VITTORIO ROMANO PAGINA GIANFRANCO POLIZZI PAGINA …che il governo regionale «è come uno zombie»...

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SPED. IN ABB. POST. COMMA 20B ART.2 LEGGE 662/96 FIL.CT TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE CONTRIBUTI PUBBLICI COME PREVEDE LA LEGGE N° 250/90 www.lasicilia.it 9 771720 808405 5 0 1 0 8 giovedì 8 gennaio 2015 ANNO LXXI N. 7 E 1,30 Caltagirone Giovane inchiodato da una telecamera Aveva trovato per terra un portafogli con 700 €: individuato dai carabinieri GIANFRANCO POLIZZI PAGINA 36 Etna Sentiero “violato” dai fuoristrada «4x4» sul tratto che dai Monti Sartorius conduce al rifugio di Monte Baracca FRANCESCO VASTA PAGINA 23 Catania «Posteggiatori abusivi da oggi più controlli» Impegno del Comune dopo l’ennesimo parcometro distrutto ieri notte in centro VITTORIO ROMANO PAGINA 25 L’ATTACCO. La Francia è sconvolta, sdegno in tutto il mondo. Allerta attentati. I killer due franco-algerini reduci dalla Siria Terrorismo islamico, strage a Parigi Commando assalta giornale satirico: 12 morti. «Vendichiamo il profeta Maometto» Etna Violente esplosioni e cenere da un cratere L’Etna continua a eruttare: violente esplosioni, caratterizzate dal lancio di grossi brandelli incandescenti e dall’emissione di consistenti sbuffi di cenere grigiastra, si susseguono ormai da una settimana all’interno della Voragine, uno dei quattro grandi crateri sommitali. “Caldi” anche gli altri tre crateri. Ieri il vento ha sospinto il materiale piroclastico prima verso Sud e poi verso Sud-Est, provocando la ricaduta di un velo di nera cenere sui paesi della fascia meridionale. ALFIO DI MARCO PAGINA 6 MASSIMA ALLERTA «Noi bersagli» L’Italia studia misure contro foreign fighters MATTEO GUIDELLI PAGINA 3 Terrore e sangue a Parigi. Due terroristi, «nel nome di Allah», hanno aperto il fuoco e ucciso 12 persone facendo irru- zione ieri nella sede del giornale satiri- co Charlie Hebdo. I killer sarebbero due fratelli jihadisti franco-algerini tornati in Francia quest’estate dalla Siria. Con loro un complice, Amid, di appena 18 anni. I tre sono stati identificati e loca- lizzati a Reims, dove sono entrate in azione le teste di cuoio. La Francia è sconvolta, sdegno in tutto il mondo. ACCOGLI, GIANNOTTI LEVI, RICCARDI PAGINE 2-3 I BOLSCEVICHI DELL’ISLAM GIUSEPPE DI FAZIO n attacco al cuore della libertà occi- dentale. L’obiettivo dei terroristi isla- mici era mirato: un giornale, lo storico settimanale satirico «Charlie Hebdo», e un Paese, la Francia. In un colpo solo i jihadisti hanno macchiato di sangue la libera informa- zione e il Paese dei diritti. E lo hanno fatto, provocando una strage, con cinismo e deter- minazione, in un modo così lucido da far perdere loro il lume della ragione e ogni bri- ciolo di umanità. Ma chi sono questi uomini del terrore? E quali domande pongono all’Occidente e all’I- slam? I terroristi di Parigi possono a buon diritto essere annoverati fra le truppe che Domeni- co Quirico definisce i «bolscevichi islamici»: per un verso braccio armato dell’Isis (l’auto- proclamatosi Stato islamico) e di al Qaida per un altro verso figli del nichilismo occi- dentale (forse addirittura educati in struttu- re o da maestri del Vecchio Continente). So- no per lo più giovani delusi dal vuoto consu- mismo, o tenuti ai margini della società del benessere, che si sono infervorati per la rivo- luzione promessa dai profeti dell’Isis. Un manipolo di eletti che dovrebbe ridare vigore all’Islam e ai popoli musulmani. E che rischia, invece, di riprodurre i più biechi trat- ti del totalitarismo occidentale: primo fra tutti l’eliminazione fisica o la segregazione del diverso. Questa identificazione fra islamismo e to- talitarismo tipica dell’Isis è un pericolo mici- diale per lo stesso mondo musulmano che, non a caso, sta prendendo sempre più le di- stanze dai bolscevichi interni. Ieri, all’uniso- no, la grande moschea di Parigi, la Lega araba e l’Università di al-Azhar hanno condannato la strage definendola un «atto criminale» e riaffermando l’idea che «l’Islam rifiuta qual- siasi atto di violenza». L’attacco terrorista alla redazione parigina di «Charlie Hebdo», dicevamo, chiede un esa- me di coscienza anche all’Occidente. Anzitut- to è un invito non solo a incrementare le mi- sure di sicurezza interna, ma anche ad aprire gli occhi su ciò che sta accadendo nella spon- da Sud del Mediterraneo e a ripensare l’idea stessa della nostra libertà. Per troppi anni, infatti, abbiamo voltato le spalle con indifferenza ai drammi della Siria, del Libano, della Palestina, dell’Iraq e delle popolazioni africane. Come un boomerang oggi quei drammi ci ritornano in casa con ef- fetti disastrosi. Al tempo stesso, la nostra li- bertà - di cui giustamente andiamo tanto fie- ri - s’è dimostrata sempre più un’arma spun- tata, incapace di convincere gli altri e di sod- disfare noi stessi. Nel mondo di noi liberi es- sa è stata ridotta a una realtà sempre in po- tenza, che non si realizza mai, che non ha sco- po e pertanto si esaurisce sempre in se stes- sa. Perciò chi la vive rischia di essere un ato- mo senza personalità. L’attacco dei terroristi a Parigi ci costringe a una risposta che non sia puramente reazio- naria, di totale chiusura ai musulmani, come vorrebbero la Le Pen e i leghisti, ma che nasca da un serio ripensamento del modello di so- cietà che stiamo costruendo. Il confronto con i popoli del sud del Medi- terraneo non è più eludibile. Nella sola Sicilia nell’anno appena trascorso sono arrivati più di 100mila migranti. Considerato che è irrea- listico chiudere le frontiere del Mediterraneo, non ci resta che isolare gli uomini del terrore e ridare vigore ai nostri popoli e alle nostre culture perché sappiano reggere il confronto col diverso e sappiano integrarlo in un conte- sto di vera libertà e di vera democrazia. U Lustro per i “tesori” di Catania Il Cnr illuminerà le Terme Achilleiane «E poi l’Anfiteatro» ISABELLA DI BARTOLO PAGINA 7 IL PRESIDENTE ANAS: «Ma non mi dimetto» Viadotto-scandalo «C’è stato un errore» «Evidentemente c’è stato un errore» ammette, davanti alla rampa di acces- so al viadotto Scorciavacche, il presi- dente dell’Anas, Pietro Ciucci. Ma subi- to avverte: «Non ho intenzione di di- mettermi per quanto è accaduto qui». Il sopralluogo di Ciucci comincia nel cantiere sequestrato della Palermo- Agrigento per poi proseguire con i tec- nici e i consulenti nominati dalla Pro- cura di Termini Imerese. GIORGIO PETTA PAGINA 6 L’Italia maglia nera d’Europa per tasso di disoccupazione che, secondo l’Istat, lo scorso mese di novembre è balzato al 13,4% con 3,4 milioni di persone in cerca di lavoro, dato mai visto ne- gli ultimi 37 anni di rilevazioni statistiche. Secondo il ministro Poletti, però, «a breve si vedranno gli effetti del Jobs Act». La di- soccupazione giovanile ha raggiunto il record del 43,9%, che in Sicilia, secondo la Cisl, sfiora il 55%. Il segretario Milazzo chie- de al governatore Crocetta di «utilizzare i fondi europei per la creazione di posti di lavoro veri», mentre il leader della Cgil Pa- gliaro, ricordando che dal 2008 si sono persi 220 mila posti di lavoro, prevede che «nel 2015 andrà peggio». Barone (Uil) dice che il governo regionale «è come uno zombie» e Cappello (Confindustria): «La Sicilia copi il piano industriale del Ruanda». MARIANNA BERTI E MICHELE GUCCIONE PAGINA 11 IN SICILIA FRA I GIOVANI TOCCA IL 55% Disoccupazione record: 13,4% RIFORME E COLLE Renzi ai dem «Siamo al bivio uniti o crolla tutto» MICHELE ESPOSITO PAGINA 4 IL CASO Torino, bambino con due mamme BARLETTA, TULLI PAGINA 10 IERI DOPPIO FUNERALE A ROMA E NAPOLI Pino Daniele, “guerra” tra le mogli «Mi raccomando, state uniti. È il più bel regalo che potete fare a Pino»: è padre Renzo a cercare di ri- comporre la famiglia intorno alla bara di Pino Daniele, durante l’omelia del primo dei due fune- rali, a Roma. Poi il trasferimento del feretro per l’ultimo saluto nella sua Napoli, con 100.000 per- sone in piazza del Plebiscito. Ma la seconda mo- glie (a destra nella foto) e l’attuale compagna (a si- nistra) evitano di parlarsi. E la prima lancia mes- saggi: «La “signora”, che era sola in macchina con lui e guidava, dica tutto quello che sa». Per chiarir- lo è stata aperta un’inchiesta, per la quale oggi sarà riaperta la bara per l’autopsia del cadavere. CRISTALLI, NERI, SESSA PAGINE 8-9

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TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE CONTRIBUTI PUBBLICI COME PREVEDE LA LEGGE N° 250/90

www.lasicilia.it

9771720

808405

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8

giovedì 8 gennaio 2015 ANNO LXXI N. 7

EE 1,30

CaltagironeGiovane inchiodatoda una telecameraAveva trovato per terra un portafogli con 700 €: individuato dai carabinieri

GIANFRANCO POLIZZI PAGINA 36

EtnaSentiero “violato”dai fuoristrada«4x4» sul tratto che dai Monti Sartorius conduce al rifugio di Monte Baracca

FRANCESCO VASTA PAGINA 23

Catania«Posteggiatori abusivida oggi più controlli»Impegno del Comune dopo l’ennesimoparcometro distrutto ieri notte in centro

VITTORIO ROMANO PAGINA 25

L’ATTACCO. La Francia è sconvolta, sdegno in tutto il mondo. Allerta attentati. I killer due franco-algerini reduci dalla Siria

Terrorismo islamico, strage a ParigiCommando assalta giornale satirico: 12 morti. «Vendichiamo il profeta Maometto»

Etna

Violenteesplosionie cenereda un cratereL’Etna continua a eruttare: violenteesplosioni, caratterizzate dal lanciodi grossi brandelli incandescenti edall’emissione di consistenti sbuffidi cenere grigiastra, si susseguonoormai da una settimana all’internodella Voragine, uno dei quattrograndi crateri sommitali. “Caldi”anche gli altri tre crateri. Ieri ilvento ha sospinto il materialepiroclastico prima verso Sud e poiverso Sud-Est, provocando laricaduta di un velo di nera ceneresui paesi della fascia meridionale.

ALFIO DI MARCO PAGINA 6

MASSIMA ALLERTA

«Noi bersagli»L’Italia studiamisure controforeign fighters

MATTEO GUIDELLI PAGINA 3

Terrore e sangue a Parigi. Due terroristi,«nel nome di Allah», hanno aperto ilfuoco e ucciso 12 persone facendo irru-zione ieri nella sede del giornale satiri-co Charlie Hebdo. I killer sarebbero duefratelli jihadisti franco-algerini tornatiin Francia quest’estate dalla Siria. Conloro un complice, Amid, di appena 18anni. I tre sono stati identificati e loca-lizzati a Reims, dove sono entrate inazione le teste di cuoio. La Francia èsconvolta, sdegno in tutto il mondo.

ACCOGLI, GIANNOTTI LEVI,RICCARDI PAGINE 2-3

I BOLSCEVICHIDELL’ISLAM

GIUSEPPE DI FAZIO

n attacco al cuore della libertà occi-dentale. L’obiettivo dei terroristi isla-mici era mirato: un giornale, lo storico

settimanale satirico «Charlie Hebdo», e unPaese, la Francia. In un colpo solo i jihadistihanno macchiato di sangue la libera informa-zione e il Paese dei diritti. E lo hanno fatto,provocando una strage, con cinismo e deter-minazione, in un modo così lucido da farperdere loro il lume della ragione e ogni bri-ciolo di umanità.

Ma chi sono questi uomini del terrore? Equali domande pongono all’Occidente e all’I-slam?

I terroristi di Parigi possono a buon dirittoessere annoverati fra le truppe che Domeni-co Quirico definisce i «bolscevichi islamici»:per un verso braccio armato dell’Isis (l’auto-proclamatosi Stato islamico) e di al Qaidaper un altro verso figli del nichilismo occi-dentale (forse addirittura educati in struttu-re o da maestri del Vecchio Continente). So-no per lo più giovani delusi dal vuoto consu-mismo, o tenuti ai margini della società delbenessere, che si sono infervorati per la rivo-luzione promessa dai profeti dell’Isis.

Un manipolo di eletti che dovrebbe ridarevigore all’Islam e ai popoli musulmani. E cherischia, invece, di riprodurre i più biechi trat-ti del totalitarismo occidentale: primo fratutti l’eliminazione fisica o la segregazionedel diverso.

Questa identificazione fra islamismo e to-talitarismo tipica dell’Isis è un pericolo mici-diale per lo stesso mondo musulmano che,non a caso, sta prendendo sempre più le di-stanze dai bolscevichi interni. Ieri, all’uniso-no, la grande moschea di Parigi, la Lega arabae l’Università di al-Azhar hanno condannatola strage definendola un «atto criminale» eriaffermando l’idea che «l’Islam rifiuta qual-siasi atto di violenza».

L’attacco terrorista alla redazione pariginadi «Charlie Hebdo», dicevamo, chiede un esa-me di coscienza anche all’Occidente. Anzitut-to è un invito non solo a incrementare le mi-sure di sicurezza interna, ma anche ad apriregli occhi su ciò che sta accadendo nella spon-da Sud del Mediterraneo e a ripensare l’ideastessa della nostra libertà.

Per troppi anni, infatti, abbiamo voltato lespalle con indifferenza ai drammi della Siria,del Libano, della Palestina, dell’Iraq e dellepopolazioni africane. Come un boomerangoggi quei drammi ci ritornano in casa con ef-fetti disastrosi. Al tempo stesso, la nostra li-bertà - di cui giustamente andiamo tanto fie-ri - s’è dimostrata sempre più un’arma spun-tata, incapace di convincere gli altri e di sod-disfare noi stessi. Nel mondo di noi liberi es-sa è stata ridotta a una realtà sempre in po-tenza, che non si realizza mai, che non ha sco-po e pertanto si esaurisce sempre in se stes-sa. Perciò chi la vive rischia di essere un ato-mo senza personalità.

L’attacco dei terroristi a Parigi ci costringea una risposta che non sia puramente reazio-naria, di totale chiusura ai musulmani, comevorrebbero la Le Pen e i leghisti, ma che nascada un serio ripensamento del modello di so-cietà che stiamo costruendo.

Il confronto con i popoli del sud del Medi-terraneo non è più eludibile. Nella sola Sicilianell’anno appena trascorso sono arrivati piùdi 100mila migranti. Considerato che è irrea-listico chiudere le frontiere del Mediterraneo,non ci resta che isolare gli uomini del terroree ridare vigore ai nostri popoli e alle nostreculture perché sappiano reggere il confrontocol diverso e sappiano integrarlo in un conte-sto di vera libertà e di vera democrazia.

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Lustro per i “tesori” di Catania

Il Cnr illumineràle Terme Achilleiane«E poi l’Anfiteatro»

ISABELLA DI BARTOLO PAGINA 7

IL PRESIDENTE ANAS: «Ma non mi dimetto»

Viadotto-scandalo«C’è stato un errore»«Evidentemente c’è stato un errore»ammette, davanti alla rampa di acces-so al viadotto Scorciavacche, il presi-dente dell’Anas, Pietro Ciucci. Ma subi-to avverte: «Non ho intenzione di di-mettermi per quanto è accaduto qui».Il sopralluogo di Ciucci comincia nelcantiere sequestrato della Palermo-Agrigento per poi proseguire con i tec-nici e i consulenti nominati dalla Pro-cura di Termini Imerese.

GIORGIO PETTA PAGINA 6

L’Italia maglia nera d’Europa per tasso di disoccupazione che,secondo l’Istat, lo scorso mese di novembre è balzato al 13,4%con 3,4 milioni di persone in cerca di lavoro, dato mai visto ne-gli ultimi 37 anni di rilevazioni statistiche. Secondo il ministroPoletti, però, «a breve si vedranno gli effetti del Jobs Act». La di-soccupazione giovanile ha raggiunto il record del 43,9%, che inSicilia, secondo la Cisl, sfiora il 55%. Il segretario Milazzo chie-de al governatore Crocetta di «utilizzare i fondi europei per lacreazione di posti di lavoro veri», mentre il leader della Cgil Pa-gliaro, ricordando che dal 2008 si sono persi 220 mila posti dilavoro, prevede che «nel 2015 andrà peggio». Barone (Uil) diceche il governo regionale «è come uno zombie» e Cappello(Confindustria): «La Sicilia copi il piano industriale del Ruanda».

MARIANNA BERTI E MICHELE GUCCIONE PAGINA 11

IN SICILIA FRA I GIOVANI TOCCA IL 55%

Disoccupazione record: 13,4%RIFORME E COLLE

Renzi ai dem«Siamo al biviounitio crolla tutto»

MICHELE ESPOSITO PAGINA 4

IL CASO

Torino, bambinocon due mamme

BARLETTA, TULLI PAGINA 10

IERI DOPPIO FUNERALE A ROMA E NAPOLI

Pino Daniele, “guerra” tra le mogli«Mi raccomando, state uniti. È il più bel regalo chepotete fare a Pino»: è padre Renzo a cercare di ri-comporre la famiglia intorno alla bara di PinoDaniele, durante l’omelia del primo dei due fune-rali, a Roma. Poi il trasferimento del feretro perl’ultimo saluto nella sua Napoli, con 100.000 per-sone in piazza del Plebiscito. Ma la seconda mo-glie (a destra nella foto) e l’attuale compagna (a si-nistra) evitano di parlarsi. E la prima lancia mes-saggi: «La “signora”, che era sola in macchina conlui e guidava, dica tutto quello che sa». Per chiarir-lo è stata aperta un’inchiesta, per la quale oggi saràriaperta la bara per l’autopsia del cadavere.

CRISTALLI, NERI, SESSA PAGINE 8-9