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Indice del II volume pag. Presentazione 1 Ambasciata Israele 15-08-05 1 Al presidente George Bush 22-09-05 1 Ambasciata Statunitense Roma 26-09-05 1 Redazione N.Y. Times / George Bush 26-09-05 2 Al presidente George Bush 07-10-05 2 Al papa Benedetto XVI 07-10-05 2 Al Vescovo di Parma 10-10-05 3 Comunità ebraica di Parma 18-10-05 3 Alla comunità ebraica di Parma 22-10-05 3 A tutti… 03-12-05 4 A tutti… 26-12-05 10 A tutti i parlamentari 24-02-06 24 Quo vadis, Domine? 14-05-06 25 Lettera aperta 08-06-06 28 Proposta per… crisi internazionale 01-08-06 38 "Svegliati, o tu che dormi! " 24-07-06 44 Al papa Benedetto XVI 09-08-06 45 Per la pace duratura 22-08-06 46 A tutti: Musulmani e Cristiani 21-09-06 50 Agli esponenti del dialogo interreligioso 25-09-06 52

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Indice del II volume

pag.Presentazione 1Ambasciata Israele 15-08-05 1Al presidente George Bush 22-09-05 1Ambasciata Statunitense Roma 26-09-05 1Redazione N.Y. Times / George Bush 26-09-05 2Al presidente George Bush 07-10-05 2Al papa Benedetto XVI 07-10-05 2Al Vescovo di Parma 10-10-05 3Comunità ebraica di Parma 18-10-05 3Alla comunità ebraica di Parma 22-10-05 3A tutti… 03-12-05 4A tutti… 26-12-05 10A tutti i parlamentari 24-02-06 24Quo vadis, Domine? 14-05-06 25Lettera aperta 08-06-06 28Proposta per… crisi internazionale 01-08-06 38"Svegliati, o tu che dormi! " 24-07-06 44Al papa Benedetto XVI 09-08-06 45Per la pace duratura 22-08-06 46A tutti: Musulmani e Cristiani 21-09-06 50Agli esponenti del dialogo interreligioso 25-09-06 52

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Nell’ originaria presentazione, lamentando l’ostruzionismo delle copisterie, proponevo direttamente i miei manoscritti.Finalmente, li posso proporre dattiloscritti!

Gabriella Leporati

C. A. Ambasciata Israele

Partecipando al dolore dei coloni di Gaza, invito a riflettere sulla problematica morale sollevata da un provvedimento che urta contro le ragioni del cuore, per cui richiamo il monito di Mosè:

“La legge … non è in cielo … non è al di là del mare … è vicino a te, nella tua bocca e nel tuo cuore" (Dt. 30, 11-14)

Fa eco l’Apostolo Paolo: “Quanto la legge esige è scritto nei loro cuori" (Rom. 2, 15)Mentre rimane deprecabile il "consiglio di Caifa": profetico (Gv.11,51).

“Conviene a voi che muoia un solo uomo per il popolo,e non perisca tutta intera la nazione” (Gv. 11, 50)“Finché Dio non avrà riunito la totalità del suo popolo

e si sarà mostrato propizio: allora … si rivelerà la gloria del Signore e la nube” (2 Mac. 2, 7-8)

Profezia che ritengo realizzata in me, come ho esposto al Consiglio della Comunità ebraica di Parma... in attesa di un riscontro.Riconoscendo i segni dei tempi, ribadisco l’invito a ripensare il provvedimento citato.

Parma, 15 agosto 2005 Gabriella Leporati

Al Presidente George Bush

Prego perché l’uragano Rita non faccia vittime.Invio manoscritto di trentadue pagine di argomento teologico, ribadendo le richieste ivi formulate.

Parma, 22 settembre 2005 Gabriella Leporati

C. A. Ambasciata Statunitense - Roma

Chiedo di inviare gli allegati messaggi di tre pagine, al Presidente George Bush e alla Redazione del New York Times.

Al Presidente George Bushp.c. Redazione New York Times

Facendo seguito al mio messaggio (22-9-05) di intercessione per l’uragano Rita, e ringraziandoDio della grazia concessa, ribadisco le richieste espresse nel manoscritto allegato.

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Chiedo, altresì, che sia divulgata la notizia della mia intercessione, nonché il testo del manoscritto, perché la popolazione ne venga a conoscenza.Divulgazione non simbolica, né allusiva, né sostitutiva... ma inequivocabile, tramite stampa e televisione.A tal fine, allego il messaggio inviato alla redazione del New York Times.Come interprete delle Scritture, anche profane, invito a considerare la visione profetica della "fine", secondo Dante Alighieri: "Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto,

ché de la nova terra un turbo nacque..." (Inferno XXVI, 136-7)Quanti turbini dalla "nuova" terra, al di là dell’Atlantico...Incombendo gli ultimi flagelli (Ap. 15, 1-8), rinnovo le mie richieste.

Parma, 26 settembre 2005 Gabriella Leporati

Redazione New York Timesp.c. Presidente George Bush

Sono esegeta in proprio della Bibbia e rivendico una missione messianica, come si deduce dai miei scritti.Sono stata destituita dall’insegnamento presso il Liceo scientifico "Marconi" di Parma.Ho inviato al Presidente George Bush in data 22-9-05, mediate fax all’Ambasciata statunitense di Roma, il seguente messaggio:

“Prego perché l’uragano Rita non faccia vittime.Invio manoscritto di trentadue pagine di argomento teologico,

ribadendo le richieste ivi formulate”.Cerco un canale di divulgazione, tramite il Vostro giornale, sia della mia intercessione, sia soprattutto della mia missione, nonché della mia vicenda scolastica.In attesa di un cortese riscontro, porgo distinti saluti.

Parma, 26 settembre 2005 Gabriella Leporati

Al Presidente George Bush

Invito a riconsiderare i miei messaggi relativi all’uragano Rita, compiendosi le mie previsioni... nell’imperversare del "maltempo".Per scongiurare gli "ultimi flagelli" (Ap. 15, 1-8), rinnovo le mie richieste.

Parma, 7 ottobre 2005 Gabriella Leporati

Al Papa Benedetto XVI

Invito a riconsiderare i miei messaggi (18-8-05; 21-9-05), allegando gli ultimi relativi all’uragano Rita, mentre il maltempo non dà tregua: presagio degli "ultimi flagelli" (Ap. 15, 1-8), già annunciati.Per scongiurarli, riservandomi una più ampia replica agli esiti dei precedenti messaggi, rinnovo le

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richieste ivi esposte.Come Mosè, riduco il mio messaggio a formula fissa.

Parma, 7 ottobre 2005 Gabriella Leporati

Al Vescovo di Parma

Invio i miei ultimi scritti di contenuto teologico a completamento dei precedenti, sempre in attesa di un riscontro.

(I laici) "hanno la facoltà... dovere difar conoscere il loro parere per cose concernenti il bene della Chiesa”.

(Lumen gentium IV, 37)Diritto - dovere anche di un riscontro.Distinti saluti

Parma, 10 ottobre 2005 Gabriella Leporati

C.A. Comunità ebraica di Parma

Invio i miei ultimi scritti, a completamento dei precedenti.Chiedo come farli pervenire ai "figli di Israele" (Es. 3, 13-20) e alle Vostre autorità religiose.Distinti saluti.

Parma, 18 ottobre 2005 Gabriella Leporati

Alla Comunità ebraica di Parma

Confidando che sia stato compreso il significato dei miei scritti e soprattutto della mia missione, partecipo... alla Vostra festa in atto.L’acqua della piscina di Siloe (cfr. Gv. 9, 7), che il sommo sacerdote attingeva durante la festa, mi evoca tante immagini bibliche...L’acqua pura per un cuore "di carne" e non "di pietra" (Ez. 36, 25-26); l’acqua che usciva dalla soglia del tempio per diventare un grande fiume (Ez. 47): come Ester (Est. 1,11), come la Samaritana (Gv. 4).Identificandomi in tale acqua, sento di adempiere la promessa di Gesù "nell’ultimo giorno, quello grande, della festa", cui partecipava.

"Come dice la Scrittura:fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno" (Gv. 7, 3)

Ma io non ho ricevuto nessun invito alla festa, e la mia iniziativa rimane, come tutte le altre, unilaterale.Anzi, constato l’universale reazione al mio operato: quella del mondo alla rovescia, come sempre.Basterebbe constatare quanto "rovesciato" sia il pretendere di farsi interpreti e mediatori di chi non vuole né interpreti né mediatori, come nel mio caso.Il pretendere di farsi guide (pastori!) guidate da una guida "invisibile" che non vuole guidare in

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modo invisibile, come (ripeto) nel mio caso.Il pretendere di essere liberatori, in realtà interessati a svolgere un ruolo - guida, da conservare o da acquistare.Ma il mondo non è diventato più buono con "tali" guide, né più libero, mentre i flagelli puniscono l’ostinazione. "Dai loro frutti li riconoscerete.

Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?Così ogni albero buono produce frutti buoni e

ogni albero cattivo produce frutti cattivi;un albero buono non può produrre frutti cattivi,

né un albero cattivo produrre frutti buoni.Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato

e gettato nel fuoco.Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere" (Mt. 7, 15-20)

Parma, 22 ottobre 2005 Gabriella Leporati

A tutti..."Tutti vedranno la salvezza (gloria - nube) di Dio"

(Lc. 3, 6; Is. 35, 2; 40, 5; Es. 24, 16; 2 Mac. 2, 7-8) "Poiché la bocca del Signore ha parlato" (Is. 40,5)

Replico ancora... sul fondamento delle Scritture.Come già all’invito di seguire i Re Magi e la loro stella,Non gesti simbolici, come l’uscita dal tempio... di S. Pietro, evocando l’uscita dei sacerdoti dal tempio di Salomone (1 Re 8, 10-11; 2 Cr. 5, 13-14; Es. 40, 34-35; Ap. 15, 8; Gv. 12, 41; Ez. 9, 3; 10, 3-4; 43, 1-4; Es. 19, 9.16; 24, 16-18; 2 Mac. 2, 7-8).Non auspici millenaristici, come l’annuncio di un tempo di giustizia (Benedetto XVI) o di un nuovo "umanesimo" (Card. Ruini).A fronte delle "risposte" ai miei scritti (= rivelazioni), ne biasimo l’elemento comune: tutte risposte indirette, allusive, con evidente uso - abuso di simboli, come la "rosa in pugno".Simboli non richiesti, anzi, deprecati.Eppure... qualche mia preghiera e previsione si è avverata: per gli uragani, per i flagelli "ultimi" (Ap. 15, 1-8).E non per minacciare, poiché ammonire è opera di misericordia (terza opera di misericordia spirituale), ma per abbreviare la "tribolazione" (Mt. 24, 22).

“Poiché abbiamo sperato in te... In te, Signore, ho sperato,

che io non sia confuso in eterno" (“Te Deum”)Speranza, fede, fiducia... nella Donna promessa, personificazione della Misericordia Divina, che prepara al Giudizio (Rm. 16, 25).

"Abbiamo fiducia nel giorno del giudizio" (1Gv.4,17)"Abbiamo fiducia,

per non rimanere confusi da lui nella sua venuta” (1 Gv, 2, 28) Ma la “misericordia” (Dt.4,31) coesiste con l’”invidia” di Dio (Dt. 4,24)."Fuoco divoratore" (Dt. 4, 24), "fuoco dal cielo" (Lc. 9, 24; 1 Re 18, 38; 2 Cr. 7, 1); estasi divinizzante, che consuma l’ "olocausto delle genti" (Rm. 15, 16; 2 Tess. 1, 8).Fuoco e sale: "Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco" (Mt. 3, 11-12)

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"Ciascuno sarà salato col fuoco" (Mc. 9, 49) "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra" (Lc. 12, 49)

Ma anche reintegrazione definitiva."per quelli che hanno accolto l’amore della verità" (2Tess. 2,10)

E i capi trattengono la rivelazione a fronte dei rischi della parusia.Come Giovanni Paolo II, che ripeteva con enfasi: "Non abbiate paura! " "Spalancate le porte a Cristo! "Il loro operato (la storia) è come fuoco - sale: distruttore e purificatore.Fino al culmine...Già Platone riconosceva il fine delle leggi nella catarsi - purificazione.Fino al culmine... quando la pasta ("bianca") è tutta fermentata (Mt. 13, 33)."Bianca come la neve" (Es. 4, 6-7) anche la mano di Mosè, che poi ritorna naturale: simbolo della doppia "conversione" (1 Re. 18, 37; Gv. 3, 3-5).Bianco (d’avorio) anche il Crocefisso donato dal premier Berlusconi al Papa... Benedetto.Fino al culmine...Fuoco - sale - morte, patto di morte - sale... "Ma se il sale diventa senza sapore,

con che cosa lo salerete?" (Mc. 2, 49) "Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore...

A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini" (Mt. 5, 13)I custodi - capi - pastori: "sale della terra", reso insipido dalla confutazione del Paraclito (Gv, 16, 8-11). "Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sul lucernaio perché faccia luce a tutti quelli della casa" (Mt. 5, 15)E così fu, per la Chiesa.Finché venga il "dono": Consolatore.La nuova "luce del mondo", la nuova "lucerna" da mettere sul lucerniere per rivelare ciò che è nascosto e segreto (Mc. 4, 21-23; Lc. 8, 16-18).

"Non c’è nulla di nascosto che non debba essere manifestatoe nulla di segreto che non debba essere messo in luce"

"Se uno ha orecchi per intendere, intenda" (Mc. 4, 22-23; Lc. 8, 17-18)Orecchi per intendere: disponibilità all’ascolto, quindi fede (Rm. 10, 17), che viene dal "cuore di carne" (Ez. 11, 19) mentre l’incredulità dal "cuore di pietra" (cfr. Mt. 13, 12-15).

"Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre della luce" (Gv. 3, 19)Un giudizio sull’amore, con cui è accolta la verità - luce e chi la dona (cfr. 2 Tess. 2, 10).Non solo i custodi, infatti, "trattengono" la rivelazione, ma... "tutti", ai quali idealmente invio questo mio ultimo messaggio.E’ nel consenso la forza della "tirannide": una forza ideale.E la paura, molla del consenso.E’ la teoria di Vittorio Alfieri, che ripropongo.

"La volontà, o la opinione di tutti o dei più, mantiene sola la tirannide;la volontà e l’opinione di tutti o dei più

può solo veramente distruggerla... Come? ...Risponderò, piangendo, che... quanto più oltre (il tiranno) spinge manifestamente l’abuso...

tanto più lascia egli luogo a sperare... che la moltitudine finalmente

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si risenta; e che ascolti ed intenda e s’infiammi del vero" ("Della Tirannide")"Risponderò", a mia volta, sul fondamento delle Scritture,L’idea del "culmine del male" percorre, invero, la Bibbia, ma altresì l’abbreviazione: "lei ti schiaccerà la testa" (Gen. 3, 15) e... annuncerà l’imminente giudizio (Gv. 16, 13).Quanto alla responsabilità, ribadisco la coesistenza di prescienza divina e libero arbitrio.E’ soltanto la paura del giudizio, e non degli abusi tirannici, a promuovere il "risveglio" e l’ascolto della verità.Paura che si trasforma in "fiducia nel giorno del giudizio" (1 Gv. 4, 17), ascoltando la rivelazione, "personale" e non mediata, della Consolatrice, che "dà lo Spirito senza misura" (Gv. 3, 34).Al fine di sollecitare il risveglio di "tutti o dei più", perché premano sui custodi in vista del mio riconoscimento, ripercorro alcuni passi delle Scritture, confidando di poter essere convincente.

L’incontro di Giacobbe con Rachele e con Esaù"Vide un pozzo nella campagna,

e tre greggi di pecore accovacciati accanto ad esso:infatti da esso le pecore erano abbeverate,

e la sua bocca era chiusa da una grande pietra" (Gen. 29, 2)Il pozzo significa la terza persona trinitaria, il cui simbolo biblico è l’acqua: la Donna promessa dal Padre (Gen. 3, 15), meta del piano trinitario significato dai tre greggi, che "tutti i profeti annunziarono" (At. 3, 24).Ma una grossa pietra le chiude la bocca: figura concreta dell’impedimento che "trattiene" la rivelazione del "mistero dell’iniquità" (2 Tess. 2, 6-7).Poiché Cristo è la "pietra angolare" (Ef. 2, 20) e la sua Chiesa è edificata sulla pietra - Pietro (Mt. 16, 18), si comprende che proprio il successore di Pietro è la "grossa" pietra che chiude la bocca del pozzo = Consolatrice: "Finché sia tolto di mezzo chi finora trattiene" (2 Tess, 2, 7).

"Come era costume, radunate tutte le pecore,rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo

e abbeveravano il bestiame;poi rimettevano la pietra nella bocca del pozzo...

Ed ecco Rachele viene col gregge.Disse Giacobbe:

"Rimane ancora molto del giorno,e non è tempo di radunare i greggi negli ovili;

date prima da bere alle pecore e riconducetele al pascolo."Non possiamo,

finché non siano radunate tutte le pecore e togliamo la pietradalla bocca del pozzo, per far bere i greggi."

Ancora parlavano, ed ecco Rachele veniva con le pecore del padre:infatti essa stessa pascolava il gregge

("nam gregem ipsa pascebat").Quando Giacobbe vide Rachele...

tolse la pietra con la quale era chiuso il pozzo.E, abbeverato il gregge, la baciò" (Gen. 29, 3-10)

"Era costume": legge, parola di Dio, "fato"... cui cedono gli dei: angeli e uomini.Unione: l’ecumenismo del Concilio... di Giovanni Paolo II ("Ut unum sint") e la globalizzazione.Rivelazione: della Consolatrice, figurata da Rachele che "viene col gregge del padre", a significare che viene dal mezzo della comunità, non da una cerchia esoterica.

"E sarà annunciata questa buona notizia del regnoin tutto il mondo, in testimonianza a tutte le genti,

e allora verrà la fine" (Mt. 24, 14)

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"Buona novella" annunciata dalla Consolatrice, personalmente (senza mediazione), come testimonianza - esperienza "vitale", prima della fine.Al riguardo, riporto un giudizio del Card. Ratzinger, nel Commento del terzo segreto di Fatima.

"Si chiama "rivelazione", perché in essa Dio si è dato a conoscere progressivamente…

Non si tratta quindi di comunicazioni intellettuali, ma di un processo vitale".Come Rachele prefigura la "Consolatrice", Giacobbe - conformemente al suo nome ("che soppianta") - rappresenta l’antagonista: l’autorità, religiosa e politica... tutto ciò che si oppone al "costume"- legge - parola di Dio: pretestuosamente.L’obiezione circa l’ora anticipata, apparentemente rispettosa del "costume" - legge, in realtà ignora la "promessa", "dono".Parimenti l’altra ("date prima da bere alle pecore e riconducetele al pascolo"), che "soppianta" la parte della Consolatrice - Rachele e prolunga quella di Giacobbe: pastore (dei pastori).Mentre gli "altri" (dei quali non è precisata l’identità) oppongono la fedeltà alla legge: "non possiamo" soppiantare la Consolatrice.Solo quando vede Rachele - Consolatrice ormai "vicina" e alla guida del gregge ("ipsa pascebat"), Giacobbe toglie la pietra... con un bacio!La "conversione" di Pietro (Lc. 22, 32), come estrema risorsa.Inutile ribadire che la conversione viene dal cuore...Pertanto, espediente: per continuare a pascolare "fino alla fine", come Giacobbe;

"Date da bere al bestiame e andate a pascolare" (Gen. 29,7)Di qui, gli annunci di "tempo di giustizia" o "nuovo umanesimo" del Papa, del Card. Ruini, di politici...E l’uso - abuso di espedienti d’ispirazione magico - simbolica, per scongiurare l’ineluttabile, per "costringere" Dio ai propri fini.Anch’essi sul modello di Giacobbe: mago, per arricchirsi... col "bestiame di colore scuro" (Gen. 30, 32-43).Ribadisco: nessun regno "millenaristico".La terza o settima età, inaugurata dalla venuta della Consolatrice "bisogna che duri poco" (Ap. 17, 10; Es. 12, 11; Lc. 12, 35; Mt. 24, 14).. "Quando il frutto lo consente,

subito ("statim", "") manda la falce, perché è giunta la mietitura") (Mc. 4, 29)

Il mio frutto è maturo... "E’ giunta l’ora di mietere,perché la messe della terra è matura" (Ap. 14, 15)

Non solo "matura", ma "secca" e "arsa": metafora della generale aridità di cuore (Mt. 24, 12),Ma ancora capace di conversione.Venuta la "nube" - "fumo", metafore della "Consolatrice", incombono i "sette flagelli": gli ultimi (Ap. 15, 1.8) e l’ultimissimo, la decima piaga.

"Poiché con essi si deve compiere l’ira di Dio" (Ap. 15, 1)"Sarà espiata l’iniquità di Giacobbe

... per la rimozione del suo peccato" (Is. 27, 9)

"Ho votato Giacobbe alla esecrazione, Israele alle ingiurie" (Is. 43, 27)

"Non temere, Giacobbe, mio servo... poiché farò scorrere acqua sul suolo assetato" (Is. 44, 3)

"Il Signore è in lite con Giudae tratterà Giacobbe secondo la sua condotta,

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lo ripagherà secondo le sue azioniEgli nel grembo materno soppiantò il fratello

e da adulto lottò con Dio,lottò con l’angelo e vinse...

Tu ritorna al tuo Dio" (Os. 12, 3-7)Castigo e grazia, peccato e ritorno, non solo per Giacobbe, prototipo della "lotta contro Dio".La storia tutta è "lotta contro Dio" per diventare "come dei, conoscendo il bene e il male": la tentazione del serpente (Gen. 3, 5).Perciò, anche espiazione: i flagelli "correttivi", che però soltanto "induriscono" (come il Faraone), anziché convertire (Ap. 9, 20; 16, 9.11.21).E anche misericordia: la Donna promessa, persona - dono."Iniquità di Giacobbe" (Is. 27, 9) e "mistero dell’iniquità" (2 Tess. 2, 7): continuità.Giacobbe... Caifa... Giovanni Paolo II: i "violenti di Dio" (autodefinizione del papa compianto in "Redemptor hominis II, 11)... i maghi.Persecuzioni, malattie, epidemie: indurimento, non conversione.

"Tutti vedranno la salvezza (gloria - nube) di Dio".(Lc. 3, 6; Is. 35, 2; 40, 5; Ez. 24, 16; 2 Mac. 2, 7-8)

"Poiché la bocca del Signore ha parlato" (Is. 40, 5)"Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo"

"Gloria Libani data est ei, Decor Carmeli et Saron” (Is. 35, 2)Ma la mia "rivelazione" non si risolve nel consenso, in vista della gloria."Misericordia per tutti" non significa assoluzione, ma l’estrema proposta di Dio per chi sa aprire il cuore per accoglierla.Anzi, è necessario (sul modello della Bibbia) svelare le responsabilità dei "custodi", le loro "astuzie", che sono le astuzie di Giacobbe: la loro lotta contro Dio, ostentando fedeltà al suo "piano", in realtà "quello che hanno voluto" liberamente, poiché prescienza divina e libero arbitrio coesistono.Persecuzione - insidia al "calcagno" della Donna promessa (Gen. 3, 15): per continuare a pascolare "fino alla fine", come Giacobbe.Persecuzione che, con astuzia veramente degna di Giacobbe, essi hanno giustificato come "cura", "restauro": necessario!Restaurare la "gloria" di Dio! "Amica mia,

colomba mia" (Ctc. 2, 10)"Tutta bella...

e macchia non è in te" (4, 7)"Fonte dei giardini,

pozzo delle acque vive" (4, 15)"Inclita come il sol, terribile come

Oste schierata in campo(Ctc. 6, 9 trad. Manzoni "Il nome di Maria")"I’ son fatta da Dio, sua mercé, tale,che la vostra miseria non mi tange,

né fiamma d’esto ‘ncendio non m’assale" (Dante, Inf. V, 9)"Fatta da Dio".Fuoco d’estasi non l’assale: lo spegne, come "acqua viva".Necessario è invece lo smascheramento dei "custodi", ripetutamente annunciato nell’Antico e nel Nuovo Testamento, in vista della conversione, che richiede anche superamento della "dipendenza" dai pastori, pescatori, seduttori: i "violenti di Dio".Il "mistero dell’iniquità": capo - custodi - corpo figurati come "Anticristo"... e una sola via di salvezza per la remissione dei peccati: la Consolatrice.

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"Contro di te, sacerdote, muovo l’accusa...Poiché tu hai rifiutato la conoscenza,

rifiuterò te come mio sacerdote" (Os. 4, 6)"Giudicato presso le acque della contraddizione" (Dt. 33, 8)

E invero l’abolizione del "sacrificio quotidiano", già annunciata dal profeta Daniele (Dn. 12, 11) e da Gesù, come segno della fine (Mt. 24, 15; Mc. 13, 14; Lc. 21, 20-4), comporta l’abolizione del sacerdozio... all’apparire della nube - "Consolatrice" (1 Re 8, 10; Es. 40, 34; 2 Mac. 2, 8), che confuta il sacrificio redentivo (Gv. 16, 8).Dopo Giovanni Paolo II, ultimo papa, come tacitamente conferma la sepoltura presso il primo papa: S. Pietro, rimane l’annuncio: "habemus Consolatorem" abbiamo il ConsolatoreNon più: "habemus papam".Né sacrificio quotidiano - eucarestia né sacerdote né papa.A conferma riporto il pensiero di Giovanni Paolo II.

"Se l’Eucarestia è centro e vertice della vita della Chiesa,parimenti lo è del ministero sacerdotale.

Per questo, con animo grato a Gesù Cristo Signore nostro,ribadisco che l’Eucarestia "è la principale e centraleragion d’essere del Sacramento del sacerdozio,nato effettivamente nel momento dell’istituzione

dell’Eucarestia e insieme con essa" ("De Eucharistia III, 31)Quanto all’apostolicità della Chiesa, parimenti attingo all’enciclica «De Eucharistia», III, 27-28.

"Essa (Chiesa) è stata e rimane costruita sul fondamento degli Apostoli” (Ef. 2,20)

Completo la citazione (Ef. 2, 20):"sul fondamento degli Apostoli e dei profeti".

Pertanto, "Ite, missa est""Andate, c’è l’inviata".

"Annuncerà le cose venture" (Gv. 16, 13) Incombe la "decima piaga" (Ap. 15, 1-8)

Per amore dei figli, invito "tutti", capi e popolo, ad accogliere la mia rivelazione unitamente alla mia richiesta di divulgazione personale.Unica tutela nei confronti dell’incombente giudizio, evocatore dell’antica colpa: la rivolta contro se stessi (istinto), la donna e i figli: l’estasi.

"Liberami dalla mano di mio fratello Esaù, poiché temo che venendo colpisca la madre con i figli" (Gen. 32, 11)Esaù: l’alter ego conflittuale, evocato nel giudizio.

"Così ho visto la tua faccia, come se avessi visto il volto di Dio" (Gen. 33, 10)Pertanto, incapace di riconciliazione interiore: di ritorno alla terra madre (Gen. 32, 9), passato il guado insieme alle donne e ai figli, Giacobbe "rimase solo", a lottare con Dio (Gen. 32, 10), che pure voleva "guarirlo" dall’estasi.

"Lasciami, infatti ormai sorge l’aurora" (Gen. 32, 26)L’aurora - Consolatrice.Incapace di uscire dall’estasi, di cui è segno il torpore del nervo sciatico" ("obstupuerit" 32, 32), si perde in Dio. "E subito sorse per lui il sole, dopo che ebbe passato Phenuel" (Gen. 32, 31)Esempio di escatologia negativa, da scongiurare.

"I maschi appartengono a Jahve" (Es. 13, 12)Così, la circoncisione era riservata ai maschi. (Gen. 17, 10

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Riporto che, secondo S. Tommaso, "il peccato originale, contro il quale specialmente era prescritta la circoncisione, è trasmesso dal padre, non dalla madre" ("Summa theol. III q. LXX, 2).Urge la riconciliazione, di cui è via la donna "Consolatrice".

Parma, 3 dicembre 2005 Gabriella Leporati

A "tutti"

Inutile replicare alle solite risposte, anzi non - risposte.Tutto già annunciato, dalla prescienza divina (Mc. 9, 13; Ap. 9, 20; 16, 9.11.21)Indurimento, non conversione.

"Indurirò il cuore del Faraone" (Es. 4, 21; 7, 9)"Il Faraone indurì il suo cuore...

come aveva predetto il Signore" (Es. 8, 15 Vulg.; Es. 7, 22)Prescienza e libero arbitrio: per il Faraone, per "tutti"...E responsabilità: Dio indurisce il Faraone che si lascia indurire.

"Dirai al Faraone: Questo dice il Signore:Israele è il mio figlio primogenito.

Ti avevo detto: Lascia andare mio figlio, perché mi serva.Ma tu non hai voluto lasciarlo andare.

Ecco, io faccio morire il tuo figlio primogenito (Es. 4, 22)La storia dell’umanità è preannunciata per immagini, "figure".L’olocausto degli Ebrei (Israele: primogenito di Dio): primizia, prefigurazione dell’ "olocausto delle genti" (Rm. 15, 16), e della decima piaga.La maledizione di Cam... l’Africa travagliata. (Gen. 9, 25).L’estensione di Iafet... nelle tende di Sem: conversione delle "genti" (Gen. 9, 27)

"Faremo un cammino di tre giorni nel deserto, per sacrificare al Signore Dio nostro" (Es. 3, 18)

Prefigurazione del cammino della storia: il "piano trinitario".Meta: il deserto, l’assoluto ("in solitudinem"): "morte" - dissolvenza dell’individuo:

"Non sappiamo che cosa si debba sacrificare, finché non giungiamo in quel luogo ("ad ipsum locum") (Es. 10, 26)

La decima piaga e l’oblazione delle genti (Rom. 15, 16).Lo conferma la lettura in chiave escatologica della storia di Giacobbe: figura dell’umanità ribelle a Dio, indegna, come Giacobbe, "di tutte le tue misericordie e della verità che hai completato per il tuo servo" (Gen. 32, 10 sec. Vulg.).La mia ultima rivelazione (3-12-05), non programmata.Segno che siamo giunti proprio a "quel luogo": tempo ultimo, ultimissimo.Segno che siamo capaci di "portarne il peso", e soprattutto di provvedere, poiché gli ammonimenti divini più che minaccia sono "misericordia":

"Non godo della morte dell’empio,ma che l’empio desista dalla sua condotta e viva"

(Ez. 33, 11; 18, 2; Lc. 15, 7; 19, 1)"Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza,

per usare a tutti misericordia" (Rom. 11, 32)Misericordia: rivelazione della Consolatrice.

"Molte cose ho ancora da dirvi,ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.

Quando verrà lo Spirito di veritàegli vi guiderà alla verità tutta intera,

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perché non parlerà da se stesso,ma dirà tutto ciò che avrà udito

e vi annunzierà le cose venture" (Gv. 16, 12-13)E’ per me un conforto constatare la progressione " mirata " della mia rivelazione .E anche una conferma: per "tutti".Ribadisco l’annuncio del giudizio, cui è connessa la decima piaga, e dell’ "offerta sacrificale delle genti" (Rm. 15, 16), sul modello di Giacobbe (Gen. 32, 23-33).E altresì l’inefficacia dei riti magico - religiosi, per scongiurare la "piaga", come i riti pasquali: azzimi, vittima sacrificale - pasqua, consacrazione dei primogeniti (Es. 13).Inefficacia di segni apotropaici (di scongiuro), come quelli trinitari: gli stipiti e l’architrave intinti di sangue (Es. 12, 7), il Tau (croce latina) "sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini" (Ez. 9, 4).Scopo del racconto biblico non è il rito, ma la conversione, che nel rito è prefigurata simbolicamente.Parimenti, i segni "trinitari" esprimono l’interiorizzazione della "verità tutta intera".Come il "cuore di carne" (Ez. 36, 26), che accoglie l’ "amore della verità" (2 Tess. 2, 10): il dono - rivelazione della Persona - Amore, Consolatrice.Unica tutela, tutta interiore (ribadisco), nei confronti del giudizio evocatore del conflitto interiore, risolvendolo nella riconciliazione col doppio interiore: una "pace" naturale antitetica a quella eterna, che annulla il conflitto interiore nel dominio dello spirito sul corpo (Ef. 2, 15; Rom. 7, 14-25).La regressione nel grembo materno, evocata da Nicodemo (Gv. 3, 4) e da Gesù come condizione per entrare nel regno di Dio (Gv. 3, 5), è altresì il ritorno alla terra annunciato dal Padre ad Adamo (Gen. 3, 19) e il ritorno finale a Dio, annunciato da Mosè:

"Negli ultimi giorni tornerai al Signore tuo Dio e udirai la sua voce (Dt. 4, 30)

Sentire la voce interiore di Dio, che "abita" in noi."La conversione richiede la convinzione del peccato ", scriveva Giovanni Paolo II in "Dominum et viv. " II, 31), riservata al Consolatore.Peccato: estasi... conflitto interiore, rivolta contro se stessi, donna, figli.Essere per "altro".Per il Padre: "dal quale tutto (proviene) e noi (siamo) per lui" (1 Cor. 8, 6)Per il Figlio: "in virtù del quale (esistono) tutte le cose e noi (siamo) per lui" (ibidem)

"Dio nascosto" (Is. 45, 15)Come amore e dono "riempie l’universo" (Sap. 1, 7)

"Dio ignoto" (At. 17, 22)Per gli Ateniesi, ai quali lo annuncia Paolo:

"Perché cercassero Dioe come a tentoni si sforzassero di trovarlo,benché non sia lontano da ciascuno di noi.

In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo...Poiché di lui stirpe noi siamo" (At. 17, 27-28)

Creati a sua immagine e somiglianza (Gen. 1, 26)Partecipi del suo spirito (1 Gv. 4, 13).

"Dio è carità " (charitas) (1 Gv. 4, 8)e chi rimane nella carità, in Dio rimane , e Dio in lui " (1 Gv. 4, 16)

Chi ama Dio, ami anche suo fratello (1 Gv. 4, 21)Il mondo - cosmo: ordinato gerarchicamente, creato e conservato dall’amore del Creatore.

"Tutto il ciel move,non moto, con amore e con disio " (Dante, Par. XXIV, 130)

Col suo amore, e perché amato e desiderato ("con disio").

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"La rota che tu sempiterni desiderato" (Dante, Par. I, 76-77)

"Sempiterna" il moto dei cieli - metafora della vigna affidata ai custodi invisibili (angeli), oltreché visibili (potestà terrene) - in quanto "desiderato": con l’amore e il desiderio che in essi accende di sé, per unirsi a lui ."Fuoco d’amore"."Fuoco dal cielo" che consuma l’olocausto... delle genti (Rom. 15, 16).

"A quella luce cotal si diventa,che volgersi da lei per altro aspetto, è impossibil che mai si consenta" (Dante, Par. XXXIII, 100)

Impossibile "consentire" al distacco : come per Giacobbe (Gen. 32, 23)Ma non per la "Consolatrice": acqua viva che spegne il fuoco.Come?"Convincerà il mondo del peccato ", facendo conoscere Dio col cuore, fino a sentire la sua voce.E così volgere la paura del giudizio - decima piaga in fiducia .

"Ha il potere di confermarvi...secondo la rivelazione del mistero

taciuto per secoli" (Rom. 16, 25)Una difesa interiore: conoscenza di Dio e obbedienza – fiducia.Obbedienza – ascolto anche della Consolatrice.

"Voi l’ascolterete in tutto quello che vi dirà " (At. 3, 22; Dt. 18, 15)Ascoltare il mio divieto di riti – segni magico – religiosi , di pratiche spiritualistiche (come il culto degli angeli), del tutto inefficaci in vista dell’esodo: uscita proprio dal sistema delle "influenze " (angeli – demoni). "Nessuno vi seduca con la filosofia…

secondo gli elementi del mondo, e non secondo Cristo" (Col. 2, 8)Per elementi – angeli – demoni rinvio a 1 Cor. 2, 6; 15, 24; Gal. 3, 19; 4, 3; Ef. 1, 21; 2, 2; 6, 12; Col. 1, 16; 2, 8; 10, 15; Gv. 12, 31.Gli angeli, custodi del sistema (cfr. Gal. 3, 19: "la legge fu promulgata per mezzo di angeli") sanciscono la dipendenza della donna dall’uomo : l’antica colpa evocata nel giudizio – decima piaga. "La donna deve portare un segno di potere sul capo

a causa degli angeli" (1 Cor. 11, 10)Mentre Gesù, "nato da donna" (Gal. 4, 4), riprendendo il simbolo biblico dell’acqua – pozzo, prefigura, nella donna Samaritana incontrata presso il pozzo come Rebecca (Gen. 24, 13-20) e Rachele (Gen. 29, 1-11), la terza Persona: Consolatrice (Gv. 4).Adombra, altresì, la sua missione "salvifica" nei confronti dell’uomo:

"Va’ a chiamare tuo marito" (Gv. 4, 16) "Convincerà il mondo quanto a peccato…giustizia…giudizio" (Gv. 16, 8)

"Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori " (Gv. 12, 31)

Gettato fuori di noi, del nostro cuore…Anche Gesù , capo di ogni principato: di tutti gli angeli – demoni.Anche Dio , che diceva a Giacobbe "Mandami via, perché è spuntata l’aurora" (Gen. 31, 27)Ma secondo il suo disegno: non superbamente, per sé stessi.Con l’aiuto dell’" Inviato " (Gv. 9, 7): "Consolatore".

"Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezzaperché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare" (Rom. 8, 26)

"Poi sarà la fine…dopo aver evacuato ogni principato e ogni potestà e potenza" (1 Cor. 15, 24)

"Evacuazione" interiore delle potenze angeliche: i custodi invisibili .

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E delle potestà terrene : i custodi visibili .Il loro "patto con la morte e con l’ inferno " (Is. 28, 15; Sap. 1, 16) – figurato nel rito sacrificale "a demoni e non a Dio" (1 Cor. 10, 20) per entrare in comunione – smascherato, confutato: "cacciato fuori" dalle coscienze, dove era radicato come consenso.Non "necessari" per il bene comune – salvezza, come vogliono far credere per giustificare il loro potere: fino alla fine."Necessaria" è la Donna dell’Apocalisse – Rivelazione , "promessa" dal Padre e dal Figlio: terza Persona trinitaria.Dio è "fedele" (1 Cor. 10, 13) alla "promessa", e non permette che sia "esinanita", "abolita" (Rom. 4, 14): usurpata dai "custodi" della vigna, ed consenso di "tutti o dei più".Non impunemente; nella libertà di scelta.I flagelli che accompagnano la rivelazione dei "sette sigilli", non sono il prezzo della verità, ma il castigo dell’ostinato rifiuto dell’"Inviata" (Gv. 13, 20; Ap. 9, 20; 16, 9.11.21): durezza di cuore e incredulità.Fino alla decima piaga… anzi, fino alla conversione.

"Dio è fedele,e non permetterà che siate tentati altre le vostre forze,

ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla" (1 Cor. 10, 13)

Una via d’uscita che parte dall’interiorità.La via del cuore, con cui esordivo (I messaggio).Ricorrente nella Bibbia: "comprendere col cuore" (Is. 6, 9-10; Mt. 13, 15; Gv. 12, 40)

"Cercherai il Signore tuo Dio e lo troverai,se lo cercherai con tutto il cuore e con tutta l’anima" (Dt. 4, 29)

Cercare Dio… per lasciarlo.Senza rimpianto.Senza voltarsi indietro, come la moglie di Lot che "divenne una statua di sale" (Gen. 19, 26).

"Ricordatevi della moglie di Lot" (Lc. 17, 32)Senza maledizione, come i templari che sputavano sul Crocefisso.Confidando in Dio, che "uccide" ma anche "guarisce " (Dt. 32, 39; 1 Sam. 2, 6; 2 Re 5, 7; Tb. 13, 2; Sal. 30, 4; Sap. 16,13).Ormai riconciliati interiormente: guariti dall’estasi.Rientrati in sé stessi, come il Figliol prodigo: "morto e risorto" (Lc. 15, 24)La duplice conversione del cuore (Ez. 36, 26; 1 Re 18, 37 sec. Vulgata).Convertire la conversione (Ger. 33, 7: "convertam conversionem").

"Il regno di Dio non viene in modo che si possa osservareNessuno dirà: Eccolo qui, o: Eccolo là.

Perché il regno di Dio è tra voi" (Lc. 17, 20-21)Tra voi e dentro di voi.La rivelazione – confutazione del Consolatore, "dito della paterna destra", scaccia i demoni dalle coscienze, negando loro il consenso ."Metanoia": cambiamento di mentalità, conversione.

"Verranno negli ultimi giorni schernitori beffardi… e diranno: "Dov’è la promessa della sua venuta?" (2 Pt. 3, 3-4)

La Vulgata distingue tra "promessa" (del Consolatore) e "venuta"."Ubi est promissio, aut adventus eius?""Dov’è la promessa, o la sua venuta?"

"Il Signore non ritarda la sua promessa…ma usa pazienza verso di voi,

non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di salvarsi" (2 Pt. 3, 9)

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"Tutti i profeti annunciarono questi giorni" (At. 3, 24) "indagarono e scrutarono… in che o quale tempo" (1 Pt. 1, 10)

Anche ora… "Davanti al Signore un giorno è come mille annie mille anni come un giorno solo" (2 Pt. 3, 8)

Mille e mille anni, come in Ap. XX, 1-6."Ecco, io scaccio i demoni e compio guarigioni

oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito" (Lc. 13, 32)Oggi: mille anni; domani: mille anni…

"La fine…" (1 Cor. 15, 24)"L’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte" (1 Cor. 15, 26)

"Dov’è o morte la tua vittoria?" (1 Cor. 15, 55)"Morte", "peccato", "legge": la giustificazione – purificazione in vista della vita eterna.Il "mistero dell’iniquità" (2 Tess. 2, 7).La lotta contro Dio, come Giacobbe (Gen. 32, 23-33).Il "patto con la morte e con l’inferno" (Is. 28, 15; Sap. 1, 16) delle potestà terrene (visibili) con le potestà invisibili: angeli e demoni (i "custodi").

"Li libererò dalla mano della morte…Sarò la tua morte, o morte!

Sarò il tuo morso, o inferno!" (Os. 13,14 sec. Vulg.)"Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv. 8, 32)

"Quando verrà lo Spirito di verità, vi guiderà alla verità tutta intera" (Gv. 16, 13)

La mia rivelazione… Consolatrice.Consolazione e liberazione.Convincerà il mondo. "Io vi dico

che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!" (Mt. 23, 39; Lc. 13, 35)

Benedire l’"Inviata", che "ha il potere di confermarvi" (Rom. 16, 25), di dare "fiducia nel giorno del giudizio" (1 Gv. 4, 17) e di mostrare "che cosa chiedere convenientemente" (Rom. 8, 26).Fiducia, come chiede Gesù "che cammina sulle acque" (acqua – Consolatrice).

"Confidate, sono io, non abbiate paura!" "Ego sum" (Mc. 6, 50; Gv. 6, 16)

Fiducia, e conoscenza del nome divino ("Io sono"), cui si riduce la rivelazione di Mosè.Una venuta di liberazione, per chi ha creduto "con amore" (2 Tess. 2, 10) alla rivelazione del "mistero dell’iniquità" (2 Tess. 2, 7): senza incorrere nel giudizio (Gv. 5, 24).

"Molto vale la preghiera del giusto" (Ge. 5, 16)Potenza della parola: che prega... che crea.Elia pregò con la parola ("Oratione oravit" Gc. 5, 17), e fu esaudito.Come Mosè: "E Dio fece secondo la parola di Mosè" (Es. 8, 13.30-31 Vulg.)Potenza della parola, che crea.

"La terra ricevette la sua forma grazie alla parola di Dio e… per queste stesse cause il mondo di allora… perì" (2 Pt. 3, 5-6)

Parola: Verbo, Logos: "Il principio" (Col. 1, 18; Gv. 8, 25 sec. Vulg)"Il principio della creazione di Dio" (Ap. 3, 14) "In principio era il Verbo…" (Gv. 1, 1)"Tutto è stato fatto per mezzo di lui" (Gv. 1, 3)

Principio e fine: "Dio disse: sia la luce" (Gen. 1, 3) "Il Signore disse: "Sterminerò…" (Gen. 6, 7)

E "il mondo di allora perì"… nel diluvioUn giudizio di Dio che prefigura quello dei tempi ultimi.

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"I cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli empi" (2 Pt. 3, 7)

La parola crea e conserva il "sistema": la "torre di Babele", metafora della storia, che tende all’unione: "ut unum sint" (Gv. 17, 21)

("perché siano una cosa sola") "Ecco, essi sono un solo popolo

e hanno tutti una lingua sola" (Gen. 11, 6)La parola – lingua riflette l’intima struttura del "sistema": il "metodo" razionale: analisi e sintesi.Infatti la "lingua" è un sistema di segni – parole, cioè di elementi tutti strettamente collegati tra di loro e che funzionano sempre insieme, per interazione reciproca.Come il "sistema" sociale.All’origine c’è l’idea, che si traduce in parola.L’idea, che riduce a uno i particolari, cogliendo l’essenza (elemento unificante) delle cose.Così la parola è unione di fonemi (lettere e sillabe), e la frase (proposizione) è un’unione di parole organizzate intorno al verbo (predicato) e al soggetto; il periodo è unione di più frasi – proposizioni: dalla principale o indipendente o reggente alle subordinate o dipendenti.Una struttura gerarchica, come nel sistema sociale

"Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua " (Gen. 11, 7)Come la parola – lingua crea e conserva il "sistema", così la confusione della lingua è la fine del sistema. "Il Signore li disperse" (Gen. 11, 8)Come il diluvio: un giudizio di Dio che prefigura quello degli ultimi tempi.

"Toglierò l’intelligenza degli intelligenti" (1 Cor. 1, 19)""

"Si eclisserà l’intelligenza degli intelligenti" (Is. 29, 14)"intellectus"

Dio "toglierà" l’intelligenza – intelletto: capacità di sintesi (), e quindi la parola.La razionalità… e la struttura gerarchica.Per mezzo della parola: "E colui che sedeva sul trono disse:

"Ecco, io faccio nuove tutte le cose" (Ap. 21, 5)Potenza della parola.La preghiera "degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini" (Ez. 9, 4)Preghiera che "sale davanti a Dio", come il "fumo degli aromi" (Ap. 8, 4)Davanti a Dio: "In lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo" (At. 17, 27-28)

"Il Signore è uno" (Dt. 6, 4)Ma non una preghiera di lode – comunione – sacrificio in vista della vita eterna, come quella della Chiesa "immagine della città superna" (Manzoni, “La Pentecoste”).

"Giorno e notte non cessano di ripetere:Santo, santo, santo" (Ap. 4, 8)

La liturgia della terra è una partecipazione – unione alla liturgia del cielo: eterna (giorno e notte), immutabile. "Gloria a Dio…

"Noi di lodiamo, ti benediciamo…"Una preghiera "fiduciosa": "La tua parola risana:

tu hai potere sulla vita e sulla morte" (Sap. 16, 13)Fiducia e speranza… "nel regno" , dalle prospettive allettanti: lunga vita e pace.

"Il più giovane morirà a cento anni" (Is. 65, 20)"La sua vita sarà di centoventi anni" (Gen. 6, 3)

È il consenso che "conserva" la città di Dio: superna e terrena."Sempiterni, desiderato"

La "conserva", in quanto "desiderato".Un consenso irreversibile: per la città superna, angeli e demoni "incatenati" a Dio, cibo e vita

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comune.Un consenso reversibile: per la città terrena, corpo mistico – sociale.Metaforicamente, l’apparizione della "nube" (Consolatrice) pone fine alla liturgia di lode e di sacrificio (1 Re 8, 10-11; 2 Cr. 5, 13-14), quindi al sacerdozio… e al papato.Solo il Consolatore convincerà il mondo del peccato e "insegnerà" a pregare (Rom. 8, 26).Dio è fedele: "Quando il frutto lo consente,

subito manda la falce perché è giunta la mietitura" (Mc. 4, 29)E non per via di simboli, di sostituzioni ma "alla luce":

"Chiunque fa il male odia la luce" (Gv. 3, 20) "Ma chi opera la verità viene alla luce" (Gv. 3, 21)

"Ma la malizia non vince la sapienza " (Sap. 7, 30)Insieme alla tentazione Dio dà la "via di uscita" (1 Cor. 10, 13); lo "spirito di verità" insieme allo "spirito dell’errore" (1 Gv. 4, 6; 2 Tess. 2, 10-11)Allo scadere del secondo Millennio, riproponendosi aspettative di rinnovamente come Mille anni fa, si approfondisce la lotta tra luce e tenebra, verità ed errore.Protagonisti i soliti "violenti", che "fanno forza" ("vim faciunt" Mt. 11, 12) in vista del regno (di profezie bibliche e private), in realtà del proprio potere (Mt. 17, 11-12; Mc. 9, 13), sia pure "per un’ora soltanto" (Ap. 17, 12).Prescienza e libero arbitrio.Pro bono malum: il male per il bene.

"Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male" (Gen. 3, 22)

I custodi, gli dei: tutti "siete dei" (Gv. 10, 34), partecipando della vita divina, ma non nella pienezza ("corpi gloriosi"). "Nessuno è buono"

"Macchia non è in te" (Ctc. 4, 7)La Donna della Rivelazione: io, Gabriella.Senza doppiezza – ambivalenza: "conoscenza del bene e del male".Unità d’intenzione: buona, non il male per il bene.

"Terribile come oste schierata in campo" (Ctc. 6, 9)Impavida, nella Rivelazione.Nella denuncia della doppiezza dei "violenti di Dio".Delle astuzie dei "custodi", che chiudono la bocca del pozzo – Donna della Rivelazione (Gen. 29, 1), per continuare a pascolare – comandare fino alla fine, come Giacobbe."Dito di Dio", che scaccia i demoni (Lc. 11, 20): custodi invisibili e visibili, cioè le potenze terrene.Che scioglie le catene interiori del patto con la "morte" e con l’"inferno":

lode – consenso – comunione - sacrificioPoiché il primo altare del sacrificio è la coscienza, dove si compie il sacrificio della volontà libera (istinto – donna – figli) alla legge: "peccato" - "morte".Imparziale, nella "denuncia" del vizio, come della virtù: intrisa di "odio" di sé.Imparziale, nella "denuncia" delle guide, tutte "cieche", contaminate dalla colpa d’origine: l’ambivalenza, "pro bono malum".Guide visibili e invisibili, occulte: le sette.I maestri dell’ascesi!La "scuola" della "correzione"…La "cura"… "Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi" (Mt. 15, 14) "Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio" (Gv. 6, 45)Ammaestrati dalla Donna della Rivelazione.Un "ammaestramento", quello della Donna promessa, non violento non essendo essa stessa

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intrisa di violenza, che ha la sua origine nella coercizione interiore: per essere "come dei; conoscendo il bene e il male" (Gen. 3, 5).Poiché la struttura violenta del sistema è nell’io, dove l’"intelligenza domina l’impulso con l’autorità del re" (Aristotele, "Politica" I, 1253), anzi in Dio, che "plasmò se stesso" (Sap. 15, 14; Sir. 33, 14) e l’uomo a sua immagine.Un ammaestramento "materno", secondo natura: cuore.Non la correzione del "padre", sul modello del Padre Creatore.

"Riconosci in cuor tuoche come un uomo corregge il figlio, così il Signore tuo Dio corregge te" (Dt. 8, 5)

Riconoscere… sentire nel cuore la sua voce (Dt. 4, 30): la trasformazione da lui operata, la sua traccia "perché in lui viviamo, ci muoviamo…" (At. 17, 28)E la "mirabile" madre dei sette fratelli Maccabei, pronti a morire "piuttosto che trasgredire le leggi paterne" (2 Mac. 7, 2.37), convince i figli al martirio "nella lingua del padre" (2 Mac. 7, 21).Si comprende anche il nome di Maria (che sacrifica il figlio), secondo S. Girolamo:

"stilla maris" (= goccia del mare)"sive amarum mare" (= mare amaro)

Poi trascritto (per errore?) "stella del mare".Mare= acqua salata (sale=purificazione) in opposizione all’acqua "viva". Perciò, nella "nuova terra", "il mare non c’era più" (Ap. 21, 1).Il cuore dei padri deve essere convertito, perché nel giudizio è evocato il conflitto interiore: la rivolta dell’uomo contro se stesso, la donna e i figli.Come teme Giacobbe (Gen. 32, 12) da parte dell’alter ego: il fratello gemello.Infatti, il conflitto interiore è figurato come contrasto tra i gemelli: Esaù, istintivo ed esuberante che rappresenta il senso, e Giacobbe, intelligente e tranquillo, che "soppianta" il senso.La vittima e il carnefice, il servo e il padrone coesistono nell’io, perciò:

"Vedranno quello che hanno trafitto" (Gv. 19, 37; Ap. 1, 7; Zac. 12, 10)

È la mia rivelazione del peccato d’origine, che ho proposto e riproposto decodificando i simboli in cui è depositata, sia nei testi scritti che in figure criptiche, come la stella di Davide o l’androgino, propria del simbolismo alchemico.Nella stella di Davide, il triangolo rivolto verso il basso rappresenta la donna, il cui simbolo è l’acqua che cade, mentre il triangolo verso l’alto l’uomo: fuoco che sale.Sintesi del messaggio biblico: la Donna che spegne il fuoco: peccato – morte – estasi.I due segni – miracoli compiuti da Gesù, a Cana, sono intimamente connessi, significando rispettivamente principio e fine della storia.Il primo, la trasformazione dell’acqua (figura della donna e dell’amore naturale) in vino (figura della estasi e dell’amore d’animo), rinvia all’origine con l’istituzione del matrimonio (Gen. 2, 24), come aveva annunciato il Creatore alla donna:

"Il tuo rovesciamento () (sarà) per l’uomo" (Gen.3, 16)Mentre il secondo segno: la guarigione del figlio del funzionario reale accogliendo la preghiera del padre (Gv. 4, 46-54), prefigura la fine: la conversione del cuore dei padri verso i figli, per scongiurare la decima piaga: il sacrificio dei figli.Come traspare dalla preghiera del padre.

"Discendi, prima che mio figlio muoia" (Gv. 4, 49)Il "rovesciamento" della donna è figurato da Euripide, nelle "Baccanti", con l’atto innaturale di versare per terra il latte delle mammelle o darlo ai capretti, per significare come l’attrazione della donna verso l’uomo la distolga dalla sua naturale inclinazione alla maternità.In effetti, per impulso naturale, la donna è "più amata che amante" e per "scaldarsi" necessita del corteggiamento.Nella sua ricettività è però tutelata, nella condizione naturale, dalla "dominanza" sull’uomo, come

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rivela il suo nome: "donna", "domina": signora, padrona.Condizione sottintesa nella domanda posta a Gesù sul divorzio, come nella risposta

"È lecito all’uomo mandare via una donnaper qualsiasi motivo?" (Mt. 19, 3)

"Da principio li creò maschio e femmina e disse:per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie

e i due saranno una carne sola" (Mt. 19, 3)Rispondendo così, Gesù risale al "principio", quando l’uomo e non la donna (come avviene in seguito per progressiva "durezza di cuore") abbandonava la famiglia d’origine, e contemporaneamente prospetta la fine dell’amore "donato" da Dio nella creazione (unione, sacrificio, dono di sé), conforme allo spirito del Creatore ("Dio è carità… e chi rimane nella carità, in Dio rimane, e Dio in lui" 1 Gv. 4, 8.16). "L’uomo non separi quello che Dio ha unito" (Mt. 19, 6)Una fine, però, non ad opera dell’uomo, lasciando sottintesa la "restaurazione" finale anche della sessualità ad opera della terza Persona, perciò ad opera di Dio, che la ispira.Quindi, la sequenza dell’inno "Veni, Creator Spiritus":

"Accende lumen sensibus""accendi luce ai sensi"

Tenebra: "morte": mortificazione (sublimazione) della carne."Infunde amorem cordibus"

“infondi amore nei cuori"Amore che non tutti riescono a comprendere e a sentire.

"Non tutti comprendono questo discorso",ma soltanto coloro ai quali è dato!" (Mt. 19, 11)

"Vi sono infatti eunuchi…Chi può comprendere, comprenda" (Mt. 19, 12)

La castità o l’evirazione sacra non intaccano il "tipo" di amore, in quanto l’"unione" è sublimata e proiettata in Dio.Pertanto, l’indissolubilità del matrimonio è espressione estrinseca del tipo d’amore "donato" da Dio (unione – dono di sé: "una carne sola"), più che dell’istituzione matrimoniale, come intese Mosè concedendo il divorzio.La comprensione della differenza tra l’amore naturale e quello "d’animo" è centrale nella rivelazione – restaurazione finale, come intuì Dante, figurando compiuta la purificazione attraverso il "muro di fuoco" (= amore d’estasi), settima ed ultima cornice del Purgatorio, a significare che la rivelazione del mistero dell’amore è l’ultima tappa del cammino verso la liberazione.Pertanto, nella duplice resurrezione: in vista della terra o del cielo,

"Non prendono né moglie né marito ” (Mt. 22, 30; Mc. 12, 25; Lc. 20, 27 -40)

Sia perché nella restaurazione – ritorno all’origine (terra – madre) si recupera l’amore naturale, per cui la Samaritana risponde: "Non ho marito" (Gv. 4, 17), pur avendo un uomo; sia perché nella trasformazione angelica, come corpi spirituali, si realizza pienamente l’"amore d’animo" nell’unione con Dio.Il mistero dell’amore "Sub arbore malo suscitavi te,

Ibi corrupta est mater tua, Ibi violata est genitrix tua" (Ctc. 8, 5)

Stupro, sacrificio dei figli, coercizione fino a rovesciare la resistenza della donna – vittima in amore – carità – unione – devozione: matrimonio.Fino a renderla seduttrice, mutando l’ordine naturale (cfr. Rom. 1, 26) che la vuole sedotta, corteggiata, conquistata: "Verso l’uomo (sarà) la tua attrazione,

ma lui ti dominerà" (Gen. 3, 16)

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Fino a darle intelligenza e potere, cointeressandola alla conservazione del "sistema".E gli uomini… "lasciato l’uso naturale della donna" (Roma. 1, 27)… sodomiti.Fino alla rivelazione del "mistero dell’iniquità", incombendo la decima piaga.La mia rivelazione…Una rivelazione universale.Un esempio: nel romanzo "Kim" di Kipling, un mistico indiano ricerca il misterioso "Fiume della Freccia", figura dell’"acqua viva" (Gv. 4, 10): Consolatrice.Lo trova nella vecchiaia, metafora dell’ultimo giorno, ormai sul punto di perdersi nell’Assoluto, come Giacobbe (Gen. 32, 23-33), ma trattenuto dall’amore di Kim, un fanciullo: metafora della conversione finale del cuore dei padri verso i figli (Ml. 3, 23-24).Un altro esempio: in "Simboli", Le Garzantine, alla voce "Paradiso": la leggenda della maestra sufi Rabi’a al-Adawiya (morta nell’801 d.C.)."I suoi confratelli le avrebbero domandato per quale motivo tenesse in una mano una ciotola colma di acqua e nell’altra una ciotola con del fuoco. La sua risposta fu questa: «Io mi affretto a riversare il fuoco nel paradiso e a inondare d’acqua l’inferno…».Ancora in "Simboli", alla voce "lepre": una didascalia che mi "spiega" il mio cognome: Leporati."Frequente nell’iconografia cristiana"…Lepri che rosicchiano tralci di vite (= vino – estasi), mi evocano la mia rivelazione dell’Eucarestia:corrosiva.Talvolta tre lepri in cerchio unite a triangolo, simbolo della Trinità.Un’incisione allegorica del 1703: una lepre sale un pendio, con la scritta "ardua facilius": (faccio) le cose difficili assai facilmente.Simboli… Scritture, che io decodifico "assai facilmente" , proponendo una verità univoca.Senza esigere un "giudizio", frutto della sintesi dei contrari… vero e falso, come nella Bibbia, ambivalente ("spada a doppio taglio": Ap. 1, 16; 2, 12.16; 19, 15).Senza esigere la conquista della verità, anzi offrendola gratuitamente, con amore materno (per l’amore paterno rinvio a Dt. 8).Perché sia accolta con amore… riconoscente.

"Chi ha sete venga:chi vuole accolga ("accipiat") gratuitamente l’acqua di vita" (Ap. 22, 17)

Ribadisco che il " giudizio " finale è sull’amore con cui è accolta la verità della Donna della Rivelazione. "Il giudizio è questo:

la luce è venuta, ma gli uomini amarono più le tenebre della luceperché le loro opere erano malvagie" (Gv. 3, 19)

"Vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità" (2 Tess. 2, 10)Perciò è necessario dire "Benedetto colui che viene…"Sentire ed esprimere riconoscenza… col cuore.

"Colui che scruta i cuori sà quali sono i desideri"… (Rom. 8, 27)E davvero io ho desiderato "abbreviare" la tribolazione, scrutando i testi per offrire una rivelazione inequivocabile.La stessa progressione, evidente, della mia rivelazione è conferma della continua approvazione divina, che "Non dona la sapienza al malvagio" (Sap. 1, 4)Invece, sono stata ripagata con opposizioni continue, calunnie, persecuzioni.Un disegno premeditato, "taciuto per secoli"Come si deduce dalle mie ultime rivelazioni: inequivocabilmente.

La grossa pietra che chiude la bocca del pozzo: Donna della Rivelazione (Gen. 29, 2)La decima piaga, che non si conosce finché non si giunga colà… fine (Es. 10, 26)

Per continuare a comandare fino alla fine .Un metodo perverso: crearmi intorno una situazione conflittuale e farne ricadere la responsabilità su di me.

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Mania di persecuzione ogni protesta… con ritorsione.Deliramento, una rivelazione scomoda.Parcelle esose di avvocati, essi stessi conflittuali.Licenziamento ingiurioso, per "destituzione", senza neppure la pensione non avendo maturato l’anzianità.E, per giustificarsi (?!) attribuirmi una "ricchezza" (!) inesistente e privarmi anche della compassione, mutandola in invidia.

"Acqua della contraddizione"! (Dt. 33, 8)“Restauro”… dell’unica persona buona: senza doppiezza, colpa d’origine (Gen. 3, 5.22).I cattivi: restauratori dell’Immacolata… "Medico, cura te stesso!" (Lc. 4, 23)

"Un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni" (Mt. 7, 18)

La mia "bontà" non è frutto di correzione, ma è dono singolare, unico, di Dio. "Da dove hai dunque quest’acqua viva?" (Gv. 4, 11)Ho deprecato la " correzione " , che esige merito e responsabilità, intrisa della colpa d’origine che risale al Padre: anziché impedire (potendo) il male, far scaturire il bene dal male.Perciò, la "Misericordia", che è figura dell’amore materno gratuito, è definita "il più grande attributo di Dio".E inverso, i flagelli correttivi, le prove, le "cure medicinali" che scaturiscono dal cuore di pietra "paterno", producono indurimento, non conversione…Anche la virtù è ben lontana dall’amore materno (in figura: "Misericordia", "cuore di carne") ed è riconducibile al conflitto interiore, intima "ira": l’intelligenza che domina il senso.

"Né creator né creatura mai……fu sanza amore,

o naturale o d’animo…Lo naturale è sempre sanza errore, ma l’altro puote errar…" (Dante, "Purg." XVII, 91-95)

"Amore naturale" = amore materno.Rinviando a concetti già espressi, ripropongo il giudizio di S. Agostino sulla virtù come interiore volontà di potenza: (L’uomo virtuso) ambisca apertamente la potenza

e desideri di essere potente in se stesso e…contro se stesso in favore di se stesso" ("De Trinitate" 13,13,17)

Ribadisco che la colpa d’origine è la "conoscenza del bene e del male", la coesistenza dei contrari, l’ambivalenza: "pro bono malum" (il male per – invece del bene).Per volontà di potenza, fino al totale dominio dello spirito – intelligenza sul senso: la vita eterna, i corpi gloriosi, spirituali.L’incontro di Giacobbe con Esaù (= intelligenza e senso) lo conferma, inequivocabilmente, come ho già espresso (messaggio 3-12-05).Ancora una conferma : "Non avvicinarti a lui (al Signore) con cuore doppio"

"ne accesseris ad illum duplici corde" (Sir. 1, 36)Come Giacobbe, astuto e doppio.

"Chi è cattivo con se stesso, con chi sarà buono?" (Sir. 14, 5) "Nessuno è peggiore di chi tratta male se stesso" (Sir. 14, 6)

Pertanto, la "virtù", cioè la morale del "sistema", non costituisce una valida difesa nei confronti del giudizio, che evoca appunto il conflitto interiore, come ho già esposto (pag. 24).

"Vedranno quello che hanno trafitto" (Gv. 19, 24; Ap. 1, 7; Zac. 12, 10)Il ritorno della vittima, che è innanzitutto la vittima interiore: il cuore (senso – istinto) negato.Anche la vittima – donna…

"Perché mi interroghi sul buono?

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Uno solo è buono" (Mt. 19, 17)E’ buona la Donna promessa, che non ha la vita in se stessa, come il Padre e il Figlio (Gv. 5, 26).Ambiguamente, Gesù lo rivela nei due comandamenti più grandi.Amare il Creatore… altro da sé: estasi, peccato (Mt. 22, 37)Amare il prossimo (che è innanzitutto il congiunto): creatura, amore naturale: "sanza errore" (Mt. 22, 39)L’aveva compreso anche Alessandro Manzoni, sovrapponendo a Maria, che sacrifica il figlio per la salvezza altrui ("pro bono malum") la "Rosa, Stella… che salva i suoi".

"Ch’Ella vi salvi, Ella che salva i suoi" "Salve, o degnata del secondo nome ("Il nome di Maria", 78-81)

Da "stilla maris" ("goccia del mare amaro") a "stella del mare": primo e secondo nome di Maria.Ovviamente, "salvare" significa offrire la rivelazione – liberazione, che tuttavia esige la cooperazione di chi la riceve (anche in famiglia): la sua capacità di aprirsi ad accoglierla.Salvezza gratuita, ribadisco, non significa assoluzione unilaterale.Pertanto, l’eventuale insuccesso in famiglia, peraltro predetto chiaramente da Gesù, non squalifica né la rivelazione né la persona che la comunica.Al riguardo, è fin troppo facile comprendere almeno il tentativo di estendere, anche in ambito familiare, quel metodo perverso che ho già denunciato: crearmi intorno una situazione conflittuale e farne ricadere la responsabilità su di me.Innumerevoli sono le possibilità di intimidazione, o comunque di pressione, anche sui famigliari.La storia è il tempo della prova – tentazione – correzione, e lo è ancor più il tempo ultimo, definito "grande tribolazione".Da sempre, tentatori per eccellenza sono i demoni.E la missione di Gesù, consiste, appunto, nello scacciare i demoni, in quanto anche le guarigioni ne sono figura, come pure le parole tematiche: "peccato", "morte", "tenebra", "mondo" - "questo mondo".Ma, come già ho esposto, Gesù più che "scacciare" i demoni fa degli esorcismi (passare ad altro padrone), poiché ha rinviato all’Eletta la liberazione dai demoni.Chi sono?Corpi spirituali, irreversibilmente incatenati alla propria condizione e sottoposti al "principe dei demoni".Angeli e demoni erano già stati creati, quando Dio creò l’uomo, che volle, contro il comandamento divino, diventare "come dei" conoscendo il bene e il male: il peccato (Gen. 3, 5.22; Gen. 1, 1; Col. 1, 16).Peccato, morte, legge: odio di sé (dell’istinto – donna – figli) e amore d’altro (Dio – legge): estasi – unione: matrimonio ("una carne sola" Gen. 2, 24).Dio, "invidioso" (Dt. 4, 24: "fuoco che consuma") e "misericordioso" (Dt. 4, 31: "acqua che spegne il fuoco), affidò la "vigna" – umanità ai custodi (Ctc. 8, 11; Mt. 21, 33) perché la facessero progredire in vista della vita eterna ambita (progressiva esaltazione della ragione – razionalità – spiritualizzazione), che già in terra è posseduta parzialmente (unione – interazione reciproca nel sistema sociale: "ut unum sint", Gv. 17, 21), mentre in cielo nella pienezza (vita eterna: vita d’unione con Dio, Gv. 17, 3), e contemporaneamente annunciava la salvezza (ritorno alla terra madre: Gen. 3, 15.19) per mezzo della Donna promessa che confuta il mondo (Gv. 4, 7; 16, 8-11) e prepara al giudizio (Rom. 16, 25).Come "tentatori", i custodi non abbreviano la grande tribolazione, anzi la realizzano e la prolungano trattenendo la rivelazione: chiudono la bocca alla Donna della Rivelazione (cfr. Gen. 29, 2).Astutamente, ostentano di farsene paladini – mediatori, come aveva predetto Gesù: Satana contro Satana, che significa il crollo del sistema (Mt. 12, 26; Mc. 3, 26), preceduto appunto

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dall’apostasia (2 Tess. 2, 3): Satana contro Satana.E mentre "trattengono" ostentano di "affrettare la venuta del giorno di Dio" (2 Pt. 3, 12).Il tutto ricorrendo ad una comunicazione magico – simbolica, che sembra coinvolgere "tutti" (ma non "quelli che sospirano e piangono per tutti gli abomini", Ez. 9, 4), per far credere di poter "forzare" Dio, sul modello dell’astuto Giacobbe (Gen. 30, 32-43), che però è altresì modello di escatologia negativa: "rimase solo" (Gen. 32, 25) lascia supporre quello che lui temeva da se stesso: "colpire la madre con i figli" (Gen. 32, 12): la decima piaga."Operazione d’errore", di tentazione, conformemente al ruolo dei custodi: invisibili (angeli e demoni) e visibili (autorità… compresi i padri – padroni: cfr. Gen. 18, 19).

"E per questo Dio invia loro una potenza d’inganno ( seduzione)perché credano alla menzogna

e così siano condannatitutti quelli che non hanno creduto alla verità,

ma hanno acconsentito all’iniquità (2 Tess. 2, 11-12).Tentazione e grazia, coesistenti.

"Dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia" (Rom. 5, 20)La grazia, il dono della Donna – acqua viva (Gv. 4, 10), che dona la rivelazione gratuitamente: con amore materno ("cuore di carne").La tentazione: la correzione paterna, che esige il merito di una scelta responsabile ("cuore di pietra").Ambivalenza: "pro bono malum": il male per il bene.Per giudicare il mondo!

"Altrimenti, come potrà Dio giudicare il mondo?" (Rom. 3, 6)Per glorificare la Consolatrice!

"Se però la nostra ingiustizia – menzognamette in risalto la giustizia – verità di Dio (la Donna promessa)

che diremo? Perché sono ancora giudicato peccatore?" (Rom. 3, 5-7)Autocondanna ed esortazione… a smettere?

"Non facciamo il male perché ne derivi il bene" (Rom. 3, 8)L’esortazione prefigura la "conversione" di Pietro?Cioè quel riconoscimento "ufficiale" (coram populo), che io ho più volte richiesto anche ai Cardinali nel Conclave, sul modello di Giosuè "davanti al sacerdote Eleazaro e a tutto il popolo" (Num. 27, 19).Con Rachele, "riconosciuta" da Giacobbe, che tolse la pietra dalla bocca del pozzo per far bere le pecore: "Poi Giacobbe baciò Rachele e pianse" (Gen. 29, 11)Bacio di riconoscimento?Pianto di pentimento?O un pianto di addio al potere come quello del re Acab, che scende quando ormai sopraggiungeva la pioggia: Consolatrice? (1 Re 18, 45 LXX).Comunque, conversione – riconoscimento tardivo, forzato.Perciò, il sacerdote è già stato "messo alla prova nella tentazione e giudicato presso le Acque della contraddizione" (Dt. 33, 8).E non solo il sacerdote, ma il "mondo" e i "principi di questo mondo".Un giudizio che rivela il cuore, secondo l’accoglienza riservata alla Donna della Rivelazione, figurata come "Acqua della contraddizione": "segno di contraddizione, perché siano svelati i pensieri di molti cuori" (Lc. 2, 38; Rom. 2, 16)

"Il giudizio è questo:la luce è venuta

ma gli uomini hanno amato più le tenebre della luce" (Gv. 3, 19)"Vedranno quello che hanno trafitto"

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(Gv. 19, 37; Ap. 1, 7; Zac. 12, 10)La vittima, a partire dalla vittima interiore.

"Lei ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno" (Gen. 3, 15)

Correttori, maghi, sacerdoti: tutti "cuori di pietra, perciò ribelli e increduli".Fino alla fine: solo cadendo si aprono i loro occhi.La setta satanica, evocata in romanzi e film d’argomento esoterico, anche nell’"Ultima cena" di Leonardo.I "violenti di Dio", i "custodi" della vigna: per "correggerla".Bianchi e neri, falchi e colombe: le due vie.Gli uni evocati nella parabola dei cattivi vignaioli (Mt. 21, 33-45), gli altri nella parabola parallela degli operai della vigna che ricevono uguale salario (Mt. 20, 1-16): la mia tesi di laurea.Gli uni nei pastori ribelli al "costume" – legge (Gen. 29, 3).Gli altri in quelli rispettosi (Gen. 29, 8).Ma è Rachele (figura della Donna promessa) che risolve il contrasto, confutando il "mondo": guide e guidati, argilla e ferro.

"Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza – peccatoper usare a tutti misericordia" (Rom. 11, 32; Gal. 3, 22)

Misericordia – salario uguale per tutti: la Donna della Rivelazione. "Solo il Consolatore convincerà il mondo del peccato" (Giovanni Paolo II)

Il peccato della " correzione " , che è nell’io: la colpa d’origine. Il conflitto interiore.Lo ripropongo nella formulazione di Aristotele ("Politica" 6, 1252-3):

"L’intelligenza domina l’impulso con l’autorità del re""E ciascuno governa i suoi figli e la moglie

Padri – padroni, re – sacerdoti: i demoni visibili, alleati di quelli invisibili.Il patto con la "morte" e con l’"Inferno" (Is. 28, 15) dei custodi, ai quali Dio affidò la vigna per "correggerla" con cuore "paterno" (Gen. 18, 19; Dt. 8): per mezzo delle prove – tentazioni: la violenza. "Il regno dei cieli patisce violenza (Mt. 11, 12; Lc. 16, 16)

e i violenti se ne impadroniscono "Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi" (Mt. 15, 14)

Poiché il "giudizio" è interiore, "cacciare i demoni" è confutare il loro metodo: la correzione paterna."Cacciarla" dalle coscienze, donde partì."Evacuazione" interiore… ma per via di riconciliazione.Non per mezzo di un’altra "correzione" oppositiva ed esigente, ma di un "ammaestramento" conciliante: materno, gratuito, personale: da cuore a cuore.Quella della Donna promessa.Duplice volto di Dio: "invidioso" e "misericordioso".Una correzione "paterna", figurata come "fuoco divoratore" (Dt. 4, 24), che da sé non porterebbe alla correzione – risveglio – salvezza, ma all’annientamento dell’individuo: arso dal fuoco dell’estasi: "Ut unum sint" (Gv. 17, 21)

"Perché siano tutti una cosa sola" "Perché Dio sia tutto in tutti" (1 Cor. 15, 28)

Una "misericordia" promessa per l’ultimo tempo, figurata come "acqua viva": metafora dell’amore materno che spegne il fuoco del cuore paterno.E solo il Consolatore convincerà il mondo…

"Convertirà il cuore dei padri verso i figli" (Ml. 3, 24)Conversione urgente, incombendo il giudizio: decima piaga.Con fiducia…

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Chiedendo l’aiuto della Grazia."Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli,

quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santoa coloro che glielo chiedono" (Mt. 11, 13)

La Grazia che apre i cuori di pietra, disponendoli all’ascolto della rivelazione, ribadisco: personale, della Consolatrice…Non una "potenza di seduzione" (2 Tess. 2, 11)E parimenti invito "tutti", ai quali invio il mio messaggio, a chiederla.Non superbamente, con atto di forza – rito magico, come è stato richiesto l’avvento della Consolatrice – Acqua dalla roccia, sul modello del racconto biblico: presciente, per ispirazione divina: "Apri per loro il tuo tesoro

la sorgente di acqua viva" (Num. 20, 6 sec. Vulgata)E poiché la prescienza divina non viola il libero arbitrio, ne consegue responsabilità e castigo:

"Non introdurrete questi popoli Nella terra, che io darò loro" (Num. 20, 12 Vulg.)

Divieto inverato.Lo conferma la morte di Giovanni Paolo II alla vigilia della festa della Divina Misericordia (= Consolatrice), come Mosè al Giordano.E altresì la mia "abolizione" del sacerdozio e del papato.Ribadendo il rifiuto, più volte espresso, di pratiche magiche, invito a non consentire all’"operazione d’errore" (2 Tess. 2, 10 sec. Vulg,) chiaramente in atto, sul modello dell’invito del Papa a seguire Re Magi e stella cometa, facendosene abusivamente mediatore: apostasia – Satana contro Satana.

"Non abbiate paura!"Ripeteva Giovanni Paolo II…Anch’io…Non abbiate paura a riconoscere in questo inganno la manifestazione di quella "correzione paterna", che esige la scelta responsabile a fronte delle tentazioni (Dt. 8).Parimenti, a fronte delle calunnie riversate su di me.È la grande tentazione dell’ultima ora, che mette alla prova cuore e intelligenza.Il cuore, che non può negare la riconoscenza alla mia rivelazione "gratuita", né la riparazione ai torti da me subiti.Per cui invito, nuovamente, "tutti" a premere nelle debite sedi e secondo le proprie possibilità, in vista della riparazione e del riconoscimento che mi compete.L’intelligenza, per "comprendere col cuore" la mia rivelazione, seguendone il percorso.Al Papa Benedetto XVI, alla "guide cieche"… chiedo di compiere l’ultimo atto della "correzione paterna": il mio riconoscimento, riconoscendo che ho svelato il loro segreto "taciuto per secoli" (Rom. 16, 25).Come la Sfinge… che si "toglie di mezzo" (2 Tess. 2, 7), svelato l’enigma.Riconoscendomi la possibilità di agire liberamente, secondo le Scritture (At. 3, 22; Dt. 18, 19).Alla mia città, che commemora la fondazione della sua Cattedrale in quest’"anno di grazia", chiedo di sostenermi col suo conforto nella mia missione, che invera il messaggio custodito nel nome: Parma = scudo (della fede), e nella Cattedrale:

la "Deposizione"

Parma, 26 dicembre 2005 Gabriella Leporati

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A "tutti" i parlamentari

Oggetto: proposta per uscire dalla crisi internazionale.

Propongo, come già all’Ambasciata danese (all. n. 2), di divulgare tramite i media i miei scritti di esegesi biblica (all. n. 1), a testimonianza di autentica libertà di opinione religiosa.A fronte di retoriche dichiarazioni di tolleranza, la mia vicenda di persecuzione (per cui rinvio alla visita ispettiva all. n. 3) dimostra la "reale" intolleranza del Governo, refrattario anche a ripensamenti riparatori: ne è prova il rigetto delle mie ultime istanze (all. n. 4-5), presso il Ministro P.I. e il Provveditorato di Parma.È altresì rilevante che i procedimenti disciplinari a mio carico abbiano seguito a ruota i miei primi messaggi (24-12-1999; 10-10-2000; 30-12-2000 in all. n. 1 da pag. 1 a pag. 34 e all. n. 6-7) al Papa Giovanni Paolo II e all’allora Cardinale Ratzinger.Altrettanto rilevanti le sentenze della magistratura, a completamento del quadro, come pure l’"assistenza" degli avvocati (per esempio… all. n. 8).Anche un personale messaggio (all. n. 9) al Presidente Silvio Berlusconi è rimasto senza alcun riscontro.Parimenti, al Presidente Carlo Azeglio Ciampi (all. n. 10).Anzi, nei miei scritti lamento l’usurpazione della mia rivelazione.Pertanto, unitamente alla proposta in oggetto, chiedo la riparazione che mi è dovuta.Riservandomi i diritti d’autore e soprattutto di "missione" personale (non usurpata da mediazioni abusive), resto in attesa di un riscontro.Distinti saluti.

Parma, 24 febbraio 2006 Gabriella Leporati

Quo vadis, Domine?

Attingo nuove conferme dal romanzo polacco "Quo vadis? ", così ricco di dottrina esoterica, e così celebre, da giustificare la profezia di S. Faustina:

"Dalla Polonia uscirà la scintillache preparerà il mondo alla mia ultima venuta"

Romanzo storico (ripercorre le origini del Cristianesimo), ma in prospettiva escatologica, come suggerisce il titolo: "Dove vai, Signore?"Il nucleo rivelativo è la prefigurazione della Donna promessa (Gen. 3, 15), adombrata nel personaggio di Licia, come rivelano, inequivocabilmente, i simboli dell’acqua e dell’aurora, che l’accompagnano: "All’alba la vidi che si bagnava nella fontana" (cap. III)E altresì la richiesta dell’innamorato, che evoca Gesù e la Samaritana (Gv. 4, 10):

"Dammi da bere" (cap. XXIII)Una storia d’amore, che esprime fantasticamente la teoria dell’amore esposta nei miei scritti: l’amore come estasi, e come reintegrazione del cuore.E la donna, come "via" della duplice conversione del cuore (Gv. 3, 4)Conformemente al suo nome (donna = domina = signora): signora dell’uomo, come nell’originaria condizione naturale, in cui soltanto consiste la felicità sentimentale della donna.

"Ora non più la fanciulla dipende dalla sua volontà,ma egli stesso da quella di lei…

Era riconoscente a Licia, come alla propria signora e padrona" (cap. XXIII)Come in principio, prima della colpa d’origine, che (ribadisco) rovescia l’istinto di creatura "nata da donna" nella volontà di potenza sulla donna (Gen. 3, 16).

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"Quel senso dell’umiltà di lui, della propria potenza, la riempiva di felicità" (cap. XXVI)Una dottrina dell’amore che rimane ambigua, nel romanzo polacco come nella Bibbia, in attesa della rivelazione: la "mia" rivelazione.Amore anche come estasi religiosa, poiché "Dio è amore" (1 Gv. 4, 8)Rivelazione riservata al Consolatore, prefigurata dalla Colomba, che "convincerà il mondo del peccato", come ripeteva negli scritti Giovanni Paolo II e come adombrerebbe il successore, a dedurre dalla colomba sulla copertina dell’enciclica "Dio è amore".Nel "Quo vadis?", la predicazione "inebriante" di Pietro cede alla "Donna", prefigurata da Licia

"Vinicio si scosse come dal sonno e… vide Licia" (cap. XX)Visione che significativamente chiude il capitolo, interpretando i canti di apertura:

"Sorgi, o tu che dormi""Risorgi dai morti"

In questa prospettiva, diventa rivelativa anche l’interruzione del racconto di Pietro sulla Resurrezione (secondo il Vangelo di Giovanni) alle parole di Gesù:

"Pace a voi" (Gv. 20, 19.21)Quella "pace" che l’Apostolo Paolo fa "procedere" da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo (nel preambolo delle Epistole: Rom. 1, 7; 1 Cor. 1, 3; 2 Cor. 1, 2…), pertanto figura del dono: la Donna promessa.Ho aperto le Scritture, con l’aiuto della Grazia, per offrire una rivelazione "gratuita", con cuore materno.Per abbreviare la tribolazione... prosciugare (Ap. 21, 1) il "mare" di "morte" (= dottrina di morte: divinizzazione), abbassare (Lc. 3, 5) le montagne (= superbia divinizzante).Così, nel "Quo vadis? ", è riassunta l’opera del Consolatore:

"Pace a voi"………………………………………………………………………………………………………………...

"Credemmo che era risorto, che i mari si prosciugheranno,i monti cadranno in polvere" (cap. XX)

Poi, continua il racconto di Pietro."E, otto giorni dopo, Tommaso Didimo mise le ditanelle ferite di Lui e toccò il Suo costato e poi cadde ai piedi e gridò: "Mio Signore e mio Dio" (cfr. Gv. 20, 26-8)

"Otto giorni dopo"... "Tommaso Didimo".Particolari apparentemente insignificanti, e invece rivelativi."Otto giorni dopo" evoca la Resurrezione di Gesù nel "primo giorno della settimana" (Mt. 28, 1; Mc. 16, 2; Lc. 24, 1; Gv. 20, 1), pertanto ottavo giorno, che significa la vita eterna, inaugurata con la Resurrezione di Gesù (= diventato corpo glorioso, eterno)."Didimo", il soprannome di Tommaso, significa "doppio": esprime la doppiezza dei sacerdoti, "astuti come serpenti e semplici come colombe" (Mt. 10, 16).Doppiezza - durezza di cuore - incredulità sono il principale ostacolo della "salvezza", intesa come reintegrazione del cuore o "remissione dei peccati": il riposo del settimo giorno, dono del Consolatore - Donna, alternativo a quello dell’ottavo giorno (= giorno del Signore), eterno.La duplice prospettiva della "nuova creazione": vita naturale o vita eterna.Significativamente, segue all’episodio lo scopo dichiarato del "libro":

"Perché, credendo, abbiate la vita" (Gv. 20, 31)Vita naturale, non eterna.Come suggeriva Mosè: "Scegli la vita" (Dt. 30, 19).Il senso globale dell’episodio, che si conclude con la lode della fede ("beati quelli che crederanno senza aver visto" Gv. 20, 29), è l’invito ad avere fiducia.In linea con la sapienza veterotestamentaria:

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"Non avvicinarti a lui con cuore doppio" (= didimo) (Sir. 1, 36) "Per non essere confusi da lui nella sua venuta" (1 Gv. 4, 17)

Diventando "simili a lui" (1 Gv. 3,2): vita eterna.Come Tommaso - Didimo, che rispose dicendo: "Mio Signore e mio Dio" (Gv. 20, 28).Incapace di lasciarlo, come Giacobbe (Gen. 32, 27).Incapace di credere "col cuore",,, alla rivelazione della Donna.

"Ciò che saremo non è stato ancora rivelato,Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato,

noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è" (1 Gv. 3, 2)E’ il Consolatore - Donna, infatti, che rivela "ciò che saremo": non solo l’alternativa tra la vita eterna (interiore dissociazione e unione con Dio) e la vita naturale (reintegrazione e libertà), peraltro nota, ma soprattutto l’impassibile dolore dei corpi gloriosi: "pietre vive".E’ la "mia" rivelazione, unicamente mia: esperienza vissuta, non teoria astratta.

Lo vidi: impassibile...

All’incredulo, come Tommaso - Didimo, soltanto quando cade si aprono gli occhi (Num. 24, 15-16 sec. Vulgata).L’episodio evoca, altresì, l’incredulità - ribellione di Mosè e Aronne, cui è preclusa la Terra Promessa, e delle guide in generale.

"Non introdurrete questi popoli nella terra che io darò loro" (Num. 20, 12) "Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi" (Mt. 15, 14)

E anche le profezie di Fatima e di S. Faustina sul giudizio dei religiosi.C’è un termine invalicabile, oltre il quale i pastori non possono più "chiudere la bocca" del pozzo - Donna, cui è riservato introdurre nella Terra Promessa, rimettere i peccati, aprire il nodo...Nessuna magia può scongiurarlo.Magia o religione...Anche nel "Quo vadis?", la religione è ricondotta alla magia (cfr. Dt. 33, 8, che assegna ai Leviti divinazione, dottrina, liturgia), nelle riflessioni del protagonista, voce dell’Autore.

"Mi pare a volte che in tutto ciò vi è della magia,e che il teurgo Pietro... è più grande di Apollonio

e di quanti lo hanno preceduto. Magia od amore?" (cap. XXVIII)

Magia e volontà di potenza, per trasformare il mondo... e se stessi.Pietro e Nerone: "Due dominatori del mondo" (cap. XXXVI).Pietro e Paolo, vittime e dominatori, col presentimento della fine del loro dominio (= acqua), "sapientemente" prefigurata nel supplizio dagli invisibili, e onnipresenti, custodi.Pietro passa sul Ponte Trionfale, segno del suo trionfo e della fine nell’"acqua"... (cap. LXXI)Paolo... al di là della porta detta Trigemina... a oriente... presso le "Aquae Salviae" (cap. LXXI)Entrambi, al tramonto.Magia... maghi neri."Nera come l’ebano" (cap. IX), la schiava etiope, che istiga Poppea a perseguitare Licia (figura della Donna) e i Cristiani.E neri i carnefici del sacerdote Crispo (cap. LVIII).Già ho rilevato che Giuda è nero, come l’alunna che mi tradì, nell’Ultima Cena di Leonardo.E altresì la dedica "Alla Trinità e a Filippo Nerio" (nella Chiesa romana della Divina Misericordia), che mi evoca anche l’Apostolo Filippo, evangelizzatore dell’Etiope (At. 8, 26-40).Una conversione fondata sull’interpretazione del Messia come vittima consenziente, che giustifica il successivo rapimento di Filippo ad "Azoto" (= senza vita): votato alla vita eterna, come Tommaso - Didimo.

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L’Etiopia della Regina di Saba, "adoratrice del Sole".E Cibele - pietra nera, la Madonna Nera, Adonide (Ez. 8, 14.16), Adonai, Elia sacerdote del Sole, Gesù - Sole, per cui rinvio al Catechismo (quindi a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI), che definisce la domenica "giorno del Signore" o "giorno del Sole" (1166; 2174).Maghi, neri e non, estatici "adoratori del Sole"...Nell’attuale contesto escatologico (= tempo ultimo), ostacolano la volontà salvifica di Dio, personificata nel Consolatore - Donna, ostentando di valorizzarla.I "violenti di Dio"...Fu Giovanni Paolo II a riconoscere la devozione della Divina Misericordia, fortemente estatica, come la "segretaria": S. Faustina, "vittima d’amore".Come Santa Teresa del Bambino Gesù, Carmelitana.Già ho raccontato che sentivo il suo profumo, ma non che sentivo rumori "satanici" nella Chiesa a lei dedicata (la mia parrocchia).Mi pareva blasfemo il canto: "O tu che soffri, vieni, manchi solo tu", perché esaltazione del dolore.Allora non sapevo che "uno solo è buono"... l’Eletta.Rifiutavo categoricamente la sofferenza della "correzione", che chiamavo "setta satanica", e dicevo: smetteranno.Un termine invalicabile: vent’anniAlle peregrinazioni di Ulisse.Alle persecuzioni del suo antagonista: Poseidone, che banchettava presso gli Etiopi (Odissea, I, 22-27; V, 282), mentre il Concilio degli dei decretava il ritorno di Ulisse... alla Terra Promessa.

"Gli Etiopi che in due si dividono, gli estremi degli uomini,quelli del Sole che cade e quelli del Sole che nasce".

Adoratori del Sole...Ai "magici" Feaci, che accompagnano Ulisse ad Itaca (pur consapevoli che sarà l’ultimo accompagnamento), perché smettano di "accompagnare" gli uomini (Odissea, VIII, 555-571; XIII, 140-183).Agli schiavi di Vinicio (nel "Quo vadis? "), liberati per averlo servito vent’anni (cap. XXXV).Ricorrono venti anni dalla "nube" riadioattiva... dalle mie visioni.E la mia rivelazione è ormai inequivocabile, in concorrenza col "Codice da Vinci"... svelando il mistero di Giovanni femminilizzato, di Maria Maddalena, del Graal, figure tutte della Donna Promessa, che "convincerà il mondo del peccato" disputando sull’Eucarestia, come nell’affresco di Raffaello.

"Quo vadis, Domine?"(“Dove vai, Signore?”)

Incombe il Gudizio, come significa l’immagine di Gesù Misericordioso, che viene.Rimane il conforto della promessa:

"Le porte degli Inferi non prevarranno" (Mt.16,18)I custodi "smetteranno"... persuasi dall’esempio negativo di Tommaso - Didimo e dalla mia rivelazione, riconoscendo la volontà del Signore.Ed io compirò la mia missione: personalmente, senza mediazione.

Parma, 14 maggio 2006 Gabriella Leporati

Lettera aperta

Incombe il termine "improrogabile", come annunciava il Concilio:

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"Già dunque è arrivata a noi l’ultima fase dei tempi (cfr. 1 Cor. 10, 11)e la rinnovazione del mondo è irrevocabilmente fissata" (“Lumen gentium” VII, 48)

Mi conforta la continua assistenza della Grazia, che fa progredire la mia rivelazione.Recentemente, la visita alla chiesa del Santo Sepolcro ha arricchito le mie riflessioni, al funerale di Mons. Maggiali.Le propongo.Era il mio insegnante di religione al Liceo "Romagnosi".Entravo al segno di pace e vedevo il Cristo risorto sull’altare: nero.Non l’avevo visto così la sera prima, alla veglia.Eppure, indugiavo... cercando segni.Dopo il funerale, percorrevo la Chiesa di nuovo in cerca di segni e apprendevo la notizia del terremoto.Ripensavo ai miei messaggi per... abbreviare la tribolazione.Al recente colloquio con padre Pio... quando gli ricordavo padre Sebastiano che aveva indugiato al cancello perché fossi io ad aprirlo... vent’anni fa, nei giorni della nube radioattiva.Al "capitano" che " ’l gran sepolcro liberò di Cristo".(Tasso, "Gerusalemme liberata ").Il sepolcro di pietra, di Gesù, Redentore... ed esorcista, come Monsignore.E segni satanici ricorrono nelle cappelle, nel soffitto della chiesa che incombe cupo, come un cielo "nero".Un che di sinistro ovunque, ma anche la speranza: l’Annunciazione, che ingloba il Risorto (= nero).Da un lato l’angelo Gabriele e dall’altro la Donna davanti a un leggio, come l’Annunciata di Antonello da Messina.E’ la Donna promessa dal Padre, che schiaccia la testa del serpente - Satana col dono di profezia, interpretando le Scritture.In una cappella, un’altra Annunciazione ingloba il sepolcro di Cristo, di pietra (Angelo - Sepolcro - Donna).O piuttosto raffigura gli angeli dentro e fuori del Sepolcro (Mt. 28, 2; Mc. 16, 5) e Maria Maddalena, alla quale apparve prima... come a me.Sotto, un altro trittico: ai lati gli arcangeli Michele e Raffaele, esorcisti, e al centro un santo esorcista, invece del terzo arcangelo.Ma Gabriele non è esorcista ….Michele che "combatte" il drago è metafora visiva dell’esorcismo: un atto di forza spirituale, come spiega Gesù : "Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte...

se prima non avrà legato l’uomo forte".(Mc. 3, 27; Mt. 12, 29; Lc. 11, 21-22)

Perciò, la suocera di Pietro guarita - esorcizzata - risorta (= surgens) li serviva (Lc. 4, 39).E l’indemoniato "legione" stava seduto ai suoi piedi (Lc. 8, 35).Quanto a Raffaele, che pure incatena il demonio (Tb. 8, 3), con l’esorcismo guarisce sia la cecità (=spirituale) di Tobi, sia l’infelicità matrimoniale di Sara, cui il demonio Asmodeo uccideva i mariti: metafora sia dell’incantamento amoroso (= sonno, morte) sia della morte dei sensi ("virum autem cum timore tuo, non cum libidine mea consensi suscipere". Tb. 3, 18)Pertanto, seduzione e castità come demonio interiore = possessione.E la guarigione per mezzo del pesce, noto simbolo di Gesù.Gesù (pesce), che dà la morte (il pesce vorrebbe divorare Tobia) e la vita (il pesce diventa medicamento magico = esorcismo).Ma, come dal forte (= leone) esce il dolce (= miele) nell’indovinello di Sansone, così da Gesù forte (esorcista, più forte del diavolo) esce la Donna dolce, che libera dai demoni con la rivelazione ("la verità vi farà liberi", Gv. 8, 32).Anche nel racconto di Sara e Tobia (come nel "Quo vadis? "), traspare l’ambigua dottrina

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dell’amore, che propone l’errore (= amore d’animo: seduzione e castità) perché se ne ricavi la verità: l’amore naturale, senza errore.

"Costei era stata preparata per te fin dall’eternità,e tu la salverai, e verrà con te, e... avrai figli.

E come udì queste cose, Tobia l’amò e la sua anima si unì strettamente a lei (= senza vederla) (Tb. 8, 18-19)

Esaltazione dell’amore romantico (= d’animo), quello che "fa" la storia ("i due saranno una carne sola": Gen. 2, 24; 3, 16; Ef. 5, 30-2), riservando all’uomo un ruolo dominante e salvifico, donde i miti di S. Giorgio che uccide il drago e del principi azzurro, che "sveglia" Biancaneve e la Bella addormentata.Invece, alla Donna è riservato il ruolo salvifico, prefigurata da Rebecca, che "dà da bere" all’uomo (Gen. 24, 44), come la vedova ad Elia (1 Re 17, 10), come la samaritana a Gesù (Gv. 4, 7).E Gesù, che aveva iniziato la sua missione mutando l’acqua (= amore naturale) in vino (= amore d’animo) alle nozze di Cana (Gv. 2, 1-7), la concludeva dicendo:

"Ho sete" (Gv. 19, 28; Mt. 27, 48)Sete di "acqua viva": amore naturale, che è innanzitutto amore di sé e non immolazione.Per Gesù, la "carità" (= amore d’estasi, spirituale) era

"forte come la morte... come l’inferno... come fuoco. E le grandi acque non poterono spegnere l’amore" (Ctc. 8, 6-7)

Perciò, compiendo le Scritture, gli diedero da bere non acqua viva ma aceto (= vino = estasi).E dal costato di Gesù, uscì sangue ed acqua: la Chiesa (sangue) e la Donna Consolatrice (acqua che spegne il fuoco: carità).E’ il segreto "insondabile" depositato nelle Scritture, nella devozione della Divina Misericordia, nel Sepolcro di pietra di Gesù, "pietra viva".Sepolcro sigillato: lo apre la chiave bianca, d’argento: figura della Donna promessa.E’ metafora del "regno dei cieli" (imperfettamente anticipato in terra):

"Con lui infatti siete stati sepolti" (Col. 2, 12) "Insieme a lui nella morte" (Rm. 6, 4)

E’ la vita eterna: vita pietrificata... impassibile.Ma "le porte degli inferi (= sepolcro - morte - regno dei cieli - inferno) non prevarranno" (Mt. 16, 18).Neppure il "patto con la morte e con l’inferno" (Is. 28, 15; Sap. 1, 16)."Patto di sale" (Num. 18, 19; 2 Cron. 13, 5 sec. Vulgata), perché il sale ha valore catartico: purifica, purga, estingue la vita: la sete di vivere.E la vita, e tutta la storia, diventa "Purgatorio", in vista della vita eterna.Ma la Donna apre la porta del Purgatorio: metafora dantesca del gran Sepolcro.E’ la "Donna del ciel" (Purg. IX, 88), la "scorta" (Purg. IX, 86), perché " ‘l venir su non vi noi" (Purg. IX, 87 cfr. Dt. 18, 15-19), dal nome simbolico (= illuminazione):

"I’ son Lucia;lasciatemi pigliar costui che dorme; sì l’agevolerò per la sua via" (Purg. IX, 55-56)

Nome - simbolo ripreso da A. Manzoni nei "Promessi Sposi"."Vidi una porta e tre gradi di sotto" (Purg. IX, 75)

Tre gradini d’accesso, il terzo di colore rosso (ib. 94-102).Anch’io vidi una "porta" (murata e nera) e tre gradini, nella chiesa del Santo Sepolcro.E’ un trittico, nella parete della cappella degli arcangeli Michele e Raffaele.Tre nicchie e tre gradini: il terzo è rosso.La nicchia centrale è murata e nera, le altre due sono vuote.Metafora trinitaria, come i gradini, poiché il rosso è simbolo dello Spirito Santo, che è quindi l’accesso, la chiave: la Donna.

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La "porta" centrale, murata e nera (ribadisco), è sormontata da un volto satanico e una croce "deposta".E’ la porta del Sepolcro.E la Donna permette di accostarsi con fiducia... al mistero, oltre il velo, nel Santo dei Santi: altra metafora del sepolcro di Cristo (Eb. 6, 19-20).Sollevare il velo delle Scritture:

"Quando ci sarà la conversione al Signore, quel velo sarà tolto" (2 Cor. 3, 16)

E’ una teofania per mezzo delle Scritture.C’è il rischio... di morire: "Tu non potrai vedere il mio volto,

perché nessun uomo può vedermi e restare vivo" (Es. 33, 20)Per non morire: "lavarsi nell’acqua" (Es. 30, 20; 40, 30-32): ascoltare la rivelazione della Donna Consolatrice (Dt. 18, 15-19).Rivelazione personale, affettiva: "che conservi sani,

dopo tanto veder, gli affetti tuoi" (Paradiso, XXXIII, 35)Una "consolazione" necessaria, per non perdere gli affetti, vedendo rovesciati i valori morali.Per non indurire il cuore. "Oggi, se udite la sua voce,

non indurite i vostri cuori” (Eb. 3, 7.8.47; Sal. 95, 7-11)Ribelli e increduli, esclusi dal riposo "sabbatico" (Eb. 3, 11; 4, 3)Non il riposo come "morte" dei sensi, di chi "riposa con Cristo nel sepolcro, come fosse morto nella sua parte esteriore" (Bonaventura, Itinerario VII, 2).Ma il riposo della "restaurazione" (Mc. 3, 23-24; Mt. 17, 11; Mc. 9, 12): dal cuore di pietra al cuore di carne (Ez. 36, 25-26).

"Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo;entrerà ed uscirà" (Gv. 10, 9)

Entriamo, dunque, per uscirne.Per vedere il volto satanico di Cristo: il Volto Santo.Il volto indurito, di chi andava a Gerusalemme per morire (Lc. 9, 51): cuore di pietra.La sua ambivalenza:

"Non soltanto violava il sabato ("solvebat sabbatum")ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio”.

Scioglieva le catene dell’alleanza mosaica (il cui segno era il sabato) per sostituirle con le catene della sua alleanza: "diventando lui stesso maledizione per noi" (Gal. 3, 13).Si faceva uguale a Dio: "non ritenne rapina essere uguale a Dio" (Fil. 2, 6)

"Uomo del peccato, figlio della perdizione,che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere

che viene detto Dio o è oggetto di culto,fino a sedere nel tempio di Dio,

additando se stesso come Dio" (2 Tess. 2, 3-4)Uomo del "peccato": quel peccato che solo il Consolatore confuterà: possedere se stessi, diventando servi e re di se stessi.Il peccato del Padre, che "plasmò se stesso" (Sap. 15, 11; Sir. 33, 14).Perciò, figlio della perdizione.Figlio unigenito: "Immagine del dio invisibile,

generato prima di ogni creatura" (Col. 1, 15)E’ il Cristo preesistente, eterno.Generato, della stessa sostanza del Padre.

"Chi ha visto me, ha visto il Padre" (Gv. 14, 9)Il "principio" (Col. 1, 18): "per mezzo di lui tutte le cose sono state fatte" (Gv. 1, 2)"Si contrappone e s’innalza" sopra le potenze celesti: gli angeli e i demoni.

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Si annientò (Fil. 2, 7) e si immolò (Is.53,7: “Fu immolato perché lo volle” "oblatus est quia ipse voluit") per il primato (Col. 1, 18): "capo di ogni principato e di ogni potestà" (Col. 2, 10): degli angeli = dei: “Vi sono cosiddetti dei sia nel cielo sia in terra" (1 Cor. 8, 5)

"Fatto di poco inferiore agli angeli... ora coronato di gloria... a causa della morte che ha sofferto" (Eb. 2, 9),

"è diventato tanto superiore agli angeli" (Eb. 1, 4).Fino a sedere nel tempio di Dio, come Dio: "abominio della desolazione".Fino a usurpare il Padre (Fil. 2, 6). (Mt. 24, 15; Mc. 13, 14; Dn. 9, 27 ; 11, 31 ; 12, 11).(Dn. 7, 13-14 ; Ap. 13, 2).Quanto alle potenze angeliche, riporto un commento di Bibbia di Gerusalemme a Col. 2, 15: "Dietro la legge ebraica, Paolo scorge... le potenze angeliche (cfr. Gal. 3, 19). Esse avevano usurpato nello spirito dell’uomo (cfr. v. 18) l’autorità del Creatore".Il Padre, infatti, aveva proibito il frutto che dà la vita eterna, mentre gli angeli mantenevano il mondo sotto la legge, il cui fine è "purificare" in vista della vita eterna, finché venisse (Gal. 3, 19) la Donna a rompere le catene del patto (= scacciare i demoni, rimettere i peccati), restaurando il cuore di carne (= naturale).

"Ciò che dico a voi nelle tenebre, proclamatelo nella luce".(Mt. 10, 27; Mc. 4, 21; Lc. 8, 16-18; Gv. 3, 19-21)

Ma i discepoli - sacerdoti "preferirono le tenebre alla luce" (Gv. 3, 19); rinnovando il "patto con la morte e con l’inferno": con gli angeli.E come "giudicheremo gli angeli" (1 Cor. 6, 3), così giudicheremo gli apostoli, il mondo (Gv. 16, 8-11).Perché Gesù, che esorcizzava anche il mare, infine annuncia il Consolatore.

"Venga il tuo regno"Il regno di Dio, che non è il regno di Cristo e dei suoi sacerdoti.Il regno di Cristo, ribelle al Padre, perciò uomo del "peccato": ribellione all’istinto, che è essenzialmente amore di sé e dei genitori, quindi dei figli, poiché è dai genitori che si impara ad amare.Donde il precetto di Mosè: "Onora il padre e la madre".Usurpò il Padre... come Crono "dai torti pensieri" usurpò il padre Urano "che per primo compì opere infami", come Zeus "con la forza vinse il padre Crono" (Esiodo, "Teogonia").Parricidio, infanticidio, incesto: il segreto svelato dall’inchiesta di Edipo Re (Sofocle).

"O Satana, o ribellione" (Carducci, "A Satana")E’ la "ribellione" significata nel volto satanico che sormonta la tomba di Cristo, nella cappella del Santo Sepolcro (a Parma).Il regno di Cristo e dei sacerdoti: il gran Sepolcro, tempo della Chiesa.Uscire, per entrare nel regno di Dio (= Terra promessa), che viene con la mediazione della Donna: unica via di salvezza.

"Un solo battesimo per la remissione dei peccati" (Simbolo niceno) "Se uno non rinasce dall’acqua e dallo Spirito,

non può entrare nel regno di Dio" (Gv. 3, 5)Né la confessione, né l’esorcismo introducono nel regno di Dio, ma la remissione - liberazione della Donna promessa, figurata dall’acqua.Come ho disputato sull’Eucarestia, così ora disputo sulla Confessione, istituita da Gesù:

“A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi" (Gv.20,23; Mt. 16, 19; 18, 18)

Seguendo il tacito messaggio delle immagini della Chiesa del Santo Sepolcro.Ricorrente l’immagine di vescovi, che enfatizzano il senso trinitario delle tre dita benedicenti.

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Uno di essi tiene con la sinistra una mela, fortemente evocativa, mentre con la destra indica il Libro.Ritengo che significhi un’implicita ammissione della natura "satanica", ribelle e magica del regno di Cristo e dei suoi sacerdoti: il tempo della Chiesa.Uscire... risorgere: "Tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno...

per una resurrezione di vita... di condanna" (Gv. 5, 28-29)E chi ascolta il Consolatore "non incorre nel giudizio", ma passa "dalla morte alla vita" (Gv.5, 24).E’ la resurrezione (= trasformazione) nel "terzo giorno", secondo la formula del Credo.Anche la Resurrezione ha un duplice aspetto.In quanto resurrezione "nel giorno dopo il sabato" (giorno del Consolatore), pertanto ottavo giorno (Mt. 28, 1; Mc. 16, 2; Lc. 24, 1; Gv. 20, 1), significa la vita eterna, per coloro che non hanno ascoltato il Consolatore e che diventano "simili a lui" (1 Gv. 3, 2).Nella Chiesa del Santo Sepolcro, sull’altare, è raffigurata l’ascensione del Cristo “nero”.L’ascensione evoca: "Materia, innalzati; Satana ha vinto" (Carducci, "A Satana", 167-168).La negritudine: "Nigra sum, sed formosa" (Ctc. 1, 4).L’origine nera dell’umanità, la Madonna Nera...Una significativa conferma del mio percorso.Giuda nero nell’Ultima Cena di Leonardo, la dedica a Filippo Nerio... la schiava etiope nel "Quo vadis? ", Poseidone presso gli Etiopi, la regina di Saba, le due mogli di Mosé: la madianita e l’etiope (Num. 12, 1) come le due mogli di Abramo...L’alunna nera, che mi tradì.Anche un libro omaggio, ricevuto a scuola proprio allora: "Il negro del Narciso" di Conrad (autore di origine polacca, studiò a Cracovia...), che ho letto solo recentemente, dopo la morte del Papa, intuendone il messaggio depositato nel titolo.Narciso (= Dio): "garzon superbo di se stesso amante" (V. Monti, "Sermone sulla mitologia"), che si contempla nell’acqua e muore.Mi evoca, altresì, la definizione dantesca del Verbo: "Quella idea che partorisce amando (se stesso) il nostro sire" (Par. XIII, 53-4) E anche il torpore del nervo sciatico di Giacobbe (, verbo derivato da Narciso), metafora del "sonno": riposo eterno.Si voleva che comprendessi... con dolore.Invece la mia rivelazione è "gratuita" (= cuore di carne).Magia, sacerdozio: cuore di pietra.Come Cam, che non onorò il padre (= "peccato") e ne fu maledetto (Gen. 9, 22-27).Come Levi, che "ignora padre - madre - fratelli - figli (Dt. 33, 8-9) e "litiga" con l’acqua = Donna.Come Gesù: "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo" (Lc. 14, 26; 8, 21; 11, 27-8).La natura satanica del regno di Cristo e dei suoi sacerdoti, depositata nelle immagini di "San Sepolcro", è rivelata particolarmente in Apocalisse = Rivelazione di Gesù Cristo (Ap. 1, 1).Un regno che offre a Dio l’intero universo in sacrificio di lode, ma anche la salvezza della Donna.Il "solito" nucleo rivelativo: il tempo della Chiesa, regno di Cristo, e il Consolatore.Il piano di Dio: "invidioso" e "misericordioso" (Dt. 4, 24.31).Mentre sono tradizionali, perciò riconoscibili, le immagini della terza Persona, quelle del Padre, del Figlio e della Chiesa sono criptiche e sataniche.Per la Donna: nube (Ap. 14, 14), fumo (15, 8), numero sette (17, 10), acqua (21, 6; 22, 1).Per il Padre e il Figlio, immagine del Padre, simboli ferini.Il drago (= Padre), "con sette teste (= sette doni dello Spirito Santo o sette sacramenti) e dieci corna" (= dieci comandamenti), dà il suo potere alla bestia = Figlio, immagine del Padre: "con

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sette teste e dieci corna" (Ap. 13, 1-2; Dn. 7,13-14: “Il vegliardo dà potere al figlio d’uomo”).Il Figlio a sua volta lo dà alla seconda bestia:

“Aveva due corna simili a quelle di un agnello e parlava come un drago” (Ap.13,11)Segno di ambivalenza.E’ detta anche “falso profeta” (Ap.19,20).Il “numero del suo nome” (Ap.13,17) è sei, perché simbolo dell’apostasia.E’ l’Anticristo. Quanto alla prostituta, che siede su una bestia rossa con sette teste e dieci corna (Ap. 17, 3) come il drago (Padre) e la prima bestia (Figlio), è nota l’interpretazione dantesca che la identifica con la Chiesa. "Di voi pastor s’accorse il Vangelista,

quando colei che siede sopra l’acqueputtaneggiar coi regi a lui fu vista;

quella che con le sette teste nacque,e da le diece corna ebbe argomento,

fin che virtute al suo marito piacque" (Inferno XIX, 106-111)Il marito è Cristo, sposo della Chiesa.Il giudizio di Babilonia = Roma = Chiesa (Ap. 18, 7: "Siedo regina e vedova non sono: e lutto non vedrò") evoca il giudizio dei capi che hanno fatto il patto con la morte e con l’inferno e che si ritengono protetti dalla menzogna: "mendacio protecti sumus".

"Il flagello inondante quando passerà,non ci raggiungerà,

poiché abbiamo posto la nostra speranza nella menzogna" (Is. 28, 15)"Dice il Signore Dio..." (ib. 28, 16)

"La grandine spazzerà via la speranza posta nella menzogna,e le acque inonderanno la protezione.

E sarà distrutto il vostro patto con la morte e con l’inferno" (ib. 28, 17-18)La Donna (= acqua) scioglie le catene del patto...

"Dimostrando folli i maghi,costringendo i sapienti a ritrattarsi

e rendendo stolta la loro scienza" (Is. 44, 25)E’ la "mia" confutazione del "mondo" (Gv. 16, 8-11).Non è mossa da vendetta o amore astratto e assoluto della Verità (come Aristotele, che amava più la Verità del maestro: Amicus Plato sed magis amica veritas), ma "da caldo amore e da viva speranza" (Paradiso XX, 94-95).Speranza: nel regno - Terra promessa.Amore: naturale (= istinto), perciò amore di sé (genitori, amante, figli), come raccomanda l’angelo a Lot: "Salva la tua vita (Salva animam tuam)

Non guardare indietro" (Gen. 19, 17)La confutazione è necessaria: per la vita.Per liquidare il rimpianto, che vanifica la conversione: metaforicamente "voltarsi indietro", come la moglie di Lot (Gen. 19, 26; Lc. 17, 32).

"Entrate, ma facciovi accortiche di fuor torna chi ‘n dietro si guata" (Dante, "Purg. " IX, 131-2)

Come lo schiavo che, giunto al settimo anno, rinuncia alla libertà, perché ama... più di se stesso:"Io amo il mio padrone,mia moglie e i miei figli:

non voglio andar via libero" (Es. 21, 5; Dt. 15, 16)Pertanto: "Guai a voi, dottori della legge,

che avete preso la chiave della conoscenza:

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voi non siete entrati e a quelli che volevano entrare l’avete impedito"(Lc. 11, 52; Mt. 7, 22-3)

E’ la chiave (bianca) della Donna Consolatrice (= acqua) che apre il regno di Dio - Terra promessa: "Se uno non rinasce dall’acqua e dallo Spirito, non può entrare... " (Gv.3,5)

La chiave di Pietro apre bensì il regno dei cieli (= vita eterna, inferno, morte, sepolcro, porte degli inferi), ma non apre il regno di Dio: Terra promessa:

"Ribelli e increduli...non introdurrete questi popoli nella terra che io darò loro" (Num. 20, 12)

"Non entreranno nel mio riposo" (Sal. 95, 11; Eb. 4, 3)Tuttavia... le due chiavi sono incrociate.La chiave della Chiesa deve (anzi doveva) "confermare" la rivelazione della Donna, come annunciato da Gesù: "Chi accoglie colui che io manderò accoglie me" (Gv. 13, 20)Quando?Subito: appena inviato - venuto, come dice la Scrittura: "Oggi, se udite la sua voce,

non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione"(Sal. 95, 11; Eb. 3, 7; 4, 3)

Ed io lo vidi vent’anni fa, e già da due anni ero bersagliata a scuola ( IPSIA ) e fuori.Andai in parrocchia, dal Vescovo, da Mons. … , ma nessun aiuto (salvo qualche "raro" conforto): ho fatto il mio percorso interamente da sola.Come ho già esposto altrove (messaggio 26-12-2005), il Concilio e Giovanni Paolo II hanno ostentato di affrettare la venuta del Regno, che è necessariamente preceduta dal Consolatore - Donna, ma di fatto hanno contrastato la Donna (io, Gabriella), come Dio aveva previsto nella sua prescienza, facendola diventare "acqua della contraddizione" (Dt. 33, 8).Giovanni Paolo II ha invocato lo Spirito Santo, annunciato il nuovo Avvento: la venuta in persona dello Spirito come Consolatore (cfr. Enciclica "Dom. et viv."), ma non l’ha accolta, riconosciuta, "confermata" pubblicamente.Fin dal primo messaggio (24-12-1999)... gli chiedevo il mio riconoscimento.Pertanto, nessuna "conversione" tardiva e forzata, ma solo ritrattazione."Aliquando conversus" (Lc. 22, 32) equivale a "convertens sapientes retrorsum" (Is. 44, 25): ritrattazione, come "voltarsi indietro": convertere retrorsum.Litote (figura retorica): negare la negazione.Ma non si entra nella Terra promessa per mezzo della negazione - rifiuto razionale bensì per amore, consenso del cuore (= affermazione): una conversione della ragione e del cuore, insieme.Ritrattazione e non usurpazione, né sostituzione.Come la Sfinge, che si annienta una volta che l’enigma è stato rivelato. "E ora sapete che cosa trattiene

la sua (di Gesù, uomo del peccato) manifestazione, che avverrà nella sua ora" (2 Tess. 2, 6)

I pastori - custodi, visibili (autorità terrene) e invisibili (angeli) trattengono la rivelazione del "mistero dell’iniquità" (Gen. 29, 1-11).

"Ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene" (2 Tess. 2, 7)E’ necessario, per non voltarsi indietro.E’ il senso delle immagini sataniche nella Chiesa del Santo Sepolcro: una Bibbia dei poveri, per immagini, senza Scrittura.Per tutti.Per me: l’ultima lezione del mio insegnante di religione, esorcista.Dopo la veglia, dicevo al Vicario vescovile: "Ho finito la mia ricerca. Sono felice! "Poi, il terremoto.

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Secondo Dante, segno dell’uscita di un’anima dal Purgatorio, metafora della storia.

"Tremaci quando alcuna anima monda sentesi” (Purg. XX,1, 58)

Mi evoca una testimonianza di Primo Levi:"Una fanfara... accanto alla porta del campo: suona

"Rosamunda"Il nome della rosa... " ‘l gran sepolcro liberò di Cristo...

molto soffrì nel glorioso acquisto" (Tasso, "Gerusalemme liberata”I,2)

Sono uscita metaforicamente da Sodoma (= Purgatorio, Sepolcro di Cristo), come Lot."Corri, e salvati lì: ("festina et salvare ibi")

perché non potrò fare nulla finché tu sia entrato colà" (Gen. 19, 22)Sono entrata metaforicamente nell’arca, come Noè (Lc. 17, 27).Nell’arca interiore, dov’è la mia difesa: cuore di carne.Da vent’anni...E’ il termine invalicabile, indicato da Gesù:

"Come avvenne al tempo di Noè... di Lot... così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo" (Lc. 17, 26-29)

"Ho combattuto la mia battaglia,ho terminato la mia corsa.

Ho conservati sani i miei affetti" (2 Tm. 4, 7)Come fin da principio, voglio ancora salvare me stessa, la mia famiglia, tutti... quelli che accolgono la mia rivelazione.Senza voltarmi indietro, se non mi seguono.Il mio cuore è di carne...La mia rivelazione è "gratuita": senza "correzione".Non esige il merito della conquista, come i "correttori".Ho negato il mio consenso alla correzione - possessione: la legge, i custodi (visibili e invisibili), la setta satanica dei correttori, che si giustificano perché "facciamo emergere quello che c’è dentro".Come se conoscere se stessi fosse il bene!E’ il monito del mito di Narciso, destinato a lunga vecchiaia "se non conoscerà se stesso" ("si se non noverit": Ovidio, "Metamorfosi" III, 348).Come Ulisse, che volle "divenir del mondo esperto e de li vizi umani e del valore" ("Inferno" XXVI, 98-99)Rivisitato da Primo Levi (in "Se questo è un uomo"), nel lager che sperimentava l’uomo.Per lui (per loro) suonavano: "Rosamunda".Per me, cantavano: "Vieni, manchi solo tu".Solo io ho rifiutato il consenso e ho rivelato il mistero dell’iniquità.Ho convinto il mondo di "peccato" = ribellione - possessione.

"La terra è piena della tua possessione" (Sal. 103, 2) "O Dio l’ispira o l’uom del suo voler suo Dio si face" (Tasso, "Gerus. liber. 12, 5)

E’ possessione la "carità": l’amore di Dio "diffusivo di sé".Il peccato è nell’io - diviso: "custode e pastore dell’essere" (Heidegger): di se stesso e di altro.La vita eterna (= beatitudine) è l’impassibile dolore dei corpi gloriosi: nel fuoco eterno.

"Per grazia di Dio sono quello che sono...ho faticato più di tutti,

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non io però, ma la grazia di Dio con me" (1 Cor. 15, 10)La grazia di Dio, che può aprire le menti all’intelligenza delle Scritture (Lc. 24,45; Gv.19,30; 20, 22). "Non tutti comprendono questo discorso

ma soltanto coloro ai quali è stato dato. Chi può comprendere comprenda" (Mt. 19, 11-12)

Il Signore opera con me e conferma la mia parola... con segni (Mc. 16, 20).Un segno... la morte di Giovanni Paolo II alla vigilia della festa della Divina Misericordia, come Mosè davanti alla Terra promessa, senza potervi introdurre il popolo.Misericordia: quell’amore di sé (genitori, figli), conforme all’istinto (= senza errore) che è molla anche dell’amore del prossimo, ma nei limiti naturali: non come "morte" di sé (= abnegazione), che non introduce nella Terra promessa ma nella vita eterna, tra le pecore separate dai capri, non misericordiosi (Mt. 25, 31-46).Fiducia: è il recupero della fiducia nella bontà naturale, consentendo all’istinto reintegrato (= cuore di carne) e negando il consenso alla possessione dei custodi e di Satana.Con la fiducia che Dio stesso lo vuole, come diceva a Giacobbe:

"Lasciami, perché ormai c’è l’aurora" (Gen. 32, 27)Perché c’è la Donna e incombe il giudizio.E Dio, vinto, vince perché vuole essere vinto.Raggiunto il termine invalicabile (venti secoli, venti anni), "oggi" (Sal. 95, 11), i capi non possono più impedire alla Donna di parlare, perché non possono venir meno al bene comune: come Poseidone ("Odissea") poteva solo contrastare ma non impedire il ritorno di Ulisse.Non conversione, ma ritrattazione forzata.Essendosi ribellati (= incredulità), non introdurranno nella Terra promessa (Num. 20, 12 Vulgata) né entreranno nel riposo (Sal. 95, 11; Eb. 3, 7-11), a meno che non si convertano col cuore.

"Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza (in incredulitate)per usare a tutti misericordia" (Rom. 11, 32)

Misericordia: Donna, "dono" di Dio: per tutti.Non assoluzione, ma conversione col cuore.Ormai è tempo di ritrattazione, non di condono - dono: una benedizione premeditata, come adombra il nome di papa Benedetto XVI, che confida nella "protezione della menzogna" (Is. 28, 15; Ap. 18, 7).Ho combattuto la mia battaglia, e l’ho vinta.La confutazione dei capi è necessaria: per non voltarsi indietro (Gen. 19, 26; Lc. 17, 32) e per dare ogni consenso - fiducia alla Donna, che "potens est vos confirmare": "che ha il potere di confermarvi" (Rom. 16, 25), in vista del giudizio.A tal fine, propongo una breve sintesi.Dio, che non impedisce il male, ma trae il bene dal male, prende atto della volontà dei progenitori di diventare come Dei.Annuncia le conseguenze del "peccato": per la donna l’innaturale dedizione all’uomo e il parto con dolore; per l’uomo la fatica del lavoro e il dominio della donna.Annuncia anche la Donna - Messia, che è il termine invalicabile della storia, in vista della palingenesi irrevocabilmente fissata.Nella sua trascendenza, affida la vigna ai custodi: invisibili (angeli - demoni) e visibili (autorità terrene) perché promulghino le leggi (Gal. 3, 19), che hanno lo scopo di "purificare", estinguere la sete di vivere secondo natura, fino al termine fissato: finché venga la Donna (Gal. 3, 19), che confuta (Gv. 16, 8-11) il mondo.E’ il punto d’arrivo della purificazione: una vita eterna, in terra, ancora imperfetta, ma abbastanza avanzata da consentire, nel Giudizio, la trasformazione angelica (= divinizzazione) per quelli che rifiutano la rivelazione della Donna (= restaurazione della natura), ma non così avanzata da impedire la resurrezione di vita (= restaurazione del cuore di carne = Terra promessa), per quelli

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che ascoltano la Donna.La rivelazione della Donna prepara al giudizio, che è sull’amore: amore di sé e del prossimo, nei limiti naturali.I "capi" contrastano la Donna, la emarginano, usurpano la sua rivelazione, che li scredita, per accreditare il proprio ruolo - guida, per accrescere il proprio prestigio di presunti liberatori.Questa ribellione dei "capi" è punita con molti segni di avvertimento: catastrofi, degrado morale, ma gli uomini non negano il consenso ai capi: "preferirono le tenebre alla luce" (Gv. 3, 19).Perciò ripeto a tutti: chiedete ed esigete la mia rivelazione "personale".Nella città dell’antipapa Cadalo, nell’anno giubilare (= liberazione):

"Percuoterò il pastore, e il gregge si disperderà" (Zacc. 13, 7; Mt. 26, 31)

Terminata la corsa, mi resta... il riconoscimento pubblico e soprattutto la possibilità di agire.Mi resta altresì:l’imminente udienza del mio ricorso in Cassazione (16-6-06) per la reintegrazione nell’insegnamentola risposta dal Ministro Pubblica Istruzione per l’annullamento del provvedimento di destituzione.e parimenti dal Provveditore Studi Parma.In questa prospettiva, ribadisco le richieste di divulgare la mia vicenda e i miei scritti, per mobilitare l’opinione pubblica.

Parma, 8 giugno 2006 Gabriella Leporati

Proposta per uscire dalla crisi internazionale

Tra l’afa estiva e i bollettini di guerra, sembra incombere il "culmine" dei flagelli, tuttavia insieme alla consolazione.Così io, con la mia rivelazione e soprattutto con l’aiuto di Dio (Mc. 16, 20), mi propongo di spegnere l’attuale fuoco "espiatorio" e i venti di guerra.Ma è "necessario" che al mio proposito corrisponda il consenso alla mia richiesta di rivelazione personale senza mediazione - usurpazione.E’ la verità che fa liberi (Gv. 8, 32), se corrisponde l’ascolto - consenso del cuore, svegliando il sonno della ragione e del cuore.La verità "tutta intera" (Gv. 16, 13), sul principio e sulla fine, che solo il Consolatore - Donna rivelerà.Non la sapienza esoterica (= segreta), ermetica - orfica - caldaica, rappresentata da Raffaello come madre della Scuola (filosofica) di Atene, città sacra alla maschia dea della Ragione: Atena "Vergine".Non la sapienza degli spiriti celesti, i Principati e le Potestà (= angeli - demoni) ai quali l’Apostolo Paolo annuncia il "mistero nascosto da secoli" (Ef. 3, 8-11 cfr. Rom. 16, 25 e 2 Tess. 2, 7: "il mistero dell’iniquità").Neppure la sapienza dei "dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla" (1 Cor. 2, 6).Gli stessi spiriti celesti hanno ignorato il piano di salvezza di Dio (cfr. 1 Cor. 2, 8; 1 Pt. 1, 12).Quanto ai "dominatori di questo mondo", ritengo illuminante il commento di Bibbia di Gerusalemme: "(per) dominatori di questo mondo bisogna intendere sia le autorità umane, sia, meglio, le potenze malvagie, i demoni che regnano sul mondo... sia infine le une e le altre, essendo le prime strumento delle seconde".La verità "tutta intera" (Gv. 16, 13), dono del Consolatore - Donna, è la "sapienza" di cui "parla" l’Apostolo Paolo: "Parliamo di una sapienza divina,

misteriosa, nascosta, che Dio ha predestinato prima dei secoli" (1 Cor. 2, 7)

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Una sapienza di cui gli Apostoli possono solo "parlare", ma non viverla: come esperienza vissuta appartiene solo alla Donna - Consolatrice che è "spirito di verità".Non una comunicazione intellettuale, ma del cuore e dell’intelletto, senza ambivalenza, mentre l’Apostolo Paolo si autodenuncia: "Essendo astuto, vi ho preso con l’inganno" (2 Cor. 12, 16), e implicitamente riconosce di "fare il male perché venga il bene" (Rom. 3, 8).Premesso questo, ribadisco la mia missione personale, che non può essere sostituita da nessuna mediazione - usurpazione.Nessun mediatore - usurpatore potrà mai dire: "Io sono la via, la verità, la vita", né conseguire l’effetto della mia missione unica e irripetibile, capace di aprire i cuori all’ascolto per mozione interiore: con l’aiuto di Dio (Mc. 16, 20), che "apre la mente all’intelligenza delle Scritture" (Lc. 24, 45). "Colui che Dio ha mandato

dice le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura" (cfr. Gv. 3, 34 ; 16, 30)Vent’anni di usurpazione della mia missione hanno confermato l’annuncio della Scrittura: nessuna conversione - metanoia - cambiamento positivo di mentalità ne è derivato.Anzi, catastrofi immani puniscono la ribellione - incredulità.Tuttavia, tra tanta incultura religiosa, è facile screditare la mia rivelazione, in realtà desantificante, ridicolizzandomi come "Spirito Santo" - "reincarnazione di Dio", o come ossessionata dal diavolo (perché mi propongo di "scacciare" i demoni dai cuori con la rivelazione), e giustificando le mie persecuzioni perché mi sarei fatta Dio.Ma il piano sapiente di Dio esige la salvezza per mezzo della Donna, sia come riscatto della vittima (= donna) e della persona (= individuo) svilita nel sistema, sia come "cura" della superbia "autosufficiente" (= colpa d’origine), rivalutando il cuore "di carne" (Ez. 36, 26).Le critiche astiose rivelano l’incapacità di comprendere il dogma trinitario e la professione di fede (che pertanto ripropongo in sintesi), sia per durezza di cuore - incredulità (Mc. 16, 14), sia per tutti i limiti di una rivelazione usurpata.

Trinità e Credo (simbolo niceno)Una natura e tre Persone.Una natura umana, divinizzata: resa eterna.Una sola natura (= umana), non altra rispetto a quella divina.Applico a questo concetto la nota definizione del "male" di S. Agostino, ripresa da S. Tommaso."Non c’è una natura del male; così viene chiamata la perdita del bene" ("De civitate" XI, 9).Parafrasando: non c’è una natura divina altra rispetto a quella umana; così viene chiamata la "perdita" (= trasformazione) della natura umana: quella originaria, secondo l’istinto che è sempre "senza errore" (Dante , Purg. XVII, 91-93).Una trasformazione "dalla terra al cielo", che si può figurare come la metamorfosi della larva in farfalla.Un perfezionamento (= compimento) che rende immutabile, irrevocabile la condizione acquisita:

"Siate perfetti (=, da = compimento)come il Padre vostro che è nei cieli" (Mt. 5, 48)

Perciò i Greci chiamavano “teletài” ( compimento = come = perfetto) le iniziazioni: i "misteri", che promettevano l’immortalità (=la vita eterna) come il dio (= sole) che muore e risorge, per mezzo di una progressiva purificazione (= consumazione).Una consumazione abbreviata (Is. 10, 22.23; 28, 22 Vulgata) dalla rivelazione della Donna.All’origine, c’è la creazione: il "dono" del libero arbitrio", la scissione interiore (= io diviso) tra il senso - cuore (= bene) e la ragione - spirito (= male), per cui "l’intelligenza domina l’impulso con l’autorità del re" (Aristotele, "Politica" I, 1253).E il consenso a tale scissione e conseguente autodominio è la via della divinizzazione:

"Sarete come dei conoscendo il bene e il male" (Gen. 3, 5).E’ il segreto custodito più gelosamente dai "custodi", come testimonia S. Agostino, commentando il

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ritrovamento degli scritti di Numa Pompilio, fondatore della religione romana, dissotterrati casualmente da un aratro, e bruciati per ordine del Senato, perché rivelavano le origini dei misteri ("sacrorum causas") nascoste al popolo, al Senato e agli stessi sacerdoti.I senatori ritennero che era più tollerabile errare ignorando le cause dei misteri, piuttosto che conoscendole creare scompiglio nella città ("De civitate" VII, 34).La conclusione di S. Agostino è duplice, sul fondamento delle Scritture: si cerchi la vita eterna con tali misteri "diabolici", altrimenti, per non comunicare con i demoni, si conosca la vera religione con cui sono smascherati e vinti ("De civ. VII, 35): è la rivelazione della Donna, che disputa sull’eucarestia, negando il sacrificio di sé per ottenere la vita eterna: "Ogni sacrificio è di comunione ed è fatto a demoni e non a Dio" (1Cor.10,20)Conclusione nota anche a Numa Pompilio (e ai misteri), a dedurre dal suo mitico matrimonio con la ninfa Egeria, associata alle sorgenti, perciò figura della Donna promessa: il nucleo rivelativo di ogni religione.La vita eterna (= unione con Dio) è già parzialmente posseduta in terra, per cui tutti, come figli adottivi di Dio, siamo "dei".E’ la replica di Gesù ai Giudei, che gli contestavano: "Tu, che sei uomo, ti fai Dio" (Gv. 10, 33).

"Non è scritto nella vostra legge: Ho ho detto: voi siete dei? "(Gv. 10, 34-35; Sal. 82, 6; De civitate 9, 23, 1, 2)

Quindi, tutti dei (poiché gli dei sono uomini divinizzati), già ora, sebbene non nella pienezza, come invece Gesù glorificato = corpo glorioso, tuttavia in vista della desantificazione = restaurazione del "cuore di carne", per chi vuole entrare nel Regno = Terra Promessa.Una Trinità "eterna": preesistente nella mente di Dio:

"Perché tre sono quelli che danno testimonianza in cielo:il Padre, il Verbo e lo Spirito Santo" (1 Gv. 5, 7 Vulgata)

Il Figlio: "generato prima di ogni creatura" (Col. 1, 15) "nato dal Padre prima di tutti i secoli" (nel "Credo") "principio" (Col. 1, 18)

"Verbo" (Gv. 1, 2)"Ciò che era fin da principio... questa vita eterna che era

presso il Padre" (1 Gv. 1, 1-2) "Prima che Abramo fosse, io sono" (Gv. 8, 58)

Lo Spirito Santo: "Lo spirito di Dio aleggiava sulle acque" (Gen. 1, 2

"E tre sono quelli che danno testimonianza in terra" (1 Gv. 5, 8 Il Padre, che plasmò se stesso (Sap. 15, 11: "qui se finxit"; Sir. 33, 14: "qui se fecit").Creatore degli angeli - demoni (= "le cose invisibili" o "cielo") e degli uomini ("le cose visibili" o "terra").Gli angeli, sostanze assolutamente separate (= vita eterna), sono indicati come "cielo" e "luce", secondo S. Agostino ("De Civitate", XI, 9) che rinvia a Salmo 148, 5: "Lodatelo, voi tutti, suoi angeli... Egli disse (= "Sia la luce") e furono creati"Ambivalenti come Dio, "conoscendo il bene e il male" (Gen. 3, 5).Sono i "dominatori di questo mondo, spiriti del male in cielo" (Ef. 6, 12), in quanto vita eterna, perciò anche demoni: i "custodi" ai quali Dio affidò la vigna = la storia umana (Ctc. 8, 11; Mt. 21, 33), per essere "purificata" (= dalla legge, "promulgata per mezzo di angeli": Gal. 3, 19) in vista della vita eterna, finché la Donna promessa dal Padre (Gen. 3, 15) confuterà il mondo (Gv. 16, 8-11) e gli angeli (Is. 51, 9; 1 Cor. 6, 3; Ef. 6, 12; Col. 2, 18).E’ il "drago" (Ap. 12, 3), dalle sette teste (= sette doni dello Spirito Santo o sette sacramenti) e dieci corna (= dieci comandamenti), che dà potere alla "bestia" (= Figlio: Ap. 13, 1-2), come il Vegliardo al Figlio d’uomo sulle nubi (Dn. 7, 13-14), e il Signore del Salmo 110.Gesù, figlio di Dio per natura e non per adozione.

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Generato: in tutto uguale al Padre."Come il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso

al Figlio di avere la vita in se stesso (Gv. 5, 26),per far intendere che così egli generò il Figlio" ("De Trinitate" 1, 13, 29)

"Chi vede me vede il Padre" (Gv. 14, 9)"Uomo del peccato": servo e re di se stesso (2 Tess. 2, 3-4)."Capo di ogni principato e di ogni potestà" (Col. 2, 10)."Abominio della desolazione" (Mc. 13, 14; Mt. 24, 15; Dn 9, 27; 11, 31; 12, 11).Usurpatore del Padre (Fil. 2, 6; Dn. 7, 13-14; Sal. 110; Mt. 26, 64; Ap. 13, 2)."Seduttore e anticristo" (2 Gv. 1, 7): antitetico e complementare al Consolatore che egli manderà dal Padre (Gv. 15, 26): la Donna.E’ la "bestia", che riceve il potere dal drago (Ap. 13, 1-2).Risorto "nel terzo giorno", a significare la "resurrezione dei morti" ad opera del Consolatore - Donna; "nel giorno dopo il sabato" (= settimo giorno, del Consolatore) pertanto ottavo giorno, a significare la vita eterna (Mt. 28, 1; Mc. 16, 2; Lc. 24, 1; Gv. 20, 1).Verrà a giudicare...La terza Persona, che "procede" = inviata (cfr. Gv. 9, 7: "Va’ a lavarti nella piscina di Siloe, che significa Inviato"): Spirito di verità.La processione non è la generazione (= essere uguale al Padre), che riguarda solo Gesù: "generato, non fatto".Il Padre e il Figlio hanno la vita in se stessi (Gv. 5, 26): vita in sé e per sé, immutabile, perfetta, immortale, ma non la terza Persona, che non si sacrifica in vista della glorificazione (= divinizzazione) né usurpa Padre e Figlio.Quindi, nessuna "rapina" (= usurpazione) per la Donna, come Gesù che "non ritenne rapina essere uguale a Dio" (Fil. 2, 6), né sacrificio volontario per il primato (Col. 1, 18), né sacrificio subito: "perché tu che sei uomo ti fai Dio" (Gv. 10, 33), confutando anzi la vita eterna e il sacrificio di sé necessario per acquisirla.Compie il piano di Dio, che dà la "morte" (= la prima creazione) e la "vita" (= nuova creazione = Terra Promessa).Confuta il mondo (Gv. 16, 8) e rivela "ciò che saremo" (1 Gv. 3, 2): l’impassibile dolore dei corpi gloriosi: "pietre vive"; come esperienza vissuta, non teoria astratta: lo vidi, impassibile...A conferma, propongo una citazione dalla "Città di Dio" di Sant’Agostino:

“Egli... distrusse quegli angeli immortali superbi (="immortalessuperbos") e infelici nocivi (="miseros noxios")

nei cuori di quanti Egli ha purificato per mezzo dellafede in lui (= giustificazione per fede nella promessa

del Padre: la Donna), liberandoli dal loro impurodominio, perché essi non li attirassero verso

l’infelicità con la presunzione dell’immortalità" ("De civitate" IX, 15)Ha il dono di profezia nella pienezza (Gv. 16, 13; Is. 11, 2).E’ l’unica via di salvezza: "un solo battesimo per la remissione dei peccati".Remissione che equivale a distruggere gli angeli - demoni nei cuori di coloro che ascoltano la rivelazione della Donna.E’ la colomba, nube, stella, rosa... acqua che "dà la vita"."Acqua di contraddizione", perseguitata... perché mi sarei fatta Dio, mentre confuto la vita eterna!Invece: per le insidie preannunciate del serpente, ossia dei custodi, che ripongono la propria speranza nella menzogna (Is. 28, 15) e nell’ignoranza - durezza di cuore di chi ha contribuito ad insidiarmi.Quanto alla "resurrezione dei morti", non è resurrezIone dei defunti, ma di coloro che Gesù troverà ancora in vita (Mc. 12, 18-27; 2 Cor. 5, 2-3).

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La Chiesa "una" (Gv. 17, 23: "Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità") "santa" (come Dio è santo, e "madre dei santi") "cattolica" (= universale) e "apostolica" (Ef. 2, 20: "sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti").Infine, "la bestia (= Gesù) e il falso profeta (= Anticristo) fu catturata" (Ap. 19, 20)."Catturata", secondo la traduzione CEI."Apprehensa est", secondo Vulgata: da "apprehendo": "afferrare con la mente", "venire a conoscere"." ", nell’originale greco: da = stringere, confutare.Oltre che catturata fisicamente, significa, in senso traslato, "confutata, conosciuta, compresa".E’ la confutazione del mondo (Gv. 16, 8), ad opera della Donna.L’ambivalenza di Gesù è figurata da Giovanni come "sangue e acqua" nel quarto Vangelo (Gv. 19, 34), nell’Apocalisse (Ap. 19, 15; 1, 16) come "spada affilata da una parte e dall’altra", come il libro "scritto dentro e fuori" (Ap. 5, 1), "sigillato con sette sigilli"; e come "uno dei sette" e ottavo (Ap. 17, 11).

"Ambedue (= la bestia e il falso profeta) furono gettati vivi nello stagno di fuoco" (Ap. 19, 20)Quindi, nessuna "cattura" di Gesù né evocazione forzata, magica, sul modello della presa di Gerico

(= unanime grido di guerra) o dell’acqua scaturita dalla roccia."Non tentare il Signore Dio tuo"

Come i maghi - sacerdoti."Quelli che sono pronti a suscitare Leviatan.

Siano oscurate le stelle dalla sua nube, (= caligine)aspetti la luce, e non la veda,

né le palpebre dell’aurora" (Gb. 3, 8-9)Le stelle oscurate dalla nube (= Donna) sono gli angeli confutati, giudicati (1 Cor. 6, 3) dalla Donna - Consolatrice.L’impossibilità di vedere la luce e l’aurora = Donna evoca l’oracolo di Balaam - mago, "che solo quando cade ha aperti gli occhi" (Num. 24, 16).Come Gesù, spirando: "Ho sete" (Gv. 19, 28).Come la Chiesa di Pietro: "Seguimi" (Gv. 21, 19.22).

"Puoi tu pescare il Leviatan con l’amo?" (Gb.40,25)

"Nessuno è tanto audace da osare evocarlo"

Chi può resistere al mio volto? (Gb. 41, 1 Vulg.) "Egli è il re su tutti i figli della superbia" (Gb. 41, 25)

E’ il capo degli angeli - demoni (Col. 2, 10), "principe dei re della terra" (Ap. 1, 5; 19, 16)."In quel giorno il Signore punirà

con la spada pesante, grande e potente,il Leviatan serpente guizzante,il Leviatan serpente tortuoso

e ucciderà il drago che sta nel mare" (Is. 27, 1)La spada che confuterà il Leviatan e il drago è il Consolatore – Donna.

"In quel giorno il Signore puniràin alto l’esercito di lassù

e quaggiù i re della terra".Punirà i superbi: invisibili (= angeli - demoni) e visibili, perché "resiste ai superbi"...

"Porterà gli agnellini sul petto e condurrà pian piano le pecore madri" (Is. 40, 11)

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Le donne con sentimenti materni, e i fanciulli saranno sicuri, nel giudizio, di non essere confusi da lui (1 Gv. 2, 27).Anche i padri (!), se convertiti nel cuore: riconciliati con i figli... (Mc. 3, 23) e con la donna.

"Così che io venendo non colpisca il paese con lo sterminio" (Ml. 3, 24)

Catturato = confutato Gesù - bestia e il falso profeta (Anticristo), è "tolto di mezzo chi finora trattiene" (2 Tess. 2, 7) e sono realizzate le condizioni per la rivelazione dell’ Eletta, pubblicamente.Urge smascherare le astuzie dei pastori, che usurpano la mia rivelazione col consenso del gregge, incuranti del prezzo della loro ribellione, e "sono pronti a evocare Leviatan" trascinando i sedotti nel fuoco eterno.Ma la caduta di Babilonia, figura anche della Chiesa (Ap. 17, 5), nonostante i suoi incantesimi, magie e scongiuri, come annuncia il profeta Isaia (Is. 47; Ap. 18, 7-8), è fatale.Sulla magia, riporto anche la testimonianza di Platone, definito "Mosè attico" (= greco).

"Mediante evocazioni e formule magiche... affermano di poter convincere gli dei a porsi al loro servizio" (Resp. 364 c)

"Convincendo non solo gli individui ma anche gliStati, che esistono per i vivi e per i morti assoluzioni

e purificazioni delle colpe mediante sacrifici e piacevolidivertimenti.

Questi riti essi li chiamano iniziazioni (“teletài”) (Resp. 365 a)"Se saremo ingiusti ci guadagneremo gli dei con le

preghiere pur continuando... e li persuaderemo ad assolverci" (Resp. 366 a) "Ma è impossibile ingannare o violentare gli dei ! " (Resp.365 d)

Anche su misericordia e bontà, stupisce la concordanza tra Platone e la Bibbia."Chi sia in grado di dimostrare la falsità delle nostre

affermazioni e abbia compreso a fondo l’eccellenza dellagiustizia, è molto indulgente nei confronti degli

ingiusti e non si adira con loro.Anzi sa bene che, ad eccezione di chi per ispirazione divina

sia contrario all’ingiustizia e se ne astenga perchéilluminato dalla scienza, nessun altro uomo

è giusto di sua volontà" (Resp. 366 c)Parimenti Paolo, apostolo dei pagani:

"Dio ha rinchiuso tutti nell’ in incredulitàper usare a tutti misericordia" (Rom. 11, 32)

La misericordia, però, non è assoluzione, bensì il "dono" della rivelazione "gratuita" della Donna, cui deve corrispondere il consenso del cuore.Platone: "nessuno è buono di sua volontà" (ma per ispirazione divina).Gesù: "nessuno è buono: se non Dio solo"(= nisi unus Deus).Proponendomi come Donna, ribadisco che la mia bontà è dono di Dio, senza mediazione angelica (= angeli dispensatori di influenze) o iniziatica.Come Beatrice, che guida Dante: figura della Donna - Rivelazione.

" ‘I son fatta da Dio, sua mercé, tale" (Inf. II, 91)Non le insidie - cure mi hanno reso tale, ma la grazia di Dio (Is. 11, 2; 42, 1; 49, 2).Insidie, peraltro, previste dalla prescienza divina, e sulle quali grava la responsabilità (1 Cor. 3,15).Vent’anni, come il ritorno di Ulisse, come il tempo di Sansone - giudice (Gdc. 15, 20; 16, 31).Quanto alla Chiesa (e ai custodi... esoteristi e non), pur consapevoli della fine e dell’avvento della Donna (come era noto l’avvento di Gesù non solo a ossessi e Re Magi...), annunciato anche da rivelazioni private (Fatima, Divina Misericordia), ne hanno ritardato la manifestazione (Gen. 29, 1-

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11; 2 Tess. 2, 7), organizzandosi col Concilio a proseguire autonomamente - superbamente.E l’esoterismo si imponeva con Giovanni Paolo II: "i violenti di Dio", nonostante l’ammonimento delle Scritture:

"Nessuno vi seduca volontariamente nell’umiltà e culto degli angeli" (Col. 2, 18)Gli "immortali superbi" e "infelici nocivi", che seducono con l’esca dell’immortalità.Il segreto "diabolico" di Numa Pompilio...Ma ormai, non plus ultra... (non più oltre).Com’era scritto sulle Colonne di Ercole.

"Svegliati, o tu che dormi!" (Ef. 5, 14)"Non abbiate paura!"

A riconoscere magie - scongiuri dell’odierna "Babilonia".Per "forzare" Dio...

"La malvagità dei demoni (= invisibili e visibili)non compie sino in fondo la sua opera d’inganno,

se in qualche modo non si mascherano da angeli di luce, così come si dice nella Scrittura"

(2 Cor. 11, 14; "De civitate" II, 26)E’ l’usurpazione della mia rivelazione : ultima astuzia dei "principi di questo mondo".Come scrivevo poco prima della morte di Giovanni Paolo II (9-2-05).Ma se "Satana scaccia Satana" (Mt. 12, 26), è la fine.Non abbiate paura di vedere l’inganno (come il re nudo della fiaba), di denunciare persecuzioni - mobbing - simboli, e il bavaglio delle ritorsioni: mania di persecuzione, assurde supposizioni!Riconoscete tentazione e grazia: associate.

"Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia” (Rom. 5, 20)Liberati non grazie agli inganni dei tentatori, ma grazie alla mia rivelazione "gratuita", che non esige il merito: "cuore di carne".

"La scienza gonfia (= insuperbisce), la carità edifica” (1 Cor. 8, 2)La scienza, cioè la rivelazione, giova soltanto quando vi è insita la carità ("De civitate" IX, 20), come nella Donna - Consolatrice, mentre nei demoni (invisibili e visibili = i capi della città) c’è scienza senza carità.

"E chi debole e ignorante poteva sfuggire a questi inganniprovenienti contemporaneamente dai capi della città e dai demoni?"

("De civ. IV, 32)E’ la verità che fa liberi (Gv. 8, 32): la rivelazione dello Spirito dato in persona (Gv. 16, 13): la Donna, mandata da Gesù (Gv. 16, 7: "Se non me ne vado non verrà a voi il Consolatore").La "mia" rivelazione.Vi dico io chi dovete temere (Lc. 12, 5): colui che può trascinare nel fuoco eterno, Gesù, che viene a giudicare... evocato dai suoi adepti: "Quelli che sono capaci di evocare Leviatan " (Gb. 3, 8)

"A un ordine, (= in iussu)

alla voce dell’Arcangelo e al suono della tromba di Dio" (1 Tess. 4, 16)

La settima tromba... di Gerico, suonata dai sacerdoti.Non consentite all’evocazione collettiva (Gs. 6).Tentare = "forzare" Dio equivale a condannarsi al fuoco eterno.Chiedete la mia rivelazione personale, senza mediazione = usurpazione: unica via di salvezza (Gv. 3, 5).

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Parma, 1 agosto 2006 Gabriella Leporati

“Svegliati, o tu che dormi!" (Ef. 5, 14)

"Non abbiate paura", come diceva Giovanni Paolo II, a "svegliarvi", riconoscendo la tentazione dei "custodi" che trattengono (cfr. 2 Tess. 2, 6-7) la rivelazione della Donna promessa dal Padre (Gen. 3, 15), chiudendole la bocca (cfr. Gen. 29, 1-11).Tentazione e grazia coesistono nella Bibbia e nella storia: da una parte il "fuoco divoratore" (Dt. 4, 24) che consuma fino all’annientamento, dall’altra la "misericordia" (Dt. 4, 31) che dona la rivelazione gratuita (= senza merito di conquista) della Donna.Non abbiate paura a riconoscere il vostro potere: il consenso.Riconoscete e respingete la macchinazione della classe dirigente, occulta e visibile, che pretende di conservare e di accreditare il proprio ruolo - guida usurpando la mia missione rivelativa e, ancor più proditoriamente, ostentando di farsene paladina.Paladina della propria confutazione!E propinare le più assurde soluzioni simboliche e sostitutorie...Ma incantesimi e magie, liturgia sacrificale e patto con la morte - inferno (Is. 1, 13; 28, 15; 44, 25; 47, 1-15), nel tempo ultimo non reggono: le “acque", simbolo della Donna promessa, travolgeranno il riparo della menzogna (Is. 28, 17) e ogni pretesa di "forzare" Dio.Respingete l’inganno di una soluzione magico - simbolica, sul modello biblico della caduta di Gerico, città - fortezza, fortificata dalla paura (Gs. 6, 1).Un’evocazione - esorcismo collettivo: profeta, sacerdoti, guerrieri e popolo, anzi "volgo" (="vulgus" in Gs. 6, 9.13 Vulgata) a significare la sottomissione alle "guide cieche" (Mt. 15, 14).

"Quelli che sono pronti a evocare Leviatan"(Gb. 3, 8; 40, 14-28 Vulgata; 41, 1 Vulgata)

"Chi può resistere al mio volto?" (Gb. 41, 1)Può resistere, senza essere confuso (1 Gv. 2, 28), solo chi accoglie con amore la verità (2 Tess. 2, 10), senza consentire alla menzogna (2 Tess. 2, 12). "Dio si lascia trovare da quelli che non lo tentano”

(Sap. 1, 2; Is.66,1)Perciò, "venga il tuo regno", senza esorcismi né forzature.Non abbiate paura a riconoscere le assurde giustificazioni delle "guide cieche".Che la mia rivelazione sarebbe troppo complicata per essere proposta integralmente e direttamente, pertanto "necessita" della loro mediazione - interpretazione, ovviamente (!) senza rischio di manipolazione.Che la mia missione dovrebbe rimanere nascosta... ignorando il monito della Scrittura:

"Chiunque fa il male,odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere

Ma chi opera la veritàviene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state

fatte in Dio" (Gv. 3, 20-21)La stessa progressione della mia rivelazione smentisce ogni calunnia, poiché Dio non dà la sapienza al malvagio. (Sap. 1, 4E il frutto buono viene soltanto dall’albero buono, non da quello cattivo. (Mt. 7, 17)Nell’anno giubilare, chiedete la mia rivelazione personale senza mediazione... perché non sia inverato che "gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce". (Gv. 3, 19)

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Parma, 24 luglio 2006 Gabriella Leporati

Al Papa Benedetto XVI

Inviando gli ultimi miei scritti, riferisco l’odierna visione presso il santuario di Fontanellato (Parma).Sedevo su una panchina del parco - giochi di fronte al sole prossimo al tramonto, e chiudevo gli occhi per riparo.Vidi con graduale intensità tanti raggi concentrici come quelli attorno all’ostia e come di fuoco... al centro e in profondità anch’essa progressiva il volto di Gesù tono su tono, poi sostituito da quello della Donna.A poco a poco comprendevo quanto accadeva, e non volendo "perdermi" nella visione, mi riscuotevo: simultaneamente svaniva la visione.Credo che sia stata preparata dalle mie riflessioni sui segni della facciata e dell’interno del santuario, in particolare la scritta sull’altare: Maria

clemens liberandopia largiendo,

in cui mi riconosco prefigurata per la mia rivelazione gratuita e liberatrice.Chiedo cortesemente di far pervenire il mio breve racconto all’ONU, cui pure ho inviato un messaggio per la pace tramite il ministro D’Alema.Spedirò quanto prima il plico dei miei scritti.

Parma, 9 agosto 2006 Gabriella Leporati

Per la pace "duratura"

A tutt’oggi, la mia richiesta di poter comunicare personalmente e pubblicamente la mia rivelazione non è stata accolta.Il solito silenzio - rifiuto, che vanifica i miei interventi.Categoricamente, ribadisco che espedienti simbolici non possono sostituire il riconoscimento "ufficiale" che richiedo da tempo.Eppure, mi confortano nuove conferme nella mia rivelazione, che propongo per chi cerca segni di predestinazione e prove oggettive della mia rivelazione.Conferme trovate nei santuari mariani che ho recentemente visitato, dove architettura e decorazioni rivelano il segreto della teologia mariana: la prefigurazione, in Maria, della Consolatrice, che compie il piano trinitario."Maria e l’altra Maria" (Mt. 27, 61, parafrasato liberamente): inglobate in un’unica immagine.Come la Madonna della Consolazione o Consolatrice, nel santuario - basilica di Bedonia (Parma), costruito presso la fonte del miracolo originario: la Cappellina del Pozzo. (Vol. III, Tavola II, Figura n. 5).Fonte e pozzo: i simboli biblici della terza Persona "Consolatrice" (Gen. 24, 11-20; 29, 1-11; Ctc. 4, 15; Gv. 4, 6).Le dodici stelle intorno al capo, che evocano la Donna dell’Apocalisse - Rivelazione (Ap. 12, 1), delimitano la doppia aureola irradiata, simile a due soli concentrici..Metafora del piano trinitario: il sole che muore nel seno della notte stellata: la Consolatrice, prefigurata come stella (Num. 24, 17).Come Sansone = sole "muore" nel seno di Dalila = notte (Gdc. 16, 19).Anche l’abito tripartito ribadisce la simbologia trinitaria: i due lembi del mantello bianco con ricami

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dorati delimitano la veste rossa al centro.Bianco e oro: i colori di Gesù glorificato (Ap. 1, 13-14).Rosso: il colore della terza Persona.La dedica tripartita, sul frontone del tempio e sull’altare, conferma il messaggio delle immagini:

"Paraclitae Sponsae Paracliti""Alla Consolatrice Sposa del Consolatore

Evidente sovrapposizione di Maria, sposa dello Spirito Santo Consolatore, e della Consolatrice (= terza Persona).Parimenti, nell’Annunciazione sul frontone sovrastante la triplice (= trinitaria) arcata, la colomba tra Gabriele e Maria è figura ad un tempo dello Spirito Santo (come spiega la scritta: "Concepit de Spiritu Sancto") e della sua venuta personale, come Donna "Consolatrice".All’Annunciazione (esterna), con simmetria anche cromatica (= azzurro) corrisponde, sull’arco che introduce all’altare, l’immagine per me più suggestiva: Maria tra gli Apostoli, che ricevono lo Spirito Santo (At. 2, 1-4).Il messaggio ultimo, cui convergono gli altri.La Consolatrice (= terza Persona) tra gli Apostoli, prefigurata in Maria.E’ quel riconoscimento "ufficiale", cui aspiro fin dal primo messaggio, variamente annunciato nell’Antico Testamento: il bacio di Giacobbe a Rachele che pasceva essa stessa il gregge (Gen. 29, 10-11), la presentazione di Giosuè al popolo da parte del sacerdote Eleazaro "perché non restasse senza pastore" (Num. 27, 17-23).Ma a tutt’oggi nessun riconoscimento, per me.Anzi, persecuzione e usurpazione da parte dei pastori mascherati da "angeli di luce": paladini della mia rivelazione, che li confuta, perciò paladini della propria confutazione!

"Ma la malizia non vince la sapienza" (Sap. 7, 30)E la mia sapienza smaschera la menzogna e la seduzione, coercitiva al pari della persecuzione.Soltanto seduzione - tentazione, e non solo per me, quegli espedienti simbolici e sostitutivi del "riconoscimento".Credevo che Giovanni Paolo II intendesse questo riconoscimento "pubblico", quando scriveva: "Lo Spirito Santo,,, è una Persona - dono... dato agli Apostoli e alla Chiesa e, per mezzo di essi, all’umanità e al mondo intero"

("Dominum et vivificantem" I, 6, 23).Conformemente al monito di Gesù:

"Nessuno accende una lucerna e la mette in un luogo nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere" (Lc. 11, 33)

Come annunciava il profeta Isaia: “Le è data la gloria del Libano, il decoro del Carmelo” (Is. 35, 2)

Alla gloria del Carmelo ero preparata, poiché la mia parrocchia è carmelitana...Non alla gloria del Libano, per il quale, in verità, ho auspicato la pace inviando messaggi...Perciò leggevo, come destinate a me, le scritte tripartite e simmetriche ai lati dell’altare:

Tu Tu Quasi cedrus Come cedrolaetitia letizia exaltata sum sono esaltataIsrael di Israele in Libano in Libano

Con intensa emozione, sentendo il tutto predisposto per me.Anche il mio primo incarico di insegnante di lettere presso l’attiguo Seminario, nella sezione staccata della Scuola media di Borgotaro (anno scolastico 1970-71).Mi riaffiorava, poi, il versetto del Cantico dei Cantici con cui è salutata “tre volte” Beatrice (figura della Consolatrice) nella Divina Commedia di Dante.

“Veni, sponsa, de Libano” “Vieni, sposa, dal Libano” (Purgatorio XXX,11-12)

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Cui corrisponde, nel Cantico, la (triplice) chiamata: “Vieni”.“Veni, de Libano, sponsa mea,

Veni de Libano, veni, coronaberis” (Ctc. 4, 8)“Vieni dal Libano, mia sposa,

Vieni dal Libano, vieni, sarai incoronata”.Corona di riconoscenza per la mia rivelazione e per la mia intercessione.Non corona di potere regale, come quella di Gesù e Maria, che presuppone una corona di spine per acquisire il primato (= divinizzazione), in cielo e in terra.Corona di ascolto, secondo la profezia di Mosè e di Pietro:

“Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto” (Dt. 18, 19) “Chiunque non ascolterà quel profeta sarà estirpato di mezzo al popolo” (At. 3, 22)Invece, ho sperimentato le insidie del serpente, in attesa di schiacciargli la testa (Gen. 3, 15).I “violenti di Dio”, come li definiva Giovanni Paolo II unendosi ad essi “consapevolmente” (“Redemptor II, 11), che “rapinano” (“rapiunt” cfr. Mt. 11, 12) la vigna, come Gesù non ritenne “rapina” usurpare il Padre. “Il Signore inizia il giudizio

con gli anziani e i capi del popolo: “Voi avete devastato la vigna” (Is. 3, 14)

Ed io ho confutato sia la bestia = Cristo (Ap. 19, 20; cfr. Gv. 8, 46: “Chi di voi può convincermi d’errore? “) che l’Anticristo = falso profeta, ed anche la Chiesa, su cui incombe la prospettiva di persecuzione da parte dei “dieci re” (Ap. 17, 12-17), di Gog e Magog (Ap. 20, 8; Ez. 38 e 39).

“Dio infatti ha messo loro in cuore di realizzare il suo disegno” (Ap. 17, 17)Non resta che accogliere l’inviata, metaforicamente “chiederle da bere”, come prefigurato da Elia (1 Re 17, 10) e da Gesù (Gv. 4, 7): chiamarla, come interpreta anche Dante:

“E un di loro, quasi da ciel mosso,“Veni, sponsa de Libano” cantando

gridò tre volte, e tutti li altri appresso” (Purg. XXX, 10-12)E’ uno dei ventiquattro “seniori” (= anziani), simbolo dei ventiquattro ordini sacerdotali levitici e dei libri dell’Antico Testamento, che chiama Beatrice = Consolatrice, seguito da tutti gli altri sacerdoti.L’invito del vegliardo (in latino: “ad vocem tanti senis”) e l’invocazione “Benedictus qui venis” (ib. 19), certamente rivolta a Beatrice (ribadisco: figura della Consolatrice) già invocata come “Benedicta” (in Purg. XXIX, 85), mi evocano la “profetica” facciata del santuario mariano di Fontanellato, che culmina nella statua della Consolatrice, con la stella in fronte e sotto i piedi lo stemma pontificio di... Benedetto XV: figura della promessa del Padre:

“Lei ti schiaccerà la testa” (Gen. 3, 15)“L’architettura a servizio di un’idea religiosa”, spiegano i padri Domenicani, nella guida del Santuario.Una facciata “trinitaria”, come quella dedicata alla Madonna Consolatrice (Bedonia).Tre arcate, tre nicchie, il saluto angelico (Ave Maria / gratia plena / Dominus tecum) sul fregio inferiore, su quello superiore la dedica pure tripartita

“Reginae SS. Rosarii Decori”(In onore della Regina del Rosario)

Nell’interno, sull’altare, la statua di Maria: quasi triangolare (= Trinità) per la rigidità dei lembi del mantello. (Vol. III, Tavola II, Figura n. 6) Regge con la “sinistra” Gesù Bambino, mentre con la “destra” porge il rosario e una rosa rossa, figura della Consolatrice.Sul piedistallo, ai piedi della Madonna, due teste angeliche ambiguamente sorridenti e asimmetriche (alate da una parte, e dall’altra rifinite a forma di corno di montone) evocano l’ambivalenza della corte celeste.

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Un medaglione sovrasta la statua di Maria, con una scritta che rivela la sovrapposizione - usurpazione dell’ Eletta: Consolatrice e Liberatrice.

Mariaclemens liberando

pia largiendoMaria e l’altra Maria... liberazione e intercessione.In un altro medaglione, la scritta invita le genti a cogliere le “rose” (= il segreto) tra “questi misteri” (nel mistero mariano) e a intrecciare corone per la regina del bell’amore (= pulchri amoris).Ambivalenza di Maria e dell’amore: amore naturale e d’animo (= estasi).E’ soprattutto nella cappella della crocefissione (tavola 17 della guida) che si rivela il segreto della teologia mariana: la Consolatrice, prefigurata in Maria e nelle donne dell’Antico Testamento (= Sara, Rebecca, Rachele, Giuditta, Ester).Infatti, a dedurre dalla guida illustrata, un’ombra femminile sembra staccarsi dal Crocefisso in legno, come se “procedesse” dai bracci della Croce in atto di allontanarsi: figurazione della Consolatrice promessa da Gesù (Gv. 14, 16).

Esposte le recenti conferme tratte dai santuari citati, concludo le mie riflessioni riconfermando i precedenti scritti: la mia rivelazione.Rivelazione che solleva il velo delle Scritture, decodificandole.Non una “nuova” rivelazione.L’infelicità dei corpi gloriosi, che io ho conosciuto in visione , era nota a S. Agostino (come ho già esposto), che scrive degli angeli - demoni: “immortali superbi e infelici nocivi... attirano verso l’infelicità con l’esca dell’immortalità” (“De civitate” IX, 15).Era nota anche a Dante, a dedurre dall’oscuro rimprovero di Beatrice - Consolatrice: in cui l’intenzione ironica è rilevata anche dai critici, ma senza spiegazione convincente.

“Guardaci ben! Ben son , ben son Beatrice.Come degnasti d’accedere al monte?non sapei tu che qui è l’uom felice?" (Purg. XXX, 73-5)

Accogliendo la variante “ben sem” (invece di “ben son”), interpreto al plurale tutto il verso (= Guardaci ben!) come riferito alla corte celeste che si rivela infelice, a dispetto del nome: Beatrice = beatitudine.Perciò la salita diventa indegna, anziché degna (= degnasti).Per gli iniziati, solo “cadendo si aprono gli occhi” (Num. 24, 15-16).Per Dante, solo sul monte: al termine della salita = iniziazione, che “purifica” estinguendo la “sete” di vivere secondo natura, e dispone “a salire a le stelle” (Purg. XXXIII, 145): alla trasformazione angelica (angeli = stelle), vita eterna, che solo alla fine si rivela infelice.L’iniziazione è la “correzione”: trasformazione diretta dai “custodi” occulti, gli esoteristi, che operano ovunque tramite i custodi visibili, a tutti i livelli sociali.Come gli angeli - demoni, di cui sono adepti, hanno scienza senza amore: non possono viverla.Perché l’iniziazione è un progressivo indurimento del cuore, attraverso successivi gradi di iniziazione.Perciò, al grado ultimo, quando si rivela la beffa satanica (= l’infelicità della vita eterna), gli iniziati si ritrovano trasformati e incatenati: incapaci di liberarsi e perfino di credere, perché la durezza di cuore produce incredulità (Mc. 16, 14).Sono diventati “perfetti”: compiuti (completamente trasformati).E continuano a trasformare gli altri, ancora ignari della beffa.Per questo, il segreto deve essere impenetrabile, insondabile: il “mistero dell’iniquità”.La rivelazione del segreto squalifica l’esoterismo e le sue guide:

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“Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi” (Mt. 15, 14)Gesù indicava proprio in questo smascheramento il “giudizio”, nel colloquio notturno = esoterico con Nicodemo “maestro in Israele” (Gv. 3, 2).

“Il giudizio è questo:la luce è venuta nel mondo,

ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce,perché le loro opere erano malvagie” (Gv. 3, 19) “Per ribellione resistono alla verità” (Rom. 2, 8)

Come gli Apostoli.Come Gesù, che rivelava “esotericamente” la verità a Nicodemo: la rinascita dalla Consolatrice. Come le “genti” di oggi, acquiescenti all’usurpazione della mia rivelazione.La “verità tutta intera” è riservata alla Consolatrice, che è “spirito di verità”: nel cuore, di carne (Ez. 36, 26).Altrimenti, non sarebbe “per grazia” (Rom. 4, 16).Ed io ho scacciato i demoni nei cuori, squalificando i custodi.

“I demoni tremano e fuggonoquando sentono queste parole del “Magnificat”:

... ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore”(Grignion de Monfort: T.V.D.)

Ormai, il male ha raggiunto il culmine, ed anche l’esoterismo: un’ iniziazione collettiva, devastante, che deve essere interrotta prima che possa rendere tutti "perfetti": disposti "a salire a le stelle", nel fuoco eterno, assorbiti da Gesù nella sua venuta... prossimamente.Perciò, cerco di svegliare il "sonno della ragione": insensibile anche all’evidenza, come la pretesa di "compiere" le Scritture, che in realtà si riduce a fare quello che si vuole.E’ quanto diceva Gesù per Elia - Giovanni Battista: "Gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto, come è stato scritto di lui" (Mc. 9, 13).La prescienza divina non vincola il libero arbitrio, responsabile.Ed io ho sperimentato le insidie del serpente, preannunciate dal Padre (Gen. 3, 15).C’è un’insidia anche nei segni "di predestinazione", come li ho definiti in apertura: l’aver iniziato ad insegnare presso il santuario della Consolatrice (Bedonia), la citazione biblica che ho personalizzato associandola al mio intervento per il Libano.In realtà, tolta l’emozione del momento, non hanno importanza per me.Come le associazioni sul nome Benedetto...E’ il mio carisma di profezia l’unico vero segno della scelta di Dio.

"I’ son fatta da Dio, sua mercè, tale" (Inf. II, 91)Come Beatrice, figura della Consolatrice.Sono "tale" per grazia di Dio, non per iniziazione - correzione umana.Dalla sua scelta traggo "autorità".Per ammonire... "L’umanità non avrà pace

finché non si rivolgerà con fiducia …alla Consolatrice".Attendo il riconoscimento che mi compete.

Parma, 22-8-06 Gabriella Leporati

P.S.Chiedo di essere ricevuta personalmente dal Papa Benedetto XVI.

Parma, 22 agosto 2006 Gabriella Leporati

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A tutti: Musulmani e Cristiani...

Propongo di intendere il contestato discorso di Papa Benedetto XVI nella prospettiva biblica, che ho svelato nei miei scritti esegetici: "pro bono malum" (= il male per il bene), ossia trarre il bene dal male.Il "metodo" della Creazione: universale.Tentazione e grazia, coesistenti (Rom. 5, 20)."Invidia" (Dt. 4, 74) e "misericordia" di Dio (Dt. 4, 31; Es. 34, 6-7; Ef. 2, 4)."Fuoco divoratore" e "acqua viva" (= Donna Consolatrice), che spegne il fuoco.Ambivalenza di Dio, delle Scritture e dei profeti... come Isaia, cui Dio disse:

"Indurisci il cuore di questo popolo,chiudi le sue orecchie e i suoi occhi:

affinché non veda con gli occhi,non senta con le orecchie,e non comprenda col cuore

e non si converta, ed io non lo guarisca" (Is. 6, 10)

La storia umana come progressivo indurimento del cuore, incredulità e ribellione, tuttavia in vista della "verità tutta intera" (Gv. 16, 13): la rivelazione della Consolatrice.

"Fino a quando, Signore?" (ib. 6, 11)

Finché non accoglierà apertamente (= senza mediazione) la Donna Consolatrice, che è la "misericordia" - "dono" di Dio.Il riconoscimento che io chiedo...Per comprendere col cuore e convertirsi ed essere guariti da Dio, che lavando con acqua (= Consolatrice) il cuore indurito (= di pietra) lo rende di carne (Ez. 36, 25-26).E’ questo il giudizio: la risposta al "dono" (= Donna) di Dio.

"Il giudizio è questo:la luce è venuta, ma gli uomini hanno preferito le tenebre

alla luce" (Gv. 3, 19)"Per ribellione resistono alla verità e obbediscono all’ingiustizia" (Rom. 2, 8)

Resistere alla mia rivelazione che confuta il mondo (Gv. 16, 8) e i suoi schemi: la mediazione (= azione indiretta), per cui Dio affidò la vigna ai custodi (angeli - demoni e loro adepti: le autorità terrene manifeste e occulte = esoteriche, ispiratrici di quelle manifeste) e la terra fu piena della sua "possessione" (Sal. 103, 24), ma non per sempre, riservandosi di inviare la terza Persona - Consolatrice per compiere il suo disegno: liberare i "posseduti".Obbedire alle menzogne dei custodi (Is. 28, 15: "mendacio protecti sumus"), che mi impediscono di "parlare" direttamente, come i pastori chiudevano la bocca del pozzo = Donna (Gen. 29, 2); che usurpano la mia rivelazione facendosene abusivamente mediatori, con evidente contraddizione, poiché la mia rivelazione confuta la mediazione; che mascherano la propria usurpazione come meritoria opera di preparazione generale e di restauro (!) della Consolatrice, che è "tutta bella e senza macchia" (Ctc. 4, 7).In realtà, per comandare fino alla fine... fino al termine invalicabile.Le contestate parole di Benedetto XVI, che per me evocano la missione profetica di Isaia come "tipo" universale, paiono altresì suscitare di rimbalzo una riflessione sulla missione profetica della Chiesa di Cristo.

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Parimenti, l’esasperazione del ruolo della ragione nel discorso del Papa, usurpando la "conversione del cuore" (Is. 6, 10; Ez. 36, 25-26; Mt. 13, 13; Gv. 12, 39-40), evoca, per opposizione, la missione personale della Consolatrice, che mi pare il reale obiettivo della vicenda...Me lo confermano le riflessioni del Papa, all’Angelus, sulle festività di Maria Addolorata e dell’Esaltazione della Santa Croce, intimamente congiunte.Secondo il Papa, la Croce "da simbolo di morte diventa simbolo di vita" (= vita eterna) col consenso di Maria Addolorata, conformemente alla tradizionale predicazione della Chiesa: Madre e Figlio cooperano col martirio alla "salvezza" eterna.Ma alcuni "segnali", come la pioggia battente sulla piazza definita dal Papa "simbolo dello Spirito Santo", gli ombrelli rossi (colore simbolo dello Spirito Santo) di alcune suore... evocavano chiaramente il "segreto" della venuta personale dello Spirito Santo come Donna Consolatrice, evocato altresì dalla liturgia della festa dell’Esaltazione della Croce, che legge Num. 21, 4-9: il serpente di bronzo figura di Gesù, che dà la morte (= vita eterna), come il Padre (Gv. 5, 21; Dt. 32, 39), ma anche la vita.Infatti, dal costato di Gesù crocefisso, come acqua mista a sangue, "procede" la Consolatrice (cfr. Gv. 16, 7: "Se non me ne vado non verrà a voi il Consolatore"), non già come Maria Addolorata consenziente al martirio, ma come confutatrice (Gv. 16, 8) del martirio (per sé e per gli altri) e della vita eterna.Pertanto, ribadisco che il contestato discorso intrinsecamente provocatorio e le allusioni allo Spirito Santo, insistite ed ostentate nonostante il mancato riconoscimento della mia missione, rientrano in quel metodo "diabolico" dell’ambivalenza (che ho citato in apertura) degno del cuore Paterno indurito (Dt. 8, 5) e dell’ "altra" Maria, come la Regina dell’Amore (!) di S. Martino (cfr. "Martinismo": setta massonica d’ispirazione magica) di Schio che promette:

"Croci, tante croci, figli miei.Ma saranno le croci che vi salveranno".

Liberazione - salvezza per esasperazione, già "celebrata", tuttavia "piangendo" e "fremendo", dal massone Vittorio Alfieri come "rimedio" del finale risveglio, approvata altresì ironicamente da Pietro Metastasio: “Grazie agli inganni tuoi alfin respiro"Ma la prospettiva biblica offre il conforto della fede nella promessa del Padre, compensando la "correzione", che consuma come fuoco, col "dono" (= giustificazione per grazia) della Donna Consolatrice, che confuta il "mondo".Né croci, né inganni - provocazioni - tentazioni né superba ragione, ma "conversione del cuore": unica via di salvezza (cfr. Gv. 3, 5).Solo la Consolatrice, che è "senza macchia" (Ctc. 4, 7) per grazia di Dio, confuterà il mondo... prefigurata da Daniele come pietra staccata dal monte "non per mano d’uomo" (Dn. 2, 34), ossia "inviata" da Dio, che sgretola la statua = metafora della storia, colpendone i piedi di ferro e d’argilla = metafora dei due poteri (temporale e spirituale): i custodi della vigna, confutati.Più che il dialogo interreligioso, gestito dalle solite guide "cieche", mascherate da angeli di luce = paladini della propria confutazione, protetti dalla menzogna, urge il risveglio, incombendo la parusia.. "Svegliati, o tu che dormi! "Usa il tuo potere: il consenso.La luce (= Consolatrice) è venuta: chiedi di ascoltarla.Non preferire le "tenebre" (= le guide cieche), ma scacciale dal tuo cuore.

Concludo col solito appello a tutti, perché mi accolgano "direttamente" = senza mediazione - usurpazione - persecuzione.Anche al Papa Benedetto XVI, sull’esempio di Gesù, sommo sacerdote - pontefice, che "chiese da bere" alla Samaritana - Consolatrice (Gv. 4, 7).

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Parma, 21 settembre 2006 Gabriella Leporati

Agli esponenti del dialogo interreligioso

Oggetto: replica del mio messaggio 21-9-06

Considerato l’esito del mio messaggio 21-9-06, non conforme alle mie aspettative ivi espresse, ribadisco la mia proposta, qualora fosse stata fraintesa o strumentalizzata.

Non dialogo interreligioso gestito dall’alto, ma riconoscimento della mia missione personale (senza mediazione - usurpazione), che risolve essa stessa ogni contrasto religioso ed ogni prospettiva escatologica.

"Dio ha rinchiuso tutti nell’incredulità (cfr. Is. 6, 10) per usare a tutti misericordia" (Rom. 11, 32)

Tale "misericordia", ribadisco ancora, è la Donna - Consolatrice: dono di Dio (Gv. 4, 7), per tutti.

"Dei beffardi egli si fa beffe e agli umili dà la grazia" (Pr. 3, 34)

Parma, 25 settembre 2006 Gabriella Leporati