7 maggio Primo venerdì del meseOre 14.30-17.00 Ritiro dei bambini della Prima Confessione

Sabato 8 maggio Ore 15.00-18.00 Ritiro dei genitori dei ragazzidella Prima Comunione (presso le suore di Romacolo)Festa della mammaOre 20.30 15a edizione “LA NOSTRA FESTA SIETE VOI”

Domenica 9 maggio 5a DOMENICA DI PASQUA“Benedirò il tuo nome per sempre, Signore”Ore 15.00 PRIME CONFESSIONI

Lunedì 10 maggio Ore 20.30 Incontro per i genitori dei cresimandi

Venerdì 14 maggio SAN MATTIA, apostoloOre 20.30 Confessioni dei genitori dei bambinidella PrimaComunione

Sabato 15 maggio Ore 9.30-12.00 Ritiro dei ragazzi della Prima Comunione

Domenica 16 maggio 6a DOMENICA DI PASQUA“Popoli tutti, lodate il Signore”Ore 10.30 PRIME COMUNIONI

Giovedì 20 maggio Ore 15.30-19.00 Ritiro dei ragazzi della Professione di Fedein OratorioOre 20.30 Confessioni per ragazzi della Professione di Fedee dei genitori

Venerdì 21 maggio Ore 20.30 In Seminario incontro di preghiera per adolescentie giovani sul tema: “La tua gloria, amen”

Domenica 23 maggio ASCENSIONE DEL SIGNORE“Ascende il Signore tra canti di gioia”Ore 11.00 PROFESSIONE DI FEDE

Mercoledì 26 maggio SAN FILIPPO NERI, sacerdote

Giovedì 27 maggio Ore 15.30-19.00 Ritiro dei ragazzi della CresimaOre 20.30 Confessioni dei ragazzi della Cresima e dei genitori

Domenica 30 maggio PENTECOSTE“Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra”Ore 11.00 CRESIME

Lunedì 31 maggio VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

M AG G I O 2 0 0 4

Dolcissima e insieme forte, la raffigu-razione di Maria in copertina. Fermoe intenso lo sguardo che riflette l'az-zurro del cielo. Delicatissimo il ge-sto della mano a circondare il voltodel Bimbo che, nell'abbandono fidu-cioso del sonno, è emblema dell'uma-nità che ricorre a Maria. Leggerissi-ma la farfalla si posa sul velo di Maria.È maggio, il mese della Madonna.

In copertina

Don Angelo 0345-91.083

Don Paolo 0345-91.138

Mons. Gaspare Cortinovis 0345-91.029

Mons. Giulio Gabanelli 0345-91.972

Mons. Gianfranco Gherardi 0345-94.381

Monache di Clausura 0345-91.130

Suore Scuola M. Cavagnis 0345-91.246

Suore Casa di Riposo 0345-91.029

Giorgio Avogadro (sagrista) 338-86.44.024G.Mario Pesenti (sagrista) 0345-92.647

Recapiti telefonici di Sacerdotie Religiose della Parrocchia

Redazione, amministrazioneI-24019 Zogno (Bergamo)Via XI Febbraio, 4Tel; 0345/91083http://web.tiscalinet.it/parrocchiadizognoe-mail: [email protected]

Direttore responsabile: Don Lino LazzariEditore: Don Angelo Vigani

Registrato al Tribunale di Bergamoil 26-6-1975 al n. 9REALIZZATO DA CORPONOVE BERGAMOe-mail: [email protected]

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l’impegno di questo tempo: dopo avercelebrato e cantato le lodi del Signoreche vince la morte spendendo la vita,che ci dona la sua vita spargendo il suosangue (quindi non senza fatica, doloree sofferenza grande) ognuno di noi si

ritrova con la propria responsabilità di reci-piente riempito della grazia del Signore Risor-to. È una responsabilità non indifferente, gran-de, ma vivibile nella misura in cui quella Gra-zia grande trova collaborazione nella nostraquotidianità. È il vivere da salvati: non ci sal-viamo da soli e Dio non ci salva senza il nostroassenso. Occorre la grazia del Signore: “Senzadi me non potete far nulla” ci dice; ma senza ilnostro contributo, il nostro sì, Dio non ci salva.L’immensità della sua grazia non viene utiliz-zata se noi non collaboriamo.

E l’aiuto grande, l’esempio irripetibile epieno di significato lo riceviamo da Maria, lamadre.

In questo mese di Maggio è lei al centro econ lei tutte le mamme (non solo perché cele-breremo la festa della mamma con tutto il girodi soldi e di regali che non ci riguarda; infatti ilregalo più bello per una mamma è che la fami-glia sia gioiosamente unita, che tutti vi faccia-no gioiosamente parte e diano il loro contribu-to, la costruiscano al meglio delle loro forze equalità).

È festa per tutte coloro che hanno prestatose stesse per dare la vita e per dire la vita a que-sto mondo sempre meno interessato alla vita ealle persone.

Maria si fa strumento di salvezza con il suosì: tutta la sua vita diventa sì al Padre in sosti-tuzione del no dei nostri progenitori che ci èstato trasmesso con il peccato dell’origine: co-me Cristo nuovo Adamo ci salva e si sostitui-sce a noi e muore in croce per noi, così Maria,nuova Eva, si mette accanto al Figlio e diventacorredentrice, portatrice della sua grazia, aiutonella nostra ricerca e nel nostro impegno quo-tidiano.

Viviamo i sacramenti frutto della Pasqua:

ci accorgiamo quindi di essere vivi perchéqualcuno è morto e continua a morire per noi.E allora prendiamoli sul serio i sacramenti do-nati nella Iniziazione Cristiana: noi adulti sen-tiamoci responsabilizzati appieno in questocammino e non accontentiamoci di riceverli:viviamoli, impegniamoci a sentirli parte vivadella nostra giornata.

Con la Pasqua raccogliamo i frutti dellamorte e risurrezione di Cristo e questi frutti co-struiscono la Chiesa e sono i sacramenti dona-ti ai nostri ragazzi e preadolescenti: si arrivadopo un cammino comunitario di collabora-zione tra sacerdoti, catechisti, genitori e ragaz-zi con la grazia del Signore perché ognuno ri-conosca di essere chiamato a realizzare il pro-getto che ha accettato dal Signore che li por-terà a realizzarsi al meglio come figli di Dio,parte viva della comunità e portatori dellagioia del Signore risorto.

Carissimi genitori vivete l’incontro con ilSignore in famiglia, trovate il tempo di comu-nicare Dio ai vostri figli, di dire che Dio ci èPadre, amico, fratello, compagno di viaggio,salvatore, guida e sostegno, alimento e sensodel servizio. Troppi genitori non si accorgonoche è la famiglia la culla della fede, il luogoprivilegiato dell’incontro con il Signore: sonoi genitori i primi catechisti, i più importanti ca-techisti dei loro figli. Se in famiglia non si pre-ga, non si incontra il Signore se non sporadica-mente, quasi come un obbligo, con il desideriodi far presto perché c’è altro da fare e di piùimportante i nostri ragazzi capiranno che laMessa non è importante, che i sacramenti li vi-vono in questo momento per dimenticarsene alpiù presto perché quello che conta è altro. Vi-viamo in famiglia la fede: troviamo il tempodell’incontro, dell’approfondimento, della pre-ghiera personale e comunitaria e liturgica.

AuguriAngelo prete

Che i frutti costruiscano al meglio la comu-nità parrocchiale di S. Lorenzo in Zogno.

DIALOGHI CON IL PARROCO

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3MAGGIO 2004

È

Vivere da risorti

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4 MAGGIO 2004

Pubblichiamo qui un interes-sante documento inedito

che riguarda il finanziamentodell’opera in corso mentre, du-rante la Repubblica Francese,erano state proibite le questueper cui veniva così a mancare ilcespite indispensabile per com-pletare il poderoso intervento.

“Adì 12 Serminale Anno 6° Repubbli-cano.

Primo Aprile 1798 V.S. - Essendosi ot-tenuto dal Amministrazione Centrale ilmandato 30 decorso per la convocazionedel Consiglio Generale per trattare, e deli-berare circa il modo di ridurre a compi-mento la già incominciata Fabrica dellaChiesa Parrochiale, previo invito a tutti liCapi di Casa di questa Comunità premes-so dal Console e Sindici, e previo ancheinvito per parte del Cittadino Parocho interMissarum solemnia: si sono quest’oggidopo le Fonzioni Parochiali etin Chiesa Parochiale uniti li sot-toscritti Cittadini Consiglieri(in N° di 85 - Alessandro RubisSindico e Franco Pesenti Sindi-co con un seguito di altri 83consiglieri capi-famiglia). (Riu-nitisi, affrontano subito il noc-ciolo della questione riguardan-te le questue, mezzo ordinarioper raccogliere i fondi necessarialla realizzazione dell’opera).L’articolo XIII delle Instruzionidiramate per ordine di SuperioriAutorità dal Agente de BeniNazionali a tutte le confraterni-te, scuole, consorzi, ammini-strazioni di Chiesa, Pie adunan-ze d’ambi i sessi sotto qualsivo-glia denominazione esistenti inquesta Republica Cisalpina,proibisce espressamente qualsi-voglia questua sotto qualunquepretesto. Mentre tutti li Pij Luo-ghi di questa comune si prestanalla più stretta obedienza alla

provvida Legge tendente a reprimere leviolenze et avarie de questuanti che per va-ri ogetti da essi contemplati assediavano dicontinuo li boni Cittadini; Riflette peròquesto Consiglio che essendo sia incami-nata la fabrica di questa Chiesa Parochialedel Comune del Capoluogo del Distretto,che cessando le questue sopra cui è fonda-ta, rimarrebbe giacente la fabrica con gra-vissimo incomodo de Parochiani, e del Di-vin Servizio, poiché essendo levata lametà del tetto, non vi è in presente che untetto posticcio. Questo General Consigliorisolve di incaricare li attuali Deputati allaFabrica suddetta a ricorrere riverentemen-te in quest’unico caso alle competenti Au-torità costituite dalla Repubblica a fine diimplorare licenza di questuare in questasola comune per la sulodata Fabrica sino alcompimento necessarissimo della medesi-ma. Nel stesso tempo detto Consiglio Ge-nerale dalle competenti Autorità, che sia

instituita in questa comune una Scuola Na-zionale onde educarvi la gioventù ne prin-cipi democratici, ed a leggere e scrivere,poiché non essendoci nessuna Instituzionepubblica per tal ogetto, ne viene che lamaggior parte de giovani, massime nellaclasse de poveri, non impara li democrati-ci principi, ne a leggere, a scrivere, e restanperciò privi del piegio di essere cittadinicisalpini in Vigor del Capitolo Decimo Ot-tavo della Felice Costituzione. Balotata aBussole, e balle secrete la suddetta Partescossa voti favorevoli n° 85, contrari nes-suno. In aggionta alli Deputati attuali allaFabrica della Chiesa Parochiale, che conzelo indefesso, attenzione, et premuraavanzano la Fabrica stessa, e su la istanzade medesimi viene nominato in Condepu-tato, et con la Facoltà sopra tutto il Cittadi-no Gio: Volpi fu Gio: Quale balotato, abussole, e balle secrete - scosse voti favo-revoli n° 85 - contrari nessuno. Bonetti

Cancelliere”

In questa circostanza il Consi-glio Generale, a riguardo dellaChiesa Parrocchiale, ha saputogiocare d’astuzia nei confrontidelle Autorità competenti sia ri-chiedendo nel contempo, oltre ilpermesso di questuare, anche laistituzione della Scuola Nazio-nale, ciò che stava a cuore alleAutorità medesime, e in più an-cora promuovendo la nomina aCondeputato di Giovanni Volpi,il rappresentante locale dellaRepubblica Cisalpina assai gra-dito al nuovo Governo. Il fattostesso di non avere avuto un so-lo voto contrario, può avere de-terminato l’esito positivo dellerichieste fatte, esito che trovia-mo a breve distanza di temponella risposta avuta dalle Auto-rità Repubblicane di Bergamoche qui riproduciamo integral-mente. “In nome della Republi-

di Don Giulio Gabanelli

Le vicende della sopraelevazionedella chiesa di S. Lorenzo M. in Zogno

2ª parte

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5MAGGIO 2004

ca Cisalpina - una e indivisibile - L’Ammi-nistrazione Centrale del Dipartimento delSerio. Viste le deliberazioni degli abitantidi Zogno spiegate nell’oltresuddetto Ge-nerale Sindicato dei giorni di ieri nel qualevennero in primo luogo incaricati gli attua-li Deputati alla Febbrica di quella Chiesaunitamente all’eletto Gio; Volpi a fare gliopportuni ricorsi alle competenti AutoritàCostituite onde ottenere di continuare lequestue per l’unico effetto di ridurre al vi-cino suo termine la detta Fabbrica; e per ot-tenere in pari tempo la istituzione di unaScuola Nazionale in quella Terra per liplausibili oggetti espressi nella Parte,l’Amministrazione nell’atto che commen-da lo zelo, e li patriotici sentimenti di quel-la Popolazione, e che ha la soddisfazionedi farle sperare vicina la Istituzione univer-sale delle Scuole, argomento interessantis-simo, e su cui vanno versando le cure delleAutorità Competenti a ciò delegate, invita idi lei rappresentanti a produrre un elencodimostrativo dei fondi, che senz’alcuna al-terazione potessero convenirsi nell’uso so-vraindicato a fondamento di quelle delibe-razioni, che per avventura potessero averluogo anche in precedenza del caso. Inquanto poi alla commissione impartita aiDeputati a quella Fabrica della Parrocchia-le dichiara, che le Leggi non vietano le Pe-tizioni, e li ricorsi. Bergamo, 13 Germina-le - Anno VI° Repubblicano Pesenti OresteSonzogni Emilio Rosciati Sergio”.

NB.: Alessandro Rubis ha pagato per ildecreto a Rosciati V. e Prot. a L. 5,5 (comein nota segnata a lato del decreto): in fun-zione di Sindaco.

“Il 19 giugno 1798 (Adì 10 Messidoro -Anno 6° Repubblicano) si riunisce nuova-mente il Consiglio Generale dei Capi diCasa del Comune capaci di voti in numerodi 110 per deliberare sui problemi dellaFontana e Acquedotti comunali e nel con-tempo per esprimere una mozione alle Au-torità competenti provocando un loro inter-vento contro il Parroco di S. Pellegrino chein qualità di Vicario, carica abolita dallaLegge Repubblicana, si era permesso di vi-sitare la Chiesa Parrochiale di Zogno co-mettendo una violazione della Legge e su-scitando indignazione e sdegno nella liberapopolazione zognese”. ...L’aristocraticaprocedura con cui il Cittadino Parocho diS. Pellegrino, a pretesto di essere VicarioForaneo, carica odiosa, et abolita nel attua-

le felice sistema di governo, si porta a visi-tare la nostra Chiesa Parochiale, avendomotivato il già forte risentimento di questalibera popolazione; Cotesto Consiglio Ge-nerale, manda parte con dei incaricati Sin-dici di ricorrere al autorità del Amministra-zione Centrale, e dovunque fosse necessa-rio, al effetto di implorare Decreto, et ordi-ne commissario al D. Cittadino Parocho diS. Pellegrino che astener si debba da qua-lunque ulteriore visita a questa Chiesa Pa-rochiale lodevolmente amministrata dalnostro Cittadino Parocho buon patriota ebuon Republicano, e che non abbia ad es-sere soggetto ad altra visita fuorché a quel-le, che venissero ordinate dalle AutoritàCostituite della nostra Republica Cisalpi-na. Qual parte letta, e publicata ad alta vo-ce scosse voti favorevoli n° 87. e contrario19. essendosi absentato il Cittadino NicolaBonetti e non avendo voluto balotare il Cit-tadino Gio; Volpi quale non persuaso dellasuddetta Parte, sicome il suo dissenso.Franco Fustinoni Aggiunto Municipale; Io

Alessandro Rubis Sindico Io Pisente Sin-dico Bonetti Cancelliere”

Ecco la risposta dell’autorità compe-tente al riguardo:

“In nome della Repubblica Cisalpinauna e indivisibile - L’AmministrazioneCentrale del Dipartimento del Serio - Pre-stato riflesso al Sindicato della Comunitàdi Zogno del giorno diesi...furono final-mente incaricati que’ Sindici (già indicatisopra) a prodursi a questa Amministrazio-ne, ed ovunque occorresse per ottenere lacessazione delle visite del Vicario Foraneodi S. Pellegrino a quella Chiesa Parrocchia-le ... “. Il Consiglio Generale del 2 Giugno1799, dopo neppure un mese dal subentrodel nuovo governo austriaco (: 5 Maggio1799), riunitesi, elegge come nuovo depu-tato Giovanni Volpi (che nella seduta del19 Giugno 1798 si era manifestato contra-rio ad agire contro il Vicario di S. Pellegri-no), perché, di comune accordo con gli al-tri Deputati precedentemente eletti, si inte-ressasse al restauro e al riattamento →

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6 MAGGIO 2004

della Fabbrica nella Chiesa Parroc-chiale di Zogno, dato che era venuto amancare il fu Lorenzo Astulfoni eletto il 1°Febbraio 1795. Giovanni Volpi venne in-fatti eletto con 102 voti favorevoli e 16 con-trari. La nuova navata della Chiesa (a diffe-renza del Coro realizzato già dal 1770), nel1799 si mostrava ancora spoglia e richiede-va di essere abbellita e degnamente ador-nata, lavoro che richiederà ancora oltre unsecolo di tempo per il suo completamento.A dimostrazione di ciò ecco la delibera co-munale del 20 febbraio 1802:

“Adì 20 Febraio 1802Rendendosi necessario per diversi plau-

sibili motivi di ridurre a termine la Fabricadella Chiesa di questa Parochiale, L’Am-ministrazione Comunale ha determinatodi passare all’elezione de sei Deputati, chesaranno qui sotto nominati quali abbino apresiedere, ad assistere possibilmente allaFabbrica medesima con buona unione, edarmonia tra d’essi in maniera tale, che al-cuno d’essi non possa separatamente daglialtri incontrare verun contratto, si di com-

pera, che di vendita, a mercati di qualcherilievo relativi alla Fabrica sudetta, a manoche non concorano li due terzi de Deputatieletti, e ciò per impedire quei inconvenien-ti che sogliono nascere dalla disparitàd’opinioni, disordini già stati altre voltenel caso istesso esperimentati, che partori-scono conseguenze di male spese, a ritar-do di prosecuzione. E siccome il principa-le oggetto della Fabrica è quello che con-ceme il modo, o figura della Fabbrica me-desima, dovendo questa rimaner perpetua-mente. Così L’Amministrazione sudetta siriserba il diritto di poter consultare sopra ilmodo, e figura della medesima con un so-getto dei più esperti nella scienza d’Archi-tettura pria di passar all’esecuzionedell’opera, al qual vuopo saranno invitati aconcorrere anche li Cittadini Deputati su-detti; come qualunque altro di questo Co-mune, che amasse di sentirne il risultato.Li Deputati Eletti sono li seguenti:II Cittadino Prete Gius.e Grigis PrevostoDegnissimo di questa Comune DeputatoPresidente,

II Cittadino Prete Giuseppe Damiani De-putato (architetto),Il Citt. Prete Martino Binda Deputato,II Citt. Prete Giuseppe Pesenti Deputato,II Citt. Bernardino Zambelli Deputato,II Citt. Dottor Maffio Marconi, Deputatoed in sua mancanza il Citt. Orazio suoFratello.

Marconi Amm.reFustinoni Amm.reDamiani Amm.re

Bortolo Luigi Bonetti Cancelliere”

(Si procede poi alla elezione di un Cas-siere nella persona del Citt.o Giov. Volpi).Il 10 febbraio 1804 muore il Prevosto donGiuseppe Grigis dopo di avere ormai rea-lizzato tutto il programma della ricostru-zione della parrocchiale lasciando ai po-steri di completare i lavori di rifinitura e didecorazione soprattutto internamente.(Fonti = 3° Voi. delibere del ConsiglioGenerale dal 31/10/1764 al 13/3/1817conservato nell’Archivio Parrocchiale diS. Lorenzo).

Come siano andate poi le cose possiamo saperle osservando lastruttura architettonica così come si presenta nel monumento cheabbiamo sotto gli occhi.

Non s’è avuto nessun rispetto dell’antica struttura se non di ciòche poteva essere incorporato nella nuova al fine di ridurre lespese già troppo eccessive per quella popolazione che ha dovutosobbarcarsele in solido sia pure con l’aiuto di oblazioni pervenu-te da Venezia e da Genova da parte di emigrati zognesi. Sono sta-ti demoliti infatti col tetto gli arconi interi di sostegno in pietranera a vista dei quali riemergevano anche all’esterno della nava-ta i loro contrafforti, pure demoliti.

Di questi ne è rimasto soltanto uno per caso perché era statoincorporato nella sopraelevazione della piccola sagrestia, o anti-ca capella del cimitero, per uniformare il tetto della nuova sagre-stia nell’insieme coi due fabbricati posti a ridosso della Chiesamedesima già prima della sua sopraelevazione.

Si sono inoltre otturate le dieci monofore coi contorni a tuttosesto munite di sottogola in cotto di stile gotico ricavate nelle pa-reti laterali dell’antica Chiesa. Si sono otturate pure le due gran-di monofore della facciata frontale.

Del grande rosone, pure otturato, si sono strappati i contorni inpietra locale norica detta “multi”. E così si sono tirate su, so-praelevandole, le pareti a modo di grande cassone rinforzandolesolo all’interno con sei pilastroni che servirono anche da suppor-to alle due grandi tazze elevate al di sopra, all’altezza di 25 me-tri, per cui la vasta navata dei tempi si è ristretta notevolmente an-

che per raccogliere tra i pilastroni stessi i quattro grandi altari la-terali. Le due porte laterali antiche che servivano per l’ingressodegli uomini nella parte anteriore della navata sono state muratee ricoperte per lasciare posto alle due porte neoclassiche poste alcentro della navata.

Una porta laterale delle donne a sud con le due porte lateralialla porta principale, che era già stata sostituita precedentemen-te con l’attuale stile barocco, sono state strappate e murate. È ri-sultato così un tempio neoclassico che nulla lasciava intravvede-re dell’antica struttura di cui soltanto recentemente s’è riportatoin luce il paramento perimetrale, fatto in pietra a vista, con le ri-spettive monofore ricuperando un aspetto vetusto della primitivaChiesa quattrocentesca sorta sui ruderi del castello visconteo. Lapopolazione di Zogno poteva sentirsi ben soddisfatta dell’ottimariuscita della sua nuova parrocchiale neoclassica che ha suggeri-to poi interventi non meno disastrosi in diverse chiese dei dintor-ni.

Ha lasciato tuttavia l’amaro in gola a tutti quelli che hannocontinuato a sognare lo splendore, se si può definire francescano,dell’antica Chiesa di S. Lorenzo che ha avuto l’unico torto di es-sere stata trascurata per troppi anni riducendosi così ormai trop-po vecchia all’età di soli trecentocinquant’anni.

Con la sopraelevazione della nuova chiesa si è creato pure, ol-tre il problema della decorazione intema, la necessità di soprae-levare il campanile rimasto come un figlio nano a fianco di unamadre gigantesca.

LE VICENDE DELLA SOPRAELEVAZIONE DELLA CHIESA DI SAN LORENZO MARTIRE IN ZOGNO

Risultati della sopraelevazione

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7MAGGIO 2004

di Elisabetta Musitelli

L’ANGOLODELLA PREVENZIONE

L’italiano diventa difficile?Se la lingua italiana è incomprensibile

anche ai “non-stranieri”In questi ultimi anni l’attività sportivadei bambini e dei ragazzi è aumentata

sensibilmente, sia per le migliori condi-zioni di vita (alimentazione, abitazione,centri sportivi, condizioni economichefamigliari) sia per le ricerche sullo sportnell’età evolutiva che sono stati fatte daassociazioni sportive, Coni, aziende far-maceutiche, società scientifiche.

L’età d’inizio delle attività sportiveagonistiche e non, è sensibilmente scesa:si inizia intorno ai 7-8 anni anche se nonè contemporaneamente migliorata l’ali-mentazione dei ragazzi, soprattutto perciò che riguarda la prima colazione e glispuntini. Naturalmente le richieste ener-getiche per un’attività sportiva media di4-6 ore settimanali sono maggiori e così,invece di modificare comportamenti ali-mentari spesso errati o squilibrati, si ri-cercano “aiuti farmacologici” anche peri ragazzini. “Dottoressa, non potrebbedarmi dei ricostituenti, delle vitamineper mio figlio, pratica sport...partecipaalle gare...la squadra è in campionato....ese gli dessi gli integratori?- Condividia-mo insieme alcune riflessioni, perché larichiesta di integratori è un segnale erra-to di come percepiamo lo sport, la medi-cina e tutto ciò che lo circonda.

Lo sport inteso come gioco in età in-fantile o come attività fisica in età giova-nile, prima del completamento dello svi-luppo puberale, è un’attività necessariaed importante per un corretto sviluppopsico-fisico. Nella Grecia antica il giocoe lo sport erano attività del Gymnasium econsiderate principali modalità di ap-prendimento e di formazione dell’indivi-duo. Purtroppo nella nostra società lacompetitività individuale o di squadraviene esasperata o addirittura esaltataquando lo sport diventa occupazione to-tale, ossessiva e soprattutto quando è le-gata a fattori economici con gli sponsor.

Bisogna superare non solo i propri limi-ti, potenziando il proprio organismo masuperare sempre l’avversario, perché lavittoria della propria squadra o del pro-prio sponsor che compare sulla magliet-ta, significa immediato guadagno, au-mento di vendite e conseguente ritornoeconomico per lo stesso sportivo.

Il doping, termine tecnico per indicarel’assunzione di sostanze (anabolizzanti,diuretici, stimolanti, analgesici) che alte-rino parametri dell’organismo aumen-tando le potenzialità del corpo, è uncomportamento illecito, perseguibile pe-nalmente.

Purtroppo dietro a molti record sporti-vi della storia ci sono casi di doping el’ultimo tragico avvenimento di un fa-moso ciclista ha riportato il problema al-la ribalta della cronaca.

Vittorino Andreoli, noto psichiatra edopinionista del costume sociale, ritieneche il doping più pericoloso per lo sportsia il denaro, perché la corruzione, gli in-teressi economici, le spinte aziendalinello sport hanno fatto scomparire nellasocietà la moralità, cioè quella “leggemorale dentro di me” di cui parlava Kantche deve diventare legge di una comu-nità. Scrive Andreoli: “...una legge che sipuò costruire se si decide di fare della vi-ta un’esperienza di equilibrio e di sag-gezza e non un ring per furbi e per av-venturieri senza scrupolo”.

Certamente le vitamine, i ricostituentiservono e sono necessari in diverse fasidella vita: pensiamo all’acido folico chenei primi mesi di gravidanza previene ilrischio di malformazioni nel sistemanervoso, all’assunzione di vitamina Dper evitare il rachitismo, al ferro per lemamme in gravidanza spesso anemiche

ma queste sostanze non sono necessarieper praticare uno sport! Una corretta co-lazione mattutina (spesso evitata da ra-gazzi e adolescenti), degli spuntini confrutta e yoghurt, pranzi regolari e vari so-no decisamente migliori di pastiglie, fla-concini, tisane, integratori in bottiglia.

Recenti studi americani ed europeihanno dimostrato che i maggiori consu-matori di multivitaminici erano figli pri-mogeniti di famiglie in buone condizionieconomiche, di madri colte, sposate, ric-che e che avevano assunto vitamine ingravidanza. Di contro bimbi di famigliedisagiate, con malattie ricorrenti, conprecarie situazioni alimentari e famiglia-ri, cioè i bimbi con necessità più impel-lenti, non ne assumevano affatto. Un re-cente studio effettuato nel Lazio dal Co-ni, Università, Provveditorato agli Studidi Roma, coinvolgente circa 12.000 stu-denti tra gli 11-13 anni ha dimostrato checirca il 10-15% assumeva integratori perle attività sportive non agonistiche e benil 7% assumeva creatina e amminoacidi.

La creatina è una molecola fondamen-tale per il metabolismo energetico, è underivato di alcuni amminoacidi (strutturesemplici che compongono le proteine) edè presente per il 95% nei muscoli schele-trici. È una molecola che fornisce energiain maniera rapida ed il fabbisogno è co-perto in parte dall’alimentazione ed inparte dalla produzione endogena dell’or-ganismo. Assunta in dosi farmacologichepotenzia l’attività muscolare ma inducediversi e gravi effetti all’organismo.

In Italia la creatina è commercializza-ta secondo precise norme per gli sporti-vi, con Linee-guida precise e l’uso è con-troindicato a soggetti di età inferiore ai12 anni. L’unione Europea ha inoltre →

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8 MAGGIO 2004

evidenziato la mancanza di studi sicurisu bambini e ragazzi e quindi l’utilizzoin questa fascia d’età è insicuro. NegliUSA tale molecola non è indicata persoggetti di età inferiore ai 18 anni per idiversi e talvolta gravi effetti collaterali.

Purtroppo la mentalità corrente pensadi poter risolvere un problema, un disa-gio, una difficoltà con un rimedio, unamedicina, un piccolo aiuto che serva persuperare il pianto del lattante, l’insonniadel bambino, le difficoltà scolastiche delragazzo, le tensioni pre-mestruali delleadolescenti, la carenza di massa muscola-re negli sportivi, la delusione amorosa delgiovane, la perdita di lavoro di un uom...

insomma il salto dalle vitamine, ricosti-tuenti, integratori, farmaci a qualcosa di“più forte” (alcool, pasticche, spinelliecc.) per reggere fatiche, delusioni, scon-fitte, è veramente breve.

Riprendiamoci in mano lo sport perciò che deve essere: un’attività per mi-gliorare lo sviluppo fisico e psichico deiragazzi, dei giovani ed anche degli adul-ti, consci che solo uno su 40.000 diven-terà un campione da titoli sui quotidianima certi che qualsiasi sport, compresa lacamminata in montagna al passo chepossiamo permetterci per età o allena-mento, migliorerà noi stessi e la nostrapercezione del mondo.

COME MIGLIORARELA CONOSCENZA DI UNA LINGUA

• Leggere spesso ad alta voce, anche se si è soli. L’ascoltarsi mentre si legge fa-vorisce la memorizzazione di vocaboli e una migliore dizione.

• Leggere di tutto e tutti i giorni: giornali, riviste, libri, istruzioni d’uso degli ap-parecchi, ecc. dedicando almeno mezz’ora al giorno alla lettura.

• Non continuare nella lettura dello scritto se una parola è di significato scono-sciuto; chiedere a qualcuno o ricercare subito il senso su un dizionario aggior-nato.

• Tenere in casa e a “portata di mano” un dizionario della lingua italiana e dellelingue straniere che i figli studiano a scuola.

• Chiedere sempre chiarimenti all’interlocutore se una parola o parte del di-scorso non è chiara, soprattutto se si tratta di personale della Pubblica Ammini-strazione che svolge un servizio a favore dei cittadini.

• Leggere quotidianamente un giornale o articoli da un settimanale per essere“al passo con la lingua che cambia”, anche nel mondo dei mass-media.

• Partecipare a conferenze, dibattiti, incontri: linguaggi diversi e diversi relatoriaumentano il lessico.

• Imparare una lingua straniera anche in età avanzata o riprendere lo studio diuna lingua appresa a scuola, anche con l’aiuto di cassette o video.

• Seguire i programmi in lingua straniera in TV o con la radio: l’udito si affinae l’apprendimento nel tempo è assicurato.

• Parlare spesso, comunicare con tutti soprattutto su idee, tendenze, progetti,ideali. Le notizie cambiano ogni giorno ma sono le idee quelle che invece cam-biano la vita.

L’italiano diventa difficile?Se la lingua italiana è incomprensibile

anche ai “non-stranieri”

La Fèsta de la MamaL’è bèl a vèt la màmacon bràs ol sò tusìperchè la priaérala tùrna amò a fiurì!

Po’a’’l sùl al nàs curiùsper vèt chel nuilì:l’è sègn che chèsto monta l’è mia dré a finì!

La màma la se stìmadel sò bèl trutulìe l’pàr che la ghe dìse:“Oi vèdet a cresì!”

La pènsa zà a chel tépquàndo l’sarà grandìche per frontà la étal’g’avrà tant de patì!

Intàt che l’ghe l’à’n bràsl’amùr al ghe fà dì:“Orés che la tò étal’és mài gna de finì!”

E a sera zó i mé öcc,quando l’sarà’l mé dé,orés che chèsto fiölal sìe amò lé con mè!

La Fèsta delPapàPapà, per la tò fèstaörés fàt ü regàlperchè te öle bé,ma pöde mia crumpàl!

Te crumperés ol mónt,però col me bursìa mè che me contèntede dàt tance basì!

Te sé’l papà piö bèlche gh’è a chèsto mónt,ma quàndo fó’l monèlg’ó pùra a stàt defrónt!

Perchè te fé la céraprope de tèmporàlintàt che me ripàree sìrche de scansàl!

Dopo d’ìm registràt,al tùrna amò’l serée te me fé capìde ölem sèmper bé!

Sarés ön orfanèl,papà, sensa de té,o cóme ü trovatèlsbatìt de ché e de lé!

Adès, per la tò fèsta,orés saltàt in bràsper dìt che só contétperchè te m’è fàcc nàs!

don Giulio Gabanelli

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“Beati gli afflitti perché sarannoconsolati ”(Mt 5,4).

Non tutte le afflizioni meritano la con-solazione offerta da Dio, e non ogni pian-to merita che le lacrime vengano da Luiasciugate, se non per una conclusiva so-vrabbondanza di misericordia, e per quelmistero di comunione dei santi e dei pec-catori che intreccia in modo salvifico idestini umani e i più svariati cammini.

La beatitudine promessa ha certamen-te un’ampiezza universale annunciata daIsaia 25,8 “Egli eliminerà la morte persempre, il Signore asciugherà le lacrimesu ogni volto” e confermata dal testodell’Apocalisse “egli sarà il Dio con loro.Tergerà ogni lacrima dai loro occhi: nonci sarà più la morte, né lutto, né lamento,né affanno, perché le cose di prima sonopassate” (Ap. 21, 4).

I padri della Chiesa e gli scrittori spiri-tuali sono sempre stati convinti che talebeatitudine è legata ad un’afflizione di

chi piange per la dolorosa coscienza del-la propria colpa, meditando sul malecompiuto e sulla lontananza da Dio: è ilcelebre pianto di Davide “Miserere meideus... quondam iniquitatem meam egoconosco... redde mihi laetitiam”: non unpianto frustrato, ma di commozione perl’immeritata salvezza.

La memoria del peccatore richiama lelacrime di Pietro,che si pente del suo tra-dimento durante la passione di Cristo (Lc22,62). Il pianto dei convertiti che sonocerti del suo perdono, ma che hanno lanecessità di contemplare la passione diCristo , per scoprire il prezzo del loro ri-scatto, quindi l’infinita grandezza dellaloro vita redenta.

Lo stesso evangelista Luca, ha eviden-ziato questa beatitudine nei suoi perso-naggi e nei suoi scritti, fa piangere facil-mente i personaggi la peccatrice che “sipose piangendo ai piedi di Gesù”.

Un ulteriore caratteristica del pianto è

quella di chi si affligge per la “presentecondizione di esilio” e per l’attesa strug-gente del Regno di Dio. Come affermaSan Paolo nella lettera ai Romani 8,19ss

“La creazione stessa attende con impa-zienza la rivelazione dei figli di Dio: essainfatti è stata sottomessa alla caducità,non per suo volere, ma per volere di coluiche l’ha sottomessa e nutre la speranza diessere lei pure liberata dalla schiavitùdella creazione, per entrare nella libertàdella gloria dei figli di Dio”.

Lo stesso Salmo 126 richiama il con-cetto di certi “canti dell’esilio” che la-sciano sottintende un richiamo alle beati-tudini degli afflitti: “Chi semina nelle la-crime mieterà con giubilo. Nell’andarese ne va e piange, portando la semente dagettare ma nel tornare viene con giubiloportando i suoi covoni”.

Il credente si affligge per la corruzionedella natura umana, avvertendo l’incom-patibilità che avverte tra spirito e materia,per la presenza del peccato del mondo,sotto la regia di satana. Il credente si af-fligge per lontananza mistica della crea-zione dalla sua origine trinitaria, l’indif-ferenza del fatto che tutto è predestinato aCristo, con la noncuranza nei riguardidella vocazione sponsale dell’uomo.

L’afflizione a cui è promessa la beati-tudine è quella propria della Chiesa cheattende la venuta del Regno, e prega epiange per tutto ciò che colpevolmentene ritarda la sua venuta. Le tre dimensio-ni dell’afflizione non possono essere se-parate e abitano e coesistono nella co-scienza del santo e tutte e esperienze siassommano, e le lacrime sono l’ultimapurificazione dello sguardo e della co-scienza.

Anche per questa beatitudine vale ilprincipio sostenuto per le altre : che il pa-radosso in esse contenuto non è ultima-mente proponibile se non in forza del mi-stero della persona di Cristo.

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10 MAGGIO 2004

LE BEATITUDINI

B E AT I G L I A F F L I T T ILe lacrime degli afflitti nel dialogo d’amore trinitario

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11MAGGIO 2004

Momenti di vita a Casa Santa Maria

IL GRUPPO FAMIGLIA SI INCONTRA A ROTA IMAGNA

Che ruolo ha la famiglia nella società di oggi? Quanti e qualivalori ne supportano la crescita? La competitività ? Il consu-

mismo? L’individualismo dilagante?Ammiriamo molto le famiglie che, nonostante tutte le difficoltà

hanno avuto la forza e il coraggio di costruire il loro rapporto sul-la roccia “Dio”.

Ma bombardati come siamo dai mass media con falsi ideali, seabbandonati a noi stessi, rischiamo di prendere decisioni, che van-no nel senso opposto.

Fortunatamente però Dio è sempre disponibile a guidarci, aprenderci per mano e, se sappiamo abbandonarci a lui in comple-ta fiducia, la nostra vita comincia a cambiare radicalmente.

Così avvenne anche per noi,quando due anni fa decidemmo dipartecipare agli incontri del gruppo famiglia invitati da alcuni co-noscenti. Da lì iniziò un cammino di fede che prosegue tutt’ora.

Oggi siamo qui a testimoniare i tre giorni vissuti a fine marzo aRota Imagna da varie famiglie che hanno sentito la necessita di riu-nirsi per condividere dei momenti di riflessione. Il tutto è statomolto bello, sia per i bambini che non hanno fatto altro che gioca-re, sia per noi adulti che abbiamo dialogato e ”battagliato”sul temadel perdono. Quest’argomento è secondo noi alla base di tutto per-ché senza “perdono“ niente può avere una prospettiva a lungo ter-mine, sia nella nostra vita famigliare, che lavorativa, che sociale.

Esso deve essere onnipresente perché con la sua assenza nonriusciremmo a vivere in pace nemmeno con noi stessi.

Durante i tre giorni vissuti insieme tutto si è svolto nella piùcompleta armonia sotto la sapiente direzione di don Angelo.

Per la nostra famiglia questa esperienza è stata molto utile e co-

struttiva, ha rafforzato il nostro rapporto e ci ha fattoi progredirenel nostro cammino di fede.

Speriamo con questa testimonianza, di poter dare un piccoloaiuto ad altre coppie, e chissà mai che non ci si possa conoscere aiprossimi incontri del gruppo famiglia. Paolo e Marilena

G iovedì 25 marzo, giorno dell’Annun-ciazione, è stato un giorno di grande

festa a Casa Santa Maria. I preparativi so-no iniziati le settimane precedenti; ci sia-mo dati tutti da fare per rendere questagiornata veramente speciale. Abbiamo de-corato l’ingresso con le catene e le roselli-ne bianche e azzurre realizzate da un grup-po di ospiti in compagnia delle volontarie,per rendere visibile e condividere con lagente del paese la festa della nostra Casa.

La mattina del 25 molti ospiti elegantis-simi sono scesi in chiesa per la celebrazio-ne della Santa Messa presieduta da Sua Ec-cellenza Monsignor Bruno Foresti. Vo-gliamo ringraziare il nostro Parroco DonAnnunzio, il presidente Don Angelo, DonGiulio, il vicario Don Angelo, Don Lino,Don Carlo, Don Giorgio, Don Francesco,Don Umberto per la celebrazione intensaed emozionante che ci hanno regalato con

la loro presenza. Le letture e i canti sonostati animati da un gruppo di dipendentiguidati dall’entusiasmo della nostra SuorJocelyn. Al termine della Santa Messa,Monsignor Foresti si è recato nei repartiper un saluto personale a tutti gli ospiti.

Vogliamo rivolgere un ringraziamentoparticolare anche ai sindaci di Brembilla edi Zogno perché con la loro presenza cifanno sentire la vicinanza della comunitàcivile.

Dopo un pranzo particolarmente ricco eun riposino, alle 15.30 ci siamo ritrovatitutti in sala animazione per trascorrere ilpomeriggio insieme rallegrati dalla musicadi Franco che è stato molto bravo a coin-volgere gli ospiti nei canti. Grazie di cuoreanche a tutti i parenti, sempre sensibili edisponibili ai nostri inviti.

Anche domenica 4 aprile è stata unagiornata molto particolare. Per inaugurare

la bancarella di Pasqua (che è ormai entra-ta a far parte della tradizione di Casa SantaMaria), abbiamo invitato a cantare il grup-po folkloristico “le donne alla fontana” diSanta Brigida che, con i loro costumi tradi-zionali e le canzoni di un tempo, hannopermesso ai nostri ospiti di ritornare indie-tro negli anni e di provare emozioni cari-che di ricordi. Anche in questa occasionela partecipazione dei parenti è stata vera-mente eccezionale, tanto che per un attimoc’è stata la caccia all’ultima sedia!!!

La nostra bancarella è stata come sem-pre un successo grazie alla sensibilità dellagente e alla disponibilità delle nostre “su-per volontarie” che non si fermano mai.

Grazie quindi a tutte le persone che con-tribuiscono a rendere significative e unichele giornate dei nostri ospiti a Casa SantaMaria. A presto!

Le animatrici Grazia e Cinzia

Il perdono

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12 MAGGIO 2004

A rriva il mese di maggio e Maria civiene incontro. Nel celebrare questo

tempo particolarmente caro alla tradizio-ne mariana, non si può non dedicare unosguardo particolare a colei che è la prota-gonista: Maria. Cogliamo l’occasioneper fare una brevissima riflessione sulladevozione mariana, così sentita dentro lanostra comunità (basta contare le diverse“chiesine” dedicate alla Madonna...) eallo stesso tempo, però, “sull’orlo di unacrisi”. Abbiamo avuto il nostro bel da fa-re nelle nostre comunità in questi anniper cercare un’espressione equilibratadi questo aspetto della devozionee della fede. Attorno a Maria cisiamo come sentiti assediatida due eccessi: da una par-te, un’ansia e quasi un fa-natismo preoccupato ebattagliero di devoti diMaria, impegnati in unasua difesa ad oltranza,spesso ai margini deicammini comunitari (de-vozioni singolari “dietroa santuari e ad apparizio-ni”); dall’altra, un silen-zio e una disaffezionequasi infastiditi, non pri-vi di pregiudizi, anche inmolte persone impegnateseriamente nei camminicristiani. Questi eccessinon hanno favorito l’in-tegrazione di una serenadevozione dentro le for-me nuove della spiritua-lità e della pastorale cri-stiane. Peccato: perchéMaria è una delle cosepiù preziose e delicatedella nostra fede. E unrapporto non equilibratocon Maria rischia di squi-librare il rapporto conGesù; perché non c’è Ge-sù senza che ci sia Maria.

Ci abbiamo messo un

domande e intercedere per noi. In realtàDio, in Gesù Cristo, ci è più vicino diqualsiasi altro. Se Maria ci è vicina, èperché ce l’avvicina Dio: Dio le dà lagrazia di esserci vicina. L’unico media-tore è Cristo. E tutto ciò che Maria è pernoi, lo è per la sua relazione singolarecon Cristo. Ambigua è anche l’insisten-za eccessiva sui privilegi di Maria, cherischia di diventare un valore in sé; unasorta di essere straordinario, una divinitàsulla quale si accumulano tutti i titoli, levirtù e i privilegi possibili. In questo mo-

do, il riferimento a Cristo resta tal-mente sottinteso da essere dimen-

ticato; e un discorso cristianoed evangelico su Maria si tro-

va imbarazzato.I vangeli dovrebbero es-

sere il riferimento polaredi ogni discorso mariano.Ora, nei vangeli si parlapoco di Maria. La lorosobrietà già dice qualco-sa di importante di lei.Come tutte le mamme,Maria è umile, ama sta-re in disparte; si ralle-gra solo quando puòservire; quando la met-tono troppo al centronon le si fa un buon ser-vizio. Nei vangeli nonc’è l’ansia di esaltareMaria; se ne parla poco.Ma è presente nei mo-menti chiave: alla nascitaa Betlemme e nell’infan-zia di Gesù a Nazareth;alle nozze di Cana; aipiedi della croce sul Cal-vario; nel cenacolo congli apostoli a Gerusalem-me. E una presenza cheha due caratteristiche.Prima: Maria assiste,presenzia a ogni parto,a ogni nascita; figuradella fecondità umana,Vincenzo Orelli, Annunciazione, Zogno, pala dell'altare maggiore della Chiesa di S. Maria

po’ a scartare alcune ambiguità e devia-zioni nella devozione mariana. Via am-bigua è per esempio quella che introducenel sentire cristiano l’idea forte dellamediazione di Maria. Dietro c’è la con-vinzione di un Dio lontano e inaccessibi-le, e magari severo; e un’immagine vagae slavata di Gesù Cristo. Rispetto a unDio onnipotente e giudice lontano, Ma-ria ci sarebbe più vicina, ci capirebbe dipiù, potrebbe presentare a Dio le nostre

La Fede di Maria“...io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stir-pe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu leinsidierai il calcagno. L’uomo chiamò la moglie Eva,perché essa fu la madre di tutti i viventi”. (Gen 3)

“Ti saluto o piena di grazia, il Signore è con te... Ec-co, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiame-rai Gesù... Allora Maria disse: Eccomi, sono la servadel Signore, avvenga di me quello che hai detto”. (Lc 1)

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13MAGGIO 2004

quando la parola viene a fecondarla. Pre-senzia alla nascita di Gesù; alla primamanifestazione pubblica del figlio Mes-sia; alla nascita dell’uomo nuovo sullacroce; alla nascita della Chiesa nel cena-colo. In questi momenti in cui la Paroladi Dio viene al mondo è all’opera lo Spi-rito. A far nascere, a creare è lo Spirito.Ma lo Spirito ha bisogno di una terra cheaccoglie, di un corpo che ospita, che fac-cia da madre alla Parola... La secondacaratteristica di questa presenza di Ma-ria alla nascita della Parola nel mondoè il nascondimento, la rinuncia, lo spos-sessamento. Far nascere comporta se-pararsi, spossessarsi, mettersi a servi-zio dell’altro. E la caratteristica più evi-dente di Maria nei vangeli: l’umile servache scompare, si spossessa, perché sia ilFiglio. Per questo è stata scelta; è pienadi grazia; totalmente dedita al disegno diDio: per accogliere e servire Gesù, nellafede. E la fede la grandezza di Maria.Tutta la sua vita è un cammino di fede.Nella prova della fede: per comprendere,per credere in Gesù e per seguirlo.

Maria è la prima dei credenti; coleiche apre la fila dei cristiani; la prima deifratelli; la madre della Chiesa.

In questo ci aiuta e ci guida; ci fa damodello, indicando il luogo dove, in noi,si depone il mistero della fede, il veniredella Parola. Maria è madre della Chiesain quanto sposa. La nuova Eva. In lei sirivela il mistero profondo della donna edella fede. E perciò dell’incontro di Diocon l’uomo. La donna è apertura e acco-glienza. Come la terra, la donna riceve ilseme e dà il suo frutto. Nella grande pa-rabola evangelica, tutti gli esseri umani -uomini e donne -sono seminati: e il semeè la Parola di Dio. L’uomo è chiamatoad accogliere il seme della Parola chegli dà la vita. Si può dire dunque che lafede, l’accoglienza della parola, è l’at-teggiamento femminile che è in tutti noi:apertura fiduciosa alla vita che ci vie-ne donata da Dio. In questo senso Ma-ria, la donna che in maniera unica e sin-golare accoglie con fede la Parola, è par-te di tutti noi. Maria è l’immagine viva diquella parte di noi che resta verginenell’attesa della parola. Questa strutturaoriginaria verginale ci aiuta a pensare inqualche modo nella direzione dell’Im-

macolata Concezione, dogma annuncia-toci nelle apparizioni di Lourdes e di cuiquest’anno ricorre il 150° anniversario.

Noi siamo diversi gli uni dagli altri;abbiamo mille volti e mille storie; siamoprotagonisti di vicende complesse; mac’è, in ciascuno di noi, quello spazio diterra inviolata che risale all’origine e at-tende il seme; quella parte intima di noiche, quando arriva, è capace di ricono-scere la Parola di Dio. Così Maria fa par-te di noi e della nostra vita di fede. Ognivolta che ci ricordiamo di lei, ci ricordia-mo della Parola, ci ricordiamo di Gesù edi quel luogo originario e verginale che,dentro di noi, lo attende. E ogni volta cheil Signore viene, lei, silenziosa, nascostaè lì. A presenziare alla nascita: a ogni na-

scita che la Parola di Dio suscita nella vi-ta dell’uomo che nasce alla fede. Siamoperciò convinti che una devozione ma-riana che le nostre comunità devono pro-muovere e sostenere si debba muoveresulle strade di una rinnovata evangeliz-zazione; dove si sta cercando di favorirecammini di fede attraverso l’annunciodella parola, la celebrazione della litur-gia, la pratica della carità e l’edificazionedi comunità cristiane umili ed autenti-che, lì c’è un terreno sano per la devozio-ne mariana. Lì e dovunque nel mondo etra gli uomini si aprono, nelle vicendequotidiane, profondità e intimità capacidi rivelare l’originaria e divina attesaverginale che Dio ha posto nel cuore diogni uomo.

La Fede di Maria

Caravaggio, Madonna dei Palafrenieri di Sant'Anna, Roma, Galleria Borghese

Caravaggio svolge da par suo il tema della Genesi,raffigurando la Madonna nell'atto di schiacciareil capo del serpente, con l'aiuto del Figlio,sottolineando così l'azione corredentricedi Maria e di Gesù, con la presenza di Sant'Anna,sinonimo di Grazia, come vogliono i testi sacri,generatrice dell'Immacolata.

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14 MAGGIO 2004

S e la riscoperta compiuta dal nostrocardinale Furietti della letteratura

umanistica bergamasca o di scrittori ber-gamaschi in lingua latina del 1500 nonrisulta molto importante, ben diversa in-vece è il ritrovamento da lui compiuto dipochi ma rilevanti mosaici di epoca ro-mana. La mostra di Parigi del 1999 su“Adriano. Tesori di una villa imperiale”,dedicata all’imperatore romano e allasua imponente villa di Tivoli, ha eviden-ziato l’importanza delle scoperte archeo-logiche di Giuseppe Alessandro Furietti.

Tivoli era già stata oggetto di scavi al-meno a partire dal 1500, ma un nuovoimpulso all’esplorazione del territorio siebbe a partire dagli anni trenta del 1700,grazie soprattutto ai gesuiti e al cardina-le Alessandro Albani. Anche G.A.Fu-rietti si dedicò in questo periodo agli sca-vi di Tivoli e con grande successo, pur sein un periodo di tempo molto limitato,tra la fine del 1736 e la primaveradell’anno successivo.

Nel dicembre 1736 gli scavatori al ser-vizio del Furietti riportarono alla lucedue centauri (che verranno presentati inun successivo articolo), mentre il ve-nerdì santo dell’anno successivo avven-ne la notevole scoperta del Mosaico del-le Colombe. Questo presenta quattro co-lombe (o tortore) posate sul bordo di una

bacinella finemente lavorata; delle co-lombe una si sta abbeverando, mentre lealtre si scaldano al sole; sotto la manigliadella bacinella vi è in rilievo un perso-naggio alato, forse Cupido.

Il mosaico venne ridotto dal Furiettiad un rettangolo regolare e inserito inuna cornice per cui ora misura cm 85 x98. L’importanza del mosaico è data dalfatto che era stato descritto dallo studio-so romano del primo secolo d.C. Plinioil Vecchio nella sua opera enciclopedica

Naturalis Historia (l. XXXVI, 25), ilquale lo aveva attribuito all’artista grecoSoso autore nella reggia di Pergamo delcelebre asaroton oekon o “pavimentonon spazzato” (ora presso il Museo La-teranense), in quanto riporta il pavimen-to di un’abitazione con gli avanzi di unpranzo. Secondo Furietti il mosaico eraun originale del secondo secolo a.C. efatto trasportare dall’imperatore Adria-no a Tivoli per la sua villa. Studi più re-centi il mosaico scoperto dal Furietti sa-

Mosaico delle Colombe, (copia da Soso di Pergamo), Roma, Musei Capitolini • Mosaico con scena silvestre, conservato in Vaticano, BibliotecaApostolica, Sala Nozze Aldobrandini, ritrovate in Sant’Alessio sull’Aventino nel 1746(?).

Tavolino ottocentesco, San Pietroburgo, Ermitage,

I mosaici del Cardinal Furietti

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15MAGGIO 2004

rebbe copia romana del periodo 125-130 d.C.

L’enorme impressione suscitata tra gliintenditori d’arte e il ritrovamento dellacitazione di Plinio spinsero Furietti acontinuare gli scavi, pur con i pochi mez-zi economici a disposizione e con buonsuccesso. Purtroppo per continuare scavie studi Furietti fu costretto a vendere al-cuni pezzi e l’intera collezione superstitefu dispersa dagli eredi dopo la sua morteavvenuta nel 1764. Alcuni pezzi finironoper eredità ai Moroni di Bergamo, altri aiTassi. I più interessanti vennero acquista-ti dal pontefice Clemente XIII e collocatied ora si trovano nei principali musei ro-mani, come quello delle Colombe, con-servato nei Musei Capitolini.

Tra quelli scoperti attorno al 1746, si ri-corda quello con una complessa scenacampestre ritrovato presso la chiesa diSant’Alessio sull’Aventino, con alcunicervi, un elefante, un leone e un cinghiale,ed ora conservato presso in Vaticano, nel-la sala delle Nozze Aldobrandini. Semprein Sant’Alessio Furietti scoprì un secondomosaico che rappresentava Ercole con uncarretto trainato da cinghiali.

Furietti fece molto di più: consideratoche i romani tendevano a conservare so-lo i reperti archeologici di maggiore bel-lezza e a ridurre gli altri a calce nei forni,il futuro cardinale ebbe la magnifica ideadi utilizzare i mosaici di piccole dimen-sioni per tavoli. L’iniziativa del Furietti,purtroppo finora non studiata, è nota so-

lo tramite una lettera inviata nel novem-bre 1739 all’amico Pietro Calepio:“D’altri Musaici antichi, che servivanodi pavimento, ho ritrovata io la manieradi farne de tavolini in forma tale, chepaiono fatti da principio per un tal uso.Questa mia invenzione, a cui niuno de’nostri antiquari v’aveva pensato, ha ecci-tato il prurito in tutti di cercare i Musaicicolorati, dopo che ne hanno mandati tan-ti a male. Avrò fatto almen questo bene-fizio al pubblico, che ritrovandosene, sicavino con diligenza”.

Uno di questi tavolini è tuttora visibilenel palazzo di Bergamo dei conti Moro-

ni, un altro di notevoli dimensioni, collo-cato su una struttura di bronzo, e donatoal papa Benedetto XIV è conservato aRoma nel museo dei Conservatori. Laprovenienza dell’inserto di mosaico da-gli scavi di Tivoli, permette di ipotizzarecome del Furietti o almeno prodotto se-condo le sue indicazioni anche il “Tavo-lino Albani” conservato allo Skulpuren-sammlung di Dresda. La moda inaugura-ta dal Furietti avrebbe avuto successo neisecoli: all’Ermitage di San Pietroburgo èconservato, per esempio, un tavolino ot-tocentesco con mosaico riproducentequello delle Colombe scoperto dal Fu-rietti. D’altra parte la fama stessa dellabellezza dei ritrovamenti del Furietti fe-ce sì che i maggiori musei europei cerca-rono di procurarsi anche solo bordure dimosaico di piccole dimensioni.

Tali interventi archeologici ebbero ta-le risonanza che lo stesso Furietti fuspronato allo studio della storia del mo-saico anche al fine di formare nuovi arti-sti del settore e nel 1752 diede alle stam-pe quella che rimane la sua opera mag-giore, il De Musivis (“I mosaici”). Aconferma della validità e dell’attualità diquesto lavoro, nel 1991 la studiosa IsottaFiorentini Roncuzzi ha dato a curato lariproduzione anastatica del De Musivis,a cui ha aggiunto una traduzione sinteti-ca e un capitolo di aggiornamento conl’evoluzione del mosaico dal XVIII se-colo ai giorni nostri.

Ivano Sonzogni

Tavolino “Albani” con inserto di mosaico, Dresda, Skulpurensammlung, cm.89x25 • Frammento di bordura di mosaico, Parigi, Bibliothèque Nazionale

Furietti, De Musivis, Roma, 1752

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ZOGNOZOGNOnnoottiizziieennoottiizziiee

16 MAGGIO 2004

Viaggioa BerlinoB erlino è una città nuova. Sicuramente que-

sto è l’aggettivo che più si presta a definirela realtà d’una città che è risorta completamen-te dalle macerie a cui era ridotta nell’aprile ’45,conclusa la II guerra mondiale.

Ho avuto modo di ammirare di persona la ca-pitale tedesca nella settimana fra il 16 ed il 20marzo, grazie alla gita scolastica, e devo am-mettere che la vista di questa città può lasciareperplessi, o comunque non convincere piena-mente. Mi spiego meglio: vedendo Roma nel2002 ero stato colmato d’un senso d’appaga-mento e soddisfazione veramente completo.Forse anche perché tale città rappresenta pernoi italiani qualcosa di speciale, perché ricordala grandezza d’uno dei più grandi imperi dellastoria, o perché vi si può ammirare l’arte e lacultura più belle del mondo, senza naturalmen-te dimenticare che essa è il cuore della nostrafede, sede dei papi da due millenni.

Una città come Roma, oltre alle ricchezze ar-tistiche, culturali e storiche che ospita, si caricad’un atmosfera particolare che chiunque vi siastato ha certamente avvertito.

Berlino, la capitale della Germania, contacirca tre milioni e mezzo di abitanti, di cui il13% (443.600) sono stranieri. Essa è tornata adessere la capitale tedesca dopo il crollo del mu-ro di Berlino nel 1989, e del regime comunista.Ancora oggi è possibile distinguere chiaramen-te le differenze fra le due parti della città, quel-la d’influenza sovietica e quella invece occi-dentale, che il famoso muro teneva divise.

Consideriamo comunque la città nel suo in-sieme complessivo; se da un lato è infatti possi-bile ammirare opere classiche e tradizionali,dall’altro la modernità, presente in misura mas-siccia, penetra a volte quasi invasiva, special-

mente nelle scelte urbanistiche e architettoni-che, creando a tratti una netta spaccatura fra ledue anime della città, quella antica (presente inmisura minore), e quella appunto moderna (si-curamente predominante).

Questa sensazione di mancanza di continuitàsi può provare osservando strutture come ilReichtstaag, la sede del parlamento tedesco,un’imponente struttura in stile neoclassico otto-centesco sormontata da una cupola di vetro direcente realizzazione, che rappresenta piena-mente la sovrapposizione antico-moderno lar-gamente presente; pensiamo oppure al com-plesso d’architettura moderna al centro dellacittà, il Sony Center, costituito da alti palazzi diferro e vetro che, considerando la nostra conce-zione e la nostra cultura in fatto di architettura,lasciano alquanto spaesati, non solo per la dub-bia funzionalità di essi, ma anche per la fred-dezza che esprimono.

Tutti questi eccessi di modernità rischiano ditanto in tanto di annoiare l’occhio dell’osserva-tore, pur ammettendo naturalmente che molterealizzazioni hanno un loro fascino e grandeoriginalità .

La capitale tedesca offre comunque ancheparecchie possibilità agli appassionati dell’arteclassica. Veramente meritevoli sono a tal pro-posito il Museo dell’Arte Antica (“Pergamon-museum”) e la “Alte Nationalgalerie”, la galle-ria d’arte classica più grande in Germania.

Il primo raccoglie reperti (e riproduzioni),spoglie di guerra e tutti quegli oggetti di cui i te-deschi si sono impossessati nel corso della lorostoria (specialmente durante il II ed il III Rei-ch), oggetti antichi e di altissimo valore appar-tenenti alle grandi civiltà antiche vissute nelMedio oriente; elementi di spicco sono peresmpio l’Altare di Pergamo, il Tempio di Athe-na e quello di Caracalla, per quanto riguardal’arte ellenica, mentre l’arte babilonese ci offrela porta di Ishtar, e lo stesso palazzo di Ishtar;presenti in larga misura sono pure l’arte islami-ca, quella siriana (splendida la stanza in Alep-po) e quella assira.

Nell’altro museo trovano posto dipinti pro-

venienti da tutta Europa, appartenenti al perio-do rinascimentale e non solo; in esso si trovanoanche opere d’arte di artisti italiani come il Ca-naletto o Raffaello.

A proposito di musei d’arte è opportuno ri-cordare la ”Gemaldegalerie” che contiene i di-pinti dei più grandi pittori della storia, da Bru-gel il Vecchio, a Raffaello, a Caravaggio.

Di grande rilievo è inoltre la residenza degliimperatori di Prussia, a Postdam, appena fuoriBerlino, che ricorda molto la Reggia di Versail-les, sebbene di molto inferiore quanto a dimen-sioni. In essa sono contenuti i cimeli appartenu-ti ai vari imperatori di Prussia e Germania, co-me libri, vestiti, dipinti, ecc. Camminando tra lestanze della sontuosa reggia e passeggiandonell’ampio giardino esterno è possibile farsiun’idea del lusso e della magnificenza in cui vi-vevano i monarchi del XVIII e XIX sec.

L’ultimo giorno della nostra permanenzanella città è stato dedicato alla visita della Chie-sa Monumento simbolo della città, la cattedralegotica di cui resta solamente il campanile,scampato ai bombardamenti alleati del 1945.Attorno a tale struttura, che è divenuta una sor-ta di museo fotografico, sono state realizzatedue strutture moderne, l’una adibita a chiesaper le celebrazioni, l’altra a museo storico.

Il complesso è divenuto meta di pellegrinag-gio per milioni di turisti e fedeli che ogni annovi fanno visita.

Comunque la si veda è comunque innegabileche questa città abbia un fascino unico, così co-me ogni città, che la rende a pieno titolo una frale città più affascinanti d’Europa e del Mondo.

Facendo una considerazione a carattere so-ciale, ciò che colpisce di più di Berlino, e dellaGermania in generale, è la diversa educazione eil diverso senso civico che i tedeschi hanno ri-spetto a noi italiani. Ciò è visibile in ogni aspet-to della vita quotidiana, dal modo di viaggiarein automobile e di comportarsi in giro, all’at-teggiamento nei musei, al rapporto verso le isti-tuzioni e l’ordine costituito, al rispetto verso lalegge, che i tedeschi sentono sicuramente inmodo maggiore rispetto a noi. m.

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17MAGGIO 2004

L’osservazionenella scuola dell’infanzia

SCUOLA DELL’INFANZIAPARITARIA CAVAGNIS

L’osservazione si utilizza per rilevaredei dati riguardanti le esigenze del

bambino attraverso l’analisi dei lorocomportamenti, dei loro atteggiamenti edel loro apprendimento I dati raccoltivengono elaborati e valutati per ripro-grammare i percorsi educativo-didatticiprecedentemente codificati. Osservazio-ne e valutazione sono due processi in cuiil secondo dipende direttamente dal pri-mo e che risultano indispensabili per ilpercorso educativo.

CHE COSA È L’OSSERVAZIONEÈ un metodo di rilevazione di dati riguar-danti il comportamento, le azioni ossiaciò che i bambini fanno piuttosto chequello che sanno fare. E così nel gioconelle relazioni interpersonali con gliadulti, col gruppo dei pari si osservanotanti particolari che ci danno modo diampliare le nostre conoscenze su ciascunbambino, di comprenderlo meglio perpoi poterlo aiutare quando si richiede ilnostro aiuto- È proprio dall’osservazio-ne che si individua la percezione di sé ela sua autostima.

QUANDO OSSERVARE?Nel momento iniziale per conoscere ibambini e rilevare le loro esigenze; neimomenti intermedi tra le varie attivitàdidattiche, e durante il gioco.

L’osservazione è poi d’obbligo al ter-mine dei percorsi formativi e didattici:quadrimestre, anno scolastico, triennioecc...

• COME SI OSSERVA? L’osservazionepuò essere effettuata con un approcciosperimentale, psicoanalitico, osservativi.• APPROCCIO SPERIMENTALE attival’osservazione del comportamento in-fantile in laboratorio e, quindi, in una si-tuazione piuttosto artificiale• APPROCCIO PSICOANALITICO il me-

todo tende a valorizzare la famiglia diprovenienza. L’impostazione teoricadella psicoanalisi evidenzia come lo svi-luppo del bambino si realizzi per nMezzo dei legami con le figure familiari,innanzitutto con la madre.• OSSERVAZIONE ECOLOGICA L’os-servazione ecologica consiste nell’anno-tazione puntuale e corretta dell’anda-mento della vita di sezione, delle attività,

dei tempi d’inizio e conclusione di ogniattività, dell’ambiente nel quale ha luogol’attività, della grandezza del gruppo, delrapporto numerico adulti-bambini. Dellaqualità e quantità dei materiali.

Ci sono poi le scale di valutazione chesono gli strumenti idonei all’osservazio-ne di comportamenti per i quali sonopossibili valutazioni per gradi e livelli(es. il bambino è attento: mai, raramente,spesso, sempre)

Occorre però avere la consapevolezzadel valore, ma anche dei limiti dell’os-servazione. La vita della scuola è costi-tuita, infatti, di tanti momenti e non sipuò pretendere di registrarli tutti. È inol-tre necessario integrare i dati osservati ascuola, con le osservazioni ricevute daigenitori. A volte i dati delle osservazioniconfermano quello che già sapevamo, al-tre volte arricchiscono le nostre cono-scenze, le modificano e ci inducono acambiare atteggiamenti e modi di opera-re. Anche le foto qui riportate fanno par-te di dati frutto... dell’osservazione!!!!

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18 MAGGIO 2004

Il giorno 25 marzo 2004 alle ore 20.30 si è riunito presso la sala 5 dell’oratorio di Zogno il Consiglio Pastoraleparrocchiale con il seguente ordine del giorno:" Riflessione sulle celebrazioni dei sacramenti dell’I.C. (Prima Confessione, Prima Comunione, Cresima) consi-

derando che celebrare significa vivere insieme quello che il Signore dona e metterlo a disposizione dei fratelli." Riflessione sul Tempo pasquale come tempo della festa e della gioia: come vivere insieme la gioia della ri-

surrezione?" Iniziative del gruppo famiglia per i fidanzati: impostazione del nuovo corso fidanzati con la proposta per

l’iscrizione al corso." Eventuali e varie

Abbiamo iniziato l’incontro con un breve momentodi preghiera:”Vi darò un cuore nuovo, metterò

dentro di voi uno spirito nuovo”. È ciò che ci attendecon la Pasqua del Signore, se solo noi saremo capacidi abbandonarci a Lui, di lasciarci perdonare e di affi-darci completamente nelle sue mani.

" Don Angelo insiste sul concetto più volte discussoma fondamentale: la catechesi e la vita quotidiana sonoun collegamento obbligato, sempre. Pertanto, comeriuscire ad aiutare i nostri ragazzi e la nostra comunitàa vivere l’incontro con Cristo, comprendendolo nelmodo migliore e disponendosi a comunicarlo nellaquotidianità?

Il punto di partenza è che la condizione essenziale diogni cristiano, a qualsiasi età, è quella di essere in con-tinua ricerca: la ricerca è l’azione che anticipa e seguel’annuncio; su ciò è importante investire le energie af-finché la testimonianza sia veramente autentica, so-prattutto verso le giovani generazioni che sono invitatea cercare il Signore, non credendo di averlo già trovatoo “posseduto” (magari al termine del percorso di Ini-ziazione cristiana).

Purtroppo spesso il disinteresse dei giovani nascedal “tutto e subito” che si consegna nel percorso di I.C.,confondendo le parole dette con l’esperienza reale diincontro con il Signore...

Si potrebbe magari ripensare a proposte più variega-te di catechesi, coinvolgendo anche i sacerdoti parrocidelle altre comunità presenti sul territorio di Zogno.

È stata anche proposta l’idea dei “Centri di ascolto”cioè piccoli gruppi condotti da alcuni adulti (che do-vrebbero fare prima un cammino di preparazione) cheriuniscono al massimo una ventina di persone che vi-vono vicine, con l’intento di avvicinarle e andare versoloro e con loro pensare ad un camino di catechesi. Laproposta potrebbe essere “testata” in alcune vie delpaese magari durante il mese di maggio come gruppodi preghiera.

" Don Angelo sottolinea l’importanza del vivere iltempo pasquale, considerando che è il tempo liturgicopiù lungo dopo il tempo ordinario, come tempo digioia, come continuo tempo di annuncio della risurre-zione di Cristo, come tempo di festa. Purtroppo siamostati abituati molto di più a puntare, anche giustamente,sulla Quaresima, mettendo così in secondo piano la Pa-squa: passato il giorno di Pasqua, tutto si conclude. Ènecessario pertanto ripensare a come “mantenere vivo”lo spirito pasquale anche nelle celebrazioni delle setti-mane seguanti la Pasqua. Una proposta, relativa ai ra-

gazzi, è di continuare la celebrazione della Messa il ve-nerdì pomeriggio anche durante il tempo pasquale.

" Sono state presentate le iniziative relative al prossi-mo corso fidanzati, a seguito dell’incontro fra Don Al-geri (responsabile dell’Ufficio famiglia della Curia) ele coppie che hanno accompagnato i fidanzati nel corsopassato. Le iniziative sono varie:• Un percorso formativo, successivo al corso fidanzati,

ovvero per giovani coppie sposate o no che abbiano giàeffettuato il corso, da realizzare nei mesi di aprile-giu-gno con una serie di tre incontri sulle tematiche delladinamica della comunicazione, del sacramento del ma-trimonio e delle esperienze di gruppi -famiglie.

• Un percorso formativo per le coppie, che vogliono ovorranno seguire i fidanzati durante il corso, che verràeffettuato nel mese di settembre-ottobre, a livello in-tervicariale.

• Una riorganizzazione del corso mediante la cono-scenza dei fidanzati (e questionario) all’attodell’iscrizione che avverrà molto prima dell’iniziodello stesso e che permetterà di definire in modo piùomogeneo i gruppi di lavoro.

"Don Angelo si è preso l’impegno della “benedizionedelle famiglie”, ravvisa la necessità che queste sianoavvisate del giorno in cui passerà, perciò chiede la col-laborazione per conoscere innanzitutto il numero dellefamiglie per ciascuna via.

I vari momenti liturgici della settimana santa sonoriportati sul bollettino parrocchiale che uscirà i primi diaprile, con l’unica variante che la processione della do-menica delle Palme inizierà dalla Casa di riposo.

Durante il mese di maggio, il giovedì sera, verrannomantenuti gli incontri di preghiera nelle varie chiesine,come i passati anni.

Padre Luciano Tengattini, sacerdote sacramentino,attualmente vive a Stabello e rimarrà qui in attesa diterminare gli studi: si è reso disponibile per aiutare inparrocchia soprattutto il gruppo Caritas; verrà invitatoal prossimo incontro.

Sono iniziati i lavori di sistemazione dell’area a fian-co degli spogliatoi del campo da calcio in oratorio;mentre inizieranno dopo Pasqua i lavori di ristruttura-zione dell’edificio acquistatao a Tiolo dalla parrocchiada adibire a appartamenti di prima accoglienza.

Il Consiglio Parrocchiale si è concluso alle ore22.30. Il prossimo Consiglio Pastorale è stato convoca-to per il giorno 23 aprile 2004 alle ore 20.30

Il Gruppo Segreteria

Verbale del Consiglio Pastorale

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19MAGGIO 2004

Che la politica stia oggi attraversando un perio-do di crisi e di difficoltà è un dato fin troppo fa-

cilmente dimostrabile sia a livello locale sia ai li-velli più alti. Ciò perché si stanno perdendo le ra-gioni finali dell’agire politico, inteso come attivitàdi sintesi cioè coordinatrice delle diverse attivitàpubbliche dell’uomo.

È un sentimento abbastanza comune che la man-canza di un progetto coordinatore delle attivitàpubbliche dell’uomo e l’indebolimento delle ragio-ni finali dell’agire politico siano le motivazioni del-la “crisi” della politica: sembra quindi che le sceltepolitiche siano prese solo in ragione della forza so-ciale,

e spesso economica, di chi avanza desideri (lecosiddette lobbies o interessi legati a una ristrettacategoria) o che alcune decisioni prescindano da uncorretto consenso sociale e siano prese “dall’alto”di un potere politico astratto, distante e slegato dalsentire comune.

Da ciò deriva che oggi la politica più che persua-dere per la bontà del progetto, mira ad un convinci-mento basato su raffinate tecniche di persuasione at-traverso l’uso (e l’abuso) dei mezzi di comunicazio-ne di massa, con la televisione grande protagonista.

È certo che la politica, in quanto espressione dellaineliminabile aggressività umana, sia per sua naturaconflittuale ma è altrettanto certo che essa debbapuntare alla concordia delle parti che moderi questaconflittualità, anche a costo di esprimersi con leggidi basso profilo che non lacerino in modo irreparabi-le il tessuto sociale di una stessa comunità.

La complessità della nostra società impone quin-di di evitare al massimo la frammentazione doveogni attività pretende di avere regole proprie e pro-prie ricette per la soluzione dei problemi; al contra-rio, è richiesta alla politica la capacità di una “vi-sione d’insieme”, con le competenze ad essa lega-ta, che spesso manca non solo alla persona comunedestinataria della scelta ma anche a quanti sono le-gittimamente delegati a operare una scelta.

È sicuramente difficile superare la ricerca delproprio soddisfacimento personale “da consumato-re” e puntare ad un obiettivo partecipativo più glo-bale “da cittadino”.

I tre livelli attraverso i quali si esplica l’attivitàumana, personale, sociale e politico, sono stretta-

mente legati tra loro pur con le proprie caratteristi-che; è innanzitutto a livello personale che ciascuno dinoi si pone nei confronti del mondo che lo circonda.

Per sua stessa natura poi l’uomo è portato ad ag-gregarsi in “società” finalizzate al conseguimentodi un particolare obiettivo: è un livello di attivitàsuperiore al precedente in quanto prevede il rag-giungimento di obiettivi condivisi pur se limitatodalla singolarità dei fini. Nella nostra società si so-no sviluppate e continuano a svilupparsi un nume-ro crescente di aggregazioni sportive, culturali, divolontariato, con i propri campi d’azione indipen-denti e i propri fini: sono libere aggregazioni solita-mente attive e vivaci che nascono spontaneamentee che rispondono a bisogni della società effettiva-mente sentiti come tali, pur nel limite della parzia-lità del fine conseguito.

Proprio per questo non possono dare risposte al-la conflittualità di tali fini parziali, compito deman-dato alla politica (terzo livello di azione dopo ilpersonale e il sociale) che dovrebbe perseguirel’armonizzazione dei fini parziali della società ba-sandosi su evidenti criteri di equilibrio e priorità.

L’insostituibilità di queste organizzazioni socialiper la determinazione delle scelte politiche più ge-nerali, organizzazioni tra le quali possiamo inserirea pieno diritto anche quelle di ispirazione cattolica,è stata sottolineata già da Paolo VI nella enciclica“Octogesima adveniens” dove si afferma: “Nonspetta né allo Stato né ai partiti politici, che sareb-bero chiusi su se stessi, di tentare di imporre unaideologia, con mezzi che sboccherebbero nella dit-tatura degli spiriti, la peggiore di tutte. È compitodei raggruppamenti culturali e religiosi, nella libe-ra adesione che essi presuppongono, di svilupparenel corpo sociale, in maniera disinteressata e pervie loro proprie, queste convinzioni ultime sullanatura, l’origine e il fine dell’uomo e della società”.

Auguriamoci solo che l’attuale indifferenza deicredenti nei confronti della politica sia la rispostaalla cattiva testimonianza che alcuni o molti posso-no aver dato, o sottintenda l’idea che il cristianodebba impegnarsi esclusivamente nell’ambito ec-clesiale, cosa peraltro positiva e auspicabile manon evidente almeno nella nostra comunità, rimuo-vendo l’impegno politico come indifferente o addi-rittura nocivo alla costruzione del Regno. b.

I CATTOLICI e la POLITICARiprendiamo in queste righe la presentazione e il commento del volume di Luigi F. e Filippo Pizzolato“Invito alla politica. Linee di un percorso di formazione” iniziati nel numero di marzo di Zogno-Notizie.

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20 MAGGIO 2004

Come preannunciato la stagione inver-nale di Simone Gariboldi si è conclusa

con uno splendido 9° posto ai Mondialiallievi di cross, tenutisi a Lione il 4 aprile2004. La soddisfazione è ancora più gran-de in quanto è giunto al traguardo 1° degliitaliani della nazionale. Grazie alle presta-zioni di tutta la squadra l’Italia ha conqui-stato l’inaspettata medaglia di bronzo, col-locandosi dietro al Marocco e alla Spagna.

Questa convocazione è giunta non a ca-so ma è il frutto di una lunga serie di suc-cessi ottenuti da Simone durante tutta lastagione invernale. Solo per citare i risulta-ti più importanti: 1° posto ai Campionatistudenteschi italiani a Reggio Calabria afebbraio, 1° posto individale e 2°posto asquadre ai Campionati italiani societari diRoma a fine febbraio, 2° posto ai Campio-nati italiani di corsa campestre individuali,svoltisi nella manifestazione “Cinque Mu-lini” a marzo, 2° posto individuale al “Tro-feo delle regioni” a Lanzo d’Intelvi.

Questo risultato è un “alto” traguardo,ma è un ben più bel punto di partenza per lastagione estiva in pista che vedrà Simonegareggiare per riconquistare il titolo italia-no, ottenuto lo scorso settembre a Cesena-tico e per altri importantni appuntamenti inmaglia azzurra.

Glielo auguriamo di cuore.

Un “alto” traguardo

Domenica 9 maggio 2004 si celebra laGiornata nazionale per la sensibiliz-

zazione e la destinazione dell’otto per mil-le. Tutti i contribuenti e in particolare i cri-stiani sono chiamati alla scelta di destinarel’otto per mille dell’IRPEF a favore dellaChiesa Cattolica.

Firmare per l’otto per mille è un gestocompletamente gratuito e possono sceglie-re di destinare tale cifra alla Chiesa:• tutti i contribuenti (pensionati, dipenden-

ti) che hanno ricevuto il mod. CUD e so-no esonerati dalla presentazione della di-chiarazione dei redditi.

• Coloro che presentano la dichiarazionedei redditi mod. 730 e unico

Domenica 9 maggio sono disponibili inParrocchia le buste da compilare e tutto ilmateriale informativo che vi preghiamo diritirare alle porte della Chiesa

Giornata per la sensibilizzazione e la destinazione dell’otto per mille

S abato 13 marzo 2004 si sono tenute presso la sala riunionidell’oratorio le elezioni del nuovo consiglio Aido, riconfer-

mato nelle persone di: Mazzoleni Paolo, Carminati Fausto, Zan-chi Michela, Rota Emilia, Mazzoleni Marcella, Sonzogni Lidia;Aramini Barbara rieletta Presidente e Carrara Sabrina novità delnuovo consiglio.

L’evento, anche se non ha suscitato particolare interesse tra gli as-sociati, ha dato occasione al consiglio uscente di ricordare il cammi-no seguito in questi tre anni in cui, attraverso manifestazioni ed

eventi si è cercato di mantenere vivo l’interesse verso il volontariatonel comune di zogno, manifestando la voglia di migliorare sempre edi diffondere sempre più la cultura della donazione degli organi.

Il nuovo consiglio ricorda a questo proposito i prossimi appun-tamenti in calendario: la ormai nota e sentita manifestazione “Unfiore per l’Aido” fissata per il giorno 02/05/2004 e la camminatache per quest’anno si svolgerà il 31/10/2004.

Inutile dire che vi aspettiamo tutti con la grande speranza di tro-vare anche altre persone disponibili a darci una mano.

Nuovo consiglio per l’Aido

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21MAGGIO 2004

Invito alla letturaQuesto breve saggio di Vittorino Andreoli metterà fi-

nalmente d’accordo, almeno per una volta, genitorie figli adolescenti su ciò che merita di essere letto a que-st’età. Il famoso e anticonformista psichiatra veneto, chenella sua lunga carriera professionale si è occupato pre-valentemente di giovani ed adolescenti, ha dato in stam-pa all’inizio dell’anno questo libro. È già un successo.

Lettera a un adolescente scritto in forma diretta, linea-re, come una lunga lettera di 141 pagine, senza capitoli osuddivisioni apparenti, conquisterà gli adolescenti e so-prattutto i genitori o gli educatori che lo leggeranno.Scritto con sincerità e passione per quella stagione di vi-ta che anche l’autore rimpiange per la bellezza ed unicitàdelle infinite possibilità, il testo cattura il lettore per lachiarezza del linguaggio, la forza del pensiero e la con-cretezza dell’analisi dell’adolescenza. La descrive comeperiodo di metamorfosi, di cambiamento nel vedere séstessi e il mondo, di necessità del gruppo di pari d’età, diconflitti famigliari ed incapacità d’immaginare il futuro,di modificazioni del proprio corpo e di pericoloso fasci-no del “rischio”.

Tutto ciò senza indugiare in consigli, suggerimenti oinsegnamenti ma cercando di rimanere credibile verso illettore che si sente accompagnato, anche se non più ado-lescente, nella ri-scoperta di questo periodo di vita chedeve essere carico di progetti.....”che bello incontrare unadolescente pieno di idee e di aspirazioni, ma anche di

sogni. L’adolescente deve sognare sempre, anche a oc-chi aperti...”.

E sorprende la capacità dell’autore di mettersi in giocoancora in età avanzata....”e alla mia età la testa si riempiedi “vorrei” e “avrei voluto”, poiché il tempo per essereprotagonista significativo è passato e sono ormai unospettatore... mi piacerebbe, come vecchio, essere assolda-to da un gruppo di giovani per una loro azione, per un la-voro corale in cui anche un vecchio può servire, se non al-tro perché può raccontare le storie e ricordare la Storia.”

E di storie lo psichiatra ne racconta tante, di giovaniincontrati, storie drammatiche dove si perde il senso del-la realtà o storie dolorose dove il “lieto fine” nasce dal re-cupero dei legami affettivi famigliari. Insomma un libroche educatori e genitori dovrebbero mettere tra quelli di“uso comune” con i ragazzi, magari leggendolo e com-muovendosi di nascosto ma soprattutto da regalare allegiovani generazioni perché... “educare significa tirarefuori e non imporre, vuol anche dire “venire educati”.Educare significa vivere insieme conoscendo bene i bi-sogni dell’altro e approfittare di ogni occasione per aiu-tare, condividendo.”

Anche un piccolo e agile libretto può aiutare in questocomplesso compito.

Vittorino Andreoli - Lettera a un adolescente - Rizzo-li ed. - pg.141 - Euro 9,50

Sorprende sempre questo scrittorepartenopeo non più giovane ep-

pur arrivato alla ribalta della narrati-va e saggistica italiana solo da pochianni. La preparazione irregolare, di-scontinua ma onnivora, come solouna “cultura autodidatta” può esseretale, ha portato lo scrittore Erri DeLuca ad essere considerato in pochianni, e non a torto, una delle più bel-le ed originali voci letterarie italiane.Ma la sorpresa è grande quando siscopre la sua conoscenza dell’ebrai-co antico, studiato in solitudine e lesue traduzioni dei testi sacri dell’An-tico Testamento. Nocciolo d’oliva èun agile libretto suddiviso in brevicapitoli di poche pagine, riflessioniintense di avvenimenti della SacraScrittura.

Le parole sono scarne, essenziali,talvolta ruvide ma incisive e gonfiedi significato. Un semplice avveni-mento della Bibbia, riletto nella tra-duzione più coerente possibile, ri-splende di luce nuova e di inaspetta-to senso. Anche l’inizio sorpren-

de....”Arrivò senza essere aspettato,venne senza essere stato concepito.Solo la madre sapeva ch’era figlio diun annuncio del seme che sta nellavoce di un angelo...Solo le donne, lemadri, sanno cos’è il verbo aspetta-re. Il genere maschile non ha costan-za né corpo per ospitare attese....”

Viene riscoperta la bellezza dellaparola, del Verbo che trasmette unmessaggio di vita, di storie sacre...“che tengono compagnia al lettoree finchè ogni giorno posso stare an-che su un solo rigo di quelle scrittu-re, riesco a non mollare la sorpresadi essere vivo”.

Le traduzioni e le interpretazionidi brani biblici non sono certoconformi con quelle della ChiesaCattolica ma la scoperta del signifi-cato ebraico di una frase, la cono-scenza del contesto storico e religio-so di un avvenimento, la bellezzadella prosa che spesso diventa poe-sia, stupiscono il lettore e fanno na-scere il desiderio di riprendere in ma-no la Bibbia. Erri de Luca si dichiara

laico, non credente ma la Parola l’haormai coinvolto anche se non riesce apregare, a dare del Tu a Dio per-ché...”parlo di Dio in terza persona,leggo di lui, sento parlare di lui esento vivere altri di lui... il mio piedeurta ogni giorno in questa pietra del-la preghiera, non la può scavalcare,perché la pietra è la soglia....”

Nocciolo d’oliva è un testo che aiu-ta a riflettere, a cercare, a rileggere itesti sacri, perché con la lettura el’ascolto anche un semplice gestodella giornata può prendere un nuovosenso e di questo ne è cosciente l’au-tore che dichiara....”inauguro i mieirisvegli con un pugno di versi, cosìche il giro del giorno piglia un filod’inizio. Posso poi pure sbandare peril resto delle ore dietro minuzie del dafarsi. Intanto ho trattenuto per meuna caparra di parole dure, un noc-ciolo d’oliva da rigirare in bocca.”

Erri De Luca - Nocciolo d’oliva -Edizioni Messaggero Padova -pg.126 - Euro 7,50

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ZOGNOZOGNOnnoottiizziieennoottiizziiee

22 MAGGIO 2004

Hanno raggiunto la casa del PadreLUIGI CATTANEO di anni 82 il 30 marzo 2004 PIERETTE TASSI di anni 52 il 2 aprile 2004

LUIGI RISI25-4-1974

LORENZO RUGGERI24-4-1979

PALMA PESENTI11-7-1983

ELISA SONZOGNI24-4-1984

FRANCESCO POZZI28-5-1989

GIUSEPPINA POZZI2-1-2001

INES POZZI12-4-2001

MASSIMO PESENTI17-5-1994

GIOVANNI RINALDI11-5-1995

CELESTE CURNIS17-5-1999

RINA BARONI16-4-2001

DOMENICO COSMAI29-3-2002

MARIA PESENTI11-3-2004

GIACOMO GRITTI13-3-2004

LUIGI CATTANEO30-3-2004

Ricordiamoli

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ZOGNOZOGNOnnoottiizziieennoottiizziiee

23MAGGIO 2004

Per la Chiesa € 400,00

Offerta funerale Caterina Carminati € 100,00

Offerta funerale Barnaba Volpi € 150,00

Offerta funerale Caterina Berlendis € 50,00

Offerta funerale Giacomo Gritti € 500,00

In M. Francesco e Antonietta Mazzoleni € 30,00

In M. Orsola Gavazzi € 10,00

Quaresima Missionaria € 875,50

Da don Umberto € 190,00

Rinnovo Zogno Notizie € 80,00

Vendita Zogno Notizie € 33,54

F.R. € 50,00

Affitto € 516,46

Per la giornata del seminariodalla Casa di Riposo (21 marzo) € 50,00

Per la giornata del seminariodalla Parrocchia (21 marzo) € 1.015,88

Elemosine 1 - 7 € 616,38

Elemosine 8 - 14 € 747,41

Elemosine 15 - 20 € 1.029,05

Elemosine 22 - 28 € 740,00

M.V.B. per Opera Pia Caritas € 241,80

M.I.T.I. per Opera Pia Caritas € 51,48

ENTRATE € 7.184,22

RESOCONTO MARZO 2004

Mostra di Arte Africana(presso la chiesa della Confraternita)

L’importanza di questa iniziativa ci ha indotti a prolungarne la suaapertura. Infatti crediamo che tale esposizione possa contribuire

all’approfondimento della conoscenza interculturale, presupposto irri-nunciabile sulle cui basi sviluppare un dialogo costruttivo tra società emondi diversi.Per tale motivo la mostra resterà aperta anche durante le date sottoelencate:• Sabato 1 Maggio• Domenica 2 Maggio• Sabato 8 Maggio• Domenica 9 Maggio• Sabato 15 Maggio• Domenica 16 MaggioVogliamo ricordarvi inoltre che tale manifestazione è stata inserita nel-la settimana “Sotto lo stesso cielo. Bergamo con l’Africa” che si svol-gerà dal 10 al 16 Maggio, settimana durante la quale l’Africa e Berga-mo raccontano speranze, sfide e progetti.Ringraziandovi anticipatamente per la partecipazione Vi aspettiamo.

Barbara Berlendis

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