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Tour escursionistici Vallese
www.vallese.ch
Cerv
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Tsan
fleu
ron
, Savi
èse
Nel Vallese ti portiamo in giro, nel vero senso della parola: con tour montani di una o più gior-
nate, che promettono tutto ciò che fa battere e dà slancio al tuo cuore di escursionista. Ad
esempio ascese impegnative, stretti percorsi in cresta e attraversamenti di passi fino in cima
alle vette: le tue fatiche saranno ricompensate da panorami ad altezze vertiginose, che las-
ciamo volentieri a te il compito di descrivere. Ma niente paura: naturalmente, è meglio essere
in buona forma fisica, ma in questa cartina abbiamo raccolto anche proposte, per le quali
non devi essere uno sportivo professionista per poter osservare da vicino gli stambecchi che
cercano le erbe più prelibate. In ogni caso, è bene che anche gli amanti dell’escursionismo più
allenati si preparino con buone cartine e guide, dotandosi dell’attrezzatura adatta e distribu-
endo al meglio le varie tappe. Soprattutto per non perdere i molti punti d’incontro, accoglienti
e ricchi di specialità regionali: ristoranti e locande che ti permetteranno di vivere davvero la
magia dei rifugi. Visita subito il nostro sito Internet, oppure fatti consigliare personalmente.
Saremo lieti di indicarti i tour più belli, dove il sole e temperature piacevoli ti accompagneranno
sempre, grazie al nostro clima mite.
Tour escursionistici Vallese
www.vallese.ch
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Panorami soleggiati Vallese
Naturalmente neanche noi abbiamo un filo diretto con il cielo. Ma di sicuro in nessun altro
luogo della Svizzera la probabilità di godere di bel tempo durante le vacanze è così grande. Se
vuoi accertarti del fatto che in Vallese il sole splende quasi sempre, basta che guardi le nostre
Live Cam su internet. Anche al seguente link trovi informazioni dettagliate sulle previsioni del
tempo.
C’è sempre qualcosa da fareLo si sente dire in Svizzera e perfino nel mondo: le montagne del Vallese sono ormai una meta
rinomata da scoprire per manifestazioni di tutti i generi. Piccole feste tradizionali emanano
il loro fascino inconfondibile accanto a grandi manifestazioni internazionali nel campo dell‘arte,
della musica e dello sport. Cogli queste occasioni che ti permettono di conoscere meglio il ter-
ritorio e i suoi abitanti. Entra subito in internet e scegli data, località e tipo di manifestazione,
a tuo piacimento.
Qualità certificata Lo ammettiamo, siamo molto orgogliosi di avere già ricevuto due certificazioni sotto il marchio
«Valais excellence»: ISO 9001 per la qualità e 14001 per l’ambiente. Che cosa significa per
te? La certezza di ricevere il meglio. Il marchio contraddistingue le aziende vallesane che, ad
esempio, si impegnano in ambito sociale ed ecologico, e cercano costantemente di migliorare
la propria offerta. Inoltre il «Valais excellence» ti garantisce esperienze vallesane autentiche.
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Informazioni: www.vallese.ch
Informazioni: www.vallese.ch
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s
I Tour Vallese
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 4–5
Carta escursionistica: 1:25 000 Chablais valaisan
www.dentsdumidi.ch
Il massiccio dei Dents du Midi presenta diver-
se facce, ben distinte l’una dall’altra. Se sul
versante nord tutto è verde scuro e spesso
ombreggiato a sud, fino al Monte Bianco,
domina un bianco splendente.
Il percorso è un susseguirsi di paesaggi mol-
to vari: bei boschi di latifoglie o di conifere,
alpeggi, pietraie e gole, cascate, torrenti e
laghetti montani. Il paesaggio lunare del Col
de Susanfe è una meraviglia. Il tour non
presenta grandi difficoltà, ma l’ascesa al Col
du Jorat (1400 metri di dislivello) e il Pas
d’Encel (passaggio stretto munito di corri-
mano) richiedono una buona preparazione
fisica. È meglio prevedere soste abbastanza
lunghe per potersi godere con calma i nu-
merosi panorami spettacolari: la Cime de
l’Est e la Vierge durante l’ascesa del Jorat, il
lago di Salanfe e la Tour Salière scendendo
dal colle, il ghiacciaio del Ruan dalla capanna
di Susanfe, la gola e la cascata della Souffla
all’uscita del Pas d’Encel, le pareti rocciose
dalla capanna di Anthème e il Chablais fino al
lago Lemano. Durante l’intero percorso si
possono osservare varie specie di animali
selvatici fra cui lo stambecco, l’aquila reale, il
gipeto, la marmotta, la vipera e il tritone
alpino. Ancora più impressionante è la ric-
chezza della flora: aster, genziana, aconito,
giglio, ranuncolo dei ghiacciai e acero mon-
tano condividono il territorio con fragole di
bosco, mirtilli, timo ed erba cipollina.
1 Tour des Dents du Midi
Grado di difficoltà ★★★★
Giorni di percorrenza: 4–6
www.tourdentsblanches.com
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 4–5
Carta escursionistica: 1:25 000 Vallée du Trient
Il Tour della valle del Trient richiede solita-
mente da quattro a cinque giorni. L’intero
percorso è una successione di splendidi
paesaggi: massiccio del Trient, massiccio del
Monte Bianco, Dents du Midi, gole del Triège,
del Trient e del Dailley, laghi artificiali di
Salanfe, Emosson e del Vieux-Emosson, in-
cluse diverse riserve naturali. Nel 1976, in
seguito allo scioglimento di un antico nevaio,
al Vieux-Emosson vennero rilevate oltre 800
impronte di dinosauri, di nove specie diverse.
Oltre 200 milioni di anni fa, una quarantina
di individui passarono sulla spiaggia in riva al
mare, lasciando dietro di sé le loro impronte;
si calcola che pesassero da 300 a 400 chili e
che fossero lunghi da 3 a 7 metri. Dopo il
loro passaggio il mare ricoprì le loro impronte
con argilla verde e rossa, fissandole per
sempre. Quando le Alpi si sollevarono, ques-
te impronte si ritrovarono a 2400 metri di
altitudine. Un vero sogno a occhi aperti!
Questo itinerario potrebbe anche essere
definito il giro dei colli: partendo dal Col de
La Forclaz, si superano infatti uno dopo
l’altro il Col de Balme, il Col des Posettes, il
Col de la Terrasse, il Col de Barberine e infine
il Col d’Emaney. La traversata di numerose
creste offre panorami grandiosi e permette di
scoprire una flora ricca e varia e una fauna
veramente straordinaria.
Un percorso franco-svizzero ad anello di rara
bellezza che richiede da quattro a sei giorni.
L’itinerario attraversa ripetutamente il con-
fine amministrativo tra l’Alta Savoia e il Val-
lese, una linea di demarcazione quasi fittizia
se si pensa ai legami amichevoli che uni-
scono da secoli le due popolazioni alpine. Il
Tour des Dents Blanches si presenta come
una grandiosa camminata che permette agli
abitanti del piano di immergersi nel cuore di
una catena di cime scoscese, ulteriormente
abbellita da paesaggi maestosi, da luoghi di
sosta accoglienti e da leggende e tradizioni
capaci di sorprendere e suscitare l’entusiasmo
dell’alpinista più disincantato.
È nel bel mezzo di queste terre che un certo
signor Balmat (il primo conquistatore del
Monte Bianco) scomparve per sempre men-
tre era alla ricerca di un filone d’oro. Ed è fra
questi rilievi e questi alpeggi che generazioni
di contrabbandieri hanno giocato a guardie e
ladri con i doganieri per trasportare dall’altra
parte sigarette, cioccolato e capi di bestiame.
Il giro è ben segnalato, i rifugi comodi e
accoglienti. In primavera alcuni tratti inne-
vati richiedono l’uso di corda e piccozza.
3 Tour della valle del Trient
2 Tour des Dents Blanches
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 4–6
Carta escursionistica: 1:50 000–5027T
Grand St-Bernard – Combins – Arolla
www.tourdescombins.ch
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 10–14
Carta escursionistica: Topo-guide TMB
Fin dal primo colpo d’occhio appare evi-
dente che i Combins sono le cime più pos-
senti della Alpi Pennine: si ergono con tanta
maestosità che sembra che attorno a loro ci
sia il vuoto.
Questo grande massiccio di ghiaccio, neve e
rocce, ricco di segrete meraviglie, può essere
ammirato durante un’avventura escursionis-
tica che può durare da 4 a 6 giorni. Si può
osservarlo da Verbier, da Chanrion, dalla
Valle d’Aosta, dalla valle di Entremont, da
Champex: in pratica, da ogni angolazione. Un
trekking alla scoperta della vita dura degli
abitanti e dei pastori di queste vallate, di un
territorio plasmato e modellato da genera-
zioni radicate nel loro passato, di un’accog-
lienza improntata alla modestia, tipica delle
popolazioni di montagna.
Grazie alle bandite federali di caccia del
Mont-Pleureur e della Combe de l’A, la fauna
è ricca, varia e ben protetta. Queste ampie
riserve naturali consentono di osservare da
vicino varie specie selvatiche delle Alpi, quali
stambecco, camoscio, cervo, capriolo, mar-
motta e aquila reale.
Chi ama la natura potrà inoltre scoprire una
flora molto diversificata e ben preservata.
La Congregazione del Gran San Bernardo,
presente lungo tutto il percorso, testimonia
la ricchezza della vita religiosa di queste
terre.
5 Tour des Combins
L’itinerario si snoda su territorio francese,
italiano e svizzero e consente di ammirare il
massiccio del Monte Bianco da tutti i lati. Il
sentiero percorre la catena di montagne situ-
ate più in basso, ma offre una vista impareg-
giabile sulle vette ricoperte di nevi perenni. Il
Tour del Monte Bianco continua ad attirare
nuove generazioni di ammiratori in uno dei
siti naturali più prestigiosi della Terra: tetto
d’Europa con i suoi 4807 metri, il Monte
Bianco affascina chiunque, dall’escursionista
dilettante all’alpinista esperto. Come un re
sul suo trono, sovrasta una corona di maes-
tosi 4000 collegati da una moltitudine di
ghiacciai, uno più bello dell’altro: la Mer de
Glace, il ghiacciaio d’Argentière, il ghiacciaio
del Trient, il ghiacciaio di Saleina, il ghiacciaio
dei Bossons e tanti altri. Il percorso attra-
versa sette vallate dominate da oltre 400
vette innevate. Un trek di alta montagna,
magico e celeberrimo, che affascina soprat-
tutto per la vicinanza dei grandi ghiacciai.
Lungo il cammino si dominano dall’alto
celebri località: Chamonix, centro mitico
dell’alpinismo, Les Houches e Les Contami-
nes, celebri stazioni sciistiche francesi, Cour-
mayeur in Valle d’Aosta, punto di accesso al
traforo del Monte Bianco, le due Val Ferret,
una in Italia e una in Svizzera, Champex e il
suo grazioso laghetto. Alla fine si è probabil-
mente stanchi, ma indubbiamente appagati
dall’esperienza vissuta.
4 Tour del Monte Bianco
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 5–6
Carta escursionistica: 1:25 000 Val d’Hérens
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 4–6
Carta escursionistica:
1:25 000 Val de Bagnes/Verbier
Visitare la Val d’Hérens significa addentrarsi
nel cuore del Regno delle vacanze. Numerosi
poeti hanno celebrato questa valle privile-
giata dalla natura, con i suoi paesaggi ecce-
zionali, i costumi tradizionali tuttora indossa-
ti con piacere in diversi villaggi, i sentieri che
flirtano con le bisse (i celebri canali d’irriga-
zione), la bellezza del bosco, dell’alpe e del
ghiacciaio.
Una tale abbondanza di meraviglie va sco-
perta sul posto. Per conoscere veramente la
Val d’Hérens, questa zona bagnata dal sole e
dal clima tanto salutare, bisogna trascorrevi
qualche tempo. Bisogna immergersi in ques-
to vero paradiso alpestre, luogo ideale per
vacanze con tutta la famiglia, abitato da una
popolazione pronta a coniugare ospitalità e
generosità non appena stabilito il primo
contatto. La Val d’Hérens merita una visita
approfondita anche per i suoi innumerevoli
contrasti. Qui un prato rigoglioso, là un pen-
dio scosceso, boschi di larici, di latifoglie o di
abeti, ma anche pini cembri solitari arsi dal
sole o mutilati da un fulmine.
Piccoli villaggi pittoreschi, con case che si
sostengono a vicenda tra due vicoli, ma
anche stazioni di villeggiatura moderne e
ben attrezzate, dove si pratica un turismo
dolce di qualità. Soggiorno di riposo o vacan-
ze attive, ognuno troverà il posticino ideale
per soddisfare i suoi desideri.
7 Tour della Val d’Hérens
Un itinerario percorribile in quattro o sei
giorni, a seconda del tracciato scelto. Porta
alla scoperta di una straordinaria varietà di
paesaggi alpini, con i maestosi massicci dei
Combins, del Vélan e del Monte Bianco che
si ergono sullo sfondo. Il sentiero domina
dall’alto la celebre stazione di villeggiatura di
Verbier, incastonata nel suo scrigno verde,
porta a scoprire una flora molto varia, un bio-
topo particolare a Bonatchiesse, numerose
capanne ben gestite lungo tutto il percorso,
la diga artificiale di Mauvoisin, imponente
monumento alla gloria del genio umano. La
camminata sarà premiata da panorami maes-
tosi, sia dalla sommità di Les Attelas, sia dal
Mont Brûlé. Si superano vari colli alpini, fra
cui il Col des Otanes, punto più elevato del
percorso a quota 2846 metri. Eccezionale è
anche la ricchezza della fauna dell’alta valle
di Bagnes, con la bandita federale di caccia
del Mont-Pleureur e la zona di protezione
della marmotta di Mauvoisin, seconda più
grande riserva naturale della Svizzera. In
questi ampi spazi si possono osservare da
vicino molti animali selvatici delle Alpi, fra i
quali lo stambecco, il camoscio, la marmotta,
il cervo, il capriolo e l’aquila reale. Su tutti gli
splendidi alpeggi attraversati si incontrano
anche le mucche della razza d’Hérens, cele-
bri per il loro istinto bellicoso.
6 Tour della valle di Bagnes
Grado di difficoltà ★★
Giorni di percorrenza: 4–5
Carta escursionistica: 1:25 000 Val d’Anniviers
8 Tour della Val d’AnniviersLa Val d’Anniviers, la prima delle valli laterali
del Vallese francofono, si apre sulla pianura
del Rodano di fronte a Sierre, la «Città del
Sole», e sale verso sud fino al massiccio della
Dent-Blanche. Il giro di questa valle, uno
degli itinerari più belli delle Alpi, porta alla
scoperta di tutte le ricchezze naturali della
regione. Uno spettacolo accentuato dalla
luminosità, frutto dell’altitudine, e dai con-
trasti fra pascoli, pareti rocciose e ghiacciai.
Percorrendo la celebre salita di Ponchet si
raggiunge Chandolin, a quasi 2000 metri di
altitudine, oppure St-Luc col suo magnifico
Sentier des Planètes (sentiero dei pianeti).
Per raggiungere Zinal, in fondo alla valle della
Navizence, si percorre la parte superiore
della celebre corsa podistica Sierre-Zinal,
si passa accanto all’Hôtel Weisshorn, am-
mirando lungo il cammino la maestosa
Corona Imperiale composta da cinque 4000:
Dent-Blanche, Ober Gabelhorn, Zinalrothorn,
Weisshorn e Bishorn. Il sentiero che porta
alla Corne de Sorebois, a quota 2869 metri,
regala incantevoli vedute panoramiche su
tutta la valle, con chalet e tradizionali mazot
raggruppati nei pittoreschi villaggi di Chan-
dolin, St-Luc, Vissoie, Zinal e Grimentz. Si
torna in pianura da Vercorin, un nido d’aquila
abbarbicato sul lato sinistro delle Alpi
vallesane, con una vista che spazia sopra la
valle del Rodano, risalendo dal fiume verso
i vigneti, i boschi, i pascoli e abbracciando
l’intero panorama alpino.
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 4–5
Carta escursionistica:
1:25 000 Du Rhône aux Muverans
www.tourdesmuverans.ch
Il Tour des Muverans ha tutte le carte in re-
gola per essere definito un gran circuito: una
geologia particolare, varietà di flora e fauna,
innumerevoli rifugi, alpeggi caricati, il pas-
saggio a Derborence e una ricca scelta di
possibili varianti. L’intero itinerario è una
bella scuola sul campo. Situato proprio a
livello del gomito del Rodano, il sentiero a
balcone offre scorci suggestivi su alcuni dei
più bei panorami alpini: il massiccio del
Monte Bianco, i Combins, le Alpi vallesane,
i Dents du Midi e, in alcuni punti, il lago
Lemano. Altrettanto appassionante è la geo-
logia. Ogni epoca, dal Cretaceo al Giurassico,
ha depositato qui dei tesori: rocce carboni-
fere, fossili di ammoniti, noduli di selce e
lapiax raccontano la storia del nostro piane-
ta. La flora non è da meno, con varie specie
rare lungo l’itinerario: nel vallone di Nant si
concentra oltre il quaranta per cento della
flora elvetica; a Derborence alcuni esemplari
di abete bianco raggiungono la veneranda
età di mezzo millennio. E non manca nem-
meno la fauna: le popolazioni di camosci e
stambecchi sono testimoni di un ambiente
intatto. Derborence, luogo celebre per le due
tremende frane che lo hanno modellato, è
stato reso immortale dallo scrittore Charles
Ferdinand Ramuz. Tra letteratura, scienza,
escursionismo e natura, il TDM è veramente
un gran circuito e non chiede altro che di
essere scoperto.
9 Tour des Muverans
Il Vallese: il posto giusto per tutti Vallese
Ospitalità da noi non significa solo offrire alloggio, ma rientra nel quadro di una antica tra-
dizione di accoglienza e grande cordialità. Sia che pernotti in un hotel, in un appartamento,
in un Bed & Breakfast, in una campanna o che tu scelga il campeggio, puoi sentirti a casa e
scoprire quanto è importante per noi il tuo benessere. L’offerta è tanto vasta quanto i desideri
dei nostri ospiti. Tipici hotel vallesani per famiglie si alternano a edifici di lusso di gran classe.
Centri benessere e hotel storici ti aspettano insieme a semplici ma accoglienti locande. Gli
hotel per bambini fanno brillare gli occhi ai più piccoli, e chi desidera dormire come si faceva
un tempo può scegliere anche di sognare rilassandosi sulla paglia. Tutti i tipi di alloggio hanno
però in comune una grande passione per i piaceri della tavola: dalla saporita cucina vallesa-
na, passando per i piatti rustici di un tempo, fino al menu da gourmet. Scegli liberamente, in
base ai tuoi gusti e al tuo budget. Sul sito www.vallese.ch trovi diverse possibilità di allog-
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Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 4–5
Carta escursionistica:
1:25 000 Les Diablerets – Massif des Diablerets
I pionieri che crearono il tour dei Diablerets
volevano far conoscere questo splendido
massiccio ai buoni camminatori. Oggi la mar-
cia a mezza costa si è tanto democratizzata
che il percorso è diventato una meta ideale
anche per gli escursionisti alle prime armi. Da
qualche anno camminatori di ogni tipo e
livello si incrociano sui vari tracciati del giro:
studenti, sportivi, pensionati e anche nume-
rosi turisti stranieri. La ricca scelta di rifugi,
capanne e locande che costellano il percorso
consente a ognuno di scegliere il proprio
ritmo per compiere il giro come meglio gli
conviene. Tanti sono gli elementi di richiamo
lungo il percorso: la flora, una delle più ricche
d’Europa, la fauna (gipeto, lupo, lince e tanti
altri) e soprattutto la possibilità di scoprire
un ambiente straordinario come quello del
vallone di Derborence e i campi carreggiati
attorno alla capanna di Prarochet. Splendide
le vedute panoramiche lungo il cammino si-
tuato sopra Gryon, Les Chaux offre una vista
imprendibile sul lago Lemano, la Val d’Illiez,
i Dents du Midi e la pianura del Rodano;
dall’altopiano di Tsanfleuron la vista abbrac-
cia la grande catena delle Alpi vallesane, dal
Monte Bianco al Monte Rosa. Compiere ques-
to giro significa anche attraversare tre can-
toni svizzeri: Berna, Vaud e Vallese.
10 Tour del massiccio dei Diablerets
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 6–8
Il Tour Wildstrubel inizia da Crans-Montana,
stazione di villeggiatura e terrazzo soleggiato
a quota 1500 metri, e si snoda verso est.
L’itinerario raggiunge presto una sommità
panoramica, il Mont Bonvin: dal Goms al
Monte Bianco, sul versante sud della valle del
Rodano, è tutta una successione di cime ma-
estose, solo il massiccio del Monte Rosa è
invisibile, nascosto dietro la cresta che col-
lega il Weisshorn al Zinalrothorn. Seguendo
il sentiero utilizzato un tempo dai contadini
si raggiunge l’arena alpina di Leukerbad, il
più grande centro termale d’Europa, adagia-
to tra impressionanti pareti rocciose. Entrati
nella Lötschental, celebre per le sue masche-
re tradizionali, si sale sul Lötschenpass, il più
antico valico alpino tra il Vallese e il canton
Berna. Il colle è situato in una zona di grande
interesse geologico, con una fauna e flora
straordinaria. La discesa verso Kandersteg
offre splendidi scorci su una valle romantica
e selvaggia. Il ritorno in Vallese si compie
passando da Lenk e Iffigenalp, per raggiun-
gere il Col du Rawyl. Ai piedi del colle si passa
il lago artificiale di Zeusier, racchiuso da un
vallone dalla natura incontaminata. Da lì il
cerchio si chiude e si raggiunge di nuovo il
punto di partenza, Crans-Montana.
11 Tour Wildstrubel
Grado di difficoltà ★★★★
Giorni di percorrenza: 9–11
Carta escursionistica: 1:50 000 Tour Monte Rosa
www.tmr-matterhorn.ch
Per definire con un appellativo il Tour del
Monte Rosa si dovrebbero usare espressioni
quali‚ grandioso’, maestoso’, ecc. L’escursione
in quota – di cui la tappa più famosa è
l’Europaweg – offre panoramiche di nume-
rosi Quattromila e si snoda attorno ai mas-
sicci del Monte Rosa e del Mischabel, le più
alte catene montuose della Svizzera.
Sul versante elvetico gli sguardi sono attrat-
ti dalle tre vette di Weisshorn, Weissmies e
Cervino; sul lato italiano è soprattutto il
Monte Rosa a mostrarsi in tutto il suo splen-
dore.
Suscitano curiosità gli insediamenti walser
che si incontrano nella valle di Saas e nelle
regioni di Macugnaga e Alagna. Si presume
che i Walser siano migrati nella regione a
sud del Monte Rosa nei secoli XIII e XIV, vali-
cando i passi del Monte Moro e del Teodulo.
In queste zone si parla ancora oggi una
lingua alemannica superiore detta «titsch»
o «titschu» (o «Walsertitsch» in tedesco),
molto simile al tedesco parlato in Vallese.
Il Tour del Monte Rosa richiede una buona
preparazione fisica. Chi preferisce concedersi
ogni tanto una pausa può ricorrere ai colle-
gamenti garantiti da autobus e impianti di
risalita.
La parte più difficile è la traversata del ghiac-
ciaio del Teodulo, l’unico tratto di sentiero
alpino dell’itinerario. Benché si tratti di una
zona di sci estivo, è meglio non sottovalutare
i pericoli e legarsi in cordata.
12 Tour del Monte Rosa
Grado di difficoltà ★★★★
Giorni di percorrenza: 7–10
Il Simplon-Fletschhorn Trekking è un «must»
per chi ama la natura e la libertà lontano dai
sentieri più trafficati.
In particolare, la tappa del passo di Saas, la
valle di Nanz e il tratto lungo il confine tra la
Svizzera e l’Italia sono di una bellezza tale
che è difficile descriverli a parole.
Sia il Sempione che il Fletschhorn sono fa-
mosi, ma per motivi completamente diversi:
il Fletschhorn è celebre perché per lungo
tempo è stato considerato un Quattromila.
Solo negli anni Cinquanta, con l’avvento di
sistemi di misura più precisi, si è dovuto rico-
noscere che gli mancavano ben 6 metri per
far parte di questo club esclusivo.
Dal XVII secolo il Sempione è uno dei più
importanti valichi delle Alpi. La sua storia è
legata a quella di due uomini che seppero
servirsi delle sue buone condizioni topo-
grafiche per far costruire vie di transito sul
valico: Kaspar Jodok von Stockalper nel
Medioevo e, solo 150 anni più tardi, Napo-
leone.
Negli anni attorno al 1990 vennero ricostruiti
ampi tratti dell’antica Via Stockalper, dando
così vita all’Ecomuseo del Sempione. I pitto-
reschi muri a secco e le tecniche utilizzate
riflettono fedelmente i metodi costruttivi me-
dievali, contribuendo a garantire il successo
internazionale di questo itinerario escursio-
nistico. L’esposizione allestita nell’antica lo-
canda (Alter Gasthof) di Sempione Villaggio
illustra quanto osservato lungo il cammino e
soddisfa numerose curiosità. La Via Stockal-
per rappresenta l’asse orientale del Simplon-
Fletschhorn Trekking. L’intero itinerario è un
gioiello di natura e cultura.
13 Simplon-Fletschhorn Trekking
Gle
tsch
ers
tube,
Märj
ele
nse
e
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 17–20
La veduta sulle tre cime Eiger, Mönch e Jung-
frau è una tappa obbligata per tutti i turisti
provenienti dai Paesi asiatici. Altrettanto
spettacolare è l’infinita distesa del contiguo
ghiacciaio dell’Aletsch. Non per niente, nel
2001 questo spettacolare capolavoro della
natura è stato riconosciuto «Patrimonio na-
turale mondiale Unesco».
Il tracciato dello Jungfrau – Aletsch Tour per-
corre la regione Patrimonio Unesco e le perle
della natura che la caratterizzano e unisce
una volta ancora l’Alto Vallese con l’Oberland
bernese.
Se è vero che queste due regioni vengono
spesso menzionate come se fossero un
tutt’uno, è altrettanto vero che le differenze
tra un versante e l’altro delle Alpi bernesi
sono notevoli. Prima fra tutte la vegetazione:
per farsene un’idea basta confrontare i
pendii aridi e dalla vegetazione rada della
rampa meridionale del Lötschberg, con il
verde saturo e intenso dei prati della regione
di Innertkirchen. Le diverse condizioni di vita
hanno plasmato per secoli il carattere delle
popolazioni al di qua e al di là delle Alpi
bernesi, una diversità che si riflette nella
lingua, nella cucina, negli usi e costumi,
nell’architettura, nella cultura e addirittura
nella religione. L’intera gita si trasforma così
in una successione di impressioni diverse che
stimola la sete di conoscenza.
Invece di compiere il Tour in una volta sola, è
indubbiamente più piacevole e arricchente
suddividerlo in diverse tappe giornaliere.
14 Jungfrau – Aletsch Tour
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 5–7
Carta escursionistica: 1:33 333 Portes du Soleil
È il colle delle Portes du Soleil, situato sopra
Les Crosets, che dà il nome a questo com-
prensorio sciistico ed escursionistico di oltre
400 km²: uno spazio naturale modellato
attorno a un raggruppamento di 14 villaggi
diventati stazioni di villeggiatura, ma senza
perdere la loro anima. Dalla cima delle Cor-
nettes de Bise o della Tour de Don, lo sguar-
do si tuffa nelle acque blu del lago Lemano.
Di fronte, Montreux e Losanna; più distanti,
sullo sfondo, si indovinano le sagome di
Jungfrau ed Eiger e la piramide del Cervino.
Ci si gira un po’, ed ecco che si ergono in
tutta la loro maestosa potenza i celebri
Dents du Midi, mentre sulla destra, vicinis-
simo, si stacca il Monte Bianco. Si percorre
un sentiero delle Portes du Soleil, fra alpeggi
che si affacciano sul confine, con tratti in
Francia (Alta Savoia) e altri in Svizzera (Val-
lese). Si cammina in due Paesi, ma in un’unica
regione, il Chablais. Una vegetazione molto
particolare, un paesaggio in cui sono ada-
giati migliaia di chalet, sapori locali tipici e
inconfondibili, panorami mozzafiato, mucche
di ogni tipo e colore, gli effetti benefici dei
bagni termali, l’importante rotta degli uccelli
migratori, i sentieri dei contrabbandieri, ter-
razzi panoramici, la storia delle abbazie del
Chablais e tanti laghetti montani meraviglio-
samente rinfrescanti.
15 Tour des Portes du Soleil
Grado di difficoltà ★★★★
Giorni di percorrenza: 5–6
www.tourduruan.com
Ruan è il nome della cima situata a nord del
lago artificiale di Emosson. Il Monte Ruan,
che culmina a quota 3044 metri, ha due cime
satelliti: a ovest il Petit Ruan (2847 m) e a
est il Grand Ruan (3057 m). Ai suoi piedi è
attorniato dai ghiacciai dei Fonds e del Ruan.
Il trek si snoda a cavallo tra due Paesi, la
Francia con la regione dell’Alta Savoia, o più
precisamente la valle du Haut-Giffre, e la
Svizzera, sul territorio del canton Vallese,
nel distretto di Saint-Maurice e sulle alture
della valle del Trient. Il punto culminante
dell’itinerario, il Cheval-Blanc a quota 2830
metri, regala un panorama meraviglioso che
racchiude in un unico sguardo le Alpi bernesi,
la pianura del Rodano, le Alpi vallesane, il
massiccio del Monte Bianco, il Chablais e
addirittura il Giura. Percorrere questo itine-
rario significa addentrarsi in un labirinto di
grandi massi calcarei complesso come una
roccaforte, scoprire un luogo detto Bout du
Monde, un magnifico anfiteatro degno di
chiamarsi «fine del mondo», attraversare
passaggi impervi attrezzati di corrimano,
affrontare tratti innevati nella regione degli
Ottans, arrampicarsi lungo gli 80 metri di
camino attrezzato con gradini, staffe e cate-
ne, per poi concludere il percorso infilandosi
tra cenge, «combe» e grosse rocce monto-
nate levigate dai ghiacciai.
16 Tour du Ruan
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 4–5
Carta escursionistica: 1:25 000 4 Vallées
Le 4 Vallées sono note soprattutto quale
comprensorio sciistico, uno dei più grandi
dell’arco alpino, e molto meno come regione
ideale per escursioni a piedi. Eppure, attra-
versare questi grandi spazi in estate è dav-
vero una gran bella esperienza. L’itinerario
coniuga due tipi di escursioni diverse: da un
lato un percorso alpino ai piedi delle grandi
vette e, dall’altro, splendide camminate
lungo le bisse (i canali irrigui) del Vallese cen-
trale. La parte alpina si snoda sopra il limite
del bosco in un universo di alpeggi verdeg-
gianti; consente di scoprire numerosi rifugi
accoglienti, di superare vari colli che culmi-
nano intorno ai 3000 metri (Col de Prafleuri),
ammirare l’impressionante diga artificiale
della Grande Dixence e tanti laghetti mon-
tani, osservare da vicino l’onnipresente fau-
na selvatica, scoprire con piacere fiori pro-
tetti e contemplare i panorami grandiosi che
solo le Alpi sanno offrire. La seconda parte si
snoda nel cuore del comprensorio sciistico:
da Savoleyres si può ammirare Verbier nel
suo scrigno verde, immaginarsi gli immensi
campi di sci nella loro veste invernale, per poi
scendere verso la giovane stazione turistica
di La Tzoumaz. Seguendo la Bisse de Saxon
si prosegue sopra Isérables e Nendaz fino
alla diga di Cleuson: una camminata piace-
vole e rilassante. Attraversati gli alpeggi
abitati da mandrie di mucche della razza
d’Hérens, si concluderà l’escursione sul pen-
dio della celebre Piste de l’Ours.
17 Tour des 4 Vallées
Grado di difficoltà ★★
Giorni di percorrenza: 5–6
Carta escursionistica: 1:25 000 Visp
Il Tour dell’Augstbordhorn ha due facce ben
distinte: quella fatta di piccoli villaggi e
terreni agricoli fra Embd e Oberems, e quella
naturale e selvaggia della valle di Turtmann e
del passo di Augstbord.
Gli accoglienti villaggi che circondano l’Augst-
bordhorn a quote tra i 1000 e i 1350 metri
sembrano altrettante perle di una splendida
catena. Qui l’agricoltura è ancora un’impor-
tante fonte di sostentamento, creando un
ambiente bucolico, intatto. Case di legno
scurite dal sole, fienili e granai compongo-
no i nuclei dei villaggi. Lungo il cammino si
incontrano pecore, capre e mucche della
razza d’Hérens, con un po’ di fortuna magari
anche degli yak, in momenti che invitano a
una sosta.
Questo tratto è percorribile senza problemi
da maggio a inizio novembre e, grazie alla
brevità delle tappe, è una bella avventura
anche per tutta la famiglia. In vari punti si
può anche interrompere il cammino e prose-
guire con i mezzi pubblici.
La valle di Turtmann seduce per la sua straor-
dinaria bellezza e il suo aspetto completa-
mente naturale. Ma per superare il passo di
Augstbord bisogna aspettare fine giugno o
inizio luglio: situato a quota 2894 metri,
costituisce indubbiamente la tappa più im-
pegnativa e non va sottovalutato.
Le montagne della valle di Turtmann, la ca-
tena del Mischabel e la vista del maestoso
Bietschhorn sono altrettanti elementi di
richiamo per chi cerca panorami incantevoli
e variegati.
18 Tour Augstbordhorn
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Grado di difficoltà ★★★★
Giorni di percorrenza: 6
Il giacimento mineralogico di Lengenbach,
nella valle di Binn, è uno dei 10 più impor-
tanti al mondo. In questo sito sono stati
rinvenuti ben 19 minerali diversi, e sono oltre
100 quelli rinvenuti nell’intera valle di
Binn. Importanti sono anche i ritrovamenti
registrati sul Monte Cervandone e sull’Alpe
Devero.
Il Tour dei minerali si snoda attorno al Parco
paesaggistico della valle di Binn (160 km²) e
al contiguo Parco naturale Alpe Veglia – Alpe
Devero (85 km²): sul piano naturalistico è
uno dei più interessanti in assoluto.
Ma anche sul piano storico e archeologico ha
molto da offrire. Nella regione di Binn sono
stati trovati oggetti in ceramica, gioielli e
armi risalenti al IV secolo a.C., nella regione
di Veglia addirittura reperti dell’VIII secolo
a.C. Tra Sempione Villaggio e il passo del
Sempione l’itinerario segue la Via Stockalper,
il sentiero storico per eccellenza, aperto al
turismo escursionistico dal 1994 sotto forma
di Ecomuseo.
Chi vuole approfondire le proprie conoscenze
sui tesori del Tour dei minerali può saziare la
propria sete di sapere in uno dei numerosi
musei lungo il percorso.
Molti evitano il passo di Saflisch per via della
sua notevole lunghezza. Ma come recita
l’adagio, il cammino è la meta. Tanto più che
la fatica della salita è ampiamente ripagata
da uno dei panorami più spettacolari della
regione.
19 Tour dei minerali
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 5–7
Il Goms è considerato la culla delle migrazioni
walser. Questo popolo operoso raggiunse
nel XIII secolo la val d’Ossola (ted. Eschen-
tal) attraverso il passo dell’Arbola e la val
Formazza via passo del Gries. L’imponente
ponte del 1761 a Ladstafel, nella valle di
Egina (Ägenetal), testimonia dell’importanza
acquisita dal valico nel Medioevo per il com-
mercio tra l’Italia settentrionale e l’Oberland
bernese.
Salendo nella val Formazza si notano presto
i toponimi segnalati in due lingue. I contatti
transfrontalieri sono tuttora molto stretti,
ma nel corso dei secoli la lingua tedesca
è praticamente scomparsa, soppiantata dal-
l’italiano.
L’escursione segue le orme dei Walser, ma
non solo: tutto il percorso è una successione
di meravigliose scoperte. Ampi tratti si sno-
dano attraverso il Parco paesaggistico della
valle di Binn, riconosciuto dal 2008 quale
parco naturale regionale. È noto per la sua
eccezionale ricchezza mineralogica e per la
grande varietà di flora e fauna.
La val Formazza è ricca di laghetti montani e
di cascate; la più celebre, la cascata del Toce
nella frazione Sottofrua, ha un salto di ben
143 metri.
Impagabile la vista dal popolare Gommer
Höhenweg (sentiero in quota della valle del
Goms) sull’alta valle dai pendii ondulati, nota
anche per la sua ricchezza culturale e culi-
naria.
20 Tour Walser
Grado di difficoltà ★★★★
Giorni di percorrenza: 4–5
www.tourduwildhorn.ch
Fra gli itinerari escursionistici di più giorni,
alcuni vengono definiti dei classici. Il giro del
Wildhorn rientra in questa categoria. Cinque
giorni tra i cantoni del Vallese e di Berna,
cinque giorni di panorami spettacolari sulle
cime ghiacciate del Wildhorn, cinque giorni
di pura natura. Il Tour del Wildhorn propone
giornate di marcia molto varie e piene di
sorprese: sentieri intagliati nella roccia, tratti
attrezzati con cavi, salite ripide su pendii
detritici, arrampicata su pietraie, passaggio
sotto una spettacolare cascata, discesa su
quattro o cinque scalette verticali connesse,
salita su terreno ciottoloso e instabile, sen-
tiero stretto ed esposto munito di cavi di
sicurezza, numerosi laghetti montani, pas-
seggiate tra aconiti e qualche stella alpina,
salite su bei pascoli che le mucche condivi-
dono con tante marmotte, vedute panora-
miche sui ghiacciai della Plaine Morte, dei
Diablerets, del Monte Bianco, sul Grand
Combin e le vette che circondano la Val
d’Hérens, attraversamenti di labirinti di rocce
bianche, vista sulle tantissime cascate che
precipitano sulle pareti scoscese, due giorni
senza alcuna traccia di verde ecc. ecc. In
poche parole, il Tour del Wildhorn è un itine-
rario ad anello estremamente interessante,
ma riservato agli escursionisti allenati ed
esperti che non soffrono di vertigini.
21 Tour del Wildhorn
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 7–9
Carta escursionistica: 1:50 000–5027T
Grand St-Bernard – Combins – Arolla
Fra il massiccio del Grand Combin e la Dent
d’Hérens, culminanti tutti e due a oltre 4000
metri di altitudine, l’uomo ha eretto delle
immense dighe artificiali per addomesticare
le acque di fusione dei grandi ghiacciai alpini,
fra queste la diga della Grande Dixence. A
cavallo tra il Vallese svizzero e l’Alta Val-
pelline italiana, in una regione in cui abbon-
dano laghi meravigliosi, il Tour des Grands
Barrages è un itinerario d’alta quota che
tocca i 3087 metri, poco impegnativo sul
piano fisico, con solo uno o due passaggi
scoscesi e la traversata di un ghiacciaio, sul
Col de Collon. Il percorso unisce tra di loro
quattro grandi dighe: quella del Mauvoisin
nella valle di Bagnes a 1962 m, la diga di
Place Moulin nella Valpelline a 1970 m, la
Grande Dixence nella Val d’Hérens a 2364 m
e quella di Cleuson nella valle di Nendaz a
2186 m. L’itinerario è ricco di sorprese: il
sentiero-balcone che costeggia il lago di
Mauvoisin, il colle di Crête Sèche, valico di
confine con l’Italia, la diga di Place Moulin
che chiude la parte alta della Valpelline, il
Col de Collon attraverso il quale si rientra in
Svizzera, lo spettacolo impressionante dei
seracchi del versante nord del Mont Collon,
l’alto ghiacciaio di Arolla dove è necessario
legarsi in cordata, il passaggio del Col de
Riedmatten, i tanti rifugi e i meravigliosi
valichi superati in mezzo a paesaggi altret-
tanto spettacolari.
22 Tour des Grands Barrages
Grado di difficoltà ★★★★
Giorni di percorrenza: 8 –10
Carta escursionistica: 1:50 000 Tour Matterhorn
www.tourducervin.ch
La piramide calcarea emblema della Svizzera
offre lo spunto per un’escursione da fiaba.
Due belle ed eleganti stazioni turistiche,
l’italiana Breuil-Cervinia e la svizzera Zermatt,
si uniscono in uno dei più bei percorsi ad
anello delle Alpi. Il Tour del Cervino è un trek
d’alta quota che si snoda in otto tappe, fra
sei valli e tre culture (Alto Vallese di lingua
tedesca, Vallese centrale francofono e Valle
d’Aosta italiana). Lungo il percorso si incon-
trano oltre venticinque vette sopra i 4000
metri, si attraversa un’infinità di alpeggi
abitati in ambienti dalla flora e dalla fauna
intatti e si visitano numerosi villaggi tradi-
zionali, rinnovando con ogni tappa il piacere
di marciare nella natura. La ricchezza del
percorso si snoda da una valle all’altra,
ognuna con la propria storia, la propria cul-
tura e la propria caratteristica architettura
locale. Tuttavia, non si tratta di una passeg-
giata: il superamento di colli a oltre 3000
metri di quota e di due ghiacciai richiede
esperienza e resistenza. Molto più impe-
gnativo e tecnico del Tour del Monte Bianco,
il Tour del Cervino è pertanto riservato agli
escursionisti esperti, in grado di adeguare
il ritmo in funzione della situazione della
montagna, delle condizioni meteorologiche e
della propria forma fisica. Questo itinerario
di 120 chilometri saprà presto affermarsi tra
i più belli delle Alpi. Un ottimo motivo per
inserirlo nel proprio palmarès!
23 Tour del Cervino
Grado di difficoltà ★★★
Giorni di percorrenza: 5–6
Carta escursionistica: 1:50 000–5027T
Grand St-Bernard – Combins – Arolla
www.tourdusaintbernard.com
Tutti conoscono il cane Barry, con il suo
barilotto al collo, celebre soccorritore dei
viaggiatori dispersi in montagna sulle orme
di San Bernardo. Ovviamente il colle del San
Bernardo non è solo celebre per il suo cane,
ma anche per essere un valico mitico tra
la Svizzera e l’Italia, che ha visto passare
Napoleone, Annibale e tanti altri. Ma il Tour
del San Bernardo è anche fatto di luoghi
selvaggi, di paesaggi meravigliosi, di riserve
naturali e di incontri inattesi.
Intraprendere questo cammino significa las-
ciare dietro di sé la civilizzazione alla Combe
de Drône, salire al Col des Chevaux, seguire
un sentiero storico, superare il colle di
St-Rhemy per entrare in Italia, valicare il
Col de Malatrà per ammirare la splendida vis-
ta sul Monte Bianco, scoprire stelle alpine,
camminare nel parco naturale di la Combe
de l’A per scorgere camosci e stambecchi,
arrampicarsi sul Mont Rogneux, punto culmi-
nante dell’itinerario a quota 3032 metri, per
ammirare i massicci alpini: le Alpi vallesane e
bernesi, la cresta del Giura e il massiccio del
Monte Bianco. Si attraversa quindi Bourg-
St-Pierre e si costeggia il lago artificiale dei
Toules, prima di scendere attraverso campi
fioriti fino all’Ospizio del Gran San Bernardo.
Lì, a 2469 metri di altitudine, i canonici per-
petuano la tradizione di ospitalità e rispetto
per i viandanti. Un museo con diaporama
illustra la storia dell’ospizio. Termina qui il
Tour del San Bernardo, lasciando ai viandanti
moderni il ricordo di stambecchi maestosi in
uno scenario di paesaggi incantevoli.
24 Tour del San Bernardo
Grado di difficoltà ★★
Giorni di percorrenza: 5–7
www.tourdesdeuxrives.ch
Il Tour des Deux Rives, accessibile alle fami-
glie, si snoda tra la catena dei Dents du
Midi e il massiccio dei Muverans, su un terri-
torio che cela un grande patrimonio geolo-
gico, zoologico e culturale. Da 418 a 2544
metri di altitudine, 80 km di percorsi seg-
nalati in conformità alle norme svizzere per
i sentieri escursionistici, 30 ore di cammino
effettivo, da 5 a 7 tappe giornaliere, questo
itinerario è destinato ai buoni camminatori
muniti di attrezzatura da montagna. Nume-
rose strutture di alloggio e ristorazione – al-
berghi, ostelli, camere in affitto e rifugi –
sono pronti ad accogliere gli escursionisti
a ogni tappa. A 90 minuti da Ginevra, con
uscite autostradali a Bex, St-Maurice e Mar-
tigny o grazie alle numerose stazioni FFS, alla
teleferica da Dorénaz a Champex d’Alesse,
al treno a cremagliera e agli autopostali, è
possibile raggiungere questo meraviglioso
percorso ad anello e abbreviare il cammino
in caso di stanchezza. L’itinerario è ricco
di luoghi d’interesse, curiosità e attrattive:
riserve naturali, sentieri didattici, saline,
paludi, marmitte glaciali, giardino botanico
alpino, fortificazioni, fortezze, castelli, grotte,
basilica, scavi archeologici, osservatorio,
aziende alpestri, dighe artificiali e laghetti
montani, parco zoologico alpino e piscina,
gole, cascate, impianti eolici, pareti di arram-
picata e bagni termali.
25 Tour des Deux Rives
Grado di difficoltà ★★★★
Giorni di percorrenza: 17–20
Questo percorso rappresenta il sogno di
numerosi escursionisti. Un solo sentiero
che congiunge le due località leggendarie
dell’alpinismo, al cospetto di Monte Bianco
e Monte Rosa e sotto lo sguardo vigile del
Cervino. Lungo il percorso si scopre uno dei
panorami più incantevoli delle Alpi, in mezzo
ai celeberrimi quattromila. Si attraversano
valli splendide, che accolgono i pittoreschi
villaggi tipici del Vallese.
Gli ampi boschi di montagna, il paesaggio
alpino ricco di vita e di colori, ghiacciai e
passi ad altezze di quasi 3000 metri, sono i
protagonisti di questo viaggio nel cuore delle
Alpi. Ascolta gli animali, goditi la bellezza dei
fiori e i profumi di questa terra straordinaria.
Non ci sono particolari difficoltà che possono
impedirti di inserire questo percorso tra i tuoi
preferiti. Lasciati trasportare nella tua avven-
tura lungo magnifiche discese, grandi salite
e meravigliosi sentieri in cresta, per poi ri-
posarti in rifugi accoglienti. Sul versante
francese il sentiero sale lungo la Valle
dell’Arve e oltrepassa il confine sul Col de
Balme a 2’200 m s.l.m. Sul versante svizzero
il percorso si estende a sud del Rodano, a
un’altezza che va dai 1’300 ai 2’900 m. Il
tracciato conduce a luoghi leggendari come il
Gran San Bernardo, le dighe di Mauvoisin,
Dixence e Moiry, il Col de Riedmatten, l’hotel
Weisshorn e il rifugio Topalihütte.
26 Chamonix – Zermatt
Grado di difficoltà ★★★★
Giorni di percorrenza: 25–40
Carta escursionistica: 1:50 000–5027T
Grand St-Bernard – Combins – Arolla
5028T Monte Rosa – Matterhorn
Topo-guide Alptrekking
www.alptrekking.com
Un sogno si avvera. Con ALPtrekking, d’ora
in poi non sarà più necessario partire per
l’Himalaya per compiere un grande trek in
montagna. ALPtrekking ha come contesto
i più prestigiosi 4000 delle Alpi: Mischa-
bel, Monte Rosa e Punta Dufour, Cervino,
Weisshorn, Dent Blanche, Combins e Monte
Bianco. L’itinerario è particolarmente affas-
cinante: supera colli di 3000 metri di alti-
tudine, costeggia laghi naturali e artificiali,
visita rifugi accoglienti, scende nelle vallate
per incontrare gli abitanti, attraversando
paesaggi grandiosi e straordinariamente vari.
ALPtrekking collega il Tour del Monte Bianco
con il Tour del Monte Rosa e comprende, sia
a nord che a sud, i tronconi esterni dei Tour
del San Bernardo, dei Combins, dei Grands
Barrages e del Cervino. ALPtrekking è un trek
italo-franco-svizzero lungo oltre 500 km per
60’000 metri di dislivello, che richiede da 25
a 40 giorni di marcia e che offre a ognuno
il piacere di conoscere meglio se stesso
scoprendo una natura grandiosa. Un itine-
rario che porta a valicare ripetutamente i
confini di tre Paesi senza mai cambiare
regione, poiché il Vallese, la Savoia e la Valle
d’Aosta possiedono un patrimonio e un
passato comune e invitano l’escursionista a
scoprire una moltitudine di paesaggi alpini
che l’uomo ha imparato a condividere con la
natura.
27 ALPtrekking
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