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CENTRO DI COORDINAMENTO REGIONALE PER LE MALATTIE RARE
Relazione attività anno 2017
Dr. Bruno BembiDirettore
Centro di Coordinamento Regionale Malattie Rare del Friuli Venezia Giulia
PREMESSA.
La cura delle malattie rare rappresenta uno degli impegni prioritari del Servizio Sanitario Regionale. Garantire l’accesso
alle cure per tutti i cittadini affetti da una malattia rara ed organizzare un ottimale funzionamento del sistema delle cure, in
un contesto nazionale ed europeo, è un obiettivo comune a tutte le Regioni italiane.
Con il termine “malattie rare” è identificato un gruppo di circa 7-8.000 patologie calcolate sulla prevalenza delle stesse
nella popolazione generale. In ambito dell’Unione Europea viene definite rara una malattia con prevalenza inferiore o
uguale a 5 casi per 10.000 abitanti.
A livello della U.E. sono attesi circa 30 milioni di cittadini affetti da una malattia rara, la numerosità per l’Italia è di circa 2
milioni mentre per il Friuli Venezia Giulia l’atteso è di circa 4-6.000 malati.
Nella maggior parte dei casi si tratta di patologie geneticamente determinate (80%), ma vi è una componente significativa
(20%) di origine acquisita (cause ambientali o da lavoro). Sono patologie generalmente caratterizzate da un’espressione
fenotipica multiorgano, con evoluzione cronica che riducono l’aspettativa e la qualità di vita. Nella gran parte, necessitano
di un approccio multidisciplinare per la definizione diagnostica ed il management terapeutico e assistenziale.
LA STRUTTURA DELLA NUOVA RETE
Con il DGR 1068 del 21 ottobre 2016 la Regione Friuli Venezia Giulia ha stabilito le linee guida per il percorso di riforma
della Rete Regionale delle Malattie Rare. Percorso completato con il DGR 1002 del 1 giugno 2017, che ha stabilito
l’articolazione del sistema. La riforma è avvenuta a distanza di 15 anni dalla prima organizzazione della rete nel 2002
(DGR 3277/2002) che aveva individuato 52 presidi di riferimento, situati in 9 differenti aziende sanitarie, figura 1.
Figura 1: presidi della rete malattia rare del FVG identificati dal piano del 2002.
Nell’arco di questi anni si erano evidenziate le necessità di:
a. superare un’organizzazione parcellizzata in presidi identificati in singole strutture o con singoli professionisti;
b. provvedere a sviluppare un’integrazione tra i presidi hub ed il sistema delle cure territoriali, luogo di vita dei pazienti;
c. garantire la copertura nel contesto della rete regionale di tutte le patologie rare incluse nell’elenco nazionale (DPCM 12
gennaio 2017).
Si è così deciso di configurare una risposta articolata sulle seguenti componenti:
d. L’identificazione di una rete di presidi hub di riferimento, incentrata sui 3 ospedali di rilievo nazionale (Trieste, Udine,
Pordenone) e sui 2 Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (Burlo Garofolo di Trieste e Centro di Ricerca
Oncologica di Aviano), figura 2;
e. l’integrazione con la rete spoke, costituita dagli ospedali di rete e dai distretti territoriali, comprendente anche i medici di
medicina generale ed i pediatri convenzionati;
f. abbandono della strada del riconoscimento di “presidio per malattia” e la creazione di 16 reti regionali riferite ai “gruppi di
malattia” previsti dal decreto di riordino dei LEA (DPCM 12 gennaio 2017).
Figura 2: schema dell’organizzazione della rete secondo il piano di riordino 2017.
L’impostazione organizzativa sulle reti regionali per “gruppi di patologia” rappresenta la vera rivoluzione del sistema,
perché stabilisce 16 reti multidisciplinari “inter-pares” COMPOSTA DAI presidi hub ACCREDITATI per ogni gruppo di
malattie. Ogni rete è coordinata da un presidio identificato con una procedura selettiva incentrata sul possesso della
maggiore expertise e casistica.. Questo è avvenuto mediante un percorso di autovalutazione, utilizzando di una griglia
valutativa composta da 11 item comprendenti 5 filoni di attività:
1. documentata casistica, esperienza e dotazione di servizi complementari
2. supporto a pazienti e familiari
3. attività di formazione e aggiornamento
4. partecipazioni a reti di malattia nazionali ed internazionali
5. attività scientifica e di ricerca.
Ai presidi candidati è stato richiesto di descrivere l’attività dell’ultimo triennio, prevedendo per ogni item un punteggio
variante da 0 a 3. E’ stata così ottenuta una graduatoria che ha permesso di definire il presidio coordinatore per ogni rete.
Sono state così identificate 16 reti per gruppo di malattie, tabella 1, con il compito di garantire ai malati i diritti di legge,
primo fra tutti la certificazione di malattia, e di favorire un approccio omogeneo e multidisciplinare della diagnosi e “presa
incarico”.
Nel sistema, il Centro di Coordinamento Regionale per le Malattie riveste il ruolo di “cabina di regia”, con funzione
epidemiologica di raccolta dei dati, gestione del Registro Regionale e coordinamento dell’attività delle varie reti.
Tabella 1: presidi hub della rete Regionale delle Malattie Rare.
IL PERCORSO DI ATTIVAZIONE
Un momento cruciale è stato quello dell’attivazione delle reti, avvenuta attraverso una serie di incontri programmati con
tutti i professionisti coinvolti. In questi incontri sono state stabilite le regole di funzionamento e definiti gli obiettivi di
lavoro per il primo anno di attività, tabella 2.
Tabella 2: regole di funzionamento delle reti per gruppo di malattia.
• Ad inizio anno si stabiliscono gli obiettivi da perseguire
• Riunioni quadrimestrali della rete
• Riunione semestrale con il coordinamento Malattie Rare
• Relazione annuale da inviare a:
- Coordinamento Malattie Rare
- Direzione Centrale Salute
Le funzioni dei presidi di riferimento e del presidio coordinatore di ciascuna rete sono sintetizzati nelle tabelle 3 e 4.
Tabella 3: funzioni delle reti hub.
• Definizione diagnostica
• Formulazione dei piani terapeutici e presa in carico dei pazienti
• Rilascio del certificato di esenzione
• Interazione con i nodi periferici della rete (spoke)
• Implementazione del Registro Regionale
• Informazione all’utenza e alle associazioni dei malati
Gruppo malattia Pres. Coord. Struttura Presidi della Rete
1- infettive ASUIUD Clin. M.
Inf.
ASUIUD - ASUITS
2- tumori IRCCS CRO Oncologia CRO, ASUIUD - ASUITS
3, 4- end. - metab. ASUIUD C.C.R.M.R. ASUIUD, ASUITS, Burlo, CRO, ASS 5
5- immunitario Burlo Clin. Ped. Burlo, CRO, ASUIUD
6 - sangue Burlo Onco-emat. Burlo , ASUIUD, ASUIUTS, ASS 5
7- SNC - SNP ASUIUD Neurologia ASUIUD, ASUITS, ASS 5, Burlo
8- app. visivo ASS5 Oculistica ASS 5, ASUIUD, ASUITS, Burlo
9- s. circolatorio ASUITS Cardiologia ASUITS, ASUIUD, ASS 5
10- app. resp. ASUITS Pneum. ASUITS, ASUIUD, ASS 5
11- app. digerente ASUIUD Gastroent. ASUIUD, ASUITS, ASS 5, Burlo
12- app.gen-urin. ASUIUD, ASS 5 Nefrologia ASUIUD, ASUITS, ASS 5
13- cute ASUITS Clin. Derm. ASUITS, ASUIUD, ASS 5, Burlo
14- s. osteomusc. ASUIUD Clin. Reum. ASUIUD, ASUITS, ASS 5, Burlo
15- m. sindromi Burlo Clin. Ped. Burlo, ASUIUD
16- osso Burlo Ortopedia Burlo, ASUIUD, ASUITS, ASS 5
Tabella 4: ruolo del Presidio Coordinatore.
• Garantire il flusso informativo tra presidi della rete
• Recepire, proporre, coordinare proposte e gruppi di lavoro
• Coordinare l’identificazione di laboratori di riferimento
• Coordinare la realizzazione di PDTA
• Convocare le riunioni della rete
• Rapportarsi con il Centro di Coordinamento Regionale MR
• Rapportarsi con la direzione centrale salute
OBIETTIVI 2018
Gli obiettivi di lavoro previsti per l’anno2018 per ciascuna delle reti sono stati condivisi ed identificati nei seguenti punti di
rilievo:
a. l’elaborazione di 2 piani diagnostico-terapeutico-assistenziali (PDTA) per ciascun gruppo di malattie, tabella 5;
b. la preparazione per l’anno 2018 di un evento formativo ECM, rivolto a MMG e PLS;
c. l’attivazione di un percorso di transizione dall’età pediatrica a quella adulta.
Si tratta di obiettivi che prevedono una forte attenzione ai bisogni del territorio e alla costruzione di un’interazione
con i suoi servizi, ma che implicano anche la costruzione di un percorso di collaborazione persistente con le
associazioni dei pazienti, nel rispetto dei differenti ruoli.
Tabella 5: reti di patologie e PDTA identificati e da sviluppare nel 2018.
N. GMR
DESCRIZIONE GMR PDTA PROPOSTI RELAZIONEATTIVITA'
1 Infettive ParassitarieSindrome di Lyme
*P
2 TumoriFap (Familial Adenomatous Polyposis)
PTumore Di Wilms
3-4 Ghiandole Endocrine e Metabolismo
Pubertà Precoce P
Fenilchetonuria
5 Sistema ImmunitarioIpogammaglobulinemia Comune Variabile
PMalattia Granulomatosa Cronica o Sindrome Ipex
6 Sangue e Organi Ematopoietici
DrepanocitosiP
Piastrinopatie Congenite
7 Sistema Nervoso Centrale Periferico
Sclerosi Laterale Amiotrofica (Collaborazione Con Rete Neuromuscolari) PCorea Di Huntington
8 Apparato VisivoCheratocono
PEmeralopatia Essenziale
9 Sistema Cardio Circolatorio Questa rete deve venire attivata in accordo con le indicazioni che proverranno dal Tavolo Tecnico Stato-Regioni per le Malattie Rare
10 Apparato RespiratorioFibrosi Polmonare Idiopatica
PDeficit Congenito Di Alfa1 Antitripsina
11 Apparato DigerenteAcalasia Esofagea
P
12 Apparato Genito- UrinarioCistinuria
PLcat Deficiency
13 Cute e Tessuto Sottocutaneo Melanoma Cutaneo Familiare E/O Multiplo P
Sindrome Del Nevo Basocellulare
14 Sistema Ostomuscolare e Connettivo
Miopatie Infiammatorie Croniche Idiopatiche P
Vasculite Crioglobulinemica
15Malformazioni Congenite, Cromosomiche E Sindromi Genetiche
Sindrome Di Williams P
Sindrome Di Prader-Willi
16 Ortopediche RareAcondroplasia
POsteogenesi Imperfetta
*P: presentata
IL REGISTRO
Parallelamente al riordino della rete dei presidi si è provveduto, in collaborazione con INSIEL, ad aggiornare la struttura
informatica del Registro Regionale Malattie Rare. Le azioni messe in atto sono state:
1. inserimento nell’elenco del registro delle nuove malattie recepite dal DPCM 12 gennaio 2017;
2. creazione di un link tra presidi delle singole reti e malattie di riferimento;
3. attivazione del certificato di esenzione per via elettronica al momento della registrazione del paziente;
4. elaborazione ed analisi dei dati registrati al Febbraio 2018
RISULTATI
Al 31 Dicembre 2017 il Registro Regionale per le Malattie Rare ha censito complessivamente 4720 pazienti. Il dato
comprende ancora i pazienti con diagnosi di sprue celiaca (470 pazienti) ed i 1091 malati sofferenti di una delle patologie
passate con il recente decreto di riordino dei LEA (DPCM 12 gennaio 2017) al gruppo delle malattie cronico-invalidanti
(sindrome di Reifenstein, malattia di Kawasaki, sprue celiaca, dermatite erpetiforme, connettivite indifferenziata, sindrome
di Down, sindrome di Klinefelter).
Quindi ad oggi i pazienti compresi negli attuali elenchi delle malattie rare del Ministero della Salute sono 3629, così
suddivisi:
Infettive Parassitarie 132Tumori 218Ghiandole Endocrine e Metabolismo 517Sistema Immunitario 138Sangue e Organi Ematopoietici 84Sistema Nervoso Centrale Periferico 530Apparato Visivo 241Sistema Circolatorio 434Apparato Respiratorio 67Apparato Digerente 108Apparato Genito- Urinario 150Cute e Tessuto Sottocutaneo 256Sistema Ostomuscolare e Connettivo 108Malformazioni Congenite e sindromi genetiche 638Origine Perinatale 8TOTALE 3629
Considerando l’andamento delle segnalazioni al registro per anno, figura 3, dal momento della sua attivazione nel 2010
(escludendo le diagnosi di sprue celiaca), si evidenzia una fluttuazione delle segnalazioni/anno dipendente da campagne di
sensibilizzazione (in particolare negli anni 2013, 2015 e 2017), con una tendenza al mantenimento di una costanza del
flusso nell’ ultimo quadriennio. Su un totale di 4250 pazienti, quelli provenienti da altre regioni italiane sono 811 (19,1%)
mentre quelli residenti nel Friuli Venezia Giulia ammontano a 3439 (80,9%).
Figura 3: registrazione dei pazienti affetti da malattia rare per anno in Friuli Venezia Giulia.
L’analisi dei dati della casistica inserita nel registro, in funzione dell’età dei pazienti al momento della registrazione, mostra
la distribuzione riportata in figura 4. I dati evidenziano come l’età pediatrica (0-<18 anni) rappresenti solo il 30,8% dei casi
registrati, mentre il 48,4% dei pazienti appartiene alla fascia 18-<65 anni ed il 20,8% presenta un’età superiore ai 65 anni.
Figura 4: distribuzione dei pazienti per fasce d’età.
00-17 18-34 35-64 65-79 80+0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
1311
520
1536
706
177
Casi segnalati per classe di età: 4250(esclusa sprue celiaca)
L’evoluzione della dinamica di registrazione dei pazienti in relazione alle aziende sanitarie di pertinenza dei presidi della
rete, a partire dal 2010 (anno di attivazione formale del Registro Regionale delle Malattie Rare), riflette il percorso di
“messa a regime” del sistema, con riduzione delle punte per singola struttura e allargamento della registrazione a tutti i
presidi della rete, figura 6.
Figura 6: registrazione casi per azienda sede di presidio (anni 2010-2017)
2006 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 20170
50
100
150
200
250
300
350
400
450
500 ALTO FRIULI-COLLINARE-MEDIO FRIULI
AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI TRIESTE
AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI UDINE
BASSA FRIULANA-ISONTINA
FRIULI OCCIDENTALE
I.R.C.C.S. BURLO GAROFOLO
I.R.C.C.S. CENTRO RIFERIMENTO ONCOLOGICO
Per quanto riguarda la divisione per genere, dai dati disponibili emerge una prevalenza in tutte le fasce d’età delle femmine
rispetto ai maschi, con un’accentuazione del valore in età adulta. In figura 7 risulta un dato complessivo di 2650 femmine
affette versus 1690 maschi.
Figura 7: suddivisione per sesso dei pazienti registrati al 31.12.2018
Femmine
Maschi2650
1690
In tabella 6 sono riportati i dati assoluti di prevalenza ed in percentuale per sesso nelle varie fasce d’età.
Classe di età Femmine Maschi Totale00-17 666 (50,3%) 645 (49,7%) 131118-34 288 (55,4%) 232 (44,6%) 52035-64 1009 (65,7%) 527 (34,3%) 153665-79 474 (67,1%) 232 (32,9%) 70680+ 123 (69,5%) 54 (30,5%) 177
Totale 2560 (60,2%) 1690 (39,8%) 4250
Andando a valutare il numero totale della casistica registrata e scomposta per i gruppi di malattia otteniamo i risultati
riportati in figura 9 (questi dati includoino nella voce “99-non più” 1091 pazienti affetti dalle patologie passate al gruppo
delle malattie cronico-degenerative (sindrome di Reifenstein, malattia di Kawasaki, sprue celiaca, dermatite erpetiforme,
connettivite indifferenziata, sindrome di Down, sindrome di Klinefelter).
g. Figura 9: numerosità casistica per gruppo di malattie (secondo il DPCM 12 gennaio 2017).
01-IN
FETTIV
E
02-TUMORI
03-ENDOCRIN
E
04-M
ETABOLISMO
05-IM
MUNITARIO
06-EMATOPO
IETICO
07-SIST
EMA NERVOSO
08-V
ISIVO
09-C
IRCOLATORIO
10-R
ESPIR
ATORIO
11-D
IGERENTE
12-G
ENITOURINARIO
13-SOTTOCUTANEO
14-O
STEOMUSCOLARE
15-M
ALFORMAZIO
NI E G
16-PERIN
ATALE
99-N
ON PIU
0
200
400
600
800
1000
1200
132218
123
394
138 84
530
241
434
67 108 150256
108
638
8
1091
La loro suddivisione in percentuale è illustrata nella figura 10.
Figura 10: composizione in percentuale dei gruppi di malattia.
3% 5% 3% 8%3%2%
11%
5%9%1%2%3%5%2%
14%
0%
*23%
01-INFETTIVE02-TUMORI03-ENDOCRINE04-METABOLISMO05-IMMUNITARIO06-EMATOPOIETICO07-SISTEMA NERVOSO08-VISIVO09-CIRCOLATORIO10-RESPIRATORIO11-DIGERENTE12-GENITOURINARIO13-SOTTOCUTANEO14-OSTEOMUSCOLARE15-MALFORMAZIONI E G16-PERINATALE99-NON PIU
In figura 11, viene riportato lo stesso dato emendato del gruppo delle patologie uscite dall’elenco vigente delle Malattie
Rare.
Figura 11: segnalazioni per gruppo di malattie (solo patologie previste dal DPCM 12 gennaio 2017: 3629)
4% 6%3% 11%
4%
2%
15%7%
12%2%
3%4%
7%3%
18% 0%
01-INFETTIVE
02-TUMORI
03-ENDOCRINE
04-METABOLISMO
05-IMMUNITARIO
06-EMATOPOIETICO
07-SISTEMA NERVOSO
08-VISIVO
09-CIRCOLATORIO
10-RESPIRATORIO
11-DIGERENTE
12-GENITOURINARIO
13-SOTTOCUTANEO
14-OSTEOMUSCOLARE
15-MALFORMAZIONI E G
16-PERINATALE
Infine, nella figure 15- 31 vengono illustrate le registrazioni per gruppo di patologia effettuate dai singoli presidi della rete.
Figura 15:malattie infettive
Figura 16: tumori rari
Figura 17: malattie endocrine
Figura 18: malattie metaboliche
Figura 19: malattie del sistema immunitario
Figura 20: malattie organi emopoietici
Figura 21; malattie del sistema nervoso
Figura 22: malattie dell’apparato visivo
Figura 23: malattie dell’apparato circolatorio
Figura 24: malattie dell’apparato respiratorio
Figura 25: malattie dell’apparato digerente
Figura 26: malattie dell’apparato genito-urinario
Figura 27: malattie dermatologiche
Figura 28: malattie reumatologiche
Figura 29: sindromi e malformazioni comgenite
Figura 30: altre condizioni perinatali
Figura 31: patologie passate al gruppo delle malattie cronico-invalidanti
PROSPETTIVE FUTURE
A conclusione dell’analisi dell’attività svolta in questo anno d’importanze per l’aggiornamento della Rete Regionale
Malattie Rare, si individuano alcuni aspetti ancora da risolvere e che possono essere sintetizzati nei seguenti punti:
1. Consolidamento della attività delle “reti di patologie”. A questo fine è necessario monitorare costantemente le
attività svolte dai presidi, la produzione dei PDTA ed il mantenimento del calendario delle riunioni di rete:
2. Sviluppare nel contesto delle singole aziende che svolgono il ruolo di presidio hub la cultura del lavoro
multidisciplinare integrato. Il concetto dell’azienda nel suo complesso come presidio di riferimento hub della rete,
prevede la condivisione da parte di tutte le sue componenti (direzioni, direttori di struttura, professionisti del
presidio) del concetto di “unicum” che vede coinvolte tutte le strutture dell’ospedale. Questo anche se poi nella
rete specifica l’azienda è rappresentata dalla struttura interna che possiede la specifica expertise richiesta dal
processo di accreditamento regionale.
3. Adeguamento del registro rispetto a specifiche necessità che sorgono nell’attività quotidiana. Si tratta in generale
di modifiche o accreditamenti nei meccanismi di registrazione.
4. Attivazione dell’interlocuzione con le strutture “spoke” della rete, mediante predisposizione di una serie di
incontri con i responsabili dei distretti, i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta. In questo
percorso l’attivazione di momenti di formazione sui temi delle malattie rare possono rappresentare un’opportunità
di rilievo.
5. Potenziamento dei rapporti con le associazioni dei Pazienti mediante l’organizzazione di eventi in collaborazione e
coinvolgimento nella preparazione dei PDTA.
6. Attivazione del gruppo delle Malattie Cardiologiche, in accordo con le indicazioni che proverranno dal gruppo di
lavoro nazionale in ambito di Tavolo Tecnico Stato-Regioni.
7. Azione di implementazione dei dati del Registri Regionale Malattie Rare e del flusso informativo al Registro
Nazionale presso l’Istituto Superiore di Sanità.
8. Necessario adeguamento dei presidi in relazione a nuove esigenze emergenti.
Tutte queste funzioni fanno capo al gruppo di lavoro composto dai coordinatori delle singole reti, coadiuvati dal Direttore
del Centro di Coordinamento Regionale per le Malattie Rare e dalla Direzione Centrale Salute.
Udine, 28 aprile 2018