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Zincum metallicum Verso i sintomi neurologici

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Zincum metallicumVerso i sintomi neurologici

Fonti dello zinco

Prodotti animali

Frutti di mare

Legumi

Funzioni dello Zinco

Cofattore per molti enzimi

Sintesi di acidi nucleici

Processo di riparazione delle ferite, funzioneimmunitaria, accrescimento

Sviluppo organi sessuali e ossa

Funzione dell’insulina

Componente della superossido dismutasi, anidrasi carbonica e alcool deidrogenasi

Zinco e cervello

È un micronutriente essenziale del nostroorganismo

È fondamentale per un normale sviluppo del sistema nervoso

Un eccesso e un difetto del metallo possonoindurre disfunzione cerebrale

Qualche notizia

Zn2+ nel cervello dei mammiferi è 10ug/g

I neuroni accumulano Zn2+:

La concentrazione nel citoplasma è di 150 10uM

La concentrazione nel fluido extracellulare è di0,15uM

Frazione libera nel citosol

Frazione legata a proteine

Frazione vescicolare

Deficit diZinco

Scarso accrescimento

Inadeguato svilupposessuale

Ridotta funzionesensoriale di olfatto e gusto

Eruzioni acneiformi

Confusione mentale

Mancanza di appetito

Tossicità dello Zinco

Oltre i 40 mg/die

Inibisce l’assorbimento del rame

Riduce HDL

Aumento rischio di cardiopatie

Diarrea, crampi

Nausea, vomito

Funzione immunitaria depressa

Osservazioni lontane

Cantani: effetti emetici e neuropatici

Michaelis: senso di peso e malessere all’epigastrio, con inappetenza, seguiti da nausea, stipsi, cefalea, vomito, alla dose di 25 cgr. Dopo 14 giorni di assunzione si produssero diarrea e dolori colici. L’uso prolungato di piccole dosi può indurre, inoltre, fenomeni nervosi, quali vertigine e depressione

Wollner descrisse i vapori di zinco, con brivido, aumento della temperatura, sudore e tosse secca

Ancora…

Schlokow: catarro bronchiale, gastrico e intestinale, orsetto grigio delle gengive, debolezza generale, disturbi della visione

Bernatzik descriveva l’intossicazione prolungata di ossido di zinco, con i seguenti sintomi: catarro gastrico e intestinale, idroemia, dimagramento, grande debolezza e ottusitàmentale, cui seguivano disturbi evidenti della motilità (estensioni degli arti, paresi e convulsioni)

Considerazioni attuali

Lo zinco nell’anziano è fondamentale, per la prevenzione di accrescimenti neoplastici, poichéinterviene nella mitosi e nella riparazione delle molecole Dna e dRna, mediante le cosiddette “zincfinger proteins”

Alcune malattie croniche, quali asma bronchiale, Alzheimer e artrite reumatoide sono associate allo zinco

Il metallo ha un azione stimolante sul sistema immunitario e sulla mucosa intestinale, tanto da essere utilizzato nella prevenzione delle affezioni broncopolmonari e della diarrea

Troppo supplemento

L’eccessiva ingestione cronica di zinco induce anemia reversibile, come accadde a una ragazza, la quale assunse 2 grammi al giorno di zinco gluconato, per 12 mesi. All’anemia si aggiunse una nefrosi

Questo caso di intossicazione può essere facilmente messo a confronto con il danno renale anurico, indotto dalla ingestione tossica di forti quantità di zinco

Il danno renale sarebbe dovuto a emolisi intravascolare

Nei pazienti non dializzati, con lesioni renali croniche, la concentrazione plasmatica dello zinco è aumentata

Morire da soldati

Due soldati inalarono da una bomba, accidentalmente, i vapori del cloruro di zinco, in un tempo breve, ma a dosi concentrate

Per dieci giorni continuarono ad avere buona salute, ma dopo svilupparono, entrambi e contemporaneamente, una sindrome da distressrespiratorio, con ipertensione polmonare

Il decesso avvenne in 25 e 32 giornata, nonostante le cure, l’intubazione e la respirazione meccanica. All’esame macroscopico i polmoni mostrarono una estesa fibrosi interstiziale e intra-alveolare, con riduzione del lume vascolare, senza segni di infezione

Zinco e ipertensione

Un bambino di 16 mesi, a seguito della ingestione di un liquido contenente zinco clorato sviluppò sintomi locali di bruciore, acidosi metabolica, danno epatico, iperamilasemia, letargia e ipertensione

Sotto quest’ultimo aspetto, sono molte le osservazioni che confermano il ruolo dello zinco negli stati ipertensivi

Il minerale entra nella composizione dell’enzima ACE (angiotensin-converting-enzyme), il quale prende parte alla regolazione della pressione arteriosa, anche attraverso l’azione sugli altri sistemi ormonali (quali glucocorticoidi e catecolamine)

Malattia cardiovascolare

Tali osservazioni sono in linea con le precedenti dimostrazioni, su ratti, che sviluppano spontaneamente ipertensione, nei quali si trovano alti livelli di zinco cardiaco.

Questi livelli non sono secondari all’aumento della pressione arteriosa e si associano, spesso, a un aumento di trigliceridi e colesterolo.

ACE2

Più recentemente, è stato scoperto un altro enzima, denominato ACE2, il quale, a differenza di ACE, ha una localizzazione maggiormente ristretta al cuore e ai reni, con un’azione regolatrice sulla pressione arteriosa, sulla funzione cardiaca e sul diabete

Apparentemente singolare è il fatto che ACE2 serve anche da recettore per i coronavirus della SARS

L’azione farmacologica di captopril ed enalapril, nella regolazione dell’ipertensione, si accompagna a una diminuzione plasmatica dello zinco

Zinco e glutammato

La maggior parte dello zinco cerebrale si trova legata a enzimi e altre proteine, mentre solo il 10% risulta libero.

In condizioni patologiche, il metallo in forma libera partecipa all’accumulo neurotossico, mentre in condizioni normali si trova localizzato soprattutto nelle vescicole pre-sinaptiche dei neuroni glutamatergici

Zinco e GABA/glicina

Lo zinco libero è anche localizzato nei neuroni contenenti GABA e glicina.

Le regioni ricche in zinco libero includono le fibre dell’ippocampo, amigdala e bulbo olfattorio, così come la corteccia. In più, discrete quantità di metallo possono essere liberate dalla componente intraneuronale.

Zn antagonista NMDA

I recettori NMDA svolgono la funzione di modulare la trasmissione glutamatergica nel sistema nervoso centrale dei mammiferi, con effetti a breve e a lungo termine.

Essendo presente ad alta concentrazione nel cervello, lo zinco interviene nella eccitabilità neuronale, soprattutto nelle fibre sinaptiche dell’ippocampo, ove ha il ruolo di antagonista non competitivo dei recettori NMDA.

Zn inibitore

Circa 10% dello zinco cerebrale si trova nelle vescicole sinaptiche dei neuroni glutamatergici.

Quando la regione presinaptica CA3 dell’ippocampo è perfusa con 10-300 µM di ZnCL(2), il livello di glutammato diminuisce, mentre aumenta quello del GABA.

Lo zinco, pertanto, ha una funzione inibitoria nei confronti dei recettori glutamatergici.

Danno cerebrale

Un eccesso di zinco determina, in generale, un danno cellulare.

Dalle vescicole pre-sinaptiche, grandi quantità di metallo possono entrare nei neuroni post-sinaptici, attraverso i canali ionici, in particolare NMDA, AMPA e kainato.

Ciò si verifica con una neurotossicità rilevante in diverse condizioni, quali traumi cerebrali, danno ischemico ed epilessia.

Azione contraria epilettogena

In tali casi sono rilasciate quantità rilevanti di zinco, i cui ioni si legano ai siti allosterici degli NMDA, con conseguente blocco dei recettori.

A questa inibizione segue una intensa attivitàdella Src chinasi, la quale stimola di nuovo gli NMDA, partecipando al danno e alla citotossicità.

Zinco anti-depressivo

Un altro aspetto interessante dello zinco riguarda il suo effetto anti-depressivo, segnalato per tutti gli altri antagonisti NMDA, quali magnesio e rame.

Tale osservazione è stata descritta nei modelli sperimentali su topi.

Inibitore GABA(A)

Una importante localizzazione del metallo, nel cervello, è stata osservata nelle vescicole sinaptiche di un sottogruppo di neuroni glutamatergici, dai quali è rilasciato mediante stimolazione elettrica.

In questo modo, lo zinco contribuisce a modulare le risposte ai recettori per un grande numero di neurotrasmettitori (anche GABA-A).

Zn legato

Lo zinco legato a proteine strutturali o enzimatiche è circa l’85% del totale

La concentrazione intracellulare è modulata dal trasportatore ZrT1 e dai complessi formati con apotionina e metallotionina.

La metallotionina è necessaria come fonte di zinco da incorporare alle proteine, specie quelle che fungono da fattori di trascrizione del Dna.

ROS

Il metallo, comunque, è facilmente rilasciato dalle metallotionine per mezzo dei disulfidi, i quali aumentano a seguito di stress ossidativi.

Tale rilascio serve a ridurre le ossidazioni, mediante il legame con i gruppi tiolici.

Epilessia

Dosi farmacologiche di zinco provocano morte dei neuroni, a causa di un aumento del metallo extracellulare.

Durante una crisi epilettica si osservano alte concentrazioni di zinco, a livello dell’ippocampo, le quali contribuiscono ulteriormente al danno cellulare e alla ricorrenza del disturbo

Alzheimer

Nella malattia di Alzheimer, inoltre, lo zinco permette l’aggregazione della beta-amiloide, che è potenzialmente neurotossica.

Tale fenomeno si esprime attraverso la inibizione degli enzimi che degradano il precursore della sostanza amiloide ed è stato messo in relazione anche ad altre malattie, quali il Parkinson e la sclerosi laterale amiotriofica.

SLA genetica

Questo ultimo aspetto è oltremodo interessante.

È stata scoperta, infatti, una relazione tra la forma familiare di tale malattia e la mutazione del gene che codifica per un enzima, la superossido dismutasi 1 (rame/zinco SOD-1).

Umore

4. Annoiato taciturno, specialmente la sera

7. Stizzoso al mattino (8° giorno)9. Di cattivo umore e triste (dopo 2 giorni)

16. Umore ipocondriaco 3 ore dopo il pranzo, con pressione sotto le ultime coste, specie a destra, non incline al lavoro e fastidio in tutto il corpo, ma senza traccia di flati o gonfiore gastrico (dopo 5 giorni)

Umore

17. Umore rilassato (dopo 6 giorni)

18. Indifferente (dopo 13 giorni)

22. Si lamenta per dispiaceri; senza causa apparente con pressione nella parte superiore del capo

23. Facilmente arrabbiato

35. Agitato, di umore irritabile (dopo 2 giorni)

Ipersensibilità

Forte sensibilità nei confronti dei rumori.

30 Ogni minima eccitazione dello stato d’animo causa un tremore interno (Gff.).

Dopo una piccola eccitazione dello stato d’animo si ha un tremore che perdura a lungo, simile a brividi di freddo (Gff.).

Mente

Inganno della fantasia, quando tiene bassa la testa, come se lei avesse una testa grande, che le impedisse di vedere al di là di questa (Ng.).

Idee scollegate (dopo 16 giorni).

Difficoltà a mantenere la concentrazione e difficoltà a collegare le idee.

50 Mancanza di idee e stato di sopore dello spirito.

Dimentica ciò che ha fatto durante il giorno.

Forte smemoratezza.

Vertigini

61. vertigini e debolezza al capo e all'addome; deve sdraiarsi (dopo 3 giorni)

62. Vertigini in tutto il cervello, specie all'occipite, come se dovesse cadere, senza coinvolgere gli occhi, mentre sta in piedi (dopo 1, 2, 4 ore)

64. Vertigine all'occipite camminando, come

se dovesse cadere verso il lato sinistro (subito)

Cefalea premente

84. Pressione nel sincipite, con senso di confusione, di mattina e di sera

83. Pressione alla fronte, con senso di confusione, che rende difficile il pensiero

89. Cefalea pressiva alla fronte, frequentemente

91. Pressione al sincipite, con sensazione di confusione, che si estende agli occhi, dopo mangiato

99. Pressione acuta in una piccola zona della fronte, la sera

Cefalea lacerante

113. Dolore lacerante nella tempia destra, o anche sopra

114. Dolore lacerante nelle tempie dopo pranzo, con fitte nell'orecchio destro (dopo 2 giorni)

116. Dolore lacerante nel lato destro del capo e nei denti, di pomeriggio (dopo 16 giorni)

129. Lacerazione pinzettante nella tempia destra e sinistra, in diversi momenti

131. Lacerazione pressiva nella eminenza frontale sinistra, dopo pranzo

Occhi

191. Forte prurito negli occhi, che scompare grattando

197. Sensazione di dolenzia nell’angolo interno dell’occhio (9° giorno)213. Grande agitazione e dolore insopportabile nell'occhio sinistro, spesso collegato a grande debolezza del capo (dopo 6 ore)

214. Gli occhi sono stanchi (continuamente)

215. Sensazione morbosa di stanchezza negli occhi

Orecchi

224. Lacerazione nelle orecchie

225. Lacerazione nelle orecchie, a momenti diversi, occasionalmente accompagnata a prurito, o a una sensazione strisciante al mattino, o a bruciore, la sera

232. Continue, frequenti, dolenti in modo cauto,

fitte laceranti, profondamente nell'orecchio

destro, vicino al timpano (1° e 2° giorno)

Naso

Il setto nasale è dolorante come fitte alla palpazione.

Pressione sulla radice del naso, come se questa venisse

premuta dentro la testa, quasi insopportabile;

frequentemente, per lo più a mezzogiorno (Lqr.).

Crampo nella radice del naso, con stordimento della fronte (Gff.).

250 Crampo nella radice del naso, con fitte nella mascella (Lqr.).

Crampo nella radice del naso, fino all’occhio (Lqr.).

Naso

Tirare e lacerare, che risale nella narice destra, dopo il pranzo (Ng.).

Lacerare sussultante nel lato destro del naso (Ng.).

Una lacerazione sottile, esterna, al lato destro del naso.

255 Tagliare acuminato al margine interno dell’ala sinistra del naso (Gff.).

Sensazione di escoriazione in alto, nelle narici, in quella destra è lacerante (Gff.).

Aspetto

221. Cerchi gialli, blu e verdi davanti agli occhi, associati ad aspetto malato e sonnolenza (Ng.).

263. Pallore del volto

264. Volto con pallore terreo, come dopo una lunga malattia

Pressione?

Sensazione di calore in testa, associata ad arrossamento del viso (Ng.).

Calore in testa, di sera, associata ad arrossamento e aumentato calore delle guance (Ng.).

Denti

304. Frequente odontalgia, con dolore tirante alle radici degli incisivi

308. Tensione dolente in modo acuto nei denti frontali superiori, con senso di escoriazione nelle gengive, verso il mattino (dopo 9 giorni)

311. Tensione acuta, strappante, nei due ultimi molari superiori, in momenti diversi

319. Lacerazione in un molare cariato; succhiando, fuoriesce sangue e premendovi sopra il dolore èoccasionalmente aumentato

341. Sanguinamento profuso dalle gengive

Scialorrea

In bocca, scialorrea associata a tendenza a vomitare (Htb.).

Aumentata secrezione di saliva, associata a sapore metallico in bocca (il 1° giorno) (Sw.).

345 Aumentata secrezione di saliva, associata a sapore metallico e fitte fugaci nella punta della lingua (Sw.).

Aumentata secrezione di saliva, associata a formicolio

nella superficie interna della guancia (Sw.).

Lingua

353. Vesciche sulla lingua

354. Una vescica sulla lingua, che duole mangiando

Palato

Bruciore pungente al palato, in prossimità della

radice degli incisivi e dentro gli stessi (Gff.).

Tumefazione della parte rilevata del palato, proprio dietro gli incisivi, con dolore alla palpazione, per 3 giorni (Gff.).

Dolorabilità del palato e della gengiva, durante il pranzo; mentre si mastica (Gff.).

360 Dolore semplice, posteriormente al palato e al velo palatino, soprattutto quando si sbadiglia (dopo 48 ore).

Secchezza gola

361. Secchezza della gola, di sera.

Secchezza posteriormente nel faringe, la mattina, al risveglio, ed anche più tardi, associata a sete (Ng.).

Secchezza in gola, durante e al di fuori della deglutizione, dopo il pranzo (Ng.).

Gola

371. Sensazione di crampo e di rigidità nella fossetta del giugulo o nella parte superiore dell’esofago, simile a una pressione che risale dal basso, o come durante la deglutizione (ben presto ) (Frz.).

Sensazione di restringimento del faringe durante la deglutizione, associata a stimolo a deglutire con maggiore frequenza.

Dolore in gola, come per una tumefazione interna,

anche quando si deglutisce a vuoto (dopo 2 e 6 giorni).

Gola

375. Dolore nella gola e sensazione nell’esofago, come se fosse ripieno

376. Dolore nella gola deglutendo, con gonfiore esternamente, a livello del collo e delle tonsille

377. Lacerazione e dolore tirante alla gola, posteriormente, sui due lati dell'esofago, piùper se durante una deglutizione a vuoto

Sete

390 Sete bruciante (il 6° giorno) (Lqr.).

Intenso desiderio di bere acqua.

Desiderio di bere birra, la sera (Ng.).

Sete, da mezzogiorno fino a sera, o anche dalla mattina fino a sera (Ng.).

Sete durante il pranzo, o dopo lo stesso (Ng.).

395 Sete, la sera, che perdura finché non si va a dormire, associata ad aumentato calore del corpo (Ng.).

Appetito

408. Disgusto per la carne di vitello, che abitualmente amava, la sera; il boccone si gonfiava in bocca

411. La fame può essere soddisfatta a mala

pena, di sera

414. Grande voracità con deglutizione affrettata

Dispepsia

435. Eruttazioni frequenti e a vuoto, la

sera e il pomeriggio

442. Eruttazioni acidognole a vuoto, dopo aver bevuto o mangiato

Singhiozzo

447. Singhiozzo per ½ ora (dopo 4 giorni)

448. Singhiozzo anche molto violento la

sera o dopo colazione

Nausea

450 Nausea, di mattina, come causata da un emetico.

Nausea, associata a strozzamento e vomito di un liquido amarognolo, mucoso, ed infine cibo ingerito, associata a colpi di tosse, con sensazione di calore soprattutto nell’addome, sudorazione, brividi di freddo lungo le braccia, scuotimento del corpo, eruttazione a vuoto, singhiozzo, gorgoglio e afferrare nell’addome; sedersi in posizione piegata riduce la nausea; la nausea e il vomito si ripresentano ben presto però quando si è seduti in posizione eretta, movendosi o premendo sull’addome (dopo 10 minuti fino a dopo 3 ore e ½).

Gastrite

466. Pressione alla fossetta epigastrica

467. Contrazione da entrambi i lati dello stomaco, associata ad ansietà e ad aumentata calore nella testa e in tutto il corpo

474 Dolore lacerante e lancinante puntiforme nella

fossetta epigastrica e sotto, ripetuto frequentemente

475. Fitte dirette verso un lato e l’altro, da entrambi i

lati dello stomaco, insieme a una fitta nel mezzo dello sterno

Milza

492. Pressione sull’ipocondrio sx

493. Dolore pinzettante nell’ipocondrio sx (nella regione splenica), a volte con parossismo

494. Pressione con dolore lancinante, nell’ipocondrio sx

495. Dolore pressivo lancinante, profondamente nella regione splenica, aggravato dalla pressione su un punto

496. Dolore lancinante nell’ipocondrio sx (regione splenica)

498. Dolore lancinante sordo in regione splenica

Sintomi di splenite

Flogosi secondaria a malattie infettive:

Tifo, malaria, varicella, polmonite, piemia, endocardite

Raramente consegue a tonsillite, faringite, bronchite e altre forme infettive

Tra le forme virali più frequenti: EBV

Dolori renali

500. La regione renale del lato sx è sensibile al tatto

501. Pressione in regione renale, a sinistra, a volte con violento pinzettamento

504. Lacerazione acuta, intermittente, nella regione renale sx

505. Occasionale dolore tagliente lacerante, a volte un dolore pressorio tirante nella regione renale destra

506. Dolore lancinante nella regione renale,talvolta irradiato al torace. La sera, o dopo pranzo

509. Pressione lancinante in entrambe le regioni renali

510. Dolore lancinante e contusivo nella regione renale sx, camminando e stando in piedi

Addome

523. Pressione sorda su un piccolo punto sotto l’ombelico, come un indurimento interno, aggravato dalla pressione esterna, come stiramento nell’addome

524. Pressione dura, come da aria, ai lati dell’addome, all’ipocondrio e al dorso, anche al mattino, nel letto, aggravato camminando, senza eliminazione di aria; migliorato dopo una evacuazione; ricompare camminando, per molti giorni (dopo 2 giorni)

530. Forte gonfiore dell’addome, la sera, andando a dormire, senza avere cenato (dopo 2 giorni)

544. Pinzettamento lancinante nella regione ombelicale

Ernia

575. Tensione e pressione nella regione dell’osso pubico e dei fianchi, per molti giorni di seguito

576. Pressione e costrizione nella regione dell’osso pubico, per 4 giorni (dopo 24 ore)

577. Pressione pulsante nella regione inguinale sx

578. Strangolamento dolente nel fianco sx, come se un’ernia che si sta formando

579. Un’ernia inguinale protrude (dopo 37 giorni)

580. L’ernia inguinale protrude con violenza (dopo 5 giorni)

Meteorismo

586. Flati incarcerati la mattina a letto, come coliche, con gorgoglii forti nell'addome (dopo 4 giorni)

589. Movimenti e gorgoglii nell'addome con frequenti scarichi di flati specie la sera o con dolori taglienti all'ipogastrio dopo pranzo

593. Borborigmi e rumori addominali la sera (dopo 2 giorni)

595. Borborigmi forti e frequenti in addome

596. Borborigmi forti in addome, violenti e frequenti, senza dolore (dopo 72 ore)

599. Frequente eliminazione di flati caldi, sia forti che lievi, la sera

Evacuazioni

611. Feci secche, insufficienti, solo ogni due o tre giorni (2°, 4°, 6° giorno)615. Feci non formate, o di forma grossolana, che sono evacuate solo con grande sforzo dei muscoli addominali

619. Feci dure, spesso a grumi, eliminate solo a pezzi, con pressione e dolore a unghiata nell’ano

620. Feci dure, piccole, abbastanza secche, con molta pressione e rumore in addome, la sera

Ma anche diarrea

Feci totalmente liquide, diarroiche, accompagnate da emissione di molte flatulenze (per la seconda volta nello stesso giorno) (Htb.).

Diarrea di sera con afferrare all’addome (2° giorno).

630 Due evacuazioni diarroiche nell’arco di 2 ore, seguite da leucorrea (il 7° giorno) (Ng.).

Diarrea, che dura più giorni, simile a poltiglia, non accompagnata da dolore; soltanto dopo l’evacuazione si ha un certo stimolo impellente, come se dovessero fuoriuscire ancora delle feci (Stf.).

Ano-retto

633. Bruciore nell’ano, durante l’evacuazione

650. Bruciore lancinante nell’ano, la sera, camminando

653. Strisciamento nell’ano, come da vermi

659. Violento prurito nell’ano, quasi ogni giorno

664. Bruciore nell’ano (11° giorno)

Minzione

L’urina le causa una forte pressione nella vescica (dopo 4 giorni).

Frequente stimolo ad urinare, di notte, con fuoriuscita di una scarsa quantità di urina (Ng.).

Stimolo ad urinare, tutte le sere, dopo aver urinato, quando si sdraia, ogni volta però fuoriescono 3 o 4 gocce, ma senza dolore (Ng.).

670 La minzione avviene solo lentamente ed il getto dell’urina è molto sottile (Ng.).

Sedimento

682. Le urine eliminate durante la notte, la mattina sono completamente torbide e di colore argilloso (dopo 2 giorni e più)

681. Le urine scarse diventano torbide, come acqua argillosa (dopo 1 ora)

683. Le urine gialle depositano un sedimento argilloso, di notte

687. Flusso di sangue dall’uretra, dopo una minzione dolente

688. Passa molto sangue dall’uretra

Uretra

Nella parte anteriore dell’uretra e del pene, un tirare molto

sensibile (Gff.).

Tirare sensibile e formicolio, che si estende dall’addome fin nella parte anteriore dell’uretra (Gff.).

Tirare e lacerare nella parte anteriore dell’uretra (Gff.).

Lacerare e bruciore nella parte anteriore dell’uretra, al di fuori della minzione (Gff.).

695 Bruciore nell’imbocco dell’uretra, dopo la minzione (Gff.).

Uretra

Tagliare acuminato, lacerante, nel centro dell’uretra, che si estende verso la parte anteriore (il 5° giorno).

Tagliare nell’imbocco dell’uretra, la sera, in posizione seduta (Frz.).

Fitte all’imbocco dell’uretra (l’11° giorno) (Gff.).

Una fitta strozzante nell’uretra, fulminea, che dalla parte anteriore si estende fino a quella posteriore (dopo 2 giorni).

Particolari genitali

705 Copiosa perdita dei peli agli organi genitali.

Il pene è dolorante e sensibile quando si cammina, come se la maglia fosse troppo ruvida e frizionasse (Rl.).

Un sussulto che parte dal grembo e si muove verso il pene (Rl.).

Sussultare doloroso alla radice del pene (Gff.).

Tirare lacerante nella radice del pene, in seguito ad una fitta nell’ipogastrio, in prossimità degli organi genitali (Gff.).

Particolari

Brividi, al sacco scrotale e alle parti prossime, come quando si ha la pelle d’oca (Sw.).

Brivido al sacco scrotale, accompagnato da avvizzimento dello stesso (Sw.).

Avvizzimento del sacco scrotale (il 2°giorno) (Sw.).

Particolari

715 Prurito del sacco scrotale, forte, quasi simile ad escoriazione, e che non si riesce a far cessare grattando, per più sere consecutive (Frz.).

Un brufoletto, piccolo, rosso e che è dolente come escoriato, attorno alla radice di un pelo, sul sacco scrotale, per 3 giorni (dopo 5 giorni) (Gff.).

Sensazione di escoriazione al lato del sacco scrotale, ed anche sulla coscia, nel punto in cui vi aderisce (Gff.).

Importante

Tirare, frequente, che a partire dal testicolo risale

lungo il percorso del funicolo spermatico (il 2°, 3°giorno) (Sw.).

Dolore frizzante e tirante nei testicoli, soprattutto in posizione seduta e quando si piega, per più giorni (Sw.).

Pressione frizzante e tirare nel testicolo sinistro, che a volte risale verso il funicolo spermatico (Sw.).

725 Risalita del testicolo destro o del sinistro,

associata a un certo dolore e tumefazione.

Eretismo sessuale

I genitali e le fantasie sono eccitati in modo eccessiva nel contatto e l’eiaculazione è troppo veloce (Rl.).

Intenso stimolo al coito, eppure l’eiaculazione èdifficile e quasi impossibile (dopo 48 ore).

732. Stimolo sessuale femminile, che si presenta piùvolte durante la notte, non accompagnato da sogni voluttuosi (la 2ª notte).

Urgenza insopprimibile all’onanismo in una donna, senza sogni voluttuosi (la 7ª notte).

Ciclo

La mestruazione soppressa da 3 mesi si ripresenta, con alternanza del pallore e dell’arrossamento del viso.

La mestruazione non si manifesta nel periodo corretto.

740 La mestruazione si presenta dopo essere mancata per 37 giorni, alquanto forte, soprattutto di notte e quando cammina, accompagnata da un violento tagliare e pressare nell’addome e nella regione lombare (il 26° giorno) (Ng.).

La mestruazione si presenta con 5 giorni di anticipo, è piùabbondante del solito e dura 3 giorni (Ng.).

Disturbi mestruali

Durante la mestruazione, spossatezza nei piedi ed evacuazione molle, di sera (Ng.).

Durante la mestruazione, forte pesantezza nelle gambe, accompagnata ad un intenso tirare attorno alle ginocchia, come se queste venissero girate.

Durante la mestruazione, infiammazione degli occhi.

Durante la mestruazione, bruciore quando si urina.

750 Durante la mestruazione, improvviso restringimento ed oppressione della regione gastrica, tanto che lei fu costretta aslacciare tutti i vestiti.

Disturbi mestruali

Durante la mestruazione spossatezza amani e piedi.

Durante la mestruazione, di sera, pesantezza nella fronte, accompagnata dalla sensazione che la testa venga tirata indietro (Ng.).

Durante la mestruazione, brividi tutto il giorno (Ng.).

Durante la mestruazione, è irosa e piagnucolosa.

755Durante la mestruazione, senso di ansietà.

Durante la mestruazione, fitte, bruciore e prurito agli organi genitali, con sensazione che siano tumefatti.

Leucorrea

759. Leucorrea, a seguito di dolori taglienti nell’addome, con sbadigli continui

760. Molta leucorrea, con pinzettamentonell’epigastrio

761. Leucorrea, soprattutto dopo ogni evacuazione

762. Leucorrea con muco spesso, per tre giorni, soprattutto al mattino e alla sera, anche prima e dopo le mestruazioni (18°, 19° giorno)

Rinite

763. Starnuti, dopo un pizzicore tagliente nel naso, di sera

764. Frequenti starnuti, senza coriza

767. Prurito nella narice destra.

770. Naso ostruito (dopo 14 giorni)

771. Ripienezza di entrambe le narici; non riesce a prendere aria da queste e deve dormire con la bocca aperta (dopo 5 giorni)

Raucedine

780. Raucedine e secchezza nella gola e nel laringe, di frequente e a diversi momenti, specialmente al mattino o dopo pranzo, spesso con impedimento a raschiare o tossire; talvolta scompare dopo assunto del cibo

781. Senso di raschiamento e raucedine sul torace; di notte, calore e sudorazione (dopo 13, 14 giorni)

785. Raucedine, con bruciore in trachea

Raucedine e altro

Raschiando la gola fuoriesce molto sangue nero e coagulato, in seguito ad una sensazione di ruvidezza e secchezza in gola e dopo che raschiando è fuoriuscito del muco, ciò avviene la mattina quando si cammina, ed è accompagnato da dolore da escoriazione nella parte profonda della gola; in seguito per tutto il giorno si ha un sapore dolciastro in bocca, secchezza in gola, e saliva sanguinolenta (Ng.).

Raucedine e ruvidezza in gola, tanto che lei non riusciva quasi a respirare

Emoftoe!

798. Espettorazione di muco ematico tossendo, dopo dolore lancinante nel lato (dopo 40 giorni)

799. Espettorazione di sangue durante la tosse

800. Espettorazione di sangue, durante la

tosse secca, con bruciore e dolore escoriativo

nel torace, al mattino e la sera, anche prima e durante le regole

Cuore?

807. Costrizione toracica, per due sere di

seguito, con dolore lancinante sordo e

pressione al centro dello sterno, con polso

piccolo e veloce (dopo 2,3 giorni)

808. Costrizione del torace, al mattino

810. Oppressione del torace, che scompare la sera, con cefalea (dopo 13 giorni)

Pressione toracica

Pressione sul petto, che si estende fin nella gola, come se risalisse un corpo estraneo (Ng.).

Pressione nel lato sx o in tutto il petto, ora qua, ora là.

815 Dolore premente nel petto, di frequente (i primi due giorni) (Sw.).

Pressione sul petto, come per reumatismi, e movimento di flatulenze (Gff.).

Pressione sul petto, che risale dalla cavità cardiaca, scompare eruttando (l’8° giorno) (Gff.).

Mammae

819. Pressione al di sotto del capezzolo sinistro (il 2°giorno)

Pressione acuta nella mammella destra, in prossimitàdella cavità ascellare (Ng.).

Pressione lacerante nella parte inferiore della mammella sinistra (Gff.).

Pressione verso l’esterno, a intervalli, e tensione tirante qua e là nella mammella sinistra (Gff.).

825 Dolori tensivi sul petto (Lqr.).

Mammae

Lacerare nella mammella destra (l’11° giorno) (Gff.).

Lacerare nella mammella sinistra, al di sotto della cavità ascellare (Gff.).

835 Dolore al petto sordo e lacerante, al di sopra della cavità cardiaca (l’8° giorno) (Gff.).

Lacerare, che punge in maniera acuta, nella mammella sinistra (dopo 10 giorni)

Mammae

Una fitta nella mammella sinistra, quando si muove il braccio (Ng.).

Fitte al di sotto della mammella sinistra (Ng.).

Fitte nella mammella destra, a volte quando si gira il tronco verso destra, o dopo il pranzo, seguite da pressione o da fitte che si alternano nel fianco destro e nel lato destro dell’addome.

Fitte sorde nella mammella destra (anche Gff.).

Cuore

850 Fitte nella regione delle costole sinistre, di fronte alla cavità cardiaca, accompagnate da dolore da ulcerazione, di per sé e premendovi sopra, di sera (Ng.).

Dolore pungente su una parte grande quanto una mano nel

lato sinistro del petto, accompagnato dalla sensazione che la

parte sia marcia e frantumata (Frz.).

Fitte al di sotto del cuore, simili a fitte laterali (Lqr.).

855 Fitte al di sopra del cuore, di sera (il 24° giorno) (Lqr.).

Torace

Fitte acute nella parte interna profonda della mammella destra (Gff.).

Fitta acuta nella regione cardiaca, che aumenta espirando con forza (il 9° giorno) (Gff.).

860 Fitta sorda in alto, nella mammella sinistra (il 5°, 6° giorno) (Gff.).

Fitta sorda, al di sotto dello sterno, durante il pasto (Frz.).

Mammae (brust)

865 Bruciore nella mammella sinistra (Gff.).

Bruciore nella mammella destra (il 2° giorno) (Gff. e Ng.).

I malesseri del petto sono più intensi durante il movimento, quando solleva qualcosa o quando afferra qualcosa con le mani.

Battere doloroso e pulsante nella mammella sinistra, sulla cavità ascellare, a mezzogiorno (Ng.).

Cuore

869. Palpitazione frequente, senza alcuna particolare

ansietà (dopo 2 giorni)

870. Palpitazione dolente e, a ogni battito cardiaco, una fitta

Dolore al petto, come se fosse frantumato, durante il viaggio (Rl.).

Dolore del lato sinistro del petto, come se fosse frantumato o escoriato.

Mammae

Dolore premente escoriante attorno al capezzolo dx..

Tirare sottile, acuto, attorno al capezzolo sinistro, con doloreda escoriazione alla palpazione, che ben presto diviene pulsante (Gff.).

875 Violento dolore premente nella mammella destra.

Sensazione di estensione nella mammella sinistra (Ng.).

Fitte nella mammella sx sorde e dolorose, di mattina.

Una fitta al di sotto della mammella femminile

Colonna

Tensione premente nella schiena, al di sotto della scapola

destra, che scende lungo la schiena e si estende verso la cavitàascellare (Gff.).

900 Pressione tensiva nella schiena, su un piccolo punto al margine della scapola destra (Gff.).

Dolori tensivi, molto violenti, come reumatici, nella regione lombare e sulle spalle (8° giorno) (Lqr.).

Dolore tensivo, come se fosse reumatico, nella colonna vertebrale (Gff.).

Scapole

Un lacerare bruciante tra la colonna vertebrale e la scapola destra (l’11° giorno) (Gff.).

Lacerare nella scapola destra (l’11° giorno) (Gff.).

Violento dolore da frantumazione nella schiena, quando camminava all’aria aperta, associato a spossatezza, tanto che lei quasi non riusciva a tornare a casa (il 19° giorno).

910 Fitte al di sotto della scapola sinistra, che si estendono in avanti fin nella regione mammaria sx.

Scapole

Una fitta, che penetra nella scapola sinistra (Ng.).

Fitta perdurante nel margine della scapola sinistra, verso la cavità ascellare, tanto violenta che lei si impaurì; contemporaneamente si ebbe risalita di calore verso la testa (Ng.).

915 Fitta acuminata in prossimità della parte superiore della scapola destra, più sensibile durante l’eruttazione, per piùgiorni (Lqr.).

Fitte non acuminate al di sotto della scapola destra (il 9°giorno)

Scapole

Fitta acuminate e pressione al margine interno della scapola destra (Gff.).

Fitta non acuminata e sussultante subito sotto e accanto alla scapola sinistra (Gff.).

Bruciore nel lato sinistro e nella scapola sinistra (il 5°, 11° giorno) (Gff.).

920 Bruciore sulla cute della scapola dx (il 5° giorno).

Prurito tra le scapole, di sera, accompagnato da una forte eruzione cutanea.

Nuca

La nuca e la schiena sono dolenti, come frantumate e come troppo stanche a causa di un grande affaticamento (Rl.).

Dolore nella nuca, quando siede e scrive, come se non volesse più portare la testa.

925 Stanchezza nella nuca, la sera, mentre si scrive.

Rigidità e dolore della nuca e dei muscoli superiori della schiena, per più mattine, non durante il giorno (Sw.).

Collo

930 I muscoli del collo sono dolenti di notte, come se la testa fosse stata mantenuta per lungo tempo in una posizione scomoda; si avverte anche nel sonno (il 6°, 7°, 8° giorno) (Lqr.).

Tensione nei muscoli anteriori del collo (dopo ½ ora) (Sw.).

Rigidità al lato sinistro del collo.

Sensazione di rigidità ad entrambi i lati del collo, in prossimità del tronco (Gff.).

Collo

Tirare simile a crampo, che scende lungo i muscoli del collo, durante la masticazione (Rl.).

935 Tirare, simile a crampo, nel lato destro del collo, quando si tiene dritta la testa, come se il collo fosse rigido (Rl.).

Pressione al lato destro del collo, come se fosse premuto con un dito, quando si parla (Ng.).

Lacerare, nella parte destra del collo, posteriormente, così come subito al di sotto della mandibola, e dietro e sotto l’orecchio (Gff.).

Collo

Lacerare nel lato sx del collo, fin dietro l’orecchio.

940 Violento lacerare, frequente, nel lato sinistro del collo, che ogni volta scompare premendo; di mattina (il 13° giorno) (Ng.).

Fitte laceranti al collo e nel mento, che confluiscono le une sulle altre (il 6° giorno) (Lqr.).

Lacerare pungente, posteriormente e sotto al lato destro del collo, su un piccolo punto (Frz.).

Fitte nei muscoli del collo (il 7° giorno) (Lqr.).

Spalla

Pressione lacerante a sinistra sulla spalla, dove inizia il collo (Gff.).

955 Lacerare sulla parte rilevata della spalla destra (il 2° giorno) (Gff.).

Lacerare sulla spalla destra, accompagnata da pressione nel centro del braccio, che scompare grattando (Ng.).

Lacerare pungente sulla parte rilevata della spalla destra (Gff.).

Braccio

975 Lacerare, nel braccio sinistro e in quello destro, in prossimità del gomito (Gff.).

Lacerare nel braccio sinistro, in prossimità dell’ascella (Gff.).

Lacerare in entrambe le braccia, che scende dai muscoli deltoidi (il 1° giorno) (Frz.).

Lacerare ad intervalli nel centro della parte interna del braccio sinistro (Gff.).

Gomito

Lacerare nella plica del gomito (Gff.).

Lacerare nell’articolazione del gomito destro,

che scompare frizionando, la mattina (Ng.).

Lacerare, che sale e scende, nel gomito sinistro, su una parte larga quanto una mano (Ng.).

990 Fitta e tensione nell’articolazione del gomito destro, di sera, quando sbadiglia (Ng.).

Avambraccio

Bruciore nell’avambraccio, al di sopra dell’articolazione della mano destra, quando si muove il braccio (Ng.).

Bruciore sull’avambraccio sinistro, di notte (dopo 6 giorni) (Gff.).

Mano

1015 Lacerare nelle ossa del metacarpo di entrambi gli indici (Gff.).

Lacerare nel dorso della mano sinistra, che a volte si alterna anche a lacerare a quella destra (Gff.).

Lacerare nel palmo della mano destra, in prossimità delle dita, di frequente (dopo 5 giorni) (Gff.).

Mano

Debolezza e tremore delle mani, quando scrive (anche.

1025Tremore delle mani, durante la mestruazione.

Tremore della mano, più quando tiene la mano poggiata sul tavolo che quando la appoggia sul gomito.

Irrigidirsi delle mani, soprattutto di quella destra.

Stato simile a paralisi della mano destra, questa è totalmente bluastra, simile a quella di un morto, pesante e priva di sensibilità, e il polso di questa è piccolo, appena percepibile e filiforme (Hbd.).

Dita

Lacerare che punge in maniera acuminata nell’articolazione superiore (anteriore?) del pollice destro (Gff.).

Fitte laceranti nelle dita (Lqr.).

Fitte laceranti nell’articolazione mediale delle ultime tre dita di entrambe le mani (Gff.).

1045 Lacerare nelle articolazioni inferiori

(posteriori?) e nelle falangi delle dita (Gff.).

Anca

Dolore da frantumazione associato a rigidità, calore e bruciore, nella regione dell’anca dx, fin nel centro della coscia, associato a spossatezza della gamba e sensibilità perdurante del fianco, quando si cammina e in posizione eretta; in posizione seduta il dolore scomparve.

Dolore da frantumazione nell’articolazione dell’anca, come se la carne si fosse staccata dalle ossa.

Reumatismi

1075. Tensione reumatica nell’arto inferiore dx

1076. Pesantezza negli arti inferiori, con lacerazione dentro, tanto che li alza con difficoltà

1082. Stiramento reumatico nelle cosce

1088. Lacerazione nelle cosce, specialmente nella parte più spessa, anche forte e continuo

Prurito

Bruciore pruriginoso sul lato esterno della coscia destra, al di sopra del ginocchio

1100. Prurito delle cosce e popliti molto violento, al mattino, con

1124. Prurito intenso nell'articolazione del

ginocchio destro

Ginocchio

1110 Tirare reumatico nel ginocchio destro e che scende lungo la tibia (Gff.).

Lacerare nel ginocchio destro, così come al margine esterno della plica del ginocchio, fin nel polpaccio (Gff.).

Lacerare al margine esterno della rotula sinistra (dopo 3 ore) (Htm.).

Lacerare e dolore da frantumazione in entrambe le pliche delle ginocchia, è più intenso quando si cammina, più lieve in posizione seduta; la mattina.

Crampi

1145 Irrigidimento e tirare nel polpaccio (il 1° giorno) (Frz.).

Dolore da crampo nel polpaccio sinistro, di notte (Sw.).

Dolore da crampo nel polpaccio e nel piede sinistro (Rl.).

Crampo nella gamba, la mattina nel letto, quando questa viene ritratta (Rl.).

Girando il corpo, minaccia di formarsi un crampo nel polpaccio (Rl.).

Reumatismi

1134. Dolore lacerante nei polpacci destro e

sinistro

1174. Dolore lacerante e tensione al malleolo

del piede destro

1262. Lacerazione tirante molto violenta al

centro di quasi tutte le ossa lunghe, di modo

che queste possono stare ferme con difficoltà,

a causa del dolore

Talloni

Dolore da ulcerazione in entrambi i talloni, più intenso quando si cammina, che in posizione seduta (Ng.).

1185 Dolore scavante insopportabile nel tallone, dopo aver bevuto del vino (Gff.).

Piedi

1192. Sudore profuso dei piedi di cattivo odore, i piedi diventano dolenti per il camminare

Alluce

1204. Dolore da slogatura nella piega posteriore

delle articolazioni delle dita dei piedi

1210. Lacerazione lancinante nell’articolazione

posteriore dell’alluce dx

Fitta pulsante nella punta dell’alluce destro (il 2°giorno) (Frz.).

Fitta frizzante nell’alluce sinistro (il 2° giorno).

Prurito

Prurito su quasi tutte le parti della cute (anche nel viso e sulla testa), a volte associato a bruciore, o ad arrossamento, o a comparsa di piccoli brufoli o piccoli noduli dopo aver grattato, questi a volte fanno male alla palpazione come se fossero escoriati (Ng.).

1220 Prurito di notte, come di pulci, che dopo aver grattato compare immediatamente su un’altra parte (Ng.).

Prurito su tutto il corpo, non associato ad eruzione cutanea (dopo 9 giorni).

Prurito

1225 Prurito frequente nella cute (Rkt.).

Frequente prurito intenso, di notte, come di molti morsi di pulci, soprattutto nella schiena e all’addome (Gff.).

Singoli punti pruriginosi sulla cute, soprattutto delle mani, senza arrossamento esterno o elevazione (Htb.).

Prurito veloce, ora qua, ora là, soprattutto di sera nel letto, sfiorando scompare immediatamente.

Prurito

1230 Prurito pungente e frizzante, la sera nel letto, alla fronte, alle cosce, ai malleoli, ai piedi e ad altre parti della cute (Frz.).

Prurito pungente nella cute, accompagnato da eruzione cutanea da erisipela dopo aver grattato.

Eruzione cutanea pruriginosa da erisipela nella fossa poplitea e nella plica del gomito (Rl.).

Brufoli

Piccoli brufoli rossi sul petto e nel viso (Htb.).

Piccoli brufoli alle cosce, nei polpacci e attorno alle ginocchia, che causano un intenso prurito, che scompare immediatamente grattando (Frz.).

1235 Piccoli brufoli sulla fronte, sulla schiena e sul terzo dito del piede sinistro, che causa un dolore escoriante e premente alla palpazione (Gff.).

Importante

Le parti esterne si congelano facilmente (lobi auricolari, punta del naso), per un freddo moderato.

Forte sensibilità nei confronti del freddo, soprattutto nelle punte delle dita e ai piedi.

Modalità

1240 I dolori causati dallo zinco a volte sembrano localizzarsi tra la cute e la carne (Lqr.).

Il vino aumenta quasi tutti i malesseri, anche quando erano

stati rimossi con la canfora (Frz.).

Vino e nux vomica fanno aumentare i malesseri causati dallo zinco (soprattutto l’irrequietezza notturna e la stitichezza) e li fanno comparire (Gff.).

La maggior parte dei malesseri si presentano dopo il pranzo e

dopo sera (Frz.).

Sussulti e tremori

Sussulti muscolari qua e là sul corpo (Rl.).

Tremore in diversi muscoli (Rl.).

Tremore e sussulti in diverse parti dei muscoli (Sw.).

Molto sussultare visibile al corpo e nel viso (dopo 5 giorni).

1250 Sussultare visibile in entrambe le braccia e le mani (dopo 16 giorni).

Tremore intenso di tutti gli arti (Rkt.).

Dolori

Forte battere (beating) attraverso tutto il

corpo (Rkt.).

Lacerare, che tira in maniera violenta,

nel centro di quasi tutte le ossa degli

arti, tanto che a causa dei dolori non

riescono a tenere la postura (Rkt.).

Astenia

1285 La mattina nel letto, lui non riesce a tenere la gamba piegata a causa di una sensazione di malessere; è costretto a stirarsi (Rl.).

La mattina, al risveglio, ha le mani intorpidite.

La mattina nel letto, ha una sensazione di

pesantezza nel corpo e stanchezza nelle gambe, e si sente come dopo un sonno troppo pesante (Gff.).

Sonno

1307. Frequente risveglio di notte senza causa (dopo 5 giorni)

1314. Frequenti risvegli, a causa di sogni spaventosi

(1° notte)

Sussulti, attraverso tutto il corpo, durante il sonno

notturno e pomeridiano (dopo 32 ore e dopo 2 giorni).

Di notte, irrequietezza nelle gambe, che lui non può lasciare immobili (dopo 10 giorni).

Brividi

1348. Frequenti brividi febbrili, giù per la schiena, per 5 giorni (dopo 3 giorni)

1349. Brividi gelidi, la sera, quando la mano tocca qualcosa di freddo; anche brividi scuotenti, per se, tanto da doversi sdraiare, quando scompaiono

Febbre

1357. Attacco di febbre, molte volte al giorno, che ritorna al mattino e nel pomeriggio; gelo e brividi, calore volante per tutto il corpo, violento tremore di tutti gli arti, estrema sensazione di malessere fino allo svenimento; disgusto, quando il boccono si gonfia nella bocca; sensazione di vuoto nello stomaco, forte battito per tutto il corpo, respiro corto, bollente; bocca molto secca, mani bollenti e secche

1371. Polso accelerato (72, 79, 85 battiti) la sera, a volte con una sensazione di calore aumentato

1373. Sudorazione, per tutta la notte, con calore; non sopportava nessuna coperta