YOGA E PREGHIERA PROFONDA A CAMPELLO … per l’occasione, ha reso più diretto, evidente e...

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ESPERIENZE SPIRITUALI Eco dei Barnabiti 3/2014 48 I l Convento che ospita il se- minario è sobrio ma raffina- to, ricco di effetti suggestivi, un piccolo chiostro, un affresco con Crocefisso e Santi del 1342, cellette monastiche rinnovate in ogni aspetto e molto confortevoli, favo- riscono il clima creativo e di interiorità di questa esperienza spirituale. Del resto si arriva al Con- vento attraverso una stradi- na che dalla Flaminia si inerpica tra gli uliveti e le dolci colline umbre, do- nando suggestioni indi- menticabili. La sera, man- giando in silenzio durante la cena, dalla sala da pran- zo si possono apprezzare tramonti dai colori sugge- stivi, con una dolce musica mistica, come sottofondo. Se poi durante il pas- seggio meditativo, si esce dal Convento da una del- le porte laterali, abbiamo la possibilità di abbraccia- re con uno sguardo la Val- le spoletina che ci offre uno spettacolo meravi- glioso fatto di colori verdi e chiaro scuri di bruni che incanta. Tutto questo è solo una descrizione limitata di ciò che il Convento di Cam- pello ci consente di vivere, senza trascurare l’acco- glienza e la familiarità di chi prepara il cibo e le lin- de tavolate apparecchiate. Quest’anno, come nei due anni precedenti, si è svolto il seminario coniugando lo yoga alla creatività, at- traverso una profonda spiritualità. Il lavoro nel seminario, che dura 5 gior- ni, è intenso. il percorso del seminario Al mattino si comincia presto a lavo- rare, si è svegliati da una musica into- nata ai luoghi francescani che ci per- mette un risveglio armonioso. Dopo aver fatto colazione, si celebrano le Lo- di mattutine guidate da padre Antonio Gentili e s’inizia la pratica dello yoga che libera la circolazione dell’energia vitale nei centri vitali (chakra o ruote di energia nella lingua sanscrita). Nella tarda mattinata, con il corpo sciolto da tensioni per l’effetto benefico degli esercizi fisici (le asana), la meditazio- ne, guidata da padre Antonio conclude la pratica yoga. È arrivato il momento del pranzo. Dopo una breve pausa, nel primo pomeriggio si inizia il lavoro illustrando il dise- gno che raffigura i chakra secondo la loro simbologia e i loro colori, e si passa quindi alla colorazione at- traverso una tecnica di me- ditazione cromatica, con- centrandosi, in altri termini, sul proprio compito. le riflessioni sui doni Le suddette attività sono condotte da Alessandro Cravera che dirige il Cen- tro yogayantra, in via don Sturzo, 4, 20900 Monza (www.yogayantra.it). Si trat- ta di esercizi impegnativi e piuttosto faticosi, che però producono frutti molto gra- tificanti perché concreti. Chi effettua una simile esperienza ha l’opportunità di osservare il proprio lavo- ro, avendo avuto modo di guardarsi dentro e di tra- durre il proprio sentire in forma di colore con qualità espressive molto varie di cui, talvolta, anche la per- sona stessa è sorpresa. Queste attività vengono integrate e legate come da un’unica tessitura pazien- temente creata da padre Antonio con la pratica meditativa, e che si conclu- de con la s. messa cosiddetta “yogi- ca”, perché nei tre spazi dedicati alle “monizioni” (confessione iniziale, of- ferta dei doni e comunione eucaristi- YOGA E PREGHIERA PROFONDA A CAMPELLO SUL CLITUNNO In agosto, si è tenuta una nuova edizione del Seminario yoga, disegno e meditazione nel Convento dei padri Barnabiti a Campello sul Clitunno, coniugando lo yoga alla creatività, attraverso una profonda spiritualità. esposizione degli elaborati

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ESPERIENZE SPIRITUALI

Eco dei Barnabiti 3/201448

Il Convento che ospita il se-minario è sobrio ma raffina-to, ricco di effetti suggestivi,

un piccolo chiostro, un affresco conCrocefisso e Santi del 1342, cellettemonastiche rinnovate in ogni aspettoe molto confortevoli, favo-riscono il clima creativo edi interiorità di questaesperienza spirituale.Del resto si arriva al Con-

vento attraverso una stradi-na che dalla Flaminia siinerpica tra gli uliveti e ledolci colline umbre, do-nando suggestioni indi-menticabili. La sera, man-giando in silenzio durantela cena, dalla sala da pran-zo si possono apprezzaretramonti dai colori sugge-stivi, con una dolce musicamistica, come sottofondo.Se poi durante il pas -

seggio meditativo, si escedal Convento da una del-le porte laterali, abbiamola possibilità di abbraccia-re con uno sguardo la Val-le spoletina che ci offreuno spettacolo meravi-glioso fatto di colori verdie chiaro scuri di bruni cheincanta.Tutto questo è solo una

descrizione limitata di ciòche il Convento di Cam-pello ci consente di vivere,senza trascurare l’acco-glienza e la familiarità dichi prepara il cibo e le lin-de tavolate apparecchiate.Quest’anno, come nei due anni

precedenti, si è svolto il seminarioconiugando lo yoga alla creatività, at-traverso una profonda spiritualità. Illavoro nel seminario, che dura 5 gior-ni, è intenso.

il percorso del seminario

Al mattino si comincia presto a lavo-rare, si è svegliati da una musica into-nata ai luoghi francescani che ci per-mette un risveglio armonioso. Dopo

aver fatto colazione, si celebrano le Lo-di mattutine guidate da padre AntonioGentili e s’inizia la pratica dello yogache libera la circolazione dell’energiavitale nei centri vitali (chakra o ruote dienergia nella lingua sanscrita). Nella

tarda mattinata, con il corpo sciolto datensioni per l’effetto benefico degliesercizi fisici (le asana), la meditazio-ne, guidata da padre Antonio concludela pratica yoga. È arrivato il momentodel pranzo. Dopo una breve pausa, nel

primo pomeriggio si iniziail lavoro illustrando il dise-gno che raffigura i chakrasecondo la loro simbologiae i loro colori, e si passaquindi alla colorazione at-traverso una tecnica di me-ditazione cromatica, con-centrandosi, in altri termini,sul proprio compito.

le riflessioni sui doni

Le suddette attività sonocondotte da AlessandroCravera che dirige il Cen-tro yogayantra, in via donSturzo, 4, 20900 Monza(www.yogayantra.it). Si trat-ta di esercizi impegnativi epiuttosto faticosi, che peròproducono frutti molto gra-tificanti perché concreti.Chi effettua una simileesperienza ha l’opportunitàdi osservare il proprio lavo-ro, avendo avuto modo diguardarsi dentro e di tra-durre il proprio sentire informa di colore con qualitàespressive molto varie dicui, talvolta, anche la per-sona stessa è sorpresa.Queste attività vengono

integrate e legate come daun’unica tessitura pazien-

temente creata da padre Antonio conla pratica meditativa, e che si conclu-de con la s. messa cosiddetta “yogi-ca”, perché nei tre spazi dedicati alle“monizioni” (confessione iniziale, of-ferta dei doni e comunione eucaristi-

YOGA E PREGHIERA PROFONDAA CAMPELLO SUL CLITUNNO

In agosto, si è tenuta una nuova edizione del Seminario yoga, disegno e meditazione nelConvento dei padri Barnabiti a Campello sul Clitunno, coniugando lo yoga alla creatività,attraverso una profonda spiritualità.

esposizione degli elaborati

ca) attinge ai testi delle scritture sacredell’Induismo. Alle 19,30 si cena e al-le 21,00 Mariagrazia, consorte diAlessandro, conduce con cordialità loscambio tra i partecipanti, con cuiciascuno esprime il proprio vissuto elo dona agli altri nella manifestazionedei propri pensieri e delle proprieemozioni. Nel gruppo ci si sente pro-tetti e accolti perché il lavoro che siaffronta è autentico ed è contraddi-stinto dalla volontà di mettersi in gio-co in assoluta astensione di giudizio.Non manca anche il momento della

festa scandito da un’escursione a Petti-no, paese di pochi abitanti, che viveprevalentemente di pastorizia, colloca-to intorno ai 1000 di altitudine, dovepadre Antonio tutti gli anni celebra la s.messa in memoria di san Bartolomeodi cui ricorre la festa. Si assaporano poile leccornie preparate con maestriadalla famiglia Di Bartolomeo e genero-samente offerte a tutti i partecipanti.

il principio che ha ispiratoil seminario

L’idea che origina il seminario è cheyoga e creatività possono, in modo si-nergico, condurci lungo il sentiero cheporta verso la ricerca della propria in-teriorità e, di conseguenza, verso lapercezione dell’unità che ci rapportacon l’insieme degli esseri e con l’Esse-re divino che impregna l’intero creatoe che non cessa di manifestarsi nel do-no di Gesù, Parola e Pane di vita.

quali pratiche yoga?

Lo yoga più conosciuto e diffuso èquello che si realizza con le posizio-ni (hatha yoga), ma ci sono altri tipidi yoga che portano all’azione, alladevozione, alla contemplazione, chesi realizzano con espressioni melodi-che (si pensi fra tutte alla OM, sillabasacra per eccellenza), oppure con lacreazione dei mandala o raffigura-zioni simboliche. Questo è il casodel nostro seminario, in cui, invecedel mandala, il lavoro si è sviluppatosugli yantra (mandala senza immagi-ni ma con forme geometriche) e inparticolare sulle singole parti checompongono il simbolo del chakra.In senso metaforico quindi, “Yoga

del corpo” e “yoga della forma” con-tribuiscono alla realizzazione di unpercorso di individuazione del sé, ecioè di presa di coscienza della nostra

profonda natura e del rapporto che cilega agli altri, al mondo, a Dio.Questo non è che un primo passo,

non basta un seminario, e il percorsoper conseguire simili obiettivi è lungo,ma bisogna pur fare il primo gradinoper salire una scala.

rapporto yoga-arte

Si sottolinea, a proposito della crea-tività, che per non scivolare in un ge-nerico rapporto arte-yoga, si è circo-scritto il campo creativo alle forme e aicolori trasmessi dalla letteratura suichakra. Lo scopo certamente è quellodi condurre i partecipanti a realizzareun manufatto artistico e a scoprire unacreatività sopita, ma anche quello dicostruire uno strumento per la propriaconcentrazione sui chakra, strumentotanto più efficace in quanto ogni tecni-ca pittorica, anche la più ingenua, rap-presenta sempre una proiezione delproprio vissuto, una rivelazione di sé.

risultati del lavoro

Non è da pensare che il diagram-ma di partenza, uguale per tutti, limi-ti la creatività. Con la propria inter-pretazione, il partecipante reinterpre-ta in modo personalissimo la formadel diagramma attraverso il colore.Lo si può costatare nelle immaginiallegate, dove il diagramma simboli-co del primo chakra, detto Muladha-ra o della Radice, è interpretato daquattro partecipanti. Questa interpre-tazione personale, nata sulla base distimoli emotivi suggeriti nella con-centrazione sui colori e tradotti nellaloro riproduzione personalizzata, èben giustificata dalle differenti inter-pretazioni dei colori dei chakra ela-borate da diversi maestri yoga.

intenzione della pratica yogae del disegno

La pratica mattutina dello yoga,nel rispetto del metodo yoga rigoro-samente seguito, è rivolta a rende-re l’allievo maggiormente sensibileall’energia psicofisiologica che sisviluppa nel chakra su cui si lavora(tre in questo seminario: 1° plessobasale, Muladhara; 2° plesso sacra-le, Svadhisthana; 3° plesso solare,Manipura).Il disegno, nel pomeriggio, è ri-

volto alla ricerca del rapporto inti-

mo tra stimolo energetico della po-sizione, visualizzazione del coloreattraverso la concentrazione suglielementi correlati ai chakra (la ter-ra, l’acqua e il fuoco rispettivamen-te per il 1°, il 2° e il 3°) e l’azionedel colorare, corrispondente siner-gico all’azione della postura, la-sciando emergere le sensazioni psi-chiche e concretizzandole in mate-ria colorata.La concentrazione e la contempla-

zione finale sul proprio yantra sono ilcuore e la tappa finale di questo lavoroche porta le persone a cercare un con-tatto con il proprio mondo interiore. Lapresenza di padre Antonio, conforto eguida spirituale durante la giornata, di-venta pregante nel tardo pomeriggiocon la celebrazione eucaristica. Il con-tatto vitale con il Corpo e il Sangue diCristo non può non confermare e po-tenziare quel risveglio interiore che lapratica intende promuovere. Ne offreuno splendido richiamo l’antica pre-ghiera del Messale che suonava in ter-mini straordinariamente realistici, si di-rebbero fisici: «Il tuo Corpo che ho ri-cevuto, Signore, e il Sangue cui hoattinto, aderiscano alla mie viscere (è il2° centro vitale!), così che in me nonrimanga traccia di male, dal momentoche mi hanno ricostituito puri e santisacramenti». Superfluo ricordare inquesta sede la pregnanza che il termi-ne “viscere” ha nella Bibbia!

novità di questa edizione

La novità di quest’anno, in cui las. messa è stata celebrata nell’audito-rium, dove si sono praticati lo yoga eil disegno, su un tavolinetto addobba-

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raffigurazione schematica (yantra)dei chakra o centri vitali

to per l’occasione, ha reso più diretto,evidente e autentico il sentiero chedalla concentrazione e contemplazio-ne, ricerca del contatto con sé, peraprirsi al contatto con Dio. La s. messarisulta la naturale conclusione di unpercorso di interiorità, logico punto diarrivo e perno di un lavoro di ricercadi Dio in noi e di noi in Dio. E d’al-tronde la ricerca di Dio non è forse un

atto creativo, il piùsublime?

preghiera profonda

Il seminario si èconcluso, negli ul-timi due giorniche completano lasettimana, con ilpercorso spiritualedi preghiera pro-fonda condotto dapadre Antonio econ la presenza,afferente, di eser-cizi di respirazio-ne yoga, condottida Alessandro escanditi in quattrotempi: 1. Ti accol-go (sono accoltoda Te) – inspira-zione; 2. Ti custo-disco (sono custo-

dito da Te) – ritenzione interna; 3. Ticondivido (vengo condiviso in Te) –espirazione; 4. Ti attendo (sono attesoda Te) – ritenzione esterna.

riflessioni sul gruppo

L’edizione di quest’anno è statacontraddistinta da persone che sonoriuscite a “fare gruppo” anche nei

momenti di diffi-coltà; un piccoloinsieme che, coe-so e in armoniosarelazione, ha par-tecipato piena-mente alla propo-sta offerta sia sulversante dello yo-ga e del disegnoche su quella del-la pratica religio-sa, riempiendoledel proprio vis -suto e della pro-pria gioia, nell’at-tesa di ritrovarci il prossimo annoper il lavoro suichakra cosiddetti“alti” o superiori:Anahata (cuore),Vishuddhi (gola),Ajna (fronte).

Alessandro Cravera

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raffigurazione del centro basale detto muladhara(radice)

un’altra raffigurazione del centro basale

DUE INTERIORITÀA CONFRONTO

Sul rapporto dello yoga e il cri-stianesimo e i loro corrispettivi inambito cristiano, si possono leggeredei rilievi molto acuti formulati daJ.-A. CUTTAZ, L’esperienza cristianapuò assumere la spiritualità orienta-le?, in AA. VV., La mistica e le misti-che. Il “nucleo” delle grandi religio-ni e discipline spirituali, San Paolo,Cinisello B. (MI) 1996, pp. 637-654.L’autore assume lo yoga come

«archetipo della spiritualità asiatica»e la santificazione cristiana come«archetipo della spiritualità monotei-stica», e sottolinea che «l’estasi mi-stica rimane subordinata al perfezio-namento etico», in quanto «il supre-mo valore morale non è affatto lapadronanza di sé, ma l’abbandonoalla volontà divina». Dopo avermesso in luce come la visione chefa da sfondo culturale allo yoga ècostituita dall’ottica gnostica «se-condo cui il mondo come tale è cat-tivo e la nascita una caduta nell’indi-vidualità», l’autore nota che «la san-tificazione libera dal male mediantela redenzione ricevuta, mentre loyoga libera dal mondo mediante laspiritualizzazione acquisita».Passando ai tre ultimi gradini del-

lo yoga, afferma che loro frutto è «lareintegrazione dell’uomo nel suovero Sé», intendendo per Sé «l’uni-verso totalmente interiorizzato». Loyogin, prosegue in riferimento al-l’enstasi del samadhi, «raggiungeuna profondità di cui il cristiano me-dio non ha idea e che gli mozzereb-be il fiato se la sperimentasse». Mapoiché il rapporto con l’a/Altro ècostitutivo della personalità, l’ensta-si dovrà approdare all’estasi: «il ri-conosci mento del prossimo e di Diocome persone è la misura del miorisveglio a me stesso in quanto per-sona». Un Sé senza Tu contradireb-be quella «interiorità reciproca»nella quale si salda la spiritualitàasiatica, segnata da «una profon ditàautentica, ma solitaria», e la spiri-tualità cristiana segnata dall’incar-nazione che ha portato all’estremo«il confronto di vino-umano».L’interiorità asiatica che è solita-

ria – conclude l’autore – è chiama-ta a incontrarsi con l’interiorità cri-stiana che è reciproca e culminanell’abisso tripersonale del Dio diGesù Cristo.