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Griglia di progettazione per compito di realtà Informazioni di base Titolo: dal Neolitico ai Reti della Valle di Cembra Disciplina: Storia Grado Livello: V Descrizione e contestualizzazi one dell’unità di lavoro Tema/contenuto/sfida: gli alunni lavoreranno con l’analisi testuale e l’interpretazione di diversi tipi di fonte per realizzare in piccoli gruppi una parte del quadro della civiltà dei Reti in Valle di Cembra: le varie parti assemblate daranno origine ad un quadro di civiltà multimediale-interattivo che, se idoneo, sarà pubblicato nell’area pubblica della piattaforma. Per l’attività di analisi testuale sarà utilizzato il materiale di storia locale prodotto dai docenti dell’Istituto Comprensivo di Cembra con la supervisione dello storico Roberto Bazzanella. Collocazione dell’unità nel percorso scolastico: l’attività viene proposta nel mese di settembre in quanto la storia dei Reti risale a circa il 500 a.C. ed è adeguato affrontarla prima di quella dei Romani a cui fa riferimento. Competenze coinvolte Verso quali competenze? Storia 1: ricavare da fonti di diversa natura informazioni utili alla ricostruzione di un fatto storico o di un quadro sociale del passato, presenti anche nel territorio vissuto. Storia 2: usare sistemi di organizzazione spazio-temporale per rappresentare le conoscenze e confrontare quadri storici affrontati. Storia 3: organizzare le conoscenze acquisite in rappresentazioni sintetiche e saperle utilizzare. Storia 4: esporre con coerenza in forma orale e scritta ed anche utilizzando risorse digitali conoscenze e concetti

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Griglia di progettazione per compito di realtà

Informazioni di base Titolo: dal Neolitico ai Reti della Valle di Cembra Disciplina: Storia Grado Livello: V

Descrizione e contestualizzazione dell’unità di lavoro

Tema/contenuto/sfida: gli alunni lavoreranno con l’analisi testuale e l’interpretazione di diversi tipi di fonte per realizzare in piccoli gruppi una parte del quadro della civiltà dei Reti in Valle di Cembra: le varie parti assemblate daranno origine ad un quadro di civiltà multimediale-interattivo che, se idoneo, sarà pubblicato nell’area pubblica della piattaforma.Per l’attività di analisi testuale sarà utilizzato il materiale di storia locale prodotto dai docenti dell’Istituto Comprensivo di Cembra con la supervisione dello storico Roberto Bazzanella.

Collocazione dell’unità nel percorso scolastico: l’attività viene proposta nel mese di settembre in quanto la storia dei Reti risale a circa il 500 a.C. ed è adeguato affrontarla prima di quella dei Romani a cui fa riferimento.

Competenze coinvolte Verso quali competenze? Storia 1: ricavare da fonti di diversa natura informazioni utili

alla ricostruzione di un fatto storico o di un quadro sociale del passato, presenti anche nel territorio vissuto.

Storia 2: usare sistemi di organizzazione spazio-temporale per rappresentare le conoscenze e confrontare quadri storici affrontati.

Storia 3: organizzare le conoscenze acquisite in rappresentazioni sintetiche e saperle utilizzare.

Storia 4: esporre con coerenza in forma orale e scritta ed anche utilizzando risorse digitali conoscenze e concetti appresi usando il linguaggio specifico della disciplina.

Quali dimensioni e indicatori di competenza si possono identificare per questo compito di realtà?

Dimensione Storia 1: uso delle fonti. Dimensione Storia 2: organizzazione delle informazioni. Dimensione Storia 3: strumenti concettuali. Dimensione Storia 4: produzione scritta e orale.

Indicatori specifici Storia 1 Conoscere alcuni strumenti (carte geografiche, linee del tempo,

testi storici) per ricavare informazioni storiche. Utilizza informazioni dalla lettura di una carta storico-

geografica e dalla linea del tempo. Indicatori specifici Storia 2 Rappresentare le conoscenze usando le cronologie e le carte

storico geografiche. Utilizza testi storici e immagini di fonti per ricavare

informazioni. Usa mappe spazio-temporali per rappresentare le civiltà

studiate. Indicatori specifici Storia 3

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Conoscere il sistema di datazione occidentale Creare un quadro di sintesi dove organizzare le proprie

conoscenze Colloca sulla linea del tempo date e periodi storici. Indicatori specifici Storia 4 Organizzare le informazioni in uno schema o in una mappa

concettuale e saper riferire oralmente quanto appreso. Utilizzare strategie e tecniche utili a individuare, a

schematizzare e sintetizzare le informazioni rilevanti. Verbalizza le conoscenze apprese. Organizza in modo logico le informazioni a disposizione.

Indicatori comuni a questa e ad altre competenze: Organizzare in forma digitale le conoscenze apprese. Usa strumenti digitali per realizzare elaborati originali anche di

gruppo. Essere disponibile ad apprendere; Gestire adeguatamente il tempo a propria disposizione.

Strumenti didattici Strumenti (vecchie e nuove tecnologie): Documentazione: durante e al termine dell’attività è

importante raccogliere i materiali concreti usati (fogli, disegni, appunti…), eventualmente alcune fotografie delle fasi di lavoro e i file (word, video, audio…) e i siti su cui si è operato.

Sequenza di lavoro, tempi e setting delle attività sviluppate per il compito di realtà

Tempi(variano a

seconda del gruppo)

1) Attività di preparazione

Partendo dalle riflessioni su un quadro di civiltà storico si proporrà agli alunni di realizzarne uno simile riguardante la civiltà dei Reti che s’insediò in Trentino 2500 anni fa. Si presenta il testo e si lavora collettivamente con l’uso della Lim per schematizzare e riassumere le informazioni. Gli studenti vengono divisi in gruppi e a ogni formazione viene assegnato un preciso ambito da approfondire (religione, economia,…). Ad ogni allievo si assegna una parte del materiale affidato a ciascun gruppo da schematizzare e riassumere per casa.

Attività di brain storming: si realizzerà come base per il quadro concettuale (cosa sono, a cosa servono i quadri di civiltà?).

Vengono presentate le informazioni (di seguito elencate) che saranno integrate con quanto emerso nel brain storming): un quadro di civiltà è uno strumento molto

efficace che permette di ricostruire la storia di una popolazione attraverso alcuni punti fondamentali: popolo/gruppo umano (chi), dove (territorio/ambiente), quando (linea del tempo), organizzazione sociale, religione, economia, arte, la cultura e la vita quotidiana.

2 ore

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Si affronterà collettivamente alla Lim la parte introduttiva del testo “Chi erano i Reti” che sarà schematizzata e messa a disposizione sulla piattaforma come esempio per le successive attività.

2) Attività di rielaborazione e produzione

Dopo la presentazione in classe delle cose chiare e dei dubbi (che saranno chiariti) ognuno dovrà realizzare la propria parte di quadro di civiltà.Ogni bambino realizzerà al computer la parte che ha approfondito e la assemblerà, assieme a quelle prodotte dagli altri compagni, operando un’attività di verifica e rielaborazione.Ogni parte realizzata dovrà essere arricchita da alcune immagini appropriate scelte tra quelle a disposizione del gruppo.

2 - 3 ore

3) Attività di condivisione, validazione e pubblicazione

Compito collettivo – realizzazione del quadro di civiltà dei Reti: ogni alunno insieme agli altri membri del proprio gruppo presenta il proprio lavoro I compagni e l’insegnante possono intervenire ponendo domande e suggerendo eventuali correzioni. L’insegnante registra i dati sulla rubrica ed eventualmente anche gli altri compagni possono esprimere una propria valutazione (in forme da concordare con la classe ad es. da 1 a 2 stelline).Durante la presentazione l’allievo appunta le varie correzioni/integrazioni da apportare alla propria bozza di lavoro.

Quando tutte le bozze sono state validate si realizza il quadro di civiltà multimediale definitivo che potrà essere trasferito su un file e che sarà pubblicato nell’area libera della piattaforma.

2 – 3 ore

Valutazione L’insegnante valuterà bozza definitiva di ogni alunno e potrà eventualmente valutare anche la produzione conclusiva.Per la valutazione autentica si mette a disposizione la rubrica valutativa del docente e quella autovalutativa per ogni alunno. Il docente compilerà una rubrica valutativa per ciascun alunno nel corso delle varie attività, mentre gli alunni compileranno la propria autovalutazione al termine del percorso.

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Rubrica valutativa dell’insegnante

LIVELLIIndicatori

Parziale Base Intermedio Avanzato

Riconoscere i diversi tipi di fonte e utilizzarli per ricavare informazioni relative a una ricerca tematica

Chiede aiuto per riconoscere i diversi tipi di fonte e utilizzarli per ricavare informazioni.

Individua e riconosce circa la metà dei tipi di fonte e li utilizza per ricavare informazioni parziali.

Individua e riconosce i diversi tipi di fonte e li utilizza per ricavare informazioni.

Individua e riconosce con sicurezza i diversi tipi di fonte, li utilizza per ricavare informazioni che sa integrare.

Interpretare, rielaborare informazioni

Interpreta solo in parte le informazioni a disposizione e compie su di esse solo semplici operazioni.

Circa nella metà dei casi interpreta le informazioni a disposizione in maniera corretta compiendo su di esse alcune operazioni.

Interpreta le informazioni a disposizione in maniera corretta compiendo su di esse varie operazioni.

Interpreta con sicurezza le informazioni a disposizione. Compie su di esse differenti operazioni con successo, le sa integrare e confrontare.

Sa costruire una parte del quadro di civiltà.

Chiede aiuto per costruire la propria parte di quadro con schemi e immagini.

Costruisce una parte di quadro con informazioni incomplete e immagini non sempre adatte.

Costruisce una parte di quadro di civiltà con informazioni e immagini corrette.

Costruisce con sicurezza una parte di quadro di civiltà con informazioni precise e immagini decisamente adatte allo scopo.

Sa presentare in maniera adeguata la parte di quadro di civiltà che ha costruito e quella del gruppo.

Va guidato per presentare in maniera adeguata la parte di qdc che ha costruito.

È riuscito/a a presentare in maniera adeguata circa la metà della parte di qdc che ha costruito e quella del gruppo.

Generalmente è riuscito/a a presentare in maniera adeguata la parte di qdc che ha costruito e quella del gruppo.

È sempre riuscito/a a presentare in maniera adeguata la parte di qdc che ha costruito e quella del gruppo.

Usare con dimestichezza differenti le TIC per organizzare le conoscenze e produrre lavori in gruppo

Utilizza con scarsa dimestichezza differenti hardware e software.

Utilizza con discreta dimestichezza differenti hardware e software.

Utilizza con dimestichezza differenti hardware e software integrandoli tra loro.

Utilizza con grande dimestichezza differenti hardware e software integrandoli tra loro con semplicità.

Gestire il tempo a propria disposizione

Ha bisogno di più tempo del previsto.

Resta all’interno dei limiti previsti.

Termina il lavoro con un buon tempo.

Termina il lavoro celermente.

Disponibilità ad apprendere

Segue l’attività solo se sollecitato ed è poco collaborativo.

Segue l’attività svolgendo essenzialmente un ruolo gregario.

Partecipa alle attività ascoltando i consigli ricevuti ed esprimendo il proprio parere.

Partecipa alle attività portando contributi personali, coinvolgendo i compagni e collaborando con essi per il raggiungimento dell'obiettivo.

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Rubrica autovalutativa dello studente: al termine dell’attività si consegna una copia della rubrica a ciascuno studente e si chiede di riflettere sul lavoro svolto fin dall’inizio in relazione al compito autentico appena conclusosi.

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LILVELLI

DIMENSIONI

Parziale Essenziale Intermedio Avanzato

Ho riconosciuto i diversi tipi di fonte e li ho utilizzati per ricavare informazioni relative al mio lavoro

Ho chiesto aiuto per riconoscere i diversi tipi di fonte e usarli per ricavare informazioni..

Ho riconosciuto abbastanza bene i diversi tipi di fonte e li ho usati per ricavare informazioni abbastanza corrette.

Ho riconosciuto bene i diversi tipi di fonte e li ho usati per ricavare informazioni corrette.

Ho riconosciuto con facilità i diversi tipi di fonte e li ho usati per ricavare informazioni con sicurezza.

Ho interpretato e rielaborato informazioni

Ho chiesto aiuto per trovare e usare le informazioni.

Ho trovato alcune informazioni e le ho usate abbastanza bene.

Ho trovato e usato bene le informazioni.

Ho trovato facilmente le informazioni e le ho usate correttamente senza problemi.

Ho saputo costruire una parte del quadro di civiltà.

Ho aiuto per costruire la propria parte di quadro con schemi e immagini.

Ho costruito una parte di quadro con informazioni incomplete e immagini poco adatte.

Ho costruito una parte di quadro di civiltà con informazioni e immagini corrette.

Ho costruito con sicurezza una parte di quadro di civiltà con informazioni precise e immagini decisamente adatte allo scopo.

Ho saputo presentare in maniera adeguata la parte di quadro di civiltà che ho costruito e quella del gruppo.

Mi hanno guidato per presentare in maniera adeguata la parte di qdc che ha costruito.

Sono riuscito/a a presentare in maniera adeguata circa la metà della parte di qdc che ha costruito e quella del gruppo.

Generalmente sono riuscito/a a presentare in maniera adeguata la parte di qdc che ha costruito e quella del gruppo.

Sono sempre riuscito/a a presentare in maniera adeguata la parte di qdc che ha costruito e quella del gruppo.

Ho saputo usare con dimestichezza differenti le TIC per organizzare le conoscenze e produrre lavori in gruppo

Ho fatto molta fatica a usare strumenti e programmi

Ho usato in modo abbastanza semplice strumenti e programmi.

Ho usato con facilità strumenti e programmi.

Ho usato in modo super facile tutti gli strumenti e i programmi.

Ho saputo gestire il tempo a mia disposizione

Ho avuto bisogno di più tempo del previsto.

Sono restato all’interno dei limiti previsti.

Ho terminato il lavoro con un buon tempo.

Ho terminato il lavoro velocemente.

Sono stato disponibile ad apprendere

Mi hanno continuato a chiedere di seguire l’attività e ho faticato a svolgere i compiti e a collaborare.

Ho svolto le varie attività seguendo gli altri senza impegnarmi troppo nei compiti e con poca collaborazione.

Ho svolto le varie attività partecipando attivamente, svolgendo i compiti, seguendo i consigli e collaborando con gli altri.

Ho partecipato alle attività con molte idee, ho svolto bene i compiti, ho dato e ricevuto consigli e ho collaborato con tutti.

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Ho riconosciuto i diversi tipi di fonte e li ho utilizzati per ricavare informazioni relative al mio lavoroHo interpretato e rielaborato informazioni

Ho saputo costruire una parte del quadro di civiltà.

Ho saputo presentare in maniera adeguata la parte di quadro di civiltà che ho costruito e quella del gruppo.Ho saputo usare con dimestichezza differenti le TIC per organizzare le conoscenze e produrre lavori in gruppoHo saputo gestire il tempo a mia disposizione

Sono stato disponibile ad apprendere

IL TESTO

CHI ERANO I RETI

I Reti erano un’antica popolazione che discendeva dal popolo indoeuropeo, che aveva occupato l’Europa centro-orientale molti millenni prima di Cristo. Il periodo dei Reti si può considerare dal 500 prima di Cristo fino all’arrivo dei Romani con l’occupazione del territorio retico nel 16 a.C.. Il periodo viene chiamato dagli studiosi Età del Ferro, e in particolare per la nostra regione il tempo della “Cultura di Fritzens-Sanzeno”, per alcuni importanti ritrovamenti archeologici fatti in quei paesi. Il periodo retico può essere diviso in due parti: nel primo periodo, fra il 500 a.C. e il 200 a.C. è predominante un’influenza degli Etruschi, popolo dell’Italia centrale, nei commerci e nella cultura, mentre dopo il 200 a. C. ci sono forti influenze del popolo dei Celti.

TERRITORIO

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Il popolo dei Reti viveva in un territorio che oggi corrisponde circa alla Regione Trentino Alto Adige in Italia e al Tirolo nello stato dell’Austria. I Reti erano divisi in molte tribù, citate dagli scrittori romani. Una di queste era la tribù dei “Simbri”, popolazione nominata da Strabone, autore romano, nel suo libro V, che abitavano nelle valli alpine sopra Le popolazioni venete. E’ forse dallo stanziamento di questi “Simbri”, tribù retica, che deriva il nome di Cembra e della Valle di Cembra.

VILLAGGI

Dopo i villaggi preistorici dell’età della pietra e dell’età del bronzo, la vita sociale migliorò molto, anche grazie a molti nuovi strumenti quotidiani che erano stati inventati. Si iniziarono a costruire veri e propri “paesi”, in particolare sui “Castellieri”. Il Castelliere era la sommità di un dosso, collegata alla montagna da una lingua di terra in cui veniva praticato un fosso. Almeno su tre lati il dosso era inaccessibile e perciò facilmente difendibile. Due, tre, anche quattro muri di circonvallazione giravano intorno al castelliere onde offrirne sicurezza agli ospiti. I muri erano a secco, dello spessore variante dal mezzo metro ai due metri costruiti con pietre raccolte sul posto, oppure nelle immediate vicinanze. In Valle di Cembra è certo che alcuni di questi dossi abitati furono il “Doss Caslìr” sotto Cembra e il “Doss de l’Oseléra” sotto Sevignano, il “Doss Venticcia” e il “Doss di Lona”. Il ricordo di altri possibili castellieri esistiti in Valle di Cembra ci giunge attraverso i toponimi: Castelir di Sover, Castelet di Grauno, Castèl di Casatta, I castellieri possono essere considerati il legame ideale tra la preistoria e la storia alpina che inizia con i Reti.

Il popolo dei Reti costruì le proprie case in un modo particolare: in un primo tempo nei villaggi vennero costruite case singole, poi le case diventarono addossate le une alle altre, con ingresso da dei seminterrati, e avevano una base in muratura ed un alzato in legno onde riceverne miglior protezione. I pavimenti erano in legno o in

pietra oppure di terra battuta, vi si accedeva per un corridoio coperto che riparava dal freddo i locali di abitazione ed allo stesso tempo costituiva una difesa rispetto all’esterno. Per quanto riguarda in particolare le caratteristiche della Valle di Cembra, possiamo affermare che sicuramente le radici dell’urbanistica tipica, come gli androni richiudibili, e i passaggi coperti detti “pòrteghi” sono la reminiscenza dei corridoi seminterrati, ad androne, con porta chiudibile dall’esterno, della casa retica.Attorno ai villaggi posti sui dossi “castellieri” i Reti regolamentarono anche l’uso del bosco, il cui legname era fondamentale per costruire case e palizzate. E’ questo il periodo in cui furono stabiliti i primissimi “gagi” o “gazi”, come vengono chiamati in Valle di Cembra, boschi soggetti ad uso della comunità del villaggio, proprietà di tutti, collettive.

AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO

Tratti caratteristici della cultura retica, a quanto si può dedurre dai reperti, erano sicuramente l’allevamento degli animali e la coltivazione dei campi. Veniva coltivato quello che era necessario per la vita della comunità, la cosiddetta “economia di sussistenza”. Si piantavano in particolare nel periodo retico: cereali: farro, spelta, frumento, orzo, avena, miglio e segale; legumi: pisello, lenticchie. Si raccoglievano pere, e mele, prima nelle piante selvatiche dei boschi e poi dagli alberi “addomesticati” vicino ai villaggi, e poi nocciole, fragole, lamponi, e sambuco. Gli animali allevati erano pecore, capre, e pochi bovini (mucche, buoi).

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Le popolazioni di cultura retica erano poi specializzate nella coltivazione della vite e producevano vino, famoso presso i Romani: il vino dei Reti non mancava mai sulla tavola di Cesare Augusto. La viticoltura retica è legata alla Valle di Cembra, con riferimento agli utensili ritrovati all’ “Oselera” di Sevignano e databili all’incirca al 300 a.C.. Questi oggetti sono legati certamente alla viticoltura; si può quindi supporre che la viticoltura in valle sia nata nel periodo retico, tra le più antiche testimonianze del Trentino. La posizione della Valle di Cembra era favorevole alla crescita della vite, dato il terreno sabbioso; altre valli erano troppo fredde o troppo umide e paludose.

E’ collegabile alla viticoltura anche la famosissima “Situla” ritrovata sul Doss Caslìr vicino a Cembra nel ‘800. La “Situla” di Cembra reca delle scritte e delle figure che non sono finora state tradotte con sicurezza. Inizia con la coltivazione della vite la costruzione di “muretti” in Valle di Cembra dove, a causa dei versanti ripidi, gli abitanti Reti dovevano ricavare spazi per le coltivazioni con queste terrazze, scavate palmo per palmo. Con i sassi trovati nello scavo del piccolo campo o vigna veniva realizzato il muretto di sostegno e contenimento.

RELIGIONE

I Reti erano un popolo che adorava molti dèi. Come racconta Strabone, uno studioso e scrittore romano, erano particolarmente devoti alla dea Rheitia, che compare in numerose iscrizioni e su di un piatto di offerta votiva ritrovato nel vicino territorio di Belluno. Nella seconda parte del periodo dei Reti, quello con influenza del popolo dei Celti, la religione si organizzò sempre più. A capo delle comunità religiose vi era il Druido, un sacerdote, e vicino ai villaggi, soprattutto in zone di acqua come pozze, laghetti e sorgenti, si sistemarono dei “santuari” o luoghi di culto.Prima dei riti religiosi si usava anche l’acqua per purificarsi: in Valle di Cembra, sul Dosso di Lona, delle vasche ricavate nella roccia, chiamate “Lore” sembra siano state vasche per le “lustrazioni”, i riti di preparazione per le celebrazioni religiose dei Reti. Legato a queste grandi vasche oppure anche all’acqua delle coppelle era anche il culto della “dea retica dell’acqua”, la dea Merisana, presente ancora nel folclore delle valli dell’Avisio come “Spirito delle acque”, chiamato “Aguana” o “Vivàna” o “Anguàna”. Le leggende ancora raccontano di questi spiriti femminili presenti sui Dossi di Lona e in altri luoghi della Valle come alle “Poze” di Piscine di Sover.

LINGUAGGIO

La lingua dei Reti rimane ancora misteriosa, perché l’alfabeto scritto era usato solo nei riti religiosi. L’alfabeto era runico, e “runa” significa appunto “mistero, sussurro”, era modellato sull’alfabeto etrusco e si ritrova in iscrizioni molto brevi, come sulla “Situla” di Cembra. Anche Plinio, noto scrittore di Roma, nei suoi libri aveva affermato che “La lingua dei Reti è simile a quella degli Etruschi”. Gli studiosi di lingua individuano in alcune parole del dialetto locale, ad esempio quello della Valle di Cembra, qualche traccia del linguaggio retico, ad esempio “rivòc”= orlo di muro, “grava” = detrito di pietre, “cròz” = roccione sporgente, “bora” = tronco d’albero, “dàsa” = rami di conifere, “malga” = riparo di montagna per animali, lo stesso nome del torrente “Avisio” deriverebbe da “Absjo” che in linguaggio retico o retico-gallico, significava “corso d’acqua”, derivando dall’indoeuropeo “ab” che significa “acqua”.

GUERRIERI

Alcuni ritrovamenti, sia di piccoli bronzi che di vari decorati, ci permettono di ricostruire l’aspetto dei guerrieri dei Reti, i quali avevano un abbigliamento semplice, ma portavano in battaglia elmi con decori piumati, spade, asce, lance e scudi. Oltre ai soldati, vi erano anche dei cavalieri.

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IL DECLINO DEI RETI E L’ARRIVO DEI ROMANI

A partire dal 200 a.C. i contatti fra i Reti e la civiltà di Roma si fecero crescenti, e prova ne sono ad esempio una brocca romana rinvenuta a Valternigo, nel comune di Giovo, ed altre monete di epoca romana repubblicana ritrovate a Verla ed a Cembra. Roma non impose subito il suo dominio, ma fece inizialmente due soli grandi interventi nella regione dei Reti:a. costruì una strada, la “ via athesina”, poi chiamata “Claudia Augusta Padana”, che dalla Valle dell’Adige portava a Verona e nella Pianura Padana; b. costruì una città al centro della valle dell’Adige, lungo la strada romana, chiamata “ Tridentum”. Questa città forse fondata dai reti di influenza celtica, fu rifondata dai romani precedentemente al 23 a.C..Queste iniziative colpivano solamente il fondovalle, allora poco sfruttato dai Reti perché zona paludosa; la montagna offriva molte più possibilità di sopravvivenza e di difesa. Le opere romane e l’occupazione di Roma furono completate nel 16-15 a.C. con i soldati di Druso nella sua marcia verso nord. Egli sconfisse i Reti che si erano ribellati alla forte presenza romana nella “Guerra Retica”. Le milizie romane passarono certamente anche in valle di Cembra non senza spargimenti di sangue, incendiando e distruggendo le abitazioni di coloro che resistevano sui villaggi posti sui castellieri. A partire dal 16 a.C. dunque il Trentino e la Valle di Cembra venne