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1 L’APPLICAZIONE DELLA TECNICA DELLA VISUALIZZAZIONE NEL COUNSELING SPORTIVO (DR.SSA GIOVANNA FONDA) INDICE 1. INTRODUZIONE 2. IL POTERE DELL’IMMAGINAZIONE 3. LE BASI PSICOBIOLOGICHE DELLA VISUALIZZAZIONE 3.1 Teorie alla base del funzionamento della visualizzazione nello sport 4. L’USO DELLA VISUALIZZAZIONE NELLO SPORT 4.1 Apprendimento e perfezionamento delle abilità 4.2 Concentrazione sugli stimoli sensoriali 4.3 Regolazione delle funzioni biologiche 4.4 Recupero degli infortuni 5. LA TECNICA DELLA VISUALIZZAZIONE 5.1 La visualizzazione polisensoriale 5.2 Il rilassamento 5.3 L’importanza di stabilire l’obiettivo 5.4 Le affermazioni positive 5.5 Il ritmo della sequenza mentale 5.6 La correttezza dell’immagine mentale 5.7 L’allenamento alla visualizzazione 5.8 La motivazione 6. DIVERSE MODALITA’ DI VISUALIZZAZIONE 6.1 Visualizzazione interna e visualizzazione esterna 6.2 Visualizzazione per la risoluzione dei problemi e visualizzazione per il miglioramento di un’abilità 7. ESERCIZI 7.1 Allenamento alla visualizzazione 7.2 Allenamento per la prestazione 7.3 Preparazione istantanea 7.4 Durante la gara oppure “come se...” 7.5 Ripetizione istantanea 7.6 Revisione della prestazione 8. CONCLUSIONI

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    LAPPLICAZIONE DELLA TECNICA DELLA VISUALIZZAZIONE NEL COUNSELING SPORTIVO

    (DR.SSA GIOVANNA FONDA)

    INDICE

    1. INTRODUZIONE

    2. IL POTERE DELLIMMAGINAZIONE

    3. LE BASI PSICOBIOLOGICHE DELLA VISUALIZZAZIONE

    3.1 Teorie alla base del funzionamento della visualizzazione nello sport

    4. LUSO DELLA VISUALIZZAZIONE NELLO SPORT

    4.1 Apprendimento e perfezionamento delle abilit

    4.2 Concentrazione sugli stimoli sensoriali

    4.3 Regolazione delle funzioni biologiche

    4.4 Recupero degli infortuni

    5. LA TECNICA DELLA VISUALIZZAZIONE

    5.1 La visualizzazione polisensoriale

    5.2 Il rilassamento

    5.3 Limportanza di stabilire lobiettivo

    5.4 Le affermazioni positive

    5.5 Il ritmo della sequenza mentale

    5.6 La correttezza dellimmagine mentale

    5.7 Lallenamento alla visualizzazione

    5.8 La motivazione

    6. DIVERSE MODALITA DI VISUALIZZAZIONE

    6.1 Visualizzazione interna e visualizzazione esterna

    6.2 Visualizzazione per la risoluzione dei problemi e visualizzazione per il miglioramento

    di unabilit

    7. ESERCIZI

    7.1 Allenamento alla visualizzazione

    7.2 Allenamento per la prestazione

    7.3 Preparazione istantanea

    7.4 Durante la gara oppure come se...

    7.5 Ripetizione istantanea

    7.6 Revisione della prestazione

    8. CONCLUSIONI

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    1. INTRODUZIONE

    Il counseling sportivo pu considerarsi ancora una novit nellambito dellampio

    spettro del counseling.

    In letteratura in lingua italiana offre molto poco a riguardo e ci che possiamo

    trovare si limita a dare una definizione del counseling sportivo, spesso anche imprecisa,

    e lo fa solitamente nel contesto delle descrizioni delle varie tipologie di utenze a cui il

    counseling in generale si pu rivolgere.

    Grande confusione esiste poi in rete, dove possibile trovare la definizione di

    counseling sportivo attribuita a semplici proposte di programmi di mental training. Inoltre

    facile incontrare una certa confusione rispetto alle definizioni di counseling e di

    coaching sportivo.

    Il coaching sportivo ha lobiettivo di aiutare latleta ad esprimere le proprie

    potenzialit ed a raggiungere i propri obiettivi, senza affrontare alcun tipo di

    problematiche psicologiche; anche il counseling sportivo, come metodo rivolto a favorire

    il cambiamento dello stato mentale dellatleta, pone le basi per il raggiungimento degli

    obiettivi dellatleta e per lespressione delle sue potenzialit, ma lo fa con un attenzione

    centrata verso lindividuo, attraverso un programma di lavoro integrato con una forte

    interdipendenza tra le componenti sportive (tecniche ed atletiche) e quelle psicologiche

    e relazionali.

    Per definizione il counselor colui che favorisce lutilizzazione delle potenzialit gi

    presenti nel cliente, aiutandolo a superare quei problemi che gli impediscono di

    esprimersi pienamente e liberamente e favorendo il cambiamento attraverso la

    mobilitazione delle risorse che il cliente gli porta. In questottica dunque il counselor

    sportivo aiuta latleta a definire i propri obiettivi a medio e lungo termine, a stabilire il

    suo equilibrio psico-fisico, ad allenare lo stress agonistico, a trasformare i suoi punti di

    debolezza in punti di forza.

    Per farlo il counselor potr anche utilizzare gli strumenti tipici del mental training, tra

    cui la tecnica della visualizzazione, ma ci che rende efficaci queste tecniche sono le

    premesse del lavoro del counselor ossia tutte quelle fasi del colloquio che gli

    permettono di creare le basi per un percorso individualizzato, mirato e quindi realmente

    efficace per quellatleta.

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    2. IL POTERE DELLIMMAGINAZIONE

    Ciascuno di noi possiede una abilit mentale incredibile, una risorsa a cui poter

    attingere in qualunque momento della propria vita ed in qualunque luogo:

    limmaginazione.

    Immaginare significa rappresentarsi qualche cosa, senza per viverla nella realt,

    ma soltanto mentalmente.

    Da bambini la nostra capacit di immaginare estremamente fertile e vivida: il

    bambino immagina con estrema facilit personaggi, ambienti, storie che diventano

    spesso parte della sua stessa vita e questo viene incoraggiato nella prima infanzia,

    anche in ambito educativo. Purtroppo proseguendo nelle successive fasi della crescita

    viene sempre pi stimolato lutilizzo della logica a scapito dellimmaginazione, che

    anche in ambito scolastico viene relegata a ruoli di secondo piano o comunque nel

    contesto delle attivit di svago.

    Da un punto di vista della neuropsicologia dunque si potrebbe sostenere che al

    bambino viene progressivamente insegnato ad utilizzare lemisfero sinistro del cervello

    piuttosto che il destro o meglio che il nostro sistema educativo ha una netta inclinazione

    verso lo sviluppo delle abilit della parte sinistra del cervello. I due emisferi infatti

    controllano aspetti diversi del pensiero e della persona: nei soggetti destrimani

    lemisfero cerebrale sinistro potrebbe essere classificato come verbale, volontario e

    razionale (operazioni linguistiche, analitiche, formulazione dei concetti e soluzione dei

    problemi farebbero capo a questo emisfero), mentre lemisfero destro potrebbe essere

    classificato come non-verbale, integratore e analogico sintetico (abilit come

    immaginazione, arte e musica, sarebbero competenza di questo emisfero).

    Lutilizzo dellimmaginazione si concretizza nella tecnica della visualizzazione ossia

    un processo attraverso il quale possibile vedere, configurare una cosa, una persona,

    una scena o situazione senza la necessit di avere davanti a s materialmente loggetto

    visualizzato, che pu anzi essere una nostra creazione, modificabile in qualunque

    momento.

    In letteratura il termine visualizzazione spesso utilizzato nellaccezione di

    visualizzazione creativa: tale accezione in realt pi specifica ed intende lutilizzo

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    dellimmaginazione per realizzare qualcosa che si desidera nella propria vita ed molto

    simile al concetto di visualizzazione positiva.

    Prima di ogni atto creativo viene il pensiero che lo anticipa. ... Un apporto importante, che

    completa e potenzia lazione del pensiero, la visualizzazione. ... Combinare la visualizzazione

    creativa e positiva con il pensiero elimina il rischio di rendere questultimo troppo astratto.

    (Dalla Via, 1996, pag.17)

    Questa tecnica si rivelata molto efficace per:

    - incrementare il proprio potenziale personale a tutti i livelli (professionale,

    relazionale, ecc.), la maturazione e la capacit di introspezione

    - migliorare il proprio stato di salute e accelerare il proprio stato di guarigione

    - perfezionare le prestazioni sportive

    3. LE BASI PSICOBIOLOGICHE DELLA VISUALIZZAZIONE

    Ma perch la visualizzazione cos efficace? La visualizzazione funziona perch il

    cervello usa le immagini come suo linguaggio interno. Spesso il cervello non conosce la

    differenza tra un evento reale ed una sua visualizzazione molto vivida. Il classico

    esempio che viene fatto quello del limone: immaginate in questo preciso momento di

    succhiare un limone e notate come il vostro corpo reagisce anche se il vostro cervello lo

    ha soltanto immaginato.

    Linconscio parla e reagisce con immagini , simboli e quindi metafore; perci il

    linguaggio analogico (quello cio dellemisfero cerebrale non dominante ) quello che meglio si

    adatta allinconscio. In psicoterapia molto pi efficace una buona immagine mentale che tante

    analisi, spiegazioni, definizioni.

    (...) Limportanza dellimmaginario e quindi dellimmagine mentale non solo avvalorata da

    rilievi clinici e dalla universalit del suo utilizzo per cui si pu affermare che una qualunque

    tecnica psicoterapeutica per essere realmente efficace devessere un buon mezzo per stimolare

    limmaginazione ( a sua volta, limmaginazione stimola le risorse personali della persona per un

    ristabilimento duraturo del proprio equilibrio, o per trovare nuovi equilibri o, comunque, per

    risolvere un problema o disadattamento), ma attualmente si hanno anche riscontri strumentali

    grazie alle pi moderne tecniche di imaging quali la PET mediante la quale si potuto

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    osservare che le aree cerebrali che si attivano quando facciamo un movimento, reagiscono allo

    stesso modo anche quando ci limitiamo ad immaginare quella azione.(Chisotti, Vercelli)1

    3.1 Teorie alla base del funzionamento della visualizzazione nello sport

    Per dare una spiegazione agli effetti positivi delluso delle visualizzazioni in ambito

    sportivo sono state proposte diverse teorie tra le quali la teoria psiconeuromuscolare e

    la teoria dellapprendimento simbolico risultano essere le pi accreditate.

    Teoria psiconeuromuscolare. Secondo questa teoria la rappresentazione mentale

    di un movimento determina una stimolazione, seppure molto lieve, dei muscoli

    interessati dallattivit immaginativa. Le stimolazioni non arrivano a una contrazione

    esterna visibile, ma possono tuttavia essere rilevate da una modificazione del

    potenziale elettrico muscolare tramite un elettromiografo.

    Questa attivazione inoltre determinerebbe la produzione di una traccia mnemonica

    della sequenza immaginata, facilitando il soggetto nel momento della reale esecuzione

    del movimento.

    Teoria dellapprendimento simbolico. Secondo questa teoria, alternativa alla

    precedente, lattivit immaginativa rappresenterebbe un sistema di codifica per aiutare il

    soggetto a comprendere e ad acquisire i pattern di movimento, e limmagine aiuterebbe

    a esaminare e capire meglio la propria prestazione e a modificarla se necessario. In

    questo modo limmagine mentale favorirebbe lo sviluppo di uno schema mentale non

    per il sommarsi di scariche muscolari, ma per il crearsi di un programma motorio a

    livello del sistema nervoso centrale. Secondo questa ipotesi dunque la pratica della

    visualizzazione potrebbe essere tanto pi efficace quanto maggiori risultano le

    componenti cognitive della disciplina in questione.

    4. LUSO DELLA VISUALIZZAZIONE NELLO SPORT

    1 Tratto dallarticolo Il rinforzo dellIo: Tecniche dirette ed indirette reperibile sul sito

    http://www.ipnosicostruttivista.it

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    Sono molteplici gli aspetti per i quali lutilizzo della tecnica della visualizzazione si

    rivela efficace in ambito sportivo.

    4.1 Apprendimento e perfezionamento delle abilit

    La visualizzazione utile nellapprendimento e nel perfezionamento di unabilit

    sportiva: questa tecnica infatti permette di accelerare il processo di apprendimento,

    comunicando al cervello come organizzare il movimento del corpo. Le immagini mentali

    infatti attivano specifici circuiti nervosi che consentono il lavoro dellapparato muscolare

    nella direzione immaginata dallatleta.

    Limmagine motoria di un movimento permette allatleta di creare nella sua mente

    una copia di quella azione. la ripetizione mentale rende stabile ci che stato visto.

    Limmagine motoria costituisce lanticipazione del programma da eseguire e per questo

    motivo va allenata sin dalle fasi iniziali dellapprendimento. (Cei, 1987, pag.33)

    4.2 Concentrazione sugli stimoli sensoriali

    La visualizzazione aiuta gli atleti a concentrarsi sugli stimoli sensoriali della propria

    disciplina sportiva, per rispondere in maniera sempre pi adeguata alle diverse

    circostanze in cui latleta pu trovarsi. Questo efficace anche da un punto di vista

    tattico, aiutando a rinforzare le strategie di gara, a consolidarle e a renderle

    rapidamente disponibili nella situazione reale.

    4.3 Regolazione delle funzioni biologiche

    Attraverso la visualizzazione possono essere regolate delle funzioni del corpo

    involontarie, in particolare la frequenza cardiaca, la pressione del sangue e la

    temperatura del corpo. Questo fondamentale per regolare il proprio livello di arousal

    (quel livello di attivazione psicofisiologica che permette di accedere alle risorse

    energetiche dellorganismo per rispondere in maniera ottimale alle richieste della

    situazione contingente) entro il range ottimale.

    4.4 Recupero degli infortuni

    Proprio per lazione di programmazione dellazione motoria che la visualizzazione

    pu svolgere, essa pu diventare un aspetto molto importante nel recupero degli

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    infortuni. I movimenti detti anacinetici (movimenti immaginari), sono percepiti dal

    soggetto ancorch resti immobile, determinando una vera e propria stimolazione

    muscolare e nervosa. E indubbio che lallenamento mentale non pu sostituirsi alla

    pratica fisica, ma nelle prime fasi della riabilitazione post-infortunio pu costituire un

    momento fondamentale in previsione del rientro ed assumere anche una grande

    importanza da un punto di vista motivazionale.

    5. LA TECNICA DELLA VISUALIZZAZIONE

    Le tecniche di visualizzazione andranno applicate ai punti di forza su cui si vuole

    lavorare: pertanto ci si indirizzer verso il controllo dellattenzione, la gestione dello

    stress, la modulazione dello stato di attivazione, il goal setting o quantaltro latleta

    necessita di migliorare in quel momento.

    5.1 La visualizzazione polisensoriale

    Immaginare non soltanto unattivit visiva, ma copre il campo di tutti i sensi.

    Immaginare un pensiero di tutto il corpo (Cei, 1987, pag.31)

    Nelle visualizzazioni vengono coinvolti tutti i sensi, fermo restando che ognuno di

    noi possiede un senso dominante rispetto agli altri.

    E questo un aspetto molto noto in Programmazione Neuro-Linguistica (PNL).

    Secondo i principi della PNL ciascun individuo percepisce la realt attraverso i cinque

    sensi: vista, udito, gusto, tatto e olfatto, per poi costruire una propria rappresentazione

    interna della realt esterna sotto forma di immagini, suoni e sensazioni. La PNL

    raggruppa i 5 sensi in altrettante categorie, denominandole modalit rappresentazionali:

    - modalit visiva (V)

    - modalit auditiva (A)

    - modalit cinestesica (C)

    - modalit olfattiva (O)

    - modalit gustativa (G)

    Quando si crea un esperienza immaginativa utile ricalcare il modello

    rappresentativo predominante della persona per poi guidarlo ed introdurre gli altri

    sistemi rappresentativi.

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    Solitamente quando si lavora con le visualizzazioni si utilizzano prevalentemente i

    sistemi rappresentativi visivo, uditivo e cinestesico; tuttavia andrebbero incoraggiati

    anche lutilizzo dellolfatto e del gusto.

    In ambito sportivo ad esempio i ginnasti rispondono in maniera immediata

    allimmaginario sapore del gesso e questo pu essere utilizzato per rendere la

    visualizzazione pi realistica.

    5.2 Il rilassamento

    Un elemento fondamentale nellapplicazione delle tecniche di visualizzazione il

    rilassamento. La capacit di rilassarsi , a detta di tutti gli autori, un passo

    fondamentale nellapprendimento delle tecniche di visualizzazione. Il rilassamento crea

    le condizioni per il manifestarsi di immagini mentali reali e periodi di rilassamento ben

    pianificati nel tempo promuoveranno un progresso pi rapido. Proprio perch lo

    sviluppo delluno favorirebbe lincremento dellaltro, rilassamento e visualizzazione

    andrebbero allenati contemporaneamente.

    Lobiettivo del rilassamento quello di ottenere uno stato di attenzione ricettiva

    proficuo per la creazione di immagini vivide e controllabili. Da un punto di vista

    psicobiologico, il rilassamento ha la funzione di diminuire lattivit dellemisfero sinistro

    del cervello a favore dellincremento dellattivit dellemisfero destro.

    Durante una ripetizione mentale esiste un dialogo che viene portato avanti tra il cervello

    ed il proprio corpo. Dal momento che la ripetizione mentale ha luogo ad un livello pi fine che

    lallenamento fisico, importante che non si debbano dominare contrasti fra tensione statica e

    tensione fisica. Tale tensione ostacoler i canali di comunicazione tra la mente ed il corpo. Un

    rilassamento preliminare permette alla conversazione di verificarsi nella maniera pi chiara

    possibile. (Syer, Connolly, 1984, pag.52)

    Riguardo le tecniche di rilassamento da utilizzare, ne vengono indicate molte;

    tuttavia lindicazione principale quella di utilizzare la tecnica che maggiormente si

    addice alla propria persona. Uneccezione va invece fatta per lambito sportivo, ove

    viene spesso indicata la tecnica del training autogeno come la migliore da associare

    alla visualizzazione per poter ottenere dei risultati efficaci. Tale tecnica, messa a punto

    da Schultz nel 1932 come metodo di autodistensione da concentrazione psichica,

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    consiste in una serie di esercitazioni strutturate, autosuggestioni, al fine di controllare

    alcuni importanti processi psicofisiologici e sviluppare una serie di sensazioni partendo

    da quelle di calma, pesantezza e calore. Lautentico valore del training autogeno,

    soprattutto in ambito sportivo, che rende capaci di prepararsi sia mentalmente che

    fisicamente. Infatti, anche fermandosi prima di entrare nello stadio della visualizzazione,

    ci si sente in migliori condizioni fisiche e in uno stato avanzato di preparazione.

    Il training autogeno la tecnica di rilassamento pi diffusa e, a mio parere, anche la pi

    efficace. (...) Il training autogeno funziona agendo in senso positivo sul sistema nervoso e

    provocando sia un sensibile abbassamento dellansia in eccesso e delle paure, sia favorendo

    una sorta di distacco emotivo che risulta utilissimo in molte situazioni della vita, sport compreso.

    Inoltre, chi sappia rilassarsi bene grazie al training autogeno, sapr anche placare le tensioni o i

    propri stati danimo tumultuosi usufruendo di una sorta di rilassamento breve (anzi brevissimo)

    che si pu utilizzare in tutte quelle discipline che prevedano pause sufficientemente lunghe , o

    partite disputate in due tempi. (Longoni, 2001, pag.102)

    5.3 Limportanza di stabilire lobiettivo

    Un altro elemento comune nellapplicazione di questa metodica limportanza di

    stabilire un obiettivo ben preciso, uno scopo.

    A questo proposito credo sia importante evidenziare che qualora questa tecnica sia

    utilizzata nellambito di un processo di counseling, lo stabilire lobiettivo sar una

    conseguenza logica di un processo (quello del counseling appunto) che avr

    probabilmente portato il cliente, in questa fase, ad avere gi lobiettivo chiaro davanti a

    s.

    In ambito sportivo la definizione dellobiettivo ovviamente molto importante. In

    psicologia dello sport davvero molto ricca la letteratura relativa a queste tematiche

    (goal setting).

    Nello stabilire lobiettivo opportuno essere specifici e realistici.

    I propri obiettivi nella ripetizione mentale dovrebbero essere complementari a quelli del

    vostro normale allenamento fisico. Quando scegliete labilit che volete migliorare fate in modo

    che sia specifica. E il vostro rovescio o il vostro dritto? Siete a rete, a met campo o a fondo

    campo? Vi state muovendo in posizione giusta o state l ad aspettare che la palla vi arrivi

    addosso? Fatela ancora pi specifica. Con chi state giocando? Quale parte del campo volete

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    scegliere? E un tiro di potenza o semplicemente appoggiate la palla delicatamente? Pi

    specifica riuscite a rendere limmagine visuale e cinestesica, pi efficace essa sar.

    Inoltre rendendo la visualizzazione cos specifica, si pu determinare su quali aspetti del

    gioco si possiede buona padronanza e su quale invece bisogna maggiormente focalizzare

    lattenzione durante lallenamento fisico. (Syer, Connolly, 1984, pag.54)

    Qualora lobiettivo non sia nello specifico il miglioramento di unabilit fisica, ma un

    problema eventualmente pi complesso, il ruolo del counselor entra a pieno titolo nel

    supporto alla definizione dellobiettivo da parte del cliente. Il counselor infatti, attraverso

    il colloquio e quindi con lapplicazione delle counseling skills, potr venire in aiuto al

    cliente proprio nella definizione di un obiettivo quanto pi specifico e concreto possibile

    su cui lavorare.

    5.4 Le affermazioni positive

    La visualizzazione pu combinarsi con lutilizzo delle affermazioni positive. In modo

    particolare nella visualizzazione creativa o positiva le affermazioni costituiscono uno

    degli elementi pi importanti. Laffermazione infatti una dichiarazione che va a

    consolidare ci che stiamo immaginando.

    Lutilizzo delle affermazioni positive associate alla visualizzazione particolarmente

    utilizzato in ambito sportivo.

    A livello mentale importante che latleta sia consapevole della possibilit di scegliere di

    utilizzare il linguaggio per una riformulazione positiva, per razionalizzare una risposta emotiva

    corretta rispetto alle sensazioni. (Grassi, Ivancich, Rinaldi, 2002, pag.78)

    Concretamente potremmo dire che nelle affermazioni da utilizzare con la

    visualizzazione non dovr comparire il NON ed inoltre andrebbe sempre utilizzato il

    tempo presente, al fine di rendere pi vivida limmagine mentale.

    I pensieri negativi saranno quelli che potremmo definire disfunzionali o non adatti al

    perseguimento degli obiettivi e sar pertanto compito del counselor quello di individuare

    e trasformare i pensieri che inibiscono la performance dellatleta.

    5.5 Il ritmo della sequenza mentale

    In ambito sportivo, quando si parla di acquisizione o perfezionamento di una nuova

    abilit, gli autori concordano nellaffermare che la ripetizione mentale deve avere lo

    stesso ritmo o lo stesso tempo della sequenza reale. Nella prima fase, quella

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    dellapprendimento, sar eventualmente possibile immaginare un esecuzione rallentata,

    ma mai sar efficace una visualizzazione effettuata a velocit pi alta rispetto alle

    condizioni normali.

    Un eccezione pu inoltre essere concessa nel caso in cui si stia cercando di

    cambiare la propria tecnica.

    In quel caso il fatto di rallentare il ritmo di ripetizione mentale vi permette di isolare quelle

    componenti della tecnica che vi distolgono da quel particolare aspetto della prestazione. Isolate

    il movimento, rallentatelo, cambiatene le parti che sapete essere limitanti, sostituite unazione

    pi appropriata e quindi realizzatela nel nuovo modo attraverso la velocit pi conveniente.

    (Syer, Connolly, 1984, pag.57)

    5.6 La correttezza del gesto nellimmagine mentale

    Vi sono opinioni discordanti riguardo la correttezza delle immagini da riprodurre

    mentalmente. In linea generale vi concordanza sul fatto che le immagini mentali del

    gesto sportivo da riprodurre debbano essere precise e corrette da un punto di vista

    tecnico, tuttavia vi discordanza sulleffetto che possa derivare dalla eventuale

    visualizzazione di errori o di gesti non perfetti.

    E importante che i soggetti immaginino le abilit nel modo in cui queste vanno svolte,

    considerando le caratteristiche fisiche degli oggetti ed i parametri esecutivi specifici (distanze,

    direzioni del movimento, ammontare di forza, strutture temporali dellazione); errori o disturbi

    immaginati possono danneggiare la coordinazione motoria (Finke, 1979; Johnson, 1982).

    (...) Mahoney (1984) consiglia di ripetere mentalmente le abilit ad un livello tecnico

    esecutivo leggermente superiore rispetto a quello realmente posseduto, di pari passo con i lievi

    incrementi della prestazione reale.

    (...) Sembra dunque che limmaginazione possa sia incrementare che degradare la

    prestazione. Leffetto ostacolante di visualizzazioni negative potrebbe essere dovuto

    allinterferenza delle immagini con il programma motorio e con la corretta rappresentazione del

    compito; anche possibile che le immagini negative influenzino la prestazione causando una

    diminuzione di fiducia, concentrazione e motivazione (Murphy e Jowdy, 1992). (Robazza,

    Bortoli, Gramaccioni, 1994, pag.74-75)

    Riguardo la visualizzazione dellerrore c anche chi sostiene che limmagine

    mentale non deve assolutamente essere perfetta, in quanto il confronto con un

    immagine perfetta , quasi irrealizzabile, potrebbe diventare demotivante.

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    (...) formare una copia perfetta potrebbe ostacolare la tua motivazione ad impegnarti

    nellattivit sportiva o minare la fiducia in te stesso e favorire lo sviluppo di pensieri negativi

    come ad esempio: inutile che sprechi tutte queste energie ad allenarmi, tanto non

    raggiunger mai il livello che voglio. (Cei, 1987, pag.38)

    A mio parere la visualizzazione dellerrore pu in alcuni casi essere utile. La PNL

    ad esempio propone spesso la visualizzazione di eventuali errori o situazioni negative

    da cui il soggetto pu, attraverso oportune tecniche, dissociarsi progressivamente.

    Se invece di considerare il gesto tecnico andiamo a lavorare su situazioni negative

    ( ad esempio una condizione ansiosa prima della partita o eventi che possono

    verificarsi in partita e che richiedono una particolare prontezza), allora pu diventare

    importante anche visualizzare le situazioni negative con lobiettivo di prevedere di

    superarle.

    E utile rivedere mentalmente specifiche situazioni in cui sono stati compiuti degli errori, al

    fine di comprendere meglio il tipo di sbaglio compiuto ed immediatamente dopo ripetere

    mentalmente quelle situazioni in modo corretto; in tal modo vengono indebolite le memorie

    legate a quegli errori e rinforzate le soluzioni corrette. (Cei, 1987, pag.38)

    Solitamente si parla di visualizzazione del gesto tecnico, dellerrore, della

    situazione negativa, ma poco si pone laccento, nei testi analizzati, sullemozione legata

    alla visualizzazione della situazione negativa, elemento invece molto importante da far

    emergere.

    Credo sia fondamentale lavorare anche con lemozione negativa, ossia quella che

    interferisce con la realizzazione della prestazione sportiva. Solo passando attraverso

    queste sensazioni possibile creare un percorso che vada verso il raggiungimento del

    proprio obiettivo. Sar il counselor, attraverso lutilizzo delle sue abilit, ad aiutare il

    cliente a ristrutturare nel modo opportuno il vissuto negativo della sua prestazione,

    conducendolo verso una visualizzazione per lui pi efficace.

    5.7 Lallenamento alla visualizzazione

    Limmaginazione sicuramente una delle pi importanti abilit cognitive da

    sviluppare negli atleti e come abbiamo visto questo pu essere fatto attraverso la

    metodica della visualizzazione. Tuttavia, affinch questa tecnica divenga automatica

    per latleta, essa va allenata come una qualsiasi abilit fisica che latleta utilizzer nella

    sua specifica disciplina. La visualizzazione infatti un processo generativo e per questo

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    attraverso lutilizzo, i suoi effetti diverranno progressivamente pi potenti e facili da

    creare.

    La stessa vividezza dellimmagine mentale, considerata come elemento

    fondamentale per lefficacia di questa tecnica, aumenta progressivamente con

    lapplicazione della tecnica e con la progressiva introduzione dei diversi sistemi

    rappresentativi.

    Nei programmi di mental training per gli sportivi si invitano gli atleti a praticare

    quotidianamente la visualizzazione, possibilmente nello stesso momento e per la stessa

    durata ogni giorno.

    In alcuni programmi di mental training, al termine di ogni seduta viene consegnata

    allatleta una griglia di raccolta dati riguardante la qualit della visualizzazione esperita

    dallatleta durante le sedute quotidiane. Egli dovr indicare quanto vivida la sua

    immagine per i canali sensoriali principali, visivo, uditivo, olfattivo e cinestesico, per

    verificare su quali canali sensoriali concentrarsi e quali eventualmente potenziare per

    favorire una esperienza pi vivida e quindi efficace.

    5.8 La motivazione

    Fondamentale per un efficace utilizzo di questa metodica (in modo particolare in

    ambito sportivo) che latleta sia motivato e creda profondamente in ci che sta

    facendo.

    Il potere dellimagery viene sostanzialmente perduto se non si crede alla sua efficacia. E

    importante accordare allimagery il giusto valore chiarendo che essa, come ogni altra procedura

    di mental training, non pu sostituirsi alla preparazione fisica e tecnica, ma va a questa

    integrata sviluppandola gradualmente e sistematicamente. (Robazza, Bortoli, Gramaccioni,

    1994, pag.76)

    La motivazione tuttavia potrebbe essere un elemento limitante qualora il lavoro con

    queste metodiche perda la sua piacevolezza e divenga una routine o ancor peggio una

    noia. La visualizzazione dovrebbe essere una cosa da cui trarre piacere, unapertura

    verso sensazioni positive e, perch no, un gioco.

    Questa tecnica pu essere estremamente creativa anche per il counselor, che

    potr sbizzarrirsi nelle ricerca di esercizi diversi, proprio per mantenere lelemento della

    piacevolezza durante le sedute.

  • 14

    6. DIVERSE MODALITA DI VISUALIZZAZIONE

    6.1 Visualizzazione interna e visualizzazione esterna

    La visualizzazione pu essere svolta da un punto di vista esterno o interno. Nella

    visualizzazione esterna il soggetto vede se stesso dallesterno come in un filmato di cui

    protagonista, mentre nella visualizzazione interna le immagini sono viste direttamente

    dagli occhi del soggetto, da una prospettiva interna.

    Non sarebbe corretto sostenere la priorit di una modalit rispetto allaltra in termini

    di efficacia, tuttavia vi una generale tendenza a considerare la visualizzazione interna

    come pi efficace rispetto a quella esterna. Limmaginazione interna ha infatti maggiori

    possibilit di attivare sensazioni cinestesiche e nello sport, unattivit cinestesica

    appunto, provare la sensazione interna della prestazione pu indubbiamente avere un

    impatto molto forte.

    I concetti di visualizzazione interna ed esterna in PNL corrispondono ai concetti di

    posizione percettiva associata e posizione percettiva dissociata.

    Sei in associato quando nel ricordare o immaginare un episodio futuro, vivi lesperienza in

    prima persona, ne sei emotivamente coinvolto e il tuo corpo e lintero organismo percepiscono

    tutte le sensazioni collegate allevento stesso. Sei, invece, in dissociato quando si formano

    immagini mentali davanti allocchio della tua mente, in cui vedi te stesso agire, sei al di fuori

    dellesperienza stessa, hai una grossa libert emozionale, le sensazioni del tuo corpo non

    partecipano allevento (o solo in minima parte. (Incigneri, 2004, pag.53)

    Lallenamento mentale che propone la PNL utilizza spesso entrambe le modalit di

    percezione, nella convinzione che comunque sia utile associarsi ai ricordi positivi e

    dissociarsi da quelli negativi.

    Non vi tuttavia concordanza assoluta sul fatto che solo la visualizzazione interna

    possa essere associata a sensazioni cinestesiche. Heil (1984)2 sostiene ad esempio

    che anche una prospettiva esterna potrebbe consentire immagini polisensoriali, mentre

    Murphy e Jowdry (1992)3 sono dellopinione che i tentativi di dimostrare la superiorit

    dellimmaginazione interna rispetto a quella esterna, o viceversa, siano inutili e che

    2 Imagery for sport: theory, research and practice. In W.F. Straub and J. M. Williams (Eds.), Cognitive Sport

    psychology (pp.254-252). New York: Sport Science Associates 3 Imagery and mental practice. In T.S. Horn (Ed.), Advances in sport psychology (pp.221-250). Champaign IL:

    Human Kinetics

  • 15

    sarebbe invece pi proficuo indagare se le due prospettive abbiano effetti diversi e

    possano quindi essere utilizzate con scopi diversi.

    Personalmente ritengo che vi sia da considerare anche linclinazione naturale del

    soggetto verso luna o laltra modalit percettiva e che si debba quindi partire

    assecondando la stessa per poi introdurre anche laltra modalit, incoraggiando latleta

    ad utilizzarle entrambe.

    In ambito sportivo inoltre importante anche andare a considerare il tipo di

    disciplina e le sue caratteristiche, in quanto queste potrebbero determinare un indirizzo

    verso la visualizzazione esterna o interna.

    ... per attivit con elevate componenti cinestesiche (come negli sport tecnico compositori)

    le sensazioni del movimento sono molto importanti e limmaginazione interna maggiormente

    appropriata; in discipline nelle quali la presa delle informazioni esterne gioca un ruolo

    determinante (come negli sport di situazione) pi conveniente un utilizzo maggiore di

    immaginazione esterna. (Robazza, Bortoli, Gramaccioni, 1994, pag.82)

    6.2 Visualizzazione per la risoluzione dei problemi e visualizzazione per il

    miglioramento di unabilit

    In ambito sportivo si soliti parlare di due classi di visualizzazione: le

    visualizzazioni orientate alla risoluzione dei problemi e quelle orientate invece al

    miglioramento del gesto tecnico (spesso indicate con la definizione di ripetizioni

    mentali) per le quali Syer e Connoly individuano cinque tecniche specifiche (v.cap.7):

    allenamento per la prestazione, preparazione istantanea, durante la gara oppure come

    se..., ripetizione istantanea, revisione della prestazione.

    7. ESERCIZI

    Sono presentati di seguito una selezione di esercizi che possono trovare ottime

    applicazioni nellambito del counseling sportivo.

    7.1 Allenamento alla visualizzazione

    Come gi stato pi volte detto, le abilit immaginative vanno allenate. Tutti noi

    possediamo queste abilit, ma mentre alcuni di noi sono moto abili nellutilizzarla, altri

    dovranno esercitarsi se desiderano ottenere dei buoni risultati.

  • 16

    Agli atleti andranno quindi proposti diversi esercizi con lo scopo di far loro imparare

    a controllare il processo delle immagini mentali.

    Allinizio vengono solitamente suggeriti esercizi per allenare a visualizzare in

    maniera polisensioriale. Latleta verr, ad esempio, invitato a immaginare:

    - un tramonto...un pezzo della sua attrezzatura sportiva...la faccia di un amico...la

    faccia di un campione a lui noto... (modalit visiva)

    - il rumore di un temporale...un brano musicale...la voce di un compagno di

    squadra... (modalit uditiva)

    - il sole caldo sulla schiena durante una giornata di sole...una stretta di

    mano...correre su un campo derba... (modalit cinestesica)

    - il profumo di un cibo...lodore di un attrezzo sportivo...lodore di uno spogliatoio...

    (modalit olfattiva)

    - il sapore di un cibo...il sapore di una bibita fredda... (modalit gustativa)

    Questi esercizi abitueranno a conoscere le sensazioni che si possono avere

    giocando con i propri sensi e a capire con quale modalit ci pi facile visualizzare e

    con quale ci invece difficile.

    Altro modo per iniziare a prendere contatto con la visualizzazione potrebbe essere

    quello di far osservare allatleta un oggetto per pochi secondi, invitarlo quindi a chiudere

    gli occhi e, mentre mantiene gli occhi chiusi, porgli una domanda riguardo le

    caratteristiche di quelloggetto (ad esempio il colore). Fargli riaprire quindi gli occhi per

    una verifica della risposta e dopo pochi secondi ripetere lesercizio ponendogli unaltra

    domanda riguardo quelloggetto. Lesercizio pu proseguire fintantoch la riproduzione

    mentale risulti di buona qualit. Si potr quindi passare a lavorare su una stanza e in

    seguito anche su una scena in movimento.

    Latleta potr essere invitato a proseguire da solo e, nel momento in cui ritiene

    opportuno, potr iniziare a visualizzare anche oggetti, ambienti e situazioni del passato.

    Questo esercizio , a mio avviso, pi divertente del precedente e pertanto molto

    utile per catturare linteresse dellatleta, soprattutto se giovane.

    7.2 Allenamento per la prestazione.

    Questa tecnica consiste nel visualizzare il gesto tecnico che si vuole acquisire o

    perfezionare e va allenata quotidianamente dallatleta. Lallenamento quotidiano di

  • 17

    questa tecnica pu essere svolto a casa o volendo sul campo gara. E una

    visualizzazione che pu essere inclusa nel processo di riscaldamento o anche utilizzata

    al termine di un allenamento fisico in cui latleta si esercitato su quella specifica

    abilit, con il fine di eliminare il ricordo di qualsiasi ripetizione finale che sia stata sotto

    lo standard per la fatica. La frequenza delle ripetizioni per lallenamento alla prestazione

    pu essere aumentata nelle fasi di avvicinamento alla gara, quando vi un calo

    programmato dellallenamento fisico. In queste fasi si andr a ampliare la

    visualizzazione includendo, se possibile, elementi riguardanti il campo gara.

    Lallenamento per la prestazione pu essere a sua volta suddiviso in cinque differenti

    tipologie:

    a) Esercizio base. Latleta visualizzer lambiente ove solitamente si svolge

    lallenamento e successivamente osserver se stesso mentre arriva e si

    prepara allallenamento e mentre comincia ad allenare labilit scelta. Dopo una

    breve pausa la visualizzazione della stessa scena verr ripetuta, ma da

    unangolazione diversa. Dopo unulteriore pausa latleta ripeter la

    visualizzazione, ma questa volta lo far focalizzando lattenzione sulle sue

    mani, accorgendosi quindi di guardare il suo corpo dallinterno e concentrandosi

    su come si sente mentre completa il movimento. Dopo aver percepito

    sensazioni, suoni o quantaltro renda vivida la visualizzazione e dopo un

    ulteriore breve rilassamento, la visualizzazione, sempre vissuta dallinterno,

    verr focalizzata su un particolare aspetto del movimento. Prima di terminare

    lesercizio latleta estender la propria attenzione ancora su tutto il corpo in

    modo da essere consapevole il pi possibile di come ci si sente.

    b) Modello ideale. Questo esercizio pu andare ad integrare il precedente quando

    la visualizzazione dellabilit da allenare risulta lacunosa. In questa

    visualizzazione latleta invece di se stesso andr ad osservare un suo modello

    ideale (un campione famoso o semplicemente un compagno di squadra magari

    pi grande e pi esperto). Dopo aver osservato pi volte il modello, latleta

    andr a concentrarsi su una mano dellatleta modello quando questo comincia il

    movimento: a quel punto si immedesimer nel modello, provando le sensazioni

    derivanti dal muoversi in quel modo

  • 18

    c) Prestazione ottimale. In questo esercizio latleta andr a visualizzare una

    prestazione passata in cui il livello dellabilit in questione risultava ottimale.

    Anche in questo caso, man mano che latleta visualizzer, si osserver da

    diverse angolazioni fino a visualizzare dallinterno focalizzandosi sugli aspetti

    chiave della prestazione. Sar importante identificare le differenze della

    prestazione visualizzata rispetto alla prestazione attuale, per avere

    unindicazione di base su come poter riacquistare la forma.

    d) Posto giusto/momento giusto. A differenza del precedente questo esercizio, pur

    facendo visualizzare allatleta unesecuzione perfetta del passato, non ha la

    finalit di migliorare unabilit specifica quanto piuttosto di rievocare le

    sensazioni vissute.

    e) Ripetizione alternativa. Questo esercizio utile qualora, nonostante diversi

    tentativi, latleta non riesce a compiere la ripetizione mentale, focalizzando la

    sua attenzione magari proprio sugli errori. Questa tecnica propone allatleta di

    visualizzare se stesso in un momento in cui si sta compiendo una diversa abilit

    in modo perfetto e di focalizzarsi su questa situazione positiva assaporandone

    le sensazioni ed assorbendole il pi possibile. A quel punto ritornare allabilit

    che crea problemi e visualizzarla da vari punti di vista osservandone gli aspetti

    chiave che al termine andranno allenati fisicamente; quindi immedesimarsi

    nuovamente nella sensazione positiva precedente e rivisualizzare la propria

    abilit problematica partendo da quella sensazione.

    7.3 Preparazione istantanea

    Questo tipo di ripetizione mentale viene praticato immediatamente prima di praticare

    unattivit. La ripetizione breve, coincisa ed include tutte le componenti fondamentali

    dellattivit. Questa visualizzazione importante per non passare in maniera brusca da

    ci che viene fatto prima della gara alla prestazione vera e propria. Non basta infatti

    pensare soltanto alla gara: come gi detto pi volte il nostro corpo si muove sulla base

    dei messaggi che gli vengono inviati e la preparazione istantanea facilita il passaggio

    dal pensare in maniera astratta alla gara ad una forma di pensiero (sempre rivolto alla

    gara)che abbraccia lintero linguaggio del corpo: il linguaggio visivo, sensitivo, uditivo,

  • 19

    olfattivo e del gusto. La preparazione istantanea viene utilizzata solo per abilit di un

    certo grado di difficolt tecnica (abilit chiuse) e prevedibili.

    E preferibile abituarsi a utilizzare la preparazione istantanea durante lallenamento

    prima di utilizzarla in gara.

    Dopo alcune respirazioni profonde che hanno lobiettivo di far defluire la tensione,

    latleta chiuder gli occhi e visualizzer da un punto di vista interno la sua prestazione,

    ad una velocit possibilmente reale.

    Se ad esempio vi un bersaglio da colpire, latleta osserver la freccia o il proiettile

    dirigersi nel punto desiderato e, se questo implica un movimento del braccio, il tutto

    verr accompagnato con un movimento.

    7.4 Durante la gara oppure come se...

    A differenza degli altri, in questo esercizio non necessario che latleta si estranei da

    ci che lo circonda e non serve nemmeno che chiuda gli occhi. Latleta andr ad

    eseguire unazione come se fosse qualcun altro o qualcosaltro che rappresenta una

    qualit che latleta vuole mettere in rilievo in quella prestazione.

    Lesercizio ha dunque la funzione di stimolare quella particolare qualit, portando con

    s alcune sensazioni associate ad essa.

    Le immagini e i simboli che latleta potr evocare per raggiungere questo obiettivo sono

    infiniti e soprattutto sono creazione personale dellatleta: la stessa immagine pu

    provocare reazioni diverse in individui diversi e il potere della raffigurazione sta proprio

    nelle associazioni personali che essa mantiene.

    Se latleta sar in grado di riconoscere una determinata qualit che ritiene di non

    possedere in qualcun altro o in qualcosaltro e se riuscir a trovare unimmagine per

    quella qualit, significa che in qualche modo essa gi presente in qualche modo

    nellatleta. In termini psicologici latleta ha proiettato quella qualit sul mondo esterno e

    questo esercizio ha la funzione di riportarla allinterno dellatleta.

    Nella ricerca della qualit da sviluppare latleta potrebbe decidere sia di trovarla in

    qualcuno o qualcosaltro sia in una prestazione passata vissuta.

    Nel primo caso latleta penser a qualcuno che esprima questa qualit e a quel punto

    osserver la precisa azione o sensazione che viene alla mente dopo aver evidenziato il

    simbolo.

  • 20

    Si chieder allatleta cosa stava facendo esattamente quella persona o quella cosa

    quando apparsa nella sua immaginazione e quando questo stato chiarito (magari ad

    occhi chiusi) e si domander allatleta di sentirsi quella persona o quella cosa e fargli

    evidenziare le sensazioni, il suo modo di muoversi ora, dov la tensione, la velocit del

    movimento e se queste sensazioni evidenziano un'altra immagine fargliela esplicitare

    (mi sento come...).

    Nel caso in cui si evochi una prestazione passata gi sperimentata, fargli eseguire

    quella prestazione, fargliela ripetere, fargli descrivere cosa accade ponendo molta

    attenzione sul senso cinestesico. Al termine latleta inizier la frase mi sento come....

    In entrambi i casi la fase successiva sar quella rievocare una competizione a cui si

    preso parte da poco o a cui si dovr prendere parte, cercando di calarsi in quel contesto

    rievocando quella qualit appena sperimentata. Guardarsi prima in dissociato poi

    associarsi sperimentando la sensazione di muoversi come se....

    Questa nuova ripetizione potr essere allenata qualche volta nella settimana seguente,

    ma, appena possibile, sar utile evocare limmagine allinizio di una seduta di

    allenamento (iniziare dicendo mi sento come...) e muoversi come quellimmagine. Il

    tempo impiegato a muoversi in questo modo costituisce lallenamento alla

    visualizzazione come se... e pu durare alcuni minuti.

    Una volta utilizzata con fiducia limmagine durante lallenamento, la si potr usare

    anche in gara, in qualunque momento serva quella determinata risorsa.

    7.5 Ripetizione istantanea

    Questo esercizio il contrario della preparazione istantanea. Si tratta infatti di un

    riesame visualizzato di unazione appena compiuta con particolare attenzione al senso

    cinestesico. Anche la preparazione istantanea verr impiegata per lesecuzione di

    abilit chiuse o di abilit chiuse nel momento conclusivo. Un tuffo o un volteggio

    possono essere passati in rassegna istantaneamente, mentre ci non pu avvenire ad

    esempio per un servizio nel tennis che precede un lungo palleggio.

    La ripetizione istantanea pu essere utilizzata per imprimere pi profondamente

    unazione perfetta nella memoria sensoriale dellatleta e costituir la base per la

    costruzione di una nuova preparazione istantanea.

  • 21

    Unalternativa valida allutilizzo prevalente del senso cinestesico pu essere una

    ripetizione mentale da un punto di vista esterno vantaggioso, ad esempio immaginando

    di essere lallenatore e fare una valutazione critica della prestazione e passando quindi

    successivamente al punto di vista interno.

    Latleta partir da un momento della seduta di allenamento in cui ha esercitato una

    particolare abilit. A quel punto dopo un breve rilassamento, cercher di ricreare lo

    scenario di un momento prima, concentrandosi sulle sensazioni che percepiva nel

    prepararla e seguirla, sulle diverse parti del corpo e sulla qualit che stava esprimendo.

    Potrebbe essere utile rievocare lo scenario una seconda volta facendo questa volta

    attenzione a cosa latleta stava pensando prima di eseguire quella abilit.

    Altro elemento da incorporare nellesercizio potrebbe essere leventuale necessit di

    adottare degli adattamenti tecnici. Una volta evidenziati latleta potr visualizzare

    nuovamente mantenendo le qualit positive e incorporando quei cambiamenti che

    potrebbero migliorare la prestazione.

    Pi tardi sar possibile utilizzare questa nuova versione come preparazione istantanea.

    7.6 Revisione della prestazione

    La revisione della prestazione si esegue di solito qualche tempo dopo la gara. Oltre agli

    elementi fisici della prestazione verranno nuovamente sperimentati tutte le componenti

    emozionali e mentali. Questa tecnica pu fornire informazioni sia sulla propria

    prestazione nel complesso sia riguardo i suoi aspetti specifici il riscaldamento, la

    fluttuazione delleccitabilit, leffetto delle proprie emozioni, levolversi della propria

    resistenza o i momenti di massima esperienza.

    Tutte queste informazioni potranno essere utilizzate per preparare la successiva

    prestazione.

    Durante lesercizio andranno richiamati alla mente non solo momenti della prestazione,

    ma anche il pre-gara. Pertanto la visualizzazione inizier con il ritorno al risveglio nel

    giorno della gara, richiamando anche gli aspetti molto concreti (come ti sei sentito

    quando ti sei svegliato, cosa hai mangiato a colazione, come ti sentivi sotto il profilo

    emozionale).

    Si passer quindi a descrivere il momento in cui latleta si accingeva a raggiungere il

    luogo della gara, riesaminare il campo gara evidenziando gli elementi che piacciono

  • 22

    allatleta e quelli che invece costituiscono una sfida per lui.

    Latleta passer dunque ad osservare gli spettatori e i propri avversari evidenziando

    leffetto che hanno su di lui.

    Si passer poi al riscaldamento e quindi alla gara, seguendo qualunque sequenza vada

    bene allatleta. Ci si soffermer su questo momento osservando i punti culminanti della

    prestazione, il proprio sentire nei confronti dei compagni di squadra, dellallenatore,

    dellavversario, la parte migliore della prestazione, la peggiore, ci che latleta

    cambierebbe.

    Dopo un breve ritorno ad occhi aperti si ripercorreranno nuovamente e molto

    velocemente la preparazione e la gara, lasciando che lattenzione dellatleta si fissi su

    tre aspetti della prestazione che egli ricorda essere stati fondamentali e positivi. Per un

    momento latleta osserver ci che ha caratterizzato questi aspetti sul piano fisico,

    emozionale e mentale. Lo stesso pu essere fatto con tre aspetti che risultano invece

    da migliorare.

    Questi elementi andranno utilizzati come guida per lallenamento e per la prossima

    gara.

    8. CONCLUSIONI

    Il presente lavoro ha fornito alcune linee guida per lapplicazione delle visualizzazioni

    nellambito del counseling sportivo.

    Credo che in conclusione sia tuttavia importante evidenziare che una caratteristica di

    questa tecnica proprio il fatto che essa si presta a molteplici modifiche creative sia da

    parte dellatleta che del counselor.

    Le competenze che il counselor porta con s nel lavoro con latleta, gli permettono di

    aiutare questultimo a utilizzare la sua immaginazione nel modo pi creativo possibile,

    conducendolo alla scoperta di emozioni, sensazioni, parole e immagini che possono

    rivelarsi estremamente efficaci per permettergli di raggiungere i suoi obiettivi.

    Inoltre, tanto pi il counselor riuscir a lavorare e a far lavorare latleta in modo creativo,

    tanto pi creer momenti di piacere per latleta, rendendo cos la sua preparazione

    mentale sicuramente pi efficace.

  • 23

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