Visto da l'Altraitalia

48
visto da la voce e l’immagine degli italiani nel mondo www.laltraitalia.eu

description

La rivista mensile dedicata agli italiani all'estero

Transcript of Visto da l'Altraitalia

Page 1: Visto da l'Altraitalia

visto da

la voce e l’immagine degli italiani nel mondo

www.laltraitalia.eu

Page 2: Visto da l'Altraitalia

http://www.modenaterradimotori.com

Page 3: Visto da l'Altraitalia

Atutto c'è un limite! Ha dell'inverosimile e mi preoccupa molto quanto è avvenuto nelle ultime settimane nel nostro Paese.La politica si è fatta condizionare dai follower di Twitter, dal loro umore variabile ed immediato dimenticando, anzi, sosti-tuendo a loro le piazze, il popolo, la gente. L'Italia conta oltre 60 milioni di abitanti mentre gli utenti Twitter sono 4 milioni(comprese duplicazioni e falsi). Come si può immaginare che il pensiero del resto dei cittadini sia necessariamente allinea-to con il pensiero di una piccolissima parte della popolazione?Ma ciò che di più mi turba è il fatto che i leader politici si lascino trattare come delle marionette, totalmente in baliadell'onda degli umori e degli sfoghi del momento. Tutto ciò è pericoloso! Mi porta a credere che la tendenza comune siaquella di pensare che il parere e l'attività frenetica dei follower sia uguale alla democrazia. Non può essere così! La rete hacertamente la sua importanza ma non assomiglia affatto alla democrazia. Non è logico farsi condizionare da chissà chi, chenon mettendoci la faccia e nascondendosi dietro una scatoletta di latta e vetro, preme un pulsante per inviare messaggi con-tenenti pesanti insulti nei confronti di questo o quel personaggio, santifica uomini politici e ne denigra altri.Troppo facile insultare chiunque con le peggiori parole ben celati dietro all'anonimato senza guardare negli occhi il prossi-mo. Ma chi è colui che via Twitter si rivolge a Bersani dandogli del vecchio bacucco? È forse un suo sostenitore, un iscrittoal partito o un elettore? No, è semplicemente un follower senza una precisa identità che è li, magari, per condizionarlo sen-za “pagare dazio”. Chi sono i numerosi gradassi dei social network? Non è che tra di loro ci sono anche degli imbecilli?Acostoro non occorre dire qualcosa di sensato, quel che conta sono i retwitt (i rilanci) e subito danno l'idea di essere in tan-ti. E così, di rilancio in rilancio, si è arrivati ai nominativi proposti dal Partito Democratico per la Presidenza della Repub-blica.Aquel punto i follower di Twitter hanno stabilito che Marini era un personaggio della vecchia politica non adatto adassumere l'incarico, mentre Prodi, ma soprattutto Rodotà, rappresentavano il nuovo ed il cambiamento.D'altra parte, per le elezioni del Presidente della Repubblica si erano svolte le “Quirinalie” promosse dal Movimento5 Stelle: la rete aveva scelto il suo Presidente della Repubblica tra una rosa di nove nominativi, individuandolo, conben 4.667 voti su un totale di 28.518, proprio nel professor Rodotà. Ed ecco che ha avuto inizio il tam tam su Twitter:il professor Rodotà, stimatissima persona ma, forse, fino ad allora, non proprio nota ai più, è il candidato del Movi-mento 5 Stelle per la Presidenza della Repubblica.Ma come è possibile, quando proprio Rodotà, circa un anno fa, diceva:

Nessuno si è accorto che qualcosa non andava? Il bombardamento mediatico avve-nuto tramite Facebook, Twitter, e-mail ed sms, è stato, invece, decisivo per spingere i parlamentari del PD a tradire: infattila pressione subita dai grandi elettori del PD riguardava l’invito a sostenere Rodotà, al posto di Marini.Le opinioni della rete sono servite ai parlamentari PD a scatenare una vera e propria “faida” tra le correnti. Ecco, i follo-wer di Twitter ce l'hanno fatta ... il resto è una brutta pagina di storia contemporanea!

“Grillo è la forma di populismo del terzo millen-nio. Anche oggi vedo grandi pericoli. Il fatto che Grillo dica che sarà cancellata la democrazia rappresentativa perché sifarà tutto in Rete, rischia di dare ragione a coloro che dicono che la democrazia elettronica è la forma del populismo delterzo millennio." e ancora: "Queste tecnologie vanno utilizzate in altri modi: l’abbiamo visto con la campagna elettoraledi Obama e nelle primavere arabe. Poi si scopre che Grillo al Nord dice non diamo la cittadinanza agli immigrati, al Sudche la mafia è meglio del ceto politico, allora vediamo che il tessuto di questi movimenti è estremamente pericoloso. Erischia di congiungersi con quello che c’è in giro nell’Europa. A cominciare dal terribile populismo ungherese al qualela Ue non ha reagito adeguatamente.”

Page 4: Visto da l'Altraitalia
Page 5: Visto da l'Altraitalia

Chi è il nuovo Predisente del Consiglio?

È nato a Pisa il 20 agosto 1966. Ha vissuto i primi anni del-la sua vita a Strasburgo, dove ha frequentato la scuoladell’obbligo. Si è laureato in diritto internazionale pressol’Università degli Studi di Pisa. Ha conseguito un dotto-rato di ricerca in Diritto delle comunità europee presso laScuola superiore di studi universitari e perfezionamento“Sant’Anna” di Pisa.È segretario generale dell’Arel (Agenzia di Ricerche eLegislazione) dal 1993. Dal 1991 al 1995 è stato presi-dente dei Giovani del Partito popolare europeo.Dal 1993 al 1994 è stato capo della segreteria del ministrodegli Esteri BeniaminoAndreatta (governo Ciampi).Dal 1996 al 1997 ha rivestito il ruolo di segretario genera-le del Comitato per l’euro del Ministero del Tesoro,Bilancio e Programmazione economica.Dal gennaio 1997 al novembre 1998 è stato vicesegreta-rio del Partito popolare italiano. Dal novembre 1998 aldicembre 1999 è stato ministro per le Politiche comunita-rie (primo governo D’Alema).Dal gennaio all’aprile del 2000 è stato ministro dell’Indu-stria, Commercio e Artigianato (secondo governoD’Alema), e dall’aprile del 2000 al maggio 2001 è stato mi-nistro dell’Industria, Commercio, Artigianato e ministrodel Commercio con l’estero (secondo governoAmato).Deputato della Repubblica dal maggio 2001, in seguito alleelezioni europee del giugno 2004, nelle quali è stato elettoparlamentare europeo per la circoscrizione del Nord/Est, hadato le dimissioni dall’incarico di parlamentare nazionale.Al Parlamento europeo si è iscritto alGruppo dell’Alleanza dei Democraticie dei Liberali per l’Eu-ropa e ha fattoparte della Commissione per i proble-mi economici e monetari e della Com-missione Maghreb. Nella XV Legisla-tura torna deputato della Repubblicaitaliana e il 17 maggio 2006 viene no-minato sottosegretario di Stato alla Pre-sidenza del Consiglio dei Ministri, in-carico che ricopre fino al maggio del2008. Nel 2007 si è candidato alla se-greteria del neonato

Nelleelezioni del 13 e 14 aprile 2008, capo-lista Pd nella Circoscrizione Lombar-dia 2, è stato eletto alla Camera dei

Deputati. Poche settimane dopo Walter Veltroni lo ha chia-mato a far parte del governo ombra del PD in qualità diresponsabile Welfare.Professore a contratto presso la Libera Università Cattaneo(2001-2003), la Scuola superiore S. Anna di Pisa (2003) el’Haute école de commerce di Parigi (2004 e 2005). Dal2004 è vicepresidente dell’ASPEN Institute Italia.È sposato con Gianna e ha tre figli, Giacomo, Lorenzo eFrancesco.

Partito democrati-co ottenendo, con le primarie del 14ottobre, oltre l’11% dei consensi.

3

dalla Redazione

Tratto da: Europaquotidiano.it

Page 6: Visto da l'Altraitalia

OPINIONI

di Giovanni il Battista

4

Chiedo, io, povero battezzatore ed in nome di Gesù, umil-mente scusa per questi profanatori ed usurpatori del no-stro Pensiero libero e sacro!Una lieta novella, di questi giorni, mi ha toccato il profon-do del cuore: un segno divino che spero cancelli per sem-pre la mia grigia e triste Prefazio.Jorge Maria Bergoglio, uno dei nostri figli prediletti vi-venti, è diventato Papa! Ha ripreso lo scettro della Casa diGesù con un nome profetico: Francesco! Ci siamo! La viadella rinascita è segnata! La Via dell'umiltà, della povertàe della verità nella Parola riprende il cammino da troppotempo interrotto da falsi profeti vaticani! Ora sono lieto eQuassù vedo il mio figlioccio e sua Madre luminosi e gaicome da tempo non erano! La mano dello Spirito Santoquesta volta ha ricondotto la barra a dritta, senza esitazio-ni e senza compromessi. La via ora è stata ritrovata.Su Carlo Maria Martini, Cardinale e Vescovo di Milano, datempo desideravo scrivere due righe. Un grande uomo dipensiero come Lui non deve e non può venire dimenticato.Al suo decesso qualche cosa si è detto: qualche cosa, nientedi più!Anch'io credo che i riconoscimenti debbano avveni-re, da parte della collettività, quando si è in vita e non dopola morte, ma comunque ... Benedetto XVI, per esempio,non presenziò alle sue esequie, mandò un “delegato”.

Page 7: Visto da l'Altraitalia

5

FRECCIATINE

Per me questa è stata una brutta storia di Chiesa! Anche invita, Carlo Maria Martini, non fu mai molto celebrato, so-prattutto nel suo pensiero.Direi che da più parti, dal Vaticano in particolare senza te-ma di essere smentito, fu solo sporadicamente ricordato nelsuo percorso terreno. Ora, un segno tangibile dell'opera delcardinale Martini si è finalmente manifestato a fresco sim-bolo del cristianesimo: Papa Francesco! Un gesuita, for-mato alla scuola del Cardinal Martini.Dopo l'elezione qualche voce insorse: “Un Gesuita Papa eper di più con il nome di Francesco! ...” Non capisco.La cosa non dovrebbe invece stupire per chi, da purista, hastudiato a fondo il messaggio che viene, nello specifico,dalla Compagnia di Gesù, dove molti degli allievi frequen-tano, appunto, realtà francescane.Quello di Martini è stato un insegnamento che la lasciatoun'impronta decisiva connotando una teologia progessista,la quale, lasciata alle spalle la vecchia concezione autorita-tiva, che si riteneva in “possesso della Verità”, afferma, in-vece, che il “possesso della Verità” appartenga proprio soloa Dio e che tutte le creature - ecco la concezione francesca-na -, in quanto tali, siano, in vario modo e grado, portatricidi verità. Il rapporto con i laici ed i non credenti risulta cosìinvertito. Di grande spessore il confronto culturale, spiri-tuale, intellettuale ed amichevole, ma profondo, da parte diCarlo Maria Martini con uno degli intellettuali laici forsepiù noti, anche universalmente, come Umberto Eco.Il percorso di Bergoglio sembra a questo punto essere an-che più radicale di quello di Martini, il quale fu, a suo tem-po, con determinazione, contrastato dagli stessi GiovanniPaolo II e Benedetto XVI (quest'ultimo capo della Con-gregazione della dottrina della Chiesa) sul piano di alcuneinterpretazioni teologiche.In molti tendono a sostenere che l'ultimo conclave possaindicare la decisione della Chiesa di “voltare pagina” o ditrovare vera sintesi. Da parte mia, modestamente, speroche lo strumento del compromesso debba venire usato

con parsimonia: in questo momento storico serve assolu-tamente, per il bene dell'Umanità prima ancora che dellaChiesa, un inequivocabile messaggio forte sulla scia delpensiero di Martini e del pragmatismo di Papa Francesco,che, sappiamo, viene da lontano. Direi che, a questo punto,riparte il “filo giusto” da Giovanni XXIII, il Papa Buono(1963), guarda caso anche lui terziario francescano!

Desidererei in questa occasione non parlare di Paolo VI,Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI; permettetemeloproprio nell'ottica di percorrere la giusta storia, di seguireil giusto filone dei Papi “ad immagine e somiglianza diGesù”, passatemi questa definizione.Non ho dimenticato Giovanni Paolo I, Papa Luciani, trop-po poco restato sulle Sedia di Pietro per giudicarlo, anchese da Quassù, scorrendo il suo curriculum, un accostamen-to non sacrilego (secondo i miei criteri) con Papa Roncallie Jorge Maria Bergoglio mi permetto farlo.Uomo schivo, ma di forti principi, lavorò sempre per unaattività pastorale più che un percorso di carriera; contestòla gestione economica dello IOR (Banca del Vaticano),soffrì come Vescovo il dover risiedere nel “Castello diSan Martino”, avendo nostalgia della più parca dimora di

Vittorio Veneto, dicendo: “lapreferisco per stare più vicinoalla mia gente”.Sempre promosse molte inizia-tive affinché i laici potesseropartecipare alla vita attiva dellaChiesa. Buon pastore e quindi,senza dubbio, affiancabile alPapa Buono ed a Francesco.Ritorno alla notevole figuracarismatica del Cardinal Mar-tini. Anche lui grande propu-gnatore del fattivo contatto coni Laici, con i non credenti, conle altre religioni e per il suo im-pegno costante nell'agire nelsociale, sempre a fianco dei piùpoveri. Sovente andava nellecase di povere famiglie e lì, per-sonalmente, discretamente,

Il Cardinale Martini

Giovanni XXIII

Page 8: Visto da l'Altraitalia

preparava loro il pasto e lavava i piatti. Lui, figura austera,persona di bell'aspetto e al contempo cosi gentile, sensibileal luminoso pensiero di Gesù. Sempre all'avanguardia nelPensiero e nelle parole, personaggio scomodo proprio inquanto non conservatore, non tradizionalista, non legato alpotere terreno. Più volte, come tanti Gesuiti, denominato“il secondo Papa” ed ancora “il Cardinale del dialogo”.Fu anche grande sostenitore della cancellazione dell'ob-bligo del celibato per i preti. Carlo Maria da Quassù fa iltifo (e non solo lui) per Jorge Maria che sicuramente sarà digrande sollievo allo spirito dell'umanità tutta, non solo peril mondo cristiano.Un giorno Martini , interpretando il suo travaglio disse:

Carlo Maria Martini, un grande uomo non riconosciutodallo strisciante e schiacciante potere terreno di certi uo-mini di Chiesa... I Luciferi vestiti da prete: ecco il maleoscuro del mondo cristiano e non solo.Aiutiamo, con la preghiera, ma anche con i fatti, PapaFrancesco a debellare il male affinché il Giardinodell'Eden riapra i battenti e Gesù e sua Madre riacquistinoper sempre la serenità ed il sorriso dell'Amore.

. Francesco è figlio anche di Carlo Maria.Ecco la nostra speranza

“un tempo avevo sogni sulla chiesa. Una chiesa che pro-cede per la sua strada in povertà ed umiltà. Una Chiesache non dipende dai poteri di questo mondo. Una Chiesache da spazio alle persone capaci di pensare in modo piùaperto. Una Chiesa che infonde coraggio soprattutto acoloro che si sentono piccoli o peccatori. Sognavo unaChiesa giovane. Oggi non ho più questi sogni. Dopo 75anni ho deciso di pregare per la Chiesa.”

La verdades hija de Dios

Papa Luciani

1999 Carlo Maria Martiniin visita a Gerusdalemme

OPINIONI

6

Page 9: Visto da l'Altraitalia

7

Secondo duro attacco di “Nature”, la più prestigiosa rivi-sta scientifica al mondo, sul comportamento del governoitaliano in tema di staminali, con un editoriale, anticipatoon-line, dal titolo molto esplicito:(fumo e specchi), in cui si commentano le decisioni delMinistero della Salute di autorizzare le cure con staminaliper le famiglie che ne hanno fatto richiesta ed i punti divista emersi in un meeting sulle staminali adulte svoltosial Vaticano e in cui si scrive:

.Ancora una volta, anche in campo scientifico, la comunitàinternazionale ci bacchetta, ricordando che, il 10 aprile, iparlamentari del Senato hanno modificato un decreto giàcontroverso, con una clausola che svincolerebbe le terapiea base di staminali da ogni supervisione regolatoria, riclas-sificandole come un trapianto di tessuti, invece che comesomministrazione di trattamenti paragonabili a medicinali.

- dice “Nature” -

.

E l’attacco non risparmia il Vaticano, all’indirizzo delquale si dice:

, tuona“Nature” definendo il convegno “una performance senzavergogna”. - si legge -

. Com’è ormai noto, i bambini che ave-vano già iniziato la somministrazione di staminali agli

di Brescia sono stati autorizzati ad andareavanti con un decreto del Ministro della Salute

del 21 marzo.- scrive la

corrispondente dall'Europa di “Nature”-

. Di “cliniche della speranza” e di “venditori

“Smoke and mirrors”

“È sbagliato sfruttare la di-sperazione di disabili e malati terminali ed alimentarefalse speranze di rapide guarigioni. Ed è sbagliato cerca-re di usare questi pazienti come animali da laboratorio,bypassando le agenzie regolatorie, come il Parlamentoitaliano sembra voler fare”

“Se la seconda Camera del Parlamento approva questoemendamento l'Italia entrerà in disaccor-do con le regole dell'Unione europea e della Food andDrug Administration americana, che definiscono le cellulestaminali modificate al di fuori dal corpo come farmaci”

“Coloro che hanno acceso il fuoco del di-battito sostengono che stanno promuovendo il trasferi-mento della ricerca sulle staminali nella pratica clinica,così che malattie oggi incurabili possano essere trattate.Niente potrebbe essere più lontano dalla verità”

“Bambini malati sono stati fattisfilare per la televisione, condividendo il palco conaziende e scienziati che cercavano in tutti i modi di cal-deggiare un passaggio accelerato alla pratica clinicadelle loro terapie”

Spedali CiviliRenato

Balduzzi“Le cliniche che offrono terapie non controllate

Alison Abbottspesso finiscono per giocare al gatto e al topo con le auto-

rità di controllo per la salute. In Italia invece un tratta-mento simile ha appena ricevuto una conferma ufficiale.Balduzzi ha decretato che una controversa terapia con lecellule staminali possa essere proseguita su 32 pazientiterminali, in maggioranza bambini, anche se le celluleusate non sono state prodotte secondo gli standard legalidi sicurezza”

SCIENZA

Page 10: Visto da l'Altraitalia

8

di olio di serpente” la storia delle cellule staminali è piena.Alcuni pazienti con malattie intrattabili da un decennio aquesta parte organizzano viaggi in paesi con legislazionimeno rigorose, dove i trattamenti non sperimentati sonoresi disponibili a prezzi che spesso raggiungono le decinedi migliaia di euro.La peculiarità dell'Italia è che oggi il “metodo Stamina”- una delle tante terapie con staminali non fondate su teste risultati oggettivi - è entrato negli ospedali pubblici.

, direttrice del laboratorio sul-le staminali dell'università di Milano, nell'articolo defini-sce il trattamento “pura alchimia”.Sull’argomento “Nature” interroga il giudice

, che insegna all'università di Pavia ed è spe-cializzato nel rapporto fra legge e scienza.

., psicologo all'univer-

sità di Udine e presidente della, ha spiegato in un

articolo che la risonanza mediatica haspinto 9mila pazienti a rivolgersi allesue cure e questo lo rende felice.Alla ridda di dichiarazioni si è aggiun-ta un mese fa la trasmissione

che ha mostrato in tv alcuni deibambini sottoposti a trattamento, con icommenti speranzosi dei genitori. Daallora le richieste di allargare le magliedelle nuove terapie per rendere legaleil “metodo Vannoni” si sono moltipli-cate. Ma resta il fatto che nessun medi-co esterno alla Fondazione abbia maipotuto visitare i bambini trattati.Ora, accade spesso e ciclicamente chequalche cretino affermi che la scienzanon serve a nulla e tanto meno la medi-cina basata sulla verifica secondo regole

condivise. Pertanto, si sostiene da parte di costoro, che isoldi dati alla ricerca sono soldi buttati.Il guru degli alternativi e onestoni italioti, , haaffermato che la prevenzione è solo un modo per far arric-chire la lobby dei medici. Che creano terrorismo psicolo-gico portando la gente a fare decine di controlli inutili.Peccato che quei controlli inutili abbiano portato le per-centuali di guarigione di certi tumori dal 70 al 90%, pec-cato perché ci sarebbe piaciuto che ogni tanto, almenouna volta, avesse ragione. La scienza fa passi da gigante,ogni giorno, ma la gente ha l'impressione che non cambiniente, manovrata da sciacalli analfabeti e cialtroni.Con la diffusione di Internet è normale che in molti si ri-volgano alla rete per avere informazioni riguardo a tratta-menti terapeutici per diverse tipi di disturbi e malattie.Peccato però che internet non è una fonte di informazioniaffidabile in materia. Non tutti sanno che internet è pienodi bufale, cattivi consigli, ciarlatani, gente che lanciaesche nella speranza che qualcuno abbocchi, gente cattivache vuole indurre gli altri a danneggiarsi, persone dispo-ste a presentare elaborati falsi per truffare la gente: tuttociò esiste anche in campo medico.Di recente, al Congresso della Società Italiana diAllergolo-gia e Immunologia Clinica, è stato calcolato che il 90%,cioè la quasi totalità, di ciò che si legge sulle allergie è falso,soprattutto nel campo di supposte modalità diagnostiche eterapeutiche alternative.Ma, purtroppo, è un'abitudine sempre più diffusa quella difidarsi ad occhi chiusi di qualsiasi informazione senza con-trollarne la fonte o l'affidabilità.

Elena Cattaneo (foto sopra)

AmedeoSantosuosso

“La terapiaStamina è sempre stata presentata co-me ‘cura compassionevole’. Ma nonesiste la minima prova che il metodopossa portare a benefici. Quindi a mioparere questo tipo di giustificazionenon ha legittimità”Davide Vannoni

Fonda-zione Stamina

“Le Ie-ne”

Beppe Grillo

Page 11: Visto da l'Altraitalia

Lo fanno i responsabili dell'informazione, gli insegnanti,spesso anche i medici. Cercare su Google la risposta aduna domanda è comodo ma molto pericoloso. Lo hannostudiato anche in un'università di Chicago: i giovani cer-cano informazioni su un motore di ricerca e si fidano diquello che trovano senza approfondire la notizia.Se la disinformazione fa vittime tra chi dovrebbe essereben protetto, figuriamoci nei confronti di chi non ha le “ar-mi” necessarie per fronteggiare un tale attacco di “spaz-zatura scientifica” di “bad science”.

Sono pericolose anche le cure alternative se non affidate apersone oneste e competenti, perché una medicina alter-nativa non efficace può essere anche dannosa per due mo-tivi ben precisi. distoglie da cure sperimentateche, se non portano sicuramente a guarigione, possonoalmeno prolungare la sopravvivenza del paziente permet-tendogli di vivere accanto ai propri cari per qualche anno.

molte cure alter-native hanno un rischio(quasi sempre non elevato)di tossicità che può accele-rare il decorso della malat-tia o talvolta provocarecomplicazioni anche letali.Ancora un esempio.

.Questa la de-scrizione del Vitadox oEscozul secondo i produt-tori. Ma per la FondazioneVeronesi solo uno fra le mi-gliaia di farmaci anti can-cro venduti sul web ha par-ziali curativi. Il boom dellevendite di farmaci online rappresenta spesso false spe-ranze per i malati, che tentano cure alternativ , e ineffica-ci, al posto di chemio e radioterapia. Tra i più inclini agli

acquisti sul web vi sono gli italiani, che per la FondazioneVeronesi sarebbero convinti di comprare una cura effica-ce e si ritrovano truffati.

, presidente della FondazioneAiom,Asso-ciazione italiana oncologia medica, ha detto:

(pro-pagandate spesso con il luogo comune che la scienza uffi-ciale non le utilizza per motivi di salvaguardia economicadelle aziende farmaceutiche che operano nel settore).

.Tornando al caso , la cosa è più grave poiché laderegulation è legiferata.Molto probabilmente , quando nel 1997depositò il suo brevetto, non avrebbe mai immaginato dicreare una tale controversia: semplicemente si era limitatoa ricercare una possibile cura contro il morbo di Parkinson.Il brevetto riguardava un trattamento fondato sull'uso dicellule progenitrici neurali isolate e depurate, ricavate dacellule staminali embrionali umane allo stadio iniziale diblastociti, ovvero a cinque giorni dalla fecondazione. Iproblemi per questo scienziato iniziarono quando

fece ricorso al tribunale tedesco per l’annullamentodel brevetto e, dopo una prima sentenza a suo sfavore, loscienziato decise di fare ricorso in Cassazione tedesca,che, trovandosi in difficoltà, decise di rivolgersi alla Cor-te europea.Che, comunque, non chiarì molto.

Questo perché le scoperte scientifiche non si valutano acolpi né di sentenza, né di leggi populiste o emotive, masolo verificandone con rigore l’attendibilità ed il rischio.

Primo:

Secondo:

“Il ve-leno dello scorpione cuba-no migliora la qualità dellavita e rallenta la crescitadel tumore”

Carmelo Iacono“Ciclica-

mente vengono proposte terapie alternative che promet-tono d’essere ‘molto efficaci’per la cura del cancro

Il problema è che questi rimedi non hanno mai documenta-to e dimostrato la loro efficacia secondo le metodichescientifiche internazionali, che molto spesso vengono pro-dotti con tecniche farmaceutiche che non garantiscono ilprocesso di produzione, possono interferire con i meccani-smi d’azione dei farmaci antitumorali limitandone la loroefficacia, possono stimolare lo sviluppo dello stesso tumo-re con fattori di crescita ormonali inseriti nel prodotto”

Stamina

Oliver Brüstle

Green-peace

9

SCIENZA

Page 12: Visto da l'Altraitalia

10

L'ordinanza fa seguito al parere espresso pochi mesi fadall'Istituto Superiore di Sanità e tiene conto anche delladiffusione sempre più massiccia delle sigarette elettroni-che, anche fra i giovanissimi.Un boom così, infatti, non si vedeva da anni, e per indica-re la nuova tendenza, è stato persino inventato un verbo:“svapare”. Ovvero: inspirare ed espirare il vapore dellasigaretta elettronica, nuovo oggetto del desiderio di chi èstanco del solito fumo, o vuole provare a smettere.

Del resto, già alla prima boccata, le nuove sigarette mo-strano parecchi vantaggi rispetto a quelle tradizionali, per-ché non puzzano, non fanno cenere, né resta il mozzicone,possono essere usate anche dove la legge attuale impediscedi fumare - ma Trenitalia, Alitalia e alcuni uffici pubblicihanno già introdotto delle restrizioni - e permettono di va-riare il gusto, scegliendo fra decine di liquidi contenentiogni sorta di aromi.Se si vuole, si può persino fumare senza nicotina (ma soloil 3 per cento degli utilizzatori lo fa). Oppure se ne può ri-durre progressivamente il contenuto, per cercare di svinco-larsi dalla dipendenza da questa sostanza, pur mantenendola gestualità alla quale i fumatori sono tanto affezionati.Per tutti questi motivi, non sorprende che, in piena crisieconomica, il settore registri una crescita vertiginosa dellaquale è difficile persino registrare il passo: circa un annofa, un sondaggio della Commissione Europea rilevavache il 5 per cento degli italiani aveva provato la sigarettaelettronica, ma pochi mesi dopo la Doxa portava la stimaal 7,3 per cento. E oggi sono certamente molti di più.Non solo: secondo la Oakplus, principale importatore eu-ropeo, nel 2012 il giro d'affari del settore in Italia è statodi 80 milioni di euro. Solo negli ultimi mesi, i negozi spe-cializzati lungo lo stivale sono passati da poco più di 400a oltre 700, e la corsa non sembra rallentare.

Fateci caso: i punti vendita spuntano come funghi.ANata-le, il kit dello starter (30 euro minimo, per la sigaretta, ilcaricatore usb e una boccetta di liquido) è stato gettonatis-simo. C'è persino chi lo ha regalato ai figli, nella convin-zione che il fumo elettronico non faccia male: solo il 14%degli italiani ritiene infatti che le nuove sigarette ponganoqualche rischio per la salute, e il 47% pensa che siano to-talmente innocue. Ma è proprio così?

Vantaggiose

di Margherita Fronte

Page 13: Visto da l'Altraitalia

11

SALUTE

Allerta medici

Il male minore?

“Svapatori”passivi

In realtà, le grandi organizzazioni mediche frenano gli en-tusiasmi. In un rapporto del giugno 2012, l'OMS ricordache

Nel parere dell'Istituto Superiore di Sanità, inoltre,sta scritto:

.

Certo, però, tutto ciò è comunque sempre meglio del tabac-co: lo scorso agosto, uno studio presentato al congresso del-la Società Europea di Cardiologia ha verificato che gli ef-fetti immediati delle e-cig sul sistema cardiovascolare (al-terazione del battito e innalzamento della pressione) sonomolto lievi se paragonati a quelli del fumo di tabacco che,in più, contiene almeno 400 sostanze cancerogene. Il dibat-tito sui rischi e i benefici della sigaretta elettronica è moltoacceso anche all'interno della comunità scientifica.

Ma non può passare l'idea che questi dispositivi siano inno-cui.

- ri-prende Roberta Pacifici -

Secondo l'esperta, i rischi e i bene-fici derivanti dall'uso di questi dispositivi vanno valutaticaso per caso.

.Peraltro, secondo un sondaggio europeo, il 7% di chi pro-va a dire basta al fumo ricorre ormai ai dispositivi elettro-nici, e il tema è molto dibattuto anche nei numerosi forumonline dedicati al tema.

- affer-ma l'esperta -

.L'ultima categoria di “svapatori” comprende coloro cheiniziano da qui, senza mai passare dall'accendino, magariper seguire la moda.

- osserva ancorala Pacifici -

.Nella Corea del Sud, dove non ci sono restrizioni alla ven-dita, il 20% del mercato è in mano alle fasce più giovanidella popolazione, e gli studenti, all'uscita della scuola, siscambiano gli aromi come se fossero figurine.

“occorrono studi per verificare la sicurezza di questiprodotti, e ricerche che valutino le dichiarazioni delleaziende, in base alle quali i sistemi che somministrano ni-cotina elettronicamente possono aiutare i fumatori a smet-tere”

“Le sigarette elettroniche sollevano preoccu-pazioni per la salute pubblica e per il fatto che potrebberorappresentare un rischio di iniziazione a sigarette conven-zionali, sostituire le sigarette nei luoghi dove è vietato ilfumo o rimpiazzare trattamenti efficaci per la cessazionedel fumo”

“In Italia ci sono 11 milioni di fumatori, e le malattielegate al tabacco provocano 80.000 morti all'anno

per questo, qualsiasi strumentoche anche solo potenzialmente può contrastare il fenome-no merita attenzione”.

“Per esempio, sono certamente indicati per chi non ha nes-suna intenzione di smettere di fumare, ma vuole limitare idanni, ma la convenienza è dubbia in altre situazioni. Unfumatore che vuole smettere ma che non è riuscito a farlocon i metodi oggi disponibili può tentare questa strada, sa-pendo però che non abbiamo abbastanza dati per afferma-re che il metodo funziona”

“Va invece certamente scoraggiato l'uso delle e-cig neiluoghi chiusi, dove la legge Sirchia vieta di fumare

su questo stiamo assistendo a un gigantescopasso indietro, anche culturale. Così facendo, non solo ilfumatore rischia di assumerne dosi maggiori di nicotinadi quanto farebbe con le sigarette tradizionali, ma inqui-na anche gli ambienti, perché dalle sigarette elettronichesi sprigionano composti organici volatili e polveri sottili,pericolose per la salute, sebbene in modo meno rilevanterispetto al tabacco tradizionale”

“Il rischio è soprattutto per i giovani, perché i divieti pos-sono essere aggirati fin troppo facilmente, procurandosiquesti dispositivi su internet a costi bassi

il fumo elettronico, del resto, sembra proget-tato per far breccia fra i ragazzini”

Ed è ancora più dura l’European RespiratorySociety, che ritiene che

, anche legati alla possibilità chei liquidi usati contengano sostanze tossiche di vario tipo.Negli Stati Uniti, in effetti, cinque aziende sono state ri-chiamate dalla FDA, la potente autorità che regola il set-tore farmaceutico, perché nelle loro sigarette elettronichesono stati trovati composti nocivi e medicine, fra cui unanoressizzante e un farmaco contro l'impotenza.

- osservaRoberto Boffi, direttore del centro antifumo dell'IstitutoNazionale dei Tumori di Milano -

.Inoltre, uno studio recente pubblicato sulla rivista Chest hamostrato che “svapare” per 5 minuti soltanto altera alcuniparametri relativi alla respirazione.Uno di questi, in particolare, è indice di infiammazione. Dipiù:

aggiun-ge Roberta Pacifici, direttrice dell'Osservatorio su fumoalcol e droga dell'Istituto Superiore di Sanità.Lo scorso dicembre, a Genova, una sigaretta elettronicacontraffatta è esplosa nelle mani dell'utilizzatore, causan-dogli ustioni al volto e agli occhi.

- prosegue Pacifici -

. Su queste basi, il PM di TorinoRaffaele Guariniello ha iniziato a contestare alle ditte di-stributrici il reato di “commercio di prodotti pericolosi”.

“questi prodotti pongano rischisignificativi per la salute”

“Ma il problema non riguarda solo gli illeciti”

la stessa glicerina pre-sente nei liquidi, alle temperature che si raggiungono inalcuni modelli, sviluppa acroleina, una sostanza tossicaper il fegato e irritante per la mucosa gastrica”

“I controlli sui prodotti sono scarsi e sono già partitele contraffazioni, vendute soprattutto via internet”

“Inoltre la nicotina è in sé tossica, eanche un utilizzatore moderato può andare incontro alleconseguenze dell'assunzione di questa sostanza, che alterail battito cardiaco, fa salire la pressione arteriosa e, so-prattutto, dà dipendenza”

Page 14: Visto da l'Altraitalia

12

Sicché lo Stivale rappresenta un caso limite nel campo del“decommissioning”, il complesso processo che parte dal-la rimozione dei combustibili dai reattori nucleari, allosmantellamento dei siti stessi, fino al trattamento di tutti imateriali che li compongono: dal calcestruzzo dei muri dicontenimento, alla piscina per l’immersione delle barre dicombustibile, fino al guanto impiegato, magari decennifa, per la manipolazione di materiali radioattivi.

A differenza di quanto accade nella maggioranza dei Pae-si che si avvalgono della produzione di energia nucleare,Francia in primis, da noi tutto avviene al di fuori di un pro-gramma nucleare e di un piano energetico chiaro.Ci ricorda oggi Euronews che l’Italia ha scelto, non conuno ma con ben due referendum, prima nel 1987 e poi po-co dopo l’incidente di Fukushima due anni fa, di fermare ipropri reattori, ma, com’è noto da noi i referendum si fan-no solo per non essere attuati.Ogni anno continuano ad accumularsi 500 metri cubi diresidui medicali radioattivi, che spesso sono stoccati inmaniera provvisoria e inadeguata dal punto di vista dellasicurezza e nel corso degli ultimi 26 anni ancora non è sta-to non solo costruito, ma nemmeno individuato un luogosicuro di raccolta. Per fortuna, almeno in questo caso, sia-mo in buona compagnia. La aveva provato a spin-gere verso la strada del disarmo atomico sul finire delloscorso anno, ma l’arsenale nucleare Nato è rimasto doveè, nelle basi che lo ospitano.

Merkel

di Carlo Di Stanislao

Page 15: Visto da l'Altraitalia

SOCIETÀ

13

Alla luce, poi, delle ultime dichiarazioni statunitensi rivela-te dal “Guardian”, seondo cui ora ha cam-biato idea e chiude la strada alla riduzione e si orienta versolo sviluppo di nuovi ordigni, scelta voluta dal Pentagono edin totale collisione con gli annunci del 2010 che puntavanoall’opposto, sono molti i Paesi che si trovano e si troveran-no ad ospitare ordigni atomici fabbricati da altri.L’Italia “ospita” bombe atomiche nelle basi nucleari diAviano, Pordenone, e Ghedi; un numero non precisato,ma che oscilla fra 70 e 90 ed altre 200 sono dislocate traBelgio, Paesi Bassi, Germania e Turchia. Tornando allosmantellamento delle nostre vecchie, inutili e pericolosecentrali, l’operazione, se attuata, porterebbe fra

alla creazione di circa 12.000 nuovi posti di lavoro, oltrealla realizzazione di una veraAgenzia per la sicurezza nu-cleare, che da noi non è mai davvero entrata in funzione,creandoci problemi anche di carattere internazionale.

combustibile e di ricerca.Senza pensare poi alle istallazioni

Barak Obama

l’altro

Attualmente, nel mondo, sono già stati fermati 140 reatto-ri nucleari e il rapporto Nomisma Energia stima che neiprossimi 40 anni entreranno in decommissioning 400 im-pianti, con investimenti per il loro smantellamento di 165miliardi di euro ed un valore complessivo per la bonificadi 606 miliardi di euro.Entro il 2030 tra Europa Occidentale (Gran Bretagna,Francia, Spagna, Germania, Svezia, Svizzera) ed Europadell’Est (Russia ed ex paesi del Patto di Varsavia) è previ-sto lo smantellamento di 147 centrali nucleari, oltre ad unnumero imprecisato di siti nucleari di arricchimento del

nucleari, sulle quali laSogin ha già avviato con la Russia, nell’ambito di unaccordo con il G8 per lo smantellamento e la messa in sicu-rezza di sei sottomarini nucleari.Ma in Italia tutto langue, nella nebbia, senza risposte nèsoluzioni, con un ormai stracolmo deposito unico nazio-nale, dove oltre al combustibile impiegato nelle centrali eal materiale di risulta prodotto dallo smantellamento de-gli impianti, vengono o stoccati anche i materiali prodottidalle altre attività civili, come per esempio l’industria e lasanità, con un flusso di circa 500 metri cubi all’anno e cheancora attende di essere messo in sicurezza.Ci vogliono, hanno detto Nucci e Tabarelli, 6,5 miliardiper completare la bonifica ambientale delle quattro cen-trali nucleari italiane, dei quattro impianti del ciclo delcombustibile e per realizzare il Parco Tecnologico, checomprende il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, dicui 1,7 miliardi servono per le sole attività di smantella-mento. Il problema, al solito, è come reperire questi fondi.

Mappa siti nucleari in Italia

Page 16: Visto da l'Altraitalia
Page 17: Visto da l'Altraitalia
Page 18: Visto da l'Altraitalia

I PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA

Nato il 9 novembre 1877 a Napoli.Il suo primo impegno è stato nel settore giornalistico: nel1895 è redattore per la rubrica quotidiana di vita giudizia-ria del “Don Marzio”.Laureato in giurisprudenza, si è dedicato alla professioneforense diventando nel corso degli anni uno dei maggioriavvocati penalisti italiani.È stato eletto Deputato al Parlamento nel 1909, nel 1913,nel 1919, nel 1921 e nel 1924 (non ha prestato il giura-mento richiesto per essere ammesso alle funzioni e, quin-di, non ha mai partecipato all'attività parlamentare).È stato nominato Sottosegretario di Stato per le Colonienel 1913-1914 (IV Governo Giolitti) e Sottosegretario diStato per il Tesoro nel 1919 (Governo Orlando).Ha ricoperto l'ufficio di Presidente della Giunta delle ele-zioni (1919-1920). È stato eletto Presidente della Cameradei Deputati il 26 giugno 1920 e confermato nella legisla-tura successiva fino al 25 gennaio 1924.Durante il fascismo, si è ritirato dalla vita politica attiva esi è dedicato esclusivamente all'esercizio della professio-ne forense. Nominato Senatore del Regno nel 1929, nonha mai partecipato ai lavori dell'Assemblea.Dopo la caduta del fascismo, è tornato ad occuparsi di po-litica ed è stato autore del compromesso con cui venne isti-tuita la Luogotenenza. È stato nominato componente del-la Consulta Nazionale.È stato eletto Capo provvisorio dello Stato il 28 giugno1946 al primo scrutinio: ha prestato giuramento il 1° lu-glio successivo. Dimessosi dalla carica, è stato rielettoCapo provvisorio dello Stato il 26 giugno 1947.A norma della prima disposizione transitoria della Costi-tuzione, dal 1° gennaio 1948 ha assunto il titolo di Presi-dente della Repubblica.È divenuto senatore a vita quale ex Presidente della Re-pubblica.È stato eletto Presidente del Senato della Repubblica il 28aprile 1951: si è dimesso dalla carica il 24 giugno 1952.È stato nominato giudice della Corte Costituzionale dalPresidente della Repubblica il 3 dicembre 1955 e ha pre-stato giuramento il 15 dicembre 1955. Nella prima riunio-ne del Collegio il 23 gennaio 1956 è stato eletto Presiden-te della Corte Costituzionale: si è dimesso dalla carica il26 marzo 1957.Ddeceduto il 1° ottobre 1959.

Page 19: Visto da l'Altraitalia

Nato a Carrù (Cuneo) il 24 marzo 1874.Coniugato con Ida Pellegrini dalla quale ha avuto 3 figli.Laureato in giurisprudenza a 21 anni . È stato redattore de“La Stampa” di Torino e del “Corriere della Sera” di Mila-no fino al 1926. E corrispondente finanziario ed economi-co del settimanale “The Economist”.Ha diretto la rivista “La Riforma Sociale” dal 1900 al1935. Ha diretto la “Rivista di Storia Economica” dal1936 al 1943.Ha occupato la cattedra di Scienza delle finanzeall'Università di Torino con l'incarico di Legislazione in-dustriale ed economica politica di quel Politecnico, e diScienza della finanze all'Università Bocconi di Milano.I suoi altissimi meriti scientifici hanno avuto ampi ricono-scimenti, tra i quali si ricordano: Socio e Vice Presidentedell’Accademia dei Lincei; Socio dell’Accademia delleScienze di Torino; Socio dell'Institut International de Sta-tistique de L'Aja; Socio dell'Econometric Society di Chi-cago; Socio onorario dell'American Academy of Arts andSciences di Boston; Socio dell'American Academy of

Political and Social Science di Filadelfia; Socio onorariodella American Economic Associciation; Socio onorariodella Economic History Association di New York; Presi-dente onorario della International Economic Association;Socio corrispondente della Societè d'Economie Politiquedi Parigi; Vice Presidente della Economic History Societydi Cambridge; Socio corrispondente del Coben Club diLondra; Socio corrispondente della OesterreichischeAka-demie der Wissenschaften di Vienna.Gli sono state conferite le lauree “honoris causa” dalleUniversità di Parigi e diAlgeri.È stato autore di numerosissime pubblicazioni scientifi-che, soprattutto nelle materie economiche, alcune dellequali tradotte nelle principali lingue straniere.Si è dedicato personalmente alla conduzione della suaazienda agricola presso Dogliani, applicandovi i più mo-derni sistemi colturali.È stato nominato Senatore del Regno nel 1919.Lasciò l'attività giornalistica con l'avvento del fascismo,e dopo il 25 luglio 1943 ha collaborato a “Il Corriere dellaSera”. Dopo l'8 settembre si è rifugiato in Svizzera ed èrientrato in Italia nel 1945; ha redatto una serie di articolieconomici e politici per “Il Risorgimento Liberale”.È stato nominato componente della Consulta Nazionale(1945-1946), e Governatore della Banca d'Italia (5 gen-naio 1945 - 11 maggio1948).È stato eletto Deputato all'Assemblea Costituente nel1946 (Unione Democratica Nazionale) ove ha dato un au-torevole contributo ai lavori. È stato Senatore di dirittodel Senato della Repubblica ai sensi della terza disposi-zione transitoria della Costituzione (1948).Nel 1947 è stato nominato Vice Presidente del Consigliodei Ministri e Ministro delle Finanze e del Tesoro e delBilancio (conservando l'incarico di Vice Presidente delConsiglio -1947/48, nel IV Governo De Gasperi).Eletto Presidente della Repubblica l'11 maggio 1948 (alquarto scrutinio con 518 voti su 872): ha prestato giura-mento il giorno successivo.È divenuto Senatore a vita quale ex Presidente della Re-pubblica.Tra le opere pubblicate dopo la fine del mandato presi-denziale si ricorda in particolare: “Lo Scrittoio del Presi-dente”.È deceduto il 30 ottobre 1961.

3517

SOTTO LA LENTE

Page 20: Visto da l'Altraitalia

18

Nato a Pontedera (Pisa) il 10 settembre 1887.Coniugato con Carla Bissatini, dalla quale ha avuto duefigli. Ha fatto parte del Movimento cristiano sorto nel1902 intorno al sacerdote Romolo Murri.Tra il 1911 e il 1915 ha insegnato lettere e filosofia a Par-ma, Massa, Bergamo e Monza.Nel 1919 è stato tra i fondatori del Partito Popolare Italiano.Eletto deputato, è stato chiamato a dirigere la Confedera-zione dei Lavoratori Cristiani.

Nominato Sottosegretario all'Industria e Commercio nel1922 (I° governo Mussolini) fino al Congresso di Torinodel Partito Popolare (aprile 1923) ,dove è stata decisa lanon collaborazione e il ritiro dal Governo dei rappresen-tanti del P.P.I.Passato all'opposizione, è stato tra gli esponenti della scis-sione denominata “dell'Aventino” ed è stato dichiaratodecaduto dal mandato parlamentare nel novembre 1926.Ritiratosi a vita privata, ha rinunziato al suo posto nellascuola ed è stato prima rappresentante di commercio e poisi è dedicato allo svolgimento di attività industriale.È stato nominato Ministro dell'Industria e Commercio nel1944 (II° e III° Governo Bonomi), e nel 1945 (GovernoParri e I° Governo De Gasperi).Eletto Deputato all'Assemblea Costituente nel 1946 (De-mocrazia Cristiana) e Presidente del Gruppo parlamenta-re del suo partito, e deputato al Parlamento nel 1948 e nel1953.L'8 maggio 1948 è stato eletto Presidente della Cameradei Deputati e rieletto il 25 giugno 1953.Il 29 aprile 1955 è stato eletto Presidente della Repubbli-ca (al quarto scrutinio con 658 voti su 833): ha prestatogiuramento l'11 maggio 1955.Divenuto Senatore a vita quale ex Presidente della Re-pubblica è deceduto il 17 ottobre 1978.

I PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA

Page 21: Visto da l'Altraitalia

Nato a Sassari il 2 febbraio 1891.Coniugato con Laura Carta Caprino, dalla quale ha avutoquattro figli. Laureato in giurisprudenza nel 1913.Iscritto al Partito popolare sin dalla sua fondazione, ne èstato consigliere nazionale dal 1923 al 1924. Con l'av-vento del fascismo ha abbandonato completamentel'attività politica.Nel 1920 ha vinto il concorso per la cattedra di diritto pro-cessuale civile presso l'Università di Perugia, ove ha inse-gnato fino al 1925. Successivamente ha insegnato nelleUniversità di Cagliari, Pavia, Sassari (della quale è statoRettore Magnifico dal 1946 al 1951) e Roma.Ha ottenuto la laurea di dottore “Honoris causa” in scien-ze agrarie dall'Università Georgetown di Washington.È stato autore di numerose pubblicazioni in materia di di-ritto processuale civile, diritto commerciale e fallimenta-re, nonché in materia agraria.

Socio dell'Accademia dei Lincei, ha ricevuto il Premio“Carlo Magno” nella città diAquisgrana per gli alti meritiacquisiti nell'azione svolta in favore dell'unità europea.Nel 1942 è stato tra gli organizzatori della DemocraziaCristiana, e ha fatto parte della prima Consulta regionale.Nominato Sottosegretario per l'Agricoltura e Foreste nel1944 (III° Governo Bonomi) e nel 1945 (Governo Parri eI° Governo De Gasperi).Eletto deputato all'Assemblea Costituente nel 1946 (De-mocrazia Cristiana).Ministro dell'Agricoltura e Foreste dal 1946 al 1950 (dalII° al VI° Governo De Gasperi).Ministro della Pubblica Istruzione nel 1951 (VII° Gover-no De Gasperi) e nel 1953 (Governo Pella).Presidente del Consiglio dei Ministri dal 6 luglio 1955 al18 maggio 1957. È stato nominato Vice Presidente delConsiglio e Ministro della Difesa nel 1958 (II° GovernoFanfani).Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell'In-terno dal 15 febbraio 1959 al 25 marzo 1960.È stato nominato Ministro degli Esteri nel 1960 e nel1962 (Governo Tambroni e Governo Fanfani).Eletto Presidente della Repubblica il 6 maggio 1962 (alnono scrutino con 443 voti su 854). Ha prestato giura-mento l’11 maggio 1962.Colpito da malattia il 7 agosto 1964; accertata la condi-zione di impedimento temporaneo, dal successivo giornoè stata istituita la supplenza del Presidente del Senato Ce-sare Merzagora (fino al 28 dicembre 1964). Ha rassegna-to le dimissioni il 6 dicembre 1964.Senatore a vita quale ex Presidente della Repubblica.È deceduto il 1° dicembre 1972.

3519

SOTTO LA LENTE

Page 22: Visto da l'Altraitalia

20

Nato a Torino il 19 settembre 1898.Vedovo di Giuseppina Bollani dalla quale ha avuto duefigli. Laureato in Scienze economiche e commerciali.Si è iscritto al Partito socialista unitario nel 1922 entrandonella direzione del partito nel 1925. Nel 1926, con il con-solidarsi del regime fascista, è espatriato in Austria e poiin Francia, ove ha svolto vari lavori.Rientrato in Italia nel 1943, è stato arrestato e consegnatoalle autorità tedesche. Riuscito ad evadere, ha ripresol'attività clandestina nel Partito socialista italiano di unitàproletaria a Milano.

È stato nominato Ministro senza portafoglio nel 1944 (II°Governo Bonomi) e nominatoAmbasciatore d'Italia a Pa-rigi nel 1945.Deputato alla Costituente (Partito Socialista italiano diunità proletaria) è stato eletto Presidente dellaAssembleail 25 giugno 1946.Nel gennaio 1947 ha fondato il Partito socialista dei lavo-ratori italiani (successivamente Partito Socialista demo-cratico italiano). Ha rassegnato le dimissioni da Presiden-te dell'Assemblea Costituente ed ha assunto la Segreteriapolitica del nuovo Partito.È stato nominato Vice Presidente del Consiglio dei Mini-stri nel 1947 (IV° Governo De Gasperi). Rieletto Deputatonel 1948, 1953, 1958, 1962.È stato nominato Vice Presidente del Consiglio e Mini-stro della Marina Mercantile nel 1948 (V° Governo DeGasperi). Rassegnando le dimissioni nel novembre 1949.Eletto Segretario del Partito dal 1949 al 1954 e nominatoVice Presidente del Consiglio dei Ministri nel 1954 (Go-verno Scelba) e nel 1955 (I° Governo Segni).Rieletto Segretario del Partito dal 1957 al 1964 e nominatoMinistro degli esteri nel 1963 (I° Governo Moro) e nel1964 (II° Governo Moro).È stato eletto Presidente della Repubblica il 28 dicembre1964 (al ventunesimo scrutinio con 646 voti su 963). Haprestato giuramento il giorno successivo.Senatore a vita quale ex Presidente della Repubblica.Nel 1975 ha assunto la presidenza del Partito SocialistaDemocratico Italiano.È deceduto l'11 giugno 1988.

I PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA

Page 23: Visto da l'Altraitalia

Nato a Napoli il 3 novembre 1908.Coniugato con Vittoria Michitto, è padre di tre figli.Laureato in giurisprudenza nel 1929 e in scienze politichesociali nel 1930. Libero docente in “Diritto e procedurapenale”, nel 1933 è stato incaricato dell'insegnamento diquesta materia all'Università di Camerino.Nel 1935, classificatosi primo nella graduatoria del con-corso per la cattedra di Diritto e Procedura Penale, ha inse-gnato nelle Università di Messina, Bari, Napoli e Roma.

È stato Presidente del Gruppo Italiano della “AssociationInternationale de Droit Penale” e componente del Comi-tato Direttivo Internazionale dell'Associazione.Ha partecipato alla seconda guerra mondiale, meritandosiun encomio solenne.Medaglia d'oro al merito della cultura. Avvocato penali-sta tra i più grandi d'Italia. Autore di numerosissime pub-blicazioni giuridiche, tradotte in lingue straniere.Nel 1944 si è iscritto alla Democrazia Cristiana e nel 1945è stato eletto Segretario politico del Comitato napoletanodel Partito.È stato eletto all'Assemblea Costituente nel 1946 (Demo-crazia Cristiana) partecipando attivamente all’elabora-zione della Costituzione, in particolare come relatore deltitolo concernente la Magistratura.Eletto Deputato al Parlamento nel 1948, 1953, 1958,1963. Vice Presidente della Camera dei Deputati nel 1950e nel 1953 e Presidente nel 1955, 1958, 1963.È stato Presidente del Consiglio dei Ministri dal 21 giu-gno al 3 dicembre 1963 e dal 24 giugno all'11 dicembre1968. Nominato Senatore a vita il 27 agosto 1967 “peraver illustrato la Patria per altissimi meriti nel camposcientifico e sociale”.Eletto Presidente della Repubblica il 24 dicembre 1971.Ha prestato giuramento il 29 dicembre successivo.Si è dimesso il 15 giugno 1978, inviando un messaggio alPopolo Italiano.È deceduto il 9 novembre 2001.

3521

SOTTO LA LENTE

Page 24: Visto da l'Altraitalia

22

Nato a Stella (Savona) il 25 settembre 1896.Laureato in giurisprudenza e in scienze politiche e socia-li. Coniugato con Carla Voltolina.Ha partecipato alla prima guerra mondiale; ha intrapresola professione forense e, dopo la prima condanna a ottomesi di carcere per la sua attività politica, nel 1926 è con-dannato a cinque anni di confino.Sottrattosi alla cattura, si è rifugiato a Milano e successi-vamente in Francia, dove ha chiesto e ottenuto asilo poli-tico, lavorando a Parigi. Anche in Francia ha subito dueprocessi per la sua attività politica.Tornato in Italia nel 1929, è stato arrestato e nuovamenteprocessato dal tribunale speciale per la difesa dello Statoe condannato a 11 anni di reclusione.

Scontati i primi sette, è stato assegnato per otto anni al con-fino: ha rifiutato di impetrare la grazia anche quando ladomanda è stata firmata da sua madre.Tornato libero nell'agosto 1943, è entrato a far parte delprimo esecutivo del Partito socialista.Catturato dalla SS, e condannato a morte, ma la sentenzanon ha luogo. Nel 1944 è evaso dal carcere assieme a Giu-seppe Saragat, ed ha raggiunto Milano per assumere lacarica di segretario del Partito Socialista nei territori occu-pati dal Tedeschi e poi dirigere la lotta partigiana: è statoinsignito della Medaglia d'Oro.Conclusa la lotta armata, si è dedicato alla vita politica eal giornalismo.Eletto Segretario del Partito Socialista Italiano di unitàproletaria nel 1945 e Deputato all'Assemblea Costituente.È stato eletto Senatore della Repubblica nel 1948 e presi-dente del relativo gruppo parlamentare.Direttore dell'”Avanti” dal 1945 al 1946 e dal 1950 al1952, nel 1947 ha assunto la direzione del quotidiano ge-novese “Il Lavoro”.Eletto Deputato al Parlamento nel 1953, 1958, 1963,1968, 1972, 1976 e Vice-Presidente della Camera dei De-putati nel 1963.È stato Presidente della Camera dei Deputati nel 1968 enel 1972.Dopo il fallimento della riunificazione tra P.S.I. eP.S.D.I,. aveva rassegnato le dimissioni, respinte da tutti igruppi parlamentari.È stato eletto Presidente della Repubblica l'8 luglio 1978,prestando giuramento il giorno successivo.Ha rassegnato le dimissioni il 29 giugno 1985: è divenutoSenatore a vita quale ex Presidente della Repubblica.È deceduto il 24 febbraio 1990.

I PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA

Page 25: Visto da l'Altraitalia

Nato il 26 luglio 1928 a Sassari.Laureato in Giurisprudenza. Padre di due figli.Si è iscritto alla Democrazia Cristiana nel 1945. Ha inse-gnato diritto costituzionale e diritto costituzionale regio-nale nell'Università di Sassari.Eletto Deputato al Parlamento nel 1958, 1963, 1968,1972, 1976 e 1979. È stato eletto Senatore della Repub-blica nel 1983.È stato nominato Sottosegretario di Stato alla Difesa nel1966 (III° Governo Moro), nel 1968 (II° Governo Leonee I° Governo Rumor), nel 1969 (II° Governo Rumor).Nominato Ministro senza portafoglio nel 1974 (IV° Go-verno Moro).

È stato nominato Ministro dell'Interno nel 1976 (V° Go-verno Moro e III° GovernoAndreotti) e nel 1978 (IV° Go-verno Andreotti). Ha rassegnato le dimissioni il 9 maggio1978 dopo l'uccisione dell'On. Moro.

Andreotti). Ha rassegnato le dimissioni il 9 maggio 1978dopo l'uccisione dell'On. Moro.Presidente del Consiglio dei Ministri dal 4 agosto 1979 al3 aprile 1980 e dal 4 aprile 1980 al 17 ottobre 1980 ElettoPresidente del Senato della Repubblica il 12 luglio 1983.È stato eletto Presidente della Repubblica il 24 giugno1985. In seguito alle dimissioni del Presidente della Re-pubblica Sandro Pertini, ha esercitato la supplenza dal 23giugno al 3 luglio 1985.Ha prestato giuramento il 3 luglio 1985.

Senatore a vita quale Presidente Emerito della Repubblica.È deceduto il 17 agosto 2010.

Nominato Ministro dell'Interno nel 1976 (V° GovernoMoro e III° Governo Andreotti) e nel 1978 (IV° Governo

Cossiga si dimise dalla presidenza della Repubblica il 28aprile 1992, a due mesi dalla scadenza naturale del man-dato, annunciando le sue dimissioni con un discorso tele-visivo che tenne simbolicamente il 25 aprile. Fino al 25maggio, quando al Quirinale fu eletto Oscar Luigi Scalfa-ro, le funzioni presidenziali furono assolte, come previstodalla Costituzione, dall'allora presidente del Senato, Gio-vanni Spadolini.

3523

SOTTO LA LENTE

Page 26: Visto da l'Altraitalia

24

Nato a Novara il 9 settembre 1918, sposato con MariaInzitari dalla quale ha avuto una figlia Marianna.Si laurea in Giurisprudenza nel 1941 ed è chiamato allearmi e assegnato al 38° Reggimento di Fanteria a Tortona.Sottotenente di Commissariato in Sicilia è congedato, inquanto magistrato, nell'ottobre del 1942.Presidente dell'Azione Cattolica della Diocesi di Novarae Delegato Regionale per il Piemonte.Viene eletto Deputato all'Assemblea Costituente il 2 giu-gno 1946 nelle liste della Democrazia Cristiana risultan-do capolista della circoscrizione Torino-Novara-Vercelli.È eletto Deputato al Parlamento in tutte le legislature dal1948 al 1992.Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio deiMinistri dal 1954 al 1955 (Governo Scelba).

Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia dal1955 al 1958 promuove e porta all’approvazione la leggeche consente alle donne l’accesso alla carriera di magi-strato.Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno dal 1959al 1962 promuove e porta all'approvazione la legge cheistituisce la Polizia femminile.Vice Segretario Politico della Democrazia Cristiana nel1965 e nel 1966. Ministro dei Trasporti e dell'AviazioneCivile dal 1966 al 1968 e successivamente nel 1972 af-fronta per la prima volta nella storia delle Ferrovie il temadell'Alta Velocità avviando la costruzione della “direttis-sima” Roma-FirenzeMinistro della Pubblica Istruzionenel 1972.Vice Presidente della Camera dei Deputati dal 1975 al1983, Ministro dell’Interno dal 1983 al 1987 promuove estipula i primi accordi internazionali con i Paesi della Comu-nità europea, con Israele e con i governi africani dell’areamediterranea per la lotta al terrorismo e alla criminalità or-ganizzata. Nell’aprile del 1987, dopo le dimissioni del Go-verno presieduto dall’on. Craxi, il Presidente della Repub-blica Cossiga gli conferisce l’incarico di formare il nuovoGoverno ma, constatata l’impossibilità di comporre un Ga-binetto di coalizione, rinunzia all’incarico.È eletto Presidente della Camera dei Deputati il 24 aprile1992 e Presidente della Repubblica il 25 maggio dellostesso anno.Sin dall'inizio del suo mandato Scalfaro è chiamato ad af-frontare la più grave crisi della storia repubblicana con pre-occupanti manifestazioni sul piano politico ed economi-co. Esplode il fenomeno di “Tangentopoli” che provocaun serio affievolimento della rappresentatività della poli-tica e nel contempo si verifica anche una inquietante per-dita della capacità di acquisto della moneta.Durante questi “sette anni drammatici”, come li definiscela stampa, Scalfaro difende costantemente i valori fon-danti della Repubblica contenuti nella prima parte dellaCarta Costituzionale.Per favorire il giuramento e l'insediamento del suo suc-cessore Scalfaro, in anticipo sulla scadenza del mandato,si dimette il 15 maggio 1999.È deceduto il 29 gennaio 2012.

I PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA

Page 27: Visto da l'Altraitalia

Banchiere centrale e uomo politico, nato a Livorno il 9dicembre 1920.Ha conseguito la laurea in Lettere e il diploma della Scuo-la Normale di Pisa nel 1941, e la laurea in Giurisprudenzapresso l'Università di Pisa nel 1946. In questo ultimo an-no è stato assunto alla Banca d'Italia.Nel 1960 è stato chiamato all'amministrazione centraledella Banca d'Italia, presso il Servizio Studi, di cui ha as-sunto la direzione nel luglio 1970.Segretario generale della Banca d'Italia nel 1973, vice di-rettore generale nel 1976, direttore generale nel 1978,nell'ottobre 1979 è stato nominato Governatore della Ban-ca d'Italia e presidente dell'Ufficio Italiano Cambi al 28aprile 1993.Dall'aprile 1993 al maggio 1994 è stato Presidente delConsiglio, presiedendo un governo chiamato a svolgereun compito di transizione.Durante la XIII legislatura è stato Ministro del Tesoro, delBilancio e della Programmazione Economica, nei governiProdi e D'Alema, ottobre 1998 al maggio 1999. Ha rico-perto numerosi incarichi di rilevanza internazionale.Dall'aprile 1993 al maggio 1994, Ciampi ha governatodurante una fase di difficile transizione istituzionale edeconomica. Il referendum elettorale e la congiuntura sfa-vorevole caratterizzata da un rallentamento della crescitaeconomica richiedevano immediate risposte.

Il governo Ciampi ha garantito l'applicazione della nuovalegge elettorale approvata dal Parlamento, attraverso ilcomplesso lavoro per la determinazione dei collegi e dellecircoscrizioni elettorali, e il passaggio da un Parlamentoprofondamente rinnovatosi tra la XI e la XII legislatura.Sul piano economico gli interventi più significativi sonostati rivolti a costituire il quadro istituzionale per la lottaall'inflazione, attraverso l'accordo governo-parti socialidel luglio del 1993, che segnatamente ha posto fine ad ognimeccanismo di indicizzazione ed ha individuato nel tassodi inflazione programmata il parametro di riferimento per irinnovi contrattuali. Inoltre il governo Ciampi ha dato av-vio alla privatizzazione di numerose imprese pubbliche,ampliando e puntualizzando il quadro di riferimento nor-mativo e realizzando le prime operazioni di dismissione(tra cui quelle, nel settore bancario, del Credito italiano,della Banca commerciale italiana, dell'IMI).Come Ministro del Tesoro e del Bilancio del governo Pro-di e del governo D'Alema Ciampi ha dato un contributodeterminante al raggiungimento dei parametri previstidal Trattato di Maastricht, permettendo così la partecipa-zione dell'Italia alla moneta unica europea, sin dalla suacreazione.Il 13 maggio del 1999 è stato eletto, in prima votazione,decimo Presidente della Repubblica Italiana.

3525

SOTTO LA LENTE

Page 28: Visto da l'Altraitalia

26

I PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA

È nato a Napoli il 29 giugno 1925, sposato con Clio Bittoni,ha due figli, Giovanni e Giulio. Laureato in giurisprudenzanel dicembre 1947 presso l'Università di Napoli con unatesi in economia politica.Nel 1945 - 46 è stato attivo nel movimento per i Consiglistudenteschi di Facoltà e delegato al 1° Congresso naziona-le universitario. Fin dal 1942, a Napoli, iscrittosi all’Uni-versità, ha fatto parte di un gruppo di giovani antifascisti eha aderito, nel 1945, al Partito Comunista Italiano, di cui èstato militante e poi dirigente fino alla costituzione del Par-tito Democratico della Sinistra. Dall'autunno del 1946 allaprimavera del 1948 ha fatto parte della segreteria del Cen-tro Economico Italiano per il Mezzogiorno presieduto dalsen. Paratore. Ha inoltre partecipato attivamente al Movi-mento per la Rinascita del Mezzogiorno fin dalla sua nasci-ta (dicembre 1947) e per oltre 10 anni.

È stato eletto alla Camera dei Deputati per la prima voltanel 1953 e ne ha fatto parte - tranne che nella IV legislatu-ra - fino al 1996, riconfermato sempre nella circoscrizio-ne di Napoli.La sua attività parlamentare si è svolta nella fase inizialein seno alla Commissione Bilancio e Partecipazioni Sta-tali, concentrandosi - anche nei dibattiti in Assemblea -sui problemi dello sviluppo del Mezzogiorno e sui temidella politica economica nazionale.Nella VIII (dal 1981) e nella IX Legislatura (fino al 1986)è stato Presidente del Gruppo dei deputati comunisti.Negli anni '80 si è impegnato in particolare sui problemidella politica internazionale ed europea, sia nella Com-missioneAffari Esteri della Camera dei Deputati, sia comemembro (1984-92 e 1994-96) della delegazione italianaall'Assemblea dell'Atlantico del Nord, sia attraverso mol-teplici iniziative di carattere politico e culturale.Già a partire dagli anni '70, ha svolto una vasta attività diconferenze e dibattiti all'estero: negli istituti di politica in-ternazionale in Gran Bretagna e in Germania, presso nu-merose Università degli Stati Uniti (Harvard, Princeton,Yale, Chicago, Berkeley, SAIS e CSIS di Washington).Dal 1989 al 1992 è stato membro del Parlamento europeo.Nell'XI legislatura, il 3 giugno 1992, è stato eletto Presi-dente della Camera dei deputati, restando in carica finoalla conclusione della legislatura nell'aprile del 1994.Nella XII legislatura ha fatto nuovamente parte della Com-missione affari esteri ed è stato Presidente della Commis-sione speciale per il riordino del settore radiotelevisivo.Non più parlamentare, è stato Ministro dell'interno e per ilcoordinamento della protezione civile nel Governo Prodi,dal maggio 1996 all'ottobre 1998.Dal 1995 al 2006 è stato Presidente del Consiglio Italianodel Movimento europeo.Rieletto deputato europeo nel 1999, è stato, fino al 2004,Presidente della Commissione per gliAffari costituziona-li del Parlamento europeo.Nel 2003 è stato nominato Presidente della Fondazionedella Camera dei deputati dal Presidente della CameraPier Ferdinando Casini. Il 23 settembre 2005 è stato nomi-nato senatore a vita dal Presidente della Repubblica CarloAzeglio Ciampi.Il 10 maggio 2006 è stato eletto Presidente della Repub-blica con 543 voti.Ha prestato giuramento il 15 maggio 2006.

Page 29: Visto da l'Altraitalia

3527

SOTTO LA LENTE

La sua dedizione alla causa della democrazia parlamenta-re e il suo contributo al riavvicinamento tra la sinistra ita-liana e il socialismo europeo, gli sono valsi il conferimen-to - nel 1997 ad Hannover - del premio internazionale Le-ibniz-Ring per l’impegno “di tutta una vita”.Egualmente, gli è stato conferito nel campo della “marciaverso la democrazia”, per l’apporto al rafforzamento deivalori e delle istituzioni democratiche in Italia e in Europa,il Premio Dan David 2010 a TelAviv.Gli sono stati conferiti diversi riconoscimenti accademicihonoris causa:la nomina a Professore Onorario dell’Università degli Stu-di di Trento (2008); le lauree dell’Università degli Studi diBari (2004), dell’Università Complutense di Madrid(2007), dell’Università Ebraica di Gerusalemme (2008),dell'Università degli Studi di Napoli “L'Orientale” (2009),della Sorbona di Parigi (2010), dell’Università di Oxford(2011), dellaAlma Mater Studiorum di Bologna (2012).Ha sviluppato un’intensa attività pubblicistica e editoriale.Ha collaborato alla rivista “Società” diretta da RanuccioBianchi Bandinelli e (dal 1954 al 1960) alla rivista “Cro-nache meridionali” con numerosi saggi su temi meridio-nalistici.

Nel 1962 ha pubblicato il suo primo libro

, con particolare riferi-

mento alle elaborazioni di Pasquale Saraceno.

Seguito nel 1975 da con Eric Hob-

sbawm, tradotto in oltre 10 paesi.

Del 1979 è riferito al periodo del-

la solidarietà democratica (1976 - 79), durante il qua-

le fu portavoce del PCI e lo rappresentò nei rapporti

con il governo Andreotti - sui temi dell'econo-mia e

del sindacato.

Con il libro del 1988 ha affron-

tato le problematiche emerse negli anni del disgelo

tra Est e Ovest, durante la presidenza Reagan negli

USA e la leadership di Gorbaciov nell'URSS.

Nel libro sono

raccolti gli interventi politici dal 1986 al 1990.

Mentre , del 1992, trat-

ta una raccolta di conferenze tenute negli Stati Uniti

dopo la caduta del muro di Berlino e dei regimi comu-

nisti in Europa centrale e orientale.

Nel 1994 ha pubblicato, in parte sotto forma di diario,

dedicato agli anni della XI legislatura, vissuta co-

me Presidente della Camera dei Deputati.

Nel 2002, “ , nel pieno del suo impe-

gno come Presidente della Commissione per gli Affari

costituzionali del Parlamento europeo.

Il suo libro

è uscito nel 2005.

E nel 2009 , raccolta di discorsi

tenuti nella prima metà del mandato presidenziale.

Nel 2011 ha pubblicato “Una e indivisibile. Riflessio-

ni sui 150 anni della nostra Italia”.

“Movimen-

to operaio e industria di Stato”

“Intervista sul PCI”

“In mezzo al guado”

“Oltre i vecchi confini”

“Al di là del guado: la scelta riformista”

“Europa e America dopo l'89”

“Dove va la Repubblica - Una transizione incompiu-

ta”

Europa politica”

“Dal PCI al socialismo europeo: un’auto

biografia politica”

“Il patto che ci lega”

Page 30: Visto da l'Altraitalia

28

I PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA

Nell’imminente scadenza del mandato presidenziale diGiorgio Napolitano il 15 maggio 2013, in data 18 apriledel corrente anno solare, in seduta comune delle due ca-mere parlamentari, è stata convocata l’assemblea dei“grandi elettori” formata dai 630 deputati, 319 senatori,di cui quattro a vita e da 58 delegati delle regioni, per untotale di 1007 membri assembleari ai quali spetteràl’onere di eleggere il dodicesimo presidente della Repub-blica Italiana.

Ai componenti la “Grande Assemblea” è stata conferitadalla stampa italiana ed internazionale la denominazionedi “grandi elettori” in analogia ai membri del collegio elet-torale del presidente degli Stati Uniti e ai nobili che nelmedioevo dovevano eleggere l’imperatore del Sacro Ro-mano Impero di nazionalità tedesca.In “anteprimissima” del solenne appuntamento elettivohanno avuto luogo serrati incontri bilaterali e trilaterali,manovre segrete, e trattative notturne a livello regionale enazionale tra i “Big Boss” in sede delle ermetiche segreteriedi partiti politici nello strenuo tentativo “dietro quintista” diraggiungere un accordo e proporre una rosa di papabili can-didati, ritenuti degni dai segretari capoccioni, di ascenderealla più alta carica politica della nazione; ovviamente unasevera selezione strettamente in funzione della convenien-za dei “Big” dei partiti protagonisti.Per le delegazioni regionali la Costituzione impone che iloro rappresentanti vengano scelti con procedura demo-cratica per rendere possibile la partecipazione delle mino-ranze culturali, linguistiche e sociali dei territori perifericiaffinché il neo presidente eletto possa essere il rappresen-tante di tutti gli italiani e garantire nel contempo l’unitàdella nazione.Le istanze politiche regionali, nello spirito della costitu-zione, per consuetudine riservano un posto all’oppo-sizione, mentre gli altri due vengono scelti tra le carichepreminenti degli organi politici territoriali.Un famoso detto popolare di espressione italiana recita“dal mattino si vede il buon giorno”. La saggia pertinenzadi tale profetico enunciato, che lascerebbe prevedere unaturbolenta elezione presidenziale, viene confermata dallatravagliata votazione per la nomina dei delegati della re-gione Toscana, la cui decisione, avendo escluso il sindacodi Firenze , attualmente una significativaicona nella costellazione delle più eminenti figure politi-che del partito democratico, ha destato un violento polve-rone di polemiche all’interno delle segreterie del partito alivello regionale e nazionale.La mancata nomina a grande elettore di Matteo Renzi èstrana anomalia che potrebbe minacciare l’unità del PD. Ilsindaco fiorentino rappresenta una nuova figura politicanel seno del partito democratico, molto accetto ai giovanie simpatico ad una vasta diagonale dell’elettorato italiano.

Matteo Renzi

di Umberto Fantauzzo

Page 31: Visto da l'Altraitalia

3529

SOTTO LA LENTE

Se tale simpatica icona della cultura di sinistra fosse stataproposta ufficialmente a candidato premier del PD allerecenti elezioni di febbraio 2013, con strepitoso successoavrebbe portato la coalizione di centro sinistra alla vittoriae avrebbe indubbiamente spazzato via dalla scena politicail pluri inquisito cavaliere, suo ipotetico antagonista elet-torale, cancellandone definitivamente le tracce politiche.

Matteo Renzi, da ben noto sostenitore ortodosso della rot-tamazione dei vetusti gerarchi politici, ha introdotto nelpartito democratico una contesa generazionale, motivoportante del timore e odio da parte dei consumati gerarchinel suo partito. La complottata bocciatura del sindaco diFirenze può essere considerata un vergognoso evento cau-sato dall’invio di un semplice messaggio trasmesso perSMS, i cui mittenti sarebbero da reperire nei labirinticimeandri delle vigliacche congiure ordite dai gerarchi delpartito nella sede di Roma, a scapito dei “compagni” piùintelligenti e competenti di loro, e destinatario la regionetoscana con l’imperativo ordine di esclusione del “teoricodella rottamazione” dalla delegazione della Toscana.Stranamente il secondo membro della rappresentanza to-scana, guidata dal presidente della regione Rossi, è il som-mo responsabile del consiglio regionale , visceraleavversario di Renzi e ambiguo figuro ex veterano dellascomparsa democrazia cristiana.All’uopo dell’elezione presidenziale 2013 sarebbe oppor-tuno evidenziare una specifica peculiarità costituzionalenella procedura di nomina del Presidente della Repubblica

che impone un quota dei due terzi nelle prime tre sedute edal quarto consesso una maggioranza assoluta. In data 18aprile 2013, immediatamente dopo la convocazione della“grande assemblea”, su iniziativa della presidente dellaCamera , alle ore dieci ha avuto inizio laprima sessione elettiva per la nomina del dodicesimo pre-sidente della Repubblica.Dalla prima alla quinta seduta assembleare si sono susse-guite cinque fumate progressivamente da “nere a nerissi-me” avendo consumato tragicamente in un primo tempola candidatura condivisa da PD e Pdl di eal quarto scrutinio la candidatura di , pro-posta dal segretario del PD con il dissenso del biscione.Essendo l’ex premier bolognese un candidato indesideratodai pidiellini, in quanto ritenuto pericoloso per la situazio-ne giudiziaria del cavaliere, il medesimo al “quarto round”di voto, avendogli “la mortadella bolognese” cagionatoun’imprevista enterocolite ovvero “cacarella” aleggiatada un’angosciosa visione di galera, ha imposto dispotica-mente ai suoi subalterni di boicottare la summenzionatavotazione.Il penoso fallimento del quarto scrutinio per la mancatamaggioranza assoluta di 504 voti, misteriosamente deter-minata da circa un centinaio di franchi tiratori del PD e delquinto per le schede in bianco, ostacolando la nomina pre-sidenziale di Prodi e aggravando ulteriormente la com-plessa situazione politica italiana, costituisce la causaprimaria dell’incipiente frammentazione del partito demo-cratico con conseguente ritiro della candidatura prodiana,frattura di coalizione col SEL di e le dimissioni di

e , divenuto, nel caos del pieno disorienta-mento, un partito orfano di presidenza e segreteria, perantonomasia si potrebbe denominare “partito dell’eser-cito di Francischiello”.

A tal punto di emergenza nazionale gli incapaci capocciadei maggiori partiti parlamentari, nella consapevolezzadella loro impotenza di eleggere il nuovo capo dello stato,salgono al Quirinale per inoltrare al saggio ottuagenariopresidente uscente di candidarsi per un secondo mandatoper fungere da “pompiere” e domare le fiamme devastantila democrazia e l’economia della nazione, improvvisa-mente precipitata nel baratro per l’incompetenza politicae culturale dei suoi “mediocri ciarlatani politici” e per ilcondizionamento negativo del biscione divenuto nefastoprotagonista della calamità nazionale.

Monaci

Laura Boldrini

Franco MariniRomano Prodi

VendolaBindi Bersani

Page 32: Visto da l'Altraitalia

Giorgio Napolitano, contrariamente alla sua ferma inten-zione di ritirarsi a vita privata, nel primo pomeriggio disabato 20 aprile, per elevato senso di deontologia politicae per autentico amor patrio accettando saggiamente la can-didatura, testualmente afferma:

.Nel corso della sesta seduta del medesimo sabato pome-riggio in presenza di tutti i cosiddetti “grandi elettori” ilpatriottico candidato con procedura lampo, per la primavolta con uno storico mandato bis, viene confermato alQuirinale con 738 voti.All’annuncio della conferma ufficiale i parlamentari, inseduta plenaria, con ovazione di gratitudine applaudono,ad eccezione dei grillini, che in atteggiamento di ostentataopposizione, rimangono seduti, mentre fuori in piazzaMontecitorio un pubblico amareggiato e deluso per il fal-limento politico della irresponsabile, egoistica e opportu-nistica casta, protesta fischiando.Al termine della seduta, dopo la conferma ufficiale dellarinnovata nomina dell’uscente presidente, il perdente Ber-sani piange ed il vincente biscione con sadico sorriso esulta

ritenendo di aver salvato il suo “fondoschiena”, (espres-sione un po’ più decente della grillina) con la rielezione diNapolitano. L’insistente pressione esercitata dai maggioriresponsabili dei partiti su Napolitano e la sua repentina rie-lezione evidenzia la forte aspettativa da parte di un vastoelettorato e dai partiti medesimi dell’introduzione di unaforte rappresentanza presidenziale.Il rinnovato settennato di Napolitano potrebbe simboleg-giare l’inaugurazione di una nuova forma repubblicana dipresidenzialismo a modello francese.Immediatamente dopo il suo giuramento dinanzi all’inte-ro parlamento, riunito in seduta comune a Montecitorio,Giorgio Napolitano in data 23 aprile nel suo interventod’insediamento al Quirinale, rivolgendosi consapevol-mente alla nazione ed al parlamento, in un forte messag-gio di deontologia politica, dallo stile di “lectio magistra-lis” di ispirazione platonica, implicato nelle tre sequenzedi seguito riportate:

“Nella consapevolezzadelle cagioni che mi sono state rappresentate e per rispet-to delle personalità finora esposte al voto per l’eserciziodel nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la di-sponibilità che mi è stata richiesta. Naturalmente nei col-loqui di questa mattina non si è discusso di esponentiestranei al tema dell’elezione del Presidente della Repub-blica. Mi muove in questo momento il sentimento di nonpotermi sottrarre a un’assunzione di responsabilità versola nazione, confidando che vi corrisponda un’analoga col-lettiva assunzione di responsabilità”

“QUANTO È ACCADUTO QUI NEI GIORNI SCORSIHA RAPPRESENTATO IL PUNTO DI ARRIVO DI UNALUNGA SERIE DI OMISSIONI E DI GUASTI, DICHIUSURE E DI IRRESPONSABILITÀ”.“HANNO FINITO PER PREVALERE CON-TRAPPOSIZIONI, LENTEZZE, ESITAZIONI, CIRCALE SCELTE DA COMPIERE, CALCOLI DICONVENIENZA, TATTICISMI E STRUMEN-TALIZZAZIONI. ECCO CHE COSA HA CONDANNATOALLA STERILITÀ”.“MA HO IL DOVERE DI ESSERE FRANCO: SE MITROVERÒ DI NUOVO DINANZI A SORDITÀ COME

Il giuramento del Presidente Napolitano

30

I PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA

Page 33: Visto da l'Altraitalia

ESITERÒ A TRARNE LE CONSEGUENZE DINANZIALPAESE”, ha inteso inoltrare a tutti i rappresentanti par-lamentari un severo monito e nel contempo un ultimatum.Nel discorso presidenziale, con durissime parole, si pale-sava gradatamente una massiccia intenzionale criticaall’indirizzo dei parlamentari, tacciandoli di inettitudinepolitica e insensibilità nell’interpretare le aspettative e leesigenze degli elettori, dimostrate nella loro recente “mal-gestione della res publica” e nel fallimento dell’elezionedi un nuovo capo dello stato.Col suo monito “sermoneggiante” haposto i partiti davanti alle sue condizioni come per dire:mi avete rivoluto qui, ora fate come vi dico, esigo un go-verno duraturo di larghe intese, con un impegno morale ediretto da parte di tutti i parlamentare indistintamente dal-la loro appartenenza ai svariati partiti.Dopo le consultazione con tutti i partiti il capo dello Statoha deciso di conferire l’incarico di formare un nuovo go-verno, sulla base di una vasta convergenza parlamentare,al vicesegretario del PD Enrico Letta con l’esplicita ri-chiesta di assicurare urgentemente alla nazione un gover-no stabile in grado di assumersi l’onere delle riforme diassoluta priorità, auspicate dalla commissione di espertidal medesimo presidente opportunamente nominata dopol’insuccesso di Bersani.La richiesta di un governo di coalizione duraturo e forteinoltrata a tutti i partiti dal presidente Napolitano, a model-lo della “grosse Koalition” sperimentata con buon succes-so per due volte in Germania nei momenti di emergenzanazionale, se valutata nel contesto di una nazione attual-mente nel pantano, sarebbe socialmente legittima, politi-camente opportuna ed economicamente necessaria, ma inItalia, per la presenza politica di un “Medienkaiser” il cava-liere Berlusconi, impossibile.Cotesto imperatore mediatico, padrone di tre emittenzetelevisive e diverse testate giornalistiche, costituendo, conuna carica parlamentare giuridicamente dubbia e illimitata

potenza politica, un’anomalia culturale all’italiana, nel cor-so dell’ultimo ventennio ha portato la nazione allo sfascio.Il biscione, dopo la sua “gloriosa risurrezione politica” perla mancata nomina presidenziale di Prodi, animato da unarinnovata arroganza, con i suoi “ma e se di nefasti ipotesidubitative” e in malafede, inizia a dettare le condizioni sulgoverno in fieri: un governo politico e non tecnico, per suatotale convenienza e nella la consapevole intenzione, comenei governi precedenti, di poter togliere nel momento piùopportuno la spina al nuovo governo e ricorrere a nuoveelezioni nella sicurezza di essere rieletto con la maggioran-za assoluta dopo la disonorevole disfatta del PD.Ovviamente Berlusconi, noto autore di leggi ad personamper sua esclusiva convenienza, pretende ancora di poten-ziare il suo impero mediatico e finanziario a nocumentodella democrazia del paese ed economicamente di tutti icittadini italiani e inoltre di disporre di immunità parla-mentare per essere intoccabile vita natural durante e cosìsfuggire agli artigli della giustizia.Il biscione, continuando a far politica in funzione dei suoipersonali interessi, è moralmente e politicamente inaffi-dabile, per cui tutti i richiami morali e sforzi sovrumanidel capo dello stato in soccorso ad un’Italia agonizzantesaranno vani.

Giorgio Napolitano

Il nuovo Governo Letta

3531

SOTTO LA LENTE

Page 34: Visto da l'Altraitalia

32

Ma chi ha avuto la fortuna di attraversare almeno una vol-ta il territorio collinare racchiuso alla sinistra del fiumeTanarao non ha bisogno di una certificazione UNESCOper decidere di tornare.Lo farà a prescindere, e con la speranza di scoprire nuoviangoli suggestivi nei quali fermare le proprie emozioni. Eriempire di suggestioni i propri 5 sensi.Ricchezza storico/antropologica e bellezze paesaggisti-che e architettoniche: si potrebbe racchiudere in un’unicafrase la summa delle potenzialità di questo territorio si-tuato nella parte nord/orientale della Provincia di Cuneoma conosciuto fin dai tempi dell’antica Roma, quando lepopolazioni coltivavano la vite in zona.

Tracce storiche di tale presenza sono reperibili a ,dove è possibile ammirare una stele funeraria dedicata aun “Merkator vinarius” (mercante di vini) e a

, citato da Plinio come luogo di fabbrica di “anfo-rianum” (calici). La vite era è rimane il prodotto d’eccel-lenza di questo territorio geografico dai tratti peculiari.Frutta, funghi e prodotti caseari contribuiscono però a for-mare un bouquet enogastronomico di primissimo livello,inseguito da appassionati del gusto ma anche da sempliciviaggiatori, decisi a scoprire il lato buono di un’Italia ap-parentemente lontana dagli itinerari dei tour operator in-ternazionali ma assolutamente vicina al cuore di chi amale mille peculiarità della nostra penisola.Formato in gran parte da territorio collinare, il Roero sipresta a diverse letture da viaggio. Percorrerlo in auto ècomodo e permette di apprezzare il reticolo stradale im-merso tra vigneti e frutteti.Percorrerlo in bici permette di acquisirne anche gli odori,percorrerlo in Camper permette di assaporarne anche lesuggestioni notturne, soprattutto nei mesi estivi costellatida decine di iniziative culturali ed enogastronomiche.Percorrerlo a piedi, per chi ha voglia di un viaggio all’in-segna della lentezza, permette infine di accordare i propripassi alle emozioni del cuore e di scoprire sentieri intrisidi profumi e di storia.Il territorio che nel corso dei secoli fu attraversato dai visi-goti, dai burgundi, dai longobardi e dai franchi trovò neimonaci i primi custodi dell’antica sapienza vignaiola roma-na. I religiosi si dedicarono al miglioramento delle tecnichevitivinicole e prepararono il terreno ai futuri signori feuda-li, capitanati dalla famiglia degli Aleramici (il cui caposti-pite Aleramo era figlio di Guglielmo, di stirpe franca,

Pollenzo

Monticellod’Alba

CULTURA

di Laura Napoletano

Page 35: Visto da l'Altraitalia

ECOTURISMO

entrato in Italia al seguito di Guido da Spoleto - A.D. 888 -e al servizio di Rodolfo II di Borgogna re d’Italia ).In perenne conflitto con le truppe di e ,gliAlemarici possedevano alcuni castelli sparsi sulle roc-che e lasciarono gradualmente il passo alle varie casaneartigiane, nelle quali emerse con forza quella dei Rotàriche estese il proprio dominio sull’intera area.Verso gli ultimi vent'anni del 1800 la zona che nel medio-evo era stata denominata Astisio prese gradualmente ladenominazione Roero, derivata dal grande casato astigia-no che possedeva buona parte dei castelli della zona, e sispecializzò nella coltivazione della vite arrivando all’at-tuale superficie di oltre 1000 ettari.

L’eterogeneità dei caratteri geologici di questo angolod’Italia fanno sì che in Roero si coltivino prodotti diversi,tutti di elevato valore qualitativo. Arnesi (vitigno a biancabianca), Favorita, Nebbiolo (colore rosso rubino), Barbera(rosso) rappresentano le punte di diamante della produzio-ne territoriale che però si offre ai degustatori anche con pro-dotti molto localizzati come il Brachetto (valorizzato con ilnome di Birbet), il Dolcetto, la Bonarda Piemontese, il Mo-scato bianco e vitigni internazionali come il CabernetFranc, il Sirah ,il Riesilng e il Merlot.Vero e proprio tempio degli appassionati di enologia, ilRoero si offre agli appassionati anche e soprattutto per isuoi splendidi scenari urbani e architettonici, trovando in

il proprio fulcro e il punto di partenza per suggestiveincursioni nei dintorni.Considerata, con i suoi 28mila abitanti, capitale storica delRoero, annovera tra i suoi punti forti la “Zizzola”, uncurioso edificio ottagonale che nel tempo è diventato ilsimbolo della città.

Asti Alessandria

Brà

Bra

La “Zizzola”

Page 36: Visto da l'Altraitalia

La Chiesa dei Battuti Bianchi e la Parrocchiale di Sant’An-drea contendono a Santa Chiara (splendida opera baroccarealizzata da Bernardo Vittone) il primato di una tappa turi-stica e invitano a una passeggiata tra gli edifici storici chenascondono suggestivi cortili.

Progenitrice del fenomeno Slow-food, Bra si presentaannualmente ai propri estimatori con “Cheese” rassegnainternazionale incentrata sul formaggio e invita i suoiospiti ad assaggiare la “sautissa ëd Bra”, un insaccato pro-dotto con carni bovine riconosciuto come Prodotto Agro-alimentare Tradizionale (P.A.T.) italiano, un tempo desti-nata principalmente alla comunità ebraica di , aicui membri la religione impediva di consumare insaccatia base di carne suina.

vanta origini romane, facilmente intuibilidall’impianto delle vie ortogonali e dagli archi di trionfo.Ricca di chiese, conventi e opifici, la cittadina del Roeromerita di essere visitata per il Museo Adriani nel PalazzoGotti di Salerano, per Palazzo Salmatoris e per la passeg-giata dei Bastioni.

Cherasco vanta una lunga tradizione nell’elicicoltura. Dal-le tradizionali “lumachiere”, si è passati a veri e propri alle-vamenti a ciclo biologico completo suddivisi in reparti econ alimentazione specificatamente selezionata, sottol’attenta visione dell’Istituto Internazionale di Elicicoltu-ra che svolge attività di assistenza e formazione agli ope-ratori e di promozione del prodotto (si consiglia di degu-starle “alla cartunera”, uno dei metodi più tradizionali perassaporare le lumache). Proseguendo nell’itinerario, siarriva a (Pollentia), custode di antiche vestigiaromane come l’anfiteatro. Nella cittadina ha sede dal 2004l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, la pri-ma università al mondo nel suo genere, voluta da Carlo

Petrini, fondatore del movimento Slow-food. I corsi at-traggono molti studenti stranieri (più del 50% dei parteci-panti) .Tappa successiva della scoperta del Roero è rappresentatada , situata su un poggio che dominala Valle Tanaro (il paese deve il suo toponimo alla vittoriadel condottiero romano Stilicone sui Goti di Alarico) e cheospita la grossa frazione di con la celebre e omo-nima azienda vinicola.Superati i paesi di , , , si arrivaa , (considerata una delle capitali della ristora-zione roerina) nel cui perimetro è presente la Parrocchiadi San Giovanni Battista - che risale al Seicento - e unachiesetta campestre dalle linee barocche con una penden-za simile a quella della Torre di Pisa.Castagnito vanta una frutticoltura specializzata che anno-vera in prevalenza pesche e pere e confina con

letteralmente abbracciato alla sua rocca che ospitail castello degli Ajnaldi (o Eginaldi) costruito tra il XI eXII secolo, e la cappella di San Sarvasio. Nel piccolo bor-go piemontese meritano di essere assaggiati gli “Gnocchiall'ossolana”, la lepre “in Civet” e il risotto coi porcini.

(il cui nome deriva dalla casata che diedei natali a VittorioAlfieri) con il suo castello seicentesco e ilMuseo delle Arti e Tradizioni, (con il castello chefu residenza reale di Carlo Felice di Savoia) e , diorigine ligure e con lo stupendo campanile parrocchiale,conducono il viaggiatore alla meta di , altra pietramiliare del Roero. Sede del grande mercato ortofrutticolodella zona, Canale ospita l'Enoteca Regionale del Roeroed è terra d'elezione della pesca.Le fragole e le castagne rappresentano invece il bigliettoda visita di (oltre all'ormai celebre vinoArneis), raggiungibile da Canale dopo alcuni ripidi tor-nanti. Dopo aver visitato il castello che ospitò nel 1158l'imperatore Federico Barbarossa, si muove in direzionedi che sorge in una spettacolare posizio-ne geografica, e viene attraversato da un ponte costruitosulla voragine che divide la Valle Tanaro dai declivi bo-scosi dell'alto Roero. Il castello di rap-presenta il fiore all'occhiello di un paese contrassegnatoda strette e ripide stradine mentre sioffre ai visitatori con la prelibata fragola locale, divenutonegli anni un prodotto di grande qualità.

Cherasco

Cherasco

Pollenzo

Santa Vittoria d’Alba

Cinzano

Monticello Piovesi GuareneCastagnito

Castelli-naldo,

Magliano Alfieri

GovonePriocca

Canale

Monteu Roero

Montaldo Roero

Baldissero d'Alba

Sommariva Perno

provenienti da una cinquantina di paesi

Bra, Parrocchiale di Sant'Andrea

Cherasco, Arco di Belvedere

Priocca

34

CULTURA

Page 37: Visto da l'Altraitalia
Page 38: Visto da l'Altraitalia

36

Nato a Santa Vittoria D'Alba, nel Roero Cuneese, il 14 ot-tobre del 1789, Carlo Giuseppe Bertero manifestò fin daragazzino la sua grande passione per le piante. Papà Giu-seppe e mamma Anna Maria Albrigo lo iscrissero peròagli studi di filosofia, studi che il giovane intraprese adAlba sotto la guida di Gardini, grande letterato dell'epoca.Il nipote dello stesso Gardini capì però la vera passionedel ragazzo indirizzandolo verso il mondo medico e bota-nico, di cui egli stesso era rispettato esponente.Bertero si iscrisse alla facoltà di medicina dell'Universitàdi Torino e nell'ateneo piemontese divenne amico di G. B.Balbis, stimato botanico del regno.Mantenendo fede alla propria vocazione, nel 1811 Berterosi laureò con una tesi sulle specie medicinali del Piemontee nell'opera conclusiva della carriera di studi c'erano scrittii suoi anni futuri. Chiamato a coprire durante il regime na-poleonico la carica di segretario del Jury de Médicine, ilgiovane scienziato seguì la strada di tutti gli appassionatinapoleonici dell'epoca.

Trasferitosi a Pavia dopo la caduta del Bonaparte (il dot-tor Balbis era stato medico capo dell'armata napoleonica)Bertero rinunciò a prenderne il posto durante restaurazio-ne, nel collegio medico dell'Università di Torino, per se-guire il suo istinto di naturalista. Così iniziò la sua vita diescursioni e di grande amore per il mondo botanico.Risale a questi anni la nascita delI'Herbarium Pedemonta-num, un catalogo minuzioso di tutte le specie botanichedella regione alpina, che avrebbe trovato la sua conclusio-ne nel 1826 e che ancora oggi è vanto dell'ateneo italiano.Il 1816, in pieno vento di restaurazione monarchica, videpartire l'ex napoleonico alla volta dell'Europa. Berterovisitò gli erbari di Parigi e studiò approfonditamente lalingua spagnola e inglese. Deciso a intraprendere nuovistudi in terra americana, utilizzò la sua laurea in medicinaper imbarcarsi come medico sulla nave “Guadalupe”, di-retta alle Antille. Lo scienziato rierano si fermò per dueanni a “Grand Terre de la Guadalupe”, esercitandovi ilmestiere di medico e risparmiando i fondi necessari perintraprendere i suoi studi naturalistici.Oggetto dei suo i desideri scientifici era la flora tropicale enelle Antille ebbe modo di placare la sua sete di sapere.Nel 1818 i giornali raccontano dei nuovi studi a Santo To-màs (una delle isole delle PiccoleAntille), il 1819 lo vedràinvece a Portorico. Santo Domingo e Haiti invece saranno

di Laura Napoletano

CULTURA

Page 39: Visto da l'Altraitalia

studiate negli anni 1820 e 1821. Placata temporaneamen-te la sua fama naturalistica, Carlo Giuseppe Bertero ri-tornò una prima volta in Piemonte, per continuare nelleterre natie le sue escursioni botaniche.Tra il 1821 e il 1826 il giovane scienziato ebbe modo diconfrontare le sue intuizioni con quelle di altri luminarieuropei. Strinse soprattutto grande amicizia con il profes-sor Candollé, che più tardi, battezzò una delle piante con ilsuo nome (oggi è infatti possi

genere delle “Berteroa” tra lespecie botaniche delle crucifere).Ma l’aria di casa non bastava all’infa-ticabile piemontese. Nel 1827 il botani-co ripartì alla volta del Nuovo Mondo,con destinazione Cile, non prima diaver preso lezioni di pittura.Dopo una navigazione di 110 giorniraggiunse le coste cilene per iniziareuno straordinario lavoro scientifico,unito a quello illustrativo. In terra suda-mericana l’italiano raccolse duemilaesemplari di 300 specie diverse, tra lequali vi erano tante piante sconosciute.Bertero le classificò e formò una colle-zione che avrebbe trovato alloggio neipiù grandi atenei d'Europa.Parte della collezione italiana fini a Gi-nevra, nell'erbario di Delessert ; il restovenne venduto e frazionato tra i vari istituti di Berlino,Kiev, Nancy, Leida, Torino e Montpellier.Altra tappa della permanenza americana di Bertero ful'isola cilena di Fernandez. Egli vi si recò con l'amico bota-nico inglese Caldelough descrivendo e illustrando perso-nalmente le piante che via via riusciva a scoprire.

Ne “El Mundo Cileno” egli presentò la sua fatica naturali-stica iniziando una pubblicazione ordinata alfabeticamen-te. La

arrivò alla lettera Q, interrom-pendosi a causa dei gravi disordini politici che dilaniaronoil giovane paese sudamericano.Ma le amare vicende umane non erano nei pensieri priori-tari dello studioso italiano. Nel 1830 Bertero si imbarcò

alla volta di Tahiti per approfondire le sue ricerche botani-che. Decise di tornare a Valparaiso nel 1831 e intraprese ilsuo ultimo viaggio verso il continente americano. La terrache tanto lo aveva affascinato dal punto di vista naturali-stico, non la avrebbe mai più rivisto vivo.Carlo Giuseppe Bertero scomparve tra le onde del Pacifico

in seguito a un naufragio e con granparte della sua collezione vegetale.Del suo lavoro rimasero però varietracce. Nella biblioteca dell'Ortobotanico di Torino si trovano ancoraoggi i suoi libri manoscritti conside-rati ancora testi sacri dello studiomondiale della botanica.Il nome Bertero è presente nelle 264specie vegetali che ne portano il no-me, nella firma delle sue opere e nel-la carica di socio onorariodell'Accade-mia delle Scienze, ma ènell'omaggio di un console america-no che la memoria dell'italiano hatrovato il miglior tributo. A lui infat-ti l'amico Morenheutj console statu-nitense per le isole Oceaniche,pensò nello scegliere il nome peruna delle isole dell'Arci-pelago de-gli Amici (le attuali isole Tonga)scolpendo il nome di Bertero nelgrande libro della Geografia.

“Lista Plantas que han sido observada en Chili porel doctor Bertero en 1828”

bile tro-vare il

37

ITALIANI NEL MONDO

Berteroa incana

Giardino Botanico di Torino

Page 40: Visto da l'Altraitalia

Milani realizza un'opera davvero attuale, vista anchel'imminente elezione del Capo dello Stato e il precarioequilibrio parlamentari senza veri vincitori (a parte Gril-lo, ma per quanto tempo?) e vinti.Anzi, al di là della com-media, potrebbe non sorprendere che un giorno il nuovoPresidente della Repubblica possa essere un nome a caso,un Giuseppe Garibaldi qualunque, come l'ottimo ClaudioBisio protagonista, che si rivela un Capo dello Stato mi-gliore dei vari parlamentari di professione che agognanola carica: Peppino Garibaldi è infatti un semplice bibliote-cario con la passione per la pesca alla trota; vive in un pesi-no di montagna; è ottimista nonostante le accuse del fi-glio. Viene eletto per sbaglio al Quirinale a seguito di unmancato accordo tra i partiti, che, quasi a sfottò, cercano

Page 41: Visto da l'Altraitalia

un nome simbolico quanto ineleggibile, puntando quindisu quello di Giuseppe Garibaldi. Peppino si ritrova cosìcatapultato dalla sua piccola realtà ai palazzi del potere,in un ruolo non suo. Si trova a disagio con il protocollo,con la vita pubblica.Ma egli ha qualcosa che gli altri non hanno: è una personaonesta e di buon senso. È l'emblema dell'uomo comuneche entra nelle istituzioni e riconquista il Paese, restandolontano dai giochi di potere e dagli “intrighi di corte”.

Al di là della commedia, come detto, v'è un richiamo daparte del regista alla responsabilità civile, al non voler so-lo distruggere quanto c'è, ma a ricrearlo, a confrontarsicon i gravosi problemi e con compiti che forse possonosembrare non essere di competenza dell'uomo comune.

Con la sua pellicola e la sana buffoneria di Claudio Bisio,attore di grande e dimostrata intelligenza, “

invita lo spettatore a intraprendere un per-corso di rieducazione civica e civile. Nell'Italia di oggi cen'è proprio bisogno.

BenvenutoPresidente!”

39

Page 42: Visto da l'Altraitalia

Per quanto sia originario di alcune regioni dell'Asia cen-trale, l'aglio risulta coltivato nell'area del Mediterraneoda tempi assai remoti. Era ben conosciuto dagli antichiegizi, dai greci e dai romani, sia per l'inconfondibile e for-te sapore aromatico sia per le spiccate proprietà curative,antisettiche e stimolanti, dovute alla presenza di un olioessenziale. Dalla specie originaria sono derivate le varie-tà orticole differenti per alcune caratteristiche vegetativee soprattutto per il colore degli spicchi, che in numero da6 a 14 costituiscono il bulbo, detto comunemente testa.L'aroma più o meno intenso e gradevole dipende in granparte anche da fattori climatici e di terreno.

I bulbi dell'aglio si raccolgono in estate, quando la vege-tazione aerea si è ormai completamente seccata.

L'aglio è una pianta di facilissima coltivazione e di buonaresa, purché sia a pieno sole (a mezz'ombra la vegetazioneintristisce) ed abbia terriccio sciolto, fertile (usate conci-me ricco di fosforo e potassio) e ben drenato, per evitare

ristagni d'acqua. Come abbiamo già detto, per ottenere confacilità delle piante di aglio dovrete mettere a dimora i bul-billi ben distanziati fra loro e con l'apice rivolto versol'alto, da novembre a marzo, a seconda della mitezza delvostro clima, per avere il raccolto nell'autunno successivo;evitate di effettuare la semina che, se non fatta da profes-sionisti, rischia di dare poche soddisfazioni.Annaffiate senza eccedere nella stagione asciutta ed evita-te il più possibile i ristagni d'acqua che possono provocareil marciume del bulbo. In primavera fate attenzione agliafidi che possono infestare le piante. D'estate, man manoche appaiono, eliminate gli steli fiorali per favorire l'in-grossamento dei bulbi, cioè le cosiddette teste d'aglio.

QUANDO SI RACCOGLIE

COME SI COLTIVA

Page 43: Visto da l'Altraitalia

COME SI PREPARA PER LA CONSERVAZIONE

COME CURA DELLA PRESSIONE ALTA

NEI DISTURBI DA MENOPAUSA

PER I VERMI DEI BAMBINI

UN RIMEDIO CONTRO I CALLI

UN BAGNO RILASSANTE

UN BUON ACETO DA CONSERVARE CON CURA

Le teste si conservano senza precauzioni e si mantengonofino alla successiva raccolta.

Uno spicchio d'aglio pestato e fatto cuocere per cinqueminuti in un quarto di acqua calda. Filtrare e berne metà almattino, metà alla sera.

tre spicchi tagliati a fettine e messi a macerare in 200 gdi buona grappa. Berne un cucchiaio a digiuno.

uno spicchio schiacciato e fatto bollire per 3 minuti in unquarto di latte. Va bevuto in giornata eventualmente ad-dolcito con un cucchiaino di miele.

Ungere il dito con olio di ricino: applicarvi uno spicchiotagliato a metà e fasciare. Tenere tutta la notte. È bene ripe-tere l'operazione sino all'eliminazione completa del callo.

Pestare in un mortaio 2 spicchi d'aglio, aggiungere un cuc-chiaio di rosmarino, uno di salvia ed uno di alloro. Bollirein un litro d'acqua per 5 minuti. Filtrare e versare nel-l'acqua della vasca.

Mettete a macerare in 1 litro di aceto 3 spicchi d'aglio pe-stati, due chiodi di garofano, un pezzetto di cannella, uncucchiaino di dragoncello. Filtrare dopo otto giorni. Dausare per insalate aromatiche.

Page 44: Visto da l'Altraitalia

Forse il ristorante non sarà mai un'alternativa al medico oallo psicologo, ma la sfida di sostenere l'anima nelle suebattaglie quotidiana è una partita che l'enogastronomianon può rifiutare di giocare.Mario Pedrazza ispira il suo locale alla filosofia del colo-re, del buon umore e della sperimentazione di piatti chepossano assegnare alla cucina e all'esperienza del man-giar fuori casa nuovi significati e nuovi scopi. I suoi piattivengono sovente accompagnati da eventi musicali live ekaraoke, perché anche il canto ha effetti sorprendente-mente benefici per lo spirito.

Si, è un piatto che ho conosciuto attraverso mia cognata,di nazionalità messicana. Il cocco contribuisce al senso difelicità attraverso una particolare tipologia di grassi cheinfluiscono sul nostro umore. Ho rielaborato e persona-lizzato la ricetta di questa ricetta, di origine caraibica, ag-giungendo una salsa a base di miele, marmellata, panna,cognac e senape in cui intingere la coda di gambero. Ilmiele contiene infatti quercetina, una sostanza che aiutanella prevenzione della depressione.

Signor Pedrazza, nel suo menù compare un piatto, le co-de di gambero al cocco, che stimola l'umore e la curiositàsolo a immaginarlo.

Page 45: Visto da l'Altraitalia

Recentemente, nell'ambito di una manifestazione locale,ha elaborato anche un risotto al cioccolato, di cui le pro-prietà anti depressive sono note. Perché ha scelto di abbi-narlo proprio al risotto?

Perché il risotto è un piatto che amo particolarmente: ri-chiede cura, attenzione e affetto da parte dello chef, e quin-di si sposa perfettamente alla filosofia del cibo antidepres-sivo. In caso contrario, se abbandonato a sé stesso, nonesprimerà mai tutte le sue potenzialità. La ricetta che hoelaborato si basa su una mantecatura a fuoco spento. Lescaglie di cioccolato fondente sono accompagnate da gra-na padano - più delicato del parmigiano - ananas, burro,panna e cognac. La spumatura ideale è fatta con lo spu-mante, che esalta l'aroma e la fragranza del piatto.

Indubbiamente. Gli asparagi, le bietole e le uova possonosposarsi in una reinterpretazione della tipica torta pasqua-lina, dove sulle sfoglie di pasta matta si dispongono a stra-ti il ripieno di uova, ricotta, parmigiano, bietole, maggio-rana e carciofi.Alle patate la tradizione ligure appenninicadedica una ricetta simile, la torta baciocca, a base di pastamatta e un ripieno di patate, funghi secchi saltati in olio erosmarino, reidratato da una pastella a base di latte, parmi-giano, farina e pepe bianco. Rimane solo da consigliare ilettori su come cucinare le cozze, ricche di vitamina B12,di selenio, di iodio, di proteine e di zinco.

Tra i cibi antidepressivi spiccano le bietole, gli asparagi, leuova e le patate blu, un prodotto di nicchia originario delPerù e adattatosi ottimamente alla regione del Piave. Pareche la cucina ligure possa dire la sua sul palcoscenico diquesta gastronomia ispirata alla ricerca del buon umore.

Page 46: Visto da l'Altraitalia

Con le cozze preferisco rimanere nella sfera della tradi-zione e della semplicità più spinte. Le adoro cucinate allamarinara, con aglio, olio e una foglia d'alloro, bagnatecon vino bianco e cosparse di prezzemolo.

Serve certamente coraggio da parte di noi chef, e serve lacapacità di accompagnare il piatto a una comunicazionebasata sulla relazione e sul dialogo col cliente. Oggi le nu-ove tecnologie ci agevolano in questa sfida, che può esse-re vinta.

Come può questa cucina, non priva di forte originalità,riuscire a fare breccia in uno scenario tradizionalista co-me il mercato italiano?

Page 47: Visto da l'Altraitalia

Un metodo naturalerende cani e gatti

sgraditi alle zecche

Psorinum Complex

All'arrivo della stagione più calda le zecche sono

nuovamente in agguato, in attesa delle loro vittime.

Un efficace composto omeopatico allontana il pericolo

delle malattie causate dalle punture delle zecche.

Herbamed AG9055 Bühler

www.herbamed.ch

Page 48: Visto da l'Altraitalia

www.haus-trocknen.ch

Abitare all'asciutto

grazie all'elettroosmosi

Il procedimento

con comando elettronico

impedisce all'acqua di salire

L'umidità

nella muratura

può causare

costosi danni

Drymatli risolve con la

massima affidabilità

Drymatli risolve con la

massima affidabilità

Haus-Trocknen.ch AG

Sennweidstrasse 1a

8608 Bubikon ZH

055 243 44 50