Vulture Magazine, 28 gennaio 2011

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VULTURE MAGAZINE 1 Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata Sommario 28 Gennaio 2012 Via Anzio Giuseppe Zanardelli E Giustino Fortunato Zia Giulia Mazzeo compie 100 Genetica Prenatale: Seminario Di Approfondimento A Rionero Edith Stein, da filosofa a Santa d’Europa Consegnate al Presidente Del Consiglio Regionale Seimila Firme a Difesa Dell’ospedale Di Venosa Venosa. Il Vice Sindaco Dott. Visaggio Risponde Al Consigliere Navazio Gemellaggio fra "Jeta Arbereshe" (Calabria) E "Basilicata Arbereshe" Rapolla. Elezioni Comunali Villa D’agri Finale Provinciale Di Corsa Campestre Ii Grado. Venosa. 23 Gennaio 2012. Campionato Di Calcio Giovanissimi Lorella Falcone in Quartet Lucano il minerale anti-inquinantiMaschito.

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notizie dal cuore della Basilicata

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Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 28 Gennaio 2012 Via Anzio Giuseppe Zanardelli E Giustino Fortunato Zia Giulia Mazzeo compie 100 Genetica Prenatale: Seminario Di Approfondimento A Rionero Edith Stein, da filosofa a Santa d’Europa Consegnate al Presidente Del Consiglio Regionale Seimila Firme a Difesa Dell’ospedale Di Venosa Venosa. Il Vice Sindaco Dott. Visaggio Risponde Al Consigliere Navazio Gemellaggio fra "Jeta Arbereshe" (Calabria) E "Basilicata Arbereshe" Rapolla. Elezioni Comunali Villa D’agri Finale Provinciale Di Corsa Campestre Ii Grado. Venosa. 23 Gennaio 2012. Campionato Di Calcio Giovanissimi Lorella Falcone in Quartet Lucano il minerale anti-inquinantiMaschito.

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GIUSEPPE ZANARDELLI E GIUSTINO FORTUNATO

Durante il viaggio in Basilicata Zanardelli fu ospite in casa Fortunato a Rionero

Com’è noto fra Giuseppe Zanardelli (Brescia 1820-Moderno 1903) e Giustino Fortunato (Rionero 1848- Napoli 1932), il primo del profondo Nord e il secondo del profondo sud, vi fu una grande stima ed affettuosa amicizia. Più volte il parlamentare rionerese aveva descritto all’on. Zanardelli le condizioni di estrema miseria ed arretratezza del Mezzogiorno d’Italia. Tanto da convincere Zanardelli, presidente del Consiglio dei ministri, a compiere, nel 1902, il famoso viaggio in Basilicata per conoscere “de visu” le reali condizioni socio - economiche della nostra regione. Giuseppe Zanardelli, ormai avanti negli anni (ottantaduenne), dopo aver girato in lungo e in largo la Basilicata con mezzi di fortuna, spesso a dorso di mulo e su carri tirato da buoi e constato con i suoi occhi le drammatiche condizioni delle popolazioni lucane, si fermò a Rionero per alcuni giorni di riflessione. Era già stato a Matera e altri paesi lucani anche a Palazzo San Gervasio, a Venosa e a Melfi. “L’on. le Zanardelli, - riportò la Tribuna di Roma il 28 settembre 1902 -

partito iersera da Melfi, giunse qui a Rionero prima di mezzanotte. Era accompagnato da Ciuffelli, Talamo, Fortunato, Granturco, Lacava, Pavoncelli e Torraca. Tutti sono ospiti in casa Fortunato. Una gran folla accolse il ministro, che si tratterà qui oggi e domani per riposarsi e meditare il discorso, che dopodomani a sera terrà a Potenza. Il tempo si è rimesso buono”. “Nella serata del 28 settembre vi fu un sontuoso pranzo, in casa Fortunato, in onore del Presidente del Consiglio, cui parteciparono le autorità locali, i sindaci del Mandamento e i deputati qui convenuti”. “Allo champagne - riporta sempre la Tribuna di Roma il 29 settembre -, si levò il sindaco di Rionero, avv. Eugenio Brienza, che, a nome dei conterranei, inneggiò al patriottismo di Giusppe Zanardelli, augurando che, pel bene del Mezzogiorno, egli rimanga ancora lungamente a capo del Governo. Seguì l’on. Granturco, che disse di aver suggerito a Giustino Fortunato di scrivere in onore di Zanardelli gli ultimi volumi della preziosa collana storica, onde, con singolare magistero di storico, di artista, egli seppe illustrare la nativa valle di Vitalba. Profondamente commosso, il Presidente del Consiglio si alzò a sua volta, e riaffermando la sua decisa volontà di fare tutto quanto sia possibile pel bene di queste regioni, e ringraziato per le sue parole l’on. Granturco, a lui legato da vincoli di antica affettuosa amicizia, brindò a Melfi, a Rionero, alla casa ospitale del suo carissimo amico Fortunato”. “L’on. le Fortunato rispose, con commovente semplicità, che il massimo onore della sua casa sarà l’aver ospitato Giuseppe Zanardelli”. Una piccola lapide, posta sulla parete dell’elegante scala marmorea che porta al piano superiore del palazzo, ricorda il breve soggiorno dell’illustre ospite che “ qui indagati i mali della Basilicata, meditò provvedimenti a lenirli”. Da Rionero, nella mattinata del 29 settembre, l’onorevole Zanardelli, si portò a Potenza ove, a conclusione del suo

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memorabile viaggio, pronunziò il sentito e accorato discorso. “ Percorsi più giorni – disse, fra l’altro, il Presidente del Consiglio dei ministri – distese di monti, nudi, brulli, senza qualsiasi produzione, senza quasi un filo d’erba, e avvallamenti altrettanto improduttivi. Si correva per ore e ore senza trovare una casa, ed al desolato silenzio dei monti e delle valli, succedeva il piano mortifero dove fiumi sconfinati scacciavano le colture, e straripando, impaludarono. E vidi, ad esempio, il letto dell’Agri identificarsi colla valle dell’Agri e l’acqua vagante non avere quasi corso in quelle sterminate arene. Se le campagne sono in gran parte deserte, e, per la malaria, pestilenziali, gli abitanti alla loro volta non sono sicuri. Combattiamo insieme - concluse il suo discorso - una grande battaglia contro le forze della natura e contro le ingiurie degli uomini. Non aspiro ad alcuni bene maggiore che a quello di uscire da questa battaglia, insieme a voi, vittorioso”.

Di qui la ferma convinzione della necessità di approvare urgenti e adeguati

provvedimenti legislativi per risollevare le misere condizioni in cui si trovavano le popolazioni della Basilicata. E fu l’uomo di parola. Infatti, l’on. Zanardelli preparò quel disegno di legge che, presentato alla camera il 27 giugno 1903 e discusso nel febbraio 190 dopo la morte del suo ideatore, fu definito uno dei primi esempi di legislazione speciale a base regionale. I provvedimenti contenuti nella legge del 31 marzo 1904, conosciuta come Legge Zanardelli, erano divisi in quattro gruppi. Nel primo erano compresi: nuovi tronchi di strade nazionali e provinciali, la sistemazione e ultimazione delle strade comunali obbligatorie, la costruzione di strade di allacciamento per i comuni e le frazioni di comuni isolati; l’aumento del contributo dello stato per la costruzione di strade di accesso alle stazioni ferroviarie, il completamento della. – montana se necessari agli abitati pericolanti, fornitura di acqua potabile, spese di risanamento soprattutto per Matera e Campomaggiore (sventramento di rioni insalubri); sistemazione dei bacini imbriferi e correzione dei corsi d’acqua; bonifica per combattere la malaria; utilizzazione delle acque a scopo industriale e di irrigazione. Il secondo gruppo di provvedimenti riguardava il rimboschimento e la sistemazione dei pascoli. Il terzo mirava a risollevare le sorti dell’agricoltura con la creazione di quattro cattedre ambulanti. Il quarto gruppo riguardava le agevolazioni tributarie.

La legge del 31 marzo 1904, per la verità, non entusiasmò certo Giustino Fortunato che, addirittura non la votò. Essa se non

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risolse gli annosi problemi che attanagliavano la Basilicata, anche per esigui finanziamenti dello Stato, ebbe il merito di metterli in evidenza e determinare la consapevolezza della necessità di interventi adeguati.

“L’onorevole Zanardelli - disse Giustino Fortunato come sintesi del viaggio presidenziale - ha posto il problema del mezzogiorno, che è e sarà per lunga ora il problema fondamentale di tutta la nuova politica dello Stato italiano”.”Certo - subito dopo aggiunse -, averlo così posto, non significa punto averlo risoluto: tutt’altro. Ma averlo posto è già molto, anzi moltissimo”. In effetti, se è vero che la legge speciale per la Basilicata porta la data del marzo 1904, fino al marzo 1905 non fu approvato il regolamento per la sua esecuzione. Solamente il 18 maggio 1906 fu approvato il piano regolatore per le opere pubbliche per una somma complessiva di 51 milioni a favore di 358 opere di cui 105 da eseguirsi entro i primi due esercizi per un ammontare di 9 milioni. Della ricorrenza del centenario della visita dell’onorevole Zanardelli in Basilicata a suo tempo si è molto parlato e scritto sui vari organi d’informazione lucani. La sede Rai della Basilicata ha messo in onda dei buoni servizi che hanno illustrato le varie tappe del viaggio nella nostra regione. Inspiegabilmente, però, sono state saltate quelle effettuate nella zona del Vulture ( Palazzo San Gervasio, Venosa, Melfi) e a Rionero in particolare. La cosa, in verità, ci ha lasciato alquanto perplessi. Riteniamo, tuttavia, che una maggiore conoscenza e una puntuale rivisitazione di quegli eventi, possono aiutarci a fare una serena riflessione su quanto e come è stato dallo Stato unitario, in tempi non certamente floridi, per il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni meridionali e lucane in particolare.

Michele Traficante

Zia Giulia Mazzeo compie 100

Nata a BARILE (POTENZA) di sana tempra skipetara, zia GIULIA MAZZEO festeggiata dai due figli Felicia e Paolo (soci veterani della Pro Loco) e vari nipoti , compie , in questi giorni, 100 anni nella casa di Via Nazionale Rapolla. La prima era in via Valdenos, nel centro storico barilese. Una bella e gustosa torta prediposta per l'occasione ed una pergamena da parte del presidente Daniele Bracuto e da tutto il direttivo, per augurare alla cara zia Giulia tanti anni ancora di buona salute e serenità. Zia Giulia Mazzeo, casalinga e responsabile della conduzione di vigneti ed oliveti di famiglia (vedova di Giovanni Botte, dal luglio1944, disperso in guerra su uno degli aerei militari che lasciavano Rodi nell'Egeo) è stata sempre attiva e laboriosa. Una dieta "mediterranea" ante litteram le ha permesso, con un buon bicchiere di Aglianico doc dell'azienda familiare, tanta verdura e frutta di stagione, di raggiungere il traguardo del secolo di vita. In intimità una messa di ringraziamento con don Tommy Garzìa, parroco del paese, e tanti aneddoti in lingua albanese e ricordi, belli e brutti (terremoti, guerre ecc.) da raccontare ai più giovani ed ai numerosi membri del ceppo familiare. Oltre che vive felicitazioni da "Il Quotidiano della Basilicata". .

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GENETICA PRENATALE: SEMINARIO DI

APPROFONDIMENTO A RIONERO

Molte donne che provano ad avere figli si ritrovano a fronteggiare realtà sconfortanti come aborti ricorrenti e apparentemente senza motivo, altre magari hanno il primo figlio senza problemi e poi si ritrovano a combattere anni nel tentativo di portare avanti una seconda gravidanza senza però avere successo. In entrambi i casi bisogna affidarsi a tecniche diagnostiche specifiche oltre che ad un’equipe di medici e ginecologi esperti, che siano in grado di porsi le giuste domande e prescrivere le analisi idonee. Questi gli obiettivi del seminario “Management della gravidanza a rischio: alterazioni genetiche e della coagulazione” promosso oggi a Rionero in Vulture dal Laboratorio Analisi Flovilla con la presenza di due relatori scientifici d’eccezione il prof. Maurizio Maraglione, professore associato in Genetica Medica, facoltà di Medicina e Chirurgia Università Foggia che ha tenuto una comunicazione specifica su “Malattie genetiche e gestione del rischio in gravidanza” e della dott.ssa Elvira Grandone responsabile U.O. Emostasi e Trombosi Irccs “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo che ha tenuto una relazione specifica su “screening trombofilico e profilasi antitrombotica in gravidanza”.

Quali possono essere le problematiche di coagulazione del sangue causa di aborti ricorrenti? I fenomeni di abortività in gravidanza – è stato evidenziato - sono purtroppo eventi non rari. Mentre le alterazioni ormonali, immunitarie, uterine, e cromosomiche rientrano ormai come possibili cause di aborti ripetuti, recenti studi si orientano verso una nuova direzione: la genetica dei fattori della coagulazione del sangue. Le donne sofferenti di trombofilia ereditaria, eccessiva coagulazione causata da un'anomalia genetica, sono infatti la categoria più a rischio di aborto in utero a gravidanza avanzata. Nella maggior parte dei casi la morte del feto è causata da alterazioni geniche di uno o più fattori della coagulazione del sangue che determinano l'instaurarsi di una trombosi placentare, caratterizzata da una ostruzione dei vasi sanguigni placentari.

Dal punto di vista della trasmissione genetica, la maggior parte dei difetti trombofilici si presenta in forma eterozigote e si trasmette con modalita' autosomica dominante a penetranza incompleta. Le persone affette hanno una possibilità su due di trasmettere la predisposizione alla malattia ai figli, indipendentemente dal sesso. In gravidanza, una condizione genetica di eterozigosi o omozigosi per uno o più di questi geni è considerata predisponente all'aborto spontaneo.

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Un seminario di approfondimento sul tema della genetica prenatale – sottolinea Antonio Flovilla – che abbiamo ritenuto interessante promuovere dati il progresso delle tecniche diagnostiche e il crescente interesse per la profilassi in gravidanza e le alterazioni genetiche riscontrabili.

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EDITH STEIN, da filosofa a Santa d’Europa

“Una sintesi drammatica del nostro secolo”. Così Giovanni Paolo II definiva Edith Stein in occasione della sua santificazione. Era poco più di un anno fa, domenica 11 ottobre del 1998. E dopo un anno il Papa polacco, lo stesso che da giovane ha vissuto gli orrori dell’Olocausto in Polonia, fa di questa Santa la Patrona d’Europa, come Santa Caterina. E’ la prima ebrea della storia, dopo gli Apostoli, ad essere elevata agli onori degli Altari. Ma chi era Edith Stein? Nata a Breslavia (in Polonia) nel 1981 in una colta famiglia ebrea. Studiò filosofia con Edmund Husserl, il filosofo tedesco della Fenomenologia, del quale divenne

assistente. Praticò anche la docenza, ma per poco tempo, presso l’Università di Munster. Si convertì al Cattolicesimo nel 1922, (contribuì non poco la lettura di Santa Teresa d'Avila), quando ricevette il battesimo, nonostante gli ostacoli della famiglia. Continuò intanto ad esercitare la propria attività intellettuale a sostegno dei diritti della donna, e nel contempo intensificava gli studi filosofici nel tentativo di contemperare il pensiero di S.Tommaso d’Aquino con la Fenomenologia di Husserl. Ma dopo la conversione, avvertì sempre più forte il bisogno di entrare in convento. E lo fece nel 1933 entrando a far parte delle Carmelitane di Colonia e diventando suor Teresa Benedetta della Croce. Non fu certo senza traumi e conflitti interiori la scelta di Edith Stein, consapevole della “fede e fedeltà al Dio dei padri”, cui la famiglia era legata. La quale, come lei stessa scriverà, “pur rispettando la scelta della figlia, non riuscì mai a condividerne le ragioni”. E scrisse ancora: “E’ duro dover assistere al dolore di coscienza di una madre, senza poterla aiutare con mezzi umani”. Dopo di lei, anche la sorella si convertirà e diventerà suora: sarà l’unica della famiglia a seguirla nella conversione. Con le persecuzioni naziste iniziarono i problemi e le sofferenze per la Stein. Dopo la eccezionale ondata di violenza esplosa con la “notte dei cristalli” (era il 1938), la suora, anche per garantire la incolumità delle consorelle, lasciò la Germania per trasferirsi nel Carmelo olandese di Echt. Ma anche lì incomberà lo stesso destino di milioni di altri ebrei. Finì insieme alla sorella ad Auschwitz, dove morirà il 9 agosto del 1942, e seppellita in una fossa comune. Della sua drammatica quanto illuminante vicenda umana il Cinema si è occupato qualche anno fa. Il film è “La settima stanza” diretto dalla regista ungherese Marta Mészàros, già autrice di opere sulla condizione femminile come “Nove mesi” (del ’76) e “Una madre, una figlia” (del

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1980). “La settima stanza” venne inserito nella Rassegna rionerese di Cinema d’autore nel ’97, a cura del CineClub “V. De Sica”, e molta fu l’emozione suscitata nel pubblico. La Mészàros ripercorre le tappe più importanti della vita della Stein con fedeli ambientazioni storiche e tentativi di esplicitare concetti filosofici di non comune approccio. La fede e la Fenomenologia sono alla base della scrittura cinematografica, e pure gli orrori dell’Olocausto sono trattati senza incidere troppo sull’emotività. La complessità e la semplicità (a un tempo) di Edith Stein fanno del film un’opera di grande valore artistico e culturale, tenendo fede alla sua “passione per la Verità” e alla “Verità come passione”. Dagli scritti di Santa Teresa d’Avola, da cui scaturì per la Stein la “rivelazione”, trasse “Il Dio personale che ti ama personalmente: ecco la Verità”. Armando Lostaglio ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

POTENZA. 27 GENNAIO 2012. CONSEGNATE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE,

VINCENZO FOLINO, CIRCA SEIMILA FIRME A DIFESA

DELL’OSPEDALE DI VENOSA

Potenza Consegnate al presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, le circa 6000 firme raccolte

prevalentemente nel comune di Venosa, con l’adesione dei Sindaci dell’area dell’Alto Bradano, a sostegno della richiesta di abrogare o modificare l’art. 20 della Legge Regionale n° 17/11, riguardante la riorganizzazione dei presidi ospedalieri, al fine di consentire presso l’Ospedale di Venosa gli interventi di chirurgia di elezione o programmati. La delegazione del Comitato “Diritto alla Salute, se non ora, quando” accompagnata dal consigliere regionale Mario Venezia (Pdl), era composta dai sindaci dei Comuni di Venosa (Bruno Tamburriello), Forenza (Franco Mastrandrea), Banzi (Nicola Vertone), e Ripacandida (Giuseppe Annunziata), dall’assessore comunale del Comune di Maschito, Michelangelo Volpe e dai consiglieri provinciali Aurelio Pace e Giuseppe Di Leo.Il sindaco di Venosa ha compiuto una breve cronistoria dell’iniziativa ed ha ribadito l’obiettivo alla base della campagna democratica, quello di “scongiurare il ridimensionamento dell'ospedale San Francesco, previsto dalla legge regionale dello scorso mese di agosto per il riordino del sistema sanitario e, quindi, difendere i servizi sanitari di un’area, quella dell’Alto Bradano, sulla quale gravano diverse criticità a partire da una viabilità non rispondente alle esigenze dell’area”.“Non si tratta di una sterile lotta di campanilismo – ha sottolineato Tamburriello – ma di una richiesta ragionevole e giusta che va nella direzione di venir incontro alle esigenze di famiglie e medici”. Il sindaco del Comune, auspicando che la petizione venga accolta dal Consiglio regionale, ha ringraziato, a nome dei cittadini dell’Alto Bradano, il Presidente Folino per aver accettato il confronto e aver dimostrato sensibilità sulla delicata questione. Da parte del Presidente del Consiglio regionale l’impegno a consegnare la raccolta di firme ad ogni consigliere regionale che potrà, ove lo riterrà opportuno, presentare a riguardo una proposta di modifica alla legge. “Ci

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troviamo – ha sottolineato Folino – nel luogo dove è giusto che approdino proteste e proposte, un luogo dove la volontà democratica deve essere quanto più possibile aderente ai bisogni delle comunità”. Dopo aver ribadito l’attenzione, sempre alta, che viene posta alle occasioni di dialogo tese a realizzare momenti di partecipazione democratica alle scelte amministrative e politiche della Regione, Folino ha ricordato il momento di grave crisi economica che sta vivendo il Paese con continui tagli alla spesa pubblica. “Un momento che – ha concluso - esige razionalizzazione dei programmi e riqualificazione della spesa”. l.z. la foto ritrae un momento del confronto con il presidente del consiglio regionale Folino ed i Sindaci dell’area del venosino. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

VENOSA. 28 GENNAIO 2012. OSPEDALE. IL VICE SINDACO

DOTT. VISAGGIO RISPONDE AL CONSIGLIERE REGIONALE

NAVAZIO. “LA LEGGE 17/2011 HA TENUTO CONTO SOLO DI FAR

QUADRARE IL BILANCIO”

Venosa. Il vice Sindaco di Venosa, dott. Visaggio, uno dei promotori della difesa dell’ospedale di Venosa, in merito a questa questione, precisa: “Stiamo assistendo ad una serie prese di posizione del consigliere regionale

Navazio, che ad ogni dichiarazione a difesa dell’Ospedale di Venosa, risponde in modo repentino e con dichiarazioni che per altro non riusciamo a comprendere. La presa di posizione dell’amministrazione di Venosa ,che per altro è avvalorata da altre amministrazione dell’Alto Bradano , che iniziano a cogliere i notevoli disagi che questa legge 17/2011 sta portando a queste popolazioni, non scaturisce da elucubrazioni mentali o derive populistiche, per usare un termine caro al Consigliere, ma derivano dal disagio della gente , da chi ha avuto la sfortuna di richiedere una prestazione al PSA di Melfi che per motivi organizzativi , per la frettolosità con cui la legge sfortunata 17 è stata applicata crea disservizi, disagi lungaggini che sono inconcepibili nel terzo millennio. Ci rendiamo conto che quello che sta alla base di questa legge 17/2011 ci sono solo motivi ragionelistici e di bilancio che di vera organizzazione della domanda di salute del territorio. Sarebbe opportuno porsi una serie di domande: questa legge migliora la domanda di salute delle popolazioni del Vulture Alto Bradano?Porta risparmio riducendo la migrazione sanitaria di questa zona? Vengono valorizzate tutte le professionalità? A tutte queste domande si possono dare solo risposte negative che derivano da quello che si sta verificando in questi giorni e che tenderanno a peggiorare nel prossimo futuro. Perchè un centro polivalente per la cura delle demenze e per il M.to di Alzheimer e le disabilità della terza età? Questo progetto non è in contrasto con quello che la regione ha previsto per l’Ospedale di Venosa. IL nostro progetto nasce per queste patologie progettando una struttura sulle esigenze di queste necessità assistenziali con camere , servizi , giardini per Alzheimer,colori delle camere ,mini appartamenti per coppie autosufficienti. Il tutto è stato progettato per dare il massimo di quello che si trova attualmente sul mercato e che rappresenta il top dell’assistenza.

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Progettando una struttura che dia assistenza,che faccia formazione del personale idoneo ed anche ricerca sulle demenze e sull’Alzheimer. IL nostro non è un progetto riempitivo di qualche cosa che si toglie e si vuole riempire con altro. Abbiamo convinto un privato ad effettuare un investimento di milioni di euro che potrà portare notevoli risvolti occupazionali per la zona;un progetto che potrebbe invogliare i nostri concittadini, che si trovano per motivi di lavoro a ritornare in Basilicata e godersi la loro pensione sapendo che c’è un servizio di qualità che li potrà accompagnare nella loro pensione. Ci siamo preoccupati di fare un progetto che dia assistenza di qualità , che dia risvolti occupazionali e che possa invertire quel corso di spopolamento dei nostri paesi Abbiamo investito su un terziario avanzato della terza e quarta età, raccogliendo il top dell’assistenza che c’è in circolazione, cercando di superare il divario notevole che esiste in questo settore tra il Nord ed il Sud . Questo è lo sforzo programmatorio che questa amministrazione , in questo settore , sta facendo. C’è la faremo? Ci saranno difficoltà , da parte di Terzi? Questo non lo sappiamo. Noi diamo il nostro contributo per migliorare la nostra terra che amiamo e che viviamo con passione”. Lorenzo Zolfo La foto ritrae un momento della raccolta firme da parte del dott. Visaggio a difesa dell’ospedale di Venosa.

Gemellaggio fra "JETA ARBERESHE" (Calabria) e

"BASILICATA ARBERESHE"

Convegno di respiro internazionale , nel Decennale di pubblicazioni della Rivista bi-lingue "Jeta Arbereshe" (Mondo italo-albanese) a Frascineto-Eianina (Cosenza), gemellata con "Basilicata Arbereshe". Sono previsti questo pomeriggio interventi di docenti delle Università di Prishtina (Kosova), Tirana (Albania). L'Orientale (Napoli), di esperti (fra cui Emanuele Giordano protopapàs autore del primo Fjalor (Vocabolario della lingua Arbereshe in Italia Meridionale, Bari, 1961) e di papàs Antonio Bellusci già Direttore di "Ljdhia". Con i Sindaci e cultori dell'Unione Arberia. Oltre al Ministero Beni Culturali rappresentato da Pierfranco Bruni e vari Parlamentari di origine Arbereshe (B.Giordano e Marini). (Foto allegata di un precedente convegno Arbereshe a San Demetrio Corone, in onore di De RADA, il Dante degli Albanesi).

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RAPOLLA. ELEZIONI COMUNALI. LA LISTA ALTERNATIVA PER

RAPOLLA DENUNCIA: “Comprare per trenta sporchi e luridi

denari”

Rapolla. Si fa sempre più incandescente il clima politico nella cittadina del melfese in vista delle elezioni comunali della prossima primavera. La lista Alternativa per Rapolla, candidato a Sindaco Rocco Caruso, appoggiato da I.D.V., Area Democratica e Rapolla Civile ha preparato un comunicato, nel quale denuncia alcune azioni scorrette da parte degli attuali amministratori. Ecco il contenuto di questa denuncia: “ Cari amici si sa la storia si ripete, magari cambiano i tempi e i luoghi, ma il contenuto non muta; ed eccoci qui a raccontare un’altra pagina ingloriosa della storia politica di questa amministrazione.La storia è talmente triste che non riusciamo a presentarvela per cui cari cittadini questa volta vi spiegheremo tutto attraverso un episodio delle sacre scritture, quando Giuda tradì Cristo per 30 denari. Dopo questa vicenda Giuda è passato alla storia per essere il traditore del figlio di Dio ,tanto è vero che Dante lo colloca nell’ultima parte dell’Inferno assieme agli altri due traditori dei benefattori: Bruto e Cassio. Ma secondo noi i veri meritevoli di un simile castigo sono i sommi sacerdoti che hanno comprato con le loro monete Il volubile Giuda. Quest’ultimo era pur sempre un uomo che come tutti gli umani e nonostante i suoi sforzi rimane sempre incline a compiere delle cattive azioni. Questa storia così descritta rappresenta quello che sta succedendo nella nostra comunità dove l’amministrazione uscente,

come i sommi sacerdoti, ha iniziato a comprare la fedeltà delle persone con trenta denari che magari in valuta odierna potrebbero valere all’incirca 2950 euro più IVA. Tuttavia i veri peccatori di tutta questa storia sono coloro che come il serpente tentatore hanno usato la moneta sonante per speculare sui bisogni della gente che stenta a sopravvivere in questi anni di crisi economica. Certo si sa quale è stata la fine di Giuda, dannato per l’eternità, ma i sommi sacerdoti non hanno fatto certo una fine più nobile. O no cara amministrazione?”. L.Z. La foto ritrae il logo della lista Alternativa per Rapolla.

:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: VILLA D’AGRI 25 GENNAIO 2012. FINALE PROVINCIALE DI CORSA

CAMPESTRE II GRADO. VINCONO L’ISTITUTO AGRARIO

DI LAGOPESOLE, LAVELLO, MOLITERNO, IL PASOLINI DI

POTENZA, IL FLACCO VENOSA, ED IL LICEO SCIENTIFICO DI

GENZANO

Villa D’Agri. Lo scorso 25 gennaio nel bellissimo centro sportivo di Villa D’Agri (complimenti ai docenti del posto che hano preparato il percorso) si sono disputate le finali provinciali dei Giochi Sportivi Studenteschi di corsa campestre

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riservate alle scuole di II grado della Provincia di Potenza. A coordinare la giornata riuscita nei minimi particolari, il prof. Donato Castronuovo, coordinatore di educazione fisica e sportiva che si è avvalso della collaborazione del Coni provinciale. Ben 18 istituti scolastici hanno aderito a questa impegnativa specialità sportiva.

La prima gara è stata quella delle Allieve (nate nel ’95,’96 e ’97).

Ha vinto Silvia Sonnessa di Barile, frequentante l’IPA di Lagopesole (una ragazza spigliata e già determinata, nonostante l’età, una società sportiva ll’ha già contattata) dove il Docente di Educazione Fisica, prof. Masperi, ha solo 9 ragazze disponibili), 2° posto Giovanna rosco del Solimene Lavello, 3° posto Donatella Laluce IPA Lagopesole. Come squadra accedono alla fase successiva, la finale regionale di Scanzano del prossimo 2 febbraio,il “Solimene” di

Lavello (Finiguerra, Rosco,Rosa e Muscio), l’ITCG di Moliterno e l’IPA di Lagopesole. Come individualiste, passano il turno Valentina Carlucci e Luciana Turturiello dell’Alberghiero Potenza e Elisabetta Griesi dello Scientifico di Genzano.

Nella categoria Allievi 1° posto per Gabriele Tramutola del Liceo Scientifico Pasolini di Potenza, 2° Giuseppe Lovallo Artistico Potenza, 3° Adrian Simon IIS S.Arcangelo. Come squadra passano il turno Il Liceo Scientifico Pasolini di Potenza, l’I.I.S.S. Flacco Venosa ed il Liceo Scientifico di Genzano. A titolo individuale accedono alla fase regionale di Scanzano:Enrico Barra ITCG Moliterno,Gianpiero Grimaldi Alberghiero Potenza eGiuliano Pepe IPA Genzano.

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Nella categoria Juniores Femminile (età ’94 e ’93) a vincere è stata: Angela Albano del Solimene di Lavello, 2° posto per Elide Lorusso Artistico Potenza, 3° posto per Alessandra Griesi Scientifico Genzano. Come squadra 1° posto “Solimene” Lavello, 2° posto Liceo Scientifico Genzano, 3° posto Artistico Potenza. Categoria Juniores Maschile: 1° posto Antonio Ercolani Fermi Muro Lucano, 2° Felice Pagliuca Fermi Muro Lucano, 3° posto Marcello Allamprese Flacco Venosa.Come squadra 1° posto per il Fermi di Muro Lucano, 2° posto Liceo Scientifico Genzano, 3° Liceo Classico “Flacco” Venosa. Le categorie Juniores non accedono alla fase successiva. Hanno gareggiato anche i Disabili, tra questi la squadra del Battaglini Venosa: Mattia Sileno,ed i gemelli Michele Carone e Giovanni Carone, premiati dall’organizzazione dei giochi. Prima della premiazione, il prof. Donato Catronuovo ,Franco Palese del Coni Provinciale e gli assessori comunali di Marsicovetere, Michele Milani e Marco Lipardi hanno ringraziato per la buona riuscita delle gare (per la prima volta durate pochissimo, frutto del buon lavoro predisposto dal coordinatore di educazione fisica e sportiva), la C.R.I. e la protezione civile per l’assistenza garantita durante e dopo le gare. Lorenzo Zolfo

Le foto riprendono un momento delle gare e Silvia Sonnessa 1^ arrivata nella categoria Allieve dell’IPA di Lagopesole.

VENOSA. 23 GENNAIO 2012.

CAMPIONATO DI CALCIO GIOVANISSIMI. IL REAL VENOSA BATTE IL LAVELLO. LA FASCIA

DI CAPITANO AFFIDATA A MARCO GRIESI, CHE NEI GIORNI SCORSI HA PERSO LA MAMMA.

REAL VENOSA 3 CALCIO LAVELLO FORMAT 1

REAL VENOSA: Lotumolo, Nigro, Lichinchi, Griesi, Lioy, Tribuzio, Lotumolo, Laviano (Pellegrino), Argenti, Manieri, Malizia ( Mettola). All: Lopez. CALCIO LAVELLO FORMAT: Vurchio, Colonna, Scarcella, Savino, Grimaldi, D’Italia, Paolino, Guglielmi, Costantino, Vizzano, Leuce. Arbitro: cataldo di Melfi. Marcatori: al 50’ vizzano, al 60’ Lotumolo, al 82’ Manieri, al 87’ Argenti. Venosa. Il derby tra Venosa e Lavello va alla squadra del mister Michele Lopez. Vittoria voluta e dedicata a Marco Griesi n° 4 del Venosa per la scomparsa della cara mamma avvenuta nei giorni scorsi.Tutti i compagni sono stati vicini a Marco ed hanno voluto donargli la fascia di capitano, un gesto emozionamente. Commovente il momento in cui Alessandro Manieri, dopo tre anni capitano, ha consegnato la fascia a Marco Griesi. Ritornando alla partita, il Lavello era andato in vantaggio con

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Vizzano, il Venosa ha avuto la forza di reagire e con Lotumolo pareggia. Negli ultimi minuti Manieri e Argenti regalano una vittoria con dedica al compagno Marco Griesi. Lorenzo Zolfo La foto ritrae il Real Venosa, Marco Griesi è il terzo in ginocchio.

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Lorella Falcone in Quartet

Montemilone. E’ originaria di Montemilone Lorella Falcone, la giovanissima musicista e cantante che venerdì prossimo 27 gennaio (alle ore 20.30) terrà a Bari un concerto con il suo Quartet, presso l'Auditorium Chiesa di Gesù Cristo, (in via Sangiorgi, 4). La serata prevede brani inediti composti dalla stessa Falcone, e canzoni del repertorio standard di jazz e di musica internazionale. La formazione è un quartetto composto da voce, chitarra acustica, violoncello, percussioni. Lorella Falcone è dunque un talento che, a soli 21 anni, può vantare un curriculum di

notevole spessore. Diplomatasi al Liceo classico di Venosa, si iscrive all’università di Bari e intanto consegue il diploma di mandolino acquisito con il massimo dei voti presso il Conservatorio “Piccinni” di Bari, ed ha seguito corsi privati in canto. Ha vinto numerosi concorsi canori in giro per l’Italia, e fin da bambina ha partecipato a programmi televisivi condotti da personaggi storici della tv: da Mike Buongiorno ad Iva Zanicchi ad Enrica Buonaccorti. Nel 2010 ha fruito della bordsa di studio presso il C.E.T. organizzata dal celebre Mogol, nella sezione “compositori”. Multiforme ed eclettica la sua formazione, nonostante la tenera età. La sua passione più grande rimane la musica, il mandolino, con il quale si esibisce spesso con la ormai storica Orchestra “Manuel De Falla” di Bari diretta dal maestro Pasquale Scarola (del Conservatorio barese). Con l’Orchestra sarà anche a Potenza il prossimo 21 aprile. Lorella Falcone è un giovane talento tutto lucano che si fa strada nel mondo complesso della musica, che comunque non smette di studiare e confrontarsi in ambiti più grandi di lei. Armando Lostaglio

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Lucano il minerale anti-inquinanti Dai rifiuti ad un prodotto innovativo capace di assorbire inquinanti. La parabola delle zeoliti sintetiche è tutta qui. In un prodotto di scarto della lavorazione delle centrali termoelettriche che, a basso

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costo, viene convertito in un materiale capace di assorbire dall’acqua e dal terreno nichel e manganese. L’idea è tutta lucana ed è frutto del lavoro di una ricercatrice del Cnr di Tito scalo, la potentina Claudia Belviso. Da tempo questa ragazza dai lunghi capelli neri, prima laureata in geologia dell’Università degli Studi della Basilicata, con un contratto annuale da tempo determinato, studiava gli zeoliti, minerali che sono caratterizzati da una struttura con canali interni. I suoi studi, ora, però, stanno dando frutti concreti. I zeoliti sono stati stati sintetizzati artificialmente e potranno essere utilizzati per bonificare (come una sorta di assorbente che intrappola elementi tossici come nichel e manganese) le acque ed i suoli. Ma non solo, il progetto è stato depositato per brevettarlo negli Stati Uniti ed ora si attende solo il sì definitivo.

Semplice ed innovativa l’idea messa a punto da questa giovane ricercatrice precaria:

produrre sinteticamente

questo minerale che si trova in natura utilizzando un prodotto di scarto delle centrali termoelettriche e poi impiegarlo per bonificare corsi d’acqua e suoli contaminati da metalli pesanti. Il tutto con costi vantaggiosi. Per produrre il materiale, infatti, viene utilizzata acqua di mare e non la normale acqua distillata impiegata nei diversi esperimenti (con l’acqua di mare, infatti, si riesce a produrre una quantità maggiore di materiale ad un costo minore). Insomma, un lavoro lungo ed interessante, che, però, ha dato i suoi frutti. Oggi Claudia Belviso è in attesa del brevetto definitivo. Ma è in attesa soprattutto di un contratto a tempo indeterminato. «Ora sto continuando a sperimentare l’impiego di questo materiale - commenta - Sono convinta che in Basilicata si possa fare ricerca ma mantenendo i contatti con

l’estero. Io sono stata per la mia ricerca negli Stati Uniti. Si parte da qui, si va fuori ma poi si deve tornare qui, in Basilicata». Lei lo ha fatto e vuole continuare a farlo. Magari con un contratto a tempo indeterminato, perché come sostiene «il problema del precariato è legato alla difficoltà di organizzarsi l’esistenza». (La Gazzetta del Mezzogiorno) ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

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