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Lezione1 Parlando di ceramica bisogna innanzitutto relazionarsi con gi artigiani che ci hanno restituito una grande mole di vasi, la prima classificazione dei vasi attici a figure nere e rosse è stata fatta da John all’inizio del Xx secolo, poi abbiamo giovanni Morelli il quale ci dice che ogni artista si distingue dal modo di disegnare, di un particolare che poteva provenire dalla frequentazione di una bottega. La produzione artigianale dei vasi avveniva all’interno di una bottega, la quale aveva un suo particolare che li distingueva da altri. Dagli scavi si deduce che tali botteghe non dovevano essere così grandi, non sappiamo se in esse si producevano tutti i tipi di vasi o se vi erano specializzazioni delle decorazioni. L’archeologia filologica data le produzioni attraverso i particolari o i vasi stessi, facendo una cronologia reale che poi si porta su una scansione temporale reale. Quest’operazione l’ha fatta John Brizzly, per agganciare ciò alla realtà l’ha confrontata con le sculture o con i dati archeologici provenienti dagli scavi. L’erede del Brizzly è boardman che ha continuato il lavoro di classificazione e ha effettuato scavi tra cui quello di lekfandi. Nel catalogo di brizzly non vi sono figure ma solo un elenco di vasi classificati secondo le mani dei pittori e per botteghe, poi c’è la distinzione di quelle che producevano coppe, o anfore, o crateri..etc e all’interno di queste anche le distinzioni delle produzioni per mano di pittori diversi. La classificazione del brizzly ha uno scarto di datazione al massimo di 10 anni. Pitture post 480 a. C. Atene si presenta come la polis guida della grecia e aumenta la produzione artigianale, i vasi arrivano in tutto il bacino del mediterraneo. La ceramica a figure nere sarà la produzione principale di Atene fino al 480 a. c, si tratta di produzioni in serie decorate solo con palmette o fasce anche esse decorate. Molte volte i vasi erano fatti su special commission, soprattutto dalle aristocrazie occidentali o dalle colonie della magna grecia, venivano richieste delle iconografie particolari, dunque non quelle standardizzate, un esempio della special commission è l’hydria della collezione Vivenzio in cui è rappresentata l’Ilioupersis come azione corale e non con delle scene distaccate. Lezione 2

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Lezione1

Parlando di ceramica bisogna innanzitutto relazionarsi con gi artigiani che ci hanno restituito una grande mole di vasi, la prima classificazione dei vasi attici a figure nere e rosse è stata fatta da John all’inizio del Xx secolo, poi abbiamo giovanni Morelli il quale ci dice che ogni artista si distingue dal modo di disegnare, di un particolare che poteva provenire dalla frequentazione di una bottega.

La produzione artigianale dei vasi avveniva all’interno di una bottega, la quale aveva un suo particolare che li distingueva da altri. Dagli scavi si deduce che tali botteghe non dovevano essere così grandi, non sappiamo se in esse si producevano tutti i tipi di vasi o se vi erano specializzazioni delle decorazioni.

L’archeologia filologica data le produzioni attraverso i particolari o i vasi stessi, facendo una cronologia reale che poi si porta su una scansione temporale reale. Quest’operazione l’ha fatta John Brizzly, per agganciare ciò alla realtà l’ha confrontata con le sculture o con i dati archeologici provenienti dagli scavi.

L’erede del Brizzly è boardman che ha continuato il lavoro di classificazione e ha effettuato scavi tra cui quello di lekfandi. Nel catalogo di brizzly non vi sono figure ma solo un elenco di vasi classificati secondo le mani dei pittori e per botteghe, poi c’è la distinzione di quelle che producevano coppe, o anfore, o crateri..etc e all’interno di queste anche le distinzioni delle produzioni per mano di pittori diversi. La classificazione del brizzly ha uno scarto di datazione al massimo di 10 anni.

Pitture post 480 a. C. Atene si presenta come la polis guida della grecia e aumenta la produzione artigianale, i vasi arrivano in tutto il bacino del mediterraneo.

La ceramica a figure nere sarà la produzione principale di Atene fino al 480 a. c, si tratta di produzioni in serie decorate solo con palmette o fasce anche esse decorate. Molte volte i vasi erano fatti su special commission, soprattutto dalle aristocrazie occidentali o dalle colonie della magna grecia, venivano richieste delle iconografie particolari, dunque non quelle standardizzate, un esempio della special commission è l’hydria della collezione Vivenzio in cui è rappresentata l’Ilioupersis come azione corale e non con delle scene distaccate.

Lezione 2

A partire dal pittore di kleofrades, Moreno confronta la pittura e la ceramografia del V secolo.

Storia della ceramica attica dei pittori vascolari della 1 metà v secolo.

Tutti sono posteriori al 480 a. C, dopo le guerre persiane più vasi a figure rosse, velocità di produzione, ampliamento del mercato, moltiplicazione dei centri.

È interessante esaminare la diffusione dei vasi attici in occidente, la distribuzione non è casuale, ma ha rotte ben precise. Per esempio nei centri etruschi del Tirreno e Adriatico e colonie di Sicilia importano i vasi per deporli nelle tombe. In campania vengono importati lekythoi e skyphoi. Esiste una forte dialettica tra consumatore e produttore: ritrovamento dei servizi, conoscenza dei manufatti, i soggetti son scelti, probabilmente esistevano degli intermediari.

Pittore dei Niobidi:

ateniese, proietta l’ideologia cimoniana sui vasi, panneggio più leggero, immagini su un piano con movimenti e posizioni che precedono lì’invenzione di utilizzare la terza dimensione, è tra i più famosi.

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Il ceramografo che più si avvicina alle tecniche pittoriche che le fonti riportano per polignoto di taso, dipinge su grandi forme come il cratere a volute, Restituzione di Aithra(madre di teseo) e rapimento di Cassandra, rappresentazione dell’Ilioupersis.

Notiamo delle cose strane, la raffigurazione di Aithra che implica un collegamento con teseo che sarebbe stato là e Cassandra rapita da aiace antenato di Cimone. Cimone a Sciro “inventa”la tomba di teseo, prende le ossa, costruisce il teseion che è sito in una piazza ad Atene. Altre composizioni del pittore dei Niobidi:

-cratere a calice: rappresentazione per livelli diversi, inizio della rappresentazione dei sentimenti e volti di prospetto che sono gorgoni o satiri ebbri, ma in questo caso sono morti;

-Lotta dei giganti contro i titani: cratere a calice con figure sullo stesso piano ma nel gioco di combattimenti si crea cmq una tridimensionalità.

Nello stesso periodo vi sono altri pittori, il pittore di altamura, ricordato per un cratere a volute con una sola raffigurazione a più piani, il Pittore dei satiri villosi con la raffigurazione della morte di atteone , il Pittore di Bologna 279 nella riproduzione di una scena di combattimento tra greci e barbari che utilizza 3 livelli.

Pittori di coppe

Pittore di Villa Giulia, uno dei primi che nel 2 quarto del v secolo comincia a dare il fondo bianco sul vaso su cui la figura è disegnata e non risparmiata.

Primi manieristi: con alcuni elementi di innovazione.

Pittore di Oreitza, il Pittore dell’oinochoae di kale. Ogni pittore ha caratteristiche e ducti riconoscibili.

Vediamo dei pittori di lekythoi come il pittore di alchimaco che rappresenta ercole e Peritao nell’ADE, il pittore di Firenze con Teseo nella Centauromachia.

Il pittore Jaburof di coppe e lekythoi, concezione coloristica della figura, silhouette con manto colorato della figura. Per molti anni la tragedia è vista rappresentata sui vasi, è un errore, i livelli non vanno mai sovrapposti, perché letteratura ed immagini hanno codici propri, ogni arte ha la propria specificità.

Pittore di Pentesilea. Collegamento tra pittori dei Niobidi e pittori di coppe. Al centro Achille e Pentesilea con incroci di sguardi, la scena sembra pensata per una superficie più ampia e poi tagliata, anche se il diametro è 43 cm, anche per questo pittore si parla di special commission, nei centri dell’Etruria adriatica soprattutto a <Spina, iscrizione etrusca in alfabeto greco, ipotesi di commistione parchè l’iscrizione è fatta prima della cottura.

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Parliamo di Polignoto di Taso, dal lato delle fonti letterarie che ci descrivono il suo tipo d’arte e altre fonti di ciò che ha dipinto.

La STOA POIKILE

Attraverso le parole di Eliano, ci dice che Polignoto dipinse cose grandi usando pathos ed ethos nelle sue opere, lo stesso è confermato da Aristotele confrontandolo con Zeusi che a sua differenza non usa pathos.

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Polignoto si distingue per queste qualità morali, noi sappiamo che la pittura greca è andata perduta allora la Rouveret ha preso ad esempio La TOMBA del tuffatore a Paestum, 480 470 a C, e si dice che sia l’unica testimonianza di pittura greca di quel periodo. La peculiarità della pittura nelle tombe era prettamente etrusca ma noi sappiamo che Tempa del prete era a confine tra Poseidonia e l’Etruria, quindi prendeva un po’ tutti e due gli elementi.

Diciamo che sia greca perché sono dipinti elementi tipicamente greci, poi vi sono una lekythos e pezzi di avorio facenti parte di una lira, la lastra di copertura era dipinta con il tuffo verso l’aldilà, rappresentava il tuffo verso l’ebbrezza, verso le braccia di Dioniso.

La Rouveret vede dell’ethos in questi personaggi con la sospensione dell’azione che dà eticità alla raffigurazione. Le pitture erano fatte in pinakes di legno divise in tre appese cin delle grappe ai monumenti.

Il teseion di Atene era dipinto da Polignoto con scene delle gesta di Teseo che era raffigurato nella distruzione di Troia, Polignoto lavorò col suo maestro Micone e con un altro pittore vicino all’ambito fidiaco.

Stoa Poikile La conosciamo attraverso la descrizione di Pausania si trova a Nord dell’agorà e non lontano dall’altare di Ermes e due stoai, Pausania ci parla del portico di Pistianatte cioè la Stoà Poikile e Pistianatte era parente di Cimone quindi siamo in un periodo dopo il 470 a c e 456 a c, data di esilio e rientro di Cimone. La stoà va a monumentalizzare un’area importante dell’agorà, in relazione all’ efasteion, all’altare di ermes e la stoà di Zeus, quindi si sottolinea la centralità dell’altare dei 12 dei dove si svolgono i sacrifici prima delle spedizioni di guerra. Vi è un’ideologia che fa di Atene garante della libertà contro il nemico. Poi vi è l’ Efasteion dove vi è rappresentato tutto il ciclo di Teseo, personaggio importante della politica di Cimone. L’ esterno della stoà era di colonne doriche, l’interno di colonne ioniche. È più importante cogliere il senso complessivo del programma e non dilungarsi sul rapportare con i fatti storici.

<Il ciclo inizia con Enoe con l’interpretazione di una battaglia storica avvenuta della quale non si è ancora sicuri di quale si tratti, Pausania ci dice che vi sono gli ateniesi intenti a combattere in territorio di Enoe con gli alleati argivi contro sparta però ciò è strano perché Cimone era filo spartano…… Enoe è una località dell’attica vicino maratona quindi potrebbe essere una delle battaglie contor i persiani. Pausania ci dice che essa non è rappresentata al suo culmine ma quando i contendenti stanno per venire alle mani. Al centro, egli ci dice, vi sono gli ateniesi e Teseo che combattono contro le amazzoni, quindi ancora una volta viene inserito Teseo in un mito che non ha nulla a che fare con lui, Pausania ci vuole far capire il motivo politico e non la descrizione delle figure per trasmettere il cambiamento dei motivi e l’ideologia pittorica da parte di Polignoto. Nella metà del V secolo le amazzoni cambiano la loro caratterizzazione sono a cavallo e vestite come le persiane e non più nude. Pausania dice che dopo sono rappresentati i greci che hanno conquistato Ilio e i re greci a consiglio per quel che <Aiace osò fare a cassandra, poi aiace e cassandra con altre prigioniere. La guerra di Troia è un pretesto per rappresentare aiace che violentò cassandra davanti alò simulacro di atena macchiandosi di hybris ma essendo un eroe i re, i basileis, istituiscono unn consiglio in modo che aiace possa giustificarsi e non dimostrarsi empio. Cimone attraverso Aiace Oileo Cimone vuol proclamarsi suo discendente e ciò mobilita la sua stirpe e ogni anno veniva fatto un sacrificio per riabilitare aiace all’interno della comunità e purificarlo. Uno dei motivi dell’esilio di Cimone era il suo rapporto con Elpinice, sua sorella, rapporto non molto corretto, è stata rappresentata sia stoa che nella lescke degli Cnidi, questo tipo di amore fraterno era accettato a Sparta ma non ad atene quindi veniva accusato di essere filo spartano. Pausania continua, dice che prima vi erano i combattimenti a maratona, poi i persiani che fuggono e cadono nella palude e i greci che uccidono persiani fuggenti, poi Teseo che esce dalla terra,

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Milziade padre di Cimone, il polemarco Callimaco, Atena ed eracle, Polignoto vi rappresenta anche lo spazio dove si svolge l’azione e la parte importante della famiglia di Cimone nel fermare i persiani.

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LA LESKè DEGLI CNIDI A DELFI

ALTRO MONUMENTO importante descritto da Pausania in maniera puntuale. Carl Robert cercò di fare un disegno dei due dipinti di Polignoto sulla leskè ma recentemente gli scavi francesi a Delfi hanno rinvenuto un monumento poi riconosciuto proprio come la leskè. L’iconografia polignotea riprende il cammino politico ateniese, da polis arcaica a polis democratica. La leskè si trovava nella parte settentrionale del santuario di delfi, era un monumento rettangolare con colonne che reggono un tetto con sopra un lucernaio, è in pietra calcarea, le colonne erano di legno, di questo monumento è stata trovata un’iscrizione risalente al III secolo che aveva una dedica ad apollo da parte degli abitanti di Cnido per una vittoria sui persiani ed era la battaglia di Eurimedonte, 458 a c, ed è uno degli episodi in cui Cimone è protagonista col fine di estendere l’impero ateniese. Gli abitanti dell’isola di Cnido,insediati più volte dai persiani chiamano in aiuto gli ateniesi che, in qualità di polis leader della lega delo attica nella battaglia dell’Eurimedonte sconfigge e scaccia i persiani dall’Egeo. Carl Robert agli inizi del ‘900 prova a ricostruire i dipinti che erano un’Ilioupersis e una scesa di odisseo nell’ ade, affida l’elaborazione grafica al pittore Shanck che fa il confronto con i vasi attici contemporanei, es Pittore dei Niobidi. Oggi sappiamo che le tavole non potevano essere così perché abbiamo il monumento, una sala rettangolare con un accesso centrale. Poi sappiamo che i dipinti erano tavole di legno appese per grappe alle pareti. Secondo prof dipinti erano suddivisi in 2 fasce o anche più livelli intermedi che potevano creare una terza fascia, è una composizione pittorica più ampia. Pausania nel suo testo usa dei vocaboli specifici per inidicare che una figura viene dopo un’altra orizzontalmente, o una sta sopra un’altra o sotto. Secondo Strasbury Pausania inizierebbe la sua descrizione dal muro centrale cioè quello che vede di fronte a lui. Quindi diciamo che inizia dalla metà del muro nord e poi torna indietro e continua con la nekyra. Questi 2 studiosi si sono rifatti alla descrizione di Pausania del tempio di Zeus a Olimpia, naturalmente questo paragone sembra un po’ forzato. Ma il criterio di descrizione della leskè ce lo dice Pausania stesso, che inizia proprio dicendo per chi entra sulla destra abbiamo il dipinto chrappresenta la presa di Ilio, quindi inizia dal muro sud e finisce a metà del muro nord con la casa di antenore risparmiata, che secondo il mito era il capostipite degli Cnidi.Dopo Pausania ci dice che adesso si volge a sinistra, quindi non parte dal centro ma per chi entra parte da sinistra, alla fine della nekyra, si trova di fronte ad un’iscrizione di Polignoto, un distico di Simonide che recita: Polignoto di Taso figlio di Agrafante dipinse l’acropoli distrutta di Ilio.

Pausania ci dice che ci sono 80 personaggi per l’Ilioupersis e soltanto 4 per la nekyra. Come nella stoà poikile anche qui compare la sorella di Cimone dipinta e compare come figura centrale nel muro nord, nella rappresentazione della casa di Antenore e i caduti dall’altra parte. Vediamo poi anche qui la centralità della figura di Aiace nel muro est che viene purificato sull’altare intorno agli hegemon achei e questa parete insieme a quella ovest è la più importante. La nekyra, il viaggio di odisseo nell’Ade per consultare Tiresia , trova la barca di Caronte sull’Acheronte sulla quale ci sono tellis e clobea che portò i misteri eleusini da Taso a Paro, di questi misteri non sappiamo nulla del loro svolgimento e di quali oggetti servivano per questi riti demetriaci. Dopo questo vi è la descrizione di personaggi demoniaci difficilmente riconoscibili, anche Pausania non li riconosce perché non ne ha un’iconografia, forse Polignoto prende spunto dall’iconografia arcaica.

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Vediamo le officine attiche alla metà del V secolo, Il pittore di lewis lavorava prettamente su skyfoi, quello di achille e quello di Persefone su anfore, il pittore di peleo e quello di Likaon su crateri e vasi di grandi misure, il pittore di menelao e il pittore di Clio dipingevano su vasi più piccoli, quindi vediamo una differenziazione di distribuzione tra l’area tirrenica e quella adriatica di vasi attici.

Vediamo esemplificazioni di teste e si nota un mento grande, labbra socchiuse, l’occhio più aperto, il naso più dritto proprio per lasciare spazio all’occhio dipinto di profilo, i capelli sono a calotta.

La produzione di lekythoi di cui si attesta un numero consistente per quanto riguarda quelle a fondo bianco, e caratterizza atene dal 2quarto del V secolo fino alla fine, non viene esportata e viene utilizzata solo per corredi funerari. Temi ricorrenti sono le scene di inseguimenti come quello di Eos che insegue Titas e rappresenta la speranza della vita dopo la morte, altre immagini sono la visita della tomba e la rappresentazione stessa del morto. In queste lekythoi si ripropone di nuovo la figura a silhouette con solo il contorno della figura disegnata. Vediamo il pittore di Pentesilea, in una coppa al centro è dipinto Teseo e piriteo a cavallo, intorno poi le imprese dell’eroe ateniese. Il pittore di lewis è un pittore di skyphos con pareti tese e un orlo indistinto e a vernice nera, questo vaso accompagnava i grandi vasi nelle esportazioni. La decorazione ha lasciato i moduli stilistici severi, le composizioni sono meno grandi dei vasi più importanti, quindi vi era un livello di artigianato più diffuso. Successivamente si incomincia a rendere il volto di 3/4 , la linea del naso si uniforma con quella della fronte, i capelli sono a calotta e il mento si assottiglia.

Vediamo l’anfora del pittore di achille, che si tratta di achille è l’iscrizione a dircelo, accanto alla figura, ed è la riproposizione in ceramica del doriforo di Policleto e attraverso espedienti il pittore riesce ad inserire la figura nello spazio. Le anfore ?? sono molto diffuse nei centri della Campania tirrenica e ne vediamo una del pittore delle Fiale che utilizza sia la tecnica a figure rosse che quella a fondo bianco. Vediamo una stamnos di Polignoto con una Centauromachia, uno dei pezzi in cui notiamo una composizione costruita attraverso un asse centrale. I primi vasi locali sembrano prendere le mosse e imitare la ceramica attica del pittore Polignoto e tutto il suo gruppo, ritroviamo le stesse forme e le stesse rappresentazioni e iconografie. Il pittore polignoto e ka sua bottega è importante proprio perché imitata molto. Nel 444 a c viene fondata Thurii dagli Ateniesi e si pensa siano stati invitati degli artigiani e che poi abbiano installato le loro officine. Ma a Thurii non sono state trovate officine, il Trendhall ha ipotizzato che il pittore di pisticci e amikos abbiano fondato la ceramica lucana con l’officina nel kerameikos di Metaponto.

Dal pittore di Polignoto atene si caratterizza per delle produzioni che sperimentano stili e decorazioni diverse.

Alla metà del v secolo troviamo il pittore Kleophon che influenza le produzioni ceramografi che occidentali e la sua concezione dello spazio è basata sui volumi che rendono la figura più presente. Il pittore di Dinos è molto simile al precedente che ha elementi decorativi di base che fanno pensare a una sola bottega, i loro prodotti sono stati trovati in una rotta tirrenica, sicilia.

Il cratere a colonnette p un vaso molto diffuso alla fine del V secolo. Il pittore Shuvallov prosegue nella tradizione di Polignoto e ha teste ricche di particolari, i vasi del pittore di Eretria hanno scene caratteristiche del mondo femminile, con panneggi decorati e resi nei particolari.

Cadro è un pittore di coppe e lavora molto sulla capigliatura e nei panneggi ma le figure sono monumentali come per esempio n una è rappresentata la nascita di erittonia.

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Lezione 6

Continuiamo con i ceramografi della 2 metà del v secolo a C.

Il pittore di Penelope dipinge per lo più skyphoi e il suo vaso più famoso è decorato con penelope e telemaco e odisseo sull’altro lato. Su questo vaso abbiamo un esempio di di ombra riportata per esempio si vede l’ombra della testa di Telemaco sulla tela.

Inizio della SKIAGRAFIA OSSIA DISEGNO DI OMBRE che avrà il suo inventore in apollodoro tra fine V e inizio IV secolo a . C.

Vediamo una lekythos del pittore di jaburoff, a fondo bianco come è tipico di quel tempo ad Atene e in questa vediamo tra le più antiche iconografie di caronte e sembra anche sia impregnata dei misteri eleusini.

Poi abbiamo il cromatismo che serve per dare volume alle figure ed inserirle bene nello spazio. Sulla lekythos del pittore di Phiale abbiamo l’utilizzazione della linea anche per rendere di più il volume del personaggio e di quello che vi è intorno.

Nella 2 metà del v abbiamo una linea spezzata che serve per definire il volume e la volumetria dei corpi nello spazio. Questo suo della linea viene attribuita a Parrasio e la conosciamo anche attraverso le fonti e ne possiamo vedere una lekythos a fondo bianco della sec metà v secolo, quindi una trasposizione della grande pittura alla ceramografia.

Vediamo una serie di teste per vedere l’evoluzione nelle botteghe. Si vede il forte utilizzo del volto di 3/4 , abbiamo il pathos, si tende a rappresentare una maggiore fioritura e coloratura della capigliatura e delle vesti, ciò influenzato dalla scultura fidiaca. Ricordiamo le sculture del Partenone, , il primo che utilizza questo stile fiorito è MEDIAS , nella rappresentazione di Feon si vedono i personaggi quasi bagnati e capigliature con boccoli e riccioli. <un’altra caratteristica sono i temi, vengono introdotti nuovi miti, come il ratto delle leucippidi, il mondo dei musici, quello femminile, sono rare le rappresentazioni classiche che presentano uno schema compositivo ispirato dallo scudo di fidia per l’Atena partenos.

Il pittore di Cadmos è pittore di grandi vasi , insieme al pittore di potos, e il suo vaso ritrovato a spina presenta il mito di Marsia, loro vasi son stati trovati nei centri adriatici e nell’Etruria settentrionale.

Ombra su telaio

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Altro pittore importante è quello di pronomos, fine V, con lui inizia una serie di rappresentazioni che utilizzano il colore e particolari luministici, le vesti son colorate, si usano le sovra dipinture per creare effetti coloristici. Temi lontani dai classici, cominciano diffuse le rappresentazioni di Dioniso e quelle teatrali.

Pelikè Pittore di Pronomos ceramografo attico attivo verso la fine del V secolo a.C. Allievo del Pittore del Deinos di Berlino, si rifaceva alla tradizione polignotea nella costruzione dello spazio per livelli ed a quella del Pittore di Meidias per il decorativismo del panneggio femminile. Evitava le sdolcinature ed i languori comuni a tanta produzione contemporanea e prediligeva scene legate al mondo dionisiaco ed a quello teatrale, con dettagli realistici e figurazioni ricche di contenuto.con la rappresentazione della Gigantomachia e ricorda molto quella rappresentata nello scudo dell’Atena Partenos. In un frammento vediamo rappresentata all’interno di uno scudo l’unica testimonianza dello scudo della partenos di fidia.

Pittore di talos, i suoi vasi son stati rinvenuti nell’italia adriatica e nel suo vaso più famoso abbiamo tutte le decorazioni tipiche post fidiache, c’è l’uso della sovra dipintura . Sul collo del cratere vi è una rappresentazione che continua a essere fatta su di un solo livello, quindi all’interno della bottega ateniese si usano linguaggi eclettici con linguaggi compositivi e figurativi diversi sullo stesso vaso.

Pittori attici IV secolo

Pittore di Meleagro, i cui prodotti son stati trovati soprattutto nel Sannio. In questo periodo vi è la crisi delle poleis, le botteghe attiche perdono colpi, esplodono le produzioni italiote che esportano nelle proprie aree. Aumenta la produzione di ceramica a vernice nera per la mensa anche se poi si avrà l’autonomia dei centri occidentali. Nei vasi gruppo F.B e Vz m sono di qualità pessima, la vernice è pessima, son stati trovati nell’area tirrenica, ma si pensa che non siano stati importati da Atene ma fatti da botteghe locali. Neanche ciò è sicuro però.

Pittore di suessola Composizione su 2 fasce, volti a ¾. Sovradipintur, EFFETTI CHIAROSCURALI E OMBREGGIATURE-

Questi vasi trovano molte similitudini con i vasi di produzione italiota.

Cambiamo argomento tornando indietro. Con la morte di pericle abbiamo l’inizio della crisi della polis, l’arte diviene distaccata dal potere politico e questo è attestato dalle fonti, il primo ad utilizzare la skiagrafia fu Agatarco di Samo che lavorò ad atene, aveva composto la scenografia per eschilo e proprio da qui viene la sua utilizzazione per la skiagrafia. Vitruvio ci dice che agatarco fece na scena con un commentario e fece in modo che gli edifici rappresentati fossero veri, creando la prospettiva, attraverso un punto da cui dipartivano le linee, democrito e Anassagora teorizzano, attraverso l’esperienza di agatarco le prospettive. Plutarco ci dice che democrito aveva teorizzato la pittura illusionistica attraverso agatarco, Le fonti mettono in relazione apollodoro e Zeusi, al primo son attribuite delle innovazioni, come la concezione dell’immagine come rappresentazioni false , Plinio scrive che questi prima riuscì a rappresentare la parvenza delle cose.

Lezione 7

Campo marzio era delimitato dall’ansa del Tevere e dalle mura serviane, questo era il luog o dove l’esercito si radunava prima di una guerra e vi erano anche degli edifici amministrativi. L’area era dedicata a marte, infatti troviamo l’ Ara martis e il uso tempio, poi nel 55 a C viene costruito da Pompeo il primo teatro stabile che aveva funzioni d’ideologia di Pomepo, poi cesare espropriò i territori e costruì il suo Foro. I n età

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augustea nell’ansa del tevere viene poi costruito il Mausoleo di augusto e riprende la tradizione delle tombe monumentali del Campo marzio del passato.

Agrippa avendo ereditato le terre di Pompeo ne costruì le terme e nella parte più depressa del C Marzio iniziò il Pantheon. nell’area meridionale viene costruito il Teatro di marcello e ristrutturata l’area del circo Flaminio, come la crypta balbi e il connesso teatro.

Sulla via dei trionfi viene costruito l’orologio e l’ara Pacis e viene impiantato l’obelisco egizio, l’ara pacis diverrà l’espressione massima dell’età augustea.

Augusto nel foro romano fa 2 interventi, quando è Ottaviano nell’età del triumvirato e quando è poi principe,, come se rifacesse e cancellasse ciò che era stato fatto prima.

Costruisce infatti l’arco di augusto dopo la battaglia di azio, poi l’arco Partico e venne lastricata tutta la piazza. Tutta quest’area sembra esaltare la gens Iulia e ospiterà anche la Curia. Il secretarium senatuse il chalcidicum. Al centro di questo spazio pubblico c’era l’heroon di Romolo, importante anche sotto l’età di augusto. Nel settore orientale c’era la basilica Emilia, poi costruito il tempio del divo giulio, con i nuovi rostri e sopra l’edificio repubblicano gradus aurelii.

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