Visto da L'altraitalia - Settembre 2011

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Numero di Settembere

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l’altraitalia 1

di Maria C. BernasconiEDITORIALE

Moltissime sono state le notizie di cronaca, politica, finanza che hanno riempito lepagine dei quotidiani durante il periodo estivo e tante, troppe, le interviste e le dichiara-zioni rese da “personaggi perbenisti”, per lo più facenti parte della classe politica.Come voi, attraverso i giornali, ho avuto modo di seguire le reazioni degli italiani inseguito all'ultima manovra “lacrime e sangue”. Ma per evitare di finire come la Grecia,come si può non essere d’accordo? A me, comunque, riesce difficile accettare lerichieste di coloro che richiedono austerità e sacrifici, che una simile situazionesenz’ombra di dubbio impone, quando, in sostanza, questi “coloro” predicano bene erazzolano male!Alcuni esempi?

Il caso del Ministro “puffo” (così lo ha definito un autorevole settimanale italiano). Certo, avete capito bene, sto parlandodel Ministro Brunetta, uno di quelli che la morale la sa fare molto bene; chiede agli italiani rigore, ma mobilita mezzaCampania per convolare a nozze in gran segreto con la sua Titti (rigorosamente in abito Versace), organizzando un matri-monio che farebbe invidia al miglior regista di Hollywood. Altro “modello” comportamentale? Quello del MinistroTremonti: chiede sacrifici agli italiani, vuole dare la caccia agli evasori, ma paga l'affitto in nero perchè troppo preso dallavoro.

E non mancano nemmeno le donne in questa hit parade del moralismo. Gabriella Carlucci, parlamentare e sindaco diMargherita di Savoia, commenta così la notizia dell’approvazione per l’installazione di un sistema di telecamere nel suoComune: l’installazione garantirà la sicurezza ai cittadini e agevolerà il lavoro delle forze dell’ordine, in particolare dellapolizia municipale. E lei che fa? Lascia la sua auto in una zona delimitata da un evidente divieto di sosta per oltre tre oredurante le quali l’onorevole si trattiene nella sede del suo partito.

La presidente della Regione Lazio Renata Polverini, che aveva partecipato ad una conferenza contro i privilegi della casta,prende un elicottero per volare da Roma a Rieti (60 km circa) per partecipare ad una iniziativa sul ... peperoncino. Beh,niente di grave, direte voi! E avete ragione, perchè il sistema dei dossier e dei ricatti, delle amicizie interessate,

strategiche, degli intrighi e degli scandali e ben più grave e riguardatutta la classe politica.

duegiornalisti del Cor-riere della Sera, col sottotitolo “ ” e con l'aggiunta di un ca-pitolo extra.Io l'ho letto e ci ho trovato aerei di Stato che volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare Sua Eccellenza anche a unafesta a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d’oro da scuderie di cavalli. Indennità impazzite al punto che ilsindaco di un paese aostano di 91 abitanti può guadagnare quanto il collega di una città di 249mila. Candidati “trombati”consolati con 5 buste paga. Presidenti di circoscrizione con le auto blu. Ho letto storie stupefacenti, numeri da bancarotta.

Come vi dicevo sopra, non contesto la necessità di provvedimenti anche duri. Ma dal momento che, pur vivendo ormai datempo immemorabile in Svizzera, non ho mai perso di vista le mie radici, mi sento presa in giro, soprattutto dopo il golpenotturno che, con un paio di emendamenti, ha stravolto all'ultimo istante la manovra di Tremonti che prevedeval’adeguamento delle indennità dei parlamentari italiani a quelle dei colleghi europei. Si, signori, la casta è ancora salva!

Rimangono i vitalizi dei parlamentari che, grazie ai 2.238 assegni staccati ogni mese da Camera e Senato per gli “ex”,comportano un esborso annuo da 218,3 milioni di euro. Le auto blu, che sono oltre 15 mila e costano 1 miliardo di eurol’anno, non potranno avere in futuro una cilindrata superiore a 1.600, ma quelle in servizio saranno tenute fino alla rottama-zione. I rimborsi elettorali ai partiti per le elezioni, che pesano per 180 milioni di euro, saranno ridotti, ma solo “dallaprossima legislatura” e solo del 10 per cento: 18 milioni appena di risparmio. Il rigore sulla politica può attendere! Non èsolo un insulto ai cittadini chiamati a farsi carico della crisi, ma è una presa di posizione che rischia di delegittimare tutta laclasse dirigente del nostro Paese.Non è più una questione solo economica: è una questione che riguarda il decoro delleistituzioni. La rappresentanza. La democrazia stessa.

delleconcentrazioni di interessi e di potere, delle alleanze

A fine 2008 è uscita la versione aggiornata del best-seller “ ”, curato da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo,La casta... e continuano ancora a esserlo

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Armando RotondiMaura SantandreaChristian Testori

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V

l’altraitalia

Sotto la lenteLA CRISI ECONOMICA

L’INTRUSO

OPINIONI

ASTROLOGIA

L’Italia nel baratro 14

Intervista a Cono Merendino 16

Sestri Levante ... crisi calante 18

Distruzione Creatrice 20

La fretta dei trentenni 3

Frecciatine 4

L’oroscopo del mese 40

Mutua fecondazione 26

Bud Spencer 28

L’albicocco 34

Tempo di insalate 36Ricette 38

La curiosità 24

La vedova nera 30

ATTUALITÀSOCIETÀ

Perché? 7Chissà perché NO TAV 10

Dipendenza da Internet 22

GrazieAmy 27

CULTURAPSICOLOGIA

FILOSOFIA

I SEMI DELLA GIOIA

MUSICA

CINEMA

RACCONTI

BENESSERE E SALUTE

ENOGASTRONOMIA

SOMMARIO

È con grande piacere che vi comunico la nomina a vicedirettore di un nostro giàapprezzato redattore. Si tratta di Manuel Figliolini che subentra a Gianni Lercariche ha cessato la sua collaborazione con la nostra associazione nello scorso mese digiugno.

Manuel Figliolini è nato nel 1976 a Luino (VA).

Gli eventi della vita gli fanno trovare rifugio nella scrittura alla quale dedica moltodel suo tempo. Reduce da studi linguistici decide di dedicarsi alla conoscenzadell’altro viaggiando, fino al trasferimento definitivo in Francia, dove continua acoltivare la sua passione per la scrittura allargandola anche al territorio d’Oltralpe.

Vivere all’estero lo ha portato ad apprezzare sempre più le tradizioni, la storia e lacultura del nostro PAESE. La vita alla volte fa dei giri strani e l’amore riporta Manu-el Figliolini nei suoi territori natali.

Nel settembre 2008 si avvicina al progetto “L’altraitalia”: la totale libertà di giudi-zio e la mancanza di un’autorità politica gli fanno riscoprire l’amore per il giornali-smo. Nel 2008-2009 segue corsi di giornalismo ed editing per migliorare le proprie

tecniche, nel frattempo “L’altraitalia” gli affida la rubrica di moda a partire da settembre 2009. Dal novembre 2010 si dedicatotalmente al progetto “L’altraitalia”, nella rivista e nell’organizzazione di eventi culturali, anche per avvicinarsi maggior-mente agli italiani che all’estero hanno provato le sue stesse emozioni.

di Rossana P. Seghezzi e Maria C. Bernasconi

l’altraitalia 3

L’intruso

Viviamo nell’epoca della velocità, si sa. Ma è anche l’epoca dei mammoni, degli eterniragazzini, del “eh va beh, c’è tempo”. Voglia di crescere, maturare, assumersi responsabili-tà poca, voglia di avere tutto e subito tanta, troppa. E poi, scocca la magica ora: quellamezzanotte unica nella vita che ci strappa ai 20 e ci consegna agli “enta” e saranno diecianni di fretta. Oddio, ho trent’anni ... Devo sposarmi, comprare casa, fare figli, affermarminel lavoro. Non tutto in quest’ordine preciso ma tutto assolutamente. Pacchetto completo.E se qualcosa non ci riesce? Siamo fallite, zitelle, carne marcia. Ho appena compiuto 30 anni e quest’anno mi sono piombatisul collo quattro matrimoni: due delle amiche di sempre,

Scatta la molla? È una forma di auto definizione: son trentenne e mi sposo, sono in regola con il resto del mondo.

Non si scherza più, ormai il mondo adulto è lì che aspetta, che cosa, mi domando io. Ci si sposa per amore, giusto e sacrosan-to, ma perchè non a 25 o 35 o 45? Perchè 30 è la cifra giusta? Sono quesiti che mi inquietano, spossano e sconquassano.Allora mi rimane poco tempo ... devo correre, trovare qualcuno che mi sposi prima dei 31 altrimenti non starò al passo con lanostra società. Chi resta indietro è perso ... oddio devo andare.

del mio paesello, ai quali sono sopravvissuta, i prossimi due asettembre. Tutti si sposano a trent'annni, cos’è?

AAA cercasi marito, ovviamente 30enne!

ATTUALITÀ

La fretta dei trentenni

Manuel Figliolini

Frecciatine

l’altraitalia 4

OPINIONI

Certo che l'Italia è uno strano Paese: si tende a piangersiperennemente addosso lamentandosi perché tutto va male,perché non si arriva alla fine del mese, perché lo Stato nonda il sostegno desiderato, perché l'INPS é sull'orlo della ban-carotta, perché quando si va in pensione si ricevono dueLire, perchè le Istituzioni preposte ti dimenticano ...

Ma Giovanni Battista, dov'è che trovi la stranezza dellasituazione direte voi!?

Qualche cosa di sicuro già sapete: per questa volta mi sonopermesso di appoggiarmi a delle annotazioni molto puntua-li di Mario Giordano, giornalista italiano che ha appena ter-minato una fatica investigativa sfociata nella pubblicazionedi un libro, edito da Mondadori, intitolato " ".La mia aggressiva premessa riportata in titolo, è un passag-gio contenuto nel già citato libro ove Giordano commenta:"...

..."

La stranezza, per ritornare a bomba, é che se una parte deimiei amici italiani piange e sembra averne ben donde,

fottenza verso i suoi connazionali (io ce l'ho fatta e tu... no!!!) , rivendicando i suoi "diritti acquisiti" senza ombreper dubbi o perplessità o crisi etica rispetto alla sua posizio-ne...diciamo, per usare un eufemismo, di soggetto privile-giato. Di principio chi ride riceve delle indennità pensioni-stiche che, di primo acchito, nella forma, "gli spettano perlegge".

Quante situazioni però che da anni attendono delle "spet-tanze per legge", senza ricevere uno straccio di risposta? ...e quante situazioni dietro la "spettanza di legge" nascondo-no losche manovre tecniche diaboliche per "costruire talespettanza" ... ? L'ultimo rapporto Inps dice che in Italia ven-gono erogate per un importomedio di Euro all'anno. Fate un paio di calcoli ... pos-sibile?

Un pensionato (uno di quelli veri) ha ricevuto la prima pen-sione mensile Inps al netto di Euro 0.78. Ci si può compera-re un litro di latte (forse) o tre rotoli di carta igienica.

Il conteggio?Pensione lorda: Euro 420.12

Contributo ex-Onpi Euro 0.01Trattenute Irpef Euro 106.64

Saldo Irpef Euro 272.47Add. Reg. Euro 23.00

Arrotondamento pagamento Euro 0.78

Un neo-pensionato, infartuato ed invalido (uno vero), ave-va presentato una richiesta di pensione ricevendo d'entratala risposta: "

". Finora non ha ricevuto risposte: almeno un si oun no. Niente di niente ed in questo caso di tratta di pochiEuro.

Il più ricco pensionato d'Italia Inps ha un nome ai più scono-sciuto: . La sua pensione? Euro almese! Tradotto nelle vecchie Lire: !64 anni, ingegnere elettronico, corsi di perfezionamento ingiro per il mondo ed infine Direttore Generale di Tim.

In pensione si annoiava e quindi ha accettato, sembra amalincuore, di restare consigliere d'amministrazione diTelecom e amministratore delegato di Ecotel International,e tanto per arrotondare con i cumuli di gettoni di presenza, èdiventato presidente del consiglio di amministrazione diEnertel Servizi. Cosa ne pensate?

Questo caso emblematico per porci una semplice domanda:malgrado gli alti contributi pagati dal precitato nel corso del-la sua vita lavorativa lui riceverà comunque di più (tanto di

Sanguisughe

per fare questa inchiesta mi sono buttato a capofitto,sono riuscito ad aprire alcune porte segrete, ho letto, stu-diato, mi sono sorpreso, amareggiato indignato. Ho avutoanche un pò di orticaria, certo, irritazione cutanea e rigon-fiamento di zebedei

24 milioni circa di pensioni

attenda, stiamo ancora valutando le richiestedel 2009

Mauro Sentinelli

un'altra se la ride alla grande, magari sotto i baffi, aggiun-gendovi del suo, avendo sovente un atteggiamento di stra-

10.200

Importo netto del pagamento Euro 0.78

90.0002 miliardi all'anno

Un esempio della parte "piangente" degli italiani:

Qualche esempio della parte "ridente" degli italiani:

di Giovanni il Battista

Irritazione cutanea e ...... irritazione di zebedei

l’altraitalia 5

più) di quanto versato prospettandogli di cuore una duratadi vita normale! Per quanto l'Inps esborserà in più, chi nepagherà il fio? Magari qualche vero pensionato, qualcheprecario qualche giovane lavoratore che nel momento dipoter percepire la pensione tanto agognata troverà le cassevuote?

Avete presente l'ex primo ministro ? (nellafoto) Lui, nel 1992, tuonò dal suo scranno: "

Det-to, fatto, e mise in atto questa riforma altamente sociale.Questo suo cruccio fu da lui ribadito a più riprese nelle variefunzioni svolte: "

" Diceva ... agli altri. Lui invece si trattò per benino:una pensione Inpdap da Euro mensili ed un'altracome ex-parlamentare di Euro . Anche lui è un tipoche si annoia e quindi si fa nominare presidente della Trec-cani, presidente del comitato dei garanti per il 150odell'Unità d'Italia e senior advisor della Deutsche Bank.

Un onorevole, , eletto deputato il 12 maggio1982 con i radicali, il giorno dopo, il 13 maggio 1982, ter-minò il suo mandato inviando una lettera gentile di dimis-sioni. 1 giorno, nessuna presenza. Risultato? Pensione diEuro mensile!

Vi ricordate di ? Il presidente dellaRepubblica, esatto. Celebre fu la sua frase: "

" e citando il Vangelo aggiungeva: "

".

Facciamo un raffronto fra la sua pensione e quella di un lavo-ratore onesto ed indifeso? Il signor Presidente percepisceuna pensione come ex Magistrato cumulata con quella diSenatore a vita per un totale di Euro mensili. Non mipare che sia il caso di cifrare la pensione di un onesto lavo-ratore ... Quanti secoli ha lavorato come magistrato il signorScalfaro? Quanto basta! Si dice: ! Caspita però!

- CarloAzeglio Ciampi: Euro- GiulioAndreotti: Euro- Romano Prodi: Euro- Lamberto Dini: Euro- Publio Fiori: Euro- Cesare Geronzi: Euro- Duilio Poggiolini: non calcolata, ma sicuramente tanti sol-

dini ... (il famoso ministro della Sanità di Tangentopoli).

E questo senza considerare tutti i privilegi di cui ancoragodono i precitati ed i gettoni di presenza nelle varie funzio-ni che più o meno ufficialmente ancora svolgono!

- Toni Negri, condannato per associazione sovversiva einsurrezione armata con i poteri dello Stato: al mese: Euro

(come deputato rimasto "in carica" (cogliete il dop-pio senso ... ) 64 giorni!

- Elio Catania, ATM di Milano, il signore delle maxi-liquidazioni, all'anno : Euro

- Luigi Cimmino, 50 anni, il signore un po’ superboss delVomero

- Salvatore di Gangi, si dice capo-mafia dell'Agrigento- Giuseppe Rancadore, si dice capo-mafia di Trabia- Michele Greco, detto " il Papa" un po’mafioso- Bernardo Brusca, un pochino mafioso ...- Francesco Madonia, un pochino mafioso- Giuseppe Calò, un pochino mafioso- Renato Curcio, Capo-Brigatista: richiesta fortunatamen-

te respinta.

- Giuseppe Gambel, ex-parlamentare: a 42 anni:Euro mensili.

- Vittorio Sgarbi (conoscete ?): a 56 anniEuro mensili

- Claudio Martelli: a 51 anni Euro mensili- Enrico Boselli: segretario socialista post-tangentopoli a

51 anni Euro mensili- Antonio Martusciello, a 46 anni Euro mensili- Alfonso Pecoraro Scanio, quello delle Pale ... eoliche..: a

50 anni Euro mensili.- Rainer Maser, alto dirigente di alcune società, a 44 anni

da 22 anni riceve Euro annui

Giuliano Amatocosi non si può

andare avanti: serve una riforma vera delle pensioni!

bisogna accontentarsi del giusto, magaridi poco!

Luca Bineschi

Oscar Luigi Scalfarobasta con le

pensioni d'oro c'è chi hatroppo e chi troppo poco: ci sono cifre che danno le vertigi-ni. Non è accettabile

36 mesi

"

...

22.0489.363

3108

15.000

704.651522.000180.000521.000320.000270.000

3108

160.000

8.455

8.4558.455

8.8367959

6.203

239.000

Il gioco del cumulo delle pensioni annue ed affinidi personaggi conosciuti?

Quelle dei "diritti d'immagine”

Quelle baby......in ordine sparso

Oscar Luigi Scalfaro

l’altraitalia 6

- Commesso anonimo del Senato: a 52 anniEuro 120.000 annui

- Francesca Z., bidella: 32 anni. Dal 1983 ha ricevuto Eurodall'Inps contro suoi contributi di Euro

- Manuela Marrone in Bossi, moglie del Senatur, insegnan-te: in pensione a 39 anni

- Leonardo Quagliata, 24 anni, commercialista, già i pen-sione

- I consigilieri regionali pugliesi: dopo 5 anni di attività: unminimo di Euro mensili

- Vito Gamberale, ex amministratore delegato TIM,Euro mensili

- Biagio Agnes, ex-direttore generale RAI,Euro mensili.

- Mauro Gambaro: ex direttore Generale Interbanca,Euro annui.

- Alberto De Petris, dirigente Infostrada eTelecom (filialefrancese): Euro annui

- Germano Fanelli, Presidente o/e consigliered'amministrazione di una decina di societàEuro annui.

- Antonio Baldassare, giudice della corte costituzionale:Euro annui

(e questo senza considerare tutti i privilegi di cui ancoragodono i precitati ed i gettoni di presenza nelle varie funzio-ni che più o meno ufficialmente ancora svolgono)!

- Giovanni Consorte, presidente Unipol,quello dell'affareUnipol Bnl/Fassino PD ecc. ecc.): Euro annui

- Ernesto Paolillo Direttore genarle BPMilano (ora ADdell'Inter) Euro annui

- Di Gronchi,AD BPMIlano, Euro annui- Umberto Giacomelli, anima della Cassa di Risparmio di

Carpi Euro annui(e questo senza considerare i gettoni di presenza nelle variefunzioni che più o meno ufficialmente ancora svolgono)!

Quelli che dopo 14 anni 6 mesi e 1 giorno ...- nel 1982, per esempio, su 674 insegnanti a Roma ne sono

andati in pensione 589. Le bidelle: 211 su 219.

- Donna di 62 anni: doveva essere paraplegica, invece zap-pa la terra e fa jogging

- uomo di Genova: doveva essere totalmente invalido, inve-ce compie furti saltando su tetti e balconi

- uomo veneto: doveva essere paralitico, invece va a balla-re 3 volte alla settimana

- famiglia di 20 persone ad Arzano: dovevano essere inva-lide Inps, invece sono tutte sane ed hanno succhiatodall'Inps Euro (arretrati compresi)

- Olmo Sivieri, 1914, ex-militare: per tutti, in Paese, solo"tanto ammalato" (come diceva suo figlio Gaetano), ineffetti morto da due anni, fatto a pezzi e messo nel freezerin cantina, per continuare a percepire la pensione ...

- figlio adArezzo percepiva la pensione del padre morto 16anni prima!

- moglie di Como, percepiva la pensione del marito morto10 anni prima!

E via di questo passo!

È di questi giorni, di queste ore, la richiesta tassativa dellaCEE e della BCE di procedere, fra gli altri, alla revisionedel sistema pensionistico e del calcolo dell' indennità dadedicare alle persone che vanno a quiescenza: come spec-chietto per le allodole, in Italia, si parla di questa tematicasenza risolvere nulla da almeno 15 anni. Ora dei "non italia-ni" vi obbligheranno davvero a fare questi passi !! e già siparla di "commissariamento" quindi:Direi ben venga ...

Mi fermo: in questo caso non le ma sento proprio di metter-ci qualche cosa di sermonico e magari anche di spiritoso perconcludere la mia fatica. Se ne potrebbe fare un libro ...appunto ... Il Bravo Mario Giordano l'ha fatto e pubblicato .Cambierà finalmente qualche cosa?

Alla prossima con devozione.

280.000 19.000

3783

44.000

26.140

653.000

653.000

600.000

512.900

372.000

342.000323.000

370.000

3.800.000

SI DEVE FARE!Quelle... dorate

Quelle ... bancarie

Quelle di ... categoria

Quelle ... un pò fasulle

Quelle di ... Dario Argento

Romano Prodi

Roma, EUR la sede centrale dell’INPS

SocietàATTUALITÀda fonte Internet

Perchè?Perchè?

Oslo

Venerdì 22 luglio 2011

Isola di Utoja

l’altraitalia 10

Anche se potrebbe non essere il momento giusto per espri-mere questa considerazione devo confessare che in generemi è difficile prendere posizione contro un progetto ferro-viario. Sarà perché la ferrovia anche in tempi di privatizza-zione forzata mi continua a far sperare, se non pensare, adun bene comune, ad un bene un po' meno privato di altri.

O forse perché sovente ci si trova ad interrogarsi sullaragione per cui determinate questioni ambientali in Italianon vengano sollevate a proposito del trasporto su gomma erelative infrastrutture. Quasi che la soglia della comunica-zione possa essere infranta solo a condizione di non toccaredeterminati gruppi di pressione ... e che talvolta questo sem-bri avvenire addirittura sopra la testa di chi contesta colrischio di una loro inconsapevole strumentalizzazione.

Ma molto probabilmente non è questo il caso e i fatti cheriguardano i NO TAV di questi giorni sono invece il sinto-mo diffuso e palpabile di un disagio sociale. Non è difficilecapire infatti perché in tutti questi anni in Val Susa si sia cre-ato un fronte di opposizione all'alta velocità.

Perché si siano costituiti comitati popolari e si sia aggregatoun tessuto sociale capace di organizzare presidi e manife-stazioni. Realtà cioè che col tempo sono riuscite a dare di séun'immagine alternativa al semplice “

”, un'idea che non coincidesse ipso facto con il troppofacile stereotipo del valligiano retrogrado che si oppone alprogresso.

anni e che ha visto come protagonisti oltre agli abitanti dellaval di Susa molte altre realtà consociative impegnante inuna strenua opposizione alla nuova linea Torino-Lione [ ],bisognerà constatare la quantità di argomenti sollevati daquesto movimento e il valore aggiunto di tipo simbolicodella protesta. Bisognerà ammettere cioè che in molti casisono state sollevate questioni che vanno ben al di là del unpuro interesse soggettivo o delle troppo facili relazioni conteorie varie, per farsi portatrici di un risentimento legato siaa problemi contemporanei che ad una loro irrisolta stratifi-cazione accumulatasi nel tempo.

Vale la pena allora parlarne anche oggi, nonostante i recentiscontri. Anche per solidarietà a quei comitati che in questiultimi mesi, a turno, hanno pacificamente presidiato Chio-monte, nonostante le intense piogge del mese scorso e inuna zona che rispetto a Venaus si presenta più difficile: unavallata angusta e stretta, meno facilmente raggiungibile daicontestatori ma forse più facilmente controllabile dalleforze dell'ordine.

Ancor più pensando a quei NO TAV della scorsa settimana“ ” tra i boschi intorno a Chiomonte … dopo averfatto resistenza passiva sulla loro barricata per impedirne lademolizione, alla loro forza impari se paragonata a quelladelle forze dell'ordine. Vale la pena parlarne in considera-zione della superficialità e insofferenza nei loro confrontiriscontrata su alcuni blog con esternazioni talvolta al limitedel fascismo.

non nel mio giardi-no

rifugiati

Nel considerare questa lotta che dura ormai da

1

Chissà perché NO TAVPurchè non sia nel mio giardino

SocietàATTUALITÀdi Paola Zorzi

Per molti dei protagonisti di questo braccio di ferro si è trat-tato evidentemente di dar voce ad una sensazione: quella chedi fatto ha visto per decenni molta “ ” comune relegataall'ultimo posto negli interessi di politici e imprenditori. Per-sone di cui non ci si ricorda salvo quando, nelle vesti di elet-tori o consumatori, li si pretende trasformati in ricettori dicampagne fatte di slogan e palliativi dagli effetti effimeri.

Questo mentre ancora una volta, l'urgenza di dover recupe-rare in fretta e furia ritardi strutturali nei confronti di altripaesi europei pare non possa fare a meno di passare sullatesta e dignità di tante persone. Prima di tutto i lavoratori,nello specifico i pendolari, che se da un lato con il loro lavo-ro quotidiano sono parte dell'asse portante di questo paese,dall'altra sono anche sempre stati gli ultimi ad essere presiin considerazione. (All'inizio nel secolo scorso addiritturac'era chi arrivò a chiedersi con fare sospetto cosa ci facesse-ro alle cinque del mattino questi allarmanti assembramentidi persone sui treni. Naturalmente ... si trattava dei pendola-ri delle officine!)

Anche oggi prima di tutto l'alta velocità, i treni sui qualimolte di quelle persone non saliranno che raramente, quindiquelle stesse merci provenienti dai luoghi in cui è stata delo-calizzata molta parte della produzione europea e mondialesemplicemente perché la manodopera è più a buon mercatolasciando evidentemente una qualche traccia, risentimentoe vuoto intorno. Per quanto riguarda poi le tante preoccupa-zioni sulla salute e sull'ambiente, sono d'accordo, a volte siesagera, ed è anche vero che ad essere pignoli non bisogne-rebbe più muovere un dito con il rischio di un impoveri-mento generale. Ma, dopo Marghera, il caso Eternit e letante morti bianche di cui è disseminata la storia del nostrobel paese, non si fa fatica a capire perché molti cittadini,oltre ad alzare la testa, mettano avanti le mani.

Continua comunque a risultarmi difficile prendere posizio-ne contro un progetto ferroviario … in teoria e in un altrocontesto forse difficilmente criticabile. In Germania adesempio i verdi lo sostengono. È risaputo infatti che in casodi crisi petrolifera il treno sarebbe in grado di offrire un ser-vizio equivalente se non migliore dell'aereo con un enormerisparmio di carburante, minor inquinamento e “in teoria”profitti (o meglio vantaggi) pubblici. Ma è anche vero cheper ora in ballo ci sono solo le spese da condividere mentre,come già avvenuto in Italia in altre circostanze, i profittipotrebbero col tempo prendere altre strade attraversol'ormai collaudata pratica delle svendite di enti pubblici aiprivati. Per non parlare del fatto che anche l'alta velocitàquando portata al massimo implica un notevole consumoenergetico. … l'Italia poi non è certo la steppa, costellatacom'è di bellissime città e d'arte, situate per lo più a distanzacosì ravvicinata le une dalle altre da non superare talvolta iventi, trenta chilometri tanto da chiedersi se questo sia dav-vero il progetto migliore per il nostro paese.

Infine non è certo un buon segno che questo progetto in pas-sato abbia visto in campo i manganelli e oggi si stia realiz-zando attraverso lo sgombero forzato. Forse l'alta velocitàsarebbe stata recepita in altro modo se il numero imprecisa-to di pendolari, studenti e lavoratori che in questi annihanno affollato i treni locali non fossero stati costretti acostituirsi in comitati per essere ascoltati.

Se certe liquidazioni di dirigenti delle Ferrovie dello Statoprima ora Trenitalia non fossero state quantomeno contrad-dittorie se paragonate alla qualità dei servizi e a quelle dellamedia dei lavoratori italiani. Se non si fossero a suo tempoventilati tagli ai cosiddetti “rami secchi” delle ferrovie, evi-tati anche qui solo grazie all'intervento di comitati popolarie proteste. Rami secchi, guarda caso oggi più che mai affol-lati di studenti e lavoratori sempre più itineranti, persino diquesti tempi con la pianura padana risparmiata dalle sue leg-gendarie e micidiali nebbie stagionali. ...mentre di ben altrirami secchi, la storia contemporanea, che insegna semprequalcosa, da tempo ci istruisce. Ma dar contro ad un proget-to ferroviario continua a risultare difficile.Anche se in Italiasembra che i profitti di un intero secolo si siano volatilizzatie non ci siano capitali che per grandi opere e dove, per inci-so, sarebbe curioso sapere quante donne in quei contestiabbiano una qualche chance di essere assunte. ma questo èun altro discorso ...

E non basta. Infatti, nonostante un progetto di questo tipoteoricamente possa essere abbracciato anche da un ipoteti-co sistema comunista, c'è chi sospetta che, mega-operedalla dubbia utilità, siano il costoso tentativo di mascherareo rimandare una inevitabile deriva capitalista. In tal caso cidovremo accontentare ancora una volta di una coincidenzaforzata tra due necessità: quelle del profitto da un lato e quel-la dei lavoratori dall'altro, da sempre “dipendenti” per laloro sopravvivenza .

Per finire non posso fare a meno di ricordare un viaggio inAustria risalente agli anni Ottanta attraverso il quale mi erastato possibile verificare come in effetti tra le nostre grandiopere, le autostrade fossero le migliori d'Europa, per poiconstatare anche che il reddito pro capite in Austria era ildoppio di quello italiano … ! Certo il turismo inItalia era un'industria che andava sostenuta anche se, alme-no nel periodo a cui mi riferisco, disseminata di parecchievasori. Non sarà che alla base di tante contestazioni in real-tà covi del risentimento per tutte queste contraddizioni?

gente

e si vedeva

1- I cantieri prima erano situati a Venaus ora a Chiomonte, luo-ghi in cui si presume passerà la nuova linea ferroviaria ad altavelocità e dove dovrebbe realizzarsi il nuovo tunnel che uniràil tratto ferroviario italiano a quello francese. Formalmenteperò fino ad ora questi cantieri sono stati giustificati al fine diun'indagine del terreno (o roccia) da attuarsi attraverso un tun-nel geognostico, una specie di carotaggio.

NO TAV alla 589

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ARTISTI DI APPLICAZIONE

21-30 OTTOBRE 2011Kronenmattsaal Binningen

ORARI DI APERTURA

dal Lunedì al Venerdì 15.00 - 20.00Sabato 10.00 - 20.00

Domenica 10.00 - 18.00

[email protected]

Comitato Arte e Cultura, Postfach - 4102 Binningen 1

LA CRISI FINANZIARIA di Umberto Fantauzzo

La realtà italiana attualmente spazia tra una buffa fictionromanzesca di letteratura dostojeviskjana per la sua ridico-la ilarità essendo al momento amministrata da una compa-gine governativa di improvvisati ineffabili politici ed il piùoscuro pessimismo antropologico di Franz Kafka per la suatragica gravità sul versante etico, culturale ed economico.

A contribuire a tale insolito fenomeno di matrice berlusco-niana, si suppone che la divinità dell’ironia dalla sua con-sueta residenza del monte Olimpo, in virtù di un profondoamore per il Biscione, si sia recata in vacanza estiva in Italiaper donare a costui, con amorevole munificenza, un nuovocanovaccio nella persona di Scilipoti, il quale sembra avereesaltato in sede parlamentare le virtù taumaturgiche del“Premier” e pertanto il mercato borsistico avrebbe immedia-tamente obbedito al miracoloso intervento del Biscionechiudendo in quel famigerato giorno del miracolo con unnetto calo di -5,16%. In tal modo la commedia dell’arte bi-scioniana ha ottenuto degnamente una legittimazione divina.

le, poli-tico ed economico in cui versa al momento il nostro Paesenel duemila undici, anno di ricorrenza del centocinquante-simo anniversario dell’Unità d’Italia; ovviamente l’esimioBiscione non poteva far miglior regalo alla sua tanto amatapatria in occasione del glorioso compleanno dell’Italia.

Situazione nazionale disastrata da ricondurre casualmentead una gestione politica da parte di un esecutivo arrogante,incolto ed incompetente in virtù di un partito leaderistico/padronale che ha portato alla formazione di una compagine

governativa e di maggioranza parlamentare di incapacisoggetti politici senza autonomia decisionale e di giudizio,limitandosi al ruolo di fantocci al servizio di un leader de-spota ed egocratico, il quale nel corso di circa un decennioha gestito il nostro Paese come una sua personale azienda.

L’attuale “premier” nel corso di oltre un decennio, nella suafunzione di “primo ministro” alla perenne ricerca di ini-ziative giuridiche finalizzate unicamente alla sua personacome il legittimo impedimento, il divieto delle intercetta-zioni, il bavaglio alla stampa di opposizione, la riformacostituzionale onde accrescere i poteri della sua funzioneesecutiva, il processo lungo e non per ultimo l’audace ten-tativo di una riforma radicale della giustizia per limitarel’autonomia della magistratura nell’esplicito intento disottometterla al potere esecutivo (le ultime due costituisco-no una furbesca strategia fortemente auspicata per distri-carsi impunemente dai numerosi processi pendenti per isuoi innumerevoli illeciti); operando in tal modo esclusiva-

mente nel suo personale interes-se, si è rivelato perennementesvogliato ed incapace di inter-pretare le reali esigenze dellanazione e di escogitare strategiepoliticamente coerenti sul me-rito per un’adeguata soluzionedei più scottanti problemi socialidel nostro Paese.

La causa determinante l’attualegrave emergenza economica/fi-nanziaria sin dalle sua inizialeorigine si presenta di dimensioneplanetaria, ma in Italia la mede-sima crisi si manifesta in uncomplesso fenomeno di più gra-ve consistenza al confronto conle economie più avanzate delmondo; tale fenomeno tipica-mente italiano si snoda in unaduplice dimensione: sotto formadi baratro finanziario per il pe-

sante debito pubblico, (il terzo al mondo dopo USA eGiappone) e senza prospettiva di sviluppo per il futuroovvero di forte recessione.

La crisi economica all’origine di ordine planetario non puòfungere da attenuante per l’esimio premier italiano, il qualesul merito ha scientemente voluto ignorare la piena vulne-rabilità economica dell’Italia ingannando consapevolmen-te con le sue insistenti menzogne i cittadini italiani per oltreun decennio fino al maggio 2011, improvvisamente comeper incanto a metà di giugno del corrente anno solare neimass-media riecheggia sottotono la necessità di una robu-

L’ironia metaforica, costituendo motivo portante dell’in-troduzione, si riferisce al disastroso baratro cultura

L’Italia nel baratroLa commedia dell’arte biscioniana al tramonto

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sta finanziaria della consistenza di ottanta miliardi di Europer abbattere il colossale deficit nazionale e consentire intal modo il pareggio del bilancio nel 2014.

Recentemente la crisi economico-finanziaria si aggrava ein Italia gli incompetenti politici al governo capitanato dalmenzognero incapace Biscione costatano che la nuovafinanziaria nella sua edizione di giugno 2011 non è suffi-ciente e su forte pressione della BCE andrebbe urgentemen-te rivista, potenziata di almeno dieci miliardi di Euro edanticipata di qualche anno, solo a tale condizione l’Europapotrebbe aiutare l’Italia; in tal modo il nostro paese vienecommissariato dall’Europa sotto la costante e attenta vigi-lanza di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. All’impellenterichiamo della BCE gli irresponsabili politici vanno invacanza recandosi in Terra Santa, in barba al contribuente,per purificare la loro cattiva coscienza e così ottenere deicrediti divini per accedere direttamente in paradiso.

Il Biscione non solo è culturalmente limitato, economicamen-te e politicamente incapace di guidare l’Italia,come da anniopportunamente sostiene il Financial Time di Londra, ma in-tenzionalmente se ne infischia, nel presente come nel passato,delle impellenti esigenze della nazione e dei suoi cittadini,esercitando tutto il suo potere esecutivo ad esclusivo vantag-gio concernente la sua immunità politica e invulnerabilitàgiuridica, il patrimonio personale e di famiglia (ragione unicaper la sua totale opposizione a introdurre un’imposta patrimo-niale per i più ricchi), le sue aziende, e fungendo paternamenteda “PAPY GIRL” rivolge particolare attenzione alle suegiovanissime veline, accompagnatrici e principalmente la suatanto agognata bellissima super giovanissima RUBY adilettevole beneficio del suo capitale genitale.

Come può questo governo essere in grado di amministraregli affari di stato del nostro paese se il suo capo Berlusconi èintellettualmente incapace, culturalmente impreparato, po-liticamente incompetente, eticamente indegno, e intenzio-nalmente strafottente per gli interessi della nazione?

Nel recente incontro con le parti sociali del 10 agosto 2011,nel tentativo di un azione armonicamente

concertata con la CONFINDUSTRIA e le organizzazionisindacali, il Premier con alcuni dei suoi incompetenti mini-stri ha voluto confrontarsi con le forze sociali per presentarele proposte operative onde affrontare l'emergenza finanzia-ria e così poter dare una nuova riedizione ad una diversafinanziaria più consona alla situazione.

Le proposte fatte dal governo e offerte all’attenzione deipresenti, come al solito andrebbero a scapito dei cittadinisocialmente più deboli e i più agiati verrebbero ulterior-mente protetti a causa della sua ostinata opposizione adintrodurre la patrimoniale. Il Premier perseverando nel suoirrazionale ottimismo continua ad ingannare gli Italiani conla sua storicamente consueta affermazione “

”.

Premessa essenziale per una soluzione definitiva al-l’atavica piaga finanziaria per l’ingente deficit, l’indegnoBerlusconi dovrebbe immediatamente dimettersi e presen-tarsi alla magistratura per un inequivocabile chiarimentogiuridico delle sue illecite responsabilità; nel contempol’ineffabile masnada di maggioranza pidiellina e leghistadovrebbe andare a casa per aver consapevolmente contri-buito a dissipare l’erario pubblico e patrimoniale della na-zione con i loro privilegi ministeriali e di casta ricevendocostoro la gratifica finanziaria e vitalizia possibilmente lepiù elevate d’Europa.

Il paese ha bisogno oggi di un nuovo governo guidato dauna personalità integerrima e gestito da una compagine ese-cutiva di intelligenti, competenti ed onesti ministri, deonto-logicamente coerenti per il bene della nazione e non per leproprie tasche; parlamentari che con le loro elevate compe-tenze siano in grado di intuire e valutare la gravità dellaemergenza economica e così poter escogitare strategie ade-guate per una duratura soluzione del dissesto finanziarionazionale; una classe politica e ministeriale che con corag-gio civile ed onestà etica, al di là delle “lobbies” e dellecricche di partito, effettuino le giuste scelte per una coeren-te politica di risparmio eliminando costi e privilegi super-flui dimezzando il numero dei parlamentari ed abolendogran parte del vergognoso numero di 624 mila auto blu.

Con l’introduzione di un’adeguata imposta patrimoniale,che consentendo di reperire soldi a sufficienza per colmareil buco deficitario, garantirebbe una maggiore equità socia-le facendo pagare più tasse a chi può tutelando gli interessidei cittadini meno abbienti. Forse in questo modo si puòauspicare una soluzione edificante per il nostro paese.

(foto sotto)

tutto andràbene in quanto il sistema finanziario italiano è solido e nonci sarebbero rischi per la nostra nazione

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LA CRISI FINANZIARIA

Si chiama Cono Merendino, pergli amici solo Cono, ed è nato aNaso in provincia di Messina il16 febbraio 1958.

Lascia l'Italia giovanissimo perseguire il padre, Antonio, stima-to ed apprezzato cuoco in Sviz-zera. Il percorso professionaledi Cono è strettamente legatoall'amore per la cucina ed al suotalento innato che ha saputo svi-luppare grazie alle conoscenzeapprese dal padre.

Dopo cinque anni di tirociniocome cuoco in un ristorante neipressi di Zurigo collabora conalcuni rinomati ristoranti del po-sto come capo cuoco coltivandouna grande aspirazione: quelladi mettere a frutto le esperienzematurate in un locale tutto suo.E finalmente, nel 1988, apre ilsuo primo ristorante che gesti-sce con grande impegno e pas-sione facendosi conoscere edapprezzare per la cucina genui-na, dai sapori unici della gastro-nomia italiana.

Nel 2002 gli viene proposto di rilevare un piccolo ristorantecon annesso bocciodromo nei pressi dello stadio Letzi diZurigo. Cono accetta l'offerta e con la sua intraprendenza,la sua competenza,

, trasforma, negli anni, il piccolo locale in un ambiente dipregio. Oggi il ristorante Bocciodromo ha una capienzacomplessiva (interno ed esterno) di 700 posti e si avvaledella collaborazione di venti persone.

Numerose sono le manifestazioni e gli eventi che vengonoorganizzati nell'elegante sala interna che ha ospitato perso-naggi importanti di entrambe le nazionalità. E con la cor-dialità che lo contraddistingue Cono, assieme alla sua com-pagna, è sempre presente con la sua professionalità, attentoa tutti i dettagli perchè, ci dice, la mia più grande sod-disfazione è sapere d'aver soddisfatto ogni nostro cliente.

La mia attività presuppone delle responsabilità che vannoben oltre il normale orario di lavoro. La presenza nei fine set-timana rende questo compito abbastanza gravoso.

Per fare del ristorante un buon business la passione per lacucina non è tutto, è indispensabile partire con una buonaidea e avere il senso per gli affari poiché questo è un settorealtamente competitivo. I fattori chiave per realizzare un pro-getto vincente sono diversi. Innanzi tutto bisogna partire daun’idea genuina ed etica, credere fermamente nel pro-prioprogetto, creare un rapporto di fiducia e benessere con i pro-pri collaboratori, poiché se il personale lavora sereno, saràospitale e i clienti soddisfatti. Una buona posizione è cru-ciale per il successo del ristorante. Per la scelta della posi-zione si dovrà tenere conto della tipologia di locale che sivorrà aprire, tanti sono i casi di locali isolati e periferici conun buon parcheggio che funzionano bene, comunque inlinea di massima sarà bene verificare e scegliere locali sustrade trafficate o con un buon afflusso pedonale, ottima è la

la volontà e la tenacia tipica dei sicilia-ni

Signor Merendino, è innegabile che la sua attività richiedegrande impegno. Riesce a conciliare un lavoro tanto impe-gnativo con la sua vita privata?

Di cosa bisogna tener conto perchè un ristorante diventiun'opportunità di business?

Tuttavia credo sia fondamentale sapersi organizzare, inmodo da poter conciliare lavoro e tempo libero. Anche sequest’ulti- mo è veramente poco. È un impegno quotidianoritagliare dello spazio solo per la propria vita privata. In que-sto l'aiuto di chi ti sta vicino è indispensabile.

dalla Redazione

presenza di uffici o zone commerciali nelle vicinanze,la possibilità di parcheggiare, infine non è da sottovalu-tare anche la presenza di altri locali simili nei paraggi.

A dire il vero, grossi problemi non ne riscontro. È veroperò che per poter competere con la concorrenza, oltrealla qualità, occorre avere sempre nuove idee, masoprattutto saper mantenere l’atmosfera amichevole efamiliare e far sentire il cliente sempre a proprio agio.

Quali sono i problemi che sente maggiormente?

L'Europa intera, ed anche la Svizzera, sta attraversan-do un momento di forte crisi. Il suo locale ne risente inqualche modo?

Da cittadino italiano residente in Svizzera cosa nepensa della manovra finanziaria che il Governo italia-no ha varato nei giorni scorsi?

Si, questo non è uno dei periodi migliori. La crisi finan-ziaria ed economica ha colpito anche la Svizzera e conil franco svizzero così forte, soprattutto nei confrontidell'Euro, c'è sicuramente stato un calo del turismo.Noi però, grazie agli ottimi rapporti che si sono instau-rati con la città di Zurigo e grazie anche all'ottimaubicazione del ristorante, non ne abbiamo risentito par-ticolarmente.

Io sinceramente ho rinunciato ad occuparmi di questiargomenti, forse per mantenere più sano il mio fegatoperchè penso che, come al solito, a farne le spese saran-no i più deboli che faranno ancora più fatica, e chi nonha problemi ne avrà ancora meno. Ecco ... è meglio cheio dedichi tutta la mia energia alla mia attività con la soli-ta dedizione di sempre. È un buon metodo per non pen-sare al resto ... non ce n'è il tempo!

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Ad agosto l’economia italiana ha intrapreso una curvadiscendente ed in quel periodo mi trovavo di passaggio aSestri Levante. I titoli dei quotidiani parlavano solamentedi BCE, manovra, pensioni e tasse patrimoniali.

Qui l’italiano regna, pochi stranieri, magari i vicini france-si, ma la lingua che senti di più tra i caruggi (tipiche vie deicentri storici liguri) è senza ombra di dubbio l’italiano. Edio, che ero ancora a Sestri Levante, decisi di capire se si sen-tiva la crisi, facendo una chiacchierata con la proprietaria diun grande hotel e con un agente immobiliare.

E vi posso annunciare fin d’ora che la crisi e i redditi sono ipiù grandi giochi di prestigio: ci sono ma non si vedono.

All’ingresso del centro storico di Sestri Levante, da una col-lina lussureggiante, si erge imponente l’Hotel Vis à Vis.Flavia De Nicolai, figlia di Giacomo De Nicolai il fondato-re nel 1961 dell’hotel, mi accoglie alla reception con il savo-ir-faire di chi sa veramente cosa vuol dire ospitalità.

Ci dirigiamo all’ultimo piano dove è situato il bar dell’hotelper scambiare due chiacchiere, la vista dal terrazzo è a dirpoco mozzafiato ( ). Un girotondo a 360° gradi che tiregala in ogni angolo uno scorcio fenomenale del Tigullio.

Da lì si può lasciar andare lo sguardo e perdersi nelle variebaie o nell’orizzonte lontano del mare, ai nostri piedi tuttaSestri Levante. Flavia De Nicolai: “Dico sempre ai nostriclienti che prima di perdersi tra i caruggi devono salire quiper impadronirsi dall’alto della città”.

La clientela è migliorata negli anni ed è diventata più esi-gente, anche le formule di ospitalità si sono diversificatecon il tempo. Una volta tutti i nostri clienti sceglievano lapensione completa poi con il passare del tempo la pensionecompleta ha lasciato il posto alla mezza pensione e alla for-mula bed and breakfast.

Certo, abbiamo arricchito le colazioni, il ristorante si è aper-to anche agli esterni dell’hotel ed abbiamo creato un menu àla carte che abbraccia i desideri dei nostri clienti offrendo,inoltre,

foto

Veramente stupendo il panorama, faccio quasi fatica adistogliere lo sguardo e a concentrarmi sul lavoro … lei mistava parlando dei clienti, volevo appunto chiederle come,in questo momento di crisi, sia cambiata la clientela.

Quindi avrete anche cambiato anche l’organizzazionedella ristorazione?

UN CAFFE’ CON FLAVIA DE NICOLAIProprietaria dell’Hotel Vis à Vis di Sestri Levante

la possibilità di uscire dall’albergo o mangiare inhotel ritrovando la qualità dei grandi ristoranti.

Per noi l’anno del calo è stato il 2009, poi abbiamo avutouna ripresa nel 2010 e quest’anno si sta rivelando molto sta-bile. Adesso il lavoro è diventato più faticoso, nel mese di

agosto abbiamo ancora dellestanze libere che vengono pre-notate all’ultimo minuto. Inve-ce il ristorante sta veramentelavora

Come sta vivendo la crisi economica il suo hotel?

ndo bene anche grazieagli eventi che organizziamoperiodicamente.

Gli ultimi anni che abbiamocon largo anticipo chiuso le pre-notazioni di agosto è stato il2004. Ma più che a causa dellacrisi questo cambiamento èstato prodotto da una modifica-zione concettuale del terminevacanza. Mi ricordo che i nostriclienti restavano nel nostrohotel per 1 o 2 mesi, adesso almassimo 15 giorni, in compen-so si regalano molti week-enddurante l’anno.

Quindi la crisi ha cambiato lafacilità di riempire l’hotel nelmese estivo per antonomasia,agosto?

Sestri Levante ... crisi calanteL’economia vista dal mare

LA CRISI FINANZIARIA di Manuel Figliolini

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Se ho capito bene le abitud

Dottoressa come sta andando il 2011?

Il carrugio centrale di Sestri Levante è molto suggestivo edè proprio nel centro storico che si trova l’Agenzia Naziona-le snc dove mi devo incontrare con la dr.ssa Paola Picco, tito-lare dell’agenzia. La mia ricerca economico-turistica nonpuò trascurare un aspetto fondamentale soprattutto per unalocalità che è a circa 200km da Milano, dove molti possonoambire al sogno/bisogno di avere la seconda casa

Il 1° semestre 2011 è stato abbastanza critico, ma neanchetroppo; qui infatti va meglio che altrove. Sestri Levante è

ini e i clienti sono cambiati … evoi come siete cambiati?

Perché ci sono poche case in vendita a Sestri?

Dov’è quindi il problema? Ci deve essere qualcosa che nonvà se la compravendita ha allungato i termini?

Il budget medio?

Come mai questa presa di posizione da parte dei venditori?

Per curiosità una prima fila mare, quanto può costare almetro quadrato?

Prezzi alti, a dir poco proibitivi, ma i locali come fanno?

Chi compra la seconda casa qui?

E la situazione affitti com’è?

Come mai?

Beh noi, dal canto nostro, abbiamo creato dei pacchetti chepossono meglio adattarsi alle “nuove” esigenze dei nostriclienti. Abbiamo aumentato il nostro marketing investendomolto nella pubblicità e in internet, solo di pubblicità dal2000 ad oggi abbiamo raddoppiato il budget. Organizziamocene a tema ed aperitivi con ospiti che tengono conferenze,incontri. Praticamente ci siamo trasformati con e per i nostriclienti.

Finisco il caffè su questa stupenda terrazza, guardo un ulti-ma volta il panorama e mi dirigo verso l’uscita, consapevo-le che forse la crisi non colpisce tutti, ma solo chi non vuolemettersi in gioco. E se non fosse crisi ma soltanto un cam-biamento sociale politico inevitabile? Può essere la fatica alcambiamento che ci ha indotti alla crisi?

una città privilegiata, possiede le spiagge più ampie delTigullio (la baia delle favole e la baia del silenzio); i turistila trovano molto affascinante per i suoi due mari, di conse-guenza le richieste di casa da acquistare sono tante, anche sei prezzi di vendita sono molto elevati e si fa più fatica a farincontrare la domanda con l’offerta. I tempi di vendita sisono allungati.

No anzi, l’offerta è elevata ma le proposte in vendita noncorrispondono spesso alle esigenze degli acquirenti.

Chiaramente girano meno soldi e sicuramente c’è contem-poraneamente un innalzamento dei requisiti richiesti. Lasoluzione richiesta più frequente è per l’appartamento di50-70 mq con terrazzo, ascensore, posto auto/box , vicinis-simo alle spiagge e possibilmente anche con vista/scorciomare. Questa tipologia non è facile da trovare e quando sitrova costa molto, più di quanto la maggioranza delle perso-ne è disposta a spendere per una seconda casa.

Si aggira intorno ai 300-350.000€ ma le soluzioni richieste,come detto prima, richiederebbero dei budget più elevati.Dall’altro lato i venditori non vogliono diminuire il prezzoanche se non riescono a vendere velocemente.

Perché non hanno necessità di vendere, molti possonoaspettare anche anni fino a quando non riescono ad ottenerela cifra che chiedono.

Si parte dai 12.000€ euro/mq, ma sulla baia del silenzio lequotazioni sono molto più alte.

I residenti, soprattutto le giovani coppie, si dirigono versol’entroterra, a volte sulle colline, comunque più lontani dalcentro e dal mare. Anche alcuni turisti scelgono la collinavista mare, ma anche questo mercato sta subendo una con-trotendenza. Ultimamente tra i vacanzieri noto una nettapreferenza per le comodità del centro città e della vicinanzaalle spiagge. Ciò è anche una conseguenza della difficoltàdi parcheggio che si riscontra poi in centro.

Non molti stranieri, quasi sempre italiani, soprattutto lom-bardi ed emiliani.

La richiesta è sempre alta, ma per periodi più brevi, non piùmensili. Infatti sono nati tanti B&B.

I B&B sono organizzati per soggiorni brevi. In passato era-vamo abituati ai bagnanti che soggiornavano a Sestri Le-vante per tutta l’estate, ma adesso le cose sono cambiate.Chiedono la settimana o addirittura il week end . E’più rarala richiesta della mensilità. Ci sono più possibilità di affitta-re a settimane, anche se ciò non piace molto ai proprietari diappartamenti.

Uscendo dall’agenzia immobiliare mi rendo conto che solole tempistiche sono cambiate negli anni, tiro le somme e mirendo conto che la crisi sembra lontana.

www.agenziaimmobiliarenazionale.it

UN CAFFE’ CON LA DOTT.SSA PAOLA PICCOTitolare dell’agenzia immobiliare

Nazionale di Sestri Levante

www.hotelvisavis.com

LA CRISI FINANZIARIA di Silvana Lenzo

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Non si tratta di un fatto nuovo. Sono alcuni decenni che ilnostro Paese attraversa una congiuntura economicadifficile, principalmente a causa dell'ingente debitopubblico accumulato a partire dagli anni Settanta e Ottantadel secolo scorso. E, tuttavia, attualmente la situazione si èaggravata. Via via, negli anni, precarietà, licenziamenti,cassa integrazione, disoccupazione, famiglie in difficoltàsono diventate esperienza quotidiana per milioni di italiani.

I centri storici, un tempo il cuore pulsante della vita di unintero territorio, si sono svuotati e vivono attualmente unastagione di degrado. Sempre più negozi han chiuso i batten-ti, mentre le piazze vengono occupate da mendicanti edrop-out di ogni tipo, presenze poco rassicuranti per il citta-dino quando non apertamente inquietanti e minacciose. Lenostre località, anche le più piccole, belle e ricche di storia,assomigliano sempre di più a Calcutta e sempre

vita sociale, economica

Certo, l'economia e di conseguenza anche gli stili di vita,stanno cambiando e gli italiani stanno scontando la mag-giore competitività di Paesi dove il lavoro costa meno.

Lo si vede passeggiando per lastrada: la gente è meno elegantedi qualche anno fa e ha menosoldi da spendere. La globalizza-zione sta impoverendo i cetimedi, principalmente coloro cheoperano nei settori economicitradizionali, dove la manodoperastraniera a minor costo determi-na un congelamento delleretribuzioni degli occidentali.

Eppure, la crisi economica chesta mettendo in ginocchiol'Italia, nel quadro globale di unosviluppo senza occupa zione,potrebbe costituire un'oppor-tunità per rifondare la nostraeconomia. Sebbene proprio glieconomisti sembrino, in questofrangente, i più disorientati, rive-

lando una volta di più che la loro disciplina è un'arte più cheuna scienza esatta, proprio ad un economista, JosephSchumpeter, dobbiamo il concetto di .Secondo lo studioso tedesco, in buona sostanza, l'economiaprocede per crisi, che vedono morire le imprese menocompetitive ed obsolete e trionfare le aziende competitive einnovative. Gli italiani sembrano invecchiati ed impigriti. Ilbenessere raggiunto li ha viziati e riempiti di pretese. Sitratta di ritrovare lo spirito, che nel dopoguerra, ci hacondotti alla Ricostruzione e al boom economico.

Occorre rimboccarsi le maniche, ritrovare la tenacia e lavoglia di lavorare duramente, valorizzare i giovani, lenuove idee e le nuove tecnologie. Si tratta di tagliareprivilegi e rendite di posizione a politici, professionisti emembri della pubblica amministrazione. La nostra classedirigente deve liberarsi finalmente dal "

", ormai ridotto a deprimente ipocrisia in tutte lequestioni nazionali di maggior rilievo. Soltanto attraversouna distruzione creatrice di tale ingente portata, la terra cheè stata la culla della civiltà romana, del Rinascimento, deltalento creativo nell'arte e nell'artigianato saprà, comel'Araba Fenice, risorgere dalle proprie ceneri.

meno adordinati ed accoglienti nuclei dellae culturale di un'intera comunità.

distruzione creatrice

politicamentecorretto

Distruzzione CreatriceLa ripresa di un paese in declino

Dati IstatRapporto annuale Istat sul decennio 2011-2010 in Italia:”La crisi ha portato indietro le lancette della crescita di ben 35trimestri, quasi dieci anni”, ma l’attuale ”moderata ripresa” avrebbe fatto riprendere il tempo perduto e anzi ne ha fattoguadagnare, visto che ci ha riportato avanti di 13 anni. L’Italia “ha realizzato la performance di crescita peggiore tra tutti iPaesi dell’Unione europea, con un tasso medio annuo di appena lo 0,2% contro l’1,3% registrato dall’Ue e l’1,1% del-l’Uem”. Il tasso di risparmio si è consumato ed è “sceso per la prima volta al di sotto di quello delle altre grandi economiedell’Uem”. In altre parole, l’Eurozona. Risparmio delle famiglie ad appena 9,1%, ovvero ”il valore più basso dal 1990”.

Psicologia

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CULTURA

Nelle famiglie in cui sono presenti adolescenti e preadole-scenti, diventano sempre più frequenti le lotte quotidianetra i figli e genitori in merito all’utilizzo del computer e diinternet. Mentre i primi mirano ad un consumo illimitatodel pc e del web, i secondi invece cercano di regolamentar-ne l’uso, riportandolo a livelli meno alienanti.

Negli ultimi anni l’utilizzo del computer è diventato sem-pre più un mezzo di aggregazione, di scambio e di comuni-cazione. Per molti adolescenti, non costituisce solo unmodo per intraprendere nuove conoscenze e coltivare on-line quelle già presenti, ma diventa anche un argomento diconversazione che ha il potere di accrescere il

all’interno del gruppo. Coloro che non si uniforma-no alla tendenza della maggioranza, potrebbero

e potrebbero rischiare di venire emarginati.Spesso, i ragazzi che per natura sono più timidi e introversie rischiano di sentirsi “fuori dal gruppo”, assecondano laloro indole riservata e trovano in Rete quella competenzasociale e quella possibilità di scambio che non riescono adottenere nella vita reale e quotidiana, di conseguenza tra-scorrere il tempo on-line diventa più gratificante e più

l’utilizzo costante del computer a scopo di intrattenimentorientra in un , ma è purvero che molti giovani incorrono nel rischio di abusarne eallora l’ diventa un !

Le attività che maggiormente innescano la dipendenzariguardano le chat, i blog, i giochi on line e la navigazionenel web. Tra queste, le più propense all’instaurarsi di unadipendenza sono soprattutto quelle in cui è presenteun’interazione tra i partecipanti, come nel caso degli istantmessagging, delle chat line o delle comunità virtuali(mood) alle quali si aderisce costruendosi un personaggio einteragendo con gli altri.

Un altro aspetto da non trascurare, soprattutto per i socialnetwork, è l’impatto psicologico dovuto alla massicciapartecipazione e pubblicizzazione, attraverso vie formalied informali, che fa sentire la persona come un membro diun grande gruppo di “simili” e, proprio per questo, degno diapprovazione. Young (1998), ipotizza l’esistenza di unarelazione significativa tra la dipendenza da internet e il

, infatti coloro che soffrono di una

prestigiosociale

sentirsi deidisadattati

fenomeno culturale adolescenziale

disturbo depressivoallet-tante che frequentare persone reali. Non c’è dubbio che importante spesso eccedono nell’uso della

Accesso alla rete Eccesso di rete

depressione

Dall’accesso alla Rete all’eccesso di Rete

L’impatto psicologico

Dipendenza da Internetdi Maura Santandrea

Quando l'accesso alla rete diventa un eccesso di rete

Rete. Secondo l’autore, i soggetti con bassa autostima,paura del rifiuto e bisogno di approvazione, mostrano unafrequentazione intensa del web.

Ancora oggi i ricercatori hanno difficoltà a classificare ladipendenza da internet come un vero e proprio disturbopsichiatrico, tanto che non compare in nessun manualediagnostico ma viene ugualmente indicato con il nome di

: ovvero una particolaremodalità di esprimere il proprio disagio attraverso l’usosmodato di un prodotto tecnologico . Il disturbo da dipen-denza da internet non viene percepito come un disagio dacolui che ne soffre e pertanto egli non ritiene di aver biso-gno dell’aiuto di uno specialista per risolvere quello che“gli altri” avvertono come un problema.

La dipendenza patologica può essere generale o specifica efocalizzata su una particolare attività. Nonostante ilmargine di incertezza sulla classificazione del disturbo, glistudiosi riconoscono di comune accordo che l'ossessioneper il gioco e l’alienazione dalla vita reale, a cui si preferi-sce quella virtuale, sono sintomi connessi al disagio e chehanno un risvolto preoccupante per la salute mentaledell’individuo.

Un disturbo di questo tipo provoca un forte. Spesso anche la vita dei genitori e dei

fratelli ruota intorno alle abitudini del figlio dipendente dainternet tanto che gli spostamenti e le abitudini degli altrimembri della famiglia sono vincolati al fatto che il ragazzoresti da solo o meno. A volte capita che gli , purdi ottenere quello che vogliono, minaccino velatamente igenitori di fare gesti inconsulti qualora non si permetta lorodi accedere al web.

in queste circostanze, è moltodelicata e la difficoltà a confrontarsi con questo problema èlegittima. È fondamentale che il messaggio educativo ver-so il figlio che esprime questo disagio sia univoco e che la

si mostri determinata.

Una in questi casi risulta essere moltoutile perché aiuta ad esplicitare il malessere di ognuno, atrovare delle possibilità di comunicazione più efficace e aristabilire una forma di equilibrio in famiglia.

Internet Addiction Disorder (IAD)

disagio in tuttoil sistema familiare

adolescenti

La posizione dei genitori,

coppia genitoriale

terapia familiare

La dipendenza da internet:quando si può parlare di disturbo

Comportamenti sintomatici delladipendenza da internet

Sintomi psicofisici della dipendenza da internet

-L'individuo resta davanti al pc per lassi di tempo molto lunghisenza averne cognizione e non interromperebbe la sua attivitàse qualcuno non intervenisse dall’esterno

- Quando viene distolto dalla sua attività on line, manifesta unevidente stato di nervosismo e insofferenza, arrivando ad esse-re aggressivo e, a volte, violento verso colui che interrompe lasua occupazione nel web

- Passa su internet più tempo di quanto era stato preventivato e itentativi personali di controllarne l’utilizzo falliscono

- Quando è connesso alla Rete, presenta uno stato euforia edeccitazione, resa nota da atteggiamenti verbali e non verbalicome esclamazioni ad alta voce, espressioni di entusiasmo …

- Per raggiungere lo stato di eccitazione desiderata, necessita diintrattenersi più tempo possibile in Rete. Nega infatti di tra-scorrere troppo tempo al computer e vorrebbe passarne sem-pre di più

- Coglie ogni occasione per connettersi alla Rete, anchedurante quelle circostanze in cui un simile comportamentonon è adeguato al contesto o alla situazione. Spesso lo fa dinascosto o inventa scuse

- Quando non riesce a raggiungere il suo obiettivo (il web),si mostra stanco, irritabile, apatico, intollerante e può arri-vare a minacciare i genitori di commettere gesti impulsivi epericolosi

- L’astinenza da internet può provocare ansia fantasie osogni su internet, agitazione psicomotoria,

riguardante la Rete, movimenti volontari o involontariche prevedono il tamburellare con le dita

- Si trascurano doveri e piaceri non legati alla Rete: la scuo-la, l’igiene personale, gli impegni sportivi, le uscite con gliamici. Si abbandonano altre forme di intrattenimento comela tv, la lettura, la musica, il gioco…

- Quando qualcuno chiede informazioni sulle attività svolteon-line, non ottiene risposte congruenti ed esaustive, maapprossimative ed evasive

- inappetenza,pasti irregolari o frettolosi (saltare i pasti, mangiare fuoripasto, mangiare in fretta per tornare in Rete)

- stanchezza, perdita di sonno, diffi-coltà ad alzarsi la mattina, affaticamento, ,sogni/incubi sulle attività svolte su internet che provocanosonno agitato

- alterazioni della condotta di vita: irascibilità, nervosismo,opposizione, aggressività, ribellione, disobbedienza, ansia

pensiero osses-sivo

alterazioni nel comportamento alimentare

alterazioni del sonno:enuresi notturna

l’altraitalia 23

Filosofia

l’altraitalia 24

CULTURA

Tra esseri umani avvengono, di tanto in tanto, incontri la cuiintensità è tale da chiamare a raccolta il meglio di sé pertentare di portarlo alla superficie (esternarlo) attraverso ilmezzo espressivo più potente di cui siamo dotati: la parola.La parola è il medium grazie al quale si sviluppa e si artico-la, al suo livello più alto, la comunicazione tra uomini.

Comunicazione che è nel medesimo movimento produzio-ne del giudizio su di noi da parte degli altri - chi sei te lo dico-no gli altri e “ ” che è in te - e produzione di opinioni,giudizi e dibattiti intorno ad argomenti come collettività- cioè, come gruppo umano storico inserito in una scansionedi tempo (il cui inizio, per i più smemorati, è evincibile daipropri dati anagrafici) - che è prodotto e al contempo pro-duttore di questo mondo.

Detto altrimenti: laddove, per una strana complicità degliatomi, avvengono incontri qualitativamente tali per cui, il“ ” (Raul Vanei-gem) è indotto a chiamare a raccolta le élites, i reparti

più d’uno dei convitati si ritrovano in sintonia sul “”, su alcuni temi posti al centro del dibatti-

to, eccoci, come d’incanto, proiettati nel bel mezzo dimomenti che, per comodità, indicherò come

. Oggigiorno, questi momen-ti sono rari e conseguentemente occorre prestarvi la mas-sima attenzione e dedicar loro il meglio di sé non solo perrappresentare narcisisticamente la potenza o debolezzadelle proprie bocche di fuoco per il gusto di dar fuoco allamiccia e udire il botto bensí per tentare di far sbocciare,con altri, un momento di chiarezza a proposito di temi chenon trattano esclusivamente del nostro ombelico.

Sgomberato il campo dall’equivoco che la curiosità sia ilprodotto del solo corpo (quindi puro atto biologico coordi-nato da miscellanee di elementi chimici, come pensa chiragiona intrappolato negli angusti e asfissianti schemi dellaricerca scientifica fine a se stessa e agli ordini della scienzamoderna) o della sola mente, il “ ” che, secondo

l’altro

topolino che sonnecchia in ciascuno di noi

mododi vedere le cose

momenti di ten-sione alla chiarezza di gruppo

puro spirito

speciali del proprio sé, creando situazioni in cui, non unoma(1)

(2)

(3)

La curiositàdi Marco Minoletti

"So che voglio e non ho cosa io voglia"(Carlo Michelstaedter, La persuasione e la rettorica)

alcuni , è giunto al punto di estendere le nostre capacità discegliere e di giudicare alla fase prenatale, noi affermiamoche essa è il risultato

. Ponendo così la questione, la curiositàdiviene lo strumento che non solo ci distingue dalle altrespecie animali, poiché ci pone nella condizione di poter ela-borare e sviluppare qualcosa insieme, ma al contempo ciricorda che alla fin fine siamo poi una, anche se distinta,delle tante specie animali che gironzolano pel mondo.

Ed è proprio questa condizione di essere parte attiva delmondo, grazie al fatto di aver ricevuto “ ”(Hannah Arendt) ad indurci alla curiosità attiva intorno allecose, alle domande, alle vicende che occupano l’arco dellenostre possibilità storico/temporali di curiosare per ilmondo e intorno alle cose del mondo in quel brevissimoistante che è l’oscillazione di tempo che va dalla nostranascita alla nostra morte. Non per niente curioso deriva dallatino , sollecitudine evidentemente esterna, dellaquale la curiosità è sia la troppa sollecitudine nell'nvesti-gare, che il desiderio inquieto di sapere i fatti altrui,nell'ammissione di un corpo “ ”.

E così ad un certo punto della nostra esistenza, accorgendo-ci che il tempo della nostra vita è breve e che non possiamopiù permetterci il lusso di rinviare il dialogo per, con e su diessa a un domani che non si concretizzerà o che, come spes-so accade, farà capolino nell’ultimo affannoso attimo in cuila vita scemante si aggrappa alle tipiche lagnanze degli atti-mi che precedono la morte “

” partiamo, metaforicamenteparlando, alla ricerca di complici disposti a porre al centrodel loro agire e delle loro riflessioni la questione della vitaquotidiana.

Ora, tutte le specie animali sono curiose nell’atto di rivolge-re la propria attenzione per vedere o udire qualcosa, ma lavariante della curiosità indiscreta, cioè il curiosare negliaffari altrui, è tipica solo di quella umana e ciò anche graziealla parola e alle forme organizzate che essa si dà.

Se noi, invece di rivolgere le nostre legittime curiosità allasola sfera del pettegolezzo e della chiacchiera amena, ledirigessimo verso orizzonti più ambiziosi e di cui spesso civergogniamo, costringendo la nostra parola e con essa ilnostro essere a ritrarsi quasi stupita e parimenti turbata peraver osato eludere la sorveglianza del già detto e del già fat-to, finiremmo con l’ingenerare stupore , alla meglio, oimbarazzo, alla peggio.

Di questi tempi il solo voler provare a curiosare con la parolaintorno a temi che ci dovrebbero riguardare più direttamen-te, quali: il tempo, la vita quotidiana, il lavoro improduttivo,il tempo libero, l’urbanistica, la forma, l’arte (intesa noncome produzione del consumo e consumo della produzione)desta negli altri sospetto e noia, quasi che fosse più conve-niente e meno rischioso mantenersi a volo d’uccello, evitan-do accuratamente la questione dell’unicità ed autenticità delnostro esserci e relegandola così al ruolo di comparsa cherecita a soggetto nel teatrino della vita quotidiana. Vita che,come è noto, è scandita dal ritmo in cui si alternano il tempopieno del lavoro produttivo da una parte e il vuoto del “

”, dall’altra.

Nel turbinio del quotidiano ripetersi dei nostri atti che,spesso di vero hanno solo il tic-coattivo a ripetersi, ilmeglio di sé è il tentativo mediato dalla parola di tra-sformarli in atti degni di essere vissuti.

Questi momenti sono così rari da indurci a paragonarliad oggetti preziosi sottratti, quasi furtivamente, alvaporoso nulla in cui si vorrebbe si trastullasse l’esser-ci quotidiano dell’essere di questi tempi.

Relegando la discussione ad un grado di possibilitàinferiore, cioè alla sfera dei commenti di taglio psico-logistico o analiticheggiante che, come è noto, oscilla-no tra le sedute analitiche, profumatamente pagate edil pettegolezzo più a buon mercato.

Dopo aver confuso la realtà con i miti platonici, cioè lestorielle raccontate da Platone per sostenere alcunesue tesi, James Hillman tenta di darci a bere che le ani-me, come narra un mito platonico, scelgono la propriasorte e così “

Se confrontato al tempo in senso lato.

Assunto in giuste dosi il pettegolezzo (che derivi dallatino petere = andare verso, ricercare?) è non solooccasione per distinguerci dall’animale, che non spet-tegola, ma anche il mezzo per farci delle risate a crepa-pelle e trascorrere in allegria una serata. Viceversa,qualora esso finisse con l’occupare l’arco di un’esis-tenza, dovrebbe costituire fonte di giustificata preoc-cupazione alla stessa stregua in cui ci dovrebberoindurre alla preoccupazione lo stupore e la sua pro-paggine organizzata - la curiosità - qualora dovesserodegenerare, per estensione, in stordimento ed istupidi-mento come accade nelle malattie infettive o in quellenervose. Quando invece curiosità e pettegolezzo silimitano ad essere qualcosa di straordinario e al con-tempo inaspettato, essi vengono a collocarsi sul pianodi quei rari accadimenti che non solo finiscono perlasciare un’indelebile traccia in ognuno di noi, ma stuz-zicano anche la curiosità di vedere cosa succederebbese ci fossero una “ ” e una diffusione maggio-re di tali situazioni.

Lo stupore, comune sia all’animale che all’uomo, inquanto manifestazione quasi fulminea di sbalordi-mento prodotto da qualcosa di straordinario, precedein ordine gerarchico la curiosità in quanto questa ri-chiede un’organizzazione della propria attenzione incui emergono, tra gli altri sensi, quelli del vedere e del-l’udire coordinati da quel “ ” che mescolan-dosi con esso produce non solo sane sparole cioè pet-tegolezzi e chiacchiere amene, ma anche parole cioèatti che trasformano, agendolo, il mondo. Lo stupore,come tale, è invece attività (meglio: passività) muta.

dell’interazione di corpo e mente me-diati dalla parola

il dono della vita

cura

altro da sé

Ah, come avrei voluto ... detto... fatto ... se ... ma... ahimé!

tem-po libero

quella che ricevo è l’immagine che è lamia eredità, la porzione assegnatami nell’ordine delmondo, il mio posto sulla terra condensato in unmodello che è stato scelto dalla mia anima.

creazione

sesto senso

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Note

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Rubrica

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Cosa sono “i semi della Gioia?”, beh, caro Amico, Amicache mi stai leggendo, permettimi di dirti che sono pezzi dime, di ognuno di noi, pronti da essere lanciati nel cielo, conla speranza che, caduti in terra, produrranno buoni frutti.

Sono pensieri e meditazioni, poesie, parole mie e di altri che“profumano” e che, se da voi bene accolti, in questa piccola“rubrica” parleranno di noi, della nostra vita, dei nostri pic-coli e grandi problemi, delle nostre pene e delle nostre gio-ie, cercando ogni volta di trasformare la polarità distruttivain creativa.

Che ne pensi? Ci proviamo? Solo insieme possiamo farlo,non esisto io senza te, il vero dialogo è tra un Io e un Tu,dove l’altro da me (che sei tu) è veramente altro e non un pro-lungamento del mio Io. Dunque per ora siamo due scono-sciuti che però aspirano all’incontro e via via che ci cono-sceremo potremo anche diventare amici, vorrei essere da te“addomesticata”, come dice la volpe al Piccolo Principe,così che poi mi aspetterai ... fino al prossimo numero. In que-sto primo semino vorrei parlare di una cosa che mi piace eche va bene anche per questa bella pubblicazione : “

”. Mica male come seme? Non ti pare? Giàla Svizzera e l’Italia si sono da tempo mutuamente feconda-te, che significa per entrambe (così come per te e per me)perdere qualcosa per trovare, insieme, qualcosa che ancoranon conoscevamo. Non ti pare bello e buono?

Così che non abbiamo più da litigare, ma da gioire della sco-perta, come se ogni volta si partisse per un’isola, ma senzasapere già il nome dell’isola e dove è, come ogni vero navi-gante partiamo senza bussola, sorretti dall’aspirazione e dalvento, pronti a seguirlo senza esserne trascinati, altrimenti

che scoperta è se so già dove voglio andare e magari con giàanche il biglietto di ritorno, ma che viaggio è?! Il viaggio èperdersi, per trovarsi più in profondità.

Ma ne parleremo in un altro seme del viaggio, che è poi lanostra vita. Oggi ti voglio lasciare con questo primo semee una domanda: quando tu vuoi trapiantare una pianta da unluogo ad un altro, magari tanto lontano, lo sai la cosa più im-portante da fare? Beh, prima di tutto dirgli qualche parolinabella per farle capire che non vuoi farle male e poi prenderetanta, tanta zolla della sua terra così che messa poi a dimoranella nuova terra non si senta sola, perché ha tutti i suoiodori e profumi e umori, tutti i suoi ricordi e magari ancheuna canzone e così potrà iniziare a mandare fuori le sue radi-cette anche nella terra nuova, piano piano, senza farsi esenza fare male. E una pianta uscirà nuova! Avrà qualcosadella sua terra e dell’altra e tutte e due non avranno perdutola loro identità, ma l’avranno fecondata, perché l’identitànon è un monumento da difendere, ma un movimento dacondividere e tutte e due saranno più belle e piene di gioia.Non ti pare una bella cosa? proprio quello che dobbiamofare noi quando da una casa, da una città, da una nazione, an-diamo in un'altra, è così che si fa “la mutua fecondazione”!

Adesso devo proprio andare, è finito il mio spazietto, ma sevolete approfondire l'argomento potete scrivermi a:

Al prossimo numero.

la mu-tua fecondazione

[email protected]

Mutua fecondazionedi Patrizia Gioia

Dialogo tra un Io e un Tu

Patrizia GioiaArtista. Scrittrice in ambito artistico e culturale, ha lavoratoper anni in pubblicità, creando prodotti e immagini che sonodiventati parte dell’immaginario collettivo.L’aspirazione alla conoscenza l’ ha invitata all’ascolto “delmio daimon”: da Hermann Hesse , a Carl Gustav Jung, attra-verso l’analisi del profondo, l’incontro con l’esperienzamistico-religiosa e il suo simbolismo, al crocevia tra orientee occidente, il pensiero di Raimon Panikkar e la necessitàdel dialogo con “l’Altro”; l’incontro col diverso fuori edentro noi, vie verso la pace e il perdono. Poesia e misticanon come fuga dal mondo, ma un incontro delle profonditàdel silenzio.E’ in questo sentire, uscita dal mondo effimero della pubbli-cità con il quale non si sentiva più di colludere, che nel 2000apre SpazioStudio, luogo di incontro e di confronto, doveprogetta organizza e cura convegni, mostre, spettacoliteatrali, reading poetici, presentazione di autori e libri,giornate di studio e di lavoro inter e intra disciplinari, tesi adilluminare la connessione tra tutti i saperi dell’umano, nel-l’operante pensiero dei grandi maestri d’ogni tempo, la cuivoce è inseparabile dal conosci te stesso, un rivitalizzareattraverso la personale esperienza, con una rinnovata creati-vità, quanto di fondamentale e vero da sempre “è “ .

CULTURA

Musica

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CULTURA

Il mese di luglio, ormai lontano, é stato un mese “nero”:l’attentato che ha colpito la città di Oslo, l’estate che si è fat-ta attendere come una fidanzatina al primo appuntamentoed il mondo della musica che ha perso, prematuramente,una grande artista: .

Un mese da dimenticare. Di tutto ciò quello che mi ha vera-mente scioccato è stata l’accoglienza del web alla notiziadella morte della cantante di Rehab. Nessuno si è esentatodal ricordare gli eccessi, la prevedibilità dell’accaduto, era-no perfino cominciati i toto-droghe per indovinare l’ultimasostanza da lei usata … in pochi hanno ricordato la grandevoce, la sua capacità interpretativa; anche qui i giornalistihanno saputo dividersi in professionisti e non. Basta con lespeculazioni nella sua vita ha fatto quello che ha fatto: cer-tamente ci ha trasmesso tanto con la sua musica.

Amy Winehouse era molto di più dei suoi stessi eccessi …era l’artista che cercò di combattere il suo “male di vivere”,quel male che non tutti (per fortuna) conoscono ma che af-fligge e sconfigge anche le più grandi personalità.

Interprete, autrice e pioniera ecco chi era Amy Winehouse.Una voce profonda, quasi disarmante, capace di dare forzaad ogni singola parola; testi carichi di energia e dolore; un al-bum “ ” che l’ha rimbalzata immediatamentenell’olimpo pop … un album soul che le ha permesso di sca-lare le classifiche di tutto il mondo. Il suo 2° album “

”, e purtroppo l’ultimo, entrò alla 7ima posizione del-la classifica americana Billboard 200, un debutto molto altoper una cantante inglese.

La sua carriera era in ascesa, era il 2006 eaveva solo 23 anni, era osannata dai colle-ghi per le sue doti vocali, era amata dal pub-blico di tutto il mondo; i premi che ricevettel’anno successivo consacraronoAmy Wine-house nell’olimpo delle stars toccando li-velli raggiunti solo da 4 sue colleghe finora:

. Amy Winehouse è stata e sempre sa-rà l’artista che ha aperto la strada a molte al-tre cantanti magari di aspetto non comunenello star-system ma con delle voci e dellepersonalità importanti come la sua … senzadi lei non ci sarebbe stata nessuna enemmeno .

Ormai è passato del tempo da quel triste 23luglio in cui perse la vita a soli 27 anni … en-trando a pieno e triste diritto nel club dei 27,un nefasto club composto da artisti del cali-bro di

; artisti che hanno segna-to con le loro canzoni delle generazioni, che

hanno intravisto quello stesso “mal di vivere” che pervade-va le loro più grandi canzoni.

Nel frattempo ascoltiamo e riascoltiamo i due meravigliosialbum che Amy ci ha regalato, lasciandoci sommergere dalcontinuo bla-bla speculativo di giornali di gossip, managersconsolati ed eredi impegnati a far fruttare il materiale la-sciato da Amy … mascherandosi dietro i fan pubblicheran-no album postumi che rappresenteranno i loro interessi enon il volere diAmy Winehouse.

… e con le note di “Rehab” in sottofondo dico

Amy Winehouse

Back to black

Back toblack

Lauryn Hill, Alicia Keys, Nora Jones e Be-yoncé

DuffyAdele

Jim Morrison, Janis Joplin, Jimi Hen-drix e Kurt Cobain

“Grazie Amy”

DISCOGRAFIA AMY WINEHOUSE

ALBUMFrank - 2003

Back to black - 2006

SINGOLIStronger than me - 2003

Pumps / Help yourself - 2004Rehab - 2006

You know I’m not good - 2007Back to black - 2007

Love is a losing game - 2007Tears dry on their own - 2007

... Grazie Amy!Una voce, mille emozioni

di Mauro Piccinini

Cinema

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CULTURA

Il titolo originale del libro è “” ed uscì nelle librerie ita-

liane un anno fa per la Aliberti Editoresenza riscuotere un grande seguito.

Adesso la biografia di , perl'anagrafe , esce in Ger-mania con il titolo di

( )ed è da subito un successo senza pre-cedenti, balzando in vetta alle classifi-che di vendita tedesche. Lo dimostranole classifiche stilate dal settimanale DerSpiegel, in cui si vede come il volume

del grande attore italiano abbia battuto opere ben piùquotate, come le memorie di Walter Kohl, figlio dell'excancelliere Helmut. Edito dalla Schwarzkopf und Schwar-zkopf in una sola settimana si è piazzato ai primi posti nellatop ten dei libri più venduti.

Il successo del libro è merito di un buon lancio promoziona-le. Bud Spencer è infatti andato personalmente, lo scorsoaprile, per la presentazione a Berlino, fatta in grande stile escoprendo di come la Germania sia letteralmente pazza dilui e lo consideri come una delle grandi icone pop dellaseconda metà del secolo scorso. Non solo ottime venditeper Spencer ma anche la possibilità di onori istituzionalicome la proposta di alcuni consiglieri comunali dellacittadina tedesca di Schwäbisch Gmünd di intitolare untunnel a lui e a Terence Hill ( ).

Proposta tuttavia bocciata ma che ha spinto comunque iresponsabili a intitolare, prossimamente, una piscinacomunale al noto interprete. Dopo una pacifica manifesta-zione di tanti cittadini contrari alla delibera del comune.

La scelta di intitolare a Spencer una piscina non sembracasuale visti i pregressi di nuotatore olimpico e ottimo pal-lanuotista dell'attore napoletano. Egli fu il primo azzurro anuotare i 100 metri stile libero in meno di un minuto eavrebbe partecipato a una gara proprio nella cittadina delBaden-Württemberg.

La fama di Spencer, ora 81enne, ha nel corso della suacarriera travalicato i confini nazionali italiani, giungendonon solo in Germania, ma anche in Spagna e Francia, epersino Oltreoceano. Un sondaggio di Variety del 1997, inoccasione della vittoria agli Oscar di Roberto Benigni edella sua , alla domanda su chi fossero i per-sonaggi cinematografici italiani più famosi all'estero videproprio Spencer piazzarsi al primo posto con il suo compa-gno di tante pellicole Terence Hill al secondo.

Una posizione importante per un attore divenuto davveroun simbolo del cinema italiano, un successo rinsaldato,

Altrimentimi arrabbio

Bud SpencerCarlo Pedersoli

Mein Leben,meine Filmen La mia vita, i miei film

con lui nella foto sopra

La vita è bella

Bud SpencerLa sua biografia conquista la Germania

di Armando Rotondi

Dopo Parigi e Venezia, Woody Allen si in-namora di Roma e di tutta la sua bellezza. Ilgrande regista americano lavora arden-temente nella capitale per la sua nuovapellicola , attualmentein lavorazione.

Si tratta di una commedia romantica cherilegge, secondo lo spirito e il gusto diAllen, il e vede unnutrito cast di grandi interpreti. Lo stessoAllen viene, infatti affiancato, da EllenPage, Alec Baldwin, Penelope Cruz, JudyDavis e molti altri, compresi i nostraniRoberto Benigni, Ornella Muti e RiccardoScamarcio.

Quattro sono le storie raccontate dal grandeautore di New York. Nella prima, conprotagonista lo stesso regista, vediamo unacoppia americana che va in trasferta a Ro-ma per conoscere la famiglia tutta italianadel futuro marito della figlia.

Molte sono le scene che renderanno omag-gio ai posti simbolo della città eterna: il

si ritrova protagonista delle scenenotturne con Alec Baldwin, architetto cali-forniano in visita alla città, mentre sul

verrà girato l’episodio con Rober-to Benigni, che si chiamerà Leopoldo e faràla parte di un impiegato la cui vita vienestravolta dal caso, dopo esser stato scam-biato per una star e quindi invitato a Tg etalk show. Tra le altre location ci dovrebbe-ro essere , che sarà ancoravisitata dall’architetto John (Baldwin).

Nell’ sisvolge l’episodio in cui si parla di musicaclassica ed è prevista la scena di un con-certo con il tenore Fabio Armiliato. Omag-gio a un classico è la sequenza in

, scenario cult di tanti film e omaggio adi Federico Fellini, autore già

onorato daAllen con .

The Bop Decameron

Decameron di Boccaccio

Colosseo

CollePalatino

Piazza San Pietro

Auditorium Parco della Musica

Via Vene-to Ladolce vita

Stardust Memories

meritatamente, dallo stra-ordinario successo, in questigiorni, della sua biografiatradotta per il mercato tede-sco, nonostante Spencer nonsia più tanto presente sulpiccolo e sul grande schermocome in passato. Dispiaceche lo stesso consenso delpubblico, per questa suafatica letteraria, non gliabbia arriso anche in Italia.

Carlo Pedersoli ai tempi delleOlimpiadi e dei successi con la na-zionale italiana di nuoto e palla-nuoto.

Mostra di Venezia

Fano International Film Festival

Dal 31 agosto al 10 settembre 2011 a Venezia. Palazzo delCinema.

L'atteso film scritto, diretto e interpretato da George Clooney,, è il film di inaugurazione - in Concorso - della 68.

Edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica diVenezia. Il grande autore italiano Marco Bellocchio riceverà ilLeone d'Oro alla carriera, mentre ad Al Pacino verrà assegnato ilpremio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2011.

Dal 17 al 23 ottobre a Fano

Cresciuto negli anni in prestigio e interesse nazionale einternazionale (da qui la modifica della denominazione dall’ori-ginale Fano Film Festival), fino a divenire un punto di riferimentoimprescindibile per i filmmakers, gli addetti del settore e la stampaspecializzata, si propone come significativo e qualificante momentodi incontro e confronto per tutto il cinema indipendente d’autoreitaliano e straniero; suo scopo precipuo è promuovere la conoscenzae contribuire alla diffusione di film realizzati da giovani registi chesappiano esprimere temi e soggetti delle nuove sensibilità emergentie rappresentare, nel contempo, momenti innovativi di autenticaricerca linguistica, formale ed artistica.

www.labiennale.org/it/cinema/

TheIdes of March

www.fanofilmfestival.it

Milano Film FestivalDall’8 al 18 settembre 2011 a Milano. Sedi varie.

Partito da un lavoro di ricerca sulle espressioni culturali contem-poranee, Milano Film Festival è diventato una selezione estre-mamente interessante della produzione mondiale non legata allelogiche di mercato e ha assunto il ruolo di talent scout e di distri-butore alternativo: la ricerca e la diffusione delle opere sono i suoipunti di forza; la globalizzazione delle idee e delle espressioni, la suacifra stilistica. Le opere provengono dai più diversi Paesi del mondo,anche i più sperduti e meno rappresentati: sono lungometraggi ecortometraggi mai visti in Italia, presentati senza divisioni percategorie e discriminazioni di sorta.

www.milanofilmfestival.it

Agenda

CineturismoLa Roma di Woody Allen

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Racconti

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CULTURA

La hostess al check-in se lo mangiava con gli occhi, poiscoppiò a ridere: evidentemente Filippo le aveva fatto unabattuta. Senza accorgersene sorrise anche Bianca che, qual-che metro più in là, lo guardava cercando di ingoiare ilmagone. Lo vide scuotere quei suoi riccioli neri, mentreritirava la carta d’imbarco, poi voltare le spalle alla ragazzain divisa che ridacchiava estasiata e camminare verso di lei,con quel suo passo molleggiato da ragazzo. Com’era bello!E com’era grande, ormai, un uomo che non aveva piùbisogno di lei!

Sentì la mano di Valerio appoggiarsi alla sua spalla e nonebbe bisogno di guardarlo per sapere che anche lui stavaresistendo alla tentazione di qualche lacrimuccia. Filippofece una battuta raggiungendo i genitori e tutti e tre si dires-sero al varco col metal detector, ridendo eccessivamente.

Bianca se lo strinse ben bene, il suo Filippo, consapevoleche il calore di quell’abbraccio sarebbe dovuto bastarle permesi. Ma fu orgogliosa di non essere scoppiata a piangere.Lo salutò ancora con la mano, prima che il suo cucciolosparisse in fondo al corridoio. Poi si voltò verso il maritoche la stava osservando con tenerezza.

«…», le disse piano. Il nodo che aveva in gola im-

pedì a Bianca di rispondere, allora gli fece un sorriso un po’storto e lo prese sottobraccio. Così, tenendosi vicini, usci-rono dall’aeroporto nell’aria calda e afosa di mezzogiorno.

Nel tragitto verso la città, seduta accanto a Valerio che gui-dava con la solita prudenza, Bianca continuava a pensare aFilippo e alla sorprendente capacità che la natura avevaavuto nel prendere dai genitori il meglio che ciascunopoteva offrire per mettere insieme un figlio così avvenente.

Di non essere una gran bellezza, lei l’aveva sempre saputo eda piccola ne aveva sofferto parecchio. Poi, crescendo, siera messa l’animo in pace e aveva lasciato alle sue amichele romanticherie e i sospiri da principesse, concentrandosipragmaticamente nella ricerca delle proprie qualità nasco-ste. Era una zelante matricola quando aveva conosciutoValerio, già maturo trentenne. L’aveva guardato negli occhie vi aveva scorto la serenità e il sostegno che infatti non lemancarono mai. Cos’altro poteva volere?

Quando rimase incinta, si sposarono senza porsi troppedomande e quel bambino meraviglioso aveva illuminato leloro vite. E ora era partito. Il master in Inghilterra sarebbedurato due anni, ma lei non si faceva illusioni: era moltoprobabile che il lavoro, poi, se lo sarebbe trovato là. Biancasospirò: sì, erano rimasti soli. Si voltò verso Valerio e gliaccarezzò la nuca. L’età gli aveva donato: i tratti si eranoammorbiditi, la calvizie dava al suo volto una luce aperta e

le profonde rughe che gli solcavano la fronte, un tocco disaggezza. Da quando era in pensione poi, aveva uno sguar-do più sereno, anche se a volte un po’malinconico.

Lo capiva: a lei sarebbe mancato moltissimo il lavoro, con isuoi stimoli, le sue sfide, la sua adrenalina … Per fortunache Valerio, dopo la nascita di Filippo, l’aveva spinta ariprendere l’università! E poi l’aveva sempre sostenutanelle scelte, finché la sua carriera non aveva preso il volo.Come se le avesse letto nel pensiero, Valerio domandò:«

». Spinta da un moto di gratitudine rimase a pranzocon lui.

Quando Bianca rientrò al lavoro avvertì subito una stranaeccitazione nell’aria e le saltò agli occhi che il suo staff eracomposto solo di giovani donne. La salutarono con vocetteun po’ troppo stridule. « »,domandò prima di chiudersi nel suo ufficio.

Le ragazze si parlarono l’una sull’altra, elettrizzate: era ar-rivato il nuovo direttore del sesto piano e, a quanto pareva,era affascinante come un divo di Hollywood. Bianca lelasciò sfogare. Da una parte provava un po’di compassioneper questa futile emotività giovanile, dall’altra un po’ dirincrescimento per essere così fuori dai giochi. Ma forse erasolo la scia della nostalgia per la partenza di suo figlio …

Sospirò, sedendosi alla scrivania e, accendendo il compu-ter, si augurò che almeno lui, ancora così giovane e bellopotesse provare quel genere di turbamenti da cui lei si erasempre sentita esclusa. Poi s’immerse nel lavoro.

Due settimane dopo l’umore di Bianca non era migliorato.Anzi. Il vuoto lasciato da Filippo, nel suo cuore prima anco-ra che in casa, pervadeva tutto quanto. «

», le aveva detto Valerio cercando di consolarla,come per una sorta di “mal comune mezzo gaudio”, cheperò su di lei non aveva mai fatto presa.

Quello stato d’animo non le piaceva, e meno ancora lepiaceva il fatto che avesse iniziato ad essere svogliata anchesul lavoro, dove da qualche tempo, si accorgeva ora, c’eraun’insolita calma piatta. Le ragazze, invece, avevano avutola loro novità e non parlavano d’altro che del direttore delsesto piano; tutte arrivavano al lavoro più curate nel truccoe nell’abito e all’ora di pranzo sciamavano verso la mensaaziendale cariche di aspettative.

Bianca attendeva quel momento: oltre il vetro che dividevail suo ufficio dall’open space dove lavorava lo staff sifaceva silenzio e lei ne approfittava per sbrigare la corri-spondenza con Filippo, così se le scappava qualche lacrimanon doveva vergognarsene.

Sembri troppo giovane per essere la madre di queldottorino

Preferisci andare subito in ufficio o mangiamo qualcosainsieme?

Beh? Cosa mi sono persa?

È la sindrome delnido vuoto

La vedova neradi Luisa Mazzetti

l’altraitalia 31

Ma quel giorno trovò un’e-mail diversa. Iniziava con “” ed era firmata da Leo Bassetti, il nuovo direttore

che tanto faceva sospirare le sue ragazze. Diceva di avertrovato un progetto che Bianca aveva presentato un anno fae che prevedeva la collaborazione tra le loro due aree, diaverlo trovato molto interessante, intelligente e innovativoal punto da meravigliarsi che fosse stato bocciato e le chie-deva un appuntamento per discuterne, apportare qualchemodifica e riproporlo congiuntamente.

Bianca si sentì gratificata come non succedeva da tempo ele sembrò che qualcuno avesse aperto le finestre per cam-biare aria. Decise di fare una sorpresa alle sue collaboratricie le tenne all’oscuro. Il giorno dell’appuntamento, Biancastava alacremente aggiornando i dati del progetto, quandosentì un silenzio improvviso calare oltre il vetro. Alzò latesta e si godette lo spettacolo. Le ragazze osservavano ilnuovo arrivato immobili, con espressioni meravigliate edestatiche come se l’avessero visto scendere da un cocchiod’oro trainato da cavalli alati.

Leo Bassetti fece una battuta che Bianca non udì e tuttescoppiarono a ridere svegliandosi da quel rapimento. Seguìuna sconclusionata animazione, che lei interruppe uscendodall’ufficio. «

», lo salutò con ironia. Lui le sorrise, evidentementesollevato, e la osservò con curiosità mentre Bianca si av-vicinava per presentargli le sue collaboratrici, a una a una,accompagnando il nome e l’incarico con una battuta, inmodo che ciascuna avesse il suo momento di gloria. Poi loinvitò ad accomodarsi nel suo ufficio e, con una strizzatinad’occhio a favore dell’open space, chiuse la porta. «

», commentò divertitoLeo. « », avrebbe voluto rispondereBianca, ma si trattenne per decenza: probabilmente unodotato di tale virile fascino era abituato a questo genere dicose e soprattutto non voleva dargli l’impressione che leragazze fossero un branco di oche. Quanto a lei, era piùinteressata alle sue prime impressioni sull’azienda e suicolleghi e fu colpita dall’acume delle osservazioni che le ri-portò. Passarono al tu e cominciarono a occuparsi del pro-getto. Bianca parlava e nello stessotempo si stupiva di com’era facileintendersi con Leo: non dovevaripetere i concetti più volte per cer-care di spiegarli, anzi.

A ogni idea che metteva sul tavolo,lui aveva un pezzo da aggiungere equel pezzo era così calzante, chesubito le si aprivano davanti agliocchi ulteriori possibilità.

Rimasero a discuterne molto piùdel previsto, senza riuscire a smet-tere neanche quando le altre incom-benze iniziarono a esigere la loroattenzione. Suonavano i telefoni, icellulari, le ragazze bussavano edentravano toccando il tempo. Lorodue si alzavano in piedi, facevanoun passo verso la porta continuandoa parlare, poi tornavano a chinar

sulla scrivania per consultare una tabella o un documento… continuarono così finché non tacquero entrambi nellostesso momento. Si guardarono negli occhi, sbalorditi. PoiBianca sorrise: « ». «

». Lei si sentì lusingata. «

»,s’impegnò. Leo annuì soddisfatto: «

», disse sincero e, tendendole lamano, aggiunse: « ». Attraversò difretta l’open space salutando con la mano e lasciandosidietro una scia di sospiri, risolini e squittii.

Quando Bianca rientrò a casa, Valerio percepì immediata-mente un profondo cambiamento. Buttò la pasta e laguardò, appoggiandosi allo stipite della porta, mentre lei simetteva comoda. « »,domandò curioso. Bianca lo mise al corrente delle novitàlasciandosi trasportare dall’entusiasmo. Suo marito servìgli spaghetti congratulandosi e le diede un bacio sulla fron-te. «

», aggiunse porgendo il bicchiere per un brindisi. Soloora Bianca lo guardò davvero: vide il suo viso stanco, chepareva invecchiato di botto negli ultimi giorni, e gli occhimalinconici, che si sforzavano di sorridere. Allungò la ma-no su quella del marito cingendogliela: «

», gli sussurrò guardandolo con rico-noscenza. Lui distolse lo sguardo, ma strinse tra le sue ledita della moglie.

Quelli che seguirono furono giorni di fervore. Tra Bianca eLeo iniziò a scorrere un fiume d’e-mail. Non esulavano maidal progetto, ma molto dal linguaggio professionale: aveva-no coniato un gergo tutto loro e soprannominato ognipratica e ogni capitolo con termini buffi. Bianca si divertivaun mondo. Studiarono attentamente la strategia che avreb-be garantito maggiori possibilità di riuscita e quella cheindividuarono prevedeva la presentazione del progetto en-tro un paio di settimane.

Caracollega

Benvenuto nel nostro gineceo, dottor Bas-setti

Hol’impressione che il suo staff la adori

Mai quanto adora lei

Ci siamo detti un sacco di cose! Peròme le ricordo tutte. Abbiamo fatto in un solo incontro quelloche in genere ottengo a malapena in tre o quattro riunio-ni! Ti confesso che ero moltoscettica sulle reali possibilità del progetto, dopo la suabocciatura … ma adesso penso che gli darò la priorità

Sono molto felice dilavorare con te, Bianca

Siamo un ottimo team!

Beh? Devo aprire lo champagne?

Allora godiamoci quest’ultima cena in orario da cri-stiani

Sei un uomomeraviglioso, Valerio

si

l’altraitalia 32

Bisognava stringere i tempi e chiedere a tutti uno sforzomaggiore. Decisero per una riunione allargata a tutti i lorocollaboratori. Bianca lo comunicò alle ragazze. «

», aggiunse ridendo. «T», saltò su una.

« », tagliò corto lei. «…», riferì un’altra e, subito, una terza:

« ». Bianca si sentìirritata, senza sapere perché e si chiuse in ufficio.

Figuriamoci se con tutte quelle splendide e giovani donnepronte a gettarsi ai suoi piedi, Leo si sarebbe invaghito diuna vecchia babbiona come lei! No, era solo che le ragazzenon capivano il piacere di un feeling professionale econfondevano le cose. Tutto lì. Rinfrancata da questi pen-sieri, Bianca tornò alla solita alacrità.

Purtroppo però quelle parole dovevano aver aperto una pic-cola breccia nella sua fantasia, perché ci furono, poi, alcuniepisodi di cui si vergognò davanti a se stessa. Il primo fuproprio alla riunione generale, quando Bianca si scoprì aguardarlo, mentre parlava davanti a tutti, come uomoanziché come collega. Era davvero affascinante con quellazazzera argentea sul viso giovanile, con quel sorriso, quellespalle e quel modo di muoversi … in quel momento Leo sivoltò verso di lei senza una ragione apparente e i loro occhisi incontrarono. Bianca avvampò abbassando lo sguardo elui perse il filo del discorso. Un’altra volta successe che eragià tardi, gli uffici deserti e loro due ancora

Valerio giaceva riverso a terra sulla soglia che divideva lastanza dal bagno. Bianca gridò, accorse, lo chiamò, lo girò,lo scosse: respirava. Ci fu un susseguirsi vorticoso dieventi. L’ambulanza, la corsa in ospedale, la fronte corruc-ciata del medico, la telefonata oltre manica, la voce inson-nolita di Filippo, il suo spavento. Poi una lunga attesa sotto ineon del pronto soccorso, durante la quale nella testa diBianca continuava a ripetersi la domanda del medico: «

», e la sua risposta: «».

La sua colpa le toglieva il fiato, anzi le toglieva tutto: nonsentiva né stanchezza, né fame, né sete, né caldo, né niente.Era come se quel corpo non fosse suo. Le sembrava di esse-

Perringraziarvi del lavoro in più, vi darò un permesso perandare dal parrucchiere anto èinutile: quello non ha occhi che per te

Ma che sciocchezza! Lo dicono anchequelli del sesto pianoSei l’unica a non essersene accorta!

Daquanto tempo è successo? Non so …non ero in casa

al lavoro.

Per richiamare la sua attenzione, Leo le aveva messo lamano sul braccio e lei sentì un brivido sconosciuto percor-rerle tutto il corpo, seguito da una vampa di calore che lesalì da dentro. Poi capitò che, mentre rileggevano lapresentazione del progetto sul monitor del computer, siritrovassero così vicini che lui quasi la abbracciava. I lorovisi erano separati da un filo d’aria, diventata di colpo in-candescente quando lui si girò e fece scorrere i suoi occhi,quasi come una carezza, sul profilo di Bianca.

Lei sapeva, ne era convinta, che tutti quei turbamenti eranosolo frutto della sua immaginazione, e come tali li avevaogni volta archiviati. Episodi che non avevano minima-mente incrinato il normale flusso di lavoro. Tuttavia, l’ulti-ma sera, Bianca si lasciò prendere dal panico. Il progetto eraormai bell’e pronto e non c’era più neanche una virgola daaggiungere. Loro due si guardarono attoniti. «

», disse lei.

Leo lanciò un’occhiata all’orologio: «?». Allora Bianca aveva sentito

un vero terrore ghiacciarle il sangue nelle vene e, balbettan-do cose un po’sconclusionate, aveva raccolto la sua roba edera filata via.

Era corsa a casa, a cercare riparo tra le braccia rassicurantidi Valerio, ma poi, una volta a letto, aveva finto di dormireper poter ripensare con tutta tranquillità a ciò che le era suc-cesso. Si era resa ridicola, ecco cos’era successo. Lei, allasua età e con quel deficit di bellezza, aveva ceduto a fan-tasie che non le appartenevano, aveva immaginato un invito

galante. Invece era una cosa normale: quante altre volte eracapitato, facendo tardi al lavoro, che qualche collega propo-nesse “ ”? Tante, e lei aveva accettatosenza neanche porsi il problema. Cosa le stava accadendo?

Tanta calma dopo la tempesta delle ultime settimanerendeva tutte un po’ sbalestrate. Le ragazze scherzavanospettegolando un po’sui loro colleghi del sesto piano. Bian-ca sedeva con loro nell’open space, nel vano tentativo dinon sentire la mancanza dei contatti con Leo, ma era inquie-ta e quando il discorso cadde sulla scuffia che l’incantevole,mitico dottor Bassetti si era preso per il loro capo, lei scattòstizzita: «F ». Poi, celando il suo imbarazzo,cercò di giustificarsi: «

». La guardaro-no smarrite e una, con tono innocente, se ne uscì: «

». Bianca si trovò senza parole e si ritirònel suo ufficio. A fine giornata ricevette un’e-mail di Leo:“ ”. Non rispose. Nei giorni seguenti però nearrivarono altre, così spiritose da meritare un degnoriscontro, ma declinò tutti gli inviti che portavano adducen-do svariate scuse. Finché giunse la notizia che il progettoera stato approvato e lui le scrisse: “

Bianca arrivò al ristorante agitatissima e in ritardo. Quandovide Leo alzarsi e puntare su di lei quei suoi occhi brillanti,le tremarono le ginocchia. Ma lui fu abilissimo nel metterlaa suo agio con mille attenzioni e, via via che procedeva lacena, divenne sempre più caldo e avvolgente, tanto cheBianca si dimenticò di se stessa. Si lasciò condurre permano in una intimità mai provata prima e si addentrò interritori inesplorati. Le parve che il suo corpo avesse decisoimprovvisamente, quella sera, di dare uno scintillante ecoloratissimo spettacolo pirotecnico delle proprie capacitàe, nuda sotto gli occhi e sotto le mani di Leo, per la primavolta nella sua vita, Bianca si sentì bella.

Quando rientrò a casa era una donna assai diversa da quellache ne era uscita. Si sentiva leggera, libera e allegra comenon mai. Pensò di stendersi sul divano del salotto pergodere ancora un po’ il profumo che Leo le aveva lasciatosulla pelle, ma vide una luce filtrare sotto la porta della zonanotte e le si strinse il cuore. Valerio! Come avrebbe retto ilsuo sguardo? Si fece coraggio e raggiunse la camera inpunta di piedi, per non svegliarlo in caso si fosse addormen-tato con l’abat-jour accesa … e, in un amen, le crollò ilmondo addosso.

Non ci rima-ne che aspettare

Dieci e venti. Cosa nedici di un boccone insieme

un boccone insieme

atela finita!Se il progetto passa dovremo

lavorare insieme e questo scherzo non aiutaNon è

mica uno scherzo

Mi sei mancata

Questa volta non puoirifiutare: dobbiamo festeggiare!

re precipitata in un incubo. Fu ancora peggio quando, alleprime luci dell’alba, le fecero rivedere suo marito. Nonsembrava neanche lui, ma una povera cosa pallida e defor-mata, intrappolata in una ragnatela di tubi, cannule e fili. Eil ragno assassino era Bianca. Lei era la vedova nera.

Poi vide, in fondo al corridoio, una massa di riccioli neri.Filippo! E quando lo ebbe tra le braccia scoppiò in un piantodirotto che le parve durare per sempre. Almeno per tuttequelle giornate che trascorse in ospedale, finché Valerio sene andò. Al funerale lei e Filippo si tenevano stretti stretti.C’era tanta gente e in mezzo a quella gente, c’era il gruppodel suo ufficio e in mezzo a quel gruppo, c’era Leo. Ai suoiocchi quell’uomo si materializzava lì da un altro mondo, daun’altra vita. Vide il suo bel viso segnato da un tormento,ma era come se non la riguardasse, come se fosse venuto acercare qualcuno che non era lei.

Al rientro a casa, prese tra le sue le mani del figlio e cercò dispiegargli che era stata lei a uccidere suo padre, perché nonsi trovava a casa quella sera … Forse Valerio avrebbepotuto salvarsi … ma non riuscì a rivelargli dov’era. Filippospese molte parole, quel giorno e quelli che seguirono, perconvincerla che si era trattato di un caso fortuito, che nonera colpa sua. La spinse a riprendere il lavoro, che erasempre stato la sua vera passione. Inutilmente. Bianca siprese tutte le ferie, anche gli arretrati.

Accompagnò Filippo a prendere l’aereo per tornare inInghilterra e uscì dall’aeroporto senza più il braccio di

Si chiuse in casa e, a un certo pun-

to, perse la cognizione del tempo. Una sera sentì un rumorenella toppa della porta d’ingresso. Si spaventò e cercò dichiamare la polizia, ricordandosi solo in quel momento diaver staccato il telefono … non fece in tempo a fare altroche l’uscio si spalancò sul volto angosciato di Filippo.« », gridò vedendola e corse ad abbracciarla. Eranogiorni che non riusciva a mettersi in contatto con lei e avevatemuto il peggio.

Valerio a cui appoggiarsi.

« », disse Bianca per tuttarisposta «

». Contrariamente a quanto si aspettava, suo figlionon la prese male. All’inizio rimase un po’ sbigottito, mapoi nacque tra loro una confidenza nuova, parlarono ditante cose, passeggiarono insieme nel parco e fecero unagita al mare. Guardando quella distesa azzurra, Filippoall’improvviso le disse: «

», poi, abbassan-do la voce, aggiunse: «

».

Bianca rientrò al lavoro. Scoprì che Leo, nonostante il suopervicace silenzio, aveva continuato a scriverle tutti igiorni. Parole di dolore, di impotenza, di speranza e d’amo-re. Lei rispose: “ ”. Pochi minuti dopo sentì unsilenzio improvviso calare oltre il vetro del suo ufficio.Vide Leo attraversare l’open space seguito dallo sguardocommosso delle ragazze. E quando si trovò sotto i suoiocchi, Bianca sentì di essere viva.

Mamma!

Quella notte ero con un altro uomoNon era mai successo e non ci avevo mai neanche

pensato

A proposito di quella notte … seproprio non si vuole ammettere che sia stato un caso, alloraperché non pensare che, invece di una punizione, ti sia statadata la libertà di essere pienamente felice?

Insomma, preferisco immaginareche papà sia morto per amore e non per castigo

Sono tornata

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Benessere e salute

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CULTURA

L'albicocco viene estesamente coltivato in tutte le regioniitaliane, fino ad un'altitudine massima di 1000 metri, malimitatamente ad alcune vallate alpine ben protette dai ventifreddi.

Sembra sia originario dell'Asia centro-meridionale, masecondo alcuni botanici sarebbe stato introdotto in tempimolto remoti dalla Cina; comunque al tempo dei romani eragià coltivato in Armenia, dove si era acclimatato ottima-mente. Da qui si è diffuso rapidamente in tutte le regionidell'Europa meridionale e soprattutto nel bacino del Medi-terraneo. A seconda del portainnesto impiegato e del siste-

ma di allevamento, le piante possono assu-mere un portamento arboreo o possonovenire educate in forme obbligate; nellezone soggette a forti abbassamenti di tem-peratura può crescere unicamente a ridos-so delle case o dei muraglioni esposti asud. Si coltivano diverse varietà che ven-gono moltiplicate per innesto su soggettidi susino mirabolano o anche di mandorloselvatico.

L'albicocco è un albero a foglie caduche,alto al massimo 6-7 metri, per lo più a chio-ma globosa, a branche principali primaoblique e poi disposte quasi orizzontal-mente; le foglie ovato/cuoriformi, sonosorrette da lunghi piccioli.

I fiori sono bianchi e spuntano da febbraioad aprile; i frutti sono delle drupe carnosea buccia e polpa generalmente aranciate.

Le albicocche si staccano dai ramo quan-do hanno preso un bel colore aranciato esono morbide al tatto; in pochi giorni com-pletano la maturazione e sono pronte per ilconsumo.

Le albicocche, che maturano tra giugno eagosto, si consumano fresche o essicate osi usano per preparare succhi, marmellateo liquori. Poche varietà hanno mandorledolci e commestibili; tutte le altre hannomandorle amare e velenosissime.

L’AlbicoccoPruneus armeniaca

di Simona Guidicelli

Come si utilizza

Quando si raccoglie

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Come si prepara per la conservazione

Alcuni consigli

La ricettaCrostata di albicocche

e mandorle

Ingredienti200 gr. di farina100 gr. di burro

80 gr. di zucchero a velo2 tuorli, un pizzico di sale

100 gr. di farina di mandorleun poco più di 100 gr. di zucchero a velo,

25 gr. di albumemandorle

(con la buccia, senza, a scagliette....come volete),10-12 albicocche

(né troppo dure né troppo morbide)

In una terrina impastate i tuorli con lo zucchero a velo eil burro a dadini, fino ad ottenere una crema, poiaggiungete la farina e il sale e impastate velocemente.Lasciate in frigorifero per un'oretta coperto da pellicola.

Preparate la pasta di mandorle mescolando insieme lafarina di mandorle con lo zucchero a velo e l'albume.Stendete la frolla a circa 7 cm e foderate con questa unostampo per crostate (circa 22 cm di diametro). Stendetein un disco dello stesso diametro anche la pasta dimandorle e usatela per riempire la frolla.

Infornate a 190-200°C per circa 40 minuti (forno staticocon calore solo dal basso), poi sfornate, lasciateintiepidire, sformate e se volete completate con unaspolverata di zucchero a velo.

Tagliate le albicocche a metà e sistematele sulla crostatacol taglio rivolto verso il basso, infine riempite i buchitra le albicocche con le mandorle.

Il frutto usato allo stato fresco naturalmente non dura chealcuni giorni. Per una facile conservazione dividilo a metà,toglierne il nocciolo e stendere su graticci all'aria. È comun-que preferibile sciropparlo con una soluzione preparata conacqua calda e zucchero.

schiacciare 4 albicocche mature. Aggiungere un cuc-chiaio di miele e mescolare bene. Mangiarle a digiuno.

far cuocere 3 albicocche per 5 minuti con poca acqua.Schiacciarle ed unire mezzo bicchiere di latte. Amalga-mare bene e stendere sul viso per 30 minuti. Sciacquarecon acqua tiepida.

bollire 100 grammi di albicocche in un litro d'acqua per10 minuti. Filtrare. Aggiungere due cucchiai di miele edun tuorlo. Prenderne un bicchierino lontano dai pasti. Illiquido va conservato in frigorifero per non oltre una set-timana.

bollire due albicocche secche in un quarto di acqua caldaper 15 minuti. Bere a digiuno e mangiare anche i frutti.

Per rinforzare la vista:

Per abbellire la carnagione:

Una bevanda vitaminica:

Per rinfrescare l'intestino:

CuriositàLe due facce dell'albicocca

L'albicocca consumata fresca ha una discreta proprietàantidiarroica; essicata e preparata come le prugne diven-ta invece lassativa.

Enogastronomia

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CULTURA

Estate, tempo di insalate, tempo di dar corso a piatti sfiziosi,creativi, ma soprattutto freschi e vitaminici che concilianomagnificamente gusto e leggerezza. Tempo, anche, diriscoprire la naturalità del cibo, il suo legame con la terraalterato dalla trasformazione delle materie prime e dallacottura. Preparare un'insalata verde o mista non è un sem-plice escamotage per risparmiare tempo o rimanere in lineaa costo di dolorose rinunce, e nemmeno un modesto masalutare contorno, ma l'adesione a una filosofia alimentareantica, spesso maltrattata dai pregiudizi dietetici verso i cibicrudi di origine vegetale, freddi e umidi.

Oggi sappiamo, anche sulla base di antiche credenze tut-t'altro che superstiziose, che un'insalata è una pietanza riccadi sostanze nutritive note e meno note. Le verdure in fogliaverde, ad esempio, contengono proprietà calmanti. Nonsolo la valeriana, ma anche la lattuga risulta particolarmen-te indicata per chi soffre di insonnia e di irrequietezza.

dispensabile per riscoprire l'appartenenza delnostro organismo alla natura e ai suoi cicli e intraprenderequalsivoglia percorso olistico che si prefigga una miglioresalute per l'organismo. Per il corpo, ma anche per la mente.

L'etimo del termine insalata è abbastanza intuitivo, deri-vando dal latino " " e quindi da " ". Le verduresono ricche di sali minerali a cui spesso, nel condimento,aggiungiamo quello marino insieme a olio di oliva e altri

ingredienti opzionali come aceto, an-che balsamico, succo di limone e pepe.

Se il termine insalata designa innanzitutto pietanze composte da verdure, so-no conosciute come insalate anche tuttiquei piatti freddi creati attraverso me-scolanze di ingredienti, non necessaria-mente crudi. È per questo che parliamocomunemente di insalata di riso, insala-ta di pasta o insalata di pollo. L'insalata,nella nostra cultura, è dunque una for-ma di consumo dei vegetali crudi chepuò però coniugarsi e ampliarsi anche aingredienti del tutto eterogenei, crudi oanche cotti.

Molte regioni italiane conoscono insa-late tipiche, spesso basate su prodottilocali o a " ", come è di moda direoggi, che rappresentano l'opportunità

di valorizzare prodotti del territorio e dell'orto. In alcuni ca-si mescolano insieme quanto offriva un mercato per i cetipopolari: è il caso dell'insalata ligure per eccellenza, il "

", (nella foto sotto) un'insalata fresca ma assaisostanziosa, frutto dell'accostamento di più verdure con lacaratteristica presenza delle gallette da marinaio, della bot-targa di tonno o di muggine o, in alternativa, dei prelibatis-simi filetti di acciughe salate.

Tra gli altri ingredienti spiccano i pomodori, la lattuga, ilcetriolo, i peperoni dolci, i carciofi, il sedano, i cipollotti e ilbasilico, mentre per il condimento si ricorre a olio giovanedi prima spremitura, aceto di vino, aglio da strofinare sullegallette, sale e pepe.

L'unico rammarico è che si tratta di un piatto ormai cadutoin disuso nella stessa Liguria, dove purtroppo molti risto-ranti e tavole calde preferiscono servire la celeberrima

, l'insalata nizzarda, molto simile al "condiggion" maanche molto più povero di verdure e appesantito dalle uovasode. Un pessimo errore di marketing territoriale.

Dellecarote sono celebri i benefici apportati alla vista e alla pelle,meno all'intestino e ai trattamenti anti-infiammatori. Ilpomodoro, dal canto suo, combatte l’infarto.

E l'elenco potrebbe proseguire. Ciò che merita di esseresottolineato e ribadito è che consumare verdura, fresca e distagione, è in

salata sale

Km 0

con-diggion

niço-ise

di Christian Testori

Tempo di insalateUn’opportunità per valorizzare i prodotti dell’orto

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Meno nota in Italia, ma capace di dare l'idea di quanto dietroil termine insalata voglia anche dire piatto casuale chesegue il corso degli eventi adattandovisi egregiamente, è la

, un'insalata statunitense o meglio italo/ame-ricana composta da lattuga romana, crostini di pane soffrit-ti, formaggio parmigiano e condita con una salsa di succo dilimone, uova, aglio e Worcester sauce. L'origine di questopiatto ormai internazionale benché ancora raro nel nostropaese, risale al 1924 quando lo chef di chiare origini italianeCesare Cardini (da cui il nome caesar), non avendo a dispo-sizione altri ingredienti pur ricorrendo il 4 luglio, inventòquesto curioso assemblaggio.

C'è una regione italiana particolarmente legata alla tradi-zione delle insalata freschissime e delicate, ed è la Sicilia.Proporremo due ricette, molto diverse fra loro. La prima,nota come insalata siciliana, è a base di limoni cedratitagliati a rondelle, rucola, songino, cicoria, ravanelli, cipol-lotto, succo di limone, germogli di soia, prezzemolo, oliod'oliva, sale e pepe.

La seconda è davvero semplice ma prelibata e capace disposare i benefici delle arance, dense di vitamine C conquelli straordinari dei finocchi, privi di grassi, ricchi difibre, diuretici e depurativi. Si tratta per l'appunto dell'in-salata di finocchi e arance, tagliati a fette sottili, conditi conolio e sale e contornati da olive nere.

caesar salad

Val la pena ricordare, anche se non ve n'è bisogno, una delleinsalate più celebri del Bel Paese, anch'essa di origini meri-dionali: , a base di mozzarella, pomodoro, basili-co, olio d'oliva e origano, una vera leccornia nei mesi estiviche ribadisce la straordinaria ricchezza e semplicità delMediterraneo (a parte si veda l'insalata greca), emblema diquel legame tra cibo e salute che altrove è un problema lun-gi dall'essere risolto.

la Caprese

Ingredienti: 2 cetrioli piccoli, 1 cipolla rossa dolce, 200 gr. di feta, 150 gr. di lattuga,4 cucchiai di olio extra vergine di oliva, 8 olive nere, 2 pomodori da insalata, origano.

Lavare, asciugare e tagliare l’insalata, mondare la cipolla e tagliarla a fette sottili, lavare i pomodori e ricavarne piccoli spicchi,sbucciare i cetrioli e farli a fettine. Tagliare la feta a cubetti. Riporre in un'insalatiera prima la metà dell’insalata, poi gli spicchidi un pomodoro, le fettine di mezzo cipollotto e di un cetriolo, e in cima metà porzione di feta, spolverando di origano eguarnendo con le olive. Preparare nello stesso modo anche l’altra porzione di insalata, quindi condire il composto con olioextra vergine d’oliva, sale e, se gradito, dell'aceto.

Lo Sciacca rosato è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Agrigento. Di colore rosato più omeno intenso, è delicato, fine e fragrante all'odorato, mentre il sapore è armonico e vivace. Può essere prodotto conuvaggi Cabernet Sauvignon (70.0% -100.0%) , Calabrese (70.0% - 100.0%), Merlot (70.0% -100.0%) , Sangiovese(70.0% - 100.0%). Il titolo alcolometrico minimo del vino 10,5%.

DA ABBINARE CON ...Sciacca rosato

Sagra Provinciale dell'Uva

Gusti di Frontiera - Un Mappamondo di Gusto!

dal 15 al 18 settembre 2011 a Riolo Terme (RA)www.riolotermeproloco.it

A Riolo Terme prenderà vita la "Sagra Provinciale dell'Uva",giunta alla sua 60a edizione. Importante avvenimento cultu-rale ed enologico nato per celebrare l'uva, il vino e la vendem-mia, la Sagra offre un giusto riconoscimento a un protagonistaassoluto del territorio: il vino. Nell'arco dei quattro giorni difesta sono in programma avvenimenti culturali ed enologiciper far conoscere ed apprezzare il meglio della produzionevinicola nostrana e proporre stimolanti incontri tra il vino e lastoria locale: degustazioni guidate, convegni, cene, spettacoliteatrali, concerti di musica celtica, rievocazioni storiche.

al 22 al 25 settembre 2011 a Gorizia (GO)www.comune.gorizia.it - [email protected]

Da giovedì 22 a domenica 25 settembre 2011, Gorizia si vestedi prelibatezze. Una splendida occasione per visitare questameravigliosa città di frontiera. Tra le vie del centro storico sisnoderanno i sapori di una kermesse golosa, organizzata dalComune di Gorizia, tra tipici piatti italiani e numerose specia-lità europee. Un viaggio appetitoso tra i formaggi francesi, ilFois Gras della Normandia, le ostriche e lo champagne. Inoltreil goulash ungherese, la cucina balcanica di Serbia, Albania,Montenegro, l'appetitosa gastronomia slovena e croata. Nonmancheranno i toni decisi della cucina di Stiria, Carinzia, e dialtri numerosissimi Paesi. In programma inoltre numeroseattività e appuntamenti dedicati alla musica e all'intratteni-mento come concerti, band itineranti e rappresentazioni.

d

La ricetta, l’insalata greca

AGENDA

La “salade niçoise”

RicetteCULTURAdi Silvana Lenzo

Ingredienti per 4 persone:Tagliolini all'uovo:

150 gr farina 0,50 gr semola rimacinata di grano duro1 cucchiaio olio extra vergine d'oliva

Impastare, avvolgere con pellicola e lasciare riposare 30minuti. Passare nella macchinetta fino al numero 6 esuccessivamente tagliare con il rullo apposito i tagliolini.

150 gr prosciutto crudo toscano200 gr funghi champignon

prezzemolo30 gr parmigiano reggiano grattugiato

80 ml di besciamellarucola, sale, olio

scalogno, parmigiano a scaglie

In una padella mettere l'olio, soffriggere lo scalogno eunire i funghi, unire del brodo vegetale e far cuocere,aggiustare di sale. Alla fine unire del prezzemolo tritato.Nel frattempo lessare i tagliolini. Scaldare la besciamellae unire il parmigiano. In una ciotola mettere la bescia-mella e i funghi, mescolare bene, unire i tagliolini eamalgamare bene il tutto. Stendere le singole fette diprosciutto, suddividere in ciascuna i tagliolini, avvolgerele fette a cannoncino. In un piatto da portata mettere larucola, appoggiare i cannoncini e cospargere di scaglie diparmigiano.

2 uova

Cannelloni di prosciutto

Tra l’estate e l’autunnoRicordi domenicali

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Dosi per 6 persone:200 gr. di farina

100 gr. di zucchero120 gr. di burro

1/2 cucchiaino di lievito in polvere3 uova

6 biscotti secchi sbriciolati1 vasetto di marmellata ai mirtilli

2 cestini di mirtilli freschizucchero a velo

Lavate i mirtilli e asciugateli con della carta da cucina.Bollite le uova, sgusciateli e separate i tuorli daglialbumi. Su un piano di lavoro fate una fontana con lafarina setacciata e il lievito, e lo zucchero.

Unite il burro, i tuorli sodi e passati al setaccio. Impastatebene tutti gli ingredienti. Tirate la pasta, imburrate espolverizzate con i biscotti sbriciolati una tortieraimburrata e poi ricopritela con la pasta.

Punzecchiatela con una forchetta, distribuite la marmel-lata ai mirtilli in modo uniforme e infornate in forno giàcaldo a 180c per 40 minuti. Sfornatela fatela raffreddareleggermente, unite i mirtilli spolverizzate con lo zucche-ro a velo e servitela.

Crostata di mirtilli

Ingredienti:

Commenti:

600 gr. di carote10 cimette di broccoli

1 scalogno3 dl di latte

3 uovaggrana padano grattugiato

60 gr. di farinaburro, sale, pepe.

Mettete in una padella 60 g di burro e lo scalogno tritato,fatelo appassire poi cuocete la carote tagliate a rondelle(aggiungendo acqua a sufficienza per portarle a cottura)con due cucchiaini di zucchero, sale e pepe. Lessate ibroccoli scolarli e farli raffreddare. Preparate una bescia-mella con 40 gr. di burro, 60 gr. di farina e i 3 dl di latte.Deve risultare molto molto densa e sarà il collante chetiene unito lo sformato. Nel mixer frullare le carote(lasciate intiepidire) poi unire la besciamella, due cuc-chiai abbondanti di grana, le uova e omogeneizzare beneil tutto. Rivestite le pareti di uno stampo da plum cakeben imburrato con il pangrattato.

Coprite il fondo con la metà del composto di carote;adagiatevi sopra a distanza regolare le cimette dibroccoli e coprite con il composto di carote rimasto.Cuocete a bagnomaria in forno caldo a 180° per 35-40minuti e servite.

questa ricetta si presta anche per altre ver-dure in particolare suggerisco di provarla con i finocchi(senza la guarnizione dei broccoli). Anziché usare unostampo da plum kake si possono usare delle formineindividuali. Si può guarnire lo sformato con una salsa alformaggio.

Sfornato di carote in fiore

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Ingredienti :1 litro e ½ di brodo

una bustina di zafferano60gr. di burro, 60 gr. Parmigiano1 uovo, sale pepe quanto basta

300 gr. di riso , 1 cipolla100 gr. di vitello, 100 gr. di pollo

1 cucchiaio di concentrato di pomodoro150 gr. di piselli, 1 mozzarella

In un litro di brodo far cuocere il riso. Una volta che tuttoil brodo è stato assorbito, aggiungere l'altro ½ , in cuiprecedentemente avrete sciolto la bustina di zafferano.Continuare la cottura finché il riso non giungerà acottura.Aggiungere, subito dopo il burro e il parmigiano,un uovo, il sale ed il pepe. Riporre il riso in frigo peralmeno 2 ore.

tritare finemente una cipolla e farla saltarein padella con poco olio e burro. Quando la cipolla si saràammorbidita aggiungere il macinato di vitello e i fegatinidi pollo precedentemente puliti (eliminare il grasso e ilfiele). Quando la carne è ben rosolata aggiungere uncucchiaio di pasta di pomodoro concentrato diluito in ½bicchiere di acqua calda. Far lessare e salare i piselli aparte.

Quando è tutto cotto lasciare intiepidire. Con le manibagnate formate delle pallette di riso del diametro di 6 cmcirca. Scavare una nicchia in ciascun arancino e riempir-la con la carne i piselli e un pezzetto di mozzarella.Chiudere bene l'arancino, infarinarlo passarlo in un uovoleggermente sbattuto e salato, passarlo nel pangrattato emettere in frigo per almeno 2 ore. Friggere in fine inabbondante olio caldo.

litro

Per il ripieno:

Arancini di riso

ARIETEARIETE

TOROTORO

GEMELLIGEMELLI

CANCROCANCRO

LEONELEONE

VERGINEVERGINE

BILANCIABILANCIA

SCORPIONESCORPIONE

SAGITTARIOSAGITTARIO

CAPRICORNOCAPRICORNO

ACQUARIOACQUARIO

PESCIPESCI

Sembrerà strano a voi delsegno zodiacale dellabilancia, che questo set-tembre 2011 non abbia insé nè grandi sorprese nègrandi impegni per voi.La vostra routine riprenderà il suo corso inmodo quasi noioso, e riprenderete veloce-mente a trascorrere questo periodo con lecadenze tipiche del passato. A voi il compitodi mettere del pepe a queste giornate e disaper costruire qualche diversivo per allieta-re voi e chi vi sta accanto. La vostra famigliasi dimostrerà molto vicina a voi e alle vostreincombenze: verso la fine del mese dovreteinfatti far fronte a qualche scadenza che viporterà a ricoprire mansioni inconsuete.

Il mese di settembre siapre proprio come avre-ste aspettato: le vostreoccupazioni riprenderan-no il loro corso e la vitariprenderà la routine che vi accompagna

ormai da qualche tempo. Tutto questo nonsarà per voi certo motivo di noia: avete appre-so come vivere al meglio ogni situazione incui vi troviate e sareste in grado di adattarvi aqualsiasi novità.

Sentimentalmente potreste sentire qualchecarenza, che andrete a colmare con facilità.

Sembra il mese fatto sumisura per voi. Un perio-do in cui riprenderanno agradi gli impegni che vivedono coinvolti, maaspettatevi che questi portino con sé la novitàche cercate e di cui in questo periodo nonsapete davvero fare a meno.

Tante le svolte positive che potrebbero avervicome protagonisti.State facendo veniremeno il dialogo con i vostri familiari: cercatel’incontro e non lo scontro se potete, e fate inmodo di utilizzare i toni giusti anche se tal-volta non siete i primi ad alzarli.

Se t tembre pot rebberivelarsi un mese piùimpegnativo di quantopotevate aspettarvi, ciònonostante, le piacevolisorprese non finirannomai di stupirvi. Trovarsi in situazioni ineditee riuscire sempre a improvvisare sarà per voila migliore novità di questo periodo. sempresulla cresta dell’onda chi vi sta a fianco vitiene in grande considerazione e spessopende dalle vostre labbra.Attenzione ai passipiù lunghi della gamba: è spesso spiacevoleritrovarsi in situazioni scomode dopo averimboccato una strada discutibile. Vita senti-mentale non senza qualche novità inedita.

Sarà un mese di granderiflessione e osservazio-ne. Il vostro spirito criticovi porta spesso ad osser-vare e a criticare azioni egesti altrui: fate spessomolta più difficoltà a sostenere una validaposizione piuttosto che a demolirne una.Avete uno spirito che in questo periodo nonpuò certo definirsi costruttivo: siete degliattenti osservatori, sì, ma fate davvero faticaa dare il vostro apporto. Forse un po’scontro-si, ma talvolta non sarà soltanto dovuto a voistessi, quanto nella situazione in cui vi trove-rete. Grande stabilità sentimentale e ottimorapporto con il vostro partner.

Un settembre 2011 riccodi impegni: le attività dicui avere cura saranno lep iù va r i ega te e v iterranno occupati pergran parte delle vostregiornate. Piccole tensioni in ambito affettivo:il vostro orgoglio dovrà talvolta essere messoda parte per fare spazio alla ragione eall’umiltà. I frutti di ciò che avete seminato inpassato non tarderanno ad arrivare e presto viaccorgerete che aver fatto qualche favore adamici e a conoscenti vi restituirà grandisoddisfazioni. Non chiudete gli occhi eprestate la dovuta attenzione ad interessi chequalcuno potrebbe velatamente manifestarenei vostri confronti.

Le vostre inesauribilifonti di energia stannodando il meglio, e comeal solito, cercate sempredi essere al centro del-l’attenzione, ma lo fatecon classe, senza mai esagerare. In questoperiodo state mostrando le vostre abilità aben saper gestire le più diverse situazioni:affrontate senza stupore ma con costanzasituazioni che per alcuni potrebbero esseredifficili. Cercate di essere solerti nel ricam-biare e di non essere pigri nel concedere qual-che favore in più al prossimo: essere cortesi edisponibili sopra la norma poterà i suoi fruttianche a breve termine.

Il lavoro e gli impegniriprendono a gonfie veleper voi segni zodiacalidel leone: la voglia di farenon è troppa, ma il vostrobuon senso prevarrà perfar rimanere la situazione nello stato in cui sitrova. In questo periodo la vostra forma men-tale è davvero al massimo e sebbene siate benconsapevoli di essere o poter essere brillanticon la parola, spesso tenete quello che aveteper voi, in una forma di riservatezza e spessodi chiusura all’esterno. I rapporti con ilvostro partner non sono certo cattivi: il fee-ling è sicuramente buono, talvolta potrebbevenire meno il dialogo: non attribuite maicolpe a chi non ne ha.

Il periodo è di quelli favo-revoli. Se da un certopunto di vista le cose dafare non mancheranno,non potrete lamentarvi diquei ritagli di tempo cheriuscirete con successo a dedicare alla vostrafamiglia e a chi vi sta vicino. Chi vive a fian-co a voi è ben consapevole di tutto l’impegnoprofuso per il raggiungimento dei vostriobiettivi, e farà di tutto per agevolarvi e nonostacolarvi nei vostri giusti intenti. Il rappor-to di coppia potrebbe tuttavia subire qualchetensione passeggera, che non potrà certominare la stabilità e la longevità del vostrorapporto.

Il mese di settembre 2011si apre per voi con un gran-de da fare. Riprenderan-no a gonfie vele tutte leattività che vi vedrannocoinvolti. Sentimentalmente non vi potetecerto lamentare, e la stabilità che avete trova-to non deve essere motivo di preoccupazio-ne: non cercate quello che non potete ottene-re e che già avete, potrebbe rivelarsi tempoperso, e il più delle volte in modo dannoso.Nel complesso non potete certo lamentarvi.

In questo settembre 2011voi del segno zodiacaledell’acquario sareteaccompagnati dal vostrocostante e interminabilebuon umore. La vostra al-legria e il vostro desiderio di vivere e di starecon gli altri la faranno da padroni in un perio-do in cui siete davvero in forma. Sebbene nonabbiate davvero nulla da rimproverarvi e dadomandarvi, è senz’altro vero che talune scel-te siano da prendersi con ponderazione e nonavventatamente: l’istinto, vostro fedele alle-ato che ben raramente vi ha tradito, dovrebbeessere messo talvolta da parte per fare spazioalla ragione.

Sarà il giusto periodo permettervi in mostra: farevedere agli altri quantovalete e partecipare atti-vamente alla vita socialea cui spesso avete rinun-ciato. Fra le persone che vi stanno attornoalcune potrebbero aver osservato alcuni fra ivostri recenti movimenti che non sono certopassati inosservati. Non trascurate e nondimenticatevi di curare buoni rapporti con lavostra famiglia: la vostra presenza negli ulti-mi tempi si è forse fatta un po’ troppo deside-rare. Porre rimedio a qualche vostra assenzadi troppo potrebbe rivelarsi scelta opportunain un periodo in cui avete la possibilità di faremolto per gli altri.

l’altraitalia 40

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