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LAPPLICAZIONE DELLA TECNICA DELLA VISUALIZZAZIONE NEL COUNSELING SPORTIVO
(DR.SSA GIOVANNA FONDA)
INDICE
1. INTRODUZIONE
2. IL POTERE DELLIMMAGINAZIONE
3. LE BASI PSICOBIOLOGICHE DELLA VISUALIZZAZIONE
3.1 Teorie alla base del funzionamento della visualizzazione nello sport
4. LUSO DELLA VISUALIZZAZIONE NELLO SPORT
4.1 Apprendimento e perfezionamento delle abilit
4.2 Concentrazione sugli stimoli sensoriali
4.3 Regolazione delle funzioni biologiche
4.4 Recupero degli infortuni
5. LA TECNICA DELLA VISUALIZZAZIONE
5.1 La visualizzazione polisensoriale
5.2 Il rilassamento
5.3 Limportanza di stabilire lobiettivo
5.4 Le affermazioni positive
5.5 Il ritmo della sequenza mentale
5.6 La correttezza dellimmagine mentale
5.7 Lallenamento alla visualizzazione
5.8 La motivazione
6. DIVERSE MODALITA DI VISUALIZZAZIONE
6.1 Visualizzazione interna e visualizzazione esterna
6.2 Visualizzazione per la risoluzione dei problemi e visualizzazione per il miglioramento
di unabilit
7. ESERCIZI
7.1 Allenamento alla visualizzazione
7.2 Allenamento per la prestazione
7.3 Preparazione istantanea
7.4 Durante la gara oppure come se...
7.5 Ripetizione istantanea
7.6 Revisione della prestazione
8. CONCLUSIONI
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1. INTRODUZIONE
Il counseling sportivo pu considerarsi ancora una novit nellambito dellampio
spettro del counseling.
In letteratura in lingua italiana offre molto poco a riguardo e ci che possiamo
trovare si limita a dare una definizione del counseling sportivo, spesso anche imprecisa,
e lo fa solitamente nel contesto delle descrizioni delle varie tipologie di utenze a cui il
counseling in generale si pu rivolgere.
Grande confusione esiste poi in rete, dove possibile trovare la definizione di
counseling sportivo attribuita a semplici proposte di programmi di mental training. Inoltre
facile incontrare una certa confusione rispetto alle definizioni di counseling e di
coaching sportivo.
Il coaching sportivo ha lobiettivo di aiutare latleta ad esprimere le proprie
potenzialit ed a raggiungere i propri obiettivi, senza affrontare alcun tipo di
problematiche psicologiche; anche il counseling sportivo, come metodo rivolto a favorire
il cambiamento dello stato mentale dellatleta, pone le basi per il raggiungimento degli
obiettivi dellatleta e per lespressione delle sue potenzialit, ma lo fa con un attenzione
centrata verso lindividuo, attraverso un programma di lavoro integrato con una forte
interdipendenza tra le componenti sportive (tecniche ed atletiche) e quelle psicologiche
e relazionali.
Per definizione il counselor colui che favorisce lutilizzazione delle potenzialit gi
presenti nel cliente, aiutandolo a superare quei problemi che gli impediscono di
esprimersi pienamente e liberamente e favorendo il cambiamento attraverso la
mobilitazione delle risorse che il cliente gli porta. In questottica dunque il counselor
sportivo aiuta latleta a definire i propri obiettivi a medio e lungo termine, a stabilire il
suo equilibrio psico-fisico, ad allenare lo stress agonistico, a trasformare i suoi punti di
debolezza in punti di forza.
Per farlo il counselor potr anche utilizzare gli strumenti tipici del mental training, tra
cui la tecnica della visualizzazione, ma ci che rende efficaci queste tecniche sono le
premesse del lavoro del counselor ossia tutte quelle fasi del colloquio che gli
permettono di creare le basi per un percorso individualizzato, mirato e quindi realmente
efficace per quellatleta.
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2. IL POTERE DELLIMMAGINAZIONE
Ciascuno di noi possiede una abilit mentale incredibile, una risorsa a cui poter
attingere in qualunque momento della propria vita ed in qualunque luogo:
limmaginazione.
Immaginare significa rappresentarsi qualche cosa, senza per viverla nella realt,
ma soltanto mentalmente.
Da bambini la nostra capacit di immaginare estremamente fertile e vivida: il
bambino immagina con estrema facilit personaggi, ambienti, storie che diventano
spesso parte della sua stessa vita e questo viene incoraggiato nella prima infanzia,
anche in ambito educativo. Purtroppo proseguendo nelle successive fasi della crescita
viene sempre pi stimolato lutilizzo della logica a scapito dellimmaginazione, che
anche in ambito scolastico viene relegata a ruoli di secondo piano o comunque nel
contesto delle attivit di svago.
Da un punto di vista della neuropsicologia dunque si potrebbe sostenere che al
bambino viene progressivamente insegnato ad utilizzare lemisfero sinistro del cervello
piuttosto che il destro o meglio che il nostro sistema educativo ha una netta inclinazione
verso lo sviluppo delle abilit della parte sinistra del cervello. I due emisferi infatti
controllano aspetti diversi del pensiero e della persona: nei soggetti destrimani
lemisfero cerebrale sinistro potrebbe essere classificato come verbale, volontario e
razionale (operazioni linguistiche, analitiche, formulazione dei concetti e soluzione dei
problemi farebbero capo a questo emisfero), mentre lemisfero destro potrebbe essere
classificato come non-verbale, integratore e analogico sintetico (abilit come
immaginazione, arte e musica, sarebbero competenza di questo emisfero).
Lutilizzo dellimmaginazione si concretizza nella tecnica della visualizzazione ossia
un processo attraverso il quale possibile vedere, configurare una cosa, una persona,
una scena o situazione senza la necessit di avere davanti a s materialmente loggetto
visualizzato, che pu anzi essere una nostra creazione, modificabile in qualunque
momento.
In letteratura il termine visualizzazione spesso utilizzato nellaccezione di
visualizzazione creativa: tale accezione in realt pi specifica ed intende lutilizzo
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dellimmaginazione per realizzare qualcosa che si desidera nella propria vita ed molto
simile al concetto di visualizzazione positiva.
Prima di ogni atto creativo viene il pensiero che lo anticipa. ... Un apporto importante, che
completa e potenzia lazione del pensiero, la visualizzazione. ... Combinare la visualizzazione
creativa e positiva con il pensiero elimina il rischio di rendere questultimo troppo astratto.
(Dalla Via, 1996, pag.17)
Questa tecnica si rivelata molto efficace per:
- incrementare il proprio potenziale personale a tutti i livelli (professionale,
relazionale, ecc.), la maturazione e la capacit di introspezione
- migliorare il proprio stato di salute e accelerare il proprio stato di guarigione
- perfezionare le prestazioni sportive
3. LE BASI PSICOBIOLOGICHE DELLA VISUALIZZAZIONE
Ma perch la visualizzazione cos efficace? La visualizzazione funziona perch il
cervello usa le immagini come suo linguaggio interno. Spesso il cervello non conosce la
differenza tra un evento reale ed una sua visualizzazione molto vivida. Il classico
esempio che viene fatto quello del limone: immaginate in questo preciso momento di
succhiare un limone e notate come il vostro corpo reagisce anche se il vostro cervello lo
ha soltanto immaginato.
Linconscio parla e reagisce con immagini , simboli e quindi metafore; perci il
linguaggio analogico (quello cio dellemisfero cerebrale non dominante ) quello che meglio si
adatta allinconscio. In psicoterapia molto pi efficace una buona immagine mentale che tante
analisi, spiegazioni, definizioni.
(...) Limportanza dellimmaginario e quindi dellimmagine mentale non solo avvalorata da
rilievi clinici e dalla universalit del suo utilizzo per cui si pu affermare che una qualunque
tecnica psicoterapeutica per essere realmente efficace devessere un buon mezzo per stimolare
limmaginazione ( a sua volta, limmaginazione stimola le risorse personali della persona per un
ristabilimento duraturo del proprio equilibrio, o per trovare nuovi equilibri o, comunque, per
risolvere un problema o disadattamento), ma attualmente si hanno anche riscontri strumentali
grazie alle pi moderne tecniche di imaging quali la PET mediante la quale si potuto
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osservare che le aree cerebrali che si attivano quando facciamo un movimento, reagiscono allo
stesso modo anche quando ci limitiamo ad immaginare quella azione.(Chisotti, Vercelli)1
3.1 Teorie alla base del funzionamento della visualizzazione nello sport
Per dare una spiegazione agli effetti positivi delluso delle visualizzazioni in ambito
sportivo sono state proposte diverse teorie tra le quali la teoria psiconeuromuscolare e
la teoria dellapprendimento simbolico risultano essere le pi accreditate.
Teoria psiconeuromuscolare. Secondo questa teoria la rappresentazione mentale
di un movimento determina una stimolazione, seppure molto lieve, dei muscoli
interessati dallattivit immaginativa. Le stimolazioni non arrivano a una contrazione
esterna visibile, ma possono tuttavia essere rilevate da una modificazione del
potenziale elettrico muscolare tramite un elettromiografo.
Questa attivazione inoltre determinerebbe la produzione di una traccia mnemonica
della sequenza immaginata, facilitando il soggetto nel momento della reale esecuzione
del movimento.
Teoria dellapprendimento simbolico. Secondo questa teoria, alternativa alla
precedente, lattivit immaginativa rappresenterebbe un sistema di codifica per aiutare il
soggetto a comprendere e ad acquisire i pattern di movimento, e limmagine aiuterebbe
a esaminare e capire meglio la propria prestazione e a modificarla se necessario. In
questo modo limmagine mentale favorirebbe lo sviluppo di uno schema mentale non
per il sommarsi di scariche muscolari, ma per il crearsi di un programma motorio a
livello del sistema nervoso centrale. Secondo questa ipotesi dunque la pratica della
visualizzazione potrebbe essere tanto pi efficace quanto maggiori risultano le
componenti cognitive della disciplina in questione.
4. LUSO DELLA VISUALIZZAZIONE NELLO SPORT
1 Tratto dallarticolo Il rinforzo dellIo: Tecniche dirette ed indirette reperibile sul sito
http://www.ipnosicostruttivista.it
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Sono molteplici gli aspetti per i quali lutilizzo della tecnica della visualizzazione si
rivela efficace in ambito sportivo.
4.1 Apprendimento e perfezionamento delle abilit
La visualizzazione utile nellapprendimento e nel perfezionamento di unabilit
sportiva: questa tecnica infatti permette di accelerare il processo di apprendimento,
comunicando al cervello come organizzare il movimento del corpo. Le immagini mentali
infatti attivano specifici circuiti nervosi che consentono il lavoro dellapparato muscolare
nella direzione immaginata dallatleta.
Limmagine motoria di un movimento permette allatleta di creare nella sua mente
una copia di quella azione. la ripetizione mentale rende stabile ci che stato visto.
Limmagine motoria costituisce lanticipazione del programma da eseguire e per questo
motivo va allenata sin dalle fasi iniziali dellapprendimento. (Cei, 1987, pag.33)
4.2 Concentrazione sugli stimoli sensoriali
La visualizzazione aiuta gli atleti a concentrarsi sugli stimoli sensoriali della propria
disciplina sportiva, per rispondere in maniera sempre pi adeguata alle diverse
circostanze in cui latleta pu trovarsi. Questo efficace anche da un punto di vista
tattico, aiutando a rinforzare le strategie di gara, a consolidarle e a renderle
rapidamente disponibili nella situazione reale.
4.3 Regolazione delle funzioni biologiche
Attraverso la visualizzazione possono essere regolate delle funzioni del corpo
involontarie, in particolare la frequenza cardiaca, la pressione del sangue e la
temperatura del corpo. Questo fondamentale per regolare il proprio livello di arousal
(quel livello di attivazione psicofisiologica che permette di accedere alle risorse
energetiche dellorganismo per rispondere in maniera ottimale alle richieste della
situazione contingente) entro il range ottimale.
4.4 Recupero degli infortuni
Proprio per lazione di programmazione dellazione motoria che la visualizzazione
pu svolgere, essa pu diventare un aspetto molto importante nel recupero degli
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infortuni. I movimenti detti anacinetici (movimenti immaginari), sono percepiti dal
soggetto ancorch resti immobile, determinando una vera e propria stimolazione
muscolare e nervosa. E indubbio che lallenamento mentale non pu sostituirsi alla
pratica fisica, ma nelle prime fasi della riabilitazione post-infortunio pu costituire un
momento fondamentale in previsione del rientro ed assumere anche una grande
importanza da un punto di vista motivazionale.
5. LA TECNICA DELLA VISUALIZZAZIONE
Le tecniche di visualizzazione andranno applicate ai punti di forza su cui si vuole
lavorare: pertanto ci si indirizzer verso il controllo dellattenzione, la gestione dello
stress, la modulazione dello stato di attivazione, il goal setting o quantaltro latleta
necessita di migliorare in quel momento.
5.1 La visualizzazione polisensoriale
Immaginare non soltanto unattivit visiva, ma copre il campo di tutti i sensi.
Immaginare un pensiero di tutto il corpo (Cei, 1987, pag.31)
Nelle visualizzazioni vengono coinvolti tutti i sensi, fermo restando che ognuno di
noi possiede un senso dominante rispetto agli altri.
E questo un aspetto molto noto in Programmazione Neuro-Linguistica (PNL).
Secondo i principi della PNL ciascun individuo percepisce la realt attraverso i cinque
sensi: vista, udito, gusto, tatto e olfatto, per poi costruire una propria rappresentazione
interna della realt esterna sotto forma di immagini, suoni e sensazioni. La PNL
raggruppa i 5 sensi in altrettante categorie, denominandole modalit rappresentazionali:
- modalit visiva (V)
- modalit auditiva (A)
- modalit cinestesica (C)
- modalit olfattiva (O)
- modalit gustativa (G)
Quando si crea un esperienza immaginativa utile ricalcare il modello
rappresentativo predominante della persona per poi guidarlo ed introdurre gli altri
sistemi rappresentativi.
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Solitamente quando si lavora con le visualizzazioni si utilizzano prevalentemente i
sistemi rappresentativi visivo, uditivo e cinestesico; tuttavia andrebbero incoraggiati
anche lutilizzo dellolfatto e del gusto.
In ambito sportivo ad esempio i ginnasti rispondono in maniera immediata
allimmaginario sapore del gesso e questo pu essere utilizzato per rendere la
visualizzazione pi realistica.
5.2 Il rilassamento
Un elemento fondamentale nellapplicazione delle tecniche di visualizzazione il
rilassamento. La capacit di rilassarsi , a detta di tutti gli autori, un passo
fondamentale nellapprendimento delle tecniche di visualizzazione. Il rilassamento crea
le condizioni per il manifestarsi di immagini mentali reali e periodi di rilassamento ben
pianificati nel tempo promuoveranno un progresso pi rapido. Proprio perch lo
sviluppo delluno favorirebbe lincremento dellaltro, rilassamento e visualizzazione
andrebbero allenati contemporaneamente.
Lobiettivo del rilassamento quello di ottenere uno stato di attenzione ricettiva
proficuo per la creazione di immagini vivide e controllabili. Da un punto di vista
psicobiologico, il rilassamento ha la funzione di diminuire lattivit dellemisfero sinistro
del cervello a favore dellincremento dellattivit dellemisfero destro.
Durante una ripetizione mentale esiste un dialogo che viene portato avanti tra il cervello
ed il proprio corpo. Dal momento che la ripetizione mentale ha luogo ad un livello pi fine che
lallenamento fisico, importante che non si debbano dominare contrasti fra tensione statica e
tensione fisica. Tale tensione ostacoler i canali di comunicazione tra la mente ed il corpo. Un
rilassamento preliminare permette alla conversazione di verificarsi nella maniera pi chiara
possibile. (Syer, Connolly, 1984, pag.52)
Riguardo le tecniche di rilassamento da utilizzare, ne vengono indicate molte;
tuttavia lindicazione principale quella di utilizzare la tecnica che maggiormente si
addice alla propria persona. Uneccezione va invece fatta per lambito sportivo, ove
viene spesso indicata la tecnica del training autogeno come la migliore da associare
alla visualizzazione per poter ottenere dei risultati efficaci. Tale tecnica, messa a punto
da Schultz nel 1932 come metodo di autodistensione da concentrazione psichica,
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consiste in una serie di esercitazioni strutturate, autosuggestioni, al fine di controllare
alcuni importanti processi psicofisiologici e sviluppare una serie di sensazioni partendo
da quelle di calma, pesantezza e calore. Lautentico valore del training autogeno,
soprattutto in ambito sportivo, che rende capaci di prepararsi sia mentalmente che
fisicamente. Infatti, anche fermandosi prima di entrare nello stadio della visualizzazione,
ci si sente in migliori condizioni fisiche e in uno stato avanzato di preparazione.
Il training autogeno la tecnica di rilassamento pi diffusa e, a mio parere, anche la pi
efficace. (...) Il training autogeno funziona agendo in senso positivo sul sistema nervoso e
provocando sia un sensibile abbassamento dellansia in eccesso e delle paure, sia favorendo
una sorta di distacco emotivo che risulta utilissimo in molte situazioni della vita, sport compreso.
Inoltre, chi sappia rilassarsi bene grazie al training autogeno, sapr anche placare le tensioni o i
propri stati danimo tumultuosi usufruendo di una sorta di rilassamento breve (anzi brevissimo)
che si pu utilizzare in tutte quelle discipline che prevedano pause sufficientemente lunghe , o
partite disputate in due tempi. (Longoni, 2001, pag.102)
5.3 Limportanza di stabilire lobiettivo
Un altro elemento comune nellapplicazione di questa metodica limportanza di
stabilire un obiettivo ben preciso, uno scopo.
A questo proposito credo sia importante evidenziare che qualora questa tecnica sia
utilizzata nellambito di un processo di counseling, lo stabilire lobiettivo sar una
conseguenza logica di un processo (quello del counseling appunto) che avr
probabilmente portato il cliente, in questa fase, ad avere gi lobiettivo chiaro davanti a
s.
In ambito sportivo la definizione dellobiettivo ovviamente molto importante. In
psicologia dello sport davvero molto ricca la letteratura relativa a queste tematiche
(goal setting).
Nello stabilire lobiettivo opportuno essere specifici e realistici.
I propri obiettivi nella ripetizione mentale dovrebbero essere complementari a quelli del
vostro normale allenamento fisico. Quando scegliete labilit che volete migliorare fate in modo
che sia specifica. E il vostro rovescio o il vostro dritto? Siete a rete, a met campo o a fondo
campo? Vi state muovendo in posizione giusta o state l ad aspettare che la palla vi arrivi
addosso? Fatela ancora pi specifica. Con chi state giocando? Quale parte del campo volete
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scegliere? E un tiro di potenza o semplicemente appoggiate la palla delicatamente? Pi
specifica riuscite a rendere limmagine visuale e cinestesica, pi efficace essa sar.
Inoltre rendendo la visualizzazione cos specifica, si pu determinare su quali aspetti del
gioco si possiede buona padronanza e su quale invece bisogna maggiormente focalizzare
lattenzione durante lallenamento fisico. (Syer, Connolly, 1984, pag.54)
Qualora lobiettivo non sia nello specifico il miglioramento di unabilit fisica, ma un
problema eventualmente pi complesso, il ruolo del counselor entra a pieno titolo nel
supporto alla definizione dellobiettivo da parte del cliente. Il counselor infatti, attraverso
il colloquio e quindi con lapplicazione delle counseling skills, potr venire in aiuto al
cliente proprio nella definizione di un obiettivo quanto pi specifico e concreto possibile
su cui lavorare.
5.4 Le affermazioni positive
La visualizzazione pu combinarsi con lutilizzo delle affermazioni positive. In modo
particolare nella visualizzazione creativa o positiva le affermazioni costituiscono uno
degli elementi pi importanti. Laffermazione infatti una dichiarazione che va a
consolidare ci che stiamo immaginando.
Lutilizzo delle affermazioni positive associate alla visualizzazione particolarmente
utilizzato in ambito sportivo.
A livello mentale importante che latleta sia consapevole della possibilit di scegliere di
utilizzare il linguaggio per una riformulazione positiva, per razionalizzare una risposta emotiva
corretta rispetto alle sensazioni. (Grassi, Ivancich, Rinaldi, 2002, pag.78)
Concretamente potremmo dire che nelle affermazioni da utilizzare con la
visualizzazione non dovr comparire il NON ed inoltre andrebbe sempre utilizzato il
tempo presente, al fine di rendere pi vivida limmagine mentale.
I pensieri negativi saranno quelli che potremmo definire disfunzionali o non adatti al
perseguimento degli obiettivi e sar pertanto compito del counselor quello di individuare
e trasformare i pensieri che inibiscono la performance dellatleta.
5.5 Il ritmo della sequenza mentale
In ambito sportivo, quando si parla di acquisizione o perfezionamento di una nuova
abilit, gli autori concordano nellaffermare che la ripetizione mentale deve avere lo
stesso ritmo o lo stesso tempo della sequenza reale. Nella prima fase, quella
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dellapprendimento, sar eventualmente possibile immaginare un esecuzione rallentata,
ma mai sar efficace una visualizzazione effettuata a velocit pi alta rispetto alle
condizioni normali.
Un eccezione pu inoltre essere concessa nel caso in cui si stia cercando di
cambiare la propria tecnica.
In quel caso il fatto di rallentare il ritmo di ripetizione mentale vi permette di isolare quelle
componenti della tecnica che vi distolgono da quel particolare aspetto della prestazione. Isolate
il movimento, rallentatelo, cambiatene le parti che sapete essere limitanti, sostituite unazione
pi appropriata e quindi realizzatela nel nuovo modo attraverso la velocit pi conveniente.
(Syer, Connolly, 1984, pag.57)
5.6 La correttezza del gesto nellimmagine mentale
Vi sono opinioni discordanti riguardo la correttezza delle immagini da riprodurre
mentalmente. In linea generale vi concordanza sul fatto che le immagini mentali del
gesto sportivo da riprodurre debbano essere precise e corrette da un punto di vista
tecnico, tuttavia vi discordanza sulleffetto che possa derivare dalla eventuale
visualizzazione di errori o di gesti non perfetti.
E importante che i soggetti immaginino le abilit nel modo in cui queste vanno svolte,
considerando le caratteristiche fisiche degli oggetti ed i parametri esecutivi specifici (distanze,
direzioni del movimento, ammontare di forza, strutture temporali dellazione); errori o disturbi
immaginati possono danneggiare la coordinazione motoria (Finke, 1979; Johnson, 1982).
(...) Mahoney (1984) consiglia di ripetere mentalmente le abilit ad un livello tecnico
esecutivo leggermente superiore rispetto a quello realmente posseduto, di pari passo con i lievi
incrementi della prestazione reale.
(...) Sembra dunque che limmaginazione possa sia incrementare che degradare la
prestazione. Leffetto ostacolante di visualizzazioni negative potrebbe essere dovuto
allinterferenza delle immagini con il programma motorio e con la corretta rappresentazione del
compito; anche possibile che le immagini negative influenzino la prestazione causando una
diminuzione di fiducia, concentrazione e motivazione (Murphy e Jowdy, 1992). (Robazza,
Bortoli, Gramaccioni, 1994, pag.74-75)
Riguardo la visualizzazione dellerrore c anche chi sostiene che limmagine
mentale non deve assolutamente essere perfetta, in quanto il confronto con un
immagine perfetta , quasi irrealizzabile, potrebbe diventare demotivante.
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(...) formare una copia perfetta potrebbe ostacolare la tua motivazione ad impegnarti
nellattivit sportiva o minare la fiducia in te stesso e favorire lo sviluppo di pensieri negativi
come ad esempio: inutile che sprechi tutte queste energie ad allenarmi, tanto non
raggiunger mai il livello che voglio. (Cei, 1987, pag.38)
A mio parere la visualizzazione dellerrore pu in alcuni casi essere utile. La PNL
ad esempio propone spesso la visualizzazione di eventuali errori o situazioni negative
da cui il soggetto pu, attraverso oportune tecniche, dissociarsi progressivamente.
Se invece di considerare il gesto tecnico andiamo a lavorare su situazioni negative
( ad esempio una condizione ansiosa prima della partita o eventi che possono
verificarsi in partita e che richiedono una particolare prontezza), allora pu diventare
importante anche visualizzare le situazioni negative con lobiettivo di prevedere di
superarle.
E utile rivedere mentalmente specifiche situazioni in cui sono stati compiuti degli errori, al
fine di comprendere meglio il tipo di sbaglio compiuto ed immediatamente dopo ripetere
mentalmente quelle situazioni in modo corretto; in tal modo vengono indebolite le memorie
legate a quegli errori e rinforzate le soluzioni corrette. (Cei, 1987, pag.38)
Solitamente si parla di visualizzazione del gesto tecnico, dellerrore, della
situazione negativa, ma poco si pone laccento, nei testi analizzati, sullemozione legata
alla visualizzazione della situazione negativa, elemento invece molto importante da far
emergere.
Credo sia fondamentale lavorare anche con lemozione negativa, ossia quella che
interferisce con la realizzazione della prestazione sportiva. Solo passando attraverso
queste sensazioni possibile creare un percorso che vada verso il raggiungimento del
proprio obiettivo. Sar il counselor, attraverso lutilizzo delle sue abilit, ad aiutare il
cliente a ristrutturare nel modo opportuno il vissuto negativo della sua prestazione,
conducendolo verso una visualizzazione per lui pi efficace.
5.7 Lallenamento alla visualizzazione
Limmaginazione sicuramente una delle pi importanti abilit cognitive da
sviluppare negli atleti e come abbiamo visto questo pu essere fatto attraverso la
metodica della visualizzazione. Tuttavia, affinch questa tecnica divenga automatica
per latleta, essa va allenata come una qualsiasi abilit fisica che latleta utilizzer nella
sua specifica disciplina. La visualizzazione infatti un processo generativo e per questo
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attraverso lutilizzo, i suoi effetti diverranno progressivamente pi potenti e facili da
creare.
La stessa vividezza dellimmagine mentale, considerata come elemento
fondamentale per lefficacia di questa tecnica, aumenta progressivamente con
lapplicazione della tecnica e con la progressiva introduzione dei diversi sistemi
rappresentativi.
Nei programmi di mental training per gli sportivi si invitano gli atleti a praticare
quotidianamente la visualizzazione, possibilmente nello stesso momento e per la stessa
durata ogni giorno.
In alcuni programmi di mental training, al termine di ogni seduta viene consegnata
allatleta una griglia di raccolta dati riguardante la qualit della visualizzazione esperita
dallatleta durante le sedute quotidiane. Egli dovr indicare quanto vivida la sua
immagine per i canali sensoriali principali, visivo, uditivo, olfattivo e cinestesico, per
verificare su quali canali sensoriali concentrarsi e quali eventualmente potenziare per
favorire una esperienza pi vivida e quindi efficace.
5.8 La motivazione
Fondamentale per un efficace utilizzo di questa metodica (in modo particolare in
ambito sportivo) che latleta sia motivato e creda profondamente in ci che sta
facendo.
Il potere dellimagery viene sostanzialmente perduto se non si crede alla sua efficacia. E
importante accordare allimagery il giusto valore chiarendo che essa, come ogni altra procedura
di mental training, non pu sostituirsi alla preparazione fisica e tecnica, ma va a questa
integrata sviluppandola gradualmente e sistematicamente. (Robazza, Bortoli, Gramaccioni,
1994, pag.76)
La motivazione tuttavia potrebbe essere un elemento limitante qualora il lavoro con
queste metodiche perda la sua piacevolezza e divenga una routine o ancor peggio una
noia. La visualizzazione dovrebbe essere una cosa da cui trarre piacere, unapertura
verso sensazioni positive e, perch no, un gioco.
Questa tecnica pu essere estremamente creativa anche per il counselor, che
potr sbizzarrirsi nelle ricerca di esercizi diversi, proprio per mantenere lelemento della
piacevolezza durante le sedute.
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6. DIVERSE MODALITA DI VISUALIZZAZIONE
6.1 Visualizzazione interna e visualizzazione esterna
La visualizzazione pu essere svolta da un punto di vista esterno o interno. Nella
visualizzazione esterna il soggetto vede se stesso dallesterno come in un filmato di cui
protagonista, mentre nella visualizzazione interna le immagini sono viste direttamente
dagli occhi del soggetto, da una prospettiva interna.
Non sarebbe corretto sostenere la priorit di una modalit rispetto allaltra in termini
di efficacia, tuttavia vi una generale tendenza a considerare la visualizzazione interna
come pi efficace rispetto a quella esterna. Limmaginazione interna ha infatti maggiori
possibilit di attivare sensazioni cinestesiche e nello sport, unattivit cinestesica
appunto, provare la sensazione interna della prestazione pu indubbiamente avere un
impatto molto forte.
I concetti di visualizzazione interna ed esterna in PNL corrispondono ai concetti di
posizione percettiva associata e posizione percettiva dissociata.
Sei in associato quando nel ricordare o immaginare un episodio futuro, vivi lesperienza in
prima persona, ne sei emotivamente coinvolto e il tuo corpo e lintero organismo percepiscono
tutte le sensazioni collegate allevento stesso. Sei, invece, in dissociato quando si formano
immagini mentali davanti allocchio della tua mente, in cui vedi te stesso agire, sei al di fuori
dellesperienza stessa, hai una grossa libert emozionale, le sensazioni del tuo corpo non
partecipano allevento (o solo in minima parte. (Incigneri, 2004, pag.53)
Lallenamento mentale che propone la PNL utilizza spesso entrambe le modalit di
percezione, nella convinzione che comunque sia utile associarsi ai ricordi positivi e
dissociarsi da quelli negativi.
Non vi tuttavia concordanza assoluta sul fatto che solo la visualizzazione interna
possa essere associata a sensazioni cinestesiche. Heil (1984)2 sostiene ad esempio
che anche una prospettiva esterna potrebbe consentire immagini polisensoriali, mentre
Murphy e Jowdry (1992)3 sono dellopinione che i tentativi di dimostrare la superiorit
dellimmaginazione interna rispetto a quella esterna, o viceversa, siano inutili e che
2 Imagery for sport: theory, research and practice. In W.F. Straub and J. M. Williams (Eds.), Cognitive Sport
psychology (pp.254-252). New York: Sport Science Associates 3 Imagery and mental practice. In T.S. Horn (Ed.), Advances in sport psychology (pp.221-250). Champaign IL:
Human Kinetics
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sarebbe invece pi proficuo indagare se le due prospettive abbiano effetti diversi e
possano quindi essere utilizzate con scopi diversi.
Personalmente ritengo che vi sia da considerare anche linclinazione naturale del
soggetto verso luna o laltra modalit percettiva e che si debba quindi partire
assecondando la stessa per poi introdurre anche laltra modalit, incoraggiando latleta
ad utilizzarle entrambe.
In ambito sportivo inoltre importante anche andare a considerare il tipo di
disciplina e le sue caratteristiche, in quanto queste potrebbero determinare un indirizzo
verso la visualizzazione esterna o interna.
... per attivit con elevate componenti cinestesiche (come negli sport tecnico compositori)
le sensazioni del movimento sono molto importanti e limmaginazione interna maggiormente
appropriata; in discipline nelle quali la presa delle informazioni esterne gioca un ruolo
determinante (come negli sport di situazione) pi conveniente un utilizzo maggiore di
immaginazione esterna. (Robazza, Bortoli, Gramaccioni, 1994, pag.82)
6.2 Visualizzazione per la risoluzione dei problemi e visualizzazione per il
miglioramento di unabilit
In ambito sportivo si soliti parlare di due classi di visualizzazione: le
visualizzazioni orientate alla risoluzione dei problemi e quelle orientate invece al
miglioramento del gesto tecnico (spesso indicate con la definizione di ripetizioni
mentali) per le quali Syer e Connoly individuano cinque tecniche specifiche (v.cap.7):
allenamento per la prestazione, preparazione istantanea, durante la gara oppure come
se..., ripetizione istantanea, revisione della prestazione.
7. ESERCIZI
Sono presentati di seguito una selezione di esercizi che possono trovare ottime
applicazioni nellambito del counseling sportivo.
7.1 Allenamento alla visualizzazione
Come gi stato pi volte detto, le abilit immaginative vanno allenate. Tutti noi
possediamo queste abilit, ma mentre alcuni di noi sono moto abili nellutilizzarla, altri
dovranno esercitarsi se desiderano ottenere dei buoni risultati.
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Agli atleti andranno quindi proposti diversi esercizi con lo scopo di far loro imparare
a controllare il processo delle immagini mentali.
Allinizio vengono solitamente suggeriti esercizi per allenare a visualizzare in
maniera polisensioriale. Latleta verr, ad esempio, invitato a immaginare:
- un tramonto...un pezzo della sua attrezzatura sportiva...la faccia di un amico...la
faccia di un campione a lui noto... (modalit visiva)
- il rumore di un temporale...un brano musicale...la voce di un compagno di
squadra... (modalit uditiva)
- il sole caldo sulla schiena durante una giornata di sole...una stretta di
mano...correre su un campo derba... (modalit cinestesica)
- il profumo di un cibo...lodore di un attrezzo sportivo...lodore di uno spogliatoio...
(modalit olfattiva)
- il sapore di un cibo...il sapore di una bibita fredda... (modalit gustativa)
Questi esercizi abitueranno a conoscere le sensazioni che si possono avere
giocando con i propri sensi e a capire con quale modalit ci pi facile visualizzare e
con quale ci invece difficile.
Altro modo per iniziare a prendere contatto con la visualizzazione potrebbe essere
quello di far osservare allatleta un oggetto per pochi secondi, invitarlo quindi a chiudere
gli occhi e, mentre mantiene gli occhi chiusi, porgli una domanda riguardo le
caratteristiche di quelloggetto (ad esempio il colore). Fargli riaprire quindi gli occhi per
una verifica della risposta e dopo pochi secondi ripetere lesercizio ponendogli unaltra
domanda riguardo quelloggetto. Lesercizio pu proseguire fintantoch la riproduzione
mentale risulti di buona qualit. Si potr quindi passare a lavorare su una stanza e in
seguito anche su una scena in movimento.
Latleta potr essere invitato a proseguire da solo e, nel momento in cui ritiene
opportuno, potr iniziare a visualizzare anche oggetti, ambienti e situazioni del passato.
Questo esercizio , a mio avviso, pi divertente del precedente e pertanto molto
utile per catturare linteresse dellatleta, soprattutto se giovane.
7.2 Allenamento per la prestazione.
Questa tecnica consiste nel visualizzare il gesto tecnico che si vuole acquisire o
perfezionare e va allenata quotidianamente dallatleta. Lallenamento quotidiano di
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questa tecnica pu essere svolto a casa o volendo sul campo gara. E una
visualizzazione che pu essere inclusa nel processo di riscaldamento o anche utilizzata
al termine di un allenamento fisico in cui latleta si esercitato su quella specifica
abilit, con il fine di eliminare il ricordo di qualsiasi ripetizione finale che sia stata sotto
lo standard per la fatica. La frequenza delle ripetizioni per lallenamento alla prestazione
pu essere aumentata nelle fasi di avvicinamento alla gara, quando vi un calo
programmato dellallenamento fisico. In queste fasi si andr a ampliare la
visualizzazione includendo, se possibile, elementi riguardanti il campo gara.
Lallenamento per la prestazione pu essere a sua volta suddiviso in cinque differenti
tipologie:
a) Esercizio base. Latleta visualizzer lambiente ove solitamente si svolge
lallenamento e successivamente osserver se stesso mentre arriva e si
prepara allallenamento e mentre comincia ad allenare labilit scelta. Dopo una
breve pausa la visualizzazione della stessa scena verr ripetuta, ma da
unangolazione diversa. Dopo unulteriore pausa latleta ripeter la
visualizzazione, ma questa volta lo far focalizzando lattenzione sulle sue
mani, accorgendosi quindi di guardare il suo corpo dallinterno e concentrandosi
su come si sente mentre completa il movimento. Dopo aver percepito
sensazioni, suoni o quantaltro renda vivida la visualizzazione e dopo un
ulteriore breve rilassamento, la visualizzazione, sempre vissuta dallinterno,
verr focalizzata su un particolare aspetto del movimento. Prima di terminare
lesercizio latleta estender la propria attenzione ancora su tutto il corpo in
modo da essere consapevole il pi possibile di come ci si sente.
b) Modello ideale. Questo esercizio pu andare ad integrare il precedente quando
la visualizzazione dellabilit da allenare risulta lacunosa. In questa
visualizzazione latleta invece di se stesso andr ad osservare un suo modello
ideale (un campione famoso o semplicemente un compagno di squadra magari
pi grande e pi esperto). Dopo aver osservato pi volte il modello, latleta
andr a concentrarsi su una mano dellatleta modello quando questo comincia il
movimento: a quel punto si immedesimer nel modello, provando le sensazioni
derivanti dal muoversi in quel modo
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c) Prestazione ottimale. In questo esercizio latleta andr a visualizzare una
prestazione passata in cui il livello dellabilit in questione risultava ottimale.
Anche in questo caso, man mano che latleta visualizzer, si osserver da
diverse angolazioni fino a visualizzare dallinterno focalizzandosi sugli aspetti
chiave della prestazione. Sar importante identificare le differenze della
prestazione visualizzata rispetto alla prestazione attuale, per avere
unindicazione di base su come poter riacquistare la forma.
d) Posto giusto/momento giusto. A differenza del precedente questo esercizio, pur
facendo visualizzare allatleta unesecuzione perfetta del passato, non ha la
finalit di migliorare unabilit specifica quanto piuttosto di rievocare le
sensazioni vissute.
e) Ripetizione alternativa. Questo esercizio utile qualora, nonostante diversi
tentativi, latleta non riesce a compiere la ripetizione mentale, focalizzando la
sua attenzione magari proprio sugli errori. Questa tecnica propone allatleta di
visualizzare se stesso in un momento in cui si sta compiendo una diversa abilit
in modo perfetto e di focalizzarsi su questa situazione positiva assaporandone
le sensazioni ed assorbendole il pi possibile. A quel punto ritornare allabilit
che crea problemi e visualizzarla da vari punti di vista osservandone gli aspetti
chiave che al termine andranno allenati fisicamente; quindi immedesimarsi
nuovamente nella sensazione positiva precedente e rivisualizzare la propria
abilit problematica partendo da quella sensazione.
7.3 Preparazione istantanea
Questo tipo di ripetizione mentale viene praticato immediatamente prima di praticare
unattivit. La ripetizione breve, coincisa ed include tutte le componenti fondamentali
dellattivit. Questa visualizzazione importante per non passare in maniera brusca da
ci che viene fatto prima della gara alla prestazione vera e propria. Non basta infatti
pensare soltanto alla gara: come gi detto pi volte il nostro corpo si muove sulla base
dei messaggi che gli vengono inviati e la preparazione istantanea facilita il passaggio
dal pensare in maniera astratta alla gara ad una forma di pensiero (sempre rivolto alla
gara)che abbraccia lintero linguaggio del corpo: il linguaggio visivo, sensitivo, uditivo,
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olfattivo e del gusto. La preparazione istantanea viene utilizzata solo per abilit di un
certo grado di difficolt tecnica (abilit chiuse) e prevedibili.
E preferibile abituarsi a utilizzare la preparazione istantanea durante lallenamento
prima di utilizzarla in gara.
Dopo alcune respirazioni profonde che hanno lobiettivo di far defluire la tensione,
latleta chiuder gli occhi e visualizzer da un punto di vista interno la sua prestazione,
ad una velocit possibilmente reale.
Se ad esempio vi un bersaglio da colpire, latleta osserver la freccia o il proiettile
dirigersi nel punto desiderato e, se questo implica un movimento del braccio, il tutto
verr accompagnato con un movimento.
7.4 Durante la gara oppure come se...
A differenza degli altri, in questo esercizio non necessario che latleta si estranei da
ci che lo circonda e non serve nemmeno che chiuda gli occhi. Latleta andr ad
eseguire unazione come se fosse qualcun altro o qualcosaltro che rappresenta una
qualit che latleta vuole mettere in rilievo in quella prestazione.
Lesercizio ha dunque la funzione di stimolare quella particolare qualit, portando con
s alcune sensazioni associate ad essa.
Le immagini e i simboli che latleta potr evocare per raggiungere questo obiettivo sono
infiniti e soprattutto sono creazione personale dellatleta: la stessa immagine pu
provocare reazioni diverse in individui diversi e il potere della raffigurazione sta proprio
nelle associazioni personali che essa mantiene.
Se latleta sar in grado di riconoscere una determinata qualit che ritiene di non
possedere in qualcun altro o in qualcosaltro e se riuscir a trovare unimmagine per
quella qualit, significa che in qualche modo essa gi presente in qualche modo
nellatleta. In termini psicologici latleta ha proiettato quella qualit sul mondo esterno e
questo esercizio ha la funzione di riportarla allinterno dellatleta.
Nella ricerca della qualit da sviluppare latleta potrebbe decidere sia di trovarla in
qualcuno o qualcosaltro sia in una prestazione passata vissuta.
Nel primo caso latleta penser a qualcuno che esprima questa qualit e a quel punto
osserver la precisa azione o sensazione che viene alla mente dopo aver evidenziato il
simbolo.
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Si chieder allatleta cosa stava facendo esattamente quella persona o quella cosa
quando apparsa nella sua immaginazione e quando questo stato chiarito (magari ad
occhi chiusi) e si domander allatleta di sentirsi quella persona o quella cosa e fargli
evidenziare le sensazioni, il suo modo di muoversi ora, dov la tensione, la velocit del
movimento e se queste sensazioni evidenziano un'altra immagine fargliela esplicitare
(mi sento come...).
Nel caso in cui si evochi una prestazione passata gi sperimentata, fargli eseguire
quella prestazione, fargliela ripetere, fargli descrivere cosa accade ponendo molta
attenzione sul senso cinestesico. Al termine latleta inizier la frase mi sento come....
In entrambi i casi la fase successiva sar quella rievocare una competizione a cui si
preso parte da poco o a cui si dovr prendere parte, cercando di calarsi in quel contesto
rievocando quella qualit appena sperimentata. Guardarsi prima in dissociato poi
associarsi sperimentando la sensazione di muoversi come se....
Questa nuova ripetizione potr essere allenata qualche volta nella settimana seguente,
ma, appena possibile, sar utile evocare limmagine allinizio di una seduta di
allenamento (iniziare dicendo mi sento come...) e muoversi come quellimmagine. Il
tempo impiegato a muoversi in questo modo costituisce lallenamento alla
visualizzazione come se... e pu durare alcuni minuti.
Una volta utilizzata con fiducia limmagine durante lallenamento, la si potr usare
anche in gara, in qualunque momento serva quella determinata risorsa.
7.5 Ripetizione istantanea
Questo esercizio il contrario della preparazione istantanea. Si tratta infatti di un
riesame visualizzato di unazione appena compiuta con particolare attenzione al senso
cinestesico. Anche la preparazione istantanea verr impiegata per lesecuzione di
abilit chiuse o di abilit chiuse nel momento conclusivo. Un tuffo o un volteggio
possono essere passati in rassegna istantaneamente, mentre ci non pu avvenire ad
esempio per un servizio nel tennis che precede un lungo palleggio.
La ripetizione istantanea pu essere utilizzata per imprimere pi profondamente
unazione perfetta nella memoria sensoriale dellatleta e costituir la base per la
costruzione di una nuova preparazione istantanea.
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Unalternativa valida allutilizzo prevalente del senso cinestesico pu essere una
ripetizione mentale da un punto di vista esterno vantaggioso, ad esempio immaginando
di essere lallenatore e fare una valutazione critica della prestazione e passando quindi
successivamente al punto di vista interno.
Latleta partir da un momento della seduta di allenamento in cui ha esercitato una
particolare abilit. A quel punto dopo un breve rilassamento, cercher di ricreare lo
scenario di un momento prima, concentrandosi sulle sensazioni che percepiva nel
prepararla e seguirla, sulle diverse parti del corpo e sulla qualit che stava esprimendo.
Potrebbe essere utile rievocare lo scenario una seconda volta facendo questa volta
attenzione a cosa latleta stava pensando prima di eseguire quella abilit.
Altro elemento da incorporare nellesercizio potrebbe essere leventuale necessit di
adottare degli adattamenti tecnici. Una volta evidenziati latleta potr visualizzare
nuovamente mantenendo le qualit positive e incorporando quei cambiamenti che
potrebbero migliorare la prestazione.
Pi tardi sar possibile utilizzare questa nuova versione come preparazione istantanea.
7.6 Revisione della prestazione
La revisione della prestazione si esegue di solito qualche tempo dopo la gara. Oltre agli
elementi fisici della prestazione verranno nuovamente sperimentati tutte le componenti
emozionali e mentali. Questa tecnica pu fornire informazioni sia sulla propria
prestazione nel complesso sia riguardo i suoi aspetti specifici il riscaldamento, la
fluttuazione delleccitabilit, leffetto delle proprie emozioni, levolversi della propria
resistenza o i momenti di massima esperienza.
Tutte queste informazioni potranno essere utilizzate per preparare la successiva
prestazione.
Durante lesercizio andranno richiamati alla mente non solo momenti della prestazione,
ma anche il pre-gara. Pertanto la visualizzazione inizier con il ritorno al risveglio nel
giorno della gara, richiamando anche gli aspetti molto concreti (come ti sei sentito
quando ti sei svegliato, cosa hai mangiato a colazione, come ti sentivi sotto il profilo
emozionale).
Si passer quindi a descrivere il momento in cui latleta si accingeva a raggiungere il
luogo della gara, riesaminare il campo gara evidenziando gli elementi che piacciono
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allatleta e quelli che invece costituiscono una sfida per lui.
Latleta passer dunque ad osservare gli spettatori e i propri avversari evidenziando
leffetto che hanno su di lui.
Si passer poi al riscaldamento e quindi alla gara, seguendo qualunque sequenza vada
bene allatleta. Ci si soffermer su questo momento osservando i punti culminanti della
prestazione, il proprio sentire nei confronti dei compagni di squadra, dellallenatore,
dellavversario, la parte migliore della prestazione, la peggiore, ci che latleta
cambierebbe.
Dopo un breve ritorno ad occhi aperti si ripercorreranno nuovamente e molto
velocemente la preparazione e la gara, lasciando che lattenzione dellatleta si fissi su
tre aspetti della prestazione che egli ricorda essere stati fondamentali e positivi. Per un
momento latleta osserver ci che ha caratterizzato questi aspetti sul piano fisico,
emozionale e mentale. Lo stesso pu essere fatto con tre aspetti che risultano invece
da migliorare.
Questi elementi andranno utilizzati come guida per lallenamento e per la prossima
gara.
8. CONCLUSIONI
Il presente lavoro ha fornito alcune linee guida per lapplicazione delle visualizzazioni
nellambito del counseling sportivo.
Credo che in conclusione sia tuttavia importante evidenziare che una caratteristica di
questa tecnica proprio il fatto che essa si presta a molteplici modifiche creative sia da
parte dellatleta che del counselor.
Le competenze che il counselor porta con s nel lavoro con latleta, gli permettono di
aiutare questultimo a utilizzare la sua immaginazione nel modo pi creativo possibile,
conducendolo alla scoperta di emozioni, sensazioni, parole e immagini che possono
rivelarsi estremamente efficaci per permettergli di raggiungere i suoi obiettivi.
Inoltre, tanto pi il counselor riuscir a lavorare e a far lavorare latleta in modo creativo,
tanto pi creer momenti di piacere per latleta, rendendo cos la sua preparazione
mentale sicuramente pi efficace.
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