VOCE UNANIME DEL CONSIGLIO COMUNALE: SOLIDARIETA’ AI … · 2019. 10. 21. · Redazione: Via...

QUINDICINALE DI ATTUALITÀ - POLITICA - SCIENZA - ECOLOGIA - CULTURA - SPORT - SPETTACOLO

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Anno XXXV N.19 24 OTTOBRE - 7 NOVEMBRE 2019COPIAOMAGGIO

di BRUNO JORILLO a pag.35

DALLA REGIONE

di FOSCA COLLI a pag.40

POMEZIATeatro comunale,

l’eternoincompiuto

ROMA

ARDEA

di NOEMI REALI a pag 16

LATINA

ANZIO-NETTUNO

Oggi novantenne, decana dellasua brillante carriera

di LUIGI CENTORE a pag.41

La Tarantinoabbandona il M5Ssbattendo forte la

porta

a pag 39

a pag.20 - 21

COMBATTERE I TUMORICON IL CALORE

IL PRIMO MACCHINARIOIN ITALIA PER IL TRATTA-

MENTO INTEGRATO DIIPERTERMIA PROFONDA

Aprilia - Il 17 ottobre i consiglieri comunali condannano quanto avvenuto in via Francia

VOCE UNANIME DEL CONSIGLIO COMUNALE:SOLIDARIETA’ AI CARABINIERI

Dura missiva della provincia sul nuovo piano deirifiuti regionale che non obbliga gli Ato a chiudere

il ciclo dei rifiuti al proprio interno

RIFIUTI: LA PROVINCIA DILATINA “PUNITA” PER

ESSERE VIRTUOSA

APRILIA - SCUOLA: CRICITA’ E NOVITA’

Le mense saranno più “ecologiche”.Agevolazioni per l’asilo nido comunale

I Sindaci di Anzio e Nettuno,intervengono rispetto al tavolo della sanità

in Regione Lazio

LA PROF VERA RUSSO, LAPRIMA ANESTESISTA

DELL’OSPEDALE DI LATINA

foto G. Compagno

di Gianfranco Compagno

“Una rosa per Norma, in ricordodi Norma Cossetto seviziata euccisa perché amava troppo l’I-talia”. Questa è stata l’iniziativadel comitato “10F- Comitato 10febbraio”, data in cui si celebra“Il giorno del Ricordo”, i memo-ria del massacro delle foibe edell’esodo giuliano dalmata,solennità civile nazionale. In 120le città lo scorso 5 ottobre si èricordata la morte di questa gio-vane istriana, in memoria della

quale il 9 dicembre 2005 il Presi-dente della Repubblica Italianaha conferito la medaglia d’oro almerito civile con la seguentemotivazione: Giovane studentes-sa istriana, catturata e imprigio-

nata dai partigiani slavi, venivalungamente seviziata e violentatadai suoi carcerieri e poi barbara-mente gettata in una foiba.Luminosa testimonianza dicoraggio e di amor patrio. 5 otto-bre 1943 - Villa Surani (Istria).“Ci sono voluti 75 anni per rac-contare al cinema (andata poi inonda anche su RAI3 ndr) la sto-ria di Norma Cossetto, giovaneistriana, torturata, violentata euccisa dai partigiani titini nel1943”. Questo il lancio stampadell’ANSA, in occasione dellapresentazione del film “RedLand” del regista italo argentino(apriliano di adozione) Maximi-liano Hernando Bruno, lo scorso6 novembre presso PalazzoMadama, sede del Senato dellaRepubblica e poi alle ore 20:00presso il Cinema The SpaceModerno situato in piazza dellaRepubblica, con la partecipazio-ne straordinaria di Franco Nero eGeraldine Chaplin. Sabato 5ottobre Norma Cossetto è statacommemorata anche ha Latina(ore 11,30) presso la stele dedi-cata a lei che si trova nell’areaverde di via Cimarosa, nel quar-tiere Q4. L’intervento comme-morativo è stato di Piero Simo-

neschi (ANVGD). Il senatoreNicola Calandrini (FDI) e BenitoPavazza presidente ANVGD(Associazione Nazionale Vene-zia Giulia e Dalmazia) di Latinahanno reso omaggio alla Meda-glia D’Oro, deponendo un fioreai piedi della Lapide. Alle ore15.00 ad Aprilia presso il parcodi via Bulgaria (Quartiere Tosca-nini), c’è stata una cerimoniasimile. Alla cerimonia non c’era-no bandiere di partito, ma soltan-to il Tricolore e le Bandieredell’Istria, Dalmazia e Fiume.

Dopo il minuto di silenzio per gliagenti uccisi a Trieste, i parteci-panti si sono recati, in fila india-na, tutti con un fiore in mano sulluogo della cerimonia. Sonointervenuti Edoardo Baldo a

nome della Comunità GiovanileAprilia Giovani e Lionardo Lab-bate, vice presidente dell’asso-ciazione culturale La Lestra:“Gentili amiche, cari amici, gra-zie per la presenza a questa ceri-monia che vuole ricordare lanobilissima figura di una patrio-ta, Norma Cossetto, che nel lon-tano 1943 pagò con a vita la suafede nell’Italia. Oggi, sabato 5ottobre 2019, nelle piazze dioltre cento città italiane, in tantisi stanno ritrovando per onoranela memoria, in questa manifesta-zione organizzata dal Comitato10 Febbraio che si intitola “UnaRosa per Norma Cossetto”. Aquesto importante evento hannoaderito l’associazione NazionaleVenezia Giulia e Dalmazia, l’as-sociazione patriottica LegaNazionale fondata nel 1891 aTrieste, l’associazione liberocomune di Pola in esilio, ilComitato Familiari delle vittimeGiuliane, Istriane, Fiumane eDalmate; l’associazione delleComunità Istriane e l’associazio-ne Nazionale Sottufficiali d’Ita-lia. Nella nostra città l’evento èorganizzato dalla Comunità Gio-vanile Aprilia Giovani e dallaassociazione culturale La

Lestra.Per comprendere megliol’importanza di questa iniziativaè bene ricordare insieme la storiadi questa giovane studentessaistriana”. Presenti tra gli altri iconsiglieri comunale VincenzoLa Pegna e Matteo Grammatico,entrambi del gruppo consiliare diFdI. Per dovere di cronaca devoricordare che Baldo è il viceordinatore di Fratelli d’Italia eLabbate è il presidente deiSovranisti e Conservatori conGiorgia Meloni Aprilia. Cosìcome il senatore Calandrini è ilcoordinatore provinciale di Fra-telli d’Italia. Anche in assenzadelle bandiere di partito, eviden-te che le iniziative sono state

organizzate da parte dei militantidi Fratelli d’Italia. IL RICORDO DI NORMACOSSETTONorma Cossetto nasce il 17 mag-gio 1920 a Santa Domenica diVisinada in Istria.Figlia di Giuseppe e MargheritaCossetto aveva una sorella piùpiccola – Licia –.Il padre era unproprietario terriero ma ricoprìanche il ruolo di podestà di Visi-nada, segretario politico delFascio locale e commissariogovernativo delle Casse Rurali.Un uomo conosciuto e con leidee politiche molto chiare.Molto amato dai suoi dipendentie dai coloni, italiani o slavi chefossero. Fino alle elementari Norma stu-dia a Santa Domenica per poitrasferirsi a Gorizia fino al con-seguimento della maturità classi-ca. Partecipa a tutte le manifesta-zioni patriottiche e fa parte delleassociazioni studentesche e con-tinuerà a farlo all’università,iscrivendosi alla sezione femmi-nile di Pola del GUF .Nel 1939 siiscrive alla Facoltà di Lettere eFilosofia di Padova dove vivecome studentessa fuorisede. Èriconosciuta da tutti come ragaz-za sportiva, allegra e molto por-tata con le lingue, parla francesee tedesco, suona il pianoforte,gioca a basket e tira con l’arco.L’attaccamento all’Istria la portaa ottenere una tesi dal titolo “L’I-stria rossa” – che prende il titolodal caratteristico colore rossastroche la bauxite dà alla terra istria-na – che la porta a girare in bici-cletta, da sola, per i paesini e lestrade dell’Istria durante la guer-ra. Da subito afferma di volerdiventare insegnante sia per l’a-more per le giovani generazionisia poter aiutare a formare uomi-ni e donne che possano portare ilproprio contributo alla crescitadell’Italia. Proprio per questo sipropone e ottiene una supplenza

al liceo Carli di Pisino e poi almagistrale di Parenzo. Ne ottienealtre, brevi, a Spalato e Albona.L’estate del 1943 cambia tuttoper l’Italia e per l’Istria. Dopo lacaduta del fascismo, il 25 luglio,l’8 settembre viene annunciatol’armistizio con le potenze Allea-te.L’esercito italiano si sfalda e ilcontrollo del territorio vienemeno. In questa situazione laresistenza al fascismo e al nazi-smo, molto accanita in Jugosla-via, si espande in Istria. Ma nonsolo in funzione antifascista. Igruppi partigiani vengono ege-monizzati dalla componenteslavo comunista guidata dal

Maresciallo Tito. L’intento èquello di vendicarsi dei, veri opresunti, torti subiti durante ilfascismo e allontanare con laforza la componente italiana dal-l’Istria. Fra l’8 settembre e il 9ottobre 1943 le violenze partigia-ne si esprimono contro podestà,impiegati comunali, insegnanti,carabinieri, finanzieri, poliziotti,militari, simboli del caduto regi-me.Giuseppe Cossetto diviene unodei principali obiettivi. I parti-giani lo cercano a Santa Domeni-ca di Visinada e non trovandoloperché a Trieste, si accanisconocontro la sua famiglia. Arrestanoper primi Giovanni ed Emanuele

– i suoi fratelli – e poi, il 25 set-tembre, entrano in casa dei Cos-setto e razziano tutto quello chetrovano. Il giorno seguente i par-tigiani portano Norma nellacaserma di Visignano. Chiedononotizie del padre e poi le propon-gono di entrare nel MovimentoPopolare di Liberazione, maNorma rifiuta in maniera moltonetta. Tornata a casa, il giornodopo, viene nuovamente condot-ta al comando partigiano. Non-ostante i tentativi di Licia di libe-rarla, Norma e gli altri prigionie-ri vengono trasferiti da Parenzoalla scuola di Antignana. Làcomincia l’inferno per le donne eper Norma. Vengono tutte vio-lentate e in particolare Norma,tenuta da parte e legata ad untavolo, viene seviziata e violen-tata ripetutamente da 17 aguzzi-ni. La notte tra il 4 e il 5 ottobre1943 è gettata viva nella foiba diVilla Surani. Il padre, accorso daTrieste per cercarla, cade inun’imboscata insieme al cogna-to, e viene ucciso da un partigia-no a cui aveva salvato la vitapochi mesi prima. Anche il corpodel padre viene infoibato. Con ilritorno dei tedeschi sedici aguz-zini di Norma sono catturati efucilati.

Foto di Gianfranco Compagno

24 OTTOBRE - 7 NOVEMBRE 2019pagina 2 IL GIORNALE DEL LAZIO

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LAZIOIL GIORNALE DELIL GIORNALE DEL

LAZIO

Il 5 ottobre 2019 la commemorazione in 120 città italiane COMITATO 10 FEBBRAIO “UNA ROSA PER NORMA”

“In ricordo di Norma Cossetto seviziata e uccisa perché amava troppo l’Italia”Le cerimonie a Latina nell’area verde di Via Cimarosa (quartiere Q4) ed Aprilia in via Bulgaria (Toscanini)

LATINA

APRILIA

APRILIA

24 OTTOBRE - 7 NOVEMBRE 2019 pagina 3IL GIORNALE DEL LAZIO

Nella notte del 10 ottobre una pattuglia dei Carabinieri viene circondata e minacciata di morte

IN VIA FRANCIA NON C’ERA APRILIAdi Riccardo Toffoli

Non fa parte di Aprilia tutto que-sto. Una città che nel 2011 haconcesso la cittadinanza onora-ria all’Arma dei Carabinieri. Erail 9 luglio 2011 quando la com-pagnia veniva elevata a RepartoTerritoriale con incremento diuomini e unità. Dal 1936, ossiadalla fondazione, l’Arma difen-de il territorio comunale, un ter-ritorio difficile che in pochissimidecenni è cresciuto sensibilmen-te e troppo selvaggiamente mache conserva ancora quello spi-rito civico che lega istituzioni,regole di buona convivenza civi-le e rispetto reciproco alla basedi ogni progresso civile e socia-le. Quanto successo il 10 ottobreper questo, da tutti, è stato defi-nito “un caso isolato” o comun-que “da isolare” in una città cheha altra origine e altra culturacivica e che si ribella a questiatteggiamenti violenti. Erano le22,30 circa, almeno da quanto si

apprende dalle ricostruzionieffettuate dagli organi di stampalocale, quando una pattuglia delNorm, il nucleo radiomobile del-l’Arma, è intervenuta in suppor-to di un’ambulanza per un soc-corso. Mentre si svolgevano leoperazioni di soccorso, unoscooter a tutta velocità con dueuomini a bordo non si fermaall’alt dei Carabinieri. Cercandodi investire le forze dell’ordine,si sono dati alla fuga. I dueuomini erano muniti di cascointegrale. I militari del’Arma lihanno, quindi, inseguiti e lihanno bloccati. A quel punto, invia Francia, nel quartiere Tosca-nini è successo l’impensabile. Idue hanno opposto resistenza ehanno iniziato ad inveire controi Carabinieri incitando una quin-dicina di persone residenti a“ribaltare l’auto dei Carabinie-ri”. È stato diffuso un video nelquale uno dei due ha pronuncia-to minacce di morte verso unCarabiniere intervenuto, che nonha dato seguito ad alcuna reazio-ne, con professionalità unica edesemplare. Parole terribilmenteviolente che non rappresentanoil comune sentire di Aprilia. Aquel punto dalle palazzine vicinealcuni residenti hanno lanciatodei vasi in direzione dei Carabi-nieri che per fortuna non sonostati colpiti. È la parte più incre-dibile di tutta la vicenda. Allafine, i due uomini sono stati por-tati in caserma e arrestati grazieall’intervento di altre pattuglie.Nel processo per direttissima ilgiudice ha disposto per uno deidue la convalida della custodiacautelare in carcere e per ilsecondo ha disposto l’obbligo dipresentazione alla p.g. tutti i

giorni presso il comando deicarabinieri di Aprilia. Dovrannorispondere del reato di resistenzaa pubblico ufficiale. Il caso hasuscitato grandissimo clamorenell’opinione pubblica. Tutta lacittà ha espresso solidarietà neiconfronti dell’Arma dei Carabi-nieri, insignita nel 2011 di citta-dinanza onoraria e verso cuiAprilia prova sentimenti distima e di rispetto. I fatti sonoandati a finire su tutti i notiziaridi informazione nazionale e, dicerto, non hanno reso alla cittàdi Aprilia e in particolare al trop-po spesso bistrattato quartiereToscanini, una bella immagine.Un quartiere Toscanini, nato aridosso del centro abitato, comequartiere di residenza popolareche ha avuto uno sviluppo frene-tico, senza servizi e dove ancheRoma ha destinato alla fine deglianni 90, alcune sue famigliebisognose di assistenza econo-mica e sociale.

IL CASO DEL “MURALES”A rendere più foschi i contornidi una vicenda assurda per lacittà, il “caso” del murales chevede uno dei due uomini in posain quella che sarà la futura piaz-za della comunità europea. È lafamosa “buca” del quartiereToscanini che, grazie ad un pro-getto presentato nel 2016 evinto, riqualificava un’area stra-tegica del quartiere Toscanini. Ilprogetto “Prossima Apertura”,sostenuto dal Comune di Apri-lia, è stato presentato ufficial-mente a marzo. Il programmad’interventi parte dalla realizza-zione di un opera pubblica, lapiazza rimasta incompiuta delpiano di zona del quartiere diedilizia popolare Toscanini:piazza della Comunità Europea.Si tratta, come la chiamano alquartiere Toscanini, della cosid-detta “buca” perché per anni èrimasta così: leggermente affos-sata, in uno stato di completoabbandono. Il progetto – vincito-re del Concorso di idee per lariqualificazione delle aree urba-ne periferiche promosso dalMiBACT e dal Consiglio Nazio-nale degli Architetti, Pianificato-ri, Paesaggisti e Conservatori –vinto per la fase preliminare dalteam Orizzontale-Noeo-Walls,nella fase esecutiva si aggiungepoi il gruppo ADLM, consistenella riqualificazione dell’ampiospazio residuale incompiuto pre-sente tra i palazzi del quartiereToscanini, dove era prevista dalpiano urbanistico il sistema deiservizi della futura piazza dellaComunità Europea: un’area didimensioni pari quasi ad un etta-ro conosciuta dagli abitanti delquartiere come la “buca”. Par-

tendo da quest’area, la cornice diintervento si è poi estesa allezone limitrofe, includendoanche le aree pubbliche a verdedi via Francia e spazi limotrofi.“Durante il cantiere e negli annia seguire, -si legge nella presen-tazione del progetto- per garanti-

re la manutenzione e l’uso dellenuove opere pubbliche, sonopreviste delle installazioni tem-poranee e workshop. Attraversola realizzazione di elementi nonpermanenti è possibile speri-mentare scenari differenziati diurbanistica attiva. In base allarisposta e al coinvolgimento chederiverà da queste sperimenta-zioni, sarà possibile individuarel’indirizzo migliore per la prose-cuzione del progetto negli anni avenire”. Sono, così, stati realiz-zati dei mulares, con l’aiuto diun fotografo, che raffiguranoabitanti del quartiere. In uno diquesti, è stato rappresentato peròuno dei due uomini dei fattiavvenuti il 10 ottobre contro lapattuglia dei carabinieri. Ilmurales è stato realizzato in viaParigi, accanto a quello di ungruppo di sorridenti signoreanziane. Subito dopo i fatti, ilmurales è stato rimosso. L’am-ministrazione comunale non saperò, da chi. “Dubitiamo che seci fosse stato il coinvolgimentodei cittadini a 360° -fa notare ildirettivo della Lega- i progettistinon sarebbero venuti a saperenulla su chi stava collaborandocon loro. Il fatto che avesseroanche in mano le liberatorie contanto di nomi e cognomi di chidava la disponibilità alla pubbli-cazione delle foto, ci lascia alli-biti: vorrebbe dire che chi ammi-nistra, qualora non a conoscenzadi cosa stava accadendo, non haneppure pensato di esercitare lesue funzioni di controllo. Ilrisultato paradossalmente è statoveicolare un messaggio negativoe deviato e le istituzioni, tantopiù in un quartiere così difficile,non possono permettersi questolusso”.

LA VISITA DELL’ON. GIOR-GIA MELONI: “CONTINUE-REMO A DIFENDERE CHICI DIFENDE”Lunedì 15 ottobre, l’on. GiorgiaMeloni leader di Fratelli d’Italiaè venuta ad Aprilia a portare lasolidarietà all’Arma dei Carabi-nieri per poi recarsi in via Fran-cia dove sono successi i fatti.“Abbiamo portato la nostra vici-nanza all’Arma dei Carabinieri –ha detto Giorgia Meloni- , per laserietà e la capacità con le qualihanno affrontato la situazione.

Quei Carabinieri hanno rappre-sentato lo Stato. A loro va quindil’attenzione della politica perchésono rappresentanti degli uominie delle donne in difesa del nostroStato. Noi ci batteremo per l’ina-sprimento delle pene per violen-ze a pubblico ufficiale. Siamo a

loro fianco, continueremo adifendere chi ci difende”. “L’in-contro con l’On. Meloni –hadetto Vincenzo La Pegna capo-gruppo di FdI- è stato un puntodi partenza di una proficua“spinta” verso le IstituzioniNazionali affinché alle richiestedel nostro Presidente, vi siano

poi risposte concrete in materiadi sicurezza sul nostro territorio.Negli ultimi anni, seppur tramille difficoltà le forze dell’or-dine fanno oltremodo ciò chepossono per mantenere la città inun clima disteso e far sentire ainostri concittadini la loro pre-senza. L’impegno preso da Gior-gia Meloni al fine di reperire piùrisorse economiche per la sicu-rezza del territorio, passa ancheattraverso la confisca dei benisequestrati alla malavita (propo-ste già presentate in parlamentodal nostro gruppo parlamentare).Con più risorse si hanno più“strumenti” a disposizione delleforze dell’ordine, stipendi piùdegni per le donne e gli uominiche servono lo Stato in divisa,ma soprattutto servono leggi cheprevedano pene più severe cheabbiano come fine ultimo la cer-tezza della pena stessa. Questogesto, seppur semplice, deveessere l’inizio di un cambiamen-to nella nostra città, troppe voltemartoriata a vario titolo da pro-blemi di delinquenza che spessoci hanno portato alla ribalta dellecronache nazionali. Altro temaimportante affrontato nel corso

della visita è stato l’immobili-smo del comune di Roma neiconfronti della nostra ammini-strazione che ha letteralmente“scaricato” sul nostro tessutosociale centinaia di famiglie giàgravate da molteplici problemipersonali e che nulla fa per argi-nare le difficoltà in cui versano ipropri concittadini, anzi, laCapitale ha nel proprio “dna” loscaricare tutti i suoi problemi,non solo sulla sicurezza, suicomuni limitrofi, come dichiara-to anche dal nostro Presidente.Proprio su questo passaggio,sarà fondamentale l’apportoche Giorgia darà in consigliocomunale di Roma Capitale,deve la stessa ricopre la carica diconsigliera comunale. Fratellid’Italia di Aprilia, in questaoccasione ha dimostrato come la“filiera politica” a tutti ilivelli, possa dare risultati imme-diati e tangibili alla comunitàapriliana e ribadire qualora ce nefosse bisogno, che sarà sempredalla parte della legalità e vicinaalle forze dell’ordine. E’ proprioin queste occasioni che bisognafarsi trovare pronti ed uniti,“remando” verso un’unica dire-zione”. Presenti alla visita diGiorgia Meloni, il Sen. NicolaCalandrini, l’On. Francesco Lol-lobrigida, l’Eurodeputato NicolaProcaccini il Vice Portavoce

regionale Enrico Tiero, nonché iConsiglieri Comunali MatteoGrammatico e Vincenzo LaPegna rispettivamente portavocee capogruppo comunale, il viceportavoce provinciale EdoardoBaldo, Carola Latini della diri-genza provinciale del partito. “Ilcomitato Sovranisti e Conserva-tori con Giorgia Meloni di Apri-lia, -scrive in una nota il presi-dente Lionardo Labbate- espri-me piena solidarietà all’Armadei Carabinieri di Aprilia per igravi fatti di cronaca. Ci augu-riamo che il tentativo di investi-mento, le minacce di morte e chela collusione di alcuni abitantidella zona Toscanini sia e restiun caso unico, che non si ripetamai più. Situazioni del genere,di “guerriglia urbana” e di vio-lenza nei confronti dei militarinon possono essere giustificate.Sicuramente la zona Toscanini èun quartiere particolarmente abi-tato e problematico, che necessi-ta di maggior controllo a tuteladei cittadini residenti e non. Rin-graziamo le Forze dell’Ordineper la loro presenza e per ilcostante impegno su tutto il ter-ritorio”.

Due uomini arrestati. L’Arma comportamento esemplare. La città si dissocia

on. Giorgia Meloni con i consiglieri comunali di ApriliaVincenzo La Penna e Matteo Grammatico

on. Giorgia Meloni e il sindaco di Aprilia Antonio Terra


Aprilia - Il 17 ottobre i consiglieri comunali condannano quanto avvenuto in via FranciaVOCE UNANIME DEL CONSIGLIO COMUNALE: SOLIDARIETA’ AI CARABINIERI

Dal “noi non siamo così” a “forse qualche problema c’è”di Riccardo Toffoli

Il Consiglio comunale nellaseduta del 17 ottobre approvaall’unanimità una mozione checondanna duramente quantoavvenuto il 10 ottobre scorso invia Francia. Una notte da dimen-ticare per Aprilia dove una pat-tuglia di Carabinieri è stata cir-condata e minacciata di morte. Iconsiglieri, rappresentanti ditutta la città, hanno espressopiena solidarietà al corpo deiCarabinieri per quanto avvenu-to. La paura generale è che com-portamenti del genere possanodegenerare in modelli seguitidalla comunità. E di esempi,purtroppo, se ne vedono ognigiorno nei notiziari nazionali.Casi dove boss della mala torna-no nei loro quartieri per vizi pro-cedurali contestati nei processi,e vengono accolti dai residenticon i fuochi d’artificio sonosegnali che Aprilia non può tol-lerare per cultura, storia e tradi-zione. E il campanello d’allarmeè suonato ora anche nella nostracittà. Se finora gran parte dellacronaca apriliana è andata a fini-re nelle pagine nazionali per fattidrammatici quanto isolati, in ciòche è successo in via Francia il10 ottobre scorso, si aggiungeuna certa “complicità” che è for-temente preoccupante e che nonè passata sotto traccia dai consi-glieri comunali. Del resto, se neiprecedenti consigli comunalinati sotto la spinta della reazionedell’opinione pubblica, si con-dannavano fatti di cronaca, que-

sta volta i consiglieri sono andatipiù a fondo e hanno chiestointerventi specifici nell’educa-zione e formazione, specie tra igiovani, alla legalità e alla sicu-rezza. “L’amministrazionecomunale –recita la mozioneapprovata all’unanimità- con-danna tale episodio di violenza

gravissima e sostiene le azionidelle forze dell’ordine per ilcontrasto costante alla criminali-tà. Tale gesto è da ritenersiinqualificabile e inaccettabile.Esso colpisce chi impegnato neldifficile servizio quotidiano,garantisce e tutela la sicurezza ditutti i cittadini. Estendiamo talevicinanza all’intera Arma deiCarabinieri convinti che solorafforzando la coesione dellacomunità e l’integrazione tra leistituzioni si possa superare ildifficile momento che il paesesta attraversando. L’amministra-zione comunale è già impegnatada tempo nella riqualificazionedel quartiere Toscanini anche

attraverso il sostegno delle realtàlocali finalizzata a promuoverela convivenza civile nel rispettodella legalità. Quindi impegna ilsindaco e la giunta per quanto dipropria competenza al fine didare massima efficacia alle azio-ni in materia di legalità e sicu-rezza a perseguire una sempre

maggiore integrazione tra inter-venti in sostegno di politiche perla sicurezza urbana e per la dif-fusione della cultura e dell’edu-cazione alla legalità democraticaanche attraverso specifiche azio-ni di sensibilizzazione in parti-colare nei confronti delle giova-ni generazioni”. La mozione èstata redatta all’interno dellaconferenza dei capigruppo econdivisa da tutti i gruppi politi-ci.“UN QUARTIERE OPERO-SO” Seppur il risultato è stato con-giunto, le sfumature tra i varigruppi politici sono emersedurante il dibattito. Fratelli d’I-

talia per bocca del capogruppoVincenzo La Pegna ha chiestoun rafforzamento del numero edei mezzi dei Carabinieri eanche l’apertura di un punto diPolizia per i reati cosiddettiminori. Inoltre ha lamentato ilcomportamento del comune diRoma che ha acquistato apparta-menti da destinare alle famigliedisagiate romane senza aver poiavviato un monitoraggio o unservizio di supporto sociale. PerOmar Ruberti (Lista Terra) inve-ce, che ha criticato le “passerel-le” politiche, prioritario rimanel’intervento sul sociale. Tutticomunque, hanno riconosciutoche il quartiere Toscanini non èrappresentato da questi perso-naggi che Vincenzo Giovannini(pd) ha persino definito “bulli”. Iconsiglieri hanno elogiato lacomunità del Toscanini dove sisono svolti i fatti, come “opero-sa”, “laboriosa” e molto attentaal sociale e al bene comune.“Ritengo che questa mozione siaun atto importante che assumequesto consiglio comunale –commenta Vincenzo La Pegnadi FdI- Le forze dell’ordinefanno quello che possono attra-verso i mezzi e gli uomini chehanno a disposizione. Ce ne vor-rebbero molti di più. Servirebbenon dico un commissariato diPolizia, ma un posto di poliziadel territorio dove si possanopresentare denunce e altre picco-le questioni per alleggerire illavoro del reparto territoriale,almeno per i reati cosiddettiminori”. “Quanto è avvenuto in

via Francia è di una gravità inau-dita. –tiene a dire Omar Ruberti-vorrei innanzitutto chiarire chela base sociale che popola ilquartiere Toscanini non puòessere identificata con questeazioni. È un quartiere molto ope-roso di persone per bene, doveoperano tante attività di volonta-riato e di associazionismo laichee cattoliche. La storia più omeno recente che ha favoritoalcuni insediamenti, non puòessere sufficiente a giustificarela presenza nel quartiere di qual-che delinquente, che tale è e taledovrà essere perseguito. Non c’èalcun problema Toscanini. Oltrealla tutela e alla repressione,bisogna leggere quanto accadutocon una prospettiva sociale. C’èun progetto in corso presso ilquartiere Toscanini promosso daProssima Apertura che permettedi accendere i riflettori non susituazioni negative ma sulletante silenziose opere presentisul quartiere. Si tratta di unariqualificazione urbana unita aduna riqualificazione sociale.L’arma più importante per com-battere certi atteggiamenti, èquella di investire sulla educa-zione e sulla formazione dellepersone nonché di favorire i pro-cessi di sostegno sociale neiquartieri”. GLI INCONTRI CONMAURI E GUERINIIl capogruppo del Pd VincenzoGiovannini ha annunciato l’a-pertura di un tavolo con MatteoMauri viceministro dell’Internoe Lorenzo Guerini ministro della


difesa per avviare interventi disicurezza e di legalità sul territo-rio. “Il quartiere Toscanini vienedescritto in maniera errata daqualcuno, -ha detto Giovannini-è un quartiere dove c’è grandevita, ma a volte succede chequalche bullo ha questo tipo diatteggiamento. Al Toscaninivive gente che si rimbocca lemaniche e, nel tempo libero,lavora nel sociale. Come Pdabbiamo allertato i nostri rappre-sentanti istituzionali. Vogliamoche venga attenzionata Apriliasu queste situazioni. MatteoMauri e Lorenzo Guerini si sonoresi disponibili ad un incontrocon il sindaco di Aprilia per cer-care di portare delle risposte sulterritorio e in particolare il raf-forzamento delle forze dell’ordi-ne”. “UNA SOCIETA’ CHE CAM-BIA”“Non li definirei bulli –tiene aprecisare Alessandra Lombardidella Rete dei Cittadini- perchésignifica svilire la portata diquello che successo. Sono attidelinquenziali. Si tratta di unapiccola fascia ma rumorosa”.Per Domenico Vulcano, candi-dato a sindaco del centrodestra,servirebbe una maggiore vici-nanza delle istituzioni nel quar-tiere. Gli risponde Vittorio Mar-chitti (Lista Forum) secondo ilquale da 10 anni la situazionedel quartiere Toscanini è moltocambiata. “Andiamo a vedere lafotografia di 10 anni fa del quar-tiere –spiega Marchitti- trovere-mo dei bambini che andavano ascuola in un sottoscala e nonc’erano punti di aggregazione.Per carità gli interventi messi incampo in questi anni, non sonosufficienti e dobbiamo perseve-rare. La domanda ora che vaposta è come prevenire alcuni

fenomeni. Al degrado si sommadegrado. Se la situazione vienelasciata a se stessa, va a peggio-rare. Ritengo quindi, utili dellepiccole iniziative per far vedereche l’amministrazione è presen-te come ad esempio delle scuoleartigianali per formare al lavoroo una più attenta gestione dellepalazzine pubbliche”. “Ancorauna volta ci troviamo in que-st’aula per stigmatizzare e con-dannare un fatto che ritengo gra-

vissimo. –ha detto l’ex presideGiorgio Giusfredi candidato sin-daco del centrosinistra- Esem-plare è stato il comportamentodei Carabinieri coerente conquello che le forze dell’ordinedovrebbero sempre fare. È uncomportamento che richiede unagrande umiltà e spirito di sacrifi-cio. Noi conosciamo quel quar-tiere e sappiamo che sono tantele persone oneste che sono col-pite in maniera violenta da quel-lo che accade. Stiamo di frontead una società che sta cambian-do. Non darei più per scontatoche siano fatti isolati. È questoun aspetto che non dobbiamo

sottovalutare. Quello che accadead Aprilia succede in altre cittàdel nostro paese. È un climadiverso e diffuso di un problemacomplesso. Dobbiamo, allora,accendere un focus e fare un’at-tenta analisi sociale. Da quest’a-nalisi bisogna partire per avviareun programma di azioni sullasicurezza e legalità dove le scuo-le diventino perno indispensabi-le. Legalità e sicurezza deveessere al centro dell’azione

amministrativa”. Per FiorattiSpallacci (Lista Aprilia Domani)si tratta, invece, di un “fatto iso-lato”. “Certe vicende non avven-gono spesso” –ha detto in aula.“SI NOTANO LE ASSENZEDEL COMUNE DI ROMA”Per il sindaco la colpa maggioreva data al Comune di Roma cheè l’unica a non aver ancora man-dato una fotografia chiara dellasituazione degli appartamenti inloro gestione. Inoltre il sindacodi Aprilia ha chiesto ai legislato-ri un inasprimento delle pene perchi è violento nei confronti delleforze dell’ordine. “Ho ascoltatocon molta attenzione i vostri

interventi. –ha detto il primo cit-tadino a chiusura del dibattito-Alcuni sono molto profondi ehanno fotografato l’intera vicen-da. C’è la massima attenzionesulla vicenda da parte della pre-fettura e di tutte le forze dell’or-dine provinciali anche a seguitodi tanti esposti fatti non solo danoi come amministratori ma daaltre realtà del territorio. Abbia-mo evidenziato e relazionatoquanto avviene. Ad oggi il comi-tato sull’ordine e la sicurezza hala fotografia precisa di quelloche sta succedendo agli stabili diproprietà Ater e di proprietàcomunali e già si sta operandoper ripristinare la legalità lì doveè stata violata. Adesso manca lafotografia necessaria delle pro-prietà romane. Abbiamo richie-sto un incontro con un dirigentedel Comune e non è stato con-cesso non solo a noi ma neanchealla prefettura. Dobbiamo capirecosa è successo in questi anni,chi vive negli appartamenti, chiè legittimato e chi no. In passatoabbiamo pagato persino le bol-lette elettriche degli apparta-menti romani. Nonostante milledifficoltà, ci siamo riappropriatidegli spazi pubblici e privatioccupati o abbandonati. Suifenomeni di criminalità, servonomisure più incisive a vantaggiodelle forze dell’ordine e dellagiustizia. Ma anche i cittadinidevono fare la loro parte. I citta-dini devono collaborare, denun-ciare e darci una mano”. LA RICHIESTA DI CONVO-CAZIONE DELL’OSSERVA-TORIO PER LA SICUREZ-ZA E LEGALITA’E’ Europa Verde di Aprilia a lan-ciare la richiesta di una sedutaspecifica dell’osservatorio per lasicurezza e legalità. “I gravi fatti

che, per cause diverse, continua-no ad accadere, -fanno sapere-dimostrano la necessità diaffrontare il tema della sicurezzain maniera complessa e profon-da. Riteniamo quindi incom-prensibile la non convocazionedell’Osservatorio permanenteper la legalità della nostra Cittàe, allo stesso tempo, chiediamoche lo stesso venga riunito al piùpresto: ci appare evidente, infat-ti, che le questioni da affrontarecomincino ad essere molteplici”.Il sindaco ha fatto presente chec’è la volontà di convocare laseduta in tempi stretti.LA CASERMA DELLAGUARDIA DI FINANZA ALQUARTIERE TOSCANINIUna forte risposta sarà sicura-mente la costruzione della caser-ma della Guardia di Finanza nelquartiere Toscanini. Un progettoche nasce nel 2005 e che per ben14 anni si era arenato nei casset-ti. Ora giunge ai suoi ultimi stepburocratici. Il Consiglio comu-nale ha approvato delle modifi-che alla precedente deliberazio-ne in base alle richieste pervenu-te dal corpo e dal demanio. L’a-rea comunale è stata concessa il29 marzo 2019. L’area indivi-duata dal Comune si trova travia Portogallo e via Bulgaria, nelquartiere Toscanini. Il 17 ottobreè stata parzialmente modificata:viene tolto il vincolo alla restitu-zione ma mantenuto il vincolo didestinazione d’uso. Il sindacodurante l’intervento ha fattosapere che sono stati stanziatigià i fondi per la costruzione eche, quindi, una volta ultimate leprocedure burocratiche l’operaandrà avanti in maniera spedita

foto G. Compagno


Dura missiva della provincia sul nuovo piano dei rifiuti regionale che non obbliga gli ato a chiudere il ciclo dei rifiuti al proprio interno

RIFIUTI: LA PROVINCIA DI LATINA “PUNITA” PER ESSERE VIRTUOSAForti critiche alla Città di Roma “colpevole” di aver prodotto documentazione parziale

di Riccardo Toffoli

Il Comune di Roma ha fattoun lavoro parziale. Lo scrive laprovincia di Latina che silamenta con la Regione diessere l’unica ad aver ottempe-rato al piano dei rifiuti e oranon può essere vittima dell’i-nadempienza delle altre pro-vince. Una nota tecnica moltodura parte dalla Provincia diLatina nei confronti dellanuova proposta del piano deirifiuti regionale che non obbli-ga alla chiusura del ciclo deirifiuti negli ato e lascia spazioa interventi di “soccorso” degliato limitrofi. Le osservazionisono firmate da un pool di tec-nici: il geologo Alberto Russo,l’architetto Fabio Zaccarelli,l’ingegner Antonio Nardone eil dirigente Domenico Tibaldi.La provincia di Latina “diffi-da” la Regione al recepimentodel piano provinciale dei rifiuticosì come è stato elaboratodopo un ampio confronto contutte le realtà locali. Ma nonsolo. La Provincia di Latinacritica aspramente il lavorosvolto da Roma Capitale peraver prodotto una documenta-zione parziale e non sufficientea garantire la chiusura del ciclodei rifiuti nel suo ambito terri-

torio. Già il 10 aprile in confe-renza dei servizi la delegatadella provincia di Latina Nico-letta Valle aveva verbalizzato:“La provincia di Latina inter-viene rappresentando unagrave minaccia di coerenza delpiano e quindi della procedura

di Vas in esame. La Provinciadi Latina è l’unico Ente checoerentemente alla norma haprovveduto a redigere le tavoleapplicando i criteri del Pianoregionale dei rifiuti vigente.

Anche quanto fatto dalla Cittàmetropolitana di Roma èincompleto mancando unacompleta valutazione dellavincolistica presente e nonessendo accompagnato da unarelazione che spieghi comefunzionerà il ciclo dei rifiuti

sul proprio territorio in coeren-za con quanto richiesto anchedalle normative regionali deirifiuti. Essendo dunque l’unicaprovincia ad aver effettuato lalocalizzazione prevista, la stes-

sa non può sentirsi minacciatadal fatto che essendo l’unica,l’impiantistica regionale debbanecessariamente gravare sulterritorio della provincia diLatina a soccorso di altri terri-tori, come del resto già staaccadendo per l’impiantistica

di compostaggio e di tratta-mento meccanico biologico.La provincia di Latina pertantoinvita le altre province a effet-tuare quanto previsto dallalegge e chiede uniformità e

chiarezza in tutta la RegioneLazio”. Il 14 maggio sonostate presentate ulteriori docu-mentazioni ancora più appro-fondite. Non appena uscito ilnuovo piano dei rifiuti, la notadella provincia non si è fattaattendere. I tecnici provincialigiudicano positivi alcuniaspetti del nuovo piano chesono “gli scenari ipotizzatidirettamente connessi con gliobiettivi previsti, finalizzati aduna progressiva diminuzionedi produzione di R.U. da unlato e ad un progressivoaumento della percentuale deirifiuti biodegradabili intercet-tati, della R.D. e del ricicloeffettivo dell’altro, attraversodelle misure che prevedanol’adozione di nuove tecnolo-gie, l’impiego di fertilizzantiottenuti dal compostaggiodella raccolta differenziata,accordi con la grande distribu-zione, green economy, intensi-ficazione di controlli in mate-ria di tutela ambientale ecc; ilrafforzamento del ruolo pub-blico nella gestione dei rifiutiurbani, mediante la maggiorpresenza di impianti pubblici;la collaborazione tra comunilimitrofi ai fini dell’ottimizza-zione economica della gestio-ne del servizio”. Seguono


però, delle forti criticitàriscontrate: “la definitivamessa in esercizio degli Ato,con la definizione di un appro-priato sistema di governance,appare quanto mai opportuna enon più rinviabile al fine digarantire l’autosufficienza nelmedio e lungo periodo; il rece-pimento del piano dei rifiutidella provincia di Latina risul-ta ancora parziale consideratoche risultano allegate le solecartografie senza le relativerelazioni esplicative; gli elabo-rati cartografici prodotti dallaCittà Metropolitana di RomaCapitale, pur considerandotutte le limitazioni storico-pae-saggistiche del territorio, sem-brano estremamente limitate,in quanto ad aree potenzial-mente idonee rispetto al baci-no di utenza territoriale; leazioni intraprese nelle restantiprovince, non presentano ele-menti significativi, in terminidi pianificazione/programma-zione della gestione dei rifiuti,nell’ottica di un’equa riparti-zione”.

VULCANO: “NUOVIIMPIANTI SERVIREBBE-RO SOLO AI RIFIUTIDELLA CAPITALE”“Prendo atto con favore –hacommentato il presidente dellacommissione ambiente dellaprovincia di Latina nonchéconsigliere comunale e candi-dato sindaco del centrodestraDomenico Vulcano- della

presa di posizione del Presi-dente della Provincia di Lati-na, Carlo Medici, che ha con-fermato l’opinione dell’enteche rappresenta in merito alprogetto della discarica in ViaSavuto, in zona Gogna alla

periferia di Aprilia. È una posi-zione che, con il PresidenteMedici, abbiamo ampiamentecondiviso ed oggi ribadiamocon forza: la Città di Aprilianon vuole nuove discariche,anche perché non ne ha biso-gno, e ogni nuovo impianto sulterritorio comunale servirebbesolo a raccogliere i rifiuti diRoma. Questa comunità ha giàprestato troppe servitù, ora nonpuò più essere sfruttata per

risolvere i problemi della capi-tale che non riesce a gestire lapropria nettezza urbana. Sitratta ovviamente di una sceltacaratterizzante l’intera politicaambientale della Provincia diLatina, che rispecchia il mio

programma elettorale e chetrova fondamento nella capaci-tà già espressa dal nostro terri-torio di chiudere il ciclo deirifiuti senza necessità di nuoviimpianti, tantomeno di ulterio-ri invasi. Piuttosto, le istituzio-ni devono iniziare a studiareun piano di bonifica dei tanti,troppi, siti inquinati che stannoseriamente minacciando lasalute delle nostre acque e deinostri terreni destinati all’agri-

coltura di qualità. Questa è lavera sfida ambientale, chedeve coinvolgere tutti gli attoriistituzionali. La Provincia diLatina è pronta a fare la suaparte e, personalmente, dopoaver da pochissimi giorni

assunto l’incarico di Presiden-te della Commissione Svilup-po e Tutela del Territorio,Ambiente ed Ecologia provin-ciale, attiverò un tavolo tra gliuffici competenti e le associa-zioni presenti sul territorio”.

GHERA (FDI): “COMMIS-SIONE RIFIUTI SU VIASAVUTO. NO AL COLO-NIALISMO DEI RIFIUTI”“Riguardo la procedura di

bonifica del sito ex cava di LaGogna ad Aprilia ho presenta-to domanda di accesso agli attie chiesto la convocazione dellaCommissione RegionaleRifiuti. –ha detto il capogrup-po di Fratelli d’Italia in Regio-ne Fabrizio Ghera- C’è il fon-dato sospetto che si tratti del-l’ennesima operazione di“colonialismo”dei rifiuti volu-ta da Zingaretti, per risolverela cronica emergenza romana,(causata dall’immobilismo suoe dell’incompetenza della Sin-daca Raggi), ai danni dellealtre province. Infatti ad Apri-lia non serve una discarica,serve bonificare i numerosiluoghi inquinati, anche prossi-mi a falde acquifere e ai campicoltivati. In ogni caso, nonconvince la scelta di autorizza-re il privato a procedere con ilpiano di caratterizzazione diquel sito, la cava di via Savuto,in zona La Gogna, in periferiadi Aprilia, nel quale si trovanoda tempo rifiuti altamenteinquinanti , illegalmente sver-sati . La Regione Lazio si devefar carico di avviare le proce-dure di bonifica dei siti inqui-nati di tutto il nostro territorio.Bisogna inoltre capire benecome intende operare la socie-tà proponente. Trattandosidella salute dei cittadini, salva-guardia dell’ambiente edimpiego di denaro pubblico,vogliamo vederci chiaro”.


Il tentativo di riavvicinamento del MovAp, il gruppo dissidente dopo l’elezioni del 2018

APRILIA - IL PARTITO DEMOCRATICO (PD) VERSO IL CONGRESSOINTERVISTA AL COMMERCIALISTA GIORGIO CARDELLA, CONSIDERATO L’EMINENZA GRIGIA DEL PARTITO


La svolta renziana con lanascita di Italia Viva, un con-gresso locale indefinito neitempi e nei modi e il sostegnoalle civiche di Antonio Terra alballottaggio nella tornataamministrativa 2018, con iltentativo del consigliere Vin-cenzo Giovannini di entrare inmaggioranza e lo strappo con ilgruppo poi fondatore diMovAp, apre una stagionemagmatica per il PartitoDemocratico di Aprilia. Il par-tito paga ancora lo scotto deglierrori commessi in un recentepassato che hanno progressiva-mente ridotto i consensi, finoal minimo del 6% toccato pro-prio in occasione dell’ultimatornata elettorale e rappresen-tato da un solo consiglierecomunale. È proprio in questoclima confuso e in attesa di unafase congressuale attesa dal2017, che la lettera indirizzataproprio dai militanti raccolti inMovAp al segretario del parti-to Nicola Zingaretti e ai diri-genti regionali e provinciali, hainiziato a sortire i primi effetti.Oltre alle parole di aperturaspese dal consigliere regionaleEnrico Forte (intervista nume-ro scorso), la presenza al ban-chetto allestito in piazza Romaper l’apertura della campagnadi tesseramento 2019 dei rap-presentanti di Movap pare aversmosso il clima stagnante chesi respirava all’indomani del-l’elezioni. A ricostruire erroripassati e disegnare scenarifuturi, il dottor Giorgio Cardel-la, commercialista ed espertodi bilancio, che potremmodefinire “eminenza grigia” delPD, colui che lavorando dietrole quinte in passato è riuscito aporre in essere una analisi deipiù importanti documenti pro-dotti dalle civiche, rendendopossibili critiche e proposte daparte dell’opposizione di cen-trosinistra.

LA DIVISIONE AL BAL-LOTTAGGIO - MovAp hacercato di sollecitare la reggen-za locale affidata da AlfonsoLongobardi, ma anche i diri-genti provinciali, regionali enazionali sull’esigenza di con-fronto per dare un nuovoassetto ad un partito uscitodalla tornata elettorale con leossa rotte, rappresentato da unsolo consigliere Vincenzo Gio-vannini. Lo strappo si è consu-

mato al ballottaggio con ladecisione del gruppo dirigentelocale del PD e del suo consi-gliere di appoggiare il sindacoTerra per tentare l’ingresso inmaggioranza. Una scelta infe-lice e masochista per un partitoche negli anni ha continuato apagare il prezzo di scelte sba-gliate. “La coalizione che hasostenuto la candidatura a sin-daco di Giorgio Giusfredi -spiega Cardella - aveva ottenu-to un ottimo risultato. Al bal-lottaggio si era posto il proble-ma sulla linea da sostenere cer-cando una sintesi all’internodella coalizione e del partito.Mentre le altre liste hannodeciso di non esporsi, all’inter-no del PD era prevalsa lavolontà di votare il candidatoa sindaco Terra in contrapposi-zione al centrodestra di Vulca-

no. Chiaro però che votare nonsignificava cercare un varcoper un ingresso in maggioran-za, in quanto l’idea di fondoera rimasta quella di prosegui-re all’opposizione il percorsointrapreso con Giorgio Gius-fredi”. LE RADICI PROFONDEDELLA SCISSIONE - A quelpunto però il gruppo maggiori-tario, in contrapposizione conla linea dell’allora coordinato-

re Alessandro Mammucari, haforzato la mano, assicurando ilsostegno a Terra in cambiodella promessa di poter entrarein maggioranza. L’unico risul-tato ottenuto dopo le elezioni, èstata la presidenza della com-missione ambiente e l’aperturadi una fase ibrida. “ Spesso -critica Giorgio Cardella -si fafinta di non ricordare il passatoe le origini. Il primo cittadinonon è mai stato un uomo dicentrosinistra e il passato èprova di una sensibilità del sin-daco Terra sempre orientataverso centrodestra. Durante leelezioni (1999) che precedette-ro il Cosmi bis e contrapposerocentrodestra, centrosinistra earea socialista, i socialisti scel-sero di non partecipare al bal-lottaggio, tranne Forum perAprilia, lista di Luigi Meddi e

Antonio Terra che si schieròapertamente con il centrode-stra, cosa che fece anche allacaduta di quella giunta. Chinon volle l’apertura a sinistrafece un accordo con il centro-destra (passato alla storia comeil “patto della trota” che poideterminò il tesseramento conForza Italia e quindi la candi-datura a sindaco di LuigiMeddi con il placet di Fazzo-ne) fu sempre Forum per Apri-lia, la stessa lista che non siallineò al resto dei socialistinel 2005, in sostegno al candi-dato unitario del centrosinistraMario Stradaioli. Le amnesienon possono essere tali da nonricordare questo”. GLI ERRORI DEL PD Perironia della sorte, un sindacomai allineato a sinistra, nel2018 si è trovato a vincere unatornata elettorale per una man-ciata di voti (con un’astensio-nismo record), anche grazie alcontributo del PD che ha com-messo numerosi errori. A parti-re dal sostegno al sindaco San-tangelo (centrodestra) con l’in-gresso in maggioranza di Vin-cenzo Giovannini (2006)come vicesindaco, alla sfiducia(2009), che consentirono leelezioni dopo pochi mesi(D’Alessio sindaco); dai con-tinui tentativi di avvicinamentoche si sono consumati primacon la coalizione civica vitto-riosa nel 2009 con DomenicoD’Alessio, poi ancora conAntonio Terra nel 2013, perculminare alla situazione attua-le. “Il PD – ricorda Cardella-alle elezioni del 2009 ha otte-nuto il 6.49%, una sconfitta acui ha fatto seguito un nuovoerrore: è iniziata una fase da“ottovolante” scandita da con-tinui tentativi di avvicinamentoe allontanamento alla coalizio-ne civica. Anche nel 2013 ave-vamo fatto una buona opera-zione, culminata nella candida-tura a sindaco di Carmen Por-celli (14%), poi la rottura con

Rifondazione prima e con laPorcelli poi, ci ha fatto ritrova-re soli a un passo dalle elezio-ni. Bisogna dare atto a MonicaLaurenzi e Omar Ruberti diaver sempre mantenuto la lineacoerente dell’avvicinamento edel dialogo con il Terra, in con-trasto con la linea del partito,fino alla candidatura nel 2018con l’attuale maggioranza”.Una politica di avvicinamentoalle civiche che Omar Rubertie Monica Laurenzi sosteneva-no già al congresso del 2014:prevalse però la linea dell’allo-ra segretario Alessandro Mam-mucari, favorevole a costruireuna alternativa al civismo,mentre l’area di VincenzoCastrillo abbandonò i lavoricongressuali confluendo poi inPossibile. IN ATTESA DEL CON-GRESSO - Il PD si ritrovaoggi ai minimi storici, con unsolo consigliere e una costola,legata a MovAp composta datesserati ma formalmente fuoridal partito, mentre nel frattem-po in città inizia a farsi sentirel’interesse per il progetto diMatteo Renzi. “Noi vorremmocostruire una alternativa dicentrosinistra – conclude Car-della –e la lettera ha sicura-mente smosso le acque. Il PDfarebbe bene a ripartire dazero, smettere di cercare unaccordo con Terra e ricostruiredalla base, guardare al suomondo - Europa Verde, ListaGiusfredi e Rigenerazione adesempio. L’astensione è stataelevatissima nel 2018 e dob-biamo costruire una alternativaper intercettare il voto degliscontenti, dando loro risposte.L’ultimo congresso c’è statonel 2014, sono trascorsi 5 annie dopo l’avvio della campagnadi tesseramento siamo in attesadi sviluppi imminenti. Nonsappiamo quando ci sarà, per-ché proprio in questi giorni c’èmovimento e si prefiguranonuovi sviluppi”.


I grillini denunciano le condizioni di via Carroceto

APRILIA - SCUOLA: CRICITA’ E NOVITA’Le mense saranno più “ecologiche”. Agevolazioni per l’asilo nido comunale

di Riccardo Toffoli

Inizia la scuola e già ci sonotanti problemi da affrontare matante anche le novità positiveper i ragazzi e le famiglie.

VIA CARROCETO RIMA-NE “CRITICA”: LADENUNCIA DEI GRILLINIA rilanciare la criticità di viaCarroceto che porta ai poliscolastici superiori, è AndreaRagusa per i Grillini Aprilianie i Cittadini Pentastellati.“L’anno scolastico è appenacominciato, -spiega- alle classiè stato già assegnato l’orariodefinitivo e noi siamo tornati acontrollare se l’Amministra-zione comunale fosse interve-nuta, come da impegni presi,per eliminare le criticità eripristinare la viabilità all’e-sterno delle scuole superioriMeucci e Rosselli. Premessoche la manutenzione delle cita-te scuole spetta alla Provincia,l’oggetto del nostro sopralluo-go ha riguardato le aree ester-ne, di competenza comunale. Ilmanto stradale del parcheggio,a causa delle numerose crepe,appare tartarugato, a guisa dicarapace, e disseminato divistose e profonde buche,

come quasi tutte le strade apri-liane, fatto a cui questa Ammi-nistrazione sembra sperare chei cittadini si assuefacciano.Sempre nel parcheggio esternoalla scuola abbiamo notato: undosso artificiale in parte solle-vato dall’asfalto e mancante dialcune parti che lo completano

alle estremità, le strisce chedelimitano gli stalli dei par-cheggi, comprese quelle per idisabili, ormai sbiadite e pocoriconoscibili, visibili, conmolta immaginazione, solo apochi. In aggiunta, alcuni deli-mitatori gialli che definivanola fine degli stalli, ormai divel-

ti o mancanti, hanno lasciatosenza protezione dei tondini diferro molto pericolosi che nerappresentavano l’anima disostegno. Alle citate problema-tiche del parcheggio, che acco-munano entrambe le scuolesuperiori, fa buona compagniainfatti, anche l’attigua strada diaccesso alle scuole, via Carro-ceto, per niente scevra di inef-ficienze. Proprio su via Carro-ceto, all’altezza delle scuole inquestione, si nota che la stradaè molto rovinata, che le striscedella carreggiata sono evane-scenti, o addirittura inesistenti,e che un segnale stradale diobbligo di direzione, piantato

sul lato parcheggio, è rivoltoverso il senso di marcia errato.Ad aggravare il quadro deli-neato finora, è la valutazionedi come gli studenti possanoraggiungere la scuola, eve-nienza a cui si dovrebbe dedi-care un capitolo a parte, vistoche la gran parte di essi, decisaa percorrere via Carrocetoverso il centro, trova il marcia-piede che svanisce improvvi-samente all’altezza del super-mercato riapparendo pocodopo, in dimensioni pericolo-samente ridotte, sul ponticelloche attraversa il canale. Nonva meglio ai loro colleghi chepercorrono la stessa strada in

Assessore Elvis Martino


direzione di via Guardapasso:qui, infatti, il marciapiede nonesiste e i giovani avventurierisono costretti a camminarepericolosamente sul cigliodella strada. e neanche a quelliche si fanno accompagnarecon la macchina e che riman-gono intrappolati nel trafficocaotico”. MENSA SCOLASTICA:PRODOTTI BIOLOGICI EIMBALLAGGI A IMPAT-TO ZERO“Il crescente utilizzo di prodot-ti alimentari biologici, giàavviato nel corso dello scorsoanno scolastico –spiega lenovità introdotte l’assessorealla pubblica istruzione ElvisMartino- è accompagnato que-st’anno da attività migliorativevolte a ridurre gli sprechi ali-mentari, i rifiuti e gli imballag-gi prodotti, nonché a migliora-re l’efficientamento energeticodel servizio erogato. La societàche gestisce il servizio di refe-zione continuerà ad utilizzareanche quest’anno, per la distri-buzione dei pasti preparati peri piccoli utenti nelle scuole,solamente mezzi con motoriz-zazione elettrica, eliminandocosì le emissioni di CO2 pro-dotte giornalmente. Altra ini-ziativa di grande importanza èla progressiva eliminazionedella plastica monouso. Pro-prio al fine di limitare l’usodella plastica nella consuma-zione dei pasti, sono stateinstallate, in diversi locali di

refezione, lavastoviglie abasso impatto ambientale chepermetteranno il lavaggio inloco delle stoviglie e l’utilizzodi piatti, posate e bicchieri inmateriale durevole al postodella plastica. Il servizio, già

attivo presso la scuola primariae dell’infanzia di via Amburgo,verrà avviato entro il mese diottobre anche negli altri refet-tori dove sono state installatele lavastoviglie. Il lavaggiodelle stoviglie, nonché tutte leattività di pulizia e sanificazio-ne degli ambienti, avverrannotramite l’utilizzo di prodotticon certificazione “ECOLA-BEL” e/o“CAM”, adottandotecnologie anti spreco all’a-vanguardia, come i sistemi didosatori automatici e/o sistemidi dosaggio con caps idrosolu-bili”. Con l’inizio del servizio

mensa, presso la scuola del-l’infanzia e primaria di viaAmburgo, quest’anno è statoanche avviato l’utilizzo dellacucina per la cottura del primopiatto in loco. Inoltre, questaestate al fine di rendere gli

ambienti dove si svolge il ser-vizio più confortevoli, lasocietàBioristoroItalia, chegestisce il servizio, ha realiz-zato diversi interventi, tra iquali l’installazione dellanuova pavimentazione fonoas-sorbente nei plessi di diversirefettori (Montarelli, Pascoli,Elsa Morante, Selciatella,Campo di Carne primaria,Campoverde infanzia) volta aridurre il rumore generato neilocali dove vengono sommini-strati i pasti. Nei locali cucinasta per esser gradualmentesostituita l’illuminazione pree-

sistente con una tecnologiainnovativa e all’avanguardiacon azione battericida e all’in-terno delle sale mensa è previ-sto anche l’allestimento di par-ticolari “quadri” con sistema dipurificazione aria da agentiinquinanti.

DISPERSIONE SCOLA-STICA: PER IL SECONDOANNO IL PROGETTO“FUORICLASSE”Quest’anno l’open day che haaperto l’attività di Save TheChildren si è tenuto nei localidella scuola Toscanini. Si trattadella seconda annualità delprogramma “Fuoriclasse”,promosso da Save the Childrenin tutto il Paese ed attivo sulterritorio apriliano già dalloscorso anno. Scopo del proget-to, è quello di combattere ilfenomeno sempre più diffusodella dispersione scolastica,andando a coinvolgere studen-ti, docenti e famiglie in attivitàa supporto della motivazioneallo studio e dell’apprendi-mento, sia a scuola che in con-testi extrascolastici. Il proget-toFuoriclasse interessa le scuo-le primarie e secondarie dell’I-stituto comprensivo Matteottie Toscanini di Aprilia. Nelcorso dell’anno scolastico2018-2019, grazie alla colla-borazione con Psy+ Onlus, leattività hanno coinvolto oltre240 studenti suddivisi tra 4scuole e 12 classi. Quest’anno,il progetto prevede la realizza-zione di 12 laboratori in orario

scolastico dedicati alla realiz-zazione di brani rap; 4 Consi-gli Fuoriclasse, composti darappresentanti di docenti e stu-denti per la realizzazione diproposte di miglioramentodella scuola; 2 campi scuolacon 4 classi della secondaria; 4percorsi di formazione dedicatiai docenti e altrettanti dedicatiai genitori, 1 percorso di alfa-betizzazione e potenziamentodell’italiano, oltre alle attivitàdi accompagnamento allo stu-dio all’interno del Centro Edu-cativo Fuoriclasse di viaRespighi”. Il Centro EducativoFuoriclasse, inaugurato lascorsa primavera è situato inun’ala dell’Istituto Matteotti. Èaperto tutti i pomeriggi: lunedìe mercoledì dalle 14.30 alle18.30, martedì, giovedì evenerdì dalle 14.00 alle 17.00.

DIMINUISCONO LERETTE DELL’ASILO

NIDOQuest’anno grazie alla parteci-pazione del Comune di Aprilianei tempi previsti al bandoregionale, le famiglie cheaccedono al servizio dell’asilonido “Domenico D’Alessio”hanno ottenuto una riduzionedella tariffa mensile di circa 25euro. Il contributo regionaleconcesso quest’anno è di circa13 mila euro. Attualmentesono 49 gli iscritti all’asilonido comunale che potrannocosì beneficiare di una agevo-lazione annuale di 264 eurocirca, pari a 24 mensili.


Il Consiglio rinegozia 3 milioni e mezzo di mutui ma sono solo il 6,5% del “peso” totale

54 MILIONI DI EURO DA PAGARE Principi: “speriamo che nella legge di bilancio del 2020 si possa rinegoziare tutti i mutui”

Per i soli interessi il Comune di Aprilia spende quasi due milioni di euro annuidi Riccardo Toffoli

Il Consiglio comunale diAprilia vota la rinegoziazio-ne di alcuni mutui per unrisparmio stimato in circa 62mila annui. Ma quanti mutuiabbiamo sulle nostre teste?Quanto dobbiamo pagare diinteressi? A queste domandeabbiamo cercato di dare unarisposta in un focus tuttofinanziario che ci tocca davicino in termini di tasse eservizi. Grazie al decreto del30 agosto il Ministero dell’E-conomia e Finanze in basealla legge di bilancio del2019, ha dato la possibilitàagli enti locali di rinegoziaredeterminati mutui e ne ha fis-sato i criteri e le modalità.Per il Comune di Aprilia si èaperta una opportunità, checome vedremo, è veramentemolto piccola. Con la delibe-ra del Consiglio comunale el’ok politico alla manovra,Aprilia ha potuto rinegoziare4 mutui per un totale di 3milioni 515 mila 520 euro e18 centesimi. Il tasso di inte-

resse finora era fissato nellamedia del 4,5%. Grazie aquesta rinegoziazione passaall’1,5%. Per le casse comu-nali si tratta di un risparmioannuale di 62 mila 464 euro e14 centesimi. Soldi dei citta-dini di Aprilia. Considerandoche il mutuo si estinguerà nel2044, il risparmio ipotetico èdi un milione e 500 mila eurocirca. Rispetto ai “conti” delComune di Aprilia, si trattaveramente di spicci. L’ultimomutuo aperto dal Comune diAprilia risale a quest’estatequando la cassa depositi eprestiti ha approvato unarichiesta di finanziamento diun milione e mezzo di eurocirca per finanziare gli inter-venti di manutenzione dellestrade comunali che versanoin uno stato di colabrodo. Ilmutuo è stato approvato edurerà per i prossimi 15 annial costo di cento mila euroannui. Che la situazione inci-desse molto sulle cassecomunali, lo ha detto lo stes-so assessore alle finanze Lan-franco Principi durante la

discussione in Consigliocomunale. “Ad oggi la granparte dei mutui sono aperticon la cassa dei depositi eprestiti ma non nel Mef. –hadichiarato nel Consiglio del17 ottobre- Per questo moti-vo, i mutui rinegoziati sonouna piccolissima parte di ciòche abbiamo al Comune diAprilia. La cassa depositi eprestiti sta applicando deitassi che vanno dal 4 al 6% esecondo me è in pieno con-trasto al mandato dato a suotempo. Mi auguro che per lalegge di bilancio 2020 si pos-sano coinvolgere tutti gli altrimutui della cassa depositi eprestiti, non solo quelli Mef.Sarebbe una grande boccatad’ossigeno per gli enti loca-li”. Insomma 3milioni e

mezzo di euro rinegoziati altasso dell’uno e mezzo e poiun’altra gran fetta di mutuinon rinegoziabili a tassi chevariano dal 4 al 6%. Su que-sti lo stesso assessore auspicaun intervento legislativo perapplicare le stesse misureoggi applicate ai mutui Mef.Il che ridurrebbe il tassoall’1.5. Ma a quanto ammon-tano i mutui aperti dal Comu-ne di Aprilia? Al 31 dicembre2018 le somme avute a dis-posizione del Comune diAprilia grazie ai mutui apertiammontano ad un totaleenorme: 54milioni 33 mila645 euro. Si tratta quasi diuna manovra annuale dibilancio comunale che, toltele partite di giro, si aggira sui70 milioni di euro. I mutui

rinegoziati sono così il 6,5%circa di tutto l’ammontare darestituire. Di questi 54 milio-ni, 26 milioni 670 mila 830euro e 60 centesimi sono imutui contratti con la cassadepositi e prestiti negli anniper le opere pubbliche. Men-tre 27 milioni 362 mila 815euro e 30 centesimi sono statiassunti nel 2013 per pagare idebiti del Comune e quindi ifornitori. La rata totaleannuale che il Comune diAprilia paga per questi mutuiè di 3 milioni 703 mila euro.Di questi soldi ben un milio-ne 905 mila euro riguardanola voce interessi.

Si ringrazia per la consulen-za tecnica il dottore commer-cialista Giorgio Cardella


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“Una Montagna di Sensi” il nuovo progetto della Compagnia dei Lepini SEGNI, COMUNE DEI LEPINI, IN PROVINCIA DI ROMA, CITTÀ DELLA CULTURA 2020?

20 comuni di tre province (RM-LT-FR) insieme per aggiudicarsi bando Città della cultura 2020 del Laziodi Noemi Reali

“Dobbiamo valorizzare la cul-tura, il turismo e l’arte. L’iden-tità territoriale dei nostri luo-ghi necessita di porre l’ accen-to su un’idea di sviluppo.Abbiamo delle credenzialità edobbiamo saperle interpreta-re”. Esordisce così QuirinoBriganti, presidente dellaCompagnia dei Lepini, inoccasione della conferenzastampa dell’11 ottobre, svolta-

si a Segni, comune dei MontiLepini, in provincia di Roma .È in questa occasione cheviene presentato il nuovo pro-getto della Compagnia deiLepini : “Una montagna disensi”. É con questo che lacittà di Segni vuole aggiudi-carsi il bando della cultura2020 del Lazio. Ad aderire alprogetto sono 20 comuni di treprovince; Roma, Latina e Fro-sinone. Nello specifico insie-

me a Segni vi sono: Amaseno(FR), Bassiano (LT), Carpine-to Romano (RM), Cori (LT),Gavignano (RM), Giuliano diRoma (FR), Gorga (RM),Maenza (LT), Norma (LT),Patrica (FR), Priverno (LT),Prossedi (LT), Rocca Massima(LT), Roccagorga (LT), Rocca-secca dei Volsci (LT), Sermo-neta (LT), Sezze (LT), Sonnino(LT) e Villa Santo Stefano(FR). Durante la conferenzasono intervenuti il sindaco di

Segni Pietro Cascioli, il delga-to alla cultura del comune diSegni Stefano Bianconi, l’ar-chitetto Emanuela Todini ,Alessandro Dei e Studio 21. “Abbiamo scelto Montagna disensi perché la montagna èquel luogo che stimola tutti inostri sensi; dalla vista delpanorama, di una natura incon-taminata e conservata fino all’ascolto dei rumori dei boschied i profumi. Abbiamo tantis-

simi luoghi che costituisconoun patrimonio artistico, unavarietà di prodotti che questoterritorio ci offre, i vigneti,piatti tipici. Il progetto vuoleriassumere ed esaltare, maanche evidenziare un’idea euna volontà nei vari sistemi.Da soli si può fare poco; se cimettiamo insieme,si può faremolto di più”, ha spiegato ilsindaco di Segni, Cascioli. Adar vita al progetto è l’architet-to Emanuela Todini dello Stu-dio 21 snc di Lisa Tavarnesi e

Alessandro Dei. Il minimocomun denominatore da cuipartire per comprendere appie-no il sistema che questi venticomuni rappresentano è lamontagna e non solo nell’acce-zione geologica e morfologicadel termine, ma in quella piùprofonda della cultura che essarispecchia. «Le comunità deiLepini – si legge nell’abstractdel progetto – da sempre vivo-

no in forte simbiosi con lamontagna e ne costituisconol’anima pulsante. Sono unsistema in perfetto equilibriocon la natura dei luoghi, la sto-ria dei centri, la tradizione deiriti, l’identità univoca. È ilsistema che pensa». Più volteBriganti ha posto l’accento suipercorsi, la biodiversità, i pae-saggi, la tradizione e la culturache caratterizzano questo siste-

ma di comuni. Ci sarà unacampagna pubblicitaria che sirivolgerà ai canali social, allenuove forme di comunicazionee si concentrerà anche su unconcorso fotografico. Prose-gue Briganti: “Stiamo lavoran-do ad un’ attiva azione di ricer-ca che ha consentito in alcunicomuni di proteggere il temadella memoria. Per territoricome i nostri, che hanno gran-de memoria, è importanteancorarla e tramandarla. Lastrada che collega Roma-Fos-sanova, i primichilometri,vanno valorizzati;si tratta di cammino ricono-sciuto dalla regione Lazio findai primi anni 2000, paragona-bile al cammino di Santiago diCompostela. Questo è un terri-torio che fa la differenza edinsieme possiamo vincere labattaglia dello sviluppo. ”


Le imprese iscritte nei Registri delle Imprese delleCamere di commercio italiane, alla data del 31 dicem-bre 2018, operanti nell’economia del mare ammonta-no a 199.177 mila, pari al 3,3% del totale delle impre-se nel Paese. Se si riduce il campo di osservazione aisoli Comuni costieri, le quasi 175mila imprese dell’e-conomia del mare rappresentano il 9,5% del sistemaimprenditoriale nazionale. Sono i dati diffusi a Latinadurante una conferenza stampa, contenuti nell’estrat-to dell’VIII rapporto nazionale sull’economia delmare, realizzato da SiCamera per l’Ente camerale eche saranno diffusi dettagliatamente nel corso della VGiornata Nazionale sull’Economia del Mare, la rasse-gna organizzata dalla Camera di Commercio di Latinaattraverso l’Azienda Speciale dell’Economia delMare, in collaborazione con Unioncamere Nazionalee Unioncamere Lazio, in programma a Formia e

Gaeta, dal 24 al 26 ottobre 2019. Il settore in cui siconcentra il gruppo più numeroso di imprese è quellodei servizi di alloggio e ristorazione, strettamentelegato al turismo, a cui afferisce il 44,5% del totaledelle imprese (quasi 89mila). Il secondo settore perincidenza percentuale è quello della filiera ittica, cheva dalla pesca alla vendita al consumatore (“dal marealla tavola”), che si attesta al 16,8%, con un numerodi imprese pari a 33.549 unità. Altri due settori che

hanno un peso percentuale superiore al 10%, sonoquello delle attività sportive e ricreative (15,2%) e lafiliera della cantieristica navale (13,6%). Seguono adistanza, la movimentazione marittima di merci epersone, definito anche come “trasporti marittimi”(5,7%), le attività di ricerca, regolamentazione e tute-la ambientale (3,8%) e l’industria delle estrazionimarine, con meno di 500 aziende. Al centro delle ini-ziative di quest’anno il mare come risorsa turistica,economica ed ambientale da preservare e da valoriz-zare, affrontando temi come la sicurezza in mare, ladifesa dell’ambiente, la nautica, la logistica, i traspor-ti, l’export e il turismo sportivo, gli incoming conoperatori esteri del settore turistico costiero. Ilmomento culminante sarà la presentazione, il 24 otto-bre a Formia, dell’VIII Rapporto sull’Economia delMare e del V Rapporto sull’Economia del Mare delLazio. Inoltre, in occasione delle celebrazioni dei 500anni della morte, in programma anche un omaggio aLeonardo da Vinci che, trasferitosi a Roma nel 1513,iniziò a studiare la bonifica dell’Agro Pontino. Previ-sti anche due workshop sul mare, i porti e il plasticfree e il mare e il turismo sportivo. Chiusura il 26ottobre con “Mare e cinema: territorio, vip, imprese”con la consegna di riconoscimenti a personaggi chehanno dato lustro a Gaeta nel corso degli anni. “L’e-conomia del mare costituisce il 3,3% del PIL e ha unfattore moltiplicativo del 1,9% che porta i 47 miliardidel giro d’affari diretto a quasi 100 miliardi conside-rando l’impatto su altri settori e mercati, come quellodella produzione ittica, turistico, alberghiero, com-merciale, per citare solo i più noti” - haaffermato Mauro Zappia, Commissario della Cameradi Commercio di Latina - Eppure il mare, ancora ogginon è tra le priorità politiche a livello nazionale e

locale. Il rilancio dell’economia del nostro Paesedovrebbe essere costruito attorno alla risorsa mare”.“L’economia del mare è in grande crescita e sta

facendo registrare incrementi più alti della media dialtri settori producendo valore per l’Italia e ricaduteoccupazionali significative anche grazie al rilanciodel turismo di costa. I dati del rapporto evidenzianointeressanti prospettive di sviluppo per questo settoreche è trasversale a molti altri ed in alcuni casi a loroindispensabile”, ha aggiunto il Presidente delCNEL Tiziano Treu - Perché queste opportunità siconcretizzino è fondamentale investire in logistica esui porti, nodi strategici del sistema infrastrutturaleitaliano, sia a livello locale che nazionale. Proprio perquesto il CNEL ha presentato 3 disegni di legge sullalogistica, nati da un lungo ciclo di audizioni con le 34organizzazioni più rappresentative. Puntare sul siste-ma logistico legato all’economia del mare significarafforzare l’offerta del nostro Paese sia sul fronte delturismo crocieristico e del transhipment, ma anche

favorire lo sviluppo del territorio”. Alla conferenzastampa erano presenti, tra gli altri, anche il segretariogenerale Camera di Commercio di Latina PietroViscusi e il direttore dell’Azienda Speciale per l’Eco-nomia del Mare Erasmo Di Russo.(Pagina e foto a cura di Gianfranco Compagno)


FORMIA-GAETA, 24-26 OTTOBRE 2019V GIORNATA NAZIONALE ECONOMIA MARE

Blue economy, quasi 200mila imprese pari al 3.3% totale del paese


Era il 1962 quando iniziò a lavorare nel vecchio l’ospedale di via Emanuele FilibertoLA PROF. VERA RUSSO LA PRIMA ANESTESISTA DELL’OSPEDALE DI LATINA

Oggi novantenne, decana della FEDERSPEV, ci racconta la sua brillante carrieradi Noemi Reali

Vera Russo è il nome dellaprima anestesista donna pressol’ospedale “S M Goretti” diLatina. Nasce a SantAngeloD’Alife il 25 settembre 1929. Silaurea in medicina e Chirurgiapresso l’università di Napoli il26 marzo 1956, nei tempi e conuna tesi sperimentale. È la primaragazza del suo paese a conse-guire una laurea in una facoltàprestigiosa come quella di medi-cina. Oggi la professoressa VeraRusso ha novant’anni e ha chiu-so la sua carriera con l’insegna-mento universitario; per lei que-sta è stata una grandissima sod-disfazione. Il dottor ModestinoDe Marinis, presidente dellaFederspev (Federazione SanitariPensionati e Vedove dei MediciVeterinari e Farmacisti) di Lati-na, presenta Vera Russo; è lei adoccuparsi della revisioni deiconti dell’associazione. “Siamomolto orgogliosi. Le testimo-nianze dei medici anziani sonomolto importanti e per taleragione queste storie vannodocumentate.” Una volta laurea-ta, Vera ha il sogno di diventarechirurgo, ma alla sua età e a queitempi, purtroppo non è possibi-le. Subito dopo la laurea si recòa Roma; qui diventò tecnicoospedaliere oltre a conseguire laspecializzazione in anestesia eriabilitazione. Nella capitale vierano dieci posti ed il professorBorghetti, che la conosceva daquando era studentessa universi-taria, si mostra fiducioso neisuoi confronti. Vera Russo per

l’Ordine dei Medici di Latina èuna figura importante; è coleiche ha segnato la storia dell’o-spedale e della sanità. È propriolei, infatti, la prima anestesista

donna a Latina, è il 1962 quandoarriva nel vecchio ospedale invia Emanuele Filiberto. “Il pri-mario aveva una fiducia immen-sa anche perché quando sonoarrivata c’erano sette, otto inter-venti da fare ed io li feci tutti.”Non sempre è stato tutto roseodurante la sua carriera, per queitempi una donna che ricoprivaun tale ruolo non era qualcosa dicosì scontato. Era una novità.Nonostante il lavoro che Verasvolgeva, l’amministrazionevoleva rilasciarle solo il titolo diassistente. Grazie anche all’in-tervento del primario le vennericonosciuto quello di aiuto.“Ero volontaria anche a Palestri-na”. Del vecchio ospedale diLatina ricorda con piacere i col-leghi e primari Bocchetti e Zac-cagnini. Nel 1964 si reca nelnuovo ospedale di Latina e col

professor Bocchetti sono stati ifautori del centro Porfiri, di cuiva molto fiera. Tra i vari meritile va anche quello per il centrodi rianimazione. Prima donna

primario del reparto di anestesia,aveva tre aiuti e cinque assisten-ti, prima di allora fu l’unica ane-stesista per quattro anni. Durantela sua attività in ospedale a Lati-na ha collaborato inoltre conGiuseppe Chiota primario diginecologia Giorgio Ensoli pri-mario del laboratorio e Erman-no D’Erme, ginecologo aiuto diChiota e primario a Sezze. Levedove dei tre sono socie diFEderspev. È il 1985 quando va in pensione.“Mi chiamò il professor Cascia-ni dell’ università di Tor Vergata,chiedendomi di andare a Roma espiegandomi che occorrevanoquattro anni per la specializza-zione in anestesia e che per altridue anni bisognava insegnarecardiologia per l’ anestesia aglianestesisti.” Conclude la carrie-ra universitaria quando ha 72

anni. Durante la sua carriera si èanche specializzata in cardiolo-gia. “Non per fare il cardiologo,ma perché la ritenevo importan-te nel campo dell’anestesia.” Ilpresidente di Federspev DeMarinis ha ribadito: “Dobbiamoessere anche orgogliosi di conti-

nuare l’ attività in età anziana;perchè dimostra che il mediconon smette mai di esserlo e lacollega Vera Russo ne è un otti-mo esempio.”


Modestino De Marinis - Vera Russo

A.Masdea, M.De Marinis, V.Russo, F.Caprio


Oltre mille piatti serviti di“minestra dei pescatori porto-danzesi”, che recentemente haricevuto il prestigioso riconosci-mento De.C.O. (DEnominazio-ne Comunale d’Origine) ottenu-to dall’ANCI Lazio, nei ristoran-ti di Anzio, nella settimana (10-15 ottobre 2019) dedicata perl’occasione a questo tipico piattodi Anzio, offerto al prezzo pro-mozionale di 10.00 euro. È statoun vero e proprio successo. Inumeri forniti dall’ufficio comu-nicazione del Comune di Anzio

parlano chiaro: “112.000 perso-ne raggiunte, 91.000 visualizza-zioni, 10.000 interazioni, 25.000minuti di visualizzazione, sono inumeri record raggiunti dalvideo-spot, pianificato dall’Uffi-cio Promozione Turistica delComune di Anzio, in collabora-zione con il delegato al progetto,Flavio Vasoli”. L’evento ha avuto una grandecopertura mediatica. “Ai numeridello spot internet, ai quali si

aggiungono comunicati, inser-zioni, depliant, manifesti e pub-blicazioni delle varie testategiornalistiche, nel fine settima-na, hanno seguito gli oltre 1.000piatti di minestra dei pescatoriportodanzesi, serviti nei risto-ranti che hanno aderito al pro-getto”. Grande la soddisfazionedel sindaco di Anzio Candido deAngelis per il risultato ottenuto,tanto che ha voluto incontrare iristoratori e l’associazione deicommercianti, sempre attiva sulterritorio, protagonista anchedegli eventi DegustAnzio eDiportAnzio. La destagionaliz-zazione dell’offerta turistica èl’obiettivo dell’Amministrazio-ne comunale, puntando innanzi-tutto sulla cucina tipica definita:“La migliore cucina marinara

del mondo”, offrendo il pescatofresco locale del giorno. Imple-mentando gli orari d’aperturadei negozi, valorizzando il patri-monio archeologico (Anzio hadato i natali a due imperatori:Caligola e Nerone), potenzia-mento i servizi, come parcheggie navette.Il sindaco De Angelis ha inmente un nuovo progetto perincrementare i flussi turisticidurante l’inverno.LA PRESENTAZIONEDELLA MINESTRA - L’Am-ministrazione comunale diAnzio ha inteso dare il massimo

rilievo al prestigioso riconosci-mento alla “Minestra dei Pesca-tori Portodanzesi”, che comedetto ha ottenuto dall’ANCILazio il marchio “De.C.O.”(DEnominazione Comunaled’Origine), che contraddistinguei ristoranti della tradizione,con-vocando una conferenza stampapresso il Ristorante “Al Turcot-to”, il più antico ristorante diAnzio, che vanta una storia dioltre 200 anni, alla presenza

delle istituzioni e dei ristoratori.Prima della presentazione istitu-zionale è stato illustrato il proce-dimento per realizzare la mine-stra. Protagonisti della presenta-zione quattro ristoratori diAnzio: Enrico Garzia (Al Tur-cotto), che ha ospitato l’evento,Walter Regolanti “Da Romolo alPorto), Gino Regolanti (Alcesteal Buon Gusto), Alberto Raciti(La Fraschetta del Mare) e (Baiadi Ponente).Il PROCEDIMENTO - Ilpesce principe per realizzare laminestra è lo sgavaione (cava-glione). Si fa bollire un litrod’acqua ogni etto e mezzo delpiccolo pesce sin quando ilpesce si sfalda. Si fa la base con olio e aglio, sifanno stemperare le acciughine,

si aggiungono pomodorini dis-seccati (i pomodorini appesinelle cantine, ma anche nellebarche dei pescatori)Si aggiunge un po’ di peperonci-no, sale e prezzemolo. Il tutto sifa bollire per un’altra ora circa,fino a che l’acqua si consumafino alla metà del volume origi-nale. Poi si passa più volte attra-verso un colino fino a tirarefuori solamente l’essenza delpesce con quel brodo. Si fa bol-lire lo spaghetto spezzato (.chedeve avere una lunghezza nonoltre quella del Cucchiaio).Nella minestra si può aggiunge-re del pane dadolato sia frittoche tostato. Chi lo preferisce puòaggiungere un pò di vino, maanche del pecorino o limone.

“Questa è la minestra tipica deipescatori” conclude Enrico Gar-zia. I RISTORANTI - Hanno aderi-to all’iniziativa i seguenti risto-ranti, che hanno esposto all’in-gresso dei locali il logo-adesivo“Ristorante della tradizione: “AlSarago”, “Alceste al BuonGusto”, “Alceste Caffè”, “Baiadi Ponente”, “Capo D’Anzio”,“Il Grecale”, “La Fraschetta delMare”, “La Piazzetta”, “L’Asti-ciotto”, “Le Leccornie delGatto”, “Mistral”, “Il Porticcio-lo”, “Porto Innocenziano”, “DaRomolo al Porto”, “Al Turcot-to”.IL DIBATTITO - Alla presen-tazione è proseguito un brevedibattito, al quale hanno preso

parte : il sindaco di Anzio Can-dido De Angelis, il consiglieredelegato al progetto FlavioVasoli, motore di questo evento,che ha coordinato i lavori, cheha detto tra l’altro: “Il percorsoiniziato qualche mese fa attra-verso l’ANCI (AssociazioneNazionale Comuni d’Italia) cheoggi viene rappresentato daLuca Masi , responsabile delprogetto scientifico delle deno-minazioni comunali l’origine(De.C.O.). Grazie un progettodell’ ARSIAL che prevede lavalorizzazione delle eccellenzedel luogo”. “Il progetto iniziale èpartito nel 2015 - dice LucaMasi Anci Lazio - con l’Expo aMilano. De.C.O. gioca su dueelementi fondamentali: il fattoche sia un prodotto di un comu-ne, mMa che abbia in comuneun’originalità è una storia èqualcosa da raccontare. Il mar-chio nasce formalmente nel2017, furono inseriti 23 prodot-ti”. Claudio Brinati, biologomarino ha parlato della tellinadel litorale romano presidioSlow Food la tellina del Litoraleromano che parte da Passoscuroe arriva sino a Capo d’Aanzio.Al tavolo erano seduti anche iquattro ristoratori citati. Infineagli ospiti è stato servito il piattoDe.C.O. per la degustazione.Personalmente ho fatto una veri-fica. Sono stato a cena in uno deiristoranti aderenti. Rispettato ilcosto dei 10 euro, ma soprattuttola “Minestra dei Pescatori Porto-danzesi” è stata all’altezza dellasua fama. Foto di Gianfranco Compagno


“LA MIGLIORE CUCINA MARINARA DEL MONDO”ANZIO, LA MINESTRA DEI PESCATORI PORTODANZESI DIVENTA De.C.O.

Il prestigioso riconoscimento “Denominazione Comunale d’Origine” ottenuto dall’ANCI Lazio

LA MINESTRA DEI PESCATORI PORTODANZESI – LA STORIA

“Le piccole barchette pescavano sotto costa ed al rientro trovavano le donne ad aspettare, ilpesce veniva messo negli spasini, piccole ceste di vimini, quello più commerciale, caricato sucarretti trainati da cavalli, si portava a Roma e Velletri, centro di smistamento per i CastelliRomani, il rimanente veniva venduto alla popolazione locale, altro salato o essiccato. Si divide-va, poi, il pesce da fare arrosto: sugherelli, maccarelli, cefali, da quello adatto alla zuppa o, comel’arzilla ed il San Pietro, per fare il brodo di pietanze più raffinate. Considerando che non c’eraghiaccio e quindi il pesce doveva essere lavorato subito, quello piccolo, come gli sgavaioni,veniva bollito e con il brodo si faceva la minestra. Fatto il brodo, l’indomani, in una pentola, simetteva aglio, olio, due filetti di acciuga di porto d’Anzio, alcuni pomodorini di essiccativa(ossia piantati nel mezzo dei filari della vigna a primavera, senza essere innaffiati, quindi lapianta cresce per essere poi sradicata con i pomodorini attaccati e messa all’aria), quindi, sfal-data l’acciuga, si aggiungevano i pomodorini, dopo qualche minuto, il brodo di pesce veniva fil-trato portando il tutto ad ebollizione; nel frattempo si prendevano gli spaghetti, quelli recuperatidal cartoccio già spezzati, se non bastavano se ne prendevano altri e si spezzavano. Da sottoli-neare che gli spaghetti venivano venduti in cartocci da un chilo e le nostre mamme recuperavanola pasta spezzata, che poi utilizzavano nella minestra. Portata a cottura, la pasta si scodellava,con l’aggiunta di una grattata di pecorino. Questa minestra fatta dai pescatori, soprattutto nellesere d’inverno per riscaldarsi un po’, era molto economica ed alla portata di tutti perché spessoil pesce piccolo veniva regalato. La tradizione portodanzese prevede l’aggiunta di pecorino. Ipescatori, nel brodo di pesce, mettevano anche del pane spezzato”. Un piatto prelibato, che siperde nella notte dei tempi, tipico della cucina popolare anziate. La Minestra dei Pescatori Por-todanzesi, viene preparata con brodo di mazzama, cioè tutte quelle tipologie del cosiddettopesce povero come sgavaioni, manfroni, zerri, gardonie, tracine, presente nel mercato itticolocale”.


COMBATTERE I TUMORI CON IL CALOREIL PRIMO MACCHINARIO IN ITALIA PER IL TRATTAMENTO INTEGRATO DI IPERTERMIAPROFONDA, ENTRA IN FUNZIONE, NEL NUOVO POLO DI RADIOTERAPIA ONCOLOGICA

DELL’UNIVERSITA’ CAMPUS BIO-MEDICO DI ROMA, IN VIA EMILIO LONGONIOttenere maggiore efficacianelle cure contro i tumori dallasinergia tra ipertermia profon-da, chemioterapia e radiotera-pia. Con questo obiettivo entrain funzione per la prima voltain Italia presso il Polo di radio-terapia oncologica di via Emi-lio Longoni dell’UniversitàCampus Bio-Medico diRoma un sistema di iperter-mia profonda per la cura deitumori in grado di ottimizzarela risposta a chemioterapia eradioterapia. Il macchinario, testato coneffetti benefici su numerositumori che colpiscono ampiefasce della popolazione quali(dati I numeri del cancro,2019): sarcomi, prostata (iltumore più frequente nellapopolazione maschile a partiredai 50 anni), pancreas (in Ita-lia nel 2019 la previsione è di13.500 nuovi casi, 6.800 negliuomini e 6.700 nelle donne),colon-retto (il secondo tumorepiù diffuso in Italia), ma anchetumori della testa e del collo,della mammella (rappresentail 30% delle neoplasie femmi-nili) e della pelvi, è stato inau-gurato oggi presso il rinnovatoPolo di radioterapia oncologi-ca situato nel quartiere prene-stino della Capitale. All’inaugurazione della strut-

tura hanno preso parte l’asses-sore alla Sanità e Integrazione

Sociosanitaria della RegioneLazio, Alessio D’Amato, ildirettore sanitario dell’AslRoma2 Marina Cerimele,insieme alle massime autorità

dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, tra cui il pre-sidente Felice Barela e ildirettore generale del Policlini-co Universitario Campus Bio-Medico, Paolo Sormani. Il Polo di radioterapia oncolo-

gica di via Emilio Longoni,rinnovato anche negli spazidedicati ai pazienti è una strut-

tura completamente conven-zionata con il Servizio Sani-tario Nazionale che occupauna superficie di circa 1400metri quadrati e garantisce

oltre 90mila prestazioniannue con servizi destinati aun bacino di utenza delleregioni del Centro-sud Italia,oltre a Roma e al Lazio.Il fiore all’occhiello del Polo èil sistema di ipertermia pro-fonda, primo macchinarioattivo in Italia che grazieall’utilizzo di specifiche fre-

quenze elettromagnetiche è ingrado di modulare con eleva-ta precisione la distribuzionedel calore in base a dimensio-ne e localizzazione del tumo-re potenziando l’efficacia deitrattamenti loco-regionali(radioterapia) e sistemici (che-mioterapia) grazie al riscalda-mento in profondità dei tessutitrattati.Nello specifico l’innalzamen-to selettivo della temperatu-ra, stimola la dilatazione deivasi sanguigni, riduce le areetumorali scarsamente ossige-nate, inibisce la capacità dellecellule tumorali di riparare idanni subiti rendendo l’azionedella radioterapia e della che-mioterapia ancora più efficace.Il calore inoltre è capace di sti-molare una risposta immuni-taria anti-tumorale attraversol’espressione di recettori disuperfice e la secrezione dispecifiche proteine che per-mettono al sistema immunita-rio di riconoscere le celluletumorali e attaccarle.Un potenziamento dell’effi-cacia che si realizza senzaaumentare la tossicità e glialtri effetti collaterali sui tes-suti e gli organi sani del

paziente, oltre a essere unsistema indolore e non invasi-vo e utilizzabile anche per curedi lunga durata.

In Italia ogni giorno circa1.000 persone ricevono unanuova diagnosi di tumoremaligno. L’ipertermia profon-da si utilizza a qualunque sta-dio della malattia e su pazientidi tutte le età. Ogni seduta duracirca un’ora e si esegue in con-venzione con il Servizio Sani-tario Nazionale.A sottolineare il valore dell’in-novazione introdotta nell’of-ferta del Policlinico Universi-tario Campus Bio-Medico èstato il prof. Lucio Trodella,direttore della Uoc di Radiote-rapia Oncologica: “Siamo iprimi in Italia a esserci dotatidi un macchinario di precisio-ne fino ad oggi diffuso princi-palmente nei Paesi nord-euro-pei e nel continente america-no. Riscaldando il tumore a40-45 °C possiamo indurre undanno alle cellule tumoralitale da portarle alla morte.Altro punto di forza è la suacapacità di rendere le cellulecolpite molto più sensibili allaradioterapia e alla chemiote-rapia migliorando l’indiceterapeutico senza che aumentila tossicità per il paziente”.Il presidente dell’UniversitàCampus Bio-Medico di Roma,Felice Barela, ha ricordato

1400 metri quadrati nel quartiere Prenestino con un investimento di oltre 9milioni di euro. Due acceleratori di ultima generazione e una Tac con controllo

del respiro. Più attenzione a accoglienza, benessere e privacy dei pazienti.

L’assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria dellaRegione Lazio, Alessio D’Amato


come la crescita del Polo di viaLongoni sia parte integrantedel processo di sviluppo del-l’Accademia e del Policlinico:“L’Università è nata in questoquartiere nel 1993 e qui haoperato fino al 2008, prima ditrasferirsi nella sede di Trigo-ria. Il Polo di via Longoni èrimasto negli anni un punto diriferimento dentro e fuori ilLazio e un elemento di forza

nell’offerta di salute del terri-torio. Essere qui insieme aimassimi rappresentanti dellaRegione Lazio significa ricor-dare l’impegno profuso fino adoggi da tutto il personale e,per il futuro, confermare lamissione dell’Università Cam-pus Bio-Medico di Roma perla salute e per un’assistenzaattenta alle esigenze delle per-sone”.“La tecnologia e i progressidella scienza ogni giorno ciaiutano ad intervenire conterapie sempre più mirate emeno invasive migliorando glieffetti e la qualità delle cureper i nostri pazienti – ha com-

mentato l’assessore alla Sanitàe Integrazione Sociosanitariadella Regione Lazio AlessioD’Amato – Grazie a questomacchinario innovativo sipotranno combattere i tumoriattraverso l’utilizzo del caloremantenendo una bassa tossici-tà e limitando gli effetti colla-terali. Un investimento impor-tante per potenziare il polo diradioterapia oncologica

dell’Università Campus Bio-Medico di Roma”.

A sottolineare la scelta diun’offerta ricca di tecnologieavanzate e attenzione alpaziente è stato Paolo Sorma-ni, direttore generale del Poli-clinico Universitario CampusBio-Medico. “Abbiamo volutoinvestire fortemente nel nuovoPolo di radioterapia oncologi-ca di via Longoni, sia dal latodelle apparecchiature tecnolo-giche, sia da quello del benes-sere di chi ha bisogno di cure.Con l’apertura della rinnovatastruttura l’offerta di salute delPoliclinico UniversitarioCampus Bio-Medico si raffor-

za ulteriormente nella consa-pevolezza di essere punto diriferimento per tutto il Centro-Sud Italia. Lo facciamo conuna visione moderna, consci

che la radioterapia ha ormairaggiunto livelli di precisionetali da essere una specialitàcentrale nella cura di numero-se patologie. Per questo cre-diamo che il nostro investi-mento oltre che nelle tecnolo-gie, sia un investimento sullasalute pubblica di tutto il terri-torio”.Nell’ultimo anno di attività ilPolo di via Emilio Longoni haseguito oltre 700 nuovipazienti e da sempre rappre-senta un punto di riferimentonelle cure per il centro-sud Ita-lia e per l’area est della Capita-le. Un investimento di oltre 9milioni di euro ha permesso direstituire al territorio un Polodi radioterapia oncologicaaccogliente ed efficiente ingrado di fornire assistenza aoltre 150 persone al giornotra pazienti di prima visita,percorsi di terapia e controllidi follow-up, tutti in conven-

zione con il SSN.Tra le altre strumentazioni adisposizione del Centro vannoricordati i due acceleratorilineari di ultima generazione

con ricostruzione tridimensio-nale del volume tumorale e laTac con controllo dinamicodel respiro, caratterizzata dauna struttura circolare dell’am-piezza di 80 centimetri pergarantire elevato comfort alpaziente. Un’apparecchiaturache utilizza tecniche di gatingrespiratorio che seguono il

movimento del paziente duran-te la respirazione e riduconol’esposizione dei tessuti sanialle radiazioni.Oltre al tumore polmonare cherisente dei movimenti respira-tori, il gating respiratorio èparticolarmente utile nel tratta-mento delle donne con tumoreal seno sinistro, riducendo finoad azzerare l’esposizione alleradiazioni per il cuore.Il Polo di via Longoni è stato

rinnovato pensando albenessere dei pazienti, connovità anche sul fronte del-l’accoglienza: l’utenza ha adisposizione spazi gradevoli eampi, curati nei dettagli e conun sistema di accettazione e

riconoscimento rispettosodella privacy e delle sensibili-tà delle persone. A completarei servizi presenti è un ampiospazio esterno per il par-cheggio che permette all’uten-za di raggiungere il Centro inauto in immediato collegamen-to con il Grande RaccordoAnulare (uscita 14).


Serata degustazione presso l’Hotel Europa di Latina, lunedì 14 ottobre 2019

CASAL DE LUCA DI APRILIA PRESENTA IL PROPRIO “PUROSANGUE”Si tratta del “IGT Petit Verdot 2017 riserva”. In degustazione anche il Brut, Incanto e Mirò

di Nicola Gilardi

L’azienda vinicola di ApriliaCasal De Luca presenta i suoinuovi prodotti. In una serata didegustazione, presso l’HotelEuropa di Latina, l’aziendafamiliare apriliana ha presenta-to i suoi nuovi prodotti. A par-larci di questi prodotti sonostati: Giulio De Luca che sioccupa di public relation,Sante De Luca, il “vecchiodell’Azienda”, l’enologo Pier-paolo Pirone e Daniele De

Luca, che ha un ruolo più ope-rativo nell’azienda. «Questaserata è nata per presentare ilnuovo vino “Purosangue” PetitVerdot IGT per l’importanzache ha per noi - dice Giulio DeLuca -. Nel prodotto c’è statatanta fatica e abbiamo volutofare questa serata in una loca-tion ricercata come questa».Questo vino, infatti, rappresen-

ta il prodotto di maggiore qua-lità della produzione, destinataad un invecchiamento neltempo. Gli altri vini in degu-stazione sono: Brut (BasePinot Grigio), Incanto (PinotGrigio) e Mirò (Merlot). Unastoria, quella dell’aziendaCasal De Luca nasce dallaconversione del “core busi-ness” della famiglia stessa,dedita inizialmente alla trans-umanza e al pascolo da Jennefino al territorio pontino, perpoi specializzarsi nella coltiva-

zione dell’uva a Campoverde.«L’azienda nasce dal nonno dimio padre a Campoverde,dove ci sono i 10 ettari che col-tiviamo - racconta Giulio DeLuca -. Facciamo questa pic-cola produzione di circa20mila bottiglie l’anno gestitainteramente da noi, dalla colti-vazione alla vendita. Siamo alterzo anno di conversione bio-

logica e dal prossimo annopotremo avere il bollino checertifica il nostro bio». ÈSante De Luca che racconta laprima produzione e la storiadella famiglia: «Siamo sei fra-telli, tre sono nati a Nettuno etre a Jenne, dipende dal perio-do dell’anno nel quale partori-va nostra madre. Dalla pastori-zia siamo passati al vigneto.Dopo alcune prove, grazie alsupporto del dottor Pironeabbiamo prodotto la prima bot-

tiglia nel 2017». Un ruolo piùoperativo è ricoperto proprioda Daniele De Luca: «Il giornodopo il diploma ero in cantina.Appena ho potuto mi ci sonobuttato, perché sul campo cisono nato. Il vitigno del Merlotè stato impiantato quando sononato, nel 1998». Infine abbia-mo ascoltato l’enologo Pier-paolo Pirone, che ha sostenutola produzione della famigliaDe Luca: «L’idea di creare lo

spumante derivadall’ottima qualitàdell’uva. Lanostra collabora-zione è nata percercare di espri-mere le potenzia-lità del territorio.Lo spumante nonvuole essere para-gonato ai prodottidella tradizionespumantistica, ma c’è lavolontà di portare un vino pia-

cevole da bere che comunica ilterritorio e l’idea di aziendadei proprietari». Il dottor Piro-ne ha poi spiegato il perchédella scelta del nome “Puro-sangue”: «Il vino di papàSante, che è il Petit Verdot,prodotto in 1300 bottiglie èstato chiamato “Purosangue”perchè nasce dall’idea di Santeche voleva un vino suo, chepotesse essere di qualità e cheavesse un lungo invecchia-

mento. Per questo il volume èridotto. Se tutti gli altri sonocavalli, il purosangue è proprioquesto. Come tutte le riserve,subisce l’annata e sappiamoche non potremo produrlo tuttigli anni». Una serata di degu-stazione molto partecipata cheha soddisfatto gli organizzato-ri: «Ci soddisfa l’apprezza-mento del nostro lavoro e delvino, che è il frutto del nostroimpegno. Il nostro impegno èquello di migliorarci annodopo anno». I piatti abbinati aivini sono stati realizzati chefSimone Chittaro del ristoranteCristal (Hotel Europa). Menù:verdure in tempura (verdurefresche, melanzane, zucchine,carote e peperoni) in abbina-mento con il brut ; tacos conrobiola su albicocca secca(incanto Pinot Grigio); crac-kers, mortadella e pistacchio(Mirò) e infine carpaccio dibufala su rucola con maionesedi patate e meringa al basilico(purosangue).


di Nicola Gilardi

Si è parlato di “Spalla dolorosa”, che hadato il titolo al convegno organizzatodallo specialista dottor Alberto Di Gre-gorio, che si svolto sabato 12 ottobre,presso l’Enea Hotel di Pomezia, che havisto la partecipazione di addetti delsettore sanitario e non per parlare delleultime novità in campo medico. Adavvicendarsi nel ruolo di relatori cisono stati: Marianna Amicone, MatteoBova, Emiliano Palmieri, RodolfoPedicini e Alessandro Sartori. «Fra medico di base deve esserci, per ilbene del paziente, un colloquio conti-

nuo - ha detto il dottor Di Gregorio -. Sideve affrontare il problema cercando dicapire dove sono i limiti del medico dibase e dove deve intervenire lo specia-lista». L’obiettivo dichiarato del conve-gno, infatti, è proprio quello di creareuna sinergia tra i medici di base e glispecialisti per affrontare la problemati-ca e avviare una terapia efficace.Quella della spalla dolorosa è una pro-blematica molto difficile da affrontare,perché coinvolge tante patologie diffe-renti e che inficia fortemente la qualitàdella vita dei pazienti, che sono limitatiproprio nelle azioni quotidiane. COSA FARE AI PRIMI SINTOMI -«L’automedicazione va evitata - consi-glia il dottor Di Gregorio -, ci si deverivolgere il medico curante, che stiamocercando di informare su questa proble-matica. Si deve definire la terapia el’approccio diagnostico. Si deve quindidecidere se coinvolgere o meno lo spe-c i a l i s t a » . TARDI È PEGGIO - Fondamentale,come in ogni altro campo medico, è l’a-vere una diagnosi precoce e il non tra-scurare la patologia sperando che passida sola. «Un ritardo di diagnosi e unatrascuratezza della problematica com-porta un insuccesso della terapia con-servativa e chirurgica - ha detto il dot-

tor Di Gregorio -. Se ad esempio si hauna rottura della cuffia dei rotatori chesi protrae per troppo tempo, non abbia-mo più la possibilità di recuperareneanche chirurgicamente». FISIOTERAPIA: PUBBLICA OPRIVATA? - Uno degli elementi carat-terizzanti nel trattamento della spalladolorosa è la fisioterapia, che però inalcuni casi può essere insufficiente,soprattutto se ci si affida al pubblico,ma il dottor Di Gregorio sostiene comeil problema non sia dei professionistipubblici, ma del Sistema SanitarioNazionale. «La fisioterapia è diventataun’attività molto costosa - spiega il

dottore -, perché ci vuole l’attenzioneindividuale del fisioterapista per ognipaziente e questo è molto costoso. Pur-troppo per gli standard dell’assistenzanazionale questo non è possibile, quin-di si limita l’approccio limitando iltempo passato col paziente, che non ècolpa sua, ma per limiti strutturali. Siconsiglia una fisioterapia privata nonper carenze del fisioterapista pubblico,ma perché questo può dedicare piùtempo al paziente. In questo modo laterapia dura meno tempo ed ha risultatimigliori nel breve e lungo tempo.Come per la risonanza magnetica, lecode sono talmente lunghe che convie-ne farla privatamente per avere una dia-gnosi veloce».I RELATORI - Anima del convegnosono stati i relatori, che si sono avvi-cendati in questa mattinata ed hannoportato il loro bagaglio professionale.«Il dottor Rodolfo Pedicini è rappre-sentante dei medici di base, che davantia tutti ha portato le problematiche dellasua professione - ha detto Di Gregorio -. Il dottor Matteo Bova, con il qualecollaboriamo in tutto ed è stato l’animadi questo convegno. Il dottor Sartori sioccupa di risonanza magnetica e la dot-toressa Amicone è l’anestesista dellaCasa di Cura città di Aprilia che ha par-

lato di terapia del dolore. Infine il dot-tor Palmieri al quale ho demandatotutta la parte fisiatrica».GLI ARGOMENTI - Se al centroc’era la spalla dolorosa, intorno si è dis-cusso delle tante problematiche annes-se, con relativi approfondimenti alleterapie. «Gli obiettivi erano quelli diavvicinare lo specialista al medico dibase per la problematica della spalla -ha chiarito il dottor Di Gregorio -. Si èparlato di anatomia della spalla e lepatologie e le cause relative. Si è poiparlato della diagnostica e delle patolo-gie comuni, chiarendo la parte relativaal medico di base. Ci si è poi dedicatialle varie terapie, farmacologiche efisioterapiche, ed in quali casi utilizzarel’una o l’altra. Infine quale fisioterapiaconsigliare sia prima che dopo un even-tuale intervento chirurgico». Il convegno, che ha dato diritto all’ac-

quisizione dei crediti ECM, ha avutouna grande partecipazione, motivo disoddisfazione per gli organizzatori chehanno potuto contare sul supportodell’azienda MenariniFoto di Gianfranco Compagno


Il convegno si è tenuto presso l’Enea Hotel di Pomezia, sabato 12 ottobe 2019

SPALLA DOLOROSA. CAUSE E TERAPIEAvvicinare medici di base e specialisti, questo l’obiettivo degli organizzatori


Lo spettacolo si è tenuto venerdì 18 ottobre al teatro Europa di Aprilia e ha inaugurato la stagioneGRANDE SUCCESSO PER “NOSTRA MADRE TERRA” DELL’IC MATTEOTTI

Si tratta della sesta edizione che l’istituto comprensivo apriliano dedica alla memoria di San FrancescoTante le emozioni

Un grandissimo successo perlo spettacolo “Nostra MadreTerra” dell’Ic Matteotti diAprilia che ha riempito il tea-tro Europa di via GiovanniXXIII venerdì 18 ottobre aldebutto della nuova stagione.Un’ora e mezza di musica,recitazione e spettacolo chel’istituto comprensivo Mat-teotti di Aprilia dedica da seianni al memorial di SanFrancesco d’Assisi. Que-st’anno tutto lo spettacolo haavuto come tema l’ambiente.Non poteva essere più attualeil memorial di San France-

sco, il santo patrono d’Italia,scrittore tra l’altro del canticodelle creature e consideratoforse a buon diritto il primo“ecologista” della storia. Latrama di tutto lo spettacolomusicale ha parlato dell’in-quinamento atmosferico emarino, degli allevamentiintensivi, dello sviluppoindustriale, del problema delnucleare, della plastica edelle discariche, della famenel mondo ma anche del con-sumismo alimentare. SanFrancesco è diventato così ilprotagonista di un viaggioimmaginario nella Terra del2019 tra Amazzonia e Siberiache vanno in fiamme e ighiacciai che si sciolgono.Sul palco sono saliti tutti glialunni delle classi quartedella primaria dell’istituto,

sia del plesso Deledda e sia,una novità di quest’anno, delplesso di Campoverde. Inol-tre è stato presente il coroMatteotti composto dalleclassi seconde e terze dellasezione ad indirizzo musicalenonché il coro della classeprima sempre della sezionead indirizzo musicale al suodebutto. Ad accompagnaremusicalmente il viaggio diSan Francesco e di 250 bam-bini nella “Nostra MadreTerra”, sono stati gli inse-gnanti della sezione ad indi-rizzo musicale della seconda-

ria: Riccardo Toffoli (piano-forte), Francesco Deantoni(Violino), Bruno Soscia (Cla-rinetto) e Marco Martelli(chitarra) con il supporto del-l’insegnante Roberto Erdasalla batteria dell’associazio-ne Kammermusik che daanni collabora con l’istitutocomprensivo Matteotti. Adirigere i cori l’insegnante dieducazione musicale e coor-dinatrice della sezioneGabriella Vescovi. A curareogni minimo dettaglio e arendere il tutto estremamenteemozionante e meravigliosole insegnanti Giovanna Boc-cucci, Annarita Lumetta,Monia Amendola che haanche presentato tutta la sera-ta, Stefania Frison, MariaNotariello, Gabriella Pelosi,Eleonora Bracali, Resia Alvi-

no, Benedetta Iacobellis,

Concetta Iannolo, NunziaCarlea, Di Girolamo Loreda-na, Elena Falso, Maria Dianae Maura De Laurentis.Hanno preparato accurata-

mente i ragazzi, rendendoquesto viaggio veramentebello. A curare le parti recita-te del protagonista, di alcunescene e la pronuncia in ingle-se le insegnanti della secon-daria di primo grado Anto-nietta Cerino, Carmela Ciot-ta, Marianna Ottaviani, SaraMimmo e tutto il teamdocente della sezione ad indi-rizzo musicale. Preziosoaiuto anche del personale Atache supporta ogni iniziativa.Presenti allo spettacolo ilparroco di San MicheleArcangelo Don Franco

Marando che ha iniziato que-sta splendida tradizione delmemorial di San Francesco eche ha parlato della Terracome un “dono” dal salva-

guardare. “La Terra è comeuna casa –ha detto- nessunopenserebbe di dar fuoco allasua casa. Quello che staavvenendo è assurdo”. Il diri-gente scolastico RaffaelaFedele ha elogiato il lavoroin team di tutto l’istituto, igenitori per essere sempredisponibili e gli alunni chehanno dato il massimo e sonostati bravissimi. Ha inoltre,detto che il rispetto per l’am-biente è un dovere che tuttinoi dobbiamo per i nostrifigli: “un debito positivo chenoi dobbiamo rendere ainostri figli e a chi ci seguirànella vita su questo pianeta”.L’assessore alla pubblicaistruzione Elvis Martino haportato i saluti di tutta l’am-ministrazione e ha parlatodell’impegno del Comune diAprilia verso l’ambiente everso la scuola. Un grazie vaalla famiglia Rinicella peraver permesso che tutto que-sto spettacolo fosse registra-to. Un grazie infine al gestoredel teatro Bruno Iorillo e alfonico Andrea Palumbo,veramente impeccabile. Ilprossimo appuntamentodell’Ic Matteotti è pernovembre, la ricorrenza del“Poppy Day”, ricordo dellevittime della Grande Guerrache vedrà coinvolte le classiquinte del plesso Campover-de e la sezione ad indirizzomusicale della secondaria.


Attenzione: quella descritta in questo articolo NON è un’emergenza reale, si tratta di una esercitazionePROVE GENERALI DI PROTEZIONE CIVILE: AL VIA SINERGEX 2019 – IL PROGRAMMA

25, 26 e 27 Ottobre tra Aprilia e Cisterna ANPAS, ANVVFF, FEPIVOL E PROCIV in mostra

di Lorenzo Lauretani

Mancano pochi giorni all’avviodelle attività di Sinergex 2019:una tre giorni di esercitazioni,spettacolo a tratti edivulgazione per le reti diassociazioni di protezionecivile. Preceduta dallaconferenza stampa dipresentazione di lunedì 7nell’aula consiliare “LuigiMeddi” di piazza Roma adAprilia, lamanifestazione sisnoderà tra i comuni diCisterna e Apriliaappunto.Circa 480 volontaricoinvolti e lunghi mesidi preparazione per darluogo ad un evento checonsentirà alleorganizzazioni diprotezione civile e agliamministratori locali ditestare la capacità dirisposta della macchinadei soccorsi a fronte dipossibili eventicalamitosi. È con questospirito, infatti, e dallacrasi tra “sinergia” ed“esercitazione” chenasce la denominazione,“Sinergex”, dell’intero evento.Al contempo, poi, i cittadinipotranno assistere allemanovre, capire quale possaessere la natura e l’entità degliinterventi e quale sia ilcomportamento più adeguatoche la popolazione, colpita suomalgrado da un’alluvione o dauna frana, possa adottare perrendere efficace e tempestival’azione dei soccorritori.Il programma è stato studiatoper avvicinarsi il piùverosimilmente possibile a uno

scenario di crisi idrogeologica,a cui il territorio di entrambi icomuni è sottoposto.Si parte dall’allestimento delcampo base all’internodell’area fieristica diCampoverde dove verràrealizzata l’area diammassamento con cucine,tende e gli spazi perl’assistenza sanitaria diemergenza. Il campo, però,verrà aperto al pubblico nella

sola mattinata di domenica 27Ottobre a partire dalle 10 delmattino. Tuttavia questa primafase è propedeutica e necessariaalle prove a cui sisottoporranno volontari erappresentanti delle istituzionilocali nelle giornate del 25 e 26Ottobre e che vedranno - inparte - coinvolti alcunisegmenti particolarmentesensibili della popolazione edel patrimonio artistico eculturale.Venerdì 25 alle 11 andrà in

scena l’evacuazione del plessoscolastico “Menotti Garibaldi”di Aprilia: coinvolti, oltre aglioperatori, studenti, docenti epersonale amministrativo.Alle 15,30 invece il teatro dicrisi verrà simulato in viaVirgilio in localitàCampoverde, sempre adAprilia, a circa un chilometrodal campo base, e si insceneràun allagamento di circa unmetro. La location è stata scelta

proprio perché si trova allaconfluenza di alcuni canaliirrigui che, anche nel recentepassato, giorni di pioggeabbondanti hanno realmentegonfiato fino a farli esondare,causando danni notevoli edisagi per il consuetosvolgimento delle attività divita della popolazione piùprossima.La giornata del 25 si chiuderàcon l’esercitazione delle 22,30in via del Faggeto ad Aprilia, inlocalità Genio Civile. Per chi

fosse assiduo frequentatore divia Pontina, l’area su cui sisvolgerà il test si trova allespalle del ristorante “TucaTuca” e lì, all’interno di un expolo produttivo oggiabbandonato, verrà simulato unintervento di sgombero di unafabbrica al cui interno vi siastoccato del materialepericoloso.Alle 9 di Sabato 26 Ottobre adessere inondata sarà la corte diPalazzo Caetani a Cisterna equi ad essere portati in salvonon saranno solo persone maanche le opere e i manufattid’epoca che il fabbricatocustodisce.Ci si sposta alle 16 circanell’area antistante PalazzoCaetani e qui le unità cinofiledella Protezione Civile darannoprova delle capacità dei nostriamici a quattro zampe dicoadiuvare i volontari nellaricerca dei dispersi.Alle 23 il teatro delleoperazioni torna a essereAprilia e precisamente la

stazione ferroviaria che perl’occasione, complice ladepressione altimetrica su cuisorge e che naturalmente laespone al rischio diallagamento, verrà appuntoinondata: a quel punto, con lasospensione notturna delnormale traffico ferroviario,sarà possibile far entrare instazione un vero convoglio esimulare le operazioni disoccorso ai passeggeri chedovessero trovarsi ad arrivaread Aprilia nella condizione didover evacuare una stazioneallagata.A prescindere dalla peculiaritàdi ciascuna attività, ognisimulazione verràaccompagnata da esercitazionedi erogazione di cure sanitarie.Come già detto seguiràl’esposizione del campo basedella Domenica 27 nel polo chesolitamente ospita l’annualemostra agricola e il mercatogiornaliero dei fiori.Non resta che munirsi di stivalie prepararsi ad acque alte!

COME POSSO ALI-M E N T A R M ICOSCIENTEMENTESECONDO LE ESI-GENZE DELL’ORGA-NISMO QUANDO HOUNA FAMIGLIA CONLE SUE ESIGENZE E ISUOI RITMI ALIMEN-TARI?

In questa situazione i proble-mi sono due:1) Voi non potete sapere inanticipo quello che è statopreparato e se quello che èstato preparato corrispondeai vostri desideri.2) E’ difficile che la vostrafame corrisponda sempreagli orari dei pranzi dellavostra famiglia.Per mantenere la fedeltà aivostri piani dovete continua-re il dialogo con voi stessi esulla vostra sensazione difame. Questo significa: assi-curarsi che, quando avetefame, potrete avere a disposi-zione quello che desiderate,che siano gli alimenti delpranzo o altri.Riconosco che sia difficile, alprincipio, sedere con lavostra famiglia all’ora dipranzo e non mangiare per-ché non avete fame, però neltempo vi risulterà più facile.Dopo un certo tempo, tuttiquanti potranno accettare chevoi condividiate l’ora delpranzo senza condividere ilcibo. Voi potrete godere dellacompagnia dei vostri familia-ri mentre stanno mangiando;in effetti, la vostra esperienzadi mangiare risulterà comun-que più gradevole se la riser-verete per il momento in cuiavrete fame.Teresa, una madre che alle-vava da sola la figlia, mi rac-contava:Essendo solo io ad allevaremia figlia, ho sempre dato unenorme significato all’ora delpranzo. Volevo fosse unmomento piacevole, nelquale si parlava delle cosedella giornata. Naturalmentenon è mai stato così. Dopo illavoro correvo a casa, e ten-tavo di organizzare un pranzodecente. Mia figlia faceva le

bizze per avere la mia atten-zione e io ero irritata perchéil pollo non era mai cotto intempo e le patate si stavanobruciando. Magari mia figliami diceva di non avere fameo che il pollo non era cotto.Alla fine i momenti realmen-te sereni erano pochi. L’ideadi non dover fare il pranzocon mia figlia se non avevofame all’inizio mi atterriva,perché non mi piaceva l’ideadi non poter avere una fami-glia nella quale il pranzo è ilmomento di condivisioneprincipale. Però ho scoperto ,quando mi è capitato di nonmangiare con mia figlia, che“l’ora di cena” era unmomento inappropriato permangiare. Ero troppo tesaalla fine della mia giornata dilavoro per mettermi cibonello stomaco. Avevo biso-gno di un certo tempo perrilassarmi. Adesso preparoquello che mia figlia deside-ra, che non è mai molto ela-borato, spesso è pizza o unabistecca, mi posso sedere conlei rilassarmi e godere di piùdella sua compagnia. E ades-so, posso godermi di più lacena seduta da sola, con ungiornale, mentre lei, fa i com-piti.” “Mio marito odia mangiareda solo” mi diceva Giovanna- “però quello non è un buonmomento per me”. Giovannaha due possibilità: Arriveràun momento nel quale potràgiocare con la sua fame finoal punto di arrivare a farlacoincidere con l’ora del pran-zo con il marito, ma sarà dif-ficile che lo possa fare primadi avere acquisito una buonaesperienza con la fame fisio-

logica. Fino a quel momento,potrà tentare di rimanereinsieme a suo marito mentrelui mangia, o chiedergli diposticipare il pranzo fino ache anche lei non abbia fame,o trovare il modo di stareinsieme a lui facendo insiemequalcosa, fino a che anche leinon abbia fame, oppure averea disposizione una notevolequantità e varietà di cibo, inmodo che suo marito, quandovuole mangiare, possa pren-dere quello che desidera.

COME POSSO FAREPERCHE’ OGNI MEM-BRO DELLA FAMIGLIAMANGI SECONDO LERICHIESTE DELL’OR-GANISMO?Prima di estendere alla fami-glia quello che voi aveteimparato, dovete darvitempo. Una cosa è imparareintellettualmente, una cosa èviverlo. Dovete sperimenta-re, scoprire il vostro orologiointerno, i vostri desideri, levostre capacità. Non potretedeterminare bene nessuna diqueste cose se tentate di con-vertire anche la vostra fami-glia.Bruna mi disse: “Una cosache sapevo era che sarei sem-pre stata io a cucinare e a farda mangiare. Per questo deci-si di preparare un pasto caldoper tutti i giorni per chi desi-derasse mangiarlo. Metto atavola la cena, dal primo finoal dolce e tutti possono man-giare quello che credono. Senon vogliono mangiare, nonmi preoccupo. Se voglionoqualcosa in più la prendono.In questo modo siamo tuttirilassati, e io sono contenta di

non essere il sergente incari-cato alla sussistenza.”Marta mi raccontò la sua sto-ria: “Il mio modo di mangia-re secondo la fame fisiologi-ca ha coinciso con il diversomodo di far da mangiare incasa. Decisi di unire la cuci-na alla sala da pranzo, e difare una stanza unica pertutta la famiglia, dove tuttipotevano far da mangiare,riposare e rilassarsi dopomangiato. Mi proposi dicucinare cose semplici che sipotessero facilmente riscal-dare, e allo stesso tempo cosefacili da preparare, tipo cenafredda. Possiamo sempreavere qualcosa di nostrogusto godendo del nuovostile alimentare.”Anna decise di mettere unalista di cibi da comperare incucina, in modo che ciascuncomponente della famigliapotesse appuntarvi quelloche desiderava lei comperas-se.

POSSO SEGUIRE QUE-STO PROGRAMMAANCHE SE SONO INCIN-TA?La risposta è un sì rotondo.Perché pensare che il suocorpo le invii dei messaggisbagliati proprio adesso?Anzi, il suo corpo le comuni-cherà quello che serve a lei eanche al suo bambino.Tutto il mondo suggerisceche l’esercizio fisico è fonda-mentale per perdere peso. Hobisogno di seguire un pro-gramma specifico di attivitàfisica insieme al progetto dimangiare secondo le esigen-ze del mio organismo?Ricordi che mangiare secon-

do le esigenze del corpo è unantidoto contro il mangiarecompulsivo. La perdita dipeso è una conseguenza. L’e-sercizio può favorire la perdi-ta di peso, è fondamentaleper sentirsi meglio e avere unbuon aspetto, però a volte siregistra una applicazionequasi maniacale di alcunimangiatori compulsivi all’at-tività fisica. Quando l’eserci-zio si utilizza per contrastarele calorie, si può convertirein un altro modo di castigarsie di autodisprezzarsi, l’eser-cizio fisico fatto per “liberar-si” di una parte del nostrocorpo è destinato a fomentarelo stesso tipo di problemi cheabbiamo analizzato per lediete. Molti cimiteri di dieteabbandonate sono seminatidi iscrizioni a palestre, bici-clette per fare esercizio escarpette da footing.Perché la ginnastica abbiasuccesso, non dovete partireda considerazioni del tipo:“Non mi posso più vederecosì”. Il programma di eser-cizi deve essere in accordocon la vostra vita reale e noncon l’idea che voi doveteavere con voi stessi. Se viimponete esercizi che com-portano implicitamente unacritica, finiranno per essereaddirittura controproducenti. Nel prossimo articolo valute-remo la differenza fra stareattento alle calorie e stareattento alla dieta.Scrivi a- Dott.ssa Anna DeSantis ad Aprilia in via Mozart50 (di fronte Conforama) tel.347.6465458 o inviare una e-mail al seguente indirizzo diposta elettronica: a1 desan-tis @libero.it

Dott.ssa Anna De Santis(Psicologa - Psicoterapeuta)

LA PSICOLOGA RISPONDE24 OTTOBRE - 7 NOVEMBRE 2019 pagina 29IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 29

Le donne forti sono come uraga-ni. Diventano indomabili, quasiirraggiungibili. Non si fermanodavanti a nulla. Sono discrete eamano quasi in segreto. Hannosguardi sicuri e il cuore pieno dilividi. Sorridono e ingoianolacrime. Loro, sono le donne chefanno la differenza.

Miei cari lettori, Dopo una lunga assenza estivasono di nuovo qui e in questospazio, tra queste righe, ritrovofinalmente una parte di me stes-sa. Inizio questo articolo, ringra-ziando chi mi ha contatta in que-sti giorni e chi mi è stato accantoe mi ha dato forza. Sono dinuovo in campo: combattiva eguerriera, pronta, ma soprattuttoottimista della vita. Mi scusocon voi, miei affezionati lettori,per questa lunga assenza mariparto da qui, riparto da mestessa e spero che questo artico-lo aiuti tutte le donne a ricordareuna cosa fondamentale: siamoforti e siamo invincibili. Noidonne siamo come delle creaturemitologiche: le fenici. Siamo ingrado di rinascere dalle nostrestesse ceneri. Questa piccolaqualità si vede soprattutto in noidonne imprenditrici che, dalnulla, siamo in grado di creareun’impresa. Il materiale, l’ar-gilla, per creare ce l’abbiamonelle nostre mani: le nostrecompetenze, il nostro bagaglioculturale, il nostro sudore e ilnostro spirito di sacrificio.Tutti elementi essenziali percreare una piccola e grandeimpresa. Le donne investono sulloro punto di vista: che sia un

negozio di parrucchiera, unapasticceria o una casa destinataagli anziani riescono a metteredel loro. Nelle pareti dei negozi,nell’approccio con i clienti,nella loro fornitura c’è tutta laloro personalità e il loro modo divedere il mondo. Le impresedestinate a durare sono queste:imprese piene di carattere eforza, lo stesso carattere e forzadelle imprenditrici che hannodato loro vita e anima. In Italia, sono molte le donneche scelgono di fare impresa.Erroneamente si pensa che que-sta scelta sia dovuta a un modoper conciliare la vita familiarecon quella lavorativa. In realtànon tutte le realtà imprenditoria-li in rosa hanno questo risvolto.Come spesso ho scritto nei mieiprecedenti articoli, gestireun’impresa è un’attività che nonti lascia respiro. Non esistonopiù i fine settimana liberi, lamalattia o le ferie. Un imprendi-tore è operativo ventiquattroresu ventiquattro. Essere unamamma imprenditrice spesso sitraduce con “portarsi la casa alavoro e il lavoro a casa”. Non èinsolito vedere i bambini cresce-re all’interno dell’attività deiloro genitori e fare i compiti sco-lastici dietro a un bancone. Apri-re un’attività non è una scelta diripiego per chi non riesce a con-ciliare le sue due vite o a trovareun lavoro. Bensì è una scelta divita ponderata e consapevole.L’obiettivo finale di una donnanon è quello di guadagnare ma di sentirsi realizzatasia professionalmente checome donna. La maggior partedelle imprenditrici sceglie que-sta strada non per insoddisfazio-ne personale ma per mettersi ingioco: per mettere a frutto le suecompetenze, i suoi studi e le suecapacità. Una donna imprendi-trice è una donna che ha deci-so di crescere, nonostante gli

ostacoli e che sia un percorsoda fare da sola, e che non vuolemettere un freno alle sue pos-sibilità. Ha inoltre una marciain più: è infinitamente e pro-fondamente innamorata delsuo lavoro perché è un lavoroche ha scelto e costruito con lesue mani. Nonostante tutto que-sto sono ancora troppe pocheimprenditrici nel mondo. Perincrementare l’imprenditoriafemminile c’è ancora moltolavoro da fare. Nel mondo dellavoro esiste un divario enormetra uomo e donna, sia per quantoriguarda l’occupazione sia perquanto riguarda il salario. Non èun segreto che le donne prendo-no stipendi più bassi rispetto aicolleghi uomini come è risaputoche spesso, in fase di colloquio,una giovane donna si senta chie-dere la fatidica domanda:” Hafigli o ha intenzione di farefigli?”. Questo è un problemaper lo più sociale e culturale.Non si riesce andare oltre allostereotipo della donna come“angelo del focolare”. Sia a casache in ufficio, ancora oggi, nel2019, si crede che sia la donna adoversi fare il maggior caricodel lavoro familiare: accudimen-to dei bambini e pulizie domesti-che. Oltre al fatto che uno deglierrori più comuni del mercatolavorativo odierno è quello dipensare che una mamma rendadi meno. Al momento in cuimettono su famiglia, le donne sisentono ostacolate sia in ufficioche a casa. A lavoro devono ten-tare quindi di sconfiggere questistereotipi mentre a casa devonosovraccaricarsi di tutto. Ovvia-mente ci sono le eccezioni: que-gli uomini meravigliosi che sonoconsapevoli di essere al pari conle proprie compagne e che incasa si dividono i lavori da effet-tuare e quei titolar che ricono-scono il valore del lavoratoreonesto e corretto ma che hanno

davanti, soprattutto quelli rico-noscenti del lavoro che gli dai.Se è difficile per una donnaessere mamma e lavoratrice, èancora più difficile esseremamma e imprenditrice. Unadonna che ha una famiglia sullespalle ha più difficoltà nel pren-dere la “decisione” di fare ilgrande salto. Se dietro a ungrande uomo c’è sempre unagrande donna, dietro a unagrande imprenditrice c’è unafamiglia presente. La maggiorparte delle donne non ce l’avreb-be fatta ad aprire o a continuarea gestire un’impresa senza l’ap-poggio e il sostegno dei proprifamiliari, che siano essi genitori,figli, zii o compagni. Averequalcuno che crede in te e tiaiuta vale più di qualsiasiaiuto economico. Non tutte ledonne hanno la fortuna diavere una famiglia pronta asupportare e ad aiutare eppu-re riescono a volare benissimoanche da sole. Avere un’azien-da o realizzare un progetto contanta fatica e sacrificio ha i suoipro e contro. Molto spesso si hala fortuna di avere qualcuno cheti aiuta e altre volte ci sono per-sone che addirittura sputano nelpiatto che in cui hanno mangia-to. E’ difficile capire di chi biso-

gna fidarsi nella vita, figuriamo-ci nel mondo del lavoro. Ci sonodonne che sono solidali tra diloro e altre che non aspettanoaltro che poterti pugnalare allespalle. Non sempre, purtroppo,siamo solidali tra di noi. Ci sonodonne che hanno il marcio den-tro, che sono psicopatiche o cheti sorridono davanti solo perpoterti sfruttare meglio. Quandouna imprenditrice offre un lavo-ro, come fa a capire chi ha difronte? Purtroppo non si può,ma è proprio qui che un’impren-ditrice capisce il suo valore:quando tira fuori le unghie elotta per conservare ciò che hacostruito. Nulla può fermare laforza delle donne imprenditrici,che costruiscono e resistono. Ilmio consiglio ai giovani positi-vi, non ai giovani marci che noncomprendono, è quello di punta-re e ricrearsi da soli ma soprat-tutto di credere nelle loro forze,senza dipendere da qualcuno edi non puntare su quello chehanno gli altri… guai se lo fai,vuol dire che sei una personache non è in grado di credere inse stessa e che rimarrà il nullanella vita. Dietro un’impresa disuccesso c’è una donna guerrie-ra, forte e coraggiosa che saquello che fa.


a cura di Sihem Zrelli

La forza delle donne imprenditrici “APRILIA SI…CURA” - Imprenditoria, economia, cultura e turismo


Giulia ha quasi quattordici anni.Appena si sveglia accende il cel-lulare e inizia a chiacchierare e aridere con le sue amiche mentredi fretta trangugia un pezzo dipane al burro. Raccoglie i capelliin una coda alta e, se può, colorale sue labbra con un po’ di gloss.Salta in macchina e, infilandosigli auricolari nelle orecchie, siimmerge nella musica e scompa-re, scivolando, tra le note del suocantante preferito. Oggi no.Oggi Giulia non vuole andare ascuola, non vuole incontrare le

sue amiche, vuole solo starsenein silenzio, protetta tra le suecose, a casa. Ieri Spillo, il suogatto, è andato via. Ma non nelsenso che è scappato per amore,no, e neppure che si è smarrito.Significa che non c’è più. Chenon ci sarà mai più e che nonpotrà più accarezzarlo appenaarriva da scuola e neppure rin-correrlo per fargli i dispetti. Ilsuo Spillo. Il suo compagno fattodi peli e di fusa, che sapeva farsicapire senza parlare, che si rag-gomitolava di nascosto ognisera sul suo letto. Quella speciedi gatto, un po’ bianco e un po’nero che bello non era ma che sisentiva un principe ogni voltache lei lo prendeva in braccio.Lo aveva trovato un giorno, tuttospelacchiato, vicino ai bidonidella spazzatura, un rifiuto tra irifiuti. Minuscolo quanto unpalmo di una mano, con la codapiù lunga del suo corpo, che havisto crescere e ieri, morire.Vorrebbe gridare il suo dolore.Ma non può farlo. Si ricaccia lelacrime dentro ogni volta che atradimento la travolgono comeun fiume in piena. “È solo ungatto”, le ripetono spesso. E sisente inadeguata e ancora piùsola con quel peso sul petto chenon la fa respirare. Giulia èabbastanza grande da capire che

nel mondo esistono tragedie edolori più grandi del suo. Ma ilsuo cuore non lo sa. Il suo cuoregiovane ancora non conosce lesofferenze del mondo e non puòconfrontarle, ed è giusto così.Giulia ha solo quattordici anni eha perso un piccolo amico ieri.Stasera, prima di addormentar-si, tiene stretta al petto l’ultimafoto quando Spillo, già consu-mato dalla malattia, avevasmesso di mangiare e di saltarleaddosso. Cerca tra quelle foto,fatte di fretta, lo sguardo vivodel suo piccolo amico, lo cercanei ricordi, perché solo lì puòtrovarlo ancora, perché nellastanza accanto lui non c’è. E,finalmente, lascia fluire il pian-to, trattenuto troppo a lungo,liberatorio e caldo sulle sueguance morbide. Mentre piangesente il telefono che squilla: unmessaggino. È di Giada, la sua

compagna di classe, quella chesi siede spesso da sola, al primobanco. La brunetta con gliocchiali scuri che nessuno si fila.Le dedica una poesia che parladi un ponte magico che i nostripiccoli amici attraversanoprima di lasciarci. È la leggen-da dell’arcobaleno. “Non tuttila conoscono” si affretta a scri-verle. La conosce soltanto chi haamato e perduto un amico spe-ciale e porta il peso di questodolore invisibile. Giada lo sa. Sache ci sono sofferenze che vannonascoste, dolori muti e silenziosiche non vanno detti perché nonsi può piangere per un gatto. Ecosì per non sentirsi sbagliati,esagerati, sciocchi si asciuganole lacrime e si finge che non siasuccesso nulla. Ma anche senzale lacrime il dolore resta e conti-nua a pulsare senza fare rumore.Ma Giada con le sue parole hapermesso a Giulia di esprime-re il dolore senza sentirsi sba-gliata e di poterlo mostraresenza vergogna. Domani Giu-lia andrà a scuola e si siederà alprimo banco, accanto alla bru-netta con gli occhiali scuri. Haperso Spillo e ha trovato un’a-mica: un altro regalo del suogatto dalle vibrisse d’argentoche amava nascondersi nellescatole di cartone e graffiava

sempre per primo. I bambini hanno bisogno dicomprendere il mondo, di capireil funzionamento di quello cheaccade intorno a loro. Può capi-tare che i genitori si trovinodavanti alla necessità di spiegareai loro figli come mai nonpotranno più rivedere qualcunoche faceva parte della loro vita.Il tema della morte è molto deli-cato, sia che venga vissuto per-sonalmente sia attraverso l’e-sperienza di un amichetto.Rispondere alle loro domande èmolto difficile perché ognuno dinoi ha i propri valori, credenze,religioni personali e perchéognuno di noi vive queste emo-zioni in maniera diversa e indi-viduale. Quando non sappiamocome affrontare questo momen-

to, quando le parole ci sembranoingombranti o ci vengono amancare è bene confrontarci conun esperto perché la morte,come la malattia, non rimanga

un argomento che “non si puòaffrontare”, un argomento daevitare. Ogni età ha le sue rispo-ste, ogni famiglia le sue parole.

Dott.ssa Cinzia De Angelis

Il piccolo Micio è andato viaCome parlare a un bambino della morte?

Dot.t in scienze e tecnichepsicologiche, Pedagogista

abilitata Esperta in didatticaspeciale - Scrittrice

Per porre domande alladott.ssa Cinzia De Angelis

inviare una e-mail al seguenteindirizzo di posta elettronica:[email protected]

SOS CRESCITAEDUCAZIONE FAMIGLIA e SCUOLA

Organizzato dalla Fai Cisl, laFederazione Agroalimentare eAmbientale della Cisl, insiemealla Fondazione Fai Cisl –Studi e Ricerche, Giovedì 10ottobre 2019, ha avuto luogonella prestigiosa Casa Cava,nei Sassi di Matera, il meetingNazionale “Fai Bella l’Italia”.Il Dott. Piero Damosso Capo-redattore centrale TG 1, coor-dinatore del convegno, con ilsaluto del Sindaco il Dott.Raffaello De Ruggeri, il salutodel Vescovo Mons. AntonioGiuseppe Caiazzo, e la relazio-ne introduttiva del Dott. Ono-frio Rota, Segretario GeneraleFai Cisl, ha avuto inizio il con-vegno durante il quale la Fede-razione Nazionale, ha asse-gnato diversi riconoscimenti,con la medaglia commemorati-va dell’evento, realizzata dalmaestro Ignazio Colagrossi,alle realtà nazionali, che avario titolo, si sono dimostratesensibili rispetto ai temi del-l’ambiente e del lavoro: azien-de, associazioni, singoli citta-

dini, che negli ultimi annihanno saputo essere particolar-mente virtuosi sotto il profilodella sostenibilità ambientale,della divulgazione scientifica,della qualità del lavoro, dellavalorizzazione del territorio,dell’affermazione della legali-tà. Le realtà che hanno ricevuto iriconoscimenti “Fai bella l’Ita-lia” 2019:Ambiente a Fabio Renzi

Segretario Generale di Symbo-la, Imprenditoria agricola aEttore Prandini, PresidenteColdiretti - Pesca a MicheleBoscolo, Presidente dellaCo.Ge.Vo di Chioggia - Indu-stria/Innovazione a GianAntonio Campi, ResponsabileRelazioni Industriali Heine-ken, Frédéric Barut a Direttoregenerale Acque minerali SanBenedetto - Lavoro Massimi-

liano Zampetti, Lavoratoreforestale di Stromboli - Edu-cazione/Mondo scuola a Isti-tuto Comprensivo “LorenzoMilani” 1 di Policoro -Arte/Musica a Gruppo musi-cale Grace N KaosVolontariato e Attivismo aFederica Gasbarro, Delegataitaliana al vertice ONU sulclima, attivista del movimento“Fridays for Future Italia” -

Scienza a Valerio Rossi Alber-tini, Ricercatore CNR e divul-gatore scientifico con l’inter-vento di Don Luigi Ciotti,Fondatore e Presidente diLiberaA concludere l’evento, la rela-zione del Dott. Angelo Colom-bini, Segretario Nazionaledella Cisl.


MATERA 2019 CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURALa medaglia di Ignazio Colagrossi per il meeting: “Fai Bella l’Italia”evento organizzato dalla Fai Cisl

Aprilia, grande successo per I Coloridi Pantelleria. A giugno si replica

E’ stato un grande successo l’e-vento “I Colori di Pantelleria”che si è svolto ieri presso laCooperativa de Le Ferriere eorganizzato dall’Associazione IGiochi di una volta con il patroci-nio de Il Giornale di Pantelleria.La sala era gremita e tanto pub-blico è rimasto in piedi e fuori dellocale, pur di assistere alla mani-

festazione che portava la Figliadel Vento (come viene anchechiamata) ad essere ammiratasotto varie forme artistiche.Una esposizione dei quadri haaffascinato e emozionato tutti ipresenti lasciando molto soddi-sfatti gli autori, cioè: CaterinaD’Aietti, Teresa D’Aietti, KatiaFerrandes, Anna Kappler,Dino Massarenti, GiuseppePavia, Simone Pinna e AldoZerilli.Poi il divertimento assoluto si èavuto , che poi si sono divertiticon 3 piccoli sipari in vernacolopantesco: “I capperi”, “La telefo-nata” e “Le comari”, con laNuova Compagnia teatrale LeCossyriane, composta da: AngelaBelvisi,Caterina D’Aiet-ti, Enza D’Aietti, Rosa D’Aietti,Annamaria Ferrandes e Ange-lina Valenza.

Tra modi di fare, soprannomi, eusanze, Pantelleria ieri è statarappresentata in pieno con grandecoinvolgimento di un pubblicoche non ha mai smesso di ridere.Tra i presenti anche l’attoreGianni Bernardo che si è com-plimentato pubblicamente per larealizzazione di uno spaccatodell’isola così curioso e simpati-

co.E’ intervenuta anche la pubblicaamministrazione di Aprilia, nellapersona del Vicesindaco, Lan-franco Principi, che ha chiesto direplicare l’evento in occasionedel gemellaggio Aprilia-Pantelle-ria.L’idea di tutta la manifestazione,dedicata al Patrono di PantelleriaSan Fortunato, è di Marina Cozzoe Caterina D’Aietti, che hannocurato rispettivamente la regia ela sceneggiatura e scenografia.Esse hanno scelto quella location,in quella via Cossyra perché ivirisiede una piccolissima comuni-tà di panteschi che ancora man-tiene vive le tradizioni e il dialet-to, che tanti tanti anni fa si èmessa nella valigia e nel cuore,per non dimenticare le gloriose origini pantesche.

Care lettrici e lettoriVi presento l’iniziativa dell’Associazione Farerete Innova-zione Bene Comune del 18 otto-bre 2019 nata per far maturareuna “cultura della salute” chefavorisca la “partecipazione” , esviluppata insieme alla ASLRoma 1 e al Municipio RomaXIV - Monte Mario, nell’ambitodel progetto 2019 “Un’Estate alSanta Maria della Pietà”. Obiet-tivo della “Manifestazione diinteresse” è stato raccogliereidee e proposte, da parte dei cit-tadini, per la realizzazione delprogramma “Un’Estate al SantaMaria della Pietà 2019”, che si ètenuta nel mese di settembre edottobre all’interno del Parco diSanta Maria della Pietà. La ASLRoma 1 a partire dal 2017,facendo proprie le raccomanda-zioni suggerite nel documento“Salute 2020”, ha dato vitaal Centro Internazionale per laPromozione della Salute e delBenessere, con l’obiettivo dicontribuire alla svolta paradig-matica del concetto della salute,che sposta l’attenzione dalla cen-tralità dei contenuti di salute emalattia alla centralità del sog-getto cui rivolgere l’azione, conla sua complessità fisica, psico-logica e sociale, con il suo stile eambiente di vita e di lavoro, nelcontesto economico e socio-cul-turale di riferimento. Per il 2019l’iniziativa “Un’estate al SantaMaria della Pietà”, promossadalla ASL Roma 1, si è realizzatacon la partnership del MunicipioRoma XIV - Monte Mario, conuna programmazione di eventi eattività, volte a valorizzare lerisorse presenti all’interno delle

comunità, di potenziarne l’em-powerment e di creare ambientifavorevoli. “CALL4IDEAS” si ècaratterizzato come bando per laselezione di iniziative promossedalla comunità coerenti con l’i-dea di salute che si è voluto pro-muovere. La proposta progettuale presen-tata da Fare Rete Bene Comune“Come diventare Facilitatori delBene Comune e generare welfaredi comunità”: verso un welfaremunicipale comunitario, parteci-pativo e generativo” ha vistocoinvolti una serie di attori traesperti di welfare e sviluppolocale, manager pubblici del set-tore sanitario, dirigenti di Entidel Terzo Settore che si sonoritrovati insieme al Tavolo dilavoro per promuovere unanuova idea di comunità consape-vole ed inclusiva, capace di edu-care e costruire socializzazione esviluppo. Questa interessanteiniziativa di partecipazione e co-progettazione dal basso ha avutolo scopo di offrire un percorso diin-formazione su partecipazionee gestione collaborativa dei BeniComuni, ponendo l’attenzionesul tema SALUTE, attraverso learee FAMIGLIA E MINORI –ANZIANI e DISABILITÀ. Essaha voluto sviluppare, in modoinnovativo e sperimentale con ivari attori del Settore SALUTE,il concetto di comunità coesa,solidale e sostenibile, partendodagli strumenti che offre la Psi-cologia di comunità e la Sociolo-gia della relazione: valorizzare erigenerare la comunità cittadina,partendo da un ambitourbano/quartiere, sperimentandoe validando l’efficacia di nuovimodelli di welfare di comunità,in grado di coniugare partecipa-zione civica, sussidiarietà, inclu-sione sociale e nuove forme dieconomia civile. Le azioni chehanno caratterizzato l’iniziativasono state: - la partecipazione al percorso diin-formazione su partecipazionee gestione collaborativa dei benicomuni sia materiali (Beni pub-blici da rigenerare o inutilizzati)che immateriali (Salute) attraver-

so la formula del Workshop diesperti del settore; - Ascolto attivo ed animazioneterritoriale a partire dal coinvol-gimento diretto degli utenti deiservizi ASL e dei cittadini, dellereti sociali esistenti formali edinformali, attraverso la sommini-strazione di un questionario qua-litativo; - Costituzione di Tavoli di lavoroper raccogliere le proposte, chesaranno poi oggetto di ricerca diappositi finanziamenti a curadell’Associazione.Il “format” dell’iniziativa è statala presentazione di un team diesperti in attività di facilitazionedei processi decisionali, analisidei contesti organizzativi e pro-gettazione partecipata territoria-le, in riferimento a processi com-plessi, con una particolare atten-zione al rafforzamento dellecompetenze del tessuto intrasso-ciativo. Nel corso della giornatasi è affrontato la questione delpassaggio epocale dallo StatoSociale assistenziale al welfaredi comunità, i motivi che hannoportato a questo cambio di para-digma e gli effetti sul sistemasanitario nazionale. L’idea dellasolidarietà, del sostegno a chi èpiù debole e vulnerabile, del-l’impegno a garantire servizi,oggi sempre più spesso è statasostituita da un rancore aggressi-vo nei confronti di intere fasce dipopolazione che vengono accu-sate di sottrarre quote di ricchez-za. Quello che è andato in crisinegli anni, dunque, è il legamesociale che ha trascinato nellasua crisi la solidarietà ed il prin-cipio etico della reciprocità chesta alla base delle relazionisociali. E’ indubbio che a questacondizione di crisi abbia anchecollaborato un modello di Statosociale di matrice assistenziali-stica che, con interventi generici,standardizzati, raramente ogget-to di valutazione, è stato incapa-ce di sostenere le persone e igruppi nel maturare una loroautonomia, una loro capacità diprendere in mano le proprie vite.Il welfare, lo sappiamo bene, permolti anni ha prodotto più assi-

stenzialismo che sviluppo: comesostengono alcuni autori, para-dossalmente, maggiore è stato ilWelfare State, minore è stato losviluppo delle comunità locali.Ancora, maggiore è stato il wel-fare con ottica riparativa inveceche promozionale, maggiore èstata la crescita incontrollabile eincontrollata della domanda diservizi, con il presentarsi di sem-pre nuove forme di bisogno, chehanno richiesto ulteriori investi-menti senza però ottenere i bene-fici attesi. Il welfare che ora è incrisi è un welfare che ha semprepiù pensato alle fragilità come uncompito dei servizi, e non unproblema delle comunità. Conuna doppia ricaduta problemati-ca. Anzitutto sulle persone assi-stite: il criterio della presa incarico da parte di un serviziodella persona in quanto apparte-nente ad una categoria perchéportatore di un problema (perso-na con disabilità, povero, tossi-codipendente, ecc) lo riduce afruitore di quel servizio speciali-stico e in un certo senso lo cri-stallizza e lo rinforza in quelruolo, correndo spesso il rischiodi renderlo dipendente dal servi-zio stesso. Quante volte abbia-mo sentito gli operatori lamen-tarsi degli utenti che sfruttano iservizi? Dall’altra parte c’è unaricaduta problematica sullecomunità stesse che non si assu-mono la responsabilità di se stes-se, delegando un terzo (l’entepubblico o le organizzazioni diterzo e quarto settore) a farsicarico delle fragilità, e perdendociò che caratterizza invece l’es-sere comunità: la coesione, lafiducia, il senso di responsabilitàreciproco fra le persone checompongono quella comunità.La crisi del welfare, allora, puòessere considerata una crisi diresponsabilità sociale, cioè unacrisi della presa in carico comu-nitaria dei problemi, ma anchedella capacità di mettere incomune le risorse. Ecco allora lanecessita di trovare le risposte aiproblemi all’interno di una logi-ca di welfare community, che dauna parte porti ad attenuare la

crisi di consenso rispetto allepolitiche di tutela del benessere,dall’altra parte sia in grado di ali-mentare prassi sociali ed educa-tive capaci di favorire la respon-sabilità diffusa tra tutti i cittadi-ni, anche quelli segnati da pro-blemi e da difficoltà. L’ottica incui muoversi deve allora diven-tare quella dell’inclusione, checrea spazi per l’autonomia pro-gettuale, piuttosto che quelladella segregazione che inibiscel’iniziativa delle persone. Allabase del modello di welfare com-munity c’è l’idea che la possibi-lità di raggiungere una condizio-ne di benessere non dipende solodall’individuo, ma è necessarioche le persone con lui in relazio-ne si comportino in modo facili-tante; tutti devono collaborare adun benessere delle relazioni incui sono implicati, a partire daquelle familiari, accettando l’ap-parente paradosso che il benes-sere personale non può derivareda una logica individualista. Sitratta di collocarsi nella prospet-tiva dei cosiddetti “beni comuni”, ossia quei beni che possonoessere prodotti e utilizzati soltan-to attraverso relazioni socialipiene. Tutto questo richiamanecessariamente ad un diffusosenso di responsabilità, allo svi-luppo di capacità cooperative, e– non da ultimo – richiama allanecessità che tutti riconosciamoche il bene comune è, appunto,un “bene” e che dall’impegnocongiunto e dalla reciproca soli-darietà derivano benefici per cia-scuno. Per conoscere megliol’associazione FARERETEINNOVAZIONE BENECOMUNE vi invito a visitare lapagina web https://www.farere-tebenecomune.it


A cura della Dr.ssa Emilia Ciorra Esperta di politiche e progettazionesociale. Per scrivermi:[email protected]

“Un’Estate al Santa Maria della Pietà” - Raccontare, promuovere e agire il benessere. ASL Roma1 e Municipio Roma XIV - Monte Mario insieme per valorizzare le proposte dei cittadini.

Ecco l’iniziativa dell’ Associazione FARE RETE INNOVAZIONE BENE COMUNE

di Elisa [email protected]

16 ottobre 1943. 76 anni fa, aseguito delle leggi razziali del1938, la cattura degli ebreiromani destinati ai campi nazisti.È sabato, sono le prime ore delmattino quando le SS irrompononel Portico d’Ottavia nelquartiere ebraico e strappanodalle loro case 1024 persone, tracui 200 bambini. Due giornidopo dalla stazione Tiburtina lapartenza dei primi diciottovagoni, destinazione il campo diAuschwitz in Polonia. Neritorneranno in 16: una soladonna, Settimia Spizzichino, equindici uomini; nessuno deipiccoli sopravviverà, vittimeinnocenti dell’odio razziale.

L’associazione “Un ricordo perla pace” nel 76° anniversariodella triste data rilancia laproposta di un concorso per lescuole di Aprilia dedicato adAnne Frank, di cui quest’annoricorre il 90esimo della nascita.La proposta protocollata il 19giugno scorso negli ufficicomunali di piazza Roma con ilprogetto di realizzare,nell’ambito del futuro “Museoper la Pace”, una sezionededicata alla Shoah ed alladeportazione e internamentomilitare nei campi nazisti.Sognava di diventare scrittriceAnnelies Marie Frank detta Annee invece morì di tifo nel febbraio1945 a soli 16 anni nel campo disterminio di Bergen-Belsen. Laragazza di origine ebrea era natail 12 giugno 1929 nella cittàtedesca di Francoforte sul Meno.

Il suo diario ad eternamemoria dellatragediadell’olocausto.Scritto nella “casa sulretro” inPrinsengracht 263, ilrifugio segreto nelquale visse oltre dueanni con la famigliaper tentare di sfuggireall’odio razziale.Un documentostraordinario che è riuscito a farbreccia nel cuore di tutte legenerazioni comunicandol’orrore della guerra molto più diqualsiasi testo di storia. Sono lesensazioni di una ragazzarivelatasi incredibilmentemoderna. Ogni ragazzocontemporaneo vi si puòriconoscere in alcuni aspetti.L’ottimismo in quelle condizioni

di cattività, quando il futuro erasolo un tragico puntointerrogativo, la rende emblemanon solo della Shoah ma dellastraordinaria forza interiore checonduce l’uomo attraverso lasperanza e l’ intima progettualitàad apprezzare la vita in qualsiasisituazione e ad andare avanti neldono più grande che ci è statoconcesso.Il concorso nelle scuole a

gratificazione del lavoro degliinsegnanti che tanto si prodiganonella trasmissione della memoriae dei valori di pace e solidarietà.Un compito importante il loro inquesta società ove, come lacronaca tristemente riporta,stanno riaccendendosi pericolosifocolai di razzismo ediscriminazione culturale. La proposta sta per esserevalutata dal Comune di Apriliaper l’eventuale concessione delpatrocinio e concordare conl’associazione le modalità disvolgimento del concorso.

UN CONCORSO NELLE SCUOLE DEDICATO AD ANNE FRANK E UNASEZIONE MUSEALE DEDICATA ALLA DEPORTAZIONE ED

ALL’INTERNAMENTO NEI CAMPI NAZISTIla proposta di “Un ricordo per la pace” alla valutazione del Comune di Aprilia

Cari amici, oggi voglio scri-vere una guida completa edettagliata di cose da fare evedere ad Aprilia.Gli oltre 80.000 abitanti dellacittà a differenza delle cittàturistiche, diventano molti dipiù durante il periodo inver-nale quando il lavoro si faintenso. Aprilia rimane una città tran-quilla, perfetta per chi vuolestabilirsi, rilassarsi magaridopo essersi scatenato allavoro durante il giorno.Con le sue lunghe strade,piazze dorate, quartieri comeisole, circondati da campi disimil-cereali fanno di Apriliaun vero e proprio paradisocittadino, tanto che, sembra,che la città sia in lizza peressere dichiarata Patrimoniodell’Umanità dall’Unesco.Cari amici, oltre allo spetta-colare panorama cittadino,Aprilia presenta dei luoghi didivertimento molto viciniallo stile di vita degli anni

’70: feste di piazza, abbiglia-mento alternativo e piccoliclub-bar. Nulla a che vederecon la moda delle altre città,con i suoi pub, la folla e laconfusione. L’unico elemen-to di disturbo di questo edenda salvaguardare sono gliapriliani, chiamati spessoimmigrati per l’uso smodatoe rumoroso che fanno nellaloro presenza cittadina. Ilproblema si presenta soprat-tutto negli uffici pubblici,quando questi VIP aprilianicolonizzano le file seguiti aruota dagli “apriliani comunied autoctoni” in cerca deldipendente di turno.Comunque ecco le 10 coseda fare e da vedere ad Apriliaper vivere la città e la suanatura in tutta rilassatezza,senza rinunciare alle sueatmosfere dolci e raffinatedei container all’aperto.Le vie dei Lauri e delle mar-

gherite sono le più note e fre-quentate da noi immigrati,oltre che per il doppio mar-ciapiedi anche per i serviziche offrono.All’opposto, via dei Bersa-glieri e via dei Cipressi sicaratterizzano per la privacye la tranquillità che qui sirespira. La prima, con l’az-zurro della piazza che si sta-glia contro il monumento dacui prende il nome e chedona un panorama naturaledavvero raro; la seconda è trale più piccole della città ma,poiché posizionata nell’estre-mo est di Aprilia, è anche lameno frequentata. Merita,almeno una volta nella vita,una visita troverete così villea schiera, natura e un grandequantità di specie animali.Il principale nucleo urbano diAprilia è il suo Centro Stori-co. La vita cittadina qui sisvolge tutta intorno alla piaz-

za Roma, dominata dallaChiesa di San Michele.La Chiesa di San Michele èstata la prima casa di tutta lacittà ed in passato ha svoltola funzione di baluardo dagliattacchi degli occupanti. Poi viene la piazza delle erbeè ricca di chioschi ti vendonodi tutto, ma qui potrete visita-re uno dei luoghi storici dellacittà: il mercatino, famosoritrovo degli hippies deglianni ’70. Da piazza delle erbe si rag-giunge largo delle rose, dovedi domenica potrete fareacquisti nel mercatino carat-teristico dell’usato.Cari amici, lo splendido pae-saggio cittadino di Apriliamerita di essere vissuto finoin fondo. Il Comune ha infat-ti predisposto 20 itinerari chei turisti possono percorrere apiedi o in bici per raggiunge-

re e conoscere i piu bei quar-tieri della città, li ha etichet-tati con il simbolo della bici.Il percorso più lungo è Cam-poverde (6000 metri), segui-to da Campoleone (4700metri) e da quello di Campodi Carne (3500 metri). Alcunidi questi cammini possonoessere percorsi a piedi o inbici, altri obbligatoriamentein macchina. Cari amici lettori, in base agliitinerari che deciderete diseguire, potrete ammirare lavegetazione tipica del luogo,l’architettura del genio popo-lare, le specie animali oancora gli splendidi panora-mi della città. Allora zaino in spalla e parti-te alla volta della favolosa edincontaminata natura di Apri-lia.Un consiglio portatevi lamascherina.


di Salvatore Lonoce

Cose da fare e vedere ad Aprilia


Gentile Avvocato,alcuni mesi fa mi è stata notifi-cata per posta una contravven-zione al codice della strada pereccesso di velocità che ho imme-diatamente impugnato davantial Giudice di Pace e per la qualeancora non ho avuto una pro-nuncia definitiva perché il giudi-zio è ancora in corso.La scorsa settimana, però, mi èarrivata un’altra multa perchénon ho comunicato i dati delconducente, cosa che effettiva-mente non ho fatto perché hoimpugnato la multa principale.Vorrei sapere se devo impugnareanche questa e se il fatto che misia stata inviata, nonostante ilricorso pendente davanti al Giu-dice di Pace, è un errore omeno.Grazie

MassimoIl caso che ci propone in SignorMassimo è piuttosto frequente,difatti, quando una multa nonviene contestata immediatamen-te e alla sanzione principale siaccompagna anche quella acces-soria della decurtazione deipunti, il trasgressore riceve acasa la notifica della contrav-venzione la quale contieneanche l’invito (in verità un ordi-ne) a comunicare alle autoritàil nome dell’effettivo condu-cente del mezzo: ciò perché, seper la sanzione pecuniaria vera epropria c’è una responsabilitàsolidale tra proprietario delmezzo e trasgressore, i puntipossono essere tolti solo aquest’ultimo. Pertanto, la man-cata comunicazione dellegeneralità del conducente puòcomportare esclusivamenteuna ulteriore sanzione econo-mica per il destinatario dell’or-dine, ma mai la decurtazionedei punti a chi non era allaguida dell’auto.

L’obbligo di comunicare i datidel conducente è attualmenteprevisto dall’art. 126 bis delCodice della Strada e deve esse-re adempiuto entro 60 giornidalla notifica del verbale oveespressamente richiesto nellostesso.A sua volta l’organo di Poliziaricevente comunicherà detti datiall’anagrafe nazionale ai finidella decurtazione dei punti soloentro 30 giorni dalla definizionedella contestazione.Una contestazione si intendedefinita una volta intervenuto ilpagamento oppure una voltaesperiti tutti i rimedi ammini-strativi o giurisdizionali oppurespirati i termini per la presenta-zione di detti rimedi (ricorsi).Sull’omissione della suddettacomunicazione dei dati del con-ducente, quando sia stato pro-mosso un ricorso avverso la con-travvenzione principale si è pro-nunciata, più volte, la SupremaCorte di Cassazione, la qualeritiene che questa rappresentiuna sorta di violazione istanta-nea e come tale suscettibile disanzione pecuniaria a causadella mancata collaborazione(così Cassazione n. 22881/2010,n. 15542/2015, n. 20477/2016e n. 24233/2016 ) indipendente-mente da quello che accade alconnesso precedente verbale(detto presupposto).In sostanza, dunque, la SupremaCorte ha ricordato che, in casodi violazione al codice dellastrada da cui consegua la sanzio-ne accessoria della decurtazionedei punti della patente, l’even-tuale presentazione, al giudice,del ricorso contro la sanzioneprincipale non esonera il pro-prietario del veicolo dall’obbli-go di comunicare i dati delconducente effettivo, per comerichiesti dalla pubblica ammini-strazione. Quest’ultimo, infatti,è un dovere autonomo che spettaa prescindere dalla multa econo-mica, ma attiene ad un obbligodi collaborazione con le autori-tà ed è separatamente sanziona-to. Seguendo la linea tracciata dallaCorte di Cassazione arriviamo,

per forza di cose, a dire chel’obbligo di comunicazionescatta anche in caso di annulla-mento del verbale di contesta-zione da parte del giudice all’e-sito dell’opposizione: difatti sesi sostiene l’autonomia delle dueinfrazioni, la seconda delle qualiattiene ad un obbligo di collabo-razione nell’accertamento degliilleciti stradali, secondo il Prin-cipio dalla Cassazione, nediscende che il termine di 60giorni entro cui il proprietariodel veicolo è tenuto a comunica-re alla polizia i dati dell’effettivoconducente, non decorre dalladefinizione del procedimentodi opposizione contro il verbaledi accertamento, ma dalla richie-sta rivolta al proprietario dall’or-gano di polizia, senza chequest’ultimo sia tenuto a sopras-sedere alla richiesta in attesadella definizione della contesta-zione dell’illecito.Quello che abbiamo appenadetto, alla luce delle numeroseed univoche sentenze della Cas-sazione, sembrerebbe però esse-re smentito direttamente dalMinistero degli Interni il quale,con apposita nota (la n.300/A/3971/11/109/16 del29.4.2011) ritiene che non sipossa richiedere alcun dato senon a procedimento definito;siamo quindi su un piano inter-pretativo diverso da quanto deci-so dalla Corte di Cassazione.Il Ministero, mediante la nota dicui sopra, precisa anche che perpoter applicare la sanzione di cuiall’art.126 bis cds è necessario,una volta esperiti i rimedi pro-cessuali, provvedere alla notifi-ca di un nuovo verbale connuovo termine concesso dei ses-santa giorni per compiere dettacomunicazione.Quanto sopra trova poi confer-ma in un’altra Circolare Mini-steriale, la n. 7157 del 5.9.2011 .Appare pertanto chiaro cheseguendo l’interpretazione delMinistero degli Interni, unavolta ricevuta la notifica di unverbale prevedente la decurta-zione dei punti con contestualerichiesta dei dati del conducente,il soggetto sanzionato dovrebbe,

quanto meno, precisare all’orga-no richiedente l’intenzione dipresentare un ricorso avversodetto provvedimento e ciò all’e-vidente scopo di evitare anche lasuccessiva sanzione ex art.126bis cds. e comunque far riferi-mento alle suddette circolari. Il Ministero degli Interni insostanza si ricollega alla inter-pretazione della Corte Costitu-zionale secondo la quale lacomunicazione all’anagrafenazionale degli abilitati allaguida dell’avvenuta perdita delpunteggio deve avvenire entrotrenta giorni dalla definizionedella contestazione effettuata,definizione che presuppone, asua volta, che siano conclusi iprocedimenti dei ricorsi ammi-nistrativi o giurisdizionaliammessi, ovvero, che sianodecorsi i termini per la proposi-zione dei medesimi.In realtà la Corte Costituzionale,che era stata chiamata a pronun-ciarsi sul meccanismo di auto-maticità nella decurtazione deipunti, in caso di conducente sco-nosciuto, al proprietario delmezzo, ha escluso un dirittoautomatico a non comunicare legeneralità di chi si trovasse allaguida per il solo fatto di averproposto ricorso/opposizione,ma ritiene che occorra una par-ticolare giustificazione (cosìcome peraltro già chiaramenteindicato dalla Corte Costituzio-nale con la sentenza n.185/2008e con l’ordinanza n.244/2006).Sul punto bisogna poi considera-

re, come del resto giustamenteha sostenuto sia la Cassazione aSezioni Unite mediante la deci-sione n.23031/ 2007 che laCorte Costituzionale con senten-za n.255 del 6.7.2007,che le cir-colari hanno natura di atti mera-mente interni della pubblicaamministrazione che esprimonoesclusivamente un parere del-l’amministrazione; atti non vin-colanti addirittura per la stessaautorità che le ha emanate. Dettedecisioni, richiamando le prece-denti pronunce sull’argomento,affermano che una circolare, perla sua natura e per il suo conte-nuto (di mera interpretazione diuna norma di legge) non poten-do assumere alcuna efficacianormativa esterna, non puòessere compresa fra gli atti gene-rali di imposizione in quantoessa non può nè contenere dis-posizioni derogative di norme dilegge, nè essere considerata allastregua di norma regolamentarevera e propria.Per quanto detto, quindi, ritengoche si debba fare riferimentoesclusivamente al dettato nor-mativo per il quale la comunica-zione dei dati deve comunqueessere effettuata, anche in casodi proposizione del ricorso edindipendentemente dall’esito diquesto, per non incorrere nellasanzione.Va da sé che, in caso di accogli-mento sull’impugnazione dellasanzione principale, i punti nonverranno decurtati.

Avv. Margherita Corneli

Per porre domande scrivere e-mail: [email protected]

VIOLAZIONE DEL CODICE DELLA STRADA E DECURTAZIONE DEI PUNTISULLA PATENTE: L’OBBLIGO DI COMUNICARE I DATI DEL CONDUCENTE.

L’AVVOCATO RISPONDE

di Rita Chessa

Kodjovi lavora nel settorefinanziario, è originario delTogo, una nazione dell’AfricaOccidentale affacciata sulGolfo di Guinea.Durante il nostro incontro miha parlato della sua associazio-ne. ATL (Associazione togolesinel Lazio) è un progetto cultu-rale viterbese e romano cheriunisce i cittadini togolesi ed isimpatizzanti che risiedononella regione Lazio. È impegnata a promuovere, intutti i settori della società ita-liana, una migliore inclusionedei cittadini stranieri in gene-

rale, a rafforzare i legami disolidarietà e di cooperazionetra i popoli, a partecipare allosviluppo sociale con azioniconcrete rivolte alle categoriesocio-demografiche più vulne-

rabili, quali i bambini, ledonne, le persone anziane e lepersone diversamente abili.Per il raggiungimento dei pro-pri obiettivi l’associazioneorganizza e promuove attività

interculturali, sostiene progettidi sviluppo socio-economicoin Togo ed in Africa in genera-le.Svolge attività di sensibilizza-zione, d’informazione e di for-mazione per la lotta controogni tipo di discriminazione,

servizi di consulenza legale econsolari in collaborazionecon il Consolato del Togo aRoma. I suoi membri sonocoinvolti in iniziative di volon-tariato volte alla conservazionedel patrimonio naturale dellaregione Lazio.

ATL: dal Togo (Africa) inclusione, solidarietà,cultura e volontariato nel Lazio

Sebbene il Reiki sia una realtàconosciuta da moltissime perso-ne, non sempre si ha una visionechiara di ciò che veramente rap-presenta.. Viene spesso conside-rato come tecnica di guarigioneperché di fatto è anche questo,ma sarebbe molto limitativopensare al Reiki solo in questitermini perché in realtà Reiki èuna vera e propria disciplina divita.. * reiki: un percorso di trasfor-mazione interiore rivolto allaconsapevolezza di ciò che vera-mente siamo* reiki: un antichissimo metododi “terapia energetica natura-le” definita “guarigione inte-riore” in effetti questi due punti nonsono separati tra loro perché perstare bene dal punto di vista psi-cofisico, bisogna ritrovare l’ar-monia che poi permetterà alnostro essere di ristabilire l’e-quilibrio in noi. Quindi “equili-brio ed armonia” sono sinonimodi “guarigione”! I 7 chakra rappresentano il pianod’azione dove il reiki svolge lasua funzione di riconnessioneenergetica e di conseguenza diriequilibrio sui quattro livellidell’individuo: fisico, emotivo,mentale e spirituale, è attraversoi 7 chakra che inizia il percorsodell’individuo con il Reiki. IChakra sono punti energeticidislocati lungo la colonna verte-brale su una fascia eterica quindisottile ed invisibile, che avvolgeil nostro corpo fisico; sono instretta sintonia con tutti gli orga-ni del nostro corpo. Inoltre ognichakra è in relazione ad unostato di coscienza e questo cipermette di trovare un ulteriorerelazione tra corporeità ed inte-riorità; ecco una breve sintesidei 7 chakra:1° chakra vibra sul colore rosso:è in stretta sintonia con il nostrocorpo eterico e il corpo fisico eall’Io.. si riferisce in modo parti-colare alla pelle, alle ossa, allamuscolatura e al buon funziona-mento di tutto l’apparato organi-co.. 2° chakra vibra sul colore aran-cione: si relaziona essenzial-mente ai liquidi organici, alnostro sistema emozionale, alsistema uro-genitale, agli organifemminili.. il corpo sottile è l’e-mozionale3° chakra vibra sul colore giallo:milza, stomaco, fegato, plessosolare, il metabolismo, la menterazionale è il sistema governatoda questo chakra, il suo corposottile è il mentale.4° chakra vibra sul colore verde:è associato al cuore ed alla cir-colazione del sangue, al timo, aipolmoni.. il suo stato coscienzia-le è rappresentato dai sentimen-ti, il suo corpo sottile è l’astrale

5° chakra vibra sul colore azzur-ro: collo, la gola, la tiroide, para-tiroide e quindi anche in questocaso il metabolismo sono gli ele-menti che governa, viene asso-ciato all’eterico superiore6° chakra vibra sul colore inda-co: collegato alla pituitaria, alsistema ormonale, al cervelletto,alla funzionalità generale del-l’organismo7° chakra vibra sul colore viola:ha effetto su tutti i tessuti e il sulsistema funzionale dei vari orga-ni, ma è in stretta relazione conla ghiandola pinealeConsiderando tutto questodiventa straordinario canalizzareReiki attraverso l’imposizionedelle mani e attraverso i suoisimboli che attiveranno energe-

ticamente l’energia che ‘andràesattamente dove deve andare’per attivare il processo di “guari-gione energetica” che avverràsui vari piani di coscienza (cha-kra) ripristinandone l’equilibrioe un immediato senso di ben-essere sinonimo di rinnovatavitalità!! Ovviamente inutiledire che il Reiki non sostituiscela medicina ufficiale ma puòaffiancarla!! iniziare un percorso reiki vuoldire “ricollegarsi alla vita”,riscoprire la realtà naturale diciò che siamo, di ciò che è.. diciò che ci circonda.. vuol direcomprendere il “perché” di unasomatizzazione diventandoneconsapevoli .. scoprire che allabase di ogni disagio c’è sempre

una causa e trovare di conse-guenza il modo per poter risol-vere e guarire la ferita nascostanell’anima..il Reiki lavora sul sistema fisicoed emotivo abbiamo detto, quin-di un trattamento contempla unadiagnosi energetica dei chakracercando ovviamente di elimina-re l’energia statica che si annidain questi centri energetici perevitare cristallizzazioni che atti-vano il processo di somatizza-zione.. normalmente noi opera-tori integriamo necessariamenteuna lettura del sistema energeti-co dei chakra per meglio com-prendere da dove può nascere uneventuale disagio.. è inoltre possibile intervienesullo scioglimento di nodi kar-

mici che si collegano a memorieantiche, questo è possibile ope-rando con i simboli Reiki, iquali vengono attivati anche perriequilibrare l’energia degliambienti dove viviamo..

..


Reiki e dintorni di Laura Bendoni

Il Giardino dei Cristalliassociazione culturale di

discipline umanistichetel. 3477329631 –

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Il Consiglio regionale del Lazio i ha approvato a maggioranza la proposta di leggeregionale n. 37 del 20 giugno 2018 “Testo unico del commercio”, che riforma la leggeregionale n. 33 del 1999 e razionalizza altre norme di settore emanate negli ultimi 20anni. Hanno votato a favore 31 consiglieri, nessuno contrario e 8 astenuti (Lega, Fra-telli d’Italia e i due consiglieri del gruppo misto che fanno riferimento a “Cambiamo”).I lavori sul testo erano iniziati nella seduta del due ottobre scorso, con la relazione delvice presidente della Regione, Daniele Leodori, e la discussione generale. Nella sedutadel 10 Ottobre, poi, concluso il dibattito generale con gli ultimi due interventi, l’Aulaaveva approvato già 90 dei 109 articoli complessivi.L’obiettivo della nuova legge, come emerso anche dalle dichiarazioni finali dei consi-glieri, è quello di riordinare la normativa regionale in materia di commercio, attraversola raccolta e la razionalizzazione di tutte le disposizioni di settore. Vengono riunificateo abrogate una serie di disposizioni frammentate in più testi: il commercio in sede fissae su aree pubbliche (L.R. n. 33/99); le reti d’impresa tra attività economiche su strada(L.R. n. 4/2006, articolo 113); il commercio all’ingrosso (L.R. n. 74/1984); l’attività disomministrazione di alimenti e bevande (L.R. n. 21/2006); la distribuzione della stam-pa quotidiana e periodica (L.R. n. 4/2005); il commercio di animali da affezione; ilcommercio equo e solidale.Il testo unico, inoltre, tiene conto anche delle numerose modifiche intervenute negliultimi anni nell’ordinamento statale ed europeo in tema di concorrenza, semplificazio-ne amministrativa e liberalizzazione delle attività economiche e dello sviluppo dinuove forme aggregative tra imprese. In particolare, sono stati adeguati i contenuti nor-mativi regionali con quelli prescritti dalla direttiva n. 123 del 12 dicembre 2006 (Diret-tiva Bolkestein) e dal decreto legislativo n. 59/2010 e successive modifiche, nonchécon quelli dei decreti legge n. 201/2011 e n. 1/2012 in materia di tutela della concor-renza, liberalizzazione delle attività economiche, semplificazione dei procedimentiamministrativi e nuove modalità di programmazione delle attività economiche.SCHEDA ILLUSTRATIVA

Capo I (Disposizioni generali).Detta le disposizioni generali e declina le finalità della legge, con limiti posti esclusi-vamente per motivi imperativi di interesse generale, a tutela dei consumatori e dei prin-cìpi di legalità. Prevede la ripartizione delle funzioni e il contenuto dei regolamenti diattuazione, finalizzati allo snellimento e al decentramento dell’azione amministrativa.Definisce l’ambito di applicazione della legge e i settori esclusi, appartenenti ad altriambiti economici, quali attività artigianali, imprese agricole e industriali che hannofacoltà di vendere i prodotti di propria produzione solo in locali a ciò adibiti e in quelliadiacenti. Inoltre, sono state riportate le disposizioni comuni riferite ai requisiti di ono-rabilità e professionalità, alla formazione e all’aggiornamento, con il riconoscimento dispecifici corsi professionali e le disposizioni relative prioritariamente ai Centri di assi-stenza tecnica (CAT). L’articolo 13 fa riferimento al SUAP comunale (Sportello unicodelle attività produttive) quale unico punto di accesso per tutte le procedure ammini-strative relative all’avvio di attività commerciali sull’intero territorio regionale. Inoltre,sono state inserite norme relative al rispetto dei contratti collettivi del lavoro e alle pariopportunità, al sostegno e alla promozione della cultura della legalità e contro l’abusi-vismo commerciale nonché quelle relative all’istituzione dell’Osservatorio regionaledel commercio, al sostegno di azioni tese ad evitare gli sprechi alimentari e alla tuteladella vivibilità e sicurezza nelle aree urbane maggiormente interessate da fenomeni didegrado sociale, legati all’intrattenimento notturno.Capo II (Disciplina delle attività commerciali in sede fissa e forme speciali di vendi-ta).Sono disciplinate le attività commerciali in sede fissa e le forme speciali di vendita.Vengono regolate le procedure per l’avvio dell’attività e il rilascio dei titoli abilitativi.Sono definiti gli ambiti e i criteri generali di sviluppo per il commercio in sede fissa dicui i Comuni devono tener conto per la loro programmazione territoriale, tra cui lemodalità di adeguamento degli strumenti urbanistici da parte degli stessi. Si prevedonosulla liberalizzazione in materia di orari e di pubblicità dei prezzi e un’apposita sezioneè destinata alle forme speciali di vendita, compresi gli outlet, e alle vendite straordina-rie, con particolare attenzione alla disciplina dei saldi, per la quale non è più necessariointervenire per legge ma si rinvia annualmente la definizione delle date di inizio a unprovvedimento di Giunta Regionale. Importante innovazione è quella relativa all’inter-vento a favore di un nuovo modello di associazionismo tra imprese, le cosiddette retidi impresa tra attività economiche su strada. Il Capo si chiude con la previsione dellesanzioni.Capo III (Disciplina delle attività commerciali su aree pubbliche).Contiene la revisione della normativa in materia di commercio su aree pubbliche, conrafforzamento delle competenze comunali nella gestione del settore. È confermata lapossibilità di gestione autonoma dei mercati da parte di apposite associazioni compostedagli stessi operatori mercatali e basata su convenzioni stipulate con i Comuni compe-

tenti, che mantengono tutti i poteri di controllo e vigilanza. In materia di commercioitinerante è previsto il divieto di esercitare tale forma di commercio su aree pubblichenei centri storici per i Comuni superiori ai 30.000 abitanti.Capo IV (Commercio all’ingrosso).Contiene la disciplina relativa all’apertura e al trasferimento degli esercizi all’ingrossoavviati mediante la presentazione della Scia al SUAP competente. Si prevede per i cen-tri agroalimentari la possibilità di dedicare parte degli spazi ad attività di vendita al det-taglio.Capo V (Disciplina del sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica).Disciplina la diffusione della stampa quotidiana e periodica, l’apertura e l’eserciziodelle diverse forme di vendita della stampa, punti vendita esclusivi e non esclusivi insede fissa o in edicola chiosco. La norma tende ad adottare idonee soluzioni finalizzatea sostenere la sopravvivenza delle edicole nel rispetto del principio del pluralismo edella libertà di informazione costituzionalmente tutelati.Capo VI (Somministrazione di alimenti e bevande).Per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, la novità più rilevante consistenell’estensione dell’utilizzo della Scia come modalità di accesso all’attività in viagenerale, mantenendo l’autorizzazione solo per le zone del territorio comunale sotto-posto a tutela.Capo VII (Disciplina degli esercizi commerciali per la vendita di animali di affezine).Per la prima volta, in conformità con quanto previsto dalla legge regionale n. 34 del1997 in materia di tutela degli animali da affezione e di prevenzione del randagismo,la Regione prevede un’apposita disciplina in materia di commercio di animali stabilen-do una serie di requisiti ai fini della cura e del miglior trattamento degli animali in com-mercio.Capo VIII (Programmazione regionale degli interventi di sviluppo e politiche attive disostegno e valorizzazione del commercio).Prevede una serie di elementi di innovazione nell’ambito delle politiche attive per ilcomparto. Per la prima volta, la Regione disegna un modello di programmazione attra-verso piani triennali di indirizzo e piani annuali di carattere operativo attraverso cuiaffiancare il mercato nelle direzioni impresse dai modelli di consumo più evoluti, tute-lando le forme più fragili di attività commerciali anche attraverso la previsione dimodelli aggregativi diversificati tra imprese, agevolando il percorso di ammoderna-mento e innovazione tecnologica e organizzativa e manageriale delle attività economi-che interessate. Altra importante innovazione è quella relativa all’intervento a favore dinuovi modelli aggregativi tra imprese, in particolare le cosiddette reti di imprese traattività economiche su strada, consistenti in una sequenza di esercizi commerciali, areemercatali e altre attività di servizio che si costituiscono in forma consortile e/o socie-taria per la gestione comune di servizi e di azioni di promozione e marketing e di qua-lificazione dei contesti urbani, anche al fine di attivare forme di rigenerazione urbana,promuovere progetti di decoro e arredo urbano. Previste anche filiere territoriali,distretti economici urbani e particolari forme di sostegno e rilancio dei mercati riona-li.Capo IX (Disposizioni transitorie e finali).Viene regolamentata la transazione tra la precedente e l’attuale disciplina del settore,garantendo la continuità delle procedure già avviate con la presentazione di domandeall’apertura, nonché la salvaguardia degli investimenti nei casi di attuazione dello stru-mento urbanistico per il quale all’entrata in vigore del testo unico già si sia pronunciatain senso positivo l’assemblea competente. Oltre ciò, sono previsti una serie di elementidi immediata attuazione ai fini di eliminare fin da subito una serie di previsioni non piùin linea con le normative statali ed europee in materia di attività economiche.

dallaRegionedi Bruno Jorillo

Il Consiglio approva il Testo unico del Commercio Riformato un settore fermo alla legge 33 del 1999. Rinviata a un successivo provvedimento legislativo la questione delle botteghe storiche

La politica è spesso un tramiteperverso che trasforma i rappre-sentanti in detentori del potere epiccoli frustrati cittadini in arro-ganti amministratori. Non è ilcaso di Marco Cacciatore, il Pre-sidente della X Commissionedella Regione Lazio, quella chesi occupa anche di rifiuti. Unadelegazione di Uniti Per l’Am-biente composta da CostanzaFabiano, responsabile del Setto-re Operativo e Marco Mandellidel Gruppo Tecnico-Scientifico,lo hanno incontrato il 14 ottobreper discutere del progetto Bio-gas di via della Spadellata manon solo. L’incontro di un rap-presentante della Politica Regio-nale con associazioni qualificatedovrebbe essere la regola, il pro-sieguo di un incontro che è natoal momento della campagnaelettorale e cioè quando il rap-porto fra elettore ed eletto diven-ta quasi intimo, ma troppo spes-so non è così perchè quel rap-porto diventa fortemente labiledopo che l’elezione è avvenuta.A prescindere dal partito di cui èparte, diamo a Marco Cacciatorequello che gli compete e cioè ladisponibilità a mantenere i rap-porti con la gente senza troppedifficoltà burocratiche. Materiadell’incontro: controllare se lacentrale di via della Spadellatarappresenti un pericolo per gliabitanti e, in caso che questaipotesi sia verificata, interveniredi conseguenza. Non è una que-stione facile ma è una questioneche richiede una soluzione, se lasicurezza della gente ha un valo-re per le istituzioni. L’incontrocon il Presidente è durato oltreun’ora e non si è limitato a trat-tare il problema della centralema ha toccato anche il problemapiù ampio dei rifiuti che di quel-la centrale costituiscono la

ragione raccontata ma certamen-te non percepita. Non per nientesi è parlato di compostaggio ecioè di quella pratica virtuosa,semplice e gratuita che, se postain essere in modo generalizzatorenderebbe inutile la realizzazio-ne di centrali come quella di viadella Spadellata. Anche se restaamletico il quesito: le centraliche producono biometano sonostrumenti utilizzati per smaltirerifiuti oppure semplicementemetodi per produrre un gas dicui nessuno ha bisogno e cheserve solo per generare i guada-gni che gli incentivi statali elar-giscono. Considerando il modoquasi insignificante con cui que-sto tipo di impianti incidonorispetto alla produzione di rifiu-ti organici e biomasse ne conse-gue che quella centrale e questotipo di centrali servono solo afare guadagni e se, per farlo,mettono anche a rischio la vitadella gente allora la cosa non èaccettabile e non potrà mai esse-re accettabile. Molte personesono convinte che l’impiantodella Spadellata sia statocostruito contro le norme cheregolano la sicurezza degli abi-tanti e pertanto esso non puòentrare in funzione. Le associa-zioni che credono a questa ipote-si chiedono da sempre, da primache milioni di euro venisseroinvestiti, di accertare che quel-l’impianto può essere inserito inquell’ambiente. Lo hanno fattocon la richiesta di un studio epi-demiologico e fu risposto chequesto tipo di studi si fa “dopo”che i danni sono stati causati enon prima. Si è suggerito di veri-ficare il suo inserimento allaluce dell’effetto cumulo ma lacosa non sembrò preoccupare gliinterlocutori locali. Qualcuno fucapace di dire ” queste verifiche

andavano richieste durante laprocedura che portò all’autoriz-zazione”. Ipocrisia allo statopuro, visto che il Comune diAnzio, caso unico al mondo, haritenuto di trattare il problemacon la procedura della “cheti-chella”. Alle varie fasi dellaConferenza dei servizi le asso-

ciazioni non erano presenti enessuno fece notare che quellacentrale non poteva essere auto-rizzata in quella ubicazione e lacentrale venne autorizzata. Que-sto assunto è tanto vero che, indue circostanze del tutto analo-ghe, i rappresentanti dei cittadinierano presenti durante l’iter diapprovazione, fecero presentequello che non fu fatto presenteper la centrale della Spadellata equei due impianti “non sonostati autorizzati”. Due pesi, due

misure e due diverse bilance.Qualcuno ha sbagliato? Nonpossono essere gli abitanti apagare il conto. Il PresidenteCacciatore si è impegnato adindagare nel merito ed a farlo inmodo formale e cioè con l’inviodi un’istanza all’Assessoreresponsabile Valeriani ed alRUP affinchè si faccia chiarez-za. La sicurezza dei cittadini nonpuò essere barattata con il purlecito guadagno di un’impresa.Sergio Franchi

INCONTRO DI UNITI PER L’AMBIENTE COL PRESIDENTE DELLA XCOMMISSIONE DELLA REGIONE PER LA BIOGAS

“VERRANNO FATTI I CONTROLLI”


ANZIO - NETTUNOI Sindaci di Anzio e Nettuno, De Angelis e Coppola, intervengono rispetto al

tavolo della sanità in Regione Lazio con l’Assessore D’Amato:“Incontro positivo per il potenziamento dell’Ospedale Riuniti, aspettiamo di

toccare con mano gli interventi previsti” “L’incontro con l’Assessoreregionale alla Sanità, AlessioD’Amato, che ringraziamoper l’attenzione che ha pre-stato, è stato positivo e cilascia ben sperare rispetto alpotenziamento dell’OspedaleRiuniti Anzio-Nettuno.Diversi interventi sono inforte ritardo ma, per ora,prendiamo atto degli stanzia-menti, del piano di investi-menti e delle procedure incorso per l’assunzione dipersonale medico e parame-dico, per la ristrutturazione el’ampliamento del ProntoSoccorso, per la messa infunzione della risonanzamagnetica, della colonna perlaparoscopia e di tutta unaserie di attrezzature fonda-mentali per erogare serviziadeguati ai pazienti, per leopere edilizie esterne degliedifici, per la prossima aper-tura, a Villa Albani, di unnuovo centro per i malati di

alzheimer, per il potenzia-mento del day hospital onco-logico, di Otorinolaringoia-tria, di Pediatria e UOC Chi-rurgia. Auspichiamo, abreve, di toccare con mano ilcambiamento di passo del-l’Ospedale, nell’esclusivointeresse dei nostri concitta-dini e del diritto alla tuteladella salute pubblica”.E’ la nota congiunta dei Sin-daci di Anzio e Nettuno,Candido De Angelis ed Ales-sandro Coppola che, merco-ledì scorso, alla RegioneLazio, hanno incontrato l’As-sessore alla Sanità regionale,Alessio D’Amato ed il Diret-tore Generale dell’Asl Roma6, Narciso Mostarda, nel-l’ambito di un tavolo operati-vo istituito per risolvere lenumerose carenze dell’Ospe-dale Riuniti e per dare segui-to a quanto deliberato nellaseduta congiunta dei Consi-gli Comunali cittadini.

Segnatevi queste date: sabato 9 e domenica 10 novem-bre. Si perché si rinnoverà l’appuntamento con i saporidi autunno ad Anzio. Per gli amanti delle caldarroste edel buon vino novello, l’appuntamento è presso ilCampo dell’Oratorio dei Ss. Pio e Antonio ad Anzio coningresso libero da via Giacomo Matteotti, con l’annualeCastagnata di Novembre. Il Comitato FesteggiamentiAnzio, anche per questo 2019, vuole proporre l’appunta-mento della “Castagnata di Novembre”, giunto alla sua18ª edizione. «Siamo pronti anche per l’appuntamento2019 con la Castagnata di Novembre – dichiarano dalComitato Festeggiamenti Anzio – e siamo ad invitaretutti sabato 9 e domenica 10 novembre a trascorrere unpo’ di tempo con noi gustando caldarroste accompagna-te dal Vino Novello in un’atmosfera familiare e allegrasapendo di fare festa e a fine benefico. Naturalmentenon ci saranno solo castagne!!». Infatti nella piena tra-dizione della Castagnata, oltre alle caldarroste, si potran-no gustare altri piatti come la Frittura di pesce, carne allapiastra, dolci fatti in casa tipici, e tanto altro. Dal Comi-tato Festeggiamenti ci tengono a sottolineare che il rica-vato della manifestazione andrà, come per tutte le altreiniziative messe in campo durante l’anno, in beneficenzaper scopi caritativi e pastorali. «Questa festa è divenutala festa di Anzio d’autunno, apprezzata da tanti cittadinie turisti. Ci teniamo sempre a sottolineare che non è una sagra perché Anzio non ha la tipicità dellecastagne, ma una ‘Castagnata’ all’insegna del voler fare festa e creare occasione di scambio emomento di convivialità accompagnando un prodotto autunnale con le tipicità di Anzio». Quinditutti a gustare caldarroste, frittura di pesce, Fagioli e Salsicce, carne grigliata, Vino novello e tantoaltro! Ricordiamo l’appuntamento: Sabato 9 e domenica 10 novembre ad Anzio in via Giacomo Mat-teotti all’interno del Campo dell’Oratorio dei Ss. Pio e Antonio.

Eccoci a vivere la “CASTAGNATA DI NOVEMBRE” 2019 di Anzio, 18ª Edizione, per un evento che è divenuto tradizione ad Anzio

Dalle caldarroste al Vino Novello, dalla Frittura di Paranza ai dolcitipici, tutto all’insegna dell’allegria, dello stare insieme con un fine

benefico il 9 e 10 novembre prossimi


POMEZIA Fondi arrivo dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali

Teatro comunale, l’eterno incompiutoÈ vero che la speranza è l’ultimaa morire… ma quando si trattadel ventilato Teatro comunaledire che cadono le braccia èpoco. Un tempo c’era il Consor-zio Agrario, cuore nevralgicodella Pomezia agricola. Unastruttura grande e capiente chepoi cadde in disuso e diventò illuogo dove si accatastavano allarinfusa pratiche risalenti adecenni prima.Documenti quali atti di nascita,assegnazioni delle case, finan-ziamenti, delibere di consigliocomunale e di giunta e tantissi-mo altro. Entrare lì era un giocoda ragazzi visto che era allamercé di tutti. Balzò anche allacronaca al tempo della cosiddet-ta “Pomeziopoli” che moltiormai sembrano aver dimentica-to anche se recenti casi di crona-ca hanno fatta riaffiorare questacupissima pagina nera per poitornare nell’oblio.Sul finire degli Anni ’90 vidivampò un incendio che, guar-da caso, mandò in cenere moltidi questi faldoni che fotografa-vano anche una certa leggerezzanello gestire la cosa pubblicanegli anni precedenti. Non acaso, quell’incendio venne presonella dovuta considerazione dachi di dovere. D’altronde eranogli anni in cui amministratoripubblici e imprenditori eranotenuti sotto stretta sorveglianza,con “cimici” occultate dagliinquirenti in auto e uffici checonsentirono di delineare unquadro non certo idilliaco e il

tutto si concretizzò agli occhidei pometini con l’arrivo diquello che i vecchi chiamano il“carrettone”.Poi arrivò la Giunta Zappalà,con il Sindaco/Europarlamenta-re che accarezzò l’idea di tra-sformare il Consorzio Agrario(che a dire il vero era tutt’altroche in brutte condizioni) in unfantastico Teatro dalle poltronci-ne in velluto rosso e con tanto diarea per altri eventi. In Comunevennero esposti gli enormi car-telli che visivamente spiegavano

il progetto d’idee che era statoappena aggiudicato.Da subito fu chiaro anche al pro-fano che era un progetto cosìmonumentale e ambizioso cheera destinato ad essere un qual-cosa che mai avrebbe preso vita.

Si trovarono i primi finanzia-menti, ma il borsellino si pro-sciugò rapidamente e ilcostruendo teatro era ormai unamacchina mangiasoldi cheaveva sforato ogni budget e ilTeatro non ha ancora visto laluce e a fare un (triste) spettaco-lo è solo il suo scheletro semiarrugginito.

Ma la speranza è l’ultima amorire…Ma tornando alla prima riga diquesto articolo, la speranza è

l’ultima a morire. Ora ecco chesi ha un sussulto ed è notizia fre-sca fresca che ancora si credenella sua nascita: “Pomezia haottenuto un finanziamento per larealizzazione del progetto delteatro comunale”, titola un

comunicato stampa diramato dalComune. Ci si astiene ora dalfare ulteriori osservazioni e ci silimita a riportare il testo delcomunicato.“Il nostro Comune è rientratonella graduatoria del Ministerodei Beni e delle Attività culturaliche assegna risorse del Fondoper lo sviluppo e la coesione(FSC) 2014-2020 nell’ambitodel piano “Turismo e cultura”finalizzato ad un’azione di raf-forzamento dell’offerta culturalee di potenziamento della fruizio-ne turistica, con interventi per latutela e la valorizzazione delpatrimonio culturale italiano. Ilfinanziamento, per un importocomplessivo di 3.383.229,12euro, mira al recupero ediliziodell’ex Consorzio agrario inteatro comunale, un edificio maicompletato al centro della città.<<“L’ex Consorzio agrarioviene pensato come teatro circa

16 anni fa, da allora sono statiinvestiti circa 7 milioni di eurosenza portare a conclusione ilavori e lasciando un ecomostroal centro della città – ha com-mentato il Sindaco Adriano Zuc-calà –. Per anni non si è mairiusciti a recuperare i fondi perportarlo a termine, adesso final-mente abbiamo a disposizione lerisorse finanziare per interveni-re, sicuramente, nella porzionededicata agli spettacoli e dotarePomezia del suo primo teatro.Un percorso che non sarà breve– conclude il primo cittadino –ma da oggi possiamo guardarefiduciosi verso quello che non èpiù un traguardo irraggiungibi-le, ma un passo concreto chedarà nuova linfa vitale ad untessuto sociale affamato di sti-moli culturali e identità”>>.

Fosca [email protected]

CRONACHE POMETINE(a cura di Fosca Colli)

Eco X, conclusi i lavori di messa in sicurezza Conclusi i lavori di messa in sicurezza del sito Eco X devastato dal-l’incendio il 5 maggio2017. L’attività, duratacirca un anno, è stata con-dotta sotto lo stretto moni-toraggio da parte della AslRoma 6 per quanto attieneil rispetto delle procedureper il monitoraggio dellefibre di amianto, la cui pre-senza è stata scongiurata.Terminati i lavori, il sitotorna ora in carico alla Pro-cura della Repubblica erimane sotto sequestro. Il Sindaco Adriano Zuccalà ha detto che si ètrattato solamente del primo passo in quanto vi è la necessità dellarimozione totale dei rifiuti e di una bonifica a cui il Comune diPomezia non può far fronte economicamente con le proprie forze.Per tale motivo, il Primo Cittadino ha sollecitato con vigore l’inter-vento degli Enti superiori, Regione e Ministero, affinché Eco X nonrimanga l’ennesimo sito messo in sicurezza e poi abbandonato.

Via Dalla Chiesa, in arrivo zona 30 e pista ciclabileAl via i lavori di riqualificazione di via Carlo Alberto Dalla Chiesa.Il progetto prevede il rifacimentocompleto del marciapiede, di unapista ciclabile e di una zona 30 perla moderazione della velocitànell’area scolastica di via CarloAlberto Dalla Chiesa e via GranBretagna con realizzazione di unaplatea rialzata e di un attraversa-mento pedonale rialzato. È statoavviato un nuovo intervento dimoderazione del traffico (zona 30)con l’obiettivo di rendere più sicu-ra l’area per i ragazzi che frequen-tano la scuola. Il manto stradalepresentava anche particolari criti-cità dovute anche alla radici checol tempo hanno rialzato la pavi-mentazione creando pericolosidossi e spaccature sull’asfalto.

L’esposizione permanente verrà inaugurata il 29 ottobreIl Museo raddoppia con il Laboratorio del

NovecentoPomezia città industriale ma dall’ani-ma anche “culturale”. Un primoMuso venne inaugurato ormai moltianni fa presso l’ex stazione dei cara-binieri a Pratica di Mare, ora è lavolta di una esposizione permanentein pieno centro storico. Il taglio delnastro è previsto per martedì 29 otto-bre, alle ore 10, e ferve l’attesa perl’inaugurazione di quello che sarà ilMuseo Città di Pomezia - Laborato-rio del Novecento.La cerimonia ricade in un giornoimportante per quella che è una delle5 Città Nuove volute da Benito Mus-solini. Infatti, Pomezia venne a suavolta inaugurata il 29 ottobre 1939 equest’anno, quindi, ricorre l’80°Anniversario della sua Fondazione. Una data, pertanto, propizia e simbolicamente importante per l’av-vio del nuovo polo museale.Questo è stato realizzato dal Comune con il contributo della Regione Lazio - ambito Azione Cardine“Città di Fondazione” ed è ospitato presso dei locali di proprietà del Municipio siti al piano terra di unedificio storico facente parte del complesso architettonico originario di Pomezia, in Piazza Indipenden-za.Un luogo fisico dedicato al Contemporaneo, un organismo in continuo divenire, diretto a favorire unamigliore conoscenza, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico, artistico, architettonico eche fa parte della stessa identità della città. Il progetto scientifico e di allestimento museale, curato dallaFondazione Cesar - Centro Studi Architettura Razionalista di Roma Eur, ricostruisce e racconta attra-verso testi, immagini, filmati e documentazione di vario genere, la storia della Città di Pomezia, inqua-drata in un percorso cronologico che va dall’anno della sua progettazione (1937) e sino agli albori dellasua fortuna industriale (1960).Il percorso espositivo prosegue all’esterno attraverso la musealizzazione del nucleo architettonico auli-co di fondazione con l’allestimento di pannelli esplicativi dedicati ai singoli edifici.Il programma varato per la giornata del 29 ottobre è intenso ed inizia fin dalla mattina e comprendeanche una visita per le vie di Pomezia. Intenso quello previsto per il pomeriggio: alle ore 15.00-16.00,visione guidata dei filmati storici dell’Istituto Luce; ore 16.00-17.00, incontro con i pionieri di Torvaia-nica; ore 17.00-18.00, incontro con i pionieri di Pomezia; ore 18.00-19.00, si parlerà del rapporto traPomezia e il Cinema con la rassegna “Gli anni della Dolce Vita”; infine, alle ore 19.00-20.00, visita gui-data serale del Museo e Centro storico.

Fosca [email protected]


ARDEA Cucuzza: il TAR Lazio gli da ragione, non toccate la graduatoria. Per i cittadini: questa è la politica del gambero

Il TAR ha ritenuto il provvedi-mento emesso dal Comune diArdea illegittimo e scrive: “Ilprovvedimento n. 951 del28.06.2019 è illegittimo edeve, di conseguenza, essereannullato nella parte relativaalla rettifica della graduatoriain autotutela”.Con poche parole la SezioneSeconda Bis con sentenza n.11486/2019 al TribunaleAmministrativo Regionale peril Lazio ha reintegrato di fattoil dirigente del Servizio Ragio-neria del Comune di Ardea,Giovanni Cucuzza, in quantoil dirigente con il procedimen-to adottato dal comune nonavrebbe avuto la possibilità didifendersi Essendo la Sentenza, emessaadottando il sistema cosid-detto “semplificato”, che supe-ra parte del dibattimento perarrivare a definire la questionesulla base dei documenti pre-sentati e delle risultanze acqui-

site.Fatto questo che evidenziatal’illegittimità del congelamen-to della graduatoria ed effettodell’estromissione dal lavoro.Tant’è che si è arrivati alladeclaratoria di illegittimità delprovvedimento n. 951 del28.06.2019 e della conseguen-te rettifica della graduatoria. Iltutto per l’impossibilità didifendersi da parte del Cucuz-za.L’intero procedimento messoin atto dal Comune in autotu-tela senza dare la possibilità aCucuzza di sciorinare le pro-prie posizioni, ha “viziato” ilprocedimento.Il Tar riporta: “violazionedell’art. 7 della l.n.241/1990… la cui correttainstaurazione avrebbe permes-so al ricorrente di rappresen-tare all’Amministrazione lesue ragioni e sarebbe risultatatanto più importante visti illungo tempo trascorso dall’a-

dozione dell’atto oggetto diautotutela (risalente al 2010) ela complessità delle questionitrattate, oggetto di contrastan-ti pareri anche da parte deidiversi professionisti interpel-lati dal Comune”.Il Comune dunque perde que-sto round, e questa decisioneda a Cucuzza la possibilità dirivolgersi al Giudice del Lavo-ro per una eventuale richiestadi risarcimento. Non è esclusol’interessamento della Cortedei Conti per un eventualedanno erariale da parte delComune per aver sprecatosoldi in nuovi incarichi neglianni e giudizi in Tribunale chepotevano essere evitati.La vicenda non sembra esserefinita, perché l’Amministra-zione comunale ha dato incari-co ai suoi avvocati di fiducia diricorrere presso il Consiglio diStato, facendo allungare itempi di un eventuale reinte-gro. A meno che l’amministra-

zione comunale guidata dalsindaco penta stellato MarioSavarese e dopo un consultoanche con i suoi consiglieri dimaggioranza per un maggiorconforto, non decida di fer-marsi, riconfermando Cucuz-za nell’incarico. Un eventua-le dietro front, dimostrerebbeil pressappochismo, l’incapa-

cità al limite di attacchi perso-nali, contro quelli che questaamministrazione definisce“quelli di prima”, Una ammi-nistrazione penta stellata cheda quanto c’è lei al governodel paese c’è la politica del“Gambero”.

Luigi Centore

La Corte ha accusato il Comune di aver effettuato procedure in autotutela che non avrebbero dato al dirigente la possibilità di difendersi spiegando le sue ragioni

Mercuri: Portavoce ed attivi-sta emergente nel meetup delM5S del gruppo rutulo.Mercuri, è rimasto scioccatotanto da farlo star male allanotizia con la foto della con-sigliera Anna Maria Taranti-no eletta nella lista del M5S,che dopo una conversione etante incomprensioni abban-dona il movimento perabbracciare il cambiamentoaderendo al gruppo “Cam-biamo con Toti” tanto scriveDavide Mercuri: “questa suadecisione del cambiamento epoi vederla con il simbolo“Cambiamo con Toti”, “miha fatto male”Critiche forti verso la expentastellata, da parte della“La Sinistra di Ardea” e delM5S, che vedono in questoravvedimento (e per la vritànon è la sola ad Ardea, primadi lei la consigliera RobertaVirgili e tanti ex attivisti delM5S) accusati di un “rinno-vamento” che potrebberiportare alla vecchia politi-ca locale, cosa assurda solopensarlo, e lo dimostra chec’è un’opposizione di centrodestra nell’assise comunalerinnovata al 50% o di vecchiconsiglieri mai intaccati daindagini o procedimenti giu-diziari. Come sempre certipenta stellati cercano di

infangare persone perbeneche non la pensano comeloro.Davide Mercuri, responsa-bile Organizer MeetupM5S dichiara – “Vedere

questa foto mi ha fatto male,è stata una pugnalata alcuore, ma non soltanto perme ma per tutti noi attivistiche in questi due anni emezzo abbiamo creduto elottato insieme alla ormai exconsigliera del MoVimento5 Stelle di Ardea in una bat-taglia immensa per cercaredi portare avanti un cambia-mento assai difficile, questo

dovuto proprio ai disastriche per 40 anni hanno fattoad Ardea i suoi nuovi colle-ghi di partito”. La Tarantinoè stata ufficializzata nelMovimento di Toti, dove ha

aderito anche il consigliereMassimiliano giordani glidanno il benvenuto, sia “LaSinistra di Ardea” che lostesso M5S lanciano criticheal limite della diffamazione,rispetto alla conversionefatta dalla ex pentastellata,esponendola come una “rin-novatrice” del vecchia poli-tica locale. “È inaccettabile– aggiunge Mercuri– che un

portavoce eletto con i votipresi grazie al simbolo delMovimento 5 Stelle anzichédimettersi e tornare a casa,passi ad un altro partito. Èinaccettabile leggere le suedichiarazioni dove prova agiustificare questo orribilevoltagabbana, è inaccetta-bile buttare veleno verso lanostra maggioranza che con-tro tutti e tutto sta cercandocon un miliardo di difficoltàdi provare a portare un cam-biamento nella nostra città.È inaccettabile approdarein un ‘nuovo partito‘ dovedi nuovo esiste solo il sim-bolo, con personaggi chefine all’altro ieri erano agliarresti domiciliari, perso-naggi dove ovunque hannogovernato hanno lasciatodisastri”. Davide Mercuri,conclude spronando la coali-zione del M5S al governodella Città rutula di tenereduro per e continuare nellastrada intrapresa perportarea casa quanto da loro pro-grammato. (Per dovere dicronaca nulla stando anchealle dichiarazioni della con-sigliera penta stellata Debo-ra Duranti capogruppo inconsiglio comunale delM5S, che adducendo scusepuerili, nulla hanno realizza-to come dichiarato in un fil-

mato trasmesso via Woopapp, e anti democraticamen-te dopo qualche giorno dicritiche subito tolto e mal-grado le richieste di riman-darlo in onda ancora restosegretato, un comportamen-to ciauceschiano antidemo-cratico e dittatoriale di partitie movimenti antipopolari,ledendo anche il diritto diinformazione di cui i cittadi-ni devono essere messi aconoscenza. L’appello vaalla consigliera Duranti ed alconsigliere penta stellato cheforse facendo da registapotrebbe rimandarlo inonda). “Auguro alla nuova consi-gliera una grande carrierapolitica – dichiara per chiu-dere Davide Mercuri – ,altresì auguro alla nostraMaggioranza del MoVimen-to 5 Stelle di Ardea, al nostroimmenso Sindaco, MarioSavarese al nostro Presiden-te Del Consiglio LucioZito e alla nostra capogrup-po Debora Duranti di nonmollare mai e di andare drittifino in fondo perché noi que-sta battaglia la porteremo acasa!”

Luigi Centore(in collaborazione con il Faroon line)

La Tarantino abbandona il M5S sbattendo forte la portaIl sindaco tace ma il suo portavoce critica energicamente

Il centro destra di Ardea si è mobilitato inforza all’invito di Matteo Salvini, SilvioBerlusconi, Giorgia Meloni e di Giovan-ni Toti, Presidente della Regione Liguria,alla quale hanno presenziato tutti i presi-denti di regione del centrodestra, delleprovincie e i sindaci dei comuni ammini-strati da esponenti del centrodestra, oltrea diversi illustri opinionisti, quale la gior-

nalista Maria Giovanna Maglie. Unamanifestazione a piazza San Giovanni aRoma per dire no al governo dell’inciucioe delle tasse, a guida del M5S in alleanzacon quei signori del partito di Bibbiano.Una manifestazione popolare che hariempito non soltanto la piazza San Gio-vanni come ai tempi dei comizi di EnricoBerlinguer dell’allora P.C.I. e di LuigiTurchi del M.S.I., oggi con la manifesta-zione organizzata dall’indiscusso capodella Lega “Salvini Premier” ha riempitoanche i primi cento metri delle strade cheimmettono sulla Piazza San Giovanni e lapiazza posteriore del Battistero dellaBasilica. Stimate dagli organizzatori inoltre 250.000 partecipanti, in oltre200.000 per le forze dell’ordine. Unamanifestazione come mai prima d’ora siera vista per nessun partito, un comiziocalmo, composto, al quale partecipavanodi diverse famiglie con prole, giovanimoltissimi, attivisti tutti del centro destraaltri che con cartelli al collo, chiedevanoscusa a Dio per aver creduto e votato peril M5S. Soprattutto anche tanti anzianicoetanei dello stesso Beppe Grillo, (clas-

se 1948), che spontaneamente insieme atutti i partecipanti interrompevano conapplausi a scena aperto i discorsi deglioratori gridando; “Grillo, Grillo vafancu-lo, Grillo, Grillo vafanculo” reo di averavanzato la proposta di non far votare glianziani, proposta soltanto delle ideologienazicomuniste. Famiglie ed attivistigiunti da tutte le città d’Italia dai confinidelle Alpi ai confini in mare con il conti-nente africano. Purtroppo molti venuti da

lontano non hanno neppure potuto assi-stere interamente all’evento spontaneo dipopolo tanto erano i partecipanti, unpopolo ormai stanco di un governo allimite dell’oppressione morale ma certa-mente dell’oppressione finanziaria e diopinione, un governo come dirà poi nelsuo discorso Giorgia Meloni “questivogliono portare le menti nel pensiero

unico che noi non permetteremo, noisiamo nati liberi, noi crediamo in DioPatria e Famiglia e non vogliamo moriremussulmani, non vogliamo privarci dellenostre tradizioni italiche”. Mai si eranovisti agenti delle varie polizie italiane,rilassati, sereni e gioiosi nel svolgere illoro servizio di ordine pubblico in uncomizio dove parlavano esponenti delcalibro di Salvini, Berlusconi e Meloni,un servizio discreto, professionale, quasiinvisibile, che non hanno disturbato nes-suno, cittadini che hanno partecipatosenza dare il minimo fastidio ai tutori del-l’ordine ai quali è giunto loro il ringrazia-mento degli organizzatori ma soprattutto ,il grazie di alcuni dei capi dei loro sinda-cati, che hanno rimarcato in che condizio-ni sono costretti a lavorare, dove il delin-quente ha sempre ragione, dove solo inItalia non è possibile ammanettare unsospetto per la sicurezza propria e delpresunto reo. Così che non poteva nonmancare un ricordo ai due agenti vilmen-te uccisi nella questura di Trieste da unpregiudicato sud americano scappatodalla Germania ed in Italia senza diritto.Ovviamente numerosi i cittadini di Ardeache si sono recati a Piazza San Giovannia roma, chi con pulman organizzato dallaconsigliera leghista Luana Ludovici, altricon i propri mezzi, altri in delegazionecon la consigliera Raffaella Neocliti, chesi è aggregata al folto gruppo del consi-gliere regionale Antonello Aurigemma.Riuscendo ad essere immortalata nonsolo con il consigliere regionale ma anchecon il deputato della Lega Claudio Duri-

gon eletto nella circoscrizione di Latinacon il quale la Neocliti, ha avuto unoscambio di idee impressionando lo stessoonorevole entusiasmandolo per la prepa-razione politica e culturale. (secondo megli proporrà di entrare nella Lega) Pre-sente con il suo seguito la consiglieraEdelvais Ludovici che ha avuto l’oppor-tunità (dal motto: meglio faccia tosta chepanza moscia) di farsi immortalare conMatteo Salvini in una manifestazione chepasserà alla storia per la grande e sponta-nea partecipazione popolare, attirandosi“l’invidia” di tanti meno fortunati cheancora si chiedono,come è riuscita a rag-giungerlo: Del resto grinta e volontà non

gli mancano ad Edelvais. (non a caso è lapiù dolorosa delle spine nel fianco del-l’amministrazione penta stellata di Sava-rese che sta finendo di portare Ardea alcollasso) Presenti con i tanti cittadinirutuli anche ex consiglieri ed ex assessoricome Mauro Iacoangeli. Un successo cherimarrà nella storia. Applauditissimo il

discorso di Silvio Berlusconi che è stato ilprimo oratore annunciato dallo stessoSalvini, che ha iniziato a parlare nonappena la folla ha smesso di gridare il suonome come ai vecchi tempi, tanto chequalcuno poi ha detto si è commossocome non mai. Ancor più applaudito ecommovente un discorso che venivadall’anima, sciorinato con passione daGiorgia Meloni che ha avuto le esultanzepiù lunghe, oltre che applausi a scenaaperta che interrompevano a lungo il suocomizio. Durante il suo discorso la spon-taneità del pubblico nel “Vaffanculo dayper il capo del M5S” al grido di “Grillo,Grillo, vafanculo, Grillo, Grillo vafancu-lo” ed ogni volta gridato per qualcheminuto, specialmente quando la Meloniha gridato a chiare note che bambini edanziani non si toccano. Ha concluso Mat-teo Salvini anch’esso interrotto daapplausi a scena aperta, ricordando quan-to ha fatto quando è stato al governo, haribadito che quota 100 non si tocca, e che

l etasse vanno diminuite, lui come la Melonihanno ha detto che non bisogna essereservi della Francia e della Germania, haricordato la presa in giro della rotazionedei porti aperti in Europa mentre a Maltahanno stabilito che la rotazione dei porti,era per i porti italiani. Salvini, ha ricorda-to come con lui gli sbarchi erano diminui-ti ma soprattutto con i porti chiusi eranodiminuiti i morti affogati, mentre oggicon la politica dei buonisti dei porti apertile vittime uomini, donne e bambini sonoaumentati, arricchendo scafitti, trafficantidi esseri umani che importano delinquenticome manodopera per la mafia ed il traf-fico di droga che avvelena i nostri giova-ni. Salvini ha concluso ricordando dilasciare la piazza più pulita di come èstata trovata, e così è stato, anche se haconcluso salvini visto la situazione in cuila Raggi del M5S tiene Roma non civuole tanto.

Luigi Centore


ARDEADA UNA MANIFESTAZINE ORGANIZZATA CONTRO IL GOVERNO SI E’ AGGIUNTA

UNA SPONTANEA GIORNATA DEL “VAFFANCULO GRILLO” GRIDATO DI SOVENTE ESPONTANEAMENTE DALLA PIAZZA AL PADRE PADRONE DEL M5S

L’ex sottogretario Durigon con ilconsigliere Neocliti

il consigliere Edelvais

Partito Real Democratico con il pre-sidente Dott. Massimo Arsetti ed ilvice Presidente Col. Poli


SPORT L’Aprilia staziona stabilmente in zona play offdi Dario Battisti

L’Aprilia Racing sfrutta il fat-tore campo e supera per 1-0 unostico Budoni. Con i tre punticonquistati contro la formazio-ne sarda i biancocelesti pontiniconfermano il quarto postonella classifica del girone Gdel campionato di serieD.<<Credo che questa sia lavittoria più importante conqui-stata in campionato in questafase iniziale della stagione.Venivamo da due sconfitte conil Sassari e con la Torres nelmatch di coppa Italia che ciavevano lasciato dei residui diinsicurezze. Questa poca tran-quillità si è vista soprattuttonegli ultimi dieci minuti quan-do potevamo gestire questoperiodo dell’incontro inmaniera diversa. Questo èdipeso dall’emotività dellasquadra che, come è giusto chesia, ha risentito delle due scon-fitte subite – commenta nellapancia del Quinto Ricci il tec-nico dell’Aprilia Racing Gio-vanni Greco – Questo è ungruppo che sta insieme da tremesi. E’ normale che in certesituazioni dobbiamo trovare lagiusta quadratura. Sono moltocontento del gol di DanieleCorvia. Peccato che lo stessoCorvia per un rimbalzo ano-malo del pallone abbia sbaglia-

to il raddoppio. Questi trepunti sono molto importantiperché ci permettono di ripren-dere il cammino>>. Dopo ottogiornate di campionato l’Apri-lia Racing è quarta.<<Nonpensavo che a questo puntodella stagione ci saremmo tro-vati a questo posto in classifi-

ca. Abbiamo vinto le partiteche dovevamo vincere. Con-frontarci con formazionicostruite per vincere sarà l’o-biettivo futuro>> concludemister Giovanni Greco. Il ruo-lino di marcia dei pontini dopootto giornate è di cinque vitto-rie, un pareggio e due scon-fitte. Stop maturati al cospettodella capolista Sassari LatteDolce e Trastevere, due tra lemigliori compagini del

lotto.<<Siamo soddisfatti diquesto inizio di stagione per-ché a prescindere dai risultatiche sono gratificanti questa èuna squadra dove regna unagrande compattezza e un enor-me sacrificio – sottolinea ildirettore sportivo dell’ApriliaRacing Alessandro Battisti –

E’ ovvio che le nostre ambizio-ni sono importanti. Come hosempre detto bisogna stare sulpezzo e continuare a lavorarecon applicazione e intensità inquanto credo che questo grup-po abbia dei margini di miglio-ramento>>. La rosa dellaprima squadra comprendemolti Under che nella passatastagione si sono laureati cam-pioni d’Italia con la JunioresNazionale.<<Questa è la

dimostrazione che la politicasocietaria impostata dal presi-dente Antonio Pezone è dilavorare sul settore giovanile.Questo lo facciamo con grandeconvinzione e i risultati chestanno ottenendo questi ragaz-zi sono sotto gli occhi di tutti -prosegue il ds Alessandro Bat-tisti – Grande merito va ancheal mister Giovanni Greco che,dopo aver svolto un ottimolavoro lo scorso anno, prose-gue in questa stagione sullostesso livello. Gli Under cistanno dando grandi soddisfa-zioni ma non dobbiamo sob-barcarli di enormi responsabi-lità. Credo che l’ApriliaRacing abbia costruito un buonmix tra gioventù ed esperien-za. Cerchiamo di effettuare un

lavoro dove la carta d’identitàabbia poco significato>>. Ilcammino di capitan Olivera ecompagni ha contribuito a faraumentare sensibilmente lepresenze dei tifosi sulle tribunedel Quinto Ricci.<<Una cosache ci ha fatto enormementepiacere è aver visto nella tra-sferta di Ladispoli diversi tifo-si e dei ragazzi che seguivanoil match con la sciarpa bianco-celeste dell’Aprilia al collo –conclude Alessandro Battisti –questo per tutta la società ègrande motivo di orgoglio e disoddisfazione. Speriamo diriuscire ulteriormente a riscal-dare un segmento importantedi tifoseria e di attirare semprepiù gente allo stadio QuintoRicci>>.

Francesco Montella premiato dla Presidente Antonio Pezone

Sabato 28 settembre alCampionato Italiano Fijl-kam under 21 nell’arena delPalafijlkam sede del karateOlimpico Italiano , l’atletaAnna Zullo conquista lamedaglia di bronzo nelkumite, sudata e stramerita-ta ,che la premia per la suatenacia e costanza .Risulta-to importantissimo per lei eper tutto il TeamDomenica 29 è stata lavolta del Campionato italia-no parakarate, dove ilnostro Super abile MassimoB. conquista il titolo diCampione Italiano nellacategoria kata cadetti .Domenica 6 ottobre alloSporting Roma è la voltadel Trofeo Lazio KarateFijlkam , trofeo valevoleper la rappresentativa regio-nale dove la nostra societàpartecipa con 7 ragazzi cheriescono a portare a casadue medaglie d’oro conAlessio S. e Mirko P., duemedaglie d’argento conSamuel D. e Valerio C, duemedaglie di bronzo conFrancesco P. e Daniele I e

infine un quinto posto perGianmarco M Risultati che consentonoalla società di salire sul

podio come terza classifica-ta. Non si poteva chiedereuna partenza migliore diquesta.

Appuntamento ora con iragazzi esordienti il 27 otto-bre al Roman Sport City diPomezia per la qualificazio-ne nazionale. La nostra

Associazione sempre piùuna realtà importante nelpanorama del karate Fijl-kam.

Podi Nazionali e Regionali,Inizio stagione di altissimolivello per i ragazzi della Tomari-te karate

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VOCE UNANIME DEL CONSIGLIO COMUNALE: SOLIDARIETA’ AI … · 2019. 10. 21. · Redazione: Via...

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