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LA VITA, LA SCUOLA E GLI STUDI

John Forbes Nash nasce il 13 giugno 1928 a Bluefieldun ed un matematico ed economista statunitense. Lui stesso racconta che fin da piccolo aveva un carattere solitario ed introverso; piuttosto che giocare insieme agli altri bambini spesso e volentieri preferiva rimanere da solo a leggere o a giocare con aeroplani o con le automobili. Il padre lo trattava come un adulto, fornendogli in continuazione libri di scienza e dandogli cos stimoli intellettuali di tutti i tipi.

Anche il rendimento scolastico presentava numerosi problemi.

Gli insegnanti non si accorgevano del suo genio e dei suoi straordinari talenti. Anzi, le sue difficolt a socializzare e a relazionarsi con i compagni, indussero gli insegnanti ad identificare John come un soggetto indietro rispetto alla media. In realt era semplicemente annoiato dalla scuola, forse perch troppo intelligente.

Al liceo la sua intelligenza gli serv soprattutto per ottenere considerazione e rispetto da parte dei suoi compagni. Negli anni il suo interesse per la matematica aument sempre pi e mostr delle abilit eccezionali in questo campo, specialmente nella soluzione di problemi complessi. Con gli amici si comportava in modo sempre pi eccentrico non riuscendo ad instaurare rapporti di amicizia n con donne n con uomini.

Tuttavia negli anni successivi si mostr subito un matematico di primo ordine, tanto da ottenere offerte da Harvard e Princeton per seguire un dottorato in matematica. A Princeton avr modo di conoscere famosissimi scienziati: Einstein e Von Neumann. Durante gli anni di insegnamento a Princeton ha mostrato una vasta gamma di interessi nella matematica pura: dalla topologia, alla geometria algebrica, dalla teoria dei giochi alla logica. Mentre svolgeva lattivit scientifica universitaria lavor per il governo alle strategie politiche e militari della guerra fredda insieme a logici, matematici, fisici e ingegneri esperti di teoria dei giochi.

John Nash non mai stato interessato a dedicarsi ad una teoria, a svilupparla, ad intessere rapporti con altri specialisti o a fondare una scuola. Desiderava invece risolvere un problema con le sue forze e i suoi strumenti concettuali, cercando l'approccio pi originale possibile alla questione.

Nel 1949, mentre studiava per il suo dottorato, svilupp delle considerazioni che nel 1994 gli valsero il premio Nobel.

Durante quel periodo Nash stabil i principi matematici della teoria dei giochi.

LA MALATTIA

Nel frattempo Nash comincia ad avere i primi segni di malattia mentale: la schizofrenia; con la quale dovette convivere per circa trentanni della sua vita, alternando momenti di lucidit ad altri in cui le condizioni mentali sembravano seriamente compromesse.

I suoi disturbi pi evidenti consistevano nel vedere ovunque messaggi provenienti da extraterrestri che solo lui poteva decifrare, oppure quando affermava di essere l'imperatore dell'Antartide o il piede sinistro di Dio, di essere cittadino del mondo ed a capo di un governo universale.

GLI STUDI MATEMATICI

In quegli anni Nash comincia ad occuparsi delle contraddizioni della meccanica quantistica ed anni dopo confesser che, probabilmente, l'impegno che mise a questa impresa, fu causa dei suoi primi disturbi mentali.

In questo periodo visita anche il Courant, dove incontra L. Nirenberg, che lo introduce a certe problematiche delle equazioni differenziali alle derivate parziali. In questo campo ottiene un risultato straordinario legato ad uno dei famosi problemi di Hilbert.

IL NOBELFinalmente all'inizio degli anni '90, le crisi mentali sembrano avere fine. Nash torna al suo lavoro integrandosi sempre di pi nel sistema accademico internazionale e impara a dialogare e a scambiare idee con altri colleghi.

Nel 1994 gli viene conferito il premio Nobel per leconomia.

IL FILM A Beautiful mind

(John Nash diventato famoso in tutto il mondo grazie al film "A beautiful mind" del 2002 di Ron Howard, ispirato alla sua tormentata vita, segnata dal genio ma anche dal dramma della schizofrenia. Il Film vinse quattro Golden Globe e quattro premi Oscar ("miglior film", "miglior regia", "miglior sceneggiatura non originale" e "miglior attrice non protagonista" a Jennifer Connelly per il ruolo di Alicia Nash).)

La mia impressione dopo la visione di questo film come si pu vivere sapendo che ci che hai vissuto, ci che hai amato in realt non mai esistito, dato che solo la proiezione di una mente malata? Sarebbe terribile. La causa di questo incubo pu essere una malattia della mente che, quando supera le normali facolt umane e sfocia nella genialit, spezza il sottile confine tra genio e follia e genera un unico modo di essere: un genio malato.

Il regista Ron Howard riuscito a cogliere in pieno questo aspetto, facendoci capire quanto il potenziale di John Nash sia alto, ma allo stesso tempo quanto questo dono lo abbia portato nellabisso della follia.

Questo film mi ha fatto capire la sofferenza e la drammaticit di una vita tormentata, che tuttavia al mondo ha dato tanto.

ESTRATTO DI UN INTERVISTA DI PIER GIORGIO ODIFREDDI A JOHN NASH

John Nash genio e follia di Piergiorgio Odifreddi

Il grande matematico dialoga con Piergiorgio Odifreddi. Sulla sua vita, le teorie, la malattia, gli scacchi, il Nobel.

Professor Nash, l'anno scorso al Festival di matematica di Roma lei ha giocato una partita a scacchi con l'ex campione del mondo Spassky. Com'era andata? "Come principiante non ho potuto fare molto. Quando Spassky ha fatto una certa mossa con il suo alfiere, ho pensato che ci fosse un tranello e non ho risposto nella maniera ovvia. Invece il tranello era appunto quello, che non c'era tranello".

Gli scacchi possono essere una metafora della matematica, o viceversa?

"Ci sono molte somiglianze tra un teorema e una partita: ad esempio, nella precisione e nella bellezza. Giocare bene come fare una bella dimostrazione".

A proposito di giochi, lei ne ha inventato uno chiamato Hex."S, all'inizio dei miei studi, nel 1949. L'ho fatto per illustrare in pratica alcuni concetti teorici. un gioco in cui il primo giocatore ha un vantaggio teorico nei confronti del secondo, ma non sa come sfruttarlo in pratica".

L'ha mai commercializzato?"A Princeton stato molto popolare al dipartimento di Matematica. Ma quando cercammo di venderlo a un editore, scoprimmo che qualcuno in Danimarca lo aveva gi introdotto".

Com' arrivato a interessarsi della teoria dei giochi?"Era stato pubblicato da poco il libro di von Neumann e Morgenstern 'La teoria dei giochi e il comportamento economico', che oggi un classico. E in quel libro si faceva un parallelo molto ambizioso e attraente con l'economia".

Lei all'epoca si interessava gi alle applicazioni economiche?"Avevo un certo interesse. Prima di andare a Princeton avevo seguito un corso di economia, oltre a quelli di matematica, fisica e chimica".

E quelli furono gli unici studi di economia che fece?"Da un punto di vista formale, s".

Lei ha studiato a Princeton quando Einstein insegnava l. Lo ha mai incontrato?"S. All'epoca riflettevo anche sulla cosmologia e sulla gravitazione, e sapevo che lui aveva una personalit stimolante. In fondo anche lui era un matematico, e i suoi studi sullo spazio-tempo erano dei pezzi di bravura matematica".

Spieg le sue teorie ad Einstein, dunque?"S, ma lui non aveva molto tempo per ascoltare. Mi disse che avrei dovuto studiare di pi".

In pratica, la rimand a scuola?"S, diciamo cos".

Nel film 'A Beautiful Mind' c' un'unica scena in cui si accenna alla teoria dei giochi."Ho apprezzato molto il lavoro del regista e dello sceneggiatore. La teoria dei giochi non che si possa applicare a qualunque cosa, ma in quella scena del film sono riusciti a concentrare l'attenzione su alcuni interessanti elementi psicologici".

Sono riusciti a spiegare la sua teoria, dell'equilibrio di Nash?"Non credo che ci abbiano seriamente provato".

Perch non prova lei a spiegarcela, in quattro parole ?"Un gioco pu essere descritto in termini di strategie, che i giocatori devono seguire nelle loro mosse: l'equilibrio c', quando nessuno riesce a migliorare in maniera unilaterale il proprio comportamento. Per cambiare, occorre agire insieme".

Italo Calvino, ha scritto una frase che molti usano per descrivere la teoria dell'equilibrio di Nash: a volte nella vita non riusciamo a raggiungere il meglio, ma almeno possiamo evitare il peggio. una buona descrizione della sua nozione?"Direi di s. Perch unilateralmente possiamo solo evitare il peggio, mentre per raggiungere il meglio abbiamo bisogno di cooperazione".

Ci vuole parlare delle sue vicende personali?"Allude alla mia malattia? Ebbene, era l'anno 1962. Avevo 34 anni. Successe qualcosa che mi port lontano dalla matematica: incominciai a soffrire. Mi hanno diagnosticato un tipo di schizofrenia molto raro".

Aveva allucinazioni, visioni, come nel film?"Visioni no, almeno non agli inizi: non che quando si sta male si abbiano necessariamente illusioni visive, come nel film. Le allucinazioni, pi che su qualcosa che si vede, sono su qualcosa che si pensa. In seguito le mie furono anche uditive, sentivo delle voci".

Parliamo di matematica: che legame c' tra essa e il pensiero allucinatorio?"Io direi nessuno. Nel suo lavoro il matematico deve pensare in termini razionali e logici, anche se pu commettere errori. Come uno scacchista, d'altronde".

Qualcuno pensa, o almeno dice, che troppa logica fa diventare matti. "Non ho molta esperienza, ma il matematico italo - statunitense Giancarlo Rota ha scritto in un suo libro che i logici effettivamente sono un po' tutti matti".

Io sono un logico..."S, ma non dev'essere paranoico e pensare ch