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ITALIA: IERI ED OGGI WARREN MOSLER - RIMINI 18/05/2012 Originale: http://www.moslereconomics.com/wp-content/pdf/Italy,%20Then%20and%20Now.pdf democraziammt.info (originale di Warren Mosler)

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ITALIA: IERI ED OGGI

WARREN MOSLER - RIMINI 18/05/2012Originale: http://www.moslereconomics.com/wp-content/pdf/Italy,%20Then%20and%20Now.pdf

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RIEPILOGO E CONCLUSIONI

L’Italia ALLORA emetteva la propria valuta e, come tale, il

problema di solvibilità era solamente un problema di

percezione. Quindi, la soluzione era ignorare il problema

immaginato.

L’Italia ORA è un utilizzatore della valuta, con un rapporto

debito/PIL insostenibile e un reale problema di solvibilità.

La soluzione al problema di solvibilità è il supporto della

BCE (l’emittente della valuta) oppure i “Mosler Bonds”.

L’Italia ORA, e l’Eurozona in generale, ha anche un

problema di disoccupazione, che richiede un allentamento

dei limiti di spesa a deficit del Patto di stabilità e crescita

(SGP), insieme al supporto della BCE o ai “Mosler Bonds”

per ovviare ai problemi di solvibilità.

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MACRO CONTRO MICRO

Mandate 100 cani in una stanza in cui ci sono solo 95 ossi.

5 torneranno indietro senza osso.

L'istruzione, l'addestramento, la motivazione e impegno

individuale, seppure benefici, non cambiano questo risultato.

La disoccupazione è un caso di cani e di ossi.

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LA MONETA È GUIDATA DALLA TASSAZIONE

Il Governo desidera provvedere al proprio fabbisogno.

Il Governo decreta che i debiti derivanti dalle tasse siano

pagabili nella sua valuta d’emissione.

L'imposizione fiscale crea venditori di beni reali e servizi, in

cambio della valuta necessaria.

Il Governo può quindi spendere la sua valuta altrimenti priva

di valore per provvedere a sé stesso.

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TRASFORMAZIONE DELLA CARTA IN DENARO (1)

I miei biglietti da visita non hanno un valore intrinseco.

La richiesta di riscuoterli come “tassa” per l’uscita da questa

stanza, adeguatamente rafforzata, in un primo momento

causa disoccupazione.

Il valore dei miei biglietti, una volta che impongo una tassa, è

ciò che io domando, al margine, in cambio dei biglietti

necessari.

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TRASFORMAZIONE DELLA CARTA IN DENARO (2)

Come emittente, devo spendere per primo i biglietti, per

essere in grado poi di raccoglierli come tasse, o prenderli in

prestito.

Ogni richiesta da parte di qualcuno di risparmiare i miei

biglietti significa che io posso spendere più di quanto io tassi.

Il mio deficit (spesa di biglietti in eccesso rispetto a quelli che

raccolgo come tasse) è esattamente uguale ai biglietti

risparmiati da tutte le altre persone.

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DISOCCUPAZIONE:

È l’evidenza che la spesa a deficit sia troppo bassa per

soddisfare il bisogno di pagare tasse e il desiderio di

risparmio netto.

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ORIGINI DELLA MMT - PRIMI ANNI „90

Tassi d’interesse di lungo e breve termine a due cifre.

Rapporto Debito/PIL ben oltre il 100%.

Rendimento dei BTP del 2% superiore al costo del prestito

dei fondi in lire.

Il prezzo dei BTP sul mercato rifletteva il “rischio default”.

Gli Accademici erano certi del default.

Il potenziale profitto catturò la mia attenzione!

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EPIFANIA!

Qual è la differenza tra l’acquisto di titoli di stato effettuato dal

settore privato presso il Tesoro e lo stesso tipo di acquisto

effettuato presso la Banca Centrale?

I capitali vanno a finire nello stesso posto.

Il settore privato entra in possesso dei medesimi titoli

finanziari.

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EPIFANIA! (continua)

Non c'è differenza per il settore privato!

Ma acquistare dal Tesoro è considerato “fiscale”

(finanziamento della spesa pubblica).

E la vendita dei medesimi titoli da parte della Banca Centrale

è considerato “monetario” (meccanismo di controllo dei tassi

di interesse).

Non possono essere veri entrambi - il settore privato non

dovrebbe curarsi di come si chiamino.

E' solo il modo in cui contabilizzano questa operazione sulla

“loro parte del libro contabile”.

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EPIFANIA! (continua)

La risposta: è tutto monetario.

Come discusso con il Prof. Luigi Spaventa, Ministro delle

Finanze.

L'Italia ALLORA vendeva BTP e CCT non per finanziare la

spesa pubblica, ma perché se l'Italia avesse speso lire e non

avesse emesso titoli, i tassi sarebbero caduti più in basso del

tasso praticato dalla Banca d'Italia.

Con un tasso di cambio fluttuante e una valuta fiat, finanziare

il deficit era niente più di ciò che era chiamato un “drenaggio

di riserve”.

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ITALIA ALLORA - Nessun reale problema di solvibilità

Questa comunicazione del Professor Spaventa fece seguito

alla discussione MMT avuta:

“Non saranno prese misure straordinarie; tutti i pagamenti

saranno effettuati regolarmente!”

Crisi terminata!

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ITALIA ORA

Stesso rapporto Debito/PIL.

Deficit annuale più basso.

Tasso di interesse molto più basso.

Gli accademici sono molto meno certi del default.

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COSA È CAMBIATO?

L'Italia ALLORA emetteva la propria valuta, la Lira.

L'Italia ORA non emette l'Euro.

L'Italia ORA è solamente utilizzatrice dell'Euro.

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DINAMICHE DEGLI EMITTENTI VALUTA

Gli emittenti la propria valuta non sono operativamente

vincolati alle entrate erariali.

Gli emittenti la propria valuta necessariamente “spendono

per primi”, e in un secondo momento raccolgono tasse o

prendono in prestito.

Ogni vincolo di spesa esistente per gli emittenti la propria

valuta è per forza di cose auto-imposto.

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TASSI DI INTERESSE

Colui che emette la propria valuta fissa, senza alternative, i

propri tassi di interesse.

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PERCHÉ I GOVERNI SPENDONO A DEFICIT?

Prima risposta:

Per soddisfare la propensione al risparmio.

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PERCHÉ I GOVERNI SPENDONO A DEFICIT?

Qualunque valuta non convertibile è un caso di “inside money”

(passivo dell'emittente).

Se i risparmi nominali netti di un soggetto qualsiasi salgono,

quelli di qualcun altro devono diminuire.

Se hai 100$ in tasca, chiunque te li abbia dati ha 100 $ di

meno.

I prestiti delle banche creano un egual livello di depositi

bancari, ma non assets finanziari al netto.

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PERCHÉ I GOVERNI SPENDONO A DEFICIT?

Vendite totali = Reddito totale.

Il reddito non speso significa produzione invenduta.

Se un qualsiasi attore spende meno del proprio reddito, un

altro deve spendere più del proprio reddito, o la produzione

non viene venduta.

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PERCHÉ I GOVERNI SPENDONO A DEFICIT?

La maggior parte dei governi supportano massicci incentivi

fiscali perché il reddito non sia speso.

I contributi ai fondi pensione, conti di pensionamento

individuali, e le riserve societarie detenute come assets

finanziari rappresentano reddito non speso e “perdite di

domanda aggregata”, e godono spesso di vantaggi fiscali.

Ad esempio, ben oltre il 20% delle retribuzioni del settore

pubblico italiano è trattenuta come contributi pensionistici.

Di conseguenza, per vendere la produzione potenziale

dell'economia è necessaria una compensazione mediante

spesa a deficit del settore privato e/o pubblico.

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PERCHÉ I GOVERNI SPENDONO A DEFICIT?

I deficit del Governo hanno la funzione di controbilanciare le

carenze di domanda del settore privato.

Il gap di produzione (disoccupazione) è l'evidenza che la

spesa a deficit totale di settore pubblico e privato è

insufficiente a bilanciare la carenza di domanda.

A ogni modo, solo l'emittente della valuta non è soggetto a

costrizioni derivanti dalle entrate, ed è libero di agire in senso

anti-ciclico in ogni momento.

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DEFICITS E UTILIZZATORI DI VALUTA

L'Italia ORA, e gli altri Paesi membri dell'Euro zona, sono

utilizzatori della valuta.

Gli Stati membri degli USA, ad esempio, sono anch'essi

utilizzatori della valuta e soggetti alle influenze delle forze di

mercato.

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DEFICITS E UTILIZZATORI DI VALUTA (continua)

Gli utilizzatori di valuta sono soggetti a vincoli derivanti dalle

entrate.

La spesa è dipendente dagli introiti derivanti da tassazione o

indebitamento sui mercati.

La spesa a deficit è limitata dalle forze di mercato.

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DEFICITS E UTILIZZATORI DI VALUTA (continua)

Le forze di mercato limitano gli utilizzatori di valuta a

incorrere in deficit relativamente ridotti.

La California ha un problema di solvibilità con un rapporto

Debito/PIL di circa il 5%.

I mercati limitano le nazioni che adoperano una valuta

straniera a rapporti Debito/PIL di 30% o meno.

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PRIMA DELL'EURO

Le nazioni membro con le loro proprie valute non erano

soggette a vincoli derivanti dalle entrate.

I paesi-membri, così come tutte le nazioni che emettono la

propria valuta, incorrevano in deficit approssimativamente

uguali ai “risparmi desiderati”.

In quanto emittenti la propria valuta, non c'erano problemi di

solvibilità.

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INGRESSO NELL'EURO-ZONA

I nuovi membri euro sono diventati utilizzatori della valuta.

Ma sono entrati nell'euro con i rapporti Debito/PIL che

avevano contratto come emittenti la valuta.

Questi rapporti erano e rimangono drammaticamente

disallineati rispetto a quello che i mercati permettono per gli

utilizzatori di valuta.

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INGRESSO NELL'EURO-ZONA (continua)

Solo chi emette la propria valuta è in grado di intervenire in

senso anticiclico.

In quanto utilizzatori vincolati dalle entrate, i membri

dell'eurozona non sono stati capaci di sostenere i loro sistemi

bancari in fase di crisi.

I nuovi membri euro non sono stati liberi di condurre politiche

fiscali anticicliche.

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LA BANCA CENTRALE EUROPEA

La BCE è l'emittente l'Euro.

la BCE non ha vincoli derivanti dalle entrate.

la BCE può spendere e distribuire euro a piacere, senza

limite ipotetico.

la BCE non ha relativi problema di solvibilità.

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LA BCE

L'Euro zona si trova in uno “schema Ponzi” fino a che la BCE

non “stacca l'assegno”.

Tutti i sistemi bancari sono finanziati dal soggetto che emette

la moneta.

Solo la BCE, emittente l'Euro, può sostenere il deficit

spending necessario per compensare i desideri di risparmio.

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DAI “RITI DI PASSAGGIO”

L'acqua ghiaccia a 0 C°, ma dell'acqua naturale può essere

raffreddata a una temperatura più bassa e rimanere liquida

fino a che un catalizzatore, come una brezza fredda, causi

una repentina solidificazione. Allo stesso modo, le condizioni

per una crisi di liquidità nazionale che paralizzerà l'euro

sistema a 12 sono saldamente al loro posto. Tutto ciò che

occorre è una crisi economica che minacci gli introiti da

tassazione o il capitale del sistema bancario. (W.Mosler-1/5/2001)

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PERCHÉ L'EURO E' STATO AVVIATO CON QUESTE MODALITÁ?

Scelte politiche.

Azzardo morale.

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L'EURO ZONA ORA

Il settore privato desidera un risparmio netto pari a circa il

100% del PIL, largamente imputabile a ritenute

pensionistiche del settore pubblico, piani di risparmio privati a

tassazione privilegiata e riserve societarie.

La bilancia commerciale è orientativamente in pareggio, con

non troppe possibilità di spesa a deficit in euro derivante da

stranieri orientata a incrementare gli export netti dell'euro

zona.

Il debito del settore pubblico di circa il 100% del PIL sta

“soddisfacendo” i “risparmi” del settore privato.

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IL PROBLEMA

Senza il supporto dalla BCE, i paesi membri dell'euro non

sono fiscalmente sostenibili.

I deficit dei paesi euro non possono diminuire senza che ci

sia un export netto o un espansione del credito del settore

privato di pari importo.

Il sistema bancario euro ha necessità di un supporto BCE per

la liquidità allo stesso modo in cui il sistema bancario USA ha

necessità del FDIC ( Federal Deposit Insurance Corporation)

per la liquidità.

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SVILUPPI RECENTI

20 Marzo - La Grecia implementa il PSI - una “eurotassa” di

100 miliardi applicata dalla UE su tutti i detentori di bond

greci diversi dalla BCE.

Posti di fronte a aumenti di tasse, tagli di spesa, o

implementazione di una simile tassazione sui bond, cosa

potrebbero sostenere gli elettori di Portogallo, Irlanda,

Spagna, Italia?

L'acquisto di bond da parte della BCE è ora “veleno” per i

restanti detentori di bond.

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PARLIAMO DELL'ABBANDONO DELL'AUSTERITÀ

Senza il sostegno BCE, i mercati spingono verso un'austerità

pro-ciclica e l'autodistruzione.

Non c'è sostegno politico per l'opzione “abbandono dell'euro”

Non è percepito come evidente che il problema sia l'euro.

Le nazioni non si fidano a far gestire le proprie valute dai loro

governi.

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RIFARE LA ZONA EURO

Distribuzione di reddito pro-capite da parte della BCE.

Programma-cuscinetto d'impiego della forza-lavoro (Datore di

lavoro di ultima istanza) finanziato dalla BCE.

Mosler bonds.

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PROPOSTA DI DISTRIBUZIONE PRO-CAPITE DA PARTE DELLA BCE

La BCE effettua pagamenti annuali del 10% del PIL totale su

base pro capite agli stati-membri.

Questo pone fine alla crisi di liquidità.

I paesi-membro devono ottemperare ai requisiti del Patto di

stabilità e crescita o gli sarà negato il finanziamento.

Questo punto affronta il problema dell'azzardo morale.

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PROGRAMMA “DATORE DI LAVORO DI ULTIMA ISTANZA” FINANZIATO DALLA BCE

La BCE dovrebbe finanziare un salario minimo di transizione

per chiunque sia in grado di lavorare e voglia farlo.

Gli stati dovrebbero gestire ma non finanziare i punti specifici

del programma.

Questa alternativa alla disoccupazione costituirebbe spesa

anticiclica della BCE.

Quando l'economia si risolleverà e aumenteranno i prestiti

richiesti dal settore privato, i lavoratori realisticamente

saranno impiegati in altre posizioni con salari più elevati.

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MOSLER BONDS

I Mosler Bonds sono quasi identici ai bond che attualmente

sono offerti dalle nazioni che fanno parte dell'area euro.

L'unica differenza è che in caso di insolvenza dell'emittente, i

Mosler Bonds, più l'interesse, possono essere usati in ogni

momento per pagare le tasse al governo emittente.

Questo assicura il valore per i detentori dei bond,

permettendo che il governo si autofinanzi con tassi di

interesse competitivi.

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OSTACOLI

Immotivata paura dell'inflazione.

(Non riguarda le aspettative di inflazione)

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INFLAZIONE!!!

Ogni valuta imposta con la tassazione è un monopolio

pubblico.

I monopolisti sono coloro che possono “stabilire il prezzo”.

Di conseguenza, come passaggio logico:

Il livello del prezzo è necessariamente funzione del

prezzo pagato dal Governo quando spende, e/o del

collaterale richiesto quando eroga prestiti

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L'INFLAZIONE E L'EURO

La BCE, l'emittente dell'euro, non impone le tasse.

La BCE, per quanto riguarda gli scopi di questa analisi, non

spende materialmente gli euro su beni e servizi.

La BCE accetta solo assets finanziari come collaterale di

garanzia quando eroga prestiti.

Questo lascia i prezzi pagati al margine dalle nazioni

membro come fonte definitiva del livello prezzi.

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L'INFLAZIONE E L'EURO (continua)

In un'economia di mercato è necessario fissare un solo

prezzo, permettendo che il resto dei beni sul mercato rifletta

il valore relativo.

Il valore dell'euro è definito da quanto gli stati membri pagano

marginalmente per il lavoro.

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L'INFLAZIONE E L'EURO (continua)

La politica fiscale attuale è fortemente deflazionistica.

La soluzione greca era fortemente deflazionistica.

Non dovrebbe sorprendere che l'euro resti relativamente

forte anche con la dismissione di massa dai gestori dei

portafogli finanziari.

Se cessasse ogni forma di tassazione in euro, il valore

dell'euro andrebbe a zero.

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L'INFLAZIONE E L'EURO (continua)

I prezzi sui mercati possono aumentare a causa di aumento

dei costi di produzione o a causa di aumento della domanda.

I costi includono le tasse e le variazioni dei prezzi delle

materie importate, inclusi i monopoli esteri che controllano i

costi energetici.

L'aumento della domanda tende a far innalzare i prezzi

quando si raggiungono i limiti della capacità produttiva.

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L'INFLAZIONE E L'EURO (continua)

Gli aggregati monetari in quanto tali non causano

cambiamenti dei prezzi.

Tutti i casi di inflazione problematica sono stati riconducibili a:

Spesa a deficit oltre i limiti delle capacità reali.

Indicizzazione dei salari del settore pubblico eccessiva

che ha fatto sì che la spesa oltrepassasse i limiti delle

capacità reali.

Fine della capacità di imporre la tassazione.

Molti casi di collasso della valuta hanno portato ad un

“aggiustamento in un'unica soluzione” e non ad una

iperinflazione.

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Page 47: W.Mosler - ITF Rimini - DemocraziaMMT Venezia - 2012

RIEPILOGO E CONCLUSIONI

L’Italia ALLORA era emittente della propria valuta e, come

tale, il problema di solvibilità era solamente un problema di

percezione. Quindi, la soluzione era ignorare il problema

immaginato.

L’Italia ORA è un utilizzatore di valuta, con un rapporto

debito/PIL insostenibile e un reale problema di solvibilità. La

soluzione al problema di solvibilità è il supporto della BCE,

l’emittente della valuta, oppure i “Mosler Bonds”.

L’Italia ORA, e l’Eurozona in generale, ha anche un problema

di disoccupazione, che richiede attualmente un allentamento

dei limiti di spesa a deficit del Patto di stabilità e crescita,

insieme al supporto della BCE o ai “Mosler Bonds” per

ovviare ai problemi di solvibilità.

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