Web Travel Marketing C-Magazine n. 30

9
January 29th, 2011 1 Web Travel Marketing C-Magazine n. 30 Enter 2011: grande performance a Innsbruck di BTO Educational e Fondazione Sistema Toscana January 29th, 2011 A Innsbruck si è da poco conclusa Enter 2011. L'Italia ha fatto una gran bella figura (meno male, ché ultimamente ne abbiamo un gran bisogno). Ecco una breve sintesi del Prof. Baggio. Vi consiglio di scaricarvi: "The effects of online social media on tourism websites" io ne ho già una copia autografata, è un lavoro ganziale!! :))) Finita. Splendida conferenza, interessante e di grande qualita'. Modestia a parte la "delegazione italiana" (con sostanziale contributo BTO Educational) ha avuto grande successo. Bella e apprezzata la presentazione di Giancarlo Carniani nella sezione dedicata all'industry, interessante l'articolo scientifico di Roberta Milano, Robert Piattelli e mio (lo trovate anche qui: http://www.iby.it/turismo/ ) Il momento piu' importante e' stato quello dell'assegnazione del prestigioso Outstanding Industry Contribution Award 2011 a Fondazione Sistema Toscana (rappresentata da Francesca Chiocci). I viaggiatori usano i Social Media: ecco come January 29th, 2011 L'utilizzo del web prima, durante e dopo il viaggio. Nei giorni scorsi eMarketer ha pubblicato un interessante post nel quale viene evidenziato il metodo di utilizzo dei Social Media da parte dei viaggiatori. La traduzione è di Hotelinvestigator. Molti viaggiatori si rivolgono ai social network quando pianificano un viaggio, per trovare mete, offerte, consigli e recensioni di altri viaggiatori su dove alloggiare e cosa fare. I social media sono anche cruciali per la condivisione di foto e storie riguardanti i viaggi dopo il ritorno. Ma poiché i siti diventano generalmente sempre più importanti nelle loro vite, i viaggiatori tendono a portarsi dietro sempre più spesso i social media anche quando sono fuori. Un sondaggio condotto da StudyLogic per Sheraton Hotels & Resorts ha preso in esame i comportamenti verso i social media usati sia per affari che per vacanze e ha scoperto che il 77.7% degli utenti accedeva almeno una volta al giorno durante il viaggio. I giovani adulti tra i 25 e i 34 anni controllava più spesso i social network, quasi un terzo di loro li usava più di una volta in un'ora. E al contrario di quanto si crede, gli uomini erano utenti più frequenti delle donne, che avevano il doppio delle probabilità di controllarli solo una volta al giorno. Più uomini dichiaravano inoltre di "non poter vivere senza" i social media se non potevano accedervi per diversi giorni.

description

 

Transcript of Web Travel Marketing C-Magazine n. 30

Page 1: Web Travel Marketing C-Magazine n. 30

January 29th, 2011

1

Web Travel Marketing C-Magazine n. 30

Enter 2011: grandeperformance a Innsbruckdi BTO Educational eFondazione Sistema ToscanaJanuary 29th, 2011

A Innsbruck si è da poco conclusa Enter 2011.  L'Italia hafatto una gran bella figura (meno male, ché ultimamentene abbiamo un gran bisogno). Ecco una breve sintesi delProf. Baggio. Vi consiglio di scaricarvi: "The effects of onlinesocial media on tourism websites" io ne ho già una copiaautografata, è un lavoro ganziale!! :)))

Finita. Splendida conferenza, interessante e digrande qualita'. Modestia a parte la "delegazioneitaliana" (con sostanziale contributo BTOEducational) ha avuto grande successo.

Bella e apprezzata la presentazione di GiancarloCarniani nella sezione dedicata all'industry,interessante l'articolo scientifico di RobertaMilano, Robert Piattelli e mio (lo trovate anchequi: http://www.iby.it/turismo/ )

Il momento piu' importante e' stato quellodell'assegnazione del prestigioso OutstandingIndustry Contribution Award 2011 a FondazioneSistema Toscana (rappresentata da FrancescaChiocci).

I viaggiatori usano i SocialMedia: ecco comeJanuary 29th, 2011

L'utilizzo del web prima, durante e dopo il viaggio.

Nei giorni scorsi eMarketer ha pubblicato un interessantepost nel quale viene evidenziato il metodo di utilizzo deiSocial Media da parte dei viaggiatori. La traduzione è diHotelinvestigator.

Molti viaggiatori si rivolgono ai social network quandopianificano un viaggio, per trovare mete, offerte, consigli erecensioni di altri viaggiatori su dove alloggiare e cosa fare.I social media sono anche cruciali per la condivisione difoto e storie riguardanti i viaggi dopo il ritorno. Ma poiché isiti diventano generalmente sempre più importanti nelle lorovite, i viaggiatori tendono a portarsi dietro sempre più spessoi social media anche quando sono fuori.

Un sondaggio condotto da StudyLogic per SheratonHotels & Resorts ha preso in esame i comportamenti versoi social media usati sia per affari che per vacanze e hascoperto che il 77.7% degli utenti accedeva almeno unavolta al giorno durante il viaggio. I giovani adulti tra i 25 e i 34anni controllava più spesso i social network, quasi un terzodi loro li usava più di una volta in un'ora.

E al contrario di quanto si crede, gli uomini erano utentipiù frequenti delle donne, che avevano il doppio delleprobabilità di controllarli solo una volta al giorno. Più uominidichiaravano inoltre di"non poter vivere senza"i social media se non potevano accedervi per diversi giorni.

Page 2: Web Travel Marketing C-Magazine n. 30

January 29th, 2011

2

Circa il 60% degli intervistati ha detto chei social media hanno reso più facile incontrare le personementre si viaggia, con uomini e giovani adulti ancora in cima alla classifica.

Secondo un sondaggio femminile del settembre 2010condotto daVision Criticalper Wyndham Worldwide'sWomen on Their Way, Facebook è il top social network per i viaggiatori ed èpiù spesso usato per condividere foto e video (57%) eaggiornamenti sugli status o commenti su viaggi (38%),seguiti a distanza dai check in (13%).Il sondaggio delle viaggiatrici ha rivelato che solomeno della metà utilizzava i social media durante i viaggi, mentre il 55% li usava prima di un viaggio e l'82% dopo.

Le donne sotto i 35 anni lo fanno maggiormente, il 53%contro il 36%, e il metodo più diffuso per accedere ai socialmedia in viaggio è il laptop. Più di tre quarti delle donneamericane si è connessa ai social media da un laptopdurante un viaggio, il 47% ha usato uno smartphone, solo il12% un netbook e l'8% un tablet PC.

Fonte: eMarketerRobi Veltroni

Google ed il Travel: cisiamo?January 29th, 2011

Grougle o Googlon…la mia stupidaggine non ha confini!

Google ha tentato di acquisire Groupon, ora locopia. Da tempo si parla di una presenza diGoogle nel settore del Travel e la strada tracciata eipotizzata in precedenza sembra prendere corpo.

Google sta lavorando ad un modello-copia di Groupon cheprevede l’inoltro, agli utenti registrati, di offerte [ovviamenteanche nel settore viaggi, vacanze ed ospitalità] conscadenze perentorie ad utenti geolocalizzati.

Sembra inevitabile l’integrazione e la “pro-fusione” con Google Places. Le mappe diGoogle diventano sempre più importantiper il modello di business di quello chefacciamo fatica a definire, ormai, unsemplice “motore di ricerca”.Proviamo ad immaginare l’impatto sul settore Travel quandoil cerchio [se cerchio è…] si chiuderà.

Il percorso, la strategia passa dall’impegnosempre più evidente nel settore del mobile,del sistema android e dall’estrema importanzache Google attribuisce alle risorse per lageolocalizzazione.

Mobile -> Geolocalizzazione ->Travel !Da qualche settimana Google evidenzia sulle mappe leofferte e reidirizza alle pagine di Places che accolgono icoupon delle proposte.

Google Places per alimentare la base e una seriedi iniziative per poterle divulgare, promuovere epropagare [compresa la clonazione di Groupon].Ne vedremo delle belle? … e non mi riferisco ad un dialogointercettato del nostro Premier

Social Network,Geolocalizzazione e GoogleMapsJanuary 29th, 2011

In questi giorni riflettevo su una cosa. Alcuni lettori di Hotel2.0 sanno bene che non ho quasi mai elogiato i socialnetwork Foursquare o Gowalla a differenza di FacebookPlaces.Per chi non lo sapesse questi social network consentonodi effettuare un Check-In presso un’attività o una strutturaalberghiera attraverso il proprio dispositivo Mobile. In moltihanno sfruttato questi social di geolocalizzazione perpromuovere la propria attività.

Page 3: Web Travel Marketing C-Magazine n. 30

January 29th, 2011

3

Perchè il mio “preferito” è Facebook Places e nonFoursquare o Gowalla?

Facebook Places non è il mio preferito, anzi devo ammettereche non si sta rivelando fino ad oggi un mezzo “esplosivo”come mi aspettavo. Forse ingenuamente ero dell’idea cheuna volta arrivato FB Places, per gli altri social sarebbearrivata un’inesorabile fine. Ma così non sembra essere, perora.Voglio tuttavia fare retromarcia e cominciare a riconsiderareseriamente Foursquare e Gowalla. Penserai: troppo faciletornare sui propri passi solo perchè FB Places non funzionacome credevi.Ma attenzione, io sono ancora convinto che a FB Placesmanchi un qualcosa che magari arriverà e che per tantopregiudicherà la sopravvivenza degli altri due. Ciò non vuoldire che molti non utilizzeranno più Foursquare o Gowalla,però tanti preferiranno poter fare più cose su Facebookperche integra tanti servizi in sè incluso il Check-In.Fermo restando sulla mia posizione, voglio invitare tuttia valutare seriamente l’iscrizione ai social network digeolocalizzazione. Perchè?Te la faccio breve: aiutano il posizionamento delle GoogleMaps :-)Per dire ciò parto dal presupposto che Google ha dichiaratoqualche tempo fa di tenere in considerazione i dati e leinformazioni provenienti dai social network, anche se non sisa in che modo e in che forma:E allora se i social network come Facebook e Twitterpossono contribuire nel posizionamento di un sito, perchènon dovrebbero fare altrettanto i social network digeolocalizzazione con le mappe di Google?Ora dovresti conoscere già come funziona il posizionamentodelle Google Maps, scrissi un lungo post qualche tempofa. Uno dei fattori del posizionamento per le mappe rivelal’importanza della referenzialità di una mappa, ossia quantepiù volte essa viene recensita, citata, condivisa sul web etc.Della serie più accresci la popolarità della mappa, piùGoogle potrà tenerla maggiormente in considerazione. Equindi…capisci dove voglio arrivare: immagina tutte lepersone che effettuano il Check-In presso la mappa dellatua struttura ricettiva presente in Foursquare, Gowalla eFacebook Places. Il tutto può aiutare il posizionamento delleGoogle Maps, non credi anche tu?Ora potrebbe anche essere che stia vaneggiando, ma restodell’idea che se Google guarda sempre con attenzione aquello che vogliono gli utenti, e se questi vogliono e amanogli strumenti social, per quale diavolo di motivo il motoredi ricerca non dovrebbe tenere in considerazione strumenticosì prediletti dagli utenti? Lo troverei assurdo!E quindi fai come me: comincia a ricrederti sui socialnetwork che si basano sulla geolocalizzazione e se adifferenza di me non hai bisogno di ricrederti, allora comincia

a tenerli seriamente in considerazione perchè le GoogleMaps stanno monopolizzando i risultati dei motori di ricerca.Meglio impegnarsi su questa strada.Come sempre puoi lasciarmi un commento se hai bisognodi capire qualcosa o se vuoi scrivermi il tuo parere!Danilo Pontone

Come realizzare una SocialMedia Strategy per il turismoJanuary 29th, 2011

Nel 2011 cercherò di portare avanti, in maniera piùo meno parallela, due argomenti, molto correlati traloro: come costruire una social media strategy e lanetnografiaDesidero  iniziare con una cosa fondamentale, senzala quale il vostro progetto social media “sarà orfano”di senso : una piccola “vademecum”   per capire leazioni fondamentali, o meglio, le domande cardine diuna social media strategy.Al fine di ottenere qualsiasi un “gruppo” di persone chelavorino insieme verso una strategia, verso un obiettivocomune, è necessario trovare le risposte alle seguentidomande:Cosa si deve fare?In una stretegia social media si deve aver chiaro inmente, quali sono le operazioni, o fasi, che sono utiliper implentare una strategia. Possiamo esemplicareil discorso dicendo che essa   si compone di tre fasifondamentali: ANALISI, STRATEGIA, AZIONENon si può partire senza aver redatto una SocialMedia Analysis, ovvero un monitoraggio del tuo brande dei tuoi competitor all’interno dell’ecosistema digitale.Cosa si dice di me in Rete? Come ne parlano?Quali sono le tematiche più ricorrenti? Dovene parlano? [Tripadvisor, blog, forum]. Gli stessiinterrogativi andranno  formulati anche ai  competitorper sapere se sono sui social media ed  in quale modo.Una volta “fotografata” la situazione di partenza ericevuti   preziosi feedback, possiamo implementarela Social Media Strategy, che comprende obiettivi,strumenti, tecnologia,metriche di valutazione e

Page 4: Web Travel Marketing C-Magazine n. 30

January 29th, 2011

4

altro. [desidero ricordare che ne parleremo in modopiù approfondito successiveamente]Successivamente si passa all’AZIONE, ovverotramutare in operatività la Social Media Strategy chefino ad ora era solo teoria e scritta in un pezzo di carta.La cosa importante è “partire”, perchè  uno dei tantierrori più usuali nella social media strategy è esserepassivi ed aver paura di sbagliare.Come si deve fare?Rispondendo a questa domanda tautologica, mi vieneda consigliare che l’approccio veritiero, onesto etrasparente premia sempre. Ricordatevi che “stare”sui social network non significa “vendere” ma“acquistare” fiducia, credibilità e affidabilità.Individuate una nicchia, producete dei contenuti divalore, siate “buoni consiglieri”, ma soprattutto siatecostante e presenti.Ultimo consiglio: integrate la vostra strategia socialin un contesto che va ben oltre l’online: non vidimenticate dell’offline: le vostre attività empatichepartono dall’offline per finire nel WEB, e non viceversa.Chi partecipa?Nel processo di creazione del valore all’internodei social media ci dovrebbero essere tre attoriprotagonisti:

• tutto il personale della vostra struttura con diversigradi di coinvolgimento, specialmente le risorseindividuate per “gestire” il progetto social media

• la community verso cui vi rivolgerete• gli influencer : tappa fondamentale è quella di

individuare gli influencer della vostra communitty,ovvero i vostri “fedelissimi”

E’ bene ricordare che all’interno di questi “ruoli” chesi andranno a delineare, le persone sono tutte in unaperfetta posizione orizzontale, dovuta dal fatto chenell’era del 2.0 ognuno di noi è un media.

Perchè ?Il perchè è insito nei vostri obiettivi, ma soprattuttonella vostra strategia di identità digitale. Il fattorepiù importante, per rispondere a questa domanda è laMOTIVAZIONE.Fino a che punto siete motivati per intraprenderequesta “esperienza”?Non fatelo perchè ci sono tutti sui social network: nonè una motivazione.“Tutto è comunicazione”, perchè come dice unafamosa frase di Watzlawick “non si può noncomunicare”,quindi, “giocare” sul Web, aprendoaccount, e poi lasciarli vegetare spontaneamente èpericoloso.Se non avete una giusta motivazione: continuate lavostra attività di comunicazione offline e vedrete  cheporterà i suoi frutti.Infine, ma non per ultimo, se non mettete al centro eprima di tutto la passione che vi contraddistingue perquello che fate e per quello che comunicherete è inutileche leggi fino a qua ed  oltre.

Durante il 2011 approfondiremo i vari temi....ed allafine potrete dire “sono capace di costruire per la miastruttura una  social media strategy” ...quindi come sidice in questi casi “STAY TUNED”PENSIERO FINALEHo detto tante cose “difficili”, che si possonoracchiudere in questa ultima frase: Amate ciò chefate, perchè così facendo, rispetterete chi ponefiducia in voi.

Alessio Carciofi

Up-selling e cross-selling peraumentare prenotazioni evendite di un hotelJanuary 29th, 2011

L'up-selling e il cross-selling sono strategie di marketingconsuete in ogni settore commerciale: si tratta, in sintesi,di proporre al cliente, al momento dell'acquisto, prodotti digamma superiore a quello selezionato (up-selling) o serviziaggiuntivi (cross-selling). Nascono come tecniche da usaresoprattutto nel contatto diretto, ma da diversi anni sono invoga anche nel web, sui siti di e-commerce, e nel settore dicui ci occupiamo, il turismo.

Come funziona l'up-sellingonline?Dal classico e-store Amazon in poi, tutti i rivenditori di benidi largo consumo hanno una sezione di “acquisti consigliati”,che mostra all'utente quali altri prodotti sono stati compratida chi ha fatto la nostra stessa scelta. Vedi immagine diseguito:

Proprio Amazon, nel 2006, ha dichiarato che il 35% dellevendite di quell'anno è derivato dal cross-selling. Il primoobiettivo è quindi profilare il cliente.

Page 5: Web Travel Marketing C-Magazine n. 30

January 29th, 2011

5

Ma come fare up-selling e cross-selling nel settore turistico?In questo ambito uno degli strumenti che vengono inaiuto dell'albergatore è il booking engine: esistono, infatti,alcuni booking engine che prevedono l'implementazionedi questa funzione e che al momento della prenotazionedi una camera, mostrano le alternative disponibili comeservizi extra (ad esempio un trattamento nella Spa internaalla struttura, colazione o fiori in camera, tours e visiteguidate), ma anche camere di fascia superiore con una lievemaggiorazione. Vedi immagine d'esempio:

In questo modo, il cliente che è già predisposto all'acquistoè psicologicamente indotto a comprare un servizioinizialmente non previsto. Per far sì che l'offerta funzioninaturalmente occorre analizzare attentamente il pricing e ilnumero delle possibili proposte, poiché come già detto inprecedenza in altri post, dare troppe scelte all'utente puòdistrarlo, e causare la mancata prenotazione.

Cross-selling con l'emailmarketing:Anche l'Email Marketing è un ottimo strumento per fareup-selling e cross-selling, e non a caso viene utilizzatoda moltissimi alberghi in tutto il mondo, vediamo in chemodo. Quando il cliente prenota con un certo anticipo,l'hotel gli invia qualche giorno prima della data di arrivo,una mail all'interno della quale vengono proposti serviziaggiuntivi da abbinare al soggiorno. Esempio: per le festedi capodanno ho prenotato due notti in un hotel in Toscana,l'hotel in questione circa 10 giorni prima del mio arrivo miha inviato una mail nella quale mi informava della possibilitàdi prenotare alcuni trattamenti della Spa interna, offrendomitra l'altro uno sconto del 20% rispetto ai prezzi di listino.Risultato? Ho prenotato un trattamento risparmiando unabella cifra, e l'hotel ha venduto un servizio extra sul quale hasicuramente ottenuto un buon margine di guadagno.

Up-selling ed email marketing peri clienti fidelizzatiUp-selling e cross-selling sono rivolti, in particolare, aclienti che sono già stati in vacanza presso il vostro hotel.L'obiettivo è fare loro delle proposte che li spingano atornare, abbinando extra di cui non hanno usufruito inprecedenza. In questo caso bisogna inviare delle emailpersonalizzate per proporre pacchetti speciali e offerteesclusive ai clienti già acquisiti. Ovviamente un'operazionedi questo tipo è possibile solo se l'hotel ha un databaseaggiornato della sua clientela e tiene traccia dellepreferenze individuali, magari in un CRM, che grazie ai datiacquisiti consentirà di elaborare delle proposte veramentepersonalizzate e accattivanti. Queste strategie fanno levasui desideri inespressi del cliente, che anche nel caso in cuinon sia predisposto alla vacanza, può prendere la decisionedi prenotare in qualsiasi momento se si trova di fronte a unventaglio di offerte, che sono ritagliate su misura per lui.

Perché agli albergatori convienefare up-selling?Per un hotel, oltre ai vantaggi ricevuti dalla vendita diun ulteriore servizio, è da sottolineare anche il beneficioottenuto dall'offrire ai suoi ospiti un'esperienza totalizzante,non un semplice soggiorno. Se ad esempio aggiungete aiservizi base un bel tour della città, o la prenotazione dibiglietti per eventi speciali, oppure dei trattamenti di bellezzapresso la spa dell'hotel, i clienti avranno un ricordo moltopiù forte del soggiorno nel vostro hotel, e sicuramente lifidelizzerete in maniera profonda. Un hotel che è in gradodi interpretare i gusti, le abitudini e le esigenze della propriaclientela, sarà percepito in modo speciale da parte deipropri clienti, che si sentiranno coccolati e compresi comeraramente avviene. Sicuramente però up-selling e cross-selling sono due attività che richiedono un certo impegnosoprattutto in fase di elaborazione dati e pianificazionestrategica delle offerte, ma vi assicuro che con un po' dimetodo i risultati possono essere importanti. Nota bene: nonsiate troppo aggressivi con tecniche di questo tipo, usateil buon senso evitando di mandare decine di newsletter,oppure offerte poco attinenti con la vostra clientela, altrimentiotterrete come effetto il risultato contrario

Intervista a Danilo Pontonedi Hotel 2.0January 29th, 2011

Salve a tutti, oggi vi presento un professionista del webmarketing, un blogger attivissimo, si chiama Danilo Pontone.Ho posto una serie di domande che spero vi servirannoo quanto meno possano aiutarvi nel vostro lavoro. BuonaLettura!

Page 6: Web Travel Marketing C-Magazine n. 30

January 29th, 2011

6

Ciao Danilo, prima di iniziare vorrei che ci parlassibrevemente di te e di quello che fai?

Ciao Giovanni! Prima di tutto voglio ringraziarti perl'occasione che mi dai attraverso questa intervista.

Io vivo e lavoro a Verona. Mi occupo principalmente diSEO e SEM presso una Web Agency. Mi occupo anchedi Social Media Marketing. Poi scrivo sul mio personaleblog Hotel 2.0 dove principalmente tratto argomenti di webmarketing turistico, social media marketing e SEO per tuttele strutture alberghiere. Da diverso tempo seguo gli sviluppidel settore turistico ricettivo online sia per passione che perprofessione. Il mio blog e tutto quello che scrivo su Hotel 2.0è un'attività che porto avanti in maniera parallela e del tuttodistaccata dal ruolo che ricopro presso la Web Agency.Quali sono gli elementi che all’interno di un sito di un hotelnon devono mai mancare?

Sicuramente ci sono una serie di elementi base che nonpossono mai mancare. Potrei dirti la pagina contatti, ladescrizione dell'azienda, i servizi offerti, le immagini e videoa supporto di quello che l'utente può leggere, alcune casehistory etc. Ma preferisco darti una visione più allargatasu ciò che non può mai mancare in un sito: prima di tuttoil messaggio che si vuole lanciare. E' importante saperdare al proprio sito una sua identità. Questo aspetto cosìcome il tipo di comunicazione utilizzata serve a dare subitoun'impressione a chi visita un sito. Non può poi mancarel'identificazione del brand. Sai quante volte a me è capitatodi entrare in un sito, uscire e il giorno dopo non ricordarenemmeno il nome di un'azienda? Il sito dovrebbe esserecome una fotografia. L'utente lo guarda e gli deve restarein mente. A supporto di questo dovrà necessariamente eassolutamente essere una buona usabilità del sito. Poterpassare da una pagina all'altra in maniera intuitiva esemplice è una cosa che spesso si trascura e questonon gioca a proprio favore. Gli utenti su Internet sonomolto veloci a stancarsi e quindi se non si rende vitafacile sarà molto probabile farselo scappare. In pocheparole, quello che non dovrebbe mai mancare è lo studiodi realizzazione di un sito: costruire qualcosa che sappiatrattenere ed eventualmente far ritornare il proprio visitatore/potenziale cliente. Al riguardo, spero non ti dispiaccia lamenzione, scrissi qualche giorno fa un documento che vaad analizzare tutti questi aspetti per il caso specifico dellestrutture alberghiere: Checklist del sito web.

Sono tanti gli hotel che si promuovono online attraverso iportali, ma molti di loro in maniera indisciplinata, inserendoil loro sito su tutti i portali che riescono a trovare online,vogliamo offrire una serie di punti da considerare in merito?E' vero quello che dici. La cosa più incredibile che mi ècapitata una volta è stata quella di voler prenotare pressoun hotel. Grazie al web feci una comparazione di prezzi pertrovare la tariffa migliore e vedere se ci fosse una parity rateper la struttura. Fatto sta che trovai il miglior prezzo su unportale turistico, con una differenza molto grossa rispettoad altri. Per curiosità contattai l'albergatore onde evitarepossibili problemi. L'albergatore non si ricordava nemmeno

di essere presente su quel portale e le tariffe non eranoaggiornate. Ecco dove sta il problema! :)

Quando ci si inserisce "a caso" su molti portali si rischia diperdere il controllo. Chiariamo che iscriversi a tanti portalinon è per forza errato. Lo puoi fare però se hai a disposizioneun Channel Manager che ti consenta di aggiornareattraverso un'unica piattaforma sia le disponibilità che letariffe della propria struttura su tutti i portali. In questo modol'albergatore potrà essere sicuro di non trovarsi prenotazionisballate rispetto alle proprie aspettative. Ad ogni modo il mioconsiglio è quello di sfruttare solo i portali che realmenteportano dei riscontri, il cosiddetto ROI. Che senso hapagare iscrizioni annuali e percentuali ai portali se poi leprenotazioni non sono numerose come ci si aspetterebbe?Meglio concentrarsi su quei 4 o 5, anche 5 o 6 che peròsanno fare realmente la differenza.

Un'altra cosa a cui vorrei che gli albergatori facesseroattenzione è la seguente: se si segue la strategia diinserimento su numerosi portali, sarebbe bene disporreanche di un software di booking online sul proprio sito. Ormaiè risaputo che gli utenti cercano prima gli hotel sui portalima poi vanno a cercare il sito della struttura per prenotarein maniera diretta. Fargli trovare un sistema di bookingonline è la cosa migliore per non perderci in commissionie soprattutto accaparrarsi il cliente. Quello che intendo direè quindi che se vuoi essere onnipresente sui portali hai unottimo potenziale per essere trovato dai potenziali clientie quindi bisogna farsi trovare preparati ad offrirgli in casapropria una soluzione.Ci sono molti hotel che attualmente non considerano l’idea diintraprendere delle iniziative e strategie social, chi per paura,qualcuno perché non ci crede, qualche altro perché non hatempo ne soldi da investire, non sapendo che oggi esseresocial influenza anche i motori di ricerca. Qual è il tuo puntodi vista?

Proprio qualche giorno fa ho finito di scrivere un documentoper un amico e collega nel quale affronto questo discorsoin un quadro d’insieme più ampio. Io sono convinto che nonsfruttare il Web a 360° sia un grande svantaggio per unastruttura alberghiera. Usare i social media fa parte di unastrategia di marketing ben più grande. Dovrei stare qui aparlarti dell’importanza del SEO, del SEM (Search EngineMarketing) così come del SMM (Social Media Marketing).Bisogna sfruttare al meglio tutti questi elementi per poternetrarre reali vantaggi. Ad ogni modo concentrandoci sui SocialMedia, penso che volenti o nolenti tutti prima o poi sarannocostretti all’utilizzo di questi strumenti. Lo impongono gliutenti e i clienti, sempre più alla ricerca di mezzi con cuipoter interagire in maniera diretta con un Brand. Io capisco lapaura di molti. I social media possono trasformarsi anche inun boomerang. Ho vissuto in prima persona una brutta casehistory. Eppure anche da li ho tratto dei vantaggi: gli errorie le critiche aiutano a far capire cosa non va, se si sbagliail tipo di comunicazione, se non si è all’altezza di offrire unservizio così come se lo aspettano gli utenti. Non tutti i malivengono per nuocere. E infine come giustamente accennitu, i social media hanno un’influenza per i motori di ricerca.Non potrebbe essere diversamente . Tralasciando tutte leimplicazioni tecniche SEO, basti solo pensare la rilevanza,

Page 7: Web Travel Marketing C-Magazine n. 30

January 29th, 2011

7

importanza e tempo medio che gli utenti trascorrono suisocial network, blog, forum, siti di video sharing e fotosharing. Se pensiamo al fatto che i motori di ricerca tendonosempre ad offrire la miglior risposta ad un utente, se questo èsolito usare tali mezzi, è facile intuire come i motori di ricercastessi non possano non tenere fortemente in considerazioneciò che gli utenti del web prediligono: facebook, twitter,friendfeed, foursquare, linkedin, blog, forum etc.. J

Alcune considerazioni per questo 2011?

Qui sarò breve e invito tutti a seguire i prossimiaggiornamenti di Hotel 2.0 dove pubblicherò il documentodi cui parlavo poc’anzi e dove ci saranno per l’appuntoalcune considerazioni sul 2011. Per quest’anno ci sarannodelle tendenze che si sono già affermate nel 2010 ma chesubiranno una crescita esponenziale. Mi riferisco prima ditutto ai social network: Facebook e Twitter. Continueranno afarla da padrone, il primo diventerà un obbligo imposto dagliutenti e il secondo mi auguro cominci a trovare più spaziotra tutti gli operatori del settore turistico. Molti non ne hannoancora capito le potenzialità, ma basta applicarsi.

Il Mobile sarà la rivelazione del 2011. Chi ormai non usa ilproprio smartphone o iPhone per sbirciare novità del web?Il Mobile sarà un campo a cui tutti dovranno avvicinarsi.Legati al Mobile saranno determinanti tutti i servizi diGeolocalizzazione: Foursquare, Facebook Places, GooglePlaces. Sfruttare queste risorse aiuterà senz’altro a trovareil favore dei propri clienti.

Ultima ma non perché meno importante: la FORMAZIONE!Gli operatori turistici che non avranno la premura di studiare,scoprire e restare aggiornati con le evoluzioni del web,faranno molta fatica oggi e domani ancora di più. Quindimeglio impegnarsi e “tornare a scuola” per STUDIARE!

Bene Giovanni, grazie di nuovo per questa intervista chemi hai concesso. Ti auguro un nuovo anno di grandisoddisfazioni per il tuo lavoro e crescita professionale. Ci sisente sul Web ;)Ciao Danilo e grazie per la disponibilità.

Danilo Pontone lo puoi trovare su Hotel 2.0 e anche sufacebook.

Albergatori, Web e ansia daformazione. Aiutati con unH.I.S.January 29th, 2011

Alle volte mi capita di riflettere sul mestieredell’albergatore. Lo faccio perché in questo modo miriesce un po’ più facile poter immaginare tutto il maredi informazioni a cui sono soggetti. In queste occasionimi rendo conto di quanta pressione informativa possano

subire oltre alle altre numerose attività di gestionealberghiera.Penso all'albergatore e al controllo quotidiano dellecaselle di posta, prenotazioni in arrivo, prenotazioniin attesa, soggiorni terminati, disponibilità camere,prezzi, over booking, gestione interna della strutturaalberghiera, gestione dello staff, riunioni e poi…e poi arrivano quei “maledettissimi” esperti econsulenti con tutte le loro infinite novità SEO, SEM,Social Media Marketing, Blog, Forum, Facebook,Twitter, FriendFeed, YouTube, Google Places, Mobile,Smartphone, Geolocalizzazione etc…Mi rendo conto di come tutta la gestione pratica di unastruttura alberghiera possa portare un albergatore aduscire fuori di testa, figuriamoci se deve cominciare astare dietro anche tutte le cose del Web. Una sera hoparlato con un albergatore che mi ha detto: ma tu comefai a stare dietro a tutte queste cose? Una domanda chedevo ammettere mi hanno fatto in molti. Forse sarà lapassione e la voglia di esplorare sempre cose nuove,fatto sta che fa parte pure del mio lavoro. Ciò non vuoldire che mi riesca facile, anche io ho miriadi di cose dafare che mi portano ad uscire di testa (anzi mi sa chepresto dovrò darci un taglio per evitare di invecchiaretroppo rapidamente).Ma dove voglio andare a parare?Sempre quell’albergatore cominciò ad elencarmi unpo’ di attività che ogni giorno doveva svolgere.Devo essere sincero che non le conoscevo tutte.E non pensavo nemmeno che potessero portare viacosì tanto tempo. Poi ovviamente si va di caso incaso. Questo albergatore mi “accusava” quindi di nonpoter pretendere che potesse riuscire ad approfondirel’enorme quantità di informazioni che il web sfornaogni giorno relativamente alla promozione turisticaonline.E quindi?E quindi ok! Io ti do ragione. Non puoi fare tutto.Nessuno è superman o wonder woman. Se una personariesce a fare tutto buon per lui, ma se non ce la fa nonsi può pretendere che ci perda la testa.Ad ogni modo tu albergatore devi convenire con me cheormai siamo in un’epoca in cui il Web la fa da padrone.E non puoi negarlo, ne sei convinto anche tu, perchégià per il solo fatto che lamenti una mancanza di tempo,fa emergere una tua preoccupazione e volontà remotanel voler approfondire il mezzo Internet, il volerne fareparte, il voler poter dire “anche io sono un Hotel 2.0”.Ma non credi che sia giunto il momento di venirsiincontro?E allora mi torna alla mente una sigla coniata daAntonello Maresca che poi è finita un po’ neldimenticatoio: H.I.S. Ti ricorda niente?

Page 8: Web Travel Marketing C-Magazine n. 30

January 29th, 2011

8

Questa sigla vuol dire Hotel Internet Specialist. Ilsuggerimento dell'amico e collega Antonello era dimunirsi di una persona specialista del Web. Credo chead oggi questa soluzione possa rivelarsi un importanteinvestimento. In questo modo non ci sarà più bisognodi farsi prendere dal panico nell'andare a scopriretutte le novità che spesso e volentieri Internet imponeper fare promozione online, ma soprattutto si avrà lagaranzia e la certezza (o quasi) di avere al propriofianco qualcuno che sappia farti individuare la migliorestrada percorribile per la tua attività, qualcuno chesappia spiegarti ed eventualmente riassumerti i principibase di alcune dinamiche necessarie per la visibilità ericonoscibilità del tuo brand online.So benissimo che queste figure non sono ancora state"naturalizzate" nel panorama turistico odierno, ma noncredi anche tu che questo potrebbe sollevarti da carichidi lavoro ulteriori e da ansia di formazione?Quando sentii parlare per la prima volta dell'H.I.S.rimasi molto colpito perchè la trovai subito unastrada percorribile e giusta, un percorso che puòoffrire moltissime opportunità di crescita per qualsiasistruttura alberghiera.Forse ancora una volta questo concetto tornerà ariposare nel dimenticatoio, ma credo che cominciarea tenere in considerazione una scelta di questo tipoaiuterebbe davvero molto a venirsi incontro: tu potraiancora fare l'albegatore a tempo pieno, e il tuo InternetSpecialist potrà fare il suo mestiere a pieno regime peril bene della tua struttura alberghiera.E come risultato finale, tu un domani potrai dire di farparte a pieno ritmo del Web e non di essere indietro anniluce!Danilo Pontone

Internet e Turismo 2.0 - illibroJanuary 29th, 2011

Con molto piacere vi segnalo che è da poco disponibileInternet e Turismo 2.0 il volume edito da Egea scritto daMagda Antonioli Corigliano e Rodolfo Baggio. Al volume hacontribuito anche Progetto WTM, il gruppo di blogger italianispecializzati in Web Travel Marketing, con un capitolo daltitolo Web 2.0 e Travel 2.0. Mi pare quasi superfluo dirvi chevi consiglio di leggerlo.

INTERNET E TURISMO 2.0Tecnologie per operare con successoMagda Antonioli CoriglianoRodolfo BaggioEgea, Milano, 2011 Il volume

Il titolo di questo libro sconta la moda del momento,ma segna anche una continuità ideale con il volumepubblicato qualche anno fa nel quale presentavamo unquadro generale dell’uso e degli usi delle tecnologie Internetnel turismo italiano. Da allora il mondo dell’e-tourism, comeviene comunemente chiamato, si è dovuto confrontare conuna serie di grossi cambiamenti, tanto che alcuni parlanoaddirittura di rivoluzione. Tale confronto ha portato a moltee importanti trasformazioni ma, come i lettori sanno, anchea reazioni non sempre positive e ad arroccamenti suposizioni a volte decisamente conservatrici da parte di moltioperatori del settore. Non sempre le opportunità offerte dalletecnologie sono state capite e colte, e ciò in molte aree hasicuramente contribuito alla non brillante serie di risultati chemolti lamentano.

Questo volume vuole tracciare un quadro aggiornato di cosaoffrono oggi le tecnologie al mondo dei viaggi e del turismo,e di come gli attori principali si rapportano con esse. Schemidi riferimento, anche su comparti specifici come per esempiol’enogastronomia o le crociere, sono proposti non tanto peroffrire dati o informazioni turistiche, ma come cassette degliattrezzi per un’interpretazione generale dei fenomeni conlogica il più possibile mirata sui comportamenti fondamentalidi quel vasto complesso che è il mondo del turismo.L’obiettivo è quello di fornire uno strumento conoscitivoalle aziende, per rendere più efficace il loro utilizzo delletecnologie attuali, e agli operatori pubblici per affinare leloro strategie e azioni di policy. Risvolti pratici e operativi,esempi ed esperienze di successo sono discussi insiemecon indicazioni metodologiche per un corretto approccio aquesto mondo. Il volume si avvale, inoltre, di alcune preziosetestimonianze su temi specifici da parte di esperti del settore.

World Wide We: un romanzodi formazioneJanuary 29th, 2011

Oggi su friendfeed ho assistito in diretta alla recensionedel libro World Wide We di Mafe de Baggis da parte di unPalmasco in strepitosa forma. Si tratta di una recensionedecisamente sui generis nei modi, scherzosa nei tonima assai acuta nei contenuti. Ho chiesto, e ottenuto,autorizzazione a pubblicarla qui che il tutto meritava, a mioparere, d'esser condiviso anche in luogo più aperto di ff.

Page 9: Web Travel Marketing C-Magazine n. 30

January 29th, 2011

9

E così la riporto (più o meno fedelmente, solo qualchepiccolo taglio di conversazioni che qui non avrebbero lostesso senso che là)Mafe mi ha regalato una copia del suo libro "World WideWe". Eravamo sul bordo di un campo di pannocchiesecche sperduto nel cuneese. Nel ricordo saliva un leggeranebbiolina. Nonostante le circostanze, il libro l'ho poi letto :)È un saggio sulle aziende e il social in internet, che però io holetto come un romanzo di formazione. Una distorsione dellaquale mi piacerebbe rendere conto. Non sono un'azienda,ma sto in rete da tanto tempo. In questi anni ho dovutoimparare a starci, anche se parte dell'apprendimento s'èsvolto sotto un entusiasmo notevole, quindi non m'è pesato.Per dire che il processo non è stato per niente naturale ointuitivo.La prima parte del saggio di Mafe, dedicata alle condizionielementari di scambio in rete, non è un decalogo, cioèuna serie di regole prescrittive, ma raccoglie il percorsodi un'esperienza e cerca a posteriori di definire le regoleche l'hanno reso possibile. È descrittivo, non prescrittivo,secondo me e secondo la stessa Mafe in margine al suotesto.In questo senso descrive un percorso che abbiamo fattoin tanti: il protagonista non conosce le regole del mondoin cui s'avventura, all'inizio dell'esperienza, ma in parte leimpara e in parte le forgia finendo per lasciare una traccianel mondo in cui entra a far parte, o partecipando comunqueallo spessore dei suoi confini, anche dove non lascia tracce,come succede alla maggior parte dei singoli. Sotto questaluce, non mi sembra più così assurdo vederlo come unromanzo di formazione.È un saggio, Mafe usa uno stile espositivo organizzatoperché quello è il linguaggio necessario al suo interlocutore,le aziende, che hanno bisogno di conoscenze sistematizzateper avventurarsi. Ma per i lettori che quell'esperienza l'hannofatta negli stessi anni di Mafe, sarà facile riconoscerele tappe e il tracciato della propria dimensione, quindiaffezionarsi un po' a questo libro, io credo :) - palmasco

questa cosa del romanzo di formazione mi commuovesempre. - mafe

e scherzi a parte ti ringrazio moltissimo per aver sottolineatola differenza tra prescrizione e descrizione, ci tengo tanto -mafe

il link, m'ero scordato. Uff :) http://www.lafeltrinelli.it/product... - palmasco

e il link dell'ebook, così faccio la personcina seria http://www.lafeltrinelli.it/fcom... - palmasco

PROGETTO WTMJanuary 29th, 2011

WTM | C-Magazine non rappresenta una testatagiornalistica ma è un mero aggregatore di notizie presentisul web. Nonpuò quindi considerarsi prodotto editoriale ai sensi dellalegge del 07-03-2001. Questo Magazine può essereliberamente divulgato, pubblicato, condiviso citandone lafonte.